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Shaarika89 33/28 y.o.
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Udine, Italy
Last visit: 12 years ago
Miscellaneous

ADRENALINA

“…Non posso deviare. Mi seguirebbe. Il caso cane-gatto è un esempio tipico: finché nessuno scappa non succede niente. Appena uno scappa, quell'altro…Sguishhh. Dietro. Ed è giusto, perché se uno scappa deve avere una buona ragione per essere seguito. Altrimenti che scappa a fare? Da solo? In quel caso si direbbe semplicemente 'corre'…”

Giorgio Gaber-La paura

Ecco: ho messo la citazione ironico-culturale. Cosi’ casomai leggesse mio padre potrebbe dire: maiala ma citazionistica, non ho buttato via tutti i soldi per averla fatta studiare…

Gia’…

A parte che parliamo di un altro padre, il mio per me non ha speso una fortuna…

Ma ecco, appunto: andiamo su questo caso presuntamene estremo…

Io posto le mie cose scritte su siti (non me ne vogliano i gestori di questi “postacci” che io adoro) di “malaffare”: perversi e scostumati si ritrovano su queste pagine. Quindi ci siamo praticamente tutti, nessuno escluso. Quelli che evitano accuratamente questi siti e si dedicano a una vita casta e morigerata di questi tempi sono i perversi del tipo piu’ pericoloso.

Mettiamo uno di voi tanti padri…Siamo tutti padri, figlie, mogli, amanti, colleghe di lavoro e amici di amici, vicini di casa, semplici conoscenti da bar e chi piu’ ne ha…

Ecco…Uno di voi entra in rete, naviga con quello spirito che trovo realmente fuori tempo di essere in un mare di persone che non lo conoscono…E invece qualche foto e rimane basito: “Ma quella e’ mia…”… “Ma quello e’ mio…”.

Ma la realta’ e’ questa. Che in tutte le case ci sono navigazioni di rete distinte e parallele. Flussi di panda paralleli. Ed e’ proprio per questo che il famoso teorema andrebbe cambiato: e cioe’ le rette parallele si incontrano in un punto che non e’ poi cosi’ tanto all’infinito…

Si guardano. Fingono di non essersi riconosciute o di non sapere. Come tante moglie e mariti che conosco a proposito di rapporti adulterini. Vivi e lascia vivere. E usa la carta di credito a suo nome…

Imbarazzo? Vergogna? Senso di colpa? I miei li ho lasciati dietro una porta molto tempo fa.

Avevo vissuto una storia un po’ strana. Con un uomo molto piu’ grande di me. Pure una storia bastarda: questo uomo era fratello del mio ragazzo ed era marito di una amica. Maggiorenne, o a filo? Poco importa. Importa che sono stata sgamata. E che sono stata messa fuori di casa. Per lo scandaloso e la delusione: i genitori hanno sempre pronte le parole “mi hai deluso” nel repertorio. La mano che mi ha stampato cinque dita sulla faccia pero’ non era la sua ma quella della sua nuova compagna, molto piu’ giovane di lui. Che avendo un figlio da sistemare ha preso la palla al balzo per liberarsi definitivamente a male parole di me dopo mio fratello e allontanarmi un bel po’…

A dire il vero nel calcolo delle probabilita’ sarebbe teoricamente piu’ facile su queste pagine incontrassi la presenza di mia madre. Almeno per gusti e abitudini. Anche se in quanto a uso del personal computer e affini…

Si perche’ lei a un certo punto ha deciso che aveva rinunciato per molto tempo a vivere la sua eta’ e si e’ data da fare per recuperare. Cosi’ a volte tra i miei gusti maschili maturi e i suoi complementari al contrario ci si trova quando va di culo con compagni coetanei quando non quasi miei coetanei. Evidentemente incontra i gusti giovanili perche’ ha molto successo.

