conflitti sociali..
Erano nel negozietto di lui.
Per la precisione tra le cassette di verdura invenduta.
Odore di selvatico intorno.
Lei era paonazza, gli occhi che strabuzzavano.
Inginocchiata e vestita, emetteva dei suoni che non sembravano umani, qualcosa di simile a degli urli strozzati.
Lui, nudo e in piedi, la teneva premuta contro il cazzo con tutte e due le mani.
« Ferma così!, » le aveva ordinato, all’avvisaglia dell’orgasmo.
« Ferma! Succhia ma non muoverti!, » le aveva ribadito.
Glielo aveva spinto a lungo fino in fondo alla bocca, fin dove riusciva ad arrivare ed ora, ch’era il momento clou, le chiedeva l’ultimo sforzo e l’estremo sacrificio, costringendola ad accogliere tutta l’asta senza più quell’andirivieni che le concedeva un pur minimo sfiato.
Lei aveva le labbra schiacciate contro la parte alta dello scroto, e soffocava... soffocava...
Mentre l’inguine le pizzicava, mentre una parte del suo corpo che sembrava indipendente dalla sua volontà le si illanguiva, mentre con piccoli e dolorosi spasmi di risucchio eseguiva gli ordini di lui, le venne da pensare a che razza di morte sarebbe stata quella e a come avrebbe preso la notizia suo marito ... non fosse stato per l'ostacolo in bocca l'idea le avrebbe strappato una sana risata !
E poi lo sentì, eccolo! Ecco il fiotto liberatore di sperma! La carne che le riempiva la bocca si elettrizzò e poi il liquido la colpì in gola, bruciante e vischioso... se lo sentì colare giù, giù... e subito dopo avvertì degli schizzi all’interno delle guance, sul palato e poi quando finalmente lui le lasciò libera la nuca e lei si liberò ce ne fu anche per le labbra, il mento, il naso e gli occhiali.
Decisamente Walter ne aveva tenuto in serbo un bel po’ per lei: già era uno abbondante di suo, ma per l’occasione s’era autoforzato a tre giorni di lontananza assoluta dal sesso!
Proprio per quello del resto: per rendere memorabile, a lui e a Cinzia, quel pompino.
Cinzia si tolse gli occhiali e appena fu in grado di ridere rise della propria miopia.
« Ma dovevi per forza appannarmi le lenti? » chiese a Walter che le passava un rotolo di ScotteX.
« Mi eccitava il pensiero di sborrarti sugli occhiali! Solo in bocca è troppo... troppo... insomma voialtri borghesi ci siete abituati!»
« Sei un bastardo !... ma adesso voglio la mia parte.. »
Per tutta risposta Walter, col cazzo ancora gocciolante, le indicò la porta.
« Vattene! Tra mezz’ora devo aprire il negozio! »
« Ma io... io voglio... »
« Non sei tu che decidi, lo sai! Via, dai! Fila via! »
Lei finì di pulirsi e poi buttò platealmente addosso a lui i resti dello Scottex.
Lui non si mosse di un millimetro ma disse solo:
« Signora, la prego, esca dalla porta sul retro perchè non ce la fa a tirar su la saracinesca da sola ».
Lei, uscendo dalla porta sul retro, gli mostrò il dito medio.
Sembrava una storia chiusa ma Walter sorrise.
Sapeva bene che sarebbe tornata.
Walter il fruttivendolo sapeva bene che lei, la signora di città , la ricca moglie del ricco imprenditore, voleva proprio quel trattamento.
L’aveva ben capito la prima volta.
Già , quel loro tempestoso e casuale primo incontro dal quale ne seguì un'infinità d'altri senza che lui li contasse; perchè come tutte le persone grezze, Walter non consentiva alle questioni cerebrali di occupare posto nella sua testa. Cinzia per lui era acqua fresca; quando la trovi e hai sete la bevi, senza porti la questione da dove venga e dove vada dopo....
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14 years ago
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