Quando lei cominciò a colpirmi provai un moto di ribellione e di reazione a quello che mi stava facendo, ma si spense di fronte alla sua abile dimostrazione di padronanza e di forza. Lei continuò a colpirmi indirizzando ogni volta i suoi colpi sulle mie guance indifese, controllando il mio capo attraverso la presa sui miei capelli. Quella presa che non accennava a diminuire.
Al di sopra del trambusto che i colpi provocavano dentro di me sentivo la sua voce suadente ma metallica.
Mi ritrovai con le braccia abbandonate, il corpo molle, una totale confusione in testa. Con lo sguardo che era costretto a incrociare il suo. Lei mi guardava con quei suoi spietati occhi dolci, luminosi come mai prima di allora. Si stava godendo lo spettacolo di un uomo, apparentemente forte e sicuro, che si sgretolava davanti a lei. Alla sua mercé.
Eppure c'era qualcosa di erotico in tutto questo. Lei stava imponendo il suo essere al mio, in quel momento debole e frastornato. Attraverso i suoi colpi, lei aveva materializzato la dipendenza psicologica che era scattata dentro di me alla vista del suo corpo, del suo addome cesellato, delle sue braccia definite, dei suoi occhi teneri e luminosi. E questo si era imposto, per una serie di circostanze forse irripetibili, alla mia volontà.
Quando si accorse che la mia forza di volontà era spezzata, mi tolse le scarpe, poi si liberò delle sue e si alzò invitandomi dolcemente a fare altrettanto. Mi alzai. Lei riprese a tenermi per i capelli e a fissarmi. Io non potevo sottrarmi a quello sguardo, sentendomi totalmente nudo.
I nostri corpi si fronteggiavano: il mio molle e battuto, il suo duro e diritto. In quel momento, stranamente, mi resi conto che era un po' più alta di me. Non lo avevo mai notato, forse perché ogni volta che la incontravo lei portava scarpe da ginnastica, mentre io avevo sempre scarpe con un paio di centimetri di tacco. Ora quei due centimetri in meno mi privarono anche di quella remota sensazione di sicurezza che mia altezza superiore alla sua mi avrebbe dato. Mentre mi guardava, lentamente mi avvolse con un braccio. Poi lo abbassò. La sua mano si trovò in fondo alla mia schiena, quindi abilmente si incuneò tra i miei glutei. Lì si fermò per un po'.
Continuavamo a guardarci. Il mio viso, pur arrossito per i suoi colpi, certamente lasciò trapelare il mio imbarazzo. Lei sembrò quasi dispiaciuta per quello che stava per fare. Passarono alcuni attimi che sembrarono un'eternità, poi, nel silenzio, un colpo quasi impercettibile: un suo dito aveva colpito la parte dei miei pantaloni che copriva il mio ano.
In quel momento esplodemmo silenziosamente entrambi. Non so cosa passò nella mia testa, ma di sicuro qualcosa che sembrava accettazione naturale del rapporto di forza che lei aveva imposto tra noi: io ero suo, come una vittima sacrificale. Lei, scuotendo il capo e allargando gli occhi, ancora una volta fingendo stupore, intuì subito che aveva via libera: io era suo.
"Abbassa i pantaloni". Le sue parole, sussurrate, riempirono la stanza, mentre un altro colpetto si abbatteva sul mio ano, appena attutito dal tessuto che lo copriva.
Nel frattempo lei mi conduceva lentamente vicino ad un tavolo.
Io mi sfilai i pantaloni. Non appena lo ebbi fatto lei introdusse la sua mano sotto i miei boxer. Continuò a battere, ora più decisamente. Il suo dito arrivava rapido e deciso.
I miei occhi erano costretti dalla presa della sua mano sui miei capelli e dal suo sguardo predatore ad incrociare i suoi, più alti. Non c'erano più incertezze in essi.
Rapidamente la sua mano abbandonò i miei boxer ed andò a tuffarsi al sotto dei pantaloni elastici della tuta che indossava. In un attimo tornò su e si introdusse nuovamente nei miei boxer, a ancora oltre.
Sentii qualcosa guizzare attraverso l'ano, senza resistenze.
Erano le sue dita, ora lubrificate. Due, mi sembrò. Non incontravano attrito e si muovevano sapienti. Penetravano nella cavità, poi ruotavano nell'orifizio, indugiando sul suo orlo.
Ancora una volta arrossii, cercando di sottrarmi al suo sguardo.
"Guardami", sentii dirle, con severità.
"Mi vergogno. Cosa mi stai facendo?", dissi.
"Solo quello che ci piace. Lo sai che ti sta piacendo, come sta piacendo a me", rispose, convinta.
La sua consapevolezza non tollerava ipocrisie da parte mia. Sì, mi stava piacendo.
La sua abile e sapiente condotta, alternando dolcezza e violenza, si stava rivelando travolgente.
Qualcosa del genere aveva ispirato anche me, talvolta, con un paio di ragazze.
