JennyTrans
, 42 y.o.
Trans
Ravenna, Italy
Last visit: 8 years ago
- 8 years ago Un giorno al mare Week end al mare Erano passate diverse settimane dal'ultima uscita con Stefano,ed un po' mi mancava neanche sentirlo molto spesso,ma d'altronde,con la mole di lavoro dei ultimi tempi,era normale. Giusto qualche sms,qualche chiamata al volo,e di pochi minuti,quasi si era piu' stressati dopo la chiamata che prima,data la fretta. Ma era giunto il momento,un week end tutto nostro,sole,mare,qualche trasfressione,se capitava,ma sempre in compagnia. Quindi attendo con ansia Stefano alla stazione di Faenza,alle sette del sabato mattina pressochè deserta,solo qualche spazzino che compiva il suo lavoro lento,quasi addormentato. Annunciano l'arrivo del treno,ed io sobbalzo,esco da quel limbo nel quale ero entrata causa lo spazzino,e mi carico di eccitazione...ecco Stefano. Un lungo abbraccio,senza parole ma intenso,due amici,ma nello stesso momento due complici di avventure,spesso al limite della decenza,o del'indecenza... Senza proferir parola andiamo verso il bar di fronte alla stazione,caffè e brioches,mano nella mano,a cerca re sempre un contatto. “Come stai”,mi chiede Steve,”ormai non ti riconoscevo,da mo' che non ci vediamo...” “Bene,dai...tanto lavoro,ma ogni tanto...una piccola fuga dallo stress e qualche maschietto per distrarmi,ci passa...e tu?” “Ma sai,come te,poco tempo libero,pero' anch'io qualche maschietto me lo sono fatto,dai...”. Una bella risata di cuore,liberatoria,e si consumava la colazione. Passata una mezz'oretta,tra vivande e due chiacchiere per riprendere il tempo perso,decidiamo di farci un giretto per Faenza,per poi passare da me,a depositare la borsa. “Sai di cosa avrei voglia...?”,mi chiede mentre disfa il bagaglio. Ci bloccammo assieme,con sguardo malizioso l'uno verso l'altra,e poi parte l'ennesima risata...che porcelle che siamo... “No dai,a parte gli scerzi,ho una voglia di mare,di relax in spiaggia,che non ti dico.”,mi confida. “Oggi pomeriggio ci andiamo...Lido di Dante,va bene?”,e lo osservo con attenzione. “Beh,una spiaggia nudista non si nega mai...poi...come è il giro,quest'anno?” “Ottimo...certi fighi da paura,anche un bel assortimento di ragazzi d colore,ma molto culturisti...sia di palestra...che di culo....hahaha!”. Poi,sistemato Steve,ci accomodiamo sul lettone,accendiamo la tv,e ci sdraiamo per una sigaretta e due coccole. Dopo qualche minuto di carinerie,vedo che al mio baldo amichetto si stava svegliano qualcosa sotto ai boxer,vadi diretta con la mano a toccare,e trovo il suo tronchetto della felicita' gia' bello eretto. Come resistere;calo il pantaloncino e vedo svettare fuori il suo cazzo,non di dimensioni enormi,ma di tutto rispetto. Lo prendo in mano,notando un suo sussulto,allora lo aferro decisa,lo masturbo lentamente,e pian piano scendo per portare la bocca alla capella gonfia,inizio con die colpetti di lingua,e vedo che sono graditi,allora apro la bocca e me lo infilo fino al inizio della gola,tutto dentro,succhio e gioco con la lingua sulla capella,ma ora dentro la mia bocca,cosa che so...Steve adora. Bastano pochi minuti di questo gioco,che Steve si scarica nella mia bocca,riempendomela quasi...un getto enorme! Ingoio tutto avidamente,poi lo guardo neglio occhi e gli dico”Okayora la colazione è completa...”,e ricominciamo a ridere. Una mezz'oretta di chiacchiere e di televisione,e ci troviamo addormentati sul letto...une piccola pennica ci stava proprio bene. Verso le dieci del mattino mi sveglio,vado in cucna a preparo due caffè belli bassi,neri senza zucchero,come piace ad entrambi,ma ecco che spunta anche il mio amico del cuore,degustiamo in cucina. Ripresi ci dirigiamo al'auto per un giretto e qualche spesuccia al volo,poi a casa per una bella insalata mista. Terminato il pranzo,porpongo a Stefano “Andiamo allora? Verso il mare,intendo?”. Lui annuisce,cosi ci prepariamo due teli,le creme abbronzanti,qualcosina da leggere,e si parte. Passato un leggero traffico di Ravenna,anche perchè d'estate c'è poca gente nelle citta',prendiamo la via per Lido di Dante. Lido di Dante non è una citta' grande...a dire il vero,neanche una citta',è un paesino simpatico,molti stabili nuovi,diversi parcheggi,sia per auto come anche per camper,qualche bagno normale,per poi,allontanandosi dal centro,si entra nella zona FKK,quella naturista,ove l'obbligo del costume non è piu' prioritario. La spiaggia è abbastanza afollata nella zona normale,ma come si entra in quella nudusta si ritrova un altro paesaggio...molto spazzio libero,le dune alla fine della spiaggia,e quasi tutti nudi,tanto da far sembrare fuori posto,chi indossa qualcosa. Senza imbarazzo ci togliamo il costume,d'obbligo prima,stendiamo i teli vicino alle dune,e una volta sistemati,ci dirigiamo verso l'acqua. Visto il calore incorporato nella mezz'oretta prima,al tocco delle prime onde,ci sembrava freddissima,l'acqua,ma con un po' di coraggio,entriamo e ci bagniamo tutti fino al collo,per poi tornare di corsa ai teli a buttarsi a pancia in su,crociolandoci dal caldo sole. Non so quanto eravamo stesi in quella posizione,come mio solito,mi ero appisolata,dal caldo e dal fruscio delle onde,la leggera brezza sui nostri corpi...una anestesia perfetta per me. Non saprei quanto tempo passo',ma venni risvegliata da mio torpore da un”pssst...Jenny...svegliati...”,Steve mi stava osservando ed indicava con gli occhi davanti a noi. Alzai lentamente la testa e notai che attorno a noi si erano parcheggiati sei maschi di una certa eta',direi ad occhio tutti dai 50 anni in su,tutt con gli sguardi rivolti a noi due,ammicando e facendo occhiolini,si toccavano riparati da sguardi indiscreti. Sicuramente i marpioni avevano adocchiato la coppietta appartata,lui dpilatissimo anche nelle zone inguinali,ed io,depilata totalmente,il mio discreto seno,con in piu' le unghie ai piedi smaltate di viola scuro...certamente non una coppia convenzionale,direi. “ed ora...?”,mi apostrofa Steve,”cosa facciamo?”. “Facciamo che prendiamo il sole,caro...cosa pemsavi,che non dessimo almeno un pochino nel'occhio,una coppietta come noi?”,e gli sorrisi innocentemente,per posare una mano sulla sua coscia sinistra,”Poi...se i eccita giocare davanti al pubblico,basta dirlo...”. Al primo tocco ebbe un piccolo balzo,ma subito dopo,complice del mio sorriso,il mio compagno apri leggermente le gambe,mostrando il suo arnese da 20 cm ciondolante. Io,con perfetta indifferenza,stesa al suo fianco,allungo la mano ed inizio a msturbalro in piena vista dei vecchietti,che a loro volta intensificavano la loro massaggiata. Pochi attimi e Steve aveva un'asta bella turgida,eretta e pulsante nella mia mano,io continuai a fare su e giu' con la mano,e in breve tempo senti la mia mano umidiccia, coperta del succo di cazzo,come amo chiamarlo io. Mi porto la mano sporca alla boca e lecco tutto avidamente,avendo poi anch'io una erezione non da poco...adoro fare esibizioni al'aperto. Pulita la mano,ci alzammo e andiamo a rinfrescarci nel mare per qualche minuto,ma vediamo che il pubblico che avevamo attorno non si toglie di mezzo...restano tutti li'. Cinque minuti a inzupparci e si torna i teli per riprendere il terpore del sole pomeridiano,ora con una sigaretta,un sorso d'acqua,ma sempre sotto controllo dei simpatici maschietti attorno a noi. Erano ormai le cinque del pomeriggio,quando da lontano si sente una voce gridare “Cocco!!! Coccobelo—cocco!!!”,era un ragazzo mulatto,probabilmente marochino,sui trent'anni,fisico asciutto,leggermente palestrato,pelle ambrata,indossava un boxer mare verde pisello fino al ginocchio,nella destra la cesta con le fette di cocco,nella sinistra un secchio con acqua fresca per inumidire il frutto. Ad un mio cenno,il ragazzo volta verso di noi,Steve si sorprende,dicendomi”mah...a me mica va il cocco,ora...”,ed io di rimando,”Vedi ora,che cocco ti faccio avere,tesoro...”. Steve allora ha capito il mio gioco,spalanca gli occhi,e sembra quasi spavenato,ma curioso. “Ciao belle signorine,”,ci saluta l'aitante moretto con un aorriso quasi abbagliante,a confronto con la pelle color cuoio,”una fetta di cocco?”