"Bastardi! Bisogna proprio essere dei gran figli di puttana!"
Ero incazzata nera. Tra tutte le persone che potevo incontrare proprio in quei due stronzi dovevo incappare. E dire che lei mi ha sembrava un vero angelo e lui poi, così educato.
"E' così vicino. Si figuri. Dieci minuti a piedi ed è anche una bella passeggiata. Sempre dritto e vedrà che lo trova."
Dopo mezz'ora di cammino ero finita in un vero letamaio. Non so neanch'io come ho fatto a non rendermi conto di dove mi stavo infilando. "Che idiota che sono stata!"
Dovevo prendere una decisione. O andavo avanti e attraversavo questo postaccio o mi toccava tornare indietro e saltare l'appuntamento. Non sarei mai arrivata in tempo se fossi tornata a cercare un taxi.
La via piegava verso sinistra con una discesa. All'angolo del palazzo due nere che sembravano uscite direttamente dal set di un film porno, mi guardavano come si guarda un ufo. Una delle due mi fece un cenno e mi chiese se volevo. "Volevo cosa?", pensai tra me e me. Ma non ci misi molto a capirlo, perchè l'altra si sollevo il lembo della minigonna e, tirando fuori un tocco di lingua, mi stava mostrando cosa ci fosse, appunto, sotto la gonna. Praticamente nulla. Aveva un tanga così stretto che le sue grandi labbra non ce la facevano in nessun modo a stare coperte. E non aveva peli.
Io ebbi un sussulto e cercai di passare oltre il più velocemente possibile. Camminando su quei tacchi alti non potevo evitare di avere un'andatura barcollante.
Cominciavo ad essere seriamente spaventata. Contavo sul fatto che alla fine della via, sarei stata al sicuro. Non mancava molto. Ancora qualche centinaio di metri. Il cuore batteva come un tamburo mentre le sentivo ridere dietro di me. Dovevo veramente essere ridicola ai loro occhi. Una distinta ed elegante signora che avanzava nel più lercio e schifoso dei quartieri del centro.
Più avanti un nordafricano stava pisciando contro un cassonetto dei rifiuti. Quando si accorse di me, si volto mentre stava ancora pisciando e mi squadrò da capo a piedi con l'uccello in mano. Aveva un cazzo enorme o così a me sembrava e il getto che ne usciva tracciava una parabola dorata nell'aria colpendo l'asfalto con un rumore come di fontana. Non riuscivo a staccare gli occhi dal suo cazzo. Sentii un gran calore che mi invadeva. Ero stregata da quella visione. Mai sarei stata capace di immaginare che un giorno mi sarei ritrovata ad ammirare un uomo che pisciava per strada.
Mi scoprii a pensare che era un bel ragazzo, con quegli occhi nerissimi e quel fisico asciutto. Lui mi guardo negli occhi. Io li chinai a terra vergognosa e proseguii. Non lo stavo guardando e sperai, addirittura pregai, credo, che avesse di meglio da fare che importunarmi e prosegui camminando a testa bassa.
La visione del suo uccello, però, mi tormentava. Me lo immaginai di fronte. Stavo immaginando di prenderglielo tra le mani. Ecco che le mie mutandine si stavano bagnando. La paura mi stava eccitando. Quello schifo di posto mi stava eccitando.
Non so cosa mi prese, ma mi fermai di botto, tirai su la testa e mi voltai. Lui era sempre lì, vicino al cassonetto, e mi guardava. lo guardai dritto negli occhi.
Lui mi fece un cenno con la testa indicando il portone di un cortile lì a fianco. Si trattava apparentemente di una casa abbandonata. Le finestre senza infissi e i muri che stavano cadendo a pezzi. Avrei voluto scappare ma non riuscivo a desiderare altro che quel suo grosso arnese.
"Lucia sei una troia e non lo hai mai saputo!" - mi dissi. E lo feci. Entrai in quel portone. Mi fermai in un angolo abbastanza buio.
