Luca
, 57 y.o.
Male
Mantua, Italy
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- 5 months ago ALTRA TAPPA PER FAR DIVENTARE CHIARA UNA VERA TROIA Una sera di luglio era il suo compleanno.Al mattinole avevo mandato un messaggio: stasera ti porto a cena fuori, preparati!La sua risposta non si era fatta attendere: “ Mmmm ... e cosa mi devo mettere? A te cosa farebbe piacere? Voglio farti un regalo anche io ... farò quello che vuoi tu, decidi tu!”Era la mia occasione, avevo la possibilità di vedere finalmente se Chiara era veramente diventata ciò che volevo: una perfetta troiale scrissi: “Ti voglio al massimo stasera, non mi basta che tu sia sexy, ti voglio troia!”.Al mio messaggio non rispose lasciandomi nel dubbio sino a sera: avevo fatto bene a essere così esplicito? Oramai ero arrivato a casa e ci avrei messo a saperlo. Avevo scelto un ristorante un po’ fuori mano, sicuro così di non incontrare nessun conoscente, discretamente elegante e con un patio all’aperto.Arrivo a casa sua ed entro in casa. Chiara mi accolse con un caldo bacio invitandomi a prepararmi e senza far nessun cenno al suo abbigliamento che mi pareva del tutto normale, sin troppo sobrio per le mie richieste: gonna al ginocchio, una maglietta aderente che in effetti metteva in risalto le sue forme anche sotto la camicetta bianca. Mentre finivo di prepararmi, Chiara mi guardò con un sorriso di sfida, alzò la gonna dicendomi: -Sono abbastanza zoccola per il mio porcello?-Sotto la gonna aveva un paio di calze nere velate con reggicalze, quel reggicalze che le avevo regalato e non aveva mai messo, così come il completino perizoma minuscolo e reggiseno così piccolo che i capezzoli uscivano fuori e bucavano la camicetta! Per l’eccitazione non capivo più nulla ... lo aveva fatto, si era vestita come la troia che avevo sempre desiderato! La baciai appassionatamente e le dissi: - Chiara... cosa sei stasera?--La tua troia!- Fu la risposta e mi bastò.Durante il viaggio non smise un attimo di tormentarmi, alzando la gonna e mostrandomi il bordo della calza, sapendo di farmi impazzire o accarezzandosi con falsa naturalezza i seni per mostrare i suoi capezzoli duri attraverso la maglietta. Arrivammo al parcheggio del ristorante e scesi per aprirle la portiera con fare cavalleresco ma anche per ammirarla meglio: per scendere dall’auto infatti, aveva aperto le gambe mostrando interamente le sue splendide cosce e il candore della pelle a contrasto con la balza nera della calza aveva acceso il mio desiderio e non solo il mio. Con la coda dell’occhio potevo scorgere tre clienti che si stavano incamminando al ristorante dietro di noi non si erano persi nulla della visuale offerta da mia moglie tanto che i loro rozzi complimenti rivolti a Chiara al nostro passaggio avevano aumentato la mia eccitazione.-Li hai sentiti quei porci cosa hanno detto? Non dici nulla?- disse Chiara rossa in volto ma io, oramai avevo deciso di giocare fino in fondo la mia partita: -Certo che li ho sentiti, pensano tu sia una troia, ma d’altronde, sei vestita da troia, no amore? La mia troia- risposi toccandole vistosamente il culo.Entrammo nel ristorante seguiti dal terzetto che rideva alle nostre spalle.Un cameriere gentilissimo ci accompagnò al nostro tavolo ed io, da buon cavaliere, feci accomodare Chiara spostandole la sedia! Sapeva di essere esposta agli sguardi ma accettò la sfida. Sapevo benissimo cosa pensava in quel momento: “Mi vuoi troia? Stai a vedere come ti accontento!”Dal reggiseno striminzito i capezzoli fuoriuscivano prepotenti spingendo contro la seta sottile della camicetta … la troia si era già eccitata, pensai … ed il cameriere non le toglieva gli occhi di dosso!La feci sedere con le spalle al muro ed io a lato; mentre assaggiavamo gli antipasti non smettevo di coprirla di complimenti, di battutine a doppio senso e, soprattutto, di riempirle il bicchiere sapendo quale effetto faceva l’alcool su di lei, togliendole ogni freno inibitore. Chiara rideva, scherzava e a un certo punto cominciò persino a provocare il cameriere slacciando un bottone della camicetta e passando ripetutamente la lingua sulle labbra rosse ogni volta che si avvicinava al nostro tavolo, poi guardandomi mi disse: -Sono abbastanza troia per te stasera, amore? Vuoi che faccia altro? Vuoi che esageri? Te l’ho promesso, farò tutto quello che vuoi stasera!-L’aria di sfida delle sue parole era evidente ma non sapeva quello che avevo in mente: trasformare la mia adorata moglie in una vera troia per una sera!-Guardali!- Le dissi, facendole notare i tre seduti non molto lontano che ci sorridevano ridacchiando tra loro … potevo immaginare i loro discorsi volgari … -Vedi come ti guardano? Dai, provochiamoli!-Chiara mi guardò con aria interrogativa.-Vai in bagno e togliti le mutandine, così facciamo vedere loro “una bella cosa”- aggiunsi con un sorriso beffardo. Mia moglie mandò giù un altro bicchiere di bianco e si alzò: con uno strano sorriso sulle labbra mi disse: -Credi che non ne sia capace? Ora vedi!-La seguivo con lo sguardo mentre ancheggiando vistosamente si allontanava verso i bagni. Anche il terzetto la guardava, anzi, la scopava con gli occhi e la scena mi eccitò terribilmente.Ancheggiava ancora mentre tornava dai bagni tenendo qualcosa di nero in mano, ma non capivo cosa. Lo capìì quando arrivò al tavolo: Chiara come un trofeo teneva in mano le mutandine nere, alzò il braccio mostrandole a me ma sorridendo al terzetto e usandole come un tovagliolo mi pulì la bocca per poi lasciarle sul tavolo. Felice ed eccitata tornò a sedersi mentre io rimasi di sale. Il terzetto non le levava gli occhi di dosso e il cameriere si precipitò al nostro tavolo. Chiara oramai aveva preso il gioco in mano, forse anche per effetto dell’alcool e, guardandomi negli occhi lasciò cadere il tovagliolo tra le gambe. Non appena il cameriere si chinò a raccoglierlo, Chiara lentamente aprì le gambe fino a spalancarle il viso dell’uomo era adesso a neanche un metro dalla figa depilata di mia moglie, la scena era surreale! Lui, una statua di sale che si stava sciogliendo dal calore, io incredulo e eccitato, il terzetto che sentivo grugnire alle nostre spalle mentre si godeva lo spettacolo e lei, padrona della scena. Neanche quando il povero cameriere balbettando qualcosa si alzò lei si ricompose, lasciandosi ammirare dal terzetto. Mi sorrise, io ricambiai il sorriso e le dissi: -Sei una troia, amore mio!- Ricambiò il sorriso: -Vero? Non è così che mi vuoi? - La cena andò avanti tra provocazioni, battute e doppi sensi sempre più volgari e il povero cameriere sempre più stordito dall’eccitazione. Dopo il dessert Chiara si pulì la bocca e con quel sorriso che oramai avevo imparato a riconoscere, mi disse. -Ma le sigarette? Ho proprio voglia di fumarne una ora, le hai lasciate in auto? Non preoccuparti, vado io a prenderle.-Oramai il locale si era svuotato e a parte noi, il terzetto che oramai si capiva che ci stava puntando, e pochi altri, era vuoto.Io rimasi a guardarla mente si alzava e lentamente si aggiustò una calza alzandosi la gonna e sistemandola al reggicalze come se fossimo soli, poi, prese le mutandine nere che ancora stavano sul tavolo e si allontanò verso l’uscita; si fermò solo davanti al tavolo dei tre, guardò il più rozzo di loro, quello che non aveva smesso di far sentire le sue volgarità e passandogli le mutandine sulle labbra e agli angoli della bocca, gli disse: -Asciugati, hai la bavetta che ti cola.-Si diresse all’uscita lasciando le mutandine sul loro tavolo. Due del tavolo scoppiarono in una fragorosa risata, mentre il terzo mi fissava con lo sguardo quantomeno stupito e il perizomino semitrasparente di mia moglie in mano. Poi d’improvviso si alzò e venne verso di me, mi sventolò le mutandine davanti al viso e mi disse: -Non ti dispiace vero se gliele riportiamo noi, vero? Mica vogliamo che prenda freddo…-Io sorrisi, ormai il gioco era partito e non si poteva certo tornare indietro.-Certo, datemi il tempo di pagare la cena e vi seguo…--No, tranquillo, alla cena ci pensiamo noi.-Uno di loro andò dal cameriere e gli disse qualcosa, poi tornò velocemente dai colleghi, e si incamminarono verso l’uscita. Io li seguii qualche passo indietro. Chiara era appoggiata all’auto, che era parcheggiata al di là del piazzale sterrato. i tre attraversarono il piazzale e le si avvicinarono, e il tipo con le sue mutandine in mano le disse: - Ehi bella, grazie per avermi asciugato la bocca…. Dopo magari ricambio anche io, asciugandotela, che ne pensi?-Lei non rispose ma lui aveva già iniziato a palpeggiarla. Anche gli altri due si avvicinarono, e mentre lui le sollevava la maglina colorata uno dei due cominciò ad accarezzarle una coscia e a stuzzicarle l’orecchio sinistro con la lingua. Le mani dei tre la frugavano con decisione, ben presto capii dall’ansimare di lei che uno di loro aveva anche trovato il punto giusto. Il primo le aveva ormai sfilato la magliettina e le stava leccando i capezzoli che spuntavano dal reggiseno nero. Si scostò di poco da lei e si slacciò i pantaloni facendoli scivolare a terra: -Dai bellezza, facci vedere quanto sei brava…-Delicatamente ma con decisione le mise la mano dietro la nuca e la spinse verso il basso facendola accosciare davanti a lui. Lei si fece scappare un “OOOOH” di sorpresa davanti a quel grosso cazzo, prima di assaggiarlo con la lingua, per poi prenderlo in bocca con gusto e maestria. Guardavo con eccitazione la mano dell’uomo infilata nei capelli rossi di Chiara che le impartiva il ritmo del pompino, quasi senza accorgermene avevo il cazzo in mano e mi stavo masturbando. Nel frattempo anche gli altri due si erano calati i calzoni, e i loro cazzi erano a pochi centimetri dal viso di mia moglie. –Faccela provare anche a noi, la bocca di questa bella signora…-Lei non se lo fece dire due volte, e cominciò a pompare con gusto anche gli altri due cazzi che le si erano parati davanti. Il suono di un clacson mi fece sussultare, facendomi render conto che eravamo in piena vista della strada. Lo feci notare ad uno dei tre che aveva preso l’iniziativa, il quale rise: - E che problema c’è?