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Una danza sensuale
Un ballo leggero...Musica che riavvicina ai sogni, ritmo della terra, del respiro, del battito di cuore....È una danza sensuale che lambisce con tocco lieve e va in profondo... una danza di sole e terra che ricorda l'odore del mare. .. il ritmo incalzante di una leggenda, con il rimbombo di mille battaglie, vittorie e sconfitte. L’uomo la prende gentilmente per mano, la cinge per la vita. Ballano lentamente, scalzi su una terrazza d’erba, affacciata sulla terra. Il tramonto lascia ancora un baluginio di luce ad occidente, il nero della notte, accende stelle come un lampionaio. Si guardano negli occhi, indecifrabili i pensieri di lui: il mondo che abita gli ha imposto di imparare a celarsi; aperti quelli di lei, a farsi guardare dentro, senza pudore. Crede che lui soffra, a momenti, d’aver l’anima in rovina e che non ci sia salvezza o scampo. Lei sa che è selvatico e gentile dentro, prova a restituirgli il senso di quanto la vita sia mutevole e quasi nulla in essa immodificabile. Un senso che l’esistenza è gioia, non condanna. Perché immagina la ferocia, la crudeltà del mondo che egli ha obbedito ad abitare. Che razza di sforzi, di fatica bisogna fare per reggerlo? Quanto amaro si ingoia? Quanto brucia dover calpestare i propri sogni, gli ideali? Quanto ci si può sentire abbrutiti, sporcati, senza averlo meritato? Danzando, avvicina al viso la mano di lui che tiene la sua, la accarezza con la gota, la sfiora con le labbra, gli sorride. Assaporare l’istante. Un unico istante. Solo un istante c’è… domani, se lo riprenderà quel mondo. Chissà… forse… Domani, lui tornerà alla sua vita densissima, ad una donna che immagina le sue ribellioni, ma le inghiotte perché è preferibile ingoiare fiele, nel lusso di cui lui si circonda, piuttosto che in due camere e cucina. Domani, lei tornerà alla solitudine che ha scelto pur di non sopportare rapporti di menzogna. Terribile a volte, un masso che non esistono braccia di ferro, o d’uomo per sollevarlo. Sarebbe bella, una casa in quelle braccia… sarebbe bello rendergli casa le sue. Che un abbraccio nel cuore è l’unico luogo dove una casa ci potrebbe stare: non nelle mura eleganti o nella vita lussuosa. Chiacchiere a bassa voce, parla soprattutto lei, lui ridacchia, ogni tanto dice chissà… forse… La guarda, come potesse mettersela dentro con gli occhi, come un animale che si nutre il più possibile, prima del lungo inverno. Poi è come se lo cogliesse la rabbia, l’ira di un desiderio, livore di sentirsi costretto nella gabbia preziosa di ciò che vive tutti i giorni: leggera è solo la decorazione, la Forma delle sbarre. La sostanza, non conosce pietà. Vorrebbe far qualunque cosa per ribellarsi, sollevarsi, respirare… respirare. E con forza la stringe, per un momento lungo. Lei, gli poggia il viso sulla gola, chiude gli occhi, gli passa le mani sulla schiena, accarezzandolo senza mai staccarle. Ferme, gentili, calme. La donna non vuol pensare che forse è solo le plat du jour, forse è solo un’illusione, oppure chissà… forse… è per spezzare in mille pezzi quella gabbia. Chiude gli occhi, ferma i pensieri. Respira il profumo di lui, il tepore della pelle, una vena che pulsa delicata. Lui, rilassa le spalle e le braccia, la bacia lentamente, con tenerezza accarezza le labbra con le sue, succhia con golosità, le schiude con la lingua e si perde dolcemente, nell’umido calore, come se non ci fosse altro al mondo. Seguitando a girare in tondo ancora per qualche istante, baciandosi. L’erba è fresca sotto i piedi e profuma, la brezza di questa fine estate si è fermata. Tutto intorno, la notte è immobile, attende. Si accarezzano l’anima con l’anima, sciogliendo i nodi, le tensioni, i grovigli. Lasciano lontano il mondo, oltre la terrazza, che quasi fa da schermo, proteggendoli. Stanotte il mondo, non potrà altro che guardarli a distanza: sono finalmente irragiungibili. Appoggiati alla balaustra della terrazza d’erba, si baciano, lui le accarezza le gambe, la percorre con le mani, le sfiora dolcemente i seni da sopra il vestito, lo scosta, li afferra nelle mani. La bocca le bacia la gola offerta, lecca, morde. Le sfugge un gemito roco, mentre le labbra seguitano ad assaggiare la sua pelle, la lingua gioca con un capezzolo, denti che lo stringono. Guarda quella testa quasi di fiera chinata sul suo seno, con le mani lo accarezza, lo prende si specchia negli occhi chiari appannati di desiderio, come i suoi, lo bacia, lo beve. Gli slaccia lentamente la camicia, con le dita gli accarezza il petto. Le mani di lui la percorrono, curiose, sfacciate, spogliandola del vestito leggero, della biancheria quasi inesistente. Si accorge che è un lago, le poggia i pollici ai lati del pube, in basso, allargando e stringendo le grandi labbra, una volta, ancora e ancora, ritmicamente. Solo quello, non la esplora oltre. Lei gli danza i fianchi addosso, non può fermarli, lo prega di toccarla, di accarezzarla, il respiro accelera, quasi un gemito sottile. Scivolano sull’erba morbida, togliendosi di dosso le poche cose che ancora sono diaframma tra i corpi Ed ora sentono la pelle fremere, sentono il battito del cuore, non è così buio che non possano leggersi la luce nello sguardo, o forse quella luce chiara, comunque è più forte, e taglia il buio della notte. Si accarezzano coi fianchi, mimandone l’unione… ancora un attimo, aspettare ancora un poco… mentre loro odori si fondono, muschio, sandalo, cielo, tabacco, legno, pioggia, erba, terra… Lei gli morde il collo, lecca il lobo dell’orecchio, lo scosta dolcemente da sé. Percorre il petto, il torace con le labbra e la lingua. Impertinente, la spinge sotto le ascelle, dove è dolce la pelle. Lo succhia assaporandolo, come la festa attesa da tempo. Col naso, con le ciglia, le guance lo accarezza quasi a fissarlo dentro una memoria di corpo, di pelle, muscoli, cellule. Poi più giù, dove l’odore è intenso, la peluria sfiorata col naso, lì, sull’inguine ad accarezzarlo, ad alitare per riscaldargli ancor di più il desiderio. Lo prende in bocca finalmente, è turgido, la riempie è suo, per lei. Lecca il glande lucido di voglia, sfiora la fessura minuscola appoggia le labbra, sugge. Con la bocca scopre la pelle, lo percorre tutto, ne impara la forma, la voglia. Lo copre di saliva, la bocca accogliente, umida, calda, lo prende. Lo tiene così, gustandolo. Sente il respiro di lui farsi denso, sente i suoi occhi che la guardano, solleva i suoi ad incontrarne lo sguardo. Ed ora succhia, come una figa pulsante, su e giù, accarezzandolo con la lingua, con le labbra come se l’anima fosse lì: nella bocca, nel cazzo. E lo prende in gola, in fondo tutto intero. Le manca il fiato, ma non importa, lo vuole. Resistere il più possibile, piegarsi al bisogno d’aria, riprenderlo finché può, allontanandosi un filo sottile di saliva li lega ancora. E giù di nuovo leccarne l’asta, e giù, piano i testicoli, prenderli in bocca, leccare, succhiare la parte che adora, quella tenera del perineo, baciarla, rimanere lì a leccarla, ancora, ancora, ancora… e poi tornare e prendergli in bocca il sesso, rovente ora. Il respiro di lui è veloce, geme a lungo un sì… Ferma, con dolcezza, ma quasi le ruggisce. Si scosta prendendole il viso nelle mani, bacia le labbra che sanno di lui, la abbraccia, le accarezza la schiena, le stringe i capezzoli eccitati con le dita indiscrete, ci gioca, li tortura sensuale, finché a lei non sfugge un gemito. Vuole il sapore di lei adesso. Le allarga le gambe, immerge le dita nel desiderio sfacciato di lei, un lago dolce che egli sfiora lento, ruotando attorno al clitoride e finalmente premendolo con fermezza. La donna si distente, arresa. Lui accarezza con lentezza estenuante la fessura, non la penetra, va più in basso, a stuzzicare quei muscoli più stretti. Lei gli va incontro, vorrebbe la prendesse, vorrebbe sentirlo dappertutto, la bacia ancora succhiandole la lingua, accarezzandola. > Ora lei è stesa, la testa di lui è tra le sue gambe, le labbra la baciano, la leccano tormentandola di piacere. La lingua penetra in lei, bacia la figa, le labbra irrorate di voglia, la assapora, gusta quel desiderio immenso. E di nuovo a leccarle il clitoride, piano e forte, succhiandolo, stringendolo tra i denti. Con un dito la penetra, è morbida, liquida, calda. Vibra sotto le dolci, lente sevizie della sua bocca e delle dita, il bacino che ondeggia e sussulta inarrestabile. Lo inonda della voglia che ha, del piacere che prova. Lui assapora il gusto dolcemente salato del suo godimento, la beve a lungo. Ora lei vuole la bocca di lui da baciare, vuole sentire il sapore del loro desiderio mischiarsi. Urgente la voglia di averlo dentro, finalmente a penetrarla, a possederla fino in fondo. Lui la stuzzica ancora, glielo passa fuori, sulla figa bagnata di umori. Le accarezza col membro durissimo il clitoride, lo appoggia alle labbra lucide, sta quasi per penetrarla e poi glielo sottrae per un attimo che sembra non finire mai. E lei lo implora: ti voglio, ti prego che muoio di voglia di te. Gli dona sé stessa, lo vuole come mai ha saputo di volere. E lui è suo, la penetra, la riempie. È suo il cazzo dentro di lei. Sua, la figa umida, calda, offerta. Per lei, è gonfio di voglia, lucido di desiderio, duro, imperioso, turgido allo spasimo: è tuo, è per te, lo senti? Lo vedi quanto ti vuole, lo vuoi? Sei mia tu? mi vuoi, tutto? Si dà e la prende, infinitamente. Le scopa l’anima, il cuore, la figa che gronda per lui. La scopa ruotandole dentro per sentirla tutta, perché lei senta tutto di lui. Lei lo accarezza dentro, stringe, rilascia, massaggia il suo desiderio con infinita passione, vuole dargli tutto il piacere del mondo. Tutto il piacere, la gioia del mondo. Vuole il suo cazzo e basta, lo vuole enorme di voglia di lei, lo vuole ovunque, sempre, ancora, e ancora, e non smettere mai… Lui le stringe un seno con una mano, lo sugge, morde il capezzolo duro, eccitato, con ferma dolcezza, le morde il collo, lo bacia lo succhia. Il canto di lei non si arresta. Dammelo, dammelo ancora, dammelo, è mio… sei mio, sono tua, prendimi tutta. La voce ed il sesso risuonano della voglia infinita di lui. E si baciano danzandosi il desiderio addosso e dentro. Si succhiano le labbra, le lingue, il cazzo, la figa, vogliosi di darsi e di prendersi, in profondo La carne di lei, accoglie quel cazzo che adora accarezzandolo golosa con le pareti morbide, stringe i muscoli a trattenerlo quando si allora, li allarga per accoglierlo fino in fondo. Vorace di lui, gli stuzzica con le dita i capezzoli, poi si avvicina a succhiarglieli, a stuzzicarli voluttuosamente. Il rantolo della gola di lui le strappa un sorriso.. E si ballano dentro al ritmo di terra e di mare, un universo immenso, un tempo senza tempo. Si danno, si prendono, ancora, e ancora, e ancora, e ancora. E lui vuole schizzare, inondarla, vuole berla e farsi bere. Lei lo fa scivolare più in basso, le gambe poggiate alle spalle di lui. Ecco, le penetra nel culo. Che meraviglia che sei! La rosa morbida, irrorata, non fa resistenza. I muscoli si rilassano, lui penetra dentro, tutto, in fondo. È dolce, accogliente, caldo, stretto, morbido, umido guanto di carne. Ed ora la danza è veloce, è il ritmo vorticoso di Dionyso, Jaccho, Lysio, la danza delle menadi. Tamburi suonano nella notte, confusi coi battiti del cuore, accelerano, ballano, corrono, in un cerchio sempre più vorticoso. L’uomo la penetra imperioso ha il cazzo gonfio, duro, immenso. I suoi movimenti sono quelli cadenzati, inarrestabili che precedono l’orgasmo. La gode, e la guarda mentre lo accoglie, lo esige mentre con le dita si accarezza il clitoride. Si sfiora le labbra, si penetra la figa, cantando di piacere, gemendo di lui. E gridano, ansimando insieme coi fianchi impazziti, vengono, folli della gioia di aversi, di essersi dentro; schizzando dentro ed addosso il piacere più forte, lunghissimo. Esser riempita, svuotarsi in lei, che sembra non smettere mai. Uno spasimo, un altro, un guizzo dei fianchi, e i muscoli che avvolgono ancora suggendo ogni goccia, ogni singola stilla di travolgente piacere. È sdraiato su di lei, le è ancora dentro. Si guardano negli occhi, sorridendo, calmando il battito del cuore, rallentando il respiro. Rimani ancora, vorrebbe dirgli, è così bello sentirti. Ed è la medesima voglia che ha lui, e resta dentro per un lungo momento. Immobili, come se anche la notte si fosse fermata.
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13 anni fa
tirro69372854, 40
Ultima visita: 11 anni fa -
Ti accarezzo
ti accarezzo le spalle molto delicatamente e godo chiudendo gli occhi del tatto con le tue spalle...ti massaggio dolcemente e tu abbandoni i tuoi muscoli compiaciuta di quest'attenzione..ogni tanto volti la testa all'indietro e sei a occhi chiusi e io non ti lascio andare anzi la cosa mi piace sempre di più mentre faccio scivolare un pò le spalline con la scusa di massaggiarti meglio; le curve dei tuoi seni sono evidenti e non posso resistere; scendo un pò con le mani a sentire la sinuosità del tuo corpo e tu mi domandi -che fai?- ...-non ti preoccupare, fidati di me-.....non dici più niente ma io posso continuare e sento piano piano dentro di me qualcosa che esplode; le mie mani scivolano nel tuo vestito e tu continui ad ansimare mentre accolgo i tuoi seni tra le mie mani palpandoli come fosse un dono divino quasi con venerazione; tu inchini la testa all'indietro presa dall'ipnosi della situazione e non resisto sfiorandoti le labbra con la mia bocca lasciandoci andare in una sensazione d'oblio... ....ormai è un turbinio di emozioni.......di respiri ansimanti....di voglia, di sguardi; mi avvicino e ti bacio in maniera forte decisa e tu me lo ricambi intensamente; non solo ormai non abbiamo più segreti mentali e fisici e tu quasi mi aggredisci mi spingi verso il muro mi togli la camicia di dosso e cominci a baciarmi su tutto il corpo; a me piace molto poichè sei delicatissima; dagli occhi alle orecchie, dal petto al ventre fino a che non mi sbottoni i pantaloni me li fai scendere con decisione e rimango in boxer di colore bianco e tu con movenze impeccabili passi la tua bocca socchiusa sul tessuto di cotone seguendo il percorso del mio sesso; sei divina, fantastica anche quando mi mordicchi sulla punta e con decisione mi fai scendere i boxer mi lasci completamente nudo davanti a te; la tua decisione è sorprendentemente forte...le tue mani mi accarezzano il corpo con maestria sapendo bene cosa vogliono fare; sei dolcissima ma veramente eccitante quando la tua bocca comincia a farmi impazzire accogliendo il mio sesso in lei; la tua lingua è operosa e fantastica quando colpisce i punti chiave facendomi sobbalzare e in alcuni momenti quasi mi cedono le gambe; ti allontano mentre con la lingua ti asciughi le labbra e ti sollevo, mi prendi per mano e i nostri corpi nudi si dirigono verso il talamo del piacere: mi risdrai sul letto mettendoti di nuovo a leccarmi completamente mentre impazzisco dal piacere poi all'improvviso ti fermi ti siedi sopra di me facendoti scorrere piano piano il mio sesso dentro il tuo corpo abbandonandoci al piacere più forte; ti muovi ondeggiando il bacino e sei bravissima mentre lentamente scorri lungo la nostra compensazione; aumenti il ritmo sempre + forte stai cavalcandomi assurdamente mentre ti guardo fisso negli occhi......Fino a che l'estasi non ti pervade e il mio corpo è scosso da un intenso e violento piacere...Ti voglio...ancora e ancora... ....è una cosa bellissima....ti guardo fisso e tu fai lo stesso mentre siamo completamente abbandonati a noi stessi....ti prendo per i fianchi ti faccio salire e ti sdraio prendendoti per le gambe e portandole al mio bacino; tu avvinghi le tue gambe intorno a me mentre ti penetro di nuovo muovendomi lentamente e assiduamente; Il mio corpo inizia a muoversi, lentamente. Ora sei tu che affondi su di me.Le tue mani salgono alla vita e mi cingono. Ingorde, mi guidano nel gioco del ritmo...Ti cavalco...Il mio respiro e la tua bocca, il tuo alito caldo, la tua lingua. ti piace sentirtelo e non solo dentro ..Tu, sopra di me, mi possiedi, completamente, sapientemente. Ancora, più forte.sali con il bacino e ti porti con il viso vicino al mio mentre ci guardiamo e baciamo con passione assurda, forte e calda; sei seduta su di me e siamo a contatto con il nostro viso è fantastico mentre continuiamo a muovere piano piano i nostri bacini sentendoci dentro in un unico corpo; ma non basta ti giri di schiena provocandomi il piacere di vedere il tuo sedere in primo piano; con la lingua non resisto a leccartelo tutto senza eccezione di niente e di nuovo assaggio il tuo sesso da dietro senza freni inibitori; la cosa non ti dispiace anche se poi non ce la faccio più e ti penetro anche da dietro afferrandoti per i fianchi ed è a questo punto che il movimento è paurosamente forte incessante...le mie spinte sono sempre più forti mentre tu sei in preda al piacere come me.....la nostra unione è incessante e ci rigiriamo di nuovo mentre siamo nella più classica delle posizioni....non ci fermiamo più......il nostro amplesso è scatenato e stiamo per raggiungere di nuovo un orgasmo e il tuo piacere è immenso.....ed è lì che decidi qualcosa che mi manderà in estasi.........mi sbatti con le spalle sul letto e decidi di pormi di nuovo all'orgasmo con la tua bocca.....sarà divino........superbo....
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13 anni fa
tirro69372854, 40
Ultima visita: 11 anni fa -
doveva essere una serata tranquilla......
Eravamo nella nostra casetta del lago, pochi passi dalla Svizzera. Sono venuti a trovarci una coppia di amici con cui dovevamo dividere una cenetta...nulla di più. Loro sono di questo mondo ma quella sera sarebbe dovuta essere una di quelle tranquille; giusto una cenetta e via, al massimo qualcosa in macchina, al buio, ma tutto molto soft. Poi decidiamo di cercare una sauna vicino a Lugano. Ci erano arrivate delle pubblicità sulla mail. Ovviamente nessuna speranza di trovarci di fronte a qualcosa di interessante; daltronde non ne ha mai parlato nessuno e dunque qualche motivo ci sarà. Arriviamo: ci cambiamo. Il posto è carino: saune, idromassaggio grande, una bella sala con cuscini. Facciamo pochi passi e dalle saune spuntano 2, 3, 4, 5, 6 maschietti. Non male, giovani, bei fisici. Cosa desiderano è chiaro. Io e la mia amica togliamo l'asciugamano ed entriamo in sauna. I nostri maschietti ci vengono dietro. Ci guardiamo intorno un pò ma non c'è il tempo neanche per presentarsi! Ne viene fuori una serata veramente pazza. Ricordo poco, certamente ricordo tanti maschi caldissimi che arrivavano ovunque. La mia amica uguale. Quando la guardavo era circondata di maschietti. Una serata diversa, molto trasgressiva. Da ripetere! (dopo un pò di trasgressione "tradizionale" però...sono divertimenti da prendere con moderazione...) Gaia (jacogaia69)
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13 anni fa
jacogaia69,
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Ultima visita: 10 anni fa
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Sogni da schiavo
Andai a casa loro, di sera. Le idee, buttate giù nelle mille mail precedenti, erano chiare. Per loro avrei dovuto essere uno schiavetto. Una sorta di sottomissione sessuale e psicologica, un modo per venire usato a loro piacimento. Mi presentai quindi in casa e dopo i convenevoli di rito, una voce mi riporta alla realtà: "Vai in bagno, lavati e spogliati nudo. C'è un collare da cane con guinzaglio sul lavello. Mettilo. E una volta fatto tutto vieni in camera". Mi diressi in bagno seguendo le operazioni da loro descritte. Mi guardai nello specchio. Nudo, i peli davanti ormai tagliati, dietro rasato per un eventuale penetrazione. Al collo un collare da cane, con il guinzaglio legato. Era quello che volevo, mi dissi, con fare sicuro mi diressi verso la loro camera. Le piante nude dei miei piedi toccavano il freddo pavimento...ma non sembrava dare fastidio da tanta era l'eccitazione del momento. Entrai in camera, lui in piedi, nudo, una vestaglia di raso a coprirlo, le in piedi vicino a lui lo toccava. Un perizoma minuscolo, il seno libero, e un tacco 12 al piede. "Avvicinati" mi disse lei. Mi prese il guinzaglio e mi ordinò inginocchiarmi. "Ora salutaci come deve fare uno schiavetto" disse sedendosi sul letto. Le levai il tacco 12 e iniziai a leccarle il piede profumato e morbido. Leccavo le piante e succhiavo le dita come se fosse il mio unico scopo della vita. Lui avvicinò al mio viso il suo piede...lascai così quello della Padrona per leccare il suo. Il suo piede completamente depilato e profumato, mi toccava la faccia, si muoveva nella mia bocca. La Padrona si tose anche l'altra scarpa e inizio a toccarmi sulla mia eccitazione "Sei già tutta bagnata...una vera troietta" mi disse. Annuì continuando a leccare il piede del Padrone. "Forza, è ora di farglielo diventare duro" disse ancora la Padrona "voglio che Lui mi scopi come tu non sai fare...e voglio soprattutto che poi lui scopi te...sei una troietta no?". Tirò il guinzaglio verso il Padrone, avevo il viso vicino al suo membro, ancora non in completa erezione. Iniziai a leccarlo delicatamente, partendo dalle palle, le succhiavo con dolcezza, prima una, poi l'altra. Il fatto che era completamente depilato li mi aiutava non poco. Continuavo a succhiare le palle, quando sentì tirare i capelli...il mio viso fu portato direttamente sul cazzo e invitato a muoversi. Aprì la bocca facendo scivolare dentro di me tutto il suo bastone. Succhiavo e pompavo ritmicamente, lo sentivo muoversi e ingrossarsi nella mia bocca. E tutto questo mi piaceva. Quando lo sentì pronto, il Padrone mi staccò dal suo cazzo, mi fece sdraiare sul letto e fece salire a cavalcioni su di me la Padrona. La sua Fighetta completamente bagnata sulla mia bocca. Si strusciva a e si muoveva a scoparsi il mio viso. Come un fulmine lui le entrò dentro e iniziò a prenderla con foga.... Leccavo il clitoride e nel contempo le palle del Padrone sbattevano sulla mia fronte. Fino ad ora avevo solo immaginato quella scena...ma ora era realtà. La scopava con forza, la prendeva, e gli umori della Padrona scendevano su di me. Ogni tanto la sua bocca andava sul mio cazzo, già durissimo, ma per pochi secondi...non poteva fare altrimenti visto che continuava a Gemere. Improvvisamente scoppiarono entrambi in un orgasmo potente, lui uscì da lei, che si mise nuovamente a cavalcioni sulla mia faccia, facendo scendere tutto nella mia bocca. La pulì completamente, ma il Padrone, che aveva perso l'erezione era ancora tutto sporco. "Puliscilo bene forza" mi disse la Padrona "io intanto vado a prendere una cosa". In ginocchio, con le piante dei miei piedi nude appoggiate al mio sedere, succhiavo il cazzo del Padrone e gli leccavo la pancia coperta dagli umori della sua Donna. Ogni tanto mi dedicavo alle palle, anch'esse ancora bagnate, per poi riprendere a far scivolare la cappella dentro la mia bocca. Arrivò la Padrona, aveva in mano un fallo finto non enorme e una crema. Mi fecerò sdraiare supino sul letto, il Padrone mi teneva i piedi e le gambe indietro, lasciando il mio culo esposto alla Padrona. Il Padrone aveva il cazzo all'altezza della mia bocca, in modo che ogni tanto, tra un sospiro e l'altro, potessi succhiargli le palle o la cappella. Sentì il freddo della crema sul mio buchetto, due dita dentro, senza troppi complimenti. "Bravo, vedo che ti sei pulito come richiesto" mi disse la Padrona, sentì a questo punto, il fallo finto farsi strada dentro di me. Lo bagnò ulteriormente con saliva e crema, e iniziò a stantuffarmi. Godevo, il mio cazzo perdeva piacere. Ogni tanto succhiavo il mio Padrone, mentre la Padrona mi scopava il culetto. Mi fece mettere a 90, mi scopava sempre con il cazzo di gomma, ma le parole furono chiare "Fai diventare duro il cazzo del Padrone, ora deve scoparti lui". Si scambiarono i posti, la Padrona teneva il guinzaglio, si sdraiò e mi porse il piede da leccare. Il Padrone venne dietro di me. Sentì la sua cappella inumidita dalla mia saliva e dalla crema appoggiarsi al mio buchetto. Iniziò lentamente a spingere, finchè non entrò tutto. A quel punto, inizio a scoparmi con forza. Sentivo il piede della Padrona entrarmi in bocca ad ogni colpo, mentre le palle del Padrone sbattevano quasi contro le mie da quanto mi entrava dentro. Andammo avanti così per una decina di minuti che a me sembrarono ore. Improvvisamente usci da me. Si sdraiò e mi fece salire sopra di lui, schiena verso il suo viso. Appoggiai i miei piedi alle sue gambe possenti, e mi sedetti sul suo bastone. In quel momento lui mise le mani sotto le mie ginocchia, mi alzò le gambe e iniziò a prendermi come una troietta da film porno. La Padrone prese una piccola macchina fotografica: "Ora tieniti aperto il culo che lui ti alza, così vedi quanto sei aperta puttana". Lui uscì da me, mi sollevò e io aprì completamente il mio culo, la Padrona scattò, ma non mi fece vedere la foto...anzi. Non passò un secondo che il Padrone era già dentro di me ad incularmi. Continuò per un tempo per me indefinito. Finchè non mi fece uscire "Veloce, cazzo, mettiti in ginocchio", si masturbò per qualche secondo e scoppiò il suo piacere sulla mia faccia e nella mia bocca. Con il cazzo quasi mollo, prese tutto il liquido che era sulle mie guance e me lo riportò in bocca. Lo succhiai e lo pulì. Io ero durissimo. "Sdraiati" mi disse la Padrona. Mi sdraiai e le si sedette su di me. Iniziò a scoparsi con il mio cazzo, quasi fossi un vibratore di carne. Saltava si muoveva, si dimenava...scoppiò in un orgasmo...proprio mentre a me mancava poco per venire. Si fermò, si tolse, e inizio a masturbarmi con i piedi. Durai pochi secondi e le venni sulle sue graziose dita. "Ora puliscimi i piedini zoccoletta" leccai tutto il mio piacere dai suoi piedi. La giornata volgeva al termine, ma i miei Padroni avevano ancora qualcosa per me. Mi portarono in bagno, mi fecere sdraiare nella vasca e uno alla volta svotarono le loro vesciche su di me. Il Pissing che tanto avevo sognato. Sentivo il caldo colare sul mio viso, sul mio cazzo e sulle mie gambe. Deglutì quello che potei...finchè loro finirono. Mi guardarono compiaciuti. "Dai ora pulisciti, è ora di andare a casa". Mi lavai, ancora scosso, mi rivestì. "Ci vediamo la settimana prossima troietta...e sta volta non farai scappare nemmeno una goccia...e chissà che non ti poteremo un altro bastone come sopresa". Uscì di casa, con la testa già al prossimo incontro.
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13 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 1 giorno fa -
A piedi nudi tra la gente
Qualche anno fa giocai a Monopoli con amici e decidemmo che chi avrebbe perso per primo sarebbe stato sottoposto ad una punizione. Io persi per prima e i miei amici si riunirono per decidere a quale punizione sottopormi. Dopo poco ci fu il verdetto: "Sonia dovrai levarti le scarpe in mezzo alla pubblica via, mostrare le piante dei tuoi piedi ancora pulite e poi camminare per più di un chilometro e mezzo tra la gente a piedi nudi. Ti prenderanno per pazza e tu ti vergognerai della tua condizione". Il giorno fissato per la punizione mi presentai con mio marito e poco dopo un amico mi ordinò di togliermi una scarpa. Dovetti mostrare all'obiettivo della macchina fotografica la mia pianta pulita e poi dovetti togliere anche l'altra scarpa. Un amico si portò via le mie scarpe e a quel punto io non avevo altra scelta che quella di camminare scalza tra la gente. La gente che mi passava accanto mi guardava con sospetto, con compatimento e qualcuno cercava invano con lo sguardo le mie scarpe, pensando forse ad un tacco rotto. Io camminavo a piedi nudi tra tre uomini e le mie piante divennero nerissime in poco tempo. Mi fecero camminare su sassini aguzzi di un giardinetto e su macchie d'olio lasciate dai veicoli. Mi trovai in totale imbarazzo e provai una vergogna indescrivibile. Ma non avevo scelta... ormai avevo dato la mia parola e dovevo scontare la punizione! Dopo alcuni mesi persi ad un altro gioco di società e questa volta la punizione fu ancora più tremenda. Mi incappucciarono e mi fecero togliere la camicetta ed il reggiseno. Poi, non contenti di questo, mi fecero schiacciare le tettine contro il vetro di una finestra di un appartamento che si trovava a pian terreno. Per far sì che la gente si accorgesse di me, due amici uscirono in strada guardando verso la finestra e commentando a voce alta la situazione. Fu così che richiamarono l'attenzione di molti passanti. Rimasi in quella scomoda posizione per ben un quarto d'ora... un quarto d'ora che non dimenticherò facilmente!
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13 anni fa
soniaslave,
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Ultima visita: 11 anni fa
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La cliente esigente
Mi trovavo in ufficio tra scartoffie e vari problemi quotidiani, e l'unedi 7 novembre in prima mattinata chiama una cliente che ricordavo in maniera vaga aveva bisogno di un preventivo spesa per dei lavori in una casa in provincia di MEssina e mi ha ha più volte chiesto se era possibile quel giorno in quanto il negozio era chiuso pertanto era libera e anche il marito avrebbe avuto opportunità di essere presente, allora mi sono organizzato ed abbiamo preso appuntamento allo svincolo di Roccalumera, non appena arrivato ho detto CAZZO ma quest proprio non me la ricordavo così, i normali saluto professionali e sono salito sulla sua macchina il marito ci avrebbe raggiunto direttamente alla loro villa. Arrivati sui luoghi ho notato che cera molta vegetazione e lei si è fermata a parlare al tel io ho iniziato a fare dei rilievi delle misure e lei parlava e sorrideva al telefono,ad un tratto vedo che entra e va dritta in bagno e non si chiude la porta a chiave, continuo il mio lavoro e sento che arriva il marito con un sorriso a specchio e mi chiede come va tutto ok inizio a discutere di lavoro e lui mi dice che aveva bisogno di fumare una sigaretta, usciamo e noto che lei esce dal bagno in perizoma e va nellla stanza da letto al che lui dice ti va di stare un po in tranquillità senza pensare al lavoro, sei un tipo che vede oltre il proprio naso e quindi andiamo dentro e mi inizia a preparare che loro non hanno pregiudizi che la coppia è perfetta e che amano divertirsi allora ho capito che qualcosa era li che mi aspettava lei esce dalla stanza e saluta con una caloroso slinguata ed io pietrificato. Lei era li che slinguava e non si curava della mia presenza e lui mi fa cenno di avvicinarmi, senza guardarmi negli occhi mentre slinguava lui mi mette la mano nel cazzo e mi stringe il jeans tastandolo. Mi prendo coraggio e comincio a palparle il cuol turgidissimo come una ragazzina e lei si inginocchia e comincia a spompinare il marito io li non sapevo che fare e lui mi dice di mettermi in libertà, in 5 secondi sono nudo mi sento fibrillare e eccitatissimo lei allora mi dice " prendi bene le misure che oggi ti faccio un regalo" lui mi dice hce ha voglia di fotografare se non ho nulla in contrario e io dico ok, lascia lui in tiro e prende il mio cazzo e lo comincia a ciucciare lentamente come una professionista e lui scatta foto di continuo e lei comincia a toccarsi la figa mentre mi succhia in ginocchio poi mi dice che il regalo è il culo e la figa non deve essere presa oggi le va così, io impazzisco per il culo e la giro poggiata sul tavolo del salone lui si posiziona di fianco e scatta mentre lei si apre le natiche e mi dice di far piano ma non è facile le strizzo i capezzoli e le appoggio il cazzo mentre lui eccitato ed in tiro continua a scattare la penetro e comincia ad urlare e mugolare mi dice dai sfondami dai sarai il mio toro, lui allora mi incita dicendomi che è una vera vacca e merita un toro da monta inizio sempre più forte a montarla e sto per venire e lui mi fa cenno di venirle sopra le natiche io esco il cazzo e lei di furia si gira e lo prende in bocca come una asatanata e lo butta giù che goduria infinita lui la gira verso di lui e la comincia a pompare in bocca con il mio sperma che cola ancora dalle labbra, la fotte sul divano e io li fermo che mi preparo per il secondo round ma lei si fa scopare nella figa solo da lui e mi facenno che vuole di nuovo bere da me inizio a segarmi e mi avvicino mentre anche lui sta per venire le veniamo quasi insieme in faccia e si mettono a ridere. finito tutto mi lasciano le chiavi e mi dicono prendi le misure per bene e ci si rivede ma niente parcella.......
