coppia_x_privè
, 65/45 anni
Coppia
Lombardia, Italia
Ultima visita: 2 mesi fa
- 2 mesi fa con Bea al privè...... Gli occhi si stanno lentamente abituando alla penombra e dal buio, che sembrava impenetrabile, si materializzano sempre più particolari, quello che sembrava una macchia nera intorno alla pista da ballo ora si delinea come una serie di separè con divanetti bassi a L e tavolini. L’aria è ancora fredda e pulita e ovunque aleggia ancora il profumo dei detersivi usati per le pulizie del locale. Istintivamente parliamo sottovoce anche se non vediamo nessuno, ci sentiamo come se fossimo dei visitatori proiettati in un mondo sconosciuto. Ma non siamo soli, mentre passeggiamo aggappati uno al braccio dell’altro, scorgiamo le sagome indistinte di qualche coppia seduta silenziosamente sui divani sorseggiando un drink. Ci guardano, ci squadrano, commentano, ma nessun cenno. “Cosa facciamo? Vuoi continuare a camminare come zombie o vuoi sederti? Dove vuoi sederti?” dico a Bea. “Non possiamo certo autoinvitarci al divano dove c'è già qualcuno né ho voglia per ora di sedermi in un divano vuoto come se stessimo cercando amici” mi dice sempre sottovoce. Ha ragione, siamo timorosi di fare la mossa sbagliata e rischiare di non raggiungere lo scopo che ci eravamo prefissati. “Che ne dici di quel tavolino?” è un tavolino rotondo, con una tovaglietta lunga fino a terra, affiancato all parete subito a destra della porta di ingresso nella sala; ai suoi lati ci sono due sedie con gli schienali affiancati alla parete, che guardano verso la pista centrale. Sicuramente alla sera è semplicemente un tavolino dove sedersi a bere qualche cosa osservando il movimento in sala, mentre ora diventa la nostra “postazione” dalla quale ci guardiamo in giro e decidiamo cosa fare in seguito. Le nostre teste si sfiorano mentre commentiamo questa nuova esperienza, attorno a noi passano uomini soli che ci guardano insistentemente e poi tornano a sparire nell’ombra, io sento il profumo di Bea reso più intenso dalla tensione dei nostri sensi e non resisto senza darle un bacio. E’ fatta. Siamo entrati di colpo nel nostro universo isolato dal mondo pur essendoci dentro, ci siamo noi nella nostra bolla di cristallo e tutto il mondo è fuori che ci guarda. La percezione delle distanze è totalmente distorta, ogni cosa può apparirci vicinissima o estremamente lontana a seconda del modo in cui la guardiamo. Le nostre lingue si cercano avide e nervose, guizzano, si attorcigliano, trasferiscono tutta la passione e il desiderio che sta esplodendo in noi. Le mani si stringono attraverso il tavolino tentando di annullare la distanza fisica tra noi. Gli occhi socchiusi si aprono di tanto in tanto e scoprono facce sconosciute attorno a noi, ma la bolla di cristallo mantiene una separazione non solo fisica tra noi e loro. Senza pensare agli sguardi di lussuria che scivolano sui di noi e esplorano tuti i particolari dei nostri corpi mi sposto sempre più vicino a Bea e le accarezzo le spalle nude e abbronzate senza poi riuscire a impedire alle mani di scorrere dentro la morbida scolatura della camicetta e indugiare sui capezzoli che iniziano a inturgidirsi per il piacere imprevisto. Mi alzo in piedi e mi metto di fronte a Bea che restando seduta mi afferra per i fianchi e notando la mia erezione sotto ai pantaloni riesce a slacciare i bottoni con la mano destra e infilarsi dentro. Appena sento il calore della sua mano sul mio membro, tutto i sangue che mi scorre nelle vene si concentra in lui e l’erezione diventa esplosiva. Bea mi masturba lentamente, sempre dentro ai pantaulla sedia. La guardo in faccia e vedo che apprezza non solo quello che stiamo facendo ma anche l’eccitazione delle persone attorno a noi, vedo che ora alcuni si masturbano