. “Due fette,grazie,”,gli rispondo,estraendo una banconota da cinque euro,”e cosa hai,oltre al cocco,come frutta...?”,e lo osservo attenta da sopra gli occhiali da sole,con un sorriso malizioso. Il messaggio era indubbio...le unghie dei piedi smaltate di viola,il seno al vento e il mio pene moscio a penzoloni,due frocie in cerca di divertimento. Il suo sguardo si illumina,guarda noi due,e vecchietti attorno,allunga lo sguardo per vederesi attorno,e capendo che non avevamo molta gente attorno,tira leggermente su la gamba del boxer,facendo intravedere la capella di un pene di misura extra. “Ho anche la banana,se a qualcuno piace...”,e mi vede ga' con gli occhi illuminati d'immenso. Vedo con la coda del'occhio Steve sbalordito,quasi incredulo,vedo il pubblico sorriderci,e toccarsi discretamente,per non destare scandalo in pubblico,alcuni coperti dal telo mare,altri piu' spudorati,coi gioielli al vento,ed io che stomassaggiando il prepuzio del govane dalla pelle ambrata,notando che è gia' in erezione. “La banana,ci andrebbe proprio bene,sai...”,gli bisbigio,e continuo ad osservare il suo pene,anzichè l viso con quella leggera barba incolta. “Ci???”,ripete interessato il boy,”se ne avete voglia in due...aspetta un momento”. Estrae dal marsupio un telefonino,compone il numero ed inzia a parlare con qualcuno nella sua lingua,per noi incomprensibile. Una chiamata breve,dieci,forse quindici secondi,poi chude e si rivolge ad ambedue,stavolta. “Perchè non andiamo in pineta...si sta piu' freschi...”,poi si alza e mi porge la mano. Io aferro la sua mano e quella di Steve,puntualizzando che siamo assieme,che lui viene con me. “Non ti preoccupare,staremo bene tutti...”,mi risponde sornione,”ho chiamato dei amici,sai...”. Ci alziamo e ci spostiamo verso la zona alberata,seguiti dal folto pubblico di mezz'eta',curiosi di vedere come continua questo pomeriggio. Entrati nel boschetto,purtroppo meno fitto negli anni,causa un incendio di dieci anni fa,ma comunque ancora ben conservato,ci facciamo condurro verso un capanno dei forestali,in legno scuro,con davanti un tavolo lungo e due panche ai lati. Ci fa sedere con la schiena rivolta al tavolo,mi si para di fronte,circondati da ormai setto o otto maschi attorno,si sfila il boxer,presentandomi un cazzo di almeno 25 centimetri,gia' duro e vibrante,e nel frattempo,infila due dita in bocca a Steve,che li succhia subito apassionatamente. “non ti preoccupare,frocietta...tra poco ce n'è anche per te...”,mentre si aferra il cazzone e me lo porge alla bocca. Infatti,mentre io inzio un pompino apassionato,spinto da una mano del ragazzo sulla nuca,da dietro il gruppo di guardoni appare un senegalese,che ci sorride,saluta l'amico con una stretta di mano,e come niente fosse,si abassa a sua volta lo slip mare color arcobaleno,svettando una proboscide asinina alla faccia di Steve,ora stupito,ora eccitato. Continuiamo i nostri lavori di bocca,soto qualche bisbiglio dei presenti,che divano delle troie,delle luride vacce,dei froci rottinculo,atti solo a soddisfare cazzi sconosiuti,a il goco ci eccitava ancora piu',stavamo gia' gocciolando dai nostri cazzi,assaporando le capelle scure,che ci sfondavano l'ugola. Ad un tratto l ragazzo che stavo succhiando o,si stacca,e mi chiede la crema solare. Mi fa alzare,voltare di schiena,alzare una gamba sulla panca,e poi si umetta due dita col prodotto denso,bianco,vschioso. Con le dita unte mi lubrifica il buchetto che gia' palpita per l'eccitazione,infila ambedue le dita dentro,facendomi mugugnare di piacere,poi,mentre si lubrifica l'asta,si avvicina al mio orecchio e mi sussurra”Hai voglia,cagna...vuoi sentire il cazzo del tuo Maschio?”. In preda ai sensi annuisco solo,senza parole,sporgo megio le chiappe per ricevere meglio le dita dentro di me...poi passa al'azione,sento la capella bollente con la mia figa anale,spinge per forzarla,ed entra,quasi fino alla radice,una sfondata mozzafiato. “Prendilo tutto,frocia,che non sei altro...”,mi insulta a ripetizione,cosa che mi eccita ancora di piu',oltre al farmi scopare davanti a degli sconosciuti,”Godi cosi,vacca?”. Io gli rispondo di si,sto goccialando come una fontanella,dal pene moscio,e nel mentre mi faccio scopare senza oppore la minima resistenza,noto che anche Steve si ritrova piegato a novanta gradi sul tavolo,si tiene le natiche ben aperte,e si sta facendo pentrare a fondo...colpi di cazzo fino ai coglioni... Siamo due fanciulle in balia dei bruti,prede sottomesse alle loro voglie sadiche,con attorno un folto gruppo di gente che oltre a masturbarsi sul'immagine che proponiamo,ci insultano a loro volta. Adesso,mentre mi scopa furiosamente,il marocchino mi prende per la faccio,se la avvicina alla sua,”Sei la mia schiava...la mia puttana...dillo!”,ed io lo dico di fronte a tutti,che sono la sua troia,pronta a servirlo in qualsiasi porcata lui voglia da me. Sempre in quella morsa,mi susurra,”stasera verrete a casa con noi...abitiamo in otto,nel nostro appartamente...sarete le nostre serve e puttane...capito?”,in preda alla foia di farmi fottere,completamente in balia del cazzone che mi sta montando,gli facco cenno,di si...ci saremo state. Ora il mio stupratore mi aferra per il braccio,esce dal mio culo ormai aperto,mi fa voltare e mi spinge a sdraiarmi pancia in su sul tavolo,mi prende per le gambe,mi avvicina al orlo del tavolo,poi riprende a stantufarmi violentemente. L'altra coppia lo imita,Steve entro breve si ritrova faccia-a-faccia con me,penetrate senza sosta. “Ora,cari signori”,dice ad alta voce il mio scopatore,”potete sborrare adosso,in faccia e in bocca ale nostre troie,se volete...”. A quella frase smettiamo di baciarci,Steve ed io,e ci voltiamo verso l'esterno del tavolo,in attesa dei getti a noi indirizzati. Qualche scizzo a destra,qualche scizzo a sinistra,veniamo coperte di sperma caldo,viscido,costrette anche a ripulire quei cazzetti gocciolanti con la bocca, per accentuare la nostra sensazione di troie depravate. Ben presto anche i nostri montoni raggiungono l'orgasmo,che pero' viene scaricato nei nostri culetti sfondati. Ben presto gli spettatori se ne vanno,lasciandoci sdraiate a farci le coccole,Steve ed io,due baci tra noi...pero' veniamo presto sveglieta dal nostro torpore. “Venite a pulirci i cazzi,vacche”,ci dice il senegalese,”pensate che sia finita qui?”,e noto che stanno frugando nel mio marsupio,per estrarre le nostre carte d'identita'. “Ora siete le nostre puttane,capito?”,esorta il mio maschio,”I vostri documenti li abbiamo,possiamo trovarvi quando vogliamo,okay?” Annuiamo in silenzio,e lui riprende,”Vedo le unghi smaltate da troia,vi piace fare le troie vestite da puttane,vero?”,ed io annuisco,dando una gomitatina a Steve,che a sua volta china il capo. “Stasera vi voglio a questo indirizzo alle dieci”,e ci scrive su un figlietto l'indirizzo,”venite vestite da mignotte,quali siete,altrimenti vi troviamo noi.”. Imbarazzate,piu' che altro,per la mesta figura di lasciare i nostri documenti cosi' leggermente a disposizione,prendiamo le nostre cose e ci drigiamo verso l'auto,alla fine della pineta. Steve,dopo qualche minuto mi chiede,”ed ora...come facciamo?”,hanno i nostri documenti...Io,domenica sera scompaio,ma tu resti qua',tesoro...”. “Daremo come ci ha detto”,rispondo pensierosa,”saremo le puttane di otto extracomunitari,amo'”. “Non so neanche travestrmi,non l'ho mai fatto...”,ribatte Steve,”come si fa?”. “A quello,ci penso io”,rispondo,”Ho di tutto e di piu',da farti mettere,ti trasformo nella perfetta zoccola da strada,gioia.”. In silenzio,quasi ipnotizzate,torniamo verso casa,dove nel frigo ci aspettava una bella insalata di riso fresca,ma verra' lasciata li,eravamo troppo tese alla prospettiva del week end cambiato. Tornate a csa,ci rilassiamo,docciamo da tutto l'apiccicaticcio,ci diamo le nostre creme emilienti,e ci sdraiamo sul letto,silenziose. Dopo qualche minuto mi alzo e mi dirigo verso l'armadio,per fare un inventario del'abbigliamento sexy di Jenny,scrutando Steve e poi gli indumenti. Estraggo una abitino micro in rete nera a maglie larghe,molto scollato sopra,molto corto sotto,maniche sempre in rete lunghe...Poi passo al problema maggiore;le scarpe. Chiedo il numero,per fortuna era un 42,ed io ho un 42 che ordinai mesi fa,ma che non mi calzava,quindi erano ferme nella scatola. Gli porgo il paio nero laccato,tacco 15 con plateau,e lo incito”Provale e vediamo con ti ci trovi,divrebbero essere abbastanza comode...”,cosi vedo la mia compagna d'avventura sedersi al bordo letto,indossare le sarpe,poi alzarsi,un po' dondolante. “Ma come cazz...fate?”,mi cheide,”Io qui m'amazzo...”