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13 anni fa
antonysicily,
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Ultima visita: 2 mesi fa
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Ecco melissa :)
voglio raccontarmi della mia prima orgia... è stata due anni fa... ero a casa di un amico a studiare ed oltre a lui c'erano suo fratello e altri tre amici tutti molto attratti da me... io sono una bella ragazza 1.60 per 43 kg porto la terza ho i capelli lunghi castani bocca molto carnosa e occhi grandi... quel pomeriggio indossavo un bel top scollato bianco e dei jeans molto stretti scuri... dopo una mezz'oretta di studio ero stufa ed inoltre non molto concentrata poichè sentivo gli sguardi dei miei amici su di me... poso il libro e inizio a fare un po' la zoccoletta... abbasso la maglia per fare vedere di più il seno, mi tocco tra le gambe... e le reazioni non tardano ad arrivare perchè inizio a notare dei gonfiori nei pantaloni dei miei amici... sono molto eccitata e propongo di vede un film porno... mentre guardiamo il film inizio a baciare un mio amico mentre le mani degli altri iniziano a palparmi chi il seno,chi il culo, chi nella figa... io inizio a bagnarmi e levo i vestiti rimanendo con coulotte e corpetto bianchi, mi abbasso sul cazzo di un mio amico e inizio a leccargli la cappella e succhiargli le palle mentre un altro mio amico inizia a leccarmi la figa e gli altri due si segano.... il primo con il pompino viene in una decina di minuti nella mia bocca e lascia spazio ad un altro che inizio a spompinare...gli altri due si posizionano uno nella mia figa e uno nel mio culo e iniziano a scoparmi mentre io inizio a gemere... finchè uno mi viene nel culo, poco dopo l'altro in bocca e infine l'ultimo nella figa... esausti ci dirigiamo verso il bagno per sciacquarci dove troviamo il fratello del mio amico mentre si masturba e ci dice che ci ha spiati mentre lo facevamo... io ancora vogliosa comincio a fargli un pompino e ben presto anche gli altri si riprendono e riiniziano a scoparmi per circa un'ora... dopo che vengono tutti torno a casa ancora eccitata per il bellissimo pomeriggio:)
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13 anni fa
Melissa1Scandal,
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Ultima visita: 13 anni fa
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12 ore (l'esperienza di un giovane voyeur)
Chi rinuncia ai sogni è destinato a morire. J.d. Morrison Erano le sei del pomeriggio faceva ancora molto caldo l'escursione sull'isola chrysi si faceva sentire anche se ne era valsa la pena dato l'incanto che rappresentava, entrai in camera mi distesi sul letto e iniziai con calma a toccare le gambe di lina (la mia ragazza dell'epoca) ma come sovente capitava le mie attenzioni furono liquidate con un “ dai amore sono stanca” , decisi così dato il tempo libero di farmi una bella doccia rinfrescante che data la circostanza mi avrebbe sicuramente giovato all'umore. Chiusi la porta del bagno accesi la doccia mi tolsi maglia pantaloni e il costume e iniziai rinfrescarmi, come di colpo sentì un urlo squarciare il silenzio attorno a me, in un primo momento non detti molta attenzione data che la struttura in cui eravamo alloggiati era grande e dispersiva , nonostante non fosse un periodo di punta vi era un discreto numero di presenze, pensai quindi che provenisse da fuori, non appena la mia attenzione diminuì ecco un altro urlo questa volta molto più forte proveniente dal muro dietro di me, spensi la doccia e preoccupato accostai l'orecchio al muro per capire cosa fosse quand'ecco che l'ultimo rumore, un gemito assordante, rivelò la natura di tutti quei suoni, nella stanza accanto stavano scopando , immediatamente senti come un brivido percorrermi dal ventre passare dalla schiena per poi andare sul collo ero paralizzato con l'orecchio attaccato al muro a subire passivamente quei suon che erano diventati un canto di sirena al quale non potevo rinunciare: Il cuore aumentò le palpitazioni il mio cazzo si ingrossò a dismisura appoggiai così tutto il mio corpo sul muro come se volessi oltrepassare quella barriera che mi divideva da quel momento di piacere, volevo violare quel momento di intimità di quella coppia e più che i cigolii del letto e i gemiti di lei si facevano forti più io volevo essere li a spiarli mentre i loro corpi si univano nel nome del piacere, iniziai a masturbarmi col terrore di essere beccato dalla mia ragazza ma la follia di quell'istante non mi fece fermare così quando giada ( questo era il nome della lei) emise il “ siii vengo oddio vengo ahhhhhhh” io venni con loro inondando dei miei umori tutta la parete che avevo davanti a me. I giorni proseguirono veloci, cercai in tutti i modi di capire chi potesse esserci dietro quel muro in modo da dare un volto a quella intimità indirettamente violata, ma ciò non accadde, rientrai in italia, conscio che quello che era successo mi era piaciuto e che ciò avrebbe trovato in qualche modo un seguito, prima o poi. Passarono tre anni da quell'episodio, anni nei quali ho tentato a tempi alterni a buttarmi nel mondo della cd tragressione iscrivendomi su siti ad hoc(anche se l'uso di tale terminologia nonostante sia accessibile a tutti è un tabù per la maggior parte dei più che frequentano questa tipologia di piattaforme) con risultati in larga maggioranza negativi che mettevano in luce le mille contraddizioni etico morali di cui è afflitta la nostra società, tuttavia non mi sono dato mai per vinto, per un singolo è tutto molto più difficile ( ovviamente esclamerebbero i luminari dell'ambiente) e sopratutto se come me è in cerca di quel tipo particolare di emozione: diffidenza falsità e arroganza erano spesso sulla via della ricerca così capì tardi che sul 100naio di coppie che avrò contattato da quando sono entrato in questo ambiente un 50% non esisteva in quanto era frutto di un invenzione di un uomo alla ricerca di forti emozioni, un altro 40% era composto da persone più o meno veritiere ma assolutamente contrarie alla mia situazione (di notevole interesse fu il caso di una coppia che definì la mia situazione come turpe degenerante e malata per propormi dopo un incontro fetish con la lei.... sbigottimento!!) un buon 9% di gente interessata e interessante ma con ancora delle remore sul gioco e un 1% che ancora non avevo conosciuto e che era rappresentato da coloro che invece erano pronti a questo tipo di avventura ma che nella fattispecie non avevo ancora incontrato. Era una mattina di ottobre decisi di non andare in biblioteca a studiare ma di rimanere a casa fuori faceva ancora caldo decisi così di fare un giro col cane prima di mettermi sui libri, rientrato in casa accesi il pc e così anche msn ormai era un abitudine vedere quella miriade di contatti la maggior parte inutili ma dentro di me aleggiava pur sempre la speranza di esaudire quel desiderio che ormai aveva raggiunto un che di onirico piuttosto che di reale, ma a me sotto sotto andava bene così che tutto rimanesse sotto un alveo fantasioso, un piccolo mondo creato su misura per me al quale potevo accedervi e crearmi dei paradisi artificiali ogni qualvolta lo volessi, con dei momenti di vicinanza alla realtà rappresentati da visioni celestiali in webcam con cui avevo stretto una buona amicizia e che molto sporadicamente si concedevano alla liberalizzazione del loro momento di intimità dal quale traevano molto giovamento, senza mai però superare quella fase, ma quella mattina era scritto che le cose dovevano andare diversamente. - 12 ore all'incontro: accesi il pc e mi resi conto che tra i contatti ce ne era una nuovo tale sunshine couple li per lì non collegai il nick a nessuno di mia conoscenza, feci mente locale e mi ricordai che era una coppia (una delle pochissime ) che aveva risposto ad una mia mail nella quale mi aveva passato il contatto di messenger, forse data la buona consuetudine negativa maturata non detti molto rilievo alla cosa, pertanto mi approcciai a loro più per curiosità che per intenti vari, come del resto già accadeva da anni. Iniziai la conversazione presentandomi, dall'altra parte c'era andrea così diceva di chiamarsi, il primo impatto fu positivo c'era dialogo ascolto e sopratutto interesse per ciò che desideravo, tuttavia rimanevo scettico poiché non vi era ne una foto di lui ne di lei e nemmeno la possibilità di visionarne dato il vecchio modello di msn che utilizzavano non aveva nessuna funzione che permettesse ciò, l'unico elemento che avevo erano le foto del sito ma converrete anche voi che in un paese dove una ragazzina di strada può diventare casualmente la nipote di un primo ministro così anche delle foto se pur bellissime possono non essere reali, tuttavia differentemente alla diffidenza che provavo usualmente quella volta mi lasciai andare credetti a quello che avevo davanti e seguendo la scuola di pensiero sorrentiniana secondo la quale non bisogna mai smettere di avere fiducia nelle persone inviai due foto mie così come richiesto da andrea. La lei di coppia si chiamava silvia e dalle foto sul sito sembrava una dea, il fatto è che nonostante non pensassi minimamente ad un risvolto positivo la conversazione con andre stava prendendo una piega positiva si parlava di tutto dal seno divino di silvia fino a toccare temi di estrema attualità, si era decisamente un conversazione surreale, anche per il fatto che a detta di lui in quello stesso momento in quel profilo era collegata anche la sua ragazza che aveva apprezzato le mie foto e che non aveva problemi ad esaudire il mio desiderio, PERFETTO! Le jeux sont faits, è fatta meglio di così ...ho finalmente la possibilità a portata di mano di realizzare il mio più grande desiderio da 3 anni a questa parte e addirittura con una coppia giovanissima 23 anni lei e 29 lui, e allora? Cosa adesso può fermarmi?? volutamente ho omesso al lettore un dettaglio importante , da circa una anno mi ero fidanzato con una nuova ragazza alla quale ho provato col tatto del caso (per lo più con battute e allusioni) ad esternare un po delle mie fantasie trovando non in toto ma nella maggior parte una netta risposta negativa che variava dalla pura perplessità alla ilarità della situazione descritta, in parte un bene per me, capì così che era ancora presto per manifestare i miei desideri in libertà. Ero ad un passo dall'obiettivo ma non stavo prendendo la cosa come vera o forse non li davo la giusta serietà, come fa un ragazzo venuto dal nulla in nemmeno 30 minuti a dire vuoi guardarmi ok no problem, vieni su da me (circa un ora e mezzo di macchina da dove vivo io ) ci conosciamo e si gioca, impossibile non poteva essere vero come non poteva essere vero il fatto che quella sera e non un altra la mia ragazza fosse impegnata in una cena con le sue amiche, i fattori combaciavano tutti dovevo solo organizzarmi e mettermi d'accordo ma la paura di fare quel salto nel vuoto era enorme, ma ecco un respiro di sollievo vedo il suo contatto disconnesso e penso che tutto sia stato oggetto del solito classico scherzo 10 ore all'incontro: sunshine couple è di nuovo on line, il contatto è subito immediato : “scusa ma sono al lavoro ed era entrato il capo, quindi come ti vuoi organizzare?”, iniziavo ad essere spaventato della sua serietà forse forse un fasullo non era, continuò dicendomi “beh allora?? hai paura che sia un fake vero?” dissi di no ma in realtà lo pensavo anche se adesso molto di meno, nel pour parler li dissi “che ne dici se prendi la dama e venite a fare un bel giro nella mia città, magari si prende prima qualcosa insieme ...” ecco che subito vedo scrivere il messaggio di risposta, “ senti caro sei un ragazzo simpatico ma rispondimi a questa domanda quanto ci tieni a fare questa esperienza?” io “ beh tanto si direi molto” lui “ e allora perchè mi chiedi di venire giù sei tu che dovresti prodigarti per venire da noi, qui la possibilità ce l'hai.. quindi adesso è una scelta tua” beh che dire aveva nettamente ragione, nello scrivere la risposta vidi che di nuovo era caduta la linea e da le paure per il passo in avanti salì immediatamente la paranoia di aver buttato via un occasione, attesi invano che si ricollegasse,quindi spensi il pc. 5 ore all'incontro: accesi il pc nel tardo pomeriggio una volta aperto msn mi accorsi subito che c'era un messaggio offline prorio di andre con scritto, scusa ma ho dovuto staccare questo è il mio num di cell chiamami dopo le 9.30 così ci accordiamo sul dove trovarci. Grazie al cialo non finì nemmeno di leggere la frase che si ricollegò subito, un segno del destino, mi chiese se avevo letto il messaggio li risposi di si e che ero convinto di andare (alla mia ragazza avevo detto che andavo a vedere la casa nuova di un mio amico) ci accordammo per le 22 in un parcheggio di un centro commerciale a metà strada tra me e loro, era tutto fatta quando andre aggiunge “ ti chiedo una cortesia se non vieni mandami un mess non c'è bisogno che chiami ma dimmelo così evito di fare tutta quella strada ok?” la cosa mi colpì non so perchè ma stranamente fu quello il sentore che mi fece capire che qualcosa avrebbe funzionato. 1 ora all'incontro: mi ritrovai con un ora di anticipo nel parcheggio di questo centro commerciale dove c'era una nota catena di fast food quindi fortuna voleva che non era deserto ma l'ambientazione (forse anche viziata dalle ansie che mi stavano assalendo) era un po da film di lynch, una macchina con un uomo solo si mise accanto alla mia, era dura rimanere senza fare niente e anche la musica non era di compagnia quand'ecco che dopo circa 10 min che era fermo sentì accendere il motore della sua vettura. Mi girai e vidi l'uomo sulla 50 decisamente grasso guardarmi per un istante per poi rivoltarsi e rifarlo poco dopo, questa scenetta andò avanti per due minuti fino a che finalmente decise di andarsene, questo comportò un aumento netto delle mie paure.. ma i minuti sembravano ore e le fobie dell'incontro si mischiavano a quelle delle possibile chiamate della mia ragazza, decisi così di spegnere il cell fino all'ora dell'incontro stabilito. L'ora dell'incontro: accesi il cell ormai era passato un quarto d'ora e la sua auto una 146 nera non l'avevo ancora vista, decisi di telefonare col numero nascosto, il telefono squillava il cuore mi batteva fortissimo tre quattro cinque sei squilli al settimo “pronto?”era una voce femminile!, pazzesco... rimasi bloccato per un sec “emh ciao sono il ragazzo di xxx avevo parlato con andre ma..”, “ah ciao si sono la silvia adesso andre sta mangiando abbiamo avuto un piccolo contrattempo dacci venti minuti e veniamo giù da te” “ ah ok perfetto ma se volete vengo su io da voi? Così finite di mangiare con calma ed evito di farvi fare un po di strada che ne dici?” che dire nel parlare non mi rendevo conto di nulla potevo anche offenderla in greco antico, tanto non mi sarei accorto di nulla tale era l'emozione che provavo in quel momento, preso l'ok di lei, spensi di nuovo il cell e spedito come un treno mi diressi al posto indicatomi, un pub che distava a 30 minuti da dove ero io, quel tragitto è sicuramente annoverabile tra i viaggi della follia che uno può fare nelle vita, i minuti erano mezz'ore e l'oscurità della strada non agevolava di certo la mia psiche in quel momento molto labile, dopo essermi smarrito nell'oscurità per ben due volte arrivai nella tanto desiderata metà, chiamai e rispose sempre silvia : “ciao sono arrivato adesso sono davanti al supermercato y” , “ok vieni 200 mt indietro sono qua fuori che t'aspetto”. Il cuore aveva aumentato i battiti a dismisura, la tensione era alle stelle ancora 100 50 20 mt ed ecco una sagoma fuori dal locale ( segnalato da un insegna gigantesca che anche un cieco avrebbe visto ma che ovviamente a me era sfuggita), parcheggio la macchina, esco e mi lancio camminando veloce verso quella che doveva essere silvia che intanto si stava dirigendo verso di me “ciao scusami mi sono perso due volte abbi pazienza se ho ritardato” nel mentre si avvicinava focalizzai bene il viso aveva una sigaretta in mano, alzò la testa getto vià la sigaretta e mi disse “ ciao io sono silvia stai tranquillo tanto andre è moscio sta ancora mangiando”: oh mio diooooooo, pensai era un angelo cazzo ero arrivato da un secondo e già ero nei guai con me stesso, non solo esisteva ma era una venere caduta dall'olimpo, alta più o meno 1.65, capelli a caschetto castano scuri vestita con jeans scarpe col tacco grigie scure e una giacchetta nera leggera che teneva stretta dato che l'umidità si faceva sentire, ma ciò che mi folgorò in tutti i sensi fu lo sguardo, due occhi verdi grandi come il mondo che mi squadrarono di cima in fondo prima di pronunciare le seguenti parole “vieni andiamo che andre ci aspetta”. Il locale era molto carino moderno e pieno di ragazzi giovani, appena entrato subito sulla destra c'era andre a sedere indicatomi dalla silvia, ero tesissimo ma lui sembrava il contrario “carissimo come va io sono andre piacere” ecco talvolta bastano due parole dette in una certa maniera, uno sguardo, un sorriso per capire quanta energia positiva hai attorno, e in quella fattispecie ce ne ra in abbondanza: lui era bellissimo riccioli naturali 1.80 occhi scuri un volto davvero intrigante e un fisico che scolpito era dire poco, ecco per farla breve ciò che di meglio potevo cercare lo avevo li davanti, come un buon crociato avevo raggiunto la mia terra santa adesso dovevo solo aspettare e vedere. I minuti trascorrevano in allegria si parlò di tutto e di più di cosa facevemo hobby ed esperienze vissute in questo contesto e non, con andre istaurai subito feeling la silvia (molto timida) stava in disparte ad ascoltare attenta e via via emanava dei sorrisi che avrebbe ro fatto sciogliere in un sol momento un ghiacciao tibetano trall'altro nel frattempo si era tolta la giacchetta ed era rimasta con una maglietta di cotone che risaltava in maniera evidente i due seni meravigliosi che di li a poco avrei visto. Uscimmo dal locale la conversazione continuava quando ad un tratto la silvia si mise a sedere sulle gambe di andre li girò il volto e iniziò a baciarlo lentamente con la lingua, a praticamente 20 cm da me, la situazione stava lentamente partendo che dire io ero timoroso ma allo stesso tempo eccitato, non sapevo assolutamente quello che sarebbe successo e nemmeno potevo immaginarmelo, ma lo spettacolo non mi dispiaceva affatto. L'incontro: seguì la machina di andre per 3 km circa girammo un paio di parcheggi ma per un motivo o per l'altro non andavano bene, finchè non rifinimmo in una strada sterrata che dava in un piazzale dove c'era un edificio che sembrava una discoteca abbandonata o chiusa, andre si fermò e io mi misi a 2 metri dalla sua macchina lasciarono la luce accesa spensi i fari e iniziai a godermi lo spettacolo, lentamente andre spogliava silvia e nel mentre lo faceva passava la sua mano sulla sua pelle morbida e bianca, lei ad ogni tocco sembrava cadere in trance, era completamente nelle sue mani, ale continuava a spogliarla l'intimo di silvia era meraviglioso un pizzo nero che contrastava col suo colorito, non appena si levò il reggiseno potei ammirare forse tra i seni più belli che abbia mai visto nella mia vita, una quarta soda dura come il marmo con del capezzoli piccoli e turgidi che sembravano essere scolpiti, l'atmosfera era incandescente dentro la loro vettura io ero immobile come paralizzato a osservare ogni minimo movimento a cercare di captare ogni gemito che uscisse da li. Silvia era un fuoco con veemenza tolse la maglia ad andre e iniziò a baciarlo con forza mordendoli le labbra, sgraffiandolo un po sul petto diresse le mani giù dove non potevo vedere abbassò la testa e iniziò a fare su e giù con la testa fino ad allora era come se non ci fossi, ma nel mentre lo succhiava alzò per un attimo lo sguardo lo rivolse verso la mia macchina e pronunciò un lieve sorrisetto malizioso, che porca... inziai a masturbarmi a più non posso nel mentre lei sempre guardando a mia vettura salì sopra il suo andre iniziandolo a cavalcare come un indemoniata, lei era nuda solo con addosso delle calze nere autoreggenti ogni spinta era un espressione di goduria mista a sofferenza che gli illuminava il volto, le spinte si facevano più forte il ritmo più forsennato fino a che il suo strillo liberatorio annunciò l'orgasmo al quale seguì immediatamente il mio, ero immerso nei miei umori ciò che provavo era una emozione immensa quasi paragonabile alla prima volta che ti masturbi, non capivo ero frastornato confuso ma per la prima volta mi ero goduto un emozione dal primo fino all'ultimo istante. mi riaccompagnarono sulla strada ci salutammo come vecchi amici anche se li conoscevo da nemmeno 12 ore, spinsi sull'accelleratore e in poco tempo fui di nuovo tra le mie coperte giusto in tempo per riprendere in mano la normalità o meglio quello che molti credono sia la normalità giusto in tempo per non destare sospetto, giusto in tempo per capire che certe emozioni o si provano così come sono o non basta una vita intera per provarle se schiacciati dal pregiudizio altrui. Auguro a tutti voi di provare un emozione forte e intensa come l'ho avuta io. Dedicato a A&S
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13 anni fa
youngvoyeur,
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Ultima visita: 4 anni fa
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Mia moglie sara
Ho in mente sempre lo sguardo languido di mia moglie, molto bagnata, che si è eccitata assai a leggere l' inserzione, ed ha acconsentito al gioco di farsi vedere/non vedere il suo viso . E si, erano più di due anni che le facevo una corte (perchè no, anche alla moglie) discreta ma serrata, perchè dopo questi anni di matrimonio avevo ormai la certezza che Sara ed io, che fino a pochi mesi fa avevamo fatto una vita normale come tante coppie sposate, potevamo tragredire. A dire il vero, mia moglie mi ripeteva che lei non ne sentiva l'esigenza e che il sesso non era per lei impellente, nel senso che non sentiva l'esigenza di fare delle cose come dire........ diverse, ma io insistevo perchè ero sicuro che prima o poi avrebbe ceduto, perchè è molto calda. E poi ho sempre considerato che il fisico è decisivo, vuoi mettere una donna bruttina, magari troppo secca o troppo cicciotella, fare o pensare certe cose? Per me è improponible...... Mia moglie Sara invece è bella, anzi, diciamo vistosa e sexy: 1,71 fisico morbido, occhi orientali, 5^ di seno, sodo e dritto, due capezzoloni scuri, due lunghe cosce...... insomma il tipico fisico da monta........ Sei mesi fa ho colto finalmente l' attimo irripetibile, lì si è capito quanto le piaccia il cazzo. Ho voluto invitare per cena mio cugino Alfio....... Mio cugino Alfio, sei mesi fa, una sera.... Sara ha un debole per lui, non lo confessava, ed io mi arrapo da morire con serate come quella volta..... e ora faccio anche tante foto con Sara che si eccita ancora di più. Quando ci siamo sposati lui era tra gli invitati (come penso sia normale, è un parente) e non le ha più tolto gli occhi di dosso. Ci ho messo un pò ad accorgermi di questo ma circa un anno fa, a cena di amici, dove era presente anche lui, Sara mi ha suggerito, magari senza malizia, di invitarlo una sera a casa nostra, sai, disse, non è sposato, ha 45 anni e magari si sente solo...... chiamerò anche la mia carissima amica Erica che è contenta di stare con noi. Acconsentii, ma ebbi un leggero sospetto, che nell'occasione è svanito ed è diventata certezza. .. e poi...proprio Erica, che sapevo essere ...... un pò mignotta...... bah In quel tardo pomeriggio, tornando a casa dal lavoro, vidi Sara che aveva ormai preparato una bella cenetta a quattro. Un paio di ore dopo, ero bello arrapato, all'idea di poter passare una serata che nonon si sapeva come potesse finire......... e allora andai pesantemente all'attacco di mia moglie e dopo più di un'ora in cui l'aveva fatta bene eccitare, con toccatine ed altro, la convinsi ......... quasi non ci credevo, a prepararsi in maniera diciamo un pò...... provocante: le feci indossare un bell'abitino nero molto corto, scollato ed aderente, che le avevo regalato l'anno prima, con abbinate delle bellissime scarpe molto sexy, con tacchi a spillo vertiginosi, di quelli che vanno di moda adesso. Il colpo di grazia venne quando arrivo Erica, che sprizzava sesso da tutti i pori e poi era veramente vestita come una mignotta, con una minigonna bianca cortissima che seduta sul divano appena si muoveva si vedeva tutto ( che belle mutandine nere velate che portava) e un top che metteva in risalto le sue tette non troppo grandi ma veramente dritte e con due capezzoli che sembravano bucare la camicetta per quanto erano a punta... Uno sguardo a mia moglie che mi liquidò con la seguente frase......""""ma serata particolare, mi sento un pò strana.........""" Alfio arrivo un pò tardi, verso le 21.00 e quasi gli venne un colpo e passò più di mezz'ora a guardarmi, senza chiedermi nulla, di continuo .... se tutto andava bene.... Dopo avergli sorriso più volte, si tranquillizzò...... Dopo cena, sul divano a prendere tutti un caffè e noi uomini una grappa, era logico che Erica, che era la più disinibita, rompesse il ghiaccio. Difatti si sedette accanto a me, mettendomi in mezzo, con Sara all'altro fianco. Alfio era seduto sul divano di fronte e si stava già gustando lo spettacolo delle cosce di Erica che maliziosamente le aveva accavallate, per farsi vedere. Improvvisamente mi baciò il collo rimanendo a leccarmelo. Sara allora si spostò sul divano accanto a mio cugino Alfio. Era giunto il momento, e lentamente mio cugino, fissandomi, prese la testa di mia moglie, che non fece alcuna resistenza, e la abbassò lentamente verso la sua patta che si vedeva stava già scoppiando. Un attimo, dopo, mia moglie aveva abbassato la lampo prendendo il cazzo in mano scappellandolo interamente... non ricordo esattamente più niente da quel momento se non un'orgia spettacolare che è durata per più di tre ore, sono venuto quattro volte; Sara ha scopato in maniera sconvolgente, senza ritegno, ha svuotato le palle di mio cugino di tutto lo sperma che poteva avere........... A presto...... da quel giorno viviamo la sessualità libera........
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13 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 1 giorno fa -
La mia prima esperienza bisex
Seconda ed ultima puntata: "Un'esplosione nucleare"
Entriamo nel locale,non grandissimo ma molto accogliente. Ricevimento,bar,discoteca,grossa vetrata e magnifica piscina illuminata,palme intorno ad un bel giardino,tutto molto suggestivo e coinvolgente.All’aperto si stava benissimo,era una serata molto calda,si svolgeva la festa dedicata alla chiusura della piscina,e della stagione. Affluenza notevole,erano presenti,oltre ad un numero non esagerato di singoli,molte coppie,alcune veramente belle.So che potrebbe risultare incredibile,ed alla bisogna del racconto,ma andò proprio così: dopo neanche mezz’ora,seduti davanti ad un tavolino a bordo piscina,ci si avvicinò una coppia,forse la più bella di tutte. Lui alto (ebbene sì,ho un debole per gli uomini alti) distinto,sulla quarantina; lei,per dirla in breve,ricordava molto Manuela Arcuri,in bello,ed era qualche anno più giovane di lui: “Possiamo?” esordì “Prego” replicò prontamente Pinko,stringendosi con la seggiola verso di me. “Prima volta qui?” “Sì,qui prima volta” risposi io,calcando sul “qui” e glissando sul resto. Il ghiaccio era rotto.Dopo un’oretta di piacevole conversazione,lei era una biologa marina e lui un avvocato,Francesca (altro nome di fantasia) esclamò: “Comincio a sentir freddo”. Facevano 28° di notte,ed io,notoriamente freddolosa,morivo di caldo, “vogliamo andar su?”aggiunse “Come su? Su dove?”replicai “Ma alle camere,no?” proferì in tono suadente, con un sorriso disarmante ed un candore da educanda.Mi passò immediatamente il caldo,anzi strani brividi cominciarono a percorrermi la schiena,ma ormai ero in ballo: o adesso o mai più. Mi lasciai prendere la mano da lei,e,attraversando lateralmente la discoteca, cominciammo a salire le scale. Pinko e l’altro lui,diligenti come scolaretti,dietro.Non saprei dire se in quel momento mi augurassi di trovare tutte le stanze occupate o no,ma comunque una era libera,si vedeva attraverso la porta a vetri,e ci entrammo. Salivazione azzerata,battiti a mille mentre lei si accomodava,in piedi,e continuando a tenermi la mano,sul letto. Si portò verso il centro e salii anch’io. Attimi interminabili una di fronte all’altra,in silenzio.Mi trovavo di nuovo come qualche tempo prima, tête-à-tête con una splendida donna,ma stavolta ero disposta,perlomeno nelle intenzioni,ad andare avanti: Francesca mi infilò le mani tra le spalle e le bretelle del vestito con un movimento lento,ed allargandole lo fece cadere,lasciandomi completamente nuda.Sempre in piedi sul letto,cominciò a baciarmi delicatamente e lungamente sulle spalle,sul collo,sulle guance,sulla fronte,sul mento,girando volutamente intorno alla bocca senza arrivarci. Fu una strategia vincente,la sua,perché mi fece salire un’eccitazione enorme,al punto che,crollate le ultime,deboli,residue difese,con un impulso irrefrenabile le presi la testa fra le mani e,cercando con frenesia le sue labbra,vi incollai le mie,lei le dischiuse e le nostre lingue si rincorsero in un dolcissimo bacio: capii,in quel momento,che la desideravo al di sopra di tutto.Fu l’avvio travolgente di un’esperienza indimenticabile e determinante per il mio prosieguo trasgressivo.Lei si spogliò in un battibaleno liberando un fisico meraviglioso e ci adagiammo sul materasso. Volli aderire con tutto il mio corpo al suo,volevo “sentirla”,la strinsi a me: scariche di elettricità ci avviluppavano. Vederla fremere al passaggio della lingua centimetro per centimetro,lentamente, mi suscitava grande libidine ed un certo compiacimento,perché mi stavo comportando con estrema naturalezza, come una “veterana”,evidentemente la mia vera natura era finalmente in grado di esprimersi in libertà.Baci,carezze voluttuose,gemiti e sospiri intensi di entrambe si susseguivano incessantemente,i nostri sessi bagnati all’inverosimile ed in bocca il suo sapore inebriante,lei tremava letteralmente per il piacere che le procuravo ed io abbandonata a quelle nuove meravigliose sensazioni,persi ogni inibizione,scatenandomi in senso letterale.In un brevissimo attimo di lucidità vidi Pinko,seduto sul divanetto accanto all’altro lui,mi guardava come un palermitano che si sveglia la mattina di Ferragosto e vede la neve. E,tanto per restare in Sicilia,notai una calca di spettatori,parecchi singoli,fuori della porta a vetri,pari almeno a quelli del “Renzo Barbera” durante il derby con il Catania: tutto ciò aumentava a dismisura la mia carica erotica.Dopo ogni posizione possibile tra due donne che fanno sesso tra loro,arrivammo all’orgasmo insieme,mentre ci baciavamo in bocca distese quasi una sull’altra a gambe incrociate sfregando i nostri sessi…il paradiso era lì,il resto poteva attendere. Con calma,sarebbe uscita da quella stanza una Pallina nuova e consapevole.Per completezza di racconto,posso aggiungere che quella sera stessa,tutti e quattro insieme,non ci facemmo poi mancare nulla (per forza,se no mi scoppiava il Pinko!) e così feci coincidere la mia prima esperienza bisex alla nostra prima esperienza trasgressiva,completa, in senso generale. Sì, 27 settembre 2008,veramente una data da ricordare.-Fine-
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Tutto quello che avete letto è assolutamente vero,anche se con qualche piccolo “aggiustamento” qua e là per regalarvi un racconto e non una fredda cronaca. Ringrazio il mio Pinko,che mi ha aiutato nella stesura,e voi,che avete avuto la pazienza di leggere.
Pallina
10939
2
13 anni fa
pallinaepinko,
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Quello che non ti aspetti dagli amici
Uno dei tanti giovedi sera come tanti altri. Partita a calcetto con gli amici. Le 22.30 fischio finale e poi tutti a fare la doccia. Non ci sono abbastanza docce per tutti, cosi faccio andare prima gli altri. Io mi cambio con calma. Sono cosi stanco che faccio fatica a spogliarmi, tant'è che potrebbe quasi sembrare un modo di farsi vedere. In realtà non me ne frega niente, ma Daniele, anche lui aspetta il suo turno per la doccia mi guarda. Finalmente tocca a me, c'è anche Daniele. Chiudo la porta. Fuori si sente il chiacchericcio degli altri, urla, risate sugli episodi della partita. Inzio a farmi scorrere l'acqua addosso ed insaponarmi e mi shampoo. Apro gli occhi dopo essermi risciaquato e vedo daniele che mi sta osservando. Ha uno sguardo trano, quantomeno insolito che non gli ho mai visto prima. Sembra quasi eccitato e mi sorride. Io non so cosa fare, sono un pò imbarazzato. Poi lui si avvicina a voce bassa mi dice "hai un cazzo bellissimo, secondo me quando è in tiro diventa dritto come una canna di fucile... mi piacerebbe succhiartelo". Rimango pietrificato per lo stupore. Ma il mio corpo sembra gradire, anzi, gradisce ed ho subito un'erezione potente. Vorrei afferrare Daniele dietro la nuca e fargli ingoiare tutto il mio cazzo in tiro, ma la paura di farmi vedere dagli altri, o che qualcuno possa entrare da un momento all'altro mi fa desistere. Non è la stessa cosa per Dani che alla vista del mio cazzo in tiro, si avvicina come un falco e inizia a succhiare. E' più bravo di tante altre donne che me lo hanno succhiato. Mi lascio andare, e vorrei solo venire, ma faticosamente mi riesco a controllare. Sposto Daniele, che con un pò di fastidio, si scosta e dice "non ti piace ?" , io "Al contrario...mi piace tanto, ma mi piacerebbe continuare in un posto più tranquillo...ti va a casa mia?". Lui mi risponde "Domani mattina mi sveglio alle 5.00 ,hai perso la tua occasione" e con queste parole se ne va. Mi sento tremendamente in colpa, per come mi son comportato, ma anche molto eccitato. Anzi...arrivo a casa e mi masturbo 2 volte ripensando a quella scena. Il giorno dopo mando un sms a Dani, lo invito "oggi è venerdì, domani non lavori... posso farmi perdonare x ieri?" Nessuna risposta. A lavoro sono un disastro, non ci sono con la testa. Guardo continuamente se arriva un sms . Allora riprendo in mano il cellulare e mando un altro sms.. "ti sei offeso? scusami" Niente anche stavolta non risponde. Mi sembra una di quelle tipe che non ci sta, ma ripensandoci sono stato io..e ora ho troppa voglia. Cosi penso a qualche modo per ripare.. e alla fine penso che ci vedremo x il posticipo di serie A Mi tocca aspettare sabato, serata del posticipo, la partita la vediamo a casa di Marco. Arrivo io, Marco è già sul divano. Antonella la compagna di Marco è uscita x l'aperitivo e sapendo di una serata only for man, non tornerà presto. Arriva anche Dani, che è molto freddo. Siamo tutti e tre d'avanti allo schermo, la partita è iniziata. Io non la guardo, o meglio , non riesco a seguirla perchè osservo Daniele ed ho il pene durissimo, cerco di coprire un pò per non farmi beccare da Marco. Suona il cellulare e Marco si allontana per rispondere perchè nn vuole disturbarci e va in un'altra stanza. E' la mia occasione penso... Mi alzo lo tiro fuori, la mia asta di carne mi avvicino a Daniele che sembra un'altra persona rispettoa Giovedi. Fa lo schivo, ma io prendo da dientro la nuca con una mano e lo avvicino al mio uccello ormai desideroso della sua bocca. Ed ecco che le sue labbra si aprono per accogliere il mio cazzo duro. Lui invece dopo la resistenza inziale, ora succhia a meraviglia. La sensazione che provo è stupenda. Merda!!! Sento dei passi in corridoio "sta arrivando marco" ...stavolta è Daniele a bloccarmi. Divento rosso paonazzo temendo la reazione di Marco. E infatti dopo averci beccati, e detto qualche parola... si denuda e tocca a Daniele succhiare il suo uccello. Io sono un pò impacciato ... "Marco non sapevo che tu fossi bsx.. e nemmeno Dani" ... Marco ride e mi risponde " Daniele è la nostra puttana, ce lo facciamo un pò tutti manchi solo tu".. Ahahaha ridiamo tutti e tre e io e marco iniziamo a spogliare daniele.. depilato anche lui come me, ha un culo con la lordosi.. mi viene voglia di penetrarlo all'istante. Ma voglio godermi la scena ogni istante. Ora Marco e daniele spogliano me, mi ritrovo a 90° daniele sotto di mette che continua a prendermelo in bocca, mentre Marco mi sta leccando l'ano vengo dopo poche leccate. L'ano è la mia zona erogena, mi ha stimolato e sono venuto. Putroppo nell'istante in cui vengo è arrivata in casa Antonella, la ragazza di Marco. Che figura di merda, penso. Io qui che gli ho sborrato in faccia ad un amico, mentre il suo ragazzo mi leccava l'ano. Se va allibita, o ci urlerà qualsiasi insulto? Ne l'uno ne l'altro. Con mio sommo stupore, senza dire una parola si siede sul divano per poi ordinarci "su dai continuate" tirando fuori la lingua. Sono appena venuto ma la lingua sapiente di Daniele e quella altrettanto abile di Marco mi eccitano di nuovo. Anche Antonella è eccitatissima, si tocca, si spoglia ed è nuda sul divano. Vorrei saltarle addosso, ma non vorrei far torti a Marco, il quale sembra leggermi nel pensiero e mi dice "Vai". Mi avvicino a lei gattonando, che mi aspetta a cosce aperte... inizio a leccarle l'alluce, la caviglia, poi le passo la lingua sulla gamba, sulla coscia...e poi...eccomi arrivato alla sua vagina tutta rasata. Il suo sapore è leggermente salato, si lascia andare a dei gemiti potenti, mi eccita molto , mi giro per fare un 69 lei sotto e io sopra. Mi lecca tutto ano e pene. Io godo così tanto che non so cosa fare, resto fermo a godermi questi attimi. Intanto ai piedi del divano Dani e Marco sono impegnati in un 69 che si sta evolvendo in una penetrazione anale per Daniele. E' sdraiato a pancia in giù sul tappeto, mentre Marco è sdraiato sopra di lui e gli sta facendo sentire il suo uccello. Vorrei unirmi a loro, ma ora preferisco concentrarmi su Antonella. La giro dolcemente e la metto a 90 sul divanone, le lecco tutto l'ano è bellissimo questo buchetto. Mentre cerco di spingere la lingua, il più dentro possibile, le massaggio il clitoride. Antonella è tutto un tremito, mi guarda anche marco mentre spinge il suo pene dentro Daniele. Ora mi appresto a fare altrettanto... Antonella è a pecora sul divano io mi appoggio al suo splendido buchetto il mio pene fa fatica ad entrare ,ma poi entra. Lei inarca la schiena, è d'avanti al suo ragazzo che sta inculando Daniele...è una splendida visione vorrei non finisse mai, ma mentre spingo dentro allo splendido culetto di Antonella , sento che non resisterò ancora x molto. Allora mi sposto , mi sfilo (a malincuore) . Mi metto d'avanti a Daniele cosi mentre viene inculato da Marco io mi faccio spompinare un pò. La sensazione è molto gradevole, ma non quanto il culo di antonella e io sto per venire... Cerco di fare presto... voglio fare una doppia penetrazione in piedi..in quel momento decido che voglio venire cosi. Sposto Marco, assieme solleviamo Antonella, che a gambe aperte si appoggia e si lascia "infilzare" dalla spada dI Marco, mentre io mi faccio strada da dietro, nel suo splendido culetto . Daniele lo sento ditro di me, con la sua lingua e questa è l'ultima cosa che sento prima di venire dentro Antonella e Daniele si appresta a succhiarmelo. Dopo poco viene anche marco, il cui sperma è raccolto da Antonella e Dani. Resta da vedere ancora metà del secondo tempo, che tutti guardiamo assieme sul divano, ma io ripenso a questa serata e già non vedo l'ora di rifare tutto un'altra volta.
