Malte60
, 44/43 y.o.
Couple
Modena, Italy
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- 12 years ago Il nostro primo scambio (III) Sdraiati esausti uno accanto all’altra si sentivano ancora rumori inequivocabili dalla camera da letto: Luigi si stava ancora sbattendo per bene mia moglie e la faceva godere da troia, come lei merita. Giada ascoltava divertita e ancora eccitata, avevo i suoi lunghi capelli sul volto e mi passava la mano su corpo in una carezza molto dolce dopo l’irruenza della nostra scopata. Già mentre l’avevo leccata e passato la mia lingua dalle belle labbra carnose della sua figa alla rosetta invitante del suo culetto, avevo pensato che alla fine avrei lasciato il mio sperma proprio lì, che al culmine del godimento le avrei preso il culo. Ci eravamo lasciati andare a un lunghissimo 69. Avevo il suo culo e la sua figa sulla mia faccia e succhiandole accuratamente le labbra e il clitoridino impertinente, penetrandole la fighetta infradiciata con la lingua, non avevo trascurato affatto il buchetto del suo culo. La mia lingua vi ritornava di tanto in tanto e le mie dita, prima una, poi due e tre, lo avevano allargato quel tanto che bastava per fare strada alla mia cappella bella turgida. Si girò dopo lungo godimento per farsi penetrare nella figa cavalcandomi. Aveva cominciato con colpi lenti poi diventati sempre più forti quando oltre al cazzo nella figa le mie dita le avevano riempito tutto il buco del culo. L’avevo poi inculala prendendola da dietro e dopo una infinità di colpi che l’avevano fatto ululare di dolore e piacere avevo fatto esplodere una potente eiaculazione. Fu quando non si avvertì più nessun rumore che ricominciò a occuparsi del mio uccello ancora floscio. Passava un po’ con la lingua dolcemente sulla sacca dei coglioni, poi succhiava un po’ con dolce avidità la cappella, passava la lingua sui bordi del prepuzio fin su al canale dell’uretra penetrandola con la punta della lingua come se fosse una fighetta. In breve il mio uccello si era indurito di nuovo. “Ora andiamo, voglio vedere come lo metti nel secondo canale di tua moglie†disse poi. Già sulla porta ci si presentò il culo ben esposto di Vanna: piegata su Luigi si stava occupando del suo uccello con grande fervore e piacere. Giada mi accompagnò vicino a lei e fu proprio lei che prendendo in mano il mio cazzo lo indirizzò con decisione dentro il buchetto di Vanna. Vanna ebbe un gemito di piacere e di dolore e cominciò a spompinare Luigi con ancora maggior foga. Anche Giada si mise poi alla pecorina di fianco a Vanna che, con mio stupore e piacere, cercò e trovò la sua lingua. Avevo a mia disposizione sia il culo rotondo, carnoso e ben sodo di mia moglie, sia quello meno tondo ma meravigliosamente disegnato di Giada. Ne approfittai con grande soddisfazione. E anche loro, mi parve evidente ne trassero grande piacere. Pure Luigi non rimase a guardare e si è preso a sua volta tutto ciò che mi sono preso io. 5002 0 14 years ago
- 12 years ago Il nostro primo scambio (II) (Scrive Vanna) Non era la prima volta che mi stringevo a un uomo che non era Carlo, eppure farlo in quel modo davanti a lui mi eccitò moltissimo. Tenere l’uccello ben duro di Luigi tra le mani, goderne il tatto e farmi penetrare dalle sue dita nella figa bagnata mentre lui era lì a un passo da me a fare la stessa cosa con un’altra, mi fece sentire porca come non mai. Avevo fretta di tenere tra le mie labbra quella bella cappella turgida sulla quale passavo e ripassavo la mia mano. Quando vidi che Giada si era già inginocchiata per succhiare l’uccello di mio marito allora non resistetti e cercai anch’io con la mia bocca l’uccello di Luigi. Luigi però spinse il suo bacino contro il mio sollevandomi la gonna dallo spacco così che la carne nuda del suo pene incontrò la stoffa delle mie mutandine. Istintivamente