mirkok
, 32 y.o.
Male
Pavia, Italy
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- 1 month ago sottomessa... Sono Sandra, 55enne moglie e madre fedele...Da qualche anno, complice la crisi economica, mi sono vista costretta a lasciare le comodità di una vita da casalinga per aiutare mio marito a sostenere le varie spese.. casa, auto, assicurazioni, università di mio figlio etc...Da circa 1 anno lavoro come procacciatrice di contratti assicurativi, il mio compito è quello di andare in giro per la città alla ricerca di clienti, un tipo di lavoro che ho sempre odiato e ora mi ricordo quante volte ho chiuso in faccia la porta a venditori come sono io in questo momentoQuel giorno ero finita per caso in una zona della città che non conoscevo bene, vestita come da regolamento: gonna non troppo corta, calze velate, camicetta, tacco non troppo alto, la borsa 24ore data in dotazione dell'azienda.Ad un certo punto mi resi conto che stavo vagando senza meta in quel quartiere squallido e mal tenuto.Quando decisi di ritornare sui miei passi mi ritrovai faccia a faccia con uno zingaro, persone che ho sempre temuto e ripudiato."bella signora, che ci fa tutta sola in questo posto?"io rispondo seccata " sto tornando verso l'ufficio, qui vicino c'è un mio collega che mi attende"" non dire bugie bella signora, è circa un ora che ti segue e sei tutta sola soletta"Lo guardai e iniziai a studiarlo profondamente, maturo sui 60 anni, sporco e mal tenuto, emanava un odore nauseabondo , imponente alto e grasso...con disgusto gli dissi "bene adesso devo andare, addio"lui si mise davanti a me e in modo deciso mi disse "e no signora, tu adesso resti qui..."iniziai ad avere paura e la prima cosa che mi venne in mente di dire fu "non ho soldi mi lasci andare""e chi ah detto che voglio soldi da te, hai di certo cose più preziose dei soldi!""non uso collane o altro, l'unica cosa che ho è la fede matrimoniale" gli mostrai il collo e i polsi"bella signora non hai capito..."non fece in tempo a finire la frase che iniziai a correre e voltai strada e mi ritrovai in un vicolo cieco. Stretto, buio e malodorante"bella signora adesso parliamo con calma.." si avvicinò e mi costrinse contro il muro"mi lasci andare o urlo" intimai"urla pure qui non ti sente nessuno" si avvicinò ancora e ora il suo corpo bloccavi il mio contro il murosentivo il suo pene duro contro di me, le sue mani si posarono sui miei glutei e piano piano iniziarono a tirare su la gonnaio ero terrorizzata, ansimavo dalla paura ma ero come bloccata"bella signora vedi che ti piace farti toccare..." mi disse ridendosentivo il suo odore acre, le sue mani che mi palavano, il suo membro che spingeva verso il mio ventre..."ora bella signora mi darai una cosa preziosa... inginocchiati.."io feci cenno di no, e gli dissi, anzi implorai "mi lasci andare le darò tutti i soldi che vuole""non voglio soldi da te Sandra, lo sai cosa voglio"ma come faceva a sapere il mio nome? non aveva preso i miei documenti non avevo detto il mio nome..."come fa a sapere come mi chiamo?""so molte cose di te... ma non sono qui per parlare, adesso inginocchiati e apri la bocca o finisce male"ero terrorizzata e ubbidii. mi inginocchiai, il mio viso davanti alla sua patta dei pantaloni, lui aprì la zip e con mio estremo stupore tirò fuori dai pantaloni un cazzo enorme..."apri la bocca Sandra" il suo pene puzzava, io ero disgustata ma non so per quale motivo aprii la bocca, lui si avvicinò e infilò parte del suo glande nella mia bocca... era esageratamente grosso"ora succhia Sandra" ero impaurita, pensavo che se conosceva il mio nome avrebbe potuto creare problemi alla mia famiglia al mio lavoro... così iniziai a succhiarelui gemeva, godeva, grugniva... "sei una grandissima pompinara Sandra..."ad un certo