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La libreria
Era in un angolo. Forse anche un po' nascosta. Certamente non evidente agli occhi di chi non aveva voglia di cercarla. Una piazza strana. Quella in cui sorgeva. Da un po' ormai. Vi aveva posto le radici in un certo qual senso. L'uomo vi era frettolosamente passato davanti più e più volte. Sempre di corsa. Senza prestare troppa attenzione, perso nell'ansia di essere puntuale, di non deluderla, di ricordare tutte le sue istruzioni o meglio i suoi ordini. "Occhi bassi, niente sorriso, non devo parlarle e non devo guardarla fino a quando lei non me lo ordina - l'uomo ripeteva le istruzioni che lei gli aveva scritto su quel cartoncino di pergamena color glicine come uan sorta di mantra. Immerso nei suoi pensieri e nel ritmo cadenzato con cui ripeteva le istruzioni non si era accorto del sorriso malizioso con cui il libraio al suo passaggio si affacciava sulla soglia e lo osservava. Ogni volta. Come in uan sorta di danza. E sullo sfondo. Lei. La libreria.
Antro magico, un po' stregato. Certamente oscuro e affascinante. Lei. Come gli ricordava l'altra. Colei a cui apparteneva. In ragione della quale respirava. Infondo ancora non si capacitava di essere finito in quella situazione. Alla sua età poi. Eppure ecco lì. Dimentico di tutto. Felice di fatto. Persino nell'attesa. Persino nell'assenza.
Era entrato poi. Una mattinata piovosa e grigia. Il tipico autunno di quella città del nord che Lei amava e lui non riusciva ad odiare. Nonostante fuggise appena possibile verso quel mare di cui non poteva fare a meno. Tornava sempre. Era andata così anche quella volta.
Era tornato ad aspettarLa. Anche se sapeva che non sarebbe arrivata. Non stavolta.
Ne aveva diritto del resto. Lei era libera. Era lui che era legato. Piegato da fili invisibili. Avvolto da corde così sottili da essere impalpabili ma tanto resistenti da non poter essere in alcun modo spezzate.
Si era messo a cercare un libro. Vagava tra gli scaffali, scrutando i ripiani, sollevando copertine. Leggendo una riga qui e una là. Avvolto dal profumo rassicurante, avvolgente come una coperta, come le braccia di Lei dopo...che aveva avvertito da subito aleggiare nella libreria. Profumo di casa.
Cuoio. Strisce di cuoio cremisi avvolte intorno al dorso. Lettere dorate impresse. Marchiate a fuoco. L'uomo accarezzava ritmicamente la rilegatura antica del volume che teneva in mano. Lo aveva trovato. Era Lui. Perfetto per Lei.
Si vedeva nell'atto di donarglielo. Come già aveva fatto con se stesso. Consegnarlo nelle sue mani. In ginocchio. Nudo. Il capo chino. Le braccia tese. Le mani a stringere delicatamente il cuoio. Il guinzaglio a sfiorare terra. Ondeggiante. In attesa della sua presa. La presa di Lei. Sul guinzaglio. Sul dono. Su di lui. Finalmente.
L'uomo si era riscosso. E sollevando lo sguardo dal libro che stringeva con forza tra le mani aveva incrociato quello del libraio. Sorrideva apertamente ora. Come se sapesse. Come se avesse capito. Come se avesse precisa cognizione di chi era lui. E di chi attendesse.
Ne era certo. Il libraio sapeva. Non solo. Il libraio capiva. Forse per questo si era sentito subito a casa lì. Come tra le mani di Lei. Sotto i suoi piedi. Avvolto. Legato. Serrato. Sicuro totalmente.
Aveva risposto al sorriso del libraio, mentre pagava. Si erano detti tutto con quel sorriso. Riconosciuti e compresi. Era stato uno squarcio violento e prezioso quel sorriso. Ne era stato rassicurato. Non aveva potuto parlare con nessuno della sua presa di coscienza. Solo con Lei. Ma a Lei apparteneva. Era diverso. In lei trovava ragione e scopo.
Ora mentre usciva sapeva di avere trovato un amico. Quando l'assenza di lei lo avesse torturato più dei suoi colpi. Quando si fosse sentito incapace di soddisfare tutti i suoi capricci. Incerto. Insicuro. Debole. Avrebbe varcato quella soglia. Si sarebbe lasciato avvolgere dal profumo famigliare del cuoio e rassicurare dal sorriso del libraio.
Lui lo avrebbe aiutato a diventare quel che lei meritava. Lo sapeva. Ne era certo.
Sorrideva l'uomo ora. Mentre ad ampie falcate lasciava la piazza battuta dalla pioggia.
Se si fosse voltato lo avrebbe visto. E forse avrebbe anche afferrato il senso di quel mormorio:"... lo schiavo perfetto". Il libraio quasi ridendo malizioso lo aveva ripetuto sommessamente fissando dalal soglia l'uomo che si allontanava. Poi era scomparso nei meandri del suo antro. Preparandosi ad una nuova missione.
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17 anni fa
admin, 75
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Incontro in disco
Poco tempo fa ho conosciuto una ragazza in discoteca. La seconda volta che siamo usciti da soli, mi ha portato a casa sua e lì abbiamo fatto l’amore. Ci siamo ritrovati sul letto e abbiamo cominciato a baciarci. Poi, pian piano ho cominciata a masturbarla.
Le mie dita entravano sinuosamente nella sua vagina bagnata, mentre col pollice le stimolavo il clitoride. Mentre la baciavo, lei ansimava fortemente e cercava la mia lingua. La mia mano usciva ed entrava dalla sua vagina e cercava anche il suo sedere, che lei si faceva accarezzare tranquillamente. Dopo aver raggiunto l’orgasmo, lei mi ha cominciato a spogliare, prendendo in mano il mio pene e cominciando a sfregare. Lo sfregava e lo bagnava con la sua saliva, denotando una certa “esperienza” nell’atto. Fin quando lo ha preso completamente in bocca. Il suo scendere e salire era favoloso. Lo succhiava divinamente, mentre la sua lingua roteava attorno al glande e lungo quello che alcuni medici chiamano il nostro punto G. Dopo avermi portato alla massima erezione, lo prendeva, e scostandosi leggermente, saliva su di me, infilandolo dentro sé. Eravamo un corpo solo, io disteso e lei sopra di me, che cavalcava fantasticamente, strusciando all’inverosimile. Le mie mani andavano sul suo seno, sui suoi fianchi, sul suo sedere e poi, infine, sullo sfintere del sedere. Laddove molte donne sono restie a farselo toccare, lei mostrava grosso piacere. Il mio dito scivolava proprio là, tra la sua vagina, piena di me, e il suo sedere, leggermente socchiuso. A quella posizione, ne seguirono altre tre, fin quando venni. I miei pensieri del post andavano proprio sul sedere. Possibile che lei non aveva detto nulla? Certo, non avevo spinto il mio dito, ma comunque il suo sfintere era molto propenso. Non volendo approfondire il discorso, abbiamo cominciato a parlare del più e del meno, fin quando ci siamo ritrovati io sopra di lei, da dietro, divisi da un lenzuolo. Ho cominciato ad eccitarmi e ad avere una forte erezione, mentre mi strusciavo da dietro su di lei, che mostrava enorme piacere. “Sì, ti piace vero?” – mi fa lei. “Quello però è il mio sedere. Lo vuoi?”. A quella domanda, che sembrava per me scherzosa, risposi con un “sì”, altrettanto scherzoso. “Vuoi il mio sedere?”, ripeté lei. Al mio assenso con la testa, si divincolò dal lenzuolo, si alzò, aprì l’armadio, prese una crema ammorbidente per il corpo, la spalmò sul mio pene e sul suo sedere, poi salì sopra di me e cominciò a infilarselo dentro. Ero eccitatissimo. Lei cercava di trovare, sopra di me, la posizione giusta per metterlo dentro, Si muoveva delicatamente, facendolo uscire a volte e a volte forzando. Il mio pene entrò solo per una parte. Forse stavamo sbagliando posizione. Allora decisi di cambiare. Mi alzai, andai da dietro, lei si mise nella posizione della pecorina e io, pian piano, cominciai a penetrare. Era fantastico. Lei urlava di piacere, mentre io andavo sempre più in profondità, fino a farlo entrare del tutto. Tutto il mio pene era nel suo sedere. Lei godeva da paura, mentre io cercavo di muovermi a modo, ma lei con la mano sul mio fianco mi chiedeva di sbatterla più forte. Fu un orgasmo da parte di entrambi straordinario, misto tra la perdita di sensi, piacere nel bagnarsi e libertà di corpo.
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17 anni fa
romantico69, 35
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La gabbia
Lo aveva lasciato in quel capannone. Perso tra le risaie e i navigli. Non era nemmeno riuscito a capire quanto tempo era trascorso da che era salito in macchina. Lei lo aveva bendato. Subito. E dopo c’era stata solo la sua voce. Roca, sensuale, ipnotica che lo aveva avvolto in una rete seducente di parole.
Dura. Era stata dura resistere alla malia di quel tono. Ma si era imposto di farlo. Voleva capire. Cosa gli stava chiedendo. Stavolta. No. Non chiedendo. Lei non chiedeva. Mai. Lei pretendeva. Esigeva. E lui? Lui semplicemente l’adorava. Totalmente. E sarebbe morto per la luce che si accendeva negli occhi di lei quando era soddisfatta. Sarebbe morto più e più volte. Se fosse servito. O bastato.
L’aveva ascoltata dunque. Attentamente. E così ora sapeva perché. O meglio sapeva cosa lei voleva da lui. Capire le sue motivazioni. Quelle di lei. Era un’altra faccenda. Spesso ardua.
Voleva una gabbia. Già. Lui era lì, immerso nella luce accecante di quei neon, per costruire una gabbia. Una gabbia a misura d’uomo. La sua gabbia. Quella che lei voleva per lui.
All’inizio aveva pensato scherzasse. Non poteva essersi spinta così oltre. Gli era sembrato troppo. Anche per lei. Ma poi qualcosa nel suo tono. Aveva solo quello a cui aggrapparsi per capire. Realmente. Lo aveva convinto. Era dura. Inflessibile. Ma calda. Aveva come l’impressione che gli stesse facendo un dono. Offrendo un’occasione. E così anche l’ultimo baluardo di blanda resistenza che era rimasto dentro di lui si era spezzato. Si era abbandonato definitivamente a lei. E ai suoi capricci. Era suo. Era libero. Davvero. Finalmente.
Ora però doveva smettere di filosofeggiare. Secondo il dannato orologio digitale che lo osservava beffardo dalla ringhiera del soppalco che attraversava il capannone, gli rimanevano solo tre ore, 24 minuti e 12 secondi prima che lei tornasse. Aveva un lavoro da fare. Un capriccio da soddisfare. Un gabbia da costruire.
Osservò il materiale e gli attrezzi che lei gli aveva fatto trovare. Da un rapido controllo non gli sembrava mancasse niente. Doveva darsi da fare.
Inizio a montare sulla base di lamiera forata le rotelle che avrebbero permesso alla gabbia di essere mobile. Non era difficile. Amava i lavori manuali. Lo rilassavano . E lo lasciavano libero di vagare con la mente. Si vedeva in quella gabbia. In ginocchio. Scosso dalla furia violenta. Meravigliosamente violenta di lei.
Passo all’inserimento dei tubi di acciaio smontabili nello scatolato di lamiera che aveva già provveduto a rivettare sulla base. Dovevano servire a creare il tetto della gabbia.
Non le aveva chiesto che misure avrebbe avuto la gabbia. Se avrebbe potuto starci in piedi. O se invece sarebbe stato costretto ad accucciarsi. Come l’animale. Il cagnolino obbediente e scodinzolante che Lei riusciva a farlo sentire. Sempre.
Se gli fosse stato consentito scegliere avrebbe preferito questa seconda ipotesi. Ma non sarebbe andata così. Lei decideva. E lui godeva delal luminosità che risplendeva sulla pelle di lei quando la decisione marchiava di sangue e lacrime la sua.
Completato il tetto aveva lanciato un’altra ansiosa occhiata all’orologio mancavano due ore e 14 minuti all ‘arrivo della sua Signora. Doveva muoversi davvero. Montò i panelli laterali della gabbia alla velocità della luce saldando i 4 incastri perpendicolari a spina in corrispondenza degli angoli. E riusciendo così a bloccare l’insieme della gabbia.
Le sue mani. Quelle di Lui. Stringevano con forza e determinazione gli attrezzi. C’era leggerezza e perizia nei suoi movimenti. Quella che era solito riservare ai capricci di Lei. Alla loro interpretazione e immediata soddisfazione. Lei amava le sue mani. Quando el massaggiava lento e suadente la pianta del piede si inarcava come una gatta. La sua gatta. La gatta a cui lui apparteneva.
Ecco ora la gabbia avevo preso forma mancava solo di montare la porta e di fissare i panelli alterali realizzati coi tubolari. Si appresto a compiere quegli ultimi passaggi che mancavano poco più di 20 minuti all’arrivo di lei.
Ecco al gabbia era finita e non era grande. Nemmeno piccola. Ma per Lui si. Lui avrebbe dovuto accucciarsi dentro. E quell’idea gli mandava brividi di piacere gelato in tutto il corpo. Si sarebbe offerto. Totalmente indifeso. Alle voglie di lei.
Aveva trovato un biglietto di pergamena glicine. L’inchiostro cremisi spiccava su quel delicato foglietto. Violento come i colpi di frusta che marchiavano la sua pelle. Ripetutamente. Costringendolo a piegare la schiena mentre un sorriso piegava gli angoli delle sue labbra. Lei gli aveva lasciato le istruzioni. Voleva trovarlo dentro la gabbia. Accucciato. Bendato. Con il guinzaglio al collo. Nudo. Naturalmente. Non l’aveva scritto. Ma non aveva bisogno di leggerlo. Lo sapeva. E poi così si sentiva da sempre. Al cospetto di Lei. Nudo. Esposto corpo e anima. Esibito.
Prima di entrare nella gabbia. La sua gabbia. Quella che Lui aveva costruito per lei. Per il suo diletto. Aveva spento tutte le luci tranne uno spot che puntato sulla gabbia, la faceva brillare di mille riflessi. Mancavano due minuti al suo arrivo. L’arrivo di lei. La sua Signora. La Padrona. Si legò la benda sugli occhi e poi si accucciò sul pavimento di freddo acciaio della gabbia. In attesa.
Ogni singolo nervo del suo corpo era in tensione. Si sentiva al suo posto. Eppure era inquieto. Avava bisogno di lei. Gli sarebbe bastato che afferrasse il guinzaglio che negligente pendeva fuori dalla gabbia e lo avesse tirato con forza. Una sola volta. Gli sarebbe bastato. Perché l’avrebbe vista sorridere nel farlo. E illuminarsi. E la ragione, lo scopo, la logica del suo esistere erano tutti lì. In quel sorriso.
Avverti il suono dei tacchi. Rompere il silenzio immobile dle capannone. Trasmettersi come un eco dei battiti accelerati del suo cuore. Istintivamente spinse il culo contro le sbarre.Il colpo lo fece stramazzare. Violento. Duro. Cattivo. Sentiva il sapore del sangue in bocca. Si era morso per non urlare . Lei l’aveva preso per il guinzaglio ora lo strattonava e la gabbia scivolava sulle rotelle ad ogni strattone.. Lo guardava. Non poteva vederla farlo. Ma sentiva chiaramente il peso dello sguardo di lei su di se. Poi..aveva leccato il sangue che gli colava dalla bocca e gli aveva sfiorato le labbra con un bacio…:”Buonanotte schiavo”. Era stato appena un sussurro. Poi solo lo scemare del ticchettio dei suoi tacchi che si allontanavano sul pavimento di ardesia del capannone. Ma lui non aveva bisogno più di niente. Ora.
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17 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 1 ora fa -
Un bacio a sara e marco
Due anni sono passati, ma quella amicizia carica di sensualità vive ancora oggi più forte che mai.
Soliti annunci in rete e infinite e_mail di primo contatto. Fino a quel momento non avevo esigenza di incontrare coppie, anche perché non rientravano nei mie pensieri, nei miei desideri sessuali e per come ne parlavano le mie amiche (sorelline) e amici, non era facile incontrare coppie che vivevano il sesso in simbiosi e in armonia.
Quando mi arrivavano e_mail da coppie da cui si intuiva dal nik, cestinavo immediatamente altrimenti lo facevo non appena aperta la posta.
Luglio 2005 mi arriva una e_mail, non riuscivo a capire se si trattava di coppia o singolo e decido di aprire, due semplici righe; sono Sara di coppia vorrei parlarti!
In quel momento leggendo quella stana E_mail pensai che la demenza umana non ha limiti, come può una persona mandare una E_mail del genere senza che avesse tutte le rotelline del cervello al posto giusto, clicco per cancellarla ma al momento di dare l’invio ho una esitazione e cosi decido di tenerla.
Quel giorno lavoravo, ma non riuscivo a distogliere i miei pensieri da quella strana E_mail, non facevo altro che pensare a quella persona strana e certamente a quale cosa strana voleva dirmi. La curiosità prende il sopravvento apro la mia posta e gli rispondo; di cosa?
Dieci minuti e mi risponde; ti prego vorrei parlarti questo è il mio numero di cell. 333………. chiama , chiama, chiama.
Leggo e resto di sasso, mi dico; cazzo a questa/o gli è davvero partito il cervello per una vacanza a lungo termine alle Maldive.
La sera non riuscivo ad addormentarmi, cercavo di capire che tipo di persona poteva comportarsi in quel modo, cercavo di ricordare se nella marea di e_mail ricevute ci fosse stata almeno una che si avvicinasse a quelle ricevute quel giorno, stanca perché volevo dormire decido che se il mattino successivo sarebbe stato il primo pensiero avrei chiamato.
E così è stato, 10,30 chiamo; sono Marina, lei esulata felice dicendo che sentiva che ero la persona giusta e che avrei chiamato. Mi dice che sono due liberi professionisti laureati entrambi di 39 anni molto carini e che da un anno avevano scoperto il piacere dello scambio di coppia anche se lo facevano molto raramente.
Si capiva benissimo che voleva parlare lei per non dare a me la possibilità di intervenire, ma in una pausa gli dico cosa centravo io in tutto questo, anche perché non avevo mai incontrato coppie e mai lo avrei fatto. Gli dico che ho fatto sesso con uomini e anche con donne e che era tempo sprecato se pensava che ci sarebbe potuto essere un incontro. Lei mi racconta di un incontro con una coppia avvenuto 3 mesi prima e che Marco suo marito, in una fase concitata sfiora con il viso il cazzo del lui di coppia e sono mesi che tutte le situazioni sono buone per ribadire la bellissima sensazione provate solo sfiorando quel membro.
Mi ribadisce che lo ama alla follia e per amor suo era riuscita a contattare e dopo ad avere un incontro con una coppia con lui bisex, ma che non era successo nulla, pur vedendo l’eccitazione di Marco nel guardare quel membro.
In quel momento capisco tutto, ed in tono scherzoso gli dico che aveva sbagliato ente e per cui si doveva rivolgere alla croce rossa italiana. Seriamente e successivamente gli dico che ci sono tantissime sorelline che amano incontrare coppie e visto che erano persone molto garbate avrei potuto presentargli delle mie amiche. Sara mi ribadisce che voleva conoscere me, a quel punto gli dico che dovevamo chiudere con la telefonata e che in tutto quel casino mi aveva fatto molto piacere sentirla e che avrei pensato seriamente a tutto quello che ci eravamo dette.
Nei due giorni successivi, quella telefonata era un chiodo fisso, quella voce dolce, sensuale, garbata, carica di amore verso la persona amata mi rimbombava nelle orecchie e nell’animo.
Chiamo Sara e gli dico che li incontro, ma che nulla o tutto sarebbe potuto accadere, lei quasi piange per la gioia e che sarebbe stata una sorpresa per Marco fino al momento dell’incontro, visto che gli avrebbe detto che era un incontro con una coppia.
Arrivano a casa, lui stupito di vedere me, guarda sua moglie e gli sorride. Sara si avvicina dicendomi che ero bella e se poteva darmi un bacio, al mio si le mi bacia in bocca con tenerezza e passione.
Li faccio accomodare sul divano e cosa strana ero eccitatissima, non riuscivo più a nascondere l’erezione visto il vestitino trasparente che avevo indossato per l’incontro.
Verso da bere e mi accorgo che Sara è la più eccitata di tutti, bacia Marco sul collo portando la sua mano tra le gambe ormai divaricate è pronte ad accogliere di tutto visto che era riuscita a bagnare anche il mio divano.
Mi avvicino con i bicchieri, ma capiamo che non c’è tempo per bere, mentre una mano di Marco era intenta a masturbare il clito di Sara, prendo l’altra mano e la porto sotto il mio vestitino, ormai le mie mutandine non riuscivano più a contenere l’erezione, ero eccitatissima. Avvicino il viso di Marco verso il mio cazzo ormai durissimo al punto da farmi male, ed al solo contatto delle labbra lo guarda e lo affonda tutto in bocca quasi a vomitare, inizia a pomparlo con foga, ormai a mollato del tutto Sara preso dall’eccitazione del mio cazzo.
Dico a Sara di mettersi a pecorina sul divano perché voglio masturbarla mentre suo marito mi sta pompando alla grande visto che a perso tutti i freni inibitori. Sara chiede a Marco se gli piaceva quello che stava facendo rispondendo che era il regalo più bello che poteva fargli. Masturbo Sara mentre e a pecorina sul divano , super eccitata nel guardare Marco, gode urlando tutto il piacere. Sara è ormai un lago, esco il mio cazzo dalla bocca di Marco per affondandolo nel lago di Sara, vuole sentire anche lei il mio cazzo. Marco mentre si masturba mi dice che è una buona moglie ma anche una grandissima troia e che rivuole in bocca il cazzo con su gli umori di Sara.
Decidiamo di metterci comodi sul letto, Marco si distende e Sara gli va su iniziando a dimenarsi con grazia ed eccitazione mettendo in mostra quel fondoschiena al limite della perfezione, mi avvicino ed inizio a toccare quel buchino con le mie dita impregnate dei suoi umori.
Mi dice che non lo aveva mai fatto ma ora lo voleva, voleva sentirmi dentro, suo marito l’aveva presa per la prima volta avanti rompendola, e voleva che fossi io a violarla dietro.
Prendo la crema e inizio a lubrificarla mentre si dimena sul cazzo di Marco, avvicino il mio glande al suo buco e sento che è impaziente, sento che lo desidera tantissimo, ma ho paura di farle male, lei lo capisce e con un colpo di reni secco si fa entrare tutto il mio cazzo emettendo un urlo di piacere al punto da preoccuparmi dei vicini di casa.
Io e Marco iniziamo a pomparla con sincronia, ormai siamo presi dall’eccitazione, ormai i nostri corpi sono diventati uno, per la sincronia dei movimenti, sussurro a Marco di non venire perché non era il momento. Dopo 10 minuti Sara esplode in un orgasmo incredibile, grida dicendo che non aveva mai goduto così tanto è ormai un fiume in piena, Marco la guarda e la bacia, lei mi cerca e bacia anche me.
Ci divincoliamo le si distende con le gambe aperte, Marco gli va su ed inizia a scoparla, capisco che vuole godere anche lui. Mentre scopa Sara prendo la crema ed infilo il dito nel culo di Marco, ecco che emette un gemito di piacere, e cosi continuo prima con due e dopo con tre dita, si dimena gli piace molto, a quel punto Sara mi dice di incularlo, assicurando Marco che è una sensazione bellissima. Marco non risponde, Sara mi sorride, avvicino il mio glande al suo buco e con un colpo secco sono dentro. Lo sto scopando mentre lui scopa Sara, dopo pochi colpi Marco esplode, urla e continua a dimenarsi sul mio cazzo , anche Sara raggiunge l’orgasmo urlando che non aveva sentito così tanto sperma da parte sua. Si guardano e si siedono in punta del letto dicendomi di mettermi in piedi, iniziano a pomparmi a vicenda, con in viso l’espressione di felicità per quella situazione, mi piaceva guardarli mentre mi pompavano a vicenda, ma ero troppo eccitata ed esplodo con dei getti fortissimi, hanno il viso pieno del mio sperma, lo leccano, lo ingoiano e si lanciano in un lungo bacio, io esausta ero sul letto, si distendono accanto a me e iniziamo a baciarci, cosa durata per dei bellissimi cinque minuti.
Sara mi ringrazia, Marco ringrazia Sara e me pregandomi che se anche decidevo di non incontrarli più sarebbe stato bello continuare a tenerci in contatto per una semplice Amicizia, visto che fino a quel momento solo due persone lo avevano reso una persona libera , io e Sara.
Prima di scrivere ho chiesto loro il permesso, lo hanno fatto con piacere.
Siamo diventati molto amici e non solo, ancora oggi ci vediamo molto spesso, siamo andati anche in vacanza insieme, ma no so dirvi se oggi prevale molto di più l’amicizia o la complicità sessuale, la cosa certa è che difficilmente si incontrano persone così speciali.
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17 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 1 ora fa -
Sesso con mio amico
un giorno ospitai un mio amico. egli uscendo dalla doccia mi fece vedere il suo grosso pene e non me lo feci dire due volte, me lo misi subito in bocca. all'improvviso mentre spompinavo quel pene largo sentii tre grosse dita che mi entravano nel culo. poi anche quattro. stava per mettermi la mano dentro il sedere ma non ci riuscii completamente. cosi mi sedetti sopra quel paletto fino alle palle che mi riempii l'intestino. dopo una bella stantuffata mi ritrovai con un bucone enorme e fu li che entro comodamente la sua mano.
preso di spalle fui inculato violentemente fino a non sentire più neanche dolore. e mi trovai il sedere incremato come piace a me.
due schizzate di sperma mi entrarono dritte dentro il culo . poi fiotti e altre schizzate mi riempirono la bocca. ingoiai tutto e continuai a spompinare quel pene che odorave del mio sedere mmm. subi anche la pipi in faccia e in bocca. non male vero?
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17 anni fa
gigielacremeria,
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Ultima visita: 16 anni fa
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L\' esecutore
In una delle tante notti trascorse immerso nel web rimango colpito da una proposta alquanto perversa e originale che mi ha sconvolto la mente. Una mail, una donna. Leggo e rileggo attentamente ogni frase. Aveva visto uno dei miei profili, aveva visto le mie foto, aveva letto il fondo dei miei pensieri. La mail inizia con un lungo elogio nei miei confronti, per il fascino del mio corpo e del mio modo di presentarmi, per il mio stile e per la mia fantasia. Si chiama Francesca e si presenta come una mistress, padrona di uomini, determinata, da una bellezza spietata quanto le sue fantasie. Dopo tutta una serie di complimenti chee non mi hanno toccato più di tanto la mail prosegue dicendo che ero io la “persona giusta”, colui che serviva al suo scopo. Francesca ha da un paio d’anni una relazione di amore-dominio con un uomo- schiavo che è letteralmente in suo potere, prigioniero della sua bellezza, schiacciato dal suo carattere dominante, un uomo che per lei è in grado di fare tutto e quelle poche volte che si era rifiutato di ubbidere ai suoi ordini era stato severamente punito. Qui nasce la proposta diabolica: un rifiuto grave dello schiavo, io la sua punizione. L’unica cosa che Francesca non ha mai fatto subire al suo servo è il sesso con un altro uomo, né tanto meno qualsiasi tipo di gioco anale su di lui, perché lei voleva sì uno schiavo, ma che rimanesse sempre un uomo “integro”, inviolato nella sua virilità fisica e questo a lei eccitava tantissimo. Ma non le bastava più, era talmente arrabbiata con lui che era disposta a rinunciare anche a quell’ultima virilità che gli era rimasta pur di dare a lui una severa e determinante punizione. Così ha scelto me dopo una lunga e attenta ricerca. Avrei dovuto trovarmi in un albergo indicato da lei, con stanza già prenotata, un sabato sera. Lì mi avrebbe raggiunto il suo schiavo con una lettera scritta da lei in cui mi indicava tutto quello che dovevo fare, perché io non potevo avere nessun tipo di iniziativa personale. Tutto dovevo essere ripreso da una videocamera e il filmato doveva finire nelle sue mani come strumento imperituro di umiliazione e divertimento nei confronti del suo uomo. Io sarei stato l’esecutore della sua volontà, una sorta di padrone con lui ma essenzialmente anch’io schiavo di lei e del suo volere. Non entra nei particolari, mi chiede se sono disponibile. Ero allucinato, ci ho pensato un paio di giorni prima di risponderle. Di incontri strani se ne fanno tanti, ogni incontro al buio ha il suo lato negativo, ma la cosa era troppo intrigante e la cosa che mi eccitava di più era proprio l’idea di dover “violentare” un uomo etero, puro. La decisione finale la presi quando mi arrivarono le foto di lui: solo un uomo così bello e muscoloso, trentaquattrenne, poteva stare con una padrona di quel livello. Bello ed etero, obbligato a me senza la presenza fisica di lei. L’ideale. Ultimo problema il video, Francesca mi dice che potevo indossare maschere e fare quello che volevo per la mia privacy. Accetto.
Un albergo curato e discreto in provincia di Udine, la mia stanza era confermata., numero 217. Appena entro trovo sul letto matrimoniale una rosa gialla con un biglietto con scritto “ Grazie in anticipo”. La rosa gialla, a Francesca deve essere costato un po’ donare il corpo del suo schiavo ad un’altra persona anche solo per qualche ora. C’è anche una bottiglia di prosecco sul comodino. Mi servo un bicchiere e aspetto. Passano venti minuti in cui penso di tutto. Poi qualcuno bussa alla porta. Vado ad aprire. E’ lui. Ci guardiamo un attimo negli occhi, quegli occhi neri di una dolcezza e una tristezza infinite. Non so se salutare, vedo che lui non reagisce, lo faccio entrare e mi mette in mano una busta. Chiudo la porta. Una lettera sigillata con ceralacca, è di Francesca. Leggo. Mi dice subito che lui non poteva parlare, solo eseguire il suo volere e i miei comandi. Di accendere subito la videocamera e riprendere ogni cosa. Poi la lista dei suoi desideri, i vari punti della sua punizione.
