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Sesso violento in una calda sera d\'estate......
Era da tempo che avevo rivisto S., erano passati anni e quello stupendo ragazzo alto e moro mi aveva di nuovo così tanto colpito....non potevo fare a meno di essere tentata ogni volta che mi chiedeva di uscire.
L'ultima volata che ci eravamo visti eravamo piccoli, ma la sua bellezza non mi era mai passata di mente e dopo tanti anni, ora che sono diventata grande quanto basta per dire di essere abbastanza esperta di uomini, ora non posso negare che il sangue mi ribolle nelle vene al pensiero di baciarlo, di stringerlo a me, sul mio petto, contro le mie cosce, contro il mio sesso...
Ora è arrivato il momento di assaporare quel ragazzo fino in fondo....certamente non immaginerebbe quanto sia diventata brava con i ragazzi, tanti che ne ho chiavati...dopo tanti cazzi che ho preso, non potrà mai immaginare quanto sia diventata vogliosa, pervertita, assatanata di uccelli.
"Passo alle 10.30 andiamo a bere qualcosa io e te"..il messaggio arriva nel pomeriggio.." ti aspetto volentieri"....
Che figo ragazzi...passa a prendermi che già sono eccitata, da ore ormai!
Ci precipitiamo per un drink in un locale non molto distante da casa sua, ordiniamo due martini con ghiaccio, e poi due tequile! Si chiacchiera del più e del meno...ma la mia attenzione è tutta riversata nei suoi profondi occhi, il mio sguardo scivola sulle sue labbra.....la mia testa inizia a girare, l'alcool fa il suo effetto ed io comincio a fremere dalla voglia di saltargli addosso a gambe aperte....
nell'orecchio gli sussurro:"andiamo a fare un giro in macchina, qui mi annoio!". Credo di non riuscire a trattenere le mie intenzioni, credo che le lui me le abbia lette tutte negli occhi, nel mio sorriso sicuramente malizioso e un po' brillo, perchè la sua risposta è stata:" certo che sei proprio furba..!".
S. mi afferra un braccio e mi trascina quasi tra la gente....evidentemente ha capito che con me può adoperarsi con le maniere forti, proprio come mi piacciono! I miei tacchi avranno sicuramente pestato i piedi di qualcuno tra la folla, perchè mi sento spintonata e mandata a quel paese da qualche balordo che mi palpa pure il culo! Ovviamente ciò mi fa eccitare ancora di più..e mi volto a fulminarlo con gli occhi, sorridendo però.. e credo che il"porco!" che gli abbia detto tra il chiasso della gente lo abbia ben capito dal labiale....
Colgo l'occasione al volo, S. mi aspetta fuori, gli dico che ho bisogno di andare in bagno....faccio la strada all'indietro e quel tipo, alto, biondo capelli mossi è ancora lì che mi cerca con lo sguardo....vado dritto da lui e gli ammicco di seguirmi. Nel bagno mi dice "cosa cerchi? vuoi scopare?" "non posso stasera" rispondo, ma se ti segni il mio numero ci si può vedere...mi arrapi un casino!"......
che bello due piccioni con una fava! Lo saluto con un bacio sul collo....lui mi ricambia con una palpata sulle chiappe. Altro cazzo da prendere..
S. fuori mi aspetta ancora....che caldo ragazzi, ho tutto il petto già madido di sudore e le cosce calde....che notte che mi aspetta..
Arriviamo in macchina, andiamo su in collina e prendiamo una stradina stretta, la percorriamo per 5 minuti, poi arriviamo in un piccolo piazzale illuminato solo dalla luna...
Ho la testa che gira...la musica mi scioglie.....30 secondi per slacciarsi le cinture...le sue mani si avvinghiano ai miei seni!
Le parole escono fuori dalla mia bocca incontrollate..."strappami i vestiti di dosso!!! strappami i vestiti di dosso...lo so che sei un porco!" S. non se lo lascia ripetere un'altra volta....afferra la mia camicetta attillatissima e la strappa con una violenza straordinaria, poi ancora impugna il reggiseno tra le tette e tenendomi il petto contro lo schienale dell'auto strappa tutto....porta il reggiseno al viso, lo annusa e mi sussurra nell'orecchio " che profumo da troia che hai..."...la sua lingua entra nel mio orecchio, facendomi correre un brivido lungo la schiena....poi scende giù fino al seno!
mi si fionda addosso e la sua saporita lingua rotea nella mia calda bocca, è un continuo mordere di labbra, sul collo, sono piena di saliva in viso e sul petto....mamma mia che porco! La sua mano arriva sulla mia figa, i jeans tirano tra le mie grandi labbra......il mio tanga sarà un fradiciume di umori...mi massaggia la figa attraverso i jeans con forza...come sono bagnata...
"Ora tocca a me...!" gli slaccio i pantaloni...una mazza turgida si intravede tra gli slip bianchi, pare enorme, ne immagino già il sapore, la consistenza.....come mi sto sentendo troia!!!
...continua...
fine I parte
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14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 5 ore fa -
Quell\'incontro per caso
Quel giorno mi trovavo alla solita piazza per il solito caffè, mi fermai alla panchina per fumare la solita sigaretta quando ad un tratto si avvicinò una ragazza chiedendomi "hai da accendere?..." io immediatamente risposi come vuoi ke ti accenda e col sorriso sul volto presi dalla tasca l'accendino e soddisfai il suo bisogno, di sigaretta. Cominciammo a parlare di se e di me senza nascondere piaceri e desideri che spesso devono esser celati per la paura di andar contro un paradossale ma pur comune senso del pudore. Lei era molto attraente coi suoi lunghi capelli scuri, un bel seno procace in un corpo snello e formoso, e quegli occhiali che nascondevano uno sguardo profondo e accattivante. Lei era visibilmente attratta dalle mie braccia morbide e formose e da un corpo snello e sinuoso E quella voglia di toccarmi si mostrava come luce nel suo sguardo intenso e determinato, così in un attimo di silenzio forse dettato dall'emozione i nostri sguardi si avvicinarono e con loro le nostre labbra che si ritrovarono morbide in un lungo bacio. L'emozione saliva come la voglia di assaporare con più gusto quel meraviglioso piacere del bacio mentre le nostre mani cercavano di ritrovare il piacere del contatto da una carezza nei capeli sino ad accarezzare il corvo scendendo poi tra le curve suadenti di un corpo dolce e morbido. Il profumo della nostra pelle ci inebriava come l'essenza di bacco per i greci di un tempo e le pulsioni aumentavano in un vortice di piacere dato da quelle meravigliose effusioni. La voglia di stare insieme era ormai troppo forte così pensammo di spostarci in un luogo più tranquillo dove poterci lasciar liberamente andare in quel turbine di emozioni. Le tolsi la maglietta mentre lei toglieva la mia e mentre lei mi baciava il collo per sentire il mio respiro io le sganciavo il reggisen massaggiangole con l'altra mano i seni morbidi e avvolgenti che aveva e scendendo con le mani insieme per conoscere nuove zone di piacere accarezzandole i fianchi le sgancia il bottone del mantalone cominciai ad accarezzare il linguine mentre le i faceva lo stesso come se la voglia fosse identica e comune. Il desiderio aumentò fino a culminare nell'ennesimo bacio mentre le mani dai fianchi si spostavano sui nostri sederi per togliere i nostri pantaloni e ritrovarci finalmente nudi a godere del contatto dei nostri corpi...fino al culmine del piacere. Ci lasciamo con l'ultimo bacio e col ricordo di un piacere desiderato, magari celato, ma finalmente avverato.
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14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 5 ore fa -
4 uomini tutti per me
Sono passati solo alcuni giorni dall'incontro e così desidero riportare e condividere le varie sensazioni ed emozioni provate.
Era da tempo che desideravo incontrare con Marco, mio marito, più uomini insieme, ma c'era sempre una certa titubanza sia a chiedere di essere esaudita in questo desiderio sia per il timore di non trovare le persone giuste per questa esperienza.
Come se mi avesse letta il pensiero l'altra settimana Marco mi ha proposto di cercare alcuni singoli e di giocare insieme a casa nostra io non potevo che dire di sì e ho delegato a lui la scelta delle persone.
Gli ho chiesto di trovare tre singoli per sabato sera e eccitata ho atteso che giungesse la sera, sicura che Marco si sarebbe attivato per organizzare il tutto.
Durante la giornata mi sono sentita frizzante e vogliosa e sentivo le mie grandi labbra pulsare e desiderose di essere leccate e con questo stato di inebriante gioia mi sono truccata e ho indossato gioielli luminosi.
Un completino di pizzo bianco con un tanga elegante che a malapena racchiudeva la mia calda patatina, calze autoreggenti, vestitino tigrato cortissimo, sandalini con tatto a spillo, trucco che metteva in risalto i miei occhi azzurri e rossetto rosso leggermente chiaro; pronta per la serata.
Verso le 21,30 allo squillare del campanello di casa Marco è andato ad aprire e ha fatto accomodare gli ospiti in salotto offrendo loro da bere; io stavo in quel momento specchiandomi per vedere quanto di ciò che lasciavo già intravvedere poteva essere per loro stimolante quando la voce di Marco mi ha fatto tornare nel presente con il suo “ ti stiamo aspettando cara”.
Entrata nel salotto sentivo le gambe un poco titubanti ma il desiderio di dare seguito alla mia fantasia era tale che con un sorriso smagliante e una certa disinvoltura mi sono presentata a loro.
Mi sono trovata di fronte tre uomini Riccardo, Francesco e Luca; quarqntenni, carini e sorridenti che con gli occhi sgranati mi guardavano ed io sentivo già i loro sguardi spogliarmi.
Riccardo dei tre era il più estroverso e veramente affascinante, ex modello, palestrato, elegante, occhi verdi profondi; Francesco dallo sguardo più timido alto e riservato; Luca molto alternativo da artista ma sorridente e loquace.
Dopo alcuni minuti di conversazione è stato Marco a rompere il ghiaccio chiedendo ai ragazzi se andava bene che fosse Victoria, dato che era in minoranza, a prendere l'iniziativa e il loro assenso
“ mmmm”, fu unanime.
Muovendomi al ritmo della musica ho invitato tutti gli uomini a unirsi a me nel danzare e fattami coprire gli occhi ho iniziato a ballare fra loro sentendo quanto fosse bello decidere cosa fare con loro.
Per prima cosa ho chiesto che iniziassero a spogliarmi lentamente e così uno mi tolse il vestitino, uno le scarpe,l'altro le calze e il quarto il reggiseno.
Vestita dei miei gioielli e ancora con addosso il mio tanga ormai già esageratamente umido ho deciso che era meglio controbilanciare la situazione e ho iniziato a spogliare lentamente i miei vari uomini.
Che eccitazione! ad occhi chiusi e senza sapere chi era davanti ho iniziato a togliere scarpe, calze, camicia e pantaloni lasciando in slip tutti e quattro i miei maschietti.
Non contenta, con il solo senso del tatto ho iniziato ad accarezzarli lentamente partendo dal viso e giungendo alle cosce e non trascurando ovviamente quanto ancora non era scoperto e liberato.
Anche ad occhi chiusi potevo distinguerli e con piacere ho notato che Riccardo doveva possedere non solo i muscoli sviluppati.
Sentivo la loro eccitazione salire ogni qual volta strusciamo il mio sedere sui loro membri e il sapere che loro mi vedevano porca come mi piace sentimi mi stimolava a continuare lentamente in questo gioco.
Lentamente poi con le mani e la bocca ad uno ad uno ho fatto scendere gli slip lasciando liberi i loro cazzi di manifestarsi turgidi nell'aria.
Non li vedevo perché ero ancora bendata ma uno dopo l'altro ho incominciato a prenderli in mano e sentire il loro stato.
Sono passati pochi istanti prima di sentire mani tirare giù e sfilarmi il mio tanga e altrettante sul mio corpo accarezzarmi e intrufolarsi dolcemente in mezzo alle mie gambe.
Assaporavo le labbra che mi baciavano, e i vari cazzi che incontravano il mio corpo e le mani che mi davano sensazioni piacevoli ma di chi erano le une o le altre non mi importava assolutamente.
Anche le mie mani toccavano più corpi e più cazzi e uno più duro dell'altro.
Il gioco piaceva a tutti e sempre bendata ho sentito mani sicure che mi accompagnavano ad inginocchiarmi.
Mentre venivo baciata languidamente, una mano mi invitava ad aprire un poco le gambe e percorrendo l'interno delle mie cosce giungeva alla mia figa eccitata umida, anche la schiena e le natiche erano oggetto di palpeggiamenti intensi e delicati.
C'era un lento e continuo scambio di ruoli che io seguivo e contraccambiavo attivamente prendendo in mano e muovendo sempre i cazzi di coloro che mi erano di fronte.
Li sentivo duri e di dimensioni diverse e neanche più sapevo ben distinguere quello di Marco.
Come le prima dite si sono introdotte nella mia figa un gemito di piacere ha riempito la stanza e un insieme di miei umori ha inondato il tappeto e ancora ora non so chi mi ha portato tanto piacere.
Il dito si muoveva ritmicamente dentro di me, i baci si facevano più appassionati e io continuavo a godere e gemere dal piacere; su quest'onda altre dita mi hanno stimolato ed ognuno senza difficoltà alcuna mi ha portato ad uno o più orgasmi consecutivi.
Mi sentivo una “ cagna in calore” e sentivo che era giunto il momento di vedere i miei quattro uomini e cosi ho tolto la benda dagli occhi perché volevo leggere sui loro visi la libidine e fargli assaporare anche la mia.
L'eccitazione di tutti era ben visibile; Marco con una mano si menava il cazzo e nello stesso tempo scattava foto, Luca mi baciava sulle natiche, Francesco mi baciava collo e saliva sulla bocca, Riccardo con la sinistra si muoveva lentamente il cazzo e con un dito della mano destra girava come un lento vortice nella mia figa ancor più umida.
Vogliosa di eccitare maggiormente questa bella tribù mi sono coricata sul tappeto e ho incominciato e toccarmi a gambe e figa spalancate, guardandoli negli occhi e scendendo con lo sguardo sui rispettivi cazzi duri; che meraviglioso spettacolo vederli tutti che si masturbavano e notare che avevano difficoltà a distogliere il loro sguardo dalla mia figa che continuava a gonfiarsi per il piacere.
Fu Riccardo che per primo avvicinò il suo pene turgido alla mia bocca per farselo succhiare. Era grosso e tenuto alla base da un anello metallico che ne accresceva sicuramente ancora di più la già notevole dimensione; con una certa difficoltà iniziai ad assaporarne la cappella divenuta nel frattempo rosso viso e cosi iniziò un lungo giro di splendidi pompini accompagnati da lunghe e pazienti leccate della mia figa sapientemente dosate da ognuno.
La mia voglia di essere penetrata stava salendo e come se mi avessero letto contemporaneamente il pensiero mi fecero ruotare e sollevandomi il bacino mi misero nella miglior posizione per penetrarmi da dietro, alla pecorina, la mia posizione preferita.
Come io stessa speravo fu proprio Riccardo che appoggiò le sue mani sui miei fianchi e il sui cazzo alla bocca della mia figa.
Per alcuni istanti stette lì fermo col suo cazzo appoggiato e io ne sentivo il calore e il pulsare, mi schiaffeggiava le natiche e mi diceva “sei una vera maiala vogliosa”, “ora ti prendo perché ho voglia di sentirmi tutta dal di dentro”; le sue parole mi risuonavano e un “si, si” uscì dalle mie labbra mentre la mia lingua stava leccando il cazzo di Luca.
Sebbene io non ami farmi penetrare da cazzi grossi perché ho una vagina stretta e pertanto mi è doloroso, il mio desiderio era tale in quel momento che il sentire le pareti interne della mia figa aprirsi al lento spingere del cazzo di Riccardo fu sublime; il movimento prima lento e poi leggermente più accelerato in pochi minuti mi portò nuovamente ad un orgasmo lungo ed intenso.
Raggiunto il suo obbiettivo, farmi godere, Riccardo si ritirò ma io non rimasi senza cazzi perché a turno fui scopata e più volte venni.
Erano ormai passate parecchie ore quando tutti soddisfatti i miei quattro uomini erano seduti sui divani ed io dissi loro “non scherzate, io ho ancora voglia, chi viene a prendermi con il mio fedele amico vibratore?
Pensavano che scherzassi ma quando videro sparire l'oggetto nella mia direi voragine tutti si precipitarono chi ad assistere e chi a manovrarlo.
Il recupero di ciascuno fu rapido e il gioco prosegui fino a quando alla colazione che servii quando ormai aveva già albeggiato e dei vari orgasmi ciascuno ne aveva perso il conto.
Grazie Riccardo, Francesco, Luca e Marco per la splendida e indimenticabile serata.
Chissà quale incontro organizzerà, spero a breve, Marco per soddisfare le nostre fantasie!
20882
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14 anni fa
Victoria e Marco,
54/55
Ultima visita: 1 mese fa
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Annalisa 2
La ragazza venne a trovarmi molte altre volte ed ogni volta ne inventava una nuova. Capitava anche che venisse a trovarmi senza preavviso causandomi così delle difficoltà con mia moglie, dovendo inventare sempre delle scuse per giustificare il mio ritardo. Con il passare del tempo scoprivamo sempre nuove frontiere: ricordo per esempio la prima volta che la inculai: fu lei a chiedermelo. Io desideravo quelle chiappe sode e non mancavo mai di leccarle il buchino insieme alla fighetta. Lei apprezzava molto i miei passaggi con la lingua e contraeva lo sfintere e gemeva inarcando la schiena per schiacciare il suo buco sulla mia bocca.
Una volta mentre era seduta sul mio viso ed io leccavo il suo buchino affondando la lingua sempre più, ad un certo punto si mise alla pecorina. Io continuai subito a leccarla tenendogli le chiappe aperte con le mani quando all’improvviso mi disse” cosa aspetti ad incularmi? Prendilo, è tuo!”. Io, eccitatissimo, non persi tempo, il suo buco era già ben lubrificato, gli piazzai il cazzo in bocca per farglielo inumidire e lei abbondò con la saliva rendendolo umido e pronto alla penetrazione. Il cazzo entrò lentamente e gradatamente, “ si dai inculami” chiedeva e dopo qualche colpo Annalisa cominciò a dimenarsi come una ossessa, mentre il cazzo arrivava a fine corsa. Le assestavo dei colpi via via più profondi, fino a diventare secchi e decisi, mentre lei cominciava a toccarsi la figa. Raggiunse l'orgasmo mentre io ancora la scopavo e mi chiese di sborrarle dentro. Io le montai sopra e dopo qualche altro colpo deciso le allagai il culo, continuando a tenerlo dentro fino alla fine.
Quando cominciai a pensare che forse stavo innamorandomi di lei, così come era apparsa, improvvisamente sparì dalla mia vita. Le sue visite si interruppero lasciandomi un senso di tristezza e di vuoto che non riuscivo a colmare, almeno fino a ieri.
La rivedo in agenzia dopo forse un anno dall’ultima volta, accompagnata dalla stessa amica che era con lei quando mi apparse la prima volta. Erano entrambe bellissime.
“Ma che bella sorpresa! Cominciavo a preoccuparmi: pensavo che ti fosse successo qualcosa!” Era a dir poco arrapante come al solito e l’amica non era da meno. Erano vestite in maniera sportiva, con jeans attillati e top che esaltavano le tette giovani e sode. Tra le due traspariva un affiatamento fuori dal comune, si lanciavano spesso delle occhiate di intesa.
“In effetti qualcosa mi è successo, ma niente di grave” rispose Annalisa con un sorriso.
“Bè, comunque dimmi: di cosa hai bisogno? Un biglietto per Roma?” cercai di essere professionale o forse provavo a manifestare un po’ di risentimento per la sua lunga assenza.
“No, non vado più a Roma, sono qui di passaggio con la mia amica che era curiosa di conoscere il tuo ufficio, sai gliene ho parlato così tante volte… ma se sei impegnato possiamo passare dopo la chiusura, dopo la palestra, sempre che tu non abbia impegni, si intende!” Mi disse abbassando il viso e guardandomi con uno dei suoi sguardi migliori. Sembrava tutto già visto, anzi sono sicuro che Annalisa stesse giocando con me per lasciarmi nell’incertezza.
“Per te questo ed altro, allora ti aspetto”, risposi constatando quanto le fu facile vincere il mio finto risentimento. Ero già rapito da mille pensieri.
Passai il resto della giornata a fantasticare.
Dopo la chiusura arrivarono in agenzia e dato che il pretesto ufficiale della visita era la curiosità di Cristiana (questo era il nome dell’amica) verso i locali dell’ufficio, le accolsi e le portai a fare un giro per visitare i vari ambienti , per poi concludere il giro nella sala direzione che aveva visto me e Annalisa protagonisti di favolose scopate.
Cristiana era anche più arrapante di Annalisa con i suoi short cortissimi e la pancia scoperta e durante il giro avevo notato che spesso si tenevano per mano, come usano fare fra di loro le adolescenti.
Annalisa esordì: “allora? Non sei curioso di sapere cosa mi è successo e perché non vado più a Roma?”
“Certo che sono curioso, è solo che oggi non mi sembrava il caso... così davanti a tutti di farti domande personali, ma dimmi: che è successo?”
“E’ successo che non vado più a Roma perché non sto più con il mio ragazzo”
“Mi dispiace, ora allora sei single?”
“Bè non proprio, nel frattempo mi sono fidanzata di nuovo”
“E con chi?”
Annalisa e la sua amica si guardarono con un sorriso malizioso, si abbracciarono e unirono le loro labbra e le loro lingue in un bacio tanto appassionato quanto arrapante.
Io raggiunsi in un istante un grado di eccitazione incredibile ed il mio cazzo rischiava di strappare i boxer tanto violenta era l’erezione. “Forse ti scandalizza la cosa…”, disse Cristiana con un tono falsamente preoccupato. “No, anzi” risposi, “penso che sia la cosa più bella che mi sia mai capitato di vedere….”
Prima ancora di riprendermi dallo stupore che mi aveva rapito, mi ritrovai in un sandwich tra le due che mi abbracciavano ed accarezzavano. Annalisa era davanti e avvicinò la sua bocca alla mia offrendomi la sua lingua profumata, Cristiana subito le si mise di fianco cercando di unire la sua lingua alle nostre. Ci divertimmo a baciarci in tre e quasi dimenticavo che avremmo potuto passare a cose più interessanti. Fu Cristiana che si pose dietro Annalisa e cominciò a spogliarla. Proseguimmo così in silenzio e prima ancora che avessi il tempo di spogliarmi completamente erano entrambe completamente nude, poggiate al divano con i culi in bella mostra. Mi affrettai subito a mettere alla prova la mia abilità con la lingua passando dal culo di una alla figa dell’altra e viceversa, avendo cura di non tralasciare nessun buco. Le ragazze emettevano dei mugolii di piacere e si baciavano durante le mie leccatine. Ad un certo punto, all’improvviso, si alzarono e si esibirono in un sessantanove che, se anche mi escludeva momentaneamente, mi concedeva l’opportunità di sedermi in poltrona ad assistere ad uno spettacolo che finora avevo visto solo in video o in foto. Le ragazze erano senz’altro innamorate: lo si capiva dal modo in cui si abbracciavano e dall’intensità con la quale ognuna leccava l’altra. Io mi godevo lo spettacolo. Annalisa venne per prima, dichiarando il suo piacere ed interrompendo per un attimo di leccare la figa di Cristiana, che posizionata sopra si rialzò e le riavvicinò la figa alla bocca per raggiungere subito dopo un orgasmo così intenso che le fece vibrare il corpo e piegare il capo su un lato. Raggiunto il loro piacere, mi si avvicinarono e mi baciarono a lungo facendomi sentire il loro sapore. Cominciarono poi a dedicarsi a me, regalandomi un pompino a due bocche: riuscivano ad ingoiare tutto il cazzo e si alternavano regolarmente unendo di tanto in tanto le loro lingue e mentre l’una ingoiava e leccava il cazzo, l’altra leccava le palle o saliva a farmi assaggiare la lingua intrisa di sapori. Continuarono quasi fino a portarmi a quel punto di non ritorno oltre il quale sarebbe esploso il mio orgasmo, poi considerai anche la loro abilità a riconoscere quell’attimo fatidico, ma in quel momento restai per un attimo deluso e incuriosito quando, contemporaneamente, come ubbidendo ad un copione preordinato, si interruppero e dopo uno sguardo di intesa mi fecero sdraiare spalle a terra. Mentre cercavo di indovinare chi delle due si sarebbe impalata sul mio cazzo, Cristiana si sedette sul mio viso: “dai, fammi provare quello che facevi ad Annalisa!” mi disse cominciando a strofinarmi la fighetta sul viso. Mi soffocava quasi in certi momenti, ma io godevo di quei suoi movimenti, mentre Annalisa si pose subito davanti all’amica abbracciandola, baciandola ed incitandola a strofinarmi il viso per bene: “si, dai, bagnagli tutto il viso con la figa… ora lascialo un po’ a me” e Cristiana si spostava indietro facendola accomodare. La cosa era così eccitante per me che sarei potuto venire senza toccarmelo se avessero continuato, intanto mi godevo le due fighe ed i buchetti stretti e lisci dei culi che usavano la mia faccia come uno zerbino. Si strofinarono sulla mia faccia fino a raggiungere un nuovo orgasmo. Cristiana questa volta fu la prima e lasciò il mio viso pieno del suo umore alla mercè dell’amica, che non appena ebbe la possibilità di averlo in esclusiva cominciò a strusciarsi sempre più freneticamente fino a gridare il suo piacere ed a rischiare di soffocarmi.
Leccai tutto con passione e mi ci volle un po’ per riprendermi dallo stordimento che mi avevano provocato con i loro strusciamenti di figa ed anche loro erano provate dai due orgasmi. Il mio cazzo intanto non stava letteralmente più nella pelle, rischiava di esplodere. Volevo possedere le fanciulle ma ero consapevole che una qualsiasi penetrazione mi avrebbe provocato un orgasmo tanto violento quanto immediato. Se ne accorsero evidentemente anche le fanciulle, che sfinite e soddisfatte si sdraiarono affiancate: “dai vieni, stupido…” mi invitarono sorridenti. Io scelsi Cristiana. Mi sistemai a cavalcioni sulle sue tette e cominciai a masturbarmi davanti al suo viso. Annalisa si avvicinò. Quando esplosi il mio piacere, lo feci sul viso di Cristiana, con Annalisa che si avvicinava e leccava tutto. Affondai nelle loro bocche che non tralasciarono neanche una goccia, continuando ad unirsi ed a scambiarsi il mio seme con le lingue.
Svuotato e felice pensai che era valsa la pena di aspettare tanto tempo per rivedere Annalisa.
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14 anni fa
etabeta34, 43
Ultima visita: 7 anni fa -
Inaspettata bisessualità
Da poco ho conosciuto una coppia, Carlo e Ottavia! Davvero simpatici: lui molto carino, lei anche. Siamo usciti insieme a volte ed è stato davvero simpatico. Il mio rapporto va bene sia con lei che con lui ed entrambi sono molto affiatati.
Una sera dovevamo uscire insieme ma pioveva e allora colgo l'occasione per invitarli da me per stare un po' insieme...una pizza, un drink, un film.
Arrivano, si scherza...tranquillamente...ma a cena i discorsi prendono una piega strana, eccitante. I riferimenti alla bisessualità di tutti sono sempre più frequenti ed espliciti.
Decido allora di andare a prendere una bottiglia di vino rosso mentre loro decidono di accomodarsi sul divano. Tornato dalla cucina li trovo avvinghiati: le loro bocche frementi si incontravano in strani giochi di lingua; i loro corpi sempre più intrecciati sembravano non curarsi della mia presenza. Allora per discrezione faccio un passo indietro per andarmene anche se la mia voglia era quella di unirmi a quello splendido gioco.
Nell'attimo in cui abbasso lo sguardo per andarmene, sento "No! Aspetta...scusaci, siediti pure sul divano...ci siamo fatti solo un po' prendere".
Allora riempio i bicchieri di quel Cabernet stupendo e dopo averne sorseggiato un po' lei riprende a baciarlo e io fingo indifferenza guardando un po' la tv. Ma pressando un po' la mia gamba contro la sua. Ed ecco che la sua mano si poggia sulla mia coscia...piano piano...sempre più insistente, finché si volta verso di me e comincia a baciarmi. Scorgo un po' lo sguardo di Carlo e vedo che è molto eccitato da questa situazione...mentre lei continua a baciarmi e a toccarmi insistentemente.
Carlo, nella massima tranquillità, scosta un po' il suo vestitino e comincia a giocare con i suoi seni piccoli ma perfetti. E lei, molto eccitata, mi abbassa la testa portandomi all'altro seno.
Qui succede una cosa molto particolare: la mia bocca incontra quella di Carlo, fresca...anche le nostre lingue si incrociano, mai sazie del seno si lei.
Lei capisce tutto e si alza, bevendo ancora vino e chiedendomi: ci mettiamo a letto?
Disponibilissimo, li porto in camera e mentre chiudevo le tende mi accorgo che loro sono già sul letto, quasi del tutto nudi, a sfogare la loro passione.
Io mi soffermo un attimo, ancora vestito e quando lei mi chiede di avvicinarmi, mi comincio a spogliare buffamente. Ma eccomi in slip nel letto a baciare il suo corpo mentre lei comincia a gustare il sesso del suo amore.
Nel frattempo le tolgo il perizoma...e comincio a leccarle la passerina e ciò sembra portarla in estasi. Mi interrompe chiedendomi di darle il mio arnese in bocca. Non perdo tempo. E anche questa volta ricomincio a baciare Carlo. Questa volta senza timidezza. Anzi, con foga.
Mentre Ottavia ha ancora le labbra sul cazzo di Carlo, quelle sue cominciano a scendere baciando tutto il mio corpo. Eccolo che arriva a prendere il mio arnese. Che sento circondato da un forte calore e da una dolce morbidezza.
Quel gioco di bocche e sesso si tramutò presto in un turbinio davvero eccitante che coinvolse i nostri corpi e la nostra inaspettata bisessualità.
Ma ecco che un raggio di sole colpisce il mio sguardo, mi sveglio...e capisco che era solo un amabile sogno. Ma i sogni son desideri!
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14 anni fa
SweetAngel85, 24
Ultima visita: 13 anni fa -
Per un poco di salsiccia ti devi prendere tutto il
Avete presente quando l'affare inizia ad ingrossarsi e solo i duri sanno giocare,ecco oltre a essere valido per la vita purtroppo e'valido anche con il sesso.Non so'voi quali doti abbiate sotto al pantalone,ma io nn avrei mai immaginato di arriva'a pensa' di tene'u'muort'int'ucazon.Il 9/08/2010 in un villaggio turistico ho fatto na grandissima figura di merda,ma mai a pensa'...ero al bar,e una nordica mi fa'..wueeeeee,ma buevi,buevi un puuo'...era tutto con la u,nn so'anduam in buarca,usciuamo...super tostarella,ma la u la metteva ovunque questa.Bene,le solite scenette iniziali ,piacere marzio,piucer'donadella e buevi buevi...si ma so'astemio!si ma buevi buevi,e nnamo ja'dai che bevo,che ti devo di';bene al secondo drink dpo 10minuti sembravo il professore nel film IL MOSTRO;faccia rossa,voce uso infarto con 78bypass,rutto libero soffocato dal forno della Calabria,e sudore freddo;la donadella me fua',wueeeeeeeee ma nuuun'te sentui buene?Ah donate'ma bbaffanculooo,te l'avevo detto che ero astemio..seghe'?ma magari seghe'senza accento..sei simpuatico!Bah cioe'mi chiedo,dici a una vai a caga'e quella ride...se vede che so'diverse al nord,kmq a morale mollo la polentona e mi butto uso sacco a pelo anzi senza pelo sul letto e me corico va';Giorno dopo wueeeeeeeeeeeeeee,ma kue'fine mi aveva fatto il marzio!se kiama sonno,tu ke fai alle 4 de notte?quuanto sei vecchio...so'vecchio ma mo'te faccio vede'se so'vecchio...non l'avessi mai fatto,scusate ma voi conoscete donne che dpo 3 trombate ti dicono wueeeeee,ma e'gia'finito?ahooooo,ma ke so'mandrake?tutto parte semp a sera,ko questa ke si spara ste' 82birre,senza manco n'etto de panza tra l'altro,e bella e buona,wueeeeee,io duomani puarto te vuaaaaaaa'?no basta bere..ahahah ma kue haui capuito?ti va'di snocciolarmi la zietta?keeeee?vuoi scopa'?...ah,faccio io(mo'la u nn l'ha usata)eee ok,se po'fa'.Marooooooooo,questa se fionda sopra al mio gigione ma coi dentiiiii....!!!maro'ke dolore..wueeeee,ma nun te piauccio?ma no ma sei na'bestia le dico...so'cose delicate queste,mica e'na'cosa ke se magna!va bueee..metti il preservatuivo...nn l'avessi mai messo!mi inizia a mena'su quelle povere palluccelle mie..ma ke t'ho fattoooooo,le dico io?ma nienteeeeee e'ke mi piuace cosi'!va beh,kmq tra paccheri cazzotti e sputazzate,alla fine un sussulto mi porta a pigliare un'incapata vicino al letto e via di gusto a pecorella..siiii ti piaceeeee,e lei siiiiiiiiiiiiiii,si ti piace..siiiiiiii,e dpo 20 minuti un sontuoso ahhhhhhhhh,doccina e mi accorgo ke il mio gigione era infuocato,roba ke se metteva a piagne..maro'..ma la nibelungaaaaa,wueeeeee,ma tuorniiii e dico si,ma te nn te lavi?nuoooooooo,mazza ke schifo...va beh vado con la seconda,famo a cariola...siiiii,dai e'grosso e nn ci entra?dico io...e questa mi cala la palpebra con un "no vuedi che c'entra benissimo"...va beh,con l'ego apezzi me la riscopo...doccino di nuovo e lei niente,e poi di sua iniziativa mi spara un lecca lecca da 10e lodi,infatti arrivo tremando tutto ma na'cosa bestiale...bene,voi ke kosa avreste fatto dopo?io mi sarei fatto na'chiacchierata sul dopo,nn so'sui numeri da scambiarci...e questa invece?wueeeeeeeeee,ma e'gia'finito tutto?ahooooo,ma stai de fori??ma ke so'Rocco?ci so'limiti proprio scoperecci!morale?vado a prendere le sigarette e me chiudo nel loculo bungalow mio!Giorno dopo avevo problemi anche a pisciare,pero'sotto l'ombrellone sento due napoletane che iniziano la mattinata cosi'...weee,mio'marit'nn'ebuon!!Nn ne parlamm proprio...qua per un poco di salsiccia t'a'pija'tutt'u'puorc!Saggezza napoletana e potenza nibelunga tutte in un solo posto...nu'villagg i merd!
