Manlio era disperato dopo aver perso il lavoro. Non sapeva come fare per pagare il mutuo e comprare da mangiare. Insomma: un bel casino.
La moglie Marzia non aveva mai lavorato e ben difficilmente avrebbe potuto trovarlo, senza avere nessuna esperienza.
Manlio aveva 40 anni e sua moglie 38 e abitavano in una bella cittadina sul mare toscano (non citabile perché storia vera) dove c'è anche un bel porto peschereccio.
Una mattina Marzia va alla pescheria con pochi spiccioli e al pescivendolo che la prende in giro perché aveva chiesto del pesce di paranza, spiegò la sua situazione.
In pescheria era presente il proprietario dell'ingrosso del pesce, che quando Marzia uscì, la fermò e le disse: "Signora, senta, io la conosco e conosco anche suo marito. Mi spiace per quello che ho sentito. Ma suo marito ce l'ha la patente, vero?"
"Certo che ce l'ha. Ha la patente del camion e ha fatto anche l'autista"
"Potrei avere un lavoro per suo marito. Lo mandi da me. Ho l'ufficio qui vicino"
Fu così che Manlio conobbe di persona il potente signor Pino, grossista di pesce e proprietario di pescherecci.
Il lavoro consisteva in un viaggio giornaliero che Manlio avrebbe duvuto fare dalla cittadina ai mercati generali di Milano. Il viaggio sarebbe dovuto cominciare la sera verso le 22 per essere ai mercati generali la mattina alle 3.
Al colloquio in ufficio, Manlio andò anche con la Marzia, che per l'occasione si era vestita bene. Per marzia, vestire bene significana con la gonna attillata, camicetta sbottonata e tacchi alti. Certo, volgarotta, se vogliamo, ma d'effetto, perché Marzia, non molto alta era davvero carina. Bel culo sporgente, grande, vistoso. Petto ben fatto e fianchi stretti. Insomma una bella figurina provocante.
A Manlio non sfuggirono le occhiate che il signor Pino dava a sua moglie e ne fu contento, perché certamente il fatto che sua moglie gli piacesse, avrebbe comportato condizioni di favore.
La Marzia, donna di poca cultura, ma di grande sensibilità femminile, aveva a sua volta notato l'interesse del Pino e lanciava sguardi maliziosi e compiacenti verso di lui ogni volta che lui la guardava.
Il signor Pino disse che il camioncino del pesce l'avrebbe portato lui stesso davanti a casa di Manlio quando sarebbe stato caricato e da li a casa, il signor Pino si sarebbe fatto venire a prendere.
Cominciò così il nuovo lavoro. La sera verso le 21 il camioncino arrivava da Manlio, che nel frattempo aveva cenato e si era riposato e scambiate due parole col Pino, montava su e si dirigeva ai mercati generali di Milano.
Sera dopo sera, mese dopo mese. Manlio era preciso e serio.
Una sera d'inverno Pino quando portò il camion da Manlio, vide che la Marzia era triste e preoccupata. Quando Manlio fu partito, ritornò sui suoi passi e suonato, chiese di parlarle.
Marzia, nel frattempo s'era spogliata e aveva indossato una vestaglia, senza niente sotto, pronta per andare a nanna.
Pino fu cortese e premuroso e Mazia gli confessò che quel mese avevano la rata semestrale del mutuo e non avevano tutti i soldi per pagarla. Mentre diceva queste cose, scoppiò a piangere e Pino si sedette vicino a lei sul divano, circondandola col braccio e tirandola a se per consolarla.
Marzia singhiozzava. Pino sentiva l'odore naturale della donna e il suo calore. Ne fu turbato. Ebbe una vistosissima erezione che non sfuggì a Marzia, la quale sfrignucolava per farsi compatire.
Quando Marzia si rese conto dello stato di pino, decise di prendere la palla al balzo e giocò duro, da troia. Aumentò il pianto e si strinse a lui, per farsi consolare. Lasciò che la vestaglia si aprisse e che Pino potesse vederla nuda sotto.
Pino la stringeva a se e lei gli si stringeva contro, sfiorando diverse volte in maniera casuale, l'inguine di lui e la sua erezione.
Marzia percepì nettamente le dimensioni del mebro di Pino, che seppure non alto, era dotato in maniera cospicua. E ne fu felice.
Felice perché suo marito, invece, aveva un pisellino molto piccolo. Sempre pronto, ma piccolo.