punto mi resi conto che li sotto ero bagnata.... e mi vergognai di me stessa, come potevo in una situazione del genere provare piacere?continuai a succhiare... e poi una mia mano finì tra le mie cosce...lui se ne accorse e mi disse "ti sditalini la fica sandra? hai visto che ti piace? lo sapevo"io senza levare il cazzo dalla bocca feci cenno di no... "no cosa? non ti piace?" feci cenno di si... "e allora cosa NO? se ti piace?levai il cazzo dalla bocca lo guardai dritto negli occhi e gli dissi "non mi sto facendo un ditalino" e lui "a no e allora cosa fa quella mano?""sapendo cosa vorrai da me, mi sto allargando il culo, è da molto che non lo faccio"lui divenne tutto rosso e mi disse "Sandra sei una troia, e pensare che mi sarei accontentato di una pompa, ma a questo punto dovrò romperti il culo"mi fece alzare, e mi butto a terra su un materasso abbandonato, rimasi con il sedere all'aria... il perizoma che io stessa avevo scostato per facilitare il suo ingresso.Si avvicinò, e me lo mise in culo con un solo gesto, tutto fino alla palle...Ero impietrita, godevo come non avevo goduto mai senza proferire parola...Non so dire per quanto tempo mi fece il culo, forse un minuto, forse un ora... so solo che godevo e squirtavo dalla fica...Ad un certo punto sentii la sua crema calda nelle mie viscere... doveva essere veramente molta...lui finendo di grugnire come un porco, uscì da dentro me, si rimise il pene nei pantaloni e mi disse "questo è territori mio, se vieni qui di nuovo sai cosa ti spetta"e senza dire nulla si allontanò... poi si voltò un ultima volta dicendomi... "salutami Marco quando torni a casa..."Di nuovo il terrore..."salutami Marco" mio figlio? ma perchè? era una specie di ricatto? non capivo...mi ricomposi, mi incamminai verso casa e sentito la sua sborra uscire da dentro di me...arrivata a casa mi buttai sotto la doccia, mi lavai più volte come a voler levare la mia pelle debole. Ma nel frattempo mi masturbavo come non mai, davanti e dietro...il giorno dopo mi preparai di nuovo per uscire, solita tenuta da regolamento, presi la borsa, mi avvicinai all'uscita e salutai... "vado al lavoro""ciao mamma, torni nel quartiere di ieri?" non sapevo cosa dire... "si, ci sono diversi clienti interessanti"lui mi guardò sorridendo "divertiti allora e salutamelo..."Spero che questo racconto non offenda la sensibilità di nessuno, mi piacerebbe ricevere commenti e consiglibuona lettura 8504 2 7 years ago
- 1 month ago incontro... versione di lui... storia a quattro mani, versione di lui.. Non ricordo bene che giorno fosse, se martedì o mercoledì, ma sicuramente un giorno lavorativo. Lucilla mi aveva chiamato qualche giorno prima per avere una valutazione su un piccolo immobile situato nel verde delle colline genovesi. Visto la calda giornata decisi di prendere lo scooter, un paio di calzoni di cotone e una camicia di lino leggera. Appena arrivai sul posto vidi la sua macchina, parcheggiai e la cercai con il cuore in gola e sentivo un nodo allo stomaco… una sensazione quasi adolescenziale.. Lucilla mi era sempre piaciuta ma per un motivo o per l’altro non avevamo mai avuto occasione di stare veramente da soli, a parte qualche scambio di telefonate o messaggi. Girai intorno alla casa e la trovai con in una mano un metro, nell’altra una matita e un blocco notes. A stento riusciva a tenere tutto in bilico scrivendo. Indossava una gonna leggera, chiara e semi trasparente e sopra una camicetta di cotone. Tutto lasciava trasparire le sue forme tonde e sinuose. Mi avvicinai da lontano ci scambiammo un ciao… e appena la raggiunsi azzardai un bacio sulla guancia… il suo profumo mi inebriò i sensi… dolce e delicato, come l’aria primaverile piena di odori e sapori della natura. Iniziammo il sopralluogo dell’immobile