Il gioco ha inizio. Mi siedo sul letto. Mi porge il suo borsone. Lui non sa neanche il contenuto e quando vede la videocamera sembra cadere dalle nuvole. Da come mi guarda spaurito capisco che non ha nessuna idea di quello che stava per accadergli. D’altra parte non lo sapevo neanch’io. Ero solo al primo punto della lista, accendere la videocamera e farlo spogliare. Spogliati! Lo esorto. Un po’titubante e intimidito comincia a togliersi la giacca, la camicia e lì vedo tutti quei muscoli meravigliosi e quell’abbronzatura d’oltre oceano. Si toglie le scarpe e i pantaloni e le calze. Rimane in perizoma, un perizoma di lattex nero. Secondo punto: balla davanti a me. Comincia a muoversi come uno scarso cubista, che gambe e che culo! Il gioco comincia a piacermi e comincio a divertirmi sul serio. Ma non si vergogna? Penso. Terzo punto: togliere il perizoma. Rimane nudo, il cazzo depilato,moscio, era tutto liscio. Quarto punto: camminare da cagnolino per la stanza. Lo vedo inginocchiarsi e andare a culo all’aria su e giù per le stanza, a caso,mentre io lo seguivo con l’ obiettivo. Il suo volto, il suo sguardo non era più quello di prima, comincio a intravedere la sua determinazione e l’agio di trovarsi in quei panni abituali. Quinto punto: farmi sfilare le scarpe e i calzini e farmi leccare i piedi. Lo vedo un po’riluttante, chi adora i piedi femminili adornati da tacchi non può veramente godere su un mocassino numero 42 di un uomo. Ma lo fa, mi succhia l’alluce destro e mi lecca la pianta per poi con la lingua passare da un dito all’altro. Sesto punto: farsi toccare il culo dal mio piede. Interessante, è lì a quattro zampe davanti a me col culo alzato e il buco in tiro, mi diverte molto passare il mio piede sui quei muscoli sodi e giocare con l’alluce nel suo buco depilato. Sono davvero eccitato. Settimo punto: deve spogliarmi. E lo fa, mi toglie ogni indumento fino a sfilarmi i boxer trovando il mio cazzo duro e dritto. Lui invece non è eccitato. Ottavo punto: succhiarmi il cazzo. Appoggio la videocamera, lui avvicina la testa tra le mie gambe, guarda il mio cazzo da vicino, sembra studiarlo, chiude gli occhi e se lo prende tutto in bocca. Pompa,pompa alla grande come uno che l’ha sempre fatto ma si vede che non se lo sta gustando. Però ci mette impegno, esegue gli ordini accuratamente. Nono punto: cercare nel borsone un grosso fallo di gomma e del lubrificante ed usarlo su di lui. Mi vede con quel grosso cazzo finto in mano, sembra terrorizzato. E fa bene, non è semplice sentire nel culo una cosa così grande, soprattutto se è la prima volta. Francesca sta andando sul pesante, non sapevo ancora fin dove si sarebbe spinta. Dico allo schiavo di mettersi a pecora sopra il letto. Mi avvicino al suo buco e lo riempio di lubrificante, ci gioco con le dita, entrano che è un piacere. Mi piace, avevo voglia di scoparlo ma non mi era stato ancora concesso. Punto il fallo di gomma sul suo buco rosso e divaricato e spingo dolcemente, non voglio distruggerlo. Sento qualche lamento, contorce la testa, stringe i pugni sul letto, morde con la bocca un cuscino e io affondo, affondo sempre di più finché lo inghiotte tutto dentro di sé. Soffre ma ora mi piace vederlo così. Decimo punto: lasciargli dentro il dildo e scoparlo in bocca schiaffeggiandolo.. Lo faccio voltare supino e tenendogli aperte le gambe, aprendo il suo culo all’obiettivo, gli salgo sul petto e comincio a scoparlo in bocca, colpendolo sul volto,prima dolcemente per paura di fargli male poi pesante perché il suo dolore mi divertiva. Era un pupazzo. Culo pieno, bocca pieno, colpi sul volto. Undicesimo punto: liberarlo dal dildo, portarlo in bagno a lavarsi il culo facendogli tenere in bocca le mie mutande. Gli ficco i boxer in bocca e lo trascino in bagno, si siede sul bidé e si lava il culo dal lubrificante e il resto. Sembra distrutto e quasi soffocare. Non ho ancora visto una sua erezione. Dodicesimo punto: penetrarlo con forza. Finalmente. Lo faccio sdraiare a pancia in giù sul pavimento freddo del bagno, infilo un preservativo, punto bene la videocamera sulla vasca, mi butto su di lui e come un animale gli entro dentro di colpo, affondandolo, premendogli il volto per terra, moredendogli la schiena e insultandolo all’orecchio. E sento, sento tra le cosce il suo cazzo irrigidirsi, diventare di marmo ed esplodere con la cappella infuocata sotto le mie palle. Prendo la videocamera e continuando a scoparlo faccio un primo piano di quell’eccitazione improvvisa. Do un occhio alla lettera, sta per concludersi. Tredicesimo punto: pisciargli addosso. E lì mi ricordo della bottiglia di prosecco. La prendo e torno in bagno,mi siedo sul bordo della vasca e bevo a canna mentre lui mi fa da tappetino sotto ai piedi. Ci guardiamo fissi negli occhi, eppure mi fa ancora tenerezza. Mi sembra uno di quei rospetti che da piccolo torturavo e poi incendiavo con la cera rovente. Mi concentro nel rilassare la mia erezione, poi lo faccio entrare nella vasca. Intuisce,intravedo un accenno di disprezzo. Non m’importa, mi sento pronto, mi scappa, punto il mio cazzo prima sul suo, poi sul suo petto e lo ricopro del mio oro caldo. E come non bastasse gli verso addosso il prosecco rimasto. Sembra stia per vomitare. Quattordicesimo punto: penetrarlo con la bottiglia con la testa infilata nel cesso. Che fantasia morbosa. Ma lo faccio. S’inginocchia vicino al water e ci mette dentro la testa mentre io sputandogli sul culo gli infilo dapprima il collo della bottiglia e poi tutto quello che riusciva ad entrarci. Spingo, spingo, non ce la fa, rompe il suo mitismo per lanciare qualche straziante lamento. Quindicesimo punto: sborrargli in faccia e in bocca. Così facile. Lasciandogli la bottiglia nel culo mi siedo io sul water e l’obbligo a succhiarmi il cazzo che ormai era bagnato e stava per esplodere. Lo scopo in bocca, succhia ed è ancora eccitato. Prendo a calci il suo cazzone penzolante e sento col piede il freddo della bottiglia dietro di lui. Scoppio,il mio sperma gli schizza in faccia, gli infilo la cappella in bocca fino a farmela asciugare tutta. Ha il viso completamente ricoperto. Sedicesimo punto, l’ultimo: deve sborrare anche lui, sul pavimento e leccare tutto. Si masturba,con la bottiglia nel culo e il viso imbrattato di sperma. Gode sul pavimento e con la lingua raccoglie tutto. La lettera si conclude invitandolo a sistemarsi in fretta , scendere alla macchina che lei lo stava aspettando per riportarlo a casa. Passano dieci minuti, tutta la scena si ricompone,io rimango sdraiato sul letto, lo schiavo rivestendosi e sistemandosi ritorna ad assumere l’aspetto di un uomo normale. Raccoglie il borsone e tutte le sue cose e la videocamera è in stop. Esce dalla stanza così com’era entrato, non parlando, non guardandomi. Mi affaccio alla finestra, lo vedo salire su una mercedes scura, alla guida c’è una donna. Stordito dal vino e dall’eccitazione non penso a nulla e mi lascio crollare.
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17 anni fa
admin, 75
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Visita di una cara vecchia amica
L' altra sera mi è successa la seguente storia sconvolgente.
Una mia vecchia amica è venuta a trovarmi in ufficio proponendomi un lavoro occasionale.
Siamo stati circa mezz' ora a parlare del più e del meno ed alla fine ho rinunciato alla proposta.
Allora, i nostri discorsi si sono spostati sul divertente, ed abbiamo ricordato assieme le cazzate fatte 20 anni prima.
Ad un certo punto gli ho detto che qualche sera l' avrei invitata a cena per raccontarci altre vecchie storie.
Lei mi ha risposto che Le sarebbe piaciuto venire a cena con me, mia moglie ed i miei bambini, al che gli ho risposto che l' invito era rivolto solo a noi due.
Dopo un iniziale piccolissimo imbarazzo, ha cominciato a chiedermi perchè volessi portarla da solo a cena.
Gli rispondo che un motivo preciso non c'è.
Ma dopo sue ripetute insistenze, che avevano evidentemente il solo scopo di mettermi in imbarazzo, gli dissi che l' avrei fatto perchè in fondo era una bella ragazza (40 anni singola) e che mi era sempre piaciuta.
Lei mi guarda fisso negli occhi e mi dice che non c' era bisogno di andare a cena per dimostrare che avevo interesse nei suoi confronti.
Io gli risposi in quale altra maniera potevo dimostrarglielo.
E lei mi rispose che anche in quel momento nel mio ufficio c' era la possibilità di "chiacchierare allegramente".
Capii immediatamente la battuta, mi alzai, chiusi a chiave la porta e cominciai ad accarezzarle il collo con delicatezza.
Lei non oppose resistenza, anzi man mano che l' accarezzavo, cominciava a muovere le gambe sotto un vestitino leggerissimo.
Presi a leccarle il collo ed i lobi delle orecchie e lei ancora più convinta, cominciò a toccarsi le tette.
Finchè ad un certo punto, con fare deciso, si alzò la gonna e mi apparve una visione paradisiaca.
Mai avevo immaginato che ............ potesse aver avuto una perchiona del genere.
Coperta da uno slip largo pochissimi centimetri aveva la fregna già umida di umori.
Mi abbassai e le feci un cunnilingus come solo io so fare, tanto da farle perdere la ragione e farla venire copiosamente almeno due volte.
Naturalmente (è la mia pratica preferita) bevvi tutto il suo umore, dopodichè le chiesi dolcemente se voleva ricambiare.
Accennò di si col capo.
Mi alzai, abbassai i pantaloni e le misi davanti alla faccia una minchia enorme, non tanto in lunghezza quanto in circonferenza.
Ero talmente arrapato che non avevo mai visto il mio cazzo così in tiro.
Lei lo prese in mano e se lo infilò completamente in bocca dimostrando subito di saperci fare.
Mi fece un pompino talmente bello che volevo non terminare mai, invece dopo una decina di minuti di leccate e succhiate, proprio poco prima di venire, le chiesi se dovevo sborrare per terra.
Ancora con il cazzo in bocca, fece no con la testa ansimando di piacere.
Le sborrai in bocca forse un bicchiere di sborra che lei subito dopo sputò nel fazzoletto, mandandone giù soltanto un pochino.
Poi si alzò, si mise a pecorina sulla sedia e mi disse:
"Adesso che sei scarico, potrai sbattermi almeno venti minuti con la stessa erezione".
Le poggiai il glande rosso fuoco sul buchino, ma lei con la mano lo spostò in fica. Era li che lo voleva.
La sbattetti per almeno dieci minuti, alternando momenti delicati a sferzate che le facevano inarcare la schiena dal piacere.
Ad un certo punto, accortomi che stava godendo come una troia in calore, uscii da lei e le poggiai nuovamente il glande sul buchetto del culo, che intanto si era allagato dei suoi umori.
Non oppose più resistenza e cominciai a pomparle il culo, mentre lei si stuzzicava il clitoride con una velocità pazzesca.
Dopo altri dieci minuti di scopata, durante i quali provai, prima con un leggero imbarazzo, poi in maniera più audace ad apostrofarla in tutte le maniere, vennimmo quasi contemporaneamente e le sborrai il buco del culo che intanto già colava dei suoi umori.
Ci ricomponemmo e ci rivestimmo in fretta.
Sono passati tre giorni, durante i quali ci siamo sentiti due volte per telefono e ci siamo mandati qualche messaggino.
Potete immaginare il contenuto.
Stasera forse ci rincontriamo verso le 18.00.
Alle nove dovrò essere a casa per cena con la mia famiglia.
Sono combattuto di rinunciare all' incontro, ma la parte animale che è dentro di me non riesce più a dimenticare gli odori ed i profumi di quella fica che ho forse desiderato per vent' anni.
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17 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 1 ora fa -
Come sono diventata olga tv 7^
Con Aldo camminiamo fino alla strada laterale dove ho l'appuntamento con Maria. Ci fermiamo in un angolo poco ill'uminato della via, Aldo mi racconta che sono l'unico della scuola che che ha fatto sesso con lui, ma che gli sono piaciuta molto, e che la prossima volta mi porta a casa sua. Mentre parla mi accarezza furtivamente il culo, lo lascio fare, tanto penso che sono le sette e mezza e che Maria ariverà fra una mezzora almeno. Siamo ancora molto eccitati, mi prende una mano e se l'appoggia velocemente sul cazzo, lo accarezzo in tutta la sua lunghezza, gli soppeso le palle con la mano aperta, e mentre sto in quella posizione sento suonare un clacson, istintivamente giro la testa, e chi vedo? Maria, che da dentro la macchina mi fa cenno di andare, era gia li ferma al posteggio da prima che arrivassi, ha visto tutto, il panico mi assale, Aldo si dilegua, io mi avvio tremante ferso l'auto,apro mi siedo in silenzio. Maria parte e dopo alcuni minuti, di inbarazzante silenzio, mi guarda e mi dice, " cosa devo pensare?, ti piacciono gli uomini?" e mi guarda fisso in silenzio. Io faccio si con la testa la guardo negli occhi, lei dice sei sicuro? ed io dico si, lei mi dice stai tranquillo non dirò niente a nessuno, ma tu mi racconti tutto quello che hai conbinato, cosi piano piano cominciamo a parlare e gli racconto tutto, lei mi guarda e dice " non ci credo è troppo, tu hai molta fantasia" ed io rispondo no guarda ho ancora le calze eed il perizzoma, lei mi guarda stupita, ed io mi calo i pantaloni, lei mi dice scusa pensavo male,arriviamo a destinazione, lei mi dice, ci vediamo domani al mare, scendo e vado a casa, Maria diventò la mia migliore amica, e piu in là nel racconto capirete perchè. riuscimmo a fuggire ancora una volta, io andai a casa di Aldo che avevo contattato il giorno prima, mi ha fatto truccare, vestire, mi ha fatto fare la sua puttanella, mi è venuto in culo un paio di volte, poi ha preso un grosso vibratore e dopo avermi messo il suo cazzone in bocca, favorito dalla sua sborra, che mi usciva dal culo, mi ha inpalato con quel cazzone di gomma, muovendomelo in culo per almeno un'ora, dicendomi più volte, voglio sverginarti una seconda volta, ti voglio mettere una mano in culo, continuando a sbattermi il cazzone di gomma in fondo al culo con violenza e rapidità, la prossima volta ti faccio fare una canna e col popper ti infilerò una mano in culo, detto questo, comincio a sborrarmi in bocca, affogandomi di sborra calda, venni anche io sborrando come una pazza, restai stesa con il cazzone di gomma fra le chiappette,poi mi rivestii e Aldo mi acconpagno alla porta baciandomi in bocca prima che uscissi. Alla prossima. Conttatatemi ho un annuncio con foto col nik sottosopra. Lasciate anche il commento grazzie......
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17 anni fa
sottosopra2, 42
Ultima visita: 14 anni fa -
Le fantasie inaspettate
Se si avverassero tutte le fantasie che abbiamo sicuramente ce ne verrebbero altre. Fortunatamente le mie cerco di avverarle nel limite del possibile, ma una in particolare mi gira continuamente in testa. Sono nel mio ufficio da solo, come sempre, e tra mille cose aspetto sempre con ansia la visita di di una donna. Potrebbe essere la mia commercialista, l'amministratrice del condominio, oppure una rappresentante di materiali innvativi. Ma una mattina, proprio quando pensavo a tutto tranne che ad una donna, il campanello suona e scendo ad aprire. "Salve, mi scusi se la disturbo. Mi si è fermata la macchine esattamente davanti al suo portone, volevo avvisarla prima che si arrabbiasse accorgendosene da solo.... e magari pensando di dare dell'idiota a qualcuno. Mi si è spenta mentre facevo la retro e non riparte più."
Non era una donna bellissima, però aveva bei modi con una bella voce ed un viso espressivo. Le chiesi se potevo dare un'occhiata veloce, mentre le offrivo un caffè. Si fece pregare per un paio di volte ma alla fine accettò. Spinsi la macchina dentro la mia officina, aprì il cofano e mentre scendevo mi arrivò un'alone di profumo molto delicato e buono. Lei era davanti alla macchinetta del caffè ad aspettare che scendesse, io sotto il cofano, con la coda dell'occhio la guardavo. Scarpe nere col tacco non altissimo legate alla caviglia con qualche piccolissimo svaroski sul cinturino. Gonna grigio topo appena sopra il ginocchio con collant nere in contrasto. Aveva una camicia bianca semplicissima, quasi da uomo, con i primi bottoni slacciati, lasciando intravedere un solco stretto e profondo. Lo squillo del mio cellulare in tasca mi tradì, facendola girare di scatto verso di me e beccandomi in pieno mentre i miei occhi erano rivolti a lei. Se ne accorse, era evidente. Risposi al telefono per un minuto e riattaccai. Col caffè in mano si avvicino a me lentamente, quasi a volere far sentire ogni colpo di tacco ben scandito sul pavimento. " buono il vostro caffè. Invece a questa signorina cosa le è preso?. Il tono di voce era demoralizzato e ancora di più quando diede uno sguardo all'orologio. Gli chiesi cortesemente di provare a rimettere in moto. Lei aprì la portiera, mentre io dietro guardavo due glutei perfetti e sodi tenuti a bada dalla gonna. Non ho idea di cosa avesse quella macchina, ma per botta di culo, ripartì. Un sorriso rassicurante le spuntò dal viso e inaspettatamente mi fece un occhiolino in segno di approvazione. Subito dopo mi fece notare una lancetta del cruscotto, chiedendomi se fosse normale che stesse in quella posizione e usandola come scusa per farmi avvicinare alla portiera. Seduta sul sedile con una gamba a bordo e l'altra sul pavimento, mi indicava la lancetta. I miei occhi però caddero a peso morto sul pizzo appena appena visibile dell'autoreggente della gamba sinistra. Si voltò per guardarmi e mi ribeccò in piena osservazione delle sue cosce. "Ops, questa gonna non è corta ma si alza in un attimo" disse mentre la tirava giu con le mani. " Non si preoccupi signora, sono cose belle da vedere." Lei propose un sorriso imbarazzato ma compiacente, ci presentammo e mentre diceva Ilaria, il mio cervello iniziò a lanciare picchi di eccitazione. Le rialzai un pelo la gonna, molto delicatamente con due dita. MIguardava fisso negli occhi sorridento appena, ma evidentemente consenziente. Lei l'alzo ancora di più, quasi a metà coscia : " Meglio così?" mi chiese col viso verso le sue gambe e girando solo gli occhi verso di me. " Adesso è meraviglioso, posso?" Mi avvicinai con la testa alle sue gambe, e cominciai con dei bacini delicati a stuzzicarla. Le tirai su tutta la gonna e una pelle bianca e morbida tirò fuori la mia lingua che puntò dritta sulle mutandine nere in pizzo. Era umida, il suo umore traspirava dal tessuto, mentre sentivo il mio pene teso e pressato contro i jeans. Con la mano lei spostò il bordo delle mutande, mostrandomi in pieno la sua bella e carnosa patatina. Depilata all'inguine con la riga centrale dritta di qualche centimetro. Con la lingua a paletta, partì da sotto risalendo piano e raccogliendo il clitoride che si appese come se mi stesse aspettando. Decisi di andare a chiudere le porte. Al mio ritorno aveva ribaltato tutto il sedile e si stava masturbando con ardore, intanto io le accarezzavo i seni soffermandomi su due capezzoli duri e lunghi. Con l'altra mano si avvicinò alla cintura che venne slacciata in un lampo. Si alzò dallo schienale abbassato e me lo tirò fuori. Lo accarezzava piano col palmo e con le dita, e subito dopo la sua lingua era sui testicoli come se volesse salutarli. Leccava la lunghezza del mio menbro e tutta la circonferenza della cappella, ma poi se lo infilò in bocca piano piano fino in fondo. Qualche gemito suo iniziava a sentirsi, e guardandole la mano che stuzzicava la passerina, mi accorsi che era già tutta lavata. Le tesi una mano per farla scendere, e la portai davanti ala macchina accomodandola alla pecorina, facendole appoggiare le mani sul cofano. Io dietro, le accarezzai quei glutei da favola caldi e sodi disegnati dalla riga del perizoma. Mi appoggiai a lei mentre con le mani le slacciavo i bottoni della camicia e le tiravo fuori le tette dal reggiseno nero. Mi abbassai boxer e pantaloni e mi riappoggiai a lei per accarezzarle i capezzoli e farle sentire il calore del mio pelo, ma lei non esitò a prenderlo e a infilarlo dentro di se. Ero eccitatissimo, lei ansimava ad ogni mio piccolo colpo e avvertiva la durezza del mio pisellone. Se vi piace ditemelo, continuerò a scrivere. Ciao a tutti. Raul
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17 anni fa
diego,
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Ultima visita: 16 anni fa
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La scommessa con mio marito
Eravamo usciti a cena, il figlio lo avevamo lasciato dai nonni, doveva essere una serata tutta per noi ma stava finendo in una litigata, mio marito Roberto si lamentava come sempre, del mio scarso interesse sessuale, del fatto che non prendo mai liniziativa e che non ci penso mai, non era vero ma non riusciva a capire che gli impegni, la casa, il lavoro, il figlo, avevano la precedenza, ma il sesso a me il sesso piaceva ancora e molto.
Ero davvero arrabbiata... "Continui a dire che sono sempre stanca, che non sono calda, non ho fantasie, non faccio nulla di nuovo e di provocante, non prendo mai l’iniziativa... insomma guarda sono una "mattonella" fredda come pensi tu se voglio mi faccio scopare da uno dei presenti!, Io ho più coraggio di te, attento, perchè guarda se continui mi alzo rimorchio il primo che capita e mi faccio scopare! non sono così ingenua, schizzinosa come pensi"
Ma va, ridacchiava mio marito, "Tu sei troppo bigotta e restia ad ogni novità... figurati"
Ero troppo incazzata, odiavo quel suo sorrisetto scemo, mi guardo attorno e vedo due uomini seduti al tavolo in fondo alla sala.
"L'hai voluto tu, considerala una scommessa e ricorda che quando scommetti con me perdi sempre"
Mi alzo, mentre Roberto non dice una sillaba e resta ad osservarmi ridacchiando, con passo deciso mi dirigo verso i due uomini.
"Scusate se vi disturbo, posso sedermi"
"Certo" dice uno dei due stavamo aspettando il caffe"
"Ho appena litigato con il mio uomo e mi serve un aiutino, posso tenervi compagnia?"
"Ma il suo uomo è qui?"
"Sì. è seduto la in fondo alla sala, si è comportato da stronzo"
"E come? guarda che non vogliamo scenate"
"No, non preoccupatevi è una sorta di scommessa" dico mordicchiando un grissino con un fare un tantino sexy: "Ma la riuscita... dipende.... anche da voi"
Mi fissano increduli, mi sento abbastanza scema ma non devo darla vinta a mio marito.
"Ma cosa le serve?"
"Vedete, ho fatta una specie di scommessa con il mio uomo che sarei stata capace di rimorchiare qualcuno"
I due si guardano negli occhi sorpresi. "Ma... è uno scherzo?.... Oppure lei è...."
"No,no, non sono una mercenaria. Il problema è che continua a offendermi, insomma mi descrive come una sciacquetta, per niente sexy, incapace di qualsiasi fantasia e iniziativa e poi dice sempre che sono una frana a letto.. Voi che dite?"
Mi osservano attentamente:
"Lei è veramente una bella donna... Però su certe cose non possiamo giudicare..." dice uno dei due sorridendo.
Intanto conosciamoci, "Io sono Laura voi come vi chiamate"
"Noi Paolo e Roberto"
"Roberto... come mio marito... speriamo tu sia più simpatico... posso darvi del tu vero?" mi ero sfilata una scarpa e con il piede lo stavo toccando all'interno coscia.
"Si certo, spero di essere più simpatico e si direbbe che tu ci sa fare..."
Mi avvicino a Paolo, in modo da vedere meglio mio Marito, che mi fissa da lontano ridacchiando, come lo odio!!! riprendo il mio lavoro con il piede in modo più deciso..
"Siete sposati?" chiedo osservando le mani e le fedi nuziali.
"Sì. Le nostre mogli sono ad una cena tra colleghe di lavoro e noi poveri maschietti ci siamo ritrovati soli soletti..."
"Poverini...." con una mano sfioro la gamba di Paolo seduto al mio fianco. Mio marito era più serio, iniziava a capire che non stavo scherzando...
"Che programmi avete per questa sera"
"Nulla di particolare, avremmo dovuto incontraci con un'amico dopo cena ma se tu ci proponi qualche cosa di interessante"
Mi guardano, come in attesa...
"Ok, voi dove mi portereste?" sentendo risposta così decisa sgranano gli occhi
Paolo il più smaliziato dice "E tuo marito lo lasci qui? comunque mi sembri su di giri, non giriamoci tanto intorno, che ne dici di andare in un motel qui vicino a divertici"
"Si certo lo lascio qui, la vostra è una proposta interessante si può fare" dico sorridendo guardando verso mio marito.
Ci alziamo e ci dirigiamo all'uscita, mentre Roberto paga il conto.
Esco con Paolo, arrivati alla sua auto mi dice "Allora... sicura"
Con uno sguardo di ghiaccio faccio un segno d’assenso con la testa apro la portiera e mi siedo.
Quando arriva Roberto mette in moto e parte, avevamo lasciato il locale ero in preda alla paura, ripensando alla cosa era una vera follia, ero su un’auto con due sconosciuti magari anche violenti... Mentre l’auto usciva dal parcheggio, continuavo a fissare la porta d’ingresso, sperando che comparisse mio marito a fermarci, avrei voluto dirgli di tornare indietro ma ero troppo combattuta, non sapevo cosa fare.
"Senti, ti va che ci raggiunga anche il nostro amico" dice Roberto che stava telefonando.
Rispondo si, forse presa dalla situazione e dai pensieri che mi frullano in testa.
Dopo pochi chilometri L’auto si infila nel motel, Roberto scende a prendere la stanza, entriamo e parcheggiamo nel vialetto scendono io resto in auto "Su scendi andiamo dentro" dice Roberto mentre apre la porta della stanza, io ero diventata silenziosa, Paolo apre la portiera e mi prende per mano, avrei una voglia matta di scappare.
Una volta entrati chiudono la porta, Paolo si butta sul letto per provarlo, devo andare in bagno la tensione mi ha fatto venire una gran voglia di fare pipì, avrei voluto non uscire più ma mi chiamano.
Paolo si era gia tolto la camicia e Roberto stava facendo altrettanto, io sto in piedi vicino al letto, in silenzio.
"Che fai? Non parli più adesso? non avrai mica cambiato idea" "E NO CAZZO! dice Roberto, non puoi farci questo! prima ci provochi ed adesso vorresti lasciarci così?" "abbiamo anche pagato il motel" potevi dirlo prima, comunque se non ti va lasciamo perdere.
Mi rendo conto della situazione e spaventata dalle possibili reazioni, mi vedo oramai costretta a ballare quella musica che io stessa avevo scelto. "Avete ragione, sono stata io iniziare tutto quindi se volete vi faccio solo un pompino"
"Va bene" dice Paolo "Però è un vero peccato tu non ti voglia divertire e poi potevamo evitare la stanza" Mi siedo sul letto e Paolo mi si siede accanto e inizia a slacciarmi la camicetta ma lo fermo.
Intanto Roberto si era abbassato pantaloni e slip esibendo un membro eretto di notevoli dimensioni, si avvicina, io inizio a toccarlo, è una sensazione tattile strana è molto più grosso e diverso da quello di mio marito, lo porto alla bocca.
Quando squilla il telefonino ho un sussulto spero sia un imprevisto che interrompa il gioco, invece no, è il loro l'amico che sta arrivando e chiede in numero della stanza.
La situazione è surreale... Pochi minuti prima ero seduta a assieme a suo marito, ora stavo facendo un pompino ad uno sconosciuto. Anche Paolo intanto si era spogliato, si avvicina e riprende a slacciarmi la camicetta,
Cerco di resistergli, dico "no dai solo con la bocca"
"Si ok va bene ma almeno spogliati, noi siamo nudi" Intando che lo diceva aveva fatto uscire le mie tette e mi stava slacciando la gonna.
Bussano alla porta speravo di vedere la figura rassicurante di mio marito, magari ci aveva seguito, ma non è lui, è il loro amico, interrompo il lavoro di bocca che stavo facendo si presenta facendomi qualche complimento visto che sono mezza nuda, si chiama Luca. Paolo continua il suo lavoro e mi sfila la camicetta, la gonna e poi le mutandine, ora sono nuda, con tre uomini, cerco di non pensarci e continuo a succhiare il cazzo di roberto.
Anche Luca, nel mentre anche Luca si era spogliato, e Paolo stava dedicando le sue attenzioni alla mia figa, mi ero anche depilata e quanto pare apprezzava la cosa.
"Avevo detto di no, faccio solo dei pompini Io a voi"
"Dai non vorrai far divertire solo noi, hai una fighetta così bella... e poi... sei già bagnata"
In effetti ero eccitata, sento che con due dita apre le labbra della vagina, lo lascio fare e apro le gambe, lu si inginocchia, per leccarmi. Continua a lavorarmi, leccando, infilando due, tre dita in figa è veramente bravo. Devo confessare a me stessa, che la cosa mi stava eccitando, stavo scoprendo forse un lato nascosto della mia personalità. Anche luca intanto si era anche lui avvicinato alla mia bocca con il cazzo eretto, anche questo diverso, non molto lungo ma tozzo, che strana situazione non avevo mai succhiato altri cazzi al di fuori di quello di mio marito e ora ne stavo succhiando due assieme, alternando il lavoro sui due cazzi, la cosa mi stava anche divertendo il fatto di essere con tre uomini sebrava passata in secondo piano, non mi imbarazzava più, anzi iniziavo a divertirmi.
Paolo si era messo un preservativo, vedendolo, serro le gambe, speravo di non arrivare a tanto, non posso parlare sono troppo occupata con la bocca, ma faccio cenno di no con la testa.
"Dai su ne hai voglia anche tu, si vede chiaramente"
Mi accarezza ancora un pò in mezzo alle gambe, sono eccitata è vero... mi convinco a riaprirle, si posiziona davanti alla figa con il suo arnese in tiro, lo appoggia ed entra. Mi scopa per un pò poi lascia il posto a Roberto, mi scopa un pò po è la volta di Luca, si alternano tra la mia bocca e la mia figa, mi piace sentire cazzi di diverse dimensioni, ogni volta è diverso il modo con cui mi scopano, Paolo è il primo a venire lo sento pulsare e venire, Lascia il posto a Luca, che prende a scoparmi con incredibile foga non dura molto visto il lavoro di bocca fatto prima, anch'io vengo un prima volta, riprende Roberto che inizia a scoparmi mentre Paolo toltosi il profilattico mi da il suo cazzo da ripulire, poco dopo viene anche Roberto, non mi danno tregua, il Cazzo di Paolo è ritornato duro si stende e mi chiede di salirci sopra, lo faccio anche se è senza presevativo, mi infilò il suo cazzo nella fica, mentre Luca mi fa succhiare il suo cazzo per farlo ridiventare duro.
