“Mi
piacerebbe vederti fare all’amore con Salvatore†le avevo detto così
all’improvviso mentre salivamo i tornanti che portano alla sua casa in collina.
Non riuscii, nel buio, a scorgere la sua impressione ma mi aspettavo una sua
reazione stizzita. Ebbi solo il
silenzio come risposta che lì per lì non seppi interpretare.
Nell’intimità avevamo fantasticato tante volte di scambi di coppia, di rapporti
multipli, di gangbangs. I suoi fremiti mi annunciavano
spesso il suo orgasmo proprio quando le dicevo che era una troia e si stava
prendendo cazzi in ogni suo orifizio.
Salvatore
era appena stato lasciato da sua moglie ci accolse con una certa aria mogia.
Aveva preparato una frugale cena fredda ma in compenso aveva messo in tavola
del buon prosecco. Ci fece accomodare con un cenno sconsolato: quando il mondo
per lui era ancora in ordine ci siamo trovati tante volte in quattro a parlare
tranquillamente tutta la sera del più e del meno. “Mia moglie avrebbe la
possibilità di non fargli rimpiangere affatto quelle sere†pensai tra me e me
con una certa immotivata sfiducia in mia moglie: non sapevo ancora di cosa
sarebbe stata capace. La prima bottiglia finì molto presto e con stupore mi
resi conto che anche lei aveva dato un contributo decisivo. Di solito le
bastava un bicchiere o poco più. La osservavo le guance rosse mentre disquisiva
loquace sui vantaggi dei singles e di tutte le avventure che, ora solo,
attendevano Salvatore. Non mi disturbarono affatto i molti complimenti che gli
fece sul suo senso dell’umorismo, la sua generosità e la sua capacità di
sedurre le donne. “Che braccia forti che hai e che bel petto muscoloso†le
disse allungandosi sul tavolo per passargli la mano prima sugli avambracci e
poi sotto l’apertura della camicia. Col movimento di alzarsi e piegarsi la sua
già generosa scollatura si aprì ancora più altruisticamente e svelò tutta la
floridezza candida e rotonda del seno al suo sguardo stupito e già eccitato.
Devo dire che anch’io rimasi un po’ sorpreso dall’audacia di mia moglie che
mentre si rimetteva a sedere face cadere la sua mano tra le mie gambe. Mi
guardò soddisfatta nello scoprire il mio uccello già duro. Salvatore non
staccava lo sguardo dalle sue tette – ormai la camicetta era completamente
slacciata e lasciava intravedere il reggiseno trasparente. Lei riprese a parlare come se niente fosse
dei nostri incontri, diciamo così, tranquilli e disse di come io e lei avessimo
spesso fantasticato conclusioni delle nostre serate ben più eccitanti. Raccontò
senza alcun pudore delle nostre fantasie e i racconti avevano un effetto
esplosivo su Salvatore che la osservava mangiandola con gli occhi.
“Vado in
bagno un attimo†disse e capii più tardi il suo sguardo malizioso e complice
verso di me. Mentre l’aspettavamo, ancora non del tutto consapevoli di ciò che
stava accadendo, i nostri sguardi si sono incrociati e ho capito che la sua
speranza inconfessata era anche il mio più
forte desiderio. Fu grande il nostro stupore quando la vedemmo uscire:
la copriva solo un asciugamano allacciato sul seno. Si sedette sul divano in
mezzo e noi sorridendoci. Cominciai a baciarla sul collo e a cercare la sua
pelle vellutata sotto l’asciugamano sull’addome, sulle cosce. Salvatore non si
era ancora ripreso e chiese stupidamente allungando in modo timido la mano:
“posso toccare?â€. Tutta la floridezza del seno si aprì al suo desiderio. “Sì,
accomodati – dissi io – non aspetta altro di essere chiavata da due uomini
questa troia†gli dissi e mettendomi in ginocchio sul divano le ho infilato il
cazzo in bocca. Nel frattempo Salvatore aveva smesso di chiedere e di fare il
timido e stava già leccandole la figa.
Comments