apertamente cercando di stare più vicini possibili a noi senza peraltro esagerare ben sapendo che un momento magico si può spezzare improvvisamente alla minima intrusione nella nostra “sfera di cristallo”. loni e io le accarezzo le mutandine già umide di piacere, sentendola fremere in silenzio. Passiamo quasi un minuto in questa situazione senza andare oltre volutamente e sentiamo distintamente il respiro del nostro piccolo pubblico farsi affannoso e vediamo le loro mani accarezzare i loro membri attaverso la stoffa dei pantaloni. Siamo al centro dell’attenzione e quello che pensavamo avrebbe potuto intimorirci e smorzare la nostra passione al contarrio non ci condiziona minimamente. Mi libero gentilmente della presa di Bea e mi inginocchio ai suoi piedi, le accarezzo le ginocchia, le bacio le cosce che lentamente si allargano dischiudendo a me a tutti i presenti le sue mutandine nere di pizzo. Mentre avvicino la testa sento forte il profume del suo sesso che mi eccita ancora di più, con un dito scosto il bordo delle mutandine e scopro la sua splendida passerina perfettamente liscia e senza peli che risalta nella oscurità. La mia lingua inizia a esplorarla con crescente foga fino a sentire il sapore dei suoi umori scorrermi in bocca. Le sue mani premono la mia testa contro il suo sesso chiedendomi di continuare, e la mia lingua scorre, la mia erezione aumenta da sola e sento Bea sempre più bagnata fremere seduta sulla sedia. Alzo la testa mentre due mie dita scorrono ritmicamente dentro di lei aumentando a dismisura la quantità di umori che fluiscono e inzuppano la poltroncina. Alzo la testa e guardo Bea in faccia e capisco che sta godendo non solo di me ma anche dell’eccitazione che stiamo provocando a chi ci sta accanto: Qualcuno si sta masturbando apertamente senza pudore pur mantenendo quella distanza di sicurezza dalla nostra “sfera di cristallo” necessaria per non fare svanire la magia che si è creata con un gesto avventato. Sento che Bea ................. 3325 1 9 anni fa
- 2 mesi fa Caffè dolcissimo La neve in città cancella i rumori, guardando fuori dalla finestra ci sentiamo come chiusi in quelle palle di vetro che capovolgendole scende la neve, ci sentiamo isolati psicologicamente dal mondo esterno.Guardo fuori dalla finestra e mi ipnotizzo osservando la neve che continua a cadere nel buio del tardo pomeriggio.Lo squillo deIl cellulare miln riporta al lavoro, guardo il display e mi blocco guardando il nome di chi chiama. È Bea, non la sento dal giorno in cui ci siamo detti addio dopo aver dedotto che non poteva continuare questa nostra situazione. Esito a rispondere, il suo nome lampeggia, rispondo. Sono passate parecchie settimane, ma ci sembra di esserci sentiti pochi giorni fa. La sua voce mi ha sempre fatto un effetto eccitante sia per il tono che per le continue allusioni che infarcivano le nostre telefonate.-sei ancora in ufficio a quest'ora?- devo finire un lavoro per domani- ...sicuramente con la tua impiegata giovane, carina e intelligente- non ricominciare con questa storia, è solo nei serial televisivi che tutti scopano senza ritegno in ufficio- allora sono qui in zona e non mi va di guidare con la neve, passo a prendere in caffè se sei solo- no, dai, c'è quello delle pulizie, non si può- .....biondo e con minigonna...vengo ugualmente e mi presento come cliente. Non ti mangio, facciamo solo due chiacchiere. Un caffè a una cliente ci sta. Click!Dopo 10 minuti suona il campanello.- Ahmed, vado io. Dovrebbe essere una cliente che aspettavo due ore fa.Apro la porta e ammiro Bea, nel buio, con lo sfondo della neve che cade, con addosso un giaccone di piumino slacciato, camicina panna, gonnellino nero e stivali al ginocchio con tacco cattivissimo.