- poi però ci ripensò: -Va bene… Vieni bella, spostiamoci un po’ più in là.- La fece rialzare prendendola per il polso e si incamminò verso l’altro lato del piazzale, dove erano parcheggiati tre autorimorchi. Prima però si soffermò in mezzo al piazzale deserto e voltandosi verso di lei le sfilò la gonna viola, che era l’ultimo indumento che le rimaneva indosso, lasciandola con addosso solo gli stivali, le calze nere e il reggicalze. Il contrasto della sua pelle bianca nuda con l’intimo nero alla luce del grosso faro che illuminava il parcheggio sterrato era eccitantissimo. Si soffermò lì a palpeggiarla, infilandole una mano tra le gambe, lei reclinò la testa, segno che le dita dell’uomo le stavano frugando dentro la fica. Indugiò in mezzo al piazzale per un po’, e io capii a cosa mirava: stava aspettando che passasse qualche auto, prima di portarla dietro ai camion. Infatti passò un auto, che rallentò vistosamente. Ebbi paura che si fermasse e che la cosa potesse diventare pericolosa, ma a quel punto lui rise e la portò finalmente in mezzo a due dei camion parcheggiati, seguito dai suoi due amici e da me. Fecero inginocchiare Chiara, e lì ricominciò il rituale del pompino a girare: loro tre attorno a lei che se lo facevano succhiare a turno. Finalmente uno di loro le si accosciò accanto e prese a masturbarla, preparandola alla monta. Lei mugolava, a bocca piena, mentre le dita dell’uomo le penetravano la fica e (da quel che potevo intuire) il culo. Le si mise dietro, spingendola in avanti per farla mettere a quattro zampe: -Facciamo sentire un po’ di cazzo a questa troia…-Cominciò a scoparla reggendola per i fianchi, incitandola continuare a lavorarsi i cazzi degli altri due con la bocca: -Brava troia, succhiati quei cazzi, che dopo toccherà anche a loro…-Dopo un po’ lasciò il posto al tipo grosso che aveva fatto partire il tutto, che continuava a dimostrarsi il più porco e scurrile. Lui volle che Chiara . si girasse a pancia su, sdraiata a terra e le allargò le gambe facedole spalancare la fica: - Fammi sentire quanto è dolce la tua fica.- Si buttò dentro a leccargliela, lei sussultava ridendo, poi si sollevò e le infilò dentro il grosso cazzo, tenendole le caviglie per tenerle gambe ben divaricate: -Ora ti apro ben bene, troia. E tu scopala in bocca, che sennò la signora si annoia…-L’altro suo amico obbedì ridendo, fottendole letteralmente la bocca, mentre lei sdraiata a terra mugugnava sotto i loro colpi. Dopo un po’ lui la girò di nuovo, facendola mettere di nuovo a pecorina, e continuò a scoparla da dietro, tenendola con una mano per il reggicalze come se fosse la briglia di un cavallo. Con l’altra mano cominciò a carezzarle le natiche, poi vidi perfettamente che le infilava il pollice nel culo, facendola sobbalzare.-Senti che bel buchetto accogliente…- Glielo lavorò per qualche minuto, poi sfilò il cazzo dalla fica di Chiara e lo spinse senza troppi problemi dentro al suo culo. Gli altri due avevano smesso di farsi spompinare, e si limitavano a palparle le tette, lei quindi aveva la bocca libera e sottolineava i colpi dell’uomo con gridolini e mugolii, mentre lui la inculava incitandola a voce alta: -Ti piace prenderlo nel culo, eh, troia?- Te lo rompiamo tutto, questo culo… Ti sfondo tutta, maiala…-La inculava selvaggiamente mentre la insultava, ma a lei la cosa non sembrava dispiacere affatto, i suoi gridolini si alternavano a risatine e mugolii. Sentii un rumore poco dietro di me, mi voltai e vidi che c’era il cameriere, con le brache calate che stava assistendo masturbandosi. Io non gli dissi nulla, allora prese coraggio e si avvicinò, continuando a masturbarsi.I tre iniziarono a scambiarsi, inculandola a turno, Chiara ormai era scatenata e li incitava a sbatterla come una cagna. Uno di loro notò il cameriere fermo accanto a me. Rise, poi gli disse: -Hey amico, vieni a prenderti la mancia, sono sicuro che al signore accanto a te non dispiacerà se un cameriere gli rompe il culo!-Non se lo fece dire due volte, si avvicinò, gli altri gli lasciarono il posto, e anche lui la inculò da dietro, tenendola per i fianchi e grugnendo come un matto. Dopo un po’ il tipo grosso si fece di nuovo sotto, spostando senza troppi discorsi il timido cameriere e facendo cambiare posizione a Chiara, facendola di nuovo sdraiare a pancia su:-Voltati troia, voglio guardarti bene in faccia mentre finisco di sfondarti il culo…- Le sollevò il bacino alzandole le gambe e ricominciò a incularla in quella posizione. Grugniva come un cinghiale, inculandola sempre più forte e in profondità, il rumore della carne contro carne quasi copriva i gemiti di mia moglie, ormai completamente abbandonata. Poi di colpo mollò la presa sulle sue gambe, sfilandosi e balzando in avanti le prese la nuca e proruppe con una abbondante sborrata sul suo viso, per poi dando gli ultimi colpi. Quasi non aveva ancora finito, che uno dei suoi amici aveva preso il suo posto, riprendendo a fottere il culo di Chiara con foga. Per poi a sua volta erompere in una sborrata che le schizzò il seno, il collo e il mento. Il terzo invece le inondò di nuovo il viso e la bocca, lasciando il posto al cameriere. Dopo qualche colpo lo vidi fremere, e capii che stava sfogando il proprio orgasmo dentro al culo di mia moglie. Il tipo grosso si rivolse finalmente a me: -Amico, non stare lì impalato, ora è il tuo turno… Non avrai mica paura di usarla come sborratoio come abbiamo fatto noi?-Mi avvicinai sborrandole in bocca mentre gli altri ridevano.Uno dei tre si avvicinò di nuovo a mia moglie: -Sei stata gentilissima, tesoro, ad asciugarmi la bocca, prima. Adesso che abbiamo ripagato la tua troiaggine, voglio restituirti il favore…-Prese le mutandine che si era tenuto e le passò sul viso e sul corpo di mia moglie, più che per asciugarla per raccogliere lo sperma, poi gliele passò sulle labbra: -Leccale, tesoro, sappiamo bene che ti piace la sborra…- Lei sorrise e obbedì, leccandole e lasciando poi che lui gliele infilasse in bocca delicatamente. Ce ne andammo senza troppi saluti. 799 0 6 months ago
- 5 months ago La prima volta con Serena la figlia di Chiara Sono oramai due anni che ho chiuso una storia con la mia ex Chiara. Da lei trascorrevo praticamente il fine settimana ed ogni tanto veniva a trovarla sua figlia Serena che all’epoca aveva 24 anni.Con Chiara avevo un rapporto molto bello e sessualmente di altissimo livello ed anche piuttosto trasgressivo visto che si frequentava il privè o altre situazioni con singoli.Anche con serena ero molto in sintonia a livello caratteriale e spesso si parlava dei suoi casini con i suoi ragazzi.In questi ultimi giorni Serena si è litigata con Marco, il suo boy-friend, cadendo in una strano stato...un misto tra euforia e leggerezza.È diventata più espansiva e mansueta ed ha cominciato a mostrare degli atteggiamenti che prima non si sarebbe nemmeno sognata di avere, tipo girare per casa in slip e reggiseno.Aveva un corpo da farti smettere di respirare.Un sabato pomeriggio dopo aver ultimando di sistemare le mie cose nell’armadio sono andato sotto la doccia e mentre mi sto insaponando sento la porta aprirsi e chiudersi con lo scrocco della chiave.So che a Chiara piace farsi una bella scopata sotto la doccia quando e possibile, quindi le dico che non era possibile perche Serena era in casa...e con sorpresa invece di sentire la voce di Chiara sento quella di Serena che mi dice"senti non ti andrebbe di fare a con me quello che volevi fare con mamma?"Io attonito di primo acchito ho risposto un secco NO e l ho mandata fuori immediatamente, anche se però a mente lucida ho riflettuto su che bella scopata doveva essere con Serena e mi masturbai pensando a quel suo culo tornito e a quella fichetta gonfia di piacere e feci una sborrata mai vista.La sera stessa dopo cena Serena usci con alcune sue amiche ed io mi misi sul divano a guardar un film con Chiara.Durante il film Chiara prende a farmi un pompino da paura e dopo esserle venuto in bocca mi sono sincerato con bacio che avesse bevuto tutto come sempre fa. Mi sono inginocchiato e di rimando le ho fatto un lavoretto con lingua,sulla sua bellissima fica depilata.Il giorno seguente Chiara mi dice che sarebbe andata a fare compere al supermercato e che si sarebbe poi fermata a trovare la sorella.Serena, che era nella sua stanza appresa la notizia dai saluti della mamma si mise ad ascoltare un po di musica, io vado sul terrazzo a fumare una sigaretta (allora fumavo) e vedo la finestra aperta della camera di Serena.Non sentendo la musica, do un occhiata dentro e la vedo distesa sul letto, nuda, con un fallo che le entra ed esce dalla fica,mentre con l altra mano si strizza un capezzolo.Finito la sigaretta in quattro boccate rientro e mi metto davanti alla porta della sua camera, indeciso su come approcciare, prendo coraggio e busso.Si sente un po di confusione ma poi mi dice di entrare e la trovo seduta sul letto in costume da bagno.Il costume pero lascia intravedere la parte che il fluido della sua fica ha intriso e facendo finta di niente le chiedo che strano odore ce nella cameretta.Lei arrossi di colpo ed io eccitato dalla sua timidezza le chiesi come mai le sue mutandine fossero cosi bagnate tra le cosce...Lei prese la mia mano e la mise sulla sua fica...era bollente e fradicia di umori.Ritirai la mano e la portai davanti al viso per sentirne il profumo e ne assaggiai anche il sapore, dolce e voluttuoso.Lei rimase seduta a guardare quello che facevo poi mi fece scivolare giù i pantoloncini e rimase bloccata davanti al mio cazzo che era diventato di pietra