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13 anni fa
admin, 75
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Pomeriggi speciale
tra,le tante e mail che io e mia moglie,abbiamo ricevute da coppie vogliose di giocare,in particolare ci incoriusì una che disse,di voler giocare con una coppia,a cui piaceva l'idea di farlo con un imprenditore e la sua segretaria nell'ufficio del suo stabilimento........noi,non essendo una bella coppia mà gradevole,pur con timore,ci facemmo avanti rispondendo mà,non eravamo convinti che ci avessero risposto.........dopo aver aspettato qualche giorno,ecco arivare a sorpresa l'invito di partecipare ai loro giochi xchè dicevano che l'importante non era la bellezza mà la serietà dellle persone,visto che lui neaveva incontrate tantissime mà non conoscitori delle regole non scitte mà di buon senso che regolano al meglio le cose afinche tutto,possa andare nei migliori dei modi---------alla giornata prestabilta,ci presentammo alla fabbrica indicata e già lì eravamo emozionati xchèera la prima volta che lo facevamo,in un luogo diverso dal solito club prive edalle case private.........poi quando ci trovammmo di fronte a lui e alla sua segretaria,quasi io max svenni,avevo di fronte a mè una bellissima segretaria alta ,snella,camicetta gonna corta e calze con scarpe a tachi a spillo,lui ci chiese se avevamo problemi ha giocare in sede separata,in quanto lo eccitava il fatto di pensare che la sua segretaria,stava facendo la porca,senza che lui fosse presente,ovviamente noi,non avemmo nessun problema e rimasto solo con la segretaria ci spogliammo e sorpresa neanche sapesseroche era la mia passione,scoprii che indossava le calze con ilreggicalze ancora più bello quando lei mi prpose di essere io in quel momento il suo capo e lei ovviamente la mia segretaria,facemmo parecchi giochi e alla fine,tutti e 4,abbiamo finito con soddisfazione la giornata,come è stato bello,peccato che sono passati un pò di anni da quella giornata e poi più ninte,trovare un'altra situazione simile è stato difficile...............mà il ricordo di due persone normali che hanno potuto giocare conuna coppia bellissima,ci rimmarrà sempre impressa............
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13 anni fa
admin, 75
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I racconti erotici del baffo
Premetto che il racconto che leggerete riguarda fatti realmente accaduti e dunque, oltre al rapporto fisico, carnale, all’amplesso nella sua interezza, ho voluto riportare anche sentimenti e sensazioni, riferimenti della storia. I nomi sono veri, trattandosi di nomi propri di donna, non descrivendo le città, non la cosa non danneggia nessuna. Non avrei sentito come naturale, come sensazione con me stesso, il dover descrivere le scene con un nome inventato, non avrei sentito quell’elettricità che realmente c’è stata. Sono un uomo che ha superato i 40 anni da un paio, alto oltre 1.80, occhi grandi verdi, fisico magro ma normalmente ben messo, sodo, sportivo. Amo portare i capelli medio lunghi ed un baffone scuro da bandito anni’70. Ho avuto varie esperienze, ero e sono naturalmente cerebrale quanto basta. Mi sento molto maschio proprio perché nella vita ho fatto tante esperienze diverse, conosciuto molta gente come quella che si nasconde dietro occhialetti da intellettuale, titoli di studio che da soli non dicono nulla, commercianti che si nascondono dietro balle solo per interessi di lucro, gentaglia che ai limiti della legalità sfrutta il prossimo, mariti che torturano i familiarii per i loro comodi, connette vuote da due soldi, frustrati e insicuri di vario genere. Insomma, conosco bene l’umanità che riconosco al primo sguardo; sono con soddisfazione, oggi, un tecnico che lavora in autonomia e conosco il mondo, lo guardo come comodo dall’interno di un treno in corsa, da una comoda berlina, lo vedo passare. Mi piace gustare, odorare, ascoltare. In uno dei miei appuntamenti di lavoro, l’anno scorso, conobbi lisa, una ragazza di 27 anni, che, appena dopo la laurea in ingegneria, era entrata a lavorare in un’industria mia cliente. Insomma, lei era la persona con cui dovevo parlare per vendere i prodotti dell’azienda che rappresentavo come tecnico. La mia cultura mi fa apprezzare queste ragazze giovani che si sperimentano nelle professioni di oggi. Ci incontrammo dopo esserci sentiti al telefono. Al telefono avevo giudicato la sua voce “arrapante” . Dopo l’attesa seduto nella hole della reception di questo grosso cliente la vidi arrivare. Una bella ragazza alta 1.75, un bel seno nascosto sotto il maglione e non troppo evidente, un viso chiaro con due occhi celesti, acqua e sapone, la carnagione rosata chiarissima, un bel sorriso. Ci accomodammo in saletta. Lisa aveva un bellissimo fondoschiena, un culo grande grande evidentemente sodo, caldo, morbidissimo, inesplorato. Il mio rispetto per la donna in genere mi impediva, come sempre, di pensare qualsiasi cosa. Ci addentrammo nella discussione per il rapporto commerciale, comunque il nostro incontro seguiva a numerose mail scambiate. Ero ipnotizzato dagli occhi da cerbiatta di lisa, dal suo sorriso aperto e chiaro. Alla fine dell’incontro la invitai a pranzo, in un prossimo incontro. E’ una cosa che si fa spesso e di routine, o quasi, anche con interlocutori uomini, pertanto nessun secondo fine. Lei mi salutò stringendo la mia mano calda con la sua sottile, fredda, con una stretta debole, come una donna che ha bisogno di affetto, di essere “presa”. In settimana ci sentimmo via mail, ci scrivemmo e telefonammo un paio di volte per cose rigorosamente lavorative. Fissammo un appuntamento per un pranzo la settimana successiva. Io sarei andato a prenderla all’uscita per la pausa pranzo dalla ditta. Puntuale arrivai, le comunicai che ero lì, lei uscì dopo poco. Entrò nella mia calda BMW serie 3 berlina, avevo una musica da inguaribile romantico in sottofondo, con il subwoofer che borbottava. Lei si meravigliò di quella mia auto in quanto i commerciali spesso viaggiavano con station wagon e poi io…”sì?”…le chiesi, io cosa? Io le apparivo come un uomo che viaggiava con un auto cui dava poca importanza, anche perché non portavo la cravatta, un uomo che le piaceva proprio perch di sostanza. Io le dissi che, pur odiando tutto quello che era apparenza e le apparenze inutili, effettivamente amavo la mia vecchia punto economica, amavo anche però le cose belle, calde, che mi facevano apprezzare il viaggio, ecco perché indossavo sempre abiti di lana, caldi, confortevoli, morbidi. La rigidità delle giacche e dei capi spalla decisamente non faceva per me, così come le camicie e le cravatte. Arrivammo in un ristorantino semplice, di quelli in cui si fermano i camionisti e dove si mangia bene, vicino la strada che portava alla zona industriale. A tavola lisa e io parlammo poco del lavoro, un po’ sì, certo, ma poi fu tutto sguardi, sorrisi, d’altra parte eravamo seduti accanto. lisa era vestita in jeans e maglione, più o meno come me, pantaloni e maglia, ma il calore che si ha dentro lo si trasmette anche senza orpelli. ci intendemmo, vi dico solo che, dopo l’escamotage banale della mia osservazione sulla sua mano fredda, dopo il pranzo, le presi proprio la mano dicendole questo particolare, guardandola con un’occhiata d’intesa, facendole sentire la mia calda, cosa che lei non sapeva il mio bastone era in tiro. la riaccompagnai, i giorni successivi ci sentimmo via mail e lei mi disse che aveva fatto numerose riflessioni sull’incontro, che voleva rivedermi per approfondire. così fu, stesso ristorantino, stessa ora. mi spiegò che io, tra l’altro, le ricordavo un uomo di cui lei era stata sempre segretamente innamorata, da adolescente, un maschio maturo, prestante, vestito sempre con caldi maglioni e con due baffoni neri, come i miei. mi esposi un po’ per dirle che la cosa mi faceva molto piacere e mi eccitava. la paura di averla urtata sparì, poiché lei convenne. all’uscita del ristorantino lei, spontaneamente, con un’osservazione del poco tempo a disposizione mi disse che magari avremmo poi dovuto incontrarci di sera, con più clama. io risposi che era naturale, il passare tempo con lei diventava una cosa personale che piaceva a tutti e due, così decimo di estromettere quella brutta e fastidiosa parola “aziendale”, dall’incontro. così fu, andai a prenderla di sera da casa. lisa era vestita di scuro, una lunga gonna di lana che fasciava il suo gran culo da cavalla mai domata, un leggero tacco che la portava allamia altezza, un modo di fare forse volutamente più invasivo, provocante, quasi ammiccante. la cena leggera e piacevole, i discorsi vaghi, preludevano a quello che entrambi sapevamo, infatti all’uscita, in auto, lei mi disse la classica frase: “tu che fai adesso?” “sto con te, le dissi”, le misi una mano sulla gamba, mi avvicinai e lei iniziò a baciarmi con foga, voracità, una pantera, ad accarezzarmi. il mio arbusto èra granitico, caldo, forte, stava per esplodere dall’eccitazione. andammo a casa mia, entrammo, chiudemmo la porta, lei guardò la sala e, dopo un complimento al mio spazio che mi rifletteva, caldo, accogliente, con tutto l’occorrente per sentire musica, si girò, io l’abbracciai e lei mi strinse come una pantera di nero vestita. sentiva il mio arnese contro di lei, io le dissi : “ti voglio”. ci spostammo in camera da letto, le chiesi di rinfrescarmi un attimo, lei si spogliò. tornai dal bagno dopo aver lavato il cazzone duro. la trovai in piedi con addosso solo un perizoma azzurro di raso. andai verso di lei, in piedi, cominciammo a baciarci con lei che gemeva e io mugugnavo. ci spostammo sul letto, lei tirò fuori dalle mutande il mio grosso e lungo bastone e si lanciò su di lui, scappellandolo, mangiandolo, divorandolo, dicendo che lo voleva tutto. io la feci alzare, l’accarezzai, iniziai a succhiare i suoi seni e a mordicchiare i capezzoli leccando il suggestivo alone della quasi quarta di seno di lisa. la portai davanti al comò, la feci piegare in avanti, le sfilai il perizoma e mi piegai, affondai la lingua nella sua splendida fica e iniziai a leccarla intorno. lei gemeva come una cavalla in calore,” scopami subito dai”, disse. Io mi alzai, la feci inarcare, cercai con il mio punteruolo il pertugio bagnato, ne saggiai il cedimento e la infilzai in due colpi facendola urlare. iniziai a scanalarla come un porco, mugugnandole, leccandole il collo, con lei che mi diceva che sentiva il mio gran cazzone dentro di lei, caldo, forte, duro, grande. così le alzai un braccio, mentre la scopavo mi chinai attorno sotto l’ascella, iniziai a leccarle la tetta destra e morderle il capezzolo. poi mi eressi di nuovo, me la sistemai piegata, mi misi bene fra le sue gambe, iniziai a sfondarla ben bene cavalcandola come una puledra e facendola urlare di piacere. mi fermai, le chiesi se la eccitava o meno fare l’amore con me, il machio baffone delle sue fantasie, più grande di lei. mi rispose che la eccitava un casino, che voleva farmi godere come un porco. così, reggendomi su un piede, spostando il peso su di lei,, tenendola per i capelli con la mano sinistra, le posi una mia coscia al fianco della sua chiappa destra, poggiando sul comò la mano sinistra, le ero in piedi in sella, praticamente avevo solo la gamba sinistra a terra, il mio cazzone di 23 cm mi consentiva di scanalarla bene anche da quell’angolazione, il suo culo grande grande, sodo, chiaro, mi eccitava come un bufalo, così incominciai a darle dei colpi forti, sentendo il rumore del mio ventre contro quel culo che desideravo penetrare, sfondare, assaggiare nel calore, ma scopandola ovviamente in fica. lei gridò e disse tantè volte sì, io, al momento di venire, estrassi il mio pistone dalla sua vagina e lo poggiai sul suo culone, inondandola con un torrente di sborra calda con un rantolo profondo. rimanemmo abbracciati fino a notte inoltrata al letto, salvo poi riprendere per una cavalcata alla “missionaria”, dopo la quale le sborrai sulla pancia. vi è piaciuto? scrivetemi i vostri pareri, realmente accaduto nel nord italia.
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13 anni fa
grandevolo,
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Ultima visita: 8 anni fa
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La prima volta
Salve L'altra domenica decido di andare a fare colazione con mia moglie in un bar che hanno aperto da poco ,entriamo ci avviciniamo al banco x ordinare e io noto seduta a un tavolino una bionda con gonna corta e scollo molto generoso faccio finta di niente ma la tengo d'occhio, sento che parla con la signora del bar e le dice che si sarebbe assentata x qualche giorno ma giovedi sarebbe tornata dalla voce mi senbrava di capire che era un trans finito di fare colazione pago e usciamo ,dando un ultima occhiata alla tipa , fuori dal bar mia moglie conferma la mia inpressione dicendomi guada guarda ma stai attento che quello è un uomo faccio una battuta e finisce li ma la mia mente comincia a fantasticare ,giovedi vengo al bar incontro la tipa e la invito,passano i giorni arriva il giovedi e vado faccio colazione leggo il giornale e niente a quel punto dico è andata male esco monto in macchina e quando sto x partire eccole che arriva scendo la femo decendoli che era arrivata tardi xche ero venuto apposta x per pagargli la colazione lei mi stupisce dicendomi xche non me l'hai pagata domenica quando mi guardavi mi metto a ridere e gli dico ti voglio conoscere lei mi risponde alle cinque sono libera vieni a casa abito....... il mio cell ....le dico va bene alle cinque ok puntuale arrivo suono entro chiude la porta 1,80 bionda calze a rete tacco 12 reggiseno perizoma questo è quello che mi trovo davanti ci presentiamo e poi mi dice mi slacci non ricordo altro solo che in un attimo ero nudo sdraiato accanto a lei baci sul collo lingua in bocca e poi mi ritrovo con il suo arnese in bocca inpegnato in un frenetico 69 va avanti cosi x un bel pò fino a che non mi fa girare mi lubrifica bene e poi me lo spinge dentro le dico cosa fai ma era quello che desideravo da tempo mi ha stantufato fino a che non è esplosa si e tolta il preservativo e poi mi ha fatta un pompino meraviglioso ci siamo lavati e poi mi ha detto ti aspetto la prossima volta tocchera a te prendermi da dietro e poi spompinarmi quando sono uscito mi sono detto una volta basta ma poi le ho gia tel x e ho fissato x la prossima settimana Scusate non sono bravo in grammatica presto spero di raccontarvi la seconda volta
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13 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 1 giorno fa -
la vita è davvero una grande sorpresa!
.... ciao a tutti.... sono PAOLA... la compagna di Bacardi68 diciamo ke mi sono intrufolata x farvi conoscere la mia versione... .. il suo racconto è davvero emozionante VERO e mi ha fatto emozionare ... non so se il mio sarà altrettanto... allora il motivo del titolo? si xke a quasi 40 anni non credevo piu nell'amore x me erano solo cazzate nessuno poteva accennarmi di argomenti simili, xke x me gli uomini ... erano tutti uguali, bè ironia della sorte il destino ha messo sulla mia strada l'UOMO piu meraviglioso del mondo, si lui... all'inizio pensavo ke era uno dei tanti ke cercava la seratina di sesso e via, ma mi sbagliavo alla grande.... il tempo mi diede torto.... mi sono innamorata sono completamente persa x quest'uomo ke x me è tutto cio ke potevo desiderare, amore, sesso, trasgressione, brividi ecc ecc .... Conducevo una vita tranquilla anke troppo direi, ero una "donna" pensavo completa, ma cosi non era, cioe tutto quello ke ho vissuto prima di lui era solo un'aposrofo di tutto cio ke mi fa vivere lui. All'inizio solo carezze e bacini... poi qualcosa in piu e poi la grande forza dell'amore ci desideravamo davvero con l'anima, abbiamo fatto l'amore x forse 2 ore di seguito, non ci siamo risparmiati nulla ogni posizione e ogni piccolissimo ombra di desiderio era completamente soddisfatto da e x entrambi, col tempo la conoscenza si è fatta piu approfondita e lui si aprì con me e mi raccontò del suo passato e di tutte le esperienze vissute, devo dire davvero ke non si è fatto mancare nulla, anke se mi aveva già fatto capire qualcosina..... bè vi confesso ke all'inizio ho provato un po di fastidio, pensare lui con altri uomini....donne.... trans.... e oltre al fastidio la gelosia era dentro di me come x esplodere.... ma lui ormai era un fiume in piena raccontava di tutto e di piu.... e io li impietrita ma il mio viso non cambiò espressione xke x me era un misto di sensazioni.... non riuscivo a capire cosa mi stesse succedendo.... avevo paura di perderlo e ke alla fine dei suoi racconti mi dicesse...."e x questo ke ti lascio" questo mi aspettavo!!!!! ma la serata è stata lunga e i suoi racconti non finivano mai..... io ascoltavo e mi facevo domande.... ma la cosa più assurda x me era ke allo stesso tempo io mi eccitavo ascoltandolo.... e questo x me era assolutamente nuovo..... però mi piaceva da matti...... alla fine mi disse se ero rimasta male e io con un sorriso ke non immaginate gli risposi ke no ma ke avevo più o meno capito la sua vita passata dalle sue folli battute ke ogni tanto faceva.... mi sono rilassata xke il suo racconto non finì come pensavo ma mi kiese se mi sarebbe piaciuto condividere con lui qualcuna delle sue esperienze.....io ero talmente eccitata ke anke in quel momento se non avessi avuto il ciclo avrei accettato..... gli dissi xò ke ci dovevo pensare, ma nei giorni a seguire non riuscivamo a parlare di altro... era x lui una liberazione e x me qualcosa di molto provocante e da voler scoprire il prima possibile.... cosi successe .... un giorno uscimmo devo dire ke mi aveva preparata un pò..... ma non mi aspettavo ke succedesse.... mi fece conoscere un suo amico... bello devo dire.... ci siamo accomodati nel suo ufficio e si parlava di tante cose e devo dire ke ad un certo punto i suoi complimenti cominciavano ad imbarazzarmi..... ma uscì..... il mio uomo cominciò a prendermi ma io non volevo pensavo ke poteva vederci il suo amico...... bè non ci vide "solo" ma dopo un pò entrò e si avvicino a noi.... mi sentivo morire.... comincio anke lui ad accarezzarmi a baciarmi .... non potete capire come mi sentivo..... 2 uomini solo x me.... mentre succhiavo il pippo del mio uomo ne stringevo un'altro tra le mani....poi li succhiavo entrambi .....poi mi sono seduta sopra il mio uomo x scopare e lui succhiava quello del suo amico ad un certo punto mi sono ritrovata con due pippo dentro di me.... cazzo ragazzi è qualcosa di indimendicabile... anke se devo dire è durato poco.... xkè il suo amico venne x la troppa eccitazion ma noi continuammo a fare l'amore x almeno altra mezz'ora... e lui li estasiato a guardarci.... ormai non mi fregava piu niente pensavo solo a godere e devo dire di aver goduto tantissimo... sembrava ke lo avessi sempre fatto ma era solo la prima volta.... rimasi super soddisfatta con un po di imbarazzo alla fine infatti non vedevo l'ora di andare via...... da quella volta noi ci amiamo sempre di più e quando decidiamo di giocare lo facciamo assieme e ora lo facciamo anke piu spesso... ma ripeto è un gioco e ne combiniamo tante ma alla fine quando siamo soli facciamo l'amore più puro, più bello, più appassionato ke possa esistere..... noi ci amiamo davvero tanto e a distanza di un anno e mezzo circa ancora piu ke all'inizio..... spero un giorno di raccontarvi altre avventure ke secondo me ci saranno .... hooo si ke ci saranno...... amore mio la tua paola ti ama davvero follemente..... ciao amore mio perdona l'intrusione ma dovevo anzi ..volevo........ ti amooooo..... alla proxxima....
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13 anni fa
admin, 75
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SALVATAGGIO DI UN MATRIMONIO
Premesso che sono un bricoleure, la mia vicina C. di casa del primo piano, una donna biomdo castano bellina leggermente formosetta molto sensuale con un seno eretto e grande una sesta ben tornita e non cadente nonostante i suoi 49 anni ed una figlia, una mattina mente scendo le scale, lei sicuramente era li a sentire quando sarei sceso, mi ferma e mi dice scusa ho un problema con lo scarico del lavello non va via l'acqua, nessun problema gli dico, lei sai mio marito e via per 4 giorni è ad un congresso e mia figlia e via per studi ed io non riesco è da ieri che tribolo, entro mi corico sotto il lavello smonto il sifone tolgo il residuo e voilà funziona, lei mi fa ti va un caffeino, si, ci sedismo al tavolo ed io gli dico C. ma ti vedo sciupata ti vedo imbronciata cosa cè che non va, lei quasi in lacrime mi dice: mio marito è quasi un anno che non mi tocca ed io escalamo :davverooo, mi sa che mi fa cornuta sai lui meddico a tutti sti congressi ste dottoressine carine, sono certa ha un altra, al che io gli dico ma sei sicura che sia tutta colpa sua: e lei : ma di chi srà mai sono mica io che lo rifiuto, al che gli dico alzati e fai un giro su te stessa, scusa ma sei sciatta conciata così, tuta larga niente trucco pantofole senza tacco, scusa ma sembri una vecchia, e lei allora come dovrei esssssre: comincia con spogliarti, mentre mi dava le spalle si gira e mi dice ma sei SCEMO, al che io nooo spogliati gli dico nuovamente con tono di un ordine, lei va di la e torna si era tolta la tuta ed era rimasta in reggiseno e mutandine al che gli dico, ti ho detto di spogliarti NUDAA, e tra l'incredulo e lo stupito si sfila il reggiseno mettendo in mostra un seno stupendo tornito e tonico si sfila le mutande, si non erano mutandine erano mutande quelle di nonna papera, cerca di coprirsi il seno e la figa con le mani, gli dico via le mani, ora siediti sul tavolo ed alza le gambe ed allargale e lei mi fa hooo sono mica una puttana, io gli dico vuoi o no salvare il matrimonio, si siede ed alza ed allarga le gambe mettendo in mopstra una peluria disordinata senza cura, gli dico dove è la schiuma da barba ed il rasoio di tuo marito, lei mi ma che stupidata vuoi fare, io non ti preoccupare, si alza e va a prendere il tutto, ora rimettiti come prima alza le gambe ed allargale come seti dovessi scopare, spalmo la schiuma sulla peluria e comincio con il rasoio lC. mi fa è fredda mi fa il solletico e tu sei un maiale, in non poco tempo voila un figa depilata e nuova, ora vediamo il tuo intimo gli dico, andiamo in camera da letto e gli dico tira fuori l'intimo più sexy che hai e da un cassetto saltano fuori reggicalze guepiere e tanta robina, tutti regali del marito, lei mi dice è tutto nuovo non li ho mai messi, ed io e brava, ora ti trsformerò nell'oggetto del desiderio di ogni maschio, cominciamo con mettere il reggicalze che va rigorosamente sotto poi un bel paio di calze nere velate, aveva quelle con rinforzo e con la riga,l'aiuto ad agganciarle, lei non era pratica non aveva mai messo il reggicalze!! nuove nella confezione mai aperte, poi un bel reggiseno provocante mutandine tutte pizzi aveva delle culotte una delizia, trucco, leggero ma provocante, vestito, gonna corta ma non una mini, quelle ogni tanto le porta ha delle belle gambe, ed una maglietta scollatissima a v che fa intravedere il bordo del reggiseno nero, scarpe lei va aprendere un paio di paperine e nooo qui proprio non va ma non hai scarpe con il tacco? si ma le metto solo per occasioni speciali, e questa cosa sarebbe allora? allora cominciamo a scegliere le scarpe o gli stivali, optiamo per una decoolte nera, ora sei una donna desiderabile non la casalinga sciatta gli dico; e lei fa due piroette su se stessa e la gonna si alza e si vede il bordo delle calze, gli dico ora lezione partica, cominciamo con l'atteggiamento, e poi il sesso, per l'atteggiamenti ci sarà da lavorare molto, vediamo per il sesso, mi abbasso i pantaloni e tiro fuori il cazzo gli dico fammi un pompino, lei stupita mi fa ma sei diventato cretino io farti un pompino!, al che gli dico scusa ma quando vai dal ginecologo e lui ti ravana la figa cosa gli dici, e lei ma lui è un medico, io sono il medico salvamatrimoni allora, la prendo con forza e gli faccio ingoioare io cazzo, che disatro non sa fare le pompe, la guido gli dico cosa e come deve fare, il mio cazzo e durissimo la faccio alzare le tocco la figa non è bagnata e colante la facciio sedere sul tavolo e glie lo metto dentro, gli domando prendi la pillola, lei si, allra posso allagarti, la pompo in ogni posizione e finalmente sborro la riempio sfilo il cazzo e lei fa per correre in bagno a pulirsi la trattengo per un braccio e gli dico no, lei ma mi sta colando sulle calze, io, questo è una delle cose che fa impazzire un uomo vedere la propria femmina piena e colante è una dimostrazione di potenza, la tocco gli spalmo la sborra sulla figa e sul buco del culo e lei si ritrae mi fa no no li no, gli chiedo hai qualche problema non so morrpoidio qualcosa che non va lei no no niente e solo che ho paura, sappi che ogni maschio vuole inculare la propria femmina, e un senso di possesso, lei ri lascai andare comincio con infilare un dito, lo infilo fino in fondo la dilato, e lei gode anche solo con un dito,
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13 anni fa
loredana58xxx,
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L'amico di nonno
Ero adolescente, mio padre era fuori per lavoro e mia madre per impegnarmi sopratutto durante il periodo estivo mi mandava sempre con mio nonno in campagna per accompagnarlo ed aiutarlo nei lavori di stagione. Erano le mie vacanze estive , andavo volentieri con lui e la sua moto. Un giorno un suo caro amico sui sessantacinque anni mi invitò ad andare ad effettuare dei lavori nel suo terreno con una bella paghetta. Incuriosito e sopratutto contento per la pagha promessa, lasciai mio nonno per andare con Giovanni. Il suo terreno distava circa 1 km, arrivati cominciai il lavoro, dopo un pò Giovanni comincio con degli apprezzamenti verso la mia persona. All'inizio non capivo la sua estrema gentilezza ma quando mi invitò a mangiare qualcosa con lui nella sua piccola casa cominciai, seppur nella mia innocenza a capire qualcosa. Cominciò ad accarezzarmi il viso e le altre parti del corpo fino ad arrivare alla parte più intima. Cominciai a ribellarmi ed a rifiutare gli approcci ma giovanni insisteva fino a denudarmi nelle parti basse. Invitandomi a non gridare e a non ribellarmi con una dolcezza estrema cominciò a mastubarmi, per me era la prima volta che un etraneo toccava le mie parti più intime. Ero pietrificato, lui comincio ad andare avanti e dopo poco si spogliò mostrandomi il suo pene nella sua grande erezione. Continuai a rimanere fermo e lui approfittando dell'incertezza mi prese la mano e la appoggio sul sue pene cominciado a muoverla su e giù. Dopo un va e vieni guidato mi invitò a fare da solo. Io meccanicamente obbedii e proseguendo l'operazione assistetti al suo forte orgasmo, cominciò a gridare versando il suo sperma sulle mie mani. Mi ringraziò e mi pregò di non dire niente a mio nonno nè a nessun altro. Sconvolto tornai dal mio parente. Dopo pochi giorni mio nonno mi disse che Giovanni aveva chiesto se potevo andare di nuovo a lavorare da lui, in um primo momento gli dissi di no ma dietro la sua insistenza (diceva che così con un lavoro potevo guadargnarmi dei soldi) accettai. Giovanni, sposato e già nonno, passò a prendermi da casa arrivati in campagna, dopo due o tre ore di lavoro mi invitò di nuovo nella sua piccola casetta ove iniziò di nuovo con i complimenti e gli approcci. Questa volta però mi invito subito a masturbarlo, ciò che feci come se fossi ipnotizzato e dopo un pò di andirivieni mi mise la sua grossa mano sul capo e mi spinse il suo grosso sesso nella bocca. Io da grande inesperto non sapevo cosa fare mi soffocavo Giovanni mi disse con la sua solita gentilezza quello che dovevo fare. mi invitava a fare su e giù e a succhiare il suo membro. Io seguii le sue istruziioni fino a quando lo sentti gridare e eiaculò nella mia bocca. Io ebbi una reazione di vomito che dopo un pò passò. Rimasi seduto immobile mentre lui mi accarezzava e mi copriva di coccole invitandomi sempre a mantenere il nostro segreto. Quel giorno rimasi veramente sconvolto e per altri giorni non facevo che pensare all'episodio. Passò qualche settimana e Giovanni mi chiamò di nuovo al lavoto quel giorno però era particolarmente eccitato e subito dopo che la sua Signora con la fglia e il nipotino andò via mi riporto nella casetta questa volta era deciso a fare di più dopo avermi spogliato, leccato, mi invito a masturbarlo quando si fece grosso mi disse di succhiarlo dopo prese una cremina con cuii unse il mio didietro e provò a sodomizzarmi, cominciai ad avere dolore e lui si limito ad inrodurre solo la sua cappella senza andare oltre, facendo un su e giù veloce fino a quando raggiunse l'orgasmo eiaculando nel mio corpo. Questa relazione prosegui per alcuni mesi lasciando un ricordo indelebile nella mia adolescenza segreto che ho sempre tenuto per me che sono sposato e padre.
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13 anni fa
admin, 75
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LA MIA PRIMA ESPERIENZA BISEX
Prima puntata: "Il ruolo di Pinko"
Sono sempre stata convinta che l’attività fisica sia basilare per mantenersi in salute e per cercare di procrastinare quanto più possibile i segni del tempo. In tutta sincerità,penso che aiuti moltissimo anche a livello estetico,ed io,esibizionista e “smorfiosetta” sin da quando,all’età di un anno o poco più,cominciai a tenermi in piedi da sola,ci ho sempre tenuto ad apparire al meglio. Eh,la natura è natura!
Per questo motivo,per stare in forma,e nel contempo anche per avere uno spazio “solo mio”,mi iscrissi ad una palestra.
Sì,uno spazio solo mio,perché era molto oneroso avere un’attività propria,seguire una bimba che amavo,e che amo,ormai ragazza,più di ogni altra cosa e confrontarmi giornalmente con la vita e con un marito con il quale i rapporti si facevano sempre più complicati e tesi.
Per cui,tre sere a settimana,sedute di step,di pilates,di fitness,svago,chiacchiere e sorrisi: mi giovava anche a livello psicologico. Un’appagante doccia caldissima a fine seduta completava il processo di “rigenerazione”.
