Sanmely
, 61/67 anni
Coppia
Lombardia, Italia
Ultima visita: 6 anni fa
- 6 anni fa David e Barbara David e Barbara - 29 Settembre 2012 Premessa: Abbiamo deciso di riprendere a scrivere, o meglio descrivere i nostri incontri. Servirà a conoscerci meglio e riaffermare la voglia di esibizionismo di Melissa. Si, ormai ci siamo trasferiti in Inghilterra e possiamo usare i nostri nomi veri, senza più paura di essere riconosciuti e soprattutto importunati, come lo siamo stati tempo addietro quando ancora eravamo in Italia. Da quando risiediamo qui ci siamo disinibiti; lo scambismo è praticato in modo molto naturale, e anche se non si può dire che per noi è una abitudine, dobbiamo riconoscere che, volendo incontrare qualche coppia amica, le occasioni non mancano e raramente si trovano false coppie. Anche i pochi singoli che abbiamo incontrato, a volte in modo quasi casuale frequentando locali per swingers, si sono sempre comportati da veri gentleman. Siamo anche iscritti ad un club privato, per la verità un po' lontanuccio da dove abitiamo, ma la maggior parte dei nostri incontri, si svolgono, dopo i dovuti accordi, in caratteristici inn delle nostre contee a conclusione di allegre cene serali. Il sesso è solo la naturale conclusione, raramente non se ne fa nulla, ma può capitare. Scusate il lungo preambolo. Lascio la parola a Melissa per il resoconto dell'incontro della serata di ieri, 29 settembre 2012. Racconto di Melissa. Mi eccita molto tornare a scrivere. In genere i ricordi dei nostri incontri rimangono indelebilmente nella mia testa e li ripercorro con la mente bagnadomi ed eccitandomi al solo ricordarli; ma sapere di affidarli alla lettura di altre persone mi fa veramente entusiasmare. David e Barbara li avevamo già incontrati in un party a casa di amici; avevamo constatato che c'era feeling fra noi, ma non c'era stata occasione per altro se non scambiarci i riferimenti. C'eravamo poi sentiti un paio di volte al telefono, fino a concordare l'incontro in un albergo di Gloucester. Coppia raffinata, un po' più giovane di noi; David 48enne, fisico massiccio, muscoloso e con un bel viso forte, Barbara 50enne rossa naturale con un sexy appeal magnetico, dal viso alle gambe ben tornite, snella con pochissimo seno compensato da due fianchi notevoli che avevano da subito attratto Sandro. Ci siamo incontrati nel pomeriggio e la loro compagnia è stata molto piacevole, spiritosi e allegri, dotati di fascino anche nella conversazione. Come d'abitudine da queste parti si è cenato molto presto ed alle 20 eravamo già di ritorno in albergo, a nostro agio e anche un bel po' eccitati tutti e quattro. Mentre Sandro e David si fermavano al bar dell'albergo per un drink, Barbara mi invito' a salire in camera loro. Era vestita casual e voleva prepararsi per l'incontro, mentre io ero già uscita con un vestitino sexy e l'intimo che indossavo era quello che volevo esibire per loro. Non fece in tempo a chiudere la porta della camera che mi strinse a sé, prendendomi il viso con le mani e baciandomi in modo più che appassionato; la lingua ficcata in gola, la bocca umida e vogliosa bagnava le mie labbra. Le sue mani accarezzarono la mia schiena per finire presto sul mio seno, smanacciandolo, cercando i capezzoli con le dita per stringerli e farmi gemere nella sua bocca. Ci sapeva fare... ero eccitatissima, bagnata e con la voglia di farmi toccare, di godere subito. “Vieni con me” mi disse, prendendomi la mano ed accompagnandomi in bagno. Si spogliò completamente di fretta, in pochi secondi, poi: “Ti dispiace se faccio pipi davanti a te?” mi chiese prima di sedersi sul water. Annuii il mio consenso, non mi formalizzo certo per quelle cose, anzi, in un contesto di eccitazione, anche i giochini in bagno stimolano le mie voglie. Mentre la faceva mi volle davanti a lei e mi spogliò del vestitino, ammirando il mio intimo nero, e, sempre da seduta mi tolse gli slip e iniziò a masturbarmi, trovandomi subito bagnata. Del resto non posso trattenere gli abbondanti umori che la mia vagina dispensa ogni volta che mi eccito; mi bagno subito ed abbondantemente; a volte con i pantaloni, mi sento in imbarazzo perchè ho paura di macchiarli e tengo sempre un assorbente per contenere le secrezioni. La sua mano mi stava avvicinando all'orgasmo e dovetti toglierla perchè volevo godermi tutta la serata, soprattutto aspettavo di lasciarmi andare completamente con il corpo e con la testa alla presenza dei nostri uomini. “Stop, stop please, please...” mormorai con la voce strozzata dall'eccitazione. Venne con me in camera a prendere il suo abbigliamento e tornò in bagno per una rinfrescata e per prepararsi. Io attesi sul letto, ma neanche due minuti dopo entrarono David e Sandro. Io ero ancora senza slip, erano rimasti in bagno, e David lanciò subito un complimento alle mie gambe aperte, al mio sesso esposto alla sua vista depilato e luccicante di umori: “What a wonderful pussy...”