. Mi esce una piccola risatina,ma poi lo prendo per il braccio e lo accompagno lungo il corridoio,e gia' dopo qualche passo vedo che inizia a trovarcisi bene,passo sicuro,anche il culetto assume una forma piu' rotonda...da troietta. Gli apoggio la mano su una chiappa e gli confido che sta diventando una bella troietta,quelle scarpe le donano. Ancora dubbiosa,Steve,che sta diventando Stefania,si guarda allo specchio,e dopo attenta riflessione,amette che assume forme molto piu' da porca. Ora tocca a me...cosa mi metto? Cerco convinta che nella mischia delle cose,una abitino simile,ma in bianco,ci sia,e lo trovo,dopo qualche minuto. Me lo metto,calo prepotenmente la scollatura fino ai capezzoli,mettendo in mostra le forme del seno,poi passo alla scarpa...seciso per una Giaro,rossa e nera laccate,tacco 18,sempre con plateau. “Wow,esclama Sefania,”una perfetta puttana da strada,tesoro”. Io mi guardo conpiaciuta e decido che vado bene cosi'. L'apetito si fa vivo,e ci dirigiamo sui nostri tacchi in cucina,per due sforchettate di riso,poi si va nello studio,dove sono i trucchi...si inizia il lavoro. Stefania andra' con un trucco pesante,zigomi evidenziati,occhi contornati da solo eyeliner nero,ma abbondantemente,da troia. Io scelgo per me piu' o meno lo stesso trucco,abbastanza vistoso e facile,ma di sicuro efetto. Stefania ora diventa mora a caschetto,con dei orecchini vistosi in strass,mentre io divento la bionda di sempre,capeli lunghi alla spalla,orecchino ad anella grande. Qualche aggiunta di bigiotteria ,braccialini ed anelli,per rendere tutto omogeneo,ed il gioco è fatto. Siamo due perfette zoccole,pronte ad affrontare la serata a noi dedicata. Per evitare scandali di quartiere,scendiamo le scale al buio,per fiondarci in auto e partire a razzo,onde avitare di essere viste da gente che magari ci conosce. Uscite da faenza,accosto e imposto nel navigatore l'indirizzo del foglietto. Torniamo a Ravenna,l'appartamento si trova nella periferia nord,verso Ferrara,in pienza zona industriale. Arrivate al civico,ci guardiamo ancora un attimo,prima di scenderee ci auguriamo “In culo alla zoccola,tesoro”. Scese dal'auto,vediamo un gruppo di maschi di colore,che stanno banchettando in giardino,quello che sembra l'appartamento di un custode di una azienda,che affiora alle loro spalle. “Le due froce!”,sento gridare dal allegro gruppo,”venite qua' puttane!”. Ci dirigiamo verso il cancellino che ci viene aperto,e siamo invitate con plateale gesto dal ragazzo marocchino che mi ha scopata quattro ore prima,”Benvenute,troie...”. Ci portano due sedie,e noi ci accomodiamo tra loro,eccitate e spaventate al contempo,mentre loro bivaccano in allegria. Mi ritrovo,quasi sorpresa,perchè m'immaginavo dei carnefici senza scrupoli,mentre qui sembra quasi essere arrivate al banchetto di amici. Dopo poco pero',uno dei neri al mio fianco fa cadere una mano sul mi ginocchio sinistro,e qualche secondo dopo,Stefania riceve a sua volta,una mano sul suo destro. Facciamo finta di nulla,anche se quelle mani si fanno insistenti,salgono pian piano lungo la coscia,per finire tra le nostre gambe,ora ho un maschione di colore che mi sta toccando le parti intime,mentre il clima alla tavolata continua euforico. Il maschio alla mia sinistra non resta indfferente alla mia pisella che continua a gocciolare,mi prende la mano e se la infila sotto ai pantaloncini,facendomi sentire una bega mezza sveglia,e gia' ora di dimensioni notevoli. A Stefi non va diversamente...ora le si è apoggiato un tipo,armadio a muro come fisico,alle spalle,toccandole le tettine sotto al vestitino. Passano i minuti,che quel palo nero che ho tra le mani,diventa duro come il marmo. Il tipo non fa altro che sfilarsi il pantaloncino beige,mettendo in mostra il suo atrezzo,un cazzone di circa 25 centimetri,con un diametro,che la mia mano non riesce contenere,dal pollice al mignolo. Un piccolo “Wow”,mi esce sottovoce,e lui,con il sorriso che risplende dal viso color cioccolato fondente,mi invita ad abassarmi,per assaggiarlo. Non me lo faccio ripetere,scivolo giu' dalla sedia,mi accomodo in ginocchio tra le sue cosce divaricate.ed prendo in bocca tanto ben di dio...tutto giu' fino in gola. Stefania da canto suo,si ritrova sempre seduta,con una mazza nera apoggiata su una spalla,mntre con la destra sta masturbando l'altro palo,pero' gli occhi fissi sul pezzo sulla sua spalla. Ben presto il tono festaiolo si traforma in atmosfera altamente erotica...sospiri afannati,parole sussurrate,mani che toccano,frugano ovunque le nostre intimita'. So che ad un tratto mi ritrovo a quattro zampe sul prato,culo scoperto e tette di fuori,con qualcuno che mi fruga il seno,qualcun'altro il buchetto del culo ed il pene grondandte,ho un cazzone nero in bocca che mi fotte l'ugola...non capisco piu' nulla,ma va bene cosi'... La Stefi è ormai fuori dalla mia vista,so che si trova incastrata tra un grupetto di maschi,ma non so come se la sta passando,vedo solamente che qualche maschio,ogni tanto alza lo sguardo,probalimente per il piacere che lei gli sta dando. Ora sento una punta di pisellone puntarmi il buchetto e con un secco colpo inflzarmi senza esitazione,sento il mio buchetto dolorante per un istante,forzato dalla dimensione,ma non me ne preoccupo,tra poco passera' tutto,dando posto al piacere. Sono accerchiata,un maschio mi sta scopando,uno in bocca,e due...uno ad ogni mano,il cerchio attorno a me è chiuso,sono la loro troia e mi stanno usando proprio come mi aspettavo...da troia,appunto. Ben presto uno dei maschi che sto masturbando viene sulla guancia con un verso di godimento forte,imbrattamdomi parte del viso,ma io senza staccarmi dai altri tre,continuo inperterrita. Poco dopo anche il palo che ho in bocca gode,quasi a sffocarmi,tanta sborra ha emesso,obbligandmi ad ingoiarla tutta,dato che non usciva dalla mia bocca. Il terzo del quartetto mi gode in pancia una quantita' di sperma,quasi assurdo da contenere,per la mia figa anale. Il quarto ora vuole prendere il posto nel mio didietro,ed io lo facilito,riassumendo la osa a quattro zampe,per sentirmelo entrare con un colpo secco fino alle palle,tanto sono stata allargata e lubrificata dallo sperma di quello prima. Anche il quarto comunque non tarda molto a godermi dentro,insultandomi,dandomi della troia frocia,che sono la sua troia di propieta',e che con me ci faceva quello che voleva lui. Estratto il pene dalla mia figa grondante,butto uno sguardo alla Ste,che,vedo,ha avuto lo stesso mio trattamento,e dopo poco ci ritroviamo ambedue sul prato,a coscie spalancate,perdendo succo dalle nostre fighe,gia' abbastanza provate fisicamente. Il gruppo dei maschi,ora piu' rilassati,è tornato ai loro posti a tavola,e ci invitano a tornarci anche noi,ma tardiamo ancora qualche attimo,per ripendere un minimo di forze. Torniamo a tavola,silenziosamente cerchiamo di rimetterci un po' a posto l'abbigliamento,non voglio pensare a come sia ridotto il trucco,e sento che lentamente perdo seme dal buchetto dello sfintere. Poco dopo ci alziamo per chiedere del bagno,anche perchè almeno ci liberiamo dal'inseminazione,e ci vediamo allo specchio. Una rinfrescatina veloce,una scaricata di succo di maschio nel wc,una sistemata ala bene meglio al trucco e siamo pronte a tutto,si torna in gioco. Mentre torniamo fuori verso il gruppo,la Stefi mi ferma afferandomi il braccio,e mi chiede come sto,se me la sentivo di continuare,per rievere i nostri documenti,e si dispiaceva della situazione contorta che si era creata dal week end,che doveva essere di tranquillo relax. Io,con un timido sorriso,la prendo per la mano,e le sussurro al'orecchio”Vieni con me”,e ci avviamo verso il ragazzo marocchino della scopata pomeridiana. “Stefy tesoro”,inizio il discorso,”ti presento Mario...Mario,ti presento Stefy”,e la osservo col mio sorriso di malizia ancora piu' accentuato. Mario le proge la mano in segno di saluto,anch'egli con un simpatico sorriso. Vedo la Stefy interdetta,persa in un mucchio di domande,senza risposta. Le prendo la mano e ci allontaniamo di qualche metro dalla comitiva. “Ma...ma tu...lo sapevi,come andava a finire?”,io non risposi,ma continuavo ad osservarla divertita,”Non mi dire che era tutto combinato...”