-posso entrare o lo prendiamo sulla porta il caffè ?La accompagno alla macchinetta del caffè mentre vedo che Ahmed si dedica alle pulizie molto approfondite nel corridoio lanciando occhiate ogni volta che passa.Bea si siede mentre io preparo il caffè, lasciando scorrere fuori dalla gonna a portafoglio le sue gambe fasciate da calze autoreggenti di cui si intravede il bordo.Comincio a temere la presenza di AhmedMentre ci raccontiamo quello che ci è successo in tutto questo tempo, Bea lentamente allarga le ginocchia e mi trema la voce quando vedo che non porta intimo e esibisce senza imbarazzo la sua passerina completamente rasata.Sembra che Ahmed abbia da pulire a fondo solo il corridoio davanti al locale in cui siamo, ma per fortuna vede Bea solo di lato, anche se le occhiate sono intense.Bea abbassa la vista sui mie pantaloni e vede che nonostante tutti i mie buoni propositi incomincio a eccitarmi.Continuando a parlarmi del più e del meno inizia ad accarezzarsi la fessurina con il suo dito medio.- dai, smettila, Ahmed è in giro e se vedesse qualche cosa domani lo saprà il mondo intero.Sembra che Bea nemmeno mi abbia sentito, il dito prosegue lento calamitando i mie occhi su di lui. Quando l'unghia smaltata di rosso scompare all'interno e a questo dito si aggiunge anche l'anulare la mia erezione diventa prepotente e spinge sfacciatamente sui pantaloni.- basta, finiscila, non si può e avevamo deciso che sarebbe stato solo un caffè.Le dita entrano e escono lentamente sempre più bagnate allargando le labbra e mostrandomi il pertugio fremente e umido di piacere.Bea si diverte a provocarmi, ci gode, lo ha sempre fatto e le piace essere guardata- senti, quel pezzo mi serve urgentemente, perché non andiamo a prenderlo in magazzino?- c'è Ahmed, sei mattaMi sorride maliziosa mostrandomi la punta della lingua.Mi guardo in giro ma non vedo Ahmed anche se sento i suoi occhi su Bea.- va bene, seguimiSento i suoi tacchi che mi seguono, sento il suo profumo dietro di me, non mi giro, non devo, devo resistere.Arriviamo in magazzino e dietro a uno scaffale mi giro e vedo la bocca di Bea a una spanna dalla mia, sento il profumo del suo rossetto. Non riesco a finire di dire "non facciamo porcate, non siamo soli, solo un bacio e poi...." che la sua lingua si è infilata tra le mie labbra e la sua mano sta masturbandomi attraverso i pantaloni con un effetto immediato.Le mie dita si infilano subito sotto la sua gonna trovando una passerina già bagnata dal lavoro precedente che le risucchia al suo interno senzaAlcuna resistenza.Le dita incominciano a scivolare sempre più velocemente lasciando scorrere all'esterno gocce di passione che bagnandomi dita e mano fanno quel tipico sciacquio che sono sicuro di non sentire solo io.-Bea, basta, se arriva Ahmed ...è bellissimo ma non possiamo... fermiamoci- non preoccuparti, lo vedo ....- come lo vedi, cosa stai dicendo?- attraverso lo scaffale, lo ho visto entrare in magazzino e adesso pensando di non essere visto si sta toccando.- dai, torniamo di la , è troppo imbarazzante...Come risposta Bea mi slaccia i pantaloni e inizia ad accarezzarlo con foga.Le poche gocce che mi bagnavano la mano ora sono diventate un ruscelletto che mi scorre dalle dita sulla mano fino sugli stivali per formare una piccola pozza sul pavimento. Bea sta veramente godendo come sa fare lei e avvicinando la sua bocca al mio orecchio mi dice;" si sta masturbando, ce l'ha in mano. Ci intravede, ci sente.pensa di non essere visto ....ecco....si....si....è venuto..."Si sfila dalla mia mano, si accovaccia e me lo prende in bocca succhiandolo in modo irresistibile, non resisto, non me lo aspettavo, resisto un poco ma poi le vengo in bocca.Bea non si ferma e non deglutisce e lentamente vedo che le prime gocce le scendono idai bordi della bocca scivolando per il mento gocciolando sulla camicetta e sulla gonna finendo a terra e mescolandosi ai liquidi che aveva perso lei.Si rialza lentamente, mi bacia ancora bagnata di me e mi sorride.