e carne.Lo prese con le mani e mi succhiò la cappella prima di frlo scivolare tutto in gola, sentivo le palle appoggiate al suo mentoLe scostai la testa e le infilai la lingua in bocca mentre mi inginocchiavo per andare a leccare quella sontuosa e profumata fica.Aveva un clitoride che sembrava un capezzolo tanto era pronunciato e gonfio,infatti bastarono pochi colpi di linguae raggiunse l orgasmo.Mi rialzai e le dissi di mettersi in ginocchio appoggiandosi sui gomiti.Lei esegui prontamente, mettendomi davanti tutto il suo spettacolo,fica e culo era li aperti e pronti per ricevere il mio cazzo.Le appoggiai la cappella sulle labbra della fica e le feci fare dentro e fuori un paio di volte, poi glielo feci assaggiare fino in fondo con un colpo di reni.Era come avere infilato il cazzo in un forno tanto era calda e stretta...Io dandole una sonora sculacciata sulle chiappe continuai a pomparla, dentro e fuori, mentre con le dita mi facevo posto nel suo culetto, fino a farla schizzare ancora di piacere...Tirai fuori il cazzo da quella stretta fessura carnosa e profumata e con la cappella feci scivolare un po di fluido su quel buchetto violaceo e ad ogni passaggio sentivo il suo respiro diventare piu intenso.Quel culo aveva fame di cazzo e me lo diceva tutte le volte che sfiorandolo aveva una contrazione dilatandosi sempre piu.Ricordo solo che mentre facevo mia, lei disse che non voleva altro che essere inculata da me dopo averla ripetutamente inculata le venni in culo e lei per tutta risposta si tolse e me lo lecco per ripulirlo tutto.La ringrazia baciandola 734 0 7 months ago
- 5 months ago La Prima Volta Al Privè Con Chiara Dopo quella prima volta con i due camionisti con Chiara il sesso non è stato piu la stessa cosa. Non c’era scopata che non ripensassimo a quella sera e pure lei mi stuzzicava quando le telefonavo chiedendole cosa facesse e lei di rimando – sono qui con i nostri due amici-.Un sabato pomeriggio mentre si giochicchiava sul letto pensando a cosa fare in serata le proposi di andare al privè. Mentre le altre voste erano parolacce questa volta mi disse – ma allora mi vuoi proprio troia?-Quindi decidemmo che avremmo provato quella esperienza senza dare programmi ciò che veniva veniva, anche il nulla e per la sua iniziazione sciegliemmo un club vicino a Verona.Giunti al locale facciamo la nostra tessera ed entriamo. Io gia lo conoscevo per esserci stato con altre e Chiara lo sapeva. Una volta dentro tutto sembrava svolgersi nel migliore dei modi nessuno infastidiva, nessuno. Cosi dopo aver bevuto qualcosa, smangiucchiato al buffet e ballato un po visto che la musica ci piaceva, ci sediamo sui divani della zona disco e parliamo un po’, sembra un po’ più rilassata adesso. Passa appena qualche minuto e si avvicina un tipo, non era un granché a dire il vero e ho subito sperato che andasse via prestoIl tipo: ciao ragazzi vi va un po’ di compagnia?Io: no grazie sei gentilissimo m per ora stiamo bene cosìPer fortuna non se lo fece ripetere 2 volte, si alzò e andò via.Io: visto amore, può capitare che qualcuno ci provi ma, come ti dicevo rispettano le regole, se dici no non ti rompono le scatoleChiara: speriamoTempo 5 minuti e ne arriva un altroIl tipo: buona sera ragazzi come va?Io: tutto ok grazie, ma perdonaci al momento preferiamo stare da soli.Anche questo non se lo fa ripetere, alza i tacchi e va via.Riprendiamo tranquillamente a chiacchierare tra noi 2 e stavolta il tempo inizia a passare più serenamente, già 15 ulteriori minuti e nessuno viene a “rompere le scatole”. A un certo punto vedo arrivare un signore distinto, ben vestito.Il tipo: piacere, io sono Franco, vi spiace se mi siedo un po con voi a fare 2 chiacchiere?Chiara: se sono solo 2 chiacchiere..!!Il tipo: ma certo figurati, sono un tipo per bene ioLa cosa mi stupì non poco, ma a dire il vero non mi dispiaceva avere un po di compagnia e, dal momento in cui era stata lei ad accettare la sua compagnia be,perché no!!Si iniziò a parlare del più e del meno, di dove eravamo, se prima volta in un posto simile per poi passare a confidenze personali, qualche battuta. A un certo punto lui si alza:Franco: scusate ragazzi, vado a prendere qualcosa da bere, torno subito.Chiara: però dai è simpatico, un tipo divertenteIo: giàEccolo di ritorno con 3 bicchieri in mano, erano dei cocktail.Seduto alla destra di lei, mentre io stavo alla sinistra tra un sorso e l’altro si riprese a parlare, si rideva, si facevano battute, e tra una battuta e l’altra, ridendo lui posò una mano sul ginocchio di lei. Lui con il suo sguardo cerca il mio, e io gli faccio un occhialino in segno di approvazione ma, lei sempre ridendo allontana la mano dal suo ginocchio. La chiacchierata continua per altri 15 minuti, e quella mano che continuava furtivamente a fare va e vieni dal suo ginocchio, misto al senso di “allegria” forse dovuta un po al cocktail iniziava a mettermi strane idee in testa.Franco: ok dai vado a prendere un altro cocktail, arrivo subito.Stavolta c’era confusione al banco del bar, e mentre da lontano lo osservavo dissi a Chiara:Io: dai non è giusto così, è andato per la seconda volta a prenderci da bere, così pare stiamo andando a scrocco, ti spiace se lo raggiungo un attimo così vado io a pagare?Chiara:be dai mi sembra giusto, ma cerca di non metterci troppo, come avevamo detto non dobbiamo stare lontaniIo:ok amore tranquilla, arrivo subitoRaggiunto Franco mentre faceva la coda al bar gli chiesi se gli dispiaceva che gli facessi compagnia e che sarebbe stato un piacere per me offrire io quel giro.Io: sai mi piace questo posto, bella serata, mai stato in un privèFranco:ottimo, mi fa piacere che ti piaccia, ma dimmi..cosa vorresti che accadesse ora con tua donna?Io:sai,con lei non è facile, ho già faticato tanto a farla entrare in questo posto, figuriamoci se si arriva a fare altro.Franco:ma a te farebbe piacere se lei come dire..si divertisse con altri?Io: l’ho sempre sognato, ma lei troppo santarellina,non credo la vedrò mai fare cose simili.Franco:a letto com’è, ti da tutto?Io: siFranco:waooo.Io: fai cio che vuoi sarà lei a dire eventualmente di no!!Franco:che porco, ma mi stai praticamente dicendo che vorresti vedere qualcuno che rompe il culo alla tua donnaIo:sai non mi è mai dispiaciuta l’idea ma sono parole buttate al vento, pure fantasie, ormai la conosco davvero da troppo tempo e mi sono rassegnato, so che non la vedrò mai trasgressiva.Franco:ascolta, la cosa più importante in questo gioco è la tua certezza nel volerlo fare, la tua complicità e la tua “benedizione”, per il resto…se tu mi dici che è quello che vuoi io accetto la sfida, sono sicuro che stasera ti riporterai a casa una donna che non pensavi neanche di avereIo: perché? Che donna dovrei riportarmi a casaFranco:una donna troia, rotta e soddisfattaIo: accidenti, sembri molto convinto nella tua riuscitaFranco: lo sono infattiIntanto la fila si andava smaltendo, arriviamo al banco, ordiniamo i nostri cocktail e torniamo da Chiara sistemandoci come prima, seduti ai suoi lati con lei al centro.Lei non è mai stata tipo da alcool, sicuro non era ubriaca e io non l’avrei mai voluto, ma quel secondo cocktail iniziava a metterle addosso una certa allegria (o almeno credo fosse quello),iniziava a ridere alle battute di lui rispondendo con altrettante battute, e quella mano sul suo ginocchio poi…da che la spostava dopo appena 2 secondi a che ora era ferma li da qualche minuto, la spostava solo quando lui, tra una risata e l’altra cercava di insinuarsi un po più in su, ma niente arrivato al massimo a metà coscia lei era pronta ad allontanarlo.Dovette passare una buona mezzoretta, tra un sorso e una risata e l’altra per poter vedere finalmente quella mano ferma lì a metà coscia, anche se lei adesso teneva le gambe ben strette per evitare che Franco andasse oltre.Franco: cavolo questa musica, sarà anche soft ma questo genere non riesco a mandarlo giu!!Non riuscivo neanche a capire che genere di musica fosse ma in effetti non aveva tutti i torti, ma da una decina di minuti quella musica era davvero orrenda e fastidiosa.Chiara: be in effetti è vero, hai ragioneFranco: che ne dite di spostarci un po’?Magari in qualche punto del locale in cui non si sente e si può chiacchierare più tranquillamente.Io: per me nessun problemaChiara: ok, facciamo pure un giroFranco:ok ,vediamo che troviamo di interessanteCi alziamo tutti e tre, io con la mano alla sua vita e Franco davanti a noi a fare strada, ci guardiamo attorno, Franco: qui sembra bellissimo, pare proprio molto tranquillo, venite ragazzi dai, accomodiamoci!Seduti nuovamente con lei al centro si riprende a chiacchierare, si ride, è piacevole, e quella mano nuovamente ferma li a metà del suo interno coscia mi eccita.Franco: io mi metto comodo, anche perché qui fa tanto caldo.Lei non disse nulla, io neanche. Franco una volta sbottonata la camicia senza comunque toglierla fece scivolare giù prima i pantaloni e poi le mutande, vedo quel bestione da vicino, la prima cosa che mi passa per la testa è…cavolo e fortuna che è ancora moscio, se duro a questo Rocco Siffredi lo farà ridere!!Chiara sbircia appena e si gira subito dall’altro lato.Franco: dai non vergognarti, non ti mangio mica, prima si rideva e ora ti giri?Non è mica cambiato nulla, sono solo mezzo nudo!! Lei si gira timidamente, i suoi occhi sembrano 2 padelle tanto sono spalancati, evidentemente era stupìta da quanto vedeva. Lei cerca di combattere l’imbarazzo riprendendo a parlare come se nulla fosse e dopo una quarto d’ora circa..Franco: ma dai perché non mi mettete comodi anche voi?Chiara: no non pensarci neanche, non esisteContinuando a chiacchierare lui si avvicina sempre più a lei, la solita meno sopra il ginocchioFranco: ma dimmi, non fai neanche una sola considerazione, ne hai mai visti come il mio?Chiara: a dire il vero no, fa un po