E’ noto a tutti coloro che mi conoscono che sono molto veloce ed efficiente sul lavoro,quanto lenta nelle cose che mi piacciono e mi rilassano,quindi “quella sera” me la prendevo con comodo.Si era fatto molto tardi mentre uscivo dal box doccia e nello spogliatoio era rimasta solo una ragazza,ma non era una ragazza qualsiasi,era Donatella,la più bella,la più corteggiata,la più contesa dal personale tutto,e non solo.Donatella (naturalmente è un nome di fantasia) aveva all’epoca circa 35 anni,era reduce da un matrimonio fallito,non aveva figli,ed aveva una simpatia ed una carica di erotica sensualità che erano proverbiali: alta (circa 170 cm.) mora,due occhioni azzurri da cerbiatta in un viso incantevole e malizioso ed un corpo,abbronzatissimo anche a febbraio,le quali curve suscitavano invidia ed ammirazione.Non c’era una vera e propria amicizia tra noi,ma vista la ormai annuale frequentazione in comune della palestra,una certa confidenza si era stabilita.Lei aveva soltanto gli slip addosso,e la vedevo armeggiare con il push-up di pizzo lilla,naturalmente abbinato al ridottissimo e graziosissimo tanga,mentre proferiva delle imprecazioni,non volgari,che rendevano il tono della sua voce particolare e civettuolo.Mi vede e mi chiama: "Pallina,scusa,mi daresti una mano?"Tutte le donne sanno,ed ai maschietti (quelli distratti) glielo dico io,che i reggiseni,quasi tutti,ma quello di Donatella non faceva eccezione,si devono agganciare sul davanti,all'altezza dello stomaco,con le coppe dietro,poi si girano e si alzano mettendo i seni dentro,quindi si indossano le bretelline. (Bretelline,non spalline!)Non capivo,al momento,perché Donatella si intestardisse ad agganciarlo da dietro."Certo Doni -la chiamavo così- arrivo."Mi posizionai perfettamente dietro di lei,gambe leggermente divaricate,e presi i lembi del push-up per agganciarli...a quel punto lei fece mezzo passo indietro e,tempo un secondo,con entrambe le mani mi prese entrambe le natiche,incollandomi a lei.Rimasi letteralmente impietrita,mentre lei girava su sé stessa: entrambe nude,o meglio io nuda e lei in slip,ora una di fronte all'altra.Avevo il cuore che mi usciva dal petto,mentre lei mi baciava sul collo e le sue mani indugiavano lentamente su di me.I suoi baci diventavano sempre più ardenti sul percorso,collo,seno,capezzolo,ombelico che la portava alla mia intimità...la sentivo ansimare,eccitatissima...Quando arrivò "lì" mi scossi e feci due passi indietro,e lei,che aveva scambiato la mia iniziale immobilità per consenso,mi guardò sorpresa,con un'espressione che sembrava volesse intendere "ma come....?""Scusami Doni,ma proprio non ce la faccio." Si rivestì in fretta e scappò via,il giorno dopo si cancellò dalla palestra e non la rividi più.Non fu comunque un'esperienza irrilevante,di seguito capirete perché.
In effetti,prima di quel momento non mi era mai successa una cosa del genere,né avevo mai preso in considerazione l’idea di poter suscitare interesse sessuale in una donna,e,men che meno,che il mio stesso sesso potesse esercitare in me un’attrazione fisica. Fu per quello,per l’imprevedibilità dell’evento e la sorpresa,e non certo per le sensazioni che provai in quel brevissimo lasso di tempo,che mi comportai come un’adolescente spaventata.Posso considerare quella sera come l’ora X.Quella fugace esperienza mi aprì un orizzonte nuovo e nuovi scenari,dopo lo shock iniziale cominciai a vedere le donne sotto un altro aspetto,notando che quelle più affascinanti,o in qualche modo interessanti,non le guardavo più come prima,e cioè in maniera molto superficiale,bensì con occhio più attento e,perlomeno a livello di pensiero,più intrigata.Una sera,a casa mia,dopo la consueta doccia,mentre come al solito mi spalmavo Aromatics Elixir,la mia crema idratante preferita,mi tornò in mente quel momento in palestra con Donatella e lei stessa: una strana eccitazione mi pervase e massaggiandomi indugiai più a lungo del solito sul collo,sui seni,sui fianchi e…più giù…fino a cercare il piacere,pensando che quelle mani non fossero le mie,ma le sue.Mio marito era fuori per lavoro,la bimba dai nonni,ero sola: potevo lasciarmi andare a quelle nuove e strane sensazioni,acconsentendo a tutto ciò che mi passava per la testa. Non che non avessi mai esercitato pratiche di autoerotismo fino a quel momento,ma non l'avevo mai fatto pensando ad una donna.Mi distesi sul divano del salotto,ed alla fioca luce rossa di una piccola lampada,continuai…continuai…in un’atmosfera quasi surreale: ero di nuovo nello spogliatoio con lei,solo che stavolta le permisi di continuare con le sue carezze ed i suoi languidi baci….che a mia volta ricambiavo appassionatamente.Arrivò un orgasmo dolce,prolungato,insolito,mai provato prima,e con esso la determinazione di trasformare in realtà l’occasione persa a suo tempo e quelle fantasie che l’episodio suscitò in me.Ma nuove priorità sostituirono di lì a poco quei propositi: dovetti abbandonare –momentaneamente- il progetto e riorganizzare la mia vita in seguito alla (da me sospirata) separazione con mio marito,al quale non avevo mai detto nulla,né dell’avance di Donatella né delle fantasie,proprio per non accendergli strane curiosità ed eventuali voglie,dal momento che non l’amavo più.
Oltre tutto c’era Pinko,ed in maniera ben più importante,nei miei pensieri,era una questione di priorità,prima il suo amore,poi il resto. Poco tempo dopo mi unii a lui,lasciai passare qualche mese e una sera,dopo cena,prendendo come pretesto un programma che stavamo seguendo in tv, decisi di raccontargli l’episodio,ma parzialmente censurato di quello che mi aveva provocato (lo feci “dopo”) serata “galeotta” con me stessa compresa. Era da poco che stavamo insieme,dovevo capire come la pensasse in proposito,non volevo sbilanciarmi troppo e soprattutto non volevo che gli balenasse in testa questo pensiero: “Ma con che razza di trucidona mi sono messo?”Ne sappiamo una più del Diavolo,noi donne,avreste dovuto vedere con quanta nonchalance gli parlavo dell’accaduto,in maniera quasi distaccata,così,come un racconto qualsiasi,che non mi aveva turbato più di tanto. Lui invece ascoltava molto interessato e visibilmente emozionato.Alla fine,dopo essere passato dal bianco-sorpresa al rosso-eccitazione attraverso il giallo semi-svenimento,mi disse,con un filo di voce: “Ma lo sai che quella sarebbe una scena che bramo di poter vedere dal vero più di qualsiasi altra? E questo da sempre?”“Beh,Amorino” gli risposi con un’espressione svagata che tutto lasciava presupporre tranne l' interesse molto vivo che serbavo da tempo: “non ti assicuro niente,ma ci si potrebbe organizzare in tal senso… se proprio ti intriga,vediamo… hai idea di come si potrebbe procedere?”Mancava,in quel momento,che aggiungessi la frase “…ma proprio per farti piacere,amore” per partecipare al “Campionato Mondiale delle Facce come il Sederino” ed aspirare seriamente al podio,se non addirittura al primo posto.Mi accorsi a quel punto che parlavo da sola,al “ci si potrebbe organizzare in tal senso” lui era già al computer.“Vieni qui,Tesorino ”esclamò con l’entusiasmo di un bimbo che si accinge ad entrare in un negozio di giocattoli, “tempo fa un collega mi ha parlato di quei posti ove succede di tutto a livello sessuale,i famosi club privé. Ora ne cerchiamo uno su Internet… non ti preoccupare,se poi non te la senti …“ aggiunse col garbo e la delicatezza che lo contraddistinguono,“…non se ne fa nulla”.Io annuii,lo credevo,l’ho creduto da sempre: il ruolo di Pinko,oltre alla sicurezza e alla tranquillità che mi infonde,a tutti i livelli,oltre all’immenso amore che mi porta,era –ed è- questo: nessuna censura da parte sua,nessun giudizio,nessuna forzatura,solo supporto. In fondo lo sapevo già,solo che volevo esserne certissima: potevo muovermi in assoluta libertà e fare,o non fare,tutto quello che mi passava per la testolina.“Pronto,Xxxxx club?” disse,dopo aver formato il numero di un locale trovato, e,tempo un secondo, continuò: “Mi scusi,signora,la mia compagna vorrebbe provare un’esperienza con un’altra donna,pensa che sia possibile,lì da voi?”La risposta fu ovviamente positiva,anche se mesi dopo,quella stessa ragazza,divenuta col tempo nostra amica,ci confessò,ricordando quella frase,che avrebbe voluto rispondergli: “Mi scusi,signore,ma lei da dove chiama,dalla Montagna del Sapone?”Ma procediamo col racconto: sabato 27 settembre 2008,ore 22:30,una data da ricordare. Siamo davanti al club,entrambi con una rissa di emozioni contrastanti -timore,interesse,curiosità,incertezza ed eccitazione- che rimbalzano impazzite fra noi,è la prima volta in un posto del genere per entrambi.Io indosso soltanto due capi,solo due,avete letto bene: un paio di sandali neri,spillo 12cm,stringati Swarovski con cinturino alla caviglia ed un elegante vestito nero lungo,opportunamente modificato,o meglio fatto modificare su idea di Pinko (tuttora mio look-maker in ambito trasgressivo) accentuando la scollatura,resa vertiginosa,e con l’aggiunta di uno spacco laterale sino al fianco.Capelli biondissimi,lisci,lunghi e sciolti.Lui vestito blu,camicia violetta a righine blu,ma senza cravatta. Eravamo decisamente niente male,disse lo specchio nell’anti-ingresso...
-continua-
La prossima puntata "Un'eslposione nucleare" sabato prossimo 19 novembre.
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13 anni fa
pallinaepinko,
47/37
Ultima visita: 5 anni fa
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11.11.2011
..... con tutti questi undici, abbiamo deciso di incontrare un singolo che conoscevamo da tempo solo via cam. lei era molto agitata perchè naturalemte aveva paura di nn essere all'altezza del ragazzo da incontrare, lei era stupenda come sempre, vestita con pantaloni attillati e maglioncino nero, con un intimo nero trasparente. partiamo alle 20 ci troviamo davanti alla stazione FF.SS due chiacchiere e ci spostiamo in una birreria, e davanti una birra e un panino ci siamo conosciuti meglio. sembrava che fossimo amici da sempre ci siamo subito trovati bene si è parlato di tutto fino a quando verso le 21.10 c siamo trasferiti in motel. lì dalle 21.30 alle 23.30 è stato un tripudio di sesso sfrenato, ha iniziato baciandola da pertutto e a leccarla facendola venire un paio di volte poi è toccato a lei spompinarlo la bella sorpresa è stato che era molto dotato in circonferenza. lui è riuscito a coinvolgerla completamente è riuscito a farla sua, lei lo ha fatto sdraiare e lo ha montato con calma xchè vedevo che nn voleva perdere nessun cm del suo pene, dopo averlo cavalcato per un pò lui l'ha messa sotto di lui facendola urlare come nn mai è stato bellissimo, mentre era sotto se la girava in tutte le maniere facendo venire molte volte. poi lisa lo ha voluto di nuovo in bocca per poi farselo mettere nel secondo canale, era impressionante vedere come spariva nel suo culetto lei era eccitatissima e cavalcandolo si è fatta sbattere per un pò nel didietro per poi farsi mettere a pecora e farsi sbattere la patatina per bene, naturalmente continuando a venire. dopo due ore e una pompa di 15 min è riuscita a farlo venire. che dire io per quella sera ho fatto spettatore, ma spettatore di prima fila!!!
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13 anni fa
Bart e Lisa,
43/38
Ultima visita: 9 anni fa
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trasgressione aumenta
fino a poco tempo fa sarebbe stato impensabile ed improponibile.
le ns esperienze salgono di livello trasgressivo a piccoli passi,vedi i racconti con massaggi vari.
frequentiamo di tanto in tanto i clubs ma non abbiamo mai combinato nulla con altre persone.
ieri a sorpresa lei mi chiede ma cosa ci andiamo a fare al club (dietro il mio invito).
allora ci ho provato rispondendo : magari se trovi un bel single puoi provare a giocarci, non troppo pero'...
sorprendendomi lei ha risposto , ok ma poi mi fai tu un piacere , un week end in alto adige. ho accettato.
quindi lei accettava un incontro piu' intimo con un altro uomo facendolo passare come un piacere da fare a me...
siamo andati alla sauna di altedo . dopo qualche minuto nella sauna siamo andati direttamente
nella stanza con i glory hole (i buchi sulle pareti).
ho cominciato a darle baci ie carezze ntime. Non ha tradato a comparire il 1' uccello.
mia moglie lo guardava mentre io la eccitavo. l'ho invitata a toccarlo e lei sorridendo diceva di no.
alla 3' richiesta ha allungato la mano ed ha iniziato a toccarlo in modo dolcissimo , cosi' come fa con me.
la mia gelosia cominciava ad eccitarmi . ho pensato che lei preferisse coprirlo con un preservativo
ma forse era solo una mia idea.
intanto il cazzo dello sconosciuto si era eccitato ed era diventato ENORME . al confronto io
che non l'ho per niente piccolo , mi vergognavo. le dita di mia moglie che lo impugnavano
erano ben distanti le une dalle altre. la ho girata alla pecora ed ho cominciato a scoparla.
per scherzo le ho spinto la testa verso quel coso enorme sicuro che non avrebbe accettato.
Cazzo ! invece ha cominciato a leccarlo e prenderlo in bocca con piacere.
doveva darele una bella sensazione quella dimensione in bocca.
Mi ha anche chiesto se volevo toccarlo anche io e non capisco perche'. forse voleva dividere il piacere ??
Mia moglie stava segando e sbocchinando uno sconosciuto... Ancora non ci credo....
alternava moviemnti dolci a segate decise e veloci..sara' durato 15-20 minuti.
Io non ne potevo piu' e sono arrivato... troppo in fretta....
poi lei ha detto andiamo a casa, io volevo riprovarci ma lei ha deciso di no.
poi per strada mi ha detto che si era un bell'attrezzo ma non la eccitava. Ipocrisia ??
io ero cosi' carico della nuova situazione che ho fatto un'altra sveltina per strada e poi
l'ho scopata , finalmente bene, arrivati a casa. Di notte mi son dovuto fare un altra sega
ed ancora adesso non trovo pace.
Incredibile, mi sorprende sempre , lei che si dimostra sempre cosi ..."tradizionale" e "puritana".
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13 anni fa
semprecerco,
30/27
Ultima visita: 12 anni fa
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Oltre il giardino...
Il desiderio: ecco cosa era veramente calato. Luisa, era sempre bella e desiderabile, ma la routine aveva logorato il loro rapporto o, era meglio dire, che non si cercavano più come una volta. Vederla girare nuda, era diventata normalità e a letto mancava quel qual cosa che facesse la differenza. La stava guardando mentre si sistemava i capelli allo specchio dorato che fungeva da quadro alla parete : era nel pieno della bellezza, la sua donna; trentacinque anni, slanciata, mora, longilinea. A prima vista sarebbe potuta sembrare la tipica ragazza siciliana, in realtà, era di Rimini. Guardò la schiena e poi scese ad ammirare il sedere: sembrava un mandolino e le curve non erano il solo pregio. Aveva sempre detto che si era innamorato del suo culo prima d’ innamorarsi di lei e in parte, era vero. Continuò a guardarla e a scrutare i suoi movimenti: dovette ammettere che era difficile trovare dei difetti, forse i seni piccoli, ma, anche quello, era una questione di gusti. - Maurizio, dovremmo fare qualcosa per rinfrescare il nostro rapporto… Rimase stupito nel sentire quelle parole: era come se avesse letto nella sua mente ; - Si, lo penso anche io… Lei si girò mostrando un’abbronzatura perfetta, la guardò tra le cosce ammirando la fine strisciolina nera che portava al paradiso - Secondo te, sta cambiando qualcosa tra di noi, oppure, è semplicemente la via di coppia che porta a questi appannamenti? Disse lei - Non lo so amore, ma, sono d’accordo con te che bisogna rinvigorire la passione. Hai qualche idea? - Ci ho pensato e ho anche letto in giro e ascoltato amiche e parenti. - Per Dio, ne hai fatto una chiacchiera di piazza? - Ma no…Lo sai che so muovermi nel mondo e poi, sono cose che non si spiattellano facilmente. - Cercò di immaginare la piazza che sparlava di loro… - E cosa ne è venuto fuori? Lei tardava a rispondere e si morsicava il labbro superiore, sapeva che quando si comportava così, era perché aveva paura di fare qualcosa. - Allora? Quale è la tua idea? - - Posso dirti cosa mi ecciterebbe… - Certo, intendevo quello. - Coinvolgere un’altra persona… Lui alzo le sopraciglia, non si aspettava una proposta del genere, ma il pensiero di una donna nuova nel letto lo eccitò subito. - E dove la troviamo una donna che voglia condividere i nostri giochi? - Trovarla non sarebbe difficile, ma, chi ha detto che dovrebbe essere una donna? Lui rimase come un ebete: non aveva considerato minimamente la possibilità di un uomo; - Non penserai davvero che io ti faccia scopare da un altro? - Tu però hai pensato tranquillamente di scopare con un “ altra”- e sottolineò la frase con una cadenza ironica tutta sua. Dovette ammettere che quello che diceva la ragazza, era vero; - Giusto…Allora cosa facciamo? - A questo punto potremmo trovare una coppia, così non ci sarebbero discussioni di sorta. …………………………………………………………… Due settimane dopo avevano fatto la loro scelta. Avevano trovato una coppia sulla trentina di bella presenza che abitava dalle loro parti: sembravano ben navigati e avrebbero potuto insegnargli parecchio di quel mondo oscuro che veniva chiamato “ scambismo” Il primo incontro si rivelò meno difficile del previsto. Cercarono di essere disinvolti mentre li vedevano arrivare verso di loro, ma, l’imbarazzo rimaneva, fortuna che la coppia che avevano scelto, li mise subito a loro agio; - Ragazzi, che bello vedervi dal vero, siete ancora più belli e solari – Lui, le prese la mano e la strinse nel modo giusto, tranquillizzandola e facendole venire un brivido di piacere, quando, un dito aveva sfregato dentro il palmo. Lo guardò ancora e fu molto soddisfatta della sua scelta, anche perché, quando era scesa con lo sguardo sul suo “pacco” ne aveva visto la consistenza e il pensiero era partito per la tangente. Si ritrovò eccitata e bagnata come non le capitava da molto, si girò verso il suo ragazzo e gli bisbigliò; - Io ci sto, mi piacciono questi due. Lui aveva appena fatto senza saperlo, la stessa cosa alla ragazza e il sorriso provocante che aveva ricevuto in cambio, era, molto soddisfacente, molto… - Ok - Non disse altro Luisa, vide negli occhi di Maurizio, una luce che da molto non vedeva, si girò verso la sua coetanea e la squadrò per bene, Capiva perché il suo ragazzo ne fosse attratto, dal vero, era ancora più attraente e eccitante che in foto. Era venuta all’appuntamento vestita di un tailleur grigio, sotto una camicia bianca metteva in evidenza un seno prosperoso, probabilmente una quarta, portato senza reggiseno. Cercò d’immaginare cosa portasse sotto la gonna, poi, fu distratta dal ragazzo di lei che si era presentato come Paolo - Io e Barbara eravamo veramente curiosi di vedervi dal vero e devo dire che siete una bella coppia anche nella realtà, al contrario di tante volte dove, la cosa più bella rimane in fotografia. Restarono ad adularsi per diversi minuti, bevendo qualcosa per scongelare del tutto l’atmosfera. Alla fine, Paolo lanciò la proposta; - Bene, che ne dite di spostarci a casa nostra per approfondire la conoscenza senza che nessuno rompa? Nessuno parlò, tutti annuirono. Maurizio, pagò velocemente il conto e seguì la coppia godendosi il posteriore di Barbara, la quale, stava amabilmente parlando con la sua ragazza: si avvicinò per ascoltare; B- A me, piace tantissimo portare le autoreggenti, sono veramente comode e ti danno la possibilità di agire velocemente, anche nei posti più sconvenienti. Maurizio, capì cosa intendesse Barbara e subito ricordò che anche Luisa, aveva messo le calze autoreggenti. Ascoltò la risposta; L- Devo dire che anche io amo molto le autoreggenti, le trovo erotiche e comode. Maurizio tornò con lo sguardo sul sedere di Barbara e immaginò la scena di lei che si spogliava, sentì un calore tra le gambe che era tutto un programma. Paolo nel frattempo, li aveva portati alla macchina. Luisa guardò la BMW X 5 colore nero, con vetri oscurati, fece un sorriso compiaciuto a Paolo; L- Bella macchina. P- E molto comoda… Paolo, con signorilità aprì la portiera anteriore lato passeggero e invitò Luisa a entrare; P - Sali davanti, così ci conosciamo meglio - Poi, guardando Maurizio; P- se sei d’accordo. Maurizio sorrise, la mano di Barbara, si era appoggiata alla sua coscia sfiorando il suo sesso teso, un attimo prima di rispondere. Era già d’accordo, ma quel gesto, aveva gratificato la sua sicurezza. M- Niente in contrario. Aprì lo sportello dietro e fece passare Barbara ricambiando il tocco della coscia, non vedeva l’ora di toccare la calza che spariva sotto la gonna e assaporarne la fine. Paolo, Partì dolcemente; approfittando del cambio automatico, mise una mano sulla coscia di Luisa ne apprezzò la compattezza; P- A casa ho un whisky eccezionale, ti piace Maurizio? M- Preferisco il cognac, ma non disdegno neanche il whisky. Barbara, aveva preso l’iniziativa nello scompartimento dietro, aveva appoggiato la mano sui calzoni di Maurizio e aveva cominciato a fare pressione sul sesso, quello che sentiva, era un bel cazzo duro; B- e per noi ragazze c’è del buon spumante, lo preferiamo allo champagne, ti va bene Luisa? Luisa, era imbarazzata, cercò di non pensare alla mano di Paolo che stava salendo sotto la gonna rossa che aveva messo. incendiandole tutto il corpo di piacere, rispose quasi balbettando, proprio nel momento in cui, Paolo superava l’autoreggente e toccava la carne nuda; L- Ottima scelta… Le venne naturale ricambiare e appoggiare il palmo della mano sulla patta di Paolo, quello che sentiva, era notevole, forse leggermente superiore a quello di Maurizio: ebbe modo di accorgersi in poco tempo che il suo pensiero, era esatto. P- Ci vorrà circa un mezzora per arrivare: davvero, è la prima volta per voi? Guardò Luisa e aspettò una risposta da Maurizio, mentre, faceva capire cosa avrebbe voluto in quel momento da lei. Luisa, istintivamente, si era girata a guardare Maurizio in attesa della risposta , rimase stupita vedendo la testa di Barbara tra le cosce del suo uomo, il movimento che effettuava, non lasciava dubbi e neanche la faccia estasiata di Maurizio; fece scendere lo zip di Paolo e tirò fuori il cazzo, lo guardò un attimo negli occhi, poi, andò a sentire un sapore di sesso diverso, dopo tanti anni, da quello di Maurizio. Paolo, sentendo le labbra di Luisa, rallentò ancora. Maurizio, rispose con una voce appena ascoltabile, si stava gustando la bocca di Barbara e doveva ammettere, che sapeva come muoversi; M- Sì, è veramente la prima volta… Non disse altro, mise le mani sui capelli corti della ragazza e cominciò ad accarezzarli, seguendo il ritmo della testa. Luisa, sentì una mano che le toccava la testa e le dava un ritmo, inizialmente, le aveva dato fastidio, di solito sapeva cosa fare, ma poi, accettò quella nuova situazione cercando di stare concentrata sul sesso di Paolo; il rischio di farlo mentre si andava in auto, era che una buca troppo buca, gli e lo facesse arrivare in gola fino a non respirare, già, era più grande e tozzo del suo uomo, pensò: quando sentì la mano di Barbara prendere la sua e stringerla come a sigillare un patto comune di un atto indecente, ebbe la certezza di avere fatto la scelta giusta. Maurizio non credeva alla fortuna che avevano avuto, avevano trovato una coppia perfetta che li stava portando in paradiso, la sua mano sotto il tailleur di Barbara, stava accarezzando il possibile, lo slip di lei, intriso di umori, era stato spostato di lato e le dita stavano accarezzando il monte di venere, la reazione che provocava nella ragazza quel contatto, si trasformava in strette sul pene e mugolii lenti. Tutto, era un’esplosione di sensazioni. Paolo, si gustava le labbra di Luisa, godeva al pensiero che fosse la prima volta che lo faceva con uno che non fosse Maurizio, con la mano strinse forte sul pube di lei facendole emettere un lamento soffocato, poi, sposto la mano sui glutei, ne apprezzò la consistenza e pensando a quello che le avrebbe fatto nei giorni a venire, prese i capelli di lei stringendoli e venne copiosamente. Luisa non era preparata, non permetteva quasi mai a Maurizio di scaldarle la bocca con il suo seme caldo, al primo schizzo, ebbe la voglia di scappare, ma, la curiosità nel cercare la differenza di sapori e la situazione erotica creata, oltre alla mano di lui, fece si, che assaporasse completamente Paolo. Maurizio, si aspettava che Barbara uscisse da lui nel momento dell’eiaculazione invece, con suo grosso piacere, lei, sentendo il fluido irrorarle il palato, strinse ancora più forte e succhiò ancora più avidamente, lasciandolo sconvolto e sfinito per quel primo piacere provato, si rilassò tremando ancora un poco. P- Adesso, credo che una bella bevuta faccia piacere a tutti, poi, troveremo il modo di ringraziare le ragazze. Guardò Maurizio, il quale, sorrise; M- Se il buongiorno si vede dal mattino, credo che sarà una gran bella giornata. Continuò ad accarezzare le intimità di Barbara aspettando con impazienza di arrivare alla casa di loro: rimase incredulo vedendo che le due ragazze avevano le mani incrociate tra di loro, non conosceva il lato omosessuale di Luisa, cominciò a pensare a loro due che facevano sesso e sentì il vigore tra le gambe riemergere. ……………………………….. …………………………………… Luisa guardava la sala della villa, stava ammirando il gusto originali dell’arredamento, alle pareti quadri dell’ottocento ritraevano scorci di Venezia. I divani neri riempivano la sala, mentre, dal soffitto pendeva un lampadario di Murano di rara bellezza, ma, quello che più colpiva, era il tavolo tondo in onice al centro della sala, era incredibilmente unico. Leggermente più basso dei tavoli classici, aveva al centro uno specchio più piccolo che veniva sostenuto da quattro falli in legno perfettamente levigati e lavorati ricoperti da vetri laterali ovali che ne evitavano qualsiasi smussatura che potesse ferire; scendendo, intarsiati nel legno, figure erotiche copulavano in svariate maniere, si capiva che se quel tavolo avesse potuto parlare, avrebbe narrato storie indicibili per orecchie normali ad ascoltare. P- Ti piace? Luisa , si riscosse dai suoi pensieri; L- molto originale, dove l’avete trovato? P- Faceva parte della collezione di un ricco principe Indiano tutta imperniata al Kamasutra. E non è finita, vieni con me che ti faccio vedere altre cose curiose. Le prese la mano cominciò ad andare verso una scala che portava al piano superiore; P- Niente in contrario se le mostro tutta la casa? Disse rivolgendosi a Maurizio. Maurizio, era seduto su una poltrona avvolgente, aveva seguito la sua donna e Paolo nei discorsi e notato i disegni raffigurati nel tavolo, poi, aveva guardato Barbara a pochi metri da lui che lo guardava intensamente: ripensò a quello che era successo in macchina la fitta di gelosia che aveva provato nel vedere la sua donna che teneva tra le labbra un sesso che non era il suo, era durata il tempo brevissimo, sapeva che sarebbe successo, bisognava solo superare l’attimo fuggente, sapeva anche cosa voleva dire da parte di Paolo “ fare vedere la casa a Luisa”, gli stava chiedendo il permesso di scoparla; M- Certo, questa, è una casa che merita di essere visitata e scoperta con calma. P- Ok, ci vediamo tra un po’. Paolo cominciò a salire le scale scomparendo dalla visione di Maurizio e Barbara. Maurizio, era un po’ sconcertato, pensava che avrebbero fatto sesso insieme, tutti e quattro; in questo modo, se Luisa fosse stata in difficoltà avrebbe potuto intervenire, nello stesso tempo, trovarsi solo con Barbara, lo faceva sentire più libero e disinibito e a pensarci bene, il fatto di non vedere la sua ragazza posseduta, magari da un uccello più grosso, lo sollevava. Barbara sorrise dentro di se, quando, vide che Paolo spariva con Luisa: avevano discusso la sera prima su come comportarsi e doveva ammettere che Paolo, sapeva sempre dire e fare le cose giuste; loro , erano gli esperti e quindi, era logico che prendessero le iniziative. Paolo, arrivò all’altezza di un porta lume a forma di fallo adiacente ad un angolo poco prima di una porta; P- Prova ad accarezzarlo come se fosse vero… Luisa eseguì, lasciò scivolare la mano sull’obice freddo e una calda luce azzurrasi accese ai bordi della porta adiacente, mostrando altre figure erotiche, rimase a guardare quello spettacolo indecente come ipnotizzata, mentre, sentiva il desiderio di lui spingere contro le sue natiche. Le mani di Paolo accarezzarono i seni di lei, trovando i capezzoli duri; P- Ti va di vedere cosa c’è al di la di questa porta?- Le sussurrò , lambendo il lobo. Luisa, ebbe un lungo brivido, sentiva la pelle accapponarsi tra piacere e paura, ma, quel languore che percepiva tra le gambe, unito al piacere che ancora non aveva sfogato, decisero per lei. L- Si… Paolo aprì la porta e la fece entrare. Era basita, La stanza trasudava erotismo da tutte le pareti, anzi, per meglio dire, da tutti gli specchi: un soffitto completamente specchiato, rifletteva il letto ovale, le pareti erano quasi uno specchio unico, le poche parti che si salvavano, erano di un rosso cremisi. I mobili, erano tutti ovalizzati. In rilievo nel ferro battuto a mano del letto, sopra i cuscini, due falli di materiale indefinito, svettavano verso il soffitto. L’armadio a quattro ante, aveva delle maniglie a forma di manette e lo stessa scrivania, era dotata di prese per mani e piedi. Tutto era stranamente erotico e perverso, immaginò e poi capì poco tempo dopo, a cosa servivano tutti quegli oggetti. Di sotto, Maurizio ascoltava e guardava Barbara che piegata sul tavolo, dandogli la schiena, spiegava le figure intarsiate; B- si dice che le abbiano cesellate mentre qualcuno lo faceva per davvero, in modo che i particolari fossero perfettamente realistici e che obbligassero i concubini a rimanere per ore nelle stesse pose. La vide armeggiare con la gonna e tirarla su con una lentezza estenuante, quando vide la fine dell’autoreggente nera e l’inizio della carne chiara, non resistette più, si alzò e slacciandosi i calzoni si pose dietro di lei prendendole i fianchi; B- E si dice che questo tavolo emani sesso solo a toccarlo- Spinse indietro le natiche divaricando le gambe e piegando ulteriormente le braccia, fece in modo che il sedere svettasse fiero e aspettò… Maurizio, era ipnotizzato da quelle forme imperiose che erano a sua disposizione, Barbara aveva cominciato a muoversi eroticamente facendo danzare i glutei, spostò una mano sullo slip e lo trovò intriso di umori, il leggero gemito che emise Barbara al tocco, fu l’ultimo momento di lucidità che ebbe, preso il suo sesso e spostando leggermente il filetto dello slip nero, lo spinse violentemente tra le calde labbra vaginali a cercare pace per il suo piacere. La porta della camera superiore, lasciata appositamente aperta da Paolo, permetteva di sentire i gemiti di piacere che provenivano da sotto, Paolo prese di nuovo la mano di Luisa; P- vieni… La portò silenziosamente all’inizio della scala, da quel punto si poteva vedere il tavolo al centro della sala, la fece appoggiare alla balaustra; P- Guarda… Non disse altro. Luisa, guardava il suo uomo che possedeva una ragazza sconosciuta fino a qualche ora prima e la montava con una violenza inaudita. Paolo, nel frattempo, si era posizionato dietro di lei e aveva alzato la gonna spostandole di lato il piccolo slip; Quando varcò la tenera carne, Luisa, sentì un fuoco intenso tra le gambe strinse le labbra per non urlare: le mani strette attorno al Sali scendi l’aiutarono a resistere ai colpi cruenti e decisi. Era indubbiamente più dotato di Maurizio, ma, quello che l’eccitava veramente, era guardare il suo uomo che stava fottendo un’altra. Paolo si stava godendo quel momento, la sentiva stretta in quel passaggio e questo, già lo faceva impazzire di piacere, poi, guardare quel culo ballare sotto le sue spinte, era estremamente eccitante: si trovò soddisfatto a pensare che la scelta della coppia, era stata quella giusta, ricordava ancora la frase della sua donna; B- Sembrano veramente inesperti, te l’immagini se è davvero la loro prima volta?, avremo di che divertirci. Adesso che stava dentro quel caldo pertugio, sapeva che Barbara aveva ragione, si sarebbero proprio divertiti con quei due, a quel pensiero, spinse con forza al limite delle sue possibilità facendo urlare per la prima volta Luisa. L’urlo fece alzare la testa a Maurizio: vide la sua donna violata da dietro come lui stava facendo con Barbara, vide gli occhi di lei e poi di lui, seguì le mani che stringevano i seni e guardò ipnotizzato come veniva sbattuta contro la balaustra, spostò tutto quello che aveva visto su Barbara e cominciò a scoparla con cattiveria. Barbara, stava guardando il suo uomo che possedeva la ragazza, gli occhi s’incrociarono e non si meravigliò quando sentì l’irruenza di Maurizio crescere, era abituata ai giochi di Paolo e sapeva che alla fine lui avrebbe domato tutti, come sempre. Vennero insieme, lei Maurizio e Paolo, l’unica che ancora non era giunta all’orgasmo, era Luisa, ma non era un problema per Paolo, lui, era abituato a venire più volte e rimanere rigido, era sempre stato orgoglioso della sua resistenza sessuale, continuò imperterrito a riempire il caldo utero di Luisa senza smettere di entrare e uscire da lei. Continuò ancora per altri dieci minuti sotto chi occhi del suo uomo, poi, quando vide e sentì che lei stava per arrivare all’orgasmo, si fermò; L- Non ti fermare adesso, ti prego, sono vicinissima. .. Paolo, sadicamente uscì da lei, sapeva che era il momento giusto;; P- Non ti preoccupare, prima che sia finita questa serata, mi implorerai di smettere. Spinse di nuovo il sesso completamente in lei facendola gemere ulteriormente, poi, tirandolo fuori, le prese la mano e la portò nella camera di piaceri. Maurizio rimase con l’immagine di lei che gemeva e che pregava Paolo di non smettere, cercò di ricordarsi i suoi occhi pieni di piacere, mentre Barbara mettendosi in ginocchio davanti a lui cercava di rinvigorire il suo piacere. ……………………………………. ………………………… Luisa, era costernata, eccitata e legata con le mani ai due falli situati sopra i cuscini quando lui le aveva detto; P- Ti fidi di me? Lei aveva subito risposto di si Lui, l’aveva spinta senza cattiveria sul letto e le aveva preso le mani per poi legarle con della seta nera ai due finti falli, poi, aveva preso un altro pezzo di seta e le aveva coperto gli occhi. Lei aveva cercato di opporsi, non amava quei giochi e voleva sentirsi libera e soprattutto vedere; L- ti prego, non mi bendare… Paolo non rispose,scese piano all’altezza delle gambe le alzò completamente la gonna, le liberò i seni senza spogliarla, andò in bagno prese un paio di forbici e tornò verso di lei, fece scorrere la lama fredda sui capezzoli; P- Hai paura? L- Non lo so… P- ti fidi sempre di me? L- Si, ma adesso ho anche paura… Paolo scese con le forbici e tagliò di netto il perizoma che cadde inerte ai lati lasciando scoperto il pube glabro e gonfio di Luisa; le labbra vaginali indecentemente aperte dai fendenti subiti alla balaustra, pulsavano di vita propria in controtendenza con il respiro flebile che