Al nostro risveglio, il giorno seguente, Ester aveva un sorriso mai visto prima. In effetti, la troietta, disse lo stesso di me e, sull’onda di quell’entusiastico, vicendevole, sfottò discutemmo per un po’ della sera prima. In particolare ci rendemmo conto che, per entrambi, era stata la prima volta di diverse delle pratiche svolte. Con mia grande sorpresa, venni informato che per Ester fu una prima assoluta anche il sesso di gruppo. Questa infatti coltivava da parecchio tempo quell’idea ma non l’aveva mai realizzata perché temeva le voci che, rapidissime, circolano nel suo piccolo paese d’origine. Confessò, altrettanto inebriata, che tra i suoi più ricorrenti sogni erotici vi era proprio quello di un’orgia con diverse persone, che non badassero troppo ai rispettivi sessi e che si scopassero allegramente l’un l’altro. Esattamente ciò che era accaduto la sera prima. Continuò poi, con un pizzico di dolcezza, lodando la mia apertura che aveva permesso la realizzazione di quel sogno; certo, non si fece sfuggire un ammonimento affinché le promettessi un bis ancora più spinto, ed io stesso non esitai a darle quella parola. Procedendo con quella discussione, Ester mi confessò sia degl’altri sogni che aveva da realizzare, sia episodi capitatele nella sua esuberante vita sessuale. E in questo contesto mi resi conto che, nonostante non avesse mai provato prima il sesso di gruppo, erano ben poche le porcate cui aveva rinunciato o che non aveva avuto occasione di fare. Dal canto mio invece, vivevo un po’ di aridità onirica rispetto alle bizzarie sessuali che avrei dovuto sognare, dunque oltre che confessarle che, come ogni bravo maschietto, sognavo di fottere con più di una ragazza, oppure osservare due ragazze scoparsi, le dichiarai la mia voglia di vederla profanare da mani indegne di vecchi pervertiti o di lerci cazzuti. Ester rise alla fine della mia rivelazione ma era chiaro nel suo sguardo l’intento d’accontentarmi.
Così tra due chiacchiere, qualche bagno e tanto sole, trascorse anche quella giornata e quando furono più o meno le sette di sera, ad Ester ricominciò a pruderle il culo. Questa volta non fu lei a dirmelo ma fui io ad accorgermene, per il seguente motivo. La troietta, con la scusa di voler fare una doccia, imbastì un’irresistibile spettacolino per i pochi altri bagnanti che erano rimasti, verosimilmente apposta, prevedendo un simile epilogo della sempre crescente voglia di esibizionismo della mia giovane amica. Così, ai consueti gesti che si fanno per lavarsi, Ester ne abbinò ben altri molto più piccanti: le mani indugiavano oltremodo sui punti sensibili di quello splendido corpo, andavano a stringere sapientemente i seni l’uno contro l’altro, s’inserivano spregiudicatamente nelle mutandine massaggiandone il contenuto, s’infilavano poi nella bocca simulando una fellatio, e così andò avanti per diversi minuti, finché una piccola folla di sette persone circondò la doccia, occludendo la visuale ai meno audaci. Tra questi ultimi vi ero anch’io che, non so precisamente per quale motivo, mi limitai a cercare un punto, al di sopra di una duna, dove avrei potuto continuare ad osservare, senza dare troppo nell’occhio. Lì sopra, dietro ai soliti cespugli di ginepro, vi trovai altre otto o nove persone, in maggioranza più anziane di cinquant’anni, che preferivano, come me, starsene a guardare piuttosto che immischiarsi. Alcuni di questi vecchi maniaci erano già con l’uccello in mano ed erano così presi dal loro vouyerismo da non accorgersi neppure della presenza degl’altri. Questi avevano ben altro da osservare: la mia amica aveva infatti deciso di accontentare tutti quelli che le si erano attorniati e speravano di poter prendere parte attiva a quello show. Per prima cosa vidi le mani di uno che le era alle spalle protendersi verso quel corpo flessuoso e palpeggiarlo nei giusti punti; Ester, senza far caso a quei palpeggiamenti, continuò a toccarsi, se possibile, in modo ancora più provocante, invitando tacitamente, a fare lo stesso anche agl’altri. In men che non si dica tutte le mani, di tutti e sette quegl’uomini, le si appiccicarono addosso, e i guardoni accelerarono il loro moto masturbatorio anche se ormai non si riusciva più neppure a distinguere la sagoma di donna, che era stretta a sandwich tra tutti quegl’allupati. Devo confessare che era davvero molto eccitante vedere la mia donna felicemente intrappolata tra quelle grinfie assatanate, però lo diventò molto di più quando, assodata la disponibilità di Ester, qualcuno la prese per mano e la guidò, in compagnia del resto del gruppo naturalmente, verso la duna che ospitava me ed i guardoni. Questi ultimi furono colpiti da un sussulto e, tranne due o tre, per non tradire il loro istinto di voyer, s’affrettarono ad allontanarsi di qualche passo e a sistemarsi ben nascosti poco più in là. Feci così anch’io ma soltanto perché volevo gustarmi la scena senza che lei potesse vedere che la stavo spiando. Avrebbe dovuto sapere che ero lì ma non avrebbe dovuto vedermi.