"Adesso ti facciamo provare una cosa che non hai mai provato, hai una figa bella larga" dice "Dai Luca mettici anche il tuo"
Luca mi viene dietro e punta il suo accanto a quello di Paolo, mi allarga un po la figa già occupata con due dita, lo sento entrare tutto, mi sento aprire come una mela, rimango senza fiato almeno per una diecina di secondi, fino a quando entrambi cominciano a scoparmi, mentre succhio il cazzo di Roberto, tre cazzi in una volta, non capisco più niente, oltre a scoparmi insieme, mi accarezzano e palpano, si alternano nella mia figa ma ho sempre due cazzi dentro, Roberto è il primo dai tre a venire toglie lo toglie dalla mia figa e mi sborra in faccia mentre gli altri due continuano a scoparmi. Vengo in un orgasmo violento e devastante, un orgasmo lunghissimo, interminabile, è la prima volta che grido dalla goduria sono talemente bagnata che mi sembrava fare pipì, accelerano il ritmo, li sento pulsare tutti e due raggiungono contemporaneamente l'orgasmo sborrandomi copiosamente dentro, per fortuna non è un giorno fecondo, almeno spero.
Non avevo mai fatto una porcata del genere, sono distrutta, loro si alzano e iniziano a rivestirsi bevo le gocce rimaste a lato della bocca. Non riesco quasi a reggermi in piedi per tutto il tempo passato a coscie spalancate. La fica in fiamme ancora aperta e dolorante, lascia uscire rivoli di sperma misto a un pò di sangue che colano lungo le cosce, ero tutta sconquassata, avevo passato quasi tre ore a scopare però ero distrutta ma appagata e felice di averlo fatto.
Dopo che mi sono rivestita mi hanno riaccompagnato a casa, seduta in auto e per tutto il tragitto sentivo ancora la figa strana pulsare, gli ho promesso che ci saremmo rivisti, mio marito mi stava ancora aspettando, non mi chiede nulla, Gli faccio vedere i tre presevativi usati sporchi di sperma, anche se in realtà le scopate sono state di più, a letto dopo che gli ho raccontato tutto, o quasi, ha voluto scopare nonstante il dolore l'ho accontentato, mi sentivo in colpa, il suo cazzo mi sembrava piccolo, gli ho fatto leccare la figa senza però dirgli che ci avevano appena sborrato dentro in due. Non potrà più dirmi nulla, ho vinto la scommessa. Da quel momento la mia vita è cambiata in meglio ovviamente.
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17 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 1 ora fa -
Due coniugi fantastici
Salve, racconto brevemente cosa mi è capitato grazie al Vs magnifico sito qualche tempo fa':
Mosso dalla curiosità inserisco un annunncio con il quale chiedevo di diventare "amico" di una coppia vicino alla mia nuova residenza, Milano. Un pomeriggio ricevo un msg by email di un certo Piero.....meraviglia, eccitazione, stupore e intrigo. Questi gli elementi che hanno preceduto l'apertura del msg. Questo Piero si presentava come il marito di una splendida Donna di 48 anni ben portati e di se raccontava di essere oltre la 50 ina ma molto giovanile. Per me andava ok poichè all'epoca dei fatti avevo solo...si fa x dire...42 anni!
Continua nel raccontarmi le loro fantasie e mi invita a chiamarlo sul cellulare appena letto il contenuto dell'email. Allora senza aspettare + un secondo mi apparto in un luogo tranquillo in azienda e chiamo......dall'altra parte dell'apparecchio una voce forte, sicura e molto amichevole mi ringrazia per il contatto e conferma l'interesse per la mia persona anzi per la mia richiesta di diventare il secondo ometto di una coppia aperta. Appuntamento fissato da li a tre giorni alle 17.30 davanti un cinema di Milano. Non stavo + nella pelle......quei tre giorni sembravano non passare mai. Ma ecco che mancavano dieci minuti all'incontro .....appostato davanti al luogo prefissato da ormai 2 ore buone poichè sn arrivato con largo anticipo...vedo un signore vicino la 60 ina mano nella mano con una splendida creatura....allora penso ....è fatta eccoli....che fortuna ho vauto.....che bello....ancora un attimo e mi torna in mente che la moglie dalla descrizione fatta deve avere + o - 48 anni e non puo' essere lei quella stupenda donna poichè giovane ...ABBAGLIO . Sono le 17 30 in punto ed ecco arrivare i due Signori quelli veri.....Lei donna di gran classe l'età ben portata con il sorriso facile e Lui alto ben vestito e davvero un bell'uomo degno della compagna. Ci salutiamo e subito Lui mi invita a visionare con loro il film cheì stava x iniziare da li a poco. Dentro la sala mi spiega il "gioco"....la moglie si dovrà sedere tra noi due e Lui inizierà con carezze e baci ad eccitare la moglie ed io dovro' solo guardare e masturbarmi se l'eccitazione sale....ma senza allungare le mani sulla consorte. Li per li volevo desistere, salutare e tornare indietro poichè sull'annuncio parlavo chiaro ....ruolo attivo come terzo. Poi riflettei e accettai. In fondo per me era la prima volta che grazie ad internet ed al Vs magnifico sito mi capitava questa bell'avventura. Il film inizio' e subito Lui le alzo' la gonna e con un fare davvero eccitante le sfilo' il perizoma anzi prima lo scosto tutto da una parte per farmi vedere, si fa x dire era quasi buio, la figa della moglie e poi inizio' un ditalino lento con l'introduzione varie volte del pollice andando sempre dentro e fuori. Vedevo quelle dita dell'uomo bagnate, umide e ad un certo punto mi avvicino' la mano al naso per farmi sentire l'odore dell'umore di quella fantastica donna. Lei dal canto suo spesso teneva gli occhi chiusi e qualche volte si girava verso di me per vedere se stavo masturbandomi e con voce rauca ed eccitata si avvicinava al mio orecchio e bisbigliava......ti piace?....vorresti scoparmi?.....guarda come gode il porco di mio marito sapendo che mi mangi con gli occhi.....mi piace tanto godere in compagnia di uno sconosciuto. Che bello ho passato magnifici momenti ero al settimo cielo quando Lui le chiede di succhiarlo un po'. Ecco allora che Lei si china e inizia un pompino favoloso ma mentre i due si danno da fare ecco l'imprevedibile ...entrano in sala un gruppo di adolescenti che iniziano a fare un casino unico. I due prontamente si ricompongono e decidiamo di uscire subito. Fuori in un attimo Lui mi chiede se ho impegni per le prossime tre ore, ovviamente rispondo di no....allora vengo invitato a seguirli nella loro auto per un drink in un bar li vicino.
Ma la bar non giungeremo mai....poichè l'eccitazione dell'uomo doveva essere ai massimi livelli e i due volevano finire quello iniziato e fare cosi' bella figura con l'ospite cioe' io. Qualche kilometro fuori Milano ed eccoci arrivati in una zona industriale dismessa. Vista l'ora è buio...io seduto dietro e loro due davanti parcheggiamo e marito e moglie riprendono le loro effusioni sempre piu' audaci fino al punto interrotto nel cinema. Pompino con movimenti lenti e con slinguate che la maialona sapeva assestare a quel cazzo ormai teso e duro....a quel punto il marito eccitato come non mai inizia a parlare di me e del mio cazzo chiedendole se era di suo gradimento e di constatare la durezza e il mio grado di eccitazione...ma Lei imperterrita continuava a dedicarsi solo al suo Lui. Ero davvero eccitato, avevo il cuore a duecento....davanti a me uno spettacolo unico, una gra puttanona che spompinava il suo uomo e la mia presenza eccitava ancora di piu' i due. Infatti tutti e tre avevamo come i battiti sincronizzati ecco che allora Lei si stacca per un attimo dal marito mi gurada fisso negli occhi ed io senza staccare le mani dal mio cazzo che accarezzavo con dovizia. mi chiede se puo' darmi una mano. La mia risposta è un SI che ancora oggi riecheggia nella mia mente.....cosi' inizia una sega lenta con scivolate umide di saliva sulla cappella e con l'altra mano idem x il marito che continua ad incitarla....ti piace l'uccello di Dario vero? quante volte abbiamo fantasticato su questa situazione ed ecco realizzata.....ti amo maore , grazie.....che porca che sei ...dai falla sciolare di piu' questa mano stringicazzo.....umhhhh....perchè non telo scopi adesso qui' davanti a miei occhi.....dai che ti piacerebbe dilllo puttana...ecosi' via! Se non mi è venuto un infarto in quell'occasione non mi verrà mai piu'....Siamo andati avanti ancora per una ventina di minuti (soffro del contrario dell'eiaculazione precoce...riesco ad avere il controllo totale della mia eiaculazione resistendo anche h 2.30 record massimo) Lui ecco che sborra copiosamente nella mano della sua bella ma io resisto ed è a quel punto che Lei inizia a lamentarsi x la stanchezza della posizione scomoda.....niente problema avverte Lui....riposati ci penso io a Dario e cosi' dicendo allunga la mano sul mjo cazzo ....in in primo momento mi scosto facendo capire che non gradisco l'avances poi con tono autoritario Lei mi informa che è un gioco che se voglio giocare con Lei devo assecondare le loro volgie anche bisex. Non so cosa fare ma non faccio in tempo a prendere una decisione che Lei e Lui si impossessano contemporaneamente del mio uccello e iniizano a menarlo con vigore rivolgendosi a lui in modo osceno fantasticando come usarlo su di lei con l'aiuto suo.....cosi' facendo iniziano a baciarsi e con l'altra mano a toccarsi fino a portare Lei all'orgasmo ...ero rimasto solo io...mi sembrava brutto farmi "coccolare" ancora ...x non spazientirli li avvertii che stavo per sborrare e cosi' fu.....Restammo immobili x qualche minuto dopo il rito dei fazzolettini/pulizia e tutti giu' dall'auto per una sana sigaretta, si fa x dire. A distanza di anni continuo a vedermi con queste slendide creature che hanno fatto del sesso a tre un momento "ludico"...un godimento allargato come lo definisco io. Bravi, Ve ne saro' grato per sempre.....anchen se mi piacerebbe trovare altre coppie di qualsiasi età, razza o altro che intendono vivere qualche volta questa bella ed eccitante esperienza sessuale. Concludo con CARPE DIEM.......cogliamo insieme quest'attimo ...è stupendo...CREDETEMI. Lunga vita SERENA a Tutti. Dario
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17 anni fa
giu1110,
44
Ultima visita: 17 anni fa
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La prima volta che ho fatto l\'amore
La prima volta quanti e quante hanno immaginato la prima volta ma la maggior parte specialmente delle donne "almeno per quelle che ho conosciuto e non sono poche non e' stato una bella esperienza " io come uomo mi ritengo fortunato perche ' non sto parlando dei tempi di oggi ma degli ultimi anni 60 vivendo in un paese piccolo e avendo 13 anni la possibilita' di scopare era minima, le ragazzine della mia eta' quando eri fortunato ti baciavano e se incontravi qualcuna piu' intraprendente ti faceva una sega . Ma quell'estate per me fu stupenda e indimenticabile.Finita la scuola andai a lavorare in albergo come cameriere ,la maggior parte dei clienti erano tedeschi i mariti delle signore venivano per fare pesca sub e bere birra tanta birra e le signore tutto il giorno da sole sulla spiaggia a prendere il sole e annoiarsi . I ragazzi che lavoravano con me ed erano piu' grandi riuscivano a scopare tutti i giorni anche cambiando donna , ame sarebbe piaciuto imitarli ma 13 anni erano un po' pochi anche se fisicamente avendo fatto sempre sport non ero messo male e poi le donne mi sono sempre piaciute tantissimo , e loro mi incoraggiavano e mi aiutavano se vedevano qualche ragazzina ma io volevo una donna ," mi hanno sempre attratto le donne piu' grandi di me " fu cosi ' che dopo 10 giorni che lavoravo una domenica sera verso le sei mentre ero intento a preparare la sala per i nuovi clienti arrivati sento aprire la porta mi giro per vedere chi era , ferma sulla porta un po' intimorita c'era una ragazza i nostri sguardi si incrociarono e ci guardammo intensamente per alcuni secondi che sembrarono un eternita'" era stupenda aveva tutti i cappelli riccioli neri lunghi fino alla schiena un viso dolce e sorridente due occhi verdi che emanavano una luce intensa il corpo magro ma robusto una cannottiera rosa attillata e le tette belle dure che sporgevano ,una gonna bianca sopra il ginocchio e due gambe un po a cavallerizza ma belle sode " io le dissi di entrare ma dietro di lei spunto' la figura di un uomo anche lui giovane e carino che era il marito, lei venne dritta verso di me dandomi la mano a quel contatto sentii il mio sangue che bolliva gliela strinsi un po ' e lei fece altrettanto non parlavano italiano ma io già un po di tedesco e inglese lo parlavo perche come si dice da noi se non parli almeno una lingua non mangi . Mi disse che erano appena arrivati e volevano un tavolo , non persi tempo e gli diedi uno tavoli del mio reparto cosi pensai la posso conoscere un po meglio ci salutammo ma i nostri occhi non smisero un attimo di incrociarsi e questo fu per due settimane sia quando era a tavola o sulla spiaggia o in giro ci cercavamo sempre anche quando non era ancora successo niente perche ' il bello accadde dopo tre giorni la sera prima in discoteca mentre ballavamo nella penombra i nostri corpi sembravano uno ci accarezzavamo ci baciavamo il mio cazzo era duro perche lei strusciava la sua fica su di lui e piu si strusciava piu sentivo il suo respiro ansimante tutto questo incuranti di chi avevamo intorno fino a quando dandomi un morso nell'orecchio capi ' che era venuta . Io non ne potevo piu' ero eccitato avevo il cazzo che scoppiava ci avvicinammo al bar e comi tutti i tedeschi il marito era ubriaco dissi ai miei amici se potevano accompagnarlo in albergo io avevo da fare e siccome avevano capito e ci aiutavamo in caso di bisogno lo lasciai a loro . uscita fuori mi disse andiamo sulla spiaggia voglio fare l'amore ,io non credevo alle mie orecchie imbarcammo in moto e in 5 minuti eravamo in spiaggia .Era una notte stupenda la luna ci illuminava corremmo verso l'angolo della spiaggia come due innamorati arrivati ci fermammo tenendoci per mano e guardandoci intensamente poi lei si scateno' prese il mio viso tra le mani senti' la sua lingua dentro la mia bocca fino alla gola cominciammo a strapparci i vestiti sembravamo due indemoniati tanta era l'attrazzione e la voglia di amarci io ero in estasi era la prima volta stavo per fare l'amore eravamo nudi sentivo i suoi capezzoli duri sul mio petto senti la sua mano afferrare il mio cazzo che era gia duro e stringerlo forte ci sdraiammo lei mi spinse la testa fra cosce sentivo il profumo della sua fica calda e bagnata cominciai a leccarla fra le labbra e sul grilletto che era groso e duro e dopo pochi attimi sentii la mia bocca riempirsi non so se era sbrodo piscio so solo che lo bevvi fino all'ultima goccia a quel punto mi tiro su e allargando le cosce con la mano se lo mise dentro poi inarcandosi mise le gambe dietro la mia schiena in modo che il cazzo le potesse entrare fino alle palle io non capivo piu ' nulla talmente forte era l'eccitazione ci mordevamo ci succhiavamo intanto sentivo il cazzo che stava per scoppiare e anche lei per la seconda volta stava per venire passarono pochi attimi e per la orima volta godevo dentro la fica di una donna non mi fermai volevo sentire anche il suo godimento perche mi eccita sentira la donna che gode e come un vulcano sentii il mio cazzo bagnarsi mentre lei urlava di piacere rimannemmo per un po abbracciati uno sopra l'altra ma poco perche la voglia di ricominciare era tanta
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17 anni fa
f6923,
50
Ultima visita: 13 anni fa
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Ely: il piacere di essere dominati
Qualche tempo fa ho avuto un’esperienza che è durata qualche mese con Ely, padrona di 42 anni.
E' stata una esperienza unica, mi sono trovato per la prima volta in vita mia davanti ad una affascinante, femminile ed estroversa vera domina.
Una Dea vera che prende la tua anima e la avvolge in una impercettibile catena da cui è impossibile liberarsi. Mi sono sentito subito "libero" di mettermi completamente nelle sue mani.
Ely la conoscevo da un po’ ma non avrei mai sospettato che nella vita privata fosse una risoluta padrona.
Una sera, dopo un incontro casuale con lei in un’enoteca, e dopo qualche bicchiere di buon vino, ecco la sua proposta. Mi chiede se mi piacerebbe fare un gioco con lei in cui io assumerò il ruolo di schiavo e lei di padrona.
La cosa mi eccita subito e le dico che si può provare.
Lei tende a sottolineare che non si può provare: o mi piego completamente alla sua volontà o non se ne fa nulla.
Accetto. L’appuntamento è per la sera dopo a casa sua.
Arrivo emozionato a casa di lei attorno alle 8 di sera, suono il campanello e aspetto.
Lei arriva, tutta sudata, in tuta da ginnastica.
“Sono appena tornata dalla palestra esordisce. Entra e aspettami. Qui.”
Le rispondo “Ok” e prendo subito un ceffone in faccia… “Si Padrona”, devo sempre rivolgermi a lei in questo modo.
Ely torna con un guinzaglio, e, ancora all’entrata mi fa spogliare nudo.
Non trattengo un’erezione esplosiva ma lei non ci fa caso, mi fa mettere a quattro zampe, mi mette il guinzaglio al collo e mi porta con lei vicino al divano dove si siede.
“Ora sentirai quanto gustosi sono i miei piedi”
Mi obbliga a toglierle le scarpe, i calzini ancora bagnati di sudore e me li fa annusare a lungo.
“Ti piacciono vero?” continua a dirmi “Ti piace la puzza dei miei piedi sporchi brutto maiale?”.
“Tantissimo padrona”.. sto al gioco.
“Ora leccami i piedi, puliscili meglio che puoi con la tua sudicia lingua”.
Eseguo i suoi ordini e succhio con avidità i suoi gustosissimi piedi... Lei li spinge dentro la mia bocca, fino in gola.
Intanto chiacchiera, al telefono con un’amica.
Io sono la lingua per i suoi piedi.
Dopo un po’ mi porta in cucina tenendomi per il guinzaglio e frustandomi con un frustino per cavalli.
Colpi secchi e molto dolorosi…
“Ora devi bere, schifoso!”
Si siede sul tavolo, si sfila le mutandine e me le ficca in bocca.
Anche queste sono ancora bagnate del sudore della palestra e sono molto sporche.
Mi lascia così mentre cerca qualcosa tra gli scaffali della cucina.
Mi da una bacinella rotonda di plastica e mi dice di tenerla sotto il mento, sfila le mutande dalla mia bocca e le getta a terra, si siede di nuovo sul tavolo con la fica rivolta alla mia faccia.
“Adesso devi bere tutto” “Non sai da quanto trattengo questa pisciata!” e si mette a ridere mentre mi avvicino con la bacinella in mano e la bocca spalancata.
Inizia una pisciata interminabile calda e dal sapore forte e disgustoso. Provo, ma non riesco a berne che una piccola quantità mentre il resto riempie lentamente la bacinella.
Una volta finito di pisciare la mia faccia è completamente bagnata e il sapore di urina nella mia bocca è fortissimo.
Ely esamina la bacinella poco soddisfatta, mi schiaffeggia e mi sputa addosso insultandomi.
“Questa fra un po’ te la bevi tutta” dice, e ci sarà almeno mezzo litro di piscia in quel contenitore di plastica.
Ora devo cenare.
Apparecchia la tavola e tira fuori della pasta fredda già pronta.
Si siede con il suo piatto, io sono sotto al tavolo con una ciotola per cani e la mia bacinella di piscio.
Ely butta un po’ di pasta nella ciotola, ci sputa dentro, l’appoggia per terra e ci mette un piede dentro.
“Ora mangia, cane!”
Io mangio con il suo piede nella ciotola, mi costringe a bere con la lingua, dalla bacinella il piscio giallo.
Finito di cenare mi porta nel salotto, inginocchiato davanti al piscio che devo finire di bere.
Torna con uno strapon nero e mi avverte.
“Ora t’inculerò finche’ con la tua lingua non avrai bevuto fino all’ultima goccia della mia pioggia dorata”
Inizia a cavalcarmi e va avanti a lungo. Si ferma a vedere, ho quasi finito di leccare tutta la sua piscia. Non soddisfatta, prende la bacinella e ci piscia dentro ancora!
Ricomincia dopo avermi fatto succhiare il dildo che fino a quel momento era infilato nel mio culo.
E' stato doloroso, ma eccitante, disarmante e crudele, mi ha mandato in estasi…
I giochi sono continuati ancora per un po’, m’ha fatto succhiare il suo buco del culo, m’ha fatto masturbare di fronte a lei su un piattino, poi s’è spalmata lo sperma sui capezzoli e me l’ha fatto leccare tutto.
Era ormai mezzanotte, arrivato il momento di lasciarsi e tornare alla normalità della vita di tutti i giorni. Tornando a casa ripensavo all’accaduto, a Ely e alla sua forza nel dominare un uomo.
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17 anni fa
favoladimiele,
30/30
Ultima visita: 11 anni fa
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Evoluzione cuckold
Gia' dal giorno successivo all'incontro coi tre giovani franco comincio' a farmi complimenti per come mi sapevo destreggiare con gli uomini,come ero brava a farli godere ecc.
Non capii subito dove voleva andare a parare,ma una cosa era certa, era molto su di giri,tanto che entrando per caso in bagno lo trovai che si menava il cazzo furiosamente.
Continuo' a segarsi in mia presenza finche' godette sborrandosi tutto sulla pancia.
Dopo la doccia continuo' ad insistere perche' facessimo sempre nuove esperienze magari,aggiunse,anche in modo nuovo.
Restai un attimo perplessa su cosa volesse dire.
Mi chiari' subito:mi piacerebbe che tu ti sentissi libera e non fossi in alcun modo condizionata dalla mia presenza.
Fai quello che credi,mi disse,non ti pongo limiti di alcun genere, ne' di tempo, ne' di modi, ne' di luogo,qui'in casa o fuori.
Era tutto chiaro e decisi che l'avrei accontentato anche perche' l'idea di questa totale liberta' mi procurava una eccitazione incredibile.
Passai il sabato a scorrere gli annunci erotici su siti di internet,non sapendo neanche io cosa cercare specificamente.
Alla fine optai per un cinquantenne che cercava una donna disinibita disponibile a nuove esperienze.
La domenica mi vestii davanti a franco:perizoma microscopico nero,calze scure con reggicalze che facevano un bel contrasto con la pelle chiara delle cosce,tacchi alti,niente reggiseno,una maglietta leggera con scollatura profonda e gonna al ginocchio molto stretta.
Mio marito seguiva tutti i movimenti con interesse ed eccitazione.
Lo lasciai infatti che si accarezzava il cazzo gia'in erezione.
Non so quando torno,gli dissi un po' sadicamente,non mi aspettare.
L'appuntamento era a 50 metri da casa.
Lui era gia' li' ad aspettarmi in una grande macchina scura.
Era un bell'uomo,elegante,brizzolato,aveva modi cortesi ma decisi.
Mi e' piaciuto subito!
Mentre guidava con la coda dell'occhio sbircio' le cosce scoperte dalla gonna risalita molto su e mi disse:non so perche' hai risposto al mio annuncio,voglio pero' chiarirti che gia' da ora se vuoi puoi rinunciare,se invece decidi di seguirmi, devi sapere che liberamente ti affidi a me.
Mi sentivo totalmente coinvolta e dissi:mi metto nelle tue mani,unica cosa che non voglio e' la violenza,per il resto son pronta a tutto.
Bene,son contento della tua scelta,rispose,vedrai che sarai contenta ed, aggiunse, farai svariate esperienze,per gradi,ogni volta sensazioni nuove.
Una volta a casa sua mi condusse in una saletta.
Notai che c'era un tappeto e nelle vicinanze una poltroncina.
Spogliati completamente e poi mettiti a quattro zampe sul tappeto mi ordino'.
Eseguii subito.
Non voltarti mai e tieni le cosce aperte.
Lo disse con tono autoritario che non ammetteva discussioni.
Con la coda dell'occhio vidi che prendeva un frustino di pelle nera,sottile,con una impugnatura larga e che terminava come una piccola palettina sottile.
Da dietro comincio' a farla scorrere delicatamente all'interno delle coscie divaricate.
Passava dall'una all'altra e quella sottile gomma mi dava i brividi.
Dopo un po' comincio' ad alternare le carezze con dei leggeri colpetti e questa variazione mi procurava un piacere indicibile anche perche' non potevo mai prevedere quel che sarebbe successo dopo.
Passo' poi ad accarezzarmi l'inguine per poi cominciare a colpire piano la vagina con la punta del frustino.
Dopo un po' avevo la fica gonfia per il piacere.
Non vedevo l'ora di essere penetrata,e glie lo dissi:scopami ti prego!
Non ci penso proprio,mi rispose.
Allora fammi sbattere da chi vuoi perche' ho assoluto bisogno di sentirmi riempita,non ce la faccio piu',aggiunsi.
Ti sei permessa questa volta di chiedere qualcosa,mi disse duro,non lo fare mai piu'perche' non ti e' consentito,ma poiche' e' la tua prima sera ti voglio accontentare.
Cosi' dicendo,rigiro'in mano il frustino e mi pianto' il manico nella fica fradicia e gonfia.
Mi sentii in paradiso.
Gemevo come un cagna in calore ad ogni spinta che dava.
Ogni quattro-cinque volte,lo estraeva dalla fica e me lo piantava nell'ano.
Due tre stantuffate e poi di nuovo in fica.
Continuo' cosi' per circa mezz'ora,avendo l'accortezza di fermarsi appena si accorgeva dal mio respiro che stavo per godere.
Infine ebbe pieta' di me e con una serie violenta nella vagina,mi lascio' avere un orgasmo interminabile.
Per stasera basta, domani ti mandero' aprendere dall'autista per le nove.
Tieniti pronta,mi congedo' in modo perentorio.
Mentre l'autista mi riaccompagnava a casa mi sorpresi a pensare che avevo goduto come una pazza senza neanche essere stata sfiorata da lui.
Trovai mio marito steso sul letto,nudo,col cazzo semifloscio.
Ero troppo eccitata per rinunciare a farmi scopare.
Glie lo menai un po' mentre gli raccontavo quanto avvenuto prima.
Ebbe una immediata erezione,gli montai sopra e lo cavalcai con molto vigore finche' venni due volte di seguito ed infine anche lui lo tiro' fuori spruzzandomi sulle tette.
Mi lasciai andare sul letto spossata cercando di immaginare cosa il mio nuovo amico mi avrebbe riservato per la sera successiva...
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17 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 1 ora fa -
Come scoprii di essere una gran troia.
"Bastardi! Bisogna proprio essere dei gran figli di puttana!"
Ero incazzata nera. Tra tutte le persone che potevo incontrare proprio in quei due stronzi dovevo incappare. E dire che lei mi ha sembrava un vero angelo e lui poi, così educato.
"E' così vicino. Si figuri. Dieci minuti a piedi ed è anche una bella passeggiata. Sempre dritto e vedrà che lo trova."
Dopo mezz'ora di cammino ero finita in un vero letamaio. Non so neanch'io come ho fatto a non rendermi conto di dove mi stavo infilando. "Che idiota che sono stata!"
Dovevo prendere una decisione. O andavo avanti e attraversavo questo postaccio o mi toccava tornare indietro e saltare l'appuntamento. Non sarei mai arrivata in tempo se fossi tornata a cercare un taxi.
La via piegava verso sinistra con una discesa. All'angolo del palazzo due nere che sembravano uscite direttamente dal set di un film porno, mi guardavano come si guarda un ufo. Una delle due mi fece un cenno e mi chiese se volevo. "Volevo cosa?", pensai tra me e me. Ma non ci misi molto a capirlo, perchè l'altra si sollevo il lembo della minigonna e, tirando fuori un tocco di lingua, mi stava mostrando cosa ci fosse, appunto, sotto la gonna. Praticamente nulla. Aveva un tanga così stretto che le sue grandi labbra non ce la facevano in nessun modo a stare coperte. E non aveva peli.
Io ebbi un sussulto e cercai di passare oltre il più velocemente possibile. Camminando su quei tacchi alti non potevo evitare di avere un'andatura barcollante.
Cominciavo ad essere seriamente spaventata. Contavo sul fatto che alla fine della via, sarei stata al sicuro. Non mancava molto. Ancora qualche centinaio di metri. Il cuore batteva come un tamburo mentre le sentivo ridere dietro di me. Dovevo veramente essere ridicola ai loro occhi. Una distinta ed elegante signora che avanzava nel più lercio e schifoso dei quartieri del centro.
Più avanti un nordafricano stava pisciando contro un cassonetto dei rifiuti. Quando si accorse di me, si volto mentre stava ancora pisciando e mi squadrò da capo a piedi con l'uccello in mano. Aveva un cazzo enorme o così a me sembrava e il getto che ne usciva tracciava una parabola dorata nell'aria colpendo l'asfalto con un rumore come di fontana. Non riuscivo a staccare gli occhi dal suo cazzo. Sentii un gran calore che mi invadeva. Ero stregata da quella visione. Mai sarei stata capace di immaginare che un giorno mi sarei ritrovata ad ammirare un uomo che pisciava per strada.
Mi scoprii a pensare che era un bel ragazzo, con quegli occhi nerissimi e quel fisico asciutto. Lui mi guardo negli occhi. Io li chinai a terra vergognosa e proseguii. Non lo stavo guardando e sperai, addirittura pregai, credo, che avesse di meglio da fare che importunarmi e prosegui camminando a testa bassa.
La visione del suo uccello, però, mi tormentava. Me lo immaginai di fronte. Stavo immaginando di prenderglielo tra le mani. Ecco che le mie mutandine si stavano bagnando. La paura mi stava eccitando. Quello schifo di posto mi stava eccitando.
Non so cosa mi prese, ma mi fermai di botto, tirai su la testa e mi voltai. Lui era sempre lì, vicino al cassonetto, e mi guardava. lo guardai dritto negli occhi.
Lui mi fece un cenno con la testa indicando il portone di un cortile lì a fianco. Si trattava apparentemente di una casa abbandonata. Le finestre senza infissi e i muri che stavano cadendo a pezzi. Avrei voluto scappare ma non riuscivo a desiderare altro che quel suo grosso arnese.
"Lucia sei una troia e non lo hai mai saputo!" - mi dissi. E lo feci. Entrai in quel portone. Mi fermai in un angolo abbastanza buio.