- ma li fate sempre così i caffè qui? Anche con la segretaria?- piantala, sei venuta per un caffè e invece siamo venuti tutti e due. Aspetta che devo pulire questo disastro....- lascia, ad Ahmed sicuramente farà piacere pulire lui.Forse è vero, ma prendo uno scottex e asciugo il pavimento ....sorridendo.- adesso vai che abbiamo già combinato troppi guai per un caffè- mi fai fare pipì prima di andare?-no, assolutamente no, so già cosa potrebbe succedere, ....accontentiamoci di un caffè tra vecchi amici, guarda come nevica vai subito a casa. 3452 1 11 anni fa
- 2 mesi fa addii.....(seconda e ...forse ultima parte) ....eccoci di nuovo....eravamo esausti...svuotati. E' difficile pensare che non ci saremmo più rivisti dopo avere passato momenti tanto intensi, ma purtroppo sappiamo che le difficoltà non sono in questi momenti, ma nascono e si insinuano quando non riusciamo a incontarci per qualche tempo. Ci guardiamo in silenzio non dicendo quello che pensiamo e pensando a ciò che sta passando nella mente dell'alto. Ho voglia di Bea, tanta voglia, perdo la testa con lei, mi dimentico di tutto il mondo che ci circonda. La sua sensualità mi sconvolge ogni volta, la sua carica sessuale si rivela in ogni occasione. Guardandomi negli occhi si asciuga con un fazzolettino la passerina ancora grondante di piacere. Si sentono solo i nostri respiri intensi. Il fazzolettino le cade di mano, ma le sue dita continuano quel dolce sfioramento, Sento che in Bea cresce la voglia come una ondata improvvisa, lei si rende conto che anche la mia erezione è inarrestabile. Con voce rotta dall'eccitazione che la sta nuovamente assalendo mi dice "masturbati anche tu". Sono ipnotizzato, senza nemmeno pensare che sono in mezzo ad una strada lo prendo in mano e sento che l'eccitazione aumenta, vedo le dita di Bea che entarno senza fatica nella sua passerina e ogni volta escono sempre più bagnate, sento il suo respiro che si fa affannoso, la sua mano si muove sempre più velocemente e da rumore che genera si capisce quanto sia bagnata e che l'orgasmo si avvicina velocemente. I suo occhi sono sul mio membro che mi scorre nella mano, duro e paonazzo, non so quanto resisterò. Lei rialza gli occhi nei miei, le bocche si avvicinano, sento il suo respiro caldissimo... mi dice " mi eccita vederti masturbare... sto per godere... ", anche io accelero il ritmo, lei geme leggermente e poi esplode in un orgasmo fantastico che la fa sussultare tutta e contemporaneamente vengo anche io. Mentre Bea tasta il sedile dell'auto inzuppato del suo piacere, io schizzo sui mie pantaloni, sui sedili e sulle sue autoreggenti. Chissà se è passato qualche ciclista, chissà chi altro si ecciterà questa notte al pensiero di quello che è successo. Bea, sfinita, mi ripulisce dolcemente con la lingua e poi mi bacia e ci scambiamo il dolce sapore della sua saliva e l'aspro gusto del mio piacere. Rimaniamo storditi.....era un incontro di addii, ne eravamo convinti e siamo tuttora convinti. Non succede quasi mai che un addio sia così pieno di passione e di sentimento e che venga ricordato in futuro come un momento fantastico anche se triste. Non auguriamo a nessuno di arrivare agli "addii", ma se devono esserci......chiedeteci un consiglio!Un bacio a tutti voi, chissà il futuro cosa ci nasconde..... 3697 1 12 anni fa
