Lei era atea!
Non aveva mai creduto alle leggende metropolitane su esorcismi, diavoli e demoni.
Tutte cretinerie tramandate.
Per lo meno, era quello che aveva pensato fino all’incontro con Michel: non tanto all’incontro, pensò, quanto alla conoscenza, soprattutto quella carnale.
Lo stava guardando, mentre si spogliava e con la mente tornò alla settimana prima, esattamente sull’autobus 66.
Sorrise mentalmente pensando che con un altro sei, avrebbe fatto il numero del diavolo…
In quell’autobus pieno di gente per la prima volta i loro sguardi si erano incrociati e lei, per la prima volta in vita sua, si era sentita liquefatta, perduta: mai aveva visto uno sguardo tanto intenso e penetrante, quel ragazzo con una leggera barba, l’aveva letteralmente fulminata.
Lei era sempre stata una donna terra-terra, non credeva neanche ai colpi di fulmine e il tempo delle mele, era passato da un pezzo, eppure, si sentì con le gambe molli nel tentativo di sostenere lo sguardo.
Ebbe la sensazione d’essere nuda e sola tra tutta quella gente.
Quando smise di guardarlo, si sentì imbarazzata con se stessa, era chiaramente eccitata e il calore che sentiva tra le cosce, sapeva benissimo cosa era.
Com’era possibile?
Lei, tanto integerrima, precisa e scrupolosa, selezionatrice e autoritaria, si sentiva sperduta nel piacere del momento.
Cercò di combattere contro quella situazione illogica, alzò lo sguardo e lo cercò per sfidarlo, con sua grossa sorpresa s’accorse che il ragazzo era a pochi centimetri da lei, quasi a contatto: fece appena in tempo a finire quel pensiero che s’accorse della sua mano che saliva sul fianco.
Mille pensieri, nessuna certezza, nessuna risposta: lasciò che la mano accarezzasse la gonna e giocasse con il bordo per poi salire sulla carne nuda ad esplorare la coscia.
Incredibile!
Bello, sfrontato e tremendamente sensuale
Quando la mano si fermò e tornò indietro, si sentì svuotata, in quei pochi attimi, aveva provato un piacere a lei sconosciuto, si era sentita possedere come mai nessuno era stato capace, la sensazione provata, era sconvolgente e indescrivibile, pensò che quell’esperienza vissuta, era il massimo del piacere che una donna poteva provare; ebbe modo di ricredersi nella settimana che stava arrivando.
Spinse il bottone rosso del bus, subito una lampadina s’accese e un suono fastidioso segnalò che si stavano aprendo le portiere.
Balzò felina sul marciapiede e s’appoggiò subito ad un lampione, le gambe stavano ancora tremando per il piacere provato e il cuore batteva ancora veloce, troppo veloce.
Ebbe un brivido intenso, quando sentì una voce alle spalle:
- Michel- Mi chiamo Michel.
Non ebbe bisogno di girarsi per capire che era lui, quella voce, era la voce giusta per quel corpo, il tono anche.
Prese coraggio e si girò per affrontarlo, cerco di scacciare il ricordo della mano sulle cosce e il godimento provato, andò a cercare il proprio coraggio e parlò;
- Che cosa vuoi da me? Cosa credevi di potere fare sul bus prima? Se non te ne vai subito, ti denuncio per molestie.
Il ragazzo sorrise divertito;
- Risponderò ad una domanda alla volta;
- Che cosa voglio da te? Tutto! Cosa credevo di fare prima? Esattamente quello che ho fatto; farti godere.
- Andarmene? Sei sicura che è quello che vuoi?Non credi sia più interessante scoprire chi sono? Da dove vengo? Non hai mille domande da farmi?
Lei, cercò di ribattere, ma, le parole non uscivano, si sentiva soggiogata dai suoi occhi scrutatori, ebbe ancora la sensazione d’essere nuda e sentì ancora quella fitta calda che s’impossessava del suo corpo.
