Shaarika89
, 33/28 y.o.
Couple
Udine, Italy
Last visit: 12 years ago
- 12 years ago MACCHIATO CALDO E BRIOCHE AL CIOCCOLATO Le nove di mattina. Tra poco piu’ di un quarto d’ora almeno. I campanile della chiesa a venti metri dal bar dara’ il segnale… Il bar centrale. del paese e’ particolarmente affollato in questa giornata di primo sole freddo da fine ottobre. Siamo sedute con uno squisito macchiato caldo e una brioche al cioccolato. Siamo scintillanti, “tirate”, ci guardano. Siamo qui per questo… Il ritmo della mattinata, i suoni, i colori parlano di ritmi dolci. La cura profumata delle persone, i vetri appannati… L’eye liner lo ho tirato lungo in pieno stile ’70. Il trucco sopra e’ color argento, il rossetto “glossy” lucido, rosso intenso: il trucco per noi ragazze di colore e’ diverso… Ho curato il ciuffo dei capelli col taglio alla “Valentina di Crepax” sotto la tesa del cappello col frontino corto di velluto a coste color kaki posto in obliquo. Un giubbotto grigio di jeans imbottito, cangiante; e una sciarpa cammouflage militare di seta a due giri attorno al collo. Sotto una camicia verde militare e un maglione bordeaux con doppio scollo a “v” fronte-retro. Una minigonna della stessa stoffa e colore del cappello. Gambe accavallate. Scarpe col tacco, nere, a scarponcino con la fibbia. Ery fetish, very mistress… I collant sono a corpino “tutto nudo”, lisci completamente, neri. Quindi niente slip, niente reggiseno. Il profumo e’ marcato. Anche lei e’ tirata davvero: di solito a quest’ora non siamo certo a cosce cosi’ fuori, ci siamo sfidate a farlo. E’ bionda, le ha grosse almeno quanto me. Il suo giubbotto di velluto a coste color rosso rubino le arriva quasi al bordo della mini a portafoglio grigia a riquadri. Accavallandole ha le cosce scoperte fino quasi al culo. Mai vista, in questo posto e a quest’ora con le cosce cosi’ platealmente esposte: certo meritano… Delle calze a rete larga sovrapposte a calze color carne che sembra non abbia niente: collant a corpino nudo anche i suoi, li abbiamo comperati assieme… Cuciture comfort, nessuno slip disegnato o cucito… Una camicia i cui bottoni tesi urlano sotto la spinta delle tette, niente reggiseno, niente slip nemmeno per lei. Uno stivaletto in pelle bordeaux come il giubbotto. Stile texano; dello stesso colore la coppola di velluto raso che, visto i colori che aveva, le ho prestato perche’ fosse in tinta. Una sciarpa d’angora beige a trama larga. Occhiali tondi anni ’70. Fa molto porca…Le leccherei la faccia come un gatto. La leccherei tutta. La lecchero’ tutta… In sotto fondo un pezzo carinissimo di un gruppo delle nostre terre, Carnicats; il titolo del brano e’ l’esatta replica del nome del gruppo. “Carnia sulle spalle; noi da in cima ai monti tu fai rap da fondo valle…” Sorridiamo e ballicchiamo da ferme. Allo stesso ritmo, in modo piu’ o meno cosciente ma compiaciuto si muove il bar: e’ divertente sentire dell’R&B in dialetto friulano… L’atmosfera sembra un pre-natalizio col sole. Vetri appannati, caldo all’interno. Tutto molto sereno. Di certo contribuiamo al calore: i nostri cuori battono forte…Bagnatissime tra le cosce, ancora tutte calde di sesso… Tutti gentilissimi. Ma ci sbranano con gli occhi: siamo qui per questo, questo volevamo. A quest’ora e in questo modo. Sentire foia in una atmosfera gentile, quotidiana, dove ci conoscano, in un orario inusuale per certe tentazioni e pensieri. Mi fa ridere. Mi dice l’ora sara’ anomala ma appropriata: e’ un po’ una puttana bastarda dagli occhi cerbiatteschi…E parte a raccontare ridendo… Operatrici sociali: capita spesso che in tailleur e cartellino si giri per le case a quest’ora. E se una volta era il contrario adesso non e’ infrequente che per i turni in fabbrica o perche’ spesso sono le donne ad avere piu’ costanza di lavoro a casa trovi il marito. “E si sa a quest’ora li trovi duri come non mai, bisogna essere pronte a cogliere l’occasione per cui. E poi e’ cosi’ eccitante con le loro donne che ti hanno scaldato il letto…Confesso di averne approfittato piu’ di una volta. E vuoi mettere poi i sorrisi gentili verso ora di pranzo mentre si fa la spesa dopo che mi sono scopata i loro mariti? Loro si lamentano, io passo all’ora in cui i loro cazzi sono duri e loro travolgenti…” E ride. In effetti mi giro attorno e i pantaloni sono belli gonfi, gli occhi puntati sull enostre cosce da dietro i giornali e le tazze dei cappuccini… Siamo qui…E abbiamo addosso qualcosa di speciale che difficilmente coglieranno, gli sguardi intensi, i sorrisi complici e siamo felici. I nostri corpi ancora molto, molto caldi. Fresche come rose, ci sentiamo belle: quanto darebbero per vederci fare un sessantanove leccandoci la figa, le nera e la bianca, la mora e la bionda, le due belle ragazze per bene dal viso di bamboline e le tette cosi’ grosse. Ci prendiamo ogni sguardo e ce lo godiamo, ce lo diciamo con gli occhi. Occhi che brillano, capezzoli che si gonfiano e battono, le fiche bagnate. All’ora in cui tra poco si svuotera’ il bar per riempirsi di nuovo verso quella dell’aperitivo andremo in un grande letto a toglierci tutto, masturbarci, leccarci e parlare dei cazzi gonfi che stiamo vedendo qui attorno adesso e ci sbraneremo. Rispondiamo con sorrisi solari e voce dolce, parole carine, eleganti. In realta’ dentro e’ tumulto e non siamo mai state cosi’ volgari e sguaiate: ci metteremmo a cosce spalancate aprendoci la fica con le dita, passando la lingua sulle labbra e implorando cazzo e lingue e dita… E invece, appunto: rispondiamo gentili a complimenti e battute molto dolci in questa atmosfera e look da caffe’ Viennese. Discorsi da bar, cosa faremo il pomeriggio in associazione, la castagnata… Volevamo questa atmosfera ed essere qui ora. Non abbiamo quasi dormito ma siamo fresche come rose: ci sara’ tempo magari il primo pomeriggio, per riposare un po’. Stiamo da Dio. Ovattate; non spente, l’esatto contrario. Incorniciate in abiti sexy ma elegantemente sportivo invernali in uno stile ed atmosfera mitteleuropea. Nord est. Volevamo essere qui. Nel nostro paese, con i nostri conoscenti, le persone con cui lavoriamo. Per noi stesse… Ci hanno montate come bestie tutta la notte, come animali. Come baldracche. Siamo state a ballare con i nostri uomini in un club prive. Sudando, provocando. Lasciandoci toccare in pista, baciando, allungando anche noi le mani, seminude. Per finire in un box nude. Farci tra noi, farci fare dai nostri uomini, per poi scambiarceli e farci doppiare con l’altra seduta sul