. Sandro lo invitò subito ad ammirarla da vicino: “Tonight it is for you too, ...taste it”. David si lanciò fra le mie gambe e mi leccò come una furia. “Sweety, sweety...” ripeteva in continuazione. Barbara uscì dal bagno in un completino blu scuro: guepiere e calze dello stesso colore. Il tanga appariva piccolissimo fra i suoi fianchi; Sandro la abbracciò baciandola, la mano di Barbara si intrufolò nei suoi pantaloni alla ricerca del suo cazzo. Ed io feci altrettanto con David..... In men che non si dica, io e Barbara eravamo sdraiate sul letto supine ognuna scopata dall'uomo dell'altra, vicine, i nostri respiri e sospiri che rimbombavano nell'orecchio dell'altra e aumentavano il nostro piacere... e quello dei nostri uomini. Il cazzo di David era notevole, soprattutto largo, non dovevo concentrarmi sui muscoli del mio sesso per sentirlo fra le pareti della mia figa... e già pensavo a quando mi avrebbe chiesto di metterlo dietro.... Barbara era una furia, orgasmava in modo rumoroso, e stringeva Sandro a se con le mani sul suo culo. So che a lui piace molto sentirla così. Fra una scopata e l'altra, ci alternavamo prendendo in bocca i nostri uomini, a volte dedicandoci a succhiarli entrambi; scambiammo attimi di passione saffica leccandoci e toccando con le mani e le unghie i nostri punti più sensibili ed io lavorai con i piedi il cazzo di David. Ma Barbara sapeva che il pezzo forte per Sandro sarebbe stato il suo sedere ampio, il suo culo così invitante per qualsiasi uomo la guardasse. “Take my ass.... hard!” gli disse con un tono di voce irresistibilmente sexy. Si era messa a quattro zampe sul letto e aveva tutto l'onore della scena principale della serata. David gli leccò ed insalivò il culo e poi lo aprì con le mani, un esplicito invito a Sandro per la penetrazione. Il cazzo di Sandro entrò senza difficoltà e Barbara emise un sospiro, penso fosse abituata a ben altro. La scopò per un paio di minuti, sapevo che non sarebbe resistito a lungo; quando è eccitato si lascia giustamente andare al suo piacere; e non lo aiutò Barbara che continuava ad incitarlo: “Fill my ass, fill me... fill my belly....” Sandro orgasmò violentemente ed i due si accasciarono sul letto esausti. Fu allora il mio turno ad accovacciarmi sul viso di David; mi leccò dapprima la figa poi passò al mio buchino posteriore e lo bagnò con la saliva, penetrandomi anche con la lingua. Io nel mentre lo masturbavo con le mani e sentivo il suo cazzo ingrossarsi e diventare sempre più turgido. Sandro e Barbara erano ancora sdraiati in mezzo al talamo ed allora mi posizionai sulla sponda laterale del letto, un cuscino sotto la pancia, culo ben esposto ed attesi l'attimo della penetrazione. Sentii il cazzo di David appoggiarsi al mio buchino ed indugiò li fuori; sentii che mi leccava il collo e correva con la lingua lungo la mia spina dorsale. Poi all'improvviso, mentre mi stavo rilassando, una spinta inaspettata ed il suo cazzo penetrò completamente il mio culo. “Ahhhhhhhhhhiiiiiii...” non riuscii a reprimere un urlo di dolore. Ma ormai era dentro di me. Raramente ero stata inculata così violentemente, ma sono anche abituata a sopportare anche un lieve dolore per il piacere mio e del mio partner. Al mio urlo David si fermò dentro di me, poi cominciò a scoparmi lentamente, quasi da fermo, facendolo roteare più che facendolo andare avanti ed indietro. Mi ripresi e lo invitai a scoparmi lentamente: “Fuck me slowly... you are so big....”. Mi scopò forse per una decina di minuti, mi ero abituata e i miei umori anali facilitavano la penetrazione. Ma sentivo anche avvicinarsi i primi dolorini alla pancia che a volte accompagnano i miei rapporti anali. “Please cum in my ass... I cannot take it longer...” David ebbe pietà di me e scaricò il suo sperma cremoso ed abbondante nel mio intestino. Mi sentii sollevata e come al solito, in questo casi, molto troia. Scambiai uno sguardo di complice appagamento con Sandro. Ero felice per me e per lui. Mi alzai per andare in bagno, e mi accorsi che avevo lasciato una macchia di godimento sul cuscino sotto la pancia. Ero venuta e quasi non me ne ero resa conto, forse troppo concentrata nel sopportare l'inculata di David. La notte Sandro si fermò a dormire con Barbara ed io dormii con David nella nostra camera. Fu tenero con me e mi lasciò dormire. Il mattino seguente facemmo colazione e ci salutammo con la promessa di rivederci presto. P.S.: le foto 'Intimo malizioso e calze nere...' e 'Footjob' sono una testimonianza di questo incontro. Baci, Melissa 22492 4 12 anni fa
- 6 anni fa La prima esperienza DP LA PRIMA ESPERIENZA DP (continua il racconto dei nostri incontri con Betta e Gianni) Racconto di Monica. Avevamo fantasticato molte volte, io e Alex, su una situazione che mi vedesse al centro delle attenzioni di almeno due uomini contemporaneamente. All’atto pratico la cosa si risolveva con Alex che mi penetrava e con un solido ma inanimato vibro che simulava meccanicamente una seconda presenza maschile, senza corpo nè anima. L’inserzione su Sexycommunity aveva aggiunto un pizzico di malizia in più nelle nostre fantasie e così il vibro veniva associato a nomi reali di possibili miei estimatori: Paolo, Gio, Damiano, Dario, Davide, Luca, Mario, Enrico, Maurizio, Andrea, Lucio, Giovanni, Tino, Gianni, Antonio, Roberto, … fino ai trasgressivi Fede, Stefy, … Ma la svolta vera avvenne con l’inizio della nostra relazione con Betta e Gianni. Avevo fatto sesso con Gianni, da sola e davanti ad Alex, mi aveva penetrato ovunque, avevo goduto del suo sesso e della sua invidiabile capacità amatoria. Ma nell’intimità con Alex, mentre mi penetrava con il suo cazzo davanti o dietro, ancora fantasticavo sulla possibilità di avere a disposizione anche quello di Gianni nell’altra mia apertura, immaginavo cosa avrei potuto provare con quei due membri separati solo dalla sottile membra che divideva i miei due canali. E non mi limitavo a tenere