Non riusciva a capacitarsi. Era di nuovo eccitata.
Avrebbe voluto scappare lontano, trovare le sue naturali difese mentali e, nello stesso tempo avrebbe voluto sentire quel ragazzo addosso a lei, dentro di lei…
“Cristo! Ma cosa mi sta succedendo, Mi sto rincoglionendo per due occhi languidi?” Pensò.
Con le ultime forze mentali cercò ancora di tenergli testa;
- Insomma, cosa vuoi,,,
- Te…
E questa volta, mentre lui appoggiava il palmo della mano sul suo inguine e deciso accarezzava il monte di Venere, quelle due semplici sillabe esplosero in lei.
Era passata una settimana.
Lui, aveva appena finito di spogliarsi e stava eretto davanti a lei con il fallo in erezione.
Bello come un Dio, fiero come un bronzo di Riace: mani sui fianchi e gambe tese, aspettava lei.
In quella settimana, aveva imparato a conoscerlo, sapeva cosa voleva e come lo voleva: mai, avrebbe pensato d’invaghirsi e perdersi per un uomo così totalmente, mai, avrebbe creduto di osare e lasciarsi fare da un uomo, quello che lui le aveva fatto.
Michel, in una settimana, aveva ottenuto tutto sessualmente, anche quello che tanti uomini avevano agognato per anni senza mai ottenere.
Guardava quel sesso teso pensando a com’era entrato in lei: ricordo il piacere e anche il dolore.
Era stregata: lui era fuori del normale, sia come resistenza, sia come dimensioni, per non parlare della sua abilità orale, riusciva a portarla ad un livello di non ritorno, dove tutto era lecito.
La prima volta che era stato dentro di lei, le ere sembrato di sentirsi smembrare, poi, tutto era diventato più gestibile, anche il fatto che il suo fluido restasse in lei, era diventata prassi.
Aveva preso la sua bocca come mai nessuno ed era stato l’unico uomo ad irrorarle le viscere.
Era un demonio o un diavolo, vederlo nudo, era un’esplosione di desiderio senza fine: ogni volta, era diverso, la possedeva nei posti più strani, nei modi più osceni e sempre con una passione pazzesca.
Ogni volta, ne usciva sconvolta e distrutta fisicamente e, ogni volta, non vedeva l’ora di essere con lui per perdersi tra le sue braccia.
Droga, era una droga del sesso!
Si avvicinò a lui, allungò la mano verso il desiderio, n’afferrò la base e strinse forte attorno alle vene.
Possente e duro come il marmo: lo guardò negli occhi e capì, s’inginocchiò davanti al suo Dio e fece in modo che lui potesse essere orgoglioso di lei.
Una settimana prima su quel bus, lui, guardandola, aveva capito che la sua ricerca era finita, quella donna, era quello che cercava per avere un figlio, aveva riconosciuto nel suo odore e nel corpo, la fertilità e ne aveva visto la fierezza.
Era difficile trovare una donna che riuscisse a sopportare le sue esigenze sessuali, che sopportasse le sue dimensioni falliche e resistesse al suo caldo seme: aveva pregustato il momento di possederla, mentre, con la mente entrava in lei per conoscerne dubbi e sicurezze.
Ora, mentre lei soddisfaceva il suo sesso, lui accarezzandole il ventre, sentiva la vita crescere. Non aveva più bisogno di entrare in lei per spargere il suo seme, ancora una volta, una donna, era gravida di lui.
Si ripromise di trattarla con dolcezza per nove mesi, anche se sapeva che era una promessa del Diavolo…poi, decise che era ora di smettere di pensare e prendendo i capelli della ragazza, chiuse gli occhi assaporando il piacere di quella bocca, godendo di quello che le avrebbe fatto dopo…
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Certificazione Profili
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17 anni fa
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16 anni fa
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
101403
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11 anni fa
pillinca,
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Ultima visita: 1 mese fa
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
97474
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17 anni fa
valerio,
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Ultima visita: 10 anni fa
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