impressione, ma non hai problemi ad andare con le donne?Io uno come te non lo farei mai neanche avvicinare!Franco: ma nooo esagerata, e che ho la peste?La battuta fece ridere un po tutti e mentre si rideva lui azzardò, prese la mano di lei e la portò sull’enorme membro ancora moscio.Chiara: no non è questione di avere la peste, ma certo come donna non avrei intenzione di farmi “uccidere” da un affare simile..hahahaOk la battuta, ok la risata ma…intanto lei non ritraeva la sua mano!!Dai tesoro guardalo un po più da vicinoPrendendola per la testa Franco la fece chinare verso il bestione per farglielo vedere da vicino, io ero eccitatissimo, la faccia della mia donna a pochissimi centimetri da quell’enorme mazza!!Chiara: ok dai mi sa che stiamo esagerando, il discorso sta degenerando e poi..ti ricordo che c’è anche lui qui presente.Franco:be tuo marito non sembra molto contrariato, dai osservalo da vicinoIntanto lei con la sua mano guidata ancora dalla mano di lui teneva ancora il mostro, la bocca a circa 5 centimentri dalla grossa cappella.Chiara: amore vuoi intervenire? Dice che non sei contrariato, vuoi dirgli che non è così? E’ convinto che tu sia d’accordo a farmelo vedere da vicino, vuoi dirgli invece cosa vuoi che faccia?Io: amore davvero vuoi che sia io a dire cosa voglio che tu faccia?Chiara:certo amore dai, così la chiudiamo qui perché lui si è convinto che..Senza neanche farla finire di parlare le metto una mano sulla testa, do una spinta verso il basso e..con la bocca ancora aperta visto che stava ancora parlando si ritrova con quel cappellone tra le labbra!Io: ora capisci cosa voglio che fai amore?La lascio un istante per darle modo di rispondere..Chiara: cazzo ma sei scemo? Ma che cazzo fai!!E giù di nuovo a spingerle la testa sulla cappella di Franco, ma stavolta non mi fermo, foglio vederglielo in bocca, ancora di più, e spingo!!Chiara: amore stai sbagliando tutto, ma sei sicuro? Poi non si torna indietro dai..Io: ma io non voglio tornare indietro amore, se a te piace, sono felice anche io di vederti felice mentre glielo succhi.Mi ha guardato un istante negli occhiChiara: ricorda che sei stato tu a volerloLo teneva con entrambe le mani e lo ha fissato per qualche secondo eha iniziato a stuzzicargli la punta con la lingua, e stavolta da sola.Franco: mmmm….vedi che ti piace? Ammettilo, cosa ne pensi?Chiara: penso che fa un po impressione, non ne ho mai visto uno così!!La mano di lui sulla testa di lei fu un chiaro ed evidente segno di quello che voleva, lei non chiese ,non si oppose ,non se lo fece chiedere, socchiuse solo gli occhi e aprendo la bocca accolse il grosso membro tra le sue labbra. Era davvero molto grosso, faticava a tenerlo in bocca e tirando via una mano per lasciare libera ulteriore lunghezza nell’enorme asta spinse la testa in basso fino ad ingoiarne la metà!!Io: cavolo Franco davvero impressionante, è davvero enorme, ma lo hai mai misurato?Franco: certo che si, 24cm, quanto quello del nostro caro conosciuto Rocco, lui però anche se di un solo centimetro lo frego per circonferenza, 17cm contro i suoi 16cm.Mi venne subito spontaneo fare delle proporzioni mentali, pensando a come la mia donna riuscisse a prendere per intero tutti i miei 16 mi son detto non avrà difficoltà per ora, ne sta mandando giù metà del suo, saranno circa 12cm, ma poi..guardando le guance deformate di lei ho subito pensato che in effetti il mio non era così grosso e che invece stava davvero faticando!!Atmosfera davvero caldissima, lei aveva iniziato un movimento di su e giù, a tratti lo tirava fuori riprendendo a leccargli la cappella per poi riprendere a succhiarlo, io ero eccitatissimo, le mie mani nun riuscivano più a star ferme, le punte delle mia dita erano già arrivati ai suoi slip e lei ormai in estasi non faceva resistenza, anzi apriva le gambe come a volermi dire di andare oltre.A un certo punto lui la allontana dal suo cazzo, si alza, io non capivo perché lo avesse fatto, tende le mani a Chiara ancora seduta, lei prende le sue mani e si alza, la abbraccia e la porta a se, sono avvinghiati e a me viene subito da notare quella differenza di altezza (non so perché) lei con i suoi 1,65 non era bassissima ma sembrava davvero piccolina attaccata al corpo statuario alto oltre 1,80, lui le afferra il vestito e tirandolo in alto glielo sfila lasciandolo cadere a terra, passandole le mani dietro la schiena le slaccia i reggiseno ed io ne approfitto per avvicinarmi dietro e tirarle via gli slip. Senza neanche accorgerci siamo ora tutti e tre nudi, in piedi.Franco: mettiti giù tesoro, fai vedere a tuo marito come sei brava a prendermelo in bocca.Senza dire una parola lei si abbassa, è accovacciata, le chiappe a pochi centimetri dal pavimento e le gambe spalancate ai lati dei fianchi di lui, osserva per qualche istante l’enorme bestione stranamente ancora moscio, lo afferra con una mano e se lo porta in bocca. Inizia nuovamente a succhiarlo, lui le tiene la testa ferma per farle capire di non tirarlo fuori, vedo quell’enorme palo di carne che lentamente si gonfia tra le labbra di mia donna. Ora la fa alzare, la fa sedere al mio lato per raggiungerci anche lui posizionandosi all’altro lato, lei è di nuovo al centro.Franco: dai ora fammi vedere come lo succhi a tuo maritoAvvicinadosi prima al mio orecchio mi ha sussurratoChiara: guarda cosa mi stai facendo fare, spero di non doverci pentire di quello che sta succedendo.Le accarezzo il viso come per tranquillizzarla, come per dirle che è tutto ok e sempre da seduta si china verso di me iniziando a succhiarmiIo:ti prego amore, fai come sai fare tu, prendilo tutto in bocca, fami sentire le tue labbra sulle palle.Franco: porcellino, ti piace farglielo mandare giù fino in gola e?Io: si è bellissimo sentirlo mentre lo prende tutto, io con i miei 16cm posso permettermelo, mi spiace tu non possa goderti questo piacere con quel bestione.Franco: e chi lo diceLa battuta suscitò una sonora risata, anche lei tirò fuori il mio cazzo dalla bocca per ridere ma io subito pronto la riportai al “suo dovere”. In quella posizione, seduta e china su di me, doveva essere un bel panorama quello che Chiara offriva al nostro amico che iniziava a darsi da fare tastandole le chiappe con le mani. A un certo punto Chiara inizia a gemere, ummmm, hooooo…ho subito intuito che qualche ditino del caro Franco dovesse essersi insinuato nella figa di mia donna. Ora lui da dietro si china su di lei, vedo le mani di lui che passano davanti iniziando a palparle e a stringerle le tette, prima l’una poi l’altra, sono attaccati, e mentre lei ancora china sul mio cazzo gli da le spalle, lui sembra incollato a lei, gli si strofina freneticamente, la cerca continuando a palparla, le solleva un po una gamba!!Chiara: mmmm….cazzoooLa sua esclamazione, il fatto che quasi mi aveva staccato il cazzo a morsi mi fece capire subito cosa era successo. Lui inizia a dare qualche leggero colpettino, lei protrae una mano dietro portandola sulla coscia di lui e cercando di farlo ritrarre un po ma lui resiste e continua a spingere, la vuole, e la sta prendendo. Mi lascia il cazzo, solleva un po la testa e mi guarda negli occhi, i suoi occhi sono lucidiChiara:amore è enorme, fa male, mi sta rompendo.Io: shhh, riprendimelo in bocca amore, non pensarci!!Andiamo avanti così per qualche minuto, tra spinte di lui, gemiti di lei e un fantastico pompino, non ho una visuale bellissima ma riesco a scorgere una porzione di quel cazzone, segno che non era andato dentro neanche per metà, l’aria è oramai davvero bollente. Ad un tratto lui rallenta, vuol farla rilassare un po ho pensato, lo vedo armeggiare qualche istante con il telefono per poi vederglielo posare, io non ho dato molto peso alla cosa, troppo preso dal pompino. A un certo punto vedo aprire la porta, vedo due sagome entrare e chiudersi dietro la porta a chiave, avanzano silenziosamente, sono i due amici di Franco, quelli che prima stavano alla SPA con lui, sicuramente prima mentre stava al telefono li avrà avvisati indicando loro la stanza in cui eravamo. Io non dico nulla, lei ancora china su di me non si accorge e le mani di uno dei due che senza perder tempo iniziano a palparle le cosce non desta la sua curiosità, avrà pensato fossi io o Franco. Ci vuole un colpettino più “sostanzioso” da parte di Franco per farla riemergere!!Chiara: haiiiiPer gridare si è giustamente staccata dal mio cazzo e..sollevando la testa si è accorta delle 2 nuove presenze. Sobbalza, in un movimento fulmineo è in piedi, senza neanche rendersi conto dello spettacolo che stava offrendo a tutti i presenti me compresoChiara: ma che vuol dire, stiamo esagerando qui, questi chi li ha fatti entrare?Franco: sono i miei amici cara, Luca e Paolo.Chiara: si ricordo ma questo non vuol dire che debbano stare qui, ok, mi sa che si è creata davvero troppa confusione, amore mi porgi i vestiti per favore? Andiamo via.Sembra va incazzata e risentita della presenza di quei due, che cazzo ho pensato, abbiamo rovinato tutto, Franco è stato uno stronzo a giocarsi questa stupida carta, io gliel’avevo detto che era troppo santarellina, doveva accontentarsi del punto in cui l’avevamo portata e non esagerare in quel modo.Franco si alza, si avvicina dietro di lei, le passa le mani davanti, la tira a sè e strizzandole le tette le dice:Franco: ma dai cara non fare così, vedrai che ci divertiamo tutti insieme.Chiara: ma per chi mi hai presa?Ma Franco non molla la presa, anzi le strizza le tette ancora di più, Luca a un lato si fa spazio con una mano tra il corpo di Chiara e quello di Franco iniziando a palparle il culo, Paolo dall’altro lato le posa una mano sulla figa ed un’altra su una tetta lasciata ora libera da Franco, nel giro di pochi istanti si ritrova con le mani di tre sconosciuti che la palpano ovunque, è tutto molto confuso, io non distinguo più