. La su voce era quasi intimorita,incerta,persa e confusa. Le cingo le braccia sulle spalle,mi avvicino alla sua bocca e le stampo un bacio con la lingua,apassionato,intenso. “Mario è un giovane che studia legge a Bologna ed assieme ai suoi amici arrotondano,vendendo prodotti in spiaggia...i soliti vu cumpra',dai...”,le spiego dolcemente,”e quando ci siamo sentiti settimana scorsa,e gli avevo parlato di te,ci era venuta l'idea di farti una scerzetto...diciamo...porno,tesoro...”. Vedevo stefy sempre piu' incredula e persa in un limbo di domande. “Dai,amo'...Non mi dire,che non ti stai divertendo anche tu...siamo troie nel D.N.A,è un dato di fatto...e cosa fare,due troie come noi,se non darci alla pazza gioia con una banda di maschioni come loro ?” Ho visto un breve lampo di cattiveria nei suoi occhi,un attimo credevo quasi si togliesse il tacco 15 per darmelo in testa,ma poi desiste subito,abassa lo sguardo e mi confida”beh,in efetti...ci ho preso gusto,devo ametterlo,pero' anche tu...lasciarmi con il patema dei documanti persi...”. “Sono nel cruscotto del'auto,amo'...lo sono sempre stati.”,le rispondo. Passano altri dieci secondi di pensieri che nella sua testolina viaggiavano a mille,senza pero' mai trovare una risposta concreta. Mi fa spallucce,”Sai che ti dico?”,mi guarda dritta negli occhi,”Stavolta l'hai fatta tu a me,ma una vendetta,stesso genere...aspettatela,tesoro”,mi sorride e si volta tornando verso la tavolata. La seguo divertita,e vedo che anche la Stefy si sta scatenando,tra baci,toccate e palpate,per prosseguire la nottata,fino al alba del giorno seguente. FINE 3833 0 8 years ago
- 8 years ago PARTY TRANS Qualche volta,quando sono sola e mi sale la voglia della porca,se non ho nessuno nei dintorni libero,prendo le chiavi della mia cariolina d'auto e vado farmi un giretto verso i lidi del ravennate,finendo spesso a Classe,nota localita' per i Trans brasiliani che hanno fatto fissa dimora in quella localita',ed io mi dirigo spesso li,per ammirarle,scambiare due chiacchiere...qualche volta giocarci,se non hanno molto traffico,e magari qualche voglia... Fu nfatti cosi' che conobbi Debora...anzi,per me Lady Debora,Transessuale 30enne statuaria,pele olivastra,alta un metro e ottanta,una quinta di seno prorompente ed un cazzo di 22 cm,perfettamente funzionate,ve lo assicuro... Come capitava spesso,mi ha cimamato venerdi' pomerigio,o ero al lavoro,dicendomi”Domani hai impegni?Ho a casa delle amiche e dei amici,mi serve la cameriera...”,neanche ci ho pensato,se avevo o meno dei ipegni,e subito risposi di si,che ero libera,”Allora ti aspetto per l'una,cosi ti preparo con calma”. Potete immagirane l'eccitazione e la voglia che arrivi presto sabato pranzo,che mi era venuta,contavo i minuti... Il giorno seguente,come d'accordo,arrivo alla prima campagna di Classe. Debora,dopo dieci anni di onorata carriera,sia da escort che da vocalist presso una discoteca gay della zona,ha racimolato un bel gruzzolo,permettendosi una villetta di un gruppo di stabili,abbastanza appartata,s due piani,giardino,crcodanto da sepi alte e fitte,per mantenere una certa privacy. Suono in perfetto otario al campanello e lei esce dalla porta vetri della cucina per venirmi incontro,in vestaglia rossa semitrasparente,e si vede che porta solamente autoreggenti a rete magia larga,e le ciabattina col tacco 15 con plateau trasparenti. Mi apre e mi informa mentre ci avviamo per entrare in casa”Oggi ho un geupetto di amici ed amiche trans...un aperitivo,siain casa che in giardino,e mi serviva una domestica troia...”,e cosi' dicendo,mi palpa una chiappa decisa. Io sorrido sorniona e le rispondo che l'idea era ottima,che sarei certamente disponibile per qualsiasi situazione capitasse. “Vai a farti una doccia,poi trovi tutto in camera da letto,”mi disse,”io sono in salotto,alla tv che poi ti controllo”. Vado al piano di sopra,e prima di dedicarmi alla doccia,vado curiosare come dovrei essere aghindata. Trovo sul letto una tenuta da maid,vestitino cortissimo nero con grembiulino bianco in pizzo, reggisno a balconcino in pizzo nero,autoreggenti a rete nere con orlo in pizzo,ed un paio di sandali neri laccati,tacco 18 col plateau. Corro in bagno entusiasta ed eccitata,mi lavo e ripasso qualche ultimo peletto ribelle,scampato alla ceretta del'estetista,per passara al trucco. Sempre con me il mio set trucchi,penso ad un viso truccato pesante,zigomi ben in risalto ed un rossetto rosso fuoco,occhi contornati solamente dal eyeliner con codino ai lati. Una volta vestita ed ammirata allo speccio,scendo per l'ispezione. Entro nel salotto ampio,e trovo Debora seduta di fronte alla televisione,gambe incrociate,un bicchiare di non so quale drink sul tavolino in vetro,ammirarmi,e dopo qalche istante,sempre seduta,mi fa cenno con un dito di ruotare,per vedere il dietro. Le volto le spalle e mi fermo,mostrando come poco coprisse la tenuta il mio culo,ma probabilmente era gia' stato messo inconto,dato che mi sento dopo qualche attimo una mano toccarmi una chiappa,e stringendola,ricevo qualche istruzione. “Oggi sarai la cameriera troia nel grupetto,saremo circa cienque o sei maschi e lo stesso numero di amiche trans...spero tu non mi faccia fare brutta figura...vero?”,ed io le rispondi che assolutamente no,saro' la servitu' perfetta,disponibilissima ad ogni desiderio ed ordine. “Bene”,mi dice,”lo vedremo...i primi ospiti arrivano tra un'oretta,tu fai un giro e vedi se c'è da fare qualcosa,se secondo te vada messo a posto qualcosa,io intanto vado a prepararmi,se suonano,tu ricevi gli ospiti,chiaro?”,e dicendo cosi' mi infila un dito tra i glutei,spingendo verso il forellino anale. Io annuisco ed inizio a girare per casa,con il cazzo ciondolante e le chiappe in perfetta vista, seguo e correggo qualche cosina qua e la. Dopo mezz'oretta sola per casa,sento suonare il campanello,mi avvio lungo il selciato fino al cancello,e saluto una coppia,ben chiaro che si tratta di una trans mulatta ed il suo accompagnatore,maschio bianco. Sorrido e li faccio accomodare in salotto annunciando che la Padrona sarebbe scesa a breve,se potevo fare qualcosa per loro,nel frattempo. Mi chiesero due caffè,ed io mi incamminai verso al cucina,ad accendere la macchinetta,aspettando che vada in temperatura. Non notai che la trans mulatta mi aveva seguita e stava erma sulla soglia della porta,ammirandomi. Dopo qualche sitante sento la sua voce bassa,ma molto calda,”ma che bella serva ha la mia amica Debby,proprio una bella troietta...”,mi volto e vedo lei che mi sorride mettendo in risalto i denti bianchissimi,”Grazie,”rispondo con voce sommessa,”lei è molto gentile,signora”. “Non sono una signora,tesoro,”,mi risponde lei,avvicinandosi e prendendo la mia mano,portandosela sotto lo spacco del vestito,e verso una cazzone mastodontico,”senti per credere,cara...”. Io,con quella bestia nella mano,spalanco la bocca...un pelo di almeno 25 centimetri,se non di piu',e consideriamo che è anche quasi moscio...ma che sorpresona! “Dai”,mi dice,”finisci di preparare i caffè,che dopo ci vediamo ancora”. Quasi tremolante mi dedico alla bevanda,con in mente fissa ora,l'immagine del cannone che la signora color cioccolato avesse tra le gambe,ma il pensiero svanisce,quando sento il campanello del ingresso. Velocemente apoggio il vassoio coi caffè sul tavolino,scusandomi se non riesco servirli a dovere,ma costretta ad andare alla porta,ricevo un sufficiente gesto con la mano dalla signora,e corro verso l'ingresso,per aprire il cancello a due Transessuali stupende,una bionda ed una mora,ambedue di carnagione olivastra,con seni prosperosi,che quasi fuoriescono dai vestitini microscopici che indossano. “Ma che bel benvenuto...”,mi apostrofa la biondona,infilando direttamente una mano tra le coscie,afferandomi il pene,”proprio una bella maialina...”