e confesso che non ricordo una parola di quello che mi diceva, ero troppo concentrato nel guardarla, studiarla, cercare di capirla… e troppo distratto da quello che i suoi vestiti lasciavano immaginare… ad un tratto non so come e nemmeno per volontà di chi ma ci trovammo legati in un abbraccio sinuoso e pieno di baci esploratori… le sue guance, il suo collo, le sue morbide labbra, la sua lingua vellutata e carnosa… Presi coraggio e iniziai ad accarezzare il suo corpo, lei di certo poteva sentire la mia eccitazione che non nascondevo cercando di strusciare il mio corpo contro il suo… le mie mani alzarono la sua gonna.. une pelle morbida, calda e tonica… capii dal suo ansimare che la sua voglia era pari alla mia e sentii il suo corpo muoversi e il suo desiderio di offrirmi le sue parti più intime. Con la mano dolcemente ma in modo deciso scostati il suo intimo, un’ondata di piacere e erotica passione mi scosse il corpo quando sentii l’umidità e il calore del suo nido … Mi azzardai ad entrare dentro di lei con un dito e lei mi regalo la chiave del suo più intimo segreto. L’umidità presto si convertì in bagnato… e così mi abbassai e iniziai a baciare le sue cosce, lei aprì le gambe per lasciare libero accesso al suo corpo, un nettare salato ma estremamente dolce, la mia lingua iniziò ad esplorare la sua vagina, alternando dita, lingua, labbra che succhiavano vogliosamente il suo clitoride… 1665 0 7 years ago
- 1 month ago storia a 4 mani... versione di lei la stessa storia scritta da lei e da lui...questa la versione di lei...Giornata calda, ma ventilata.. Per lavoro era previsto un sopralluogo presso un rustico abbandonato sulle alture, ma comunque accessibile con l’auto. Lei aveva deciso di recarsici da sola, ma lo aveva accennato al suo amico dove e quando sarebbe andata. Arrivata sul posto comincia a guardare e fare fotografie, prima all’esterno e poi dentro al rustico dove si trovava di tutto: dalla tana del tasso ai mobili vecchi lasciati li. Ma dopo circa 20’ sente un rumore di un’auto.. era lui che l’aveva raggiunta. Lei gli va incontro sorridente, si salutano abbracciandosi e si chiedono reciprocamente “come stai?” Subito dopo cominciano a girare insieme intorno al rustico … lei illustra la situazione … lui la prende un po’ in giro e il gioco è intrigante. Finita la perlustrazione all’esterno lei decide di portare il suo amico dentro per mostrargli le stanze.. così fecero.. visitano due stanzette e l’ingresso, ma quando arrivano nella cucina il silenzio li avvolge .. si sente solo il rumore del vento che pass attraverso le finestre. In quel momento si guardano negli occhi e subito un brivido caldo li attraversa entrambi per fermarsi poi impetuoso nei loro ventri ormai vibranti di desiderio. Si avvicinano l’uno di fronte all’altro, le mani si cercano per poi lasciarsi e riprendersi tra un abbraccio e una carezza. Abbracciandosi i corpi si sfiorano, si avvicinano e si uniscono così che entrambi avvertono i loro cuori palpitare e i loro respiri farsi più forti. Così, in questo modo, non appena i visi sono a contatto, cominciano a baciarsi .. prima sulle guance, per poi arrivare alla bocca dell’altro e con le labbra baciarsi sempre più impetuosamente. I corpi si fanno leggeri, le mani avvolgono l’altro tra una carezza sul corpo e il trattenere a due mani il viso volendolo baciare ora con così tanto desiderio. Desiderio che aumenta senza ritegno man mano i baci continuano e si fanno più voluttuosi e destano voglie e fremiti profondi e profondamente carnali. E così, baciando le labbra, sfiorando le guance l’uno contro l’altro come per farsi le fusa, e scendendo piano piano sul collo baciandolo con le labbra aperte ed assaggiandolo con la lingua che provoca brividi e sensazioni uniche, non resistono