viso di quella che stava sotto. Per poi impazzire e rilanciare una sfida dei nostri maschi che ci facevano notare gli sguardi fuori dai box. Sorridendo, ammiccando, aprendo le gambe e facendo cenno di entrare mentre uno dopo l’altro in quel box…Quindici? Venti uomini? Non saprei dirlo. Stanotte avrebbero potuto essere il doppio, eravamo scatenate. Ogni centimetro della pelle percorso da mani, bocche, lingue. Violate da dita, lingue, cazzi in bocca, in figa, in culo. Mani che accarezzano desiderose e delicate. Mani che torcono e che afferrano, mani che bloccano e obbligano a posizioni oscene, schiocchi di sberle. Sul viso, sul culo, sulle tette. “Puttana negra ninfomane”, “Cagne viziose e insaziabili”. “Tuto qui…? Piu’ forte, dai, fateci…” Le mie urla, i suoi gemiti, corpi sudati, rantoli maschili, respiri. Piena di cazzo e poi altri cazzi. Getti bollenti di sperma, scambiarli con le bocche, leccarceli dai corpi, spalmarci, godere nelle loro bocche inarcandoci. Siamo ancora tutte coperte di sperma, piene di sperma. Non ci siamo spente a casa,non ci siamo spente in macchina nel viaggio di ritorno, ci siamo fatte tra noi restando sole con i nostri uomini affaccendati tra lavoro ed altro, non possiamo spegnerci. Non ci siamo lavate: puttane accaldate odorose di maschio e sborra e figa bagnata e cosce sudate. Mi basta annusarle i capelli per riaccenderli, come fanno a non sentirlo…? Trucco scenico: un look per bene e un po’ di profumo basta per essere plausibili… E volevamo essere qui cosi’, ora, farci guardare annusare, desiderare nel nostro quotidiano piu’ “soft” pensando: se sapeste cosa ci facciamo tra noi, cosa ci facciamo fare, quanto siamo puttane.Mi farei diversi tra i presenti. Tra poco , da sole, le diro’ chi e lei lo stesso. Le diro’ di uno che mi sono fatta “clandestinamente”; e forse, finalmente, questa troia mi raccontera’ di quando, prima di essere complici, mi ha fatta cornuta: allora la avrei ammazzata. Semplicemente ha solo anticipato le mie mosse clandestine intenzionali con suo marito. Questione di momenti, io avevo esitato, lei no… Ci sfiniremo. G Guarderemo i messaggi delle nostre pagine a luci rosse in rete e ci sfiniremo di ditalini parlando di maschi 9939 1 12 years ago
- 12 years ago FLASH-Frenetikamente Nemmeno l’eccitazione piu’ istintiva spesso trova un suo spazio proprio: ti ritrovi eccitata, sollecitata da qualcosa e non sai nemmeno perche’. Cosi’, spesso, i momenti in cui il cuore si ferma danno spazio ad esplosioni violenti: trovando per un attimo il vuoto del pensiero, del ritmo… Sono momenti in cui, finalmente, gli istinti non vincolati prendono una strada tutta loro. Amorale, nel senso che non esiste giudizio, freno….I pensieri vanno. Mi diverte, e molto, nel mio quotidiano notare i dettagli. Facce, sguardi, attenzioni, distrazioni. Mi piace spesso cogliere cosa di me sollecita e cosa sollecita me. Pilotare il gioco…Ma alcune volte… Una di quelle giornate, di corsa…Un viaggio in autostrada: e’ un ritorno. E ho il tempo di una pausa caffe’. Adoro gli autogrill, specie quelli con tutti quegli strani gadgets da camionisti di cui spesso non conosco nemmeno l’uso pratico. Bandierine, accendini, tappetini, trombette… Mi piacciono le persone che galleggiano in quel non luogo ma proprio li sono spesso piu’ vere. E mi piace come sguardi deconcentrati dalla normale attenzione educata mi lavorano tette, bocca, man, cosce, culo…Sorrido tra me e me. Mi impiglio in uno di quelli e me lo lavoro. Ma spesso anche io sono quella distratta. Una di quelle passanti distratte che fumano una sigaretta sedute con le gambe non volutamente larghe sugli scalini esterni con le mutandine che disegnano le labbra della figa. Sudate, stanche, deconcentrate…Non volutamente fin che ci si impiglia in uno sguardo “li” e allora magari…O si chiude o diventa voluto. Volutissimi. D'altronde spesso i miei sguardi indugiano sul gonfiore dei pantaloni maschili e nemmeno me ne accorgo… A volte sgrano gli occhi per pensieri che partono cosi’…Ma appunto: vanno di loro. Se uno immagina una donna intenzionalmente sempre tesa su certi scenari si sbaglia di grosso ma certo a volte un embolo parte. E a volte e’ divertente seguirlo… Mi attirano terribilmente i bagni dei maschi…Motivi diversi. Alcuni divertenti altri brutalmente perversi. Perche’ e’ davvero da puttana infoiata pensare di entrarci… Divertenti: trovo la letteratura da cesso eccezionale: tutte le scritte e i disegni all’interno…Arte contemporanea, io davvero non li eliminerei. E in questo senso la sezione maschile e’ infinitamente migliore, piu’ fantasiosa e variegata. Come faccio a saperlo? Beh spesso nei viaggi molte aree sono praticamente vuote…Mi son trovata pure una dedica: divertita, lusingata, sinceramente… Per il resto…Ad alcuni maschietti fa scalpore leggere certe mie parole. Ma quante volte in viaggio avete avuto voglia o bisogno di masturbarvi…? Se sono col mio uomo lo faccio tranquillamente in macchina. Magari con spettatori camionisti che sorpassiamo (un classico). Ma col tuo uomo…Per lo piu’ lo stuzzichi e lo provochi per ottenere…No…Intendo quando hai proprio voglia di farti da sola… In questo credo di avere lettori attenti, e comprensivi: quanti tra voi hanno avuto voglia di menarsi i cazzi fino a sborrare….? Perche’ a volte per noi donne e’ diverso…? E non sempre sei in viaggio col tuo uomo e non sempre l’uomo nella vita e’ cosi’ complice…Per cui in quella pausa, nei bagni…Lo ho fatto alcune volte. Tra donne nei bagni delle donne e’ un classico, non credo vi stupisca… Mi ha eccitata molto farlo nei bagni dei maschi in quei momenti di deserto…Ma non solo. Mi ha eccitata il doppio se fuori dal box sentivo voci maschili. Sapere io ero li e loro non sapevano e cosa avrebbero fatto se avessero saputo. Mi son fatta di brutto, ho goduto forte, anche dovendo trattenere i sospiri. Si lo so e’ da puttana. L’ambiente, l’odore, la situazione…Ma a volte il pericolo e la sfida eccitano. Aver paura ti scoprano….Cosa pensavo? Che mi scoprissero. E una volta scoperta mi costringessero a…Commenti duri, pesanti, sarcastici. Costringendomi a fare ipi’ di fronte a loro per poi prendermi e usarmi…E che anche uscendo mi vedessero le persone, magari bagnata da molti maschi….A volte l’umiliazione e il timore vanno a braccetto con l’eccitazione… Avevo un complice, il mio uomo ma non c’era meno tensione. Non sai mai… Ci sono stata anche a giocare ma ero col mio uomo quindi l’atmosfera per quanto sia stato eccitante era forzatamente artefatta: se lo organizzi prima anche se per te…Sai che ci han pensato loro… Vi confesso di avere avuto lampi di pensieri piu’ duri. Di avere avuto un gran desiderio di entrare “all’inferno” e di trovarci tanti uomini perche’ in quel momento avevo una voglia di cazzo spasmodica. Poco elegante ma a volte prende… Un giorno ero particolarmente tirata, elegante ma sexy. Vestito nero…Mi sentivo guardata. E mi son trovata a pensare: io che voglia di scopare…Cosa mi farebbero se entrassi li? Vedevo l’andirivieni, erano tanti. Ero in attesa di una amica che era in bagno. Ero li con una compagnia di amici. Da ninfomane: immaginavo di entrare, avvicinarmi tremante a loro che li tiravano fuori per pisciare, di schiena non mi notavano. Con la voglia di toccare quei cazzi, succhiarli, farmeli. Uno, due, tanti. Che mi violentassero. Inginocchiarmi a masturbarli, prenderli in bocca, farmi sborrare e abusare in ogni maniera…Parole forti a pioggia…Ed era una voglia reale, voglia di cazzo. Di tanti cazzi…L’idea di farmi sbattere come una puttana li dentro e poi risistemarmi e uscire a ber eil caffe’ con la mia compagnia ignara mentre al banco quelli che mi avevano montata sorridevano sarcastici… So e’ da perversa, da sporcacciona…Ma quel lampo a volte lo provo. I pensieri non sono mai morali o meno…Sono lampi nei muscoli e nel cervello…Poi la vita riprende sui suoi ritmi assurdi e banali… P.S C’e’ un seguito a questo racconto… E’ luglio. Fa caldissimo. Siamo in viaggio in autostrada, altezza Verona. Una piazzola di sosta anomala, non un autogrill. Ampia…Shorts di jeans, sandali argento a tacco basso. Una canottiera verde, un cappello Borsalino e gli occhiali. Sto raccontando le cose di cui sopra a Marco. Un lampo nei suoi occhi, si guarda attorno. I bagni sono staccati dal piccolo bar, nel verde. Mi prende per un polso. Sorrido, capisco, dico no. Ma non c’e’ verso, mi trascina dentro. Nel bagno dei maschi. Cuore a mille. All’inizio forse nemmeno mi vedono. Mi porta li, agli orinatoi. E mi dice: “Vuoi cazzi? Dai, toccali…”. Camionisti? Probabile. Non oso guardarli negli occhi per un po’. Sono tre. E sono grossi… “Avanti puttana, sei qui per questo, hai voglia: prendili in mano…” Allora alzo lo sguardo. Sguardi da animali, sarcastici, eccitati. Uno guarda il mio uomo , poi mi prende la mano e se la mette sul cazzo. Diventa subito duro, si gonfia…”Che troia…Ma quanti anni ha? Una troia negra…Dai datti da fare puttana. Fammi sborrare…” Divento cattiva dentro. E sull’altro cazzo allungo la mano da sola. Non abbasso lo sguardo e inizia a menarli. Si lasciano fare, mi palpano sopra i pantaloncini e la canottiera. Marco da dietro mi mette e tette fuori e mi slaccia gli shorts e mi infila la mano negli slip. Non me li tolgono: ma ci scivolano con le mani. Mi entrano con le dita in figa, in culo, mi allago e mi cedono le gambe mentre godo: vengo quasi subito…Troppa tensione… Mi fa accovacciare e mi ritrovo a masturbare e succhiare quei quattro cazzi, i loro tre e il suo, quello del mio uomo. Ansimano, dicono sono una puttana viziosa. E non ci mettono poi molto. Sborrano come mortaretti: mi sporcano copiosamente dalla faccia alle gambe. E’ cosi’ che esco dai bagni…Forse qualcuno mi vede, non me ne frega nulla, sono in trance. Andiamo in macchina, e’ un pomeriggio pigro, le macchine sfreccian, la piazzola e’ vuota. Mi faccio montare e inculare dal mio uomo urlando le mie fantasie piu’ dure… 3758 0 12 years ago
- 12 years ago ADRENALINA “…Non posso deviare. Mi seguirebbe. Il caso cane-gatto è un esempio tipico: finché nessuno scappa non succede niente. Appena uno scappa, quell'altro…Sguishhh. Dietro. Ed è giusto, perché se uno scappa deve avere una buona ragione per essere seguito. Altrimenti che scappa a fare? Da solo? In quel caso si direbbe semplicemente 'corre'…” Giorgio Gaber-La paura Ecco: ho messo la citazione ironico-culturale. Cosi’ casomai leggesse mio padre potrebbe dire: maiala ma citazionistica, non ho buttato via tutti i soldi per averla fatta studiare… Gia’… A parte che parliamo di un altro padre, il mio per me non ha speso una fortuna… Ma ecco, appunto: andiamo su questo caso presuntamene estremo… Io posto le mie cose scritte su siti (non me ne vogliano i gestori di questi “postacci” che io adoro) di “malaffare”: perversi e scostumati si ritrovano su queste pagine. Quindi ci siamo praticamente tutti, nessuno escluso. Quelli che evitano accuratamente questi siti e si dedicano a una vita casta e morigerata di questi tempi sono i perversi del tipo piu’ pericoloso. Mettiamo uno di voi tanti padri…Siamo tutti padri, figlie, mogli, amanti, colleghe di lavoro e amici di amici, vicini di casa, semplici conoscenti da bar e chi piu’ ne ha… Ecco…Uno di voi entra in rete, naviga con quello spirito che trovo realmente fuori tempo di essere in un mare di persone che non lo conoscono…E invece qualche foto e rimane basito: “Ma quella e’ mia…”… “Ma quello e’ mio…”. Ma la realta’ e’ questa. Che in tutte le case ci sono navigazioni di rete distinte e parallele. Flussi di panda paralleli. Ed e’ proprio per questo che il famoso teorema andrebbe cambiato: e cioe’ le rette parallele si incontrano in un punto che non e’ poi cosi’ tanto all’infinito… Si guardano. Fingono di non essersi riconosciute o di non sapere. Come tante moglie e mariti che conosco a proposito di rapporti adulterini. Vivi e lascia vivere. E usa la carta di credito a suo nome… Imbarazzo? Vergogna? Senso di colpa? I miei li ho lasciati dietro una porta molto tempo fa. Avevo vissuto una storia un po’ strana. Con un uomo molto piu’ grande di me. Pure una storia bastarda: questo uomo era fratello del mio ragazzo ed era marito di una amica. Maggiorenne, o a filo? Poco importa. Importa che sono stata sgamata. E che sono stata messa fuori di casa. Per lo scandaloso e la delusione: i genitori hanno sempre pronte le parole “mi hai deluso” nel repertorio. La mano che mi ha stampato cinque dita sulla faccia pero’ non era la sua ma quella della sua nuova compagna, molto piu’ giovane di lui. Che avendo un figlio da sistemare ha preso la palla al balzo per liberarsi definitivamente a male parole di me dopo mio fratello e allontanarmi un bel po’… A dire il vero nel calcolo delle probabilita’ sarebbe teoricamente piu’ facile su queste pagine incontrassi la presenza di mia madre. Almeno per gusti e abitudini. Anche se in quanto a uso del personal computer e affini… Si perche’ lei a un certo punto ha deciso che aveva rinunciato per molto tempo a vivere la sua eta’ e si