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Miscellaneous Fetish Cuckold Threesome Swingers

40 anni parte terza

Ore 19 Lezione di obbedienza

E ora - pensavo mentre tranquillamente distesa sul divano mi accarezzavo pigramente la fica ancora vogliosa - Ora ci vuole qualcosa che ho sempre desiderato. Un giochino particolare. Così pensai ad una cosa che avevo visto appesa nell'armadio. Si era stata sicuramente opera di Manari, un fulgido esempio di bastardo assoluto quell'uomo, ma dovevo ammettere almeno con me stessa di adorarlo per questo.
Così mi alzai e ondeggiando completamente nuda sui miei tacchi a spillo mi diressi verso la camera da letto. Nell'armadio. Avvolto in metri di carta velina, coronata da un fiocco sfavillante di raso rosso. Eccolo li. Il completo da domina con tanto di strapon e frustino. Il lattice lucido di zip e legacci ammiccava dalla velina seducente e accesso di mille riflessi, quasi chiamandomi. Quell'uomo era deciso a mettermi K.O con la dimostrazione della sua capacità di leggermi dentro in modo perfetto.
E va bene gli avrei dato il suo spettacolino e poi una piccola privata personalissima lezione di obbedienza tutta per lui.
Strappai quasi con violenza la carta velina e il fiocco di raso afferrando avidamente il corsetto di lattice e accarezzando con lo sguardo il dildo svettante dello strapon.
Il corsetto era perfetto mi fasciava come un guanto seguendo la curva dei seni. Dietro era chiuso da una rete di stringhe che finivano in un laccio che pendeva tra le natiche. Davanti dei gancini di metallo cromato tenevano accostati i lembi creando una profonda scollatura a v. Le bretelle finivano in un collare che serrava il collo. Sostitui rapidamente le mie giarrettiere di pizzo con quelle in lattice e agganciai le mie calze di seta. Sfilai le mie scarpe e indossai quelle con il tacco di acciaio e il cinturino di cuoio alto che avvolgeva le caviglie procuratemi da Manari.
L'immagine che rifletteva lo specchio era splendida. Mi sentivo potente, seducente e assolutamente troia. Afferrai il frustino e lo strapon e con delle ampie falcate andai in salotto. I ragazzi sedevano nudi e silenziosi sul divano. Mentre una poltrona di cuoio rosso era stata spostata di fronte a loro e, mi aspettava. Manari semi nascosto nuovamente dalle telecamere mi fissava con uno sguardo ironico e un sorrisetto compiaciuto sul volto.
Mi fermai di fianco alla poltrona. Sollevando un piede, posandolo sul bracciolo mentre sfioravo con le mani il frustino, quasi accarezzandolo. Guardavo i ragazzi negli occhi lentamente senza l'ombra di un sorriso. Le note del blues riempivano di atmosfera la stanza che era illuminata in modo da lasciare quasi in ombra me e sotto una luce potente i ragazzi.
“Bene - iniziai a dire con una voce fredda e dura - quella di stasera sarà una lezione che non dimenticherete. Una lezione preziosa ma anche…dolorosa. Si dolorosa. Ma il confine tra il dolore e il piacere è sottile molto sottile. Ora verrete legati, ammanettati ai polsi e alle caviglie e poi io mi prenderò cura di voi. Ampiamente cura”.
Mentre i ragazzi venivano ammanettati mi sedetti sulla poltrona e spalancando le cosce infilai il manico del frustino nella fica iniziando a masturbarmi violentemente davanti ai loto occhi. La reazione fu immediata. I corpi dei ragazzi si tesero nell'eccitazione. I cazzi svettarono imponenti, ondeggiano verso di me. Affondai il manico in tutta la sua lunghezza nella fica e mi abbandonai all'orgasmo ricoprendo di sborra il frustino.
Dopo qualche minuto sfilai il frustino della fica. E con passo deciso mi diressi verso i ragazzi: Bene - scandii - prima regola IO SONO IL VOSTRO CIBO E LA VOSTRA ACQUA…. Stasera vi nutrirete della mia sborra e vi disseterete con la mia pipi. Ad iniziare da ora. Così dicendo mi avvicinai a Marco che era il primo della fila e gli apri la bocca a forza infilando il manico nella sua bocca e obbligandolo a leccare la prima parte del frustino. Affondai un po' di più il frustino nella bocca di Christopher che l'aveva già spalancata, pronto a leccare. E Lo affondai tutto nella bocca di Jem che fini di ripulirlo restituendomelo lucido. Mi voltai facendo schioccare il frustino contro il pavimento e cogliendo con la coda dell'occhio in un angolo Manari che si menava furiosamente il cazzo eccitato oltre il limite dalla scena.
Era solo l'inizio. Mi sedetti sulla poltrona spalancando nuovamente le cosce e :”La mia fica ha bisogno di attenzioni, in modo particolare voglio che mi succhiate il clito tre minuti ciascuno, non un secondo di più o di meno. Chi sgarra verrà punito. Jam partiamo da te”. Il giovane giapponese riusci con precisione tutta orientale a succhiami sapientemente per esattamente tre minuti. Lo seguirono Marco e Christopher che preso dall'entusiasmo avvertendo tra le labbra le contrazioni del mio orgasmo, non si fermò in tempo. E venne punito. Severamente. Lo frustai 5 volte obbligandolo a chiamare ogni volta la frustata successiva con voce più tremante. Colai sborra sui segni rossi delle frustate. Dopo. E vidi il ragazzo sorridere.
“Seconda regola - ripresi dopo che Christopher ebbe ripreso il suo posto - DOVRETE AVERE SEMPRE IL CAZZO IN EREZIONE IN MIA PRESENZA.
Chi non rispetterà questa regola verrà ancor più severamente punito rispetto alla regola precedente. E ora signori - conclusi allacciandomi lo strapon e accarezzando il dildo lucido come se fosse un cazzo vero…. Siete pregati di voltarvi. Intendo farvi il CULO”. Contemplai quella distesa di magnifici culi offerti alla mia voglia e dopo aver provveduto a sciogliere i ragazzi dalle manette. Spiegai loro cosa volevo. Ci saremmo disposti in circolo ognuno di noi avrebbe inculato e sarebbe stato inculato contemporaneamente da un altro. Li lasciavo liberi di scegliere la disposizione del cerchio. In ogni caso io avrei tenuto lo sguardo incollato a quello di Manari perché non ci fossero dubbi su chi stessi prendendo in quel momento e perché.
Ci disponemmo e mi trovai tra Christopher e Jem. Avrei preso il culo di Jem e il cazzo di Christopher. Affondai nel piccolo culo del giovane giapponese con forza sentendomi immediatamente avvolta dal calore della sua carne. E dalla morbidezza. Ad ogni colpo il dildo affondato nella mai fica rispondeva con una scarica di vibrazioni, mentre il mio culo veniva riempito totalmente dal cazzo di Christopher snello e potente perfetto in quell'occasione. Presto le note del blues nella stanza furono coperte dai gemiti e le parole inarticolate che uscivano dalle nostre labbra. Fissai Manari a lungo. Vibrava, si tendeva, leccandosi le labbra con la lingua, accarezzandosi il cazzo come se fosse lui dentro il mio culo o io dentro il suo. Mentre vibravo nel doppio orgasmo del culo preso e del culo dato lo vidi sborrare. Mi leccai le labbra avidamente. Capì al volo e si portò le dita sporche di sborra alle labbra leccandole con voluttà come avrei fatto io. Sorrisi. Veramente appagata solo in quel momento.

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