Lui arrivò. Si slacciò i pantaloni. Non disse una parola e mi mise di fronte l'uccello. Con mia grande sorpresa non aveva un cattivo odore, anzi. Quando le dita della mia mano lo sfiorarono sentii un brivido salirmi su per le cosce fino al clitoride. Le mutandine erano fradice. Mi stavo bagnando copiosamente. I miei liquidi colavano lungo le calze a rete, giù per le cosce. Mi chinai e lo inghiottii. Lui si muoveva con regolarità. Io lo facevo scorrere fino in fondo alla bocca. Lo lasciavo scendere quasi fin dentro la gola. Il suo ritmo aumentò. Il brivido si trasformò in spasmi. Stava arrivando un orgasmo memorabile senza che neanche mi stessi toccando.
Lui mi venne in bocca. Lo sperma mi colava dall'angolo della bocca. Inghiottii.
Mi prese la mano facendomi alzare. Ci guardammo negli occhi. Mi accorsi che l'altra mano era ancora avvinghiata al suo uccello. Cominciai a muoverla lentamente avanti e indietro. Piano piano stava ritornando duro, mentre noi ci guardavamo in silenzio. Non dicemmo nulla.
Mi prese per la vita e mi fece girare. Appoggiai i palmi delle mani al muro scrostato. Con un gesto rapido mi calò le mutandine e infilo i pollici tra le mie natiche e le separò per bene. Sentivo l'aria fresca passare sulle labbra e sul mio ano. Capii cosa stava per fare appena un attimo prima di sentire la sua cappella del suo cazzo di nuovo duro, appoggiarsi proprio al mio buco del culo. Spinse aiutandosi con una mano mentre con l'altra si faceva spazio tra le natiche. Fu dolorosissimo, all'inizio. Avrei voluto urlare ma mi trattenni.
Lui spingeva sempre di più. Sembrava non finire mai. Quanto ancora sarebbe riuscito a farne entrare dentro di me. Sentii il suo pube che si appoggiava al mio culo. Il suo cazzo era tutto dentro di me e il mio ano bruciava come non mai. Stavo piangendo dal dolore.
Poi prese a muoverlo entrando e uscendo. Più il suo ritmo cresceva e più la mia vagina pulsava. Più sentivo il suo respiro ansimare dietro a me e più io mi bagnavo. Stavo venendo con il culo!
Sentii arrivare l'orgasmo come un ciclone. Non stavo capendo più nulla. L'ano pulsava, la vagina pulsava, il cuore batteva all'impazzata. Brividi scuotevano il mio corpo come avessi avuto la febbre. Venne dentro di me. Io, ormai, ero bagnata fino alle caviglie. i miei liquidi e i suoi colavano all'interno delle coscie sulle calze da 80 euro comprate per quell'occasione.
Mi fece girare. Spingendo sulle spalle mi fece chinare e mi mise il suo cazzo di nuovo davanti alla bocca. Glie lo pulii. Leccandolo meticolosamente.
Lui si tirò su i pantaloni. Si ricompose e fece per andarsene. Lo persi di vista quando, uscito dal portone, girò a destra, senza voltarsi.
Io stavo ancora ansimando. Ero completamente incredula di ciò che avevo appena fatto. Ma stavo ancora godendo. Mentre ero ancora lì appoggiata credo di essere venuta ancora una volta.
Non avevo più paura. Mi tirai su le mutandine. Mi sistemai un minimo. E con lo sperma di lui che mi usciva dal culo ad ogni passo mi diressi verso il mio appuntamento.
"Se mi affretto riuscirò ancora ad arrivare in tempo." - pensai.
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17 anni fa
furtherlook,
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Dopo tanti anni... i
non saranno trent'anni, forse venticinque, allora frequentavo il Sugar Sugar gelateria in voga nei primi anni '70 nella mia città frequentata da numerosi teen-ager e non. Io ero da poco tornato dal mare quella domenica sera ero andato a prendermi un gelato con la speranza d'incontrare qualche volto conosiuto. Dopo un po vedo venirmi incontro una testa riccia di capelli castani: era la Mary, le andai incontro, era diverso tempo che non la vedevo lei si girò ed io l'abbracciai d'impeto strofinando il mio petto contro la sua quinta abbondante, il mio piccolo amico si erse prepotente e si strofino con lascivia contro il suo pancino, e lei un pochino sorpresa: - ti faccio questo effetto?- ed io: - Lo sai Mary le tue tette non mi fan dormire la notte, se non fosse perchè sei la donna di Angelino...-
Ed ora, dopo venticinque anni me ra ritrovo di fronte a me ancora con quelle due tettone piene e riabbracciarla come allora e provare le stesse sensazioni è stato un tutt'uno! E lei: - Dopo tanti anni ti faccio ancora quest'effetto!- Ed io: - Mia dolcissima Mary sei bella e desiderabile come allora, e in questi anni non ti ho mai dimenticata e sognarti mi capita spesso...- E lei: - Dici davvero! Lo sai abito qui vicino, ti va di venire a prenderti un caffè da me?- Ed io con la mia faccia tosta: - solo un caffè?- e lei di rimando: - E poi si vedrà...- le dissi: -Aspetta che prendo una cosa in macchina ed arrivo.- Il tempo di aprire il baule e di estrarre la mia valigetta con il mio olio che produco io stesso per fare i massaggi, indi la presi sottobraccio e le dissi:- Portami da te e ricambierò il tuo caffè con uno dei massaggi che mi hanno reso famoso in città.- Arrivati in casa mi preparò il caffè me lo porse e mi disse: - beviti il caffè con calma che mi do una rinfrescata e sono pronta per te!- dopo 20 minuti me la vedo apparire in un vaporoso accappatoio bianco semiapero: non riusciva a contenere tutta quell'abbondanza! - Sono pronta.- mi disse, - anch'io -
risposi. Ci avviammo alla camera da letto e gli dissi:-Spogliati e distenditi
sulla schiena che comincio con i piedi.- mi sedetti di fianco e dopo averle
fatto alcune movimenti per saggiarle la mobilità dell'articolazione della caviglia continuai stirandole le dita del piede e poi cominciai a massag-
giarle la pianta del piede con tutta la mia esperienza ma anche con tutta
la mia passione dopo un po mi disse:- Avevo già sentito parlare delle tue doti professionali, ma non pensavo che fossi così incredibilmente capace!
- ed io:- Sai tesoro questo lavoro lo faccio non solo per i quattrini, ma anche per il piacere di far sentir bene la gente! Poi trattandosi di te sarà
un mio preciso dovere e piacere adoperarmi al meglio delle mie capacità per portarti ad un delizioso benessere psico-fisico!- quando ebbi finito di trattarle i piedi le dissi di mettersi bocconi, quindi presi il mio olio e versa-
tene alcune gocce sulla schiena cominciai un lieve massaggio atto a rlas-
sarle tutta la muscolatura dopo un po la sentii mugolare e dirmi con voce
roca:- Sai che la mia vagina è un lago, mi sto cciogliendo!- ed io: - Si che
lo so! però il bello deve ancora venire, dicendo ciò chinai la testa verso i
suoi glutei e allargandoli con le mani insinuai la mia lingua verso l'orifizio anale succhiando tutti gli umori vaginali che vi colavano dentro e poi le dissi: - girati che ora facciamo il davanti- come si girò mi si presentò lo
spettacolo delle sue giunoniche tette, misi alcune gocce di olio anche qui
e cominciai a massagiarle con decisione e con passione, abbassando lo sguardo vidi rivoli di sperma uscire dalla sua spelonca allora abboccai un
capezzolo e iniziai a suggere con tutta la forza che avevo in corpo dopo alcuni secondi inziai a sentire le contrazioni del suo ventre che mi avvisavano che stava per venire staccai la bocca dal capezzolo e la avvicinai appena in tempo alla sua natura per potermi bere tutti gli umori
del fantastico orgasmo che tava avendo: Per alcuni interminabili minuti
restai in quella posizione, fino che non sentii l'ultima contrazione del suo ventre. Dopo alcuni minuti riaprì gli occhi e mi disse:- Adesso tocca a te!-
ed io: - La prossima volta: io la prima volta che sto con una donna lo fa-
cio solo per il suo piacere personale! Se poi ci sarà una seconda volta,
penserò anche a me stesso!-
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17 anni fa
jackthetender,
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Ultima visita: 11 anni fa
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Sesso con uno sconosciuto
Asia in un bel giorno d’estate perse il solito pulman, che doveva prendere per andare a fare shopping, e mentre aspetta il successivo sentì dei passi e si guardò attorno furtivamente, un uomo vestito elegantemente stava camminando sul lato opposto della strada, si fermò alla fermata di fronte alla sua e si sedette. Asia si sentiva osservata intesamente da quell'uomo, i loro occhi si incontrarono, inizialmente guardarlo così da lontano le sembrava un gioco, ma era tanto che non si sentiva guardata così intensamente, il suo ragazzo non la guardava più così, anzi non lo aveva mai fatto. Se solo lui fosse stato un po' più focoso lei si sarebbe sciolta sotto le sue mani, ma lui non era così.
Dopo qualche attimo rimasta lì a fantasticare una voce………….."Mi scusi." una voce calda la fece sussultare "non volevo spaventarla, scusi. Ero seduto su quella panchina e la stavo osservando." Asia arrossì rendendosi conto che l'uomo della panchina stava parlando con lei. "Mi scusi nuovamente, credo che mi fissasse per un po' o forse mi sbagliavo." Iniziò lui. Asia non sapeva che dire, la voce dell'uomo era calda, sensuale "Si, mi scusi la guardavo perché lei mi ha fatto pensare a .." Si interruppe di colpo rendendosi conto di quel che stava per dirle.
"A cosa?" le chiese lui.
"No niente mi scusi." Asia si alzò. Doveva allontanarsi da lì, quello sconosciuto le stava troppo vicino. Si ritrovò faccia a faccia con lui e vide i suoi occhi scuri e profondi guardarla intensamente! Allora non si era sbagliata.
"Mi scusi se sono così sfacciato, ma lei è una donna molto attraente e mi ha colpito. Spero di non essere troppo maleducato se le confesso che ho pensato a come sarebbe stato fare l'amore con lei mentre la osservavo." Le disse
spudoratamente.
"Non dica sciocchezze, lei non mi conosce." Rispose Asia arrosendo nuovamente. Si sentiva accaldata e il cuore le batteva violentemente, temeva che lui potesse sentire i battiti impazziti. Da quanto tempo non si sentiva
desiderata. da quanto tempo non sentiva parole appassionate.
"E questo non la invoglia? Non le piacerebbe un'avventura selvaggia con uno sconosciuto? " La mano dello sconosciuto le sfiorò la guancia in una carezza e lei non si ritrasse, le dita di lui scesero sul collo e sbottonarono la camicetta. Poi la mano dell'uomo scivolò all'interno del accarezzandole un seno. Il pollice dell'uomo sentì il capezzolo rigido e lo accarezzò attraverso la stoffa strappando un gemito ad Asia che si appoggiò al suo petto per non perdere l'equilibrio.
Asia si sentì calda e umida, quell'uomo la stava eccitando, aveva voglia di fare sesso con uno sconosciuto era pazzesco, ma non desiderava altro. Le loro bocche si cercarono le loro lingue si avvinghiarono e lui l'afferrò per le natiche stringendola contro di se e mostrandole quanto era eccitato. "Facciamolo ora." Ansimò Asia, quasi non credette di averlo detto, non poteva aver pronunciato quelle parole, eppure lo aveva fatto. Lui la guardò negli occhi e la prese per mano guardandosi attorno. Iniziò a camminare rapidamente tenendola per mano, vide un vicolo chiuso buio e svoltò dentro mentre lei lo seguiva rapida. Proseguirono insieme fino oltre la metà, poi lui si girò e la spinse contro il muro le si mise contro e guardò verso la strada, lì non li avrebbe visti nessuno passando. Iniziò a baciarla selvaggiamente e lei sempre più sorpresa di se stessa rispose a quei baci strusciandosi contro di lui come una gatta in calore.
L'uomo le slacciò il reggiseno liberando i seni abbondanti che riempirono le sue mani, li palpò e li succhiò finchè non la sentì gemere nell'attesa. Le sollevò la gonna sui fianchi, Asia lo aiutò e poi gemette senza fiato sentendo la mano di lui insinuarsi dentro le mutandine.
Era calda e spudoratamente bagnata, eccitata come mai prima di allora si mosse contro quelle dita irriverenti. "Sei bagnatissima." Le disse sulle labbra muovendo le dita attorno al clitoride ritmicamente e poi lasciando che il suo medio scivolasse dentro di lei. Tolse la mano dalle mutandine e le mostrò le dita bagnate di lei. Asia non si vergognò, ma sentendosi femmina come mai, succhiò voluttuosamente quelle dita finchè non fu lui a gemere di desiderio. Le prese la mano guidandola sul rigonfiamento poderoso dei pantaloni, lei cadde in ginocchio aprendogli i bottoni e la cintura, fece scivolare i pantaloni sui fianchi liberando l'erezione dell'uomo. Le sue mani si chiusero intorno all'asta strigendola. Lui appoggiò le mani al muro mentre lei lo toccava. Lei sorrise di quella reazione e lo accarezzò voluttuosamente. L'erezione era al massimo, la punta vermiglia era gonfia e pulsante e una goccia di liquido era uscita dal piccolo foro. Asia sempre più sorpresa di se stessa la leccò via provocando un gemito strozzato nello sconosciuto. Poi iniziò a succhiarglielo, prima timidamente poi più rapidamente, più vogliosamente, movendo la testa avanti e indietro succhiando sempre più. Era stupefatta, quando il suo ragazzo le aveva chiesto di succhiarlo lei aveva sempre rifiutato perché la schifava e ora si ritrovava in ginocchio in un vicolo a fare un pompino ad un uomo di cui nemmeno conosceva il nome. La cosa la eccitava incredibilmente e continuò a lavorarlo con la lingua finchè lui non la obbligò a smettere. La fece alzare. "Togliti le le mutandine." Le ordinò e lei obbedì rapidamente, senza curarsi di rompere i collant. Smaniava solo dalla voglia di lui. Lui la spinse di nuovo contro il muro, le infilò la mano tra le cosce calde e gliele fece aprire.
Si abbassò tenendosi il pene con una mano e puntandolo tra le sue cosce, spinse un po' cercando la sua fessura, la sentì calda e invitante, bagnata e morbida. La prese sotto le natiche e la sollevò un poco, lei aprì le cosce avvinghiandolo con le gambe, lo sentì scivolare dentro. Asia sentì la sua carne aprirsi mentre lui la penetrava, sospirò chiudendo gli occhi e abbandonando indietro la testa. Lui la spinse contro il muro e cominciò a spingere contro di lei. Lo sentiva affondare e allontanarsi affondare e allontanarsi, finalmente ansimò, sentendosi libera e disinibita. Era tesa ed eccitatissima, sentì l'orgasmo arrivare irrefrenabile "Più veloce, dai ancora!" gli disse trafelata e lui non si tirò indietro l'assecondò donandole il miglior orgasmo della sua vita. Asia tremò soffocando un gemito sulla spalla dell'uomo, si sentì sciogliere nel piacere mentre le contrazioni ritmiche dell'orgasmo la pervadevano lasciandola soddisfatta.
L'uomo rallentò il ritmo per prolungare il piacere di lei, mentre sentiva l'ondata di calore dentro di lei, sentiva le sue contrazioni che lo stringevano violentemente. Iniziò a pulsare ed esplose nel ventre della sconosciuta che gli si era donata con tanta passione.
"Sei meravigliosa." Le disse qualche minuto dopo quando i respiri si fecero normali. Le fece mettere i piedi a terra e si assicurò che stesse in piedi da sola, osservandola nella penombra mentre si tirava giù la gonna..
Lei prese dei fazzoletti e iniziò a pulirsi con le salviettine cercando di non guardare l'uomo negli occhi, finita la passione si rese conto di quello che aveva fatto e si vergognava. Come aveva potuto comportarsi così con uno sconosciuto.
Lui attese che lei si rimettesse le mutandine, senza allacciarsi il reggiseno e si la camicetta. Solo in quel momento si azzardò a guardare quell'uomo negli occhi, lo vide sorridente e si accorse solo il quel momento di quanto fosse bello.
"Io di solito non faccio queste cose." balbettò imbarazzata.
"Lo credo bene. E' per questo che sei stata meravigliosa, sei stata spontanea, femminile, sensuale.. Vorrei rivederti." Le disse.
"Ma io sono fidanzata." L'idea di provare di nuovo quelle emozioni la fece tremare. Tu hai bisogno di passione, le rispose l’uomo." La accompagnò alla fermata del pulman e Asia vide che stava arrivando il pulmann. Lui aspettò che si aprissero le porte e mentre lei saliva le prese di nuovo la mano "Mi chiamo Marco e domani sarò qui a questa stessa ora. Spero tanto che ci sarai anche tu."
Le lasciò la mano con un sorriso caldo.
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17 anni fa
Catania70,
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Ultima visita: 15 anni fa
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Di ghiaccio sotto l\'acqua bollente
Ore 8.00 AM: sveglia, colazione con cereali, frutta, caffè. Venti minuti in bagno: doccia, barba, contorno occhi e due gocce di profumo. Poi al lavoro: il primo appuntamento, il secondo, il terzo. Ore 1.00 PM: pausa pranzo con insalatona nel bar di fiducia. Poi di nuovo in spider su strada per completare i miei affari.
Ore 8.30 PM: stop! Finalmente la giornata lavorativa è conclusa e posso dedicare del tempo a me stesso. La palestra, il luogo dove coltivo il mio corpo e il mio benessere psicofisico, dove amo passare qualche ora del mio tempo libero senza però essere un fissato del culto dei muscoli. Il centro benessere dove mi alleno è un posto tranquillo, non di certo una di quelle palestre altolocate dove c’è una passerella di gente senza senso che ama mettersi in mostra. Conosco ormai un po’ tutti, ragazze molto carine e ragazzi divertenti, persone discrete con cui condivido non solo la sala attrezzi ma anche qualche cena. I titolari sono una coppia sposata da poco, Laura, bellissima bionda perennemente abbronzata, col culto del muscolo tonico e dell’alimentazione corretta, e Marco, istruttore di sala, bellissimo uomo quasi quarantenne, alto, muscoloso,moro ma più elastico della moglie, non si tira indietro davanti alla birra né a qualche sigaretta e, a quanto si mormora negli spogliatoi, neanche di fronte alle belle donne.
Quella sera non c’era molta affluenza in palestra, forse per la pioggia incessante e i temporali, sta di fatto che erano quasi le 22.00 e la palestra stava per chiudere e io ero con Marco che mi stava raccontando le solite sciocchezze di cui non m’interessava sapere nulla: integratori, Rimini welness, donne. Vedo Laura che se ne va incazzata, aveva discusso con delle signore che non apprezzavano la sua lezione di step, simile a un’esercitazione militare. Rimaniamo io e Marco. Gli chiedo se faccio in tempo a farmi una doccia o se mi voleva buttare fuori. Mi dice che posso fare con calma che tanto doveva finire delle cose in ufficio. E’sempre molto gentile con me.
Lo spogliatoio: il luogo dove i miei sensi impazziscono, dove l’odore pungente di sudore mi sale al cervello con i vapori della sauna, dove magliette e mutande bagnate abbandonate sulle panche m’invitano a sprofondarci dentro la faccia. Ma quella sera non c’era nessuno, solo io, solo. Mi spoglio e mi reco verso le docce, otto docce aperte e in comune senza paraventi, come si confà a un luogo per veri maschi.
Mi cospargo di bagnoschiuma, le mie mani sono carezze, immagino di non essere solo ma che sotto l’acqua con me ci siano altri ragazzi, nudi, con i loro corpi sportivi mentre si toccano e scivolano pian piano uno sull’altro. Con gli occhi chiusi e la testa abbassata sotto il getto d’acqua sento crescere l’eccitazione tra le mani.
Ad un tratto sento la porta dello spogliatoio aprirsi, dei rumori tra gli armadietti e poi Marco, nudo, con un paio di infradito nere e una poche in mano, venire verso di me. Non l’ho mai nudo, quegli addominali scolpiti, i pettorali gonfi e quel grosso cazzo che gli penzolava sotto un pube quasi completamente depilato. Liscio e muscoloso, abbronzato, enorme. Si mette nella doccia in parte alla mia, apre l’acqua e ricomincia con i soliti discorsi di prima, sorridente come sempre, rilassato mentre io sentivo un leggero imbarazzo intervellato da un cuore che sembrava scoppiarmi nel petto. Il suo modo di farsi la doccia è simile a un sexy show di una discoteca di provincia, continua a girarsi su se stesso come per mostrarmi la sua perfezione fisica, accarezzandosi piano come se fosse ripreso da una telecamera. E’sempre stato un esibizionista, uno sicuro di sé, uno che sa di essere bello e piacere a tutti.
Tra una chiacchiera e l’altra, tra una mia occhiata fugace e l’altra, vedo che apre la poche e tira fuori un rasoio e della schiuma da barba. Si riempie la mano di schiuma, si cosparge l’inguine e comincia a depilarsi. Mi dice che quella sera doveva animare un addio al nubilato come spogliarellista, sì, sapevo che faceva pure quello. E sia mai che le donne trovino un pelo fuori posto, doveva essere pronto alla prova di ballo in perizoma ed essere completamente liscio, statuario, come si addice ad un professionista dei sexy show.
Resisto a fatica, lo guardo mentre si tiene il cazzo in mano e ci passa sopra la lametta, si stringe le palle, le alza, le gira, la schiuma scivola via sotto l’acqua, e a forza di toccarlo gli si sta inturgidendo. Lui fa finta di niente, come se non ci fossi e in pochi minuti il suo pube era liscio e il suo cazzo sembrava ancora più grande, con il prepuzio ritirato e la punta della cappella su cui scorreva il rivolo d’acqua come se stesse facendo la pipì.
Poi la domanda che mi lascia di ghiaccio sotto l’acqua bollente. “Ho fretta e non ho lo specchio, mi dai una mano o ti fa schifo?” Dicendomi così mi mostra il culo porgendomi il rasoio, tranquillo, sorridente, quasi sicuro che non gli dicessi di no. Rimango pietrificato, sento un tremolio che mi pervade il corpo, poi afferro il rasoio e annuisco sorridente, con la finta faccia di chi ti sta facendo un piacere per forza.
Marco si volta, appoggia le mani sulla parete piastrellata d’azzurro, la testa china,le gambe divaricate e mi dice di fare piano e stare attento. Mi riempio la mano di schiuma e con dolcezza la spalmo su quei glutei perfetti, lascio correre la lametta, appoggio le mani su di lui, ma non ci sono peli, sembra già perfettamente liscio. Sono in ginocchio dietro il suo culo, con una mano gli allargo le chiappe e intravedo il buco, lo tocco con le dita inschiumate, lui divarica ancora le gambe e si piega di più. Continuo con il rasoio intorno al suo buco, l’acqua scivola sui nostri corpi, trattengo a stento la lingua che vuole infilarsi dentro quella fessura e gustarne tutta l’essenza. Ho il suo culo, il suo buco a pochi centimetri dalla mia faccia, la depilazione intima sta diventando una rettoscopia, vedo tra le cosce il suo cazzone duro che punta verso il basso, ho voglia di afferarlo, di stringerlo,di mangiarlo.Il rasoio corre le mie dita fanno finta di toccare, non resisto, confondo un mio dito con la punta della lingua e do una leccata veloce e impercettibile a quel buco aperto, liscio e pulito, che sembra chiamarmi. Le mie mani diventano invadenti e presuntuose, lui se ne accorge e si ritrae. Si volta verso di me col cazzo duro che sembra toccare il mio, senza guardarmi mi ringrazia , si riprende il rasoio e la schiuma, si sciacqua velocemente ed esce dalle docce, lasciandomi lì, solo, con il cazzo duro in mano e lo sperma che mi colava tra le cosce, distrutto dalla tensione.
Nello spogliatoio Marco non c’è, mi rivesto, faccio per andare via, lui è in ufficio, lo saluto dalla reception, contraccambia. Ma da quel giorno non mi parlò più come prima e tuttora si limita a salutarmi da cliente.
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17 anni fa
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Come sono diventato boy_friend per coppia
Sono fidanzato da 16 anni con Giulia, bella 38enne. Io Giorgio 43 anni ben portati ed affascinante, ho con mia fidanzata un buon rapporto ma con sesso molto tradizionale, sicuramente niente di particolarmente trasgressivo.
L’estate scorsa in vacanza al mare abbiamo conosciuto una coppia mia coetanea della nostra città.
Non avendo entrambe le coppie figli al seguito è stato naturale farsi compagnia soprattutto in spiaggia e nei dopo cena.
I primi giorni è stata una frequentazione molto discreta e casuale, anche se molto cordiale.
Con il passare dei giorni ho notato che Carla e Giovanni ci cercavano.
Appena arrivati in spiaggia si avvicinavano subito al nostro ombrellone e sostavano intavolando discorsi vari e generici, proponendo bagni ed escursioni assieme.
Giulia mi sembrava contenta della compagnia di Carla , e questo mi dava l’opportunità di praticare i miei sport senza sentirmi in colpa di lasciare sola Giulia. Spesso Giovanni mi accompagnava nelle uscite in canoa in mare. Tra i vari discorsi che facevamo in canoa notavo che spesso chiedeva di me e Giulia, come era il nostro legame e anche i nostri rapporti intimi. Io rispondevo che eravamo una coppia ben affiatata sentimentalmente, ma classica nel sesso. Lui invece mi raccontava che con Carla erano molto aperti ed amavano esplorare il mondo del sesso senza pudori. Mi ricordo come Giovanni si mise a ridere quando ad una sua domanda specifica, risposi che con Giulia non avevo mai fatto sesso anale e nemmeno mi sarei azzardato a chiederlo, conoscendo la sua ritrosia per queste situazioni.
Dopo una settimana, una sera al rientro dalla solita passeggiata dopo cena, eravamo seduti con Carla e Giovanni in giardino dell’hotel bevendo un drink. Non so chi tra Carla o Giovanni avesse portato il discorso sul sesso. Era la prima volta che parlavamo di sesso tutti insieme e notavo che Giulia era nervosa, immaginando che non era l’argomento di conversazione che più gradiva. Io rispondevo cercando di evitare di entrare in particolari per contenere il discorso nella decenza e nel generico Ad un certo punto Giulia mi fece segno con la mano che se ne andava. Volevo farle un gesto per trattenerla, ma lei era già in piedi dicendo che aveva mal di testa e preferiva salire in camera al fresco, pregandomi però di rimanere a tenere compagnia a Carla e Giovanni.
Quando Giulia si allontanò Giovanni disse: “ma allora era vero quando mi dicevi che tua fidanzata è molto puritana, pensavo tu scherzassi per non esporti”. Ero un po’ imbarazzato, nel dover giustificare il comportamento di Giulia, avendo paura di fare entrambi la figura dei bigotti. Carla chiese se io non soffrivo di questa chiusura di Giulia sul sesso, chiedendomi se non avevo delle fantasie irrealizzate. Risposi che in effetti fantasie ne avevo, ma ormai avevo imparato a tenerle per me.
Carla dopo un po’ disse che anche lei voleva salire in camera e chiese a Giovanni di accompagnarla all’ascensore, pregando di fermarmi pure che me lo rimandava subito a tenermi compagnia. In effetti dopo un paio di minuti Giovanni ritornò e continuammo a parlare. Giovanni riprese l’argomento sesso ritornando a dire come lui e Carla facevano continue esperienze e come bastava che uno dei due raccontasse una fantasia e subito pensavano a realizzarla assieme.
Devo dire che un po’ invidiavo Giovanni per le opportunità che sua moglie gli permetteva di vivere.
Dopo poco squillò il cellulare di Giovanni . Rispose e capii che era Carla e capii anche che doveva avere un problema con l’aria condizionata in camera. Giovanni mi chiese se sapevo regolarla e io dissi cosa doveva fare, ma probabilmente Carla non riusciva a capire. Giovanni allora rispose che sarebbe salito a vedere. Chiuso il telefono mi chiese se facevo la cortesia a seguirlo cosi gli facevo vedere. Dissi di si anche perché poi andavo a raggiungere Giulia in camera.
Arrivati alla porta Giovanni bussò e Carla apri la porta. Entrammo e subito rimasi sorpreso: Carla indossava solo il perizoma. Visto il mio imbarazzo Giovanni mi disse : non ti imbarazzerai per due tette, in spiaggia ne vediamo tutti i giorni. Io cercai di distogliere gli occhi da Carla, ma mi era difficile. Pur avendola vista spesso in bikini, non mi ero mai accorto di come avesse un corpo molto bello. Armeggiai sui pulsanti dell’aria condizionata che subito ripartì. Allora Giovanni mi disse: che bravo Giorgio meriti un premio e Carla annui con un sorriso molto malizioso. Giovanni mi disse di colpo: senti Giorgio già che sei qui, ma ti piacciono le tette di Carla, lei ci trova sempre tanti difetti e aggiunse: dai Carla falle vedere bene le tue tette, vai vicino a Giorgio. Ebbi un sussulto in mezzo alle gambe, il mio cazzo cominciò a gonfiarsi e finalmente cominciai a capire che forse era un gioco premeditato da Giovanni e Carla. Lei mi si avvicinò , mi prese una mano e se la portò su un seno chiedendo se erano abbastanza sodo e intanto mi guardava con fare molto languido. Guardai Giovanni misto tra eccitazione ed imbarazzo e lui rispose: non farti problemi Giorgio a noi piace giocare.
A questo punto capii immediatamente le loro intenzioni, ma ancora meglio capii quando appena dopo Carla appoggiò la sua mano sulla patta dei miei pantaloni e cominciò a sfregarmi il cazzo in tiro dicendo: però!!! Vediamo un po’ cosa c’è qui.
Si mise seduta sul bordo del letto, mi tirò vicino, slegò la cintura, aprì i miei pantaloni, li abbassò, spostò lo slip e fece uscire il mio cazzo già eccitato al massimo. Lo accarezzò un pò con le mani poi se lo portò alla bocca e cominciò uno splendido pompino alternando slinguate sulla cappella gonfia, a prese in bocca “tutto gola” del mio cazzo e nello stesso tempo manovrando su e giù sapientemente con la mano.
Giovanni intanto si spogliò e notai che anche lui era eccitato, ma era dotato molto meno dei miei 19 cm. Si avvicinò e porse anche lui il cazzo a Carla che adesso li aveva tutte e due vicini e si alternava a prendere in bocca prima il mio poi quello di Giovanni e facendo nel contempo sempre un buon lavoro di mano all’altro quando non ce lo aveva in bocca.
Cominciammo ad ansimare tutte e tre, lasciando capire una forte eccitazione per tutti. Giovanni prese Carla la fece alzare, mi disse di toglierle il perizoma e lo feci. Vidi per la prima volta la sua fighetta depilata in tutto il suo splendore. Mi fu istintivo toccarla e con un dito sfregarle il clito e poi infilarle dentro il dito. Era molto bagnata, ma non fu una sorpresa. Mentre Giovanni le baciava il seno, Carla prese la mia testa e la accompagnò vicino alla sua fighetta facendomi capire che desiderava la mia lingua. Iniziai a baciarla dolcemente, per poi proseguire con più decisione sul clitoride ottenendo un assenso da Carla con un forte gemito di piacere che smorzò nella bocca di Giovanni che cominciò a baciarla.