Quando tutta l’allegra combriccola aveva ormai raggiunto il luogo prescelto, Ester, che era già stata alleggerita del costume, fu posizionata in ginocchio in mezzo al gruppo. Di questi, già tutti abbondantemente nudi, vidi i loro cazzi: taluni di tutto rispetto, tal’altri un po’ meno, che in tiro attendevano di essere spompinati. Ester non perse altro tempo, così, prima li assaggiò uno per uno, poi cominciò a lavorarseli come solo lei sa fare. Al ché i commenti cominciarono a sprecarsi ed Ester diventò la più grande troia di Ravenna, io il più gran cornuto del pianeta. Poco male, tanto sapevo di non esserlo. Dalle mie spalle, da dove gli altri guardoni si nascondevano, iniziò a giungere qualche gemito, mi preoccupai allora che presto sarebbe anche cominciato a piovere sborra. Mentre riflettevo su ciò, la mia attenzione fu attratta da un lungo gemito di Ester, che era stata sistemata alla pecorina e aveva cominciato a ricevere un po’ di cazzo nella fica. Chi la pompava doveva avere un gran bel cazzo perché le grida della bella si facevano sentire ogni volta che il cazzo entrava e le toccava il collo dell’utero. Ma a quello se ne sostituì subito un altro e poi un altro, finché tutti non ebbero calzato quell’orifizio. Era una scena incredibile, Ester se la cavava benissimo, tanto da indurre quello che l’aveva scopata per primo a cambiarla di posizione: fu messa distesa a pancia all’aria e fu trafitta nel culo; un altro forte grido, affiancato da qualche in convincente preghiera di smettere, le scapparono in quegl’istanti. Ma invece un altro uomo, senza perdere tempo, le si mise davanti e la penetrò nella fica. Mentre facevano questo, vidi uno dei tre guardoni che non si erano precedentemente allontanati, correre verso il gruppo, guadagnare la testa di Ester dalle mani e dagli uccelli di chi se lo faceva succhiare, e sborrarle sul volto. Quella pioggia di “vecchio”, lercio miele la dovette eccitare ancora di più così, quando anche altri due l’omaggiarono di quell’elisir, Ester estrasse il cazzo che le trafiggeva il culo e se lo infilò nella fica, dove aveva ancora l’altro randellone che la trapanava. Mi strofinai gl’occhi incerto di ciò che avevo visto poi, con enorme sorpresa, dovetti convincermi che Ester si stava facendo fottere, contemporaneamente, da due cazzi nella fica, cosa per me, fino a quel momento, sconosciuta. Questo, oltre al mio eccitamento, dovette valere anche quello degl’altri che, successivamente, le schizzarono sul volto, sui seni, sulla fica e sul resto del corpo. Agli schizzi lattiginosi dei sette che la fottevano si unirono le sborrate di un altro paio di guardoni che, subito dopo, fuggirono via.
Erano passati circa trequarti d’ora quando, finalmente, anche l’ultimo se n’era andato lasciando Ester, apparentemente, priva di sensi distesa sulla sabbia. Mi avvicinai alla piccola troia e con un po’ d’apprensione e tenerezza mi prodigai per ridestarla e per ringraziarla di quello spettacolo, ma, mentre ero intento a fare queste cose, un uomo, che poi riconobbi come uno dei veri guardoni di poco prima, m’interruppe, dicendo.
