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Shaarika89 33/28 y.o.
Couple
Udine, Italy
Last visit: 12 years ago
First time

SENTI CHI PARLA. GUARDA CHI GUARDA.

Si dice “fare all’amore con la macchina fotografica”.

Ma si puo’ fare all’amore con un cazzo? Lo fai con un uomo, con una donna, da sola –forse e in qualche modo- al limite…

Il cazzo, un vibratore, le dita sono il tramite, cosi’…

L’obiettivo di una macchina fotografica e’ un cazzo, enorme, anzi: sono tanti cazzi, e mani, e lingue…Sono tanti uomini, e donne che ti chiavano. Brutalmente. E li vuoi tutti, sin dal primo istante.

Se ti piace scopare li cerchi. Di continuo. Non ti basta mai. Nessuna e’ immune da questo fascino, anche per tante per le quali e’ un lavoro: anche Belen…

Cosi’…Dipende. Dipende da chi e’ attaccato a quel cazzo. Come sa usarlo e ancora, prima, come sa caricarti e invogliarti.

Sessualmente io, anche in questo, sono molto donna. Non certo passiva ma donna. Lo sono anche con le donne.Mi eccita, e tanto, fare all’amore con una donna ma forse ho un mio modo.

Non sono affatto passiva, non sono tranquilla: ma sono donna.

Per me e’ un confronto; un sentirmi simile, una sfida, uno stimolo, un piacere. Mi eccita toccare, guardare, annusare, assaporare, cercare…Ma resto donna: in una parte maschile non riesco cosi’ bene. Non so montare perche’ se lo faccio penso a me montata non a “se fossi” un uomo cosa…se avessi un cazzo…Mi eccita il “figa contro figa”…

Penso ai cazzi nel mio corpo non a essere un ipotetico uomo…

Cosi’ non credo tutti siano fatti per fotografare sesso e desideri: sembra molto facile, banale…Ma alcune fotografie hanno odore, emozione, densita’, drammaticita’, ironia. Altre no. E ci sono donne frigide con la macchina fotografica. Inibite, bloccate…Non e’ una questione estetica, e’ altro…

Fare incontrare i soggetti giusti crea magia e crea eccitazione. Anche a terzi. Quelli che vedranno quei frammenti…

E io, di fronte a una machina fotografica sono una ninfomane pura. Godo in maniera sfrenata, non mi basta mai. Li voglio grossi, ne voglio tanti…Voglio mi guardino tutti.

Quando inizi un sentiero le indicazioni e i racconti di chi lo ha percorso possono essere un utile riferimento: niente di piu’. Perche’ poi quel sentiero devi farlo tu con le tue gambe. Le mie non sono lunghissime ma soffro meno il caldo di altre: suona banale ma anche questo fa di un persorso per una persona qualcosa di unico, irripetibile, inconfrontabile se non per pochi aspetti…


E sulla strada che ho percorso stamattina , anche lo avessi avuto, il “Tomtom” non credo avesse aggiornato i lavori in corso, le deviazioni, gli incidenti. E anche fosse stato un marchingegno cosi’ aggiornato…Non so come spiegare…

Pochi giorni fa ad un concerto: volevo filmare alcuni brani che mi piacevano molto. Ma mi sono accorta cosi’ facendo mi perdevo l’emozione del cuore che batte mentre guardo le espressioni del viso e i movimenti. Il cantare, il ballare. L’interagie con altri.

Per qualcosa che magari avrei rivisto solo di sfuggita o mostrato non si sa come a qualcuno che magari non aveva il mio stesso interesse. Cosi’ ho spento “la cam” pensando qualcuno lo avrebbe fatto meglio di me…Si devono sempre fare delle valutazioni: a volte ha un senso, a volte no.


Richiede intuito, sensibilita’, tempo, scelta di un si e a volte un no. Quei momenti se sono speciali restano comunque nei tuoi occhi, nei tuoi sensi…

Ma certo a volte il piacere di mostrare e’ violento: ti fai possedere, esibisci, sei esibita, ti offri, dai indizi…Ti rendi preda possibile. Di desideri puri o desideri che possono diventare concreti.

Un vecchio film con una donna che mi eccita da morire, Victoria Abril…: lei ha una telecamera collegata ad un occhio…Allora chissa’…Ma nemmeno li: ci sono momenti che ad istinto vanno guardati e basta e altri vissuti e basta altri entrambe le cose…Forse.