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14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 5 ore fa -
La prima volta fu con 2 donne
Era un caldo pomeriggio di giugno, mi trovavo al mare a rilassarmi quando ad un tratto vidi due giovani donne, io ero ancora adolescente e la vista di due donne tanto belle mi provoco un'eccitazione fortissima così andai a fare il bagno per cercare di freddare un po' quei "bollenti spiriti" difficili altrimenti da controllare. Le due donne notarono subito il mio disagio, e come potevo rstare indifferente a cotanta bellezza. Una era bionda, dal fisico voluttuoso e grandi e morbidi seni, l'altra mora dal fisico delicato e un sorriso dolce ed eccitante. Da quel sorriso capì che dovevo farmi avanti così mi avvicinai a conoscerle con la scusa di una sigaretta. Ricordo che ero impacciato come un ragazzino, ed era proprio quella mia ingenuità che le colpì in modo stuzzicante. Ricordo che a sigaretta ricevuta ringraziai e mi girai quasi deluso da un'incontro che sembrava finisse lì quando ad un tratto la giovane bionda mi disse: "E te ne vai così? ormai che sei qua presentiamoci così scambiamo 4 chiacchiere". Ci presentammo e cominciammo a parlare un po' di noi ma l'eccitazione era troppo forte da trattenere. Ricordo che in poco tempo eravamo entrati così in confidenza che ci ritrovammo insieme appoggiati l'un sull'altra a parlare, mentre la mora cantava "per averti, farei di tutto..." famosa canzone di celentano che sembrava quasi una dichiarazione in quel momento, che attiro la mia attenzione su di essa tanto da incrociare i nostri sguardi e le nostre labbra. La donna bionda a quel punto cominciò a spalmarsi addosso la crema solare come nulla fosse fino a lasciare un po' di crema intorno ai capezzoli di turgidi di quei grandi e morbidi seni, le feci notare la crema e subito mi adoperai a spalmare meglio la crema sui quei morbidi seni. In quel momento sentì addosso un calore incontenibile tanto da ritrovarmi supereccitato. Loro notarono quella mia voglia crescente così mi fecero sdraiare in mezzo a loro e dicendomi: "non preoccuparti, è normale il fastidio che provi, ci pensiamo noi a farti ster meglio, sdraiati qui".Mi sdraiai in mezzo a loro, cominciai a massaggiare la mora e a baciare i seni della bionda mentre la mora delicatamente mi toglieva il costume e la prendeva in bocca, ricordo la forte sensazione che provavo come un emozione sempre più forte che mi mandava fuori di testa, e non soltanto a me. La donna bionda si sedette sulla mia faccia ed io cominciai a far con lei quelo che la mora faceva con me. Cominciai a leccarle le labbra della figa, e più leccavo più le sentivo morbide e umide, nel mentre la mora si sedette a cavalcioni sul mio pene e cominciò a muoversi. In quel turbine di passione ricordo che massaggiai ogni centimetro del corpo di donna bionda che ancora stava seduta sulla mia faccia e andò avanti così così per molto tempo finchè la mora ad un certo punto si fermò di colpo con un sussulto e subito scansò la bionda e cominciò a baciarmi. La bionda allora si sedette a cavalcioni sul mio pene e comincio a muoversi mentre io mi baciavo con la mora mentre le nostre mani massaggiavano i nostri corpi lungo i fianchi scendendo sino al sedere e risalendo leggere verso il petto in un movimentto armonico e sensuale, finchè anche la bionda sussultò e ssi mise accanto e comincio a leccarmela finchè quell'esplosione di emozioni mi raggiunse sino al godimento più completo. A quel punto le giovani donne appagate e divertite si misero a ridere e dissero: "per essere la tua prima volta sei stato davvero straordinario, speriamo di rivederti in giro, ciao". Si diedero un bacio presero le loro cose a si incamminarono per la loro strada lasciandomi estasiato di un magico e meraviglioso incontro:
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14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 5 ore fa -
Particolare esperienza in spiaggia nudista
Era una strana mattina di settembre quando arrivai nella spiaggia nudista vicino Taormina. Una volta nudo sul mio telo, fissato dai pochi maturi che c'erano attorno a me, mi accorgo della presenza di una coppia di circa trent'anni. Lui quasi sempre nudo, lei invece aveva un vestitino molto leggero.
Si vedevano che erano molto affiatati: si baciavano, si abbracciavano, si toccavano. Ma si limitavano lì coscienti di essere in un luogo pubblico.
Non capendo le loro intenzioni e non volendo disturbarli, mandavo solo dei rari sguardi per fare capire, seppur con discrezione, la mia disponibilità.
Loro contraccambiavano gli sguardi ma non lasciavano intendere nulla, provocando però una mia lieve eccitazione.
Fingendo indifferenza, vado al bar a prendermi un panino per pranzo. Torno e decido però di cambiare posto per il telo e avvicinarmi un po' di più a loro.
Finito il panino e accesa l'ennesima sigaretta, la situazione cominciò a muoversi. Mentre la maggior parte dei maturi guardoni presenti cominciava ad andar via, le loro "coccole" cominciavano ad essere sempre più accese e miei sguardi sempre più frequenti ed insistenti.
Passo dopo passo mi ritrovai a masturbarmi guardandoli. Lui, in tiro ormai da un po', continuava a stuzzicarle il seno e lei ogni tanto gli prendeva in bocca l'arnese.
La parte più bella venne quando sia lui che lei cominciarono a giocare con la passerina, ormai "all'aperto". Un po' si toccava lei, un po' lasciava fare alle dita e alla lingua del suo compagno.
La cosa che mi fece impazzire è che destinavano questo spettacolo solo a me. Non appena passava qualcuno infatti lei si copriva e questo mi faceva ancora più eccitare. C'era molta intesa. Fiducia, che mi ero guadagnato con il garbo e il rispetto dei ruoli.
Sapevo infatti che il loro desiderio era proprio quello di essere guardati. Nient'altro. Per questo frenai la voglia di avvicinarmi a loro e subito dopo che lui sborrò, lo feci anch'io.
Certo, la voglia di scoparla e di farmi scopare da lui sono rimaste. Ma è stata un'esperienza particolare e molto eccitante...quindi va bene così! :D
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14 anni fa
SweetAngel85, 24
Ultima visita: 13 anni fa -
prima visione
1Questa prima serata fresca ci convince a rispolverare i giacconi tenuti per mesi nell'armadio e ad indossarli per uscire, dopo cena. L'aria frizzante per le vie del centro ci suggerisce presto di concludere la serata al chiuso di un cinema e decidiamo di comune accordo per la visione di un film che sembra interessante. E' una prima decisamente affollata, i posti liberi sono pochi e ci accontentiamo di trovarne due appaiati, senza far caso a chi ci sta accanto. E' un periodo di buona sintonia fra noi e ci ritroviamo abbracciati, come innamorati, con lei che mi tiene la testa sulla spalla.Ad un certo punto Maria Rosa mi sussurra all'orecchio con voce sorpresa ed eccitata: "C'è un tizio che mi fa' piedino!" Mi sporgo, guardo a destra e vedo un distinto cinquantenne che guarda lo schermo con aria tranquilla e assorta. Dubbioso sul da farsi, mi tranquillizzo pensando che un contatto di piedi può anche esser casuale e riprendo tranquillo la visione del film. Qualche istante dopo, però, Rosy torna a parlarmi all'orecchio: - Ci sta riprovando... - mi dice con tono più stupito che indignato.Trovo curioso che una ragazza come lei, timida ma allo stesso tempo energica con i seccatori, non sappia risolvere un problema così semplice come il sistemare un importuno. Inoltre mi stupisce che quello tenti di nuovo l'approccio, pur essendogli chiaro che la ragazza è accompagnata e l'ha già evitato una prima volta. Mi viene dunque da pensare che qualcosa l'abbia indotto a riprovarci, e mi chiedo che cosa. Forse una certa esitazione di Maria Rosa, che lo ha percepito in ritardo... posso ben immaginare come il tizio abbia interpretato quella disattenzione, convinto, come lo sono in molti, che le donne siano più sporcaccione di quanto vorrebbero far credere, specialmente se possono giocare sull'ambiguità e sulla clandestinità. D'altra parte sarebbe facile per una donna, se il contatto continuasse, far finta di niente, potendo sottrarsi al gioco in ogni momento senza conseguenze. Deve essere terribilmente intrigante lasciar fare, contando sull'anonimato e sull'oscurità quasi totale... ecco, mi sono immedesimato in entrambi i protagonisti del presunto contatto, non resta che chiedermi come possa viverlo io. E per saperlo non c'è che un modo. - Vediamo fin dove arriva... - sussurro morbosamente alla mia Rosy, il cui tepore mi scalda il fianco.Lei resta come disorientata, incapace di reagire sia all'iniziativa del vicino, che ovviamente prosegue di nascosto, sia alla mia concorde remissività, come se si sentisse scoperta su entrambi i fronti, anche su quello che in teoria dovrebbe difenderla.D'altra parte, un semplice avvicinamento delle scarpe, fisicamente nemmeno percettibile per via dello spessore del cuoio, non pare eroticamente così sconvolgente... quindi si limita a rincantucciarsi ancor più nel mio abbraccio, come a chiedere protezione dalle insidie del mondo, ma contemporaneamente ignorandole, come qualcosa che non la riguardi, mantenendo caparbiamente il piede dov'è. Glielo impedisce la divisione dei sedili, ma noto che è lei stessa, forse fingendo un movimento involontario, a spostare quasi inavvertitamente la gamba fino a sfiorare quella dell'altro, per poi ritrarsi immediatamente come per scusarsi della distrazione mentre quello fa altrettanto per negare la propria responsabilità nel timore di una reazione negativa. Mi viene da sorridere nell'osservare quelle ingenue astuzie segrete della mia Rosina, probabilmente sperimentate con qualche amichetto dell'adolescenza, quando andare al cinema era un avvenimento peccaminoso e avvincente. Non è però il fidanzatino quello con cui sta civettando nell'ombra, ma un perfetto sconosciuto.- Tienimi aggiornato, mi raccomando...- le sussurro, facendole capire che la manovra non mi è sfuggita, cosa che la confonde ulteriormente. Sia che voglia punirmi o assecondarmi, per non smentire l'atteggiamento in cui l'ho scoperta non le resta altra strada che quella di proseguirlo. E' davvero istruttivo constatare come, mentre di più mi si stringe contro destinando uno sguardo languido e distratto allo schermo, sposta contemporaneamente la gamba, pur se nascosta dalla gonna e dal giaccone che tiene in grembo, verso il sedile del compagno. E come lui, proprio nel vederla abbandonata contro di me ma incredibilmente protesa quasi ad invocare un secondo sfioramento, trova confermata la sua teoria: le donne sono tutte porche. Gli basta ruotare nuovamente la gamba per accostare il proprio ginocchio a quello di Maria Rosa. Un secondo, due secondi, tre, senza alcuna reazione... ecco, a questo punto si tratta definitivamente di un contatto volontario, inequivocabile e quasi percepisco il fremito di entrambi, causato da una di quelle rare emozioni della vita, preziose per la loro unicità e naturalezza. Poi si separano, come spaventati da quell’inquietante presa di coscienza: lui ci ha provato, lei ha corrisposto e soprattutto è ancora lì, immobile al suo fianco, potenzialmente disponibile a tutto ciò che la situazione consente... E non è oggettivamente poco, tenendo conto del buio che avvolge la parte bassa dei sedili. Neanche la mia presenza è d’ostacolo, anzi, conferisce alla situazione un'aura di trasgressiva impunità, che l'acquiescenza di Maria Rosa rende affascinante.Lei mi si accomoda contro ancor più strettamente, intuisco il suo desiderio di parlarmi, ma non trova le parole. Si sistema però meglio il giaccone sulle gambe, come per proteggerle dal freddo, ma la trasparenza della manovra mi rende sempre più elettrico. Ormai posso seguire la scena anche al buio, come se disponessi di un visore a raggi x, per vedere anche attraverso gli oggetti. E' chiaro che l'amico proseguirà l'approccio, questa volta non col ginocchio, ma con la mano. A prima vista non si distingue nulla, ma intuisco un qualche movimento al di sotto del suo soprabito e poco dopo sotto il giaccone di Maria Rosa. Sarebbe bastato il sospiro quasi stremato, rassegnato, che lei mi soffia all'orecchio senza nascondermelo, a denunciarmi il misfatto: la mano dell'infame si è appoggiata al ginocchio della mia ragazza e ora, verificata l'incoraggiante passività, si sta spostando tremante ma impunita lungo la coscia, silenziosa come un serpente.Più Maria Rosa mi offre lo spettacolo della sua dissolutezza, d'altra parte da me ampiamente incoraggiata e condivisa, e più la vedo tenera, fragile, indifesa, anche un po' goffa, con una gamba ormai paralizzata nella posizione di confine, e l'altra ripiegata sotto il sedile. La sento pulsare al mio fianco, senza neanche più fingere di seguire il film ma guardando opacamente la nuca dello spettatore davanti con gli occhi ormai quasi chiusi e il respiro rallentato, mentre la mano aliena scivola di nascosto fra le sue cosce facendo la felicità del fortunato. - E' arrivato...- mi bisbiglia ad un certo punto fuori di sé, ma ricordandosi della mia richiesta. Ecco, mi sta tenendo al corrente. Cosa posso rimproverarle? La mano dell'estraneo è giunta al capolinea, ha superato la barriera della gonna ed ora spadroneggia sulla nuda carne della coscia, premendo contro il soffice ostacolo delle mutandine... libera, tranquilla, addirittura agevolata da una divaricazione evidente e incoraggiante. Conto i secondi, mentre Rosy resta imbambolata a boccheggiare, ma ne passano più di una ventina prima che lei trovi la forza di scuotersi, facendo capire all'intruso che è ora di ritirarsi, cosa che quello fa con cautela, quasi con rimpianto. La visione dello schermo torna a farsi in me cosciente. Qualunque cosa sia successa fin ad ora in questa pellicola, non ha superato la ricettività della mia retina. L'avvenimento più emozionante della serata è già avvenuto, e null'altro potrà superarne la dirompenza.2Lo so, l’ha fatto apposta, ne sono certa. L’ho detto a Dario, ma forse non mi ha creduto. Ora che faccio? Guardo lo sconosciuto di sottecchi: è così tranquillo! Ha l’aria di un professionista, capelli corti e brizzolati, corporatura normale e indossa una giacca di lana inglese, un po’ informe, sicuramente molto usata. Odora di tabacco. E’ sicuro di sé: in fondo che cosa può temere per quel toc-toc sulla mia scarpa, così discreto, quasi paterno! Paterno, sarà questo che non mi fa irritare per l’approccio, la sua chiara proposta? Ripenso a quelle volte in cui ho sognato proprio un tipo come questo, mentre Dario mi prendeva con le solite movenze. Sognavo una specie di Nettuno che mi porgeva alla bocca… ciò che il mio stesso pollice allora simulava, ciucciandolo e godendo. Quel ricordo involontario mi turba e per scacciarlo mi rannicchio fra le braccia di Dario, ma nel farlo il mio piede (lui, non io!) si muove e va a contatto con quello dello sconosciuto. Lo ritraggo, ma il danno è fatto! Lo so, ci riproverà, mi dico. Infatti, lo fa. -Vediamo fin dove arriva…- ha detto Dario ed io quasi non credo alle mie orecchie. Sono turbata ed eccitata. Com’è possibile che io goda di questo? La debole spinta del piede sconosciuto sul mio attraversa la scarpa e suscita un calore che risale e rende molle la caviglia, finché un nuovo contatto, fra le nostre cosce, mi elettrizza la gamba e mi scalda il basso ventre. Dario ha uno sguardo incuriosito, come d’attesa. Allora è così che mi vuoi anche tu! Porca fra due porci! Ok, stendo bene la giacca sulle gambe e, giacché ci sono, nel farlo sollevo anche la gonna sotto. Il campo è aperto, vecchio porco, vediamo che sai fare. A braccia conserte sotto il seno, raccolta fra le braccia del mio uomo, attendo e preavverto il lento infiltrarsi della mano sconosciuta sotto le pieghe della giacca. Un brivido caldo mi percorre al primo contatto delle sue dita sulla pelle, a metà coscia. Ora mi accarezzano, mi esplorano su e giù, stringono e massaggiano la parte più tenera e sensibile all’interno delle cosce. Stringo i pugni e allargo al massimo la coscia destra, non la sinistra che Dario sentirebbe e non voglio che senta, forse per un’ultima barriera di vergogna, di pudore. La sento io ! La voglia di aprirmi totalmente, fino a spaccarmi per darmi a quelle dita, misteriose e sagge, sì sagge! Ma come fanno a toccarmi così sapientemente, a conoscere ogni mio segreto… Lì! Sì! Non ti fermare! Sì entra! E’ un lago d’umori, quello in cui quelle rigide dita si tuffano, invadenti. Cerco il sesso di Dario e non lo trovo. Ora vorrei renderlo partecipe, ma lui non s’accorge nemmeno del mio lieve tocco, non è per niente eretto. Ma allora… perché la sua complicità, il suo interesse? Oddio: quel magico tocco si ripete, ancora e ancora, sul clitoride! Mentre altre dita continuano ad invadermi, sempre più profondamente! Non resisto, me ne frego dei pensieri e mi lascio andare. Inarco il pube contro quelle dita incantate. - Porco! Porco! Porco! - martella la mia voce, nel cervello… e vengo. Un fiume in piena che straripa e mi sommerge.3E’ andata! Ce l’ho fatta un’altra volta! Incredibile! Quando meno me l’aspettavo, il sogno si è realizzato un’altra volta. Le orecchie mi rombano, devo avere ancora la pressione alta. Le luci dell’atrio illuminano corpi e volti normali intorno a me. Sono ancora sconvolto e stento a credere che tutti non sappiano. Li guardo al solo scopo di rassicurarmi che tutti sono ignari di ciò che è appena accaduto. Appena accaduto ed è già ricordo! Mi porto le dita della mano sinistra al volto e ne annuso il forte afrore, acre, sconosciuto, che ho imparato ad apprezzare.Quando, ancora con le luci in sala, la coppietta s’era venuta a sedere proprio accanto a me, con un tuffo al cuore avevo scoperto che lei indossava una gonna. Un paio di calzoni m’avrebbe deluso fino al disgusto, stroncando sul nascere ogni più vaga fantasia. Invece lei mostrava la gamba, un po’ pienotta, non tanto fine, né ben modellata, ma giovane e soda. E abbronzata, forse per questo ancora senza calza! Con un sorriso compiaciuto per la gioia di un tale avvenimento, ne ho calcolato la preziosa rarità. Quante volte, mi sono chiesto, ti può capitare una tale coincidenza di casualità: sala piena, proprio accanto a te, giovane, con gonna, senza calze? Probabilmente mai più, giocati tutto al meglio di te stesso, mi ero risposto. Ed era andata! Ce l’ho fatta!Camminando lungo il marciapiede, o per meglio dire, ancora veleggiando fra le nuvole del sogno appena realizzato, analizzo la vicenda in tutti i suoi aspetti. Fosse stata più anziana, mi dico, avrei senz’altro avuto anche il mio orgasmo. Lei avrebbe senz’altro cercato di impugnare il mio scettro: più crescono e più lo vogliono. Che sublime piacere, invece, aver dimenticato completamente me stesso e la mia erezione, per godere al massimo del suo piacere, così spontaneo, palpabile, chiaro e fresco e così facilmente a portata delle mie dita. Sì, ho goduto come non mai, del piacere che le donavo, ad esso solo proteso, unico, perfetto obiettivo di tutti i miei sensi e le mie abilità.
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14 anni fa
belzebù, 53
Ultima visita: 1 giorno fa -
in giro tra negozi
ero in giro con il mio ragazzo per negozi,vidi una bella ragazza e mi avvicinai a lei e senza farmi accorgere da lui gli proposi di seguirci .lei doveva entrare in un camerino e io seguirla ,mentre ero dentro la comincia a spogliarla ,baciarla e poi toccarla e lei gemeva come una bella porca.il mio ragazzo sentendo gemere entrò pure lui,e ementre il gli leccavo la figa lui toccava il seno da dietro e lei con una mano gli toccava il cazzo e a un certo punto lui glielo ficco in culo e la sbatteva di brutto a talpunto gli blocco la bocca perchè stava urlando di brutto .godeva come non mai e si stava bagnando molto,poi lei disse ora scopa pure la tua intanto io lecco lei. così fece poi lui scopò di brutto tutte e due .quando uscimmo tutti e tre dal camerino vedemmo la gente che ci fissava e una ragazzo mi si avvicino e mi disse se potevo darle il mio numero ,gli dissi perchè lo voleva e lei disse lo voglio fare pure io godere come non mai
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14 anni fa
moana76,
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Ultima visita: 14 anni fa
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Gloryhole
Un annetto fà, per festeggiare il nostro anniversario, decidiamo di andare in un privé a trasgredire un pò....
Il locale era pieno e nelle nostre solite stanzette, dove ci chiudevamo solitamente, non c'era posto. Andando un pò in giro e buttando l'occhio negli altri privé, troviamo una stanza che si poteva chiudere vuota e ci buttiamo dentro, pensando già che dopo aver giocato un pò da soli, potremo aprire la porta a qualcuno, coppia o singolo che sia, a seconda dei desideri che ci vengono, giocando in modo soft come facciamo ogni tanto.
Spoglio piano piano la mia bella mogliettina e la stendo sul letto cominciando ad accarezzarla, proseguo e mettendomi in ginocchio comincio a baciarle le cosce, leccarle il clitoride sentendola gemere di piacere.
Con nostra sorpresa, da dei buchi che c'erano nelle pareti, dei singoli ci infilano i loro piselli duri e la mia lei comincia a masturbarli....devo ammettere, che la cosa mi ha eccitato particolarmente, ci siamo fatti prendere lalla foga del sesso più sfrenato, girata alla pecorina, ho cominciato a prenderla fino in fondo e lei essendo di fronte a questa parete con i buchi, ha cominciato a leccarne uno facendo un pompino spettacolare a questo sconosciuto......
Abbiamo goduto come dei matti di questo gioco, sarà forse il fatto di non vedere con chi giochi, lasciandoti quel dubbio che ti eccita ancora di più....
vorremmo sapere da voi cosa ne pensate, se ci avete già giocato !!!!
Un bacio a tutti Diabolik&Eva
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14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 5 ore fa -
La natura ambigua del desiderio
Lei- Sento l’odore dell’erba tagliata di fresco e il calore del sole sulla pelle…
Lui-Concentrati, entra nei particolari.
Lei- Ricordo le margherite e il ronzio delle api operaie, la mia paura di essere punta da qualche insetto.
Lui- Dai…concentrati sulle emozioni e sulle sensazioni che hai provato…
Lei- Io non capisco questo tuo desiderio di sapere, questo cercare di entrare in me dalla porta emozionale, che gusto ci provi a sapere della mia prima volta?
Lui- Curiosità…gelosia…voyeurismo…sono sensazioni mischiate: sarà la mia parte femminile nascosta, hai sempre detto che ho qualcosa di indefinibilmente femminile, è come avessi due anime. Ti scoccia tanto, cercare di trasmettermi le tue sensazioni?
Lei- Ma no, è che il tempo passato, è tanto e i ricordi sono confusi…
Lui- Per questo ti ho bendata e messa a sedere sulla poltrona che ho spostato al centro della stanza.
Lei- Quando ho varcato la soglia e ho visto la poltrona spostata, ho pensato a qualche tuo nuovo gioco, ma adesso, mi sento ridicola e non mi eccita.
Lui- Fallo per me, poi, il resto verrà da solo, tu pensa, mentre racconti, immagina, che io sono nudo e posso farti qualsiasi cosa.
Lei- Forse è proprio il fatto d’essere nuda a contatto con questa pelle della poltrona, che mi rende nervosa…
Lui- Ti stai distraendo troppo…
Lei Ahi…mi hai fatto male! Con cosa mi hai pizzicato il seno? E perché poi?
Lui- L’ho fatto perché stai facendo troppe domande e per ricordarti che il gioco lo conduco io.
Lei- Sei un bastardo: sai che non amo il dolore fisico e non mi piace essere bendata. Mi da un senso di vertigine e di claustrofobia.
Lui- Allora concentrati su quello che ti ho chiesto, altrimenti ti punirò ancora di più.
Lei- Slegami almeno le mani: comincio a sentire un formicolio fastidioso…
Lei- Ahi…Smettila…
Lui- Concentrati…
Lei- Non mi lasciare dei segni fisici che non posso spiegare…
Lui- Non lo farei mai, ma, se non ti concentri, aumenterò la tua punizione!
Lei- Va bene…Ricordo che non volevo farlo quel giorno, avevo paura di essere vista da qualche estraneo, quella, era la mia unica preoccupazione, che qualcuno poteva assistere alla mia deflorazione…
Lui- Com’eri vestita?
Lei- Una gonna di jeans, ma non la classica gonna blu, era una gonna grigia tutta frastagliata nei bordi e sopra avevo messo una camicetta bianca che lasciava intravedere il seno.
Lui. Che reggiseno portavi?
Lei- Quel giorno non l’avevo messo…
Lui- In pratica, gli avevi lanciato un messaggio preciso…
Lei- Forse inconsciamente, avevo solo diciotto anni, però, adesso che mi ci hai fatto pensare, in realtà, mentalmente, ero pronta.
Lui- Continua…
Lei- Lui aveva trenta anni e ci sapeva fare, non che fosse bellissimo, ma, era uno di quelli che ti spogliava con le parole: mi ritrovai nuda senza neanche accorgermene, quando poi, lo vidi aprire la cerniera e tirare fuori il suo sesso, ebbi veramente paura, in quel momento, capii che presto sarebbe stato dentro di me e cominciai a tremare, cercai di trovare le parole per ritardare il momento, ma ormai eravamo troppo avanti con il desiderio, soprattutto lui.
Lui- Che sensazioni hai avuto vedendo il suo sesso?
Lei- Che cosa intendi?
Lui- Hai fatto dei confronti con le tue precedenti esperienze? Mi hai detto che avevi avuto qualche esperienza orale, prima di quel giorno.
Lei- Si…A pensarci adesso, so che aveva un membro normale, ma, in quel momento pensare che sarebbe entrato tutto dentro di me, mi aveva terrorizzato, poi, come ti ho detto, eravamo all’aperto e questo, m’ imbarazzava molto
Lui- Senti che effetto mi sta facendo questo ricordo della tua prima volta, cosa credi che sia che sta strusciando i tuoi seni?
Lei- Sei proprio perverso; perché non mi sleghi e facciamo l’amore?
Lui- Abbiamo tempo: adesso continua…
Lei- Ricordo il suo sesso duro e lui ancora vestito, la mia gonna alzata e lo slip di lato, in quel momento, mi sembrò di essere defraudata di qualcosa; avevo immaginato la mia prima volta in un letto di rose, coccolata e preparata, in quel momento, mi sono sentita quasi una puttana.
Lui- Continua…
Lei- Mi guardavo intorno come una cerbiatta che sentiva il pericolo di un predatore, poi, ricordo il fuoco tra le cosce e il dolore di un attimo.
Lui- Ti è piaciuto?
Lei- Che domanda stupida, solo un uomo poteva farla! Ahi…sei proprio uno stronzo.
Lui- Guarda che lascio la molletta sul capezzolo se non la smetti di protestare…
Lei- No! Non mi è piaciuto, forse alla fine ho sentito qualcosa di piacevole, ma, il dolore e il luogo non erano quelli sperati, poi, guardandolo negli occhi, ho capito che sarebbe stata solo una scopata senza amore.
Lui- E non potevi pensarci prima?
Lei- Sono momenti che accadono senza un perché, sono istinti primordiali che si scatenano. Soprattutto negli uomini, voi, in certi momenti, diventate veramente degli animali…
Lui- Ma ti ha fatto così male? Ne parli come se ti avesse violentato…
Lei- Ma no, è che pensi al principe azzurro e ti ritrovi con un pezzo di carne infuocata dentro, che ti riporta alla realtà…
Lui- Ma c’è carne e carne, questa che t’accarezza il viso, ti è sempre piaciuta.
Lei- Certo, ma n’è passata d’acqua sotto i ponti e adesso, anche io so come trattare certi bastardi…’
Lui- Sei un angelo, quando t’infuri: a guardare il tuo bocciolo grondante d’umori, sei pronta per essere slegata…
Lei- Io sono sempre pronta, sei tu che non t’accontenti mai…
Lui- Eccoti libera: andiamo a letto, ho veramente una gran voglia di te.
Lei- Eh no amore: adesso, ti bendo io. Questo chiedere e rispondere ha stuzzicato anche le mie curiosità: dammi le mani e lasciati legare e stai attento a come mi risponderai, potrei anche non accontentarmi di darti qualche piccolo pizzicotto...
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14 anni fa
fantasypervoi,
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Una cosa inaspettata
premetto sono un ragazzo che oggi ha 30 anni , quando mi è accaduta questa cosa ne avevo 25.
Era da un po che giravo in siti del genere e riuscivo ad avere diversi contatti ma mai incontri per i problemi più vari. Un giorno arriva un numero di telefono ed un appuntamento con relativo indirizzo. L'annuncio e il contatto telefonico parlava di una coppia moglie e marito che cercavano un singolo per soddisfare la lei e nel frattempo fare delle foto.
Tutto nella norma.
Prendo la mia auto e mi dirigo per il luogo dell'appuntamento, era un indirizzo quindi pensai fosse dove abitava la coppia. Giunto all'indirizzo c'era un palazzo , non sapendo a chi suonare li chiamai e chiesi.
Mi dissero di suonare ad un piccolo cancello vicino al civico e di seguire il vialetto fino ad una porta. Lo feci e........... entrato nella porta la sorpresa ( la prima della gionata) il posto non era un appartamento ma bensi un club prive e la coppia non era tale ma bensì erano il lui e la lei che gestivano il locale.
Mi dissero che cercavano ragazzi per far scopare la lei e che attendevamo un altro ragazzo per cominciare a scopare e fare le foto. mi chiesero se mi creava problemi (altra sorpresa) , dissi di no.
arrivò l'altro ragazzo che molto ragazzo non era dato che aveva sui 40 45 anni. Ci spostammo in una stanzetta dove c'era un letto che ci aspettava. L'uomo(il gestore del locale ) accese la musica e prese la macchina foografica. Io e l'altro ragazzo che chiamerò V cominciammo a ballare con la signora la quale anche avendo 40 anni e forse un po più era davvero tanta roba.
Cominciammo a palparla e baciarla, lei faceva lo stesso con noi. aveva un culo sodissimo e due tette niente male. dopo poco eravamo tutti nudi io e V con i cazzi durissimi e lei con una fica spaventosa che ci attendeva, nel frattempo l'uomo fotografava, non si perdeva uno scatto .
Mettemmo la donna sul letto a pecorina e mentre V se lo faceva succhiare alla grande io da dietro le leccavo fica e culo mamma mia che buon sapore, aveva una fica morbidissima e il buco del culo ancola me lo sogno oggi era favoloso. Dopo un po si sedette e prese entrambi i cazzi in bocca mamma mia che sensazione. ce lo succhòi non so per quanto fino a farci sborrare. a quel punto ci disse che voleva essere scopata.
ci guardammo con V per chi dovesse cominciare. comincio lui a sfondargli la fica mentre a me continuava a succhiarlo. dopo un po mentre V era sotto di lei e la scopava io le incomincia a leccare il buchino del culo per poi mettergli dentro il mio cazzo durissimo.
la cosa ando avanti per un bel po io e V ci scambiavamo i ruoli e le posizioni , lei era intancabile. dopo essere venuti entrambi sia in bocca che in culo che nella fica e dopo averla leccata ed esserci fatti leccare e succhiare notevolmente finimmo. a questo punto ci rivestimmo e andammo tutti e 4 in ufficio dove l'uomo ci fece vedere la miriade di foto che aveva scattato e quali avrebbe messo sul sito del prive.
Che gionata fantastica e che scopata meravigliosa. peccato che dopo un po il locale ebbe problemi e dovette chiudere
E' stata un'esperienza davvero bellissima
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14 anni fa
admin, 75
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Un uomo fisso (8° e ultimo tempo)
Armando mi diede poche ma sonore botte dentro nel mio culo aperto ma io lo sentivo molto bene il suo cazzo duro e nerbuto ...mi spaccava in due....mi teneva per i fianchi con le mani ...e mi sfilava tutto il suo cazzo infilandomelo da solo dentro tutto senza mollare le sue mani dai miei fianchi e la cameriera che continuava a succhiare a toccarmi le palle e anche a tenermi le natiche aperte faceva anche in modo che il sig Armando non sbagliasse buco.....aggghhhh aaahhhhhssiiiii vengooooooo venggooo aahhhssiiii venggoooo ssiiiiii dicemmo quasi insieme sia io che Armando e io venni tantissimo direttamente nella brava bocca della donna che non si tiro' via e che da brava serva bevve tutta la mia sborra calda e copiosa ... anche Armando era venuto dentro di me perche' si accascio' sia lui che il suo cazzo ancora dentro il profilattico che in breve si svuoto' nel sacchetto di protezione mentre si afflosciava dentro e poco dopo sfilava senza forza dal mio culo che ridiventava ogni secondo sempre piu' stretto. Armando ordino' alla donna di leccarmi subito il buco del culo e lei lo fece immediatamente come una brava schiavetta prendendomi le gambe e aprendole per infilarci la sua lingua e... seppure mi facesse il solletico con la sua brava linguetta...mi piaceva pensare a lei come una brava mamma che si leccava tutto il mio culo prima di andare dai suoi bambini a rimboccargli le coperte. Ero terrorizzato dallo schifo che doveva provare ma lei leggendomi nel pensiero mi disse.....non ti preoccupare.....mi e' piaciuto berti e ora mi piace succhiarti...era tanto che non prendevo in bocca un uomo e noi donne ne abbiamo bisogno ogni tanto...eh eh . ! Continuo' a succhiarmi e poi mi disse.... vuoi scoparmi? Ne ho voglia! tanta voglia e lo disse mentre mi slego' e poi mettendosi a gambe aperte sul letto come se fosse la sua camera mi disse dai vienimi dentro....Le saltai addosso, le ficcai due dita in fica e cominmciai a leccarla sul clitoride...poi le strizzai le tette quando comincio' a mugolare e poco dopo mi prese la testa con le mani e tirandomi a se urlo'''''ssssiiiiii siiiiiiis siiiiiiiiiaahahhha ahhh vennnnnggo bravvo bravvvo ve-n-go ve-n-go- vengooooo e venne a spruzzi direttamente sulla mia faccia poi gli dissi che il giorno dopo l'avrei scopata ma poi veramente non la vidi piu'.
Lei si rivestii per andare via come avesse seguito un ordine da Armando oppure come se .....quella cosa fosse successa ancora uguale.,non lo so ma so che andando in bagno mi immersi nella vasca di Armando immergendomi tutto per purificarmi...poi.... Armando che si stava lavando i denti sul lavandino ....spense la luce andando a prendere una candelina accesa dall'altra stanza e poi mi venne vicino... mi prese la testa come fosse un pallone da calcio ...mi tiro' verso di lui e mi mise il cazzo suo moscio pulitissimo e addirittura profumato verso la mia bocca dicendomi APRI TROIA che subito lo fece entrare come se veramente fossi la sua .
Lui senza muoversi per diventare duro dentro la mia bocca piena del suo sesso sgonfio mi disse;.... ferma troia! Ferma e lecca la cappella....non sapevo cosa stesse per succedere perche' la sua cappella non accennava nemmeno un po' ad indurirsi MA LO SUCCHIAVO COME FOSSE UN CIUCCIO e.... poco dopo... capii mio malgrado, cosa volesse da me quell'uomo cosi' stravagante e fantasioso imprevedibile e porco ....perche' uno schizzo di pipi' mi riempi' la gola facendomi subito allontananare da lui e dal suo cazzo ....immergendomi nella vasca per disintossicarmi da quel getto non gradito e tra l'altro...mai provato prima in vita mia ....IL sig. Armando si mise a ridere fermando la fuoriuscita della sua pipi' ...poi...serio...e autoritario mi disse: vieni subito qui troia e apri subito la tua bocca da vacca .... che non ho finito!
Lo disse con un tono cosi' deciso e autoritario che ancora una volta ubbidii senza sapermi ritrarre da quegli ordini cosi' incisivi...mi avvicinai di nuovo al suo cazzo con la mia bocca ....sperando che mi desse di nuovo lo stesso ordine per aver la scusa di dover per forza ubbidire senza potermi ritrarre dall'ordine del mio padrone...e subito lui mi disse prendendomi per il mento con la mano destra....DAI TROIA .Apri la bocca VACCA! e tienila aperta.... e sapendo benissimo cosa mi sarebbe successo .....la aprii e subito lui mi riinfilo' il suo cazzo ormai semiduro perche' doveva esserrsi eccitato dal mio rifiuto precedente e poi anche dal fatto che poi ubbidivo come una brava cagnetta al mio padrone cosi lui addirittura mettendomi di nuovo la sua cappella in bocca...disse ad alta voce pppssssssstttt psssssssssss e senza toccarmi la bocca mi disse di tenere spalancata la mia bocca e appena la aprii tutta davanti alla sua cappella...tirai fuori la lingua mentre lui comincio a pisciarmi sulla lingua e dentro in bocca a 5 centimetri da me facendomi andare schizzi di piscio direttamente in gola mentre mi diceva bbbraaaavvvaaaa trooooiaaaa braaavvvaaa bevvviii che tii piaccceeeee bevviiii e io non chiusi la bocca finche' lui non ebbe finito e quando stava per finire... il Porco... tirandomi verso di se mi riinfilo' il suo cazzo duro in gola mandandomi gli ultimi schizzi di pipi' direttamente in gola facendomi vomitare di essere piena mentre lui...mi ordinano' di bere tutto e gustare la sua roba e ancora una volta bevvi.