- 2 mesi fa addii..... Si apre la portiera dell'auto e la prima cosa che vedo uscire è uno stivale nero con il tacco sottile e alto. Scende Bea più splendida che mai con stivali cattivi, vestitino corto e occhiali specchiati. Ho faticato a scacciare cattivi pensieri, doveva essere un incontro di addio, così era stato deciso dopo una lunga serie di incomprensioni e malintesi, un caffè per guardarsi negli occhi ammettendo che non basta volersi bene per continuare il nostro sogno.Quando sale sulla mia auto sento il suo profumo avvolgermi, un bacetto, un salut e qualche frase di circostanza...in quei momenti non si sa mai come comportarsi. Abbiamo passato troppi momenti splendidi assieme, racchiusi nella nostra sfera di cristallo che ci isolava dal mondo esterno, per riuscire a non fare la battutina provocatoria, a non scambiarci occhiate che volevano dire tutto quello che non poteva uscire dalle nostre bocche. Siamo rimasti proprio poco senza cedere alla tentazione di un contatto con la pelle dell'altro che ci ha procurato intensi momenti di piacere nel passato. Dalle mani siamo passati senza accorgercene alle braccia, alle spalle, alle gambe e la voce si faceva sempre più fioca costringendoci ad avvicinare le teste, le labbra..... E' partito spontaneo un bacio dove le lingue si sono rincorse, cercate, avvinghiate scatenando la passione che avevamo deciso di seppellire. La mia mano ha fatto infretta a scivolare dalla coscia di Bea alla sua passerina celata dietro un microscopico slip e la mano di Bea ha subito verificato quanto era istantanea la mia reazione fisica attarverso i pantaloni. La ho accarezzata dolcemente e ho sentito quanto bagnata potessere essere solo per una stimolazione cerebrale. "Basta, fermiamo qui o è tutto inutile quello che ci siamo detti". Cisiamo ricomposti e siamo partiti diretti al bar dove in mezzo alla gente non avremmo avuto modo di cedere alle tentazioni. Mi scappa tanta pipì, dice Bea guardandomi di traverso, non ce la faccio ad arrivare fino al bar, trova una stradina in mezzo ai campi dove non passa nessuno e faccio in fretta. E' difficile trovare un posticino appartato nei dintorni di una città, ma ci siamo fermati in una piazzola a lato della strada che passava tra due campi coltivati. Bea scende, apre anche la portiera posteriore per crearsi un angolino privato, voltandomi la schiema e senza accucciarsi si solleva la gonna, scosta gli slip, allarga le gambe e lascia scorrere la cascatella. Resisto solo pochi secondi, mi chino sul suo sedile, allungo la mano e le accarezzo il culetto malizioso. Un dito si allunga e iintercetta il caldo flusso di pipì, tutta la mano si bagna, le accarezza la passerina morbida e bagnata irradiando sensazioni terribilmente erotiche ed eccitanti. Bea si asciuga e risale in auto.......ci baciamo con passione mentre le sue dita slacciano i mie pantaloni e accarezzano la mia erezione prepotente. Le mie dita si sono già intrufolate nelle sue labbra calde e umide, le sue gambe si allargano ancora di più incuranti del posto pubblico in cui siamo. Due mie dita si muovono dentro di lei, lentamente, accarezzando le parti più sensibili in un seguirsi di pressioni, rilasci, sfioramenti, pause e sento che incomincia a bagnarsi. Rallento, riprendo, la sento sempre più bagnata, sento bagnato il palmo della mano, sento gocce di umore che scorrono sul braccio, sento il suo respiro affannoso, è sempre più bagnata, ormai le dita si muovono nel liquido che la riempie, guardo in giro e vedo una bici che arriva lungo la strada, avviso Bea che invece di coprirsi si allarga ancora di più e sussulta attorno alle mie dita. Il sedile è ormai bagnato, gli schizzi arrivano sulle sue autoreggenti nere facendole brillare al sole, il ciclista ci passa a fianco guardando incuriosito, Bea gli sorride, sussurra qualche parola sconcia indirizzata a lui che non può sentire e appena torniamo soli lei esplode in un orgasmo che ci lascia entrambi sfiiti a sorridere di queste situazioni che ci sembrano normali, ma per gli altri normali non sono. Naturalmente il pomeriggio è proseguito, ma per ora il tempo è tirano e dobbiamo rimandare il seguito a una prossima volta. Un bacio a tutti .... 3981 1 12 anni fa