. Io non posso fare altro che divaricare leggermente le gambe per facilitare la presa,che poi diventa decisa e quasi dolorosa,e nel mentre,la mora si piazza alle mie spalle,introducendo decisa un dito nella mia fgia anale,”una vera porca,questa”,mi sussurra al'orecchio. Espletata la prima conoscenza,allungo il passo verso casa,sfilandomi il dito e la mano ai genitali,per farle accomodare in salotto,dove avviene l'incontro con gli altri ospiti,tra saluti e risate,io mi allontano nuovamente,perchè hanno suonato nuovamente. Ora è la volta di due coppie,due maschi di cui uno di colore,e due “femmine”... Come si usa per una cameriera educata,saluto con un slare sorriso ed invito i quattro ad entrare,voltando loro le spalle,per far strada. Inutile dire che sentivo benissimo i loro commenti pesanti nei miei confronti,dietro,cosa che gradisco sempre moltissimo. Nel mentre raggiugiamo il salotto,Debora,la mia Padrona era scesa e stava gia' chiacchierando coi commensali,alza lo sguardo e si illumina riconoscendo i suoi amici dietro fi me. Abassando lo aguardo mi scusto delicatamente di leto e permetto gli abbracci,i bacetti di convenienza,restando completamente ignorata,come fossi un sopramobile. Completamente ignorata,forse no...noto al inizio del giardino le due trans superdotate ch mi osservano con un drink in mano,e con malizioso sorriso,sicuramente si scambiano opinioni su di me. Mentre le vedo ed acenno un sorriso timido,la bionda delle due mi fa cenno che il suo bicchiere è vuoto,quindi le vado incontro,per prendelo. Come mi fermo di fronte alla biondona valchiria,la secondo,la bruna superdotata mi viene dietro,strisciando un forte gonfiore contro le mie natiche,facendomi notare la sua eccitazione attraverso il vestito. “Era un bitter con gin,”mi dice la bionda di fronte,”ma non serve che me ne vai a prender un'altro,subito.” “Anzi...scometto che vorresti prendere tu qualcosa,ora...”,mi sussurra la mora alle spalle,accentuando la spinta con la sporgenza verso di me. Annuisco in slenzio,sempre con lo sguardo basso,e noto l'altro pacco,quello della bionda, anch'esso bello grande,svegliarsi sotto alla mini nera. Senza aggiungere parola,la biondona si alza la mini,mettendo in mostra un perizoma in latex nero,rigonfiato,mi aferra la mano e l'apoggia al pacco,invitandomi ad accarezzrlo. Eseguo il petting senza discutere,anche perche' alle mia spalle,la mora ha fatto la stessa cosa, prendendomi il polso,ma stavolta sto aferrando un cazzo gia' fuoriuscito dal intimo,la bestia è libera... Incuriositi divertiti,gli altri commensali ci osservano,Debora in prima fila soddisfatta di quella vista,commentano e si godono lo spettacolo,di me,microgonna alzata di fronte a tutti,le loro mani che mi frugano da per tutto,ed io che sto masturbando due trans con delle anaconde,al posto dei cazzi. Eccitata a mia volta per la situazione e conscia dei vari occhi puntati su di me,continuo seria a giocare con le due,quando esce Debora dal salotto verso di noi,”Vi piace la mia schiavetta troia?”,esordisce,”è a vostra totale disposizione,potete fare con lei qualsiasi cosa,okay?” Le due che sto masturbando sorridono ed acennano con la testa di aver capito,difatti la bionda mi apoggia una mano sulla spalla e mi obbliga a scendere acucciata ai loro piedi,per passare dalla mano alla bocca. Inizio a succhiare il cazzone della bionda,mentre tengo in mano il palo ambrato del'altra,che pero' dopo pochi secondi reclama le medesime attenzioni,ed io volto il viso,ammiro e di seguito asaggio l'altro cazzone,a gambe ben divaricatecoi miei gioielli in evidenza. Succhio avida le gocce di pre-sperma dalle capelle ormai di ferro,e dopo un breve gioco orale, la bionda mi rialza eretta,obbligandomi a chinarmi a novanta gradi,preparandomi aricevere il suo cazzo nel mio retto palpitante dal'eccitazione,pronto ad essere inforcato senza alcuna resistenza. Puntata un attimo la punta del cazzo,una decisa spinta mi fa sussultare un attimo,è antrata nella mia figa con un colpo secco,ha affondato l suo pene per l'intera lungheze nella mia carne,con grande divertimento della mulatta,che sto ancora leccando con passone. Dopo qualche minuto che vengo scopata in piedi di fronte a tutti,la mora si volta,si spalanca le chiape e mi ordina di leccarle il buco del culo profumato,di farle sentire la lingua dentro. Eseguo mentre sento il forti colpi da dietro,tenuta ferma dalle forti mai della bioda ai fianchi, lecco ed introduco la lingua nel altro forellino,appena aperto,saggiando gusti molto decisi, il suo profumo intimo alla fragola,sono in completa balia loro. Passa qualche minuto che a me sembra eterno,che le due si accordano a scambiarsi di posto, la bionda esce dal mio ano,passando davanti,mentre la mora si piazza vogliosa dietro di me... e la roulette ricomincia,ma stavolta con uan calibro maggiore...infatti sento il mio forellino anale dilatarsi maggiormente,ma entra anche lui senza problemi. “Ti piace,puttanella delle puttane...?”,mi cheide la bionda che ora sto ripulendo dai mie umori anali con la lingua,”dillo,che sei la nostra puttana,il nostro giocattolo...”,e i prende per la mandibola,per vederci faccia a faccia. “Si,signora...sono la vostra puttana,il vostro giocattolo...potete farmi tutto cio' che vi va”,le rispondo. A quel chè,mentre torno nei bassifondi a scchiare,ella prende il bicchiere vuoto del drink di prima,se lo apoggia sotto al glande e lo riempie con qualche scizzo di pipi',riempendo quasi completamente il flute,poi me lo porge alle labbra. “Mentre la mai amica ti fotte,brindiamo,porca”,mi dice decisa. Soto gli sguardi eccitati di tutti,alcuni gia' coi loro membri in bella vista,la biondona inclina il bicchiare contro la mia bocca,ed io apro leggermente le labbra,inziando a bere avidamente l'orina della signora. Evidentemente la scena ha sovraeccitato la morettona alle mie spalle,tanto che estrae di colpo il suo pene dalla mia figa,lo apoggia sulla ia schiena e da l va ad un getto di spema abbondante,bolente,che mi sporca completamente la chiappe ed il solco nel mezzo. Finisco di bere il liquido ambrato,e le sorrido,notanto il piacere dato alla signora bionda,mi abasso nuovamente,uno per ripulire il cazzone dalla mulatta,due per far ragguingere l'orgasmo della bionda,che comunque avviene dopo pochi stanti,rimpendomi l'gola di calda,saporita crema di cazzo. Si scatema un applauso scerzoso tra i partecipanti ed io mi defilo in silenzio verso la cucina,per una ripulita veloce con uan salviatta umdificata,e cosi' tornare in forma perfetta. Rientro nel gruppo contenta nel sentirmi il buchetto dilatato,sento addirittura un pochino di aria fresca entrarmi detro,tanto ero aperta...belissimo. Passano diversi minuti dove servo da bere e ritiro i bicchieri vuoti,quando mi rirtrovo vicino al dondolo in giardino,dove è seduta una delle coppie,che mi fissano divertite ed incuriosite. La signora mora ha gia' in mano il cazzone del suo maschio di colore,che pero' è mezzo moscio. Mi apostrofa con voce gentile e calda,scavallando le gambe,e mostrando anche lei il suo arnese,di dicrete dimensioni,che spunta da sotto il vesttino mini rosa. “Sai,”,inizia,”mi sono fatta scopare dal mio boy prima di venire qui,ed ora è mezzo-mezzo...non riesco svegliarlo...verresti qui un attimi,a leccargli i coglioni,che cosi' lo alziamo per bene?”,e cosi' dicendo punta la sua capella verso di me,iniziando a toccarsi lei a sua volta. Servizievole come sempre,apoggio il vassoio sul tavolino,mi metto a quattro zampe e mi avvicino tra le gambe del nero,che ora sono divarcate e si è spostato col culo al bordo del dondolo,quasi sdraiandosi. “Solo i coglioni,”,precisa lei sorridendo,”al massimo,una leccatina anche a culo...”,e tiene in mano il palo,che gia' alle sue parole,riprende un acenno di balzo di vita. Senza dire nulla sporgo la lingua ed inizio a leccare quelle palle nere gonfie,passo con dolcezza tra scroto e forellino anale,per finire di leccargli il culo,con piccoli colpetti di lingua. Nel mentre,Debora,che sempre ne sa una piu' del diavolo,mi si piaza dietro con un pezzo di corda nera,lunga circa un metro e mi dice candidamente,”Non ti muovere,che voglio fare una cosa...”