e cercano ciò di cui siamo fatti .. la carne. Le carezze si fanno più profonde e si spostano sui loro corpi. Lui le tocca la schiena e con le mani scende lungo i fianchi per arrivare a prenderle le natiche, mentre lei porta le sue mani sul petto di lui e comincia a scoprirlo. L’eccitazione è salita .. lui non può accontentarsi di toccarla così come è e .. non resiste. Le sue mani cominciano a raccogliere le stoffe dell’abito di lei per alzarle la gonna ed arrivare alle sue natiche rotonde, morbide e lisce. Lei, avvolta dal desiderio, d’istinto sporge il suo fondoschiena verso l’esterno per offrire a lui, che le sta di fronte, la sua parte più intima. Lui capisce e da dietro fa scivolare una mano all’interno della brasiliana per arrivare lì .. dove voleva. Le sue mani trovano ciò che cercavano e il suo corpo si inonda di piacere nel sentire le labbra turgide e bagnate che prima sfiora e accarezza e che poi preme con più forza dando sempre più piacere alla sua amica che sospira. E sentendola così fa scivolare un dito dentro di lei… un nido caldo che si contrae voluttuosamente.. Lei, nel frattempo, ascoltando col corpo il piacere che il suo amico le stava regalando, a sua volta, non resiste e cerca con desiderio le sue parti più nascoste e virili. Prima accarezza il petto, sbottona i calzoni abbassandoli solo quanto basta, arriva al ventre con entrambe le due mani premendolo più volte per poi farle scivolare più in basso …. All’inizio le due mani tengono e premono il membro di lui come per accoglierlo. Poi le mani si distaccano e si muovono in sintonia: una accarezza i suoi testicoli e l’altra sfiora il suo pene prima con le dita con le quali avverte le sue contrazioni pulsanti e impetuose che fanno aumentare l’erezione e lei prova piacere nel sentire in questo modo l’eccitazione del suo amico. I suoi occhi si abbassano per qualche istante per osservare e per godere poi rialza lo sguardo e lo incrocia con quello del suo amico che sorpreso la bacia continuando a toccarla …. 1810 1 7 years ago
- 1 month ago un debito che le cambiò la vita avere 50 anni e non sentirli.. ho sempre pensato di essere una donna normale, quasi casa e chiesa o meglio casa e lavoro!sono la proprietaria di un piccolo bar nella periferia di una città del nord italia. Sposata da 30 anni un figlio di 24, orari di lavoro massacranti ma che non mi pesano visto che il mio lavoro mi appassiona. Mi è sempre piaciuto conoscere nuova gente, stare al contatto con il pubblico, cercare di fare al meglio il mio lavoro e accontentare i miei clienti.Ma un giorno di qualche mese fa la mia situazione è cambiata...Complice la crisi economica e l'apertura di alcuni nuovi locali di tendenza nella zona del mio bar, mi sono ritrovata in crisi, per la prima volta in quasi 30 anni di lavoro ero nella posizione di non riuscire a pagare i fornitori, non riuscire a pagare le tasse, non riuscire a tirarmi fuori da una situazione vertiginosa. il poco che incassavo lo usavo per comprare i prodotti per il bar e le tasse e i fornitori mi stavano con il fiato sul collo.Così a 50 anni ero sull'orlo del fallimento. A mio marito e mio figlio non ho mai detto nulla e mai chiesto aiuto, ho sempre pensato che l'unica responsabile della mia situazione fossi io e solo io avevo l'obbligo di uscirne.Ricordo ancora oggi il giorno preciso della mia svolta. Il 15 ottobre, i clienti scarseggiavano, la crisi incalzava e io ero davvero preoccupata, come se non bastasse quel giorno si ruppe un pezzo fondamentale per il funzionamento della macchina del caffè così fui costretta a chiamare l'assistenza.Nella speranza che venisse il solito ragazzo giovane della ditta di assistenza con il quale avevo instaurato un rapporto di amicizia e spesso non comunicava alla ditta i lavori