- Le do ventimila lire se si fa pulire quello sperma dal viso con il mio piscio!
Rimasi indignato ed incerto d’aver ben capito ma, ancor prima che potessi dirgli: “prego?”; Ester accettò seccamente.
- Fa presto però, si sta incollando già tutto!
L’uomo, che avrà avuto non più di cinquant’anni, un cazzo enorme ed in un certo senso era anche piacente: coi suoi occhi chiari, il corpo robusto e i capelli brizzolati, fece altri due passi, si posizionò perpendicolarmente al volto di Ester e, con estrema lentezza, cominciò a pisciarle in faccia. Io ero attonito ed avevo gl’occhi fissi su quel pisellone che moscio, com’era, avrà misurato più di quindici centimetri, quando l’uomo, che ormai si era accorto della mia ipnosi da eccitazione, mi spinse con una mano dietro la nuca e mi fece cadere giusto accanto ad Ester; puntai le mani a terra, accanto ai miei fianchi, per potermi tirare su ma quello mi disse con aria sprezzante.
- Tieni, prendi ventimila anche tu, seppur sia certo che le daresti tu a me!
Poi riprese la sua pioggia dorata sul mio corpo. Centrò, per prima cosa, il cazzo che il calore del piscio fece diventare immediatamente durissimo, così tanto che saltò fuori dal costume, poi continuò spruzzando casualmente, come se avesse un idrante, sui volti e sui corpi di entrambi. Sentivo che avrei voluto controbattere per quell’arroganza con cui ci stava trattando, ma la verità ce l’aveva lui tra le mani ed era il godimento per quell’umiliazione di quella pisciata dall’odore acido. Così non reagii, cercai invece di abbozzare un sorriso che però fu, puntualmente, preso come un nuovo invito… a farmela fare dritto in bocca. E infatti così fece, apostrofando quell’atto con qualche commento.
- Ecco bravo, bevila! Bevila tutta, piccolo! E anche tu, puttanella, abbeverati alla mia fonte!
Terminata la sua minzione, con Ester ancora per terra mezza tramortita, l’uomo m’invitò a seguirlo dietro un cespuglio, dicendo che lì aveva il resto dei soldi che ci doveva. M’imbarazzai moltissimo, ero tutto sporco della sua urina, ma lo seguii comunque ed accettai di buon grado quel danaro; fu allora che l’uomo mi offrì molti più soldi se avessimo accettato d’andare ad una cena con lui e con altri suoi amici.
- Vedi, potrei darti dieci volta questa somma ed anche alla tua amica, se accettaste di venire a cena con me ed alcuni miei amici!
- Cena?
- Si! Certo, dopo la cena vi sarà fatta qualche stramba richiesta, ma sembrate preparati e disinibiti al punto giusto!
- Non lo so dovrei chiederlo a lei!
- Non credo che rifiuterà, visto quello che ha già fatto su questa spiaggia, ed a titolo gratuito per giunta! Poi non saremo soltanto uomini, ma ci saranno anche diverse coppie…
- In tutto quanta gente?
- Non più di una dozzina, voi inclusi!
L’uomo mi vide dubbioso e così mi disse che non avrei dovuto rispondergli subito, che avrei, innanzitutto, dovuto parlarne ad Ester e che quella stessa sera sarebbe passato a trovarci per il responso.
Così, dopo aver discusso con Ester di quel pazzo pomeriggio di sesso, le rivelai la proposta dell’uomo, e quella puttanella, nemmeno a dirlo, accettò di buongrado. Di più! Mi confessò che, nonostante fosse mezza tramortita, aveva visto quell’uomo e ne era rimasta terribilmente attratta, soprattutto dalle dimensioni del suo pene!
Quando apprese che quella sera ci sarebbe passato a trovare, gioì e si fece promettere il mio pieno appoggio per una focosa replica da mettere in scena già in quell’imminente occasione.
Che ne dite: è troppo? Abbiamo esagerato?
2° episodio: sguardi indiscreti… che piacere!
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18 years ago
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Certificazione Profili
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17 years ago
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16 years ago
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
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11 years ago
pillinca,
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
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17 years ago
valerio,
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