e’ data da fare per recuperare. Cosi’ a volte tra i miei gusti maschili maturi e i suoi complementari al contrario ci si trova quando va di culo con compagni coetanei quando non quasi miei coetanei. Evidentemente incontra i gusti giovanili perche’ ha molto successo. Come si dice : “Talis mater…”. Anche se la genetica nel mio caos non e’ del tutto determinante, sono adottiva, ma magari l’imprinting subcosciente… Ma torniamo al caso limite “A”…Siamo ancora allo shock emotivo della scoperta reciproca ipotetica. In via del tutto teorica. A una come me gasa in cosi’ tanti si tirino seghe per lei e se per caso scopri o pensi uno di quei maschi con il cazzo tra le mani che ti guarda sia…Tanto strano lui se lo meni guardando una bellissima ragazza? E che scandalo potrebbe provare al reciproco un uomo che da solo o con la sua compagna percorra le strade del Grande Gioco sentendosi perfettamente a posto e “normale” se scopre che la figlia, da sola o col suo compagno…? Non sfuggo nemmeno io a certi “cliche”: quando ti senti riconosciuta o scoperta fai come Paperino nei fumetti…Non so se avete notato. In alcune sequenze, metti che sia ritratto in vasca da bagno ed entra qualcuno diventa rosso e porta le mani nelle parti basse. Ma come, se sei tutto il giorno senza braghe?!?! Ma a dire il vero c’e’ un personaggio che per le cose che ho da dire calza molto meglio: Superpippo. (Si sto citando Claudio Bisio in “Quella Vacca di Nonna Papera n.d.r.). Cioe’: tutti a farsi domande su quale mai sara’ l’identita’ segreta di Superpippo….Ma se non ha nemmeno la mascherina d’ordinanza?!?!?. Ho partecipato a feste stile “Eyes wide shut”. Mantelli, maschere…Se ben giostrate qualsiasi facile ironia e perplessita’ scema da se. L’atmosfera, il semibuio, le tante persone..Ti perdi davvero e la riconoscibilita’ puo’ avvenire ma non e’ cosi’ semplice. In molti altri casi invece… La rete. Presuppone domande e offerte. E sei tu a giocare il tuo modo di percorrere quelle strade. Cui, statisticamente, appartengono sicuramente molte persone del tuo quotidiano. “Rischio”, quindi…Ma c’e’ rischio e rischio. Un gallo secondo me, di fronte alla vetrina di una rosticceria, si eccita davvero poco. Perche’ si, ci sono le galline nude, e pure tante. Ma….A parte che sono morte…Non sono riconoscibili. Togli le piume. Togli la testa, togli tutto…Cosa resta? Cosa dovrebbe rendere uel corpo eccitante… Cosi’ in certe fotografie…Togli il volto. Togli il contesto, i tatuaggi, i vestiti riconoscibili…Cosa dovrebbe eccitare di quella immagine garantita nella sua privacy? Il fatto che si presuppone dietro quel cadavere esista una donna che prova piacere a farsi fare delle foto nuda e essere esposta agli sguardi? E da cosa puoi capirlo, che energia passa? E di la: come fai a sapere quell’uomo e’ eccitato davvero da te e non sta andando a pesca di trota in barile? La mia scelta? Si puo’ riassumere usando parole piu’ degne delle mie… “Sei pericolosa perché sei trasparente Sei pericolosa perché non sai quello che vuoi Hai lasciato il mio cuore vuoto come un appartamento dopo u trasloco Per essere predato da qualsiasi anima in caccia Sei un incidente che aspetta di accadere Sei un pezzo di vetro abbandonato sulla spiaggia Mi hai detto delle cose che io so non eri tenuta a raccontarmi E poi mi hai lasciato senza che avessi modo di raggiungerti Chi cavalcherà i tuoi cavalli selvaggi? Chi sprofondera’ nel tuo mare blu? Chi cavalcherà i tuoi cavalli selvaggi? Chi cadra’ ai tuoi piedi? Hai rubato per me perché avevo bisogno di denaro E hai ucciso perché io volevo vendetta Mi hai mentito perché io ti ho implorato di farlo Potremo ancora essere amici? Chi cavalcherà i tuoi cavalli selvaggi? Chi sprofondera’ nel tuo mare blu? Chi cavalcherà i tuoi cavalli selvaggi? Chi cadra’ ai tuoi piedi? Piu’ giro vorticosamente nei pensieriPiu’ so che il cacciatore peccherà per la tua pelle d'avorio Mi faccio un giro attraverso la pioggia piu’ sporca Nel posto in cui anche il vento chiama il tuo nome Sotto gli alberi il fiume ride di me e di te Hallelujah…: divina rosa di un paradiso Le porte che hai aperto I non riesco proprio a chiuderle Non voltarti: non voltarti piu’ Non voltarti, cuore di zingara Non voltarti: non voltarti piu’ Non girarti mai indietro Non voltarti: non voltarti piu’ Chi cavalcherà i tuoi cavalli selvaggi? Chi sprofondera’ nel tuo mare blu? Chi avra’ i tuoi baci sudati? Chi avra’ preso il mio posto Chi cavalcherà i tuoi cavalli selvaggi? Chi avra’ conquistato il tuo cuore…? U2-Who's gonna ride your wild horses? Progetto ambizioso altresi’, direte voi. Ma che siano sporchi o puliti, perbene o perversi questo e’ il posto dei sogni. E i sogni nn sono il regno dei ragionieri. Se si sogna si sogna in grande. Cosi’ se ti metti in palio in un gioco lo fai per davvero. E il rischio, gli incidenti, sono forse la molla principale che ti spinge a giocare. Una nota pubbicita’ di una carta di credito proponeva diversi spot del tipo “Ti piace vincere facile…?”….Beh a me no. Anzi. Poco tempo fa ho visto un bellissimo servizio su Rai Tre, la trasmissione era “Sfide”. Il servizio parlava della finale di Champions League persa dal Milan con il Liverpool a Istanbul, non ricordo in che anno. A parte l’arte nella descrizione del servizio. Il volto dei giocatori intervistati, quello scolpito e che sinceramente mi ha molto turbata di Hernan Crespo che in quella strana notte ha segnato due goal, quello che un calciatore sogna per una vita. Due goal nella stessa partita, qualcosa di straordinario, qualcosa che mai presupporrebbe di una sconfitta. Il Milan e’ strafavorito ma il Liverpool ha una storia grande cosi’ di combattivita’ e vittorie in campo europeo…Ilprimo goal segnato dal capitano Paolo Maldini, che sicuramente in caso di successo avrebbe terminato la sua carriera li, in quel momento…Un primo tempo spaventoso, un tre a zero che dice ancora poco del bel gioco e del dominio, eppure…Un’aria strana negli spogliatoi tra il primo e il secondo tempo: “Cs avremmo potuto fare di piu’, come avremmo potuto giocare meglio? Semplicemente nessuno avrebbe potuto fare meglio dei nostri avversari perche’ eravamo stati spaventosamente perfetti. Ho pensato solo: voglio che finisca adesso, subito, che sia gia’ finita…”… Poi per sei minuti. Sei, tutto compreso. Goal, ritorno a centrocampo, goal, festeggiamenti, ritorno a centrocampo, goal…Tre a tre. Sei minuti tutto compreso. Per sei minuti il Milan praticamente non tocca la palla. Poi riprende a dominare. Ma la palla