Al mattino dopo.... e quindi ...poche ore dopo.... a mezzogiorno avendo dormito nel suo lettone mentre prima di dormire mi ordino' di tenergli in mano il suo cazzo moscio per l'intera notte...mi svegliai nudo girato da un fianco che gli davo il culo e mi svegliai solo perche' lui mi stava scostando la gamba che sormontava quella inferiore e lui tirandomi a se il culo prendendomi con le mani i miei fianchi...dopo avermi nuovamente imbrattato di gel freddoil buco del culo ...mi svegliai di soprassalto per la forte spinta della sua cappella che mi riempiva il culo ed ero gia' pieno del suo cazzo .....appena svegliato
....IL suo cazzo duro e grosso come quello di un toro.... mi inculava alla pecorina di lato tirandomi a se ogni volta che mi spingeva il suo cazzo in culo per poi ...SFILARLO FUORI SUBITO E RIDARMI NUOVAMENTE una spinta in dentro affondando ad ogni colpo sempre piu' in dentro ...un centimetro ogni volta piu' dentro....ogni colpo sempre piu' dentro...e . poco dopo...mentre io mugolavo come una troia mmmmhhhgg aahhhhhhsiiiiiiimmmmmmhhhh ssiiiiiii riempirmi tutta ssssdiiiiio daiiiiiiii daiiiiiiii lui mi si avvicino'all'orecchio per sussurrarmi.... fa effetto questa pastiglietta che ho preso ieri eh? ma anche tu...vacca SEI BRAVISSIMA puttana TROIA..scrofa. TI VOGLIO PER SEMPRE quando passero' di qua' per affari devi essere mia perche' ho avuto tante donne tanti trans e traveste e uomini....... ma tu ...tu ......tu sei magnificamente perfetta...timidina e troia schiava e serva quanto basta .
Devi essere mia tutte le volte che voglio un bel culo perche' il tuo culo ....non ho mai osato chiedere tanto senza doverlo pagare!!....dicendo queste parole grido' e venne dentro di me sbattendomi forte gli ultimi dieci colpi e mettendomi a pancia sotto montandomi sopra e spostandomi non i suoi piedi le gambe,,,oer aprirle....e aprirmi cosi' di piu' le natiche schiacciandomi cazzo e palle dentro il culo . Poi mi disse....adesso che sei piena sai cosa fare e fallo senza farmi parlare ok? OK TROIA? DISSI DI SI MI GIRAI e abbassandomi sopra il suo cazzo gli sfilai ilprofilattico e mi mangiai subito tutto il suo cazzo bagnato succhiandolo e leccandolo poi un volta succhiato tutto il suo succo lui si alzo' dicendomi...vieni di la' in bagno quando ti suono il campanello quando avro' finoto il mio bagno ed entra in acqua con me ...tratterro' fino a quel momento tutta la pipi' senza farla direttamente in vasca come ieri prima che tu entrassi e ti lavassi senza saperlo......anche del mio piscio....Entri dentro e senza che ti dica niente ....me lo prendi in bocca e aspetti di berti tutta la pipi' che ti daro' e che tu ti dovrai bere...ci siamo capiti? Non mi voltai nemmeno e non dissi si tanto erA INUTILE PERCHE' QUELLUOMO MI FACEVA FARE TUTTO QUELLO CHE VOLEVA e cosi'' riposai ancora un po' sul letto aspettando che il Sig Armando ma e' meglio che dica ...IL MIO PADRONE...mi suonasse il campanello e il suono arrivo' svegliandomi perche' mi ero addormentata....andai in bagno come una zombi...entrai in acqua in ginocchio ai piedi di Armando presi la sua bella cappella fra le mie mani delicatamente e lui mi disse no NO VATTELO A CERCARE SOTT'ACQUA CON LA BOCCA SENZA MANI e cosi' feci....immergei la testa sott'acqua e trovandola la succhiai tirandola a me potendo uscire con il naso dall'acqua e dopo che aver preso un bel po' d'aria e subito dopo aver imboccato tutta la cappella comincio' a uscire la sua pipi' DIRETTAMENTE DAL suo pene alla mia gola succhiandola come bere il latte da un biberon e cercai di berla tutta senza venir fuori dall'acqua ma Armando mi fece lui prendere respiro con il naso quando sentiva che abbandonavo la presa e cosi' riuscii a bere tutto il suo piscio...
Poco dopo lui mi stava inculando ancora alla pecorina dentro in vasca e io che ne avevo veramente voglia gli dissi di venirmi dentro il culo che volevo sentire la sua sborra CALDA RIEMPIRMI TUTTA e poco dopo infatti....sentii i fiotti caldi della sua sperma che invadevano per la prima volta in vita mia il mio culo e lui mi disse....belllo bello troia bellissimo sei veramente brava e troia. e girandomi ancora mi richiese di pulirlo con la lingua ee poi mi chiese di leccargli le palle ....le leccai molto bene e quando ebbi finito notai che il suo orologio segnava le cinque....cazzo pensai....scopiamo da una vita....Lui mi tocco' le mie palle dolcemente con le dita e poi toccandomi il cazzo mi fece subito venire ....e lui mi ando' a leccare la mia sborra che usciva dal mio pene dicendomi BRAVA TROIA BRAVAAAA
.. FINE
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14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 5 ore fa -
Un uomo fisso (7° tempo)
Entro nel buio una donna e Armando si arrabbio' vedendo che non era il cameriere maschio desiderato....ma subito si ricompose da uomo pubblico sebbene nudo...e disse entra entra cara....E lei...posso accendere la luce sig. Armando....Ma certo cara...accendi pure e appoggia il dolce sullo scrittoio....Lei accese nello stesso momento che io pensai di Armando BRUTTO STRONZO bastardo !!!!E lei accesa la luce RIMASE STUPITISSIMA DELLO SCENARIO CHE LE SI PRESENTO' DAVANTI...ma.....ma....dottore dove appoggio il vassoio? disse balbettando....E Armando sicuro disse appoggia pure sopra la mia schiava...sullo scrittoio ...mentre io ....vergognosa le davo il culo mentre il vibratore stava vibrando dentro di me aprendomi in due e ....godente del cazzo che mi continuava ad aprire il culo....aaahgggg mmmmhhhh mugolavo senza pieta' per me stessodi essere ridotto a quella posizione Armando disse ....SENTI CARA me lo faresti un piacerino extra? e dicendolo tiro' fuori sicuramente dei soldi che non seppi mai quanti furono ma bastarono a far fare a quella mamma di due bambini che prendendo i soldi si giustifico' che era senza marito e senza alimenti da lui che era un morto di fame e che doveva fare sempre i conti con i soldi che non bastavano mai e cosi' si tolse il grembiule da cameriera restando in mutande e reggiseno e chiese cosa dovesse fare per guadagnarsi quella lauta mancia.
Lui disse di sculacciarmi forte mentre Armando mi ando' di nuovo davanti e mi riempi la bocca nuovamente con il suo cazzo moscio e ogni volta che mi infilava il cazzo in bocca.... prima mi dava un cucchiaino di tirami su' squisito in bocca che io potevo gustare fino in fondo e mandare giu' e poi lui mi metteva dentro il suo cazzo fino in gola tenendomelo anche spinto fino a farmi toccare con il mento le sue palle e anche se moscio il suo cazzo grosso che sembrava un tiramisu' dal sapore di prima.... arrivava a riempirmi tutta la gola mentre il vibratore sempre vibrava nel culo con la sua massima forza facendomi sobbalzare continuamente e le mani della donna schiaffeggiavano le mie povere natiche tenendomi pero' anche con una mano davanti il sacchetto nero con dentro le mie palle e il mio cazzo facendomi vibrare dal desiderio di godere per mezzo di lei. AD un certo punto il tiramisu' fini' e il sig. Armando sfilandosi dalla mia bocca disse alla cameriera di spogliarsi nuda e di mettersi sotto lo scrittoio seduta davanti al mio cazzo per imboccarmelo e leccarmi le palle mentre con le mani mi doveva aprire le natiche rosse e doloranti. lei in un batter d'occhio si spoglio' nuda e fece quello che gli aveva ordinato ARMANDO e appena lei mi tolse il cazzo e le palle dal sacchetto con quelle sue mani lfavolose da donna esperta a maneggiare cazzi....ebbi un sussulto che quasi mi pareva di poter venire e Subito Armando mi ando' ad estrarre dal culo il vibratore facendomi pulsare il buco del culo che sentivo spalancato come fosse una bocca....Armando mi lubrifico' nuovamente il culo e si fece leccare dalla donna un po' mettendo il suo cazzo sotto alle mie gambe mentre spingeva il cazzo nella bocca della donna e nello stesso tempo mi infilava due dita nel culo mentre la donna con le mani mi teneva sempre aperte le natiche come fosse un lavoro che facesse sempre parte della sua vita e la sentivo deglutire saliva mandando il cazzo sempre piu' duro di Armando in gola senza usare le mani mentre Armando continuava ad entrare usando tutte le sue dita prima una e poi l'altra per tenermelo aperto e per lubrificarmelo tutto anche dentro ...poi ad un certo punto tirandolo fuori dalla bocca della donna con il classico rumore di un tappo che stappa la bottiglia....tolse il suo cazzo dalla bocca della donna e prendendolo in mano me lo indirizzo sopra il mio buco di culo gonfio e spalancato pulsante come una fica bagnata e aperta calda e vogliosa e con un colpo secco ero pieno di lui del suo cazzo della sua carne che mi fece urlare veramente aaaagghhhhh aaaaaggggggg siii siiii inculami per favore per favore inculami ziooooo........ il mio cazzo godeva tantissimo dentro la bocca magica di quella donna e le sue mani toccavano le mie natiche e le palle di lui facendolo diventare sempre piu' duro ad ogni colpo che mi dava e anche io lo volevo adesso era perfetto quel suo cazzo e anche il momento era perfetto toh toh toh prendi prendi vacca di una troia mi diceva e io siii sssiiiii zio riempimi riempimi e il mio culo ne aveva veramente bisogno di essere inculato mentre la sensazione della lingua della donna mi faceva raggiungere paradisi e piaceri mai conosciuti prima.....
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14 anni fa
admin, 75
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Un uomo fisso (6° tempo)
ARMANDO BAGNATO e pulito entrando in camera mi disse di mettermi sopra lo scrittoio a pancia sotto con il culo bene in fuori e con le mani che cadevano in bassoe con la testa appoggiata al legno pregiato di oleandro imbreziosito da bellissimi intagli in oro e legno d' ulivo nero. Appena mi misi in quella posizione oscena di fronte la porta d'entrata lui mi si avvicino' mi prese le natiche allargandole con i suoi pollici mi imbratto' nuovamente di gel per mettermi un altro vibratore dentro il culo che sicuramente doveva essere piu' grosso e piu' lungo del primo perche'mi fece male e non potei trattenere un gridolino sobbalzando in avanti andando a toccare con il mio pacco impacchettato il legno dello scrittoio mmmmmhhhhhhaaaaaggghhhh aaaaahhhhh...Ma Armando piano piano ma me lo spinse tutto dentro ugualmente senza pieta e appena l'ebbi tutto dentro me lo lego' alla cinta come il primo perche' io non potessi spingerlo fuori poi lui mi prese le mani penzolanti e mettendosi sotto lo scrittoio me le lego' con una fune....Io che fino a quel momento non dissi niente ...gli dissi che c..volesse fare e lui mi disse ssssssccctttt ......zitta troia e ubbidisci allo zio. Anzi da adesso chiamami Zio che a me piace molto pensare di esserlo. Un nipote e' quello che ho detto che sei anche al direttore dell'albergo che poi creda quello che vuole.
Mi feci legare e mi lego' molto stretto...Non potevo certo muovermi e le mie gambe larghe perche' lo scrittoio era basso favorivano l'inculata del nuovo vibratore che mi arrivava in pancia.
Subito dopo Armando mi ando' dietro e aziono ' un pulsante che doveva essere sul nuovo vibratore...facendolo vibrare molto forte ....dentro il mio culo e facendomi urlare letteralmente di piacere e di male insieme...aaaaghhhhhh sssiiiiii aaaaaghhhh aaahhiiii aaaahhiiii aaahhhhh ssisiiii dai dai sssiiii aaagghhhh .........Il vibratore mi inculava e mi apriva e la mia bocca era spalancata per poter urlare ma senza urlareveramente....e poco dopo lui riempi' la mia bocca con il suo cazzo scopandomi di nuovo la bocca. Sentivo il suo cazzo moscio dall'alto entrarmi in bocca mentre mi alzava la testa per mettermelo dentro e mi diceva leccalo leccalo troia anche se e' moscio forza dai puttana...fammelo diventare duro. Poco dopo Armando si sfilo' fuori come se acvesse avuto un idea meravigliosa all'improvviso e disse TROVATO!!!!!!....Hai voglia di un po' di dolce? Si mise al telefono subito dopo e chiamo' la reception perche' un cameriere a quell'ora portasse su... del tiramisu' .....Gli dissi dai slegami ma lui si ando' a versare del vino frizzante e sorseggiandolo piano piano sghignazzava e sorrideva beffardo andando anche ad accendere la luce ...Slegami aaahhhhggg slegami mmmmhhhhh aaaghhh dai dai....prima che arrivi.....mmmmmmhhhhh sssiiiii siiiiiiii aaagghhhh il vibratore faceva il suo effetto dentro il mio culo mentre lo stringevo dalla paura....e lui non accennava minimamente a slegarmi e nemmeno ad avvicinarsi....TOC TOC ....il cameriere busso' alla porta e Armando spegnendo di nuovo la luce disse ...avanti
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14 anni fa
admin, 75
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Un uomo fisso (5°tempo)
LE mani di Armando mi presero la testa e tenendomela con le dita aperte sulle orecchie e sulla nuca con i pollici aperti sulle guance mi tiravano verso di lui perche' il suo pene nella mia bocca aperta affondasse senza problemi incurante dei miei continui sforzi di vomito che mi venivano ogni volta ce il suo prepuzio mi solleticava le tonsille. GLLOOOBBHHH glloobbhh ghhlloohhh glllohhh bbbhhh gllooobbbhhh Dai tira fuori la lingua adesso che ci sfilo sopra la mia cappella dura dai MI disse Armando e io di nuovo feci quello che mi ordino' curioso di capire di avere per le mani un uomo molto piu' esigente di quanto potessi credere. Con il cazzo nel culo che mi teneva aperto il buco osceno alla vista ma per fortuna nel quasi buio ...e con la lingua fuori per far penetrare la cappella dura e con essa tutto il suo grand uccello dietro di lei....mi sentivo proprio una troia Una vera vacca da monta. Quando pensavo fosse ormai vicino a venire perche' lo sentivo duro come non mai.... scoccarono le 3 di mattina facendomi meravigliare dell'ora che avevamo gia' fatto senza che me ne fossi reso conto....Come fosse finito il tempo di gioco ...lui perplesso.... si sfilo' dalla mia bocca lasciandomi inginocchiato e sempre inculato dal dildo nel culo e mi chiese se volessi bere ancora del vino frizzante....Dissi di si e allora lui mi disse di seguirlo in bagno dove trovai la vasca piena di acqua calda e schiuma soffice bianchissima facendomi pensare chi fosse stato a riempirla e quando? ERA una vasca enorme e tranquillamente ci si poteva stare in due e anche in tre...lui si immerse con i bicchieri in mano e poi mi disse vieni qui tieni ....bevi ..... . Pensai a che cosa cazzo pensasse ma qualunque cosa fosse mi eccitava l'idea di essere la sua donna , la sua fica, la sua troia , la sua vacca e gli andai vicino. Lui mi diede il bicchiere e con un cin cin che lui dedico' al piu' bel culo dell'albergo....bevemmo tutto quel nettare stupendo mentre sempre nel culo avevo quel grosso coso ....Poi mi fece voltare , potendomi vedere il culo dal basso mentre io ero girata in piedi e mi fece chinare in avanti poi mi sfilo' dal culo il vibratore facendomi anche un po' male e mi disse di continuare a stare piegata con il mio culo aperto, con la cinghia che mi teneva aperto il buco ...Gli davo il culo alla pecorina tenendomi in equilibrio tenendomi per le caviglie e mentre lui si lavava mi mise tre dita dentro il culo con altrettanto gel di prima e mi scopava con le dita mentre mi chiedeva di fargli il contraccolpo per incularmi sopra le sue dita .LO SENTIVO MASTURBARSI E LE LUCI ACCESE LO ECCITAVANO SAPENDO ANCHE DEL MIO INEVITABILE IMBARAZZO MA FACEVO QUELLO CHE VOLEVA QUINDO CONTINUAVO A SCULETTARE E a incularmi sopra le sue dita.
spingendo il culo indietro verso di lui Ad un certo punto lui si alzo' tutto bagnato e dicendomi di andare dentro in camera sempre sculettando mi accompagno' con la sua mano bagnata sulle mie natiche eccitate e nude.
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14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 5 ore fa -
Un uomo fisso (4° tempo)
Armando adesso mi disse ...STAI FERMA TROIA che adesso ti faccio godere! Pensavo mi sbattesse il suo cazzo subito nel culo riempiendomelo facilmente dato che dovevo gia' essere ben larga e dilatata ma mi sbagliai ancora....lui prese una specie di cintura nera in pelle che intravedevo poco e mi avvolse tutto il bacino annodandomela sui fianchi e poi passandola da sotto all'altra estremita' sulla schiena agganciadolmela Mi strinse le palle e il cazzo in una piccola borsettina mettendomi dentro tutto poi mi allargo' le natiche chiedendomi di allargandomele completamente e io per fare cio' che mi ordinava dovetti appoggiare la testa sul cuscino di lato su una guancia e ubbidii tirandomi le natiche da una parte e dall'altra e subito lui mi mise ina cinghia con un anello proprio sopra il buco del culo ...poi mi disse soffia fortre troia che ti riempio....mi mise ancora del gel e mentre io spingevo l'aria come andassi di corpo aprendo il mio buco in maniera totale lui mi appoggio' un grosso cazzo duro e senza aspettare il mio NNNOOOOOOOO ASPETTA ....mi riempi' il culo di quel coso e lo attacco' alla cinghia perche' non lo potessi far uscire spingendolo fuori . AAAAGHHHH cominciai a gemere e a lamentarmi ma lui comincio' pure a sculacciarmi forte e a dirmi zitta troia che ti faro' godere come non hai mai goduto in vita tua e io cercai di credergli come sempre. Pensavo cazzo che uomo di esperienza nel sesso altro che una sveltina.....Mi chiese di scendere dal letto con quel cazzone nel culo e di sculettare avanti e indietro per la stanza in quella maniera e io cercai di farlo camminando piano piano perche' il cazzo grosso che avevo dentro mi sembrava mi facesse scoppiare l'ano da tanto mi apriva ad ogni passo che facevo. Armando intanto si masturbava quel suo cazzo che non era niente male 15 cm ma grosso ....proprio come il cazzo che dovevo avere nel culo....Quando fu eccitato mi disse di inginocchiarmi su un cuscino davanti ad un divanetto e subito quando fui la inginocchiato e inculato dal cazzo di gomma nel culo ...mi venne vicino in piedi e mi sbatte' la sua cappella sulla bocca dicendomi APRI TROIA...
Aprii la bocca e subito lui entro' nella mia gola...cazzo era proprio grosso quel cazzo....mi teneva la bocca spalancata con una gran voglia di vomitare da tanto sforzo facessi a tenerlo dentro...
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14 anni fa
admin, 75
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Un uomo fisso (3° tempo)
3° TEMPO) Armando mi prese il bicchiere dalla mano che non era ancora vuoto mi spinse giu' sul letto e mi fece stendere a pancia in su....poi mi prese subito il mio cazzo fra le mani e subito se lo mise in bocca succhiandomi toccandomi fra le cosce con le sue calde mani e scostandomi il perizoma mi infilo' una falange dentro il culo facendomi subito emettere un gridolino di dolore che pero' subito dopo divento' piacere perche' lui succhiava e muoveva dentro di me il suo piccolo cazzetto dato da un dito.
Cazzo che bravo che era....pensai....BELLLISSIMOOOO....godevo come un pazzo perche' lui poi mi palpava la pancia, le gambe, le natiche, arrivando sotto il mio reggiseno e palpandomi anche i capezzoli strizzandomeli dolcemente mentre la mia cappella gli scivolava mezza dura e mezza morbida in gola e il mio culo si muoveva da sola sopra quel dito fantastico e curioso......Stavo quasi per godere e lui se ne accorse dicendomi ....PORCA godi eh? Godevo si ...ero pazza di lui e dei suoi modi e speravo non finisse mai ma lui subito mi lascio' mi tolse il dito dal culo mi lascio' il pene sfilandoselo dalla bocca...e mi disse di mettermi subito alla pecorina....PENSAVO MI VOLESSE INCULARE ma non era cosi' ...il sig. Armando aveva tutto il tempo che voleva e non voleva certo bruciare i tempi con me....Mi misi alla pecorina inarcando la schiena per spingere il culo in fuori e con lui il mio buco aperto. Ero al bordo del letto con le mie caviglie fuori del fondo del letto e quindi con le mani in mezzo al materasso.......lui mi disse di aprirmi le chiappe con una mano che doveva imbrattarmi di gel e io ubbidii eccitatissimo...e lui subito dopo mi colo' sul culo una buona dose di gelusando due dita me lo spalmo' tutto dentroe attorno al buco e poi dolcemente ma deciso mi infilo' prima un dito in culo e poi due e poi anche il terzo dito facendomi sobbalzare in avanti come una scrofa quando sta per essere montata dal porco...ma lui mi ordino' di indietreggiare lentamente sulle sue dita andandomi ad inculare da solo e io con un grosso sforzo lo feci cosi' come mi aveva detto di fare inculandomi con le sue tre dite che ogni volta facevano sempre meno fatica ad entrare e che dopo poco entravano facendomi pure godere anche perche lui mi aveva preso con una mano palle e cazzo tirandomeli in giu' e procurandomi un infinito piacere .
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14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 5 ore fa -
Un uomo fisso (2° tempo)
2° TEMPO) Mi truccai molto bene e mi misi gli orecchini, la collana, gli anelli e mi diedi pure lo smalto sulle unghie come faccio sempre quando non c'e' nessuna fretta per poter giocare infatti si preannunciava una intera notte di fuoco e forse anche la mattina seguente chi lo sa????
uscii sui miei tacchi a spillo vertiginosi sculettando con la minigonna che non mi nascondeva tutto il culo , le mie belle gambe lunghe, affusolate e lisce da donna , il reggiseno impottito con la gommapiuma e la parrucca mora per non dare l'impressione ad Armando di essere cosi' troia come sarebbe sicuramente stato se fossi uscito con la parrucca bionda.
uscendo dal bagno mi accorsi che la luce era stata spenta , le persiane chiuse , e nel buio quasi totale qualche candelina piccola piccola bruciava il suo aroma profumato espandendolo nell'aria insieme al bastoncino di incenso che bruciava in un angolo profumo acre. Armando nudo completamente mi venne incontro e notai che era ben fornito di palle e un bel cazzo circonciso....con la cappella fuori....Mi porse la mano dicendomi per la prima volta....Quanto sei figa ragazza mia....sara' bellissimo incularti a fondo e riempirti il culo con il mio arnese. Finalmente un uomo deciso pensai....e dandogli la mano lui mi porse subito un bicchiere pieno di vino frizzante che porsi subito alla bocca per togliermi dall'imbarazzo di essere un uomo nemmeno gay vestito perfettamente da donna nelle mie sembianze naturali di bella donna. Mentre bevvi tutto quel prelibato nettare Armando mi tocco' il culo da sotto a sopra entrando con un dito fra le natiche fresche e appena lavate profumate di bagnoschiuma e poi infilandosele in bocca mi disse mmmmhhh bella troia vieni qui subito che non ce la faccio piu...
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14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 5 ore fa -
La pizza
Oggi è un fine settimana di quelli “monelli”, libero da impegni dedicato a noi due, e come spesso accade in questo caso con la mente libera ci assale la voglia di giocare un po’.
Non ci sono programmi particolari in questo caso, si va un po’ in giro per negozi, si parla molto ci si stuzzica con le fantasie.
Nel tardo pomeriggio, si decide di andare a mangiare una pizza, ed Anna mi propone di coinvolgere un amico di chatt che da un po’avremmo voluto già conoscere, giusto per non fare come al solito incontrandoci per un caffè.
Lo contatta via sms e si accordano per vedersi direttamente nei pressi della pizzeria, giusto il tempo di passare da casa a prepararsi e si va all’appuntamento.
Lei sempre bellissima, indossa un vestitino che le arriva sopra il inocchio che le mette in risalto una scollatura meravigliosa e degli stivali, non è truccata in modo pesante, tanto non lo fa mai non ne ha bisogno con la sua sensualità e classe.
Arrivati davanti la pizzeria lo notiamo subito, giovane carino vestito in modo sportivo, ed io penso giusto il tipo che piace a lei, ci presentiamo scambiamo le solite parole di rito e ci avviamo in pizzeria.
Durante la cena conversiamo in modo simpatico, si scherza, ci si scambia le proprie sensazioni sulla situazione, ogni tanto osservo il nostro amico che chiamerò F che sbircia la scollatura di Anna ma sempre in modo discreto scatenandomi una certa eccitazione.
Finita la cena, ci avviamo alle rispettive macchine ma essendo ancora presto e volendo stare ancora un po’ assieme, si discute sul da farsi senza che loro abbiano nulla da proporre, allora io rompendo un po’ il ghiaccio propongo di andare nel mio studio così per conoscersi un po’, la proposta viene accettata con un po’ di imbarazzo dai due, quindi ci avviamo.
Appena il tempo di entrare e già percepisco una certa elettricità nell’aria, ci accomodiamo sul divano tutti e tre e parlando F inizia a sfiorare una coscia di Anna giusto per sondare la sua disponibilità e creare un contatto tra loro, lei non si sottrae al contatto e lo guarda in modo birichino come fa quando le piace una persona, io sto li accanto a lei la accarezzo un po’ e la bacio appassionatamente.
Dopo qualche minuto di carezzine i due si avvicinano e si baciano in modo appassionato come piace a me vedere, e che mi scatena all’istante uno stato di frenetica eccitazione.
Così inizia un balletto di baci e carezze tra i due, con F che non resiste toccando il bel seno di Anna, a questo punto io propongo di spostarci nel letto e loro acconsento tra un bacio e l’altro, dicendomi di andarlo a preparare cosa che faccio all’istante perché mi piace lasciare loro lo spazio di “conoscersi” un po’.
Anche se molto incuriosito, elettrizzato con la voglia di vedere cosa facevano, ho preparato il letto con una certa lentezza, gustandomi i fruscii, i sospiri provenienti dall’altra stanza in uno stato di eccitazione totale fisica e mentale.
Finito di preparare il letto ed incuriosito dall’improvviso silenzio li raggiungo lentamente, e mi si para una visione bellissima, Anna seduta sul divano con cazzo in bocca di F, che se lo gusta in tutta la sua notevole dimensione.
Che bella Anna quando lo succhia!!! E’ una vera maestra lo fa con grazia e voracità mi fa impazzire sempre di eccitazione vederle in bocca il cazzo di un altro, lo lecca tutto ne lecca le palle, lo ingoia fin che può….Certo penso che questa volta le verrà difficile viste le dimensioni.
La vedo presa dalla situazione e ad un certo punto si estrae i bei seni dal vestito e dice a F “mettimelo qua”….che bello vederla così, col sesso di F che fa su e giù ed ogni tanto lei quando può gli lecca la cappella bella turgida, e lui estasiato si gode il “trattamento”.
Mi avvicino e lei guardandomi mi dice che non mi ha potuto aspettare, la bacio e nel mentre F levatole il perizoma inizia ad accarezzarla, capendo all’istante il suo grado di eccitazione visto che è tutta bagnata.
A questo punto lei si mette a pecorina continuando a baciarmi, ed F. la penetra, ne sento i colpi dalle sue labbra, e il suo piacere mi scorre dentro come una scossa elettrica.
Su quel divano ci siamo stati molto, cambiando varie posizioni e senza esserci spogliati per intero, Lei è stata presa come le piace a lungo, ma dopo ci siamo spostati sul letto, e li ho rifatto quello che a volte mi piace, li ho lasciati soli ed ho origliato da una altra stanza, godendo dei respiri, delle parole che riuscivo a sentire, dei rumori finché ho potuto.
Tornato con loro, ho iniziato a baciare Anna, a leccarla, a scoparla, ed il tempo per noi tre sembrava non esistere.
E’ stata veramente una pizza buonissima, che ripeteremo appena possibile!!
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14 anni fa
etna6971, 48/48
Ultima visita: 1 anno fa -
Villaggio vacanze
Salve ragazzi,il piacere penso si incontri tramite due variabili..l'esperienza e l'idea che la precede;per me e'iniziato tutto dopo la licenza liceale in un Villaggio Vacanze in Calabria.Ero single,stanco del rapporto con la mia Lei e svuotato dall'idea di essere un automa in pasto a obblighi sociali,di studio... pronto a riconoscermi una pausa meritata.Li'conobbi molte persone,ma mi sali'una curiosa emozione appena posai lo sguardo su una biondina ventenne,carina e sexy..;era Francesca,bella,tonica,romana,appassionata di tennis..Fu'stupore immediato!Ricordo ancora cosa Le dissi al mare "Ciao,hai un bel viso,sai?" e lei,incuriosita mi rispose..."ma sono di spalle!" e ci presentammo cosi'...Il giorno a venire, le ronzavo intorno alternando sguardi diabolici a tenerezze premurose e feci cosi'per altri due giorni,fino a quando al bar,dopo qualche aperitivo di troppo,iniziammo a sfiorarci;prima appoggiai le labbra,poi le sfiorai i seni,poi salii con le mani il pareo,mentre insieme cambiavamo la respirazione,sempre piu'rabbiosa e pesante;in quei momenti ecco il miracolo..."Marco,sali da me,ti va'?"Ragazzi,voi che avreste fatto?dissi di si,e di colpo mi ritrovai su un letto matrimoniale a baciarla,toccarla,volerla,nel silenzio tombale di una notte spaccata da NOI.Ero li'che le soffiavo sul pube,quando d'un tratto sentii una porta aprirsi!Vi giuro fu un incubo,e di li'a poco un uomo sulla sessantina sorridente mi si paro'davanti!Pensai,oddio questo e'il padre e mi ammazza...!E,nell'imbarazzo totale,conobbi enzo...il marito di Francesca!Rimasi scosso,la sensazione fu'forte e volevo andar via,farfugliando un vago"Ma siete matti?"quando pero'poi Lei mi disse "Non andar via,"Ragazzi Venitemi dentro,ho voglia.."si annebbio'tutto,morale,fastidio...imbarazzo ed enzo,quasi come un traghettatore di piacere,lo inquadrai come un amico piu'che come un incomodo!Di colpo enzo si spoglio'e inondo'con i suoi umori,la bocca della sua Lei,mentre io iniziai a baciarle il seno,il collo preso da un'insaziabile voglia della sua carne...Fu'subito brivido,eravamo in sincronia senza avere alcun schema...mugualai un siii,appena dentro di lei e spingendo con forza ero senza pensiero,subivo solo la bellezza di quella ragazza splendida.Enzo mi chiese di sodomizzare la sua donna,e beh fu'incredibile visto che nn l'avevo mai provato...era stretto,pulito e caldo...piu'spingevo e piu'guardavo gli occhi di Lei,in mezzo ad un fiume di piacere e dolore...mentre Enzo si inarcava nella di Lei bocca..Ragazzi,mi sentii davvero un uomo e per la prima volta conobbi davvero il termine piacere !Mugulavamo,e l'aria diventava pesante...Francesca sapeva di donna e il suo odore prese tutta la camera,eccitandoci in tutti gli attimi a venire,portandoci a continuare fino allo spasimo.I rumori erano cupi,quasi ad anticipare le nostre mosse...c'era tanto liquido su quel letto,era incolore,caldo ricordava francesca..e lei,cercava nella complicita'l'orgasmo perfetto..si muoveva su di me,su di enzo arricchendoci nei suoi sguardi di un valore aggiunto:la consapevolezza di essere vivi!
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14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 5 ore fa -
Un uomo fisso (1° tempo di otto tempi)
1 tempo) Il sig. Armando ed io ci incontrammo in un bellissimo bar dell'albergo dove lui era probabilmente di casa e l'hotel era un 5 stelle.
Mi sembrava avesse 65 anni e mi sono meravigliato mi avesse contattato una persona cosi' anziana pero' subito i suoi modi e la sua eleganza nell'essere e nel parlare mi conquistarono poi non sembrava avere nessun problema a far capire cosa volesse da me a me incurante dei tanti camerieri che sfilavano in continuazione avanti e indietro da tutte le parti.
mi disse di avere 58 anni di essere sposato di avere tre figlie e di essersi innamorato di me appena mi aveva visto nella mia foto su un annuncio mio e che avrebbe voluto approfondire la mia conoscenza se avessi voluto.
Sinceramente ero ad un passo dall' andarmene via ma il suo modo di parlare, la siua correttezza, la sua cultura, il suo ottimismo su tutto, fece si di vedere dove si sarebbe arrivati . Venne l'ora di cena e lui insistette che mi fermassi la' che lui era solo e non poteva parlare con nessuno di cosi' interessante. Durante la cena non disse mai mai mai e poi mai una parola fuori posto e mi parlo' dei suoi affari passati e futuri e del fatto che era stanco e che aveva voglia di stare un po' solo...poi disse NO non solo....con te se lo vorrai anche tu. Gli chiesi in che maniera avrebbe voluto stare con me perche' capivo ma non capivo...quindi di spiegarsi bene per favore. Lui abbassando il tono della voce e guardandosi attorno mi disse ...cara anima mia...io da te vorrei essere amato per come potrei essere amato da un uomo bisex e non gay...vorrei che tu allietassi le mie giornate libere con la tua presenza per diventare amici per parlare per passeggiare per questa bellissima citta' e per amarci.
Mi era venuta una grandissima voglia di lui e di vedere cosa avrebbe fatto con me una volta in camera e come mi avesse letto nella mente ...lui mi disse ....ci prendiamo la frutta il dolce e il caffe' in camera stellina? Cosi' ti cambi e mi fai vedere chi sei veramente ? Annuii e ci alzammo per andare in camera. lui prese la chiave dalla mano del receptionista di turno che mentre passo' senza neppure che gliela chiedesse l'aveva gia' pronta per lui e saluto' garbatamente dando una mancia a quel cameriere che di fatto non aveva fatto nient'altro che il suo lavoro magari un po' piu' servile ma ....il suo lavoro.
Prendemmo l'ascensore insieme ed eravamo solo noi due in un ascensore enorme tutto in legno e oro...e appena le porte si chiusero lui mi disse che in lui c'erano due persone....la persona pubblica e l'animale.....ci vuoi venire in camera con l'animale? Mi chiese...Bhe risposi io il sesso non puo' avere proprio tutto questo perbenismo che hai tu armando e gli diedi del tu. Entrammo in camera e lui mi chiese se poteva andare per primo in bagno per mettersi a posto e io acconsentii naturalmente sempre senza parlare....lui si fece la doccia e stette in bagno oltre mezz'ora poi uscii nudo avvolto solo da un assciugamano e mi chiese di andarmi a travestire. Aveva un bel corpo tonico e abbastanza peloso ma curato cosi' entrai in bagno con la mia valigetta requisita da un cameriere appena entrato in albergo con dentro tutto il mio travestimento da donna parrucca guanti trucco tacchi a spillo gonnellina perizoma reggiseno collana reggicalze e calze...Mi lavai anch'io mi profumai con i profumi che l'hotel aveva messo per il cliente aromi particolarmente delicati mi lavai con un bagnoschiuma da sogno e mi travestii da femmina .....