- 2 mesi fa pomeriggio al privè - seconda parte ecco la seconda parte del racconto. Un caldo bacio a Bea.... Sento che Bea .................Sento Bea che rilassa la tensione interna che aveva imprigionato le mie dita al suo interno, lentamente le sfilo, mentre gocce del suo piacere mi scorrono dalle dita lungo tutto l’avambraccio. Bea ha gli occhi chiusi, ma sentendo il su profumo intenso sulle mie dita che le sto avvicinando al viso, apre le labbra lentamente e con la lingua cerca la mia mano. Le mie dita vengono risucchiate nella sua bocca provocandomi un piacere improvviso, mi sento dentro di lei, mi sento una cosa sola con lei, i nostri sensi sono ormai direttamente connessi. Mi alzo davanti a lei seduta, mentre lei mi slaccia lentamente i pantaloni e li fa cadere a terra assieme ai boxer. Le accarezzo il viso, il collo, i capelli indifferente di essere nudo davanti ad un gruppo di persone sconosciute. Senza mai smettere di guardarmi negli occhi, Bea inizia ad accarezzarlo dolcemente ma energicamente creando una reazione immediata che lo rende ancora più turgido. Mi avvicino lentamente a lei e sento il calore del suo seno che avvolge il mio membro e i nostri movimenti ritmati sembrano portare ad un crescendo senza fine. Il mio respiro si fa più affannoso quando Bea inizia a stuzzicarlo con la punta della lingua e a farlo poi lentamente sparire nella sua dolce bocca. Io inarco la schiena e mi avvicino completamente a lei sentendomi ormai totalmente perso in un crescendo di sensazioni fino allora sconosciute. I visi immobili attorno a noi quasi non li vedo più, come non faccio più caso a quelli che ormai apertamente senza pudore si stanno masturbando a pochi centimetri da noi. Alla nostra destra vedo con la coda dell’occhio che in mezzo a tutti quegli uomini arrapati c’è qualcosa di diverso, un coppia di mezza età che ci guardano assorti. Mentre cerco di resistere all’orgasmo devastante che potrebbe arrivare da un momento all’altro li osservo un attimo, lui con pantaloni scuri e camicia bianca tiene un braccio alla vita di lei, lei moretta con capelli tagliati abbastanza corti, minigonna nera e camicetta abbottonata in parte, ci guardano fissi bisbigliandosi ogni tanto qualche parola all’orecchio. La calda bocca di Bea mi risucchia ogni inibizione e quindi mi stacco da lei, leccandole le labbra che mi hanno dato tanto piacere la faccio alzare in piedi e la faccio sedere sul tavolino. Sempre parlandoci solo con gli occhi lei si appoggia con le mani dietro la schiena e mi offre la sua passerina fasciata da un paio di mutandine ormai trasparenti per i suoi umori. Le scosto il perizoma e entro dolcemente dentro di lei sentendomi avvolto da un calore che mi arriva subito alla testa. Le lingue si trovano nuovamente e iniziamo a fonderci uno nell’altro mentre ci baciamo con passione e calore. Non stiamo scopando, non stiamo facendo l’amore, siamo semplicemente travolti da un piacere che non è generato da nulla in particolare ma unisce i nostri due sessi, le nostre due bocche, i nostri due corpi in qualcosa non finalizzato all’orgasmo, ma alla liberazione di energie irresistibili che ci trascinano in universo parallelo lontano anni luce dal nostro mondo.La coppia si è nel frattempo avvicinata molto a noi, se allungano una mano ci potrebbero toccare, ma rispetto a prima lei gli tiene in mano il membro che è ormai in totale erezione. Dico due parole all’orecchio di Bea, lei gli lancia una occhiata che viene subito ricambiata dalla lei della coppia in modo quasi impercettibile. Ci alziamo in piedi tra il