queste immagini nella mia mente, ma esternavo la mia fantasia con le parole che descrivevano questa mia voglia, godendo e facendo godere Alex che più volte mi aveva manifestato la sua gioia ad avere una moglie disinibita come me. Una sera, di ritorno da una serata al cinema con Betta e Gianni, ci eravamo fermati da noi per la voglia, manifestata da tutti, di giocare un po’. Bastava uno sguardo fra tutti noi per capire quello che si voleva, senza false ipocrisie o balbettii per chiedere agli altri quello che si aveva in mente. Anche questo modo di sentire le cose ci accomunava ai nostri amici. Il tempo di fermarmi in cucina, per preparare un caffè, che già Betta aveva messo a nudo i membri dei nostri uomini seduti sul divano e si alternava con la bocca a procurare piacere all’uno ed all’altro. Mi avvicinai a lei e senza interrompere la sua sensuale attività orale mi accinsi a spogliarla slacciandole la camicetta ed intrufolando le mie mani sui suoi seni, prima di slacciarle il reggiseno e iniziare a strizzarle i capezzoli. Sapevo che questa cosa le piace da impazzire ed infatti pur continuando a masturbare Gianni ed Alex con le mani si volse verso di me per un bacio profondo, con il quale mi passò il sapore di sesso maschile che aveva fra le labbra, umidissime e sensualissime. La spogliai completamente e lei spogliò me. Ebbi modo di constatare che le sue mutandine erano fradicie, lucenti dei suoi umori, e non resistetti alla tentazione di portarle sul mio viso per sentirne l’afrodisiaco odore e leccarne il dolce sapore. Gianni ed Alex nel frattempo si erano spogliati anche loro e stavano seduti sul divano manovrando i loro sessi che si ergevano statuari in attesa di una delle nostre aperture per la soddisfazione di tutti. Io mi proposi ad Alex, infilandolo nel mio sesso bagnatissimo come un coldello incandescente in un panetto di burro. Betta si sistemò al mio fianco sul cazzo del marito e lanciò un urletto di dolore e piacere che avevo imparato a conoscere: evidentemente non era entrato nell’apertura anteriore ma in quella posteriore e le manovre di assestamento nel suo buchino erano un po’ più laboriose. Mentre cavalcavamo i nostri uomini, assecondando con i nostri movimenti le spinte dei loro bacini, io e Betta ci scambiammo un bacio infuocato ed interminabile che mi portò alle soglie dell’orgasmo. Iniziai a gemere nella sua bocca: - Mmmmhhhh, goooodoooo, mmmhhhh lo sento arrivareeeee, goooodoooo Sentivo le coscie sempre più bagnate del mio miele, ed anche Alex sicuramente non era indifferente ai miei lamenti di piacere. Infatti inizio anch’egli a muoversi più velocemente e a stringermi con forza i seni che gli si paravano davanti, arrivando a mordermi i capezzoli. Non potevo più resistere e fui tentata di lasciarmi andare completamente e godere facendo al contempo godere anche Alex con le contrazioni dei miei muscoli vaginali. Ma quella sera volevo altro, volevo sentirmi riempita dai miei uomini, da entrambi. - No Alex, non venire! Aspetta amore, trattieniti ti prego! Avevo confidato altre volte a Betta il mio desiderio di essere posseduta davanti e dietro contemporaneamente, e lei, non nuova a questa esperienza, mi aveva decantato la gioia anche mentale di sentirsi riempita da due uomini. - Quando poi uno dei due è tuo marito, il piacere è ancora più grande…. – mi disse Le mie parole rivolte ad Alex erano state subito interpretate nel modo giusto da Betta, aveva subito capito che quella interruzione era il segnale che volevo realizzare quello che desideravo. Bisbigliò qualcosa all’orecchio di Gianni, poi si sfilò il suo imponente sesso dal culetto e si abbassò riprendendolo in bocca e ricoprendolo di abbondante saliva. Anch’io avevo capito che il sogno della doppia penetrazione si stava avverando. Baciai Alex e stringendomi a lui, spingendomi in avanti, misi in evidenza il mio posteriore, in bella vista l’apertura fra i glutei, in ostentata evidenza l’apertura anale. Sentii la lingua di Betta sulla schiena e poi scendere lentamente e dolcemente fino al buchino; ero preda di un incontrollabile tremore e avevo la pelle d’oca, un po’ per i suoi baci, un po’ per la trepidante attesa di quello che mi sarebbe successo da lì a poco. Mentre sentivo Gianni posizionarsi dietro di me, Betta mi elargì un ultimo bacio in bocca, passandomi il sapore inconfondibile del mio culetto e forse anche del suo, considerando il lavoretto che aveva appena fatto sul sesso di Gianni. Alex forse non era del tutto consapevole di quello che stava succedendo, ma sicuramente non era insensibile alla mia agitazione ed al mio affannoso respiro rotto dalla eccitazione che mi stava divorando. Il suo membro continuava a riempirmi magnificamente la figa. Sentii il cazzo di Gianni appoggiarsi al mio buchino e, quasi a chiedere il permesso, lo sentii dire: - Monica, sto per incularti, sto per farti provare un secondo cazzo nel tuo corpo. Lo sentii spingere e spinsi a mia volta con il sedere per agevolarlo. Entrò senza troppe difficoltà . Ed urlai! - Siiiiiiiii! Vi sento! Mi state sfondandoooooo! Mi sento piena. Pienaaaaaa! Una sensazione stupenda, di completo controllo mentale mentre cercavo di pensare che stavo soddisfando due uomini con il mio corpo. Si, anche di essere un po’ troia! E volevo sentirmelo dire! - Ditemelo che sono la vostra troia! Ditemelo che vi sto facendo godere! - Troia! Sei la mia troia!