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14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 5 ore fa -
Una notte in metropolitana a milano
L avventura che sto per raccontarvi come le altre del resto ha dell incredibile ma vero... e come tutte (o quasi) le avventure ke faccio anche questa mi e successa d estate complice il caldo ke permette di andare in giro mezzi nudi! era quasi il 15 di agosto e una serata afosa con quattro anime per le trade e una milano semi deserta decisi di andare in un cimema porno... milano ne e piena solitamente andavo li per farmi delle belle scopate si sa in quei posti poi succede sempre... ma sfortunatamente sara stato il periodo di vacanze o il caldo afoso di quella sera la sala era vuota a parte un paio di uomini Che nemmeno mi hanno guardata piu di tanto... un po sconsolata son tornata giu in metropolitana per tornare a casa poi pero mi venne in mente di farmi un po di foto con il telefonino, la sotto era quasi deserto e nessuno mi avrebbe detto nulla anche se mi avessero vista passavano solo poi extracomunitari e i soliti zingari mendicanti... mi tolsi i vestiti fuseaux e t-shirt e restai piu comoda.. calze nere con reggicalze slip nero un top in raso cinturone in vita guantini a retina a infradito stivali e reggiseno nero... sistemai la fotocamera e iniziai a farmi un po di scatti ero in un tunnel dove non vi era anima viva, tra la linea gialla del duomo e la rossa..chi bazzica la metro di milano conoscera sicuramente le zone.. finiti gli scatti senza nemmeno cambiarmi presi dallo zainetto che avevo un paio di shorts in jeans strappati e sgambatissimi me li infilai e corsi a prendere la metro che stava per arrivare... entrai nel vagone vuoto e mi sedetti ma prima che le porte si chiudessero un paio di extracomunitari entrarono di volata.. erano due mulatti non neri forse arabi o altro... si sedettero un po distanti da me ma era un continuo a fissarmi parlando nella loro lingua che non capivo. ero stanca e avevo abbastanza sonno la metro parti e penso anche di aver chiuso gli occhi almeno per un po... finche a risvegliarmi fu una mano che mi accarezzava le coscie... mi girai di scatto aprendo gli occhi e vidi i due mulatti seduti accanto a me uno al lato destro l altro al lato sinistro che come fosse la cosa piu normale del mondo mi palpavano.. li per li non mi resi conto di cio forse ancora assonnata ma li lasciai fare non avevo combinato nulla nel cinema e almeno un paio di pompini forse ci scappavano... feci vedere ai due che ero consenziente cosi gli slacciai i pantaloni e tirai fuori i loro cazzi belli duri... erano ben forniti devo dire, iniziai prima con quello di destra mi piegai su di lui tra le sue gambe e mi infilai il suo bel cazzo tutto in gola iniziando a fare su e giu con la testa tirando di lato i lunghi capelli che ogni tanto mi coprivano il viso... l altro a sinistra intanto mi baciava e mi palpava... pensai che era davvero un peccato fermarsi a fare solo due pompini quei due sembravano belli vogliosi di scopare ma visto il posto non era il caso... all improvviso quasi qualcuno mi avesse letto nel pensiero la metro inizio a rallentare fino a fermarsi sotto un tunnel di solito capitano dei rallentamenti e a volte per cause tecniche molte metro si fermano per minuti interi anche sotto i tunnel prima di raggiungere l altra banchina della fermata. bloccata li con quei due maschi era cio che aspettavo! non ho perso tempo assicuratami che la metro fosse davvero ferma e non ripartisse subito mi tolsi gli shorts e mi diedi da fare a succhiare anche il cazzo di quello alla mia sinistra.. quello a destra mi scosto gli slip da un lato ma lo fermai non volevo mi penetrasse senza protezione la prudenza non e mai troppa con certa gente.. gli misi in mano un preservativo che lui butto a terra non ne voleva proprio sapere di metterselo, per non farli innervosire viste le condizioni in cui ero ho dovuto soddisfarli senza protezioni... non volevo che finissero per incazzarsi e farmi del male... uno si sedette a gambe chiuse mi prese per i fianchi e quasi mi obbligo a sedermi sulle sue ginocchia facendomi infilare il suo bel cazzo duro tutto dentro al mio culetto.. scivolo dentro fino alle palle senza problemi... feci un sospiro di piacere bello forte. l altro in piedi mi infilo il suo cazzo in bocca mentre iniziavo a saltellare su e giu aiutata dal tizio su cui ero seduta godevo come una troia devo ammetterlo sentire i loro cazzi pomparmi con forza mi risveglio del tutto... faceva caldo pero e gia stavo sudando i capelli mi si appiccicarono al viso e sulla schiena godevo io e godevano loro... poi tocco all altro scoparmi, mi fece mettere appoggiata alle porte del vagone piegata a 90 e da dietro mi penetro con forza sfondandomi il culo a colpi di cazzo spingeva come un toro quel maiale e mi fece urlare di piacere, di solito non urlo mai sospiro quando godo ma i colpi di quei due animali mi fecero urlare troppo. non so quanto tempo sia stata ferma la metro non guardavo di certo l orologio li dentro quei due non si stancavano mai in bocca e in culo mi stavano facendo morire... ma ancora non sborravano. temevo andassero avanti fino a quando la metro non ripartiva ero stanca e non ce l avrei di certo fatta piu di tanto, continuavano a trapanarmi culo e bocca con quei loro grossi cazzi scuri la forza e la resistenza non gli mancavano di certo.. per mia fortuna dopo un tempo che non cronometrai i due maiali sborrarono insieme.. uno mi riempii la bocca e l altro mi venne sulle natiche riuscendo a togliermelo prima che mi riempisse il culetto... presi tutta la sperma e me la spalmai sul corpo come faccio spesso era peccato sprecarla e me la spalmai tutta contenta come una bimba, dalle coscie al petto al culetto alle braccia mentre i due si ricomponevano ma la metro non aveva ancora ripreso la sua corsa.. forse mi avrebbero chiesto il bis pensai visto che continuavano a fissarmi e infatti tornarono alla carica ancora non sazi.. ero ormai un vero disastro il trucco completamente colato sul viso i capelli bagnati di sudore come avessi fatto la doccia.. il corpo appiccicoso della sperma appena spalmata.. riuscii comunque a farli sborrare di nuovo con la bocca non sono una brava pompinara ma se mi ci metto so il fatto mio.... il culetto era troppo dolorante e conciato male per sopportare altre scopate.. mi riversarono di nuovo la loro calda sperma sul viso e sul petto appena in tempo per l arrivo della metro sulla banchina le porte si aprirono aria fresca e pulita (si fa per dire) entro nel vagone accaldato i due uscirono io continuai la corsa sistemandomi come potevo.. arrivata alla mia fermata scesi.. incrociai un uomo sui 50anni che stava entrando nel vagone ancora mezza nuda con le goccie sulla bocca di sperma sudata conciata com ero non ero certo un bello spettacolo da vedere un po imbarazzata cercai di sorridergli e scappai subito fuori prima che le porte si richiudessero... mi sistemai e tornai all aria aperta in superficie verso casa... non ho piu dormito quella notte ripensando a quanto era successo.. come dico sempre se le cose non te le cerchi non ti arrivano da sole!
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14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 5 ore fa -
Un\'esperienza unica
Non sono una scrittrice….anzi il mio lavoro è di tutto altro genere…quindi spero vengo perdonata nel caso faccio degli errori di ortografia o di grammatica…voglio semplicemente narrare un’esperienza che sinceramente trovo molto eccitante tra le varie avventure avute…voglio anche premettere che qui in questo sito mi sono iscritta ma all’insaputa di mio marito anche se sa di questa mia predisposizione ad essere un po’ zoccola…sono una donna pluriorgasmica…si infatti riesco ad avere diversi orgasmi uno dietro l’altro sia se stimolata nell’utero e sia nel clitoride…mio marito dice che non sono normale…..bhò???....comunque di quanto sia un pò zoccola …..la certezza l’ha avuta trovandomi in casa mentre stavo a pecorina con uno conosciuto in “chat” e mi stava sbattendo…rimasti impietriti tutti e 3 e sorpresi…ma poi si è spogliato anche lui e venendomi incontro mi ha detto che se era quello che volevo da quel giorno le cose sarebbero cambiate e lo avremmo fatto in coppia…bene tra me ho pensato….almeno ci divertiamo e non devo stare con la paura di nascondermi o inventare scuse per farmi qualche bella trombata….così ora io cerco e scelgo le persone e quando le invito giochiamo in 3…ma veniamo al racconto che volevo narrare che trovo molto eccitante…
Come dicevo quasi per gioco e con il suggerimento di una mia amica cominciai a chattare e logicamente essendo donna seppur in carne (ma in chat vieni sempre immaginata migliore di come è la realtà) non mi era difficile trovare le attenzioni di vari uomini nonostante mi descrivevo come sono realmente fisicamente e riuscivo a tenere aperte anche 4 caselle di conversazione con altrettanti uomini diversi …
Cercavo più che altro persone che potevano in qualche modo ospitare dato che a casa non mi azzardavo a portare nessuno e i primi appuntamenti li davo sempre in posti molto frequentati per non incappare in qualche malintenzionato e trovare anche il modo così per eventualmente sparire se la persona che incontravo non si comportava in modo corretto.
Per più di un anno chattai e incontrai persone, circa una trentina…di ogni età dal giovane 20enne al maturo 55enne…al primo appuntamento non cercavo mai di fare nulla un po’ per paura e un po’ per imbarazzo…
I miei orari di lavoro variavano a secondo della produzione e non avevo orari fissi a volte uscivo di casa alle sette della mattina e facevo una breve pausa a pranzo e poi fino alle 21 a volte alle 13 finivo e in alcune occasioni particolari avevo anche proseguito a lavorare per tutta la notte se dovevamo consegnare qualche cosa di urgente e quindi potevo gestirmi gli incontri con una certa tranquillità…mio marito non sospettava nulla anche perché la sua razione quasi quotidiana la prendeva sempre.
Un giorno avevo dato appuntamento alle 15 al centro commerciale “le gru” ad un tizio che al primo impatto sospettai che aveva dato una descrizione fisica giusta ma anagrafica no…aveva al massimo 20 anni io già sopra la quarantina…appena ebbi la certezza che la persona della chat fosse lui sottolineai che se avessi saputo che era così giovane non lo avrei neanche incontrato….ma orami ero li e non mi tirai indietro per berci insieme un caffè….e ci facemmo una chiacchierata…mi confessò che doveva compiere 20 anni ma che aveva una certa cultura e diverse esperienze con donne sopra i 40…studiava a Torino ma era originario di un’altra regione…viveva solo e aveva una mansarda tutta sua….i modi gentili e la spigliatezza mi misero subito a mio agio al punto che dopo un ora che chiacchieravamo mi propose di seguirlo nella sua mansarda…per la prima volta accettai di farmi coinvolgere al primo appuntamento…non so oltre che un bel ragazzo mi attirava molto…andammo nel parcheggio e partimmo lui con la sua e io con la mia auto e lo segui…
Salii con lui in ascensore e mi fece accomodare nella sua mansarda…certo quasi un monolocale ma accogliente….
In breve rimasi con le calze autoreggenti, reggiseno e perizoma…quando sentii il suo cazzo che si strofinava alle calze e cosce dovetti guardare…mai avevo visto un cazzo così era enorme….e dire che avevo avuto più di 30 uomini …il suo superava i 25 centimetri ma oltre che lungo era grosso di diametro…tra me pensai e dove lo faccio entrare così grosso…ma ero ormai ero rimasta solo con le calze bagnata e vogliosa…nonostante mi leccava e baciava da ogni parte.
Quando mi cominciò ad appoggiare la punta alla mia figa gli dissi subito di fare piano perché non sapevo se sarebbe entrato…lui mi tranquillizzò che sarebbe stato delicato ….cominciai a sentire come si diladava la mia figa entrava sempre più con delicatezza fino a sentire premere la sua cappella nel mio utero…sollevai la testa per vedere quanto ne era entrato…certo fuori c’erano ancora alcuni centimetri ma spingeva ancora piano…lo fermai che mi sentivo sopprimere dentro…gli dissi non c’era più spazio e lui prese a muoversi senza mai farlo arrivare tutto dentro ….non poteva scoparmi con troppa foga mi avrebbe fatto davvero male ma si muoveva bene e in breve raggiunsi il primo orgasmo….lui non si fermava e dopo poco godo di nuovo….e continua….quando tira fuori il cazzo e vedo il preservativo pieno io avevo avuto 3 orgasmi…
Nel comodino c’era una specie di alberello fatto coi fili di rame e lui appende il preservativo pieno in uno di quei ramoscelli…si va a dare una rinfrescata e quando torna con mia sorpresa ha ancora il cazzo duro ed eretto…mi volta e comincia a scoparmi alla pecorina….mi infila il dito nel sedere mentre mi scopa e io comincio a non capire più nulla arrivo di nuovo e godo ancora e poi ancora…quando lo sento uscire e vedo che appende il secondo preservativo a quell’alberello…mi viene quasi da ridere…vedere quei preservativi pieni appesi a quell’alberello…
Con molta difficoltà ho provato a succhiarglielo…ma avevo un senso di soffocamento…non era facile fare uno dei miei pompini …ma lui aveva il cazzo sempre duro ugualmente…rimise il profilattico e cominciò a farmi provare altre posizioni…io continuavo a godere…e lui sembrava non godere mai….quando appese il terzo preservativo si erano fatte le 20 circa di sera….chiamai mio marito per avvertirlo che avrei fatto tardi per una consegna urgente mentre lui preparava qualche cosa per mangiare….
Una breve pausa….che subito neanche il tempo di arrivare al letto che mi stese sul tavolo e mi cominciò a sbattere…ormai il suo cazzo entrava quasi tutto…e io godevo ancora….sempre sul tavolo mi fece stendere stando a pecorina coi piedi a terra….aveva difficoltà essendo alto e allora lo sentii che stava mettendomi dell’olio sul culo e con le dita cercava di aprirlo….io lo supplicai di non farlo….mi avrebbe davvero fatto male il suo cazzo dietro….dai ci provo mi disse e lo faccio piano se senti dolore lo tolgo….ok ma davvero lo devi togliere se te lo dico…
Lo sento che mi lavora il culetto con le dita le sento che scivolano dentro e poi fuori…poi sento la sua cappella fare pressione…io provo a rilassare i muscoli ma subito comincio a sentire fastidio…sopportabile penso tra me…e cerco di non pensare per non irrigidirmi…fa fatica e sento che il fastidio si trasforma in dolore…ma ancora sopportabile…comincio a stringere i denti e chiudere le mani a pugno…fa male gli dico e lui subito smette…si tira indietro e sento quasi il bisogno di dover correre in bagno….gli chiedo scusa e corro in bagno…
Dopo essermi anche data una lavata torno da lui….e gli chiedo quanto ne fosse entrato…lui mi fa segno col dito sul suo cazzo circa 4 o 5 centimetri sotto la cappella …tra me penso cavoli una decina di centimetri erano entrati tutti…andiamo sul letto e mi stendo di nuovo a pecorina mi fa appoggiare il viso al letto e lo sento che di nuovo mi comincia a scopare e con le dita mi apre il culo…esce e poi riprende a lavorarmi il culo…mi rilasso….lo sento entrare…ma non sento che scivola dentro….il dolore si fa sentire ma è sopportabile….sento che me lo mette anche davanti …quindi sta usando uno finto ….sento di essere dilatata sia avanti che dietro…. Poi escono entrambi…mi volto e posa di fianco a me uno di quei falli gommosi di colore blu….mi comincia a entrare dentro il culo col suo cazzo….è dentro ….lo sento dentro…quando comincia a fare avanti e dietro il dolore è forte ma misto a piacere…mi sento piena e piacevolmente troia….non riesco ad avere un orgasmo quando mi inculano ma la mano la faccio arrivare sul clitoride e comincio a toccarmelo ….godo….e rigodo…e lui che a ritmo sempre più veloce mi sta sdattendo il culo….mentre mi tocco la figa sento sbattermi sulle dita le sue palle …non posso crederci che lo abbia infilato tutto dentro il mio culo….ma è proprio così lo sento bene che è tutto dentro….quando lo sfila io mi sono sditalinata altre due volte….e di nuovo il preservativo appesa all’alberello pieno di nuovo del suo sperma….tutta la notte ha tirato avanti a sbattermi….non so di preciso quanti orgasmi ho avuto ma se dico una 40ina so che troverete la cosa impossibile….ma posso dire che è la verità….la mattina alle 6 c’erano appesi 9 preservativi in quell’alberello….
Non abbiamo chiuso occhio per nulla ma ero curiosa di sapere il motivo di quei preservativi appesi….e lui ridendo mi fa ora guarda cosa amo fare con quei preservativi….prende il primo e lo rivolta facendomi cadere lo sperma sui seni e pancia poi il secondo e man mano che li svuotava mi spargeva il liquido sul corpo seni, pancia, collo, cosce, insomma un massaggio allo sperma …..che la mia pelle si assorbì sotto i suoi massaggi ….non mi feci la doccia e mi rivesti così mezza imbrattata….solo quando arrivai a casa mi feci una doccia e telefonando al mio lavoro chiesi una giornata di permesso….dormendo tutto il giorno e svegliandomi solo quando alle 17 tornò mio marito
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14 anni fa
rita30fabry,
47/47
Ultima visita: 14 anni fa
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a rileggerlo fa un certo effetto...
vabbè allora vi racconto di quella volta che sono stata con un amico ben dotato... la lunghezza del suo attributo era diciamo nella norma ma la sua larghezza era più di quanto avessi visto nella mia vita...eravamo sul letto... lui prima mi eccita cominciando a baciarmi da dietro le orecchie... poi sulla bocca riemprndola con la sua lingua succhiando la mia e già questo mi poteva far immaginare e avere voglia di averla sulla mia passera... grossa e dura...intanto sentivo qualcosa gonfiarsi nelle sue mutande...poi la sua bocca scende... con le mani mi afferra i seni e uno alla volta li succhia avidi... me li morde un po' ma non sento dolore ma un calore che sempre più si diffonde per il mio corpo... mi sento sempre più eccitata... e anche lui lo sento sempre più grosso... nel muoversi si sfrega sul mio sesso... voglio sentire la sua pelle a contatto con la mia... mentre lui è ancora impegnato con il mio seno gli sfilo gli slip... che ormai non riuscivano più a contenerlo... sbuca dall'elastico e lo accompagno nel centro della mia eccitazione per bagnarlo e fargli sentire l'effetto che aveva la sua bocca su di me... allora lui si stacca dalle mie tette e allarga dolcemente le mie gambe... con la punta gonfia del suo pene si appoggia dolcemente per bagnarla bene per poi giocare con il mio clitoride ormai gonfio e pulsante.. io non ce la faccio più... voglio essere sua ma lui mi blocca mi dice "piano, piano... voglio gustarmi tutto il tuo nettare... ho sete e voglio ubriacarmi di te!!!" li mi sento sempre più sbrodolare... vorrei anch'io assaggiarlo ma mi blocca... con una mano mi afferra i seni e mi tiene schiacciata la schiena al letto con l'altra si fa spazio tra le labbra per poi chinarsi e penetrarmi con la sua lingua... un colpo dentro e una succhiata al mio clitoride... sto sudando... lo sento come un tormento... una tortura... una piacevole tortura che mi manda in estasi... sento sempre più caldo.. poi ad un tratto si ferma... ma per non farmi perdere l'eccitazione mi stuzzica i capezzoli tra il pollice e l'indice... mi prende e mi mette sopra di lui... lo sento enorme.. caldo.. pulsante... penso che mi farà un po' male perchè così grossi non li ho mai presi... invece mi fa sedere su di lui dolcemente... piano e con mio stupore il mio sesso lo avvolge... lo riceve bagnandolo tutto... lentamente comincio a muovermi... io veramente penso di aver visto gli angeli!!! ci muovevamo insieme nella danza dell'amore... un po' lentamente per gustare reciprocamente il corpo dell'altro... poi un po' più veloce per soddisfare anche la nostra eccitazione... avevo le mie mani sul suo petto villoso... sentivo il suo cuore battere forte... in un momento di pausa mi sono abbassata su di lui e ho baciato la sua fronte mandida di sudore... poi la sua bocca e questa volta la mia lingua ha riempito la sua bocca... gli dissi che volevo assaggiare il suo sesso... volevo fargli capire che ogni parte del mio corpo voleva provare la sua grandezza... riluttante mi sono staccata... ho offerto ancora il mio nettare da bere che sembrava inarestabile e io ho preso in bocca la sua mazza... dura calda... mi ha riempito la bocca... la sua carne ha occupato tutto fino ad arrivare in gola... sento il mio sapore e il suo... lo succhio avida come fosse il frutto proibito... con la punta della lingua gioco con il buchetto... per poi scendere e succhiarlo ancora... lo sento vibrare in bocca e io mi sento vibrare nella sua... me lo gusto, me lo bagno, me lo mando fino in gola... ma il mio sesso senza si sente vuoto la sua lingua non mi basta più.. mi metto alla pecorina... mi penetra e torna a riempire la mia passera che sbrodola tutta contenta... ormai i nostri corpi sono allo stremo... vogliono scoppiare... vogliono gridare la loro festa... mentre uno spasmo mi parte dalla passera per irrigidirmi in tutto il corpo sento il suo sperma entrare con forza dentro di me... riempendomi tutta fino a scendere giu per le gambe... io non riescom più a reggermi e mi butto a pancia in giu e lui mi copre con il corpo... tutti e due sudati... stramati... pieno dei nostri umori... ma felici... anzi estasiati... siamo rimasti così finche i nostri cuori non hanno ripreso un ritmo normale e la nostra pelle non si è un po' rinfrescata... ci siamo abbracciati... baciati... per poi andare in doccia... per prolungare ancora un po' quel piacere provato per poi tornare ciascuno alle proprie vite...
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14 anni fa
AdamDTS,
32
Ultima visita: 7 ore fa
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Una mattina al parco sempione
Il mio esibizionismo mi ha portato dei momenti bellissimi ed irripetibili... ma anche momenti spiacevoli sopratutto una lista lun ga un kilometro di denunce per atti osceni in luoghi pubblici... piu volte in tanti anni ho visitato le questure di mezza milano e provincia... ma i risultati finali mi hanno sempre ripagata di tutto. Quante scopate fatte all'aperto di giorno o di notte che fosse d'estate specialmente ma anche qualcuna d'inverno... o di primavera inoltrata come quella volta del parco sempione... chi sta a milano conoscera' bene il parco sempione un bel parco grande pieno di verde alberi panchine un tempo ritrovo di tossici e coppie che andavano li a scopare oggi risistemato a dovere con tanto di telecamere di sorveglianza!!! fu proprio nel periodo di trascuratezza del parco che ci andai un bel mattino di primavera anche se il sole che batteva e il primo vero caldo facevano sembrare la giornata piu estiva che primaverile... a quel tempo lavoravo part time e capitava avessi molti giorni liberi, una mattina visto il clima ne aprofittai per una gita al parco con tanto di zainetto per un banchetto a mezzogiorno e magari una tintarella visto il sole battente, li in un posticino appartato potevo anche permettermi di esibirmi in bikini senza problemi... arrivai al parco verso le 10 di mattina iniziai a percorrere le vie tra panchine viottoli alberati per trovare il mio angolo di pace dove avrei sostato... addosso avevo una t-shirt senza maniche e dei fuseaux neri elasticizzati aderenti capelli legati a coda scarpe da tennis occhiali da sole truccata bene sotto avevo il bikini che di li a poco avrei sfoggiato... un bel bikini da mare fucsia lustrinato al sole si rifletteva di vari colori... lo zainetto sulla spalla destra pesava un po e cominciavo a sudare, visto che sembrava deserto ne aprofittati mi tolsi la t-shirt restando con il reggiseno del costume in bella vista dopo pochi passi decisi di togliere pure i fuseaux che mi si stavano cuocendo addosso.. piu libera e messi i vestiti nello zainetto ripresi la camminata in bikini, mi fermai su una panchina per bere un po d'acqua da una bottiglietta che mi ero portata in testa avevo un berretto a visiera nero per ripararmi dal sole, mi godevo quel paradiso di posto verde tranquillo lontano dal caos delle macchine e dalla gente svaccata su quella panchina chiusi un attimo gli occhi godendo del canto degli uccelli li intorno, quando li riaprii da sotto le lenti scure degli occhiali da sole mi parve all'improvviso la alta figura di un uomo... subito scattai a sedermi compostamente un po imbarazzata dal mio abbigliamento... l'uomo un signore dall'aspetto giovanile ma di evidente eta' matura avra' avuto sui 50anni.. (solo alla fine mi rivelo' ne aveva 60) vestito con pantaloncini corti da joggin berretto in testa scarpe da tennis e canotta nera mi fissava sorpreso... non sapendo che dire lasciai che fosse lui a parlare per primo infatti mi chiese... posso sedermi? prego ho subito balbettato io... facendogli posto accanto a me... l'uomo alto quasi 1 metro e 80 penso dall'altezza era imponente ma non grosso era piuttosto magrolino ma ben fatto, fa caldo oggi disse ... certo risposi timidamente... vedo ti sei messa comoda ribatte' l'uomo... beh ho risposto, pensavo... insomma... non sapevo che rispondere mi tolse lui dall'imbarazzo dicendo: non devi giustificarti hai molto da mostrare ed e giusto che tu lo faccia ben vedere.. notai una nota di doppio senso nella sua frase e con un sorriso risposi, sa essendo esibizionista... ah mi interruppe lui ti piace farti ammirare bene bene... nel dire questo mi sfioro' una coscia con una mano il gesto mi fece subito eccitare e dagli slip del costume qualcosa si stava indurendo... l'uomo lo noto' subito ma non disse nulla ribatte' io vengo spesso qui specie la mattina a correre un po sai alla mia eta' se non ci si tiene in forma... ma cosa dice e in forma perfetta risposi io sorridendogli apertamente... lo fissavo da sotto gli occhiali me lo sarei mangiato era di un fascino davvero unico un vero signore non un uomo qualunque emanava un 'aria di saggezza maturita' eleganza anche se non vestito come un gentleman... ne restai estasiato ogni sua parola era ricercata la sua voce melodiosa quasi calmante ipnotica... il suo volto ben rasato liscio e il suo corpo alto snello e senza un pelo mi eccitava molto... il mio cazzo continuava ad indurirsi sotto gli slip del costume e quando l'uomo senza malizia mi mise una mano sulla coscia dicendomi come ti chiami e quanti anni hai bellezza... quasi persi la testa... riuscii a balbettare solo il mio nome e gli anni Greta e ne ho 27... giovane e bella ti travesti da molto greta? disse l'uomo... da qualche anno ho risposto...e ti piaccion gli uomini maturi? per me rispose il mio cazzo ormai quasi fuori dagli slip, a tirarmelo fuori completamente ci penso' l'uomo che mettendo le sue grosse mani nei miei slip me lo tiro' fuori... penso disse che la risposta sia tutta qui... sono arrossita l'uomo si avvicino' di piu a me inizio' a palparmi con la sua grossa mano accarezzandomi su e giu' tutto il corpo dalle coscie alle spalle al petto al culo, mente con l'altra mano mi segava piano piano... prese a baciarmi il collo e le sue labbra ben presto arrivarono alle mie... ci baciammo infilandoci le lingue in gola lo abbracciai gli frugai dentro i pantaloni liberando anche il suo cazzo, un bel cazzo gia duro e lungo piu del mio accidenti che sberla... ti piace? surrurro' l'uomo continuando a baciarmi, mi tolse il berretto mi sciolse i lunghi capelli sulla schiena lasciandomi soltanto gli occhiali da sole sul viso insieme ai lunghi capelli... mi spostai un po da lui mi piegai tra le sue gambe presi in pugno il suo cazzo meraviglioso e me lo infilai tutto in bocca asaporando l'odore e il gusto di un cazzo che aveva urinato da poco... sentivo il sapore pungente della piscia ancora forte... succhiai avidamente quel palo mentre l'uomo godeva segando il mio... mi alzai dalle sue gambe gli sorrisi... senza curarci del posto dove eravamo passammo subito all'azione... certo potevamo spostarci un paio di metri piu in la' dove degli alberi e un folto praticello ci avrebbe garantito piu sicurezza che restare li su quella panchina in un viottolo dove chi unque poteva passare da un momen to all'altro... non ci spostammo di un metro invece, aiutai l'uomo a togliersi pantaloncine e mutande restando libero quasi nudo con addosso solo la canottiera nera, l'uomo chiuse le gambe io allargai le mie gli montai a cavallo sulle gambe lasciando che il suo lungo e duro cazzo scivolasse dentro alle mie chiappe come un coltello caldo affonda nel burro...mi sedetti con il viso rivolto a lui e quando il suo cazzo fu tutto dentro me sospirammo insieme... sorridendo lo avevamo fatto in sintonia lo stesso sospiro lo stesso istante! l'uomo mi prese per i fianchi stretti e comincio' la sua cavalcata facendomi saltellare ritmicamente su e giu' dalle sue gambe mentre il suo bel cazzo faceva il suo dovere dentro al mio culetto sudato... il sole scottava e l'albero che copriva la panchina ormai offriva ben poco riparo ai raggi caldi del sole del mattino... saltellavo godendo come una vacca su quel cazzo magnifico baciando l'uomo ogni colpo mi dava... che stallone dissi io, che troia rispose lui... presi dall'orgasmo nemmeno avevamo fatto caso che dei ragazzi forse studenti che di solito non vanno a scuola la mattina si erano fermati a godersi lo spettacolo, erano in 3 tutti sui 20anni piu o meno uno con gli occhiali aspetto da classico secchione e gli altri due piu normali sembravano 3 sfigatelli di scuola superiore... ne io ne l'uomo ci fermammo gli sorridemmo e io li salutai pure in un sussurro... mentre continuavo a saltellare sul cazzo del mio uomo che tenevo abbracciato con le mie braccia intorno al suo collo... i 3 ragazzotti sfigati si avvicinarono subito e forse eccitati da quello spettacolo non ci pensarono tanto a tirare fuori i loro cazzi e a darmeli da succhiaare mentre saltellavo sul cazzo del mio uomo... erano cazzi normali non certo come quello che avevo l'onore di avere dentro li succhiai facendoli sborrare quasi subito... ragazzini... mi sborrarono in bocca uno dopo l'altro mentre ancora saltellavo su quello piu tosto dell'uomo... i 3 sfigatos si ripulirono si sistemarono e rimasero a guardarci seduti li a terra, continuai lo spettacolo mi alzai dal cazzo dell'uomo mi voltai dandogli la schiena e mi risedetti ancora sul suo cazzo cavalcandolo con il viso rivolto ora ai ragazzi che se la ridevano come scemi e facevano il tifo... altri saltelli e cambiai ancora posizione, mi misi in ginocchio sulla panchia a gambe aperte mentre il mio uomo in piedi da dietro mi scopava alla grande commentato dai tre scemetti minkia che resistenza disse uno ha pure un cazzo niente male gli sta sfondando quel culo da troia... commentavano i 3 sfigatos... sudati e ormai stanchi arrivammo insieme prima sborrai io riempiendo la panca di liqido bianco poi un minuto contato dopo l'uomo mi ha riempito il culetto allagandomi con il suo sperma caldo... quando me lo ha tolto dal culo mi e colato tutto sulle coscie da dietro lo raccolsi lo leccai gli presi il cazzo in bocca e lo ripulii con la lingua... finito il tutto i 3 ragazzetti salutarono e se ne andarono ridendo come ebeti e parlottando tra loro, io e l'uomo ci rivestimmo poco distante da noi c'era una fontanella aperta ci lavammo e come nulla fosse ci incamminammo insieme abbracciati come padre e figlio verso l'uscita del parco!
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14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 5 ore fa -
A casa mia
Mi aveva contattato qui su desiderya, una mail dicendomi che mi trovava molto eccitante, gli diedi il mio riferimento msn e chattammo un pò, mi feci vedere in cam e lui si ecitò moltissimo, il passo successivo fu incontrarci in un parcheggio, la cosa mi eccitava davvero tanto, ci demmo appuntamento in un parcheggio vicinanze tangenziale frequentato dalle prostitute , e scendendo dalla macchina e salendo sulla sua tale mi sentivo.
Nell'occasione prima mi contemplà e poi tirofuori il suo grosso cazzo, non lungo ma grosso , bello, una cappella da succhiare avidamente , mi prese la testa e mi piegò verso quell'oggetto del mio desiderio dicendomi : succhiami il cazzo troia ( era così che in chat gli avevo detto volevo mi trattasse)
era buono , bello aveva un buon sapore , lo succhiavo per tutta la sua lunghezza , leccavo le sue palle , ad un certo punto mi ha staccato mi ha giarato e si è infilato velocemente il preservativo e lo ha puntato verso il mio culo dicendomi: adesso ti faccio sentire veramente una zoccola..
Purtroppo un pò la posizione scomoda un pò che non avevamo lubriuficante non siamo riusciti, allora siamo scesi dalla macchina e mi sono inginocchiata e ho portato a termine il pompino di prima, mi ha riversato in bocca in faccia un mare di sborra , gustosa, si è li che mi sono finalmente sentita donna.
Sono passati 2 mesi e l'altra sera ero infoiata, allora gli ho mandato un sms chiedendo come mai non si era più fatto sentire, lui pronto, se vuoi... stasera, io siiiiiiiiiiii, ma vieni a casa mia , staremo più comodi, e così dopo1 ora circa si è presentato, appena entrato me lo sono portato nella mia camera da letto, avevo sistemato uno specchio in modo da poterci vedere mentre mi avrebbe scopato, ho liberato subito il suo cazzo è ho cominciato a succhiarlo come meglio potevo, lui nel frattempo mi toccava il culo , ogni tanto il mio pistolino, poi quando la sua erezione era al massimo mi ha girato a pecorino mi ha spalmato il buchetto con della cremina e mi ha infilato dentro quel bestione, ho sentito un dolore incredibile , poi ho incominciato a farmi cavalcare e ha masturbarmi contemporaneamente , purtroppo era talmente eccitato che è venuto velocemente, gli ho tolto il preservativo e ho assaggiato il tutto
adesso spero che ogni tanto abbia voglia di me..
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14 anni fa
vanessaenculada,
47
Ultima visita: 8 anni fa
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La sorellina...fantasie tramutate in realtà!
Questa è una storia come tante,di un ragazzo che con il passare del tempo ha iniziato a dedicare i suoi pensieri per la sua sorellina,con dei pensieri all'inizio velati,ma che pian piano si sono tramutati in vera passione. Come dicevo,una storia come le altre,ma con una piccolissima differenza,che la mia è vera e non frutto di pure invenzioni o fantasie erotiche.
Mi chiamo Luca,ho 34 anni,e la mia bella sorellina si chiama Laura,che di anni ne ha 28,ma la storia in questione risale a tanti anni fa,a quando precisamente io ne avevo 23 e Laura 17.Come tutti i ragazzi 23enni alternavo il mio tempo tra le partite a calcetto con gli amici,qualche serata in discoteca il fine settimana e le classiche uscite con gli amici per una passeggiata alla ricerca di donne da conquistare o ammirare. La mia bella sorellina,appena 17enne,aveva ormai preso coscienza di essere diventata una splendida donna:alta 170 cm,snella,prosperosa di seno,un viso angelico con quei lineamenti dolci che avrebbero fatto innamorare ogni ragazzino della sua età.Era cambiato ormai da un pò di tempo il suo modo di vestirsi,le sue abitudini,e anche la gente che frequentava .In passato,nonostante gli splendidi lineamenti e le forme che già iniziavano a plasmare il suo corpo,preferiva indossare un abbigliamento casual,jeans,scarpe basse e top aderenti,che ugualmente risaltavano quelle curve che iniziavano a prendere sempre più consistenza,senza ricorrere a un filo di trucco,rimanendo la classica ragazza acqua e sapone,quando a un certo punto inizia a sfoggiare le prime minigonne,le scarpe col tacco,le calze autoreggenti,i vestitini attillati,il tutto per somigliare sempre più alle sue amichette, sempre alla ricerca del vestitino alla moda per essere appariscenti e sensuali nonostante la giovane età. Laura era molto ingenua,non aveva avuto grandi esperienze in ambito sentimentale,e comunque con ragazzi suoi coetanei con la testa a posto.Il nostro rapporto è molto bello perchè fondato sulla confidenza,rispetto,amicizia.I primi pensieri di un certo tipo verso la mia sorellina sono iniziati verso i suoi 16 anni,quando girava per casa in modo molto succinto nel periodo estivo,semplicemente con le mutandine e una canotta,rigorosamente scalza perchè detesta camminare con le scarpe o altre calzature in casa.Vederla sfilare sotto i miei occhi quotidianamente era uno spettacolo,e sebbene fosse mia sorella,non disdegnavo delle occhiate furtive verso il suo bel sederino così tondo,sodo,custodito dalle mutandine brasiliane,che risaltano al massimo i glutei...Un conto è però guardare,ma le cose sono cambiate radicalmente quando un giorno ho sentito una vera e propria erezione,e quel giorno ha rappresentato l'inizio di una nuova fase della mia vita,in cui l'obiettivo primario era quello di guardarla,a tutti i costi,e masturbarmi per lei.
La nostra è una casa molto grande,e le stanza da letto sono contigue,per cui ci si può arrivare non solo dal corridoio comune quanto dal terrazzo.Iniziai per cui a studiare degli stratagemmi per poterla spiare:chiudevo la mia porta a chiave,in modo tale da impedire ai miei genitori di entrarci e constatare che mi ero rifugiato in terrazzo per spiare mia sorella...spegnevo chiaramente ogni luce,per evitare che la stessa si riflettesse sul terrazzo proiettando la mia ombra.Ovviamente lei chiudeva le persiane per non essere vista dai vicini quando si cambiava,ma non aveva,nè poteva,tener conto delle mie voglie voyeuristiche che mi spingevano a fare il possibile per poter anche per un secondo ammirare il suo splendido corpo.Approfittando di un giorno in cui non c'era nessuno in casa,cerco di ingegnarmi e con l'ausilio di un semplice coltello effettuo un foro sulla parte bassa della persiana della finestra di mia sorella.Ormai non doveva fare altro che attendere il corso degli eventi,il cammino per soddisfare le mie voglie represse aveva già avuto inizio.