alzai una gamba aprendo così la strada all’irruenza del suo sesso. Bastò spostare appena la stoffa leggera dei miei slip per sentirlo già fremere voglioso contro la mia leggera peluria, impaziente di entrare. Agevolai la sua voglia perché fremevo dal desiderio di sentire quella verga dura come l’acciaio infilarsi tra le labbra infradiciate della mia figa. Mi dava colpi leggeri mentre continuavamo a girare stretti nel ballo e ogni colpo mi strappava un sospiro che arrivava bene a Carlo. Sentivo il suo sguardo su di me e vedevo come al piacere che gli stava dando la bocca di Giada si sommasse quello ancora più pungente di vedere come sua moglie si faceva scopare, come non aveva e esitato un attimo nel prendere l’uccello di un altro nella figa. “Andiamo di là in camera, lasciamoli soli, poi ci racconteranno†mi sussurrò piano con l’alito caldo nell’orecchio Luigi. Giada annuì con un cenno di intesa a Luigi quando vide che noi due prendevamo la via della camera da letto. Avevano pensato a uno scambio separato. “Non ho resistito, ho voluto sentire come si sta dentro alla tua figa e si sta divinamente, ma adesso fammi godere con la bocca, troia!†Mi disse con una durezza che mi eccitò ancora di più. Così mentre di là sentivo Giada gemere come una gran troia ai colpi che gli infliggeva mio marito, io mi misi finalmente a spompinare Luigi. Poi mi prese ancora alla pecorina, si fece cavalcare, mi rimise sotto. Alternava colpi irruenti con altri più lenti mentre le sue mani non si stancavano di cercare il mio corpo. Mi regalò un orgasmo portentoso mentre schiacciandomi col suo corpo e menando colpi furiosi nella figa mi infilò una due dita nell’ano, da prima indagatrici e poi spietate. Dal soggiorno provenivano rumori che dicevano che anche Giada e Carlo si stavano divertendo come noi, si sentivano forte i gemiti di lei, l’effetto dell’irruenza di Carlo che ben conoscevo. A lCarlo piaceva il culo. Che la stesse inculando? Non ebbi il tempo di far capire a Luigi quanto desiderassi il suo uccello anche nell’altro canale che lui mi chiese di farlo venire con la bocca. Lo succhiai in fretta, con ardore, spingendomelo fino giù in gola. Sentii lo spruzzo di sperma invadermi la bocca proprio mentre immaginavo di avere anche Carlo dietro di me che mi inculava. Lo sperma caldo e gelatinoso che scendeva dentro di me contemporaneamente a questa fantasia mi provocò il secondo portentoso orgasmo. (Fine seconda parte) 4044 0 14 years ago
- 12 years ago Il nostro primo scambio Era stata indecisa fino al momento della telefonata, “Sì, certo, siamo disposti a tutto, non vi facciamo venire da Verona solo per fare due chiacchiere†disse invece con grande naturalezza al cellulare, all’altra “lei†di una coppia esperta. Per noi era il nostro primo scambio. Doveva finire un lavoro piuttosto lungo e impegnativo tanto che quando sentimmo suonare alla porta sedeva ancora davanti al computer. “Mi butto sotto la doccia, va tu ad aprireâ€, mi disse con una calma che io non avevo. Lei sorrise appena e mi parve subito bella e desiderabile anche se lasciai scivolare lo sguardo su di lui (avrò tempo per lei, mi dissi) che sembrava alquanto a disagio dal trovare solo me. Anche se si sentiva la doccia correre avvertivo in lui un certo imbarazzo che non potei sul momento mitigare con nessuna offerta di aperitivo. Il suo viso si rischiarò però subito non appena Vanna comparve sulla porta del soggiorno con i capelli ancora fradici a sorriderci: non si era allacciata con cura l’accappatoio e un ampio squarcio si apriva sulle belle forme del suo corpo. “Intanto mi metto addosso qualcosa, poi vediamo†disse maliziosa dopo avere baciato gli ospiti e brindato con loro. La gioia che sentiva attenderlo aveva rilassato lui, Luigi, e io potetti concentrarmi su Giada: indossava una corta gonna svolazzante