L'atomosfera era diventata molto sensuale e quando Marzia alzò il volto intriso di lacrime verso di lui, la baciò. Fu un bacio prima tenero ma che poi divenne violento e sensuale.
In un attimo, Marzia scivolò dalla vestaglia e fu nuda fra le braccia di Pino, attaccata alla sua bocca.
Lui stringeva quel corpo rotondo e sodo, pieno di forme.
Fu marzia, che senza staccare la bocca dalla sua, cercò febbrilmente di sbottonargli la patta e leberare il suo membro.
Avvinti, scivolarono sul pavimento, dove lei si adagiò a cosce spalancate e Pino, coi calzoni a mezza gamba, s'infilò subito in lei, che lo accolse con un urlo soffocato.
Pino trovò un lago fra le sue cosce. La vulva di Marzia, pelosissima e carnosa, lo accolse risucchiandolo.
Era come una biscia, Marzia, che si muoveva sotto di lui, rispondendo ai suoi colpi con gemiti e mugolii. Era gioiosa e stupefatta di avere dentro quel grosso membro che riusciva a riempirla come lei non era stata mai riempita prima.
Fu sconvolta da un orgasmo nuovo, mai provato prima. Rapido e intenso. Anche se era appena venuta, seguitò ugualmente a cercare il mebro di lui, vogliosa e lubrica. E lui la trombava con tutta la voglia che lei gli aveva risvegliato.
Fatta la prima, si alzarono e di presero un bicchiere di vino bianco fresco. Erano seri e si guardavano come due belve fameliche.
Poi, posati i bicchieri, Marzia lo prese per mano e lo trascinò in camera, spingendolo sul letto, done Pino cadde, nudo, con la nuova erezione.
Ora Marzia volle gustarselo tutto e seduta vicino a lui, glielo prese e lo carezzò a lungo. Lo ammirava, lo baciava eppoi lo prese in bocca.
Pino guardava quella donna che da vera troia era famelica sul suo mebro e ne fu felice e commosso. Alla sua età, trovare una donna così vogliosa, non era facile.
Quando finirono, Pino rivestendosi, prese di nuovo marzia fra le braccia e baciandola le disse che avrebbe fatto lui il versamento della rata mutuo, la mattina dopo in banca.
Marzia, felice e soddisfatta, quando Pino fu andato, ribevve un paio di bicchieri di vino e buttatasi sul letto, cadde in un sonno profondo.
Così la trovò Manlio al mattino alle sette, quando rientrò da Milano.
I due bicchieri vuoti, il letto disfatto, sua moglie di traverso sul letto addormentata e un vistoso succhiotto che faceva bella mostra di se fra le sue natiche, fecero intuire a Manlio quello che fosse successo la notte in casa sua.
Al risveglio, Marzia si rese conto che suo marito aveva capito la situazione, ma nessuno dei due ne fece cenno.
La sera dopo, alla tele davano una partita di calcio importante e quando Pino venne a portare il camioncino, manlio gli disse: "Pino, stasera gioca la nazionale, rimani qui a vederla, così fai compagnia a mia moglie... poverina, la sera rimane sempre sola... sai le farebbe piacere avere una persona che le tenesse compagnia. Eppoi anch'io sarei più tranquillo sapendo che ci sei tu in casa. Così non corro il rischio che lei esca per farmi le corna..." e rise forte e allusivamente.
Poi aggiunse "Intendiamoci, poverina, la trascuro e... capirei se me le facesse... ma sai se qualcuno la vedesse in giro..."
Così dicendo, dette un bacio alla moglie, salutò Pino e partì felice verso Milano.
Appena soli, Marzia si tolse la vestaglia e Pino cominciò a spogliarsi. Lei davanti, verso la camera, sculettando maliziosa e lui dietro, col grosso mebro eretto, verso la camera.
Manlio, fermatosi ad un distributore, chiamò casa e a Marzia che gli rispose ansante e con voce roca, disse: "Amore, di a Pino che se vuole puù rimanere a dormire da noi. Domattina quando rientro, vi sveglio io col caffè, va bene?"
"Va bene, amore, gliel'ho detto. Rimane qui...stanotte, Pino. Buon viaggio, amore...a domattina"
Ora Manlio guidava felice verso Milano...masturbandosi al pensiero di quello che sua moglie stava facendo nel loro lettone.
(segue)
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
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2
11 years ago
pillinca,
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
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17 years ago
valerio,
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comunque se metti una buona parola per me con la Marzia ti sarò grato!