Li avevo immaginati,
li avevo anche sognati,
avevo ascoltato storie di loro
e li avevo desiderati,
quando i loro sguardi
avevano avvolto il mio corpo
penetrando sotto gli indumenti,
semiaperti per gioco e per malizia,
quando le loro mani
mi avevano sfiorata,
con ingenuità calcolata,
volentieri accettata e provocata.
Avevo percepito,
col gonfiore dei jeans,
appoggiato alle mie natiche nella calca,
la loro voglia,
che si era trasmessa al mio corpo,
restandovi impressa,
sopita ma pronta a risvegliarsi.
E quando il silenzio della casa
rassicurava il mio timore
di essere sorpresa,
il mio sesso gonfio di desiderio,
chiamava le mani
e le guidava dove la fonte del piacere
era più bruciante
stemperando il fuoco con gli umori,
che prontamente ne addolcivano
la smania.
Scivolavo così nel filmato,
mille volte riavvolto nella fantasia,
talvolta ad occhi chiusi,
talvolta davanti ad uno specchio,
che rifletteva la devastata attesa
di una deflorazione,
sempre rimandata del paura e vergogna.
Adolescenza
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20 years ago
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