Come si dice : “Talis mater…”. Anche se la genetica nel mio caos non e’ del tutto determinante, sono adottiva, ma magari l’imprinting subcosciente…

Ma torniamo al caso limite “A”…Siamo ancora allo shock emotivo della scoperta reciproca ipotetica. In via del tutto teorica. A una come me gasa in cosi’ tanti si tirino seghe per lei e se per caso scopri o pensi uno di quei maschi con il cazzo tra le mani che ti guarda sia…Tanto strano lui se lo meni guardando una bellissima ragazza? E che scandalo potrebbe provare al reciproco un uomo che da solo o con la sua compagna percorra le strade del Grande Gioco sentendosi perfettamente a posto e “normale” se scopre che la figlia, da sola o col suo compagno…?

Non sfuggo nemmeno io a certi “cliche”: quando ti senti riconosciuta o scoperta fai come Paperino nei fumetti…Non so se avete notato. In alcune sequenze, metti che sia ritratto in vasca da bagno ed entra qualcuno diventa rosso e porta le mani nelle parti basse. Ma come, se sei tutto il giorno senza braghe?!?!

Ma a dire il vero c’e’ un personaggio che per le cose che ho da dire calza molto meglio: Superpippo. (Si sto citando Claudio Bisio in “Quella Vacca di Nonna Papera n.d.r.).

Cioe’: tutti a farsi domande su quale mai sara’ l’identita’ segreta di Superpippo….Ma se non ha nemmeno la mascherina d’ordinanza?!?!?.

Ho partecipato a feste stile “Eyes wide shut”. Mantelli, maschere…Se ben giostrate qualsiasi facile ironia e perplessita’ scema da se. L’atmosfera, il semibuio, le tante persone..Ti perdi davvero e la riconoscibilita’ puo’ avvenire ma non e’ cosi’ semplice.

In molti altri casi invece…

La rete. Presuppone domande e offerte. E sei tu a giocare il tuo modo di percorrere quelle strade. Cui, statisticamente, appartengono sicuramente molte persone del tuo quotidiano. “Rischio”, quindi…Ma c’e’ rischio e rischio.

Un gallo secondo me, di fronte alla vetrina di  una rosticceria, si eccita davvero poco.

Perche’ si, ci sono le galline nude, e pure tante. Ma….A parte che sono morte…Non sono riconoscibili. Togli le piume. Togli la testa, togli tutto…Cosa resta? Cosa dovrebbe rendere uel corpo eccitante…

Cosi’ in certe fotografie…Togli il volto. Togli il contesto, i tatuaggi, i vestiti riconoscibili…Cosa dovrebbe eccitare di quella immagine garantita nella sua privacy? Il fatto che si presuppone dietro quel cadavere esista una donna che prova piacere a farsi fare delle foto nuda e essere esposta agli sguardi? E da cosa puoi capirlo, che energia passa? E di la: come fai a sapere quell’uomo e’ eccitato davvero da te e non sta andando a pesca di trota in barile?

La mia scelta?

Si puo’ riassumere usando parole piu’ degne delle mie…

“Sei pericolosa perché sei trasparente

Sei pericolosa perché non sai quello che vuoi

Hai lasciato il mio cuore vuoto come un appartamento dopo u trasloco

Per essere predato da qualsiasi anima in caccia

Sei un incidente che aspetta di accadere

Sei un pezzo di vetro abbandonato sulla spiaggia

Mi hai detto delle cose che io so non eri tenuta a raccontarmi

E poi mi hai lasciato senza che avessi modo di raggiungerti

Chi cavalcherà i tuoi cavalli selvaggi?

Chi sprofondera’ nel tuo mare blu?

Chi cavalcherà i tuoi cavalli selvaggi?

Chi cadra’ ai tuoi piedi?

Hai rubato per me perché avevo bisogno di denaro

E hai ucciso perché io volevo vendetta

Mi hai mentito perché io ti ho implorato di farlo

Potremo ancora essere amici?