. Io continuo inperterrita a leccare lo scroto,depilato,ed ora,dietro invito della sua “donna”,comincio a succhiare anche la capella della lei,e mi sento da dietro la mano della mia Padrona,afferrarmi la palle,che vengono strizzate,per iniziare a legarmele,giro dopo giro,per tutta la lunghezza della coda stessa. In pochi istanti la pratica è terminata,e mi sento uan forte pressione alle palle,niente dolore,ma sembrano debbano scoppiarmi da un istante al'altro. “Cosi' stai meglio,”,mi dice con malizioso sorriso la mia dea,”ora sei ancora piu' divertente,zoccola.”,poi si volta e torna ai suoi amici. Nel mentre sto leccando le palle ed il culo del moraccione,alternando le succhiate di cazzo alla trans,che lei decide di svuotarsi a sorpresa nel mio cavo orale,mi sborra drita in gola,tenendomi ferma per la nuca,con un mugugno di goduria inaspettata. “Scusami cara,”,mi dice con voce pacata,”ma vedere il mio maschio servito cosi',mi eccita sempre tantissimo”. Io ovviamente sorrido amichevolmente a ringraziare per lo spuntino delizioso,alzandomi e tornando alle mie faccende. Devo dire che la trovata di Debora è stata strana,infatti ora,ad ogni passo,ento le palline gonfie dondolarmi dietro,da estra a sinistra,ribadisco,non era una stretta forte dolorosa,ma mi fa sentire una sensazione strana,diversa dal solito... Dopo che rientro in cucina per cambiare i bicchiari dalla lavastoviglie al vassoio e viceversa,suonano ancora alla porta,cosi' lascio tutto li e torno al cancellino,per accogliere questa volta una lei dal comportamente maestoso,con dietro di lei un maschietto incapucciato con un copricapo di pelle nera,che lascia liberi solamente bocca,occhi e forellini per il naso. Apro con un acenno di inchino,e la Mistress entra senza proferire parola,mi passa davanti con noncuranza,direttamente verso il gruppo in giardino. Viene accolta con saluti ed euforia,mentre lo schiavo la segue,ovviamente condotto al guinzaglio a testa bassa e mani dietro al schiena. Torno alle mie faccende in cucina,quando mi raggiunge Debora,portandosi dietro lo schiavo. Si volta seria verso lo slave e gli ordina”ora tu ti prepari come vuole la tua Padrona,poi ti fai portare da noi dalla mia serva”,e cosi dicendo torna verso il girndino. “Lo slave,timidamente si presenta a me,visto che siamo solo in due,”Ciao,mi chiamo Mario”, mi dice,”e tu sei...?” “Jenny,”,gli rispondo e gli porgo la mano,”piacere...”,poi torno alle mie faccende lasciate indietro. Egli si spoglia dei vestiti,rimanendo solamente col capuccio ed un paio di slip abinati al capuccio,pelle nera,ovviamente collare e guinzaglio. Lo conduco verso il centro della comitiva,dove si trova anche la sua Mistress,statuaria milf abbondante di seno,costretto in un bustino di pelle nera,mini abinata,autoreggenti a rete e un tacco,almeno un 18,ad occhio. Rieceve il guinzaglio ed ordina immediatamente al servo di mettersi in ginocchio ed attendere,mentre io mi voltavo per altre direzioni,la matrona mi ferma con un gesto dellamano,mi si avvicina e mi aferra per le palle costrette dalla corda. “Etu,piccola frocietta rottincula...coa fai di bello,qui?”,mi apostrofa,strizzando le mie sfere gia' gonfie per il laccio. Ho un sussulto di dolore misto ad eccitazione,infatti mi viene anche un'imbarazzante erezione,cosa che non capita sempre,tanto che,la perfida molla lo scroto per afferarmi il pene. “E questo??? Chi ti ha permesso di avere il cazzo duro?Qualcuno le ha dato il permesso?!”,chiede,voltandosi attorno. Tutti attorno ridacchiano a quella vista,alla figura che sto facendo,cosi la Padrona decide di farmi voltare,divaricare le gambe e frugarmi volgarmente,sotto la vista di tutti,il buco sfondato e grondante qualche goccio di sperma da prima. “Quindi sei una lurida scrofa,e pure gia' inseminata!”,mi grida,”Visto le perdite,ora ti sistemo io.”,ed estrae dalla borsa che ha con se un plug anale di dimensioni spaventose,un diametro di almeno dieci centimetri. “Chinati,merda di una svuotacazzi frocia...che ti metto il tappo.”,ed io guardo speranzosa Debora,che mi risponde solamente con un sorriso malizioso,annuendo. Mi chino un pochino,per semplificare l'introduzione,e sento solo una spinta decisa,che termina con un “clock” finale...avevo l'ogetto tutto dentro. “Cosi' non mi sporchi in giro...voglio vedere se ti viene ancora duro,o torni a fare la femminuccia,troia”. Ora mi ritrovo con le palle tese al massimo,il culo stra-aperto e tappato,almeno due sborrate dentro,e un cazzo,che non sa se avere o meno una erezione,ma ntanto gocciola pre-sperma a volonta'. Riprendo le mie mansioni e vedo che lo schiavo non se la passa meglio;gli hano aperto i pantaloncini sotto e lo hanno fatto inginocchiare sopra un dildo maxi,facendolo impalare da solo,e stava leccando i culi e succhiando cazzi a ripetizione,facendosi anche anaffiare di pioggia dorata,da altri. Passa una buona oretta,ed arrivo ad un punto dove non resisto piu',il plug anale che ho inizia a farmi male,vado verso la mia Padrona,Debora,chiedendo se possono togliermelo. Debora,impietosita alla mia vista,mi volta ed estrae il dldo,lasciandomi prendere finalemente un respiro di sollievo,ma inizia a frugarmi l'ano con tre dita,tanto ero dilatata. Mi libera anche del laccio alle palle,provocandomi dolore gia' solo nello slegarle,ma poi arriva il sollievo anche per i gioielli. “Seguimi,ora,”,mi impone,”non sarai mai da meno di quel frocione li per terra.”. E cosi',presa al guinzaglio vengo condotta al centro del giardino,messa a quattro zampe sul prato,alzata quel pochino di mini rimasta li,e Debora esorta... “La mia troietta è stata liberata dal cazzo di gomma,ma percio' ha il buchetto ben aperto,e pronto per i vostri contributi...”,mi guarda dritta nei occhi,sorride e si allontana. Onestamente,non so quanti piselli mi sono presa nella mezz'ora seguente,quante sborrate avevo dentro...so che ad un certo punto iniziavo perdere sperma dalla mia figa martotiata,ed altri cazzi entravano,per scaricarvisi dentro,nel mentre mi trovavo anche qualche cazzo in bocca,con fiotti di sperma in viso,subito rilavati con getti di pipi' calda,ma ero talmente esausta,che non ci capivo piu' nulla,lasciavo correre,sapevo che prima o poi,sarebbe finita. Infatti,passata anche quella ondata di piselli,pian-piano tutti gli invtati se ne andavano,lasciando per terra,su que prato,lo schiavo ormai distrutto e me,stanchi morti,distrutti da una avventura talmente sfiancante. Dopo u'altra mezz'oretat,siamo riusciti ad alzarci,tornare verso casa per recarci in doccia, toglierci l'apiccicume di tutti quei umori da dosso. Tornammo di sotto e ci buttammo sul divano,accanto le nostre Padrone dvertite alla nostra vista,che si complimentarono con noi,per la nostra porchaggine e perversione succube. Il pomerigio ebbe termine con un ultimo brindisi a quattro. 7271 0 8 years ago
- 8 years ago SISSY TRASGRESSIVA Non era la prima volta che uscivo en femme,vestita da donna...anzi...da zoccola,di sera,a passeggio lungo i viali delle zone industriali,dei lidi attorno Ravenna e Ferrara, a caccia d'avventure,di incontri con maschi arrapati. Questa sera pero',mi ero preparata diversamente. Oltre al solito trucco pesante,da vera mignotta da strada,avevo messo un vestitino a rete bianco,con le maniche lunghe,scollatura profonda e ad altezza inguinale,le mie adorate calze a ret autoreggenti nere,un reggiseno a balconcino nero,che evidenziasse il mio prosperoso davanzale,scarpe nere e rosse,lucide,con un taco 18 cm,comodissime ma che facevano sporgere il culetto a dismisura. Di nuovo avevo adottato poco,in efetti...un collare di pelle nera tempestato di swarowski con relativo guinzaglio,ed avevo evitato di proposito di indossare perizoma o slip,quindi sotto completamente libera. Cos' aghindata e indossata una parrucca bionda corta,la piu' pratca,mi ammirai allospecchio ed ero decisamente soddisfatta del risultato...avrei fatto faville! Un soprabito scuro per uscire di casa e precipitarmi in auto,e parte la serata peccaminosa...gia' sentivo il cuore battere in gola. Mi diressi verso le solite aree di sosta nelle zone indstriali,ma verso il week end, venerdi' sopra tutto,erano quasi deserte,e quei pochi camion in sosta avevano le tendine chiuse,quindi,anche se ci fosse stato qualche camionista dentro i mezzi,stavano gia' dormendo. Ma la cosa non mi aveva demoralizzata,stasera ero in vena di sesso spiccio,avevo voglia di essere trattata da zoccola,sentirmi qualche maschio adosso,che