Lui arrivò. Si slacciò i pantaloni. Non disse una parola e mi mise di fronte l'uccello. Con mia grande sorpresa non aveva un cattivo odore, anzi. Quando le dita della mia mano lo sfiorarono sentii un brivido salirmi su per le cosce fino al clitoride. Le mutandine erano fradice. Mi stavo bagnando copiosamente. I miei liquidi colavano lungo le calze a rete, giù per le cosce. Mi chinai e lo inghiottii. Lui si muoveva con regolarità. Io lo facevo scorrere fino in fondo alla bocca. Lo lasciavo scendere quasi fin dentro la gola. Il suo ritmo aumentò. Il brivido si trasformò in spasmi. Stava arrivando un orgasmo memorabile senza che neanche mi stessi toccando.
Lui mi venne in bocca. Lo sperma mi colava dall'angolo della bocca. Inghiottii.
Mi prese la mano facendomi alzare. Ci guardammo negli occhi. Mi accorsi che l'altra mano era ancora avvinghiata al suo uccello. Cominciai a muoverla lentamente avanti e indietro. Piano piano stava ritornando duro, mentre noi ci guardavamo in silenzio. Non dicemmo nulla.
Mi prese per la vita e mi fece girare. Appoggiai i palmi delle mani al muro scrostato. Con un gesto rapido mi calò le mutandine e infilo i pollici tra le mie natiche e le separò per bene. Sentivo l'aria fresca passare sulle labbra e sul mio ano. Capii cosa stava per fare appena un attimo prima di sentire la sua cappella del suo cazzo di nuovo duro, appoggiarsi proprio al mio buco del culo. Spinse aiutandosi con una mano mentre con l'altra si faceva spazio tra le natiche. Fu dolorosissimo, all'inizio. Avrei voluto urlare ma mi trattenni.
Lui spingeva sempre di più. Sembrava non finire mai. Quanto ancora sarebbe riuscito a farne entrare dentro di me. Sentii il suo pube che si appoggiava al mio culo. Il suo cazzo era tutto dentro di me e il mio ano bruciava come non mai. Stavo piangendo dal dolore.
Poi prese a muoverlo entrando e uscendo. Più il suo ritmo cresceva e più la mia vagina pulsava. Più sentivo il suo respiro ansimare dietro a me e più io mi bagnavo. Stavo venendo con il culo!
Sentii arrivare l'orgasmo come un ciclone. Non stavo capendo più nulla. L'ano pulsava, la vagina pulsava, il cuore batteva all'impazzata. Brividi scuotevano il mio corpo come avessi avuto la febbre. Venne dentro di me. Io, ormai, ero bagnata fino alle caviglie. i miei liquidi e i suoi colavano all'interno delle coscie sulle calze da 80 euro comprate per quell'occasione.
Mi fece girare. Spingendo sulle spalle mi fece chinare e mi mise il suo cazzo di nuovo davanti alla bocca. Glie lo pulii. Leccandolo meticolosamente.
Lui si tirò su i pantaloni. Si ricompose e fece per andarsene. Lo persi di vista quando, uscito dal portone, girò a destra, senza voltarsi.
Io stavo ancora ansimando. Ero completamente incredula di ciò che avevo appena fatto. Ma stavo ancora godendo. Mentre ero ancora lì appoggiata credo di essere venuta ancora una volta.
Non avevo più paura. Mi tirai su le mutandine. Mi sistemai un minimo. E con lo sperma di lui che mi usciva dal culo ad ogni passo mi diressi verso il mio appuntamento.
"Se mi affretto riuscirò ancora ad arrivare in tempo." - pensai.
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16 anni fa
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
101330
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11 anni fa
pillinca,
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Ultima visita: 1 mese fa
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
97460
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17 anni fa
valerio,
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Ultima visita: 10 anni fa
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