Chi cavalcherà i tuoi cavalli selvaggi?

Chi sprofondera’ nel tuo mare blu?

Chi cavalcherà i tuoi cavalli selvaggi?
Chi cadra’ ai tuoi piedi?

Piu’ giro vorticosamente nei pensieri

Piu’ so che  il cacciatore peccherà per la tua pelle d'avorio

Mi faccio un giro attraverso la pioggia piu’ sporca
Nel posto in cui anche il vento chiama il tuo nome

Sotto gli alberi il fiume ride di me e di te

Hallelujah…: divina rosa di un paradiso

Le porte che hai aperto

I non riesco proprio a chiuderle

Non voltarti: non voltarti piu’

Non voltarti, cuore di zingara

Non voltarti: non voltarti piu’

Non girarti mai indietro

Non voltarti: non voltarti piu’

Chi cavalcherà i tuoi cavalli selvaggi?

Chi sprofondera’ nel tuo mare blu?

Chi avra’ i tuoi baci sudati?

Chi avra’ preso il mio posto

Chi cavalcherà i tuoi cavalli selvaggi?

Chi avra’ conquistato il tuo cuore…?

U2-Who's gonna ride your wild horses?

Progetto ambizioso altresi’, direte voi. Ma che siano sporchi o puliti, perbene o perversi questo e’ il posto dei sogni. E i sogni nn sono il regno dei ragionieri. Se si sogna si sogna in grande. Cosi’ se ti metti in palio in un gioco lo fai per davvero. E il rischio, gli incidenti, sono forse la molla principale che ti spinge a giocare.

Una nota pubbicita’ di una carta di credito proponeva diversi spot del tipo “Ti piace vincere facile…?”….Beh a me no. Anzi. Poco tempo fa ho visto un bellissimo servizio su Rai Tre, la trasmissione era “Sfide”.

Il servizio parlava della finale di Champions League persa dal Milan con il Liverpool a Istanbul, non ricordo in che anno. A parte l’arte nella descrizione del servizio. Il volto dei giocatori intervistati, quello scolpito e che sinceramente mi ha molto turbata di Hernan Crespo che in quella strana notte ha segnato due goal, quello che un calciatore sogna per una vita. Due goal nella stessa partita, qualcosa di straordinario, qualcosa che mai presupporrebbe di una sconfitta. Il Milan e’ strafavorito ma il Liverpool ha una storia grande cosi’ di combattivita’ e vittorie in campo europeo…Ilprimo goal segnato dal capitano Paolo Maldini, che sicuramente in caso di successo avrebbe terminato la sua carriera li, in quel momento…Un primo tempo spaventoso, un tre a zero che dice ancora poco del bel gioco e del dominio, eppure…Un’aria strana negli spogliatoi tra il primo e il secondo tempo: “Cs avremmo potuto fare di piu’, come avremmo potuto giocare meglio? Semplicemente nessuno avrebbe potuto fare meglio dei nostri avversari perche’ eravamo stati spaventosamente perfetti. Ho pensato solo: voglio che finisca adesso, subito, che sia gia’ finita…”…

Poi per sei minuti. Sei, tutto compreso. Goal, ritorno a centrocampo, goal, festeggiamenti, ritorno a centrocampo, goal…Tre a tre. Sei minuti tutto compreso. Per sei minuti il Milan praticamente non tocca la palla.

Poi riprende a dominare. Ma la palla non va dentro. E a un sospiro dalla fine c’e’ un azione che va contro le leggi della fisica. La palla rimbalza a un metro dalla linea. Ci si avventa Andriy Shevchenko. Il piu’ grande attaccante al mondo in quel momento. Colpisce la palla nel modo piu’ violento e perfetto. Il portiere, Dudek alza una mano come fanno i bambini a proteggersi la faccia. E invece che entrare in porta assieme al pallone la palla si impenna e va oltre la traversa, fuori.