- mi sentii dire da Alex. Mai in vita sua mi aveva detto una cosa del genere, ma anche in quel momento, non era un’espressione dispregiativa, ma quasi un riconoscimento delle mie capacità di farlo godere in modo trasgressivo. Volevo sentirmelo dire anche da Gianni, ma forse per rispetto nei miei confronti non gli uscivano le parole. - Anche tu Gianni! Dimmelo! Dimmelo che sono troia! Lo sentii accelerare il ritmo della sua cavalcata nel mio culetto ed io, pur non potendomi muovere più di tanto, sentivo il ritmo dei loro cazzi nelle mie aperture sempre più veloce, sempre più vicino a scaricare dentro di me il loro orgasmo. - Fatemi godere, fatemi godere….. vi sento! Vi sentooooo! Godooooooo! Godoooooooo! Rilasciai il mio incontrollabile orgasmo tremando come una foglia al vento e bagnando abbondantemente le gambe del mio Alex. - Vengo Monica, vengoooo, vengoooooo! – Alex disse a sua volta Ma anche Gianni durò poco di più e nel momento di scaricare il suo succo nel mio intestino si liberò delle ultime reticenze: - Ti sto godendo nel culoooooo! Sei la mia troiaaaaaaa! Monica sei una stupenda trooiaaaa!!!!! Mi abbandonai senza forze sul corpo di Alex e sentii anche Gianni lasciarsi andare su di me. Entrambi erano ancora dentro di me e restammo così per qualche minuto, cercando di recuperare le forze, soddisfatti del godimento dato e ricevuto. Quando mi alzai colavo sperma da entrambe le mie aperture. Che sensazione magnifica! Betta volle ripulirmi con la sua lingua davanti e dietro, prima di accompagnarmi in bagno a fare una doccia. Alex mi confessò che di quell’esperienza ricorderà per sempre l’incredibile sensazione di sentire due sessi maschili separati da una sottile membrana, a contatto, così vicini, seppure separati. Io, oltre alle incredibili sensazioni che può dare il sentire due uomini dentro di me, la ricorderò come la realizzazione di una fantasia che avevo cullato per tanto, troppo tempo. E nonostante abbia ora la possibilità di provare la doppia penetrazione con Gianni, ancora quando faccio l’amore con il mio Alex, fantastico nell’avere dentro di me anche Paolo, Gio, Damiano, Dario, Davide, Luca, Mario, Enrico, Maurizio, Andrea, Lucio, Giovanni, Tino, Gianni, Antonio, Roberto, Fede, Stefy…. Un grazie a tutti i miei estimatori (e una scusa a quelli non citati involontariamente). (continua) 14118 4 14 anni fa
- 6 anni fa Serata d'eccitante competizione SERATA D’ECCITANTE COMPETIZIONE (continua il racconto dei nostri incontri con Betta e Gianni) Racconto di Monica. Dopo quel primo incontro con Betta e Gianni, l’eccitazione ci aveva travolto le menti. Quando tornammo a casa avevamo ancora addosso il sapore dei nostri partner e ci ritrovammo ad amarci ancora come non ci succedeva dai tempi della nostra gioventù. L’esperienza era andata più in là delle nostre più ottimistiche aspettative, ed il rapporto con Betta e Gianni era di sincera amicizia, oltre che di trasgressione. Aveva contribuito anche il fatto che non fossero del tutto sconosciuti e questo ci aveva messo a nostro agio; nel giro di poche ore il sesso era diventato una componente del nostro rapporto con loro; in modo quasi naturale avevamo fatto l’amore con persone sconosciute dopo più di 25 anni di matrimonio. E questo senza che la gelosia o, ancor peggio, il confronto con i nuovi partner, mettesse in pericolo il nostro amore che ne uscì, da quella prova, ancora più rafforzato. Due sere dopo eravamo ancora da loro, ufficialmente per una cena, ma sapevamo che sarebbe stata l’occasione per finire a letto con loro, perché quella era sicuramente la volontà di noi due ma, conoscendo i nostri amici, anche la loro. L’atmosfera trasgressiva ci travolse appena entrati in casa: ambiente caldo, luci soffuse e “Sade†come musica di sottofondo. Betta era splendida nel suo abitino corto che metteva in risalto le sue forma generose, mentre Gianni era eccitantissimo con la camicia scura e capelli ancora bagnati. Noi sembravamo due scolaretti, ma l’affabilità dei nostri ospiti ci mise subito a nostro agio; la conversazione scivolò ben presto su argomenti intimi e la qualità del vino ci invogliò a rivelare qualche particolare delle nostre fantasie che fino ad allora non era mai stato rivelato, di persona, ad estranei. Si, entrambi avevamo fantasticato su rapporti in cui entrambi fossimo al centro delle attenzioni della coppia con cui avremmo fatto sesso. Nella nostra banalità facevamo sorridere Gianni e Betta che erano ormai esperti di simili esperienze. - Vi svezzeremo noi, semprechè lo vogliate – disse Gianni - Senza traumi, solo quello che vi sentirete di fare – replicò Betta Sapevamo di poterci fidare di loro e ci affidavamo con fiducia ai loro consigli ed alle loro mani - Vi faremo esplorare il mondo del sesso trasgressivo e vedrete che la realtà supererà le vostre fantasie – aggiunse Gianni Eravamo già eccitati ed al sentire quelle parole che ci aprivano mondi inesplorati ci eccitammo ancora di più. Betta si spogliò restando in reggiseno, calze e reggicalze (non portava mutandine ed evidentemente aveva già programmato che quell’abbigliamento sexy era consono per la serata). Una visione fantastica, con le sue forme prosperose che vedevo a pieno per la prima volta e che non mi lasciarono indifferente. Io, pensavo, ero una nullità in quanto a sex appeal nei suoi confronti, ma volevo reggere la competizione; in fondo, tolta la camicia ed i pantaloni rimasi con un reggiseno niente male, il perizoma nero e le parigine