emetteva. Paolo sapeva cosa fare, con le dita, aprì delicatamente quel fiore e, una volta individuato la clitoride , si avvinghiò famelico a torturala con la lingua dandole leggeri morsi a risucchi violenti. Luisa, stava dando fuori di testa, mai nessuno, l’aveva scopata oralmente in quel modo, sentiva il fuoco tra le cosce e il cuore andava a mille, urlò di piacere e poi urlò ancora di più quando, lui continuò imperterrito. Chiese mille volte di smettere e non venne ascoltata, era sfinita e distrutta da quel attacco e non pensava possibile godere così intensamente. Maurizio, ascoltava le urla di piacere provenire dalla stanza sopra di lui, il sesso, era tornato duro, prese Barbara e senza chiedere permesso la rimise carponi sul tavolo, non sapeva cosa stava facendo Paolo a Luisa, ma, ciò che avrebbe fatto lui, avrebbe tacitato il suo orgoglio di maschio; non era un amante della sodomia e con Luisa non l’aveva mai cercato, perché a lei non sfiorava neanche l’idea di farlo “ contro natura”ma Barbara, aveva un sedere da spettacolo, sembrava un invito alla profanazione e mentre spingeva a profanare quel pertugio, si rese conto che per lei, era una pratica abituale, a parte un piccolo mugolio alla spinta iniziale, lei, si era subito adattata alle spinte e con una mano era andata a strofinarsi la clitoride per cercare un ulteriore piacere. Le prese le gambe e tirandole verso di se la obbligò a chinarsi al massimo e continuò a spingere in lei per saziare la gelosia che cresceva per la sua donna che continuava ad urlare come un’ossessa dalla camera sopra. Luisa non aveva più la saliva, Urlava e lo pregava di smettere. Supplicava una pausa e lui non rispondeva, continuava a martellargli la clitoride da ormai venti minuti. Aveva la gola secca: quando Paolo aveva forzato il suo sfintere con un dito, si era irrigidita e aveva chiarito che lei non intendeva praticare quel tipo di sesso e lui, ascoltando le sue proteste, aveva smesso subito,ma, la lingua aveva continuato a scopare fin dove poteva. Paolo, aveva visto la reazione di Luisa al tentativo di lubrificarla dietro, capì subito che se voleva sodomizzarla, doveva portarla oltre il lecito mentale, si fermò un attimo; P - Vuoi bere? L- Si, grazie e mi puoi slegare? P- Non avere fretta- E si alzò andando in cucina Prese una polverina che aumentava l’eccitazione e la sciolse nell’acqua, poi, prese un'altra polvere che se sparsa sopra la clitoride, la faceva sensibilizzare ulteriormente accrescendo anch’essa la disponibilità sessuale e, sorridendo sornione, tornò da Luisa; avrebbe avuto quello che voleva e lei l’avrebbe supplicato perché lui lo prendesse…. “ Finalmente qualcosa di fresco” pensò Luisa, poi, quando sentì le dita di lui giocare con la clitoride, disse; L- Ma tu sei fuori di testa, non avevo mai trovato uno che amasse tanto leccare e giocare in questo modo… Paolo non rispose, aveva appena spalmato tutto il perimetro della clitoride, aspettò che lei implorasse il suo membro. Si mise ad accarezzarle i seni e la pelle, non lasciò un centimetro inesplorato nei dieci minuti che passarono. Luisa stava impazzendo di piacere, si sentiva esplodere dalla voglia, aveva il fuoco addosso; L- Basta toccarmi, scopami… Paolo, smise di accarezzarla, le prese le gambe e le alzò divaricandole e scese di nuovo con la lingua tra le sue cosce a torturare le sue intimità; L- ti prego, basta..ti voglio dentro di me… Paolo rimase in silenzio, aspettò ancora trenta secondi, lasciò che lei continuasse a urlare, poi, con un dito entrò nuovamente nel suo retto. Il piccolo gemito che fece Luisa, fu l’unica resistenza reale che trovò. Cominciò dolcemente ad abituarla a quella intrusione e continuò fino a che non la sentì pronta. Luisa, era in preda a una febbre sessuale, smaniava di essere riempita, quando Paolo, le introdusse il dito nel suo ano vergine, le sembrò di sentire una scossa elettrica, il piccolo fastidio si tramutò in un leggero piacere; aveva bisogno di sentirsi posseduta; P- Lo vuoi? Luisa, era confusa, la febbre cresceva. L- Si, ti prego, fottimi… P- Girati… E lei fece quello che non avrebbe mai creduto, si girò. Paolo prese un paio di cuscini e li mise sotto la pancia di Luisa, in quel modo , il sedere svettava in tutta la sua bellezza, con la mano accarezzò le labbra pulsanti e lubrificò lo stretto sfintere. Si alzò, prese in un cassetto un lubrificante apposito e lo spalmò sul proprio sesso, infine si spalmò due dita e tornò da lei. Il senso di fresco e di piacere che provava Luisa, era per lei una novità assoluta, quando al primo dito se ne aggiunse un altro, lanciò un gridolino che presto si trasformò di nuovo in piacere; “ Ci sapeva fare quel bastardo” dovette ammettere, era riuscito a varcare una porta che lei aveva sempre pensato inaccessibile per chiunque. Quello che la sconvolgeva veramente, era che lei voleva essere presa, voleva sentire la bestia dura dell’uomo scavarle dentro e impossessarsi delle sue intimità in qualsiasi modo, l’importante, era che fosse dentro di lei L- Scopami… P- lo sai cosa voglio. L- Si… P- Allora chiedimelo. L- Sei una bastardo… Lui non rispose, le divaricò i glutei e scese di nuovo con la lingua a eccitare la clitoride, ma, questa volta, la lingua usciva e leccando il perineo, giocava anche con il piccolo bocciolo rosa aumentando lo spasmo sessuale di Luisa. Luisa. Cercò di resistere. Un altro orgasmo l’aveva squassata, eppure, la voglia di un uomo dentro di lei non calava L- Scopami bastardo P- dimmelo. L- Che cosa ti devo dire? P- Lo sai. E Luisa cedette. Abbassò la voce, si vergognava di chiedere una cosa del genere e non voleva che il suo uomo sapesse o capisse cosa stava per chiedere; Fottimi il culo , bastardo – Alzò le natiche e aspettò… “ Incredibile quella polverina” pensò Paolo soddisfatto, mentre poggiava il glande all’altezza del bocciolo, si sdraiò sul corpo di lei e la baciò nel momento della deflorazione. Luisa si sentiva morire per il dolore, si sentiva lacerata, ma, nello stesso tempo sentiva che non poteva farlo smettere, il bacio aveva evitato che urlasse al cielo la sua sofferenza. Cercava di abituarsi a quell’intrusione, ma il dolore non calava, quando poi, lui uscì per un attimo completamente da lei, fu terribile. Paolo, prese altro gel, lo spalmò ancora sopra il cazzo lubrificandolo per bene e fece altrettanto sull’orifizio; P- Coraggio, il peggio è passato. L – Bastardo, sei un bastardo – Ma alzò di nuovo il sedere e si allargò al massimo, quando, capì che stava per entrare di nuovo. Un altro bacio, un altro gemito ed era di nuovo dentro di lei, dove mai nessuno aveva osato. Il dolore, era ancora intenso, ma, il gel e il tempo stavano ottenendo risultati; Paolo, smise di baciarla, ormai era da diversi minuti dentro di lei e il suo scroto aveva sbattuto già diverse volte contro il pube, non c’era più niente da introdurre, doveva solo abituarla con calma. Era tanto che non scopava un culo così stretto e aveva intenzione di sfruttarlo a dovere. P- Come va? L- Mi brucia… Ti abituerai, vedrai. Luisa non rispose, ma, fece una cosa che non credeva possibile, cominciò a spingere piano il sedere verso il suo profanatore e scese con una mano ad accarezzare la vulva; sentiva ancora un bisogno pazzesco di sesso. Infine accadde: per la prima volta un uomo venne dentro di lei scaldandole l’intestino, sentiva distintamente il fluido irrorare il suo corpo, proprio mentre lei, inarcando la schiena, godeva delle sue dita esperte. Paolo, aspettò che il respiro tornasse normale, la sciolse e le tolse la benda; P- Tutto bene? Lei non avrebbe voluto rispondere a quella domanda, si era comportata come una troia e si vergognava di avere goduto con quello sconosciuto in quel modo; L – Non lo so, mi sembra tutto così strano, io qui e il mio uomo sotto con un'altra. Paolo sorrise; P -Tranquilla, tra poco li raggiungiamo, Mangiamo qualcosa e finiamo la serata conoscendoci meglio. Luisa, ebbe un brivido, aveva capito cosa intendesse Paolo con “ conoscerci meglio”Non ebbe il coraggio di approfondire, sentiva ancora una grande voglia di sesso, si stese sul letto pensando a quello che aveva fatto e si sentì di nuovo bagnata. Paolo andò in bagno, prese una pillola azzurra e la ingurgitò, aveva intenzione di prendere il massimo di Luisa e anche di Maurizio… Riempì un bicchiere di acqua e verso altra polverina, la mischiò bene facendola sparire e sorridendo tornò da Luisa; P- Vuoi bere? L- Si grazie… ………………………………………. ………………………………………
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13 anni fa
fantasypervoi,
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Una strana coppia bisex con lui cuck
Finalmente dopo tempo riesco a incontrare una coppia.. non riesco a capire perchè c'è sempre tanta diffidenza a incontrare un uomo impegnato (ma la compagna è all'oscuro di tutto...e non è propensa a "giocare") che ha voglia solo di "giocare" nel vero e proprio senso della parola.....In fondo sono a posto, rasato, amante del sapone, gentile, simpatico, discreto e tra le altre cose per il primo incontro non dò e non richiedo nessun numero di telefono..vuoi per il rispetto, vuoi per la privacy ma preferisco per entrambi prima incontrarsi per parlare e poi procedere sul resto..D'altronde sono cose delicate..e quindi è giusto trattarle nel giusto modo. Bando alle chiacchere dopo molte e-mail almeno una decina in cui mandami la foto con viso etc... e non l'ho mandata...e neanche la richiedo per chi devo incontrare...preferenze..etc..etc.. riesco a accordarmi per un appuntamento pomeridiano verso le 14.00 in un bar di una città del Piemonte. Il quella zona e in quel bar non ero mai stato ma va bene così.. Arrivo e mi trovo un uomo sulla quarantina che mi dice... sei tu quello ? e io si..piacere Marco..Una persona all'apparenza pulita e a posto...mi dice entriamo per un caffè per fare due chiacchere ...e io rispondo..ok va bene... Parliamo e dopo un pò gli chiedo...scusa ma la tua compagna... Non è potuta venire ma ci raggiungerà se necessario...Parliamo, parliamo... a un certo punto squilla il suo cellulare ..risponde... è la sua donna... parla un pò con lei e dopo mi dice... usciamo e te la senti di venire da noi ?... Ci penso un pò e poi...ok va bene...ti seguo.... Arrivo a casa loro in un condominio...saliamo...entro in casa dopo di lui, la casa sembra pulita e accogliente, arredata modernamente ma con cura... e vicino alla porta c'è lei in stivali da cavallerizza, calze autoreggenti di rete fine, perizoma trasparente, guanti velati aperti, bustino coperto da una vestaglia di seta nera...veramente una bella donna...non molto alta sul 167 ma con tacchi degli stivali era veramente ben slanciata ....andiamo in salotto e mi chiede se ho sete... e manda lui a prendere da bere in cucina... intanto ci sediamo e parliamo .. sono rosso come un peperone..emozionantissimo e anche un pò timoroso...iniziamo a parlare e arriva lui... con un vassoio alcune bottiglie di bibite e alcolici...con solo più gli slip...e il collare di cuoio come quelli da bdsm intorno al collo....si inginocchia davanti a lei. Lei dice adesso leccami gli stivali...e guarda come fa un vero uomo...e girandosi verso di me inizia a leccarmi e baciarci sulla bocca intanto si sfila la vestaglia e porta la mia testa piano piano a leccarle i capezzoli scoperti dal bustino di pelle. Inizio anche io a spogliarmi...mi tolgo la giacca e lei intanto mi sbottona la camicia...lei dice a lui...ora vai sulla poltrona e guardaci...lui va sulla poltrona, si tira giù gli slip e inizia a masturbarsi....Con la mano lei mi apre la patta dei pantaloni e apre la cintura..la sfila, i pantaloni mi cadono.. e va verso la poltrona di lui prende le manette sotto un cuscino e lo ammanetta con le mani dietro la schiena. Poi si fa leccare le cosce e lungo tutto il corpo...strisciandosi contro a lui...intanto io sono solo più in boxer.. già molto eccitato...torna da me e iniziamo a giocare palpandoci sempre più avidamente...e leccandoci ovunque...le lecco subito il clitoride e il culo....in quanto è totalmente depilata e liscia come una neonata...la mia lingua esplora avidamente il suo clitoride ..la succhio e mordicchio tutta...lei intanto mi ha tolto i boxer e ha preso il mio pene in mano..si avvicina e sputa della saliva e poi lo lecca partendo dall'asta fino alla base fino a quando poi inizia a spompinarmi segheggiandomi.... dall'eccitazione sto quasi per venire..ma lei si ferma...soffia e succhia e lo tiene gonfio il giusto...intanto io con le dita e la lingua lavoro il primo e il secondo canale con entrambe le mani. Siamo avviati alla prima scopata...quando lei si alza e chiama lui che si inginocchia davanti a me sul divano, lei con la mano porta il mio cazzo verso la bocca del suo compagno e gli dice lecca e succhia come me...Lui si tira inizialmente indietro ma lei lo prende dal collare e lo porta a ingoiarlo... lecca e ciuccia... io un pò sotto shock da questa azione da lei intrapresa mi trovo con lui che mi spompina e lecca e lei con la sua lingua nella mia bocca che alterna al mio cazzo....la mia mano nella sua vagina che la stantuffa mentre la sua mano continua a segheggiarmi in quanto lui è ammanettato e va sempre più forte fino a quando sento che sto per venire..le se ne accorge e prende la testa di lui e velocizza la sega e gli urla bevilo tutto...io esplodo nella bocca di lui e nonostante sia venuto..lui continua a leccarmi tantissimo sulla cappella mentre lei continua a muovere la mano e la sua testa...sto impazzendo...fino a quando mi tiro un pò indietro ho anche un pò dolore sulla punta dall'intensità ... ma lei...gli dice leccalo fino a quando torna duro....cerco di fermarla ma continuano...sono al settimo cielo...e tremo in alcuni punti del corpo dal godimento...incredibile...vedo il mio sperma che cola dalla bocca di lui e lei ce lecca...lui che continua a giocare con il mio pene...intanto lei si alza e va a prendere qualcosa in camera da letto...arriva dopo poco con in mano da una parte un plug anale e dall'altra del gel liquido. Apre e fa colare il gel sul culo e nel culo del suo lui e sul plug e inizia a massaggiare e a mettere prima un dito poi due e poi il plug...lui mugugna ma continua a succhiare il mio pene. Io con il pene nuovamente in tiro mi alzo e vado verso di lei ho voglia di scoparla...sia davanti che dietro, mi avvicino la masturbo, la prendo con le mani nei suoi due pertugi e inizio da dietro a cercare di cavalcarla...lei prende lui per il collare e lo mette in un angolo..poi ci spostiamo verso il sofà e dopo avermi leccato e bagnato il pene mi fa entrare nella vagina supina ...io inizio a stantuffarla per un bel pò e intanto continuo a lavorare sul suo secondo canale...arrivata all'orgasmo continuo e dopo un pò mi tolgo, prendo il tubetto del gel e inizio a spalmare e bagnare bene il culo. Con le dita continuo a giocare per allargare il pertugio....a un certo punto mi dice ...dai prendimi anche dietro dai...l'ho capito che ti piace...e allora piano piano la penetro anche dietro...continuiamo e allora chiamo lui in modo che possa zittire i suoi gridolini facendole gustare due cazzi che sono meglio di uno...arrivo al punto di dover sborrare, mi tolgo e lei si gira portandomi anche verso di lui ...sborro e entrambi mi le leccano e ciucciano....finito arriva lui a farsi spompinare...aveva un cock ring...ed era bello teso nonostante lei cerca di portare anche me a leccarlo ma mi tolgo e continuo a giocare con lei. Lei intanto lo porta sul divano girato verso di me..spompinandolo da dietro e intanto tira dentro e fuori il plug anale...intanto con una mano mi riprende il pene e lo porta vicino a lui...e inizia a giocare con entrambi...toglie il plug...segheggia velocemente il suo lui e porta due dita della mia mano nel suo culo....mi dice intanto spingi dai spingi e dopo poco....grazie anche all'azione combinata del tintillio...lui viene....lei mi prende il pene sputa della saliva nel pertugio e mi fa ..adesso inculalo...io per ora avevo solo avuto alcuni cuck che me lo avevano preso in mano giocandoci o che lo avevano leccato e ciucciato dopo il rapporto con la lei ma non avevo mai inculato un lui...dai dai mi accompagna verso di lui e spinge dentro il mio pene dopo averlo penetrato però mette un dito nel mio culo massaggiadomi la zona....non che non mi piaccia ma ho paura che voglia che anche io accolga nel mio buchetto...qualcosa...e per ora non sono proprio preparato a questo nuovo gioco....le sposto la mano e le dico ...per ora no..in modo secco e deciso continuando a stantuffare il culo del cuck...è una sensazione diversa...anche se lui è depilatissimo e quindi da dietro sembra di scopare con una donna....lei quando vede che sto per venire da dietro mi spinge a rimanere sopra di lui, spinge anche le mie palle...e mi mette prima una e poi due dita nel culo...stantuffandomi...vengo ..anche se molto poco in quanto ero già venuto prima....mi tolgo e lei insiste che lui pulisca il mio pene..io mi stendo esausto sul divano e mi godo il momento...lei forse non soddisfatta vedo che va a prendere in camera qualcosa e torna con uno strap-on..e entra dopo averlo unto a dovere nel culetto del suo lui....io dopo poco mi alzo e vado a farmi una doccia....abbiamo ancora poi continuato ancora poi a giocare nella doccia dove è venuta a trovarmi e poi a letto,in cucina sul tavolo... leccando, baciando e massaggiando sensa sosta....ma verso le 20...esco e vado a casa...sono così stanco che non trovo neanche più la macchina parcheggiata davanti al portone del condominio....pomeriggio veramente perfetto.
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13 anni fa
marcoprivate336018, 40
Ultima visita: 3 anni fa -
Lei...senza forzature....
Questo è un racconto particolare….reale che parla della mia esperienza diretta con il sesso nella mia casa…. All’epoca avevo 16 anni ero già formato fisicamente come un uomo…alto e ben fatto…. E avevo una carica ormonale esplosiva….. per intenderci…ero sempre in camera mia a masturbarmi…con foto più o meno esplicite…. In casa vivevamo io e mia madre….all’epoca una 35 mora alta 1,75 bellissima donna…. Mi ha sempre esortato alla libertà in ogni sua forma…la costrizione era considerata un peccato reale. Un retaggio cattolico assurdo ed idiota… Giravamo per casa sempre poco vestiti….e potevo cosi ammirare quella splendida donna che era mia madre… lei certamente non ostacolava la mia visuale…in situazioni non sempre caste… ad esempio…quando si sedeva in poltrona quando guardavamo la televisione… cercava sempre di mettersi comoda magari mettendo una gamba sollevata sul bracciolo della poltrona facendo vedere ciò che provocava quello scosciarsi…con un piccolissimo perizoma…. Ho scoperto cosi che era praticamente come una bambina…liscia senza nemmeno un peletto…. Ovviamente non resistivo molto…a parte un po di imbarazzo…dopo pochi minuti la salutavo e me ne andavo in camera mia…per gioire di quelle immagini toccandomi allo sfinimento… La sera magari quando lei era a letto che leggeva a pancia in su…nuda….ed io entravo in camera sua per salutarla…la vedevo…in tutta la sua magnificenza….quel giorno mi fece impazzire….era con le gambe divaricate senza slip…. E continuava a leggere il suo libro….senza degnarmi di uno sguardo…..rimanendo con le gambe aperte….io ero inebetito…con lo sguardo fisso…a osservare quella grazia…liscia…delicata…semiaperta…. Ovviamente sono andato in camera mia….presi due sue foto che erano in salone che la ritraevano in costume da bagno…..le portai con me…e guardandole…comincia a masturbarmi… E successe…. Lei entrò in camera mia e mi trovò cosi….con il mio affare tra le mani….e le sue foto davanti a me….una situazione irreale…. Il cuore in gola…. Cercai di coprire il misfatto….ma non fui bravo… Lei era vestita come la vidi poco prima…era nuda….con il suo seno prorompente…si avvicinò a me…e mi diede un buffetto….dicendomi…lo so che mi guardi sempre…. Lo vedo il tuo sguardo sul mio corpo… Non sono meglio dal vivo piuttosto che in foto…? Mise una gamba sul mio letto….piegandola…cominciando a toccarsi….e mi disse…ora guardami…. Guarda tua mamma che si tocca per te…davanti a te…. Io stavo impazzendo…mille pensieri nella mia mente… il cuore in gola…. Ma il mio amichetto…stava letteralmente scoppiando….. bastò che lo sfiorassi… che lui cominciò ad eruttare 5…6….schizzi….forti…e densi….. Lei si interruppe….. e mi disse…. bravo Alex…. Mi diede un bacio in bocca…dicendomi…ti farò impazzire….. Da quel giorno…mi si aprì un mondo…ed ancora oggi che lei non c’è più la ringrazio per tutte le gioie e le scoperte che mi ha concesso…. Non so se continuerò a raccontare le mie avventure con lei e con le mie compagne.... vedrò in seguito...
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13 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 1 giorno fa -
Parrucchiere a domicilio
Venerdì scorso non riuscii ad andare dal parrucchiere per la mia consueta piega, ma non volevo passare il fine settimana coi capelli in disordine, così mi ricordai di aver letto su internet di un servizio di parrucchiere a domicilio. Mi affretto a chiamare e riesco ad ottenere un appuntamento per una piega a casa, per il sabato pomeriggio seguente, alle 15.00.
Puntuale come un orologio svizzero, suona il campanello il parrucchiere...io ero appena uscita dalla doccia e vado a riceverlo con la mia vestaglietta di raso rosa, da casa.
“Buonasera...sono il parrucchiere....mi chiamo Luca”...e io: “Oh bene...buonasera Luca, io mi chiamo Viola ed il suo arrivo è provvidenziale per me...guardi che capelli!! La prego, si accomodi pure da questa parte...” e lo accompagno nella stanza da bagno, mentre io vado un attimo in cucina a prendere un drink...per me e per lui...lo raggiungo in fretta in bagno e lo trovo già preparato per il lavoro: lavatesta pronto e dalla sua borsa professionale aveva tirato fuori tutti gli strumenti del mestiere, pettini, spazzole, pinze, phon. In dosso aveva una t-shirt nera sponsorizzata ed un paio di pantaloni bianchi, larghi e morbidissimi.
Mi accomodo seduta per cominciare il lavaggio dei capelli...la vestaglietta corta viene su...si apre un po' sulle cosce, Luca mi pare concentrato sul lavoro...mani delicate, buona tecnica, mi rilasso completamente e con gli occhi chiusi...la mia fantasia parte: che starà pensando questo giovanotto mentre mi massaggia la testa?...chissà se la visione delle mie cosce scoperte e della mia scollatura gli hanno fatto qualche particolare effetto fisico...chissà se spera che mio marito non rientri...e che faccia farebbe se gli chiedessi dei servizi “extra”?...
Lavaggio terminato, si passa all'asciugatura ad aria: mi piazzo davanti allo specchio del bagno...per vedere lo svolgimento dei lavori e mi accorgo che dai pantaloni lenti aveva preso forma una notevole protuberanza, ad altezza sospetta...mentre la mia vestaglietta oramai piuttosto allentata, mi copriva sempre meno...Ma a me quel tipo piaceva sempre di più...ora che la piega stava finendo, avrei dovuto salutarlo entro breve e la cosa non mi andava...Decido di azzardare una mossa “forte” tanto per misuragli la pressione: “Senti Luca, con tutti quegli attrezzi che hai...forbici e forbicine di tutte le misure....non è che potresti darmi una sistematina a quei riccioli ribelli della mia patatina?”
Lui, piuttosto entusiasta, ha subito accettato...mi sono aperto l'abitino, e lui si è messo a lavoro....ma più delle forbici ha usato la lingua!...pare che serviva per inumidire i peletti...mmmh, in effetti ci sapeva fare parecchio...tant'è che a fine taglio, mi era venuta una tremenda voglia di …. dessert...come dire...un cannolino alla panna...me lo trovavo lì proprio a portata di mano, anzi di bocca! Feci per abbassargli un po' i pantaloni...mi spunta fuori un pistone molto teso e piuttosto voglioso...cominciai a degustarlo con passione. Lo succhiavo, lo leccavo tutto per la lunghezza che aveva, mentre con le mani accarezzavo le palle...rasate e lisce....la pressione aumentava...mi prese di peso, mi solleva e mi porta in camera...mi chiede come intendevo saldare il conto del suo servizio...io ovviamente, in tempi di crisi economica, preferii di gran lunga un pagamento in natura!
Dal personaggio timido e riservato che era, si stava scatenando, era diventato un toro da monta!
Mi chiese tra quanto sarebbe tornato mio marito, risposi da un momento all'altro...ma oramai l'embolo era partito e chi lo poteva più fermare?
Mi comincia a trombare in varie posizioni di kamasutra...da dietro...a cucchiaio, sopra lui, sopra io...fino a che non ce la fece più a resistere...e mi inonda il seno di sborra. Sento schiavacciare alla porta...era Fabio!! Gli dissi a Luca di correre a nascondersi in bagno...
Io ero lì distesa ed esausta tutta nuda sul letto....capello perfetto e un po' di broda a giro...
Fabio mi fa: “sei la solita troia!....scommetto che hai sedotto un altro ragazzetto anche oggi...forza, spiega!...cosa hai combinato?...chi hai ciucciato oggi? Non ti posso lasciare sola un'ora che me ne combini di tutti i colori...cosa è quella roba liquida che hai addosso??
E io..”Ma stai tranquillo, il parrucchiere mi ha dato un po' di gel di troppo....e mi è caduto addosso....niente di particolare...tranquillo...”
E lui: “Ah si?...e allora ce l'ho anche io un po' di gel da darti...così ti fisso meglio la piega!”
Si spoglia velocemente, e mi sbatte violentemente...prima a pecora schiaffeggiandomi le mele e poi a missionario...poi, quanto era lì per venire, me lo sfila dalla fica e mi spara un litro di sborra in bocca!...Che bello!...Nel frattempo Luca era fuggito, ma per la settimana successiva gli avevo già prenotato l'appuntamento, ma non per una semplice messa in piega!....
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13 anni fa
cora-fabio,
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Ultima visita: 12 anni fa
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Parrucchiere a domicilio.
Venerdì scorso non riuscii ad andare dal parrucchiere per la mia consueta piega, ma non volevo passare il fine settimana coi capelli in disordine, così mi ricordai di aver letto su internet di un servizio di parrucchiere a domicilio. Mi affretto a chiamare e riesco ad ottenere un appuntamento per una piega a casa, per il sabato pomeriggio seguente, alle 15.00. Puntuale come un orologio svizzero, suona il campanello il parrucchiere...io ero appena uscita dalla doccia e vado a riceverlo con la mia vestaglietta di raso rosa, da casa. “Buonasera...sono il parrucchiere....mi chiamo Luca”...e io: “Oh bene...buonasera Luca, io mi chiamo Viola ed il suo arrivo è provvidenziale per me...guardi che capelli!! La prego, si accomodi pure da questa parte...” e lo accompagno nella stanza da bagno, mentre io vado un attimo in cucina a prendere un drink...per me e per lui...lo raggiungo in fretta in bagno e lo trovo già preparato per il lavoro: lavatesta pronto e dalla sua borsa professionale aveva tirato fuori tutti gli strumenti del mestiere, pettini, spazzole, pinze, phon. In dosso aveva una t-shirt nera sponsorizzata ed un paio di pantaloni bianchi, larghi e morbidissimi. Mi accomodo seduta per cominciare il lavaggio dei capelli...la vestaglietta corta viene su...si apre un po' sulle cosce, Luca mi pare concentrato sul lavoro...mani delicate, buona tecnica, mi rilasso completamente e con gli occhi chiusi...la mia fantasia parte: che starà pensando questo giovanotto mentre mi massaggia la testa?...chissà se la visione delle mie cosce scoperte e della mia scollatura gli hanno fatto qualche particolare effetto fisico...chissà se spera che mio marito non rientri...e che faccia farebbe se gli chiedessi dei servizi “extra”?... Lavaggio terminato, si passa all'asciugatura ad aria: mi piazzo davanti allo specchio del bagno...per vedere lo svolgimento dei lavori e mi accorgo che dai pantaloni lenti aveva preso forma una notevole protuberanza, ad altezza sospetta...mentre la mia vestaglietta oramai piuttosto allentata, mi copriva sempre meno...Ma a me quel tipo piaceva sempre di più...ora che la piega stava finendo, avrei dovuto salutarlo entro breve e la cosa non mi andava...Decido di azzardare una mossa “forte” tanto per misuragli la pressione: “Senti Luca, con tutti quegli attrezzi che hai...forbici e forbicine di tutte le misure....non è che potresti darmi una sistematina a quei riccioli ribelli della mia patatina?” Lui, piuttosto entusiasta, ha subito accettato...mi sono aperto l'abitino, e lui si è messo a lavoro....ma più delle forbici ha usato la lingua!...pare che serviva per inumidire i peletti...mmmh, in effetti ci sapeva fare parecchio...tant'è che a fine taglio, mi era venuta una tremenda voglia di …. dessert...come dire...un cannolino alla panna...me lo trovavo lì proprio a portata di mano, anzi di bocca! Feci per abbassargli un po' i pantaloni...mi spunta fuori un pistone molto teso e piuttosto voglioso...cominciai a degustarlo con passione. Lo succhiavo, lo leccavo tutto per la lunghezza che aveva, mentre con le mani accarezzavo le palle...rasate e lisce....la pressione aumentava...mi prese di peso, mi solleva e mi porta in camera...mi chiede come intendevo saldare il conto del suo servizio...io ovviamente, in tempi di crisi economica, preferii di gran lunga un pagamento in natura! Dal personaggio timido e riservato che era, si stava scatenando, era diventato un toro da monta! Mi chiese tra quanto sarebbe tornato mio marito, risposi da un momento all'altro...ma oramai l'embolo era partito e chi lo poteva più fermare? Mi comincia a trombare in varie posizioni di kamasutra...da dietro...a cucchiaio, sopra lui, sopra io...fino a che non ce la fece più a resistere...e mi inonda il seno di sborra. Sento schiavacciare alla porta...era Fabio!! Gli dissi a Luca di correre a nascondersi in bagno... Io ero lì distesa ed esausta tutta nuda sul letto....capello perfetto e un po' di broda a giro... Fabio mi fa: “sei la solita troia!....scommetto che hai sedotto un altro ragazzetto anche oggi...forza, spiega!...cosa hai combinato?...chi hai ciucciato oggi? Non ti posso lasciare sola un'ora che me ne combini di tutti i colori...cosa è quella roba liquida che hai addosso?? E io..”Ma stai tranquillo, il parrucchiere mi ha dato un po' di gel di troppo....e mi è caduto addosso....niente di particolare...tranquillo...” E lui: “Ah si?...e allora ce l'ho anche io un po' di gel da darti...così ti fisso meglio la piega!” Si spoglia velocemente, e mi sbatte violentemente...prima a pecora schiaffeggiandomi le mele e poi a missionario...poi, quanto era lì per venire, me lo sfila dalla fica e mi spara un litro di sborra in bocca!...Che bello!...Nel frattempo Luca era fuggito, ma per la settimana successiva gli avevo già prenotato l'appuntamento, ma non per una semplice messa in piega!....
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13 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 1 giorno fa -
La mia fantasia - la fotografia
Salve vi racconto una mia fantasia che vorrei nel prossimo futuro realizzare perchè credo che la trasgressione sia un elemento essenziale del sesso,questa fantasia si basa sempre di una complicità tra il marito e il singolo. Mi piace molto trovarmi in situazioni particolarmente eccitanti ,dove la lei presa dal momento di ritrovarsi al centro dell'attenzione di un estraneo o non potrebbe rivelare la sua natura di troia . Michele e Lucia sono una coppia innamorata e seria ma anche molto porca che ama ogni tanto fare dei giochi per ravvivare il loro rapporto, Michele conosce molto i puni deboli della moglie e cerca di ogni tanto di esibirla un po in giro ma con scarsi risultati , fino a quando non decide di mettersi d'accordo con un ragazzo come suo complice.Lui appassionato di fotografia decide di convincere sua moglie a fargli compagnia per trovare nuovi scenari da immortalare , ma non trovando un luogo adatto incrociano il "complice" che gli indica un posto , e , Michele insiste affinche lui li accompagni.Nell'auto atmosfera iniziale è un pò imbarazzante ma Michele riesce a spronare alla conversazione Lucia che riesce piano piano ad "aprirsi".... arrivati nel luogo scelto Michele inizia a fare le sue fotografie, invece, Lucia si occupa del giovane iniziando prima a sedurlo e provocarlo fino a farsi toccare spudoratamente tra le gambe mentre il marito fotografa...lei non contenta sbottona i pantaloni del giovane e inizia a segare arnese gia duro fino a prenderlo in bocca , Michele iniziando a sentire i primi gemiti della Lucia , si gira e inizia a fotografare la troia attenta a succhiare il bel cazzo che si è ritrovato , e , incitata dal marito si fa scopare mentre Michele intento a fotografarla esce il suo uccello e si fa spompinare dalla moglie...colta dalla voglia di farsi scopare da due cazzi Lucia si accomoda in macchina e si fa chiavare da entrambi e ripetutamente scambiando tra di loro , e, alla fine colta nel massimo del piacere viene riempita da entrambi di tanta sborra .. increduli e contenti del pomeriggio passato insieme i tre si danno appuntamento per un altra giornata tragressiva . Ho scritto tutto in modo conciso ma molto diretto su cosa si basa la mia fantasia, e, che il ruolo della donna sia molto importante . mi scuso con tutti per i possibili errori ortografici spero di ricevere qualche commento interessante e chissà qualche proposta. saluti
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13 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 1 giorno fa -
Il travestito
Ho voglia di provare e non voglio lasciare nulla al caso. La vita è una e penso che debba essere vissuta come meglio desideriamo. Così vado in cerca di una bella trans attiva. Ricevo un messaggio su desiderya... sembra che io abbia trovato cio che cercavo. Dopo un breve dialogo telefonico, ci accordiamo per vederci. Ok, vengo io da te, le dico. Al mio arrivo, trovo una casa molto bella ed accogliente, ma quando la porta si apre non vedo una trans, ma un travestito. Gentile, cordiale ed anche abbastanza eccitante, mi invita a salire in camera da letto. Dapprima ero un po restio, ma quando mi fa vedere il suo giocattolo, non resisto dal prenderlo in bocca... è incredibile appurare che mi piace il cazzo tanto quanto la fica... così comincio a succhiarlo bene ed in meno di trenta secondi diventa un palo durissimo e bello grosso... Oddio, penso, questo me lo sfonda il mio bichetto... ma ho troppo voglia di provarlo, così me lo appoggia delicatamente e, dopo avermi preparato il buchetto con dita e saliva, ecco che sento entrare pian piano questo grosso giocattolone. Mi sembra di essere in paradiso. Lui comincia a scoparmi meglio di ogni trans che mi abbia mai scopato e il suo cazzo rimane ritto in ogni posizione da noi scelta... e me lo sono cavalcato bene... e mi sono fatto cavalcare bene... quando mi prendeva da dietro me lo infilava tutto... Mi sembrava di sentirlo fino in gola tanto era grosso... e più mi scopava, più godevo... e dopo oltre un'ora di caldo sesso in varie posizioni, mi skizza tutta la sua crema in faccia... uno skizzo violento che mi riempie il viso di calda e bianca crema... e uscendo dalla sua casa pensavo... che bello essere bsx!