Crespo dice: “Li ho capito che giocavamo contro il destino, che non avremmo mai potuto vincere”…Seguono due tempi supplementari dominati dal Milan. Hernan Crespo viene sostituito e sara’ la sua ultima partita con il Milan. Ai calci di rigore, dove il Milan era stato infallibile nella finale della stessa manifestazione vinta contro la Juventus a Manchester li sbaglia quasi tutti. Il portiere, Dudek, quella sera sembra imbattibile. Una serata nella vita in una carriera mediocre…Quello finale lo sbaglia proprio Shevchenko, autore del gol determinante nella finale precedente. Per lui sportivamente sara’ l’ultima partita. L’ultima col Milan. L’anno dopo, come Crespo, non sara’ piu’ del Milan. Venduto per una cifra astronomica al Chelsea non ne azzecchera’ piu’ una in tutta la sua carriera sino a li sfolgorante.

Non finisce qui. L’anno dopo ad Atene, contro ogni pronostico, il Milan indebolitosi sul mercato finisce in finale. E c’e’ ancora il Liverpool. E c’e’ ancora Paolo Maldini. In attacco non ci sono piu’ Crespo e Shevchenko. Ma c’e’ un campione ramai al capolinea, Filippo Indaghi. Che quella notte vive la sua notte: un calcio di punizione lo colpisce casualmente sulla schiena, la palla deviata in modo fortuito e anomalo finisce in rete. Nel secondo tempo raddoppia, il Milan giocando male vince due a zero…

Bene, perche’ questa sparata…Io credo che esserci in quella partita persa fosse stato orgoglio. Essere parte della storia, di un fatto straordinario anche nella sconfitta. Parte del destino…

Per me giocare e’ questo. Nessuna ricetta, nessuna certezza, nessun sentimento predominante a priori…

Cosi’ mi propongo in gioco, a detta di molti, molto “esposta”. Riconoscibile. Semino indizi.

“Mi piace fare esperimenti: mescolare i miei sentimenti con quelli di un altro. E poi, coe negli incidenti, effettuato lo scontro si riparano i danni…”

Morgan, “Crash”.

Semplicemente…Tutte queste parole, ragionamenti vengono prima, piu’ spesso dopo. La motivazione e’ piu’ banale, semplice, terra terra. Ma va descritto comunque quello che provi. Cosi’ quando sento parole di altri in cui rivedo il perche’ gioco, le riporto.

“Sono stato per troppi anni in guerra con me stesso. E il dottore ha detto che no, non va proprio bene per la mia salute. “Cercare la perfezione….si tutto bello …Ma perseguire il paradiso e’ vivere la tua vita all’inferno…”…

Sting, “Consider me gone”

Si complicano troppo le cose. In questo spesso sono un’artista. Mi piace il sesso. Mi piacciono i cazzi. Mi piace l’ossessione, il sudore, il suono, l’odore, gli sguardi. Mi piace ossessionare. Non come obiettivo supremo: ma creare i presupposti di un sentimento che puoi trovare. Sentirmi braccata, non come fine alla sensazione in se. Concretizzare, carnalita’, passione, riderci su, urlare, mettere assieme modi diversi, confrontarli, sfidare, scontrare…Mi piace questa strada che vivo col mio uomo ma che mi fa conoscere me stessa.

E chi e’ arrivato fin qui…

Adesso capira’ di questa cosa che mi e’ venuta da scrivere.

Pochi giorni, poche ora fa ero sul mio profilo di Facebook.