che di tanto in tanto lasciava intravedere un reggicalze bianco e una camicetta che, una volta tolta la giacca, suggeriva come le sue tette fosse belle sode, appuntite e impertinenti. Quando Vanna si presentò col suo vestito nero che le disegnava alla perfezione le forme del suo culo e con la scollatura profonda che faceva del suo decolleté l’obiettivo irresistibile di ogni sguardo, Luigi diventò improvvisamente loquace. Si mise a parlare delle loro esperienze scambiste, dell’ultima gangbang di Giada con cinque uomini, delle loro avventure nei parcheggi. Vanna mostrò subito grande interesse e lasciava libero sfogo alla sua curiosità non smettendo di fare a Giada domande del tipo: “Non è geloso tuo marito a vederti scopare con altri? Erano proprio 5 i maschi che stavano addosso? Ti hanno penetrato in tutte le tue cavità i loro … cazzi? E al parcheggio hai succhiato la verga proprio di tutti quelli che si presentavano? Lo hai ingoiato a tutti lo sperma? Che differenza c’è quando ti lecca una donna?†Giada rispondeva con grande naturalezza e descriveva ogni cosa con lo stesso piacere come se la stesse facendo proprio in quel momento. Io l’avevo di fronte senza poterle staccare lo sguardo di dosso e immaginare come quella sua bella bocca carnosa sapesse succhiare, leccare e accogliere completamente dentro di sé tanti cazzi. Il pensiero che tra breve le avrei infilato anche il mio tra quelle labbra tumide mi aveva già prodotto una portentosa erezione. Sedendo di fianco a Vanna allungai con indifferenza la mia mano nello spacco che si apriva sulla pelle vellutata delle sue gambe. La misi lì dove sarebbe bastato un nonnulla per raggiungere l’apertura già bagnata della sua figa. Luigi che mi vide bene immagino godesse già del piacere della certezza che ancora un po’ poi quelle belle gambe si sarebbero aperte alle sue mani, alla sua bocca e al suo cazzo voglioso di sentire nel profondo la carne di una donna tanto desiderabile. E quella bocca che ben conoscevo, il paradiso caldo, morbido e turgido della sua figa avrebbero accolto e fatto godere da lì a poco senza alcuna remora il membro di un uomo appena conosciuto. E questo sarebbe accaduto lì davanti a me mentre io potevo liberare la furia eccitata delle mie mani, della mia bocca e del mio sesso sul corpo accogliente e disposto a tutto di Vanna. Furono loro a proporci di ballare. Al ritmo lento di una musica da piano bar Vanna si strinse a lui e io a Giada. Appena le mie mani la sfiorarono non potettero trattenersi da esplorare il suo corpo nella schiena, sulla natiche e raggiunsero subito l’apertura della sua figa mentre la sua lingua succhiava forte la mia e la sua mano aveva già liberato la mia verga dai pantaloni per massaggiarla con dolcezza e ardore. Anche Luigi e mia moglie non avevano perso tempo. Vedevo bene come le loro lingue si trovassero, come le sue belle tonde tette fossero già del tutto denudate e come la mano di Vanna, al pari di quella di Giada, si stesse già deliziando dentro ai suoi pantaloni. Mentre io infilavo il mio dito nella figa di Giada vidi bene come la mano di Luigi si infilava tra lo spacco per bagnarsi nella figa di mia moglie. Quasi contemporaneamente odorammo e assaggiammo sulle nostre dita l’umore inebriante delle rispettive mogli. Ballammo a lungo stringendoci, assaporandoci, sentendoci completamente liberi di dare il piacere di nuove mani, di godere del piacere dei nostri partner procurato da nuove mani … (Fine prima parte) 5401 0 14 years ago