non va dentro. E a un sospiro dalla fine c’e’ un azione che va contro le leggi della fisica. La palla rimbalza a un metro dalla linea. Ci si avventa Andriy Shevchenko. Il piu’ grande attaccante al mondo in quel momento. Colpisce la palla nel modo piu’ violento e perfetto. Il portiere, Dudek alza una mano come fanno i bambini a proteggersi la faccia. E invece che entrare in porta assieme al pallone la palla si impenna e va oltre la traversa, fuori. Crespo dice: “Li ho capito che giocavamo contro il destino, che non avremmo mai potuto vincere”…Seguono due tempi supplementari dominati dal Milan. Hernan Crespo viene sostituito e sara’ la sua ultima partita con il Milan. Ai calci di rigore, dove il Milan era stato infallibile nella finale della stessa manifestazione vinta contro la Juventus a Manchester li sbaglia quasi tutti. Il portiere, Dudek, quella sera sembra imbattibile. Una serata nella vita in una carriera mediocre…Quello finale lo sbaglia proprio Shevchenko, autore del gol determinante nella finale precedente. Per lui sportivamente sara’ l’ultima partita. L’ultima col Milan. L’anno dopo, come Crespo, non sara’ piu’ del Milan. Venduto per una cifra astronomica al Chelsea non ne azzecchera’ piu’ una in tutta la sua carriera sino a li sfolgorante. Non finisce qui. L’anno dopo ad Atene, contro ogni pronostico, il Milan indebolitosi sul mercato finisce in finale. E c’e’ ancora il Liverpool. E c’e’ ancora Paolo Maldini. In attacco non ci sono piu’ Crespo e Shevchenko. Ma c’e’ un campione ramai al capolinea, Filippo Indaghi. Che quella notte vive la sua notte: un calcio di punizione lo colpisce casualmente sulla schiena, la palla deviata in modo fortuito e anomalo finisce in rete. Nel secondo tempo raddoppia, il Milan giocando male vince due a zero… Bene, perche’ questa sparata…Io credo che esserci in quella partita persa fosse stato orgoglio. Essere parte della storia, di un fatto straordinario anche nella sconfitta. Parte del destino… Per me giocare e’ questo. Nessuna ricetta, nessuna certezza, nessun sentimento predominante a priori… Cosi’ mi propongo in gioco, a detta di molti, molto “esposta”. Riconoscibile. Semino indizi. “Mi piace fare esperimenti: mescolare i miei sentimenti con quelli di un altro. E poi, coe negli incidenti, effettuato lo scontro si riparano i danni…” Morgan, “Crash”. Semplicemente…Tutte queste parole, ragionamenti vengono prima, piu’ spesso dopo. La motivazione e’ piu’ banale, semplice, terra terra. Ma va descritto comunque quello che provi. Cosi’ quando sento parole di altri in cui rivedo il perche’ gioco, le riporto. “Sono stato per troppi anni in guerra con me stesso. E il dottore ha detto che no, non va proprio bene per la mia salute. “Cercare la perfezione….si tutto bello …Ma perseguire il paradiso e’ vivere la tua vita all’inferno…”… Sting, “Consider me gone” Si complicano troppo le cose. In questo spesso sono un’artista. Mi piace il sesso. Mi piacciono i cazzi. Mi piace l’ossessione, il sudore, il suono, l’odore, gli sguardi. Mi piace ossessionare. Non come obiettivo supremo: ma creare i presupposti di un sentimento che puoi trovare. Sentirmi braccata, non come fine alla sensazione in se. Concretizzare, carnalita’, passione, riderci su, urlare, mettere assieme modi diversi, confrontarli, sfidare, scontrare…Mi piace questa strada che vivo col mio uomo ma che mi fa conoscere me stessa. E chi e’ arrivato fin qui… Adesso capira’ di questa cosa che mi e’ venuta da scrivere. Pochi giorni, poche ora fa ero sul mio profilo di Facebook. Dove il nome e’ ovviamente diverso. Non mi chiamo Pippa come in rete non mi chiamo Superpippa anche se sono ben gratificata di farne tirare cosi’ tante… Pero’ per il resto, come dice X_antin, un caro amico, sono piuttosto riconoscibile. Le stesse immagini, quelle “per bene” di certi servizi che poi metto sui siti “XXX”…Stessi posti, vestiti… Il motivo e’ semplice… Non penso davvero di avere pensieri o desideri strani. O di fare cose strane. E’ starno una donna poss eccitarsi all’idea di farlo con piu’ maschi o n uomo con piu’ donne o di vedere due donne tra loro? Non credo…E? strano mi masturbi o che mi ecciti un uomo lo faccia pensando a me? Siamo seri… Per il resto credo che se uno riconosce un posto dove anche lui muove i suoi passi ogni tanto. Strade che percorre quotidianamente. O pensi una persona cosi’ vicina a lui…Che una moglie per bene, una coppia… Credo che un indizio di un sorriso, una espressione, un colore, un vestito diano adrenalina. Che la possibile riconoscibilita’ sia in realta’ non un fattore bloccante ma un incentivo, per lo meno a livello di immaginario, ad esporsi. Chissa’ quanti e chi tra le persone che mi conoscono anche se non avessero scoperto di me in rete si sarebbero “fatti” comunque pensando a me….O quanti invece mi vedono diversa mentre mai avrebbero immaginato…Lo stesso vale per me al reciproco. A volte il cacciatore si sa, finisce intrappolato dal suo gioco: “Vampira o vittima: dipende da chi hai intorno…”. Non ostante il colore della mia pelle Marco mi chiama “Canarino Mannaro”… Cosi’ , dicevo, poche ore fa, un amico mi scrive un messaggio privato: riporto integralmente o quasi… (Premetto che, ne piu’ ne meno di tanti altri anche io gioco in “maschera” a protezione comunque del mio quotidiano anche se magari sembra sia molto “easy” sul vivere questo gioco…) CONOSCIUTO/SCONOSCIUTO: “Ciao....Come stai?? Spero tutto ok!! Non per essere curioso, ma può essere che ti ho vista in un sito internet " particolare " ?. Vai tranquilla con me perche’ se ti ho vista vuol dire che li ci giro anch’io..... Ti va di fare un due chiacchiere a proposito? Premetto so che hai il ragazzo, tranquilla puoi informare ANCHE lui ; era così, per capire un po’.... E mi raccomando: guarda che ho una ragazza che non sa niente , quindi …Grazie , ciao a presto!! Un abbraccio! IO“SHAARIKA”CONILMIOVERONOME: “…Si beh, sai non e’ che neanche a me interessi far sapere in giro… J …Curiosita’…Come mi hai riconosciuta??? CONOSCIUTO/SCONOSCIUTO: “In una foto , dettagli….Ti ho riconosciuta. Allora cosa mi racconti? Come mai queste avventure J ? Anche a me piacciono comunque!!! J” IO“SHAARIKA”CONILMIOVERONOME: “…In che sito mi hai trovata? E beh, si…E’ una cosa nata in complicita’ tra me e il mio moroso…Tutto dichiarato nel nostro caso J. E ti dico la verità: mi piace un casino J !!!” CONOSCIUTO/SCONOSCIUTO: “Guarda anche a me piace.... Pero’ come ti ho detto la mia lei non sa e non deve sapere niente; cosa ne pensi di me.....??? Potremo organizzare un incontro..?? Il sito era (…)…” IO“SHAARIKA”CONILMIOVERONOME: “Per parlarne volentieri, per il resto vai a sapere J Sono fatalista…!!!” Credo stia nel calcolo delle probabilita’. Che sia in qualche modo fisiologico. Che sia gia’ successo a tanti, per i motivi piu’ diversi. A volte “te le cerchi” , altre no. Io di mio ad esempio giro con al collo un simbolo particolare che magari chi sia stato su certi siti puo’ riconoscere…Mi diverte quel ciondolo che sta a unire due parti del mio vivere –solo apparentemente- cosi’ diverse… Cosi’ questo “incidente” non mi spaventa o preoccupa o imbarazza o che altro. Non mi vincola a nulla, mi incuriosce, mi piace l’idea di parlarne…Il resto e’ vita 3985 1 12 years ago