neanche a chi appartenesse l’una o l’altra mano. Paolo sembrava un porco, dapprima le ha afferrato la figa come con quella manona come fosse un pacco, prima di ficcarle un dito dentro facendola sobbalzare.Chiara: haiii, porca puttana togli quel dito da lì.All’inizio non capì perché stesse facendo così per un dito, ma poi mi sono reso conto che non si riferiva a Paolo con il suo dito nella figa ma a Luca che le aveva piantato un dito nel culo. Anche gli altri due nel giro di pochi istanti sono nudi e duri, le mie normalissime dimensioni mi fanno sentire per qualche istante un mini dotato, ma mi rendo conto che non è così, i miei 16cm non sono certo da prendere in giro, non sono io mini dotato, sono tutti gli altri con dei cazzi fuori misura, non certo ai livelli di Franco ma..anche Luca e Paolo sono veramente molto ben messi, 19cm uno e 21 l’altro. Ora lei è seduta sul grande divano, tutti gli altri siamo in piedi attorno a lei, mi tende una mano a voler cercare la mia, come se volesse aiuto, mi avvicino, gliela porgo e la porto al mio cazzo.Io: segami amore, dai!!Testa abbassata e occhi chiusi ha preso timidamente a segarmi, prima Franco, posizionatosi davanti a lei con un piede sul divano ha indirizzato il suo cazzo verso la sua bocca, poi Luca nella stessa posizione e poi ancora Paolo, a turno li ha dovuti succhiare tutti e tre prima che si andassero a sedere.Paolo: da i porcellina sai che mi piace tanto come fai pompini? Però ora vorrei vedere te mentre ce lo prendi in bocca, mica possiamo essere solo noi a mettertelo tra le labbra, dai alzati e fatti un bel giretto sui nostri cazzi!!Cavolo, le stava parlando come fosse una troia, la cosa mi eccitava e allo stesso tempo mi spaventava, la paura che lei da un momento all’altro potesse alzarsi e far finire tutto!!Franco: dai Marco vieni qui, siediti accanto a noi che ora Chiara passa a farci un bel pompino ciascuno!Ho porto una mano a lei, l’ho tirata a me facendola alzare e mi sono seduto accanto ai nostri amici. Era li, in piedi, tutta nuda con quel ciuffetto tra le gambe in bella mostra. Paolo, il primo della fila la tira a se, lei fa per abbassarsi ma viene subito fermata da Luca che era seduto subito accanto a Paolo.Luca: no non abbassarti, chinati a 90 gradi, è bello vederti con le gambe ritte e piegata mentre ce lo prendi in bocca.Lei non parlava, si limitava a seguire le indicazioni, in piedi, gambe diritte, le mani poggiate sulle ginocchia di Paolo e piegata a oltre 90 gradi inizia a succhiargli il cazzo. Ora è il turno di Luca, stessa identica posizione, Luca sembra essere troppo eccitato, le afferra la testa e la spinge forse verso il basso, quando lei sembra quasi soffocare lui stringe la sua testa ancora di più e spinge ancora più forte, il suo mento contro i suoi coglioni, le ha fatto ingoiare 19cm di minchia ma spinge ancora, quasi a volerle far mandare giù anche i coglioni. Adesso lei si sposta, è il turno di Franco, il suo non può certo riuscire a mandarlo giù tutto, è troppo groppo, esageratamente grosso, ma basta averlo in bocca anche solo per metà per vedere la sua faccia deformata da quell’impressionante bestione. Ora tocca a me, non serve che io le spinga le testa, senza dir nulla fa scomparire i miei 16 cm fino alla gola, sono il primo a venire ma non voglio lo tiri fuori, le tengo la testa, sono talmente eccitato da scaricarle in gola quantità esagerate di sbora, pare quasi abbia dei conati di vomito ma la tengo ferma li, continua a succhiarmi fino a farmelo venire di nuovo duro. Luca si alza e si posiziona dietro di lei mentre tiene ancora il mio cazzo in bocca, la afferra per i fianchi, punta la cappella alla figa di Chiara e con movimenti lenti ma decisi inizia a scoparla.Chiara: mmmmmm….mmmmmmmmmmm….amore mi apre in dueeeSembra quasi crollare, non si regge in piedi e si accascia un po. La fanno inginocchiare sul divano, culo in alto e testa bassa, tocca a Paolo che come Luca inizia a pomparla da dietro fino a quando non sborra copioso sulla sua schiena.Sarebbe il turno di Franco adesso ma lei è veramente stremata, si butta distesa a pancia in giù sul divano.Chiara: mi state distruggendo.La girano su se stessa come fosse una cotoletta, Luca posizionato al suo lato sul divano le afferra una caviglia, il al lato di lei prendo l’altra, gliele solleviamo fino a che le sue stesse ginocchia non le arrivano alle tette, è tutta oscenamente aperta, Franco poggiandosi con le mani sulle sue spalle si lascia andare lentamente sopra di lei, cerca con il cazzo la sua figa, la trova, spinge piano fino a farvi entrare la grossa cappella, lei si contorce.Chiara: oddio…basta per favore, mi sta spaccando.Franco trae un lungo respiro, gli si gonfia il petto e come a volersi poi scaricare…è un solo colpo, forte, deciso, potente.Chiara:haaaaaaaaaaaaaa….Ad ogni colpo deciso quei 24cm si notano davvero molto bene, le si gonfia lo stomaco ad ogni botta ben assestata, tutta scosciata, è uno spettacolo vederla presa cosìChiara:haiii…cazzo mi rompeeeCrica 10/15 minuti a pomparla così mentre qualche cazzo le entra ed esce dalla bocca a tante mani lì a palparle finchè Franco non esce riempendola ovunque di sborra.Siamo tutti buttati sul divano, lei sembra sfinita, è stato tutto bellissimo, abbiamo terminato un esperienza indimenticabile pensai.In questi momenti di ripresa, di pausa e relax qualche mano le si posava ancora sulle tette, Luca al suo finco immobile con la sua mano ferma li tra le gambe di lei, e Franco tenendo la sua mano stretta sul suo pacco sembrava gonfiarsi nuovamente. I tre si guardano sorridenti, Luca e Paolo si alzano, serata finita ho pensato, adesso ci rivestiamo e salutiamo, chissà quale sarà il “verdetto” di Chiara stasera!!Ma non è finita così la serata, mi sbagliavo, Luca e Paolo ora in piedi si avvicinano ai lati di Chiara, Luca da un lato con una mano sotto il ginocchio e con l’altra sotto l’ascella di lei, Paolo lo stesso dall’altro lato, di peso la sollevano dal divano, lei non reagisce, io non capisco!! Sempre di peso, presa così la trasportano verso Franco che, nuovamente duro rimette in mostra il scettro tenendolo ben diritto con entrambe le mani. Chiara esausta non reagisce se non per dire giusto due parole:Chiara: basta ragazzi, mettetemi giù, sono veramente a pezzi non mi va più di continuare a giocare così.Luca: certo cara, abbi un po di pazienza, giusto qualche secondo e ti mettiamo subito giù!!Sempre ancora in braccio ai due lei è ora in direzione di Franco, esattamente sopra di lui, sorretta ancora dai due che lentamente la calano verso il basso, l’enorme cappella punta alla figa ormai straziataChiara: vi prego basta, non ce la faccio più, vi pregoIo inizio a pensare che forse si stia esagerando un po ma non riesco ad intervenire, quelle scene sono troppo forti, troppo eccitanti, vorrei fermarli ma l’eccitazione per quanto le stanno facendo è più forte di quella mia volontà. E’ dentro, la grossa cappella è tornata nuovamente a squarciarle la figa.Chiara: haaaaaaa….noooooo….brucia troppo ragazzi vi prego fermatevi.La sollevano un po, ma giusto quel tanto per tirarle fuori la cappella dalla figa senza che i due sessi perdessero comunque il contatto, Franco da sotto tenendolo sempre con la mano fa dondolare il suo bestione facendolo oscillare avanti e indietro fermandosi proprio lì, in quel suo buchetto mai profanato, in quel so buchetto ancora strettissimo per via di quella verginità che Chiara era riuscita a conservare fino a quei suoi 47 anni. Lui inarca la schiena, spinge lentamente Verso l’alto!Chiara: hei che fai, guarda che hai sbagliato zona..nell’eventualità non te ne fossi accorto.Franco:no cara tranquilla, non ho sbagliato, è il posto che cercavoChiara:ma che cazzo sei scemo?Che vuoi ammazzarmi? Lasciatemi andare dai, mettetemi giù!!Paolo: certoo…ti mettiamo giù subito, che dici Luca la mettiamo giù?Luca: si accordissimo dai, mettiamola giù.Iniziarono lentamente a metterla giù, ma di certo non come immaginava lei, Franco non lo reggeva più con le mani il suo cazzo, reggeva da solo, puntato minaccioso contro quel buchetto mai profanato.Chiara:ooooo…no no no!!Più i due allentavano la presa e più quel buchetto sotto il peso stesso del suo corpo premeva contro il bestione. Un enorme palo di carne, la forza di gravità, il peso del suo corpo, erano tanti i fattori contro cui il suo sfintere stava lottando, ma quanto poteva resistere ancora?Chiara:aaaaaaaaaaa………haiiiiiiiiiiii…cazzoooooooIl mio primo istinto fu quello di guardare la porta, l’urlo fu talmente forte che ebbi paura che qualcuno potesse sentire, ma poi pensai subito che la porta era chiusa a chiave dall’interno, mi girai verso il divano, lo spettacolo che avevo difronte era un misto tra il pauroso e l’eccitante, lei tenuta oramai solo in equilibrio dai due, con le gambe oscenamente aperte, Franco sdraiato sotto di lei, e l’enorme cappella ormai scomparsa tra le sue chiappe. E’ solo la cappella pensai, ma cavolo quanto è grossa!!Chiara girò la testa verso di me, qualche lacrima le sgorgava dagli occhi!!Chiara: amore aiutamiNon me lo feci ripetere, mi avvicinai a e lei prendendole la mano.Franco:decidi tu adesso, dicci se smettere o se vuoi davvero una donna troia!Non ho neanche risposto a quella frase che aveva tutta l’aria della sfida, salito sul divano mi metto in piedi, sono più in alto di lei, la scavalco mettendo entrambe le mie gambe ai fianchi di lei, la guardo in faccia , con una mano le asciugo le lacrime, metto un dito tra le sue labbra socchiuse nel tentativo di spegnere quei suoi sospiri affannosi, quel suo ansimare che sembrava un misto tra convulsioni e sofferenza, ogni suo muscolo che si contraeva, appoggio entrambe le mie mani sulle sue tette e lentamente mi siedo sul suo basso ventre..questa è stata la mia risposta!! Quel povero buchetto ora oltre al peso del suo corpo doveva