Il mio uomo e’ il mio uomo anche perche’ sa capirmi. E leggermi. Perche’ siamo complementari. Desideri spasmodici complementari. Parti che funzionano bene nella loro specificita’ e incontrandosi creano l’esplosione. Se il vizio, la perversione, l’ossessione si incontrano e mescolano a volte diventano magia sublime e non restano oggetti sinistri in attesa di cadere. Acquistano il loro vero senso.

Il mio uomo sa chiavarmi con la macchina fotografica. Io sono una troia che in quel modo fa impazzire perche’ davvero ci sono tutta e mi piace. Non ho limiti.Perche’ voglio essere chiavata. Da lui in quel momento e da chi mi guardera’. In modo convinto, reale.

Sembra una ode eccessiva per lui ma davvero…Ci sento un vissuto, sento e’ IL modo di prendermi. Un modo costruito con desiderio covato, con sensibilita’. Con vita vissuta. Stando anche dall’altra parte dell’obiettivo, stando negli occhi e nel cuore di chi vedra’ il prodotto finale, negli occhi e nel cuore di me che mi sentiro’ guardata. Momenti diversi. Dolci, ironici, sensuali, estetici, puramente carnali.

Il mio sentiero lo ho iniziato da poco e sembrera’ grossa: ma ci ho trovato molto amore. Sono quantitativa nella mia ricerca, per certi versi. Ma sento quando funziona e quando non funziona, capisco una differenza che un tempo…


Confidenze. Rompono un muro. Cosi’ un qualcosa spesso descritto come triste, annoiato, recitato non lo e’ e d'altronde…C’e’ che essere viziosa, assatanata, eccitata, ossessionata spesso mi piace. Ma non lo siamo un po’ tutte? Ogni giorno ci profumiamo, si vestiamo poco ed esponiamo il meglio di noi, ammicchiamo, ci lasciamo prendere e spiare, lo cerchiamo…

Cosi’ in rete: non e’ piu’ solo mercato maschile con donne a rimorchio. Se milioni di donne si fanno fotografare, filmare, esporre…Non ci eccitasse, gratificasse, appagasse…

Almeno quattro, cinque compagne di studio all’universita’ giocano il mio gioco. Non intendo sul totale: sto pensando a amiche che con certezza so…

Sto scrivendo. Ho le mutandine bagnate, la fica umida. Anzi: se lo dicessi a lui direbbe: “Non va bene…”. Sorrido e mi correggo. Ho la FIGA bagnata, ho una voglia di cazzo pazzesca, di uomini.

FIGA e non FICA: piu’ brutale. Una parola va usata esattamente e senza remore in un certo momento e anche una sola lettera puo’ dare un battito di cuore in piu’. E togliere volgarita’ e’ ridicolo.

Non so se dipende dal sapere stasera, dopo l’esame nel pomeriggio e non ostante tema la stanchezza del viaggio in treno e della tensione, della metereopatia di questo schizzofenico mese di ottobre duemilaeundici…Stasera abbiamo accettato un rilancio di un gioco di amici che mi hanno gia’ fatta sentire l’urlo del piacere…Vogliono una cameriere francese. Sono gia’ stata la loro segretaria. Sono uomini curati, cazzi enormi, montatori spietati…

Sar’ comunque qualcosa che non sai come andra’, per fortuna non si parla di meccanica. Ma la sola attesa…

Ripassare a poche ore dall’esame non servirebbe: vada come vada adesso sto qui. Sono gia’ a Trieste, sto in un appartamento piccolo, confortevole e vuoto vicino al mare, a Piazza Unita’. Relaxing, they say…

Sto guardando la mia pagina su un sito porno, un sito di annunci. Dove ci sono centinaia di mie immagini, ci sono dei video, c’e’ l’interazione di persone che mi scrivono, cui rispondo…Surreale? A volte quanto mi piacerebbe chi mi conosce lo spesse, lo vedesse…

Stamattina le cerco, le voglio. Godo nel sapere mi guardano a cosce aperte, alcuni censurata, pochi nel prive dove si veda il lampo dei miei occhi…Ed e’ come mi stessero chiavando, tutti. E’ brutale. E il tramite sono le mie dita.