Ci troviamo tutti in casa,e dopo cena sento Laura che dice a mia mamma che si andava a cambiare per uscire con le amiche,e in quel preciso momento il mio cuore ha iniziato a battere forte,emozionato di quello che avrebbe potuto succedere. Mi catapulto nella mia stanza,spengo le luci,chiudo la porta a chiave e mi precipito sul terrazzo,sdraiandomi in direzione del foro che avevo realizzato il giorno stesso;dopo qualche minuto di un'attesa snervante,vedo aprirsi la porta,Laura accende la luce e chiude la porta a chiave. Sento il mio cazzo già al massimo della sua erezione,no posso che trovare sollievo sbottonandomi i pantaloni e iniziando a masturbarmi. Laura si mette in direzione dello specchio e inizia a truccarsi;per la prima volta la vedo con un rossetto molto acceso che risalta ulteriormente le sue labbra carnose,e quel viso da lolita si trasforma minuto dopo minuto in quello di una donna sensuale come mai l'avevo vista. Inizia quindi a pettinare quei bellissimi capelli lunghi biondi,per poi dirigersi verso l'armadio e togliere fuori un completino intimo. Il momento è finalmente arrivato!Laura inizia la fase della vestizione ,toglie prima jeans,rimanendo con quella brasiliana che giornalmente turbava i miei pensieri,per poi sfilarsi anche il top e rimanere in reggiseno. Non era per me una situazione nuova perchè avevo assistito più volte a questo spettacolo,per esempio quando usciva dal bagno dopo aver fatto la doccia per dirigersi in camera sua,ma questa volta la situazione era differente perchè era la prima volta che la spiavo,e quella visione furtiva mi provocava delle emozioni mai provate fino a quel momento. Guardandosi allo specchio si slaccia il reggiseno,sfoggiando un seno che non avrei mai immaginato di vedere,una terza abbondante nonostante la giovane età, ma allo stesso tempo sodo,che sfidava la forza di gravità in modo invidiabile,e 2 capezzoli color rosa chiaro che sporgevano,e che rappresentavano ormai il mio sogno quotidiano. Ormai non potevo più credere ai miei occhi,la mia fantasia si stava realizzando,la mano viaggiava a ritmi vertiginosi,nella speranza che quella visione potesse durare il maggior tempo possibile..ma le sorprese non erano finite perchè in men che non si dica Laura abbassa le mutandine e rimane completamente nuda di fronte allo specchio e a uno spettatore d'eccezione,il fratello,che finalmente,dopo un mese abbondante fatto di passerelle in mutandine,viene premiato con la visione della sorellina completamente nuda a nemmeno 2 metri di distanza. Lo spettacolo era formidabile!Non immaginavo di vederla completamente depilata,e questo dettaglio è stato fatale perchè sento delle contrazioni talmente forti scaturite in un orgasmo di dimensioni mai provate in passato...A un certo punto Laura si gira regalandomi la visione del suo culetto,abbronzato fino a dove copriva il costume a mare,e completamente bianco nella parte più interna. Nemmeno il tempo di rendermi conto di questo secondo dettaglio che il mio cazzo prende nuovamente consistenza,pronto per una seconda masturbazione e secondo orgasmo...Lo spettacolo si era ormai concluso perchè in pochi minuto Laura si veste,chiude la luce ed esce dalla sua stanza,ignara di avermi reso felice come nessuno al mondo. Da quel giorno le mie fantasie erotiche si sono moltiplicate in modo esponenziale,e nonostante qualche rischio di essere beccato per questa mia nuova passione voyeuristica,inizio a conoscere Laura in ogni suo dettaglio,anche intimo...
Arriva l'inverno,e chiaramente diminuiscono sensibilmente le occasioni di spiare laura,anche perchè piove di continuo,fa freddo,e non sempre è possibile rifugiarsi nel terrazzo .Temevo di dover attendere l'estate successiva per rivedere il corpo della mia sorellina,quel seno che tanto mi aveva turbato,e il suo fondoschiena a mandolino,ma non sapevo che di lì a poco avrei assistito a una situazione che nemmeno nei miei sogni più remoti pensavo di poter vedere. Katya,l'amica di Laura,ci invita a casa sua per una serata in compagnia di un bel pò di amici. Katya era all'epoca una ragazza di 21 anni,universitaria. Arrivati a casa come al solito in ritardo,ad attenderci circa una quindicina di persone tra ragazzi e ragazze. I ragazzi avevano portato da bere alcolici e qualche stuzzichino. La padrona di casa mette un pò di musica caraibica,c'è chi inizia a ballare a ritmo di salsa e bachata, chi invece si sdraia sul divano a chiacchierare. Dei presenti conoscevo solo qualche ragazza amica di Laura,mentre non avevo mai visto i ragazzi,colleghi universitari di Katya,a dire la verità molto divertenti. La mia sorellina era vestita con una minigonna inguinale,calze nere velate e le ballerine,anche se avrei preferito mille volte il tacco ai fini delle mie fantasie erotiche. Dopo aver bevuto una serie innumerevole di cocktails preparatici dal barman d'occasione Lorenzo,il ragazzo di katya,la situazione diventa sempre più divertente perchè l'alcool ha già da un pezzo sciolto i freni inibitori e come accade ad ogni singola festa che si rispetti,ogni battuta non può che assumere i contorni pornografici,con riferimenti e allusioni che coinvolgevano tutte le ragazze,che dal canto loro non si imbarazzavano più di tanto. Nel frattempo l’eccitazione per me raggiungeva dei livelli incredibili perché anche le amiche di mia sorella erano molto affascinanti, ma il culmine l’ho raggiunto quando mia sorella,sedutasi sul divano con altre 3 ragazze, mostrava inavvertitamente le sue mutandine bianche,che si intonavano con il corpetto bianco semi trasparente che copriva il seno. In quel momento ho sentito un turbinio di emozioni:eccitazione per avere una visione talmente sensuale, ma allo stesso tempo vergogna perché quella visione era condivisa anche ai ragazzi che si trovavano al mio fianco,e che con la coda dell’occhio non potevano non guardare quello spettacolo sempre più arrapante grazie alla mia sorellina che muovendosi nel parlare con le sua amiche,apriva e chiudeva le cosce mostrando non solo le calze autoreggenti ma appunto le sue mutandine bianche. Quello stato di vergogna iniziale si trasforma però in poco tempo in fortissima eccitazione, sottolineata da un’erezione improvvisa;fu in quel momento che scoprii di eccitarmi al pensiero che anche sconosciuti potessero godere di quelle visioni che fino a quel momento solo io avevo potuto fruire, e anche in modo molto più esclusivo. A un certo punto uno dei presenti propone il classico gioco della bottiglia,che penso abbia rappresentato l’iniziazione sessuale per ogni ragazzino tredicenne,e che non facevo appunto da una di quelle feste appositamente organizzate all’età di 13,14 anni per avere i primi contatti con l’altro sesso. Nonostante qualche timido tentativo di rifiuto da parte di qualche ragazza, tra cui mia sorella Laura, la maggioranza la fa da padrone e ci ritroviamo tutti seduti per terra a cerchio con la bottiglia pronta a essere girata. Nemmeno 2 giri di bottiglia e già partono le prime penitenze a sfondo sessuale,ma di poco conto. Dopo qualche giro divertente,tocca a uno dei ragazzi a dover dire il tipo di penitenza, e lui chiede che la ragazza che sarà indicata dalla bottiglia dovrà rifugiarsi in cucina, togliersi il reggiseno, essere prima bendata, e poi palpeggiata da tutti i ragazzi per almeno 20 secondi. La bottiglia inizia a girare,per poi terminare la sua corsa indicando proprio lei,la mia Laura, che in pochi secondi è diventata rossa come non mai. A nulla è valso il suo rifiuto perché tutti avevano accettato precedentemente e si erano già esibiti in altre situazioni, anche se nessuna di questa portata. Quando vedo laura alzarsi per essere bendata ho provato un’emozione indescrivibile, e questo perché ero consapevole che quella visione sarebbe stata condivisa da perfetti sconosciuti che le avrebbero toccato il seno. Inizia il primo ragazzo che si dirige in cucina dove si trovava Laura, per poi tornare dopo 20 secondi. Ogni commento sul suo splendido seno fatto agli amici più intimi sottovoce equivaleva a un fortissimo senso di eccitazione che non riuscivo più a controllare, conscio della sega che sarei andato a farmi una volta tornati a casa. A turno seguono gli altri ragazzi, che quasi facevano a lotta per andare prima degli altri in cucina e toccare il seno di mia sorella. Quando torna l’ultimo ragazzo,pensavo che la penitenza fosse finita,quando invece tutti,rivolgendosi a me, mi esortano ad andare anche io in cucina e fare il mio dovere-piacere. Chiaramente rispondo di no perché Laura è mia sorella, ma loro invece insistono dicendo che non ci sono eccezioni per nessuno; quella ipotesi non l’avevo nemmeno contemplata fino a quel momento perché ero certo di non andare in cucina, ma dopo quelle insistenze alle quali rifiutavo esclusivamente per salvare le apparenze, il mio stato di eccitazione era talmente forte che mi alzo deciso e mi dirigo in cucina,chiudendo la porta alle mie spalle. Lei era lì,immobile, ignara di chi ci fosse di fronte, con un seno da baciare,quei capezzoli da succhiare,così grandi,rosa…approfittando del volume alto della musica, tolgo fuori la macchina fotografica e le scatto una foto,senza flash chiaramente,per paura di essere scoperto per via del bagliore e del rumore che faceva; mi avvicino sempre più,vedo per la prima volta il seno di mia sorella a una distanza minima. Le mie mani si avvicinano e si poggiano sull’oggetto dei miei desideri, inizio a palpeggiare mia sorella con molto tatto. La sua pelle è morbidissima,candida..vorrei che il tempo si fermasse..con il dito indice e medio stringo i capezzoli di Laura che nel frattempo fa una piccola smorfia con la faccia,forse sintomo che possa essersi fatta un po’ male, o che si sia eccitata! Passano i 20 secondi più intendi della mia vita,mi precipito nella sala con gli altri ragazzi per il timore che lei si tolga la benda e mi veda. Il gioco continua, ma per me ora non ha più valore perché ho provato delle emozioni indescrivibili.
Ancora oggi riguardo quella foto e non posso fare a meno di masturbarmi,ricollegandola a quei momenti di follia pura che vedono il fratello palpeggiare sua sorella.
Dopo un lunghissimo inverno giunge finalmente l’estate, e ricominciano chiaramente le mie fantasie voyeuristiche su mia sorella,spiandola in ogni occasione e dedicarle tantissime seghe. Come ogni estate,i miei genitori partono in vacanza per circa una settimana, e noi rimaniamo soli, felici di poterci dare alla pazza gioia,invitare gli amici a casa, fare cenette e fare tutto ciò che possa portare a un grande divertimento. La stanza dei miei genitori è l’unica ad avere il condizionatore,per cui era ambita da entrambi, in modo tale che ciascuno potesse quanto meno affrontare quel caldo insopportabile. Avevamo deciso di dormire nel letto matrimoniale un giorno l’uno, evitando quindi ogni forma di ingiustizia. Il giorno in cui toccava a laura dormire, avevo registrato su Sky un film che mi piaceva da matti. Tornato a casa,non avendo ancora sonno vado nella stanza dei mie genitori dove c’era Laura che dormiva e accendo la televisione a basso volume, nella speranza di non svegliarla da una parte e di poter vedere il film dall’altra, ma dopo qualche scena lei apre gli occhi e mi domanda cosa sto facendo. Le spiego che volevo vedere il film e le chiedo se poteva dormire nella sua stanza anche per quella sera perché mi volevo vedere il film e sarei rimasto io lì a dormire. Lei mi risponde di no seccata e si rimette a dormire, acconsentendo per quella notte che ci fossi anche io e concedendomi lo spazio necessario per sistemarmi. Inizia il film ma dopo circa un’ora non riesco più a concentrarmi,mia sorella è sdraiata rivolta verso il letto, mostrandomi conseguentemente il suo splendido fondoschiena rimasto scoperto dalla canottiera che si è alzata con lo sfregamento del lenzuolo. Sento una erezione immediata, mi vengono mille pensieri,e il film è l’ultimo di questi…Spengo la televisione e chiudo la luce; nella stanza buio fitto,non si vede praticamente niente, e questa situazione mi dà il coraggio di abbassarmi i boxer e iniziare una sega lentissima,per il timore di svegliare Laura. Sono felice ed eccitatissimo, anche per il rischio che sto correndo visto che mi potrebbe beccare aprendo gli occhi e accorgendosi di cosa sto facendo. L’eccitazione sale vertiginosamente dopo qualche minuto,quando l’occhio si abitua al buio e iniziano a prendere forma anche se in modo non completamente distinta i vari oggetti della stanza, e anche il suo culo coperto da un minuscolo perizoma e lasciato in vista dalla canottiera che per un colpo di fortuna era salita su…Il mio cazzo raggiunge la sua massima dimensione,vorrei saltarle addosso,strapparle il perizoma, e penetrarla ripetutamente per fare sbollire questa eccitazione tremenda che mi ritrovo, ma chiaramente tutto rimane in una fantasia che non potrò mai realizzare. Mi viene però alla mente un’altra idea:avvicinarmi con il pene in fase di erezione al suo culo,che era esposto verso di me, e anche se non potevo sentire il contatto per me era già una sensazione indescrivibile perché mai e poi mai avrei pensato di ritrovarmi con una erezione pazzesca sul letto dei miei genitori con accanto il culo semi nudo di mia sorella. Prendo coraggio e mi avvicino,il cuore mi batte forte…inevitabilmente ogni persona si muove durante il sonno e il fato volle che Laura si muovesse, provocando il contatto delle sue natiche scolpite con il mio cazzo…mi sembrava di provare una sensazione paradisiaca…Chiaramente non poteva immaginare che si trattasse del mio pene, anche perché il contatto era molto superficiale,ma io prendo ulteriormente coraggio e mi avvicino un altro poco col bacino, cercando di posizionare il mio cazzo proprio tra le natiche di Laura. Questa volta il contatto è notevole, conscio di quanto io stia rischiando e della pazza che sto commettendo, ma si sa, ad un certa ora di notte si perde la percezione della realtà e si è capaci di fare quello che uno non farebbe mai di giorno completamente cosciente. Il cuore mi batte forte,e se prima Laura aveva il respiro pesante, ora non lo sento più,potrebbe essersi anche svegliata. Dovrei allontanarmi per non rischiare ma ormai sono entrato in un vortice di emozioni a cui non posso più sottrarmi!Inizio con un movimento pelvico a muovere il bacino lentamente,strusciando il cazzo su quel meraviglioso culo della mia sorellina, quando a una tratto avverto un suo piccolo movimento. Temo che si sia svegliata e che posa nascere una sfuriata furibonda, ma invece mi accorgo,incredulo, che anche lei ha iniziato a muovere il bacino favorendo questo mio strusciamento. Non posso credere ai miei occhi,mia sorella si sta strusciando sul mio cazzo. Eccitato come non mai faccio sentire ancor di più il contatto, questa volta il cazzo preme sul suo culo. Laura a un certo punto,senza girarsi,mette una mano vicina al suo culo e la lascia ferma. Prendo di coraggio e avvicino il mio cazzo alla sua mano,e una volta raggiunto il contatto la sua mano inizia a muoversi delicatamente sopra e sotto,per l’inizio di una sega che mai avrei pensato di ricevere in vita mia dalla mia sorellina. Il ritmo diventa sempre più veloce, il mio respiro diventa affannoso quando lei a un certo punto,sempre nella penombra si gira di scatto e si avvicina all’orecchio sussurrandomi: ce l’hai il preservativo?Io le dico di no..cazzo,li avevo finiti…lei mi risponde:non importa,ma dimmi quando stai per venire!
Non posso credere a quello che mi sta succedendo,sto per scopare con mia sorella,sto per compiere un incesto e realizzare il sogno della mia vita.
Laura si mette a cavalcioni su di me,si sposta il perizoma e infila il mio cazzo nella sua vagina,che dopo qualche secondo è già bagnata,fino a risucchiarlo tutto fino a scomparire. Mi trovo dentro il corpo della mia sorellina, quel corpo che tanto avevo sognato, quel corpo che mi aveva regalato tante gioie per averlo spiato in centinaia di occasioni..Inizia a muoversi lentamente,sento un calore indescrivibile, le tocco quei seni che già precedentemente avevo avuto il piacere di toccare,ma questa volta li avvicino alla bocca e inizio a succhiarli avidamente come un amante passionale. A quel punto mi confida che l’amica le aveva raccontato che anche io le avevo toccato il seno,senza commentare ulteriormente,facendo accrescere il mio stato di eccitazione. Si muove divinamente, il piacere aumenta sensibilmente,rischio di venire da un momento all’altro. Le sussurro nell’orecchio di girarsi, questa volta sono io a prendere l’iniziativa e la penetro a pecorina, realizzando anche questa volta una delle mie fantasie più ricorrenti,frutto di tante masturbazioni aventi ad oggetto la mia splendida sorellina. La penetro sempre più forte, la sento gemere sotto i miei colpi..dopo qualche minuto sento l’orgasmo che sta per venire, mi stacco rapidamente per non rischiare di venirci dentro,lei si avvicina e lo prende in bocca ,inizia a succhiare e quando gridando dico che sto venendo,lei anziché allontanare la bocca, aumenta il ritmo,venendogli appunto sulle sua labbra, che continuavano a succhiare…
Senza profferire parola ci addormentiamo esausti sul letto, e da quel giorno nessun accenno a quello che è successo. Capisco che lei voglia rimuovere, o semplicemente abbia un senso di vergogna infinito, ma nessuno dei 2 può disconoscere quanto successo. Sono passati tanti anni senza poter raccontare questa mia esperienza, ma in forma anonima finalmente ho trovato il coraggio di farlo, solo così posso sentire nuovamente quella eccitazione che mi ha pervaso l’anima per tantissimo tempo,conscio che quella esperienza non tornerà più nella mia vita,ma che mi ha permesso di realizzare quella fantasia inconfessabile che mi ha reso la persona più felice al mondo.
Laura ora è fidanzata,vive in un’altra città..ci si vede raramente d’estate e nelle festività natalizie. Era una cerbiatta con un corpo da femme fatal, ora si è trasformata in una donna straordinaria,sempre con quella faccia da lolita, ma molto più audace. Veste in modo molto più provocante,sensuale…magari potessi possederla ancora una volta!
Di lei mi è rimasta però quella foto del seno,ricordo di tempi passati che forse non torneranno più.
Questa è una storia vera, che dopo tanti anni ho avuto il coraggio di raccontare. Spero di avere tanti commenti.
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14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 5 ore fa -
Una donna seria
Salve a tutti, la storia che sto per narrarvi è realmente accaduta a me, vivo e lavoro a Napoli e per spostarmi da casa al lavoro utilizzo la metropolitana, durante il viaggio di ritorno incontravo sempre una bella signora bionda non molto alta rispetto a me che sono oltre 190 cm., una donna non appariscente ma interessante, facevamo lo stesso tragitto e scendevamo alla stessa fermata, i nostri sguardi si sono incrociati molte volte ma nessuno dei due ha mai detto una parola finché un giorno causa la folta affluenza di persone sul vagone siamo capitati fianco a fianco, lei mi ha guardato e mi ha sorriso e io le ho sorriso, dopo qualche fermata siamo riusciti a sederci e ci siamo presentati, abbiamo iniziato a parlare usando i soliti convenevoli di rito in queste occasioni dicendoci che ci eravamo visti da tempo ma non ci eravamo mai parlati ecc ecc. quel giorno la cosa è finita così all'uscita della stazione della metro una stretta di mano e un arrivederci al giorno dopo, ma non ci siamo incontrati, ci siamo ritrovati alcuni giorni dopo e lei quasi scusandosi mi disse che era rimasta a casa a causa del figlio che aveva avuto l'influenza, iniziammo così a parlare delle rispettive famiglie e del lavoro che facevamo e nacque tra di noi una certa amicizia, ci scambiammo i numeri di telefono dell'ufficio e del cellulare, da parte mia nacque un certo interesse per lei perché guardandola bene si capiva che aveva un bel fisico nascosto sotto i vestiti, iniziai a corteggiarla, fare qualche battuta allusiva, cercavo di toccarla in ogni momento possibile, lei non disdegnava le mie attenzioni ma vedevo che si irrigidiva, un giorno decisi che era giunto il momento di passare all'attacco, stavamo scendendo in metro sulla scala mobile, lei parlava del figlio, io le presi una mano mi girai verso di lei e la baciai sulla guancia vicino all'angolo della bocca dove le feci sentire la punta della mia lingua, lei non reagì mi guardò e disse "ma noi siamo solo amici vero?", rimasi gelato dalle sue parole e non risposi lei allora riprese a parlare del figlio e del lavoro e non disse altro, arrivati alla fermata scendemmo e ci salutammo come se non fosse successo nulla la guardai allontanarsi da me sperando che si voltasse a dirmi qualcosa invece niente.
Nei giorni seguenti evitai accuratamente di prendere la metro nell'orario in cui sapevo che c'era lei ed evitai pure di chiamarla al telefono, del resto pure lei non mi chiamò affatto, passarono alcuni mesi durante i quali di tanto in tanto mi ritrovavo a pensare a lei e a quel bacio e a chiedermi se avevo sbagliato a baciarla oppure a scomparire dopo, un giorno entrando in metro me la trovai di fronte, lei mi chiese cosa era successo, come mai ero sparito nel nulla e io le dissi che anche lei non mi aveva cercato, allora disse "non ti ho cercato perché quel bacio mi aveva turbata molto", a quelle parole sentii il sangue rimescolarsi nelle vene allora avevo colpito nel segno ma non abbastanza per farla crollare, durante il viaggio in metro mi disse che mi aveva pensato molto e che aveva sentito la mancanza dei nostri incontri e che se le avrebbe fatto piacere ricominciare a vederci durante i viaggi in metro, le dissi che anche a me faceva piacere ma avrei voluto incontrarla anche oltre il breve viaggio magari la mattina un caffè insieme al bar prima di entrare in ufficio e lei mi sorprese "la mattina non è possibile, ma se vuoi possiamo incontrarci un pomeriggio" risposi che potevamo vederci anche il pomeriggio stesso lei mi disse che quel pomeriggio non era possibile ma il giorno dopo si poteva fare.
La mattina successiva la chiamai al telefono per la conferma e lei disse che ci saremmo potuti vedere quel pomeriggio verso le cinque ne avremmo parlato in metro durante il rientro a casa, infatti durante il viaggio mi disse che il figlio sarebbe stato a casa dei nonni e al marito aveva detto che sarebbe andata in giro per negozi per fare acquisti, decidemmo dove incontrarci, andai a casa ed ero eccitato come un ragazzino alle prime armi anche se ancora non sapevo cosa sarebbe successo, dissi a mia moglie che dovevo uscire per andare da un amico, presi l'auto e mi recai al posto stabilito per l'appuntamento, lei arrivò pochi minuti dopo, parcheggiò l'auto e scese venendo verso la mia auto mi fece ciao con la mano e un grosso sorriso sulle labbra, guardandola nella penombra della sera sotto la luce dei lampioni appena accesi mi sembrava bellissima molto di più di quanto non l'avessi vista poche ore prima in metro, salì in auto al mio fianco mi disse ciao e avvicinandosi a me mi baciò sulla guancia, mi voltai verso di lei e stampai la mia bocca sulla sua, andasse come doveva andare, avevo voglia di lei e non potevo giocare ancora come un ragazzino imbranato, lei rimase stupita dalla mia foga ma non reagì, le infilai la lingua in bocca e dopo pochi secondi sentii la sua lingua che cercava la mia che si insinuava nella mia bocca, le sue mani che cercavano le mie mi abbracciava mi accarezzava, fu un bacio molto lungo, quando ci siamo staccati siamo rimasti in silenzio a guardarci negli occhi, poi le ho detto che se voleva poteva andarsene e non l'avrei cercata mai più ma se rimaneva non mi sarei accontentato di un bacio, per risposta tornò a baciarmi nuovamente con foga, le mie mani correvano sul suo corpo a cercare il contatto da tanto tempo desiderato e anche lei iniziò a cercare la mia pelle, infilò una mano sotto il maglione e apri la camicia insinuando le sue dita sfilando la maglietta da sotto arrivò a toccare la mia pelle, fu una scossa elettrica, le mie mani cercarono quasi con rabbia di entrare sotto i suoi vestiti, riuscii a sfilare la sua camicia dai jeans e a sentire il contatto con la pelle della schiena, risalii lungo la schiena fino ad arrivare all'elastico che teneva chiuso il reggiseno non so come ma riuscii a far saltare il gancio di chiusura, con un pò di difficoltà nei movimenti feci passare la mia mano davanti e presi nel palmo un seno ancora coperto dal reggiseno, lo spostai e senti il suo seno nella mia mano, la sua pelle morbida, calda e il capezzolo turgido, avrei voluto vederlo, baciarlo ma non era possibile, eravamo all'interno di un parcheggio e ogni tanto capitava che qualcuno passasse vicino a noi per prendere la propria auto fortunatamente il buio serale ci aiutava, mentre davo un'occhiata fuori dal finestrino sentii la sua mano muoversi sopra i mie pantaloni all'altezza del mio cazzo che era duro in maniera spropositata, fece scendere la zip della cerniera e infilata la mano dentro i miei pantaloni e spostato il boxer di lato me lo prese in mano, un altra scossa elettrica, pensavo di impazzire dal piacere che stavo provando, quella donna che avevo visto tante volte in metropolitana, una donna seria madre e moglie che non dava confidenza a nessuno e che mi aveva lasciato di stucco dopo un bacio come se non fosse accaduto nulla ora era nella mia auto e mentre io le stavo palpando un seno sotto la camicia lei aveva il mio cazzo in mano e cercava di masturbarmi per quanto era possibile vista la posizione e la situazione.
Guardavo il suo viso e capivo che anche lei aveva la mia stessa voglia, le dissi chiaramente che volevo scoparla e lei rispose che lo voleva sopra di ogni altra cosa ma che doveva tornare a casa "però non voglio lasciarti in queste condizioni se vuoi..." riuscì a sfilarmi il cazzo fuori dai pantaloni e dopo averlo menato un pò vidi la sua testa abbassarsi e iniziò a succhiarlo, mi sembrava di impazzire ogni momento passato con lei stava diventando una sorpresa continua, lo succhiava con lentezza come se avesse un gelato, leccava e succhiava, chinandosi in avanti vidi la sua schiena scoperta e i jeans che lasciavano intravedere le mutandine, allungai una mano e la infilai sotto i jeans scoprii che portava un perizoma, arrivai con le dita a sfiorarle il buchino posteriore ma non riuscii a raggiungere la sua fica, così mentre lei mi succhiava il cazzo inizia a sditalinare delicatamente il suo culo, lei mugolava non so se per il bocchino o per il mio dito nel culo, ad un certo punto sentii che stavo per godere e le dissi di preparare un fazzolettino, ma lei staccandosi per un attimo mi disse "non preoccuparti godi pure nella mia bocca" e riprese a succhiarlo, fu un attimo, quelle parole ebbero un effetto dirompente e iniziai a schizzarle in bocca tanto sperma quanto non credevo nemmeno io di avere, lei fu bravissima a berlo tutto non ne perse nemmeno una goccia e quando ebbi finito di godere si rialzò dopo un ultimo bacio a lui e tenendolo ancora in mano mi disse "ne hai fatto tanto, credevo di soffocare, ne hai sempre così tanto anche quando fai l'amore?" le risposi che doveva soltanto mettermi alla prova e lo avrebbe scoperto da sola, si mise a ridere e iniziò a rivestirsi come del resto feci io, i vetri dell'auto erano completamente appannati e se fosse passato qualcuno vicino all'auto non avrebbe visto nulla di quello che stavamo facendo dentro, vista l'ora disse che doveva rientrare a casa ma che quello sarebbe stato solo il nostro primo incontro e che il secondo doveva aver luogo su un comodo letto, le dissi che non chiedevo di meglio dovevamo solo stabilire il tempo e il luogo, mi baciò e mi disse che ci saremmo sentiti il giorno dopo al telefono e andò via.
Aprii i finestrini dell'auto per far passare dell'aria fresca e dopo alcuni minuti me ne andai verso casa, rientrai e mi fiondai subito sotto la doccia, avevo il cazzo ancora bagnato della sua saliva e se chiudevo gli occhi mi sembrava di sentire la sua lingua sulla cappella, feci la doccia e andai in camera per rivestirmi, mi accorsi di aver lasciato il cellulare acceso e che era arrivato un sms, per fortuna che avevo tolto il segnale acustico di avviso così mia moglie non se ne era accorta, presi il cellulare e lessi il messaggio era di lei che scriveva "ho ancora il tuo sapore in bocca mio marito mi ha baciata così anche lui ha il tuo sapore sulla bocca" la cosa mi preoccupò un poco, il marito aveva capito che sapore aveva in bocca sua moglie? oppure erano d’accordo e io ero solo un giocattolo nelle loro mani?
Il mattino dopo in ufficio stavo ripensando al messaggino della sera prima, accesi il cellulare e trovai un altro sms di lei "dormito bene? io si! ho voglia di te!", la chiamai al telefono e dopo i saluti mi disse che non poteva parlare liberamente ci saremmo visti dopo in metro, durante la mattinata i miei pensieri correvano a quello che era successo il pomeriggio precedente e a quello che aveva scritto con gli sms, non vedevo l'ora di uscire per andare alla metro e incontrarla, arrivò l'orario di uscita e andai alla metro la vidi arrivare era radiosa, solare, come non l'avevo mai vista, si avvicinò a me e disse sottovoce "non siamo soli c'è una mia collega qua vicino dopo parliamo" salimmo in metro e dopo alcune fermate la sua collega scese e le fece un cenno di saluto a cui lei rispose, ripartita la metro si voltò verso di me mi sorrise e disse "come stai?" dicendo così si avvicinò fino a che i nostri corpi non furono uniti, uno scossone della metro facilitò il contatto e rimanemmo così, le chiesi dell'sms della sera prima e mi disse che aveva baciato il marito con il sapore del mio sperma ancora in bocca ma lui non si era accorto di nulla, era successo per caso ma la cosa l'aveva eccitata molto e me ne aveva voluto rendere partecipe immediatamente, mi chiese se avevo pensato a dove poter andare per trovare un letto comodo dove fare l'amore, le risposi che ancora non avevo trovato il posto e lei di rimando "se vuoi possiamo farlo a casa mia, dopodomani prendi un giorno libero e la mattina dopo che ho accompagnato mio figlio a scuola puoi venire da me, saremo liberi fino al pomeriggio", quella donna che avevo conosciuto così seria mi stava sconvolgendo, non credevo che arrivasse a tanto, portarmi a fare sesso nel suo letto matrimoniale, ma la mia voglia era tanta che non ci pensai più di tanto e le dissi di si.
Due giorni dopo uscii di casa alla solita ora ma non andai in ufficio, mi fermai nel parcheggio dove lei mi aveva succhiato il cazzo e aspettai che lei mi chiamasse al cellulare per darmi il via libera, alle 8.30 squillò il cellulare, era lei disse solo "vieni", corsi in auto fino sotto casa sua, parcheggiai nelle vicinanze e mi avvicinai al suo portone, suonai il campanello che mi aveva detto e salii le scale fino al suo piano, aprì la porta senza aspettare che suonassi il campanello disse che mi aveva visto arrivare dalla finestra e mi stava aspettando guardando attraverso lo spioncino della porta, la guardai era bella come sempre, vestita con un tailleur come se dovesse uscire per andare a qualche cerimonia, calze nere velate e scarpe con il tacco alto, i capelli biondi erano sciolti sulle spalle un leggero trucco come sempre ma più curato, mi fece entrare in salotto e mi offrì il caffè, disse "questo è il caffè che non abbiamo preso l'altra sera" ridemmo insieme, bevvi il caffè e posata la tazzina la presi tra le braccia e iniziai a baciarla lei rispondeva ai miei baci poi si staccò da me mi prese per mano e mi portò in camera da letto, una camera sobria ne moderna ne antica, i mobili disposti con ordine e sopra il comò in una cornice d'argento la foto del suo matrimonio, per la prima volta avevo un idea di chi era il marito, un uomo di corporatura normale poco più alto di lei capelli scuri ma il viso mi sembrava inespressivo anche se la foto era quella del matrimonio e quelle foto difficilmente rendono bene i soggetti, lei disse "siamo sposati da tredici anni, lui è innamorato di me ancora oggi, io di lui non credo di esserlo più, ma non sei tu la causa e fino ad oggi non sono mai stata con nessun'altro uomo" sembrava che volesse scusarsi, la baciai nuovamente e sentii che si stava sciogliendo, le tolsi la giacca facendola scivolare a terra e inizia a sbottonarle la camicetta e sfilai pure quella, i suoi seni erano racchiusi in un reggiseno bianco orlato di pizzo molto sexy, iniziai a baciarla sul collo e scesi sopra i seni, slacciai il reggiseno e lei lo lasciò cadere, per la prima volta vedevo quel seno che avevo stretto in una mano, due seni bellissimi ancora sodi i capezzoli già turgidi spiccavano al centro di due aureole grandi e scure mentre la sua pelle era bianchissima, una pelle fine come la seta, baciai e mordicchiai quei capezzoli che sembravano voler schizzare via dalle loro aureole da quanto erano rigidi, carezzavo i seni e la sua pelle e scesi con le mani alla gonna, apri la zip della gonna e slacciai il bottone e anche la gonna cadde a terra, mi sposati un poco per ammirarla, era veramente uno spettacolo, stava in piedi con le scarpe con i tacchi alti le calze autoreggenti nere un perizoma bianco che risaltava le sue forme e i seni spavaldi con i capezzoli turgidi, era veramente uno spettacolo incredibile e in quel momento era mia, soltanto mia, allungai le mani sulle sue natiche e le carezzai, spostai il filo del perizoma e andai a cercare il buchino posteriore che già avevo saggiato con un dito la sera in auto, ero veramente eccitato, a quel punto mi disse "ma tu non ti spogli?" iniziò lei a togliermi la giacca e a sbottonarmi la camicia e io slacciai la cintura dei pantaloni ma lei mi fermò "togliti la camicia, qua sotto ci penso io" mentre mi sfilavo la camicia sentivo le sue mani armeggiare con i miei pantaloni e poco dopo mi ritrovai in boxer, tolti di torno i miei vestiti iniziò a baciarmi e scendendo lungo il mio corpo si inginocchiò davanti a me e abbassati boxer mi prese il cazzo in mano iniziando a giocherellare "vedo che stiamo bene, il lavoro dell'altra sera non è bastato? vediamo oggi come si comporta?" iniziò a farmi un bocchino restando inginocchiata davanti a me, vedevo la sua testa bionda andare avanti e indietro e sentivo la sua lingua che andava a solleticare anche le mie palle, a un certo punto mi sono seduto sul bordo del letto e lei ha continuato a succhiarmi il cazzo io ho allungato le mani sulla sua schiena e sono arrivato al suo culo ma volevo sentire qualcos'altro, l'ho staccata dal mio cazzo e presala tra le braccia l'ho sdraiata sul letto ho iniziato a baciarla sulla bocca sul collo sui seni sui fianchi sulla pancia e sono arrivato là dove ancora resisteva il perizoma, ho baciato quel pezzo di stoffa che nel frattempo si era bagnato, con due dita l'ho scostato e sono andato a vedere l'oggetto del desiderio, la sua fica bagnata, due labbra carnose con un ciuffetto di peli sopra come un triangolino, mi disse che si depilava, sperava che non mi dispiacesse, dispiacermi? poteva essere completamente rapata o avere una foresta di peli, come poteva dispiacermi, era lì tra le mie mani e stavo per averla come volevo da tanto tempo.