sostenere anche quello del mio.Chiara: stronzoooo….haaaaaaaa.Mi sollevavo leggermente per andare poi giù con un colpettino, poi ancora, e poi di nuovo, sempre più forte, premendo sempre di più fino a quando a un tratto mi sollevai quasi del tutto per andare giù di colpo e con molta più forza.Chiara: Diooooooo….mi spaccaaaaaa…..amore mi sta rompendoooMi sollevo e scendo dal divano, voglio andarmi a godere lo spettacolo, mi abbasso per sbirciare, non credevo neanche io ai miei occhi, una buona metà di quell’enorme mazza le era sparita tra le chiappe.Mi avvicino al suo orecchio e le sussurro:Io: amore vedessi da vicino che scena, ti ricordo che è grosso quanto una lattina, lungo un quarto di metro e tu ne hai metà piantato nel culo.Chiara:sei un bastardo, ti toccherà farmi ricucire perché mi sta distruggendoDopo pochi secondi di pausa Franco riprende a dare dei col pettini in avanti, ritmati, lenti ma ben assestati, guadagnando sempre qualche centimetro in più dentro di lei e riportandola ad urlare come fosse una troia mentre viene squartata.Chiara: no cazzo, haiiiii, porca puttana mi state facendo maleseCon mio assoluto stupore tutto ad un tratto però le sue esclamazioni cambiano, come per magiàChiara:uuuuuuuu…..mi sta sventrandooo…fa malese…..siiiii maiale spaccami il culo, aprimi in due porcoIntanto i due la mollano, lei ora ha i piedi sul divano, potrebbe alzarsi ma non lo fa, anzi…ora c’è lui che spinge verso l’alto e lei verso il bassoChiara:vieni amore avvicinati, è questo che volevi?E vieni a vedere come mi rompono il culo……uuuuu…siiii…cosììììAdesso è Paolo a salire sul divano e a mettersi con i suoi piedi ai fianchi di lei, le afferra i polpacci, li tira in alto fino a farle toccare le tette con le ginocchia, quel mostro ancora piantato nel culo, si china lentamente sopra di lei, poggia la punta dei suoi 21cm contro la figa di Chiara e…è un solo colpo, forte, deciso, potente, e in pochi istanti un altro bel palo era sparito tra le gambe di Chiara.Chiara non grida ora, è letteralmente senza fiato, con le gambe stringe a se la schiena di Paolo che aumenta sempre di più i suoi movimenti e le sue spinte. Prima mi chiedevo..quanto può resistere il suo sfintere sotto il peso a tanta pressione? La risposta era presto arrivata, i coglioni di Franco e Paolo strusciavano fra di loro, erano arrivati a “destinazione, mi abbasso nuovamente e non vedo più l’enorme di palo di Franco, ora ne ho la certezza, Chiara ha 21cm di cazzo nella figa e altri 24cm di minchia piantati tutti su per il culo!!Le grida di lei sotto i colpi di loro iniziano nuovamente ad essere eccessivamente sonori ma c’èra ancora Luca pronto a porre rimedio alla cosa che, piazzatosi al suo fianco non ha perso tempo a tapparle la bocca.Eccitatissimo io le ho preso una mano portandola al mio cazzo, non era più una cosa soft, la stavamo scopando come fosse la peggiore delle troie, Franco nel suo culo, Paolo in figa e Luca le scopava la bocca mentre lei segava il mio.Sembrammo tutti coordinati, a parte Franco che riempendole l’intestino continuava a pomparle il culo uscirono tutti, Paolo a dare le ultime segate sopra di lei, Luca che una volta spruzzati i primi fiotti in bocca fece appena in tempo ad uscire per dirigersi verso il suo ed io che mi unì a loro. Aveva sborra ovunque, sui capelli, sulle tette, in faccia, quasi non riusciva ad aprire gli occhi quanto erano pieni.Sembrava far fatica ad alzarsi, l’aiutai a raccogliere i vestiti, lo indossa, mette le mutande nella borsetta, mi chiede dei fazzolettini per ripulirsi ma non ne ho, si passa una mano negli occhi giusto per riuscire ad aprirli un po, salutiamo con un ciao molto freddo e distaccato, apriamo la porta e usciamo.Nella ricerca di un bagno ci imbattiamo in diverse persone, ci guardano, mi sento più in ombarazzo io che lei per come e imbrattata, i capelli ancora imbiancati e stropicciati, la faccia impastata tra sborra e trucco, un rivolo di sborra denso e appiccicoso che le penzola dal mento. Finalmente troviamo un bagno, si da una ripulita e usciamo via dal locale.Arriviamo in macchina, salgo, aspetto che anche lei faccia altrettanto, mette una gamba dentro e sostenendosi alla maniglia cerca piano di sedersi, si lamenta dolorante!!Io: amore non riesci a sederti, ti fa male?Chiara: bastardo colpa tua che gli hai permesso di devastarmi il culo!! 470 0 7 months ago
- 5 months ago una domenica in moto Adoro le domeniche in moto col bel tempo e quindi ho pensato di integrare il mio annuncio su questo sito invitando singole per un giro in moto anche di natura erotica.Ricevo un messaggio da Cristina singola di Modena che si definisce zavorrina.Ci accordammo per la domenica di ieri 29/05/2023 di vederci al parcheggio del casello autostradale di MN sud. Lei alle 8.30 arriva puntuale, felicissima, tutta ben truccata, foulard di seta annodato in testa, occhiali da sole, jeans con protezioni, maglietta a maniche corte. Scende dall’auto e scarica il giubbino da moto, guanti, fascia per il collo e casco. Si avvicina sorridendo e mi dice:“Fammi vedere questo gioiellino! Stupenda!” disse, girando intorno alla moto “questo colore rosso è come piace a me.Dai che non vedo l’ora di partire”.Nel bauletto sistemammo l’occorrente per sdraiarci sull’erba, alcune bibite e un po’ di frutta.Partiamo con destinazione Lago di Garda.Durante il viaggio sentivo le tette di Cristina sulla schiena, suscitando in me fantasie.Cristina 50enne ha un corpo, senza falsa modestia, da fare invidia ad una trentenne, seno terza misura, belle gambe tornite, fianchi prominenti, un posteriore di belle forme e dimensioni, un bel viso curato e truccato, mani splendide con unghie curatissime e smaltate con colori raffinati.Saranno state le vibrazioni della moto quando mi ritrovai con il cazzo ben indurito tanto da dovermi sollevare leggermente dalla sella per sistemarlo meglio.“Cosa fai? Non fare acrobazie! Guarda che ci sono io qui dietro di te!”“Non preoccuparti. Mi stavo solo sistemando il cavallo dei pantaloni”“Capisco!” e spostò le sue mani dalla vita alle cosce; sentivo molto bene attraverso i pantaloni il calore delle sue mani, così come sentivo molto bene i piccoli movimenti verso il mio inguine.Gli dissi: Cris se non stai ferma alla prima capezzagna mi fermo e addio lago.Fortunatamente si è calmata con un sorriso.Arrivammo in zona lago e ci fermammo per una veloce colazione. Lei andò in bagno e poi su in moto destinazione un noto locale per motociclisti dove oltre che mangiare e bere si puo ascoltare ottima musica e dialogare.Arrivati parcheggiamo dove troviamo visto l’afflusso di moto, ordiniamo da mangiare ed andiamo a sederci.Faccio il cavaliere e vado a prendere io cibo e bere.Arrivo al tavolo e prendo la busta con dentro tovagliolo e posate e con mio stupore la trovo aperta con dentro un qualcosaq di strano faccio per estrarre quel qualcosa e mi accorgo che è un perizoma. Cris mi guarda e mi dice…scusa ma prima in bagno le ho tolte e non sapevo dove metterle. Che maialaPranziamo riprendiamo la moto e andiamo a fare un giro canti pochi chilometri abbandono la gardesana e mi infilo in una strada secondaria. Ci fermiamo in prossimità di una zona boscata e gli dico: scusa ma devo controllare una cosa…voglio vedere se quelle mutandine erano di ieri o se veramente prima te le sei tolte.Spento il motore della moto, ci avviammo verso un prato, srotolai la grande stuoia, poggiai bibite e fruttai e mi sdraiai sopra. Nel frattempo Cris si tolse i pantaloni coprendosi con la magliette un po lunga “Così sono più comoda, i pantaloni anche se leggeri mi danno sempre un po’ fastidio in mezzo alle gambe e poi così sono più signora!”Si accomodò accanto a me, togliendosi le scarpe.“Vieni qui tesoro! Metti la testa sulle mie gambe. Ho voglia di cicciolinare un po’. Mi sembra proprio il momento giusto. Così appoggiai la testa sulle sue cosce ed iniziò ad accarezzarmi fra i capelli, lentamente, dolcemente. “non hai niente da dirmi?”“Beh! Ora sono rilassato e felice con te e le mie conoscenze, anche femminili,“Dai raccontami un po’ le tue fantasie. Ad un tratto, sorridendo felice, mi fece alzare dalle sue cosce, si spostò dalla sua posizione e si sistemò in ginocchio seduta sui talloni mettendo la mia testa tra le sue gambe.Fu allora che sentii uno strano profumo, un profumo che penetrò le mie narici, intenso e gradevole che conoscevo bene.Continuavo nel racconto dei miei desideri ad occhi socchiusi. Sentivo che Cristina muoveva leggermente il bacino e apriva e chiudeva quasi impercettibilmente le cosce; non capivo perché lo facesse. Aprii bene gli occhi e vidi Cristina con gli occhi socchiusi che si mordeva il labbro inferiore, stava silenziosamente godendo mentre io raccontavo particolari piccanti e a volte sconci dei miei desideri sessuali.Le sue carezze diventavano più intense ed allora sposto la sua mano sul mio petto per farmi accarezzare il torace e titillare con le unghie i miei capezzoli che sono molto sensibili.Io continuavo a parlare perché volevo vedere dove lei sarebbe arrivata e cosa avrebbe fatto dopo.I miei pantaloni scoppiavano. Sentivo la sua mano scendere e ad un tratto sentii la mano entrare dentro i miei pantaloni ed il palmo caldo sul mio uccello.Dopo un bel massaggio al cazzo mi disse“Dovrei andare a fare pipì. Di là c’è un chiosco e penso che dovrebbe esserci anche una toilette. Mi accompagni?”“Si, volentieri, dai! andiamo” Lasciando tutto sull’erba e dirigendoci verso il chiosco che stava ad alcune centinaia di metri da noi.Ordinammo un paio di caffè e Cristina chiese della toilette “E’ sul retro del chiosco, signora. La porta però è difettosa e forse è meglio che il suo accompagnatore le tenga chiusa la porta”“Grazie. Hai sentito? Accompagnami per favore”Appena entrata nella toilette Cristina mi chiede di tenere chiusa la porta. Cosa che non feci. Mi piaceva troppo sentire lo scroscio della pipì nell’acqua del water poi tornammo verso la coperta sotto l’albero.Cris mi chiese un attimo di pazienza per andare alla fontanella, si lavò le mani e inumidì qualche cosa che al momento non capivo fosse.Tornati alla nostra stuoia stavamo per sederci quando Cris mi disse “coprimi alla vista per favore, devo fare una cosa. Ci metto un attimo”Così mi posizionai di fronte a lei e rimasi lì fermo immobile.