che potevano essere altrettanto sensuali. Alex e Gianni, sul divano, senza essere ulteriormente invitati a farlo, si stavano già massaggiando le parti intime godendosi lo spettacolo delle loro donne in intimo, così diverso ma comunque sensuale. E la visione del mio posteriore, a cui il perizoma nascondeva ben poco, invogliò Gianni ai primi caldi commenti: - Cazzo Monica, che bel culo che hai! E’ vero, pur diverso nella forma e dimensione da quello di Betta, che è sporgente e sorretto da grandi fianchi, anche il mio, seppur più piccolo, solletica l’appetito degli uomini che non ne sono indifferenti, soprattutto fasciato in stretti pantaloni come sono solita fare. Mi avvicinai e Gianni e sculettando a pochi centimetri dal suo viso e mi abbassai poi con il sedere a sfiorare la sua imponente erezione visibile ma ancora stretta nei suoi pantaloni. Quando fece per agguantarmi per i fianchi per stringermi a sé mi allontanai repentinamente e con un sorriso mi diressi verso Alex. Lo spogliai lentamente di tutti i suoi vestiti e mi sedetti sul suo cazzo, spostandomi il perizoma ed infilandolo nel mio sesso, unendomi a lui. Nel frattempo Gianni, che si era a sua volta spogliato con l’aiuto di Betta, forse per farmi pagare quel piccolo gesto di ribellione, mise Betta a pecorina su una poltrona e la infilò cominciando a stantuffarla con quel ritmo forsennato che avevo avuto modo di conoscere. Quasi volesse farmi intendere: - Non sai quello che ti sei persa. Con Gianni ci guardavamo quasi con toni di sfida, ma avevo anche modo di farlo irretire ancora di più, baciando il mio Alex, di tanto in tanto, mentre mi scopava. Betta intanto gemeva e godeva sotto i possenti colpi di Gianni, che la penetrava quasi con violenza, facendo pagare a lei l’irritazione per non avermi avuta. - Toglimi il reggiseno – chiesi ad Alex mentre, invece dolcemente continuava la sua penetrazione. Lo tolse e portai le sue mani sui miei seni; mi piace farmeli strizzare, mi piace sentire le sue dita martoriare i miei capezzoli stringendoli fino a farmi un po’ male. Betta era già venuta perché aveva lanciato un urlo di godimento e si era accasciata sulla poltrona. Io cominciavo a bagnarmi e non volevo arrivare all’orgasmo in così breve tempo; volevo molto di più da quella serata. Ed il fatto di controllare il mio orgasmo era un segnale di forza su Betta, la donna di Gianni. Mi sfilai dal mio Alex e mi tolsi il perizoma ormai fradicio. La vista del mio sesso nudo provocò lo stupore e l’ilarità di Betta, che risvegliandosi dallo stato di semi incoscienza: - Monica, ma che razza di clitoride hai? - disse E si, Gianni l’aveva già scoperto quando mi aveva fatto godere con la sua lingua, ma Betta lo vedeva per la prima volta e mi resi conto che quella mia particolarità era un altro elemento su cui potevo contare per meravigliare tutti. Aprii ancora di più le labbra del mio sesso per mostralo interamente: - Ti piace il mio piccolo cazzetto? - replicai Alex mi riprese per i fianchi e mi fece sedere ancora sul suo sesso, penetrandomi facilmente visto come ero abbondantemente lubrificata dai miei umori. Gianni uscì da Betta e si avvicinò a me, aprendomi con le mani il sesso che era in bella mostra; la sua bocca cominciò a passare sulle labbra della mia figa, la sentivo leccare dal sesso di Alex fino al clitoride, per poi soffermarsi su quel bottoncino sensibile per succhiarlo, ed infine morderlo… - Ahia… - fu la mia reazione immediata Ma poi quel morsetto trasgressivo mi piacque e lo implorai di farlo ancora: - Siiii, succhialo e mordilo… fammi godere…. Stavo per esplodere nel mio orgasmo travolgente, quando improvvisamente Alex mi fece alzare dal suo cazzo, sussurrandomi: - Scusa amore, Betta è rimasta sola…. Aveva interrotto quel momento magico, ma, pensavo, forse era stato meglio così, perchè potevo prolungare quei momenti di piacere. Alex sussurrò qualcosa che non capii nell’orecchio di Betta, poi lo vidi posizionarsi dietro di lei che subito dopo mi rivolse uno sguardo di sfida soddisfatto: - Si, inculami fino in fondo, sbattimelo forte nel culo ti prego… più forte, più veloce, … sfondalo… - diceva ad Alex, sempre con lo sguardo rivolto a me, come se volesse irretirmi. Al sentire quelle parole Gianni si posizionò sul divano e mi fece sedere sul suo cazzo, ma stavolta deliberatamente lo presi in mano e lo indirizzai sul mio buchino posteriore. I miei umori vaginali ed una certa assuefazione al sesso anale fece si che quella penetrazione non fu un trauma, nonostante le dimensioni ragguardevoli del cazzo di Gianni. In quella posizione entrò completamente e dopo un breve assestamento iniziai a muoverli su e giù guardando Betta: - Inondami Gianni, riempimi il culo con la tua sborra calda… fammi sentire il tuo getto potente… Gianni sembrava impazzito; mi prese i fianchi e mi alzava ed abbassava dettando il ritmo di quella profonda inculata. Intanto Alex era arrivato al limite, non seppe più trattenersi e si scaricò nel culo di Betta con un urlo animalesco: - Vengooooooo… Bettaaaa vengoooooo… Al vedere quella scena e soprattutto al sentire l’orgasmo di Alex non resistetti oltre nemmeno io e mi abbandonai all’orgasmo liberatorio: - Vengooooo, vengo Alex, vengoooooooo…. Ahaaaaaaaa, godooooooooo! Spruzzai getti di miele davanti a me, bagnai il tappeto ed il divano di pelle; fu un fiume in piena che usciva dal mio sesso. Quando Gianni sentì il mio buchino stringersi negli spasmi dell’orgasmo liberò anch’egli incredibili fiondate di sborra nel mio culo: - Vengo Monica, ti inondo, sentiloooooo, sborrooooooo! Appena mi ripresi mi alzai dal cazzo di Gianni e andai a baciare il mio Alex. E poi scambiai un bacio anche con Betta; in fondo la nostra non era competizione, ma complicità nel dare piacere ai nostri uomini. Eravamo esausti tutti e quattro, stanchi ma appagati da quell’esperienza a quattro; bella, stupenda! Facemmo la doccia a coppie: prima io e Alex, poi Gianni e Betta. Ci fermammo da loro a dormire. Un sonno sereno fra le braccia del mio Alex, ma con la consapevolezza tutta femminile che sapevo dare piacere anche ad altri uomini. 5017 2 14 anni fa