Poi affondai la mia lingua dentro alla sua fighetta più che potevo come un cazzo che la penetrava. Giovanni la fece sdraiare sul letto e si mise sopra la sua testa infilandogli il cazzo in bocca, mentre io, dopo essermi spogliato completamente, continuavo a slinguarle la fighetta.
Vidi Giovanni prendere qualcosa dal comodino. Era un preservativo, me lo diede senza che Carla se ne accorgesse intenta come era a spompinare Giovanni.
Giovanni mi fece cenno di metterlo e mi fece capire che dovevo penetrare Carla.
Misi il preservativo, allargai leggermente e delicatamente le cosce a Carla, avvicinai la cappella del mio cazzo alla sua fighetta e iniziai pian piano ad entrare. Carla si mise ad emettere gemiti forsennati smorzati dal cazzo di Giovanni che teneva avidamente in bocca. Quando fui dentro di lei interamente cominciai un lento movimento che Carla assecondava inarcando il suo bacino. Poi iniziai a muovermi con più rapidità, alternandomi con momenti di lento movimento.
Ad un certo punto Giovanni disse: Giorgio dai sbatti forte questa vacca. Iniziai allora a sbatterla poderosamente con forti colpi affondando tutto il mio cazzo dentro nella sua fighetta bella stretta e bagnatissima di umori.
Dopo un po’ Giovanni tolse il cazzo dalla bocca di Carla, si distese sul letto dicendo a Carla di salirle sopra e cavalcarlo. Mi tolsi da Carla per lasciarla libera e lei sali sopra Giovanni e cominciò a cavalcarlo. Io mi portai davanti a Carla, lei mi sfilò il preservativo si mise nuovamente il mio cazzo in bocca. Era molto brava con la bocca, mia fidanzata al confronto sembrava una adolescente al primo pompino.
Dopo un po Giovanni disse: Giorgio adesso ti meriti il premio. Io risposi : più di questa scopata non posso chiedere. Giovanni riprese: No, meriti qualcosa che non hai ancora avuto. Mi disse: vai dietro a Carla. Io ci andai ma non riuscii immediatamente a capire. Quando fui dietro a Carla che continuava a cavalcare Giovanni restai un attimo come a chiedermi cosa dovevo fare.
Giovanni sorrise divertito e disse : li c’è un altro buco, so che ti piace provarlo. Il culo di Carla è il premio!
Provai una ulteriore forte eccitazione. Non sapevo bene come comportarmi. Per prima cosa presi un nuovo preservativo dal comodino e me lo infilai.
Carla, continuando a cavalcare Giovanni, si abbassò tutta mostrandomi bene il culo, girò la testa verso di me, si bagnò con la lingua molto bene una mano e con quella mano prese il cazzo inumidendo bene il preservativo, poi portò il cazzo vicino al buchetto del culo e disse: "spingi piano, fino a quando lo vedrai dentro e fermati".
Iniziai a spingere ed ebbi una strana sensazione nella resistenza iniziale che il mio cazzo incontrava nell’entrare. Appena la cappella fu dentro, tutto fu più semplice e il cazzo pian piano entrò quasi tutto. Mi eccitava molto, mentre entravo nel suo culo, che il mio cazzo “sentiva” il cazzo di Giovanni che Carla aveva nella fighetta.
Quando il cazzo fu tutto dentro mi fermai. Poco dopo Carla mi disse: adesso muoviti piano e quando te lo dirò invece muoviti liberamente.
Iniziai un lento movimento, mentre intanto notavo che Giovanni iniziava ad ansimare con più insistenza. Ad un certo punto disse che stava per venire e Carla cominciò a muoversi di più e mi disse: "adesso scopami il culo, rompimi il culo".
Iniziai allora a muovermi più forte eccitato dalla visione del mio cazzo in culo a Carla. Giovanni emise un forte grido di piacere e disse che stava venendo. Carla era forsennata e si sbatteva su e giù dal cazzo di Giovanni con un ritmo violento, crenadomi un po di difficoltà a seguire i loro movimenti. Poco dopo anche lei disse che stava venendo pregandomi di sbatterla.
Sentii chiaramente che il cazzo di Giovanni nella fighetta di Carla si stava sgonfiando, segno che aveva raggiunto il piacere.
Adesso riuscivo a muovermi meglio e mi muovevo in un modo che sembravo un cane che stava scopando una cagnetta. Sentivo che stavo per esplodere. Carla cominciò a godere e lo disse ripetutamente che stava godendo. Continuai ad affondare il cazzo in culo a Carla e anche io dopo pochi secondi cominciai a godere ed emisi dei forti rantoli di piacere. Sentivo il mio sperma riempire il preservativo ed un piacere intenso di godere in quel canale cosi ben stretto al mio cazzo, che non provavo più dalle prime scopate giovanili in figa.
Aspettai che il cazzo cominciasse a sgonfiarsi e mi tolsi dal suo culo.
Mi levai il preservativo e chiesi permesso di andare in bagno a lavarmi. Quando tornai vidi Carla e Giovanni sul letto abbracciati e sorridenti. Giovanni mi disse: piaciuta la sorpresa?. Annui. Carla mi tirò a se e disse: "ma me lo vuoi dare un bacio o no?". Mise la bocca vicino alla mia e iniziammo un languido bacio in bocca in cui le nostre lingue si cercavano con passione.
Restammo qualche minuto sul letto tutti e tre, sorridendo e sia io che Giovanni intanto accarezzavamo Carla dolcemente.
Poi dissi che dovevo andare, mi rivestii, mentre Carla e Giovanni continuavano a guardarmi sorridendo. Quando fui vestito mi avvicinai a Carla per darle un bacio e lei mi sussurrò in un orecchio: speriamo sia la prima di tante scopate. Risposi: se a Giovanni piace perché no. E Giovanni stendendomi la mano disse: piacere di averti nostro compagno di giochi.
Salutai ancora, uscii e andai da Giulia.
Entrato in stanza Giulia stava leggendo un libro, mi guardò e disse: che aria hai! Che ti è successo?. Risposi: sono rimasto con Giovanni in giardino, ma mi ha fatto bere 2 birre e sono un po’ tirato. Lei rispose: ecco ci manca che oltre ai discorsi sconci, ti fa anche bere. Cosi ti porta alla perdizione.
Questa frase mi colpi molto e mi misi a sorridere dolcemente andando verso il bagno.
GIORGIO....SVEGLIATI...sentivo urlare da Giulia.
MI sono svegliato di soprassalto......accidenti anche stanotte ho sognato.
Ecco come sono diventato un boy-friend di coppia....nei sogni.
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17 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 1 ora fa -
Una serata diversa..
dopo una cena molto ricca con colleghi di lavoro, a casa nessuno che mi aspettva, che si fa, troppo tardi per chiamare amici, si va lla ricerca di sesso a pagamento, il dubbio era donna o trans ? ma si meglio un trans ne trovo uno non era proprio un trans ma un travestito fatto bene, non era italiano, me lo carico in macchina , era molto simpatico gli chiedo di andare in un posto tranquillo perchè avevo voglia di una prstazione lunga e molto ma molto soddisfacente, ci spogliamo, se vai con un trans o trav cerchi anche il cazzo, aveva un cazzetto lungo ma molto sottile gli lo succhio un po mentre gli lo succhio comicia ad accarezzarmi il culo , viste le dimensioni mi sono detto ora gli lo chiedo, : me lo vuoi mettere da dietro: ? neanche la bocca devi aprire mi metto a pecora e lui comincia ad armeggiarmi da dietro, comiciao a sentire il suo pisellino nel mio buchino ancora vergine, me lo insalivo un po poi credo che prende una cremina e me la spalma e comincia ad entrare, anche se piccolo faceva male cazzo se faceva male comicia subto a darmi delle forti botte gli chiedo di rallentare e dopo almeno una decina di colpi il dolore comincia diminuire per dar spazio al piacere, era stupenda quella sensazione di essere posseduto penetrato sottomesso, lui ha visto che non lo fermavo più è a cominciato a darmi dei bei colpi sistemati anzimava , io gemevo come una troia gli chiedevo di spingere sempre di più e anzimavo e godevo non immaginavo che prendero nel culo fosse così eccitante quella sensazione di sentirti scopato era stupenda con le mani mi apriva mi stringeva e mi schiaffeggiava il culo bellissimo, lo sentivo dentro di me avrei voluto che quella sensazione non finisse mai,
spingeva sempre di più sentivo il suo fiato sulla spalla, fino a quando sento tre o quattro colpi forti ma molti forti , era venuto .....
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17 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 1 ora fa -
La prima volta da bsx..
Avevo fantasticato tante volte su una esperienza bsx e il solo pensiero di provare la sensazione di fare un semplice pompino mi portava alle stelle.
un giorno parto per lavoro mi dovevo trattener fuori una settimana, arrivato in albergo dopo la cena ero fuori a fumarmi una sigaretta, poco dopo arriva un alro fumaore come me, e cominciamo a fare due chiacchiere anche lui soggiorno in albergoava il albergo per lavoro, ci siamo salutati, il giorno dopo ci siamo ritovati nel ristorante dell albergo e abbiamo deciso di cenare insieme, (mangiare da soli è triste), dopo cena solita sigaretta solite chiacchiere, il giorno dopo ci ritroviamo a cenare di nuovo insieme e dopo cena decdiamo di fare un giro , visitiamo qualche locale, e alziamo un po il gomito, mentre rientriamo in albergo, ci viene l'idea di cercare una puttana, ma niente forse troppo tardi o troppo freddo, e decidiamo di andare a dormire.
prima di entrare in hotel, lui mi fa la fatidica domanda che mi spiazza completamente, mi chiede se gli andava di salire in camera sua o mia, gli sarebbe piaciuto avere la mia compagnia, facile immaginar a cosa intendesse, mille pensieri per la testa, non sapevo che dire, poi ci rifletto, sono fuori casa non mi conosce nessuno, sono in albergo, allora ok. saliamo in stanza, quelle bevutine fatte prima, mi hanno molto aiutato, ci sdraiamo sul letto una sigaretta, ormai ero in gioco e dovevo giocare comincio ad accarezzargli l'uccello gli sbottono i pantaloni e gli lo tiro fuori, comiciio ad accarezzarlo con la mano e cominmcio a prendrlo in bocca, ricordo ancora quella prima sensazione, la sensazione di caldo, quel sapore di cazzo in bocca, o cominciao a succhiare come una vera troietta, accarezzavo le palle e succhiavo leccavo le palle e segavo, ci siamo spogliati lui voleva mettermelo nel culo ci ha provato ma mi faceva male, e ha lasciato perdere, ho ripreso a pomparlo di brutto, si era messo su di me e letteralmente mi scopava la bocca, fino a quando non ha goduto tutto in bocca , mi sono ritrovato lui che continuava a spingermelo in bocca eschizzava quella sensazione di sperma in bocca era bellissima, tanto bella che lo ingoiato tutto tutto fino alla fine........
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17 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 1 ora fa -
Che weekend!!!
un paio di settimane fà,mi stavamo apprestando a partire in moto per un weekend,come faccio spesso assieme a degli amici,visto che la mia ragazza non poteva venire un amico mi chiede se posso portare sulla mia moto,un'HD la sua filglia più grandeuna ragazzina molto carina e apparentemente timida che aveva compiuto i 18anni qualche giorno prima mentre lui averbbe portato la sorellina .Accettai e saliti in sella,partenza...lei stretta alla mia vita e appoggiata bene che sentivo il suo seno(una seconda misura piena)sodo sulla schiena...durante i primi km si fa qualche chiacchera per rompere il ghiaccio visto che avremmo dovuto farne molti assieme,tra una stupidata e l'altra parte a mia sorpresa anche qualche battutina piccante che crea un certo affiatamento tra di noi.Infattti lda quel momento la sento anche più sciolta dietro di me,le sue mani si abbassano sulla mia pancia quasi come se mi stesse accarezzando,mentre maciniamo km io le appoggio una mano da parte sulla coscia,gesto che lei sembra apprezzare,infatti mette la sua sopra la mia mentre l'altra è sempre davanti.
Comincio ad accarezzarla , lei apre un pò la gamba e me la sposta verso l'interno...coo l'altra mano si sposta sul mio pacco e con un movimento dolce mi accarezza,il mio pene cresce dentro ai jeans e devo cambiare posizione... intanto suo padre ignaro di tutto procede due moto davanti a me!ci si ferma per un caffè, poi per il pranzo,le chiede se è comoda e se va tutto bene,lei con quel suo atteggiamento timido risponde di si mi guarda e arrosisce un pochino.Riprende il viaggio nel quale la nostra conoscenza procede,e "finalmente"(metto le virgolette perchè sapevo che da quel momento avrebbe ripreso il suo atteggiamento introverso e silenzioso)infatti è quel che successe!troviamo un'albergo e prendiamo posto nelle stanze le sorelle assieme e gli altri a due a due, a parte me visto che si era dispari...
Si esce per la cena due passi per la cittadina un drink...o due...e poi a letto.
Passa circa un'oretta quando sento bussare piano alla porta,mi alzo mi infilo i pantaloni,apro e mi trovo lei davanti ,con un pigiamino azzurro pastello un pò sbottonato sul davanti mi chiede se può stare li con mè un attimo.un'momento di esitazione(era pur sempre la figlia di un mio amico e per giunta aveva solo 18anni)ma come dire di no?!!! ci sediamo sul letto mi dice di quanto gli è piaciuto ciò che è successo e intanto si appoggia a me!mi accarezza il petto nudo e la mia mano scivola sotto il pigiamo sul suo bellissimo seno,la vedo mordicchiarsi il labbro le tolgo il sopra e lascio scivolare la mia mano sulla sua pancia fino ad entrarle nei pantaloni lei lascia un sospiro e un leggero gemito,le passo un dito sulla sua fighetta già bagnata mentre le bacio il collo le sfilo i pantaloni lei si alza fa lo stesso con me si sdraia sul letto scendo in mezzo alle gambe con la testa e comincio a leccargliela mentre lei si contorce di piacere e continua a gemere mi giro con il pene ormai duro,me lo afferra e comincia a masturbarmi,poi se lo infila in bocca...che pompa ragazzi!!! ora non sto a raccontare il resto,ve lo lascio immagginare...per me che ho tutt'ora e ho avuto relazioni con donne più mature e che avevano figli/e anche più "vecchi" e stata un scopata da antologia!un weekend da ricordare!
un saluto a tutti MR.H
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17 anni fa
mrharley,
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Ultima visita: 16 anni fa
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Appuntamento al buio con coppia.
Non ci crederete, ma quanto sto per raccontarvi è realmente successo circa due mesi fa.
Ricevo una mail sul sito da una coppia di Bitritto che mi chiede foto del viso e numero di cellulare per incontrarmi.
Rispondo che foto e numeri di telefono è molto pericoloso, ma che se vogliono, posso raggiungerli 2 giorni dopo alle 10 di mattina al loro domicilio.
Non avevo molte speranze, ma all' indomani aprendo il mio Account mi accorgo che mi hanno scritto mandandomi un numero di cellulare.
Chiamo e il lui di coppia mi invita per un caffè a casa loro per il giorno dopo alle 10 di mattina.
All' indomani, compro una bottiglia di prosecco e li raggiungo a Bitritto.
Citofono ad una palazzina molto signorile e mi risponde la signora invitandomi a salire.
Entro dentro casa e trovo lui ad accogliermi sulla porta con lei che finge di rimettere a posto la cucina.
Sono una coppia di buon ceto sociale, si vede subito, e tutti e tre non nascondiamo un certo imbarazzo iniziale.
Lui chiama lei in salotto e ci accomodiamo cominciando le presentazioni.
E' una donna bellissima nella sua semplicità, 47/50 anni ma un fisico ancora molto compatto.
Lui ha qualche anno in più di lei e mi raccontano che la cosa è nata per caso avendo letto il mio annuncio su internet.
Si erano consultati sul da farsi ed avevano deciso di provarci nonostante ognuno dei due fingeva all' altro una certa titubanza.
Intanto la signora ci aveva servito 3 flute del prosecco che avevo portato ed incominciammo a bere.
La situazione si andava sciogliendo e l' imbarazzo iniziale stava sempre di più trasformandosi in complicità fatta di sguardi maliziosi.
Lui ad un certo punto invita lei ad andare in camera per la sorpresa.
Io fui colto da un improvviso vampore dettato dalla curiosità della sorpresa.
Intanto noi due continuammo con un' altro bicchiere di vino bianco.
Dopo circa dieci minuti apparve in salotto una visione bellissima.
Era lei in guepiere, calze a rete e sottoveste, giunonica come non avevo visto mai nessuno, che cominciò una danza che avevano programmato prima del mio arrivo.
Cominciò a danzare molto imbarazzata facendoci passare la sua fica davanti alla faccia e facendoci sentire gli odori che passavano dalle mutandine che le coprivano solo la passera.
Lui dopo pochi istanti si slacciò i pantaloni e cominciò a farsi una sega ed io rimasi esterrefatto.
Dall' emozione non mi ero ancora nemmeno eccitato.
La signora allora fu lei a sfilarmi i pantaloni, a denudarmi completamente ed a farmi un pompino spettacolare mentre il marito continuava a masturbarsi.
Quando ebbi un cazzo in tiro stratosferico, mi invitò a metterglielo nel culo mentre lei cavalcava suo marito, in quanto la porta principale era riservata a lui.
Io, in quanto amante del 2° canale accettai di buon grado la proposta.
Lei si accavallò al marito in poltrona e sporgendo quel culo bellissimo ed enorme mi invitò a penetrarla mentre cominciava a godere davanti.
Le leccai prima ben bene, cercando di assaporarne il gusto quel buchino voglioso, infilandole la lingua dentro a lubrificarla e le poggiai il glande sopra per dare dei piccoli colpetti.
Non ci fu bisogno, perchè con un solo colpo mi inghiottì completamente il cazzo.
Fu una sensazione bellissima, davamo dei colpi alternati lui in fica ed il nel culo e lei non tratteneva il piacere dimenandosi talmente tanto, che la bella ed elegante signora di mezz' ora prima era improvvisamente diventata una gran TROIA.
Le finimmo tutti e due dentro e stanchi ci rilassammo sul divano grande.
Io avevo il cazzo moscio e visibilmente sporco di umori misti a cacca che avevano formato sul mio glande e sopratutto sotto la cappella una cremetta color nocciola chiaro e lei ad un certo punto si alza dalla poltrona e si rituffa sul mio cazzo facendomi un secondo pompino che mi pulisce il cazzo e me lo rimette in tiro.
Poi va da suo marito e lo bacia in bocca, passandogli un po di quella cremina che sparisce nelle loro bocche.
Lei poi mi dice:
Adesso facciamo un' altro esperimento, venitemi assieme nel buco del culo mentre io mi sgrilletto davanti.
Io e lui ci guardiamo e non ce lo facciamo ripetere.
Il marito sotto la incula da dietro, la moglie sopra di lui a cavalcioni ed io dietro che cerco disperatamente di infilarmi in ciò che era rimasto di un buco di culo.
Man mano che il marito le sfondava il culetto, lei si eccitata e si allargava ed io ebbi modo di entrare con quella verga che intanto, per l' eccitazione, era diventata di marmo.
Incredibile, non mi era mai successo prima.
Stavamo scopando la stessa donna insieme nello stesso buco e lei godeva in maniera assoluta.
Lui venne prima di me ma rimase dentro, ed io sentivo che lo spazio diventava sempre più comodo in quanto lui cominciava ad ammosciarsi.
Lei mi invitò ad uscire, perchè voleva finirmi con la bocca.
Me lo riprese in bocca e mi fece un' altro pompino grandioso, mentre suo marito stanco ci guardava.
Le venni in bocca e lei inghiottì tutto con avidità.
Mi diede un bacio in bocca e mi ringraziò.
Ci rivestimmo, bevemmo un' altro flute e ci salutammo.
Ci siamo rivisti altre due volte da allora ed è stato sempre meglio.
P.S.: Grazie a Desiderya per avermi dato questa possibilità, i sogni si realizzano davvero.
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17 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 1 ora fa -
L\'emozione di una nuova conoscenza!
Prepararsi, vestirsi assaliti da mille pensieri e fantasie, quella sensazione mista di sorpresa e di aspettativa, di un incontro nuovo e stimolante. Le cose fatte in fretta quasi di corsa proiettati con tutta la mente a quello che sarà a quello che forse mai accadrà destinato a restare una fantasia dolce.
Neanche ti accorgi della strada, del traffico e del parcheggio che ti stanno portando verso questa nuova esperienza, questa nuova conoscenza. Seduto al tavolino del winebar scelto ti perdi in dubbi e congetture le labbra serrate assaporano l’aperitivo e mille sogni si affollano alla mente, dall’aspettativa estetica , alla conversazione in pochi minuti nella fantasia ripeti e scrivi milioni di scene come un film che mentre si svolge cambia e si incrocia di continuo.Negli occhi delle persone che passano cerchi quelli che potrebbero essere alla ricerca dei tuoi e scruti emozionato fra volti distratti e movimenti che ti circondano. Di colpo un ciao! Ti riporta alla realtà ti volti spiazzato come un portiere di calcio nel vano tentativo di parare un rigore, lo scatto per alzarti repentino ed impacciato rovescia qualcosa ed il sorriso che ti accoglie un po’ ti rassicura, finalmente i tuoi pensieri trovano riscontro nella bellezza esteriore delle sobrie figure che ti sono davanti e che a loro agio si accomodano presentandosi e scrutandoti forse anche loro in preda alle tue stesse considerazioni. Ecco che inizia la magia della conoscenza , la voglia di sapere di esplorare che da sempre mi accompagna e che mi spinge verso qualsiasi esperienza.
Il leggero fluire delle parole nel lento movimento delle labbra con il sottofondo di una musica rilassata, i volti dubbiosi e scrutanti riflessi nelle bollicine degli alti calici, i movimenti particolari , un po’ impacciati illuminati dalla luce tenue di una candela.
Le sensazioni che iniziano a sciogliersi in risatine ed i corpi, che ancora trattenuti in vestiti studiati per esaltare al meglio le forme , già danzano di altri sentori e la sera che si perde nelle frasi e nei gesti muore in una notte che anche a breve finita o a lungo portata in altre emozioni lascerà comunque un ricordo dal sapore caldo e piacevole….
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17 anni fa
tacchi, 40
Ultima visita: 13 anni fa -
64 anni ma ancora in tiro - parte prima
A quanto pare le mie foto da trave cominciano a funzionare. Due giorni dopo la mia rischiosa avventura (uscito di casa abbigliato da perfetta battona) ricevo una mail particolare. E’ di un 64enne. E’ un messaggio molto dettagliato in cui spiega i suoi gusti e le sue fantasie, però non ha foto. Ci penso un po’ prima di rispondergli, non mi piacciono gli incontri in cui non sai mai chi ti puoi trovare di fronte. Tuttavia, la situazione mi intriga, è da tempo che vorrei far sesso con un over 60. Ed inoltre mi eccita l’ idea di uscire nuovamente di casa in versione femminile. Però dopo uno scambio di mail che dura due giorni, sto per mandare tutto a monte. Il tipo è indeciso e non mi piacciono le cose tirate per le lunghe. Alla fine però si convince e ci diamo appuntamento presso una sua rimessa di campagna. Ho già deciso che stavolta oserò di più. Indosso un reggiseno bianco opportunamente “riempito” ed una camicetta di seta rossa che mi arriva appena al fondoschiena. Metto perizoma ed autoreggenti bianchi, tacchi a spillo neri…e stop. Stavolta uscirò di casa seminuda. Mi aggiusto la parrucca, abbondo col rossetto e aggiungo un paio di occhialini. Mi guardo allo specchio e l’ effetto non mi dispiace. Vado alla porta e la apro. Sento dei rumori. Anche se è oltre mezzanotte, qualcuno sta ancora guardando la televisione. Tiro la porta con cautela e la corrente mi solleva quasi la camicia. Non prendo l’ ascensore, l’ esibizionista che è in me prende il sopravvento, scendo le scale al buio ticchettando e mi accorgo che ho dimenticato a casa la sacca con i panni di ricambio. Ormai però sono nel garage e non posso tornare indietro. Vorrà dire che tornerò come sono uscito. Arrivo sul posto, prima che scenda dalla macchina, si accende una luce e mi viene incontro. Un cane legato abbaia con insistenza. Ad una prima impressione mi dico che non è stata una scelta propizia quella di venire qui. E’ grassoccio, parecchio più alto di me e cammina con le gambe un po’ arcuate, ha pochi capelli. Scendo e rimane ad un metro da me quasi a bocca aperta. Mi dice di entrare. Dentro trovo un trattore, attrezzi da campagna, un tavolo, balle di fieno, una sdraia e poco altro. Il tizio si avvicina e mi tocca il culo, vede che la mia erezione sta per sfondare il perizoma e mi tira fuori il cazzo di lato. Inizia a segarmi in maniera incredibilmente lenta e, devo ammetterlo, questa mano ruvida che fa su e giù mi piace da matti. Va avanti per un pezzo, senza dire niente, solo una volta mi chiede se mi piace. Io annuisco e lui me lo stringe di più. Ho un sussulto, sento la sborra salire velocissima. Non riesco nemmeno a dirlo che già sono venuto, zampillando più volte sul pantalone del tipo. Continua a masturbarmi sino a che non si stufa, poi si ferma mi prende per il polso e ci dirigiamo verso il tavolo. L’ illuminazione lascia a desiderare. Non dico nulla, è lui a parlare. “Ora che ti ho fatto venire” dice calmo “ti voglio scopare come una puttana, capito troia?” Faccio cenno di sì con la testa, un po’ preoccupato. Ma, evidentemente non l’ ho convinto. “Voglio vedere se mi fai davvero quello che scrivevi puttana, aspetta qui” aggiunge ed esce. Torna col cane al guinzaglio e lo lega al trattore. Non penserà che dicevo sul serio quando parlavo di scopare anche col…Poi si avvicina a me, si leva i pantaloni e noto che, tra le gambe spelacchiate, ha un pacco in apparenza sostanzioso. Si cala gli slip e se li fa passare attraverso gli scarponi e si siede sul tavolo. Mi dici di inginocchiarmi e di darmi da fare. Ha una mazza notevole, nonostante l ‘età. Il sapore è quello tipico di chi si fa una sega e dopo non si lava. Inizio a leccarlo dolcemente, ma ho sbagliato tattica. “Devi succhiare puttana” mi dice, e mi spinge la testa giù. Allora comincio a succhiare davvero. Scendo quasi fino alla base dell’ asta e risalgo piano. Mi accorgo che gli piace parecchio e proseguo. Non dice più niente, sospira soltanto e credo che in nemmeno cinque minuti mi esplode in bocca. “Lecca troia” mi fa, ma non occorreva che lo dicesse, già lo sto facendo, anche se è molto liquida, non è la mia preferita. Gli viene subito moscio, scende dal tavolo e mi dice di alzarmi e girarmi. Mi palpa il culo, mi gira nuovamente e mi infila la mano sotto la camicetta sino a toccare le arance nel reggiseno. Sorride. Io sono già in tiro, lui no. Mi chiedo se sarà ancora in grado di farselo venire duro. “Ora vediamo quanto sei troia” spiega. Rimango appoggiato al tavolo, chiedendomi che avrà in mente. Va prima verso un rozzo scaffale e prende qualcosa. Poi si dirige vero il trattore, si abbassa e slega il guinzaglio. Torna col cane, gli ha messo la museruola. “E’ un pastore maremmano” spiega, legandolo ad un piede del tavolo “E ora lo scopi”. Rimango senza parole. “E non dire che non ti piace. Guarda che cazzo duro ti è venuto, troia” ribadisce perentorio. Non so cosa fare. Lui si abbassa accarezza il cane che si stende e ordina “Vieni qua, leccaglielo puttana”. Mi accovaccio ma non so da dove iniziare. Il vecchio ce l’ ha di nuovo duro. “Vieni qua imbranata, non hai il coraggio di spompinarlo” mi dice. Mi alzo, mi fa girare e me lo sbatte di colpo in culo. Dà delle pompate fortissime, ognuna delle quali quasi mi solleva da terra. A fatica resto in equilibrio sui tacchi a spillo, a tentoni cerco il tavolo.Mi stringe le chiappe con forza ed entra in tutta la sua lunghezza. Mi reggo al tavolo, che traballa. Il cane intanto sembra essersi appisolato. Mi incula con violenza e a un tratto lo sento sospirare: “Ora ti metto incinta, troia”. Sento bagnarmi il buco del culo, sta sicuramente venendomi dentro. Allora comincio a muovermi anch’io rapidamente e sborra quasi urlando. Quando lo tira fuori, provo un senso di liberazione. Glielo lecco un po’, ma è già moscio e lo sperma mi è rimasto tutto dentro. “Ora puoi andartene puttana” sibila, già sta cercando i pantaloni. Mormoro un timido ciao, salgo in macchina, vedo nello specchietto che il trucco non mi si è sfatto e guido tranquillamente sino a casa, dove rientro in tutta sicurezza. Non so ancora se questa esperienza mi è piaciuta del tutto…lo capirò la settimana successiva, ma questa è un’ altra storia…
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17 anni fa
admin, 75
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Un respiro nel buio
Era una sera calda di primavera inoltrata. L'aria era ferma e umida. Solo il ronzio delle ventole dei computer della sala macchine rompeva il silenzio serale dell'ufficio. Ero rimasto da solo a cercare di terminare un lavoro rognoso.
Sentii il rumore di una porta che si apriva e dei passi che avanzavano nel corridoio. Non so bene per quale motivo, ma avevo la luce spenta e la porta accostata. "Probabilmente" - pensavo tra me e me - "chiunque sia entrato, penserà che non ci sia nessuno". In cuor mio speravo che se ne sarebbe andato. Non volevo perder tempo perché era già abbastanza tardi. Sentivo i suoi passi da oltre la porta. Avrei giurato che stesse entrando nell'ufficio a fianco del mio. Cominciò a consumarmi la curiosità di sapere e così mi avvicinai alla porta e diedi una rapida sbirciata al corridoio. Nessuno.
Una debole luce arrivava dall'ufficio vicino. Qualcuno aveva acceso il computer del mio collega. Decisi di avvicinarmi in silenzio, volevo sapere chi fosse e cosa stesse facendo. La porta era aperta. Stavo in piedi, nel buio del corridoio e chiunque fosse dentro non sarebbe riuscito a scorgermi se fossi stato in silenzio. Guardai dentro.