avesse voglia di giocare con me al padrone e alla schiavetta serva del cazzo,quindi via verso mete nuove. Arrivata ai primi lidi notai una gran foga,ma gia' dedicata a qualche coppia esibizionista al'opera,quindi prossegui' in direzione Ferrara,sempre fiduciosa nel trovare una situazione ideale. Arrivai ad una localita',diciamo,di medio interesse,vale a dire,che poco frequentata dai maschietti,forse anche perchè da poco si inizio' a frequentarla e c'era poca pubblcita' per quel luogo,ma comunque...mai dire mai. Trovai un parcheggio ampio e pulito,ma quasi deserto,qualche auto con dei vecchietti che ruotavano a cerchio,osservando ed ammicando,ma mi interessavano poco. Ad un certo momento della serata,ero li da quasi mezz'ora,noto che stanno affluendo diverse macchine,per la maggiore giovani e maschi di mezz'eta',come li cerco io, ed il “carosello”,come amo chiamarlo io,ha inizioTimidamente al inizio,anche per saggiare la situazione,socchiudo lo sportello del'auto,facendo illuminare l'inerno,oltre al fatto di sentire un pochino di aria fresca tra le gambe e la pisella esposta,cosa che adoro. Qualche minuto e mi faccio coraggio,scendo dal'auto e mi piazzo appoggiata al cofano,accendendomi una sigaretta,ed in breve tempo noto che la maggior aprte delle auto si avvicinano,passando davanti a me lentamente,finestrino abassato,e gli autisti mi sorridevano,alcuni anche con qualche complimento pesante,ma ero cosciente di avere attirato l'attenzione,e di sicuro avrei trovato qualche maschietto tra tutti,che si sarebbe fatto avanti. Infatti,dopo pochi istanti,che a me sembravano ore,si ferma accostandosi di lato,un mercedes nero,nuovo,alla guida un cinquant'enne ad occhio,moro piazzato ma non obeso,un leggero acenno di barba,e mi apostrofacol sorriso stampato in faccia. “Ciao bella,coma va?”,avevo il battito cardiaco in gola,”tutto bene,grazie...e tu?”,risposi. “Ma si,ero a spasso,in cerca di quattro chiacchiere,sai...”,e notavo i suoi occhi adosso a me,”ah si? Anch'o a spasso...non riesco prendere sonno,stasera...”,e lentamente mi avvicino al suo finesrino. Lui senza esitazioni allunga la mano e mi abbraccia una gamba,toccando da dietro e salendo verso i glutei. “Sai,che avrei una voglia di quelle...”,mi confida,”vuoi vedere?”,ed io mi chino per entrare con la testa nel abitacolo,osservando lui che estrae una membro raguardevole,sui 25 cm di lunghezza,ma gia' tosto eretto. Allungo la mano per toccare,aferro decisa quel cazzo fremente,ed inizio lentamente a mstrubarlo,mentre sento la sua mano entrare tra le chiappe,per frugarmi il buchetto anale,gia' lubrificato in precedenza,ed entrare deciso dentro di me. Dopo pochi sitanti di massaggio lui mi chiede con voce roca,”se ti va,andiamo a ferci un giretto”,ed io gli rispondo,”va bene tesoro,ma conosco poco la zona...sai tu qualche posticino tranquillo?”,certo,zoccola...vivo qui...li so tutti,i posti”. A quel punto giro attorno alla vettura e salgo di fianco a lui,che resta con la bega fuori,mi prende la mano e la apoggia sulla capella,invitandomi a prosseguire. Partiamo e ci allontaniamo di poco,mezzo chilometro ad occio,entriamo in una via di terra battuta,lungo un argine di un canale,percorriamo 300 metri e ci fermiamo. Lui si fionda sulle mie tette che hanno lasciato uscire i capezzoli turgidi,ma io lo fermo,”vuoi fare le acrobazie in auto,tesoro?”,e scendo sinuosa dal'auto,mi piazzo davanti alla vettura,piegata a novanta gradi,fecendo si che il vestitino si alzasse da solo. Pochi attimi dopo mi ritrovo lui che si tocca il suo cazzone,duro come il ferro,e nel contempo fruga tra le mie gambe,cercando di stimolare il mio. “Sai”,gli confido,”dopo avere preso gli ormoni per le tette,la mia pisella non lavora piu' molto bene,ma vedo che il tuo,va alla grande”,sorrido,voltandomi verso di lui,abassabdomi ed ammirando quel obelisco di carne. Aferro il membro bollente,e lo masturbo lentamente,e dopo qualche colpetto,asaggio la capella che gia' secerne qualche goccia di pre-sperma,gustosa,salata ed amara al contempo,per poi spalancare la bocca ed infilarmi la capella fino in gola. Lui,dal canto suo mi sta palpando i seni,sussurandomi”si troia,succhiami il cazzo,ho voglia di sborrarti in bocca...la vuoi bere?”,ed io annuisco senza proferir parola,data la bocca piena. “Allora succhia,zoccola,che la prima voglio fartela bere,la seconda voglio scoparti,sfondarti tutta,maiala...!” E cosi' dicendo mi tocco,mi infilo uno,due dita,per facilitare la penetrazione dopo,mentre sento la capella del mio maschio entrarmi in gola,qualche volta forzando per affondare,cosa che adoro,sentire il palo che mi forza il cavo orale. Non tarda molto,qualche minuto,colpa l'eccitazione del momento,che io mi sento bagnare fortemente la pisella moscia,mentre sento la trachea invadermi di caldi getti,salati ed amari allo stesso tempo,una crema calda,che fuoriesce dal palo del maschio ce sto servendo da umile sissy. “Puslisci bene tutto,vacca,”,mi esorta,”che ora voglio romperti quel culo da puttana”. Avida e minuziosa,pulisco con la lingua ogni goccia di nettare che fuoriesce dalla capella gonfia. Il bello,che non acenna a calare l'asta del mio Padrone,resistente resta fermo,duro come il marmo...anzi,mi sembra quasi si sia ingorssato ancora di piu. “Vieni qua,troia,che ora ti faccio uno di quei servizi...”,di dice con voce ferma,”Voglio sfondarti il culo.”,e cosi' dicendo mi fa alzare,chinare a novanta gradi contro il cofano del'auto,divaricando le gambe. “Apriti quel culo,zoccola.”,mi ordina,ed io con le mani,eseguo,divaricando le natiche al massimo,per mettere in mostra l'orifizio anale,che sta palpitando per la voglia. La sua mano sinistra apoggiata alla mia spalla per tenermi ferma,mentre sento il caldo della capella appoggiarsi al buchetto,spingerci contro,per entrare facilmente,almeno la prima parte del'ingresso è forzato. Un attimo di rilassamente per ambedue,ed ecco,che ariva l'affondata,con una spinta decisa entra il memnro per tutta l sua lunghezza,affonda nel mio retto,facendomi sentire il suo scroto contro il mio. Trattengo il respiro un attimo,per facilitare la distensione delle pareti anali,ma lui,infoiato come un toro,gia' sta prendendo il ritmo della scopata,entra ed esce,prima lentamente,poi sempre piu' frenetico. Mi sento una troia fatta,la sua zoccola,pronta a qualsiasi porcata egli mi imponga,una maiala infoiata,depravata e perversa,senza alcuna remora o tabu'...sono pronta a qualsiasi voglia egli abbia nei miei confronti. Mi aferra per le tette,le strizza deciso,sento il suo corpo apoggiato alla mia schiena strisciare,la sua spada dentro di me muoversi,forzare ad ogni colpo deciso qualche millimetro di piu',sento il suo battito cardiaco attraverso quel cazzone che ho dentro di me,un mix di sensazioni sublimi... Passano pochi minuti,che a me sembravano ore,che sento rigonfiarsi la capella dentro la mia figa anale,sento che manca poco,che il mio toro insemini la sua vacca,cerco di rimandare l'avvenimento di qualche istante,stringendo le pareti anali,per quanto difficile,visto la dilatata avuta,ma non c'è nulla che tenga...arriva il primo grosso getto di sperma che mi invade l'intestino,viene spinto dentro di me, dai colpi di cazzo che continuano anche se irregolari,ma mi irrorano tutta,riempendomi colpo dopo colpo tutta. Qualche istante fermi in quella posizione,che seto che si sta rilassando il membro ancora dentro di me,per uscire facilmente,dal retto ormai aperto e dilatato. Mi volto contro di lui con un sorriso sornione,afferando il suo arnese,e sento uscir qualche goccia residua,intanto che lo massaggio dolcemente. Con voce ancora roca mi impone”torna giu' a pulire tutto come si deve,maiala...”ed io mi abasso nuovamente con le gambe tremolanti,divaricate oscenamente,e toccandomi sento che ho avuto un orgasmo anch'io...sono fradicia e perdo dalla figa liquido seminale. Dopo avere ripulito per bene il mio Padrone,estraggo dalla borsetta la mia confezione di salviette igeniche,ne offro una al mio maschio ed alcune per me. Con una sigaretta in bocca ciascuno,seduti nuovamente nel'auto ed io intenta a rimediare un po' il trucco,Bruno,questo è il suo nome,mi apostrofa”sei gia' a posto,ho hai qualche altra voglia...diciamo piu' porcella...?”