Iniziai a frequentare quel sito di annunci non come in molti spinto dalla curiosità, ma perché Gianni e Tania avevano lasciato qualcosa dentro me, non andata via insieme all’estate. Quel ricordo incendiava i pensieri procurandomi sempre una forte eccitazione. Gianni aveva circa la mia età, qualche anno in meno ai miei quarantatre. Tania doveva compierne ancora trentaquattro. Le due gravidanze non avevano appesantito il suo fisico. Era asciutta, minuta, con un seno per grandezza spropositato al suo corpo, ma che donava un tocco elevato di femminilità. Insieme gestivano il Bed & Breakfast trovato sulle pagine di internet e scelto per trascorrere una settimana di relax nel mese di giugno, quando la località balneare del basso Lazio non era stata ancora presa d’assalto dal popolo dei vacanzieri. Tra di noi nacque subito un ottimo feeling, e quando Gianni seppe che io suonavo la chitarra mi portò quella del figlio per farla accordare. La vera sorpresa fu l’invito a cena, non tanto per il semplice invito in se, ma perché l’idea era stata di Tania, la quale in quei due giorni che stavo lì non mi aveva concesso nessuna forma confidenziale, un piccolo spazio comunicativo. Sempre gentile, accorta, ma nessuna parola al di fuori di quelle formali. Vivevano in una villetta frontale a quella adibita a Bed & Breakfast, separate da una piccola strada che scendeva dal centro storico del paese. Durante la cena Gianni e il figlio occuparono i discorsi parlando di chitarre, chitarristi famosi, scale e accordi. Tania non era partecipe, ma più volte nel corso della serata sentii il suo sguardo addosso. I suoi occhi erano una mano invisibile che lasciava brividi, il fluido che poteva sorgere dal contatto del suo seno al mio petto, provocava un desiderio profondo. Sedeva nell’angolo del tavolo, alla mia destra. Più volte fui tentato dall’andare ad incrociare i suoi occhi, e alla fine caddi nel peccato di accettare quel desiderio che incontrollabile s’era fatto strada. Fu un attimo breve, una particella estrapolata al tempo, dove io lessi qualcosa d’indecifrabile, che solo dopo ne compresi il significato. Gianni non si accorse di nulla, o almeno fece finta, ed io fui bravo a non palesare i pensieri della mia mente, che mi accompagnarono durante la passeggiata del dopo cena nei vicoli dove arrivava da lontano l’odore del mare. La sera precedente avevo conosciuto Simona, la ragazza che serviva da bere nella birreria posta sulla piazza principale del paese. Prima di andare a cena avevo pensato di trascorrere qualche ora della mia notte lì. A Simona il mio corteggiamento era piaciuto, l’unico problema era dato dal fatto che bisognava aspettare che il locale chiudesse per combinare qualcosa. Però in quel momento era
più intrigante starmene da solo coi miei pensieri, quindi feci subito ritorno a casa. Armand, il personaggio parigino del mio nuovo romanzo mi aspettava nelle pagine bianche da riempire del diario da viaggio posato sul comodino. Le condizioni psichiche erano ottimali per dedicarmi alla scrittura. L’eccitazione è importante per uno scrittore, rende vive le parole agli occhi del lettore. La notte stava lì ad attendermi. Sigarette, inchiostro, musica in sottofondo, mezzo bicchiere di Jack Daniels, e poi loro, i miei pensieri peccaminosi a circolare come vortici nell’aria. Una tendina separava la camera da letto da un piccolo balcone che guardava sulla strada, di frequente mi alzavo dalla scrivania e andavo lì a fumare. Erano passate alcune ore che scrivevo e facevo la spola tra il balcone e la scrivania. Il mezzo bicchiere di Jack stava sempre lì, ne avevo bevuto poche gocce, bastava annusare l’odore del malto del Kentucky per gustarne il piacere. Prima di accendere la sigaretta mossi la lingua intorno al palato per assaporare meglio quella goccia, e mentre portavo la fiamma al tabacco, la luce della stanza di fronte si accese illuminando il buio. D’istinto feci due passi indietro al riparo tra lo spigolo del muro e la tendina. Una donna indossava una sottoveste parigina bianca e lamentandosi del caldo scostò la tenda, mettendo a fuoco i miei occhi sul letto dove un uomo nudo giaceva in posizione supina con un braccio tra la testa e il cuscino. Gianni e Tania, quella era la loro camera da letto. Un attimo dopo lei comparve di nuovo, completamente svestita. Si dissero qualcosa sorridendosi, poi lei si chinò su di lui con il viso rivolto verso me iniziando a giocare con il sesso di lui, non intirizzito, ma pronto ad esserlo presto. Un calore iniziò a corrermi velocemente dentro quando Tania lo portò alla sua bocca facendolo crescere al suo interno. Non riuscii a fermare la mia mano, slacciai la giacca da camera e sfiorai il mio gonfiore che ormai si era fatto strada da solo, ansioso di essere toccato, desideroso del compiacimento dei pensieri e la visione. Tania sembrava che guardasse verso di me, la lampada accesa sullo scrittoio presupponeva che io fossi lì, sveglio. Lei sapeva, sapeva che io vedevo, come del resto intuiva che mi stessi toccando nel vederla in azione, quel corpo che aveva acceso il mio desiderio. Quale fosse il suo gioco? Un modo per punirmi o provocarmi? Non lo so, ma impazzivo dalla voglia di essere lì, partecipe a quel gioco sempre più frenetico. Immaginavo di porgerle il mio sesso alla sua bocca, mentre cavalcava il marito. Accompagnare con le mani la sua testa, sentirmi dentro fino alla sua gola. Per la prima volta in vita mia facevo la conoscenza di un nuovo mondo, di una nuova passione, mai fantasticata prima, il sesso di gruppo da ragazzo lo evitavo anche nelle scene dei film porno presi a noleggio per segarti a casa. Ora tutto assumeva una forma diversa, un sapore nuovo, essere complice del loro gioco, renderlo ancora più completo dal punto di vista fisico, occupare i posti del desiderio lasciati vuoti. Esplosi il mio orgasmo in forma violenta contemporaneamente al loro piacere. Mentre Gianni le inondava di sperma il viso, io esplosi godendo nel suo ano.
-Fine prima parte-
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16 years ago
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
101319
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11 years ago
pillinca,
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
97457
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17 years ago
valerio,
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