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13 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 1 giorno fa -
La coppia bsx
Era la mia prima volta con una coppia e devo dire che non mi sentivo affatto inibito dalla prima esperienza. Dopo una breve chiacchierata telefonica, concordiamo un bar dove prendere un drink e fare due chiacchiere per conoscerci e valutare la nostra affinità. Ci siamo trovati fin dall'inizio e lo sguardo intrigante di lei mi eccitava già in quel tavolino di bar. Pochi minuti e decidiamo così di trasferirci a casa mia, tra luci soffuse e musica soft. Io e lei seduti sul divano che, dopo sguardi intriganti, cominciamo a baciarci e poi gradualmente a toglierci tutti i vestiti... Io comincio a baciarla dalla bocca... al collo... mordicchiandole i capezzoli per poi scendere pian piano all'ombelico e, finalmente, arrivo alla sua bella fica umida e depilata che comincio a leccare bene... succhiandole il clitoride e infilando la lingua dentro... E mentre io continuo a farla godere anche il suo lui comincia ad avvicinarsi a lei... e la bacia mentre io continuo a succhiare il suo clitoride... Ma ora è tempo di trasferirci in camera da letto... Col profumo dell'incenso ci sdraiamo tutti e tre... e arriva il momento di sbatterle in bocca il mio giocattolo duro come un palo d'acciaio... Ormai nudi tutti e tre, prendiamo le posizioni più disparate... e lei comincia a succhiarlo anche a lui... Sono troppo eccitato e mi avvicino alla bocca di lei mentre lo succhia. Voglio toccarlo anch'io... ed anche il giocattolo di lui era bello duro... così, comincio a prenderlo in bocca anch'io, alternato con lei che si eccita ancora di più vedendomelo succhiare fino in gola... Il desiderio di scoparla è sempre più forte... è arrivato il momento di metterglielo dentro... e sentire le sue grida mentre la scopo fa eccitare tanto me quanto lui che lo sbatte in bocca un po a lei e un po a me... Poi la sbatte lui mentre lei lo prende in bocca a me... e tutto questo attorcigliati in tre sul mio lettone, avvolti in una goduria senza precedenti... "prendilo troia... ti piace il cazzo?" "Si, sbattimi sbattimi, ancora..."...e dopo oltre un'ora di scambi, penetrazioni, baci e succhiate di cazzo e di fica, ho perso il conto degli orgasmi di lei... ed è arrivato il momento di skizzarle tutta la mia crema sulla faccia... ma prima di me il suo lui le viene addosso... e mentre le spalmo lo sperma di lui su tette e bocca, anch'io raggiungo un magnifico orgasmo... che mi lascia il desiderio di provare ancora un'emozione come questa... e chissà, magari la prossima volta potrei provare a sentire il suo giocattolo anche dentro di me... Con le persone giuste e la mentalità giusta... vale proprio la pena di godersi la vita così!
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13 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 1 giorno fa -
PICCOLI GIOCHI PROIBITI
Cammino, guardo le lente falcate delle mie gambe.
Quanto mi piacciono le mie gambe.
Scelgo attentamente ogni mattino, nel sacro rituale dell’inizio giornata, dopo la colazione che mi carica di energia, l’abito che deve essere rigorosamente corto, le calze che devono dire “sfilatemi, sfilatemi, siamo l’ingresso al Paradiso proibito” e le scarpe, che devono sorreggere tutto il mio sex appeal.
E mentre guardo tutto questo, il sorriso mi sfiora, l’eccitazione mi prende, pregustando in anticipo il desiderio di sapere cosa mi accadrà in questa bellissima giornata.
I raggi del sole mi baciano il viso, scaldano la mia pelle, arrossata dal calore che penetra il mio corpo, la testa è ovattata dalla musica, che mi invade dalle cuffiette del mio MP3, ma i pensieri non si discostano da quanto è accaduto nella giornata di lunedì.
Sono una piacente cinquantenne, felicemente sposata ad un uomo, Fabio, che sa come rendermi appagata e felice.
Felice dell’appagamento o appagata dalla felicità.
Poco importa.
Condivide il mio piacevole segreto, il mio compiacente piccolo gioco proibito.
Mi piace scopare, adoro scopare, vivo per scopare.
Ed a Fabio, piace ancor di più, vedermelo fare.
Si eccita nel vedere mentre scopo con altri uomini ed io sono intrigata da questa situazione.
Di comune accordo, a volte, organizziamo incontri: scambi di coppia, incontri con single o donne vogliose di nuove esperienze.
Alessio è stato uno di questi piacevoli incontri, che rivedo sempre volentieri.
Il nostro ultimo incontro è stato proprio lunedì.
Rammento ogni momento, come fosse ora.
Sono in ufficio, tento di concentrarmi nel lavoro che devo concludere entro la mattinata, niente da fare, il pensiero dell’appuntamento che avrei avuto in serata con Alessio prendeva il sopravvento.
Sono troppo eccitata, il mio corpo freme, sento già le sue mani intrufolarsi sotto la mia gonna, le dita infilarsi sotto al perizoma, sento la sua lingua che si muove nella mia vagina e mi morde il clitoride… e sono già bagnata, cosa che accade ogni qualvolta mi lascio trasportare dalle mie fantasie erotiche.
Le pulsazioni frenetiche che sento salirmi da sotto la minigonna, sembrano prendere vita.
La sua lingua è dappertutto, le sue mani si introducono furtivamente sapienti in ogni mio piccolo buco e sanno portare la mia pazienza al limite dell’ insopportabile.
Apro la bocca, chiudo gli occhi, per assaporare l’attimo… ansimo.
Mi blocco di colpo, recuperando il brusco sapore della realtà.
Sono in ufficio, devo lavorare.
Mi guardo attorno di sottecchi, chiedendomi se la mia collega e amica, si sia accorta, dello stato in cui mi trovo.
Sono sciolta nell’estasi, il mio “simpatico maritino” non mi scopa da una settimana, mi ha costretta ad una settimana di ”digiuno sessuale”, per prolungare le mie voglie.
Ma non ce n’era assolutamente bisogno.
Amo scopare… amo, idolatro scopare.
E non c’è bisogno di alcun “digiuno” per aumentare il mio desiderio.
Io sono un desiderio unico.
Sento piccole pulsazioni di smania trapassarmi la figa, la testa mi pulsa, devo respirare piano e ripetermi: “Stai calma… calma… stasera scoperai… ce la puoi fare…. Resisti… Ma accidenti, non ce la posso fare, ho troppa voglia”.
Ripenso ai mille giochi del passato, in cui Fabio, da perfetto regista, mi aveva portato allo stremo dello spasimo.
Anziché calmarmi, mi eccito ancor di più.
Mi alzo e vado in bagno.
Osservandomi allo specchio, mi spruzzo il viso con acqua fresca, gli occhi sono lucidi e vogliosi, le labbra turgide e lussuriose, ci passo la lingua umettandole.
“Datemi un cazzo e spaccherò il mondo”.
Rivedo lo stesso gesto, nel bagno di un ristorante, con lo stesso desiderio e la stessa esaltazione.
Quella volta Fabio, mi aveva fatta vestire con una gonna lunga, non ne ero molto felice, ma le autoreggenti e il perizoma estremamente sexy mi avevano convinta, ma mi aveva persuasa ancor di più il vibratore che mi aveva infilato in figa.
Camminavamo verso il ristorante abbracciati e complici, ridendo come bambini, con il nostro segreto fra le mie gambe.
Il bastardo, ogni tanto azionava il telecomando, obbligandomi a fermarmi, lampi e scintille attraversavano il mio corpo, rendendomi schiava della mia stessa bramosia.
L’orgasmo mi sfiorava, mi prendeva e mi lasciava affranta e anelante della prossima scarica che non sapevo quando sarebbe arrivata.
Il ristorante era elegante, le portate appetitose e il tavolo illuminato alla luce di una candela.
Mi sentivo una principessa.
La principessa sul… pisello… anzi sul vibratore.
Quando si avvicinava il cameriere, Fabio azionava il telecomando, mandandomi in estasi.
A fatica controllavo i mugolii di piacere.
Era un orgasmo dopo l’altro.
Il cameriere mi osservava pensieroso e preoccupato, non comprendendo cosa ci fosse di anomalo nella nostra cena.
Era un bel ragazzo, muscoloso, alto e moro ed io di rimando lo guardavo, vedendo solo il suo cazzo sotto ai pantaloni ed immaginandolo dentro di me insieme al dildo.
Mi riprendo.
Mi sento una porca, una magnifica porca, felice di vivere e di scopare.
Sento il clitoride scoppiarmi nello slip.
“Se entra qualcuno nel bagno, gli salto addosso e me lo scopo, chiunque esso sia…” – lo dico sottovoce, magari qualcuno ode e viene in soccorso…
La mano corre veloce, ma il rumore della porta che si apre, mi blocca.
Chiudo le palpebre e alzo i bulbi oculari al cielo.
“Cazzo, Dio c’è… e mi ascolta…”
“Che succede?”
La voce della mia collega mi riporta alla realtà.
“Nulla… perché?”
“Sei paonazza… stai male?”
“Beh… in realtà non mi sento benissimo…”
“Non è che hai la febbre?”
Lei insiste, come posso spiegarle… è così pudica.
“Può essere…”.
“Sono febbricitante! La voglia di scopare è così tanta, che devo averne sessantanove di gradi… di febbre.”
Penso.
Le sorrido, scuoto la testa in silenzio, non so cosa dire, meglio tacere i pensieri che articolo sotto l’egida del sesso, per non incasinarmi ancora di più.
Finalmente si avvicina l’ora di tornare a casa, il mio appuntamento mi aspetta.
Voglio essere sexy e stuzzicante, devo scegliere con cura l’abito e l’intimo, voglio che Alessio guardandolo pensi solamente a togliermelo.
Manca poco alla fine della giornata di lavoro, bussano alla porta, apro e mi blocco, di fronte a me c’è Alessio.
Sono piacevolmente sorpresa.
Ha voluto farmi una sorpresa, mi porterà a prendere un aperitivo in centro.
Dopo il primo attimo di stordimento, assaporo la gradita visita inattesa.
Sorrido e ringrazio mentalmente Fabio, di sicuro c’è il suo zampino.
Mi sorride e in pochi secondi tutte le mie difese crollano, la mia concentrazione mentale finisce a puttane.
Lo faccio entrare e lo guido verso la poltrona dove vorrei farlo sedere, ma il suo incedere, i glutei che si muovono sotto ai jeans stretti al punto giusto, le gambe lunghe dai muscoli torniti mi fanno cambiare idea.
“Si… vieni ti mostro io dov’è il bagno…”.
Mi guarda stranito, non comprende, poi vede il mio sguardo e afferra tutto.
Mi segue.
Lo accompagno in bagno, mi assicuro che nessuno ci guardi ed entro con lui.
Chiudo la porta alle spalle con un colpo secco e veloce, è uno sparo nella mi figa ormai fradicia di voglia e umori.
Sono preda dell’euforia, non saprei dire chi dei due si avvicina per primo, sono baci insaziabili e profondi, la lingua che cerca la gola e il piacere.
Le sue mani che guizzano da sopra la camicetta fin sotto, alla ricerca del reggiseno, che scostato lascia fra le sue mani i miei seni che hanno ormai i capezzoli duri ed eretti.
Le sue mani che stringono i miei glutei che gridano vendetta e richieste di proposte indecenti.
Il desiderio è impellente.
Mi siedo sul lavabo, sollevo una gamba, lascio ai suoi occhi il mio perizoma, prendo la sua testa e la spingo dolcemente fra la culla del mio sesso.
Solleva la gonna, insinua la sua lingua nel mio perizoma, inizia a succhiarmi con esso, me lo morde e me lo strappa, grido di piacere, mi esplode la figa, ma mi controllo, non voglio venire.
Si alza, allungo una mano e gli apro i pantaloni, sfioro il suo cazzo duro e voglioso e me lo infilo fra la figa bagnata che attente ansiosa di essere riempita.
Pochi colpi, voglio solo un aperitivo.
Sbrodolo di goduria, senza togliermi il cazzo dalla sua casetta, mi gira e mi appoggia al lavandino continuando la penetrazione alla pecorina… assaporo per pochi minuti… poi esce, me lo mette in bocca, lo lecco, lo gusto… ma basta… deve essere solo un aperitivo!
Freniamo, ci sistemiamo ed usciamo, eccitati e sconvolti da questi preliminari.
Non guardo in faccia nessuno mentre saluto ed esco con Alessio, lo so, lo sento, la mia faccia è un invito al sesso ed io non voglio (al momento) altre offerte.
Passeggiamo per il centro, beviamo l’aperitivo, questa volta quello vero, stuzzichini e Prosecco di ottima qualità.
Apro la porta di casa, Fabio mi aspetta eccitato e curioso.
Nel suo sguardo la curiosità, vorrebbe sapere cosa abbiamo fatto, ma sa attendere paziente, si accontenta di un resoconto veloce, poi verrà il suo turno e il suo appagamento sarà anche la sua soddisfazione.
Mi spoglio, mi serve una doccia, devo schiarirmi le idee, voglio architettare anch’io qualche gioco nuovo.
Sono sotto la doccia, Fabio entra con Alessio.
“Perché non fai la doccia con la Anny?”
La voce roca e profonda di Fabio, ha una leggera incrinatura, solo io vi leggo tutta l’eccitazione che gli altri non percepiscono.
Esce e lascia la porta aperta.
Alessio si spoglia ed entra con me nel box doccia.
I nostri corpi nudi si avvicinano, si strofinano uno con l’altro, la schiuma scivola, lo scroscio dell’acqua fa da colonna sonora.
Mi lascio trasportare da questo turbinio di sensazioni, stanno godendo tutti i miei sensi.
Il respiro si fa affannoso, sento il suo uccello, è talmente duro che sembra voglia esplodere, mi inginocchio, lo prendo in bocca, lo gusto avidamente, mi sento un’assetata nel deserto caldo e afoso.
Sono tutta un brivido di piacere e di esaltazione.
Mi alza, mi gira, mi prende dapprima lentamente, poi i nostri corpi iniziano a muoversi a ritmo sfrenato, lo sento ansimare, chiudo gli occhi e mi abbandono a questo piacere…
Il suo cazzo duro e imperioso vuole comandare.
Abbandona la culla alla ricerca dell’antro della strega e vi penetra.
Mi ritrovo appoggiata alla parete della doccia, urlante di piacere, i colpi possenti che cancellano ogni altro pensiero.
Strillo il mio piacere con enfasi.
“Non ti fermare… non ti fermare…”
Mentre inarco i lombi per accoglierlo tutto dentro di me, mi tocco il clitoride tumido e carnoso, raggiungo l’orgasmo mentre sento il suo primo fiotto inondare il mio corpo.
Mi giro e mi accuccio per ricevere sul mio seno e sul mio viso tutto il resto del suo sperma che mescolo come crema al sapone.
Continuo a masturbarmi, mentre lo assaporo nuovamente in bocca per l’ultimo bacio.
Vedo il riflesso di Fabio, mi osserva al buio, sotto al boxer vedo il suo uccello turgido.
Termino la doccia, facendomi insaponare e lavare.
Le mani penetrano, massaggiano e rimescolano i miei sensi, che attendono agitati il prossimo round.
Ci rivestiamo, ci attende un nuovo locale, dove la cena ci darà nuova vitalità.
Mio marito è alla guida, io e Alessio siamo seduti sul sedile posteriore.
Alessio mi tocca le gambe, raggiunge il bordo delle calze che si lega al reggicalze, mi sfiora la pelle nuda.
Accidenti… ansimo, la voglia è sempre lì, in attesa, mai sopita, vorace ed affamata.
Rispondo al richiamo, lo prendo per il colletto della camicia e lo avvicino a me, affondo la mia lingua fra le sue labbra, succhio con voluttà, esploro… pensando che voglio ancora e ancora… e ancora… essere l’oggetto del desiderio.
Sento la mano di Alessio che inizia a giocare con il mio clitoride… non ho messo il perizoma, ero in attesa… cazzo…. come sono bagnata.
Un acre odore di umore vaginale si diffonde per l’abitacolo dell’auto, Alessio continua il suo gioco infilando un dito nella mia passera, sempre più in profondità, mi sdraia leggermente, toglie il dito me lo infila in bocca, me lo muove mimando un pompino.
Aggiunge un altro dito, me li fa leccare, quando sono ben umidificati, mi penetra nuovamente, lentamente e velocemente… mi fa impazzire… toglie nuovamente, mi rimette in bocca le dita che succhio avidamente… ne aggiunge un altro… ricomincia il gioco.
Sento quattro dita dentro di me, io non riesco più a stare ferma, mi muovo come un bruco impazzito nella mela… appoggio la mia mano sul suo cazzo e mi muovo al ritmo della sua musica, mentre urlo il mio piacere.
Afferro la sua mano e la tengo ferma dentro di me, assaporo fino all’ultimo spasimo il mio godimento.
Nel silenzio irreale, disturbato solo dai respiri irregolari dei nostri corpi, si percepisce una carica sensuale che ognuno di noi tre vive a suo modo, così divisi e così vicini.
Mi calmo.
Raggiungiamo il ristorante, respiro con lentezza, conto fino a dieci, poi ancora fino a venti.
Apro la portiera dell’auto, le mie gambe scivolano fuori, le scarpe di camoscio rosso con il tacco a spillo attira l’attenzione di un passante che si ferma e mi guarda estasiato, con naturalezza, sollevo lievemente la minigonna, lasciando alla sua vista il bordo di pizzo delle autoreggenti e la mia passerina totalmente depilata.
Scorgo i suoi pantaloni lievitare.
Riabbasso la gonna.
La serata è appena iniziata… ma questa è un’altra storia.
Continuo a camminare, raggiungo l’ingesso dell’ufficio, respiro profondamente, stasera incontrerò un nuovo amico, me lo sono scelta io questa volta… e Fabio sarà lo spettatore passivo, di questo nuovo gioco…
P.S. : i nomi dei personaggi sono frutto della mia fantasia, un grazie a mio marito che gode nel vedermi godere e un grazie ad Alessio per le situazioni erotiche in cui mi ha trascinato.
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13 anni fa
fiona59,
38/37
Ultima visita: 7 anni fa
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Risposta ad un annuncio
Ormai da diversi anni pratico questo meraviglioso mondo della trasgressione con l'aiuto di siti di incontri e vorrei raccontarVi uno dei miei primi appuntamenti. Dovete sapere che una mia fantasia era quella di incontrare una coppia in camper e poter giocare con la lei di coppia in tutta tranquillità mentre il marito ci scorrazzava in giro per le vie del centro, magari tenendo anche le tende delle finestre non propriamente chiuse in modo che da fuori potessimo essere visti. Un giorno leggo un'inserzione nella quale il lui autista propone a singoli di scopare la moglie sul sedile posteriore della propria auto. Non era esattamente quello che cercavo ma non ho potuto fare a meno di rispondere. Passa solo qualche giorno ed alla mia mail appare una risposta con allegato numero di telefono e foto della lei di coppia. In preda ad una agitazione pazzesca, rispettando le indicazioni per l'utilizzo del telefono, compongo il numero e mi risponde una voce calda e spiritosa di quella meravigliosa fanciulla in completino nero che mi mostrava maliziosamente uno splendido culetto nella foto. Sono bastate poche parole ed abbiamo trovato il punto di incontro: ci saremmo visti un paio di sere dopo sulle alture di Genova. Vi confesso che ormai della mia fantasia iniziale mi interessava più poco. Era autunno ed io mi sono recato all'appuntamento con un po' di anticipo e l'ansia di sapere se la mia era stata o meno una scelta giusta e sensata. Appuntamento alle 21, 00 ed io inizio ad avere pure freddo quando mi arriva un sms che mi dice di avere pazienza che sarebbero arrivati con pochi minuti di ritardo. Dopo un quarto d'ora circa arriva una anonima sw di colore grigio che si ferma a fianco a me, finalmente sono arrivati. Ed è Lei a venirmi incontro scendendo dall'auto : è una donna non tanto alta dal fisico esile, un bel paio di gambe ed un culetto da urlo fasciato da un pantalone attillatissimo che lasciava immaginare proprio tutto, mentre sopra indossava un giubbino corto che non regalava viste maliziose. La tensione in me aumentava ma a quel punto era eccitazione veramente folle, ed il marito se ne restava tranquillo in auto. Mi raggiunse, si presentò dandomi un bacio sfiorandomi le labbra ed io a quel punto ero già sciolto: ancora più bella della foto e di quanto io mi fossi immaginato. SAliamo quindi in auto ed il nostro autista si dirige verso le strade collinari di Genova, passiamo tra case e palazzi per avviarci in zona più tranquilla mentre Simona, questo il suo nome, si toglie il giubbino mi prende le mie mani mezze congelate e se le mette sul seno con la scusa di riscaldarle. A questo punto non ho capito più nulla e tutte le mie perplessità sono svanite. Eravamo ancora in mezzo alle case ed eravamo praticamente già nudi sul sedile posteriore della sw, la mia lingua che esplorava la sua bocca e le mie mani che cercavano ogni centimetro di pelle del suo corpo caldissimo. Anche lei non era rimasta indietro e, dopo avermi preso in mano l'uccello già durissimo, si staccò dalla mia bocca per iniziare uno splendido e meraviglioso pompino. Prima di arrivare a destinazione incontrammo molte auto che ci illuminavano con i fari e l'eccitazione aumentava a dismisura finchè non arrivammo in una piazzuola nascosta dagli alberi. a quel punto il marito accese la luce dell'abitacolo e si girò a guardare. Io ero in ginocchio tra le sue cosce ad assporare il gusto splendido di quella fantastica fica bagnata, succhiavo il clitoride e scendevo fino al suo culetto e Lei mi teneva testa e spingeva il suo bacino contro di me fino ad esplodere di piacere nella mia bocca, piacere del quale io non ho perso neppure una goccia. Ora mi alzo mi avvicino a Lei e la bacio con ancora la bocca piena dei suoi umori, lei mugola di piacere e spinge il suo pube verso di me che con una eccitazione pazzesca entro dentro di Lei. Ora sta urlando, gode come una vera porca e questo mi eccita ancora di più facendomi dimenticare anche della presenza del marito sempre seduto al suo posto di guida. Inizio a pomparla prima con calma e poi più vigorosamente per poi rallentare di nuovo, lei si dimena urla mi chiede di non smettere ed il mio cazzo si gonfia sempre di più, e viene ancora una volta. allora esco dalla sua fica fradicia e scendo a leccarle il buchetto del suo bel culetto già comunque bagnatissimo per aprirlo un pochino giocandoci con le dita ma non ce n'è assolutamente bisogno. Lei si gira quasi di scatto mettendosi alla pecorina e mi incita ad incularla. Il suo culetto era morbido ed avvolgente come un guanto ed il mio cazzo gonfio è scivolato dentro senza nessuna fatica, anzi con un piacere mozzafiato per entrambi. Ho iniziato a scoparla fino a quando non sono esploso in un orgasmo incredibile ricoprendole la schiena di sborra. Ora lei chiama il marito e si fa pulire la schiena dal mio seme mentre mi bacia ancora con una passione pazzesca. Il mio cazzo si indurisce immediatamente, stiamo per ricominciare quando due lampeggianti blu attirano la ns attenzione nel piazzeletto: era una volante che cercava di spiegarci che quello non era il posto adatto ai nostri giochi. Fortunatamente i due agenti (un uomo ed una donna) molto comprensivi ci hanno lasciato andare senza creare nessun problema, anzi, secondo me, si sono fermati ad occupare il ns posto visto che non abbiamo più sentito ripartire la loro auto. Comunque ancora oggi, a distanza di circa 10 anni, di tanto in tanto ripetiamo quel giochino
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13 anni fa
blackbeard,
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Ultima visita: 5 anni fa
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The devil
Lei era atea! Non aveva mai creduto alle leggende metropolitane su esorcismi, diavoli e demoni. Tutte cretinerie tramandate. Per lo meno, era quello che aveva pensato fino all’incontro con Michel: non tanto all’incontro, pensò, quanto alla conoscenza, soprattutto quella carnale. Lo stava guardando, mentre si spogliava e con la mente tornò alla settimana prima, esattamente sull’autobus 66. Sorrise mentalmente pensando che con un altro sei, avrebbe fatto il numero del diavolo… In quell’autobus pieno di gente per la prima volta i loro sguardi si erano incrociati e lei, per la prima volta in vita sua, si era sentita liquefatta, perduta: mai aveva visto uno sguardo tanto intenso e penetrante, quel ragazzo con una leggera barba, l’aveva letteralmente fulminata. Lei era sempre stata una donna terra-terra, non credeva neanche ai colpi di fulmine e il tempo delle mele, era passato da un pezzo, eppure, si sentì con le gambe molli nel tentativo di sostenere lo sguardo. Ebbe la sensazione d’essere nuda e sola tra tutta quella gente. Quando smise di guardarlo, si sentì imbarazzata con se stessa, era chiaramente eccitata e il calore che sentiva tra le cosce, sapeva benissimo cosa era. Com’era possibile? Lei, tanto integerrima, precisa e scrupolosa, selezionatrice e autoritaria, si sentiva sperduta nel piacere del momento. Cercò di combattere contro quella situazione illogica, alzò lo sguardo e lo cercò per sfidarlo, con sua grossa sorpresa s’accorse che il ragazzo era a pochi centimetri da lei, quasi a contatto: fece appena in tempo a finire quel pensiero che s’accorse della sua mano che saliva sul fianco. Mille pensieri, nessuna certezza, nessuna risposta: lasciò che la mano accarezzasse la gonna e giocasse con il bordo per poi salire sulla carne nuda ad esplorare la coscia. Incredibile! Bello, sfrontato e tremendamente sensuale Quando la mano si fermò e tornò indietro, si sentì svuotata, in quei pochi attimi, aveva provato un piacere a lei sconosciuto, si era sentita possedere come mai nessuno era stato capace, la sensazione provata, era sconvolgente e indescrivibile, pensò che quell’esperienza vissuta, era il massimo del piacere che una donna poteva provare; ebbe modo di ricredersi nella settimana che stava arrivando. Spinse il bottone rosso del bus, subito una lampadina s’accese e un suono fastidioso segnalò che si stavano aprendo le portiere. Balzò felina sul marciapiede e s’appoggiò subito ad un lampione, le gambe stavano ancora tremando per il piacere provato e il cuore batteva ancora veloce, troppo veloce. Ebbe un brivido intenso, quando sentì una voce alle spalle: - Michel- Mi chiamo Michel. Non ebbe bisogno di girarsi per capire che era lui, quella voce, era la voce giusta per quel corpo, il tono anche. Prese coraggio e si girò per affrontarlo, cerco di scacciare il ricordo della mano sulle cosce e il godimento provato, andò a cercare il proprio coraggio e parlò; - Che cosa vuoi da me? Cosa credevi di potere fare sul bus prima? Se non te ne vai subito, ti denuncio per molestie. Il ragazzo sorrise divertito; - Risponderò ad una domanda alla volta; - Che cosa voglio da te? Tutto! Cosa credevo di fare prima? Esattamente quello che ho fatto; farti godere. - Andarmene? Sei sicura che è quello che vuoi?Non credi sia più interessante scoprire chi sono? Da dove vengo? Non hai mille domande da farmi? Lei, cercò di ribattere, ma, le parole non uscivano, si sentiva soggiogata dai suoi occhi scrutatori, ebbe ancora la sensazione d’essere nuda e sentì ancora quella fitta calda che s’impossessava del suo corpo. Non riusciva a capacitarsi. Era di nuovo eccitata. Avrebbe voluto scappare lontano, trovare le sue naturali difese mentali e, nello stesso tempo avrebbe voluto sentire quel ragazzo addosso a lei, dentro di lei… “Cristo! Ma cosa mi sta succedendo, Mi sto rincoglionendo per due occhi languidi?” Pensò. Con le ultime forze mentali cercò ancora di tenergli testa; - Insomma, cosa vuoi,,, - Te… E questa volta, mentre lui appoggiava il palmo della mano sul suo inguine e deciso accarezzava il monte di Venere, quelle due semplici sillabe esplosero in lei. Era passata una settimana. Lui, aveva appena finito di spogliarsi e stava eretto davanti a lei con il fallo in erezione. Bello come un Dio, fiero come un bronzo di Riace: mani sui fianchi e gambe tese, aspettava lei. In quella settimana, aveva imparato a conoscerlo, sapeva cosa voleva e come lo voleva: mai, avrebbe pensato d’invaghirsi e perdersi per un uomo così totalmente, mai, avrebbe creduto di osare e lasciarsi fare da un uomo, quello che lui le aveva fatto. Michel, in una settimana, aveva ottenuto tutto sessualmente, anche quello che tanti uomini avevano agognato per anni senza mai ottenere. Guardava quel sesso teso pensando a com’era entrato in lei: ricordo il piacere e anche il dolore. Era stregata: lui era fuori del normale, sia come resistenza, sia come dimensioni, per non parlare della sua abilità orale, riusciva a portarla ad un livello di non ritorno, dove tutto era lecito. La prima volta che era stato dentro di lei, le ere sembrato di sentirsi smembrare, poi, tutto era diventato più gestibile, anche il fatto che il suo fluido restasse in lei, era diventata prassi. Aveva preso la sua bocca come mai nessuno ed era stato l’unico uomo ad irrorarle le viscere. Era un demonio o un diavolo, vederlo nudo, era un’esplosione di desiderio senza fine: ogni volta, era diverso, la possedeva nei posti più strani, nei modi più osceni e sempre con una passione pazzesca. Ogni volta, ne usciva sconvolta e distrutta fisicamente e, ogni volta, non vedeva l’ora di essere con lui per perdersi tra le sue braccia. Droga, era una droga del sesso! Si avvicinò a lui, allungò la mano verso il desiderio, n’afferrò la base e strinse forte attorno alle vene. Possente e duro come il marmo: lo guardò negli occhi e capì, s’inginocchiò davanti al suo Dio e fece in modo che lui potesse essere orgoglioso di lei. Una settimana prima su quel bus, lui, guardandola, aveva capito che la sua ricerca era finita, quella donna, era quello che cercava per avere un figlio, aveva riconosciuto nel suo odore e nel corpo, la fertilità e ne aveva visto la fierezza. Era difficile trovare una donna che riuscisse a sopportare le sue esigenze sessuali, che sopportasse le sue dimensioni falliche e resistesse al suo caldo seme: aveva pregustato il momento di possederla, mentre, con la mente entrava in lei per conoscerne dubbi e sicurezze. Ora, mentre lei soddisfaceva il suo sesso, lui accarezzandole il ventre, sentiva la vita crescere. Non aveva più bisogno di entrare in lei per spargere il suo seme, ancora una volta, una donna, era gravida di lui. Si ripromise di trattarla con dolcezza per nove mesi, anche se sapeva che era una promessa del Diavolo…poi, decise che era ora di smettere di pensare e prendendo i capelli della ragazza, chiuse gli occhi assaporando il piacere di quella bocca, godendo di quello che le avrebbe fatto dopo…
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13 anni fa
fantasypervoi,
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Ultima visita: 12 anni fa
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una serata emozionante
I due ragazzi si alzarono insieme, e dal salotto passarono alla cucina. Da lì poi sarebbero scesi in cantina. C'era da scegliere il vino, bisognava "bagnare" quell'incontro tra amici. Era la prima volta che si trovavano a casa di Stefany. Prima di quella sera, i quattro si erano visti per un aperitivo,e prima ancora i contatti avvenivano solo tramite mail. infatti Gio e Pier si erano "trovati" casualmente su internet, per una vendita di libri usati. Non si incontrano spesso persone dotate di cervello , specialmente nella jungla online...così le due coppie decisero di frequentarsi. Nonostante i loro lavori fossero i più diversi, trovarono molti punti in comune nelle loro vite che rendevano i loro dialoghi molto spontanei e piacevolissimi. Per dirla tutta, quando si incontrarono per la prima volta furono presi da un moto di paura vicendevole...paura di trovarsi di fronte due persone che magari in apparenza erano state giudicate bene ma che in realtà si sarebbero rivelate maleducate, volgari o superficiali. Non fu così, anzi, ci fu la conferma di quanto di buono pareva essere. Oltretutto, anche la componente estetica regalò agli occhi dei quattro delle belle sensazioni, si trovarono insomma belli dentro e fuori. E così la sera di quell'aperitivo le due coppie parlarono per ore dell'argomento per cui si erano trovati, lo scambio di vecchi libri. Si diedero l'appuntamento in casa di Stefany qualche giorno dopo per approfondire l'argomento. Ed ecco quindi i ragazzi alle prese con il vino, come detto. Il fatto di aver lasciato di sopra le due ragazze sole, non sembrò dare adito a particolari pensieri da parte degli uomini. Poi, nel decidere tra un cabernet o un dolcetto, Pier esclamò:"Molto bella, tua moglie, oltre che simpatica, e la stessa cosa me l'ha detta Stefany.." Gio:"Grazie, sei gentile, anche la tua è molto bella. E ti sembrerà incredibile ma anche Helène mi ha detto la stessa cosa..." Un silenzio imbarazzato seguì tra i due. In realtà nel silenzio c'era la speranza che al loro ritorno al piano di sopra, le ragazze si fossero lasciate andare a qualche effusione. Gio e Pier erano due belle e brave persone, ma come quasi tutta la totalità dei maschi in circolazione sono convinti che il corpo femminile sia la perfezione, l'esaltazione del bello, e DUE corpi femminili quindi ancora di più. Se poi questi due corpi si muovono intrecciandosi tra loro, ansimando e sospirando all'unisono...