disappunto dei presenti che stanno cercando in tutti i modi di aggirare le nostre resistenze allungando le mani per toccare un fazzoletto di pelle sudata e umida di piacere. La coppia ci segue da vicino, molto vicino, ci guardiamo, sorridiamo, è scattata la complicità e l’intesa. Ci rifugiamo in una stanza non in zona per sole coppie, ma aperta agli sguardi libidinosi che in fondo eccitano sia me che Bea e la coppia entra con noi. Non conosciamo nemmeno i nomi dei nostri nuovi complici che la moretta inizia ad accarezzare Bea, distesa sul letto, tra le cosce, le bacia, accarezza la passerina ancora eccitata, inizia a stuzzicarla con le dita e poi con la lingua. Bea si gusta il piacere che le giunge da questa nuova esperienza, non ricambia, ma dimostra di apprezzare quanto sta succedendo, mentre io e il lui della coppia siamo seduti di lato semplicemente masturbandoci. Bea mi guarda intensamente mentre gode per quelle attenzioni. Io mi avvicino e lei senza sottrarsi alla lingua instancabile della nuova amica che le provoca ondate di calore, mi tira contro di lei e scappiamo nuovamente nel nostro mondo fantastico lasciano un angolino per la coppia. Nessuna competizione, nessuna invidia e nessun pensiero metafisico, solo corpi e sensi che si infrangono tra loro, che si mescolano, che assorbono tutto quanto può creare piacere e soddisfazione. Siamo tutti e quattro sudati, non dobbiamo nemmeno dire una parola, tutto viene spontaneo, ci alterniamo, ci allontaniamo, ci tuffiamo, godiamo. E’ incredibile come quello che nel mondo di tutti giorni creerebbe gelosie e discussioni in questo universo racchiuso nella nostra bolla di cristallo è solo una sequenza inarrestabile di sensazioni di piacere che si catalizzano nel legame eccezionale che esiste tra me e Bea. 4835 3 12 anni fa
- 2 mesi fa con Bea al privè...... Gli occhi si stanno lentamente abituando alla penombra e dal buio, che sembrava impenetrabile, si materializzano sempre più particolari, quello che sembrava una macchia nera intorno alla pista da ballo ora si delinea come una serie di separè con divanetti bassi a L e tavolini. L’aria è ancora fredda e pulita e ovunque aleggia ancora il profumo dei detersivi usati per le pulizie del locale. Istintivamente parliamo sottovoce anche se non vediamo nessuno, ci sentiamo come se fossimo dei visitatori proiettati in un mondo sconosciuto. Ma non siamo soli, mentre passeggiamo aggappati uno al braccio dell’altro, scorgiamo le sagome indistinte di qualche coppia seduta silenziosamente sui divani sorseggiando un drink. Ci guardano, ci squadrano, commentano, ma nessun cenno.“Cosa facciamo? Vuoi continuare a camminare come zombie o vuoi sederti? Dove vuoi sederti?” dico a Bea.“Non possiamo certo autoinvitarci al divano dove c'è già qualcuno né ho voglia per ora di sedermi in un divano vuoto come se stessimo cercando amici” mi dice sempre sottovoce.Ha ragione, siamo timorosi di fare la mossa sbagliata e rischiare di non raggiungere lo scopo che ci eravamo prefissati.“Che ne dici di quel tavolino?” è un tavolino rotondo, con una tovaglietta lunga fino a terra, affiancato all parete subito a destra della porta di ingresso nella sala; ai suoi lati ci sono due sedie con gli schienali affiancati alla parete, che guardano verso la pista centrale.Sicuramente alla sera è semplicemente un tavolino dove sedersi a bere qualche cosa osservando il movimento in sala, mentre ora diventa la nostra “postazione” dalla quale ci guardiamo in giro e decidiamo cosa fare in seguito.Le nostre teste si sfiorano mentre commentiamo questa nuova esperienza, attorno a noi passano uomini soli che ci guardano insistentemente e poi tornano a sparire nell’ombra, io sento il profumo di Bea reso più intenso dalla tensione dei nostri sensi e non