- 6 anni fa Il nostro primo incontro (II parte) IL PRIMO INCONTRO (II parte) (questa è la versione di Alex del nostri primo incontro, già narrato da Monica) - Mamma mia, che donna… Questo il primo pensiero che mi venne appena la vidi all’appuntamento che ci eravamo dati con Gianni e Betta. Oltre alle naturali doti fisiche, riassunte in un ‘formosa’ che forse non rende a pieno le qualità del suo seno e dei suoi fianchi pieni, quello che mi colpì fu la sensualità che emanava la sua persona in generale, il suo viso dai lineamenti belli ed accattivanti, gli occhi espressivi e le labbra non troppo accentuate ma lucide, lussuriose. E non furono da meno i suoi atteggiamenti provocanti ma spontanei al tempo stesso, la sua accattivante simpatia che mi travolsero i sensi e la voglia di essergli vicina, sfiorandola nelle poche occasioni che il luogo pubblico mi concesse. Fu quasi naturale che, più tardi, nel suo habitat, la sua casa, accentuasse la sua spregiudicatezza senza ipocrisie fino al momento in cui colse l’occasione per stare sola con me. - Dov’è il bagno? – chiesi mentre chiaccheravano da oltre un’ora di argomenti alquanto spinti - Vieni, ti accompagno – rispose prontamente Betta, prendendomi per mano. Si avviò verso le scale che portavano al piano superiore: - Un ospite come te merita il bagno padronale – mi disse in modo quasi sussurrato Mi aprì la porta invitandomi ad entrare, ma quello che mi sorprese fu la sua mossa di richiuderla alle sue spalle, fermandosi nel bagno con me. Mi abbracciò alle mie spalle e, mentre sentivo il suo seno schiacciarsi sulla mia schiena, le sue mani mi slacciarono la cintura e si fecero strada negli slip per afferrare il mio sesso. Lo specchio a parete del bagno mi permetteva di osservarla alle mie spalle e di carpire l’espressione di sincera voluttà nei suoi gesti. Neanche il tempo di reagire con un’esclamazione di piacevole sorpresa che già mi stava masturbando, accompagnando la sua azione con parole altrettanto eccitanti: - E’ da quando mi hai vista che volevi godere di me, vero? Te l’ho letto negli occhi…. Lasciati andare su… Sono qui per farti godere…. Poi tu farai godere me…. Lo farai vero? Farai impazzire Betta con il tuo cazzo… le tue mani… la tua bocca… la tua lingua…. Dimmelo che lo farai….. - Lo stimolo di fare pipì, che aveva generato l’occasione per appartarci, era ormai lontano e l’erezione che mi stava provocando non mi avrebbe comunque permesso di farla. Betta mi si fece davanti e si sedette sul sedile del water; mi abbassò completamente i pantaloni e gli slip, lasciando in completa libertà il mio sesso ormai turgido ed eccitato. La sua bocca ben presto si avvolse attorno al glande e le sue labbra scivolarono lungo l’asta mentre con una mano continuava a masturbarmi e con l’altra masturbava se stessa. Ogni tanto si fermava per succhiare il cazzo mettendoci tutta la forza che aveva in gola per aspirare il nettare che sarebbe esploso da un momento all’altro. Poi sentii un caldo e bagnato massaggio sul mio buchino, alternato ai momenti in cui rituffava le dita nel suo sesso per tornare a bagnarle. Ed ecco che quando stavo godendo anche di questo lascivo massaggio, improvvisamente mi penetrò con un dito, poi con due, ed iniziò a masturbarmi anche dietro. Non resistetti a lungo……. Esplosi nella sua bocca soffocando a labbra strette il rantolo del piacere mentre eruttavo la sborra che avevo accumulato in un pomeriggio di estrema eccitazione. - Mmmmmmmmmhhhh, Vengooooooo… Bettaaaaa vengoooooooo Non volevo urlare per non allarmare Monica e Gianni al piano di sotto, ma fu un orgasmo fortissimo quello che provai. Betta, ancora vestita, non si lasciò sfuggire una sola goccia ed ingoiò completamente tutto il mio succo, segno inequivocabile di una grande esperienza nell’arte del sesso orale. Si portò alla bocca persino le dita che erano state nel mio buchino assaporandole e ripulendole. Al vederla così porca mi venne voglia di baciarla e lo feci, sentendo nella sua bocca i miei stessi sapori. - E’ stato bello anche per me, ora ti aspetto di là in camera, ricomponiti e fai la pipì, ora che si è ammosciato – mi disse Betta Lasciato solo ebbi il tempo di spogliarmi e rinfrescarmi il sesso, anche se, da grande esperta, Betta non aveva lasciato nessuna traccia del precedente rapporto orale, lucidandolo a nuovo. Ogni tanto mi giungevano i gemiti di Monica e Gianni dal piano di sotto, ma non mi feci alcun problema; era quello che ci aspettavamo e sapevamo che non ci sarebbe stata la gelosia a fermare la nostra prima esperienza. Quando andai in camera da letto rimasi estasiato: Betta mi aspettava sul lettone completamente nuda: il seno era pieno e ancora bello gonfio, i fianchi splendidi, il sesso aperto alla mia vista