Qualcuno era seduto sulla sedia del mio collega e guardava il monitor del computer. Io, dalla mia posizione, vedevo le gambe sotto la scrivania e il retro del monitor mi nascondeva il suo viso. Vedevo solo le gambe. E i suoi piedi... nudi. Due piedi di donna. Notai che le dita dei suoi piedi si muovevano, si chiudevano e si stendevano, ripetutamente, con un ritmo che mi sembrava crescere. Qualcosa si muoveva più su. Seguii con lo sguardo quelle due lunghe gambe fino a dove riuscivo a vedere ma si perdevano nel buio. La debole luminescenza prodotta dal video era appena sufficiente a darmi un'idea delle sue gambe dai piedi fino alle coscie. Più su era troppo buio per vedere. Là, in quel buio, qualcosa si muoveva con un leggero fruscio. Il respiro della donna comincio a farsi più rumoroso in un crescendo di piccoli gemiti.
Ero ipnotizzato dal ritmo del suo respiro e dai movimenti dei suoi piedi che si contorcevano, si stiravano, si accavallavano, si cercavano, si aggrappavano. Quanto avrei voluto prenderli in mano, e baciarli, e passare la lingua tra le loro dita. Ma non avevo il coraggio di fare nulla. Stavo in piedi, nel buio, ad osservare e ad ascoltare. Lei si interruppe di colpo. Sentivo che stava cercando nel buio del corridoio di capire se ci fosse qualcuno. Qualcosa le aveva fatto percepire la mia presenza. Scrutava e cercava. Silenzio...
Poi riprese, con regolarità . Sapevo che si stava masturbando e la cosa mi eccitava terribilmente. Il mio sesso duro premeva contro la tela dei pantaloni e degli slip. Avrei voluto farlo uscire. Avrei voluto masturbarmi con lei ma l'idea che qualcuno mi cogliesse per quel corridoio, con l'uccello duro fuori dai pantaloni, era così imbarazzante che mi bloccava completamente. Il ritmo dei suoi respiri si fece più rapido. I gemiti crescevano d'intensità.
Non ce la facevo più!
Tornai nel mio ufficio. Mi sedetti. Mi slacciai i pantaloni. Lo presi nella mano e cominciai a masturbarmi. Era così duro! Come mi piaceva. La mano si muoveva con un leggero fruscio. L'orgasmo cresceva con dei brividi sempre più intensi. Stavo pensando a quei piedi. Come se fossero quei due incantevoli piedi, con la loro pelle morbida, con le dita avvolte attorno al mio cazzo, a masturbarmi. Venni con un getto intenso e lungo, e poi un'altro più breve, e ancora, e ancora. Lo sperma mi copriva la mano copioso. Mi accorsi che stavo ansimando. Avevo l'impressione che ci fosse qualcuno, nel silenzio e nel buio del corridoio, che mi stava guardando...
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17 anni fa
furtherlook,
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Ultima visita: 15 anni fa
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Ancora loro, il seguito
Solo i giorni a seguire mi fecero capire cosa effettivamente era successo, pensavo, ripensavo e quasi ogni giorno mi ri-eccitavo al pensiero di Gabry,del suo corpo dei suoi profumi…
Le mie ricerche continuavano, ma sinceramente, non si otteneva nulla, capivo come per un singolo fosse a dir poco impossibile avere la possibilità di conoscere coppie o singole e per questo mi ritenevo fortunato per ciò che mi era accaduto.
Ogni tanto scrivevo a Manuel e mi rispondeva gentilmente su come stavano e dei programmi settimanali, ma nulla di più, finche una domenica mi raccontò via mail l’avventura che avevano avuto con una coppia, la loro prima volta…di come si sentirono un pò imbarazzati, ma come lo scambio se pur per poco era riuscito bene.
Da li in poi altri 2 mesi di silenzio, passati tra annunci e seghe davanti al pc, cercando di mantenere un certo contenimento per non sfociare nel bieco e meschino.
Ricordo bene quel lunedì mattino al lavoro, aprii la posta e vidi una mail di Manuel, pensai subito ad un semplice saluto di cortesia, invece appena l’aprii notai la lunghezza e la quantità delle righe scritte e mi immersi nella lettura….per farla breve…volevano tentare ancora un esperienza a tre meno soft, ma senza pretendere troppo, Gabry si era sciolta,mala sua timidezza e semplicità naturale non le permetteva di far emergere fino in fondo la Troia che era in lei.
Ci mettemmo d’accordo per giovedì pomeriggio alle 15 a cosa loro.. stesso posto.
Giovedì era un giorno piovoso, come lo era stato il mercoledì e il martedì…il cielo quasi nero una giornata tipica per starsene a letto…si ma io volevo fare qualche cos’altro…
Suonai il campanello e il portoncino scattò.. aprii e davanti a me si presento Gabry,più bella che mai, più bella dell’ultima volta, un belpaio di pinocchietti bianchi che lasciavano intravedere il perizoma una maglietta fuxia-rosa con scritto I love you che le avvolgeva stupendamente il seno prosperoso..aveva i capelli raccolti e il suo dolce visino era ben in evidenza con un filino di trucco… ai piedi delle infradito di pelle ricoperte di strass con un leggerissimo tacco che slanciava di più le sue gambe da urlo.
Mi salutò con tre baci “come stai?””tutto bene?” e poi abbassò lo sguardo, la timidezza prese di nuovo il sopravvento… mi sedetti sul divano dove Manuel mi attendeva…ci salutammo, lui in jeans e polo verde ben abbronzato mi fissò negli occhi per vedere se ero cambiato in qualcosa..
Cominciammo a parlare, mi raccontarono delle 2 esperienze avute con delle coppie di come una non andò bene, perché erano bruttini e non riuscirono a sciogliersi, spedendoli a casa quasi subito.
Le chiacchere si fecero lunghe e quasi ci dimenticammo perché eravamo li… baciai la mano a Gabry per fargli i complimenti per la sua eleganza,, sorrise compiaciuta accarezzandomi una coscia.. Manuel capii che era il momento… la abbraccio e cominciò a limonarsela infilando una mano sotto la sua maglietta… ci alzammo e ci dirigemmo nella stanza da letto…non era cambiato nulla solo il copriletto aveva dei colori sgargianti.
Gabry si tolse i pantaloncini rimanendo in perizoma ..bellissima visione e abbracciò suo marito continuando a baciarlo..anche Manuel si tolse i pantaloni e la polo in un batter d’occhio strisciandogli il pene duro sul ventre, io invece mi accomodai sul bordo del letto a pantaloni bassi cercando di non masturbarmi subito, ma aspettando i momenti clou.
Presi l’iniziativa di accarezzagli il sedere e sfilargli le mutandine… nessuno disse nulla, a Manuel parve un ottima idea visto che potè così ditalinarle patatina… si gettarono sul letto e Lei incomincio a prendere il cazzo di lui per spompinarlo dolcemente..curandosi che la cappella fosse scoperta per stimolarla meglio con la lingua, io ero dietro di lei ormai nudo osservavo eccitatissimo cercando di trattenermi il più possibile, poi si volto e impugnò il mio pisello iniziando a muoverlo pian piano.. rimase quasi sorpresa vederlo depilato..”non mi sembrava così nudo la scorsa volta”mi disse con un sorriso furbino “Lo faccio solo per le ragazze maiale “le dissi..sorpresa delle mie parole sembrava compiaciuta e Manuel colse la palla al balzo “Maiale? Zoccole e la parola giusta… si Gabry non è altro che una zoccola, sembra calma e tranquilla ma ama scopare e penso con chiunque..” a queste parole sua moglie si sdraio allargò le gambe e si mise a masturbarsi..Lui si getto a leccarle la figa, mentre io comincia a succhiargli i capezzoli… gabry ansimava forte e provocava una fuoriscita di liquido vaginale impressionante, potevo sentire le coperte umide sotto di me…anche quando Manuel si mise a scoparla a seminario osservavo micro gocce che spruzzavano fuori dalla figa dilatata e turgida.
Comincia a masturbarmi lentamente, ma poi lei me lo prese mentre era sotto i colpi del marito e lo stringeva in mano come se fosse un appiglio piacevole, poi entrambi si girarono e lei si ise su di lui per cavalcarlo allora si potei intervenire con un cenno di consenso del consorte..infilandogli il dito indice del buco del culo,, gli spasimi si trasformarono in piccoli versi acuti, sembra indecisa su cosa le piacesse di più, dimenandosi un po sul cazzo un po sul dito… con la mano sinistra le sollevai un seno..massagiandolo un po e avvicinandolo alla bocca di Manuel il quale si mise a succhiarlo ben bene…
Poi decisero di scoparsi a pecorina, Gabry alzo la schiena e le braccia e pose il posteriore al membro di Manuel il quale non esitò nel penetrarla…lei intanto si abbasso al mio cazzo e incredibilmente cominciò a leccarmi lo scroto e masturbarmi, senza però infilarselo in bocca, fu una cosa sconvolgente..infatti ero al massimo dell’ecitazione,potevo sentire il suo fiato sul pene e la sua lingua tutt’intorno..mentre vedevo che dalla sua figa spinta in alto colava un rigaglielo di piacere..il profumo del sesso che si emanava in quel momento era così intenso che gabry con la sua mano mi pompò fuori dall’uccello uno schizzo covato e costruito in tutto questo tempo…con sorpresa generale lo sperma si scaraventò sui capelli e ne rimase più che soddisfatta visto le urla che provocava…Manuel la sbatteva sempre piu forte sfruttando il momento topico e in pochi secondi anche lui estrasse il pene e lo avvicino a Gabry la quale accolse nella bocca la sborra di lui, ma era talmente tanta che non riusci ad ingoiarla..la spunto un pochino, ma si appiccicò alle sue tette..era in uno stato magnifico ricoperta di sperma dai capelli all’ombelico e le gambe bagnate dal suo umore..
Manuel la invitò a lavarsi per ricominciare nel giro di poco.
Uscita dal bagno Gabry mi pose delle salviette per asciugarmi, eravamo li in 3 a guardarci negli occhi, Manuel disse “non mi sono mai eccitato cosi tanto” “a chi lo dici rispose lei” “mi sento quasi disidrata” ..sorrisi e dissi” io con voi continuerei per ore, siete troppo bravi”compiaciuti si baciarono tra loro, dopo qualche minuti mi proposero di soddisfare una piccola fantasia,,. ci sdraiammo in 3 sul letto lei in mezzo.
Manuel accese la tv e fece partire una cassetta hard, volevano che tutti ci masturbassimo, infatti gabry prese una fallo di gomma dal comodino e comincio a infilarselo da ogni lato mentre noi maschietti maneggiavamo il pene accarezzando il corpo di lei…
Devo dire che da un idea stupida ne usci un ottima situazione molto eccitante…cosi eccitante che Gabry senza farsi vedere dal marito, preso dalle immagini tv, mi baciò in bocca e poi si ritrasse subito quasi pentita, ma molto compiaciuta.
Manuel fece un sospiro e poi venne… cercando di pulirsi il pene sulla gamba sinistra di lei…
la cosa la eccitò e anche lei si lascio andare ad un orgasmo liberatorio…volli partecipare anche io e mi misi a masturbarmi velocemente per venire sul piede destro di Gabry..lo sperma colava tra le sue dita, muoveva il piede intorno alla mia cappella per pulirmi bene bene, sentivo le fiotte che uscivano in continuazione..l’eccitazione mi pervase…al che incosciamente mi diressi verso la bocca di Gabry e le infilai il cazzo ancora un po umido, ad una prima istintiva titubanza, poi lei incomincio a succhiarlo per qualche secondo, mentre Manuel osservava.
Fu un pomeriggio di quelli indimenticabili ci volle più di mezzora per ricomporci e sistemare la camera…ma ne valse la pena, dopo una chiacchierata di un quarto d’ora li salutai, Gabry mi accompagno alla porta e poi sul pianerottolo, mi accarezzo il viso e mi diede un bacio con la lingua.. grazie mi disse …..
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17 anni fa
felix001214446,
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Ultima visita: 15 anni fa
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In campagna 2
Sono passate due settimana dal primo incontro col marito bisex ed il giovane guardone in campagna, e stavolta mi aspetta qualcosa di più. Abbiamo appuntamento stanotte all’ una, il posto è lo stesso, ma l’ ora è più tarda. E’ indispensabile dato che andrò travestito da troia. Lo so è estremamente rischioso, ma tutto ciò mi eccita tantissimo. Già è un miracolo che non mi sego durante i preparativi. Indosso un vestitino nero, che mi copre appena il culo. Dello stesso colore autoreggenti e slip che a fatica mi trattengono l’ uccello. Metto un paio di scarpe luccicanti color argento con tacchi a spillo di 10 cm, la parrucca riccia che mi arriva fino alle spalle, un bel po’ di mascara e rossetto rosso fuoco, come le unghie, smaltate in precedenza. Mi guardo allo specchio, metto due arancia nelle coppe del reggiseno. Sembro una segretaria troia, volgare e siliconata, aggiungo una colonna e mi avvio alla porta. Do’ uno sguardo fuori prima d’ uscire. Faccio un respiro per incoraggiarmi. Via libera. Mi avvio all’ ascensore cercando di fare il meno rumore possibile, entro, schiaccio il pulsante e mi sembra ci metta un’ eternità per arrivare nel garage. Lì sotto, solo il ticchettio dei miei tacchi, il cuore mi batte all’ impazzata…e se qualcuno dei miei vicini mi beccasse ora? Salgo in macchina ed esco. Ci metto dieci minuti ad arrivare sul posto…ma ce un’ altra auto parcheggiata. Quasi all’ istante mi squilla il cellulare e sobbalzo, uno dei miei due maschi mi spiega che il posto era già occupato, mi stanno aspettando più avanti, nella stradina che divide due vigneti. Non è lontano, parcheggio e mi avvio, ma stasera sembra che non ci sia pace. Sento un’ auto avvicinarsi alle mie spalle. Ai lati ho solo due fitte siepi, impossibile entrarci dentro. E con questi tacchi non impensabile provare a correre. Sono nel panico totale, vedo una quercia e mi ci butto dietro, quasi slogandomi una caviglia. 30 secondi dopo vedo passare la macchina. E’ quella che ho visto prima, evidentemente la coppietta ha finito. Telefono ad uno dei miei amici, gli dico di tornare al solito posto. Giro e faccio lo stesso. Quando arrivo lo trovo finalmente libero. Respiro la fresca aria notturna e aspetto. Che serata! Arrivano i miei due maschi, sulla stessa auto, mi guardano e quasi non mi riconoscono. In effetti, sembro una puttana che deve prendere servizio. Scendono, stavolta si sono attrezzati. Hanno un telo arrotolato, corda, lampada da campeggio, borsa frigorifero e una ciotola per cani…Ci avviamo alla casa diroccata, quattro mura senza tetto e stendono il telo. Si spogliano completamente entrambi e iniziano a toccarmi. Sento il mio uccello gocciolare, quando una mano s’ intrufola nello slip, che scivola sino ai piedi, rivelando il mio pisellino in tutta la sua erezione. Il marito mi dà piccoli colpi sulla mazza mentre limono col giovane, arrapato come non mai. Mi sega con durezza, io non resisto e sborro come un fiume in piena, il guardone se ne accorge e si inginocchia per leccare. Continuo a venirgli in bocca, mi sembra all’ infinito e siamo solo all’ inizio, penso. Ridiamo della mia eccitazione, poi passiamo al programma della serata. Gli avevo promesso infatti che avrei fatto volentieri la schiava accontentandoli in tutto. Per questo mi avevano chiesto di travestirmi. Ma adesso si va oltre. Il quarantenne mi ordina di spompinarli contemporaneamente. Ce la metto tutta, ma due cazzi in bocca non riesco a tenerli. Rischio di vomitare per un paio di volte, ma i due stanno godendo da matti. Poi mi legano le mani dietro la schiena, per reazione il cazzo mi ridiventa duro. E salta fuori la ciotola per cani. Il quarantenne ci mette un po’ a riempirla di piscio e stavolta ne fa molta anche il giovane. Mi dicono di leccarla ed io ubbidisco. Mi affondano la faccia nel piscio, la rialzo, la parrucca ed il naso gocciolano. Il giovane tira fuori un bicchiere di vetro dalla borsa frigorifero e lo immerge nella ciotola. Me lo fare bere. Lo svuoto tutto d’un fiato e mi viene da tossire. Lo riempie di nuovo e ne bevo un altro bicchiere bollente. Mi fanno sedere per terra ed il marito inizia a incularmi. Il viso mi sbatte sul telo dato che non posso reggermi con le mani, allora il guardone me lo alza portandoselo tra se sue gambe. Inizio a spompinarlo e in un paio di minuti viene. Non posso allontanarmi dal suo cazzo, perciò devo ingoiare tutta quella sborra salata, altrimenti soffocherei. Intanto il marito continua a sbattermi da dietro, tira fuori l’ arnese e mi esce un pezzo di merda. Poi, rilassandosi il buco, ne esce molta altra. E’ dura. Mi fanno girare e mi costringono a leccarla. Non basta. Mi slegano e mi dicono di metterla nella ciotola. Eseguo l’ ordine, ne segue un altro: metterla in bocca. Esito. Allora il marito ne prende una manata, se la spalma sul cazzo e me lo schiaffa in bocca. Mi lascio andare e glielo ripulisco, poi mi getto sulla ciotola e la assaporo. Sento il guardone alzarmi il vestito dietro, m infila due dita dentro e me le fa leccare. Fa lo stesso con un vibratore, che esce sporco di merda e sangue. Poi attacca a incularmi a pecora. Il marito si avvicina e dice che vuole ficcarmi pure il suo. Ci prova più volte, ma non entra. Mi irrigidisco e il buco si chiude, invece che aprirsi. Mi brucia tra le chiappe, ma andiamo avanti. Provano a infilarmi il dildo mentre il ragazzo mi sbatte ed, essendo duro, entra. Lo spingono tutto dentro. Sto godendo come una vacca ed il marito inizia a inculare il guardone, a un tratto si blocca, esce, si avvicina, mi mette il cazzo in bocca e sborra senza freno. Mi cola sul mento e sul vestito, il reggiseno mi stringe da matti, allora lui mette la mano nella merda e me la fa leccare. Il giovane lo tira fuori, lo infila tra le autoreggenti e la mia gamba e sborra. Anch’ io voglio venire di nuovo ed il marito mi accontenta segandomi con rabbia fino a che vengo. La lingua del giovane mi offre un gran sollievo e mi ripulisce la cappella, poi ci fermiamo distrutti. Ho il culo in fiamme, una calza sfilata, puzzo di piscio e merda ed ho lo stesso sapore in bocca. Mi danno dell’ acqua con cui mi ripulisco alla meglio, mi spoglio. In effetti il reggiseno, gonfiato dalle arance, mi aveva quasi bloccato la circolazione, metto tutto in una busta, mi levo i tacchi a spillo e rimaniamo tutti e tre nudi. Mi sciacquo la bocca con del colluttorio e beviamo dell’ aranciata, siamo stanchissimi. Chiacchieriamo, poi ci rivestiamo, il guardone mi ringrazia e limoniamo ancora, il marito va via, ma noi lo seguiamo poco dopo. Altra pomiciata alla sua macchina. La prossima volta dice che sarà lui a provare merda e piscio. Mi complimento per la sua decisione.. Almeno per me è stato rischioso, ma stanotte difficilmente la dimenticherò.
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17 anni fa
admin, 75
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In campagna
Lunedì mattina leggo l’ e-mail un tizio, me l’ ha spedita Domenica notte, dice di essere oltre i quaranta, sposato, solo attivo e interessato a “sfondare culi giovani”. Non mi convince e dalle foto non sembra un granché, ma sono arrapato di brutto quindi gli rispondo. Dato che entrambi non possiamo ospitare, ci accordiamo per incontrarci tra due giorni in campagna, in tarda serata, in un posto frequentato da coppiette…e guardoni. 48 ore dopo mi ritrovo a scopare con un perfetto sconosciuto. Sono circa le 23, mi aspetta già sul posto, arrivo a piedi (ho lasciato l’ auto non lontano da lì) e ci riconosciamo all’ istante. Sta fumando una sigaretta appoggiato alla macchina, è basso e molto robusto, capelli corti, virile, mi viene voglia di girare i tacchi e andarmene. Ma non lo faccio, mi avvicino, mi sorride, ci stringiamo la mano…e gliela piazzo sulla patta. E’ già duro e si capisce che è eccitato probabilmente più di me. Apre lo sportello e mi dice di spogliarmi completamente ed entrare. E’ qualcosa di imprevisto e non è l’ ideale, siamo all’ aperto e potrebbe arrivare qualcuno all’ improvviso (non distante c’è un’ altra automobile con i vetri appannati…), ma mi stuzzica, quindi via pantaloni, camicia, calze, slip e scarpe. Mi guarda incuriosito, sorride guardando il mio cazzetto già in tiro e si accomoda al posto di guida. Apro lo sportello, butto la roba dietro e mi accomodo accanto a lui. Inizia a toccarmi, subito decisamente. Mi prende il cazzo tra due dita e me lo scappella sino in fondo, quasi a farmi male, io fremo, se ne accorge e scende ancora più giù. Ci manca poco che sborri. Me lo stringe, ha mani morbide ma forti e la mia erezione aumenta oltre ogni limite. Mi eccita vedere la sua fede al dito. Inizia a toccarmi le palle, ne impugna una per volta e aumenta la stretta, io gemo, il buco mi si sta aprendo. Mi scappella sempre di più, mi sembra che il filetto stia per spezzarsi, poi molla la presa e si slaccia la cintura. Non gli do il tempo di tirarlo fuori, mi butto tra le sue gambe, sbatto contro il volante e gli abbasso le mutande. E’ un uccello nella norma, ma dritto, me lo metto subito in bocca. Comincio a pompare, ma l’ auto è stretta e sbattiamo a ogni minuto. Allora apre il suo sportello e mi dice di scendere e fare il giro. Non me lo faccio ripetere due volte e scendo senza neanche vedere prima se c’è in giro qualcuno. Mi piazzo tra le sue gambe e inizio a succhiare furiosamente, lui gode ansimando e mi spinge la testa sempre più giù, gli lecco le palle pelose e torno alla cappella, gliela mordo ed l’ attimo dopo passo ad aspirare più che posso. Mi dice di fermarmi dato che sta per venire, così mi rialzo ed attacca a masturbarmi, ho un’erezione fortissima, però non mi basta, mi butto addosso a lui, ma non gli piace pomiciare, comunque mi stringe le chiappe, sento il suo cazzo durissimo che striscia sulla mia coscia e gli chiedo di incularmi. Mi fa scendere nuovamente dalla macchina e mi fa mettere a pecora. Ubbidisco. L’ erba secca e le pietre mi pungono le ginocchia ed i palmi delle mani, ma non importa. Vedo che esita a ficcarmelo dentro e continua a strusciarmelo dietro poi, improvvisamente, sento un getto caldo che mi cola dal culo sui coglioni. Mi sta pisciando addosso. Sento le chiappe bagnarsi, il piscio arriva in terra e mi sfiora i piedi, il mio buco si apre e sto eccitandomi come non pensavo avrei fatto. Lui se ne accorge e mi tira il cazzo da dietro. Mi sega per un po’. E’ bellissimo. Mi giro e lo spompino di nuovo, mi dice di fermarmi e mi arriva una spruzzata di piscio in faccia. Rimango immobile, allora mi fa alzare in piedi, mi appoggia al cofano, si mette alle mie spalle, mi piazza la cappella sul buco ed entra direttamente. Mi cedono quasi le gambe e mi ritrovo con le mani sul cofano mentre spinge sempre più forte, lo sento dentro di me caldissimo. Sto godendo come una troia, ma lui si ferma. Gli chiedo il perché e mi risponde che ha visto un’ ombra sul lato opposto. Mi giro e vedo una figura, ha le mani sui pantaloni. Si blocca sorpreso più di noi e fa un cenno come a dire “andate avanti, non volevo disturbarvi”. Ci guardiamo perplessi, ma a questo punto non mi importa più di niente. Mi corico sul cofano, le gambe aperte e penzoloni che sfiorano il paraurti e gli dico di fottermi più che può. Entra e la seconda volta è migliore della prima, mi afferra i polpacci e spinge tutto dentro. Mi accorgo che sto sudando e lo sento respirare lentamente, mi giro e con la mano invito il guardone ad avvicinarsi. In un baleno è già accanto alla macchina. Allora gli dico di avvicinarsi ancora, lo fa e le mie dita già gli sfiorano l’ arnese che è tesissimo. Cerco di segarlo, riesco ad afferrarlo col pugno ed il mio amante si ferma. Mi dice di rimettermi alla pecorina, vuole che spompino il guardone mentre mi incula. Quest’ ultimo non esita e si abbassa i pantaloni. Mi accarezza tra le gambe e inizia a leccarmi il cazzo, ma il quarantenne dice che dobbiamo darci una mossa, ha visto un’ altra macchina infrattarsi. Mi rimetto a quattro zampe e questa volta mi penetra immediatamente. Il voyeur mi è davanti e lo spompino più a fondo che posso. Ormai si sentono solamente i nostri gemiti ed un leggero vento, il mio inculatore dice che sta per venire. Lo tira fuori e non appena mi volto, mi arriva un fiotto di sborra calda sul collo. Allora mi aggrappo alle sue cosce e mi attacco al cazzo come una ventosa, succhio tutto e lui continua a sborrarmi in bocca. Gli guardo la pancia comprimersi e rilassarsi. Mi fermo solo quando non esce più neanche una goccia di sperma e vedo che il guardone è venuto anche lui, ha la sborra sulle mani. Mi alzo, ho il pisello come l’ acciaio, dico al guardone di segarmi e questi si mette in ginocchio davanti a me e me lo prende in bocca. Ci sa fare e gli dico di allontanarsi, sto per venire. Ma il mio compagno mi afferra il cazzo e parte segandomi con violenza e io sborro tra il naso e gli occhi del guardone estasiato. Sono sfinito, le piante dei piedi mi dolgono, mi appoggio alla macchina. Ci guardiamo, a fatica mi riprendo i vestiti, le mutande nemmeno le infilo, commentiamo brevemente il reciproco piacere e ci diamo appuntamento alla settimana successiva. Torno alla mia macchina, il guardone mi è accanto, mi chiede se ne ho ancora voglia. La tentazione di rispondere sì è parecchia, gli chiedo quindi dove ha la macchina e lui imbuca subito un viottolo, lo seguo. Neanche il tempo di aprire gli sportelli che stiamo già limonando. Mi spoglio nuovamente da capo e piedi e lui fa lo stesso, è alto, giovane, magrolino ed è depilato. L’ eccitazione sale e ci ritroviamo a toccarci mentre ci baciamo. Stende i sedili e rotoliamo, io sopra, lui sotto. Le nostre mazze si toccano e mi vengono i brividi. Ho un suo dito che mi fruga nel culo e sto scopando col secondo sconosciuto della serata. Ho una voglia pazzesca. Gli chiedo di pisciarmi in bocca, scendiamo dall’ auto, lui ci prova, ma non esce niente, ha il cazzo troppo duro. Di conseguenza lo metto a 90 gradi e gli lecco il buco. Geme, si gira, mi abbraccia e stiamo ancora pomiciando. Dice che ha un telo nel bagagliaio, si alza, lo prende e lo stende accanto allo sportello aperto. Gli chiedo a cosa serva, lui mi guarda e risponde che vuole sbattermi a smorzacandela. Non potevo chiedere di meglio. Si siede, mi chiede se voglio il preservativo. Non mi interessa. Per risposta mi siedo sul suo cazzo rigido e stiamo già godendo. Si muove a strappi ed il piacere è tanto, però viene velocemente, fa appena in tempo a uscire e la sborra mi arriva oltre le natiche. Gli resta duro ed io glielo lecco, ha un sapore dolciastro misto a quello del mio culo, ma ora sono io a voler venire. Dice che vuole la mia sborra, mi stiracchia le palle mentre lecca, mi morde la cappella e gli sborro in gola. La beve senza esitazioni, io lo afferro e ci baciamo a lungo. Restiamo nudi, seduti sul telo con lo sportello aperto, per fortuna la luce interna dell’ auto è spenta. E’ umido, siamo impolverati ed esausti. Cominciamo a parlare delle passate esperienze e già pomiciamo. Senza pensare ad erba od insetti, siamo sul telo impegnati in un 69 dolcissimo, ma ormai nessuno dei due ha la forza di venire. Quindi ci fermiamo, rivestendoci ci lasciamo il solo contatto mail. Ci succhiamo di nuovo le lingue a vicenda, ci rivedremo assai presto. Lo lascio, mi incammino verso la macchina, mi fa male una coscia, ma ne è valsa la pena. Anche se non conosco nemmeno il nome dei due che stasera mi hanno scopato.
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17 anni fa
admin, 75
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Il primo pompino.
Non vi nascondo che tempo addietro pensavo al sesso orale come qualcosa di sporco, qualcosa d’innaturale, non confacente alle signore perbene.
Invece così non è… Proprio tra le signore definite dalla società “perbene” è pratica molto diffusa.
Il mio primo pompino l’ho tirato molti anni fa a mio cugino, allora avevo vent’anni e non conoscevo ancora mio marito.
Ricordo bene quella prima esperienza, era un pomeriggio d’estate, Stefano tre anni più grande di me, trascorreva le sue vacanze estive da noi in Puglia.
Lui è il classico tipo che non si sa quando parla seriamente, infatti era solito formulare le sue richieste con senso d’ironia ed io che ero attratta, come tutte dai loro cugini, non esitai molto nell’accontentarlo.
Decidemmo, così, di appartarci nella soffitta di casa, mentre tutti gli altri membri della nostra famiglia erano a riposo, ricordo che Stefano si calò il costume da bagno e mi presentò il suo attrezzo, era enorme e mi chiese, quasi sospirando, di baciarglielo… Io iniziai con delicatezza a farlo, accarezzandogli anche i testicoli.
Ad un tratto mi afferrò la testa con le sue mani e mi piazzò il suo uccello in bocca chiedendomi di succhiarglielo, ricordo che non durò molto, mi sentii subito la bocca piena ed il suo seme bollente scorrere giù tra le mie labbra.
Da quella prima volta, di tirami sù ne ho fatti tanti e non solo a mio cugino Stefano il quale è stato maestro ma, la mia bocca ha assaporato e fatto godere “spero” tanti uomini.
Anche mio marito, adora farsi succhiare l’uccello, spesso me lo chiede nei momenti più impensabili della giornata, ed io lo accontento sempre.
La situazione più bizzarra mi è capitata mentre ero seduta sulla tazza del gabinetto.
Ricordo che lui, quella mattina, mi seguì in bagno e non appena mi posizionai sulla tazza per pisciare si piazzò davanti al viso e mi offrì il suo gioiello.
Iniziai a leccarglielo appoggiando le mie labbra sul suo cazzo già gonfio bagnandolo con la saliva, sentivo che Michele iniziava a mandare gemiti di piacere e decisi di affondarlo tutto nella bocca, quasi a toccarmi l’ugola con la sua cappella, sentivo il suo cazzo palpitare ritmicamente mentre le mie gambe si aprivano sempre di più sulla tazza del gabinetto.