Inizia a leccare quella fessura bagnata, un sapore dolcissimo, più leccavo e più si bagnava, le infilai un dito dentro e poi due e continuavo a leccare, si dimenava come una biscia, ebbe il primo orgasmo così sotto la mia lingua, mi portai sopra di lei e puntando la cappella del mio cazzo sopra la sua fica fradicia le chiesi se lo voleva, per tutta risposta cercò di alzare il bacino per penetrarsi da sola, allora spinsi ed entrai dentro di lei con un colpo secco, anche se era bagnatissima emise un gemito di dolore, mi fermai dentro di lei così ad un certo punto lei iniziò a muovere i fianchi e la sua voce disse "scopami!" presi a pomparla avanti e indietro gemeva e si dimenava si avvinghiava a me e diceva parole incomprensibile ebbe almeno un paio di orgasmi, non so quanto tempo sia passato ad un certo punto ho sentito che stavo per godere e improvvisamente mi resi conto che non avevo messo il preservativo, le dissi che stavo per godere e lei mi disse "vieni dentro ho la spirale" quelle parole diedero il via alla mia eiaculazione, schizzai dentro la sua fica tutto il mio sperma e ogni schizzo era un colpo di reni sopra di lei e un suo gemito di piacere, quando ebbi finito restai dentro di lei ancora un pò poi mi sfilai e lei me lo prese tra le mani e baciandolo iniziò a leccarlo per pulirlo dai residui di sperma e dei suoi umori, l'effetto fu che mi venne nuovamente duro in poco tempo, la feci mettere a pecora e lo infilai nuovamente nella fica pompandola fino in fondo, ma la vista del suo culo mi fece venire voglia di incularla, sfilai il cazzo dalla sua fica fradicia e lo piazzai sul suo buco del culo, iniziai a spingere delicatamente lei non diceva nulla, la cappella oltrepassò l'orifizio sentii i suoi muscoli anali contrarsi, le dissi di rilassarsi e di respirare a fondo, iniziò a respirare come se dovesse immergersi in apnea e lentamente rilassò i muscoli anali, iniziai a spingere lentamente un pò avanti e un pò indietro per abituare quel buchino al mio cazzo, lentamente guadagnavo il suo culo centimetro per centimetro, un culo caldo e burroso era veramente bello esserci dentro, volevo entrarci tutto prima di godere nuovamente e stavo facendo un sforzo enorme per resistere ma ci riuscii, il mio cazzo era piantato interamente dentro al suo culo e lei stava gemendo di piacere e dolore insieme, rimasi fermo con il cazzo piantato nel suo culo per non so quanto tempo, poi inizia a muovermi, lentamente uscivo e rientravo non curandomi dei suoi gemiti, prima con fatica poi sempre più agevolmente finché potevo entrare e uscire senza fatica, iniziai a pomparla nel culo con foga quasi con violenza, tiravo fuori il cazzo per intero e con un colpo secco lo ripiantavo tutto dentro, ormai era completamente aperta e gemeva solo di piacere e goduria, la mia eccitazione era al massimo, tiravo fuori il cazzo dal culo e lo infilavo nella fica per poi ritrarlo fuori e ripiantarlo nel culo, ho durato per un bel pò così poi ho sentito che lo sperma dai miei testicoli stava per uscire, allora le ho messo il mio cazzo in culo e pompando con foga le ho schizzato dentro tutto quello che avevo nelle palle.
Ci siamo sdraiati fianco a fianco sul letto che era sporco di sperma e dei suoi umori vaginali, guardandomi negli occhi ha detto "ma tu fai sempre così?" così come ? le ho chiesto, "fai sempre così l'amore con una donna?" certo, con una donna che mi piace si, "allora dobbiamo farlo ogni volta che è possibile, io così non lo avevo mai fatto, mio marito è un coniglio, come lo mette dentro gode subito e poi finito lì, non ho mai goduto tanto come oggi" a sentire quelle parole mi sono galvanizzato come un ragazzino, inutile dire che dopo un pò di riposo e uno spuntino abbiamo ripreso a fare sesso fino al pomeriggio inoltrato e che quel giorno è stato seguito da tanti altri giorni e ancora oggi continuiamo ad essere due amanti felici.
Chi l'avrebbe mai detto che quella donna seria incontrata in metropolitana si rivelasse così....
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4
14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 5 ore fa -
Antonella
Antonella napoletana tutto pepe... morettona occhi neri ,
fisico minuto ben fatto due tettine piccole che stanno in una mano
ma con due capezzoli evidenti scuri...
Il nostro incontro avviene a casa di amici
alla festa di compleanno del figlio di paolo il mio amico
di sempre.....
Cominciamo a parlare di noi... mi racconta di essere sposata
da 15 anni un figlio.... una vita che non esita a definire un po'
monotona.., forse piatta... senza tanti picchi... La serata prosegue e sento che si stabilsce una sorta di feeling,
Antonella è spigliata, socievole, ogni tanto fra i discorsi
gli lancio qualche battuta per sondare le sue reazioni...
" be mi sembra che non ti manca nulla per
evadere un po'..." le lancio.....e lei sorride guardandomi
negli occhi.....
" Mi sono accorto che ti sta mangiando con gli occhi...."
mi dice il mio amico Paolo riferendosi ad Antonella...
" Io un pensiero ce lo farei... visto che il marito da alcune cose dette
a mia moglie.... non le da piu' molte attenzioni..." aggiunge..
La osservo meglio, porta un vestitino nero ben aderente
un po lungo.. ma con uno spacco laterale...
a far vedere una bella porzione di gamba...
un sedere che sembra ben sodo all'apparenza
con una bella forma, calze nere velate....penso
autoreggenti.
Penso che dietro a quel viso di donna di famiglia
si nasconda una femmina con tutte le sue voglie ancora
inappagate.... questo mi convince ad osare.... mi avvicino
e senza farmi accorgere gli porgo un bigliettino con il
mio numero di cellulare.... la guardo e gli sussurro
" ti aspetto...." la serata si conclude in questo modo...
La mattina successiva mentre sto andando al lavoro
il segnale di un sms che arriva..." Ti aspetto anche io..."
è il testo..... alquanto allusivo...il mio sesso ha un
veloce impulso al pensiero.. la fantasia mi ha sempre stimolato
l'eccitazione.... i pensieri che vanno....
La chiamo risponde con una voce allegra
" sono contenta che mi hai chiamato... sai? "
sappiamo entrambi che qualcosa sta' per scattare
qualcosa che fa vibrare dentro.... che mette in circolo
endorfine.....
Ci troviamo un pomeriggio...per un caffe' da me..
antonella si presenta
con una gonna appena sopra il ginocchio ed una
camicetta bianca che ben evidenzia le forme del seno...
un trucco appena accennato...si vedi che è un po
tesa.... " ho lasciato tutti a casa... mi dice....non so
neanche io perche' sono qui...."
" sei sicura di non saperlo gli rispondo"......
e intanto la accarezzo il viso......è come un
segnale, avvicina lu sue labbra alle mie....
e sento subito la sua lingua muoversi....velocemente...
" mi piaci..... le dico" mi guarda sorride e continua a baciarmi
" sono un pazza... per quello che sto facendo... ma non mi importa
mi piaci anche tu.. e voglio godermi tutte le tue coccole"
la stringo.....mi appoggio a lei...le mie mani sentono
la sua pelle si fanno spazio sotto la camicetta...
la apro.....gli slaccio il reggiseno....e trovo due tette
ancora ben fatte.....capezzoli turgidi... come piacciono
a me.....li stringo tra le dita giocandoci un po...
poi comincio a baciarli.. succhiarli tenedoli trale mie labbra
Antonella emette un sospiro profondo....di piacere, e sussurra
sei il mio diavolo tentatore.... sei una tentazione troppo
forte per resistere...è tanto che non sento il
desiderio di un uomo..... di un uomo che ha voglia di me....
le mie mani stanno esplorando, intanto, il suo corpo....
vanno sotto la gonna... porta autoreggenti.....sento la fine della
calza e il tratto di pelle nuda......la mia mano scivola,,,, sale
la accarezzo in mezzo alle gambe....sopra le mutandine....
sento il solco della sua fessura....sposto il lembo e trovo
una bella fighetta interamente depilata.... il mio cazzo ha un sussulto...
" ti piace... l'ho fatto per te" mi dice... " da impazzire amo il sesso delle
donne bello liscio " ..... e intanto le mi dita cominciano a muoversi
lentamente cercando una strada dentro di lei....mi accorgo subito
che è bagnatissima....emette un lungo gemito e apre di piu' le
gambe per aiutare l'entrata ..... sto violando la sua bella
figa, spingo in profondita le mie dita ... come a riempirla
sento il suo sesso aprirsi....gonfiarsi sotto la mia stimolazione
lei muove il bacino contro la mia mano....la guardo ha gli
occhi pieni di piacere..... gli occhi di una donna che vuole
essere presa..... posseduta.... scopata.....
cerca il mio sesso... lo afferra stringendolo....ne tasta
la consistenza...." l'ho immaginato....
ho fantasticato sul tuo cazzo....
mi sono masturbata ieri pensano a questo momento....
è troppo tempo che non sento un desiderio cosi' forte...
ti voglio..... " cosi' dicendo abbassa il viso
e affonda la bocca sul mio cazzo
lo avvolge... serrando le labbra e scende fino a che puo'....sento
il calore della sua lingua,,,poi lentamente risale...
per poi scendere di nuovo fino alla base.... è un movimento
lento ma mi tramette brividi di intensita' di piacere...
ci mette passione....ogni tanto mi guarda fisso negli occhi
per osservare meglio quello che mi trasmette tramite la
sua bocca....ci sono donne che traggono il piacere
piu assoluto.... nel sapere di far godere l ' uomo.
E' una donna trasformata rispetto a quella che avevo
conosciuta.... ha lasciato tutto il resto fuori da quella
porta e ora ha voglia di sentire le mani di un'altro
uomo sopra il suo corpo... ha volgia di sentirsi femmina
.... preda braccata... e posseduta....
La prendo mettendola sul letto.... le apro le gambe e comicio
a baciare le sua figa..... insinuando la mia lingua dentro di lei...
leccando e succhiando il clitoride..... è un momento che la manda
in paradiso... sento che le piace e insisto...
continuo le sue gambe tremano
allora accellero il movimento della lingua...masturnadola nel
contempo con le dita..... trema... ed un urlo soffocato le esce
dal profondo della gola......" vengoooooo " ed è percorsa
da un tremore in tutto il corpo...spingendo il mio viso
contro il suo sesso...... sembra stravolta....
Era troppo tempo che avevo bisogno di questo......
mi dice con un filo di voce.....
ma gia' sono dentro di lei...
il mio cazzo affonda , sparisce come risucchiato nella sua vagina
sgrana gli occhi come se non se lo aspettasse....
mi guarda e mi attira verso di se... cercando la mia bocca...
amo tantissimo baciare mentre faccio l'amore penso
che sia una forma che trasmette l'eccitazione del momento
l 'intensita' e l'intimita.....non potrei mai prendere
una donna senza baciarla intensamente.....
Sento la sua voglia crescere, mi attira verso si se.. come a sentirmi
meglio, entro in lei con colpi lenti ma che vanno in profondita'
ogni volta che spingo emette un gemito che le
viene dal piacere che sta provando... e io spimgo
in lei la mia verga " continua... cosi' non ti fermare
ti prego" dice mentre si perde nell'oblio dei sensi...
i suoi occhi sono lucenti ... profondi, si sente che sta
godendo appieno di qusto momento....
le prendo le gambe portando le ginocchia verso
le sue spalle... cosi' entro
in lei completamente... la sento mia e lei alza la testa
vuole guardare come il mio sesso la sta riempiendo...
è lucido... bagnato dai suoi umori...la sto scopando
come da troppo tempo non gli capitava...è lei stessa
a farmelo capire....
Ad un certo punto si ferma.... si gira con il sedere verso di me...
vuole essere presa in questo modo...la prendo
afferrandola per i fianchi.. e tirandola verso di me....
do' colpi decisi... spingendo il mio bacino verso di lei..
" come ti sento..... mi dice " con
una voce strozzata dal piacere.. abbassa la testa
appoggiandoil viso al letto... la guardo e la
posizione fa crescere la mia eccitazione...
sono quasi al culmine... lo sente e mi dice...
non venire dentro..... non prendo niente...
si gira porta la sua bocca verso il mio cazzo e lo avvolge
sente che sto esplodendo ed aumenta il movimento
non si stacca e accoglie il mio piacere nel profondo
della gola... assapora il mio seme... rimane li... per un
po.... come a gustarsi tutto il momento...
poi mi guarda e dice" è il mio ringraziamento
per il momento di estasi che mi hai regalato...
i suoi occhi brillano.. la osservo è splendida in questo
momento.....
Io e Antonella ci siamo dati uno all'altra... consumandoci
nel piacere dei nostri corpi.... Antonella ha ritrovato
la gioia del sesso... la gioia di essere desiderata.. amata
posseduta....la gioia di godere fino infondo e di non rinunciare
a quanto di bello la vita poteve ancora offrirgli....
4
3
14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 5 ore fa -
Paola moglie troia
troia di sabato 4
la mia cara mogliettina Paola da pudica che era , ora non si lascia scappare un solo sabato per prendersi la sua razione di sesso.
il mio cazzo e quello del nostro amico Roberto non gli basta più , è da un bel po di tempo che mi dice che vuole esagerare , io gli dico ok va bene e così passano i giorni.
dai sbrigati gli dico dal corridoio di casa sono le 22 , facciamo tardi , si sono pronta in un attimo mi risponde .
come ogni sabato ormai da molto tempo si va a ballare e dopo ci si ferma a casa del nostro amico roberto per far sesso a 3 , sesso? no ne combiniamo di tutti i colori , passiamo tutti e 3 la settimana a pensare cosa fare il sabato sera dopo la discoteca ,
aspettando la mia amata troia mi passano per la mente le serate di sesso che partendo da poco a poco col passare dei sabato so è trasformato in una serie lunghissima di situazioni prima pensate e poi messe in atto il sabato sucessivo.
mi torna in mente il primo sabato che abbiamo conosciuto in disco Roberto , e Paola la mia adorata mogliettina ora troia che balla con lui un sensualissimo l latino , di sicuro
si godeva sentendo il cazzo di Roberto duro sotto i pantaloni che ogni volta il ritmo lo accennava si strusciava addosso alla mia paola ,
oppure la mente torna alla sera in cui all uscita dalla disco troviamo 20 cm di neve e Roberto ci invita a fermarsi a casa sua , fu in quella occasione che cominciò il rapporto a tre , fu quella notte che Paola mia moglie prese il suo primo cazzo che non fosse il mio.
il pensiero corre ad un paio di sabati dopo , quando Paola mia moglie che per 10 anni di matrimonio non aveva avuto altri che me , per la prima volta si è fatta 2 cazzi assieme , tutti e due assieme dentro la sua figa .
mi ricordo la sua espressione al mattino successivo quando al risveglio dopo una nottata dove aveva provato per la prima volta due cazzi assieme in figa , ‘’ non sono mai stat così bene,
la mente corre veloce , il mio cazzo al pensiero delle sconcerie fatte assieme alla mia troia moglie mi è diventato durissimo , mi passa veloce la scena dove Paola nuda sopra il tavolo preparato per la cena , a culo all aria si è fatta leccare figa e culo da tutti e 2 , si è fata riempire la figa che nel frattempo è divenuta molto capiente a forza di prendere due cazzi assieme , di crema spray per farsela ripulire da noi due a forza di linguate , quella sera dove la troia sopra il tavolo inginocchiata con la testa appoggiata al tavolo il culo all ariia , le gambe aperte a far vedere in modo vergognoso un culo ed una figa aperta , si è fatta infilare una grossa zucchina nel culo e una melanzana nella figa rimanendo alla nostra vista così per una buona ora mentre io e Roberto mangiavamo .
oppure quella sera dove ha preteso di cavalcare come un amazzone Roberto e nello stesso tempo mi ha ordinato di leccargli il clitoride , quella sera che oppositamente si faceva uscire il cazzo di Roberto dalla figa pretendendo che fossi io con la bocca ad afferrarlo e indirizzarglielo dentro , quella sera che si è fatta riempire di sborra il buco del culo per farsi poi pulire da me .
ecco sono pronta . mi distolgo dai ricordi e vedo uscire dal bagno la mia mogliettina , indossa un miniabito bianco aderente dove niente rimane all immaginazione , mettendo in mostra un corpo da sogno mettendo in risalto un bel paio di tette , un culo da sballo , e perfino il monte di venere bello accentuato.
un paio di scarpe a tacco ed un trucco accentuato completano l opera , una bellisima troia pronta per il lavoro .
partiamo già durante il tragitto mi pregusto la bella serata e pensando a cosa si farà stasera guido nella serata scura , caro dai portami in una disco diversa sono stufa della solita , ma no dai perchè obbietto , dai andiamo a Verona , ma cara sono 100 km , daii per favore , dalla sua insistenza capisco che ha in mente qualche cosa e di buon grado accetto incuriosito da cosa sarebbe potuto avvenire .
Dopo una buona oretta di macchina arriviamo in una bella discoteca sul lago di garda , già uscendo dalla macchina la mia bella moglie attira l attenzione di tutti i maschietti che con sguardo penetrante scrutano quella bella signora non più trentenne vestita come una ragazzina che vuole attirare l attenzione oppure di una puttana di alto livello che da da fare per trovare dei buoni clienti.
Entriamo in sala , siamo nuovi e attiriamo l attenzione di molte persone , soprattutto dei maschietti che non restano di certo estranei ad una bella donna che vuole farsi notare ,
balliamo assieme per un bel po , salsa cubana , merenghe , baciata .
Bella serata mi sto divertendo dico a mia moglie seduta accanto a me su un divano , si anche io , ma fa caldo mi vai a prendere una coca ? si certo aspetta arrivo subito ,
vado al bar e dopo poco torno con due bibite in mano , non posso fare a meno di notare che davanti al nostro divano ad meno di 3 mt si è formato un gruppo di ragazzi e uomini , saranno almeno 7-8 .... niente di strano penso tra me , una bella donna sola e vestita così poi mi pare il minimo .
porgo la coca a Paola e allo stesso tempo vedo davanti a noi che i maschietti posizionati di fronte a noi hanno lo sguardo fisso proprio in mezzo alle gambe di mia moglie,
Paola si disinteressa del fatto e non si cura di accostare le gambe anzi le tiene bene aperte e così seduta con un mini abito nero adossso immagino che bella vista ,
scommetto che ti sei messa gli slip bianchi gli sussurro all orecchio ed ogni volta che un faro ti illumina sai che bel riflesso continuo , no ti sbagli mi risponde , non sono bianchi , ah e di che colore sono? lei ridacchia non le ho messe le mutande .
ora capisco il perchè di tutti quelli sguardi che nel frattempo sono aumentati , mi alzo e mi dirigo di fronte al divanetto dove mia moglie è seduta , cazzo la visione è da farmi indurire i cazzo all istante , mia moglie è li davanti ad una 20 di persone seduta con le gambe ben aperte , senza mutandine , ed ogni volta che il faro la illumina si vede benissimo la figa aperta , è talmente bagnata che riflette indietro i riflessi del faro.
adesso ho capito perchè voleva andare in una discoteca dove non ci conoscono .
sto ancora lì a pensare che un uomo le si siede accanto e senza tanto farsi problemi davanti ll improvvisato pubblico le mette una mano tra le gambe , lei ride e incrocia il mio sguardo , sussurra all uomo qual cosa nell orecchio , questi si alza e va a sedersi su un divano posto su un angolo un poco appartato , mia moglie si alza , si avvicina e va a sedersi in braccio al fortunato.
l angolo è in penombra , ma dai movimenti dell uomo si capisce benissimo che si è aperto i pantaloni e che ha infilati il suo cazzo dentro alla troia , questa rotea minimamente il bacino in modo impercettibile , ho il cazzo che mi coppia , la troia di mia moglie si sta scopando un estraneo davanti ad almeno una 20 di persone .
I due sembrano una coppietta dove l uomo itiene in braccio la sua donna , ma tutti lì davanti non hanno un minimo dubbio che lei si ritrova seduta sopra un cazzo ben impiantato dentro di lei.
Di li a poco la troia si sfila dal cazzo , è un angolo buio ma dopo un po ci si abitua alla luce e lo si nota , andando a sedersi di fianco al fortunato e sussurrando all orecchio di questo che si alza si ricompone , si avvicina al gruppo di spettatori e a sua volta sussurra qualche cosa ad giovanotto.
Questo si incammina sicuro si siede vicino a mia moglie e questa come al primo fortunato ci si siede sopra .
Cazzo che troia , un misto di gelosia ed eccitazione mi invadono incrociando il suo sguardo eccitato , la puttana sta succhiando il cazzo con la figa , lo so quanto è brava nel farlo lo ho provato molte di volte , contraendo i muscoli della figa e rilasciandoli continua fino a farti venire e farsi sborrare senza muoversi su e giu sul cazzo .
L’esibizione continua 3 . 4 .10 . 20 e chi gli ha contati a turno quella troia puttana di mia moglie Paola si è seduta sul cazzo di tutti i fortunati.
Paola si alza dal divano si dirige verso di me barcolla un poco mi prende per mano e mi dice andiamo a casa ,
Camminando mi mette una mano tra le gambe e sentendo la mia eccitazione gli si stampa un sorriso sulla faccia , salendo le scale per uscire ad ogni suo passo dalla sua figa esce aria , anche dal buco del culo escono delle piccole scoregge gorgolianti , si sente benissimo la differenza se queste escono dalla figa o dal culo . una volta sull atrio di uscita
dove la luce è forte vedo la sborra che cola lungo le gambe di mia moglie che sculettando sui tacchi scoreggia ad ogni passo .
Camminando verso la macchina ho il cazzo che arriva 30 cm prima da quanto è duro , apro la macchina vado per salire ma la troia mi dice ; sporco il sedile è meglio che mi ripulisci e così dicendo mettendomi una mano sulla testa mi spinge in ginocchio tra le sue gambe aperte e chiude gli occhi .
Io eccitato al massimo comincio a leccarle i le gambe dal basso all alto sino ad arrivare a pulire figa e buco del culo che ancora gocciolano , con la testa sotto la gonna lecco i buchi sfondati di mia moglie , sfondati da tanti fortunati sconosciuti .
La nottata di sesso è finita sulla via di casa mentre guidando la troia puttana per tutto il tragitto inchinata sul mio cazzo ha continuato a succhiarmi il cazzo facendomi sborrare ripetute volte , bevendo tutto e senza mai farselo uscire da quella esperta bocca da mucca in calore .
Da pudica moglie in pochi mesi mi ritrovo una moglie senza limiti e senza ritegno sempre pronta ad esaudire i miei e i suoi desideri , vogliosa di provare sempre nuove emozioni e situazioni , come il desiderio espressomi di recente ; voglio che mi allarghi sempre di più figa e buco del culo voglio provare due cazzi in culo ed uno in figa , voglio farmi infilare una mano in figa e una nel culo .
intanto la alleno dopo vi riferiro nel prossimo racconto
racconto scritto a cazzo duro in quanto vero , un saluto ai fortunati spettatori partecipanti della discoteca di Desenzano sul garda.
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4
14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 5 ore fa -
Fu così che una sera:
Siamo andati al solito privé.
Quella sera era particolarmente frequentata da molti single, stranamente. Abitualmente si fa una rigida osservazione delle regole.
Comunque, mentre stavamo a gironzolare per i vari corridoi, venivo particolarmente fatta oggetto dalle attenzioni degli uomini.
Bastava che ci fermassimo a guardare attraverso uno spioncino dentro le stanze, per sentire dele mani che vagavano sul mio corpo e particolarmente nelle zone bersaglio.
Tutto ciò mi ha portata ad una crescente eccitazione. Mi sono sempre limitata a sentire il contatto impostomi dagli altri apparentando una quasi indifferenza esteriore. (Solo esteriore).
L'eccitazione cresceva sempre di più e i contatti sul mio corpo aumentavano. Sentivo mani che acarezzavano il mio sedere, baci sulle spalle, mani che si insinuavano sotto il vestito fino a raggiungere e impossessarsi dei miei seni o dei miei glutei.
Dopo quasi un'ora non riuscivo più a mantenere la mia apparente impertubabilità. Mi sentivo calda, scottavo, il mio sesso era bagnato come mai. Chiesi al mio uomo di sottrarci da quella situazione. Ci dirigemmo al cinema, dove proiettavano film porno, che in verità non ho mai guardato molto attentemente.
Finalmente, lontano dagli attacchi ci sedemmo ed io appoggiai la testa sulla spalla del mio uomo e cominciai a rilassarmi.
Non feci neanche caso a un'ombra che si accomodò accanto a me. Mi resi conto di lui, guardando di sottecchi, quando sentii una mano che si appoggiava alla mia coscia, appena sopra il ginocchio.
Mi accorsi, in quel momento che avevo le gambe leggermente divaricate e istintivamente tentai di chiuderle.
Dico tentai, perchè il mio uomo, con la sua mano mi impedì di chiuderele, per cui la mano dell'uomo cominciò lentamente a salire lungo la coscia, accarezzandola dolcemente. Fu così, che al colmo dell'eccitazione, completamente sconvolta dall'eccitazione, lasciai che raggiungesse il perizoma , lo spostasse delicatamente e si impossessasse del mio sesso. Iniziò un movimento che non sto a descrivere. Mi bastarono pochi minuti perchè esplodessi in un orgasmo mai provato prima. Un orgasmo in cui c'era tutto, il mio passato di quasi verginità annientato. Uno sconosciuto che mi faceva qualcosa che solo al mio uomo avevo permesso. Mi sono sentita troia. Stranamente, il barlume che mi attraversò la mente, quello di sentirmi troia mi fece raggiungere apici di godimento mai provati.
Avevo sempre giudicato male le donne cosìddette "spigliate". Adesso in quel novero mi trovavo anch'io.
Quella è stata una serata indimenticabile, la ricordo sempre. Mi piacerebbe riviverla, ma non ho più visto quel giovane che mi ha "dolcemente" iniziata. Ricordo infine, che mentre accadeva tutto ciò, aprendo gli occhi, ho visto un uomo che inginocchiato davanti alle mia ginocchia, senza neanche toccarmi ha seguito tutto e sopratutto ha guardato tutto. Questo mi ha fatto scoprire che sono anche esibizionista, poichè è stato un altro motivo di fremente eccitazione perchè quando si è alzato per andarsene mi ha sussurrato: hai veramente una bella fi.........
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4
14 anni fa
bellamarcella,
65/65
Ultima visita: 6 anni fa
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un pomeriggio
Bologna, 10\10\2009
Questa mattina mi sono alzata con uno strano pensiero in testa. Sono arrivata a Bologna. Avevo una strana eccitazione, non capivo il perché. Ho fatto i miei regolari giri (posta, banca, e varie cose personali) e poi sono rientrata in studio. Non stavo più nella pelle, ero agitatissima ed eccitatissima.
Guardavo sempre l’ora sperando arrivasse la pausa in fretta.
Ho iniziato a preparare la roba per tempo, non volevo arrivare in ritardo “all’appuntamento”.
Sono andata in bagno e mi sono messa le autoreggenti.
Ho fatto qualcosa per far passare il tempo, ero sempre più agitata e smaniosa.
Poi sono tornata in bagno e mi sono tolta reggiseno e canottiera. Sono rimasta solo con la maglia e niente più.
Il tempo non passava mai e i vari componenti dello studio si alternavano ad entrare ed uscire. Sempre più agitata.....
Poi alle 12.30 finalmente la pausa, potevo preparami praticamente del tutto, dovevo solo aspettare che lo studio si svuotasse.
Prima è uscito Sandro. Verso l’una meno 10 è uscito Claudio. Ero sola. Ho spento le luci. Sono tornata in bagno e mi sono tolta gli slip e mi sono messa la minigonna.
Sono tornata nella mia stanza ad aspettare.
All’improvviso è rientrato Sandro. Lo sapevo, non posso restare in pace un minuto. Per fortuna è andato via dopo 5/6 minuti. Mi sono nuovamente rilassata. L’agitazione ha ricominciato a salire, il battito ad aumentare, senza parlare dell’eccitazione.
Sento nuovamente infilare le chiavi nella porta. Eh no eh, ce l’hanno tutti con me.
Questa volta era Stefania. Ho cercato di stare il più nascosta possibile, avevo la minigonna ed i tacchi. Sandro non ci avrebbe fatto caso, ma Stefania, avrebbe notato tutto e si sarebbe insospettita. Ho approfittato di una sua telefonata per correre nello studio di Emma e rimettere i jeans. Sotto ero ancora senza slip. Ero completamente nuda ed eccitata.
La fortuna sembrava essere dalla mia parte, anche Stefania era passata solo per prendere delle cose e poi se ne sarebbe andata subito dopo.
Uscita Stefy sono nuovamente corsa a rimettermi la minigonna e a togliere gli ingombranti jeans. In gonna senza slip si sta veramente comodi, peccato che sia la stagione fredda e non è conveniente andare in giro nuda.
Non sentivo neanche il freddo da tanto ero eccitata. Pensavo, ora suona, lo so che ora suona.
Quando apre la porta non gli salto addosso, non fa per me, ma lo prendo per mano e lo rinchiudo nella stanza di Emma. Poi lo faccio sedere, gli slaccio i pantaloni e mi ci siedo sopra. Gli farò capire che sotto la gonna ed alla maglia non ho niente. Sono pronta, oggi sono pronta.
Ora suona, vero che suona?
Ma il tempo passa e nessuno suona. Peccato. Ho aspettato, ingannato il tempo e nel mentre l’agitazione e l’eccitazione salivano. Oh se oggi ero pronta, mi sarei concessa volentieri....
Le 14 sono arrivate inesorabili e nessuno è passato a trovarmi. Ripeto peccato. E ora? Ero nuda ed eccitata. Non ho resistito. Mi sono tocca, masturbata. Ho goduto. Più volte.
Quando i “calori” si sono calmati mi sono tolta la gonna e nuda ho camminato verso il mio armadietto. Ho preso gli slip ed il reggiseno e me li sono messi. Ho rimesso gli scomodi jeans, la canottiera e la maglia. Sono tornata al mio posto ed ho iniziato a lavorare.
Nessuno è venuto a trovarmi.........
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14 anni fa
cpbo70, 55/53
Ultima visita: 8 mesi fa -
Le vie della chat sono infinite - parte 2
Dopo il primo incontro rompi-ghiaccio, la settimana di assenza di suo marito fu caratterizzata da incontri praticamente quotidiani e serali, in cui Lei si toglieva le vesti da donna in carriera e si trasformava in una donna pantera, lasciandosi andare e lasciando fluire senza argini la sua onda trasgressiva.
Ma quello che capitò il giovedi sera merita di essere raccontato per la piega che prese la serata, assolutamente inaspettata. Generalmente le serate erano caratterizzate da lunghi preliminari che sfociavano in un corposo e gustosissimo sesso sino a quando entrambi non ritenevamo di essere soddisfatti, naturalmente con pochi limiti ed una voglia di creare giochi nuovi e fantasiosi. Quella sera, lei prese iniziativa e decise che avremmo provato un gioco che le ricordava i suoi 20 anni. Fantastico pensai!! (chiaramente ignorando il coup-de-theatre successivo ed inaspettato). Dopo baci e bacetti iniziali, intervallati da carezze che gia riscaldavano abbondantemente la temperatura dell’ambiente, aprì un cassetto e tirò fuori dei foulard innocui, capendo gia dove voleva andare a parare. Ed infatti, con lo sguardo sensuale ed un sorrisetto malizioso si avvicinò molto lentamente, sussurrandomi di spogliarmi integralmente che poi avrebbe pensato lei ad usare quei foulard.
In 10 minuti mi trovai steso sul letto, supino, ignudo (come direbbero elio e le storie tese), con i polsi e le caviglie immobilizzati ai 4 angoli del letto e bendato. Prima di essere bendato, l’ultima immagine che vidi fu il suo volto sorridente con due occhi scintillanti che promettevano piaceri intensi. Iniziò un lungo intervallo di tempo in cui lei molto lentamente alternava carezze sapienti, baci mozzafiato, leccate sensuali, mordicchiamenti che amplificavano i sensi e massaggi fatti da mani esperte, le stesse mani che non perdevano tempo a cercare di far ritornare la mia eccitazione nei “rari” (un po’ di autostima ci vuole!!) e fisiologici momenti in cui questa eccitazione veniva meno.
La situazione iniziava a delinearsi secondo uno schema ben preciso e si arricchiva di nuove fantasie e giochi, come per esempio quelle classiche di stampo culinario. Panna, nutella ed ogni ben di dio…. E non nascondo che iniziava anche a venirmi un certo languorino al pancino, come diceva la signora in giallo ad Ambrogio dei FerreroRocher! Ma ciò che fece virare la serata verso orizzonti ignoti e imprevisti fu lui: il citofono!!!
Drrrrrrrriiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin
Allo squillo ci bloccammo entrambi!! Non potei vedere il suo volto a causa della benda, ma secondo me aveva abbondantemente sgranato gli occhi.. L’unica cosa che Lei riusci a dire fu “Cazzo! Ed ora chi sarà?”. Bene questo se da una parte mi portava sollievo in quanto evidentemente non ci sarebbero dovute essere sorprese, dall’altra però mi fece rabbrividire in quanto poteva essere chiunque, marito compreso in anticipo dalla trasferta di lavoro. E chissa perche nella mia mente questa idea diventava sempre piu realistica! E si materializzava cosi l’incubo da cui ogni ragazzo vorrebbe esserne lontano. Mentre fantasticavo allegramente su come sarei morto nei successivi 10 minuti (ed il buio della benda aiutava questi pensieri insani, però cavolo almeno l’ultimo desiderio.. ma credo nn ci sarebbe stato!), ebbi un sospiro di sollievo quando sentì ben 2 voci femminili provenire dal soggiorno.. Una era inconfondibile, la sua voce cosi aggraziata e da Donna. L’altra era una voce piu giovane, squillante, gioviale e con una risata simpatica. Non riuscivo a capire il loro dialogo anche perche obiettivamente la situazione cominciava ad essere surreale: io legato e bendato in camera da letto di una donna manager, e nella camera accanto due donne che ridevano e parlavano.. chissa di cosa poi!
Bene pensai :”ora in 15 minuti la liquida e tornerà da me” ed al pensiero un sorrisetto malizioso iniziava a fare capolino sulle labbra. E sfruttai il tempo a mia disposizione in solitudine per pensare alle fantasie di questa splendida donna, al suo corpo, al suo profumo, alle sue labbra. Non so quanto tempo passò, ma lentamente questi pensieri si trasformarono in erezione. “Almeno quando tornerà, dovra faticare di meno” pensai sghignazzando… pensiero che fu interrotto però da un rumore sordo di ben 4 tacchi in avvicinamento…
Oddio!! Ma cosa staranno facendo??
“Maria, voglio presentarti un mio amico” disse lei ridendo..
“mmm non saprei sai, vorrei lasciarvi soli, non vorrei far tardi a casa…. (“Dille di no!” pensai tra me”) mmm ma va bene, se insisti”
“certo che insisto” e giu risate di entrambe…
Si apri la porta e 4 tacchi si avvicinarono al mio letto. Cominciai a pensare robe del tipo “ma tutte a me capitano”, “ se la racconto nn ci crede nessuno”, “chissa se l’italia vince i mondiali”, “però due donne contro me immobilizzato”, “il sogno di ogni uomo”, “ ed ora?”
“wooooow” disse l’amica! “ avevo pensato sempre in me stessa che eri una mangiatrice di uomini, ma nn immaginavo cosi”
“Facciamo le presentazioni” disse sorridendo “gigilatrottola ti presento Maria, Maria ti presento gigilatrottola”
“Piacere” disse Maria ridendo
“piacere mio” riusci a balbettare io “ se potessi ti darei volentieri la mano.. ma sono momentaneamente impedito da causa di forza maggiore”. Risero e la padrona di casa prese al balzo la mia battuta:
“beh non puoi dare la mano, ma vedo che comunque puoi sostituirla con altro” e risero… Il fatto di essere bendato se da una parte mi eccitava, dall’altra mi faceva andare in bestia perche non vedevo i loro sguardi, non capivo il loro linguaggio muto ed ero completamente in balia delle due fanciulle. Le quali si sentiva che parlavano a bassa voce e si scambiavano commenti in modo da non farmeli sentire.
“ehm si..” imbarazzatissimo
Ed un secondo dopo una mano afferrò il mio sesso facendomi quasi sussultare. Non me l’aspettavo, credevo scherzassero, anche se ormai la situazione era diventata tale che niente era precluso. Risero di gusto finche la voce della padrona di casa esordì:
“è la mia mano questa ahahah… nn dirmi che non l’hai riconosciuta”
“ehm si certo..” con una voce che non avrebbe fatto convincere neanche un sasso.
“signorino, sai che potremmo fare un bel gioco? INDOVINA LA MANO! E se sgarri 5 volte su 10 paghi pegno!”
“siiiii” esultò Maria.
Rimasi inebetito senza parole. “ma guarda te che situazione..” pensai io “ non ci credo.. chissa che pegno mi faranno pagare.. che poi Maria manco l’ho vista!!! ”
Iniziò il gioco-farsa :):) E naturalmente si alternarono in maniera tale da farmi perdere il gioco. Ma non dimenticai mai il primo turno in cui mi dissero:
“di chi è la mano?”
“tua” dissi io nonstante sentissi una presa piu leggera, piu soft, ma non poteva essere vero! Non poteva essere Maria, manco mi conosceva!!!