Dove il nome e’ ovviamente diverso. Non mi chiamo Pippa come in rete non mi chiamo Superpippa anche se sono ben gratificata di farne tirare cosi’ tante…

Pero’ per il resto, come dice X_antin, un caro amico, sono piuttosto riconoscibile. Le stesse immagini, quelle “per bene” di certi servizi che poi metto sui siti “XXX”…Stessi posti, vestiti…

Il motivo e’ semplice…

Non penso davvero di avere pensieri o desideri strani. O di fare cose strane. E’ starno una donna poss eccitarsi all’idea di farlo con piu’ maschi o n uomo con piu’ donne o di vedere due donne tra loro? Non credo…E? strano mi masturbi  o che mi ecciti un uomo lo faccia pensando a me? Siamo seri…

Per il resto credo che se uno riconosce un posto dove anche lui muove i suoi passi ogni tanto. Strade che percorre quotidianamente. O pensi una persona cosi’ vicina a lui…Che una moglie per bene, una coppia…

Credo che un indizio di un sorriso, una espressione, un colore, un vestito diano adrenalina. Che la possibile riconoscibilita’ sia in realta’ non un fattore bloccante ma un incentivo, per lo meno a livello di immaginario, ad esporsi.

Chissa’ quanti e chi tra le persone che mi conoscono anche se non avessero scoperto di me in rete si sarebbero “fatti” comunque pensando a me….O quanti invece mi vedono diversa mentre mai avrebbero immaginato…Lo stesso vale per me al reciproco. A volte il cacciatore si sa, finisce intrappolato dal suo gioco: “Vampira o vittima: dipende da chi hai intorno…”.

Non ostante il colore della mia pelle Marco mi chiama “Canarino Mannaro”…

Cosi’ , dicevo, poche ore fa, un amico mi scrive un messaggio privato: riporto integralmente o quasi…

(Premetto che, ne piu’ ne meno di tanti altri anche io gioco in “maschera” a protezione comunque del mio quotidiano anche se magari sembra sia molto “easy” sul vivere questo gioco…)

CONOSCIUTO/SCONOSCIUTO: “Ciao....Come stai?? Spero tutto ok!! Non per essere curioso, ma può essere che ti ho vista in un sito internet " particolare " ?. Vai tranquilla con me perche’ se ti ho vista vuol dire che li ci giro anch’io..... Ti va di fare un due chiacchiere a proposito? Premetto so che hai il ragazzo, tranquilla puoi informare ANCHE lui ; era così, per capire un po’.... E mi raccomando:  guarda che ho una ragazza che non sa niente , quindi …Grazie , ciao a presto!! Un abbraccio!

IO“SHAARIKA”CONILMIOVERONOME: “…Si beh, sai non e’ che neanche a me interessi far sapere in giro… J  …Curiosita’…Come mi hai riconosciuta???

CONOSCIUTO/SCONOSCIUTO: “In una foto , dettagli….Ti ho riconosciuta. Allora cosa mi racconti? Come mai queste avventure J ? Anche a me piacciono comunque!!! J”

IO“SHAARIKA”CONILMIOVERONOME:  “…In che sito mi hai trovata? E beh, si…E’ una cosa nata in complicita’ tra me e il mio moroso…Tutto dichiarato nel nostro caso J. E ti dico la verità: mi piace un casino J !!!”

CONOSCIUTO/SCONOSCIUTO:  “Guarda anche a me piace.... Pero’ come ti ho detto la mia lei non sa e non deve sapere niente; cosa ne pensi di me.....??? Potremo organizzare un incontro..?? Il sito era (…)…”

IO“SHAARIKA”CONILMIOVERONOME:  “Per parlarne volentieri, per il resto vai a sapere J Sono fatalista…!!!”

Credo stia nel calcolo delle probabilita’. Che sia in qualche modo fisiologico. Che sia gia’ successo a tanti, per i motivi piu’ diversi. A volte “te le cerchi” , altre no. Io di mio ad esempio giro con al collo un simbolo particolare che magari chi sia stato su certi siti puo’ riconoscere…Mi diverte quel ciondolo che sta a unire due parti del mio vivere –solo apparentemente- cosi’ diverse…

Cosi’ questo “incidente” non mi spaventa o preoccupa o imbarazza o che altro. Non mi vincola a nulla, mi incuriosce, mi piace l’idea di parlarne…Il resto e’ vita

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