Con una mano iniziai a toccarmi la figa ancora seduta sul cesso, bagnata di pipì e sentivo Michele che mi incitava
Michele tirò fuori il suo cazzo dalla mia bocca e mi venne copioso in faccia, anche io raggiunsi contemporaneamente l’orgasmo infilandomi le quattro dita della mano nella figa ormai dilatata di piacere.
La cosa più bella per me fu quando Michele, dopo avermi inondata tutta la faccia della sua sborra, prese la mia mano ancora umida dei miei piaceri e la leccò infilandosi le quattro dita nella sua bocca per assaporare gli umori della mia vagina, in quell’istante mi sentii veramente la sua Donna in tutto e per tutto.
Adoro succhiare il cazzo ed in particolar modo quello di mio marito, Il suo sapore è inconfondibile, sa di me, lo sento mio, ha lo stesso profumo della mia pelle ed io lo curo come se fosse parte di me.
Mi eccita pensare che quel gioiello tra le sue gambe mi penetra nella figa, mi entra nel culo impregnandosi dei miei umori facendomi sentire ogni giorno quello che nella più profonda intimità e nelle fantasie erotiche di noi donne vorremmo essere: delle luride troie…
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17 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 1 ora fa -
La prima volta
Da anni avevo conosciuto tramite internet il mondo dello scambismo e degli annunci erotici..sono stato sempre distaccato e osservavo compiacente.
Lo scorso anno, mi sentivo pieno di carica erotica pronto a tutto pur di soddisfare i miei più intimi desideri, ecco che mi presi coraggio e cominciai a pubblicare annunci su vari siti in materie...ma la cosa non era cosi semplice anzi...ogli settimana cercavo di migliorare con foto, profili ecc.ma sembrava che nessuno potesse essere interessato.
Un giorno aprendo la posta per controllare eventuali mail di amici..mi trovo un contatto di coppiaclay oggetto: CIAO.
Ero un po titubante...forse un virus??..ma noo via e si aprii..non potevo crederci una coppia delle vicinanze mi proponeva di conoscerci meglio, due coniugi di 38 e 34 anni che non si erano mai avvicinati allo scambismo, ma desideravano provare emozioni diverse con molta cautela.
Due giorni dopo l'incontro in un bar, Mauel si fece riconoscere dalla maglietta di una nota banca e senza perder tempo ci sedemmo a chiaccherare...avrebbero gradito la mia presenza molto soft nella loro stanza da letto, potevo osservarli commentare..e masturbarmi liberamente senza intervenire in alcun modo poiche gabry era molto nervosa nel provare questo gioco.
Dopo 20 min ecco che arriva gabri..bellissima ragazza matura, abitino a fiori svolazzante con un paio di gambe lisce scure e oddio decisamente sexy, aveva inoltre un bellissimo seno accentuato dalla sua forma leggermente in sovrappeso (3/4 Kg) un viso da perfetta casalinga:pulito armonico dolce..un naso a patatina e due occhioni neri che parlavano..capelli castani poco sotto le spalle sciolti ma ben pettinati.....oddio...
Era emozzionatissima la sua voce tremolava e il suo sguardo era rivolto sempre per terra...mi presentai..parlammo delpiu e del meno mi mostrai sereno allegro e tenni lontano ogni discorso sessuale...
ci salutammo dopo tre quarti d'ora con la promessa che se si fossero decisi mi avrebbero chiamato.
La chiamata arrivò due giorni dopo, Manuel mi disse, a Gabry sei piaciuto e vorremo provare ..quella cosa.. domani pomeriggio...ok risposi, mi diedero il loro indirizzo e li salutai.
Il giorno dopo mi presentai tirato a lucido con il cuore in gola..e mille pensieri per la testa...il portoncino scattò ed io pian piano lo apri ed entrai...erano entrambi seduti su di un divano con delle bottiglie di campari mix sul tavolino.
Mi sedetti iniese a loro e bevemmo un bicchiere tanto per sciogliere il ghiccio dopo di che Manuel si alzo e ci fece cenno di seguirlo.
Entrammo in una camera da letto semibuia ben arredata con mobili antichi ed un letto ambio e basso ..moderno..diciamo vicino a letto una piccola poltrona quasi nascosta dallìoscurità..era ilmomento di incominciare...
feci un paio di battute per allegerire la tensione e Gabry sembrò apprezzare moltissimo rispondendomi con altrettante battute.
Cominciarono a spogliarsi e baciarsi intensamente..potevo sentire le loro labbra che schioccavano e illuccichio della saliva vicino ad esse...
Mi sedetti e abbassai leggermente i jeans toccandomi il cazzo quasi duro nei boxer...
Loro si sdraiarono e cominciarono a toccarsi a vicenda rimanendo via via sempre piu nudi...Gabry afferro il pene e comincio un pompino delicato utilizzando molto la lingua e le mani per massaggiargli lo scroto...il mio arnese era bello che duro e decisi di togliermi anche i boxer per maneggiarlo meglio..vidi che lei osservo con la coda dell'occhio il mio membro e la cosa mi eccitò moltissimo.
Manuel lagiro e cominciò a leccarglierla..dicendo...cavolo quanto e larga e bagnata..merito anche tuo....stava benissimo in quella posizione ..gambe larghe fighetta semirasata e tette libere che ondeggiavano ad ogni movimento ..i suoi capelli gli coprivano il viso ma si vedeva benissimo la sua bocca spalancata per far uscire languidi mugolii..
Lui si alzo con il viso stra umido di piacere femminile e si mise a scoparla a seminario...le gambe di gabry si alzarono e le sue mani andarono ad accarezzargli il sedere...mio dio quanto urlava ora e io quasi non resistevo piu..sentivo il piacere invadermi e trattenermi era un impresa...infatti mi avvicinai leggermente e comincia a leccare un piede di gabry lanciato verso l'alto dal turbinio della scopata...la sensazione dellamia lingua sulla sua estremità la fece impazzire..gridò forte e poi vidi una colata di piacere uscirgli dalla figa...c'era una pozza enorme sotto di lei..Manuel si accorse ma non disse nulla..io tornai al mio posto per non rovinare tutto.
Poi si girarono e inomiciarono a scoparsi a pecorina..bellissimi..eroormai in dirittura d'arrivo e mi lasciaiandare a fiotte di sperma che si ifrangevano sul pavimento...Manuel e Gbry osservarono la scena e si eccitarono ancora di più...ma non si fermarono...dopo un paio di minuti avevo ancora il cazzo durissimo..cioche vedevo mi inebriava lamente e volevo goderne fino in fondo...e allora via ad u altra sega.
Manuel si sdraio e Gabry si mise su di lui per cavalcarlo..lui era esausto e dopo poco sentii un sospiro forte che fece capire che venne anche lui...troppo eccitato disse e poi si cambio il profilattico e in men che non si dica riinizio a penetrarla per il suo immensopiacere..infatti Gabry non finiva di bagnarsi e dimenarsi...io mi godevo il tutto e senza esito andai vicino nuovamente per accarezzargli il culo umidissimo e con un pizzico di sprontatezza le misi un dito nel ano e lei sembrò trasfigurata ...Manuel incredibilmente mi disse bravo! e lei cercava di succhiarmi il dito detro il suo culo...mi permisi pure di palpeggiarle il seno...tutto cio le provocava un orgasmo incredibile....ma non solo a lei..era anche ilmio momento...afferrai il suo perizzoma bianco e azzurro lo annusai per sentire ilprofumo dei suoi piacere e schizzatta la raggiuse continuavo a venire e lei compiaciuta accoglieva senza protesta il mio sperma su di lei.
Fu un avventura incredibile..nulla di eccezionale..ma l'eccitazione era alle stelle per tutti...Manuel mi ringrazio anche se mi bacchetto per essermi spinto un po ma visto come era andata fu molto soddisfatto
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17 anni fa
felix001214446,
29
Ultima visita: 15 anni fa
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Prima esperienza
Finita la consueta partita di tennis del giovedì sera, io ed Alberto, dopo una birretta rinfrescante andiamo negli spogliatoi e come sempre una bella doccia rinfrescante. Erano alcune volte che, sotto la doccia, davo sempre una sbirciatina al suo corpo. Era per me un periodo molto intricato: senza un lavoro stabile e soprattutto un mese prima ero stato mollato dalla mia ragazza. Ero in depressione e sentivo le esigenze di uno scossone.
Il suo corpo era particolarmente atletico, non c'era un filo di grasso. Era proprio bello. Ma fino a quella volta non l'avevo mai guardato con ammirazione.
La partita l'avevo vinta io, avevo anche giocato bene, ero contento. Ma quella sera ero un pò strano.Una volta tolti i vestiti sudati, siamo andati subito sotto le doccie. Erano doccie aperte e, come sempre, eravamo solo noi due.
Ero sempre più attratto dal suo corpo: non ero gay, non avevo mai avuto esperienze bsx, ma ne ero attratto. Ad un certo punto fissai il suo pene e, senza accorgermene, il mio si alzò...Mi vergognavo da morire, ma era una reazione incontrollata. Che duro! Alberto notò la mia reazione e si mise a ridere, per fortuna.
Poco dopo, mi chiese se passavo con la spugna sulla sua schiena...non me lo aveva mai chiesto...io mi agitai, ma dissi di sì. Comincia col sapone e la spugna a strofinarla sulla schiena...mi eccitai da morire...lui era di spalle e non vedeva ma il mio sospiro si faceva pesante. Mi avvicinai a lui ed il mio pene toccò le sue chiappe...lui si girò subito...io non sapevo che fare. Ma lui mi disse:"Fammi quello che vuoi...". Rimasi sbigottito. Ma presi coraggio. Mi son detto...ora o mai più! Scesi fino ad avere il suo pene ancora a riposo ad altezza bocca. Comincia a soffiargli sopra ed a leccarlo...provavo un piacere intenso ed il suo pene in poco si drizzò... Pochi minuti e ci fu un'esplosione di piacere incredibile!...da quella volta le partite sono molte belle ed equilibrate e si finiscono negli spogiatoi...
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17 anni fa
Rappresentante3tn,
32
Ultima visita: 16 anni fa
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Fantasie...proibite....
FELICE DOMINAZIONE
Avevamo bevuto due bottiglie di vino rosso e dato che io sono quasi =stemia e normalmente non bevo se non per fare compagnia a lui, ero deliziosamente =rilla. Lui ha iniziato a baciarmi piano, poi mi ha accarezzata dolcemente, =rdinandomi di togliere la camicia. Mi ha spinta lontano, mi ha detto di mettermi al =entro della stanza, e di farlo lentamente. Ha preso la mia sciarpa di seta e =i ha bendata. Intanto lo sentivo aprire la sacca della palestra… prendeva =ualcosa, sicuramente… So come vuole che mi spogli. Io sono sua, e può =ecidere ogni cosa. Così mi ordina di fare scivolare a terra la camicia, poi la gonna… e =imango davanti a lui con le calze velate, il perizoma che so che vuole io abbia =empre nel solco della figa… i reggicalze e un reggiseno di pizzo leggero e =rasparente che come tutti quelli che vuole che indossi mi lasciano scoperti i =apezzoli, in modo tale che si possano vedere sempre, qualsiasi cosa indossi sopra. =ro già bagnata… si è avvicinato e mi ha passato una mano sui seni … mi =tuzzicava i capezzoli con le dita… ma soprattutto con i denti…e con l’altra =ano scendeva sul culo… scostando i perizoma e accarezzandomi il buchino… ma senza =ntrare… dolcemente…. Poi arrivò alla figa e ci infilò due dita così =iolentemente che rimasi senza respiro e per non cadere dovetti cercare le sue spalle con =e mani… Mi ha rimesso il perizoma… tutto nel solco e mi ha spinta addosso al =uro… chiamandomi troia mi sollevò tenendomi per i capelli e per il perizoma =ino a fare arrivare i miei polsi alla sbarra che usa per allenarsi e mi ci =egò… Ma appena ebbe finito di legarmi alla sbarra tornò a tirare il pizzo =ella fica… Mi sentivo tagliare in due… il dolore era tremendo ma non ebbi il tempo =i riprendermi che me li stava sfilando mentre mi mordeva così forte i =apezzoli che credevo sarei svenuta. Mi tappò la bocca con il perizoma che mi =veva appena tolto di dosso assicurandomelo quasi in gola con una calza di nylon che =i legò dietro la nuca… proprio come un bavaglio… Mi diceva che ero una =uttana, che mi avevano visto con un altro... ma non era vero… adesso mi avrebbe =unito, lo sapevo… Non avevo mai sentito quel tono nella sua voce ed ebbi paura, =ercai di gridare , ma nonostante tutti i miei sforzi non si sentiva quasi =ulla… e se anche non fossi stata imbavagliata non mi avrebbe sentito nessuno… Mi =rese a schiaffi , poi mi strappò via quel poco che avevo addosso e compresi =he quello che aveva preso dalla borsa era lo scudiscio che usa per frustare la sua =avalla … sapevo che prima o poi lo avrebbe usato anche su di me…lo sapevo =er come mi guardava mentre nelle corse frustava la sua cavalla… "Hai fatto la =roia" mi colpì sul viso, sui seni, assestando colpi sempre più forti… sui =apezzoli… e sentivo le lacrime che scendevano… ma ero ancora bendata e lui non =oteva vederle… sussultai di piacere quando mi accarezzò con la mano… =ontinuò con lo scudiscio… sentivo la punta scorrere tra i seni e tra le natiche… =oi ricominciò a frustarmi il culo e mi ordinò di aprire le gambe… davvero non =vrei resistito ad una scudisciata su quelle carni così tenere… Sentii che usciva =alla stanza, per ritornare poco dopo… con una bottiglia che mi passò sui seni, =nsistendo sui capezzoli… che a contatto con quel freddo diventarono ancora più =ensibili e mi bagnai ancora… scese con la bocca e mi leccò… gemetti di piacere e =entii il rumore della bottiglia che veniva aperta… inondò le mie ferite con =’aceto… il contenuto di quella bottiglia… Gridai urla mute e mi ripetè di =prire le gambe… lo feci , e non ebbe pietà. Mi scudisciò un numero infinito di volte = io impazzivo… sulle labbra e sul clito… sul solco del culo… impazzivo =i dolore e di piacere…. Mi tolse dalla sbarra e mi buttò sul tavolo. "Hai fatto =a troia?" Mugolai un no… Mi mise un dito nel culo… poi un altro… poi un =ltro… e li allontanò l’uno dall’altro… mentre erano dentro… li unì di =uovo e li spinse ancora più a fondo… li ruotava e li spingeva dentro… venni. Mi =legò le braccia e le legò alle gambe del tavolo… la schiena , le natiche e i due =uchi completamente esposti… mi frustò senza pietà, piansi di vero =olore… Quando ripresi conoscenza sentivo le sue mani che mi stavano ungendo i buchi =on un olio… Me lo buttò in figa con colpi profondi e decisi, violenti e =olorosi… il buco stretto era già unto, il suo uccello lo era dei miei umori… Mi =paccò il culo come aveva promesso. Entrò con una forza spaventosa… stette un =o’ per farmi provare piacere… poi lo tirò fuori … completamente… e lo =imise dentro con violenza… per tre volte… mi sentivo aprire sempre di più… =ompò , forte e tanto come mai aveva fatto… sentii il dolore arrivare fino allo stomaco e a =tento soffocai dei conati… mi sborò in culo un immenso fiume bollente. Ero =sausta, ma lui no. Mi tolse dal tavolo , mi tolse le bende ed il bavaglio… come =ra prevedibile. Mi legò le mani dietro la schiena e mi fece inginocchiare =avanti a lui… "Guardami il cazzo" … Lo guardai… era enorme e livido… mi =ise le mollette in ogni punto… sui capezzoli, sulla labbra della fica… sul clito… =ull’ano… "Adesso lecca". Iniziai a spompinarlo, ormai non capivo più niente e =on lavoravo bene… mi prese a schiaffi , mi fece volare sul pavimento… =on lo zippo scaldò le mollette… metalliche che avevo sulla pelle… urlai e a =ui piaceva… adesso voleva sentirmi urlare e sapeva come fare… Mi passò una mano =ul viso e la fece scivolare sui seni… strattonando le mollette strappò via =uelle dal clito e dalle labbra…e strinse ancora di più quelle sui capezzoli… = te la sei cercata". E mi ficcò in fica tutta la mano… "No.. no… no… non ho =atto niente" gridai mentre mi metteva due dita nell’utero… spinse forte… "sto =er spaccarti"… tolse le dita dall’utero, molto poco gentilmente… e chiuse mano a =ugno… la ruotò dentro.. la mosse avanti ed indietro… lo fece per non so =uante volte… Adorava sentirmi urlare e per questo mi spaccò e continuò a =paccarmi a lungo… dandomi delle pause per vedere il mio dolore accresciuto dalla =ipresa… "Perdonami, perdonami, non è come credi" .. "no? Me lo spiegherai =n’altra volta… adesso succhiamelo e fallo bene" Mi misi in ginocchio davanti a =ui… che intanto si era seduto sulla poltrona… socchiusi le labbra guardandolo =egli occhi… " non ti ho detto che mi puoi guardare in faccia puttana" =bbassai lo sguardo, aprii la bocca e iniziai a leccare la cappella.-.. intanto =avoravo l’asta con le mani… gli presi in bocca le palle , prima la destra… =a succhiai… poi leccai tutta la base … e presi in bocca l’altra… ricominciai a =eccare l’asta e la leccai fino alla punta… giocavo con la lingua sulla sua =appella… poi lo presi in bocca… fino in gola… lo succhiavo come un frutto… = me lo facevo scivolare in gola quanto più potevo… ancora… ancora … ancora…. =i prese la testa con le mani e la spinse ancora più giù… mi venne in gola… così =bbondantemente che rischiai di soffocare… ingoiai tutto… ma un po’ di sperma mi =olò ai lati della bocca… sapevo che si sarebbe arrabbiato… cercai di recuperarlo =ubito con la lingua… ma lui se ne accorse… per fortuna…
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17 anni fa
thegamesfantasy,
40
Ultima visita: 15 anni fa
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Vento d\\\'estate
Stesa sul letto....3 cellulari, 1 telecomando......e caldoooooo, moooolto caaaldoooo.... :-) con te l'estate non dovrebbe finire mai!
...lo sguardo assorto in quello che vedi, ma in realtà non ti interessa.
Dov'è lui?
...ti chiedi con desiderio....forse ho sbagliato, forse è fuggito da questo mio essere un po donna un po bambina...ha avuto paura.
Dal balcone entra tiepido un alito di vento, i mattoni sono bollenti, la tua pelle avverte il calore, la amglietta crea quella differenza percettibile ma minima...uffff...basta non resisto!
Un balzo da felina e ti trovi in piedi, decidi che è il momento di far respirare la pelle, afferri le estremità della maglia con entrambe le mani, e la sfili come una serpe sfila la sua muta.
Adesso respiro!
I tuoi seni turgidi, risplendono l'energia della tua età...finalmente non ti senti più soffocare...cammini a piedi scalzi,scendi e vai al frigorifero, lo apri e prendi una Coca ghiacciata. PTSSSSSSSS (classico quando sviti il tappo) Torni al piano di sopra, entrando in camenra ti accorgi che le ante del balcone si sono aperte di più, nel balcone di fronte un ragazzotto ti osserva incuriosito, spettacolo insolito vedere una dea camminare nuda per casa.
Assorta nell'apatia non te ne curi, regali quel momento sapendo che la tua vita sarà ancora molto lunga, molte cose cambieranno e tu stessa non sarai per sempre così.
Ti sdrai, cambi canale, controlli se è arrivato un sms e i tuoi occhi si socchiudono leggermente, ti rilassi, percepisci il fresco...i tuoi occhi sono chiusi, stai dormendo....pensi a molte cose e ancora a lui...dormi!
La tua mente vaga nei ricordi e nei desideri, driiin il campanello chi sarà? Cavolo devo rispondere, si però prima devo coprirmi...ooh diavolo!
non trovo la maglia! chissenefrega, andrò così..........
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17 anni fa
GlandeFratello,
37
Ultima visita: 17 anni fa
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Numeri sulle torte e poco più
Il dodicesimo compleanno lo ricordo perché mi regalarono un cane, un bel cucciolo di pastore tedesco. Immaginando che sarebbe diventato grande e coraggioso, una micidiale arma da difesa, lo chiamai Rocky, il nome più feroce che riuscii a trovare. Ricordo che compivo dodici anni perché sulla torta non trovai una candelina per ogni anno come le altre volte, ma una a forma di uno e l’altra a forma di due. In seguito mia madre avrebbe comprato una serie di numeri di plastica buoni per ogni occasione.
Pochi giorni dopo Rocky fuggì dal giardino dei nonni e andò a nascondersi a casa dei vicini. Gente modesta e perbene, tre figli maschi e soprattutto una femmina di venticinque anni. Attorno a lei ruotavano i miei primi e confusi istinti, le mie prime fantasie. Era bella e generosa, almeno quanto la natura lo era stata con lei, ed erano in tanti quelli che avrebbero voluto approfittare della sua generosità. Lo si capiva da come gli uomini le piantavano gli occhi addosso e dalla quantità di voci maligne che le loro mogli mettevano in giro sul suo conto.
Corsi a recuperare il mio cane, chiamai mentre varcavo il portone sempre aperto che dava sul grande giardino. Il giardino era la loro casa, attorno ad esso c’erano quattro umili costruzioni indipendenti, erano la camera dei genitori, quella dei ragazzi, la cucina e la camera di Adele. Per andare da un ambiente all’altro si doveva attraversare il cortile passando sotto il grande e verde albero di limoni. Più in là, nel cortile sul retro, sentivo l’abbaiare monotono di un cane chiuso in un piccolo recinto. Sulla soglia della sua camera Adele era chinata ad accarezzare Rocky, sentì la mia voce e sorrise mentre entravo.
-Ciao Leo, è il tuo cane?
Mi scusai per l’intrusione, ma non ce n’era bisogno, era stato amore a prima vista. La mia futura guardia del corpo era stesa a pancia in su davanti alla visione più meravigliosa dei miei primi dodici anni. Adele era in carne, carne bianca e invitante, il vestito azzurro, sottile era un superfluo velo di pudore, faticava a contenere l’irruenza del suo corpo che chiedeva solo la libertà di esplodere in tutta la sua provocante vitalità.
Non so cosa mi prese, ero folgorato da tanta rotonda abbondanza. A quei tempi ero timido al limite dell’apatia, eppure da qualche parte dentro di me trovai il coraggio per allungare una mano e infilarla nella sua scollatura. Il contatto con quel paradiso fu una sferzata che mi scosse dalla punta dei piedi fino all’ultimo capello, ma durò una frazione di secondo, il tempo che le servì per rendersi conto di cosa stesse accadendo e fulminarmi con lo sguardo. Mi ritrassi umiliato, pronto a una fuga che le gambe rigide non mi consentirono. Poi, fulminea come era apparsa, quell’espressione di improvvisa indignazione sparì dal suo volto e lasciò il posto a un sorriso complice. Mi prese la mano per condurmi nella camera e spinse la porta dietro di me. Fece scivolare il vestito lungo le spalle accompagnandolo con un dito.
-Prometti che non lo dirai a nessuno.
Promisi, in quel momento avrei barattato qualunque cosa, lo feci senza dire una parola, volevo essere pronto, se il cuore mi fosse schizzato fuori dalla bocca, lo avrei trattenuto con i denti.
Non avevo mai visto una tale meraviglia, quel seno riempiva la stanza, colmava i sensi e svuotava di significato ogni altra cosa. Quando ci posò sopra la mia mano pensai che per la smania sarei potuto impazzire. Per la prima volta sapevo cosa avrei dovuto fare dell’inturgidimento dentro i miei pantaloni, era davanti a me, di più, era tra le mie mani.
Le dissi che era bellissima con la poca voce che mi rimaneva.
-Diventerai un gran bel ragazzo Leo. Peccato che tu non abbia vent’anni.
Mi baciò in punta di labbra e si rivestì. La vita era ingiusta, perché non avevo vent’anni? Avrei potuto renderla la donna più felice del mondo, avremmo fatto l’amore per ore, per giorni interi, senza conoscere stanchezza e appagamento, non con quel seno e quella pelle bianca e liscia. Invece i miei vent’anni erano distanti un’insopportabile eternità.
Che ingenuo! Mi svegliai ventenne in un tempo che allora mi parve non più lungo di una notte di sonno profondo, a ripensarci oggi breve quanto un battito di ciglia. Il tempo non ha significato, se non dentro le nostre teste contorte. Quello migliore della mia vita esisteva solo nei tanti ricordi di facce, di voci e di sorrisi, ma se mi guardavo indietro, mi pareva di non aver avuto modo di viverlo davvero.
I vent’anni arrivarono e io incontrai ancora Adele. In un giorno di novembre in cui il maestrale faceva tenere lo sguardo basso, appena un passo avanti al tuo. Non la vedevo da anni, si era sposata. La vidi mentre entrava in casa, bella come in quella mattina di fine marzo, generosa come quella mattina, solo un po’ più triste nello sguardo. Lessi il numero civico e il nome della via, li cercai sulla guida telefonica scorrendo uno per uno tutti i nomi, non conoscevo quello di suo marito. Ci vollero un paio di giorni per trovare il coraggio di chiamare. Non so cosa avrei fatto se avesse risposto lui, non me lo chiesi. Non ce ne fu bisogno, al telefono sentii la sua voce, ancora la riconobbi subito. Mi congedò con garbo chiedendomi di non telefonare più. Il giorno dopo riattaccò di malo modo minacciando di raccontare a suo marito delle mie molestie telefoniche. Decisi di lasciar perdere, quell’uomo era un colosso che era meglio non fare incazzare. Ma l’indomani cambiai idea e alzai ancora una volta il ricevitore per comporre il suo numero. Finalmente, per sfinimento o per curiosità, mi ascoltò, parlammo a lungo. La chiamai tutti i giorni per una settimana, fino a quando ancora dovetti barattare, questa volta un incontro con la promessa che non ne avrei chiesto un secondo e che, per la mia e la sua salute, avrei smesso di cercare guai.
Andai da lei e scopai come non avevo mai scopato prima, come se non avessi mai scopato prima. Affondai nella sua carne bianca e in quel seno procace e genuino otto anni di fantasie e rimpianti. La vita era giusta, era bello avere vent’anni.
Da queste parti il maestrale è una costante, dieci giorni al mese spazza i pensieri portandoseli via nella sua corsa a folate verso sud-est. Sono intento a rincorrerli quando le nostre strade si incrociano di nuovo, fatico a riconoscerla sotto il peso di due figli, dieci chili in più e un volto stanco e invecchiato. Quando mi sorride ritrovo qualcosa della donna che ricordavo, ma è solo un lampo, dura un istante, come i dodici anni trascorsi dal giorno in cui mi lasciai inghiottire dalla sua carne. Il tempo non ha significato, se non dentro le nostre teste contorte e sui corpi che trasforma per poi distruggere. La vita è ingiusta.
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17 anni fa
phares,
34
Ultima visita: 7 anni fa
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Metti un sera a cena...
avete presente quelle serate a cui non si può rinunciare ma alle quali avreste veramente voglia di non partecipare? ecco, era una di quelle cene di lavoro che si anno per circostanza e non per piacere...comunque bisogna e allora eccomi pronto alla tortura...mi vesto casual elegante, mi profumo per bene e via...prima sorpresa gradita, gli ospiti non sono solo uomini, ma ci sono anche delle signorine, che scopro essere colleghe di lavoro in viaggio di piacere...e già la cosa mi intriga...una in particolare mi sembra un peperino...non molto alta, capeli cortissimi e corvini, occhi maliziosi, generoso decollté (ma era molto di più...), buona conversatrice, apprezza ila buona tavaola ed il buon bere, tanto che le bottiglie (da me scelte...un bianco dei coli orientali del Friuli, leggermente fruttato, che so dare alla testa se non abituati) arrivano senza sosta...una serata piacevole tutto sommato, giunta al erine con la compagnia soddisfatta...la piccolina (che chiamerò Viviana perchè mi piace il nome), butta lì un "accompagnaci all'albergo, beviamo ancora una cosa al bar dellhotel e poi tutti a nanna"...non mi tiro indietro, fatto 30 posso fare anche 31...andiamo al bar, ma chi con una scusa e chi con un altra un pò tutti salgono in camera e restiamo soli io e viviana...le offro il bicchiere della staffa e c andiamo a sedere al fresco sulla veranda...essendo soli, la conversazione si fa più intima, parliamo dei nostri partners, lontani, di come vanno le cose nella vita di tutti i giorni e a letto, scopro che siamo entrambi abbastanza delusi e che abiamo alcune abitudini in comune e che i desideri coincidono spesso...lei adora praticare la fellatio (lei si è espressa più crudamente) al suo uomo ed io amo riceverla, io adoro praticare il cunnilingus (e anch'io ho sato un altro termine) e lei ama riceverlo, lei gode a prenderlo dietro ed io a metterlo...ingoia lo sperma che poche donne che conosco amano ingoiare...
come capirete i discorsi erano intrganti e la mia erezione non era più mascherabile e lei cn naturalezza ha allungato na mano sopra la stoffa dei pantaloni e ne ha rilevato la consistenza....sussurrandomi "perchè non saliamo in camera da me?"...non aspettavo altro! entriamo in camera e la sua lingua e dentro la mia bocca a scavare un solco, le sue mani mi sbottonano la camiciaa, i pantaloni, si inginocchia e comincia a farmi un bocchino da urlo...vedo spesso scomparire il mio cazzo ntramente dentro la sua bocca e le sue labbra incollarsi al mio pube, per farlo uscire bagnato di saliva e leccarlo attorno alla cappella goccciolante...e ancora giù fino in fondo alla gola senza provare conati di vomito, ma anzi spingendo sempre di più....ero completamente sconcertato, ma ripresomi, ho cominciato a baciarla dappertutto, dala testa ai piedi che le ho leccato e succhiato mandandola in visibilio...per poi risalire alla sua figa già fradicia di umori, dove mi sono incollato leccandola tutta e masturbandola contemporaneamente....lei se la spalancava con le mani e io le leccavo il clito sfiorandolo con la lingua e masturbandola a fondo con tutte le dita della mano...fino a sentirla godere urlando il mio nome e suplicandmi di non smettere....cosa che non mi sarei mai ssgnato di fare....dopo un breve momento di relax...eccola ancora impegnata sul mio bastone per rimetterlo in tiro come voleva lei...apena duro, si volta e s mette a pecora, si nsalva il buchino del culo e me lo offre...."inculami" mi ha detto....io ho nondato di saliva il tutto e passato la punta del cazzo lungo la fessura delle natiche e quando ho appoggiato la cappella sul buchino ho forzato un pò....è scivolata dentro..m sono fermato per vedere se le faceva male...nessuna risposta e allora mi sono lasciato scivolare dentro tutto....l'urlo è arrivato impietoso seguito da una serie di improperi al mio indirizzo, ma subito dopo ho cominciato a pomparla e lei passato i dolore mi inctva a sfondarla sempre di più....sono bastati pchi minuti per riversare in quel culo tutta la sborra che avevo.... non soddisfatta s è girata a leccarmi il cazzo e a ripulirlo tutto e nel farlo titillava il mio buchino....ho detto forse la prossima volta ti lascerò provare....adesso no....l'ho ringraziata della splendida serata e me ne sono andato........
ci siamo rivisti altre volte.......