Non e’ un gioco compiuto in se anche se bellissimo: ne avessi l’occasione mi farei sbattere ora. Subito. Da tanti. Penso sempre al mio uomo, che lui ci sia. Certi lampi pero’…A volte la foia…Adesso vorrei uomini, che lui ci fosse o no. Tanto, legge anche lui per cui ci sarebbe comunque. E chissa’, lo ecciterebbe…

Ma la bellezza di un gioco e’ anche l’attesa, l’incompiutezza, il soffrire e desiderare.

Potrei settare la macchina in “autoscatto” e farla partire. E poi caricare quelle foto. Lo ho fatto piu’ di una volta. So per certi versi eccita molto. Vi eccita. Ma cerchero’ una banalissima foto che ho gia’ e vad bene per farvi leggere queste mie parole, che le rappresenti…

Eccita il mio uomo: che io sia cosi’ puttana e vogliosa da avere bisogno di espormi verso chi mi guarda. Eccita chi guarda, magari dal suo posto di lavoro: sapere di una ragazza cosi’ eccitata  da aprire le cosce, fotografarsi e masturbarsi mentre legge il “ritorno” di quella esposizione.

Sorprendentemente spesso quegli scatti, che mi faccio da sola, sono molto piu’ brutali e hard di quelli che costruirebbe il mio uomo o qualcun altro.

Pura foia incontrollata. Poco stile e classe…Dita in figa, in culo, cosce spalancate, faccia da troia.

Due aspetti spesso mi fanno rinunciare.

Il primo: il timore di non essere “creduta”. Troppe professioniste consapevoli si espongono in cam annoiate e per uno scopo. Non voglio essere scambiata per una di loro. Lo fanno anche bene esteticamente ma…


Il secondo: non vengono bene al novanta per cento.

Non in senso estetico, non servono a un concorso…

Puoi immaginare come ti vogliono, cosa eccita. Ma in tal caso posi. Oppure non pensi. O immagini una cosa ma stai facendo altri movimenti che non rendono…

L’obiettivo, in figa, me lo devono mettere altri. Violarmi, spiarmi, violentarmi, usarmi. Cogliere e offrire. In quel caso funziona. Lo vedo. Eccita anche me. Spesso rivedermi nei video….Nel fare sesso spesso vivo una specie di trance: non vedo e sento realmente. Rivedere…Da i brividi, come lo rifacessi in quel momento.

Funziona di certo se e’ lui. Perche’ lui lo usa quel cazzo. Prima, dopo e durante avere usato l’altro. E perche’ sa cosa gli piace vedere e quindi cosa hanno bisogno e voglia di vedere e sentire gli altri. Esempio banale? In un video. Spezzoni di video, costruiti cosi’…Ma d'altronde non hanno fatto anche un film tramite i telefoni cellulari? E’ uno dei mezzi reali quotidiano per rubare immagini…

Un video e’, forse, piu’ difficile. Sono spezzoni. Come il concerto di cui sopra: se filmi non vivi. Anche mi filmasse con altri il solo guardare dura poco, poi deve (per fortuna) fare.

Ma negli spezzoni piu’ emozionali ad esempio mi fa parlare. Dire cosa sono, che servo solo a scopare, cosa voglio mi facciano. Ansimo, urlo, sudo, mi dicono cose, si sentono le pompate. Gli schiocchi delle sberle sul culo, le tette, il viso di cui a volte ho bisogno per non perdere ritmo e per caricarmi…

Raramente si vedono le sborrate: ovvi motivi, li ognuno sta pensando ad altro e non puo’ staccare…

Mi e i piace anche quando la fotocamera, compagna di giochi, sta li in mezzo. E la prendono e usano altri. Altri punti di vista, modi di vedere…

Se filmo da sola un ditalino…O filmo o mi faccio. Devo essere vera. Se lo sono molti momenti sono statici. Se invece uno sa cogliere e mette assieme frammenti di quel gioco l’effetto e’ esplosivo…

Sono qui. Scrivo quanto mi eccita vi masturbiate per me. Non penso sempre; o solo parzialmente.

Ma voi siete infoiati che una bella ragazza di ventidue anni a poche ore da un esame universitario sia in una stanza, si sia sfilata con poca cura jeans , mutandine, calze e scarpe e si stia masturbando brutalmente guardando cazzi e godendo dal sapere in tanti guardano le sue foto a cosce aperte in rete…Nel “concreto” adesso non avrei anticorpi: ci starei con chiunque. Avrei un gran bisogno di mani e bocche e cazzi veri tra le mani, in bocca, in figa, in culo. Di sborra.