resisto senza darle un bacio. E’ fatta. Siamo entrati di colpo nel nostro universo isolato dal mondo pur essendoci dentro, ci siamo noi nella nostra bolla di cristallo e tutto il mondo è fuori che ci guarda. La percezione delle distanze è totalmente distorta, ogni cosa può apparirci vicinissima o estremamente lontana a seconda del modo in cui la guardiamo.Le nostre lingue si cercano avide e nervose, guizzano, si attorcigliano, trasferiscono tutta la passione e il desiderio che sta esplodendo in noi. Le mani si stringono attraverso il tavolino tentando di annullare la distanza fisica tra noi.Gli occhi socchiusi si aprono di tanto in tanto e scoprono facce sconosciute attorno a noi, ma la bolla di cristallo mantiene una separazione non solo fisica tra noi e loro. Senza pensare agli sguardi di lussuria che scivolano sui di noi e esplorano tuti i particolari dei nostri corpi mi sposto sempre più vicino a Bea e le accarezzo le spalle nude e abbronzate senza poi riuscire a impedire  alle mani di scorrere dentro la morbida scolatura della camicetta e indugiare sui capezzoli che iniziano a inturgidirsi per il piacere imprevisto.Mi alzo in piedi e mi metto di fronte a Bea che restando seduta mi afferra per i fianchi e notando la mia erezione  sotto ai pantaloni riesce a slacciare i bottoni con  la mano destra e infilarsi dentro.Appena sento il calore della sua mano sul mio membro, tutto i sangue che mi scorre nelle vene si concentra in lui e l’erezione diventa esplosiva. Bea mi masturba lentamente, sempre dentro ai pantaulla sedia. La guardo in faccia e vedo che apprezza non solo quello che stiamo facendo ma anche l’eccitazione delle persone attorno a noi, vedo che ora alcuni si masturbano apertamente cercando di stare più vicini possibili a noi senza peraltro esagerare ben sapendo che un momento magico si può spezzare improvvisamente alla minima intrusione nella nostra “sfera di cristallo”.loni e io le accarezzo le mutandine già umide di piacere, sentendola fremere in silenzio. Passiamo quasi un minuto in questa situazione senza andare oltre volutamente e sentiamo distintamente il respiro del nostro piccolo pubblico farsi affannoso e vediamo le loro mani  accarezzare i loro  membri attaverso la stoffa dei pantaloni. Siamo al centro dell’attenzione e quello che pensavamo avrebbe potuto intimorirci e smorzare la nostra passione al contarrio non ci condiziona minimamente. Mi libero gentilmente della presa di Bea e mi inginocchio ai suoi piedi, le accarezzo le ginocchia, le bacio le cosce che lentamente si allargano dischiudendo a me a tutti i presenti le sue mutandine nere di pizzo. Mentre avvicino la testa sento forte il profume del suo sesso che mi eccita ancora di più, con un dito scosto il bordo delle mutandine e scopro la sua splendida passerina perfettamente liscia e senza peli che risalta nella oscurità. La mia lingua inizia a esplorarla con crescente foga fino a sentire il sapore dei suoi umori scorrermi in bocca. Le sue mani premono la mia testa contro il suo sesso chiedendomi di continuare, e la mia lingua scorre, la mia erezione aumenta da sola e sento Bea sempre più bagnata fremere seduta sulla sedia. Alzo la testa mentre due mie dita scorrono ritmicamente dentro di lei aumentando a dismisura la quantità di umori che fluiscono e inzuppano la poltroncina. Alzo la testa e guardo Bea in faccia e capisco che sta godendo non solo di me ma anche dell’eccitazione che stiamo provocando a chi ci sta accanto: Qualcuno si sta masturbando apertamente senza pudore pur mantenendo quella distanza di sicurezza dalla nostra “sfera di cristallo” necessaria per non fare svanire la magia che si è creata con un gesto  avventato.Sento che Bea ................. [continua......] [....forse ;-) ] 5621 5 12 anni fa