- 12 years ago La prima volta a tre di mia moglie “Mi piacerebbe vederti fare all’amore con Salvatore†le avevo detto così all’improvviso mentre salivamo i tornanti che portano alla sua casa in collina. Non riuscii, nel buio, a scorgere la sua impressione ma mi aspettavo una sua reazione stizzita. Ebbi solo il silenzio come risposta che lì per lì non seppi interpretare. Nell’intimità avevamo fantasticato tante volte di scambi di coppia, di rapporti multipli, di gangbangs. I suoi fremiti mi annunciavano spesso il suo orgasmo proprio quando le dicevo che era una troia e si stava prendendo cazzi in ogni suo orifizio. Salvatore era appena stato lasciato da sua moglie ci accolse con una certa aria mogia. Aveva preparato una frugale cena fredda ma in compenso aveva messo in tavola del buon prosecco. Ci fece accomodare con un cenno sconsolato: quando il mondo per lui era ancora in ordine ci siamo trovati tante volte in quattro a parlare tranquillamente tutta la sera del più e del meno. “Mia moglie avrebbe la possibilità di non fargli rimpiangere affatto quelle sere†pensai tra me e me con una certa immotivata sfiducia in mia moglie: non sapevo ancora di cosa sarebbe stata capace. La prima bottiglia finì molto presto e con stupore mi resi conto che anche lei aveva dato un contributo decisivo. Di solito le bastava un bicchiere o poco più. La osservavo le guance rosse mentre disquisiva loquace sui vantaggi dei singles e di tutte le avventure che, ora solo, attendevano Salvatore. Non mi disturbarono affatto i molti complimenti che gli fece sul suo senso dell’umorismo, la sua generosità e la sua capacità di sedurre le donne. “Che braccia forti che hai e che bel petto muscoloso†le disse allungandosi sul tavolo per passargli la mano prima sugli avambracci e poi sotto l’apertura della camicia. Col movimento di alzarsi e piegarsi la sua già generosa scollatura si aprì ancora più altruisticamente e svelò tutta la floridezza candida e rotonda del seno al suo sguardo stupito e già eccitato. Devo dire che anch’io rimasi un po’ sorpreso dall’audacia di mia moglie che mentre si rimetteva a sedere face cadere la sua mano tra le mie gambe. Mi guardò soddisfatta nello scoprire il mio uccello già duro. Salvatore non staccava lo sguardo dalle sue tette – ormai la camicetta era completamente slacciata e lasciava intravedere il reggiseno trasparente. Lei riprese a parlare come se niente fosse dei nostri incontri, diciamo così, tranquilli e disse di come io e lei avessimo spesso fantasticato conclusioni delle nostre serate ben più eccitanti. Raccontò senza alcun pudore delle nostre fantasie e i racconti avevano un effetto esplosivo su Salvatore che la osservava mangiandola con gli occhi. “Vado in bagno un attimo†disse e capii più tardi il suo sguardo malizioso e complice verso di me. Mentre l’aspettavamo, ancora non del tutto consapevoli di ciò che stava accadendo, i nostri sguardi si sono incrociati e ho capito che la sua speranza inconfessata era anche il mio più forte desiderio. Fu grande il nostro stupore quando la vedemmo uscire: la copriva solo un asciugamano allacciato sul seno. Si sedette sul divano in mezzo e noi sorridendoci. Cominciai a baciarla sul collo e a cercare la sua pelle vellutata sotto l’asciugamano sull’addome, sulle cosce. Salvatore non si era ancora ripreso e chiese stupidamente allungando in modo timido la mano: “posso toccare?â€. Tutta la floridezza del seno si aprì al suo desiderio. “Sì, accomodati – dissi io – non aspetta altro di essere chiavata da due uomini questa troia†gli dissi e mettendomi in ginocchio sul divano le ho infilato il cazzo in bocca. Nel frattempo Salvatore aveva smesso di chiedere e di fare il timido e stava già leccandole la figa. E’ cominciata così ed è durato a lungo questo nostro primo incontro a tre. Non le abbiamo fatto mancare nulla: l’abbiamo penetrata a turno poi contemporaneamente nella figa e nel culo in tutte le posizioni possibili. L’ultimo orgasmo ce lo ha regalo succhiandoci il suo cazzo uno dopo l’altro e inghiottendo lo sperma. Finalmente mia moglie ha provato cosa si sente a vivere pienamente la sua troiaggine e non solo a fantasticarla. 14808 2 14 years ago