Spesso lo stesso momento di “rottura” lo abbiamo nel quotidiano. Mentre siamo in un bar, mentre sono in attesa nella sala dell’esame, mentre cammino di fronte ai negozi, mentre parlo con persone.

A volte la molla puo’ esser ebanale. Come uno guarda, cosa dice, come si muove…

Spesso gli uomini non hanno la capacita’ di coglierlo, altre volte e’ casuale. La realta’ e’ che abbiamo imparato bene a barare e il sesso forte adesso e’ quello femminile e gli uomini sono impauriti. In caso contrario andrebbero a centro nove volte su dieci. Avendo quella sensibilita’ di capire, di leggere. Non dovrebbero nemmeno forzare, solo insistere appena…

E non e’ una esagerazione: di certo in quel senso una donna non e’ meglio di un uomo: in una giornata ha tanti momenti di rottura che se…D'altronde e’ eccitante anche spesso qualcuno non ti sgami, altrimenti sarebbe troppo scontato…

Io sono una di quelle donne, delle tante; quotidiane, che vi vivono accanto. Che prova un piacere sfrenato nell’essere su certe pagine di internet a disposizione…

Io ho scelto un sito con la parola “Offerta” e con la parola “Moglie”. Perche’ per me era provocatorio, diretto, volutamente. Senza nomi stilizzati e accattivanti. Solo scegliere quel luogo e sito ti fa sentire in un certo modo. Puttana, viziosa. E una donna spesso ha un gran bisogno di sentirsi cosi’. Vi spiego il mio perche’. Su altri siti le mie immagini e parole non sono le stesse.

E anche il mio stupore se poi sento non tante delle donne presenti sono attive sul sito delegando il loro uomo e lasciandogli il piacere del gioco senza prenderselo…

Io credo quando posi per certe foto sai non saranno per l’album di famiglia ne resteranno per te e lui. Dal primo istante l’obiettivo sono tutti i cazzi di chi guardera’ e potresti o vorresti o hai desiderato in passato farti. Dedicandoci un sacco di energie e ditalini.

Cosi’…C’e’ chi prova piacere a guardare.

E la componente del piacere di chi guarda chi guarda.

E in un gioco di specchi: il piacere di chi guarda chi guarda chi guarda; perche’ a molti di voi da foia sapere o vedermi masturbare di fronte a questo portatile impazzita di voglia di cazzo e di eccitazione nel sentirmi, volontariamente, esposta.

Spesso immagino, spesso penso. Nei miei movimenti quotidiani, in giro, al lavoro, con amici. Noti dettagli, senti se crei tensione. Guardi i volti, le mani, i cazzi sotto i pantaloni. Altre donne che ci stanno giocando, le riconosci le puttane….Da luogo comune: quelle cosiddette impeccabili, le mamme, sorelle, amiche, mogli, colleghe di lavoro o di studio come te.

Quello, per me come per molti, credo faccia la differenza. Sia attore o spettatore. O entrambe le cose.

Non donne lontane galassie da te…

Anche loro, noi, siamo un tramite.

Se vedi una splendida sconosciuta in rete…Spesso cerchi somiglianze anche senza pensarci.

“… (…) Vivere almeno una volta sospinti dal vento…(…) E piu’ lontano vai, sempre meno conosci…”

Alice-Visioni

L’immaginario collega, vola: sarebbero le stesse pose, le stesse parole e immagini proiettate su donne che sono a un passo. Come per me le parole e cazzi di mille sconosciuti sono eccitanti in se ma spesso proiezioni dei cazzi e pensieri di chi mi sta vicino e che per mille motivi anche banali non potro’ mai avere. O non ho ancora mai avuto.

E si. Vorrei spiare mentre vi menate i cazzi per me. Dove siete, che espressione avete, filmare i pensieri. Ma non quelli “carini”…

Perche’ a volte si, si capisce perfettamente da uno sguardo. Quello mal celato. O quello ben celato dietro modi gentili o seminascosto. E a volte i complimenti ed apprezzamenti sono pure diretti ma mai abbastanza.

