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marcosodes 31 y.o.
Male
Piacenza, Italy
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BDSM Bondage Heavy Sex

Il cinema

Ho cominciato a frequentarlo circa tre anni fa ed ogni volta è stato sempre uno spingermi un po' oltre. All'inizio mi presentavo con una tuta blu, molto aderente, scarpe da ginnastica e nient'altro sotto. I soldi li tenevo stretti in mano per non dover portare nemmeno il portafogli. Ancora ricordo la sensazione che provavo allo stomaco ed il tremore alle gambe mentre camminavo in quel tratto di locale tra la cassa ed il pesante tendone viola che separava dalla sala proiezioni, fremendo dalla voglia e dalla paura per quello che avrei subito.

Poi, una volta dentro, abbandonavo ogni ritegno e vergogna, ringraziando continuamente il mio corpo da troia perché mi faceva provare esperienze intensissime.

Da allora, e sino ad oggi, il mio cammino di degradazione ed umiliazione non ha più avuto limiti e così, le ultime volte che sono andato in quel cinema, ho avuto la sfacciataggine di presentarmi come donna.

Mi ero preparato già da tempo il necessario per quelle serate.

Immaginavo tutto sin nei minimi particolari e desideravo che la realtà fosse al pari, se non meglio, della mia fantasia. Avevo comprato una parrucca nera a caschetto, stile “Valentina”, un mini abito nero aderente in cotone, davvero corto, con spalline e pizzo al fondo e dei sandali borchiati stile “schiava” con tacchi da 10 centimetri. A completare l’abbigliamento un collare in pelle con borchie e gancio al centro. Ovviamente sotto sarei stato completamente nudo, con il culo quasi completamente fuori, e pronto ad essere usato da chiunque.

Quando nelle varie occasioni mi guardo nello specchio, un brivido di eccitazione mi percorre ogni volta la schiena. Non immaginavo di poter provare quelle sensazioni e quel carico di adrenalina. Anche il mio culo, ogni volta, sembra fremere e nello stomaco avverto un formicolio come preambolo di grande goduria.

Quando poi ho dovuto percorrere a piedi quel tratto strada tra il parcheggio ed il cinema, mi sono fatto coraggio, cercando di assumere il tipico portamento da troia, sculettando quasi con naturalezza.

In quella maniera accade che attiro ulteriormente l'attenzione degli automobilisti. Il suono di qualche clacson poi, mi fa eccitare oltre misura, allo stesso modo di una cagna in calore che vuole essere dominata ed abusata nel peggiore dei modi.

Non ho mai avuto problemi ad entrare così nel cinema ed anzi, in più occasioni, il cassiere mi è sembrato quasi interessato a me ed al mio abbigliamento.  In sala però è stata tutta un'altra cosa.

Un sabato sera tra i tanti ricordo di non aver fatto nemmeno in tempo ad arrivare alla prima fila di poltrone che già due persone avanzavano veloci nell'oscurità da metà sala. Dopo avermi affiancato mi hanno obbligato a fermarmi vicino ad una porta laterale e, senza tanti complimenti, hanno cominciato a palparmi rudemente il culo, strapazzandomi le chiappe le tette e le gambe, e colpendomi con sonori schiaffi. Uno dei due uomini mi ha cinto il collo con tutte e due le mani, quasi a volermi strozzare, poi mi ha afferrato dall'anello  posto sul collare e mi ha trascinato in fondo alla sala. L'altro nel frattempo mi spingeva avanti con le mani posizionate sempre sul mio culo, aprendolo oscenamente. Io riuscivo a malapena a stare in piedi a quell'andatura, rischiando più volte di cadere dai tacchi. Mentre percorrevo la sala vedevo ai miei lati molti uomini, qualcuno seduto e molti in piedi, che si toccavano il cazzo e mi guardavano come lupi affamati. In quel tragitto mi sono davvero sentita una troia, schiava del piacere e della voglia infinita di essere usata per soddisfare tutti quei cazzi. Mi sembrava anzi che quello fosse il mio unico compito da portare a termine.

In fondo alla sala sono stata quasi lanciata sulla fila di poltrone che si trova dinanzi al corridoio di passaggio ed obbligata a mettermi con la faccia al muro. Uno dei due mi ha alzato il vestito fino alle spalle, arrotolandolo sulla schiena ed incastrandolo al di sotto del collare. In quella posizione e non indossando nient'altro sotto, il mio corpo era completamente esposto a tutti ed il mio culo da troia faceva bella mostra di se. Da quel momento, con la faccia schiacciata contro il muro, ho cominciato a sentire i primi commenti di apprezzamento e denigrazione dei vari spettatori. Molti uomini si sono avvicinati dalle altre parti della sala ed hanno cominciato a chiamarmi “CAGNA”, a schiaffeggiarmi forte le chiappe, ad inserirmi tre o quattro dita nel culo, a stringermi forte la vita ed i capezzoli cosicché, dopo breve tempo, ha iniziato a girarmi la testa per il godere e per tutte quelle mani che mi trattavano come la peggiore delle puttane.