- 12 years ago SENTI CHI PARLA. GUARDA CHI GUARDA. Si dice “fare all’amore con la macchina fotografica”. Ma si puo’ fare all’amore con un cazzo? Lo fai con un uomo, con una donna, da sola –forse e in qualche modo- al limite…Il cazzo, un vibratore, le dita sono il tramite, cosi’… L’obiettivo di una macchina fotografica e’ un cazzo, enorme, anzi: sono tanti cazzi, e mani, e lingue…Sono tanti uomini, e donne che ti chiavano. Brutalmente. E li vuoi tutti, sin dal primo istante. Se ti piace scopare li cerchi. Di continuo. Non ti basta mai. Nessuna e’ immune da questo fascino, anche per tante per le quali e’ un lavoro: anche Belen… Cosi’…Dipende. Dipende da chi e’ attaccato a quel cazzo. Come sa usarlo e ancora, prima, come sa caricarti e invogliarti. Sessualmente io, anche in questo, sono molto donna. Non certo passiva ma donna. Lo sono anche con le donne.Mi eccita, e tanto, fare all’amore con una donna ma forse ho un mio modo. Non sono affatto passiva, non sono tranquilla: ma sono donna. Per me e’ un confronto; un sentirmi simile, una sfida, uno stimolo, un piacere. Mi eccita toccare, guardare, annusare, assaporare, cercare…Ma resto donna: in una parte maschile non riesco cosi’ bene. Non so montare perche’ se lo faccio penso a me montata non a “se fossi” un uomo cosa…se avessi un cazzo…Mi eccita il “figa contro figa”… Penso ai cazzi nel mio corpo non a essere un ipotetico uomo… Cosi’ non credo tutti siano fatti per fotografare sesso e desideri: sembra molto facile, banale…Ma alcune fotografie hanno odore, emozione, densita’, drammaticita’, ironia. Altre no. E ci sono donne frigide con la macchina fotografica. Inibite, bloccate…Non e’ una questione estetica, e’ altro… Fare incontrare i soggetti giusti crea magia e crea eccitazione. Anche a terzi. Quelli che vedranno quei frammenti… E io, di fronte a una machina fotografica sono una ninfomane pura. Godo in maniera sfrenata, non mi basta mai. Li voglio grossi, ne voglio tanti…Voglio mi guardino tutti. Quando inizi un sentiero le indicazioni e i racconti di chi lo ha percorso possono essere un utile riferimento: niente di piu’. Perche’ poi quel sentiero devi farlo tu con le tue gambe. Le mie non sono lunghissime ma soffro meno il caldo di altre: suona banale ma anche questo fa di un persorso per una persona qualcosa di unico, irripetibile, inconfrontabile se non per pochi aspetti… E sulla strada che ho percorso stamattina , anche lo avessi avuto, il “Tomtom” non credo avesse aggiornato i lavori in corso, le deviazioni, gli incidenti. E anche fosse stato un marchingegno cosi’ aggiornato…Non so come spiegare… Pochi giorni fa ad un concerto: volevo filmare alcuni brani che mi piacevano molto. Ma mi sono accorta cosi’ facendo mi perdevo l’emozione del cuore che batte mentre guardo le espressioni del viso e i movimenti. Il cantare, il ballare. L’interagie con altri. Per qualcosa che magari avrei rivisto solo di sfuggita o mostrato non si sa come a qualcuno che magari non aveva il mio stesso interesse. Cosi’ ho spento “la cam” pensando qualcuno lo avrebbe fatto meglio di me…Si devono sempre fare delle valutazioni: a volte ha un senso, a volte no. Richiede intuito, sensibilita’, tempo, scelta di un si e a volte un no. Quei momenti se sono speciali restano comunque nei tuoi occhi, nei tuoi sensi… Ma certo a volte il piacere di mostrare e’ violento: ti fai possedere, esibisci, sei esibita, ti offri, dai indizi…Ti rendi preda possibile. Di desideri puri o desideri che possono diventare concreti. Un vecchio film con una donna che mi eccita da morire, Victoria Abril…: lei ha una telecamera collegata ad un occhio…Allora chissa’…Ma nemmeno li: ci sono momenti che ad istinto vanno guardati e basta e altri vissuti e basta altri entrambe le cose…Forse. Il mio uomo e’ il mio uomo anche perche’ sa capirmi. E leggermi. Perche’ siamo complementari. Desideri spasmodici complementari. Parti che funzionano bene nella loro specificita’ e incontrandosi creano l’esplosione. Se il vizio, la perversione, l’ossessione si incontrano e mescolano a volte diventano magia sublime e non restano oggetti sinistri in attesa di cadere. Acquistano il loro vero senso. Il mio uomo sa chiavarmi con la macchina fotografica. Io sono una troia che in quel modo fa impazzire perche’ davvero ci sono tutta e mi piace. Non ho limiti.Perche’ voglio essere chiavata. Da lui in quel momento e da chi mi guardera’. In modo convinto, reale. Sembra una ode eccessiva per lui ma davvero…Ci sento un vissuto, sento e’ IL modo di prendermi. Un modo costruito con desiderio covato, con sensibilita’. Con vita vissuta. Stando anche dall’altra parte dell’obiettivo, stando negli occhi e nel cuore di chi vedra’ il prodotto finale, negli occhi e nel cuore di me che mi sentiro’ guardata. Momenti diversi. Dolci, ironici, sensuali, estetici, puramente carnali. Il mio sentiero lo ho iniziato da poco e sembrera’ grossa: ma ci ho trovato molto amore. Sono quantitativa nella mia ricerca, per certi versi. Ma sento quando funziona e quando non funziona, capisco una differenza che un tempo… Confidenze. Rompono un muro. Cosi’ un qualcosa spesso descritto come triste, annoiato, recitato non lo e’ e d'altronde…C’e’ che essere viziosa, assatanata, eccitata, ossessionata spesso mi piace. Ma non lo siamo un po’ tutte? Ogni giorno ci profumiamo, si vestiamo poco ed esponiamo il meglio di noi, ammicchiamo, ci lasciamo prendere e spiare, lo cerchiamo… Cosi’ in rete: non e’ piu’ solo mercato maschile con donne a rimorchio. Se milioni di donne si fanno fotografare, filmare, esporre…Non ci eccitasse, gratificasse, appagasse… Almeno quattro, cinque compagne di studio all’universita’ giocano il mio gioco. Non intendo sul totale: sto pensando a amiche che con certezza so… Sto scrivendo. Ho le mutandine