. A quella proposta mi si sono illuminati gli occhi,cosa aveva in mente questo toro dalla voglia perversa perenne...? “Beh,dipende da cosa hai in mente,”rispondo con una nota di curiosita',”ti dico solo che non mi piace lo scat e le torture dolorose”. “Allora chiudi lo sportello,che andiamo farci un giretto...” La curiosita',mista ad una eccitazione misteriosa,decisamente anche un tocco di paura,mi fanno chiudere lo sportello,e mentre ci avviamo,allontanandoci dal paese balneare,mille dubbi e domande mi frullano in testa... “Ho notato immediatamente il collare col guinzalgio,indi per cui,immagino tu abbia tendenze da schiava,da sissy slave,giusto?”,ed io annuisco silenziosamente. “Per cui,ora,in veste di tuo Padrone,voglio vedere quanto sai essere porca,sotto alla mia direzione...eseguirai ogni cosa io pretenda da te,senza obbiettare né discutere,altrimenti mi inventero' il modo di fartene pentire...” In teso silenzio annuisco nuovamente,il cuore batte a mille,la pisella ai mille pensieri gocciola nuovamente per l'eccitazione...cosa dovra' accadermi,ora? Dopo dieci minuti di percorso,entriamo verso il porto commerciale di Ravenna. Un vialone centrale con molte diramazioni laterali,semi oscurate da pochi lampioni,e noto qua e la qualche gruppo di operai,di camion con altri gruppi di fianco,probabilmente per essere caricati dalle navi,una situazione del genere underground. Bruno accosta la vetura a bordo strada,scende e si piazza di fianco al mio sportello,si guarda attorno,poi mi apre e aferra il guinzaglio,ordinandomi di scendere. “Tu,troiamstai un passo dietro a me,e vedi di sculettare ad ogni passo,da vera zoccola da strada,capito?” Io annuisco in silenzio ed inizia la passeggiata lungo delle stradine buie,a prima vista deserte,ma guardando bene,si notano i contorni di persone nella semioscurita'. Padron Bruno mi ferma davanti ad una cancellata di una fabbrica chiusa,data l'ora,si apoggia al cancello e mi prende la mano,apoggiandola alla sua patta dei pantaloni. “Mettiti giu',tiramelo fuori ed iniza a succhiare,troia...”,mi dice con voce ferma. Io eseguo un poco titubante,ma conscia che ci sia qualcuno nei dintorni,estraggo il cazzo di nuovo eretto,lo massaggio delicatamente ed infine mi abasso,divaricando le gambe,mettendo il mio culo e cazzo in bella vista,apro la bocca,e spinta dalla mano del Padrone,ingoio tutto il glande,iniziando un pompino. Entro breve sento dai passi alle mia spalle,non riesco vedere chi o quanti siano dietro,ma distinguo dei bisbigli,dei silenziosi commenti e qualche risatina delicata. A quel punto Bruno mi prende per un braccio,mi fa alzare,sempre voltata di spalle ai spettatori,mi fa apoggiare ambedue le braccia contro il cancello,chiandomi e sporgendo il culo,sento le sue mani sul mio sedere,mi tocca,palpa,divarica le natiche con due mai,mostrando il mio buchetto aperto poco prima dal suo arnese,ancora lucido dallo sperma,infila uno,due dita...sono in estasi...Ad un tratto sento una,poi due mani nuove,adosso...non sono piu' due,ma quattro,poi cinque...non so ancora quanta gente era dietro a me,ma sicuramente stavano saggiando la”preda”,cioè io. “Questa,ragazzi”,esorta il Padrone,”è la mia schiava e troia in calore.Avete voglia di fottere,sfondarla e riempirla di sborra?” Noto a quel punto uno dei maschi avvicinarsi di lato,infilarmi la mano nella scollatura, palparmi le tette,e a quel punto lo vedo in viso,un nero del senegal,probabilmente dal tono molto scuro della pelle. Mi sorride malizioso e con ambedue le mani mi abassail vestito,mettendo in mostra il seno,e di seguito arriva il suo amico dal altro lato,con una mano sul'altra tetta,l'altra mano a strizzarmi il mio cazzo,le palle,vengo frugata ovunque,sono in piena balia del gruppo. Rassegnata alla situazione,dato anche il fatto che non avevo scampo,decido di partecipare nella mia veste consone...la vera vacca schiava del cazzo. Mi volto verso il nero alla mia sinistra,gli palpo il pacco..veramente enorme,e forse neanche in piena erezione... Lui,dal canto suo,con una sola mano si abassa il pantalone della tuta da ginnastica, facendo fuoriuscire una mazza nera di almeno 25 centimetri,e neanche del tutto dura. Io l'aferro con una mano,poi due,mi abasso tra loro,per assaporare quella capella,leccarla fino ai coglioni gonfi,per tornare alla capella. Ora vedo anche la seconda bega,quella di destra,meno lunga,ma molto piu' grossa,non riesco neanch a contenerla,pollice-indice,di sicuro quella avrebbe fatto male. Passano i minuti,ed io acucciata a gambe larghe,due cazzoni neri da succhiare,ed il Padrone,divertito,che mi osserva in silenzio,solo di tanto in tanto mi apostrofa con commenti pesanti,dandomi della troia,della vacca frocia,ma io non capivo piu' nulla,ero stordita dal'eccitazione. “Ora ragazzi,basta giocare...è ora di montare la vacca” dice con voce ferma,facendomi l'occhiolino. Io mi rialzo,mi volto contro il cacello,mi chino legegrmente,facendo sporgere il culo,ancora umido dal seme del Padrone,e sento il primo capellone addentrasi,spingere per entrare,e con poca fatica,entra deciso dentro di me. Mi sta scopando un nero incontrato per strada,l'eccitazione mia mi fa gocciolare la pisella senza alcun limite,sento un palo dentro di me,mi tiene ferma per i fianchi e mi sbatte con decisione,affonda ad ogni colpo,ed io lo sento fino alla bocca dello stomaco, ma il bello deve ancora arrivare...l'amico di circonferenza xxl. Dopo pochi minuti il mio scopatore mi stringe piu' forte,mi trattiene ferma,e sento dei schizzi bollenti dentro,sta gondendo e si sta scaricando nella mia figa anale. Neanche il tempo di reagire,che aferrata per il bracio,vengo voltata dal'altro lato...ora tocca al altro moretto... Diciamo per fortuna,che sono stata sfondata da due cazzi,avevo le pareti anali ormai divaricate,l'entrata del terzo palo,quello extra large,era meno traumatica del preisto...anzi...me lo sto godendo molto. Ora,preda del secondo maschio,sento la alrghezza della sua spada,ma tra sborra come lubrificante e buchetto ormai dilaniato,questo paletto di carne sta diventando uan vera goduria,e il Padrone lo ha notato. Mi si avvicina,mentre vengo scopata selvaggiamente,mi aferra il viso,e con tono beffardo mi dice”Godi ora,troia...godi che dopo servirai ancora per un ultima voglia mia” Io nenache ascolto quello che mi ha detto,tanto sono fuori di testa,ma anche questo maschione non arda molto a raggiunger il suo culmine di piacere,irrorandomi del suo nettare,riempendomi fino a perdere sperma col suo cazzo ancora dentro. Uscito dal mio corpo,i tre maschi si fermano attorno a me,tutti con un sorriso stampato in faccia,ed io,completamente scomposta ed il trucco ormai andato,sorrido in preda ad una sensazione di rilassamento. “Ora togliti il vestito e mettiti giu' per terra,cagna”,mi ordina Bruno. Io,leggermente intimorita,eseguo l'ordine. Sfilo il vestitino a rete,restando col regiseno,le autoreggenti a rete,il collare e guinzaglio,mi abasso fino a terra,in ginocchio,poi a quattro zampe. “Sdraiati per terra,ora avrai quello che ti meriti,lurida”. Mi sdraio pancia in su sul asfalto del marciapiede,racoglo le gambe e le divarico,la mano scende verso la pisella,cennando un inzio di masurbazione sotto ai loro occhi, quasi umiliante ma orma non mi frega piu' niente. Bruno mi si piazza col suo cazzo in mano,lo punta nella mia direzione,e da il via ad un getto di piscio,colpendo prima i seni,per poi alzando il tiro,verso il viso. “Apri quella bocca,cesso”,mi ordina con voce autoritaria”e vedi di dissetarti”. Io spalanco la bocca,ricevo qualche getto in viso,in bocca,e qualche attimo dopo,i due maschi ai mie lati lo imitano,ridendo di me,puntando tutti la mia bocca divenuta loro pisciatoio,affogandomi quasi di urina,ma io,perso il lume della ragione,godo anche di questa oscenita',raggiungendo a mia volta un orgasmo squassante,tremendamente forte,quasi da contorcermi per terra. Anche finita la doccia,resto ancora a terra,toccandomi il corpo completamente bagnato di pipi',strisciandomi adosso il bagnato,toccandomi l'orifizio dilatato,che ancora perde sborra,nfilo un dito per sentire quanto sono piena... E' deciso...sono una ran vacca schifosa,ma è la mia natura,e mi piace. FINE 9930 0 8 years ago