“Non guardare, chiudi gli occhi devo fare una cosetta alla mia patatina” mi disse “devo pulirmi meglio, altrimenti dopo mi brucia”Feci finta di chiudere gli occhi non resistendo alla tentazione.La visione fu tremendamente eccitante: Cris si mise in ginocchio, aprì le gambe, sollevò di poco la gonna e infilò sotto la mano che stringeva alcuni fazzoletti di carta che aveva imbevuto di acqua le sue mutande di pizzo. Si stava rinfrescando. Io ero in visibilio, rosso paonazzo come un peperone. Il cazzo mi faceva male da quanto era duro.“Ho finito, apri pure gli occhi. Mi sono accorta cha hai sbirciato, porcellino!”Cristina allora si sedette ancora sul cuscino gonfiabile.“Vieni qui appoggiati alla mia coscia” e nel farlo sentii subito l’intenso profumo che avevo sentito prima. Non sapevo bene cosa fare.Ero perplesso e lei cogliendo questo mio stato “Stai tranquillo, ora ci pensa Cristina a te! Vedrai però che quanto succederà è un nostro segreto”“Giuro” risposi sorridendo.“Io mi occupo di te e poi tu ti occupi di me, va bene?”“Certo Cristina! Con piacere! Lo sai che stravedo per te farei qualunque cosa tu mi chiedessi”“Bene allora apri i jeans, sdraiati e lasciami fare”Cristina infilò una mano nei jeans, scostò l’elastico dei miei slip e mi afferrò l’uccello; sobbalzai “Calmo tesoro, calmo! Non ti agitare! Chiudi gli occhi e lasciami fare”Andò direttamente ai testicoli per accarezzarli e scaldarli, valutando il loro riempimento e poi è risalita verso l’alto, sistemando il cazzo che è diventato perfettamente dritto con la cappella che spuntava dalla patta aperta quasi completamente. Cristina iniziò a toccarmi delicatamente sulla parte inferiore della cappella, la cinse con indice e pollice e iniziò a stringerla e rilasciarla. Questo lavorio di dita mi mandò in visibilio.Lei se ne accorse e da esperta quale era disse “Calmo, falla durare il più possibile. Non venire!”Con tutte le mie forze mi trattenni.“Ecco bravo respira profondamente, ora ti faccio godere” e tolse la mano.Prese dalla borsetta un tubetto di crema per le mani se la spalmò per bene e riprese a massaggiarmi “Così va meglio vero? Non voglio fare male al mio amore!”Ora era molto meglio di prima ed era difficile non venire. Quando Cristina si accorse che stavo per venire, le afferrai il polso e lei iniziò a stringere andando su e giù con la mano “Vieni amore, vieni nella mia mano. Mi piace sentirti sborrare. Ho voglia di gustarmi il sapore della tua sborra”. Quelle parole furono come un tappo che apre una bottiglia di spumante, così versai sulla sua mano tutto il mio seme che subito dopo Cristina la portò alla bocca e leccandola avidamente “Ottima, stupenda! Era da molti giorni che non ne assaggiavo di così buona!”Mi sarei voluto sollevare per baciarla ma lei “Stai giù rilassati, ora sei più tranquillo vero?” ed io annuii con la testa.Mi aveva ucciso! Avevo avuto un orgasmo molto forte.Durante quel suo massaggio ho pensato a lei in tante posizioni ma anche a Elisa, sua figlia che per farmi arrapare e poi venire non era certo inferiore alla madre.Passarono alcuni minuti e Cristina mi chiese “vieni qui davanti a me, sdraiati a pancia in giù. Non preoccuparti tanto non ci nota nessuno” e così feci.Mi sdraiai di fronte a Cristina che tese la sua gonna a pieghe tanto quanto bastava per farmi vedere la sua figa ben tenuta come sempre “Ti piace amore? Non è quella di una ragazzina ma come ben sai è ancora attiva. Che te ne pare del profumo?”Non potevo creder ai miei occhi; avevo davanti a me una figa splendida. Era diversa da quella figa che la notte prima avevo visitato ma non visto. Era perfettamente curata, solo una piccola striscia di peli non lunghi castani poco sopra le grandi labbra carnose che alla loro congiunzione superiore mostravano un significativo rigonfiamento.“La vedi bene? Vedi in alto poco sotto i peli? Vedi quel rigonfiamento? Aspetta che ti faccio vedere meglio”Cristina infilò una mano sotto la gonna e con due dita allargò le grandi labbra “Vedi il bottoncino? Quello è il clitoride, come sai godo molto quando me lo tocco, diventa più lungo e duro come un piccolo cazzettino”Stamane prima che venissi a prendermi sono andata da un estetista maschio che mi ha fatto un piccolo trattamento e me lo ha ingrossato un pochino. Ti pare che il risultato sia soddisfacente?”Risposi “Mi sembra che abbia fatto un lavoro eccellente”“Ora toccami lì ti prego!”Allungai una mano sotto la gonna e sfiorai con un dito il clitoride di Cristina che sospirò profondamente “dai più forte, vai su e giù!”Feci come lei mi chiedeva e titillai il clitoride salendo e scendendo con un dito. Più che vedere sentivo il profumo degli umori della figa al momento il cui si spandevano sulle grandi labbra.Cristina portò le braccia dietro e si poggiò con le mani a terra “Dai, dentro e fuori, dentro e fuori come hai sempre fatto! Che bello! Non fermarti daiiiii! Continua così daiiiiii!”Cristina era partita, non capiva più niente e pensava solo a godersi quel momento di sesso esibito sul prato e faceva fatica a controllarsi “Vieni, leccala voglio sentire la tua lingua, vuoi?”. Non era necessaria una risposta.Lei sollevò leggermente la gonna ed io potessi avvicinarmi in modo da arrivare alla sua figa. Il profumo intenso e particolare della sua figa mi era entrato nelle narici ed era bello averlo sempre lì. Per come si era distesa riuscii a passare la lingua sul clitoride.“Vengoooooo, non smettere vengoooooooo!!” detto non urlando ma voce soffocata. Così mi ritrovai con il viso bagnato degli umori di Cristina che si lasciò andare distesa sul prato ed io sotto la sua gonna. Chi fosse passato lì mi avrebbe ritenuto molto fortunato e se fosse stato un puritano mi avrebbe bollato come erotomane.Lei distesa non si muoveva si godeva la fase post orgasmica. Ancora pochi minuti per riprendersi dall’orgasmo e Cristina era già pronta per venire un’altra volta. Questa volta però voleva il mio cazzo dolorante per la rigidità e ben voglioso di accoppiarsi con lei.“mettiti giù e abbassati un po’ i pantaloni”Cristina era già senza mutandine, mi scavalcò e si abbassò sul mio ventre con la figa umida e scivolosa; si alzò un poco tanto quanto bastava per impugnare il mio cazzo e infilarselo in figa, strabuzzando gli occhi e gemendo di piacere. N non seppe resistere alla tentazione di cavalcarmi furiosamente, facendo comunque attenzione che la sua gonna coprisse bene le nostre parti intime da sguardi indiscreti.Andava su e giù, si strusciava sentivo i suoi spruzzi, sentivo colare il suo succo“cazzo! vieni sborrami nella figa! Senti come è bagnata! Fammi sentire la tua sborra calda! Poi a casa voglio berti tutto”Ero pieno di sborra ed eccitatissimo. Non mi trattenni più, presi la Cristina per i fianchi e cominciai ad agitarmi, amplificando i suoi movimenti, inarcai la schiena e schizzai potenti getti di sperma.Cristina si mordeva le labbra per non urlare ed infine si lasciò andare sul mio petto. Rimasi dentro di lei fino a che il mio cazzo non fece capolino all’esterno della vulva.Cristina si sdraiò al mio fianco “Grazie tesoro, era da tempo che non godevo così” e dicendo queste parole si infilò una mano sotto la gonna per raccogliere qualche goccia di sperma che leccò lascivamente.“Adesso andiamo a casa perché non crederai di aver finito, il pomeriggio è lungo 283 0 7 months ago
- 5 months ago la prima volta con Chiara Chiedo scusa a quanti mi leggono se non seguirò un vero ordine cronologico delle esperienze avute con Chiara (nome di comodo) ma sono già passati più di due anni da quando ci siamo lasciati e le situazioni vissute le scrivo come mi vengono in mente. Non posso inserire esperienze avute con una lei dopo la relazione con Chiara in quanto finita talmente male (fatto tutto da lei e dal suo nuovo amichetto) che mi fa schifo il solo ricordareEra un pò di tempo che parlavo a Chiara delle mie esperienze al prive' o con scambi di coppia o di rapporti a tre coinvolgendo un altro uomo.Mentre le prime volte Chiara sembrava schernirsi, più se ne parlava più la vedevo coinvolta fintanto che una sera mi disse che le sarebbe piaciuto provare con un altro assieme a me ma che tassativamente non doveva esservi una donna.Solo che non sapevo come fare, al privè non voleva venire, mettere un annuncio men che meno quindi il compito era arduoUn sabato sera come tanti andammo a mangiare una pizza in una pizzeria appena fuori città che nonostante non fosse in vista era sempre molto frequentata. Arriviamo ma nel parcheggio interno manco una bicicletta ci stava.Esco e parcheggio in uno spiazzo poco lontano che erq lo spiazzo di alcune fabbriche li vicino.essendo estate Chiara indossava un vestitino corto che pareva un dalmata e le sue gambe abbronzate risaltavano molto.Mentre raggiungiamo la pizzeria un camion li parcheggiato accende i fanali quasi ad inquadrare Chiara..anzi era cosi e con due colpi di clacson l autista ha espresso il suo apprezzamento (almeno io ho inteso cosi)Questo pensiero mi turbava e spesso riaffiorava durante la cena, era la prima volta che immaginavo Chiara come una puttana.La serata trascorse in allegria, anche Chiara, che di solito è molto chiusa e riservata, si dimostrava alquanto loquace.Quando le dissi se aveva fatto caso ai fanali e al clacson del camion , lei con in bocca un grissino e con gli occhi puntati sui miei mi disse:-sei il solito porco- e se fosse vero?e lei- vuol dire che ho fatto colpo. Non è quello che vuoi?Bene tutto la serata a cazzo duro fantasticando con lei su possibili scenari.Lasciato locale, l'abbracciai avviandoci verso l'auto, e ripassando davanti al camion posto tra la macchina e la strada e mentre si camminava con una mano stavo azionando il telecomando per aprire l'auto, con l'altra accarezzai il culo di Chiara.Prima di salire la presi l'appoggiai alla macchina e la baciai accarezzandole la fica.Quasi quasi provo a scoparla qua – pensai – chissà se ci sta?Non abbiamo mai fatto nulla di così trasgressivo e il solo pensiero mi aveva procurato una forte erezione.Improvvisamente sentimmo una voce– eh beato te che ha una donna così bella con la quale passare la notte.Dal finestrino del camion sporgeva la testa di un uomo.Risposi – eh sì, sono proprio fortunato ad avere una donna così carina mentre lei viaggia solo ed è costretto a dormire da solo– no! ho un collega che ora sta dormendo, dobbiamo affrontare un lungo viaggio, e nonostante sia giovane e carino, non c'è certo paragone con la sua signoraIntanto mi ero appoggiato con la schiena all'auto , avevo tirato Chiara contro al mio ventre rivolta verso il camionista ed avevo iniziato a strofinarle il cazzo duro contro il culo – le piace tanto mia donna?