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BDSM Bondage Heavy Sex

BDSM - la mia prima volta - parte seconda


A quel punto con modi bruschi mi fece alzare e mi tolse le manette dai polsi. Stavo nudo con gli occhi bassi a guardarla mentre mi girava attorno e mi colpiva con la sua frusta insultandomi. 

 A un certo punto venne verso di me e mi spinse fino a un cavalletto di legno posizionato verso un angolo della stanza.

Mi fece piegare in modo da avere le gambe e le braccia da una parte e dall’altra del cavalletto. Con calma ma con decisione legò le mie caviglie ai piedi del cavalletto e poi legò i polsi dall’altro lato.

Ero praticamente piegato a novanta gradi con mani e piedi immobilizzati.

 

Sentii lorna trafficare alle mie spalle per alcuni istanti  poi apparve nel mio raggio di visuale. Indossava alla cinta uno strap-on nero di dimensioni assai più grandi del mio pene.  Era maestosa, eccitante e spaventosamente determinata nello stesso tempo. Presto capii quale sarebbe stata la mia punizione. â€œVerme per punizione sfonderò quel tuo bel culetto! Scommetto che nessuno mai te lo ha infilato nel culo fino ad ora!”.Io me ne stavo zitto e eccitato con il cazzo che premeva nella cintura di castità da una parte e dall’altra avevo paura delle conseguenze di questa situazione. Avevo sempre pensato che solo i “froci” se lo facevano mettere nel culo. La sola idea, solitamente, mi provocava disgusto; ma in quella situazione mi sentivo tremendamente eccitato. Lorna mi diede una frustata fortissima sul culo  â€œAnimale che non sei nemmeno capace di leccare ... sto dicendo a te ... lo hai mai preso nel culo?” “No”, dissi io ... e giù altre tre frustate fortissime sul mio culo.  â€œNo, Padrona devi rispondere lurido schiavo!”  disse lei. “No, Padrona “ ripetei io come un bravo scolaretto. â€œBene! Allora il compito di sverginartelo e sfondartelo tocca a me” ridacchiò Lorna. Tornò alle mie spalle e sentii che mi stava lubrificando il buco del culo a tratti infilandomi una delle sue dita per alcuni centimetri. Proseguì per diversi istanti con movimenti molto calmi. Mi sentivo imbarazzatissimo, sentivo la faccia come pervasa da un fuoco ma nello stesso tempo ero talmente eccitato da sentire il mio pene esplodere. Finito di lubrificare il mio culetto vergine Lorna tornò davanti a me stando per alcuni secondi immobile. Vedevo il pene del suo strap-on davanti ai miei occhi: era di cuoio nero, lucente e , sinceramente, di dimensioni notevoli. Lorna faceva ondeggiare il suo pene davanti alla mia faccia, poi iniziò a strofinarmelo sulle guance, sulle labbra ... finchè me lo infilò  in bocca e inizò a farlo andare avanti e indietro nella bocca.  â€œLurida puttana di uno schiavo! Avanti fai un pompino alla tua Padrona” Urlò mentre con una mano teneva la mia testa alzata e ferma e spingeva sempre più giù nella mia gola il suo pene. A un certo punto, sempre tenendomi la testa immobile, mi infilò quasi tutto lo strap-on in gola e lo mantenne fermo. Mi mancava il respiro, avevo quasi il vomito, non ce la facevo più; cercavo di divincolarmi ma lei spingeva sempre più forte la testa verso il suo pene. â€œPuttana ti piace farti fare i pompini eh? Adesso tocca a te ... vedi quanto é piacevole? Sei la mia puttana. Di te posso fare qualsiasi cosa”. Finalmente liberò la mia bocca e potei respirare affannosamente. Mentre ancora cercavo di riprendermi mi ordinò: â€œAdesso leccalo, voglio che tu mi faccia un pompino a regola d’arte!”  Sempre più imbarazzato ma, oramai, soggiogato inizia ad avvolgere cone le mie labbra quel mastodontico pene e a fare del mio meglio nell’arte del pompino. Dopo alcuni, interminabili, minuti Lorna mi gelò il sangue: “Adesso é l’ora della tua punizione verme!” Estrasse il pene dalla mia bocca e si portò alle mie spalle. Con le dita si divertì a solleticare il mio ano e a penetrarlo alcune volte e poi, tutto ad un tratto sentii una scossa partire dalla schiena verso il mio ano e un dolore fortissimo; Lorna era entrata prepotentemente nel mio culo, fino ad allora, vergine. Iniziò a stantuffare sempre più velocemente e sempre più a fondo. Mi sentivo un fuoco, sentivo un dolore lancinante provenire dal mio ano ma ero immobile, legato, impotente di fare qualsiasi cosa. Cercai di divincolarmi ma senza riuscire; emisi alcune urla di dolore, vero dolore ma Lorna mi zittì subito aumentando il ritmo della cavalcata ...Piano piano il dolore cessava e lasciava il posto all’eccitazione; iniziavo a provare piacere in quella situazione. Imbarazzo, eccitazione, piacere ...  â€œPuttana te la stai godendo! Lo sapevo voi schiavi siete tutti uguali; siete tutte puttane vogliose di farsi scopare dalla Padona. Dimmelo che ti piace puttana!” e riprese a frustarmi sulla schiena e sul culo. “Puttana! Puttana!!” A un certo punto, venni: sentii uno scroscio di sperma uscire dal mio pene imprigionato nella cintura di castità. Lo sentivo uscire ma non provavo quel piacere tipico “del venire” a cui fino allora ero abituato. Il piacere si era trasferito al mio ano; lo sperma semplicemente colava fuori dal mio pene. Lorna si accorse di quella situazione e con una mano tastò la cintura di castità umida. “Sei una grandissima puttana” disse ridendo “ ... lo sapevo che ti sarebbe piaciuto. Altro che punizione. Troia. D’ora in poi sarai la mia troia!” Estrasse il suo pene dal mio ano e venne davanti a me facendomelo annusare. “Senti come puzza? La prossima volta che ci vediamo voglio che il tuo culo sia pulito e profumato cone un fiore altrimenti dovrai ripulire il mio strap-on con la tua lingua. RICORDATELO BENE SCHIAVO” Lorna iniziò a slegarmi; finalmente potei alzarmi eretto. Mi sentivo dolorante da tutte le parti (culo in particolare) ma piacevolmente soddisfatto. A quel punto prese la chiave dal suo collo e aprì il luccetto che chiudeva la cintura di castità. Finalmente il mio pene era libero!  â€œMarco adesso puoi rivestirti e se ti é piaciuto possiamo rivederci martedì sera” mi disse “Adesso ai capito cosa mi piace e quale sono i ruoli. Se sei disposto possiamo continuare a vederci. Adesso dipende da te. Io sarò la tua Padrona e tu lo schiavo. Tu apparterrai a me e verrai addestrato per eseguire tutti i miei ordini e capricci. Sei disposto?”  Inutile dire che la mia risposta fu “Sì” ma questa é un’altra storia ... CONTINUA By Marco_capp

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