Mentre mi dimenavo per gli schiaffi e le dilatazioni anali, ho sentito un getto caldo scorrermi lungo la schiena. Voltandomi quasi di scatto ho visto un uomo sulla cinquantina brizzolato che mi stava pisciando addosso, incurante delle altre persone intorno a me. A tale vista non ho resistito oltre, ho sfilato velocemente il vestito rimanendo solo con i tacchi ed il collare, e mi sono sdraiata in terra a pancia in giù, per permettergli di lavarmi completamente da testa a piedi. Sentivo il piscio colarmi ovunque ed insinuarsi nel solco anale e tra le cosce. A volte il getto veniva diretto sulla mie guance e sui capelli ed io mi rotolavo in terra per averlo anche sulla pancia, spalmandolo dappertutto come se fosse una crema per il corpo. Non è passato molto che anche altri hanno cominciato a pisciare ed a scaldarmi con quel liquido dorato. Dovevo certamente essere uno spettacolo del tutto nuovo in quel cinema, tanto che sentivo il vociare della gente che si avvicinava da ogni parte della sala. Quando ero ormai completamente fradicia di piscio si è avvicinato un uomo sulla 60 che mi ha strattonato da sotto l'ascella, ordinandomi di alzarmi da terra. Nudo così come ero mi ha fatto mettere carponi con le ginocchia poggiate su di un sedile e, premendo sulla mia schiena, mi ha ordinato di tenere il culo in aria, mentre con le mani dovevo tenermi allo schienale. Il viso e la bocca erano rivolte alla fila successiva di poltrone dove presto si radunarono diversi uomini con il cazzo in mano. Non ho perso un attimo di tempo ed ho cominciato a succhiare quei cazzi golosamente, come se fossero dei gelati, assaporando la loro cappella fino in gola. Contemporaneamente l'uomo dietro di me, dopo aver infilato un preservativo, ha posizionato il suo cazzo sul mio buco del culo ed allargandomi le chiappe, ha iniziato a penetrarmi con forza. Ricordo che era un bel cazzo di almeno 25 cm, di diametro notevole e fuori dal comune, tanto che ho sentito il culo allargarsi più di tante altre volte. Mentre mi inculava l'uomo mi prendeva a schiaffi sulle cosce e sulle chiappe, altre volte mi chiamava troia e mi diceva che dopo quell'inculata mi sarei di certo ricordato di lui. Due uomini davanti a me continuavano intanto ad alternare i loro cazzi nella mia bocca, circondati da almeno altri sei uomini che guardavano masturbandosi vicino al mio viso.

Quel trattamento è durato almeno venti minuti ed il mio culo ha cominciato a dilatarsi oltre limite, tanto che mi sembrava di avvertire una corrente di aria fredda nel buco ogni volta che il cazzo usciva. Era fantastico sentirsi sfondare come una cagna e soddisfare i cazzi di tutti quegli uomini infoiati. Il modo in cui mi trattavano cingendomi brutalmente la vita, schiaffeggiandomi e strizzandomi i capezzoli, mi faceva eccitare ancora di più, facendomi gridare la mia goduria con toni più alti di quelli degli attori del film. Quel cazzo nel culo poi era fantastico. Lo sentivo avanzare prepotente dentro di me ed arrivare a toccarmi la parete interna della pancia. A forza di godere selvaggiamente mi sembrava di essere in un ambiente quasi ovattato, tanto da non sentire altro se non quei cazzi che mi dilaniavano in ogni buco. Li vedevo solo avvicinarsi uno dopo l’altro alla mia bocca e cacciarmelo in gola senza pietà. Il cazzo dentro il mio culo, invece, non sembrava voler calare il ritmo ed anzi l’uomo mi tirava dalla vita verso di lui per farmelo entrare, se possibile, ancora più a fondo. Le palle ormai sbattevano violente sulle mie chiappe e le tenevano costantemente aperte.