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1
17 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 1 ora fa -
Pazzo di lui
Frequentavo gli ultimi anni di liceo.
Ero uscito pazzo per un ragazzo, alto, biondino, occhi azzurri, poco pelo, labbra carnose e culo da sballo.
Mi ero messo in testa che dovevo conoscerlo a tutti i costi;
1) perché avevo una voglia esagerata di quelle splendide labbra;
2) perchè volevo il suo culo;
3) ciliegina sulla torta, se avrebbe avuto anche un bel cazzo volevo dedicarmi almeno per un’ora al giorno a leccarglielo e succhiare a più non posso.
Io ho avuto sempre questa passione bisex, che non lasciavo intravedere e non sapevo come fare. Frequentavamo due classi differenti, l’una vicina all’altra.
Lui era fidanzato con una bella ragazza. Il mio pacco si rigonfiava solo a vederlo passare. Nella mia classe consuetudine era fare lezione con la porta aperta, quindi riuscivo a vedere tutte le volte che passava è andava in bagno. Più volte il mio pensiero diceva di seguirlo, ma la mia timidezza mi bloccava e mi faceva ritornare sui miei passi.
Dopo un po’ di tempo, mi faccio un po’ di coraggio e comincio ad andare al bagno ogni qual volta va lui. La prima volta che entrai nel bagno e trovai lui davanti a me, i battiti del mio cuore salirono al massimo, vedere quella sigaretta fra quelle due labbra mi faceva andare in tilt, ma niente da fare non riuscii a dirgli neanche una parola.
Il giorno dopo, solita affacciata al bagno appena vidi lui, solito battito al massimo, parlava con un altro amico mentre fumava la solita sigaretta, solite occhiate nei punti nevralgici, labbra, culo e pacco, lui non si accorgeva di me in quanto intento a parlare; ma uscì insieme con quel ragazzo.
Passò un’altra settimana, sempre con i soliti giri, al bagno lui, io, occhiate qua e la…ma il contatto non arrivava, solo una volta gli chiesi se mi faceva accendere e lui nell’uscire dal bagno per tornare in classe mi lasciò la sua sigaretta, che io non feci altro che mettere subito in bocca per assaporare il gusto delle sue labbra.
Passavo giorni a pensarlo e a masturbarmi su di lui, sognavo di farci 9 settimane e mezzo! Mi promisi che se un giorno ci fossi riuscito avrei messo anche il culo a sua disposizione nonostante io fossi tendenzialmente bisex attivo.
Quando arrivi al punto che non riesci a trovare la soluzione eccola sbucare da sola.
Un fine settimana mi chiamo un amico per una partita di calcetto dicendo che dobbiamo sfidare altri ragazzi della scuola, mai a pensare che ci fosse lui, cominciai subito a pensare a tutto quello che potevo fare per conoscerlo. A dir la verità cominciò subito bene, perché appena ci incrociammo per la prima volta mi fissò come se avesse capito qualcosa, nel vederlo con quelle due cosce da fuori, e con quel pantaloncino aderente che gli lasciava intravedere sia davanti che di dietro le sue forme, mia aveva già debellato di tutte le mie forze ma il fatto che c’era lui mi caricò in tutti i sensi.
Cominciammo le partite, sì perché erano due le partite; quella fra le due squadre e quella mia personale contro di lui, attaccavo e pressavo solamente su di lui degli altri non me ne fregava un cazzo! La mia partita consisteva nel trovare l’approccio a lui, sui calci d’angolo nel marcarlo da dietro cercavo di attaccarmi sempre più al suo corpo, nel fargli qualche fallo stringevo subito la mano nello scusarmi,ecc. Finì la partita e arrivammo al momento cruciale.
Al campetto dove di solito ci rechiamo a giocare, ci sono solo due docce, dove per regolamento la doccia la fanno uno per parte alla volta. Quindi diedi subito un urlo in modo da far sentire a tutti, lui compreso che io facevo la doccia per ultimo in quanto ero a pezzi e non avevo neanche la forza di fare la doccia, ed appena finì di parlare mi voltai verso di lui, per far sì che abbia capito il mio intento; da parte loro non capii chi fosse l’ultimo.
Per non agghiacciarci al freddo, coloro che non dovevano fare la doccia per prima, ritornavano sul campo a far quattro tiri, nel vedere lui che ritornava in campo scesi subito di corsa anch’io.
Passava il tempo e mi accorgeva che il mio sogno erotico di sempre stava man mano maturando. Rimanemmo gli ultimi quattro a far passaggi, non esitavo a domandare chi fosse l’ultimo per non farmi scorgere, però cercavo di far capire a lui che lo volevo con me in doccia per ultimo; lo guardavo fisso negli occhi , gli passavo sempre il pallone, insomma solo uno scemo non avrebbe capito!
Qualcuno dalla doccia urlò “la doccia è libera” – scomparsero gli altri due, rimanemmo io e lui; mi bloccai subito, non credevo ai miei occhi; il ragazzo che volevo più di ogni altra cosa al mondo si sarebbe fatta la doccia con me!
Nella mia mente cominciarono a girare tutti i pensieri che avevo fatto su di lui negli ultimi tempi nel masturbarmi su quella splendida creatura, immaginavo il suo cazzo (nella speranza che fosse come quello di Rocco Siffredi), tutte le posizioni in cui l’avevo scopato. Comunque; nel tornare alla realtà, mi avvicinai subito a lui cominciai a chiedergli cose della partita, mi scusavo se gli avevo fatto un fallo di troppo,ecc.
Gli dissi che avevo scelto di fare la doccia per ultimo perché dovevo recuperare energie, invece lui, lasciando me totalmente sbigottito e senza parole mi disse che aveva scelto di farsi la doccia per ultimo per me, perché avevo notato che con gli occhi lo mangiavo ogni qual volta lo intravedevo e a lui personalmente non dispiaceva.
Appena uscirono gli altri due dalla doccia, entrammo noi in silenzio senza far insospettire nessuno, appena sotto l’acqua ci ritrovammo tutti e due con le due lingue una nella bocca dell’altra a slinguazzarci come due porci in calore, lo baciavo e lo leccavo dappertutto, poi mi inginocchiai ai suoi piedi e nello sfilargli lo slip mi ritrovai davanti ai miei occhi il più bel cazzo della mia vita, quello che desideravo, non proprio come Rocco ma molto simile; non ci pensai due minuti la mia lingua cominciò subito e la mia bocca lo finì perbene per bene fino ad ingoiare tutto senza lasciar cadere neanche una goccia del suo sperma. “La mia ragazza non mi ha fatto mai provare quello che mi hai fatto provare tu oggi” queste sono le prime parole che disse.
Ci scambiammo i numeri di cellulari e mi disse che mi avrebbe chiamato appena si sarebbe tolto davanti ai coglioni la ragazza, intorno alle 23.30 mezzanotte.
Puntuale come un orologio svizzero alle 23.30 preciso mi chiama, dice di passarmi a prendere per casa e di andare a casa sua, in quanto lui abita da solo e che sarebbe stato molto più tranquillo sia per fare sesso sia perché la ragazza lo chiamava sul numero di casa verso mezzanotte per vedere se era rientrato.
Appena arrivati a casa sua, sorseggiammo un drink e subito nel letto, dopo un po’ avevo già il suo cazzo in bocca, nel frattempo arriva la chiamata della ragazza, ma come se niente stesse succedendo
lui parla al telefono e io spompo il suo cazzo, concludemmo la serata con un bel 69 con ingoio per entrambi senza penetrazione in quanto nessuno di noi due avevamo mai provato e ci saremmo voluti arrivare con la dovuta calma.
La mattina seguente, appena vidi che andava al bagno corsi; appena entrai mi saltò addosso buttando subito la mia lingua nella mia bocca e la sua mano tra le mie gambe facendomi venire un cazzo dritto subito, nella paura che venisse qualcuno mi disse nell’orecchio che ci saremmo sentiti per la notte mentre la sua lingua leccava il mio lobo.
Io ero sconvolto da come era eccitato questo ragazzo e io mi facevo tanti problemi su come conoscerlo.
Comunque per mesi ci siamo visti, provando di tutto, ci siamo sfondati il culo a vicenda con sborrate da tutte le parti, siamo passati perfino per sexy shop a comprare falli di gomma e biancheria da donna da metterci addosso per eccitarci sempre di più; a volta più che due porci sembravamo due gran porche vogliose e sempre in calore.
Nel frattempo, la ragazza aveva notato che in lui c’era qualcosa di strano e l’avevo chiesto anche a me, che mi aveva presentato come amico, come spesso capitava la ragazza andava a casa sua a metter un pò a posto a dare una pulita,ecc. Quel giorno gli venne la brillante idea di andare a fare un doppione della chiave prima di ritornare l’originale.
Quella stessa notte ci venne a far visita, entrando zitta zitta, trovò me che scopavo il ragazzo a pecora e che gli tenevo il perizoma sul lato. Sconvolta scappò urlando. Noi rimanemmo come due stronzi! Io e X ci bisticciammo, lui disse che voleva bene alla sua ragazza e la voleva sposare, allora gli dissi che se voleva questo io sarei scomparso dalla sua vita e l’indomani sarei andata a parlare con la sua ragazza se ci riuscivo per mettere le cose apposto solo perché lo volevo bene.
L’indomani mattina, andai a parlare con la ragazza, gli spiegai come stavano le cose e scomparii da loro
Dopo tre anni, in cui io mi sono trasferito da tutt’altra parte e rilevato un’azienda che va a gonfie vele, me li ritrovo davanti al mio ufficio a chieder lavoro perché non navigano in buone acque!
Tutti e due assunti, sia in azienda che a letto, la notte il triangolo che io non avevo desiderato lo ritrovo a fare con il ragazzo che mi aveva fatto perdere la testa e sua moglie; io inculo lui, lui incula me, io inculo lei e così via…
Al mattino prima di andare a lavoro, quella gran porca della moglie del mio amico ci porta la colazione a letto, a me e suo marito con un bel “Buongiorno porcellini”, si mette i nostri due cazzi in bocca mentre io e X ci slinguazzamo come il primo giorno
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17 anni fa
Ho1voglia1di1succhiartelo7,
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Come sono diventata olga tv. 6^
Mi ripresi che il camionista lo haveva appena sfilato, dal mio buco colava la sua sborra, in bocca ero piena, addosso tra quella di Rocco di mio zio, e la mia, ne avevo uno strato. Dopo averli salutati, rimontiamo in macchina, e a casa, il tetto e chiuso, io mi metto dietro e mi copro con un giacchetto, mi infilo la mano fra le ganbe, e mi accarezzo il culo, ora ci infilo tre dita, come se gnente fosse, ero distrutta, a casa dopo una doccia, mi rimisero le autoreggenti e mi misero nel letto fra loro, mi addormentai stringendo fra le cosce il cazzone di Rocco, ed in mano le palle di mio zio.Il giorno seguente telefono mio padre dicendo, che la nonna era " andata ". Dovemmo rientrare a Roma, dove restammo alcuni giorni, un inferno, poi l'ultimo giorno tornammo al mare con mia madre, loro mi dissero, noi domani ripartiamo, ma sappi che per noi sei e resterai sempre Olga, mi lasciarono una scorta di autoreggenti, perizoma, e tutto il necessario, conpreso un rifornimento di Popper. Ricominciai con il mare con mia madre, una noia mortale, l'unica cosa buona fu che sentii dei ragazzi più grandi che parlavano di un cinema alla Stazione Termini, dove facevano anche lo streep tease, e loro andavano a vederlo, e poi si facevano segare da alcuni presenti dicendo che era pieno di froci. Io mi immaginavo cosa avrei potuto fare li dentro, ma due probblemi 1 come ci arrivavo dal mare 2 avevo 14 anni li era vietato. Dopo un quindicina di giorni ecco l'occasione, Maria la figlia diciottenne dei nostri vicini di ombrellone mi rivela che lei e stufa di stare li e che vorrebbe andare dai suoi amici a Roma, ed io gli dico, inventati che devi andare a Roma a prendere qualcosa a casa io saro il tuo alibi, tu vai a trovare i tuoi amici, io i miei e ci rivediamo alla Stazione Termini, torniamo insieme, Maria disse subito di si, la bugia funzionò, ed il giorno dopo stavamo alle quattro alla Stazione, ci salutammo dandoci appuntamento per le otto. Lei riparte, e io con le autoreggenti ed il perizzoma sotto i pantaloni mi avvio all'entrata del cinema, arrivo li davanti e trovo una decina di uomini fuori, il cinema era ancora chiuso, mi metto ad aspettare in un lato, e all'inprovviso mi sento chiamare per cognome, una pugnalata in petto, il terrore, chi sarà? mi giro tremante, e mi trovo difronte il bidello della mia scuola, devo essere diventato color porpora, perchè Aldo mi sorride e mi dice tranquillo, non faccio la spia, ogni tanto ci vengo anchio, gli dico balbettando che è la prima volta, e che temo non mi faranno entrare, mi guarda e dice stai qui i biglietti li faccio io, dopo un po torna con i biglietti, entriamo e subito mi rendo conto che più di un cinema è un teatro, il palco, i palchetti laterali, e due gallerie, Aldo mi dice ti piace? ed io con la testa feci si, e lui..... lo vuoi visitare, edio con la testa feci ancorasi, e lui......... vieni ti faccio vedere, ma bada che qui succede di tutto, sai e pieno di gay che fanno cose, intanto eravamo partiti, sullo schermo gia tronbavano, salimmo alla 1^ galleria, era piena di uomini in piedi che si acccarezzavano le patte, qualcuno lo aveva tirato fuori e se lo menava, in fondo uno piegato satava facendo un bocchino ad un ragazzo in piedi, salimmo alla 2^ galleria, li girava gente seminuda, la luce era pochissima, ci avviammo a tastoni, rimanendo bloccati in una specie di orgia in piedi, fu li che Aldo mi toccò il culo per la prima volta, con disinvoltura, poi lo rifece un paio di volte, non dicevo niente, lui prese coraggio e comincio a carezzarmi il culo con le mani, mi attirò a se appogiandomi il cazzo in mezzo alle chiappe, con le mani mi accarezzava i capezzoli, mi infilo la lingua in un orecchio, sussurandomi quando ti ho visto quà fuori ho sperato che succedesse questo, cosa ti piace fare? io risposi con la voce eccitata tutto........ gli presi una mano e me la infilai nei pantaloni facendogli sentire le autoreggenti ed il perizzoma, inpazzi conpletamente, mi disse, a 14 anni sei gia cosi troia, lo prendi in culo? risposi siiiiiiii, e lui, mi fai un bocchino subito?, mi inchinai girandomi gli ho tirato giu mutande e calzoni, ed ho cominciato a succhiarlo, lui gemeva, si avvicino un altro maschio, con il cazzo di fuor, appogiandomelo su una guancia, mi girai, e pompai pure lui, a quel punto Aldo mi fermo dicendoci, andiamo in un palchetto, dopo poco con una mancia alla maschera avevamo le chiavi, entrammo, e Aldo chiuse a chiave, mi spogliai, anche loro, si avvicinarono mettendomi in mezo a loro, mi pomiciarono cosi 20 minuti ero inpazzita, ponpai tutti e due per parecchio, avevano due bei cazzoni duri, li guardai dicendogli Olga a bisogno di farsi inculare ora, non mi fecero finere, tirai del popper Aldo sdraiato a terra mi disse troietta siediti sul mio cazzo, mi insalivai il culo mettendomi a ganbe larghe sopra di lui, e mi calai sul suo cazzone dritto facendomelo salire nel culo fino alle palle, lo guardai e lui mi disse mignottella ora ti sfondo troiaaaaaaaa, l'altro si piazzo nella mia bocca fino alle palle, mentre mi inpalavo Aldo mi dava dei schiaffoni sulle chiappe dicendomi, pompati il cazzone troia, cosi su e giu, salta cosi puttanella, dopo 15 minuti di questo trattamento Aldo mi guarda e mi dice, ti sto sborrando in fondo al culo mignotta, e l'altro comincia a sborrarmi in gola,dicendo ti riempio lo stomaco piccola bocchinara, mi toccai velocemente godendo subito, mi sfilai Aldo dal culo, ci pulimmo con dei clinex, e uscimmo. Io e Aldo uscimmo insieme dal cinema parlando. Il resto alla prossima. Lasciate commenti, grazie un bacio Olga
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17 anni fa
sottosopra2, 42
Ultima visita: 14 anni fa -
Strip poker con sorpresa
Era una sera strana per la prima volta la mia donna era andata a fare il fine settimana con le amiche sulla neve e io non sapevo come passare il tempo, ben cambiato passo al bar sperando di trovare qualcuno per organizzare una serata di piacere,di li a poco arriva il Mario (conosciuto come il più grande scopatore del quartiere) ci si mette a parlare del più e del meno e dopo un pò mi invita a seguirlo per raggiungere un gruppo di suoi amici......
Arrivati al Pub ci troviamo con altri tre che dopo varie birre e varie cavolate propongono uno strip poker con sorpresa.......
io ero molto titubante,anche perchè non sono capace di giocare,ma loro insistendo veramente molto mi convincono....
Arrivati nella loro tana mi fecero accomodare al tavolo verde con le carte gia pronte
il mio amico,Mario,ando nel frigo e porto delle birre sul tavolo e mi spiego il giuoco ,in pratica ogni mano chi aveva il punteggio più basso perdeva un capo di abbigliamento,sino a trovarsi nudo a quel punto ti potevi giocare la sorpresa se vincevi ti rivestivi se perdevi scoprivi la sorpresa( che comunque non si parlava di perdere dei soldi)
all'inizio sembrava che girasse tutto dalla mia parte vincevo sempre io poi all'improvviso tutto nero io nudo per primo e non mi rimaneva che giocarmi la sorpresa
Carlo, Mario,Nicola e Sergio fra loro sorridevano,al punto che mi trovavo a disagio,e alla richiesta di cosa fosse stata la sorpresa mi ripetevano di non preocuparmi che forse era quello che desideravo da tempo
Sergio diede le carte e come nei giri precedenti non mi venne niente sostituite ben quattro carte mi trovai con una coppia di dieci e ovviamente persi ancora io
a quel punto Carlo e Nicola si alzarono e mi dissero vieni con noi che ci prepariamo alla sorpresa
se devo essere sincero il mio istinto mi diceva di non fidarmi ma ormai ero in gioco e dovevo proseguire,tutto mi aspettavo tranne il fatto che mi capitò.
mi fecero stencere su una panca di schiena e mi legarono saldamente il petto e la pancia in modo di avere viso mani e culo liberi poi dopo un pò si presentarono tutti nudi e Mario mi disse per questa sera sarai la nostra troia non ti preocupare non ti faremo male vedrai poi ti piacera,
mi misero della crema sul orifizioe mentre Carlo mi diede il suo cazzo in bocca mi sentivo entrare un dito nel mio culetto come da istinto al primo contatto strinsi i denti e come risposta ricevetti una sberla e un urlo cretina mi vuoi castrare, non sapevo se piangere dal male o dalla sottomisione che dovevo subire ,intanto da un dito ne erano entrati ben due ma sapevo che non era finita li anzi mi ritrovai ancora il cazzo di Carlo in bocca che si faceva largo verso il palato e la gola mentre nel mio culetto dalle dita si era passato a un bel cazzo duro che faceva un su e giù pazzesco
Mario e Sergio si posizionarono uno a destra e uno a sinistra e mi diedero i loro cazzi in mano da segare il cazzo di Sergio era veramente enorme da moscio pensate da duro, mi faceva paura,
Carlo nel fratempo mi sborò in bocca e poco dopo anche Nicola si vuoto i coglioni nel mio culo a quel punto Sergio prese il posto di Carlo e Mario il posto di Nicola mentre loro si davano da fare una mano mi prese il mio cazzo e mi fece sborare
Carlo mi venne vicino e mi disse sei proprio una troia succhi meglio della mia donna e ti bagni come una fontana
ero ormai la loro preda venni slegata e messa a pecora e per tutta la notte e il giorno dopo il mio corpo fu loro
quando fu il momento di Sergio a dovermelo mettere in culo per me fu come essere sverginato nuovamente da quando era grosso e lungo ma dopo poco si fece strada e devo essere sincero lunico che mentre mi scopava dal piacere mi fece sborare senza che mi tocassi
da quella volta ci furono altre serate dedicate al piacere non sempre dovevo fare la parte della donna a volte toccava a altri ma se potevo mi facevo volontaria
col tempo ci siamo persi di vista e anche cambiato città almeno da parte mia oggi dopo diversi anni mi è tornata la voglia di ripetermi chissa se c è uno o più cazzi che cercano divertimento
ciao a tutti spero che i miei amici mi leggano e si ricordino di me
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17 anni fa
casanova1956,
45
Ultima visita: 10 anni fa
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Un risveglio insolito
Ciao a tutti coloro che leggeranno, per la prima volta questa mia esperienza è stata molto bella ed eccitante solo dopo.....
L'anno scorso intorno a Luglio mi trovavo nel mio solito pub....a quel tempo mi ero lasciato con la mia ragazza e mi stavo godendo un periodo di pausa, che si protrasse per circa 7/8 mesi....
quei 7/8 mesi li passai per la maggior parte delle serate con l'allora proprietaria del pub (che per questa storia chiameremo Maria), era anche fidanzata(quasi sposata) con un altro dei proprietari e impensabile(?) cornificatrice. Più grande di me di circa 7 anni.....dalla mia però avevo (ed ho) il fisico....sono grande,spalle larghe, capello lungo e un bel viso...insomma piaccio.....
Quella sera mio malgrado, gli eventi mi avevano fatto innervosire, per non dire incazzare, mi feci tre shot di tequila-assenzio-tabasco....per chi sa cosa significa mescolare questi tre ingredienti, sa benissimo quali sarebbero i sapori e le condizioni che hanno e che danno.....
Me li sono sparati uno dietro l'altro....dopo circa 10 minuti fecero effetto, e non solo quelli.....mi ritrovai fuori dal locale....
Destino volle che in quei giorni c'era una festa li davanti con bancarelle, nell'ora in cui io stavo un pò "fuori"...in tutti i sensi, sia fisicamente perchè ero fuori dal pub, sia mentalmente per ovvi motivi....
Io purtroppo reggo molto bene l'alcool e quando bevo, difficilmente esco talmente fuori di senno da non capire dove sto e chi c'è davanti a me....fatto sta, che ebbi la brillante idea di far saltare per aria bancarelle, cassonetti e addirittura una cassetta dell'elettricità.....
Infatti subito dopo qualche salto in lungo e in alto da parte degli oggetti, mi si misero davanti a me due uomini della sicurezza di quel posto.....cominciò, anzi comincia una rissa....poi arrivarono tutti i miei amici....compreso barman e proprietari che (non aimè...ma ailoro) mi conoscono ormai da 5 lunghi anni.....
Mi portarono via di peso, mi fecero calmare, per circa altre 2 ore feci l'immondo che non vi spiegherò.....fatto sta che Maria mi riaccompagnò a casa, mi portò in bagno, mi fece spogliare....mi fece mettere seduto sul bidet...mi lavò per bene tutto il pisello, mi ricordo che me lo muoveva sotto l'acqua e che mi guardava e mi toccava le palle, quasi me le sfiorava con le unghie....poi mi portò nel letto e mi disse:
"Adesso che sei inerme, ti violento"
Io le risposi: "Non ci provare"
Lei li per li me la diede a bere.....neanche si spogliò davanti a me e neanche mi diede il bacio della buona notte....si girò dall'altra parte del letto e io mi addormentai....
La mattina mi risvegliai un pò a fatica, non tanto il mal di testa, che è difficile che mi viene, ma i dolori degli oggetti e persone che avevo urtato tutta la notte....poi mettendo bene a fuoco riuscì a capire che non c'erano coperte....poi trovai lei, nuda, che sorrideva seduta vicino a me...
le chiesi: " Perchè ridi??"
rispose:"Sapessi....eheheheh"
io: "ma che dici" già innervosito (ma non con cattiveria)
lei: "sapessi che ti ho fatto stanotte...eheheh"
io: "Cosa???dai parla"
Lei molto tranquillamente si alzò dal letto....prese la videocamera (che avevo intravisto,ma non pensavo....) si rimise vicino a me e l'accese....le immagini che seguirono mi lasciaro senza parole con un solo muscolo che si muoveva........
Si vide lei che accese la video camera...accese le luci, si vide lei che sistemava la videocamera in modo tale da riprendere la parte con il mio pisello.....lei guardò prima la telecamera con uno sguardo da troia, poi si avvicinò al mio cazzo e me lo cominciò a stuzzicare, sempre guardando la camera.....
poi si vede lei che comincia a metterselo in bocca tutto moscio...e comincia a pompare....vidi un espressione divertita, mi stringeva le palle e me lo succhiava.....poi fece vedere alla camera che mi apre la bocca e si fa succhiare un dito e se lo infila piano piano nella sua fica che si allarga, sempre con pazienza e ritmo....
Poi si vide il mio cazzo che si stava ingrossando, lei se lo infilò con attenzione nella sua fica, si mise seduta sopra e cominciò a scendere piano e risalire altrettanto piano.....continuò così per un pò....poi si rimise di nuovo il pisello in bocca, erano passati circa 20 minuti quando cominciò a ripomparmelo.....vidi lei che stava godendo e mi prese una mano e se la cominciò a strusciare e ad usare le mie dita per godere.....dopo circa 35/40 minuti che mi "usava" il mio pisello come un giocattolo....
Venni nella sua bocca , tenne serrate le labbra e la bocca e con la mano si vedeva che stringeva di più.....poi capì che ero venuto dal fatto che, dopo che se lo era tenuto circa altri 2 minuti, fece vedere tutto il mio sperma alla telecamera....si avvicino e guardò la telecamera con la bocca semiaperta che ridacchiava....poi fece un gesto con la mano come dire "aspetta...guarda" ingoiò tutto e fece vedere sia il movimento che il suono nel deglutire, poi rifece vedere la bocca tutta bella ripulita, facendosi passare la lingua su tutte le labbra.....
poi disse (sempre davanti alla videocamera) con faccia da troia e allo stesso tempo fiera: " Hai visto che ti ho violentato!!!"
Dopo quel filmino avevo il mio pisello che mi arrivava al soffitto, lei nuda e anch'io voglia di rifare tutto!!!
Allora spensi la videocamera, mi alzai dal letto, posai la telecamera sulla scrivania, mi riavvicinai al letto senza sedermi o inginocchiarmi, le dissi: "Adesso rifallo, ma comincia con una cosa che non hai fatto, ma che a me piace"
La troia capì subito, si mise seduta davanti a me, poi tirò indietro i gomiti e mi cominciò a muovere il pisello con i piedi, una cosa che io adoro....poi dopo un pò che me lo muoveva le allargai le gambe, la feci andare più indietro su letto per potermi mettere inginocchiato e le comincia a baciare tutto vicino alla fica, la comincia a leccare lievemente la fica dal basso verso l'alto....
Poi appoggiai tutta la mia lingua (ho una lingua molto grossa, lo dicono le altre, non io) sulla sua fica bagnata come mai prima, leccai tutti i suoi liquidi e alzai la testa, facendo vedere cosa avevo leccato e facendo un movimento inconfondibile con la mano(di solito lo fanno le donne quel gesto) ma a le piaceva...lo vedevo....era palese, mi stringeva la testa tra le gambe, le leccai quella bagnatissima fica per decine e decine di minuti, non mi stancai e sentendo che stava per venire, e sentendola urlare come poche....non smisi e fui ripagato, perchè senti la sua mano che mi spinse la mia bocca sulla sua fica, quasi non mi faceva respirare, poi se la cominciò a muovere su tutta la mia faccia, fino a chè non sentì....una fica calda, una voce esausta e una mano fortissima che non mi faceva togliere di li......
Con una voglia ancora giovane, mi rimise in piedi, prese il mio pisello, ormai gonfio all'inverosimile, me lo prese in bocca per pochi minuti, perchè rivenni nella sua bocca come la notte appena passata e mi fece rivedere, come se avessi il rewind, quell'immagine che vidi la mattina nella videocamera, e cioè lei che lo teneva per altri minuti in bocca per poi ingoiare tutto....
Ma la sua voglia era incontenibile, e mi riprese e mi mise sdraiato sul letto, mi mise la sua bella fica ancora bagnata da prima, in faccia e intanto me lo riprendeva in bocca....dopo molti altri minuti(anche mezzoretta buona) che stavamo così lei si rialzò, ma mentre si rialzava, le dissi di rimanere così, a quattro zampe, e cominciai a mettere e togliere il mio cazzo nella sua fica, fino a che non ebbe una nuova erezione, e si poteva cominciare a fotterla.....
mentre la fottevo, io so che le piace farsi toccare il buchetto e cominciai, mentre me la sbattevo sempre di più con forza, a toccarla con le dita, ad infilare qualche dito....mettevo le dita nella sua fica e poi le mettevo le dita nel culo...a lei piaceva da impazzire, e lo capì soprattutto quando cominciò a muoversi lei indietro e spingendomi con forza (fortuna che sono grosso, sennò mi avrebbe fatto cadere dal letto) sempre di più, poi con le mani sui fianchi le feci capire il prossimo movimento, ed era quello di girarsi e mettersi sopra di me.....
come aveva fatto nel video....solo che adesso ero sveglio.....prima su e giù delicatamente, poi le tenni le gambe all'esterno e la cominciai a battere fortissimo, stava godendo da impazzire e il mio pene prendeva sempre più vigore ogni volta che lei urlava o si muoveva o si contorceva in qualche maniera.....
poi la feci mettere giù con le gambe, così da permettere più aderenza e più strusciamento sulla mio addome, dando dei gran colpi avanti e indietro, tenendola sempre più saldamente vicino a me e spingendolo sempre più dentro....poi ricominciai a fare quello che stavo facendo prima....le rimisi due dita nel culo, e la comincia a spingere da li
la sua testa andava dappertutto e quando stette per venire si mise giù facendo aderire le sue tette al mio petto e spingendola ancora di più, tirai anche su le mie gambe, per farle sentire di più il mio membro, che stava per esplodere all'unisono con la sua voglia d'amare.....
Alla fine urlammo dal godimento come se fossimo prigionieri e qualcuno ci dovesse sentire per liberarci.......dopo aver ansimato un pò, lei rimase avvinghiata a me, con il mio membro dentro di lei, e io che la stringevo dalla schiena a me.....dopo una lunghissima pausa, durata parecchi minuti, ci alzammo e vedemmo che il letto era arrivato in mezzo alla stanza......dopo la guardai e le dissi:
"Che risveglio piccola mia"
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17 anni fa
pierpaolo07,
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Ultima visita: 17 anni fa