Le ragazze continuarono per qualche minuto i loro discorsi che variavano dai figli, ai gatti, alla casa (quella di Pier e Stefany era da mille e una notte...). Stefany si alzò e si recò vicino al tavolo dove c'era il computer portatile. Chiamò vicino a se Helène e aprì il suo sito preferito sull'arredamento. Voleva farle vedere alcune ambientazioni e chiederle dei pareri. Lo schermo era piccolo ed Helène dovette avvicinare molto il suo viso verso quello di Stefany. Rimasero così, qualche minuto ad aprire finestre, a cliccare, evidenziare, commentare. Helène ascoltava interessata, ma da qualche istante si era mentalmente distaccata, perchè la vicinanza con l'altro corpo le stava dando i brividi, e non di freddo...Stefany aveva la stessa sensazione in corpo, ma nessuna delle due poteva immaginare dell'altra...
Fu un gesto più istintivo che altro, quasi involontario, ma netto, deciso. E inequivocabile. Helène passò il braccio intorno al collo di Stefany e dolcemente la tirò a se. I volti emozionati, uno di fronte all'altro, per un momento lunghissimo rimasero così, come sospesi, incorporei. La distanza tra le loro labbra si faceva sempre più sottile, fino a quando si appoggiarono l'una sull'altra. Il bacio fu meraviglioso e intenso. Ne seguirono tanti altri e dal tavolo si spinsero sul divano. In quell'istante arrivarono i loro compagni; a Gio quasi cadde di mano la bottiglia di vino che avevano scelto. Pier rimase a bocca spalancata. La visione era qualcosa di celestiale e meravigliosa. Quasi con timore di disturbare, i due si sedettero sul divano di fronte.
La sera era appena iniziata, davanti a loro ancora molte ore.....
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13 anni fa
leibellabisex,
27/35
Ultima visita: 5 anni fa
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Il dottor f.
Entrai nello studio del dottor F. dopo un’attesa di circa venti minuti. Dovevo sottopormi ad una visita urologica di controllo. Semplice e poco illuminato si presentava come un ambulatorio da ASL. Lo stesso dicasi per il dottore: di media altezza, calvo con i baffi e con un camice aggrinzito, non gli avrei dato più di un semplice incarico presso la mutua. Dopo la solita anamnesi di rito, mi invitò a recarmi presso il lettino per l’esame della prostata con l’apposita sonda mentre lui si infilava un paio di guanti in lattice. -Si abbassi i pantaloni e gli slip. Si stenda sul lettino di pancia, allarghi le gambe e stia rilassato. Mi era successo solo una volta di eccitarmi durante una visita urologica anche perché si era sempre trattato di avere a che fare con medici di sesso maschile e di una età avanzata: in quell’occasione lo strofinare della sonda ecografica cosparsa di gel sui testicoli mi aveva provocato una semi-erezione alquanto imbarazzante. Ora nello studio del dottor F., quella strana posizione e il pensiero di cosa mi aspettava cominciava a provocarmi un certo formicolio nelle zone intime che presagivano una nuova situazione particolare. Lunga una ventina di centimetri, la sonda aveva un diametro di circa un centimetro e mezzo: il dottore aveva estratto un vasetto di gel da un cassetto e cominciava a lubrificare l’asta. Chissà quali pensieri avevano attraversato la mente dell’uomo alla vista del mio sedere: da quando avevo scoperto che i glutei costituivano degli importanti stabilizzatori della colonna vertebrale e quindi della postura, avevo curato molto questa parte del mio corpo con esercizi giornalieri suggeriti da riviste di fitness. Tutto questo con il risultato che il dottore si ritrovava ora davanti ad un culetto sodo, alto, direi quasi atletico. Sentii una mano poggiarsi alla base della mia schiena. –Stia rilassato- disse nuovamente il dottore mentre con un dito intriso di gel lubrificava in superficie l’ano e i suoi dintorni. Il formicolio iniziale aveva lasciato il posto ad un vero e proprio inzio di erezione. La punta della sonda era stata appoggiata sul mio sfintere e cominciava a farsi strada lentamente nelle mie visceri. Senza poter osservare la penetrazione, riuscivo a percepire con precisione l’incremento della penetrazione: tre, cinque, dieci, venti centimetri. Quando la sonda si fermò avevo il cazzo completamente in tiro e il viso infuocato mentre lo sfintere che inizialmente serrava l’asta ora aveva ceduto, avvolgendola morbidamente nei pressi del manico. -Qui sembra tutto a posto- disse il dottore con un tono di voce imperturbabile mentre sfilava lentamente l’arnese dal mio culo. –Rimanga così- aggiunse mentre mi riprendevo dalla situazione che ormai si presentava come realtà sfumata. D’un tratto senti qualcosa poggiarsi nuovamente sul mio ano, qualcosa che intuìì essere il suo dito: di diametro più grosso della sonda apparteneva ad una mano tozza e massiccia. Fortunatamente le manipolazioni del medico erano molto delicate: fermò la penetrazione alla prima falange dando il tempo al mio buchetto di adattarsi alla nuove dimensioni per poi affondare i dieci centrimetri nel burro più arrendevole. Iniziò a massaggiarmi la prostata con un movimento circolare del dito che dopo pochi secondi provocò i miei primi impercettibili gemiti di approvazione. La sua conoscenza dei tempi e dei segnali mandati dal mio corpo era strabiliante. Fu dallo stato di tensione del mio corpo che capì che ero ormai prossimo all’orgasmo: probabilmente aveva in serbo un’altra sorpresa per me, in quanto sfilò delicatamente il grosso dito lasciandomi con un’affanno ormai evidente. Rimasi immobile in quella posizione: l’imbarazzo dovuto agli evidenti segni di eccitazione presenti sul mio corpo e l’inconscio desiderio di abbandonarmi a quella situazione surreale, avevano ammorbidito le mie forze e il mio senso del pudore. Ero piegato su lettino di quell’ambulatorio, con il culo sfacciatamente sporgente e il buco pulsante e ormai preparato a ricevere qualcosa di più importante. Il rumore della lampo e il tintinnio della fibia non mi lasciarono dubbi. Dopo pochi secondi la cappella si poggiò sullo sfintere e cominciò a incanalarsi senza incontrare molta resistenza: lo stronzo aveva fatto un lavoro coi fiocchi alesando gradualmente il mio culo prima con la sonda e poi con il grosso medio in modo da scoparmi senza farmi soffrire e godendo appieno dell’abbraccio caldo del mio culo vergine. Avevo già provato altre volte a masturbarmi con un cetriolo nel culo senza riuscire però mai a capire il piacere intenso di un rapporto anale passivo come stava accadendo ora. Non avevo visto il suo cazzo, ma il contatto con le mie visceri aderenti non lasciava spazio all’immaginazione: lungo quanto la sonda e più grosso del dito, si trascinava due grosse e calde palle che sbattevano sulle mie chiappe. Il dottore con le mani sui miei fianchi stantuffava con ritmo lento e regolare e si lasciava andare ai primi mugolìì di approvazione. Il piacere era talmente intenso da diventare insopportabile: impugnai il mio cazzo duro allo spasimo e con poche smanettate sfogai un orgasmo intenso, mai provato sinora, sotto il lettino. Tre, quattro, cinque, schizzi copiosi e liberatori. Il dottore venne poco dopo me: abbandonatomi sul lettino sentii distintamente il cazzo che si svuotava nel mio culo facendomi provare un senso di appartenenza e di passività unici. Ci ricomponemmo senza dire una parola. -E’ tutto a posto. Ci vediamo tra sette mesi per un nuovo controllo. Può pagare alla segretaria: sono settanta euro-. Pagai settanta euro per essere inculato ad hoc come la più passiva delle puttanelle. Quella sera scopai mia moglie con una particolare intensità. Quasi come se avessi voluto provare invano a regalarle quella sensazione di possesso che avevo provato con lui.
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13 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 1 giorno fa -
Un'occasione
Si certo,inizia prprio cos'ì,un'occasione,anche xchè non era previsto questo incontro.Lui mi ha ospitato in casa sua nel suo letto,dopo avermi preparato in bagno sono uscita.......guepierr,tacchi,perizoma e calze,lui"che bella troia,girati e fammi vedere bene",mi sono girata e anche "abbassata a 90°" per mostrarmi meglio.Ha iniziato a palpeggiarmi e poi mi ha messo un bel collare, mi ha spinto in ginocchio,sapevo già cosa dovevo fare.Il suo cazzo era già abbastanza duro per l'eccitazione,una bella cappella,ho iniziato a succhiarla bene,ma lui ha voluto spingermelo bene in bocca per soffocarmi.Mentre ero in quella posizione ha iniziato a sditalinarmi,prima con un dito poi con due e poi ha preso un bel vibro per iniziare ad aprirmi.Finalmente il suo cazzo era ben diritto(ci è voluto pochissimo),le sue mani schiaffeggiavano il mio culo,ha finalmente tolto il vibro e mi ha fatto assaggiare il suo cazzo fino in fondo in un sol colpo!Ha iniziato a stantuffarmi per 40 minuti senza fermarsi e senza venire,poi ha voluto che mi sedessi sopra,e così feci,ma non contento ha preferito rimettermi a pecorina e incularmi per altri 30 minuti ciorca continuando a dire"hai prprio un bel culo troia,quiesta è la posizione che meriti stare a 4 zampe",finalmente riuscì a venire pompandomi a una velocità incredibile.Una bella esperienza,adesso mi manca solo provarla con due cazzi!
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13 anni fa
travp21,
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Ultima visita: 1 anno fa
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In vacanza
eccoci di nuovo a raccontare qualcosa di noi.....Anche in vacanza cerchiamo di trasgredire,con coppie(anche se molto diffiicile in quel contesto) e singoli.Ci trovavamo a SantoDomingo...un bel villaggio,e cera un capo villaggio di color cioccolato che mi intrigava molto...bellissimo ,un fisico muscoloso..insomma bello come un bronzo di Riace.Erano 3 0 4 giorni che cercavamo di trovare il modo per agganciarlo....Be l'occasione venne quando incontrandoci in spiaggia gli chiesi se c'era un posto per prendere il sole nudi( non mi piace prendere il sole con il costume) La faccio breve...c'invita sul suo gommone d'altura per il pomeriggio.....sul gommone mi denudo completamente sdraiandomi su un grande materassino facendo ben vedere le mie forme,mio marito mi spalma la crema,senza tralasciare le mie fessure in bella vista,Frencis,aveva capito tutto...sapeva che coppia eravamo,quindi si propose di farmi un massaggioSentire le sue mani sul seno sulle gambe sul corpo, mi favevono eccitare...mi fece girare e le sue mani iniziarono ad accarezzare il mio culo,il mio solco a sollecitare il buco..inizio' a toccarmi e sfregare la mia fica tutta depilata ..mi stavo bagnando mugolando di piacere.....mio marito intanto si era tolto il costume e si stava masturbando....e invito' francis a togliersi il costume.....lo fece, girandomi vidi il suo membro in erezione,grosso,nodoso tutto scappelato..avevo voglia...si avvicino alla mia bocca senza levare la mano dalla mia fica...me l offri' e gli e' l'ho presi in bocca. Lo ingoia per tutta la sua lunghezza ,lo leccai tutto, l'asta le palle con le mani mi spingeva la testa per prendere tutta l'asta nella gola,mentre io gli accarezzavo le natiche ,sode,eil suo buco di culo....Lo girai,m'inginocchia e masturbandomi da sola gli ho infilato la mia lingua nel suo solco assaporando tutto il suo buco ....mio marito venne e anche frencis masturbandosi sentendo la mia lingua sul culo ..venne copiosamente.Ci siamo dati appuntamento la sera al bar......io ero vestita con un abitino rosso,calze color carne e reggicalze,sandali con tacchi a spillo(a me piace indossare sempre le calze anche nelle serate estive)Francis arrivo' si sedette e mi bacio' sulla guancia,la sua mano mi tocco' il ginocchio ..sentendo il nylon della calza si eccito' tantissimo,la sua mano prosegui' fino a toccare i ganci del reggicalze..a quel punto mi disse che le donne con le calze lo fanno leteramente impazzire ,voleva prendermi...Andammo in camera nostra e li mi prese insieme a mio marito,doppie,in bocca,in mano ..me lo misero dapertutto...leccai avidamente i loro cazzi i loro culi...mi scoparono ..m'incularono come una troia...Francis mi pompava nel culo con violenza io non capivo piu' niente godevo...godevo...mi riempirono la bocca di sperma che io ingoia......Mancavano ancora 5 giorni alla partenza ma Frencis mi prese sul gommone il pomeriggio,e la sera nella nostra camera ...voleva che ogni volta mettessi le calze,nere ,carne .....Mi diceva che l'italiane sono troie ma una come me non l'aveva mai vista...furono dei giorni stupendi di sesso e trasgressione...Ogni tanto Frencis viene a trovarci in italia per 2 3 giorni...partecipa con noi e con alre coppi di nostra conoscenza...e lui...si diverte tantissimo ...baci da emi
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13 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 1 giorno fa -
Prestazione professionale
Prestazione professionale Per scopare le turiste, in Romagna ci sono i bagnini. Dalle mie parti i maestri di sci. Come si dice, è un duro lavoro, ma qualcuno deve pur farlo. Le due categorie, comunque, a studiarle bene, dico da molto ma MOLTO vicino, presentano svariati aspetti in comune. Tanto per cominciare, l'abbronzatura. Anche se, per intuibili ragioni climatiche, solo i bagnini sono abbronzati dappertutto (o quasi dappertutto, se afferrate l'elegante allusione). I maestri di sci, invece, esibiscono un colorito tra il cuoio da sella e la terracotta giusto sulla faccia e il collo; tutt'al più, in annate particolarmente calde, c'han sulle braccia un bel segno della manica tipo muratore. Altrove, son bianchi mozzarella. Il che, in certi momenti che si vorrebbero intimi, può scatenare inopinate crisi di ilarità, sicché, ragazze, occhio. Le affinità si accentuano passando per così dire dall'esterno all'interno: sia i bagnini sia i maestri di sci fanno prova di una concezione allegrotta dell'esistenza, nonché di una bella resistenza alle bevande alcoliche. La specie maestro di sci, però, si divide ulteriormente in due sottoclassi, quella dei veri e propri maestri di sci e quella degli insegnanti di snowboard, o surf, o tavola che dir si voglia. I primi sono, come dire, il modello più casalingo e ruspante, che trova il suo giusto abbinamento con le fiaccolate, i canti alpini e la barberassa. Che dopo le fiaccolate e la barbera te la bussino lo stesso, intendiamoci, è garantito. Ma nel complesso risultano un rigo più affidabili dei maestri di surf, i selvaggi della categoria, irti di dreadlocks e accessoriati di braghe larghe e maglioni informi sotto i quali, tra l'altro, non è possibile valutare appieno la merce contenuta, cosa assai rischiosa per le possibili acquirenti. Avvertenza: se un maestro di surf vi parla di hard e di soft, non ringalluzzitevi subito. Non vi sta proponendo del sesso e nemmanco la visione di un film porno, ma parla di tavole, o di stili. Ma non disperate: con la stessa nonchalance con cui dodici ore prima vi ha buttato giù da un dirupo in groppa a uno snowboard, con lo stesso aplomb con cui, all'ora dell'aperitivo, vi ha infilato la lingua in bocca davanti a cinquanta sconosciuti, giunti al digestivo vi biascicherà romanticamente all'orecchio "perché non vieni in camera mia che te lo metto nel culo, tesoro". Il che presuppone, nella donzella in questione, per lo meno una bella presenza di spirito o la Nivea sempre a portata di mano. Beh, l'eroe della nostra storia non è per niente un tipo così. Anche se maestro di surf, il ragazzo è laureando in ingegneria, ancorché ambientale, ha lunghi capelli biondi e ricci che NON pettina con i petardi ed è dotato di due fantastici occhi verde-erba con lunghe ciglia tipo Bambi. Nonché di un culo a cui manca la solo la parola e di un pacco di tuttissimo rispetto, che gli gonfia discretamente la cerniera dei jeans blu-denim. Insomma, un gran bel giocattolino. Che, fra l'altro, tutte ma proprio tutte le mie amiche si sono già fatte, raccontandomi le sue doti in lungo e in largo (più in lungo che in largo, a ben ricordare). E io chi sono, Babbo Natale? Sicché, eccomi qui che dopo aver aspettato con ansia la fine della stagione (durante la quale avrei dovuto competere con una compilation di inglesine sedicenni, prova palesemente al di sopra delle mie forze) lo attendo al varco qui a valle, in un locale noto come riserva della specie. Puntuale come un orologio, bello come un mattino d'estate, il nostro si materializza intorno all'una; dopo due ore di gin tonic e una giornata di lavoro sul gobbo io non sono proprio al mio massimo, ma mi rianimo, sistemo il push-up e mi gli faccio incontro, inalberando dentatura candida e una mini da arresto. Il biondo mi saluta vago, strascicando oltre lo strascicabile la sua voce bassa e morbida; ancora non è entrato, che già mi appare dotato del mojito d'ordinanza. Si aggancia languido al bancone, camicia blu aperta sui pettorali lisci e moderatamente abbronzati (Caraibi? Lampados? e chi lo sa) e iniziamo una conversazione quasi interamente sostenuta dalla sottoscritta: lui sorride, annuisce, e inerpica due dita pigre su per il mio braccio destro fino ad approdarmi alla spalla e poi dietro l'orecchio. Sento già ribollirmi la faccia, e non soltanto quella. Lui giocherella coi miei orecchini e mi si appoggia al fianco, minando gravemente la mia lucidità mentale quando, nel girarsi verso il bancone per ordinare una birra (come? Ha già finito il mojito? ) mi struscia il pacco contro la coscia, e mi respira per un momento contro la gola. Ha il fiato caldo e dolce di menta, pensa te com'è il sapore. Mi sorride, il tesoruccio. A me e a quasi tutte le donne presenti, a essere sincera, perciò il difficile dovrebbe essere scrostarlo più che dal bancone dalle rapaci braccia femminili che si protendono verso di lui da ogni parte... ma finalmente, svariati drink alcolici pù tardi, si è fuori. "Facciamo due chiacchiere nella mia macchina?" aristrascica il nostro, allacciandomi la vita nella romantica atmosfera del parcheggio, così inebriante col suo dolce aroma di benzene. "La sua macchina" si rivela un'infernale spider che starebbe stretta alla Barbie. Bene, direi. Che qui più si sta stretti e meglio è. Le sue dita si incamminano lungo la mia coscia, che si è ulteriormente scoperta mentre sedevo in auto; le mutande non mi si vedono per un solo motivo, che probabilmente, minime come sono, sono scomparse su per la passera. Lo guardo mentre apre il cassettino, cerca qualcosa, scarta e si mette in bocca un gomma da masticare, poi si volta a mezzo dalla mia parte e sussurra: "Ne vuoi una anche tu... o vuoi assaggiare la mia?" Deglutisco a vuoto, sentendomi deficiente. Fortuna che la domanda era retorica. Lui si avvicina al rallentatore, mi poggia l'altra mano sulla guancia, abbracciandomela, e mi infila la lingua in bocca, gomma da masticare inclusa. Mi esplora con tutta calma, riprendendosi e ridandomi il chewingum, mentre la sua sinistra veleggia dalle parti dove dovrebbe trovarsi il perizoma, se ancora ci fosse. Lo sento, fradicia come sono gli rovinerò per sempre la pelle del sedile. Tra l'altro, mica facile farla venir pulita, 'sta tinta. Le dita del fanciullo da una parte mi accarezzano teneramente una guancia, e dall'altra mi affondano sempre più fra le cosce; e sono dita abili, cazzarola, mobili ed eccitanti da morire. Mi lascia la bocca solo per iniziare pigramente a leccarmela, dentro e fuori, gli occhioni chiusi e i riccioli biondi che mi sfiorano la faccia. Poi, quando meno me lo aspetto: Bingo! la sua mano sinistra ce l'ha fatta ad agganciare il mio perizoma, lo tira e se lo arriccia fra le dita, sollecitandomi violentemente labbra e clitoride, già agitati di loro: fa scorrere le dita sotto la stoffa, mi penetra appena, pizzica, struscia, accarezza, insomma dà fondo a tutto il repertorio, e senza mai smettere di giocare con la mia bocca. Non so dove ha imparato questa roba, ma il Cepu son sicura che non c'entra. L'altra mano si tuffa nello scollo della maglietta, mi preme il palmo contro un capezzolo, in un lento moto circolare. Mi gira verso di lui, infila deciso un ginocchio fra le mie cosce, poi armeggia con la cerniera dei jeans. Oggesù, stai a vedere che l'uomo mi vuole scopare qui, coram populo, in un parcheggio illuminato a giorno e comoda come nel cestello della lavatrice. Eh no, cicciuzzo, con tutta la fatica che ho fatto per arrivare fin qui almeno un letto me lo devi! Lo dissuado con mielate parole (e staccandogli a forza la mano dalla mia passera), inducendolo a trasferirsi nel mio lindo appartamento di zitella emancipata. Sul mio divano il nostro si appoggia morbidamente ai cuscini, si stiracchia e: sbadiglia. Come sarebbe a dire sbadiglia, boia mondo? Se dieci minuti fa ho dovuto disincagliarlo con le cattive dalle mie grandi labbra, adesso c'ha sonno, il piccolo? Non si fa così, non si fa! Mi siedo vicino a lui e mi struscio, mandando la mano destra a pascolare fra i pochi bottoni ancora allacciati della sua camicia. Ha la pelle fresca e liscia, come quella di una donna. Sta a vedere che si depila, il pupo. Non che me ne lamenti, anzi. Abbasso la testa, e gli infilo il naso nel collo, gli bacio dolcemente la gola, poi scendo a sbaciucchiargli il torace. Quando inizio a mordicchiargli i capezzoli, bontà sua, si rianima, mi infila la mano fra i capelli, dietro la nuca, mi solleva la testa per baciarmi. Era ora. L'altra mano l'ha parcheggiata sotto il mio sedere, che tanto è praticamente tutto scoperto, e prende a passeggiarmi le dita nel solco fra le natiche, ad accarezzarmi giusto dove tutto è molto più caldo, e bagnato, tentando ogni apertura, frugando con dolcezza, finché perdo un filo il controllo e gli mordo un labbro. Forte. Trasale, ma fortunatamente gradisce, e ricambia pure, denti e lingua a stuzzicarmi la bocca e il mento, poi il collo, il capezzolo sinistro che prende a succhiare, occhi chiusi; ci gioca con tutta calma, e quando già temo che la tetta destra inscenerà uno sciopero di protesta, ci poggia sopra la mano, se la fa sparire nel palmo (sì, è piccola, e allora?) e ricomincia il giochetto dei cerchi intorno al capezzolo. Sono bagnata ovunque, roba mia o sua chissene frega, e intanto ho assunto una posizione da paresi per permettergli di raggiungere con le dita ogni millimetro fra le mie cosce scivolose. Sa dove toccare, il piccolo, e ogni volta che ripassa avanti e indietro un'onda calda mi risale la pancia, fra piacere e solletico. Sto quasi per godere, peccato che sento anche le prime avvisaglie di un crampo devastante, e se non mi sposto alla veloce mi dovrà trascinare tutta annodata in pronto soccorso... ma non è che se me lo scollo di dosso si offende? Manovra diversiva, non tanto fine ma efficace: mano che gli risale la coscia e gli si ferma sul pacco, già abbondantemente in tiro, che gli stringo dolcemente fra le dita, sussurrando: "e se andassimo di sopra?" Detto fatto: manco il tempo di salire le scale che mi spinge con una certa decisione giù sul copriletto, e se sta lì a guardarmi in piedi, con l'occhio verdolino a mezz'asta e un sorrisetto paterno sulle labbra (un filino gonfie, per via del morso di prima). Mi si sdraia addosso, quasi un metro e novanta di uomo figo e tutto mio, da farci quello che voglio: mi dico la vita è ben bella, qualche volta. Soprattutto se lui ti cerca così subito la bocca, gli occhi chiusi e le mani dappertutto, e mentre ti bacia ti toglie quel che ti era rimasto addosso, e ti tocca, e ti si assesta sopra per farti sentire il cazzo duro per tutta la sua lunghezza larghezza e spessore, strusciandotelo sulla coscia nuda come il più consumato degli stripteaseurs. E poi scende con le labbra, si strizza le tette fra le mani e le prende in bocca, ci passa la lingua in mezzo e sopra, scende ancora, sento tutta la scia della sua saliva sulla pancia, si perde un po' nell'ombelico ma alla fine alla passera ci arriva, eccome se ci arriva, mi accarezza la piega della coscia con la bocca e la lingua, mi sporgo a guardare la sua bella testa fra le gambe, che lui mi apre spingendoci contro la mano aperta. Bacia e lecca e succhia da padreterno, il piccino, e quando mi infila dentro due dita ho ormai accantonato ogni mio residuo pregiudizio nei confronti degli ingegneri. Gli accarezzo debolmente i capelli, impigliandomi nei ricci, mentre lui finalmente mi scopre il clitoride, lo guarda un attimo come fosse il santissimo e poi lo prende in bocca, facendomi perdere ogni controllo delle mie funzioni mentali. Godo, godo un sacco, godo talmente tanto che quasi mi preoccupo: che mi ha fatto, il benedett'uomo, la macumba? Ma tutto, purtroppo, ha una fine, e, in preda ad un attacco di riconoscenza, e lo scosto per andargli sopra. Mi inginocchio a cavalcioni del suo bacino, gli slaccio i calzoni: meraviglia delle meraviglie, ha il cazzo ancora in tiro come prima, non come certi ometti che conosco io, che a leccare la figa si annoiano e gli sviene il pisello. Mi metto ostentatamente le dita in bocca, me le lecco con calma e poi comincio ad accarezzarglielo, sempre continuando a fissarlo. Ma lui gli occhi li chiude, stellina, e allora tanto vale mettersi comoda e ricambiare il favore. Mi fermo un momento a guardarlo, il suo cazzo, con le mie dita intorno; non sarà colossale ma ci si può divertire, e anche parecchio, direi. Ci giochicchio un po', in punta di lingua intorno al glande e poi giù fino in fondo, lo prendo appena in bocca e lo rilascio. Lo sento irrigidire gli addominali ogni volta che me lo infilo in bocca tutto, e un indistinto mormorio gli sorge dal fondo della gola, roba del tipo "mmmhah che brahvammmh--" Ecco, bravo, fammi il tifo, che io sono una che le lodi la stimolano a dare il meglio di sè. Sicché mi metto d'impegno, alterno bocca, lingua e dita fradice che ogni tanto gli infilo in bocca, mi lascio scivolare il suo cazzo contro il palmo e poi lo riprendo, lo risucchio lentamente, un millimetro alla volta, e poi a tradimento lo accolgo tutto fino in gola, strappandogli ogni volta via tutto il fiato dai polmoni. Il giochetto va avanti a lungo, anche perché ogni volta che mi accorgo che sta per venire cambio ritmo, o movimento; lui sbuffa e ride, ma mi lascia fare. I ricci biondi del suo pube sono zuppi di sudore e di saliva: decido di esagerare, e con le dita gli tento con cautela l'ingresso posteriore. Lui si irrigidisce appena, non so se è pudore o sono le unghie lunghe, poi si rilassa; il gioco della mia bocca e del mio dito si fa ritmico, incalzante. Tengo il suo cazzo in bocca, lo stuzzico con la lingua senza mai mollarlo. L'ingegnere intanto è passato dalle parole compiute alle vocali, più o meno aspirate, ma ha la correttezza di avvisarmi prima di venirmi in bocca: un'operazione abbastanza lunga, e tutto sommato non poi entusiasmante. Naturalmente, parlo per me. Lui sembra contento, direi. Per il momento prendo fiato, scivolo verso il bordo del letto. Lo guardo. Inerte, occhi chiusi. Bene, mi arrischio a scendere in cucina, speriamo non si offenda se non lo assisto nel post-orgasmo. Una coca e sei minuti dopo, lui è sempre immobile e a occhi chiusi, spiaccicato per tutta la sua lunghezza di traverso sul mio letto. Mi ci raggomitolo a fianco, mi struscio, gattesca che più non si può, lo solletico piano, elaborando languide fantasie sul prosieguo della serata. Lo accarezzo. Mi respira nell'orecchio, con un ritmo inquetantemente regolare. Ohè, ciccio, vabbè la curva discendente del maschio, ma, per tutti i rapporti Kinsey, non c'avevi 26 anni, te? Dov'è finita tutta quella frenesia che avevi addosso mezz'ora fa? Lo pizzico decisamente, e con cattiveria, ottenendo come unico risultato che si gira a pancia sotto, semitravolgendomi, e inizia pericolosamente a russare. Poche balle, moretta: il piccolo, al momento, DORME. E con l'alcol che ha in corpo chissà quando si sveglia, pure. Se c'abbiam fortuna, domattina per colazione. Ma io lo aspetto al varco, come no. Intanto, vassapere se a quest'ora faccio ancora in tempo a vedere Marzullo.
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13 anni fa
19silvia76,
34/37
Ultima visita: 2 anni fa
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La sorpresa
Ho una sorpresa per te, ma te la faccio vedere solo dopo…. Mauro le aveva sussurrato quella frase mentre la stava baciando sul collo e le sue dita si tuffavano nella sua intimità. Giulia era già eccitata dai suoi tocchi sapienti, la voglia selvaggia di spingerlo sul divano lì vicino e cavalcarlo fino a godere l’aveva portata ad avere le cosce fradice e le dita di Mauro facevano un rumore come di ciabattine bagnate in piscina ogni volta che andavano e venivano nella sua fessura stretta dalla posizione, all’impiedi dietro la porta.
Non avevano percorso nemmeno i pochi metri che li separavano dal divano prima di lasciarsi travolgere dall’eccitazione. Quelle parole le erano esplose in testa come un flash e adesso lei cercava in tutti i modi di farsi svelare il segreto ma lui voleva prima vederla perdersi nell’orgasmo come solo lei sapeva fare. Quelle parole servivano ad amplificare la sua eccitazione e da come le si stavano indurendo i capezzoli lui intuì che aveva fatto centro… Ti voglio dentro, voglio montarti sopra e voglio che tu ti lasci andare, che mi riempi tutta con i tuoi spruzzi, sono qui per te amore, dio come sei grosso, mi stai aprendo, ti sento, sento che mi allarghi tutta, vieni ti aspetto, ti prego vienimi dentro, no no, non posso venire subito, siiii, vengo, succhiami i capezzoli, mi fai morire, amore tienimi stretta, non so più dove sono….
Le ci vollero alcuni minuti per tornare completamente in sé, il piacere era stato improvviso ed intenso ma si sentiva protetta fra le sue braccia, lui le stava baciando le spalle nude con dolcezza, la stava coccolando sebbene lei avvertisse chiaramente dentro di sé quanto era eccitato e quanta voglia avesse di esploderle dentro il suo orgasmo….Come vuoi che mi metta? Mi giro, lo so che ti piace…. La visione del culetto sodo di lei che andava su e giù sul suo bacino, l’immagine ancora viva del suo viso stravolto dal piacere ed i muscoli che lei stava stringendo attorno alla sua asta, ebbero velocemente ragione della sua volontà di trattenersi ….Mmmm si amore, così ti prego non fermarti, si così mi vai venire, si si Giulia amore, ti riempio……Ssh, zitto, non parlare, sono qui, sssh….
Rimasero diversi minuti abbracciati, respirando il piacere reciproco dalle bocche così vicine, cercando con le mani il contatto della pelle, l’odore dei loro corpi, il battito dei loro cuori…..Adesso mi fai vedere la sorpresa!
