Angrla è fidanzata, una ragazza molto travolgente ed espansiva. Sulle dita della mano destra ha tatuato delle lettere, c’è scritto: babe. Un giorno sarebbe andata a trovarla un suo vecchio amico delle scuole. Era un ragazzo del Senegal adottato da una famiglia della sua città. Una volta tra di loro c’era stato un flirt, gli aveva fatto un pompino che era durato addirittura cinque minuti. E il suo uccello entrava a fatica nella sua bocca. Quando andò a trovarla si abbracciarono, non si vedevano da parecchi anni. Angela le disse di entrare, gli avrebbe preparato un caffè. Si avviarono in cucina e iniziarono a parlare del loro presente, del loro lavoro. Angela aveva una gonna molto corta, probabilmente l'aveva messa proprio per l'occasione. Perchè sapeva che quell'omone nero non avrebbe fatto altro che guardarle le cosce, e di desiderare le sue natiche. Baril le chiese se poteva fare una doccia velocemente, perchè era appena tornato dal lavoro, ed era molto sudato. Angela gli rispose che poteva fare come se fosse a casa sua. Iniziò a spogliarsi proprio lì, dinanzi a lei, e quando si tolse le mutande uscì fuori quel grande arnese in stato di apparente riposo. Angela spalancò gli occhi.
- Wow, che bell'attrezzo! Magari il mio fidanzato ne avesse uno così tra le cosce.
Baril rise, e si avviò verso la doccia. Angela intanto aveva preparato il caffè e l'aveva versato nelle tazzine, e si mise ad aspettare seduta in cucina. Quando Baril uscì completamente nudo, si stava asciugando i capelli con un telo. Si mise a sedere sul divano della camera da pranzo, e Angela lo chiamò, gli disse che il caffè era pronto.
- Portalo di qua, che mi sto asciugando i capelli.
Cercò di prendere il barattolo dello zucchero che stava in alto sul pensile e alzandosi la gonna corta sarebbe salita ancora. Cercò di prenderlo nel più breve tempo possibile, ma in quei pochi secondi lo spettacolo fu completo, e Baril vide le belle forme del suo culo. Portò le due tazzine nella sala da pranzo e le poggiò sul tavolino di vetro di fronte al divano. Poi si sedette sul bracciolo del divano e si sentì tremendamente imbarazzata per il fatto che Baril fosse nudo. E non faceva altro che guardare il suo enorme uccello.
- Siediti qui, accanto a me - le chiese Baril.
Angela si mise al suo fianco, e il contatto delle sue cosce con le cosce di Baril la eccitò tremendamente. Si alzò per prendere le tazzine del caffè, per farlo doveva per forza restare per qualche attimo a 90 gradi, ma fece le cose con calma versando in ognuna un cucchiaino di zucchero. Quando si risedette Baril la stava guardando fissa negli occhi. Il pene gli si era indurito, diventando un attrezzo di dimensioni spaventose. Diventò tutta rossa, non sapeva se per la vergogna o per l'eccitazione, comunque non resse lo sguardo e abbassò il suo poggiandolo sui suoi piedi.
- Ti ricordi quando lo prendesti in bocca - le domandò indicando il suo grande uccello.
- Certo che mi ricordo, Baril - Angela era imbarazzata.
- Ti andrebbe di riprenderlo?
- Baril, ma cosa dici? Io sono fidanzata! E se dovesse tornare?
- Se torna si spara una sega mentre mi guarda scoparti - portò una mano dietro la nuca di Bella e la spinse verso il suo grosso arnese.
- Ma cosa fai, Baril? Mi fai male! - Angela cercò di far diventare quel gioco più interessante, facendolo sembrare una violenza. Si chinò docilmente quando la mano posatasi sulla sua testa la spinse verso il basso. L'uccello entrava con difficoltà nella piccola bocca di Angela, l'odore e il sapore di quel grande cazzo le era molto mancato. Si ritrovò a cavalcioni su di lui mentre da dietro con le mani le stava bagnando il buchino con dell'olio trovato chissà dove. Capì subito le sue intenzioni ma non aveva la forza di ribellarsi, anzi voleva essere presa anche lì. Il contatto con il suo corpo era bellissimo, quella trave era enorme. Si inginocchiò ai suoi piedi e lo masturbò per qualche attimo e si rese conto che la mano non riusciva a chiudere il diametro di quell’uccello. Lo baciò belicatamente, dei baci a timbro sulla punta e poi sull'asta.
- Ce l’hai proprio duro amore – disse con occhi particolarmente dolci. Poi la fece ritornare a cavalcioni e fece scivolare altro olio sul suo culetto. Puntò la punta del suo pene in direzione del suo buchetto, e Angela spalancò gli occhi spaventata dalle sue intenzioni.
- No, Baril... lì mi fai male. Ti prego.
Lo sentì farsi strada, il dolore iniziale dapprima forte poco a poco si placò.
Aveva gli occhi chiusi quando sentì premere nel buchino del culetto. Socchiuse gli occhi e lo accolse. Stava impalata sopra un nero.
- Trombami come una puttana amore – urlò ansimando. – Che bel cazzone duro che hai. - Sentì improvviso il piacere che la stava per sommergere e finalmente arrivò. Lo sentì venire dentro di lei, si sentì riempire del suo sperma e di nuovo l'orgasmo la squassò.
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Certificazione Profili
esistono due tipi di certificazione, la prima per le coppie e singole e la seconda per i singoli ed i trav/trans.
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la certificazione sarà rapidissima,inoltre le coppie,singole ,lei bisex certificate potranno a loro volta indicarci le coppie o singole o lei bisex vere loro amiche che riceveranno a loro volta la certificazione.
NON Sono ammessi Fotomontaggi di nessun genere il logo deve obbligatoriamente essere stampato ed utilizzato per fare una foto reale.
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17 years ago
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16 years ago
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
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11 years ago
pillinca,
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
97541
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17 years ago
valerio,
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