era ‘cicciotto’, gonfio, con poca peluria a farle da vestitino. Si era probabilmente masturbata nell’attesa perché la figa era lucida, bagnata. Notò subito che il mio cazzo non era ancora pronto per soddisfarla ma non lo fece pesare. - Vieni Alex, leccami, fammi godere con la tua lingua come io ho fatto con te – mi esortò. La assaporai subito, un dolce sapore, che, accompagnato al profumo che usava, mi fece perdere la testa in un oblio dei sensi. La leccai e la succhiai, la penetrai dolcemente con un dito e la masturbai vaginalmente (il clitoride purtroppo non ha niente a che vedere con quello della mia Monica). Si girò a pancia sotto e mi impartì altri ordini: - Ora leccami dietro, penetrami con la tua linguetta, preparami e poi masturbami lì con le tue dita. Come non accontentarla. Il sedere così esposto mi fece impazzire: pieno, grande, cicciotto, molto sporgente. Io che sono un estimatore di quella parte anatomica ho sempre sognato di avere a disposizione una donna con un culo così. Ci misi tutta la mia passione nel penetrarla analmente con la lingua fino a dove potevo arrivare, lubrificandola con la mia saliva, prima di infilarci due dita e muoverle freneticamente nel suo buchino. Fummo interrotti dalle grida di godimento di Monica dal piano di sotto che mi allarmarono, ma fu lei stessa a tranquillizzarmi. Chiesi a Betta di mettere il suo sesso sul mio viso in modo da avere a disposizione il suo sederone ed essere più libero nelle mie manovre. Continuai così la mia masturbazione anale potendo al tempo stesso succhiare dal suo sesso i dolci umori che rilasciava. In quella posizione si accorse della rinnovata turgidità del mio membro e, dopo averlo tenuto al caldo nella sua bocca volle concludere il nostro primo incontro nel modo più naturale: - Scopami Alex, riempimi di calda sborra…. Lo infilai nel suo sesso bagnatissimo e caldissimo; non potevo resistere a lungo in quell’alveo così accogliente, ma furono le sue parole eccitanti a farmi esplodere: - Voglio la mia figa piena della tua sborra da regalare a Gianni stanotte quando la leccherà … L’orgasmo fu travolgente: - Vengooooooooo! Betta ti inondo tuttaaaaaa. Ahhhhhhhhhhhh, vengooooooo! Scaricai tutto il mio piacere nel suo sesso. Ci baciammo teneramente e mi strinse a sé, invitandomi ad appoggiare la testa sui suoi seni morbidi. Più tardi, quando scendemmo al piano di sotto, Monica e Gianni stavano appisolati sul divano. Quando Monica si svegliò mi sentii in dovere di darle un bacio grande; un sigillo del nostro amore che continua a rimanere grande. ….. continua 3939 0 14 anni fa
- 6 anni fa Il nostro primo incontro IL PRIMO INCONTRO (i nomi reali sono stati sostituiti per ragioni di privacy… ma siamo noi… chi ci conosce li sa) - Gianni….. tu???? - Monica! Il mondo è veramente piccolo…. Appuntamento al buio. Dopo tante insistenze da parte loro e l’intrigante curiosità del loro modo di proporsi, oltre alla comodità di abitare vicinissimi, ci eravamo decisi ad incontrare Gianni e Betta in un bar della periferia della nostra città . Gianni, era un mio ex compagno del liceo, un tipo a cui lo studio interessava ben poco, potendoselo permettere, faceva già a quei tempi delle ragazze una ragione di vita. E, a posteriori, potevamo anche immaginare che, andando alla ricerca di coppie coetanee e vicine a noi, fosse molto probabile finire per incontrare volti noti, compagni di classe, come in effetti è accaduto. L’imbarazzo iniziale è comunque durato ben poco, sia per la spigliatezza di Gianni, sia per la simpatia che emanava Betta; Alex ed io ci siamo subito sentiti a nostro agio ed abbiamo subito abbassato le barriere della diffidenza con cui avevamo approcciato quell’incontro. I ricordi di 35 anni prima hanno occupato le nostre menti per quasi un’ora, anche in modo intrigante Gianni mi ricordava che non ero caduta nella sua rete con la mia aria da ragazza tutto studio e casa, senza mostrare interesse alcuno per il sesso…. a quei tempi! Ma tutti cambiano ed anch’io, tempo dopo, scoperte le gioie della carne, non sono rimasta indifferente alle sue lusinghe, anche se fedele a Alex fino ad allora. Ma le nostre fantasie erano arrivate ad occupare le nostre menti a tal punto che avevamo deciso di passare alla loro realizzazione. Il bar fu in breve troppo stretto e poco intimo per le nostre discussioni che fatalmente scivolarono da ricordi giovanili e ben più intriganti argomenti. Fummo invitati a casa loro e non ci furono dubbi ad accettare. Bella casa, villino in una zona periferica della città , niente vicini e muri sottili che potessero reprimere le loro voglie, i loro orgasmi, la loro vivacità anche vocale. Amore di coppia, amore di gruppo, amore…. in genere…. Più che amore sesso, nelle sue varie sfaccettature, … perché lo fate, lo fate così, avete mai provato questo…. Insomma argomenti che scaldarono subito l’atmosfera, le menti ed i corpi. Ero d’accordo con Alex, ci eravamo preparati ed eravamo decisi a continuare il gioco, al più ci saremmo scambiati con uno sguardo l’opportunità di smettere o meno. Ma non mi sembrò vero poter avere a disposizione Gianni, dopo tanti anni, un uomo con il culto del corpo, interessante di viso e sempre gradevole da ascoltare e farsi irretire dai suoi modi gioviali ma anche decisi. Ed anche Alex mostrava un interesse particolare per Betta, donna molto sensuale e che sa far scaldare gli uomini; del resto Gianni non poteva che sposare una