L’espressione curiosa e maliziosa di lei cambiò in perplessità non appena lui prese la scatola e gliela porse…..Cos’è questo? Uno strapon Giulia. E come si mette, non sono pratica sai… una risata imbarazzata era tutto quello che in quel momento le riusciva. Certo, ne avevano parlato, sapeva della sua bisessualità, avevano fantasticato su questa possibilità ma non credeva che lui l’avrebbe accontentata. Ora stava indossando un’oggetto a forma di cuore, viola, tenuto al suo posto da quattro cinture che lui stava aggiustando e su cui stava posizionando un fallo di silicone, nero, dal diametro inferiore al membro di lui ma di lunghezza paragonabile…… Mmmm come sei eccitante amore, la mia donna con il cazzo, guardati allo specchio come sei sexy. Dai, facciamo una foto così, abbracciati….Quella frase le era uscita di bocca e ne era rimasta stupita lei stessa, la situazione la stava rapidamente eccitando e si sentiva dentro la voglia di andare oltre i suoi soliti limiti………Mmm, e così ti piace la tua donna con il cazzo, e dimmi, me lo faresti un pompino? Mi fai vedere come lo succhieresti ad un uomo?... Il gioco la stava eccitando, la visione di Mauro inginocchiato davanti a lei intento a succhiare quel fallo artificiale la stava mandando su di giri, le dava un senso di potere mai provato prima e ne poteva sentire l’effetto fra le cosce…..Prendi il lubrificante, ti voglio dentro, voglio che mi guardi mentre mi prendi…. Giulia percepì una fitta al basso ventre e come in trance si apprestò a fare quello che lui le chiedeva……Ti faccio male? Va bene così?.... Per tutta risposta sentì i talloni di lui premere sulle sue natiche e spingerla a fondo verso di se, si gli piaceva, vedeva il suo sguardo languido e la sua prepotente erezione, era abbandonato sul tavolo incapace di trattenere gemiti di piacere, intento solo a guardarla di tanto in tanto per farle capire quanto gli piaceva…. E’ difficile, faticoso, ma come fate voi maschi a resistere così a lungo quando prendete noi donne?... Il fallo entrava ed usciva ipnoticamente dal corpo di Mauro ed era lei a comandare il movimento ma si stava stancando….. E’ questione di allenamento, però adesso anche tu vedi le cose dal punto di vista maschile. Sei stanca, vuoi che ci fermiamo? No, voglio prenderti ancora, cambiamo posizione forse sono più comoda. Ok, mettiti i sandali così i tacchi ti alzano un po’, mi prendi da dietro in piedi…. Lui la sorprendeva sempre con la sua fantasia e questa posizione le piaceva, anche se non lo vedeva più in faccia godeva però della vista delle sue natiche aperte in cui lei affondava ora con più ritmo….Allunga una mano, toccamelo mentre mi prendi, ti prego….. Aaveva un’erezione incredibile, sentiva il suo cazzo pulsare di piacere nella sua mano ma non riusciva a mantenere il ritmo dell’inculata, a malincuore lasciò la presa ma si accorse che lui la sostituì all’istante. Lei aveva voglia di possederlo, sottometterlo, punirlo per averle fatto aspettare così a lungo un piacere tale, sentiva i suoi capezzoli strofinare sulla schiena di lui, la sua voglia colare fra le gambe, avrebbe voluto che lui potesse prenderla e sfogò la sua frustrazione con uno schiaffo sulle natiche….Si amore, sculacciami dai, più forte non mi fai male… Non era esperta e si capiva, gli schiaffi erano timidi ma evidentemente Mauro era ormai partito, la sua eccitazione lo stavano portando velocemente al culmine, lei sentiva il movimento della sua mano sempre più veloce alla ricerca dell’orgasmo liberatorio, lo invidiava ma lo amava per come si era concesso a lei, sentì il suo respiro diventare un rantolo, il corpo irrigidirsi una frazione per crollare improvvisamente sul piano del tavolo coperto del suo seme caldo…..Ti amo Giulia, mi hai fatto godere, sono tuo. Ti amo Mauro, sei incredibile, questa cosa è talmente eccitante, dobbiamo rifarla, vieni qui, ti voglio ancora…
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13 anni fa
fiammifero,
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Ultima visita: 4 anni fa
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Ritorno a casa
Dopo due settimane lontano da casa il ritorno in famiglia è sempre il momento più bello ed eccitante per un marito, soprattutto se questi di lavoro fa il militare. Federica, mia moglie, ha 25 anni è una donna bellissima, i suoi capelli corti fino alle spalle color mogano, che con la luce del sole lasciano intravedere delle leggere sfumature bordò incorniciano perfettamente i dolci lineamenti del suo viso. Si dice che gli occhi sono lo specchio dell’anima, i suoi riflettono limpidamente tutta la sua dolcezza e, con quella forma leggermente a mandorla, richiamano il tipico fascino orientale. Sotto uno di essi, il destro per la precisione, spostato poco al di sopra dello zigomo, c’è un piccolissimo neo che le dona un’aria da dama rinascimentale, è stata la prima cosa di lei della quale mi sono innamorato. Il fisico conservato molto bene da tanti anni di pallavolo non è venuto meno nonostante le fatiche della gravidanza ed il suo ventre conserva ancora tutta la sua innocente sensualità di giovane ragazza, solo che a differenza di prima ora sembra ti sorrida con quella piccola cicatrice poco sopra l’inguine che somiglia tanto ad una bocca sorridente. Quel piccolo taglio mi fa impazzire, lo accarezzo di continuo per me, anzi per noi è la testimonianza di un sogno d’amore coronato con la nascita della nostra meravigliosa bambina. Non è tanto alta a dire la verità , ma è molto ben distribuita. Il suo decolté mi fa impazzire, sembra modellato da un Dio greco e anche se lei lamenta il fatto che sia leggermente cadente per via dall’allattamento. Per me non ne esistono di più belli. Lo amo, mi piace e mi eccita al punto da volerlo avere sempre sotto le mie mani e non appena posso vado a darle una palpata come a non volerne dimenticare forma e consistenza. I suoi capezzoli sono morbidissimi e quando si induriscono per l’eccitazione non riesco a non avvicinarvici la bocca per baciarli e leccarli tutti. Il suo sedere poi dovreste vederlo. ODDIO MIO QUANTO E’ BELLO!!! Botticelli è risorto in una sera di ottobre di quel lontano 1986 per dare vita alla sua ultima e più bella opera d’arte. Amo abbracciarla da dietro mentre stira o lava i piatti e strusciare su di esso tutta la mia virilità e la mia eccitazione. Per me è una venere ogni volta che la vedo in lingerie mi manca il respiro, le mani mi incominciano a sudare, l’eccitazione sale e da sotto le mutande sento il mio pene che sembra voler schizzare fuori quasi a volersi godere anche lui lo spettacolo. La amo più di ogni altra cosa al mondo è la mia principessa. Poi c’è mia figlia Giulia, una bimba di due anni, iperattiva che ti porta via forza e tempo in quantità industriale ma che alla fine quando ti guarda, ti sorride o più semplicemente ti chiama senti il cuore che ti si scoglie e anche se fino ad un minuto prima piangeva per qualche capriccio la riempi di coccole. E’ la nostra gioia, ci basta guardarla per dimenticare tutti i pensieri ed i problemi che affrontiamo quotidianamente. Ha una chioma biondissima e due occhi che sprizzano una furbizia inimmaginabile per una bimba di quell’età . Infine ci sono io Thomas, ho 30 anni e da 12 sono arruolato nell’esercito. Sono Caporal Maggiore Capo, ancora uno scatto ed avrò raggiunto l’apice della mia modesta carriera. Ma d’altro canto a me non interessa diventare chissà chi per fare chissà cosa. Per me la cosa più importante è avere un lavoro che mi permetta di realizzare tutti i sogni di mia moglie e della mia bambina. Ogni tanto per lavoro mi assento per qualche settimana di polveriera o per un mese di campo oppure per un’attività congiunta con le altre forze dell’ordine in qualche città dell’ Italia. Questa volta mi è toccata una polveriera a Mantova. Due settimane di turni, giri di pattuglia, allarmi di primo tempo e poche ore di sonno in una struttura fatiscente e sconsolatamente abbandonata con un solo maresciallo a gestirla nella quale teoricamente dovrebbero essere conservati missili o armamenti vari ma che in realtà contiene qualche ferraglia abbandonata ed alcuni autoveicoli in disuso. Per tutti quei benedetti quattordici giorni non ho pensato ad altro a quale sorpresa preparale, come poter soddisfare ogni suo più piccolo desiderio sapendo che il tempo nella vita di due coniugi impegnati tra lavoro, famiglia e figli è pressoché nullo. Quale regalo poterle fare per “giustificare†in qualche modo quell’innaturale senso di colpa che giaceva dentro di me solo per aver adempiuto nient’altro che al mio dovere. Non ero mica andato in vacanza all’estero, non ero mica uscito con gli amici il sabato sera per andare in discoteca o ancora peggio non l’avevo mica tradita. Eppure lui era là , quel bastardo, incomprensibile e fastidiosissimo senso di colpa era li a farmi stare male e per quanto io cercassi con tutto me stesso di convincermi che non aveva senso avere rimorsi nei confronti del mio lavoro, egli rimaneva costantemente in me come una cozza è attaccata al suo scoglio. Per questo cercavo continuamente in me la consapevolezza che alla fine questa è la vita soprattutto quella militare che ti porta a stare lontano dai tuoi affetti. Lo sapevo e l’ho sempre saputo ma quando non è più un discorso vincolato solo a te ti rendi conto che la fatica non la fai solo tu nel dover partire e stare lontano dagli affetti, ma la fanno soprattutto loro che subiscono in qualche modo la tua assenza. Forse era proprio per questo che mi sentivo così in colpa, ho passato la maggior parte della mia vita a leccarmi le ferite inferte da una famiglia priva di struttura, di un padre assente, di parenti che non esistevano, di una famiglia priva di ogni fondamento dove i ricordi più belli sono legati ai momenti in cui io non ero con loro. Proprio ora che ero riuscito a costruire una famiglia tutta mia avrei fatto di tutto pur di non farle mancare niente. Ero andato a fare un campo, niente di più, per giunta profumatamente pagato dal momento che percepivo 640 euro a settimana di extra-bugget. Ma non mi importava dei soldi! In quel momento per me era più grande il fastidio di aver privato mia figlia per due settimane di poter giocare con il suo babbo e mia moglie di poter godere di tutte le attenzioni che un marito innamorato pazzo di lei le poteva donare. “BEATA LA FAMIGLIA DOVE PARTIRE VUOL DIR SOFFERENZA E ARRIVO VUOL DIR GIOIA†, non ricordo quale santo lo diceva, forse San Pio o forse San vattelappesca. Non è importante e a dirla tutta la trovo anche un po’ banale come frase, ma durante il viaggio di ritorno da Cervia in quel cacciamali, durante tutta la durata di quello scomodissimo viaggio seduto in quel rottame di un pullman, non sono riuscito a trovare un solo motivo per il quale quella frase non calzasse alla perfezione. Ma purtroppo la vita è così, e con il tempo il senso di colpa scema gradualmente a favore della convinzione che quando si è capo famiglia si hanno delle responsabilità nei confronti dei propri cari. Per questo quotidianamente non faccio altro che pensare a come poter renderli felici, è il mio pensiero fisso sin da quando sono entrati come dei fulmini a ciel sereno nella mia vita. Siamo una famiglia ed io ne sono il punto di riferimento ed è mio preciso compito prendermi cura di loro in tutto e per tutto. Durante quei giorni tutto mi è mancato di loro, i capricci della bimba, il profumo della pelle di Federica, le faccine birbe di Giulia, le paranoie di una moglie che si vede sempre tutta ciccia e brufoli per dirla come nella nota pubblicità . Persino i suoi genitori mi mancavano, sebbene con la suocera litighi un giorno si e l’altro pure sentivo di aver bisogno del loro costante ed assillante volerci aiutare a tutti i costi. Eh si, purtroppo l’essere umano è fatto così, prima desidera avere una famiglia sua e si lamenta che non trova la donna giusta, quando ce l’ha si lamenta della moglie assillante e dei suoceri invadenti ma quando vi è lontano lamenta la loro mancanza rendendosi conto di non poter fare a meno di tutto ciò. L’essere umano è la creatura più complessa e strana che Dio abbia creato, anzi a dirla tutto secondo me esso è la dimostrazione che anche ad un’entità superiore come lui tutte le ciambelle non riescono col buco. Arrivato quel fatidico giovedì salii sul pullman che mi riportava da Mantova a Rimini. Il viaggio seduto su quegli stretti sedili di vera finta pelle ed imbottiti di vera finta spugna rendeva ancora più lungo un viaggio già reso infinito dai 90 km/h di velocità di punta di quel rumorosissimo mezzo e dall’impazienza di rivedere le mie due gioie più grandi. Durante il viaggio di ritorno ci fermammo in un’ autogrill e cercai qualcosa di carino per la bimba. Trovai un peluche, una foca bianca con il pelo morbidissimo e gli occhioni grossi come due noci ma non del tutto convinto la riposai. Più in là , vicino lo scaffale dei cd vidi un vasetto di Didò e mi ricordai di quanto a Giulia piacesse lavorare la pasta come la sua affezionatissima bis nonna. Fatto, la bimba era sistemata. Arrivati a Rimini mi affrettai a scaricare i bagagli posare fucile, maschera ed elmetto non senza ricorrere a qualche vecchio trucco da naione per saltare la fila infischiandomene se qualche collega brontolava e mi mandava platealmente a quel paese, “GLI PASSERA’†pensai tra me e me. Caricati i bagagli in macchina andai al centro commerciale e mi procurai tutto quello che mi serviva. Candele profumate, spumante, baci perugina. Entrai nel negozio della yamhamay e le comprai un completo intimo molto sexy poi in un negozio di intimo per uomo dove presi un completo intimo della navigare per me. Per lei scelsi un reggiseno senza imbottitura corredato da canotta e slip modello brasiliana, tutto rigorosamente in cotone memore della sua intolleranza per la microfibra o il sintetico. Per me andai sul classico ed optai per una magliettina intima ed un paio boxer aderenti neri. Finito di fare compre partii alla volta di casa, arrivai in paese alle 11:35 non appena la vidi, le andai incontro. Mi stava aspettando sul ciglio della porta della casa dei miei suoceri con in braccio la bambina. Salutai prima Federica, le diedi un bacio appassionatissimo, le nostre lingue sembravano doversi annodare come i lacci delle scarpe che formano quei fastidiosissimi nodi impossibili da sciogliere, poi salutai la piccola e la strinsi forte a me. Entrammo in casa e ci sedemmo a tavola per pranzare. Appena finito di mangiare inventai una scusa per potermi allontanare ed andare a prepararle la serata. Mi recai dalla fioraia del paese e mi procurai dei petali di rosa, poi andai a casa e incominciai a sistemare il tutto. Mentre misi a masterizzare il cd con le canzoni che mi ero preparato durante la mia assenza cosparsi il letto di petali e baci perugina. Con quella trapunta blu il letto sembrava uno scorcio di cielo pieno di stelle luminose che facevano capolino fra un cumulo frastagliato di nuvole. Al centro del letto sistemai con cura il pacchetto contenente il completo che le avevo comprato, sembrava quasi che stessi sistemando la punta dell’albero di Natale lo giravo e rigiravo cercando la posizione perfetta. Presi cinque cravatte dal mio armadio e le sistemai sul comò vicino al letto, sarebbero servite per realizzare una delle sue più grandi fantasie, e cioè quella di legarmi, bendarmi e fare di me quello che voleva. Successivamente sistemai accuratamente le candele per la camera da letto e non appena finita la masterizzazione misi il cd nel lettore per provarlo, funzionava! In sala da pranzo incrociai sul tavolo della sala due calici da spumante e preparai il ghiaccio necessario a riempire il suaglass nel quale poi le avrei messo lo spumante. Fatto questo non rimaneva che attendere i favori delle tenebre ma soprattutto il sopraggiungere del sonno alla piccola. Non appena si addormentò la bimba a casa dei nonni scattò il fatidico momento. Dissi a Federica di aspettare dieci minuti prima di venire a casa, e andai a dare il via alla serata. Accesi le candele, feci partire la musica e riempito il suaglass di ghiaccio vi infilai dentro lo spumante e lo misi accanto ai calici. Non appena finii di preparare il tutto sentii suonare alla porta, aprii. Era lei. Bella come il sole, il suo fascino era tutto nella semplicità dei suoi jeans e di quella maglia color salmone. La introdussi in casa, coprendole con le mani gli occhi. Quando le tolsi senza neanche guardare lo spumante si girò e mi diede un bacio intensissimo, non le interessava quanto meravigliosa potesse essere la sorpresa, comunque in cuor suo sapeva che le avrei fatto passare una serata indimenticabile e per questo mi ringraziava a prescindere. Stappai lo spumante e brindammo a noi, al nostro amore, alla sua bellezza, la guardai negli occhi e le ricordai, come se ce ne fosse stato bisogno, quanto lei fosse importante per me. Lo feci con quell'eccitazione mista a paura che di solito è sita negli adolescenti al primo appuntamento. Il mio cuore batteva talmente forte che stando zitti si poteva sentire scandito ogni singolo battito. Non riuscivo a smettere di guardarla, quella sera era più bella del solito, i suoi occhi sembravano essere uno specchio magico che riusciva a mettere a nudo tutte le mie fragilità e le mie paure, capii ancora di più che lei era la parte più importante di me quella senza la quale il mio cuore non avrebbe mai potuto pulsare. La baciai una volta e un'altra e un’altra ancora. Persi il conto del numero dei baci che ci scambiammo, la passione ci fece perdere la cognizione del tempo, e non ci rendemmo conto di quanto tempo le nostre labbra rimasero attaccate ma sinceramente non ci interessava, non avevamo alcuna fretta. L'unica cosa che contava era che io e lei eravamo li, soli, liberi di dare sfogo alle nostre passioni più sfrenate. Come due bambini che escono per la prima volta da soli per la testa ci scorreva velocissimo tutto quello che avremmo potuto e voluto fare in quella serata. La portai in camera da letto, dall’espressione del suo viso esterrefatto e sorridente capii che apprezzò moltissimo. “SEI MATTO†esclamò con un filo di fiato. Ammirò le candele e ne apprezzò il profumo e l’atmosfera che esse con la loro tremolante luce creavano. Fece il giro del letto sfiorando con la mano i petali adagiativi sopra come a volerli accarezzare. Vide il pacchetto posto al centro del letto, lo prese, mi guardò, sorrise e con dolce ipocrisia mi chiese: “E’ MIO?†“NO E’ PER ME†risposi sorridendo. Le piacque molto, “ASPETTA UN’ ATTIMO†mi disse ed entrò di corsa nel bagno per cambiarsi. Non appena tornò mi si bloccò il fiato. Sembrava una venere. Quel completo le sembrava disegnato addosso. I suoi seni calzavano in quel reggiseno come se li avessero presi come stampi per formare quelle coppe. La canotta cadeva giù morbida sui fianchi e lasciava intravedere gli slip che poco celavano all’immaginazione. L’abbracciai, ci baciammo e ci adagiammo dolcemente sul letto incuranti dei petali e dei cioccolatini, incominciai ad accarezzarle i seni, morbidissimi e scesi nella pancia. Con le dita sfiorai la cicatrice del parto quasi a volerla salutare ed infine finìì inevitabilmente per massaggiarle il suo sedere esaltato da quegli slip. Mi sfilò la camicia e mi baciò il petto, era meraviglioso. I brividi mi scesero per tutta la schiena fino al coccige. La sua bocca era liscia come la seta e la sua lingua morbida sembrava volesse avidamente assaggiare ogni più piccolo pezzo della mia pelle. Mi sfilò i pantaloni e vide le mie mutande nuove, erano gonfie di voglia, erano gonfie di lei, “BELLE, TI DONANO†mi disse sorridendo, “SPECIE ORA CHE SONO COSI’ GONFIEâ€. Le sfilai da canotta e subito dopo il reggiseno e mi apparsero in tutta la loro soffice bellezza quei seni che tante volte avevo visto, toccato e baciato, ma che quella sera avevano un qualcosa di diverso, qualcosa di poetico. Erano più belli, tondi e i capezzoli sembravano due ciliegie gustosissime da assaporare con estrema dolcezza. La feci sdraiare in posizione prona, ed incominciai a massaggiarla. Le mie mani si muovevano sinuosamente come a volerle trasmettere tutto l'amore, l’eccitazione e la voglia che provavo in quel momento. Le massaggiai le spalle poi passai alla schiena e scesi per tutta la colonna vertebrale. Arrivai al sedere, mi abbassai e incominciai a baciarlo da sopra quegli slip che lo incorniciavano come fosse un’opera d’arte. Come preso da un’ istinto animale presi un lembo di quegli slip tra i denti e con decisa dolcezza glieli feci scorrere giù. MENTRE le sfilavo gli slip le mie labbra accarezzavano quelle gambe candide e lisce, sentivo che l’eccitazione irrompeva sempre più in noi come un fiume in piena che sfonda gli argini, argini che per noi erano rappresentati dai nostri freni inibitori. Risalii di nuovo verso il suo sedere e incominciai a leccarla fra le gambe, sentii il sapore della sua figa bagnata, l’odore della sua eccitazione, i gemiti che accompagnavano il suo sempre più crescente piacere. “SI COSÃŒ! CONTINUA, NON FERMARTI, MI FAI MORIRE!!!†mi implorò con la stessa pietà usata da un prigioniero nei riguardi del proprio carceriere. Proprio quando pensavo ch e era in balia delle mie attenzioni si rizzò su, e scese dal letto. Mi sfilò i boxer e diede un dolce bacio a stampo nella punta del mio pene già durissimo. La vidi che andò vicino al comò e prese le cravatte. “SDRAIATI!†mi ordinò. Con una cravatta mi bendò, sparì dalla mia visuale e di colpo il buio mi circondò. Sentii che mi allargava le braccia, uno alla volta legava i miei polsi alla rete del letto. Dopo toccò alle gambe, ero completamente suo. Poteva farmi quello che voleva ed io non avrei potuto fare niente, ma soprattutto non potevo sapere cosa aspettarmi e questo mi eccitava ancora di più. Incominciò a baciarmi, senza staccare mai le labbra scese al soffermandosi nel collo e proseguendo nel mio petto. La sua lingua incominciò a giocare con i miei capezzoli, di solito non le permettevo di farlo, sapeva che mi faceva impazzire di solletico ma quella sera ero suo e soprattutto ero completamente legato e bendato. Non potei fare niente, si era calata perfettamente nel suo nuovo ruolo di romantica aguzzina, infatti stavo morendo avrei voluto fermarla ma non potevo, le chiedevo di smettere ma lei continuava imperterrita. Si interruppe ed io tirai un sospiro di sollievo ma fu una breve sosta. Rabbrividii improvvisamente! Il mio capezzolo di destra si congelò, prese un cubetto di ghiaccio dal suaglass, lo mise in bocca facendone fuoriuscire una piccola estremità fra le labbra ed incomincio a massaggiare il capezzolo. Successivamente passò all’altro, era la cosa più fastidiosa ma più eccitante che mi avesse mai fatto e pertanto la lasciai fare. Scorse per tutto il petto, scese sulla pancia, i brividi erano sempre più forti ma non c’era verso di poter fermare quell’uragano di eccitazione. Mi aspettai che da un momento all’altro praticasse quella stupenda sevizia anche sul pene, ma non lo fece! Passò per la coscia destra e arrivò alle palle. Senza che me ne resi quasi conto esclamai “ODDIO, CHE SPETTACOLO È MERAVIGLIOSO! TI AMO PRINCIPESSA NON FERMARTI NEANCHE SE TI IMPLORO DI FARLO.†In realtà non c’era neanche bisogno di chiederglielo, lei sembrava aver disconnesso le orecchie e continuò imperterrita nella sua dolce tortura. Dalle palle fu un’ attimo e salì lungo tutto il mio pisello gonfio di voglia. Arrivò alla cappella ed incominciò dolcemente ad infliggergli la sua personale vendetta. “AAAAAA CHE BELLO, SIIIIII AMORE MIO È TREMENDAMENTE BELLO!†Dopo qualche minuto di quella meravigliosa sofferenza scostò la bocca, posò il ghiaccio ed incominciò a succhiare morbidamente la mia cappella, sembrava stesse mangiando un ciupa ciups. Successivamente lo prese tutto in bocca, lo fece con decisione ma con tutta la dolcezza di cui era capace. Incominciò a salire e scendere e mentre lo faceva con la lingua massaggiava dall’interno tutto il membro e con una mano mi massaggiava le palle cercando di stuzzicarmi il l’ano con il dito medio. La golosità che ci metteva nel fare quel pompino dava l’impressione di una donna che si gustava dopo tantissimo tempo il suo gelato preferito. Sentivo che ci metteva la stessa dedizione di un’artista impegnato nella realizzazione della sua opera d’arte. Era una situazione meravigliosa, Io non potevo vederla, lei non poteva parlarmi ma in quel momento capii che avrebbe voluto dirmi qualcosa: “TI AMO AMORE MIO, SEI TUTTA LA MIA VITA!â€. Oramai sopraffatto ed impotente dinnanzi a quell’uragano di donna come un topo catturato da un cobra accennai con la testa un segno di assenso come in preda ad una crisi mistica come a dire “ANCHE IO PRINCIPESSA, SEI I MIEI OCCHI, IL MIO CUORE, LA MIA ANIMA!â€. Sebbene quel breve dialogo non ci sia mai stato per noi è come se avessimo realmente parlato e fosse stato il più intenso dialogo mai fatto tra di noi. Dentro di me stentavo a riconoscerla, sembrava un’altra donna. Non era più quella ragazza insicura e timida che si vergognava di rilasciare i propri freni inibitori con l’uomo che amava, era una donna, una donna navigata, una di quella che sembra aver avuto mille amanti. Non una puttana no, le puttane non ci mettono tutto l’amore e la passione che in quel momento lei mi stava trasmettendo. Per la prima volta nella sua vita lei si era lasciata andare completamente trasformandosi in una sorta di stupendo Mr Hyde, ma la cosa più bella era che non mi spaventava affatto, anzi mi eccitava ancora di più. Di colpo si fermò, sfilò quel membro duro dalla bocca, sentivo che era ricoperto della sua saliva, la sentivo scivolare lungo tutta l’asta e adagiarsi sui peli. Non resistei più e alzai un po’ la testa e, favorito da una piega della cravatta che mi copriva gli occhi, sbirciai per cercare di vedere quale fosse la sua prossima mossa. Intravidi il mio pene, fieramente eretto, la luce soffusa e tremante delle candele lo faceva sbrilluccicare come un’ albero di Natale. Richiusi gli occhi e riadagiai la testa sul cuscino. Improvvisamente sentii un calore improvviso nelle palle, era lei. Le prese in bocca e incominciò a succhiarle dolcemente mentre con la punta del dito continuava a giocherellare e a penetrare il mio ano. Muoveva la bocca lentamente ed incominciò a simulare una meravigliosa, dolce e sensuale masticazione. Ero in preda al delirio e le dissi “AMORE MIO SEI MERAVIGLIOSA†a quelle parole si mise a cavalcioni sul mio viso e incominciammo uno dei più bei 69 della mia vita. Lei riprese li dove aveva lasciato con il suo pompino ed io incominciai a leccarle la figa grondante di voglia. Che meravigliosa sensazione, stavamo godendo ognuno dei piaceri dell’altro. Andammo avanti per un po’ poi lei si alzò e si recò di nuovo nel comò, aprii un cassetto e vi estrasse qualcosa. Ritornò nella stessa posizione di poco prima così ripresi a leccarla. Il sapore e l’odore del suo umore mi facevano impazzire, la mia lingua era ricoperta della sua voglia e quel sapore dolcemente acre mandava in visibilio le papille gustative. Ad un tratto udii un leggero ronzio e sentii qualcosa di molto diverso dal dito di prima che giocava con il mio l’ano. Era un vibratore! “ODDIO MIO AMORE CHE FAI?†“SCCCCCHHHHHH!†mi azzittii immediatamente lei. Ricominciò con il pompino e mentre riprendeva a gustarmi intraprese un massaggio circolare nell’ano con il suo nuovo giocattolo. Non potevo fare altro che stare fermo, rilassato e godermi questa sua nuova ed eccitantissima supplizia. La punta del vibratore sembrava voler farsi largo sempre di più nel mio orifizio fino a che non penetrò per almeno 6-7 cm. Provai del dolore e capii quanto per una donna possa essere difficile accondiscendere alle richieste di un marito. Incominciò un’azione combinata di sali e scendi della bocca sul mio pene e dentro e fuori nel mio culo. Provavo del dolore ma mi piaceva e la implorai di continuare. Non dovetti chiederlo troppe volte, anzi di sicuro non serviva neanche una volta. Andò avanti per alcuni minuti e sentivo la punta di quell’arnese che mi spingeva la prostata procurandomi un piacevolissimo fastidio. Io intanto continuavo a leccarla e la mia lingua, a sua volta, si faceva largo nella sua figa. Penetrai quanto più riuscivo muovendola dapprima dentro e fuori e poi in senso circolare. A quel movimento lei si bloccò ed emise un gemito che si propagò per tutto il mio pene. Le vibrazioni emesse da quel gemito mi diedero un piacere nuovo, una sensazione mai provata prima. Alla fine di questo stupendo gioco lei si alzò si girò e incominciò a cavalcarmi. Il mio pene non dovette fare troppi sforzi per entrare visto lo stato di lubrificazione di entrambi. Sentivo la sua figa bollente sembrava di aver messo il pene in un forno acceso a 180° da due ore. Le pareti che lo circondavano erano lisce, calde, morbide e completamente ricoperte dal suo desiderio. La implorai di levarmi la benda, lo fece, la guardai e la vedevo in tutta la sua statuaria bellezza che mi cavalcava, mi sentivo come un cavallo imbizzarrito che veniva domato dalla propria caw-girl in un rodeo. Le sue tette ballavano a ritmo dei colpi incessanti di quel rapporto e il suo viso si levo verso l’alto con gli occhi chiusi dal piacere. Sembrava quasi che io non esistessi quando la sentii gemere “DAI AMORE SEI MERAVIGLIOSO, COME E’ DURO MI FAI IMPAZZIRE!†Vidi la punta della lingua fuoriuscire dalla sua bocca socchiusa e posarsi sul labbro superiore e pensai che finalmente per una volta eravamo riusciti a soddisfarci completamente senza avere alcun pensiero o freno. Eravamo li sdraiati, nudi sul letto io sotto e lei sopra che mi cavalcava e per la prima volta lo faceva con la mente completamente sgombra da ogni sorta di pudore. Ad un tratto smise di cavalcarmi, senza uscire sfruttò la posizione per far si che il mio pisello la penetrasse il più infondo possibile ed incominciò a muovere il bacino avanti ed indietro molto lentamente. Fu il tripudio di entrambi non resistemmo più di 4 o 5 movimenti che sentii il mio pene gonfiarsi come non mai ed esplodere tutto il suo amore. Anche lei venne e i nostri gemiti si unirono all’unisono creando una meravigliosa sinfonia orgasmica. Sentivo il mio sperma fuoriuscire dall’uretra con la pressione di un’ idrante come nel vano tentativo di cercare di spegnere quell’incendio che si era acceso in lei. La sua figa grondava del più intenso orgasmo mai provato, mentre stava venendo e mi faceva impazzire rendermi conto che ogni singolo muscolo del suo corpo si prodigava solo ed esclusivamente in quell’orgasmo. Calmati momentaneamente i nostri istinti lei mi slegò le braccia, ci abbracciammo incuranti del fatto che l’uno era ancora dentro l’altra. Ci scambiammo altri baci, ci coccolammo, ci accarezzammo eravamo contentissimi. Nel momento subito dopo aver fatto l’amore era non pensavamo nient’altro che a noi, alle sensazioni provate e a quelle che avremmo provato ancora. Era come se tutto quello che ci circondava, il lavoro, la famiglia la figlia per un’ attimo non ci fossero mai stati eravamo totalmente assuefatti dal piacere. I suoi occhi brillavano di luce nuova e una lacrima sembrava fare capolino dall’occhio sinistro. Non servì dire niente, non serviva dire cose come: “grazieâ€, “ti amo†oppure â€Ã¨ stato bellissimoâ€, era tutto li in quell’intenso e prolungato sguardo che ci stavamo scambiando. Lei era mia ed io ero suo, ci appartenevamo l’uno all’altra completamente. Non so per quanto rimanemmo abbracciati, sarebbe potuta essere mezzora come un’ora a noi non interessava l’importante era che noi ci amavamo i nostri corpi nudi e sudati erano li a testimoniarlo. Dopo un po’ che eravamo sdraiati sul letto lei mi guardò con quegli occhi sbarazzini, non dovette dirmi niente la capìì al volo ed infatti sentita la sua mano che riprendeva a massaggiare le palle il mio pene si eresse di nuovo come fosse stato attraversato da una nuova e impetuosa scossa di vitalità . Mi slegò i piedi mi fece spostare e si adagiò in posizione supina. Allungò le braccia verso di me come una fa una bimba quando vede ritornare il proprio babbo dal lavoro. Mi adagiai delicatamente lungo il suo corpo e le sue braccia mi cinsero improvvisamente come a non volermi lasciare scappare, come a dire che io ero suo e che non mi avrebbe mai lasciato andare. La punta del mio pene incominciò a sfiorare i peli della sua figa e poi cominciò un delicato massaggio sulle grandi labbra. Lei emise un gemito che trasondava tutta la sua passione e mi disse: “RIPARTIAMO?â€, non le feci finire la parola che infilai tutto il mio pene nella sua figa vogliosa ed incominciai a infilarlo ed estrarlo. Sapevo che la faceva impazzire difatti dopo 4 o 5 volte che entravo ed uscivo mi guardò quasi indispettita e disse: “AMORE BASTA, INFILALO E FAMMI GODERE!!!â€. A quello che più che una richiesta era un’ ordine, non potei dire di no ed entrai con tutto il mio pene dentro di lei. La sentii gemere di piacere ed esclamare un soddisfatto e compiaciuto “OOOOOO!!!†. Raggiunse un nuovo e intenso orgasmo ed il mio pisello mentre lei veniva fu serrato dalla contrazione delle sue grandi labbra. Potevo chiaramente sentire il frutto di quell’orgasmo inondare tutto il mio membro. Era calda, quasi bollente. Mi fece uscire e mi fece mettere a cavalcioni sopra di lei, prese il mio pene tra le mani e incominciò a segarmelo. Bastarono pochi movimenti che l’orgasmo arrivò improvviso. Le inondai le tette di sperma e alcuni schizzi raggiunsero addirittura la viso. Il capezzolo di destra non si vedeva più ricoperto da quella calda crema color avorio. La soddisfazione di entrambi era totale e non appena ci fummo ripuliti ci rimettemmo a letto e ci stringemmo in un dolce abbraccio, poco dopo ormai esausti, ci addormentammo ma non prima che lei mi desse un’ ultimo bacio sussurrandomi un flebile ma intenso “grazie amore mio, ti amo!â€. C.S. 1981
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13 anni fa
Trasgressivi8186,
30/30
Ultima visita: 13 anni fa
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2 SOGNI
Nel dormiveglia prima del profondo sonno:Un lungo cardigan di lana che da fastidio alla pelle aperto davanti, indossato dal tuo corpo nudo e null'altro addosso.I miei occhi fissi sul tuo dorso e il mio sguardo dentro il tuo corpo mentre nell'anima il velo diabolico della mia eccitazione fa nascere in me la voglia di brandire nell'intera mano il tuo sesso mentre cola di piacere sul mio palmo prima per proseguire poi lungo il braccio e con l'altra stringerti fino al male il collo mentre il tono ormai scuro della mia voce ti ordina di godere nel silenzio esclamando: "Stai zitta e godi per me"Attimi prima al risveglio:Vestita con poco, coperta solo da scarpe con il tacco sottile e alto che lasciano vedere il piede nudo a contorno delle tue splendide gambe e da una maglietta attillata che arriva appena sopra l'ombelico e nulla più se non il tuo desiderio che leggi nei miei occhi.Mi aspetti in una stanza vuota seduta sul bordo di una sedia di legno laccata di giallo, con il piede destro in avanti appoggiato tutto per bene in terra, mentre l'altro rimane indietro e piegato perché appoggiato al terreno solo sull'avampiede costringendo così il ginocchio sinistro verso l'esterno mostrandomi il paradiso al miele tra le tue gambe.Il tuo busto è in avanti e gli avambracci appoggiati appena sopra le ginocchia; quasi unite le mani creano con le dita la forma del mio sesso che simuli di assaggiare tra le tue labbra umide che ora ti stai leccando per fermare il mio sapore sul tuo corpo, sul tuo desiderio.
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13 anni fa
Poetidelpiacere,
28/35
Ultima visita: 5 anni fa
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Incontro al buio
Premetto che la vicenda in questione mi e accaduta una settimana fa' . Vengo contattato da una coppia , soliti approcci , mail , cellulare e il marito mi dice che lei vuole vedermi in cam organizziamo e cosi ci vediamo , lei mi vede ma io non vedo lei , era curiosa di vedere la mia faccia e nient'altro , mi dice ti aspetto sabato da noi . Mi preparo per il sabato all'ora prefissata mi faccio trovare all'appuntamento e trovo lui che mi dice si sta preparando tra 10 minuti vai io porto fuori il cane e arrivo , aspetto 10 minuti a mi accingo ad entrare , mi apre il cancelletto e mi dice dove andare ( era pieno di piccole villette ) mi incammino ed in 5 minuti sono li davanti alla loro porta mi apre una dea di 180 cm fisico perfetto , non una curva sbagliata capelli nero corvino , occhi verdi , un sorriso ammaliante . Mi fa' accomodare e iniziamo a chiacchierare , il tema era generale , ad un certo punto mi dice , ma non senti che caldo ? Io rispondo che si effettivamente faceva caldo e lei a quel punto si inzia a spogliare e rimane in perizoma, reggiseno ed autoreggenti con un paio di scarpe con tacco vertiginoso , io le chiedo scusa ma tuo marito , e lei di rimando mi dice che rimarra' fuori fino a che io non usciro' Cosi mi spoglio anche io , Mi avvicino ed inizio a massaggiarle la schiena e baciarla sul collo , lei si gira di scatto e avvicina le sue labbra alle mie e ci baciamo appassionatamente , in un attimo lei mi sbottona la patta e si mette il mio membro in bocca , da li in avanti non ci siamo piu fermati e stato un sussegguirsi di sesso senza soste in varie posizioni e ovunque nella loro casetta , dopo circa 3 orette lei ed io stanchi a letto ci coccolavamo un po , quando squilla il suo cellulare , era lui intirizzito dal freddo che si lamentava della lunga attesa , cosi mio malgrado mi vedo costretto ad un ultimo bacio appassionato e mi rivesto . Lei nel accomiatarsi mi sussurra all'orecchio tu non te ne sei accorto, eri troppo preso a venire, ma lo sai che ho preso il tuo sperma che mi colava tra le gambe con un dito e me lo sono leccato a dovere? ...mmm...che bello...!!! Sei stato meraviglioso ... Un grazie a tutti e scusate se ho commesso qualche errore un bacio !
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3
13 anni fa
admin, 75
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