bagnate, la fica umida. Anzi: se lo dicessi a lui direbbe: “Non va bene…”. Sorrido e mi correggo. Ho la FIGA bagnata, ho una voglia di cazzo pazzesca, di uomini. FIGA e non FICA: piu’ brutale. Una parola va usata esattamente e senza remore in un certo momento e anche una sola lettera puo’ dare un battito di cuore in piu’. E togliere volgarita’ e’ ridicolo. Non so se dipende dal sapere stasera, dopo l’esame nel pomeriggio e non ostante tema la stanchezza del viaggio in treno e della tensione, della metereopatia di questo schizzofenico mese di ottobre duemilaeundici…Stasera abbiamo accettato un rilancio di un gioco di amici che mi hanno gia’ fatta sentire l’urlo del piacere…Vogliono una cameriere francese. Sono gia’ stata la loro segretaria. Sono uomini curati, cazzi enormi, montatori spietati… Sar’ comunque qualcosa che non sai come andra’, per fortuna non si parla di meccanica. Ma la sola attesa… Ripassare a poche ore dall’esame non servirebbe: vada come vada adesso sto qui. Sono gia’ a Trieste, sto in un appartamento piccolo, confortevole e vuoto vicino al mare, a Piazza Unita’. Relaxing, they say… Sto guardando la mia pagina su un sito porno, un sito di annunci. Dove ci sono centinaia di mie immagini, ci sono dei video, c’e’ l’interazione di persone che mi scrivono, cui rispondo…Surreale? A volte quanto mi piacerebbe chi mi conosce lo spesse, lo vedesse… Stamattina le cerco, le voglio. Godo nel sapere mi guardano a cosce aperte, alcuni censurata, pochi nel prive dove si veda il lampo dei miei occhi…Ed e’ come mi stessero chiavando, tutti. E’ brutale. E il tramite sono le mie dita. Non e’ un gioco compiuto in se anche se bellissimo: ne avessi l’occasione mi farei sbattere ora. Subito. Da tanti. Penso sempre al mio uomo, che lui ci sia. Certi lampi pero’…A volte la foia…Adesso vorrei uomini, che lui ci fosse o no. Tanto, legge anche lui per cui ci sarebbe comunque. E chissa’, lo ecciterebbe… Ma la bellezza di un gioco e’ anche l’attesa, l’incompiutezza, il soffrire e desiderare. Potrei settare la macchina in “autoscatto” e farla partire. E poi caricare quelle foto. Lo ho fatto piu’ di una volta. So per certi versi eccita molto. Vi eccita. Ma cerchero’ una banalissima foto che ho gia’ e vad bene per farvi leggere queste mie parole, che le rappresenti… Eccita il mio uomo: che io sia cosi’ puttana e vogliosa da avere bisogno di espormi verso chi mi guarda. Eccita chi guarda, magari dal suo posto di lavoro: sapere di una ragazza cosi’ eccitata da aprire le cosce, fotografarsi e masturbarsi mentre legge il “ritorno” di quella esposizione. Sorprendentemente spesso quegli scatti, che mi faccio da sola, sono molto piu’ brutali e hard di quelli che costruirebbe il mio uomo o qualcun altro. Pura foia incontrollata. Poco stile e classe…Dita in figa, in culo, cosce spalancate, faccia da troia. Due aspetti spesso mi fanno rinunciare. Il primo: il timore di non essere “creduta”. Troppe professioniste consapevoli si espongono in cam annoiate e per uno scopo. Non voglio essere scambiata per una di loro. Lo fanno anche bene esteticamente ma… Il secondo: non vengono bene al novanta per cento. Non in senso estetico, non servono a un concorso… Puoi immaginare come ti vogliono, cosa eccita. Ma in tal caso posi. Oppure non pensi. O immagini una cosa ma stai facendo altri movimenti che non rendono… L’obiettivo, in figa, me lo devono mettere altri. Violarmi, spiarmi, violentarmi, usarmi. Cogliere e offrire. In quel caso funziona. Lo vedo. Eccita anche me. Spesso rivedermi nei video….Nel fare sesso spesso vivo una specie di trance: non vedo e sento realmente. Rivedere…Da i brividi, come lo rifacessi in quel momento. Funziona di certo se e’ lui. Perche’ lui lo usa quel cazzo. Prima, dopo e durante avere usato l’altro. E perche’ sa cosa gli piace vedere e quindi cosa hanno bisogno e voglia di vedere e sentire gli altri. Esempio banale? In un video. Spezzoni di video, costruiti cosi’…Ma d'altronde non hanno fatto anche un film tramite i telefoni cellulari? E’ uno dei mezzi reali quotidiano per rubare immagini… Un video e’, forse, piu’ difficile. Sono spezzoni. Come il concerto di cui sopra: se filmi non vivi. Anche mi filmasse con altri il solo guardare dura poco, poi deve (per fortuna) fare. Ma negli spezzoni piu’ emozionali ad esempio mi fa parlare. Dire cosa sono, che servo solo a scopare, cosa voglio mi facciano. Ansimo, urlo, sudo, mi dicono cose, si sentono le pompate. Gli schiocchi delle sberle sul culo, le tette, il viso di cui a volte ho bisogno per non perdere ritmo e per caricarmi… Raramente si vedono le sborrate: ovvi motivi, li ognuno sta pensando ad altro e non puo’ staccare… Mi e i piace anche quando la fotocamera, compagna di giochi, sta li in mezzo. E la prendono e usano altri. Altri punti di vista, modi di vedere… Se filmo da sola un ditalino…O filmo o mi faccio. Devo essere vera. Se lo sono molti momenti sono statici. Se invece uno sa cogliere e mette assieme frammenti di quel gioco l’effetto e’ esplosivo… Sono qui. Scrivo quanto mi eccita vi masturbiate per me. Non penso sempre; o solo parzialmente. Ma voi siete infoiati che una bella ragazza di ventidue anni a poche ore da un esame universitario sia in una stanza, si sia sfilata con poca cura jeans , mutandine, calze e scarpe e si stia masturbando brutalmente guardando cazzi e godendo dal sapere in tanti guardano le sue foto a cosce aperte in rete…Nel “concreto” adesso non avrei anticorpi: ci starei con chiunque. Avrei un gran bisogno di mani e bocche e cazzi veri tra le mani, in bocca, in figa, in culo. Di sborra. Spesso lo stesso momento di “rottura” lo abbiamo nel quotidiano. Mentre siamo in un bar, mentre sono in attesa nella sala dell’esame, mentre cammino di fronte ai negozi, mentre parlo con persone. A volte la molla puo’ esser ebanale. Come uno guarda, cosa dice, come si muove… Spesso gli uomini non hanno la capacita’ di coglierlo, altre volte e’ casuale. La realta’ e’ che abbiamo imparato bene a barare e il sesso forte adesso e’ quello femminile e gli uomini sono impauriti. In caso contrario andrebbero a centro nove volte su dieci. Avendo quella sensibilita’ di capire, di leggere. Non dovrebbero nemmeno forzare, solo insistere appena… E non e’ una esagerazione: di certo in quel senso una donna non e’ meglio di un uomo: in una giornata ha tanti momenti di rottura che se…D'altronde e’ eccitante anche spesso qualcuno non ti sgami, altrimenti sarebbe troppo scontato… Io sono una di quelle donne, delle tante; quotidiane, che vi