Qualche anno fa, ai tempi del mio primo disastroso matrimonio, la mia ex suocera gestiva un piccolo negozio di biancheria intima per signore; mi capitava spesso di frequentare il negozio, per un motivo o per l’altro, ed ogni tanto (purtroppo di rado…) di imbattermi anche in belle clienti.
Una di queste era Adele, una bellissima signora bionda sui 55 anni che abitava accanto al negozio e, per questo motivo, ne era diventata una cliente abituale. Non era molto alta (circa 1.60….. con l’aiuto dei tacchi) ed aveva un fisico che avrebbe fatto invidia ad una ventenne: due bellissimi seni prosperosi sempre ben evidenziati da decise scollature che, però, non deviavano mai nel volgare, un fondoschiena che mi mandava letteralmente in estasi, e delle gambe affusolate e sempre ben slanciate da scarpe o stivali con i tacchi.
Più di una volta ho cercato, con molta circospezione, di avvicinarmi ed attaccare bottone ma lei, pur sempre con un gentile sorriso, mi evitava e non mostrava alcun interesse.
Mi ero ormai messo con l’animo in pace quando un giorno, mentre parlavo con mia suocera (fantastica donna anche lei, e non solo nell’aspetto), entrò Adele; mi salutò con gentilezza e distacco e si rivolse verso mia suocera. Ero già pronto ad uscire per lasciarle al loro “lavoro†di negoziante e cliente quando mia suocera mi presentò dicendo che ero il marito di sua figlia. Nell’esatto momento in cui Adele venne a sapere che ero spostato (chissà per quale motivo…) cambio radicalmente il suo atteggiamento nei miei confronti e non passò giorno che non mi lanciasse sguardi complici e sensuali. Quando poi ero accompagnato dalla mia ex moglie o da mia suocera, quegli sguardi si amplificavano e sembravano che mi dicesse “ti prego: scopami qui davanti a loro“.
Un giorno recandomi sempre al negozio di mia suocera (devo ammettere che le mie visite si erano fatte più frequenti) in leggero anticipo rispetto all’orario di apertura, incontrai Adele che scaricava due pesanti casse d’acqua dall’auto e si apprestava a portarle in casa (abita al terzo piano senza ascensore).
Colsi l’attimo e le chiesi se aveva bisogno di una mano; lei, guardandomi con quello sguardo che mi faceva ribollire il sangue nelle vene, accettò il mio aiuto e fu così che portai le DIECI casse d’acqua nel suo appartamento. Al termine del quinto giro, appena entrato nell’appartamento, trovai Adele che mi aspettava appoggiata all’uscio della sua camera da letto con in dosso una splendida vestaglia viola trasparente che faceva intravedere i due splendidi seni e il suo dolce praticello. Posai le ultime due casse d’acqua e rimasi impietrito ad osservare quello spettacolare mix di corpo e sensualità . Vedendo che non reagivo, Adele si avvicinò, mi prese per mano, mi accompagno sul pianerottolo del suo appartamento e mi disse con voce calda e vogliosa: “tu sei stato gentile con me ed adesso io voglio essere gentile con te….†Mi aprì la patta dei pantaloni; inutile dire che l’attrezzo era già pronto per l’uso. Iniziò con accarezzare, usando la mia cappella, i suo due capezzoli che si facevano sempre più turgidi. In un attimo dimenticai il fatto che ero sul pianerottolo di un appartamento e che qualsiasi vicino avrebbe potuto vederci, presi quello che ormai era diventato un bastone e glie lo avvicinai alla sua bocca carnosa ed esperta. Incominciò a leccarmi la cappella con la lingua e poi passò a spompinarmi alla grande tanto che riuscivo a sentire la sua gola. Ero talmente eccitato che ero pronto già a venirle in bocca, così, in un attimo di lucidità , glie lo tolsi dalla bocca ed incominciai io a leccare quella Rosellina bagnata come un fiume. Intanto lei gemeva di piacere e quando inizia a mordicchiarle il clitoride, la sentii venire (e probabilmente non fui l’unico). A quel punto si girò aggrappando la ringhiera delle scale e mi urlò: “Prendimi da dietro, presto e chiamami con il nome di tua moglie….†Ormai impazzito dalla voglia di possederla, le infilai il mio arnese nella patatina e urlai forte il nome: PAOLAAAAA……. E mentre me la scopavo aprivo gli occhi e vedevo Lei, chiudevo gli occhi e vedevo Paola che gemeva al ritmo delle mie stantuffate. Adele venne una seconda volta, poi alzai la mira e glie lo infilai con delicatezza nel culo. A quel punto completamente fuori di testa dal piacere che provavo, riuscii a sentire lei che mi pregava di venirle in bocca… e obbedii. Qualche tempo dopo ero come sempre nel negozio di mia suocera per alcune commissioni; mentre mi apprestavo a salutarla, mi girai verso la porta di uscita e dissi “Arrivederci Paolaâ€; nello stesso istante che mia suocera rispose al saluto, vidi davanti a me Adele che in un attimo capì: Paola non era la mia ex moglie ma mia suocera. Il suo sguardo divertito e meravigliato sfociò in un gentile sorriso, mi accarezzò di nascosto il braccio e si diresse verso Paola. Negli anni successivi mi ricapitò solo altre due volte di rivedere Adele e tutte e due le volte entrava nel portone di casa sua accompagnata da Paola, la mia ormai ex suocera…. chissà .
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