che faceva alla macchina del caffè, decisi di vestirmi un po provocante, nella speranza che lui non fosse indifferente al mio fascino.Non mi sono mai considerata una bella donna, di certo abbastanza piacente, ammetto che molti miei clienti in diverse occasioni mi hanno fatto il filo, ma non mi ero mai trovata nella condizione di provocare nessun mio cliente o fornitore.Quella volta invece decisi di mettermi una gonna a tubino piuttosto stretta, una camicetta abbastanza scollata, scarpe con un po di tacco e un intimo vedo non vedo per provocare il tecnico. Nel complesso devo dire che facevo la mia bella figura, una bella cinquantenne, mora, con le rotondità al posto giusto, specialmente come molti mi hanno sempre detto un bel sedere tondo e sodo... forse per via delle molte ore passate in piedi dietro al bancone del bar.Sfortuna vuole che quel giorno l'amico tecnico della ditta di manutenzione era a casa per malattia e si presento Antonio, uno dei soci dell'azienda.Antonio era un uomo brizzolato di circa 60 anni, alto, con un fisico robusto e portentoso che lasciava immaginare un passato da atleta. Lo avevo sempre e solo visto in ufficio per parlare di contratti, fatture, forniture e quant'altro, ma mai al di fuori della sede aziendale.Quelle sera al contrario della solita mise da perfetto gentiluomo era vestito con un paio di jeans decisamente mal conci e una felpa piena di chiazze di caffè, grasso e quant'altro... la classica tenuta da lavoro.Fisicamente a vederlo così era tutt'altro che affascinante, molta pancia, sedere inesistente, barba incolta, sembrava di avere di fronte l'alter ego della persona distinta e per bene che avevo sempre conosciuto... e io in perfette condizioni, pronta ad ammaliare ogni uomo.Verso le 21, una volta che anche l'ultimo cliente fu andato via, Antonio iniziò a lavorare sulla macchina del caffè.Nel mentre io mi stavo occupando di pulire i pavimenti, i tavolini, la bottigliera e quant'altroNel mio locale ci sono degli specchi antichi e molto grandi che permettono di vedere ogni angolo del bar senza troppa fatica, un po per avere più luce nel locale un po per controllare meglio i clienti.Mentre lavavo mi sentivo gli occhi di lui addosso, ogni volta che mi giravo però o che controllavo gli specchi lui era intendo a smontare la macchina.Sentivo una sorta di tensione, lui una persona sempre molto loquace, forse anche troppo, e invece quella sera sempre in silenzio e si poteva sentire il suo disagio.Ad un certo punto mi chiese "Anna per cortesia potrebbe venire qui a tenermi questo pezzo mentre cerco di smontare la scheda elettronica?"Mi avvicinai, sentivo il suo odore forte e acre, un misto di sudore e odore di uomo.La tensione tra di noi si sentiva sempre di più, lui, alto, massiccio e io minuta e delicata, mi sovrastava fisicamente.Passarono alcuni minuti in cui lui era impegnato nel suo lavoro, fino a quando mi disse... "cara Anna qui è un problema grosso, dobbiamo sostituire la scheda elettronica e francamente non so se valga la pena fare questo lavoro! " " mi viene a costare molto?" "il problema non è quanto possa costare questo lavoro, il problema sono i lavori arretrati non ancora saldati, e francamente mi sono rotto di aspettare che lei saldi i debiti!" il suo modo di rivolgersi a me era mutato. Si sentiva la sua rabbia. " ma Antonio sono anni che ci conosciamo, non potrebbe per una volta chiudere un occhi?" "ormai gli occhi li ho chiusi entrambi da troppo tempo e sono stanco di aspettare lei e i suoi comodi e rimetterci in tempo e denaro"Sapevo di essere completamente in torto ma cosa potevo fare? mi giocai la mia ultima carta " ma ci sarà pur un modo di trovare un accordo!"il suo modo di parlarmi modificò radicalmente... sentivo la sua rabbia ed eccitazione