vivono accanto. Che prova un piacere sfrenato nell’essere su certe pagine di internet a disposizione… Io ho scelto un sito con la parola “Offerta” e con la parola “Moglie”. Perche’ per me era provocatorio, diretto, volutamente. Senza nomi stilizzati e accattivanti. Solo scegliere quel luogo e sito ti fa sentire in un certo modo. Puttana, viziosa. E una donna spesso ha un gran bisogno di sentirsi cosi’. Vi spiego il mio perche’. Su altri siti le mie immagini e parole non sono le stesse. E anche il mio stupore se poi sento non tante delle donne presenti sono attive sul sito delegando il loro uomo e lasciandogli il piacere del gioco senza prenderselo… Io credo quando posi per certe foto sai non saranno per l’album di famiglia ne resteranno per te e lui. Dal primo istante l’obiettivo sono tutti i cazzi di chi guardera’ e potresti o vorresti o hai desiderato in passato farti. Dedicandoci un sacco di energie e ditalini. Cosi’…C’e’ chi prova piacere a guardare. E la componente del piacere di chi guarda chi guarda. E in un gioco di specchi: il piacere di chi guarda chi guarda chi guarda; perche’ a molti di voi da foia sapere o vedermi masturbare di fronte a questo portatile impazzita di voglia di cazzo e di eccitazione nel sentirmi, volontariamente, esposta. Spesso immagino, spesso penso. Nei miei movimenti quotidiani, in giro, al lavoro, con amici. Noti dettagli, senti se crei tensione. Guardi i volti, le mani, i cazzi sotto i pantaloni. Altre donne che ci stanno giocando, le riconosci le puttane….Da luogo comune: quelle cosiddette impeccabili, le mamme, sorelle, amiche, mogli, colleghe di lavoro o di studio come te. Quello, per me come per molti, credo faccia la differenza. Sia attore o spettatore. O entrambe le cose. Non donne lontane galassie da te… Anche loro, noi, siamo un tramite. Se vedi una splendida sconosciuta in rete…Spesso cerchi somiglianze anche senza pensarci. “… (…) Vivere almeno una volta sospinti dal vento…(…) E piu’ lontano vai, sempre meno conosci…” Alice-Visioni L’immaginario collega, vola: sarebbero le stesse pose, le stesse parole e immagini proiettate su donne che sono a un passo. Come per me le parole e cazzi di mille sconosciuti sono eccitanti in se ma spesso proiezioni dei cazzi e pensieri di chi mi sta vicino e che per mille motivi anche banali non potro’ mai avere. O non ho ancora mai avuto. E si. Vorrei spiare mentre vi menate i cazzi per me. Dove siete, che espressione avete, filmare i pensieri. Ma non quelli “carini”… Perche’ a volte si, si capisce perfettamente da uno sguardo. Quello mal celato. O quello ben celato dietro modi gentili o seminascosto. E a volte i complimenti ed apprezzamenti sono pure diretti ma mai abbastanza. Una voglia, pazzesca. Di spiare. Perche’ spiare mi farebbe cogliere quello che il normale correlarsi con gli ovvi compromessi non permette di dire e fare. Certo e’ gratificante sapere di suscitare desideri e di piacere. Ma a volte non basta. A me interessano gli istinti carnali che suscito a volte. Gratifica sentirti un bell’oggetto donna ma… Perche’ certo….Sapere i tuoi occhi seducono, che hai un sorriso ammaliante, un bel seno, culo, gambe, voce…Stile. Ma altre volte: vorrei le parole piu’ brutali. Sapere cosa vorrebbero farmi espresso in termini volgari e diretti. Manderei un inviato speciale con un registratorino o una “cam” nascosta perche’ mi riporti quelle parole, sguardi, momenti. Sono certa di me dicono delle gran porcherie. E pagherei non so cosa per spiare i discorsi che fanno certi omini tra loro parlando di me. Credo potrei godere senza nemmeno toccarmi starei malissimo di voglia e piacere, appagata. Caffe’… *** Credo vi ecciterebbe: e’ un monolocale o quasi, ci sono un cucinino e un bagno separati. E rientrando…L’odore di figa e cosce sudate e’ forte, molto forte. Quanto vorrei lo sentiste. O vedeste il mio viso e capelli spettinati…Come mi avete ridotta stamattina, in che condizioni. Tra poco mi sistemero’, e usciro’ e saro’ impeccabile, oggi nemmeno troppo vistosa. Compensero’ stasera… Ma adesso sono qui e sono sfigurata dalla foia e non smettero’ prima di avere goduto ancora. E la brava studentessa che vedranno in giro tra poco e’ la stessa ragazza che, ora e qui e’ sudata e si sta mettendo le dita in figa e in culo guardando cazzi. La stessa ragazza che in rete sta esposta in foto glamour e scintillanti, in foto volgarmente a cosce aperte, in foto dove uomini e donne se la fanno; esposte a mille occhi. E chissa’, molti di quelli che incrocero’ per strada…Qualcuno di voi… Vorrei essere li, adesso. E credetemi, avrei una voglia , pazzesca, di guardarvi masturbare e toccarvi; di sentire odore di cazzo, di seghe, di sborra, sapendo e’ per me. Che aveste un desiderio violento di spaccarmi in due. Vedervi masturbare, vedere dove siete. In un ufficio, a un passo da vostra moglie ignara a casa o completamente nudi in un appartamento da single. Le espressioni del viso, le contrazioni, le vene in rilievo, l’ansimare e grugnire. I pantaloni alle caviglie, il corpo sudato. I muscoli delle gambe tesi, forti, nhhhh…Dio che voglia di accarezzare, baciare , leccare quei muscoli tesi, quelle gambe. Di leccare gli inguini mentre vi menate i cazzi per me. Di strusciarvi la figa bagnata implorandovi di non smettere. Guardarvi in faccia mentre proseguite frenetici e potervi accarezzare e baciare il petto, laddome, nnnnnnnh…Appoggiarci le mie grosse tette bollenti e sudate contro…Passarvele sulla faccia, leccarvela come un gatto… No, non mi direste che sono bella adesso. Direste sono una cagna negra da monta, che puzzo di troia, che sono un attrezzo per cazzi. Non che sembro una bambina, che ho il sorriso dolce, che sono splendida. E Dio, che voglia, viscerale, di prendermi quelle sborrate addosso. Tutte. In faccia, guardandovi. Sulle tette, sulle gambe, sui vestiti. Spalmarmi, leccarla dalle dita mentre finite un orgasmo convulsivo inarcandovi. Questo vorrei ora. E dopo uscire con il vostro odore addosso. Stasera avro’ i cazzi che voglio. Cazzi duri, enormi, maschi vogliosi. Ma adesso, ora, e’ questo che mi ossessiona e penso. Siete voi a farmi sentire cosi’. Tra pochi minuti andro’: dovro’ dimostrare la mia preparazione professionale. Ma ora… Ora mi sento solo una troia. Non mi interessa essere pensata diversamente. Questo so fare, questo voglio e non mi interessa altro. Per la donna per bene ci sara’ spazio tra mezz’ora: quella di spazio ne ha sempre in troppo… Sto male. Ho voglia di cazzo. Di tanti cazzi… 5615 0 12 years ago