– sì è bellissima– hai visto che bel seno? scommetto che ti piacerebbe vederlo nudonon so cosa mi abbia preso ma ormai l'avevo detto ed ero eccitatissimo; passai le mani sulle tette anche se non erano enormi ed iniziai a massaggiarle– ma cosa fai? sei matto. dai, andiamo a casami sussurrò Chiara. A mia volta le risposi leccandole un orecchio– lasciami fare solo per un pò, senti come sono eccitato…dai, facciamogli vedere qualcosa. hai sentito, poveraccio, deve affrontare un lungo viaggioChiara abbandonò la testa sulla mia spalla e lasciò che le sbottonassi la camicetta, l'uomo strabuzzò gli occhi alla vista di cotanta merce, il reggiseno copriva a malapena i capezzoli – allora come ti sembra?– magnifico, stupendo è proprio come piace a me.Ehi svegliati vieni un po a vedere che tette – dopo un pò apparve la testa del suo collegaOrmai avevo aperto tutta la camicetta e continuavo a palparla attraverso il reggiseno, Chiara non parlava, si lasciava fare, i due mi pregavano di mostrarla ancor di più, così abbassai le coppe mettendo a nudo il seno stupendo.I capezzoli erano duri tra le mie dita, a Chiara piace farseli martoriare dolcemente, infatti dopo un pò iniziò a strofinare il culo contro il mio cazzo durissimo, allora pensai di approfittarne ed iniziai a far salire la gonna lentamente, i maschi non parlavano, seguivano attentamente la mia mano che scopriva le cosce sempre più sù. Ormai la gonna era arrotolata in vita i due potevano vedere le mutandine di seta trasparenti coperte solo della mia mano che massaggiava la fica attraverso la sottile stoffa– allora come vi sembra la mia signora?– gran bel pezzo di fica – commentò uno– ora vi mostro anche il culocosì dicendo la feci girare contro l'auto sollevandole la gonna oltre le chiappe– sei un porco, non dovresti mostrarmi cosìnon oppose una gran resistenza e lasciò che le spostassi le mutandine e le scoprissi il culo – lasciati guardare, non vedi che ti stanno mangiando con gli occhi, quelli stanotte si fanno una sega e sborrano pensando a te. apri un pò le gambe, ti voglio infilare un dito nella fica – per un pò ha tenuto le cosce chiuse poi non ha resistito e si è aperta, era fradicia, in poco tempo i suoi umori hanno impiastricciato le mie dita.Chiara era eccitatissima, era tanto eccitata che forse quella sera avrebbe accettato di farsi scopare da qualcun'altro, non ci pensai due volte e provai ad andare oltre anche se sapevo che il gioco poteva essere rischioso.– Vi andrebbe di venire a toccare, se promettete di fare i bravi ve la faccio palpare– ma sei cretino – mi sussurrò Chiara– non voglio che altri mi tocchinoormai era tardi, i due erano lì di fronte, in un attimo si trovò quattro mani sui seni che la palpavano e le strizzavano i capezzoli, cerco di protestare ma invano, adesso sentiva le mani dappertutto, sul culo, tra le cosce e da come si muoveva direi che le piaceva.Intanto io mi ero appoggiato alla cabina del camion e mi godevo la scena; uno aveva in bocca un capezzolo e succhiava e slinguava, mentre l'altro cercava la bocca di mia moglie che non tardò a trovare aperta e disponibile, ormai potevano fare di lei quello che volevano. Quando misero a nudo i loro cazzi rimanemmo allibiti sia io che Chiara, uno aveva un affare sui 20 cm che paragonato ai miei 17 era già enorme, ma l'altro credo fosse di 23, 24 cm.Appena glieli avevano messi in mano lei li aveva mollati come se bruciassero poi li aveva ripresi e li accarezzava delicatamente con gli occhi pieni di stupore.Adesso più che eccitato ero preoccupato, la situazione mi stava sfuggendo di mano, all'inizio era un gioco per eccitarci ma adesso la cosa si faceva seria e poi Chiara non era abituata a simili calibri, temevo le facessero male.Così decisi di intervenire chiedendo a mia moglie se voleva rincasare, per tutta risposta impugnò le due verghe ed iniziò a menarle con vigore– adesso non ho voglia di andare a casa e poi questi devono affrontare un lungo viaggio e hanno il diritto di divertirsi un pòdetto questo, l'ho vista abbassarsi lentamente fino ad arrivare all'altezza dei cazzi in tiro.per una buona mezz'ora è rimasta inginocchiata lavorando di bocca e di lingua, i due appoggiati all'auto coi pantaloni abbassati la lasciavano fare.Più volte l'ho vista cercare di ingoiarne il più possibile, il bianco riusciva a prenderlo quasi tutto, ma il negro non entrava oltre la metà.Stanchi di farsi sbocchinare l'hanno fatta appoggiare al cofano della macchina, le hanno tolto le mutandine e a turno hanno iniziato a fotterla.Il primo lentamente dopo avere appoggiato la cappella alle grandi labbra l'ha presa per i fianchi spingendo dentro i suoi 20 cm poi ha iniziato chiavare – sì cosii dai spingi più fortedai scopami, che bello – di fronte a quella scena non potei resistere oltre, tirai fuori il cazzo che ormai mi faceva un male cane ed iniziai a masturbarmi lentamente, anche l'altro si massaggiava per essere pronto non appena l'amico avesse liberato il posto, il che avvenne di li a poco– vieni prendi il mio posto prima che sta troia mi faccia sborraresi avvicinò, strofinò il cappellone lungo il solco delle chiappe e sul pelo della fica poi iniziò a spingerlo dentro, la fica si dilatava all'inverosimile, al limite della lacerazione– fai piano, è troppo grosso…piano, ecco così sei bravo no…si…ancora un pò…piano, dai spingi, ancora, si tutto, dammelo tutto oh mi spacchi in due, lo sento, lo sento tutto dentro. chiavami,chiavami a lungo – anche lui la prese per i fianchi mentre affondava nella fica bagnata. Il si avvicinò al suo viso col cazzo duro iniziando a scoparla in bocca, andarono avanti a fotterla così per parecchio tempo, uno in fica e l'altro in bocca, poi si sfilarono contemporaneamente, la fecero inginocchiare davanti a loro e a turno le mettevano il cazzo in bocca – succhia puttana, succhia che ti sborriamo in gola – mi avvicinai per vedere meglio proprio mentre quello che l'aveva piu lungo stava per scaricarsi. Vidi la sborra colare dalla bocca di Chiara e finire sul seno, e sul vestito...quanta ne colava.Ma quanta sborra le stava schizzando in bocca? quando sfilò il cazzo pensavo si fosse svuotato invece un getto copioso le inondò il viso ed altri meno potenti le finirono sulle tette e sui vestiti. Mentre finiva di sborrare l'altro iniziava, anche lui le inondò la bocca il viso e le tette, poi tutti e due esausti si sono abbandonati contro la macchina mentre mia moglie si alzava spalmandosi la crema che aveva sul viso.In quel momento mi sborrai in mano rantolando, Chiara mi guardava mentre si puliva le mani con la lingua poi baciò a turno i suoi amanti.Questi ripresero a palparla infilandogli le dita e la lingua in ogni buco e quando le proposero di salire con loro in cabina per farsi una bella scopata sul lettino di bordo lei acconsenti e li seguì.Raccolse le mutandine da terra e allungandomele mi disse – tu aspetta in auto, quando ho finito ti raggiungo – Lo sportello si richiuse ed io mi ritrovai solo in macchina ad aspettare che finisse di scopare con i due sconosciuti, mi pareva di sognare, se penso che fino a poche ore fa eravamo una coppia che viveva nella più assoluta normalità.Ormai era passata più di un'ora e Chiara era sempre sul camion, non potevo vedere quello che facevano, ma attraverso i finestrini aperti sentivo benissimo i loro sospiri e i gridolini di piacere di mia moglie, la sentivo mentre incitava i maschi a fotterla più forte, a volte la sentivo gridare forte dal piacere.Ben presto mi ritrovai col cazzo in mano a masturbarmi mentre la immaginavo ora a gambe spalancate a farsi trapanare da uno, ora a cavalcare l'altro fino all'orgasmo, sborrai così quasi all'improvviso imbrattando il cruscotto ed il volante.Finalmente dopo oltre due ore la portiera del TIR si aprì, Chiara aggiustandosi la gonna con una mano e tenendo chiusa la camicetta con l'altra, mi sembrava distrutta, tanto che i suoi passi erano molto incerti.Salì al mio fianco, poggio la schiena alla portiera, aprì le gambe, la fica era ancora spalancata, i peli sommersi dalla sborra appena ricevuta.Mi prese una mano, mi tirò a se- dai prendi i fazzoletti nella mia borsetta e puliscimi cazzo quanta sborra mi hanno dato –- sai che mi hanno inculata. mi hanno inculata tutti e duemi sono alzato per guardarla, lei mi ha preso la faccia tra le mani – sì, mi sono fatta inculare come una troia, li ho presi anche insieme, uno in fica e l'altro in culo. dai finisci di pulire che poi torniamo a casa, sono stanca, ho sonnoAlle quattro del mattino eravamo a casa, una furtiva doccia poi a letto. 270 0 7 months ago