montare."un accordo si può trovare di sicuro, ma tutto dipenda da cosa è disposta a dare in cambio... o fare in cambio!""non lo so, mi dica lei, potrei farle un assegno postdatato, oppure una cambiale, mi dica lei""io pensavo a tutt'altro a dire il vero... ma non vorrei essere troppo diretto, non vorrei offenderla!""Antonio siamo entrambi maggiorenni e vaccinati, non credo di potermi offendere mi dica pure"lui mi disse una frase a brucia pelo che quasi mi gelò il sangue ma allo stesso tempo mi fece bruciare dentro..."Una scopata, ci facciamo una scopata ora e io annullo il debito e metto a posto la macchina senza fatturare nulla!"volevo insultarlo, mai nessuno mi aveva umiliata a tal modo... ma sentii la mia eccitazione crescere, non avevo mai tradito mio marito, forse a volte ci avevo pensato, a volte qualche sbandata per qualche cliente la avevo presa, mi piaceva sentirmi desiderata, giocare con le parole e le emozioni, ma mai e poi mai mi sarei concessa..."Antonio non so che dirle, io non saprei proprio, sono senza parole!""non devi parlare, con quella bocca devi fare tutto fuorchè parlare!"si avvicinò, mi prese, pensavo volesse abbracciarmi, invece le sue mani finirono subito sui miei glutei, sentivo le sue forti mani su di me le sue grandi dita che strizzavano i miei glutei... si appoggiò a me e sentii il suo pene spingere verso il mio ventre...ero eccitata ma immobilizzata... lui nel frattempo riuscì ad aprire la lampo e tirò fuori il suo membro, mi prese la mano, la porto verso il suo pene... lo strinsi, era grosso, duro, mi ritrovai a pensare che era molto più grosso di quello di mio marito... ero tutto un fremito e un bollore... ero bagnata!"ora inginocchiati e succhiami il cazzo!"quelle parole... non ero abituata a essere trattata così, non ero mai stata un amante delle parole forti ne tanto meno dei modi rudi...ma ero eccitatissimami inginocchiai, mi ritrovai di fronte al suo pene, aprii la bocca e tirai fuori la lingua, inizia a leccarlo tenendolo in mano e masturbandolo. aveva un gusto diverso! ero abituata al sapore di mio marito ma non avrei mai immaginato di poter assaporare un gusto diverso...lo presi in bocca a fatica, era grosso, largo e decisamente lungo...mi ritrovai a fare ciò che mai avevo immaginato avrei potuto fare, a volte forse sognato, ma mai cercato in realtà, tradire mio marito.La sua mano era sulla mia testa e accompagnava il movimento del mio vorticoso succhiare, faceva in modo che tutto il suo membro entrasse nella mia bocca fino quasi a soffocarmi.La cosa mi piaceva a dismisura... ero bagnata come non mai, non so nemmeno come mi ritrovai ad avere una mia mano in mezzo alle mie gambe, e due dita che mi masturbavano... le mie dita..."cazzo come sei brava a succhiare il cazzo, l'avessi saputo prima mi sarei offerto molti anni fa!"Lui iniziava ad avere un atteggiamento sempre più rude, sempre più volgare....e io avevo voglia del suo pene dentro di me, lo volevo sentire nella sua completezzami alzai, alzai la gonna, mi misi con le mani sul bancone del bar... era gelido, le mani appoggiate sull'acciaio freddo mi fecero tremare.Lui si avvicinò, appoggiò il suo pene contro la parete delle mie labbra, sentivo la sua grandezza... sentivo il suo calore!E senza dirmi nulla, spinse tutta la sua grandezza dentro di me... sobbalzai, le sue dimensioni erano decisamente abnormi per le mie abitudini...Si faceva sempre più largo spingendo e imprecando contro di me... "Troia come sei bagnata... sei proprio una vacca, lo sapevo che ti sarebbe piaciuto!"Io non parlavo, non reagivo, non sapevo che dire, non sapevo che fare... ma godevo, godevo come non mai!Il suo movimento diventava sempre più impetuoso e veloce, e io ero in balia dell'eccitazione e della foga..."Cazzo sto per venire..." e