“No, di Maria” rispose ridendo
“non ci credo” sghignazzai. Allora lei si avvicinò a me, mi mise le mani sulle guance e mi baciò con passione sulle labbra mentre Maria teneva ben stretto in pugno il mio “Pablo Picasso”.ed iniziò a muovere la mano dolcemente per tutto il tempo in cui lei mi baciò! Hai capito Maria…
Persi la partita, la battaglia, la guerra contro queste due donne che decisero come pegno di finire il mio supplizio dandomi piacere a 4 mani. Ormai esausto alla fine si decisero a togliermi la benda e vidi finalmente Maria.. una mora dai capelli ricci, con due occhi neri bellissimi ed un sorriso smagliante. Doveva essere mia coetanea e la cosa che mi colpì fu il suo divenire rossa non appena la guardai negli occhi.. Mi salutò con un bacio sulle guance e mi sussurrò nelle orecchie senza guardarmi negli occhi” ho chiesto a Lei il tuo numero di telefono.. me l’ha dato! Ci sentiamo”
“volentieri” dissi con una faccia tra lo sconvolto e il rimbambito “ e scusa se nn ti saluto per bene, ma sai com’è.. sono ancora immobilizzato”
Rise di gusto e si allontanò scortato da quella donna splendida che ormai ogni volta di piu mi stupiva!!! Era proprio una mangiatrice di uomini!!
“rimani fermo li” mi disse “accompagno Maria.. io e te riprendiamo da dove abbiamo interrotto”
“non me lo rompere che con quel giocattolino ci voglio uscire io la settimana prossima” disse Maria guardandomi da lontano, strizzandomi l’occhio e salutandomi con la mano. Anche Maria si era sciolta. Mi sa che la settimana successiva mi sarei proprio divertito (infatti… ma questa un’altra storia)
Che serata splendida!!!! Di quelle che capitano una volta nella vita… anzi, ora che ci penso, NO! :D
ps: spero di non avervi annoiato.. E scusatemi se ci sono errori,ma l'ho scritto di botto :)
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14 anni fa
gigilatrottola79, 31
Ultima visita: 7 anni fa -
Frammenti di realta .. desideri di un voyeur
Oggi finalmente dovevamo incontrarci. Gino e Lea li avevo conosciuti solo sul web, avevano risposto ad una mia inserzione. la voglia di trasgredire era simile quindi l’appuntamento oggi davanti ad un centro commerciale. non era un orario in cui ci fosse molta gente, così dalle indicazioni fornitemi ho identificato subito Gino ma non vedevo lei, ci siamo presentati e lui mi ha detto che Lea ci osservava poco lontana e che se il gradimento era reciproco avremmo dovuto seguirla. ora la vedevo anch’io più sexi di quanto immaginavo. dopo un’impercettibile cenno d’intesa lei entrò nei locali del supermarket e noi dietro di qualche metro. arrivata in una corsia deserta, Lea con il pretesto di cercare un prodotto si abbassa e apre le gambe, un tuffo al cuore. sembra senza niente, poi con lo stesso pretesto mi avvicino e vedo che ha un minuscolo perizoma color carne trasparente, sono quasi ipnotizzato. il colpo di tosse del marito ci avverte dell’arrivo di qualcuno e lei si ricompone immediatamente, rimasti nuovamente soli io rimango giù lei mi si avvicina dandomi le spalle e si china con il busto in avanti divaricando un po’ le gambe e offrendosi completamente da dietro al mio sguardo … per poco però perché di nuovo stava arrivando gente quindi con un sorriso si è avvicinata e mi ha detto ”mi aiuti a cercare un paio di sandali?”.
Arrivati al reparto scarpe da donna ha preso due otre modelli e si è seduta su uno gabellino adatto alle prove, io inginocchiato davanti a lei e il marito faceva da guardia; così con la scusa di aiutarla a provarsi i sandali stavo davanti a lei che oscenamente apriva le gambe dandomi modo di ammirarla per bene, in una occasione mi sono avvicinato così tanto che potevo sentirne il profumo. finito questo giochetto per non dare nell’occhio ci siamo spostati nella zona dei camerini di prova anche lì ha scelto un paio di abitini e facendo finta di essere in coppia mi ha chiesto di accompagnarla per darle un giudizio scelto un camerino un po’ nascosto alla vista generale è entrata dopo qualche secondo mi chiesto di entrare e l’ho trovata completamente nuda … quanto avrei voluto toccarmi, tirarlo fuori e menarmelo davanti a lei... ma era troppo pericoloso difatti le ho detto “si trovo che questo ti stia bene ma provati anche l’altro“. sono uscito dandole ancora un’ultima occhiata dopo qualche secondo stessa scena ma ora era appoggiata alla parete del camerino con le spalle alla porta chiusa e una gamba su un seggiolino, con una mano si tormentava un capezzolo mentre con l’altra apriva e chiudeva le grandi labbra mostrandomi completamente la fica aperta. per qualche secondo sono rimasto paralizzato poi lei ha sostituito la mano con il perizoma e dopo averlo passato su e giù sulla fica me lo ha dato facendomi cenno di uscire.
Il marito lì vicino non si era perso una mossa mi viene vicino e mi dice che stiamo rischiando di farci notare così propone di spostarci solo io e lui, lei ci avrebbe raggiunto. usciti dal supermarket ci siamo diretti in un bar del centro commerciale, abbiamo ordinato sedendoci al tavolo, poco dopo è arrivata Lea che ha preso posto di fronte a noi a un tavolo un po’ defilato. già ora era senza mutande e io dal posto in cui ero potevo vedere benissimo ogni qualvolta lei decidesse di mostrarsi,bevendo le consumazioni confido a Gino che non ne posso più dovevo trovare un posto per masturbarmi tanta era ormai l’eccitazione , lui mi dice di avere pazienza che anche per loro è così. Dopo interminabili minuti di dolce sofferenza ed eccitazione usciamo, Gino mi chiede se voglio andare con loro in un posticino che loro già conoscono all’aperto un po’ appartato, non desidero altro , intanto anche Lea ci ha raggiunti alla loro auto , parliamo un po’ e lei accomodandosi sul sedile davanti alza un pochino la gonna sedendosi con una gamba fuori e l’altra dentro , lei continua a parlare e io rimango inebetito a guardarle la fica per fortuna il parcheggio è deserto,vengo scosso dalla voce di Gino che dice “ragazzi se andiamo avanti così facciamo notte“ e Lea di rimando “la colpa è sua non smette di guardarmi e a me piace“; così dicendo chiude le gambe e io mi siedo sul sedile posteriore, da dietro posso vedere che comunque la gonna è su fino all’inguine. ad un certo punto vedo che rallenta e si avvicina a due ragazzi come per chiedere un’informazione sto per intromettermi quando capisco che è un trucco per mostrare Lea agli estranei, infatti io ragazzi come si accorgono del gioco si dilungano in spiegazioni assurde fino a che Lea si ricopre e ripartiamo, finalmente giungiamo a destinazione un boschetto di cespugli dietro a una zona industriale, scendiamo Lea si siede dietro chiude una porta abbassando il finestrino e l’altra la lascia aperta, io e suo marito siamo ai lati opposti,piano piano sbottona la camicetta e libera i grossi seni accarezzandoli e stuzzicando i capezzoli che si induriscono subito a quel punto abbasso la zip lo tiro fuori cominciando a segarmi, ormai ha la gonna all’altezza della vita le cosce divaricate me la sto godendo non so più dove guardare , le labbra semi aperte dove ogni tanto guizza fuori la lingua, i seni con quei capezzoli dritti ed eccitati o le sue mani che accarezzano la fica ormai lucida e bagnata, il mio stato di eccitazione aumenta quando mi accorgo che lei ogni tanto si fissa a guardare il mio pisello ansimando e masturbandosi, Gino si avvicina e lei glielo prende in bocca famelica e vogliosa lui comincia a dirle che è una troia gran pompinara aumentando l’eccitazione di Lea che mugola con il cazzo in bocca toccandosi sempre più velocemente, dopo un po’ lui si stacca lei si gira alla pecorina e cominciano a scopare , sono eccitatissimo e continuo a segarmi poi Gino le dice “guarda che cazzo ti piace farti guardare mentre ti scopo guarda come se lo mena. lo vorresti in bocca... si che lo vuoi un cazzo in bocca e uno nella fica“; così dicendo mi invita ad avvicinarmi fino a che Lea rantolando annuisce e mi chiede di metterglielo in bocca. subito sento un calore tremendo è davvero brava, devo fare uno sforzo per non venire subito
(anche perché dopo tutto quel maneggiare potrebbe bastare un sospiro o uno sguardo per sborrare) lei oramai al massimo dell’eccitazione si tocca mugolando mentre il marito aumenta i colpi. non so per quanto ancora potrei riuscire a tenere anche perché lei un po’ lo succhia, un po’ lo lecca non capisco più niente, poi si stacca pronunciando con voce roca una serie di si e Gino “sborrale sulle guance che sta venendo le piace sentire gli schizzi caldi“. con le mani dirigo la cappella sulle guance appoggiandolo dolcemente è un attimo vengo imbrattandole il viso con il mio seme che cola anche sui seni, a quella vista anche il marito ha un orgasmo violento……
chissà... un sogno che potrebbe tramutarsi i realtà o frammenti di realtà sovrapposti alla mia fantasia ….
Grazie per avermi letto
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14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 5 ore fa -
Lui
... flettendosi al carezzevole vento mentre la candida spuma premeva
disfandosi contro la sabbia impalpabile,si accorse di non essere sola su quella spiaggia incantata ,e mentre il battito del suo cuore accelerava il ritmo ed il respiro, per l'eccitazione e la paura ,si accorse che un ombra le si avvicinava ....
...paura o speranza, timore curioso di sapere, desiderio fremente, ruotando il
capo per vedere chi o cosa si avvicinava,il sole carezzava il suo viso,
impedendo però di vedere, la luce abbagliava i suoi occhi, che con il sole erano
più belli e gonfi di aspettativa ,riusciva ad intravedere solo un ombra che
accarezzava la sabbia dorata.
Lui impavido e altrettanto incuriosito si avvicinava, illuminato dal tramonto ,i raggi del sole accarezzavano il suo corpo evidenziando forme di donna, una come
tante altre aveva visto nella vita, ma che in quel momento, in quel
posto ,in quella situazione,poteva essere la sua dea dorata . L’interminabile
avvicinamento a quel corpo, a quella persona che cotanto fascino
esprimeva......
...La sua statura era imponente, con spalle poderose ed il collo taurino.Anche i suoi lineamenti erano bellissimi,ma il suo sguardo lasciava trapelare qualcosa di oscuro..qualcosa che lei interpretò o forse sperò fosse quella rudezza che aveva sempre cercato.La sicurezza nei gesti di quest'uomo che non lasciava trapelare nessuna esitazione la faceva sentire piccola ed inerme ...una sensazione a lei sconosciuta abituata a gestire la propria vita con organizzazione e coerenza quasi estrema.
In quel momento si sentiva svuotata,se avesse dovuto controbattere a parole o difendersi fisicamente ,forse non ci avrebbe nemmeno provato,...forse perchè per la prima volta ammetteva anche con se stessa che era quello che avrebbe voluto fare.Sapeva di volere quello sconosciuto,non sapeva nulla di lui ma la sua fisicità l'attirava magneticamente...
Si spaventò quasi di questa sensazione ..così forte ed inequivocabile il sapere di volere lui ,l'incapacità razionale con cui ometteva ogni altra sensazione ,il rischio,il pericolo ,l'interminabilità di quel momento che nessuno avrebbe più potuto rubarle ,e che in quel preciso istante desiderò che durasse per sempre.
Non voleva conoscere il suo nome,non voleva pronunciarlo,non voleva conoscere la sua vita per scoprire che non sarebbe mai stato suo,voleva solo conoscere le sue mani,sentirle su di se ,sulla sua pelle capire il suo tocco come si possono capire i pensieri,sentire la sua lingua ,gustarlo nel profondo... ed averlo.
Il pensiero di queste cose la eccitava e vederlo avvicinarsi a lei la privò di ogni forza ,voleva solo abbandonarsi a quell'uomo ,concedersi a lui,essere la sua schiava,per una notte ,solo una notte e per sempre.
Le si parava ormai di fronte ,le mancava il fiato ,voleva scappare invasa com’era da mille sensazioni,ma non lo fece .Lui le sfiorò il viso senza proferire alcuna parola ,sicuro che quella era anche la sua volontà,le fece scorrere le dita tra i lunghi capelli fin dietro la nuca dove strinse le dita afferrandoglieli e costringendola ad alzare il viso su di lui.Lei era elettrizzata da quel tocco forte, maschio,la sua eccitazione cresceva al pari della sua paura,si rendeva conto della massa muscolare di quell’uomo che avrebbe potuto costringerla ad ogni cosa;
eppure nello stesso momento,si rendeva conto che non aveva davvero paura di lui ,forse più di se stessa. Sentiva intensificarsi sensazioni diverse; libidine a quel tocco ,voglia di sesso ,un tipo di sesso, che non aveva mai fatto,il senso di sottomissione che sentiva scorrere dentro era nuovo ,sconosciuto come l’uomo che la stava toccando .
I loro corpi si stavano ormai sfiorando, l’altra mano le scendeva lungo la schiena e l’attirava a se,il suo corpo si fletteva senza che lei pensasse di farlo,era come se la sua mente ed i comandi di quell’uomo ormai fossero i suoi,si muoveva all’unisono con lui in una danza. Due corpi che si riconoscevano come se fossero sempre stati insieme.
Questo pensiero la colpì e la fece sbandare ancor più .
I loro corpi si conoscevano non erano estranei l’uno all’altro come i loro nomi.
Le sue mani sulla pelle calde,esperte si insinuano sotto le vesti leggere, risalendo il suo ventre fino a raggiungere il seno ,i capezzoli si inturgidiscono e lei istintivamente si inarca per offrirsi meglio al suo tocco.
Lui la stringe,l’avvinghia e mentre la tiene premuta al suo petto ,si sfila le vesti con fare sicuro ed esperto ,un movimento a lui familiare,e questo le provoca un moto di gelosia nei confronti di chi,prima di lei o forse frequentemente rispetto a lei ,ha già conosciuto quell’uomo e i suoi sinuosi ed accattivanti gesti.
Lui non abbandona mai la presa,comincia a baciarle il collo gentilmente ,risale vicino all’orecchio le sospira vicino scende lungo la sua guancia fino all’angolo della bocca ,la sua pazienza sembra venir meno ,e cerca di impossessarsi delle labbra carnose ,mentre lei senza saperlo inizia un gioco esaltante che sembra metterla nella posizione di scegliere ,cosa che è abituata a fare .
Ruota il capo ,come per sottrarsi a quel bacio,che in realtà vorrebbe ormai irrimediabilmente ,ma conscia del fatto che vuole essere presa da quell’uomo e non solo amata ,rincorsa ,voluta ,sospirata ,tanto quanto lei vuole lui.
Vuole sentirselo dire e dimostrare vuole sentirsi dire da lui cose che in realtà già conosce ,ma che le sono state sussurrate con la dolcezza dell’amore ,a cui mancava però il brivido della passione ,il calore del fuoco che si sprigiona da un intesa fisica e non mentale.
Ora le sta accarezzando la schiena le sue mani forti scendono le afferrano i glutei, la sollevano schiacciandosela contro.
Lo sente ,è eccitato,la vuole.
Non le basta,deve prenderla,è questo quello che lei sogna,lui se la fa scivolare addosso facendole sentire tutto il suo corpo.
Le sfila l’abito leggero ,la fa voltare afferrandola per i fianchi in modo che lei gli volga la schiena e di nuovo l’attira a se.Le prende il viso e ruotandole leggermente il capo ricomincia a sussurrarle all’orecchio ,mentre i loro corpi nudi si toccano si sfregano si inarcano per cercarsi e subito ritrarsi quando il desiderio sale,il gioco sarà lungo e piacevole.
Le mani di lui di nuovo addosso questo semplice pensiero la pervade ,il solo fatto che lui le sussurri che è sua ,solo sua ,anche se è solo per quell’istante .Le accarezza i seni con entrambe le mani ,poi scende lungo i suoi fianchi ed una mano si avvicina pericolosamente al suo ventre ,giù sempre più giù.
Lei cerca di divincolarsi,riuscire a voltarsi per proteggere la sua intimità e contemporaneamente guardarlo negli occhi; quegl’occhi che le sono sembrati così oscuri e magnetici e che ora brillano del desiderio di lei ma lui la blocca con la sua possenza ,con la sua forza ,la costringe a restare così ,nell’unica posizione in cui si sente totalmente esposta e soggiogata.
Tanto più che le mani di lui continuano la discesa che a lei sembra infinita, il desiderio è tale che sente il suo corpo rispondere con un’intensità mai provata, le mani possenti fanno scempio del suo corpo, le braccia la avvinghiano, lei è totalmente bloccata sia fisicamente che mentalmente si sente dominata da quest’uomo.
Una mano accarezza i seni ,le dita circondano i capezzoli sfregandoli tra i polpastrelli, quasi pizzicandoli, piacevole dolore, l’altra mano si insinua tra le cosce senza mai toccare il sesso, sorvola radente il monte di venere, le dita in un movimento perentorio autoritario dilatano lasciando scoperto l’intimo di lei che ha un sussulto di piacere, lui continua con le labbra ad accarezzare il collo , si avvicina alla bocca senza mai baciarla, sa che non è dolcezza quella che lei cerca ma il possesso di lui su di lei.
Una mano lascia i seni per risalire lungo il collo , afferrarla alla gola, trarla a se ,evidenziando tutta la sua forza e l’impotenza di lei nel reagire, si manifesta completa nel momento in cui le dita di lui la penetrano, un sospiro che è sollievo e allo stesso tempo un fremito.
Lei è percorsa da brividi che sono eccitazione allo stato puro, la presa di lui si fa più dolce, ora l’attenzione delle mani torna sui seni turgidi, sodi , i suoi palmi premuti contro i capezzoli,tesi in mezzo alle dita, che si chiudono pressandoli ,lei si preme al suo corpo, vuole trarre ogni tipo di sensazione da questo incontro.
Lei lo vuole ,freme,non riesce ad aspettare ancora ,lo cerca ,con le mani,cerca di aiutarsi afferrandolo per i fianchi ed avvicinarlo a se ,lui si avvicina la sfiora con il suo membro ,inizia a scivolare in lei poi si ritira facendola impazzire dal desiderio.
Si sono ormai dimenticati di tutto ,l’ambiente forse non consono ad un tale incontro ,il rischio che qualcuno possa vederli,anche questo li eccita e li porta fuori da ogni canone di ragionevolezza.. e lui finalmente la possiede ,lì,sulla sabbia,dove le onde si infrangono creando una melodia di sottofondo che si intreccia con i loro bassi mugolii di piacere ,che salgono di tono e di intensità insieme al piacere fisico reciproco,si muovono insieme due corpi mandidi di sudore che fremono all’unisono l’uno nell’altra.
Si fermano ,rotolano,lui sopra dove con la spinta delle sue gambe si insinua in lei,ora è lei sopra,dove può staccarsi quel tanto che basta da guardarlo negli occhi ,mentre lui le confessa quanto la vuole;
ed ancora rotolano ,per ritrovarsi avvinghiati e pronti a godere entrambi le mani intrecciate,il movimento pelvico ,prima lento e sinuoso ,ora si è fatto veloce e turbolento ,sono entrambi vicini all’orgasmo,le bocche si cercano le mani si prendono,si lasciano per scorrere sui corpi sudati ,sui muscoli in tensione che si gonfiano ad ogni spinta ,per poi intrecciarsi ancora il respiro affannoso sempre più affannoso ed eccoli ancora ed ancora fino all’apice del piacere..…Il fiato è ancora corto,le gambe tremano gli occhi si incontrano e subito si sfuggono.Non serve parlare.
Sanno entrambi che è stata un avventura ,destinata a finire così come è iniziata,senza conoscersi veramente ,in fondo farlo potrebbe rovinare quella magia che si è creata ,potrebbero scoprire di essere due persone diverse..invece,lasciando le cose così come stanno,nessuno potrà cambiare il ricordo di quello che è stato il loro unico momento.
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14 anni fa
fe30fe, 38/38
Ultima visita: 14 anni fa -
Amanda e la mia iniziazione ....il primo incontro
Quando lei cominciò a colpirmi provai un moto di ribellione e di reazione a quello che mi stava facendo, ma si spense di fronte alla sua abile dimostrazione di padronanza e di forza. Lei continuò a colpirmi indirizzando ogni volta i suoi colpi sulle mie guance indifese, controllando il mio capo attraverso la presa sui miei capelli. Quella presa che non accennava a diminuire.
Al di sopra del trambusto che i colpi provocavano dentro di me sentivo la sua voce suadente ma metallica.
Mi ritrovai con le braccia abbandonate, il corpo molle, una totale confusione in testa. Con lo sguardo che era costretto a incrociare il suo. Lei mi guardava con quei suoi spietati occhi dolci, luminosi come mai prima di allora. Si stava godendo lo spettacolo di un uomo, apparentemente forte e sicuro, che si sgretolava davanti a lei. Alla sua mercé.
Eppure c'era qualcosa di erotico in tutto questo. Lei stava imponendo il suo essere al mio, in quel momento debole e frastornato. Attraverso i suoi colpi, lei aveva materializzato la dipendenza psicologica che era scattata dentro di me alla vista del suo corpo, del suo addome cesellato, delle sue braccia definite, dei suoi occhi teneri e luminosi. E questo si era imposto, per una serie di circostanze forse irripetibili, alla mia volontà.
Quando si accorse che la mia forza di volontà era spezzata, mi tolse le scarpe, poi si liberò delle sue e si alzò invitandomi dolcemente a fare altrettanto. Mi alzai. Lei riprese a tenermi per i capelli e a fissarmi. Io non potevo sottrarmi a quello sguardo, sentendomi totalmente nudo.
I nostri corpi si fronteggiavano: il mio molle e battuto, il suo duro e diritto. In quel momento, stranamente, mi resi conto che era un po' più alta di me. Non lo avevo mai notato, forse perché ogni volta che la incontravo lei portava scarpe da ginnastica, mentre io avevo sempre scarpe con un paio di centimetri di tacco. Ora quei due centimetri in meno mi privarono anche di quella remota sensazione di sicurezza che mia altezza superiore alla sua mi avrebbe dato. Mentre mi guardava, lentamente mi avvolse con un braccio. Poi lo abbassò. La sua mano si trovò in fondo alla mia schiena, quindi abilmente si incuneò tra i miei glutei. Lì si fermò per un po'.
Continuavamo a guardarci. Il mio viso, pur arrossito per i suoi colpi, certamente lasciò trapelare il mio imbarazzo. Lei sembrò quasi dispiaciuta per quello che stava per fare. Passarono alcuni attimi che sembrarono un'eternità, poi, nel silenzio, un colpo quasi impercettibile: un suo dito aveva colpito la parte dei miei pantaloni che copriva il mio ano.
In quel momento esplodemmo silenziosamente entrambi. Non so cosa passò nella mia testa, ma di sicuro qualcosa che sembrava accettazione naturale del rapporto di forza che lei aveva imposto tra noi: io ero suo, come una vittima sacrificale. Lei, scuotendo il capo e allargando gli occhi, ancora una volta fingendo stupore, intuì subito che aveva via libera: io era suo.
"Abbassa i pantaloni". Le sue parole, sussurrate, riempirono la stanza, mentre un altro colpetto si abbatteva sul mio ano, appena attutito dal tessuto che lo copriva.
Nel frattempo lei mi conduceva lentamente vicino ad un tavolo.
Io mi sfilai i pantaloni. Non appena lo ebbi fatto lei introdusse la sua mano sotto i miei boxer. Continuò a battere, ora più decisamente. Il suo dito arrivava rapido e deciso.
I miei occhi erano costretti dalla presa della sua mano sui miei capelli e dal suo sguardo predatore ad incrociare i suoi, più alti. Non c'erano più incertezze in essi.
Rapidamente la sua mano abbandonò i miei boxer ed andò a tuffarsi al sotto dei pantaloni elastici della tuta che indossava. In un attimo tornò su e si introdusse nuovamente nei miei boxer, a ancora oltre.
Sentii qualcosa guizzare attraverso l'ano, senza resistenze.
Erano le sue dita, ora lubrificate. Due, mi sembrò. Non incontravano attrito e si muovevano sapienti. Penetravano nella cavità, poi ruotavano nell'orifizio, indugiando sul suo orlo.
Ancora una volta arrossii, cercando di sottrarmi al suo sguardo.
"Guardami", sentii dirle, con severità.
"Mi vergogno. Cosa mi stai facendo?", dissi.
"Solo quello che ci piace. Lo sai che ti sta piacendo, come sta piacendo a me", rispose, convinta.
La sua consapevolezza non tollerava ipocrisie da parte mia. Sì, mi stava piacendo.
La sua abile e sapiente condotta, alternando dolcezza e violenza, si stava rivelando travolgente.
Qualcosa del genere aveva ispirato anche me, talvolta, con un paio di ragazze.
Ma non ero mai stato bravo quanto ora lei dimostrava di essere. Io non avevo mai capito tanto lucidamente cosa si aspettasse da me una donna. E non avevo mai capito cosa io mi aspettassi da una donna.
Quanto agli uomini non mi interessano sessualmente, e continuo a pensarla nello stesso modo. Eppure ora Amanda stava sollecitando parti del mio corpo che non avrei mai pensato di abbandonare così totalmente a nessuno.
C'era qualcosa di straordinario in quell'incontro con Amanda. Mi stava rivelando la mia natura gay? O forse era qualcosa di più complesso, forse spaventoso: stavo apprendendo di avere una natura sottomessa e debole.
La sua forza, fisica e mentale, mi stava dominando e conquistando, forse troppo facilmente.
Amanda non era affatto un uomo. Era dolce e femminile. Ma il suo corpo ben fatto e meglio costruito esprimeva forza e decisione. La sua natura non era arrendevole. La mia lo era. Però, se qualcuno avesse brutalmente cercato di imporsi a me, avrei senz'altro reagito. La dolce fermezza di padrona Amanda, e la sorpresa del suo corpo armonioso, palestrato e solido, mi avevano, invece, travolto.
Ma ora lei stava preparando con le sue dita il mio ano ad una ben più decisa penetrazione.
Quando si rese conto di aver lavorato a sufficienza con le dita, alzò la mano e, dopo aver aperto un cassetto, afferrò qualcosa che mi sembrò spaventosamente grosso e lungo e tornò al mio ano, ormai docile e aperto.
Sentii qualcosa entrarmi dentro, incuneandosi dapprima senza resistenza, ma poi più ruvidamente. Cominciai ad accorgermi con spavento che quell'affare era enorme. Come avrei potuto resistere?
Cominciai a provare dolore e nausea. Ma lei continuava, dopo aver appoggiato il mio volto sulle sue spalle, vicino al suo collo, sottile ma ben piantato.
Perché non reagivo? Mi stava forse piacendo? Credo di no, aveva un sapore come di amaro, appena ammorbidito da frammenti dolciastri. Un'esperienza totale e assorbente: mi sentivo scuotere tutto, posseduto da quella protesi fisica della volontà di dominio di Amanda, non riuscivo a pensare a nient'altro. Fitte e spasmi mi penetravano fin nel cervello. Ero come ubriaco o peggio.
Anche lei ora sembrava ubriaca. Aveva perso il suo autocontrollo, e spingeva su e giù come una forsennata. Dentro e fuori, con violenza e furore.
La cosa più sorprendente era che il mio membro si era irrigidito, protendendosi in avanti e toccando il suo corpo sodo. Sembrava sul punto di scoppiare.
Lei ad un certo punto cominciò a strofinarlo con il suo addome, e in pochi secondi venni, scosso da spasimi e vibrazioni mai provate. Un grido strozzato e disumano uscì dalla mia gola, mentre lei intensificava le spinte dell'oggetto che brandiva dentro il mio corpo. Ora erano insopportabili.
Sentii del liquido caldo scendermi giù per le gambe e un dolore lancinante.
Mentre catturavo uno sguardo beffardo e cinico di Amanda, un ghigno perverso misto a disprezzo, mi accasciai, annientato.
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14 anni fa
efabilandia, 48
Ultima visita: 7 mesi fa -
Il racconto di una slave ubbidiente
E’ tardi, mi sto per preparare per andare a riposare, la preparazione non è lunga ma va comunque eseguita alla lettera, se solo dovessi saltare un passaggio e tu lo venissi a sapere la punizione sarebbe terribile.
Suona il cellulare, con sorpresa vedo il tuo numero, non sei solito chiamare a quest’ora della notte.
Rispondo e tu con voce perentoria mi ordini di trovarmi domani alle 11 al casello di Bergamo.
Aggiungi di non dimenticarmi nulla altrimenti la punizione la ricorderò per molto tempo.
Riagganci il telefono senza neanche salutarmi.
Agitata e con un’eccitazione che solo tu sai procurarmi inizio a preparare tutti gli strumenti che tu ami utilizzare sul mio corpo.
Lavo e disinfetto i plug tutti di misura e diametro diversi, ti sei sempre divertito a vedere i miei orefizi sempre più dilatati.
Lucido ad una ad una le piccole pinze che tu sapientemente sai disporre sul mio corpo.
Preparo la frusta, non potresti mai perdonarmi la mancanza della tua fedele amica.
Bene tutto è pronto, anche io sono pronta per potermi coricare e dormire, la pulizia interna con acqua e sapone è stata fatta e la depilazione giornaliera eseguita.
Aggancio le catenelle alle caviglie e ai polsi, mi avvicino al letto dalla cui testata scendono delle lunghe catene da agganciare ai polsi e alle caviglia, da quando ti conosco mi obblighi a dormire incatenata, come segno di appartenenza a te mio signore.
Prendo dal cassetto del comodino i plug della notte, sono leggermente più larghi di quelli che mi fai indossare di giorno perchè la notte mi vuoi in costante eccitamento.
Posso spegnere la luce, sono pronta per dormire.
La notte passa come al solito agitata, tra mille pensieri e fantasie, nella speranza che la sveglia non tardi a suonare.
Sono ansiosa di vederti, di lasciarmi guidare al piacere dalle tue mani sapienti che sanno perfettamente quale tasto toccare per procurarmi piacere o dolore a secondo delle tue voglie.
L’alba arriva, sono fuori misura eccitata, finalmente è quasi ora di partire, mi alzo mi infilo sotto la doccia per darmi una rinfrescata, devo essere perfetta al tuo cospetto signore.
Mi vesto come piace a te, gonna al ginocchio, camicetta con bottoni davanti, calze con reggicalze, niente intimo e scarpe col tacco alto…tocco finale il plug in figa, tolto quello della notte infilato quello da “giorno”.
Carico le valigie sull’auto, sono le 9 è ora di partire, non posso rischiare di arrivare tardi.
Sarò puntuale come sempre, non voglio far aspettare il mio padrone e alle 11 sono li in attesa di te.
Ti vedo arrivare, il mio cuore, quando incrocio il tuo sguardo, ha un sussulto nel vuoto, si non hai mai smesso di farmi questo effetto!
Mi ordini di parcheggiare l’auto, mi aiuti a mettere le valigie nella tua e mi fai sedere nel sedile affianco al tuo, facendomi alzare la gonna, vuoi che la mia pelle sia a contatto con la pelle dei tuoi sedili.
Mi ordini di assumere la postura di rito, gambe divaricate, in punta di piedi e mani sotto le cosce.
Ti avvici a me e controlli che tutto sia in ordine, non ti dimentichi mai di controllare, anche se non hai mai trovato nulla fuori posto.
Mi premi come sei solito fare, con un dolce e profondo bacio e nel contempo avvicini ai miei occhi una sciarpa nera.
Non vuoi farmi capire dove mi porterai, questo accresce ancora di più la mia eccitazione!
Partiamo e mi chiedi di rimanere per tutto il viaggio con la testa appoggiata al cruscotto dell’auto.
Non so quante ore passano, i miei pensieri volano alti e la mia eccitazione cresce con loro.
Ad un certo punto mi dici - Siamo quasi arrivati- e sento la macchina deviare su una stradina sterrata, una stradina di campagna.
Fermi l’auto, non ti sento scendere ma sento la mia portiera aprirsi, due mani mi afferrano e mi fanno scendere, io sono spaventata, non so dove sei e inizio a chiamarti a voce alta, mi prende un po’ di panico, ti avvicini e dolcemente mi sussurri ad un orecchio -sono qui sciocchina-.
Non so più se le mani che mi stanno toccando sono le tue o quelle di qualcun’altro e questo accresce la mia tensione ed eccitazione.
Mi rendo conte che è talmente tanta la mia eccitazione che nonostante il plug in figa sento i miei umori scivolare lenti sulle mie gambe, sento l’umido sulle calze e sento l’odore acre e forte di sesso violare le mie narici, per un attimo arrossisco per la vergogna!
Mi spingi all’interno di un edificio, sotto i miei piedi sento un pavimento di legno, mi domando dove sono, un casolare, una stalla o una baita?
Ad un tratto l’odore e il rumore scoppiettante di un fuoco acceso, ne sento il calore baciare il mio viso, l’atmosfera si fa calda e accogliente fino a farmi rilassare.
Percepisci questo e con fare perentorio mi prendi per i capelli tirandomi la testa indietro, mi baci e mi sussurri - Non rilassarti troppo quello che sta per succerderti non sarà certamente piacevole-
Mi togli la benda, l’ambiente è buio, l’hai creato tu così perchè sapevi che togliendomi la benda una forte luce mi avrebbe dato fastidio, poco alla volta mi abiuto e inizio a vedere cosa mi circonda.
Catene che pendono dal soffitto, cavalletti, anelli ai muri, anelli al pavimento, gabbie e botole al pavimento.
Guardi divertito il mio sguardo sorpreso, penso tra me, questo è il paese delle meraviglie.
Dolcemente inizi a spogliarmi, lasci scivolare a terra la gonna prima di sbottonare ad uno ad uno i bottoni della camicia.
Lasci i miei vestiti a terra, incurante del fatto che sono gli unici che ho, li dovrò indossare per il ritorno ma la cosa a te non interessa molto.
Mi spingi obbligandomi a spostarmi di qualche metro, posizionandomi davanti a due anelli conficcati nel pavimento.
Mi prendi le mani e con forza mi fai abbassare fino a toccare per terra, mi fai passare una catena ai polsi e con un moschettone lo agganci agli anelli del pavimento.
Mi obblighi a stendermi a pancia in su e stessa cosa fai con le caviglie, mi ritrovo a terra immobilizzata con braccia e gambe aperte.
Mi accorgo solo ora che sotto il mio sedere non c’è il legno ma una grata, mi domando a che serve e mi rispondo -forse solo per farmi stare scomoda, accidenti molto scomoda-.
Mi guardi i tuoi occhi scrutano ogni cm del mio corpo e con dolcezza mi dici - Mi piaci, così sei molto sexy-, io timidamente ti ringrazio.
Ad un tratto guardi l’orologio e con fare sornione annunci che è ora di cena,- Io esco vado a cena, tu non ti muovere e aspettami-.
-Spiritoso- rispondo, la mia risposta non è molto gradita da te (o forse è solo un pretesto per giustificare quello che stai per farmi) e mi dici -sicuramente tra poco penserai molto intensamente a me anche se non ti sarò molto vicino-
Ti avvicini, mi sfili il plug dalla figa, ti allontani e torni dopo poco sempre con lo stesso plug in mano.
Me lo rimetti e mi chiedi -Tutto bene? senti nulla?-
Inizio a sudare freddo, in un attimo capisco che hai cosparso il plug di peperoncino, Sei proprio un fetente!
Mi saluti con un bacio ed esci, io rimango li immobile con la figa in fiamme, vorrei soffiarci sopra, lavarmi, togliermi quel tormento ma non posso fare nulla, sono inerme, posso solo aspettare il tuo ritorno sperando che tu non ti faccia aspettare troppo.
Passano due ore, sento i tuoi passi, finalmente sei tornato.
Mi trovi quasi con le lacrime agli occhi, mi guardi severo e mi dici -Hai qualcosa da dirmi?-
-Si signore, la prego prometto di non risponderle più in modo irriverente, ma mi tolga questo tormento la prego!-
Ridi contento, ti piace sentirmi supplicare -Si va bene può bastare per ora!-
Esci dalla mia visuale e torni con una canna dell’acqua in mano -Adesso ti tolgo il plug e ti lavo contenta?-
-Si signore grazie-
Grazie un corno, in un attimo mi sento addosso un getto d’acqua gelido, sembrano tanti ghiaccioli che tagliano la mia pelle.
Ora capisco a cosa serviva la grata, da li scola l’acqua che mi stai buttando addosso.
-Sta passando il bruciore schiava?-
-Si signore in conpenso ho moltissimo freddo la prego basta-
Chiudi l’acqua, ti avvicini a me con un accappatoio e mi fai coprire, mi abbracci per frizonarmi ed asciugarmi bene, sei dolce mi piace quando ti prendi cura di me.