Una voglia, pazzesca. Di spiare. Perche’ spiare mi farebbe cogliere quello che il normale correlarsi con gli ovvi compromessi non permette di dire e fare.

Certo e’ gratificante sapere di suscitare desideri e di piacere. Ma a volte non basta. A me interessano gli istinti carnali che suscito a volte. Gratifica sentirti un bell’oggetto donna ma…

Perche’ certo….Sapere i tuoi occhi seducono, che hai un sorriso ammaliante, un bel seno, culo, gambe, voce…Stile.

Ma altre volte: vorrei le parole piu’ brutali. Sapere cosa vorrebbero farmi espresso in termini volgari e diretti.

Manderei un inviato speciale con un registratorino o una “cam” nascosta perche’ mi riporti quelle parole, sguardi, momenti.

Sono certa di me dicono delle gran porcherie. E pagherei non so cosa per spiare i discorsi che fanno certi omini tra loro parlando di me. Credo potrei godere senza nemmeno toccarmi starei malissimo di voglia e piacere, appagata.

Caffe’…

***

Credo vi ecciterebbe: e’ un monolocale o quasi, ci sono un cucinino e un bagno separati. E rientrando…L’odore di figa e cosce sudate e’ forte, molto forte. Quanto vorrei lo sentiste. O vedeste il mio viso e capelli spettinati…Come mi avete ridotta stamattina, in che condizioni.

Tra poco mi sistemero’, e usciro’ e saro’ impeccabile, oggi nemmeno troppo vistosa. Compensero’ stasera…

Ma adesso sono qui e sono sfigurata dalla foia e non smettero’ prima di avere goduto ancora. E la brava studentessa che vedranno in giro tra poco e’ la stessa ragazza che, ora e qui e’ sudata e si sta mettendo le dita in figa e in culo guardando cazzi. La stessa ragazza che in rete sta esposta in foto glamour e scintillanti, in foto volgarmente a cosce aperte, in foto dove uomini e donne se la fanno; esposte a mille occhi. E chissa’, molti di quelli che incrocero’ per strada…Qualcuno di voi…

Vorrei essere li, adesso. E credetemi, avrei una voglia , pazzesca, di guardarvi masturbare e toccarvi; di sentire odore di cazzo, di seghe, di sborra, sapendo e’ per me. Che aveste un desiderio violento di spaccarmi in due.

Vedervi masturbare, vedere dove siete. In un ufficio, a un passo da vostra moglie ignara a casa o completamente nudi in un appartamento da single. Le espressioni del viso, le contrazioni, le vene in rilievo, l’ansimare e grugnire. I pantaloni alle caviglie, il corpo sudato. I muscoli delle gambe tesi, forti, nhhhh…Dio che voglia di accarezzare, baciare , leccare quei muscoli tesi, quelle gambe. Di leccare gli inguini mentre vi menate i cazzi per me. Di strusciarvi la figa bagnata implorandovi di non smettere. Guardarvi in faccia mentre proseguite frenetici e potervi accarezzare e baciare il petto, laddome, nnnnnnnh…Appoggiarci le mie grosse tette bollenti e sudate contro…Passarvele sulla faccia, leccarvela come un gatto…

No, non mi direste che sono bella adesso. Direste sono una cagna negra da monta, che puzzo di troia, che sono un attrezzo per cazzi. Non che sembro una bambina, che ho il sorriso dolce, che sono splendida.

E Dio, che voglia, viscerale, di prendermi quelle sborrate addosso. Tutte. In faccia, guardandovi. Sulle tette, sulle gambe, sui vestiti. Spalmarmi, leccarla dalle dita mentre finite un orgasmo convulsivo inarcandovi.

Questo vorrei ora. E dopo uscire con il vostro odore addosso.

Stasera avro’ i cazzi che voglio.

Cazzi duri, enormi, maschi vogliosi. Ma adesso, ora, e’ questo che mi ossessiona e penso. Siete voi a farmi sentire cosi’.

Tra pochi minuti andro’: dovro’ dimostrare la mia preparazione professionale. Ma ora…

Ora mi sento solo una troia. Non mi interessa essere pensata diversamente.

Questo so fare, questo voglio e non mi interessa altro. Per la donna per bene ci sara’ spazio tra mezz’ora: quella di spazio ne ha sempre in troppo…

Sto male. Ho voglia di cazzo. Di tanti cazzi…

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