uscì da dentro di me.. io ero vogliosa di sentire il suo seme dentro di me, ma lui si spostò..."Non voglio venire subito, voglio godermi il tuo corpo.."Si inginocchiò e da dietro iniziò a leccare il mio sesso, sentivo la sua lingua e le sue dita che erano dentro di me. sentivo la sua bocca che succhiava il mio clitoride... venni, venni come non mai prima... sentivo il mio godere schizzare fuori di me.Lui continuava a succhiarmi leccarmi masturbarmi, e la sua attenzione si trasferì verso il mio buco posteriore, intonso e sempre considerato un vero tabù fino ad allora...Infilò un dito dentro, sobbalzai dal dolore misto al piacere... si alzò.. Dallo specchio lo vidi mettersi delle dita in bocca e poi portò della saliva sulla punta del suo pene... sapevo cosa voleva fare, volevo fermarlo, ma dalla mia bocca non uscivano parole e i miei gesti non lasciavano capire che non volevo... Lui avvicinò il suo pene, lo appoggiò e mi disse " Adesso con questo paghi il tuo debito!"Volevo fermarlo, ma non riuscivo a controllare le mie passioni e le mie paure.Lo sentivo spingere, dallo specchio vedevo la sua faccia, non saprei definirla... infuriata forse, voglioso di certo.Le sue mani si posarono sui miei glutei, la punta del suo pene era ormai dentro di me, sentivo dolore ma volevo prenderlo tutto dentro di me, volevo trasgredire.Piano piano la su asta entrò nelle mie viscere, godevo, gridavo dal dolore e urlavo da piacere...I suoi movimenti diventavano sempre più veloci e decisi."che troia rotta in culo che sei.." mi insultava, mi scopava, mi umiliava... e io godevoe per la prima volta nella mia vita iniziai a dire parole che non avrei mai detto"inculami porco, inculami fammi godere come una troia!lui continuava a spingere, il suo respiro affannoso, la sua violenza dentro di me..."Puttana, paga il tuo debito con il culo, ti sfondo come una troia...!Continuava ad entrare ed uscire dentro di me, e io lo accoglievo con tutta me stessa...Godevo, pensavo a quanto diversa da pochi minuti prima ero diventata... Mi sentivo una donna di malaffare e questo mi faceva godere ancora di più.Pensavo a mio marito, "cornuto, sei un cornuto e te lo meriti... non mi hai mai trattato da vera donna e ora il primo uomo che capita mi fa godere come non mai... che piacere farmi inculare!"Antonio continuò ad entrare ed uscire dal mio di dietro per circa 10 minuti, lunghissimi e intensi.... poi sentii la sua cappella gonfiarsi i suoi movimenti diventare più veloci i suoi colpi più forti... "cazzo mi fai male, fermati!" ma lui continuava con il suo impeto, godevo come una cagna... mi sentivo usata e abusata e ne godevo.Alla fine sentii un ondata di sperma caldo entrare dentro di me... a quel punto urlai dal piacere, non sono sicura di cosa urlai ma credo "siii sborrami in culo sono la tua troia!"Lui tirò fuori il suo membro da dentro il mio ano, mi ordinò di girarmi, mi fece inginocchiare e mi ordinò di prenderlo in bocca...Lo succhiai avidamente, sentii il gusto del suo sperma che era ancora rimasto in lui riempire i le mie papille gustative...Si ricompose, alzò i calzoni, si sistemò la felpa e mi disse... "Lavoro finito... se ha bisogno di altri interventi mi faccia sapere!"Senza dire nulla prese la borsa degli attrezzi e uscì senza nemmeno un saluti, senza un bacio senza una parola d'amore...E io? Io rimasi qualche minuto sfinita... con la gonna ancora tirata sopra i miei glutei, nella foga mi resi conto che mi aveva strappato il perizoma, sentivo il suo sperma che colava fuori da me... e feci una cosa che poi mi fede ridere... passai due dita in mezzo alle mie cosce e poi assaporai il cocktail di sperma e del mio orgasmo... buonissimo e poi mi misi a ridere e mi dissi da sola ad alta voce... "che troia che sono!" 6901 0 7 years ago