Ma non ero mai stato bravo quanto ora lei dimostrava di essere. Io non avevo mai capito tanto lucidamente cosa si aspettasse da me una donna. E non avevo mai capito cosa io mi aspettassi da una donna.
Quanto agli uomini non mi interessano sessualmente, e continuo a pensarla nello stesso modo. Eppure ora Amanda stava sollecitando parti del mio corpo che non avrei mai pensato di abbandonare così totalmente a nessuno.
C'era qualcosa di straordinario in quell'incontro con Amanda. Mi stava rivelando la mia natura gay? O forse era qualcosa di più complesso, forse spaventoso: stavo apprendendo di avere una natura sottomessa e debole.
La sua forza, fisica e mentale, mi stava dominando e conquistando, forse troppo facilmente.
Amanda non era affatto un uomo. Era dolce e femminile. Ma il suo corpo ben fatto e meglio costruito esprimeva forza e decisione. La sua natura non era arrendevole. La mia lo era. Però, se qualcuno avesse brutalmente cercato di imporsi a me, avrei senz'altro reagito. La dolce fermezza di padrona Amanda, e la sorpresa del suo corpo armonioso, palestrato e solido, mi avevano, invece, travolto.
Ma ora lei stava preparando con le sue dita il mio ano ad una ben più decisa penetrazione.
Quando si rese conto di aver lavorato a sufficienza con le dita, alzò la mano e, dopo aver aperto un cassetto, afferrò qualcosa che mi sembrò spaventosamente grosso e lungo e tornò al mio ano, ormai docile e aperto.
Sentii qualcosa entrarmi dentro, incuneandosi dapprima senza resistenza, ma poi più ruvidamente. Cominciai ad accorgermi con spavento che quell'affare era enorme. Come avrei potuto resistere?
Cominciai a provare dolore e nausea. Ma lei continuava, dopo aver appoggiato il mio volto sulle sue spalle, vicino al suo collo, sottile ma ben piantato.
Perché non reagivo? Mi stava forse piacendo? Credo di no, aveva un sapore come di amaro, appena ammorbidito da frammenti dolciastri. Un'esperienza totale e assorbente: mi sentivo scuotere tutto, posseduto da quella protesi fisica della volontà di dominio di Amanda, non riuscivo a pensare a nient'altro. Fitte e spasmi mi penetravano fin nel cervello. Ero come ubriaco o peggio.
Anche lei ora sembrava ubriaca. Aveva perso il suo autocontrollo, e spingeva su e giù come una forsennata. Dentro e fuori, con violenza e furore.
La cosa più sorprendente era che il mio membro si era irrigidito, protendendosi in avanti e toccando il suo corpo sodo. Sembrava sul punto di scoppiare.
Lei ad un certo punto cominciò a strofinarlo con il suo addome, e in pochi secondi venni, scosso da spasimi e vibrazioni mai provate. Un grido strozzato e disumano uscì dalla mia gola, mentre lei intensificava le spinte dell'oggetto che brandiva dentro il mio corpo. Ora erano insopportabili.
Sentii del liquido caldo scendermi giù per le gambe e un dolore lancinante.
Mentre catturavo uno sguardo beffardo e cinico di Amanda, un ghigno perverso misto a disprezzo, mi accasciai, annientato.
Amanda e la mia iniziazione ....il primo incontro
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14 years ago
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Certificazione Profili
esistono due tipi di certificazione, la prima per le coppie e singole e la seconda per i singoli ed i trav/trans.
la certificazione delle coppie e delle singole:
viene eseguita dallo staff del portale,essere certificati è semplicissimo basta inviare una mail all'indirizzo: [email protected] mandando una foto di coppia o almeno della lei di coppia o della lei nel caso di singole nella quale sia mostrato il nostro logo che potete scaricare cliccando qui (se preferite la versione pdf cliccate qui )stampato su un qualsiasi foglio formato A4 le compilato a penna o pennarello con la VS username e data della certifica la foto deve essere poi spedita all'indirizzo [email protected]
la certificazione sarà rapidissima,inoltre le coppie,singole ,lei bisex certificate potranno a loro volta indicarci le coppie o singole o lei bisex vere loro amiche che riceveranno a loro volta la certificazione.
NON Sono ammessi Fotomontaggi di nessun genere il logo deve obbligatoriamente essere stampato ed utilizzato per fare una foto reale.
NON AVETE LA STAMPANTE? nessun problema potete ricevere la certifica in questo modo prendete un normale foglio A4 e con un pennarello scrivete la Vs username seguita dalla frase "certificati da SexyCommunity" in data.... e poi utilizzate lo stesso foglio per scattare una foto come se fosse il nostro logo. (se sei singola puoi scattare foto allo specchio)IMPORTANTE: il volto DEVE ESSERE CENSURATO e quindi NON riconoscibile in quanto la foto inviata verrà pubblicata sul profilo dove deve rimanere obbligatoriamente per validare la certifica (può essere spostata nella gallery)
la certificazione dei singoli e dei trav/trans:
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17 years ago
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16 years ago
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
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11 years ago
pillinca,
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
97533
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17 years ago
valerio,
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