Dopo una decina di minuti di continuo andirivieni l’uomo dietro di me ha preso a stringermi forte le chiappe ed a fare pressione dall’alto per allargarle ancora di più. Poi, dopo aver emesso un grugnito, mi ha sborrato nel culo, svuotandosi i coglioni di tutta quella crema accumulata da chissà quanto tempo. Sebbene indossasse il preservativo, mi sembrava di sentire quel liquido muoversi dentro di me da una parte all'altra, ma era in realtà il mio ano dilatato a darmi quell’ulteriore sensazione. Non appena l'uomo si spostò da me per ricomporsi non passarono più di dieci secondi che già un altro pretendente avanzava con il suo cazzone in mano, anche questo di dimensioni generose e soprattutto di forma tozza, con un diametro esagerato. Il trattamento riservato al mio culo da quello precedente mi permise di accogliere quel nuovo cazzo senza alcun problema. La foia del godere mi prese nuovamente tanto che cominciavo ad avere la vista annebbiata per quella nuova intrusione. Davanti a me, invece, continuavano a sfilare cazzi di ogni tipo ed io dispensavo seghe e pompini a quante più persone potevo.

Tutto ciò accadeva in fondo alla sala del cinema, proprio sotto il proiettore, ed io ero una cagna nuda nelle mani di tanti porci affamati che si affannavano su di me. Sentivo nel mio culo e su tutte le chiappe un calore indescrivibile, certo dovuto a quel mix di eccitazione, schiaffi e dilatazioni. A forza di pizzicotti e sberle anche i capezzoli mi sembravano roventi mentre sulla schiena e la pancia ero quasi completamente ricoperto di sborra, piscio e sputi di tutti quelli che si erano dati il cambio su di me.

Mentre realizzavo questo, chiedendomi come sarei potuto uscire dal cinema mantenendo un aspetto dignitoso per la strada, venni bruscamente strattonato da un extracomunitario, forse algerino, che senza palare mi fece segno di mettermi carponi in terra. Prima di obbedire notai il suo enorme cazzo e pensai bene di infilargli un preservativo, pregustandolo nel mio culo. Poi mi chinai poggiando i gomiti in terra e sollevando il culo verso l'alto. Qualche secondo dopo venivo nuovamente riempito e ricominciavo gemere per la goduria e per quella situazione di estrema umiliazione che mi eccitava sempre più. Da sopra cominciarono a piovere su tutto il mio corpo getti di sborra e piscio che presto formarono una pozza sotto ed intorno a me. Dopo una trentina di colpi poderosi anche l'algerino mi sborrava in culo e dopo essere uscito, si liberava del preservativo svuotandolo sulla mia schiena. Subito dopo raccoglieva in terra il mio abito e lo usava per pulirsi il cazzo dalla sborra che ancora colava poi, schiacciandomi con la sua scarpa, mi obbligava a sdraiarmi in terra dove c'era sborra e piscio. Approfittai per rotolarmi di nuovo da una parte all'altra e quando mi rialzai ero sporco più di ogni immaginazione.

Due uomini mi sollevarono quindi da sotto le braccia e mi fecero sedere con le gambe divaricate poggiate sui braccioli di una poltrona al centro della fila, mentre tutt’intorno si radunavano gli uomini presenti in sala. Un anziano si posizionò davanti a me e, dopo avermi alzato le gambe, si srotolò un preservativo sul suo cazzone e cominciò ad incularmi ancora. Gli altri si affannavano su di me, chi tirandomi i capezzoli, chi massaggiandomi la pancia ed il petto, chi schiaffeggiandomi in viso, chi inserendo dita nel mio culo, già occupato dal cazzo dell’anziano. Questo, forse anche sollecitato da quel vedere, mi affondava il cazzo in culo con sempre più forza, quasi volesse rompermelo del tutto. Io non facevo altro che godere e gridare “ANCORA!” “PIU’ FORTE!” "SFONDAMI!", e così uno di quelli in piedi dietro la mia poltrona mi mise le dita in bocca per farmi fare silenzio. L’anziano sborrò nel mio culo dopo circa 5 minuti, mentre sulla pancia e sul viso continuavo a ricevere la sborra di quelli che si masturbavano su di me.

Stavo davvero realizzando tutte le mie più perverse fantasie e non mi sembrava vero.

Dopo oltre un’ora e mezza da quando ero entrato nel cinema ed aver soddisfatto con il mio culo e la bocca almeno una ventina di uomini, la proiezione del film stava ormai per terminare e molti si ricomposero avvicinandosi all'uscita.

Io, invece, ancora nudo ma completamente soddisfatto per quel trattamento ricevuto, mi massaggiai per un poco il culo e le tette, pensando a cosa avevano provato.

Recuperai il mini abito, ormai ridotto ad uno straccio maleodorante, lo indossai alla meglio, e mi incamminai anch'io verso la porta, barcollando sui tacchi con il culo mezzo scoperto.

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