Ciao a tutti questo vuole essere il racconto di un'esperienza particolare che mi è capitata alcuni anni fa ... ovviamente non ü il mio solo modo di approcciare il sesso ... ma sicuramente un'esperienza che mi ha molto intrigato.
Buona lettura
Conobbi Lorna una sera in un locale di Milano; ero solo, seduto al bancome a sorseggiare un drink quando la vidi entrare.
Era alta, capelli neri, lunghi e lucenti, il viso abbronzato e una bocca stupenda. Indossava un corpetto nero che metteva in evidenza un seno prosperoso e una minigonna nera che lasciava che evidenziare delle gambe lunghissime e affusolate. Si diresse anche lei verso il bancone ma dal lato opposto e si sedette ordinando da bere.
Non potevo non guardarla era stupenda; a un certo punto si accorse che la stavo fissando e subito abbassai lo sguardo intimidito. Passarono pochi minuti e la scena si ripetè. A un certo punto si alzò dalla sua sedia con il bicchiere in mano e sparì in mezzo alla folla del locale.“La solita occasione per conoscere una bella donna sprecata dalla mia solita timidezza†.. pensai con rammarico.
Dopo alcuni minuti sentii una voce calda e sensuale provenire da dietro che mi disse : “Ciao sono Lorna .. come stai?â€. Mi girai e la vidi ... aveva quasi appoggiato la sua bocca alle mie orecchie per pronunciare quella frase senza essere coperta dalla musica del locale.
Mi sentii arrossire tutto in volto e farfuglia qualche cosa. Lei si sedette accanto a me e iniziammo a parlare un po’.
Dopo circa un’ora che conversavamo mi disse: “... senti qui c’é troppo casino. Ti va di venire da me?†Non mi feci scappare questa occasione e dissi: “Certamente!!!â€.
Così andammo a casa sua un appartamento al pian terreno di zona Buens Aires. Ci sedemmo sul divano davanti all’ennesimo drink e lei mi disse: “ ... sai a me piacciono le situazioni un po’ paricolari†... Oramai sbronzo e sempre di più eccitato da questa situazione dissi: “ ... si anche io .. adoro tutto ciò che é fuori dal comune...†ma non sapevo ancora dove stavo andando a cacciarmi!
Lorna, con un grosso sorriso mi disse di spogliarmi e di rimanere lì nudo nel salotto in piedi mentre lei andava a cambiarsi.“Era l’occasione della mia vita†pensai. Mi spogliai e rimasi in attesa eccitatissimo.
Il tempo passava e dopo, credo, almeno mezz’ora tornò vestita con solo una gepierre nera che le strizzava il seno e le lasciav libera una passera mozzafiato.
Mi dissse: “Marco, come ti ho detto a me piacciono le situazioni un po’ patricolari. Se ti v a possiamo divertirci un po’. In qualsiasi momento mi potrai dire che ti vuoi fermare. Ma ricorda ... quello sarà l’ultimo momento in cui mi vedrai!â€
Così facendo mi prese per mano e mi condusse in un altro locale. Aprì la porta e, grazie a un’illuminazione soffusa di colore rosso scorsi sulle pareti una serie di oggetti appesi: fruste , catene, vibratori ... diedi un’occhiata alla stanza e vidi un sacco di oggetti strani ... o almeno così mi pareva.
Lorna mi prese per mano e mi portò verso una parete. Mi alzo un braccio e mise il mio polso all’interno di un legaccio di cuoio che pendeva dalla parete. Poi fece lo stesso con l’altro polso e con le gambe, mantenendole divaricate.A questo punto mi disse nuovamente che ero libero di andarmene in qualunque momento io avessi voluto. Bastava dirlo.Andarmene era l’ultimo dei mie pensieri in quel momento!
Ero completamente immobilizzato alla parete. Lei si pose a circa due metri da me e nella penombra delle luci soffuse mi gurdò. Poi si avvicinò, prese da uno scaffale un qualche cosa che non riuscivo a vedere e me lo legò all’altezza delle palle. Sentivo i miei testicoli imprigionati e compressi. Poi , ancora, prese una specie di catenina con dei pesi attaccati e mi si avvicinò.
Attaccò il tutto alla guaina di cuoio che cingeva le mie palle e lasciò andare il tutto ... sentii i miei testicoli tirare verso il basso e emisi una smorfia di dolore. Lorna rise e si avvicinoò a me baciandomi. “Ti piace eh?†disse guardando la mia erezione. In effetti era vero ero eccitatissimo!A quel punto si avvicinò a me divaricò le gambe e si mise a cavalcare il mio pene. Iniziò a farselo passare in mezzo alle sue gambe a contatto con la sua passera.. Continuava a muoversi avanti e indietro mentre il mio pene rigido come una verga solleticava il suo interno coscie.
Ero completamente estasiato e non mi accorsi che Lorna aveva, intanto, preso alcune mollette metalliche dallo scaffale vicino a noi. A un certo punto sentii un dolore fortissimo: Lorna mi aveva applicato una clip a un capezzolo. Emisi un urlo e guardai il mio capezzolo al quale era attaccata una clip con un peso che penzolava. Lei mi guardò languida e mi diede un bacio in bocca che mi zittì subito.
Mentre ero intento a saettare la mia lingua con la sua, non mi accorsi che Lorna stava applicando una seconda clip all’altro capezzolo e mollò il peso tutto di un tratto. Gemetti mentre ancora la stavo baciando. Poi sempre senza staccare la sua bocca dalla mia prese in mano i due pesi attaccati alle due clip e iniziò a tirali. Era un dolore fortissimo ma non osavo staccare la mia bocca dalla sua per urlare e così soffrii in silenzio mentre sentivo la sua lingua ispezionare la mia bocca. Lorna era divertita si staccò da me e cominciò a grarmi attorno ammirando il suo lavoro.