donna così, sesso e casa, dai modi di fare e vestire sexy e volutamente provocanti. - Dov’è il bagno? – chiese Alex - Vieni, ti accompagno – rispose prontamente Betta, prendendolo per mano. Stranamente si avviarono sulle scale che portavano al piano superiore, io un po’ frastornata da quell’atteggiamento, ma non gelosa, forse era più un moto di curiosità per quel gesto malizioso. Ma appena fummo soli, anche Gianni non perse tempo ed avvicinandosi a me sul divano mi sussurrò: - Monica, sono passati 35 anni dall’ultima volta in cui ti ho voluta, non ne posso aspettare altrettanti… Sussurrava quelle parole in modo sensuale, mentre le sue mani strofinavano il mio seno e mi accarezzavano il collo. Persi subito il controllo, senza quasi rifletterci: - Dimmi cosa vuoi. Ti posso dare tutto. Sono così eccitata… Era una resa senza condizioni. Le sue mani esperte mi slacciarono i bottoni della camicia e furono in breve a contatto della schiena per sganciare il reggiseno. Le mie slacciarono la sua cintura e abbassarono la zip dei pantaloni, intrufolandosi negli slip e liberando un sesso stupendo, desiderabile, grosso e lungo come mai avrei immaginato. Mi succhiò il seno avidamente, tanto da farmi gemere di piacere in poco tempo, ed i miei gemiti si unirono a quelli provenienti dal piano superiore. Ero persa, ormai era il mio corpo a comandare, la mia mente offuscata dal piacere che stavo provando e dal pensiero di quello che avrei provato da li a poco concedendomi ad un altro uomo. Gianni, abbassatosi completamente i pantaloni e gli slip, si era adagiato sopra di me e continuava ad alternare baci profondissimi in bocca a baci sul collo e sussurri nell’orecchio esprimendo con parole dolci e sensuali quanto mi desiderava. Mi stava schiacciando il suo sesso sui pantaloni, visto che dalla vita in giù ero ancora vestita. - Spogliamoci, così rischi di venirmi sui vestiti – dissi - Si, Monica, lasciami il piacere di spogliarti – E così fu, alternando dolci frasi di complimento al mio corpo a gesti esperti e risoluti mi levò ad uno ad uno tutti i vestiti spogliandomi completamente. Fu poi il mio turno a spogliare lui e nello sfilargli i pantaloni ebbi l’occasione di mettere in bocca il suo cazzo, o almeno quello che riuscii a farci entrare, succhiando nel vano tentativo di ricevere qualche suo getto. Invano perché imparai poi con il tempo che Gianni ha uno straordibario controllo di sé che gli permette una resistenza inusuale. Lo spogliai completamente ed i nostri corpi si abbracciarono distesi sul divano, poi lo implorai di penetrarmi, non potevo più aspettare: - Infilalo, mettimelo dentro fino in fondo, ti supplico, sbattimi. Appena lo sentii entrare lo sfogo dell’attesa si esplicitò in un urlo liberatorio di piacere che arrivò anche al piano di sopra. - Monica, tutto bene? – si accertò Alex - Si amore, sto benissimo… straordinariamente bene – lo tranquillizzai. Intanto Gianni spingeva nel mio ventre con una forza che mi lasciava senza fiato; le mie esclamazioni erano di godimento ma anche di paura per non essere in grado di reggere quella foga, di fare una brutta figura, di non essere in grado di fare sesso come lui si aspettava da una vera donna, di non reggere il confronto con Betta e le altre donne che aveva avuto. Intanto mi bagnavo sempre di più (sono sempre abbondante nelle mie secrezioni) e lui se ne accorse: - Sei un lago. Me lo sento in ammollo – mi disse. Si staccò da me e abbassando il suo viso sul mio sesso volle leccare tutto quello che, con il suo contributo, avevo abbondantemente prodotto, poi si accorse del mio accentuato clitoride e iniziò a succhiarlo, strizzarlo fra le labbra, mordicchiarlo fra i denti, regalandomi brividi di piacere che mi portarono ad un inarrestabile orgasmo. Lo avvertii: - Gianni, sto venendo, sto venendooooo, vengooooooooo! Ma non ebbi modo di avvertirlo che, quando raggiungo il vertice del piacere, schizzo come un uomo, la mia vagina sprizza un liquido gelatinoso e mieloso inondando il partner come se fosse pipì. Gianni andò in estasi. Iniziò a bere ma ben presto fu costretto a rilasciare il liquido che gli stava riempiendo la bocca e che iniziò a bagnargli il viso completamente. Avevo goduto, forse anche più del solito, ed in uno stato di semi incoscienza sentii Gianni infilarsi nuovamente dentro di me e ricominciare a sbattermi. Capìì a malapena la sua domanda quando mi chiese: - Posso goderti dentro? A cui risposi in modo affermativo, ma forse farfugliai il mio assenso senza realmente capire quello che mi chiedeva, talmente ero andata con la testa. Sentii dei colpi fortissimi sbattermi l’utero e poi il suo urlo liberatorio, animalesco e inverosimilmente prolungato: - Ahhhhhhhaaaahhhhhhaaahhhhhh, godooooooooooooo. Monica, godooooooo! Mi allagò la vagina e sentii i rivoli di sperma scendermi lungo le cosce. Un’eiaculazione abbondantissima che mi riempì tutta. Poi fu il momento della tenerezza e mi tenne abbracciata a lui, coprendo i nostri corpi con una coperta, e ci appisolammo. Dormimmo quasi due ore e fummo risvegliati dalle voci di Betta e Alex che preparavano un caffè in cucina. Ancora abbracciata a Gianni, Alex si avvicinò e con lui scambiai un lungo bacio. Ero soddisfatta, appagata e piena… dello sperma di un altro uomo. La mia prima volta, il mio primo incontro…. grazie a Sexycommunity! P.S.: nel prossimo racconto Alex narrerà quello che è successo al piano superiore…… 4388 1 14 anni fa