Ero legato al muro mani e piedi, avevo pesi alle palle e ai capezzoli ed ero eccitatissimo. Lei vide il mio pene gonfio di voglia e mi disse “Marco, d’ora in poi tu sarai il mio schiavo e io la tua Padrona. Te lo ripeto ancora in qualsiasi momento puoi fermare il gioco e andartene ma, ricorda che quella sarà l’ultima volta in cui mi vedrai.â€. Annuii e le chiesi di continuare.Tornò verso di me e prese in mano il mio cazzo gonfio di voglia; lo strinse fino a conficcarli le unghie dentro me mi disse: “Vergognati schiavo é così che ci si presenta alla tua Padrona? Non lo sai che é maleducazione avere un’erezione davanti alla tua Padrona senza che te lo abbia chiesto? Ma rimedieremo subito; sarai educato. Diventerai il mio schiavo perfetto.â€
Si allontanò nell’altro locale e dopo pochi istanti tornò con un aggeggio di plastica trasparente e iniziò ad armeggiare con il mio pene e i miei testicoli. Tolse i pesi che aveva applicato prima e inserì un anello attorno a entrambi i miei testicoli; poi prese una sorta di gabbia, sempre trasparente e tentò di infilarvi dentro il mio uccello ma era troppo duro e geosso per popterlo fare. Più ci provava e più mi eccitavo rendendo l’operazione sempre più difficile. Se ne andò dinuovo nell’altro locale.
Questa volta torno con dei cubetti di ghiaccio in mano; me lo fece vedere bene davati agli occhi, me lo passò sui capezzoli ancora straziati dalle clip e poi con un movimento deciso mise la mano e il ghiaccio sui miei testicoli. Dopo alcuni istanti cominciai a sentire il freddo sempre più pungente e una sorta di dolore comniciare a farsi largo. L’effetto voluto dalla mia Padrona iniziava. Lentamente il mio cazzo perse l’erezione e Lorna soddisfatta potè finalmente applicare la sua gabbia al mio pene.
Chiuse il tutto con un piccolo lucchetto metallico e si mise la piccola chiave al collo usando una catenina sottile che portava. “Vedi caro schiavo: questa é una cintura di castità . Ora ho io il controllo delle tue erezioni. Sarai educato a servire la tua Padrona e non il tuo piacere. Potrai avere un’erezione solo quanto te lo permetterò io, non potrai toccarti o darti piacere. Il tuo scopo d’ora in poi é quello di dare piacere alla tua Padronaâ€. Mentre pronunciava quelle frasi stavo ricominciando ad eccitarmi ma il mio pene era compresso in quella gabbia e sempre di più cercava di gonfiarsi senza però riuscirci ... provocandomi un dolore atroce.“Vedi schiavo? Ci stai riprovando di nuovo†disse Lorna con un ghigno di soddisfazione mentre prese in mano il mio pene oramai al limite di scoppiare.
A questo punto iniziò a togliermi le clip dai capezzoli e a slegarmi. Mi fece mettere in ginocchio e mi ammanettò le mani dietro la schiena. Mi fece stare in quella posizione per alcuni minuti mentre lei mi girava intorno guardandomi divertita.“Schiavo, adesso la tua Padrona vuole essere soddisfatta!†mi disse con voce decisa. A questo punto pregustavo già la scopata. Mi aveva eccitato da morire tutto questo e non vedevo l’ora di poter “concludereâ€. Feci per alzarmi e andare verso di lei ma Subito Lorna mi gelò con una frustata sulla schiena. “Dove vai lurido verme? Ti ho forse detto di alzarti?†e mi piantò altre due frustate sulla schiena.
A quel punto si mise davanti a me e disse “Inizia a leccare verme!†portando la sua passera vicino alla mia bocca. Sempre stando in ginocchio e con le mani legate dietro la schiena iniziai a leccare la sua figa densa di umori. Si vedeva (e si sentiva) che tutta questa situazione aveva eccitato anche lei! Cercavo di fare del mio meglio: infilavo la mia lingua tra le sue labbra simulando un pene; andai a leccarle la clitoride gliela strinsi dolcemente tra le labbra e la sentii gemere. Con le sue mani prese la mia testa da dietro la spinse contro la sua passera; continuai a leccare e lei spingeva sempre di più ... mi mancava l’aria, non riuscivo a respirarer da tanto avevo la faccia nella sua passera, mi facevano male le ginocchia, sudavo dal caldo e dall’eccitazione, avevo il cazzo stretto nella cintura di castità che stava scoppiando ma la sentivo gemere di piacere.
La sentii accelerare i gemiti e spingere la mia faccia contro la sua passera con un ritmo crescente; la mia Padrona stava per venire.
Poi a un certo punto accadde l’irreparabile: per respirare dovetti interrompere il mio gioco di lingua per una frazione di secondo ma, aimè, sufficente ad interrompere la mia Padrona proprio sul punto in cui stava venendo. Andò su tutte le furie. Prese la frusta e inizio a colpirmi sulla schiena mentre mi urlava di tutto. “Incapace! Sei talmente incapace da non essere nemmeno in grado di leccare!†e intanto mi colpiva. “Persino un cane saprebbe fare il tuo lavoro meglio di te!â€.“Ma ora sarai punito ... oh sì che sarai punito! E vedrai sarà la peggiore cosa che un uomo possa desiderare.
Dopo vedrai che la prossima volta ci metterai più impegnoâ€. Intanto continuava a colpirmi con la sua frusta mentre io, incapace di qualsiasi reazione me ne stavo a occhi bassi a ricevere le frustate e gli insulti.“Preparati schiavo! Adesso é l’ora della tua severa punizione!†CONTINUA
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