Finalmente mi sleghi da quella posizione scomoda, mi fai alzare in piedi sorreggendomi, hai paura che mi prenda qualche capogiro, a volte sai quasi essere materno.
Mi porti in cucina, mi fai sedere a tavola e mi fai mangiare.
Mi leghi le braccia dietro la schiena, mi rimetti la benda.
Sento poggiare un piatto al tavolo, ti chiedo cosa mi farai mangiare, non vuoi dirmelo -Devi fidarti di me, apri la bocca e fatti imboccare-
Da brava bambina apro la bocca e prendo il primo boccone, strana sensazione, è molle, freddo, a si ora capisco, è gelatina di frutta, buona grazie avevo bisogno di un po’ di zuccheri!
Andiamo avanti così passando tra varie portate, tutte scombinate fra loro, dolce, salato, ancora dolce, frutta ma che menù strano.
Finita la cena mi proponi di andare a fare un passeggiata sotto le stelle - E’ davvero una serata bellissima, tutta stelle!-
Mi metti sulle spalle un mantello, prendi un sacchetto e usciamo.
Hai ragione, la serata è splendida, illuminata da una luna bellissima, se non fossi il mio padrone quasi penserei ad una serata romantica.
Mi fai segno di avvicinarmi ad un albero, ti guardo perplessa, ma cosa avrà in mente?
Dal sacchetto che hai in mano tiri fuori una fune, mi prendi le mani e mi leghi con la pancia contro il tronco dell’albero.
Mi strappi il mantello e lasci la mia schiena completamente nuda, dal sacchetto tiri fuori il gatto a nove code e inizi piano piano a colpire la mia pelle.
Sono abituata ai tuoi colpi, oramai li conosco, so che andrai in crescendo e so che riuscirò a sopportarli senza fiatare, una cosa non so, che tu stasera dopo il gatto userai un ramoscello di nocciolo.
Flessibile e inflessibile.
Inizi a colpirmi col ramo, non me lo aspetto, dalla mia bocca esce un lamento strozzato, ma che succede? cos’è questa novità?
Non lo sopporto il dolore è veramente forte, la mia pelle inizia a striarsi di rosso, sento un bruciore diffuso su tutta la schiena, le natiche si contraggono anche quando non le colpisci, mi stai facendo male, inizio a urlare e a supplicarti di smettere, tu imperterrito vai avanti e più tu vai avanti più io sento la mia figa sgocciolare.
Signore fai che non si accorga della mia eccitazione se no iniziare a colpire anche in mezzo alle gambe.
Preghiera inutile, ti avvicini a me e mi accarezzi in mezzo alle gambe, ma perchè proprio li?
Senti i miei umori infradiciare la tua mano, con un colpo di bacchetta mi fai capire che devo aprire le gambe -Spalancale bene perchè adesso devo punire la tua voglia di sesso, senti che odore esce da li!-
Con il gatto inizia a picchiare sempre più forte sulla mia passera, non posso fare nulla, non posso chiudere le gambe, non posso scappare.
-Conta i colpi che ti do, così non pensi al dolore-.
Arrivi a darmi 50 colpi di gatto sulla passera, sono sfinita, ma eccitata allo stesso tempo.
Con la figa dolorante mi obblighi a sdraiarmi a terra sopra il mantello - Adesso è arrivato il mio momento non credi?-
Ti metti sopra di me, con dolcezza ti fai strada nella mia intimità, mi prendi e mi possiedi con la dolcezza di un amante, ma forse in fin dei conti lo sei anche un amante!
Non risparmi nessuno dei miei buchi, vuoi godere del mio corpo, vuoi vedermi adesso contorcere di piacere, perchè sai che questa notte mi farai ancora contorcere di dolore.
Le sensazioni che mi dai quando fai l’amore con me sono uniche, essere innamorate del proprio padrone è davvero una cosa unica al mondo.
Mi allunghi una mano per aiutarmi ad alzarmi, raccogli il mantello e lo riadagi con gentilezza sulle mie spalle, ti sei accorto anche tu che la mia pelle è percorsa da un brivido di freddo.
Mi guardi dritto negli occhi e mi proponi di fare ancora quattro passi insieme, poni una piccola pinza su ognuno dei miei due capezzoli, passi una corda nell’occhiello di cui le pinze sono provviste e usi il tutto come un guinzaglio.
Mi porti verso una stradina sterrata, in salita e tutta ricoperta di piccoli sassolini appuntiti, cammini a passo veloce, tu hai le scarpe…io no!
Dopo pochi passi sento le piante dei piedi doloranti e affaticate, sento le punte dei sassolini penetrare attraverso la pelle fine e sensibile dei miei piedi.
Cerco di rallentare il passo ma tu hai i miei capezzoli nelle tue mani e con uno strattone alla corda e senza proferire parola mi fai capire che devo accellerare il passo.
Passano una decina di minuti al che ti fermi, ti giri verso di me, mi fai cenno di avvicinarmi e mi dici -Alza un piede fammi vedere-
-si signore- e obbediente alzo uno dei due piedi, quello che rimane a contatto dei sassolini preme sempre più dolorante.
-Si va bene può bastare così- sentenzi serioso.
Mi porti verso casa, entriamo e mi fai cenno di avvicinarmi al muro, mi fai sedere sopra una sedia, agganci due catene ai polsi e un collare al collo, con un moschettone fissi il tutto a degli anelli al muro.
-Alza il culo- Io mi alzo di qualche millimetro giusto per darti la possibilità di sfilarmi la sedia da sotto.
Mi ritrovo in una posizione alquanto scomoda, non posso ne alzarmi, la catena è troppo corta, ne sedermi onde evitare di finire impiccata.
-Aspettami qui vado a farmi una doccia e a prepararti un catino per lavarti qui piedi luridi-
Mi lasci così per un’eternità, io arrivo a maledirmi di non aver mai fatto palestra, a quest’ora con un buon allenamento non mi sarei ritrovata coi crampi alle gambe.
Come al solito arrivo a supplicarti di slegarmi, non ce la faccio più, i muscoli sono infiammati per lo sforzo e i crampi la fanno da padrone.
Mi sleghi dandomi della pappamolla e con una pacca sul culo mi accompagni in bagno.
-Lì c’è una bacinella piena d’acqua immergici i piedi e lavati- mi dici
Mi siedo accanto alla bacinella, immergo i piedi e scopro con sorpresa che hai preparato una soluzione quasi satura di sale.
-Bruciano i tagli, a contatto col sale bruciano-
Mi ordini di tacere e di lasciarli a mollo per qualche minuto -Dobbiamo disinfettare i tagli e lo sai, non puoi rischiare di prendere qualche malattia- mi dici schioccandomi un bacio sulla fronte.
Mi obblighi a tenerli a bagno per più di 10 minuti, trattengo a stento le lacrime, il bruciore col passare dei minuti si fa sempre più intenso.
Ti avvicini a me con un asciugamano, lo stendi di fianco alla bacinella e mi fai segno di asciugarmi.
Mi neghi la possibilità di sciacquarli, nonstante li asciughi il bruciore, anche se più attenuato, è sempre presente.
Ti sento lavorare nell’altra stanza, mi chiami, ordinandomi di raggiungerti camminando a 4 zampe.
Arrivo davanti a te e mi obblighi ad alzarmi tirando la corda attaccata ai capezzoli.
Appena mi alzo noto che in mezzo alla stanza c’è un cavalletto -Salici sopra, forza- sempre tirando quella maledetta corda.
Onde evitare di sentire gli strattoni al seno mi arrampico sul cavalletto, le tue mani tengono le labbra della figa ben aperta, vuoi che il cavalletto entri bene nel mio sesso.
Fai passare la corda del seno all’interno di un anello del soffitto e all’estremità della corda libera attacchi un piccolo piatto da bilancia dove vai a posizionare dei pesi, il tutto con il risultato di ritrovarmi coi capezzoli oscenamenti tirati.
Con un tocco leggero sulle gambe mi fai capire che devo piegarle indietro, con una corda le fissi al cavalletto, ora il mio peso è tutto sul mio sesso, quel legno, che alla vista di chiunque pare innocuo, sta dilaniando le mie teneri carni.
Lo sai benissimo che la mia resistenza sul cavalletto è veramente minima e sai già che le mie suppliche arriveranno veloci.
Vuoi evitarle, non hai voglia di sentirle, prendi un fazzoletto e mi imbavagli -Così non potrai dire niente, ho voglia di divertirmi adesso-
Ti allontani dalla mia visuale, per comparire poco dopo con una piuma in mano.
Ti guardo esterrefatta, mi domando nella mia mente che ci vuoi fare con una futile piuma.
Ancora non so che il solletico protratto per lungo tempo si trasforma in una tortura atroce.
Inizi a stimolare il piede, il solletico non tarda ad arrivare.
Spontaneamente e senza pensarci inizio a divincolarmi non l’unico risultato di ottenere dei forti strattoni ai seni, non posso sottrarmi a questa tua ennesima e diabolica trovata.
Sfinita dal dolore ai capezzoli e dal mal di pancia dal tanto ridere vedi che dai miei occhi iniziano a scendere le prime lacrime -Come vedi ho trovato il modo di farti piangere finalmente-
Mi sleghi, togli le pinze al seno e il bavaglio e mi aiuti a scendre, quel quart’ora passato li sopra è stato terribile tanto da sentire le mie gambe cedere al mio peso.
Mi aiuti a raggiungere il divano, mi fai sdraiare e mi dai la possibilità di riposarmi un attimo.
-Aspettami qui, vado di la a preparare il letto, è quasi ora di andare a dormire-
Io finalmente riesco a rilassarmi per qualche minuto -Finalmente si dorme- penso fra me e me.
Mi chiami, ti raggiungo in camera e vedo che sul letto ci sono delle catene con attaccate cavigliere e polsiere.
Mi ordini di sdraiarmi e mi leghi a gambe e braccia divaricate.
-Signore io sono abituata a dormire incatenata, me queste mi sembrano troppo corte, cosi sono in trazione, non riesco neanche a muovermi non credo di riuscire a dormire-
- E chi ha detto che TU devi dormire?- Ribatti secco.
Una volta legata prendi 6 pinze e le posizioni sulle grandi labbra, tre da una parte e tre dall’altra, nell’occhiello delle pinze fai passare una corda che vai poi a legare ad un peso di un orologio a cucù, guarda caso proprio a quello che col passare del tempo si alza, in questo modo le pinze, col passare della notte, mettono sempre più in trazione le labbra della mia passera.
-Ti piace l’idea? Anche se io dormo tu sarai comunque torturata-
Prendi i due plug e li posizioni con un movimento deciso uno davanti e uno dietro.
Non hai ancora finito, ti metti in piedi sul letto e con un lancio preciso fai passare due corde attraverso un anello legato al soffitto.
-Indovina a cosa serve una di queste corde?-
Vedendola spaventosamente all’altezza dei miei seni capisco subito a cosa stai pensando ed infatti non ti smentisci.
Prendi due pinze, mordi i miei capezzoli con esse e tiri fino a riuscire a legarli alla corda, accidenti questa notte io non dormirò!
Realizzo immediatamente che sopra di me penzola una seconda corda.
-Ma a cosa serve quella corda signore?-
-Ecco sei la solita sciocca, sciocca e curiosa! Pensa che avevo deciso che questo suplizio, per questa notte, ti sarebbe potuto bastare, ma visto che sei curiosa e non ti basta adesso ti farò vedere a che serve quella corda-
Apri una valigetta e ne estrai una piccola striscia di cuoio alle cui estremita ci sono degli occhielli.
Leghi la striscia alla corda che penzola dal soffitto, mi sembra di vedere una piccola amaca, ma destinata a cosa mi domando io, non tardo a capirlo.
Prendi un cero, non una candela normale, ma un cero di quelli belli grossi -Deve durare tutta la notte, perchè io voglio dormire!-
Lo accendi, fai colare un po’ di cera sulla striscia di cuoio e poi posizioni il cero sdraiato, in modo che la cera bruciando cada sul mio corpo.
-Buonanotte schiava-
Mi dai un bacio e mi imbavagli, giustamente non vuoi rischare di essere disturbato dai miei lamenti durante il tuo sonno.
Penso che sarà la notte più lunga della mia vita, le labbra della figa dopo due ore sono tirate all’inverosimile e il bello deve ancora venire.
I capezzoli ho come l’impressione che stiano per staccarsi da un momento all’altro e la cera sta ricoprendo ogni cm del mio corpo.
Ma quando si sveglia?
Verso l’alba inizio veramente a non resistere più e comincio a mugolare nella speranza di riuscire a svegliarti, ma accidenti che sono pesante hai!
Il panico inizia a impadronirsi di me, un minuto in più su quell’orologio , e di conseguenza una trazione in più sulle mie labbra, non potrei più sopportarlo e tanto meno una goccia in più di cera.
Inizio a singhiozzare in preda alla disperazione, la stanchezza e il dolore stanno facendosi insopportabili.
Ti svegli coi miei lamenti nelle orecchie -Ah che bella sveglia, è la seconda volta che riesco a farti piangere, sei stanca? Non ce la fai più? Va bene ti slego e ti lascio dormire-
Togli tutto catene, corde, pinze e plug
Mi lasci coprire con una coperta, ti avvicini a me, mi abbracci e ci lasciamo andare tutti e due fra le braccia di morfeo.
Non so quanti tempo ho dormito, so solo che svegliandomi non ti ho ritrovato al mio fianco, ti sento in cucina affacendato a preparare la colazione.
Mi alzo e ti raggiungo, il profumo del caffè è già di per se ristoratore, ma la vista di quella tavola imbandita di ogni golosità mi dona una sensazione di tranquillità e familiarità.
Mi inviti a sedermi -Dai facciamo colazione insieme che poi ho qualche altra idea da mettere in pratica-
Mi lasci mangiare tranquilla ne avevo bisogno -Mangia che avrai bisogno di molta energia per passare la mattinata-
Finita la colazione mi fai alzare e mi attacchi un vassoio ai capezzoli, ci carichi sopra le tazze e i piatti usati, appoggi anche la caffettiera
-Signore sono troppo pesanti non ce la faccio-
-Sempre a lamentarti, forza vai fuori e lava tutto sotto l’acqua corrente della fontana-
Esco facendo attenzione a non far cadere nulla dal vassoio, non è facile ma è meglio che non succeda nulla, non vorrei scatenare le tue ire.
Arrivo alla fontana, immergo le stoviglie e inizio a lavare il tutto, le mani nell’acqua gelida dopo un po’ iniziano a fare male, ora che ho finito non le sento quasi più.
Rimetto le stoviglie pulite sul vassoio e rientro in casa -Brava vedo che sei anche una buona massaia oltre che un’ottima schiava-
Prendi le stoviglie le poggi sul tavolo e mi togli il vassoio, i miei capezzoli sono rossi e doloranti anche ad una semplice carezza.
Mi porti di nuovo nella camera da letto, mi fai sdraire a pancia sopra, alle caviglie fai passare una corda che vai a legare dietro la mia testa, le gambe sono piegate ed alzate come se mi trovassi su un lettino ginecologico, prendi i miei polsi e li leghi dietro la testata del letto.
Dalla valigetta prendi le solite pinze e le posizioni sulla passera 3 a destra e 3 a sinistra, dopo la tortura notturna la mia figa è diventata ipersensibile.
Passi una piccola corda negli occhielli e leghi le corde intorno alle mie cosce, osservi il tuo lavoro -La tua passera allargata tesoro mio è un vero spettacolo-
Rovisti ancora nella valigetta e ne estrai un elastico.
-Sai quando ero giovane avevo una mira eccezzionale, vediamo come me la cavo adesso.
Ti posizioni dietro di me -Conta fino a 3 tu sai che al 3 lascio l’elastico-
Inizi a colpire senza mai mancare il bersaglio, ogni colpo è precisamente all’interno del mio sesso, con l’aumentare dei colpi il dolore diventa insopportabile, tanto che io inizio a divincolarmi cercando di togliere alla tua visuale il bersaglio.
-Visto che non stai ferma lego le pinze ai tuoi piedi e alla testata del letto in modo che qualsiasi movimento tu faccia ti provoci uno strattone alle labbra-
Non tardi a mettere in pratica la tua minaccia, a questo punto sono inerme, non posso muovermi e sottrarmi a quel maledetto elastico.
Infierisci sulla mia passera per quasi mezz’ora fino a renderla di un colore violaceo.
-Che bella che sei, mi è proprio venuta voglia di baciarla-
Ti avvicini e dolcemente inzia a baciarla, la tua lingua ha un effetto contrastante, il piacere e il fastidio insieme.
Non ci metti molto ad eccitarti anche tu e oscenamente legata in quel modo mi possiedi, io non capisco più nulla perchè al piacere della tua penetrazione si mescola il dolore delle pinze che tirano e della passera infiammata x i tanti colpi ricevuti.
Facciamo l’amore per lungo tempo, quando sei così dolce mi fai sentire davvero unica anche perchè tu in questi frangenti spesso mi ripeti -Sei l’unica, sei insostituibile-
E’ quasi arrivato il momento del rientro a casa, mi sleghi e mi lasci andare a fare una doccia.
-Ieri sera hai saltato la preparazione per la notte, falla ora, troverai tutto l’occorrente in bagno-
-Si signore-
Pulizia interna e depilazione totale, si c’era davvero tutto quello di cui avevo bisogno.
Una doccia calda per ristorarmi e rilassarmi un po’.
Tutta profumata esco dal bagno, ti trovo coi plug da giorno in mano -Indossali-
Obbedisco e li infilo nei miei buchi, sulla sedia vedo lavati e stirati i vestiti che avevo indossato per venire qui.
-Signore chi ha lavato e stirato i miei vestiti? Eravamo soli e lei non può averlo fatto-
-Taci non farti troppe domande e non essere troppo sicura che fossimo soli-
Mi rivesto con questo dubbio nella mente.
Ti avvicini a me, mi bendi gli occhi e intanto che sento le tue mani finire di annodare la benda avverto altre mani prendermi alle spalle per accompagnarmi fuori, mi spingono fino alla macchina, smarrita inizio a chiedere -Chi sei?-
Ma come al solito sento solo il tuo bisbiglio -Sono io sciocchina-
Entro in auto e mi dici -Ti ricordi la posizione in cui eri quando durante il viaggio di andata?-
-Si signore-
-Bene farai tutto il viaggio di ritorno nella stessa posizione-
-Si signore-
Mi posiziono chiappe a contatto con il sedile, gambe larghe, punta di piedi, mani sotto le cosce e testa poggiata al cruscotto.
Al contrario del viaggio di andata la mia eccitazione stava scemando e mi stavo rilassando tanto da arrivare ad addormentarmi, ero sfinita!
Arrivata alla mia auto mi svegli con un bacio
-Puoi alzare la testa ora, dai che ti tolgo la benda-
Mi sbendi mi guardi negli occhi
-Sei stata splendida come al solito, ce la fai a guidare fino a casa?-
-Si signore durante il viaggio sono riuscita a dormire-
-Ok guida con prudenza-
Mi saluti con due lunghissimi baci.
Salgo sulla mia auto per tornare a casa, sento già la tua mancanza, squilla il mio telefono, sei tu
-Pronto-, -Ti amo- mi dici.
Riagganci subito il telefono, non mi dai il tempo di ribattere.
L’ora che ci vuole per tornare a casa passa tra mille pensieri e la sensazione di vuoto data dalla tua mancanza.
Arrivo finalmente a casa, davanti alla porta c’è un piccolo pacco e dentro una videocassetta e una lettera
-Cara Slave, come hai potuto constatare anche tu quella notte non eravamo soli, con noi c’era un mio amico che ha ripreso ogni minuto della tua avventura, guardati e vedrai che ho ragione io, sei proprio stupenda!
Il tuo master-
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14 anni fa
efabilandia, 48
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Luisa ed il sopralluogo .....
Ormai erano le 17 passate da un pezzo e Luisa aveva ormai sistemato la sua scrivania per il giorno dopo, chiudendo bene i cassetti e l’armadio, l’Architetto era stato tassativo “mi raccomando signorina chiuda sempre bene tutte le sere, non voglio che nessuno curiosi in giro, le carte sono importanti…”. Ormai erano anni che ripeteva quella frase e così Luisa ripeteva ormai automaticamente quelle operazioni tutte le sere.
Stava indossando il suo giubbetto di pelle e per prendere il casco della vespa, quando suonarono alla porta, strano non c’era nessun appuntamento in agenda.
Ripose nuovamente il casco e con il giubbino mezzo infilato andò verso la porta e la aprì, dinanzi a lei c’erano un uomo e una donna, distinti di mezza età circa sui cinquantanni, lui capelli scuri, occhi verdi, pelle abbronzata e un fisico ancora da trentenne in forma, lei sembrava quasi una ragazza proveniente dai paesi dell’est, capelli biondi a caschetto, corpo alto e slanciato ma con un seno molto prominente.
Vestivano ambedue in maniera curata, un completo in lino chiaro con camicia bianca mentre lei un corto e leggero vestitino bianco di seta con disegnate delle rose rosse e un paio di zeppe molto alte di stoffa intonata al vestito.
“Buongiorno signorina, l’Architetto non c’è?” –chiese Lui
“No – rispose Luisa – oggi è a Roma e non rientrerà per il fine settimana”.
“Accidenti –rispose seccato – proprio oggi….”
“C’è qualche problema? – disse Luisa.
“Vede -rispose sempre con modi gentili, ma evidentemente seccato del contrattempo – l’architetto doveva venire da noi proprio stasera e dovevamo fargli vedere la ns. abitazione per quella vendita che da molto tempo è in attesa di definire…”
“ma io veramente non sapevo…disse Luisa… non saprei come fare….”
“non potrebbe chiamarlo per sentire?”
“Certo, disse Luisa, vediamo cosa posso fare….”
Li fece accomodare, mentre si metteva al telefono per rintracciarlo.
“Architetto, pronto?, mi sente? Si sono Luisa, senta qui ci sono i signori…? Come vi chiamate? Disse rivolto a loro –
“Martini” si affrettò lui.
“.. ci sono i signori Martini che dicono che lei doveva fare un sopraluogo alla loro abitazione….”
“….a certo, i Martini…- rispose l’Architetto – adesso ricordo… purtroppo ho avuto questo impegno Luisa, lo sai anche tu, vedi di farli ragionare, oppure se insistono, di loro che sei la mia sostituta, fai un po’ di domande e vai tu a fare il sopraluogo con loro, poi mi racconti e in caso ne rifarò un altro quando torno… capito?”…
“… si Architetto, ma io veramente….”
“Lascia perdere, fai come se fossi una architetta collaboratrice, fai un po’ di scena …. Ciao e fammi sapere domani,.. buonanotte”
“notte architetto….!!”
Luisa restò un attimo interdetta, non sapeva proprio come doveva fare, dire loro la verità oppure fare come aveva detto l’architetto? D’altra parte non sembravano molto avvezzi agli studi dei professionisti e probabilmente era la prima volta che facevano una vendita…
“Ok –disse- l’architetto purtroppo è impegnato in una riunione e mi ha delegato come collega a sostituirlo, dunque di cosa si tratta?”
“Vede – disse lui – noi abbiamo una villa qui in collina e poiché Yulia vuole tornare in Russia dai suoi genitori, io ho deciso di seguirla e iniziare un attività li e quindi vorrei vendere la proprietà”.
“E’ molto che ne parlo con l’Architetto, infatti sono anni che ci frequentiamo per altre cose e lui mi aveva sempre promesso un suo interessamento….ma, non ha ancora concluso nulla, nemmeno il sopraluogo….”
“Se volesse venire lei ci farebbe molto piacere, avevo invitato l’architetto stasera , perché abbiamo una piccola festina tra amici , e quindi dopo il sopraluogo si sarebbe fermato a cena, ma forse se l’è dimenticato….”
“…certo –disse Luisa – sa una riunione improvvisa….ma comunque se posso esservi utile io…”
“Certo – disse lui- così l’invito per la festa vorrà dire che lo giriamo a Lei”
“Ma veramente io….disse Luisa … non saprei….”
”Guardi che è una cosa informale, tra amici, ci troviamo sempre al venerdì sera , lasci qui la moto e l’accompagnamo noi…”
“Va bene – disse Luisa – anche perché stasera non avevo impegni…”
Fece finta di prendere carte ed appunti , un metro per le misure e una macchina fotografica, certo doveva fare un po’ di scena, ma pensò di essere abbastanza credibile.
Salirono in auto, una mercedes nera di grossa cilindrata con tutti i vetri oscurati, Yulia sedette sui sedili posteriori lasciando il posto a lato della guida a lei.
L’accompagnarono prima a casa per cambiarsi, e visti gli abbigliamenti dei due cercò di imitarne le scelte, mise un piccolo perizoma e un reggiseno rosso a balconcino del tipo brasiliano, che a stento le copriva i grossi capezzoli, una minigonna di jeans corta, una camicetta bianca slacciata fino a sotto il reggiseno, una larga cintura in cuoio nero con una grossa fibbia, due sandali rossi da circa 12 cm, con una fascetta di circa tre centimetri che le bloccava la caviglia.
Risalita in macchina i due non ebbero che complimenti per la scelta dei vestiti che si dissero intonati alla serata…..
Fecero parecchia strada, forse un centinaio di chilometri, le colline non erano vicine e quindi quando furono in zona erano ormai le otto , e la luce iniziava a calare, la strada si fec dapprima tortuosa e poi stretta e ripida, passando in mezzo a boschi di castagni, dopo alcuni chilometri isolati da tutto , su un tornante, svoltò per una stradina in terra e percorsi alcuni chilometri arrivarono sulla cima di un colle dove vi era una vecchia casa colonica con un ampio portico e scalinata , a due piani tenuta abbastanza bene, con un grande parco intorno con tavoli e sedie.
C’erano una decina di persone fuori con bicchieri in mano e alla vista dell’auto gli vennero incontro.
Furono saluti per tutti, con molti baci e strette di mano, mi presentarono, forse sbagliando come l’Architetta Luisa, (e pensare che in realtà avevano davanti una povera segretaria ….), c’erano avvocati, ingegneri, dottori, commercialisti, insomma una crema di professionisti e industriali, ma le donne che erano presenti, e lo notò solo piu’ tardi, non avevano la stessa età degli uomini ma erano molto, molto più giovani quasi tutte sui 20 25 anni, tutte molto belle vestite con abiti eleganti ma anche molto succinti.
Il signor Martini mi fece entrare e sempre accompagnato da Yulia, che mai aveva proferito parola, mi fece vedere le varie stanze elencandomi i pregi della villa.
Le stanze erano tutte molto grandi e ben arredate, ma la luce era quasi dappertutto spenta e decine di candele di tutte le forme le illuminavano fiocamente.
“Sa è per la festa…” disse come per scusarsi.
“Non importa –disse Luisa – è solo per rendermi conto …”
La cucina era piena di ogni ben di dio, per un buffet certamente pantagruelico, il Signor Martini si fermò e da una caraffa versò su un flut un vino scuro che porse a Luisa, che anche se non era una gran bevitrice dovette accettare. Notò che il vino era molto denso e nonostante il profumo gradevole sembrava avere una specie di sabbiolina all’interno, ma non disse nulla e inghiottì.
Le sembrò che Martini volgendosi verso Yulia ammiccasse , ma non ci fece molto caso e proseguirono.
Passarono di stanza in stanza e sempre nella penombra delle candele, notò che erano tutte addobbate con drappi rossi e neri, che c’era un forte odore d’incenso ed essenze nelle stanze da letto.
In una grande stanza al piano interrato c’era una grande piscina ad idromassaggio e di fronte una grande vetrata con i vetri a specchio che impedivano la vista oltre, che Martini giustificò dicendo che si stavano facendo lavori e non era il caso di vedere in quel momento.
Risalirono e Martini la invitò a restare per la cena.
Salirono al primo piano e si sedettero su una grande tavola imbandita su cui i camerieri riversavano in continuazione cibi e bevande.
Luisa, seduta tra Martini e Yulia, veniva sempre invitata ad assaggiare tutto e Yulia versava in continuazione quel vino che aveva assaggiato in cucina, anche se lei bevevo solamente acqua.
A tavola c’erano circa una decina di uomini e altrettante ragazze che solo in parte parlavano italiano mentre molte erano russe come Yulia .
Scherzavano e ridevano e qualche volta partiva qualche bacio appassionato, ma nulla di più.
Luisa poco prima del dolce, ebbe l’ultima sensazione di essere cosciente e padrona di se, poi più nulla….
Era sicuramente stata drogata, con quel vino, quella sabbiolina che sentiva nel palato mentre deglutiva, tutto era annebbiato e si sentiva leggera e con molto calore addosso e voglia di ridere.
Martini sicuramente se n’era accorto e quindi propose a tutti di passare alle altre stanze per divertirsi un po’ . Disse a Yulia di accompagnare Luisa a “prepararsi”…
Yulia si alzò e prese sottobraccio Luisa, che barcollante cercava di fare domande che però stranamente non sortivano dalla sua bocca.
Salirono le scale ed entrarono in una delle stanze viste poco prima, aprì un enorme armadio e all’interno si affacciarono decine e decine di vestiti e costumi di tutte le foggie e centinaia di scarpe.
La spogliò e notò con piacere che Luisa era completamente depilata e il suo corpo da giovane trentenne era rigoglioso e prepotente con la sua 4^ di seno e per i suoi 180 cm di altezza.
Prese dall’armadio un costume da cameriera e glielo fece indossare, un reggicalze nero molto alto con 4 lacci che scendevano a imprigionare due calze con la riga posteriore e il tallone alto e un disegno di una tigre sulla caviglia, un vestitino nero di pizzo che le lasciava a malapena coperto il pube e i glutei scoperti senza alcuno slip, la pettorina invece era composta da un leggero pizzo bianco molto trasparente che a stento tratteneva i suoi grandi seni, un collare nero di velluto sul collo e una cuffietta bianca in testa che le raccoglieva i biondi capelli, ai piedi un paio di sandali con un tacco altissimo di almeno 15 cm con una grossa fibbia argentata sul davanti e lunghi lacci che le stringevano i polpacci.
Vestita, la fece sedere sul letto e iniziò a truccarle il viso, con una matita nera le passò il contorno degli occhi, le passò anche del phard nero sulle palpebre, e molto fondo tinta sulle guance per renderle rosse e paffute, infine un rossetto rosso vivo per contornarle le labbra.
Finito che ebbe ne fu soddisfatta e finalmente disse le sue prime parole in uno stentato italiano:
“tu ora essere perfetta troia per divertire signori”….
Luisa non metteva a fuoco ciò che la circondava e sue le parole le arrivavano tutte distorte, e notò che a malapena si reggeva in piedi….
Yulia la prese sotto braccio e scesero non senza difficoltà le scale, appena arrivate nel salone di fronte alla piscina con l’ idromassaggio, videro che la festa era già iniziata, alcune coppie erano immerse completamente nude nella vasca, un uomo era in piedi al centro e una ragazza aveva il suo membro in bocca e lo succhiava con avidità.
A lato in un lettino altri due stavano montandosi selvaggiamente in precario equilibrio.
La parete vetrata che prima era chiusa aveva spalancato le porte per lasciare spazio a un enorme letto rotondo di almeno 10 metri rivestito di seta rossa con tutte le pareti attorno e il soffitto coperti di specchi.
Sul letto al centro c’era una ragazza e su di lei almeno 5 uomini si stavano dando da fare.
Ogni suo buco era già pieno, la bocca, la fica, il culo, e altri due venivano segati dalle sue mani, stava soddisfacendo cinque uomini contemporaneamente.
Martini si avvicinò e rivolto a Yulia disse “hai proprio fatto un buon lavoro, hai scelto bene, ora vediamo cosa sa fare questa camerierina....”
La spinse verso la sala e subito dalla piscina l’uomo che era in piedi andò verso di lei e disse “ cameriera venga qui, ho bisogno di un bocchino…!” e tutti si misero a ridere.
Quando gli fu di fronte, Luisa ebbe un attimo di coscienza che le permise di vedere l’asta gigantesca che pendeva di fronte a lei, c’erano almeno trenta centimetri di cazzo ed erano diretti su di lei.
L’uomo senza tanti preamboli infilò una mano sotto la gonnellina e afferrandole il pube lo strinse facendola gemere, lo strofinò violentemente e altrettanto violentemente le sprofondò almeno due dita nella figa . Le grosse dita entravano e uscivano a un ritmo selvaggio, mentre le nocche esterne della mano le sfregavano sul pube, dopo averla frugata per almeno cinque minuti, la fece inginocchiare e dapprima facendolo sfregare sul volto poi le infilò il cazzo enorme in gola.
La bocca a malapena conteneva la cappella e il calore e il liquido che già colava le scendevano fuori dalla bocca , “…non è bravissima questa cameriera- si lascia uscire il meglio- … rise e glielo spinse ancor più in gola”.
Luisa aveva quasi dieci centimetri di cazzo in bocca e la sua lingua faticava a muoversi in quello spazio ristretto.
Mentre era intenta a questo una ragazza la raggiunse da dietro e dopo averle palpato la figa si distese dietro di lei e iniziò a slinguazzarla passando alternativamente tra la figa e il buco del culo.
Luisa era ben poco cosciente , se non per certi sporadici momenti nei quali aveva la consapevolezza di godere e venire.
La ragazza dietro esaurita la sua leccata fu subito sostituita da un cazzo che approfittando della abbondante salivazione entrò come un coltello nel burro del suo culo, sfondandola per la prima volta. Un dolore acuto la fece quasi rinvenire dal suo stato di incoscienza, sentì le membra bruciargli e l’asta penetrare nelle viscere. Anche questo palo doveva essere di dimensioni notevoli perché il suo ano si era dilatato tremendamente. Dopo alcuni minuti di stantuffate alternate tra la figa e il culo, ambedue vennero riempiendola di sperma e quando vennero estratti i cazzi colarono fuori dei buchi, prontamente leccato da due ragazze che non aspettavano che questo.
Sempre con le loro lingue appoggiate dappertutto venne trascinata verso l’enorme letto rosso al centro della sala, e in un battimani e risate generali fu fatta distendere e tolto il vestito rimase in reggicalze , calze e sandali.
Alle due ragazze si unirono le altre e tutte insieme si alternarono, chi a leccarle la figa, chi il culo, chi le tette e una le infilò la lingua calda in bocca facendole scoprire gli umori del bacio saffico .
Il suo corpo era un fremito continuo, un ondata di eccitazione che sfociava in ripetuti sussulti di orgasmo, solo una donna poteva farla arrivare a tanto, il suo corpo e ogni centimetro di lei erano pervaso da eccitanti orgasmi.
Improvvisamente come erano venute se ne andarono, lasciandola distesa sul lenzuolo di raso rosso, ancora vibrante e sussultante di spasmi, completamente ricoperta di saliva.
Era venuto il suo turno, come per la ragazza che poco prima aveva visto, ora toccava a lei.
Cinque uomini la presero e la manipolarono come un oggetto, uno si distese sotto di lei mentre altri sollevandola la calavano alternativamente su quel cazzo già duro e penetrandola come fosse in altalena, dopo di che, un uomo di colore,materializzatosi da dietro le infilò nell’ano umido di saliva delle ragazze il suo enorme cazzo nero, un altro glielo mise in bocca mentre gli altri due prese le sue mani le appoggiarono i loro uccelli già in tiro per farli segare.
Prona sopra il cazzo che la impalava da sotto, veniva sfondata nel culo e le spinte che questo le dava le facevano inghiottire sempre più l’asta che le entrava in gola, mentre le mani con un andamento quasi meccanico continuavano a stringere freneticamente i due cazzi e a muoversi dal basso in alto anche dopo averli fatti venire.
Lo sperma dei cinque ben presto la riempì chi nella figa, chi nel culo, chi nella bocca e litri di calda sborra scesero sul suo corpo straziato dalle carni dure dei membri ancora palpitanti.
Staccati che si furono, altri cinque si fecero avanti e ripresero la scena poco prima interrotta, Luisa era come una bambola che stava soddisfacendo i loro giochi.
Finita anche questa ondata di sesso, tutti insieme la presero e la portarono in una stanza attigua, celata dietro a uno scaffale che venne spostato all’occasione.
Dietro c’era una stanza ovale con un tavolo centrale in marmo, dove venne fatta distendere sulla pietra fredda che la fece sobbalzare e svegliare dal suo intorpidimento.
Vide intorno a se una ventina di persone, uomini e donne, nudi, madidi di sudore e sperma, che la osservavano.
Due uomini le stavano legando le mani sopra la testa dietro al tavolo, mentre altri due le divaricarono le gambe appoggiandole su dei supporti simili a quelli di un letto ginecologico.
A gambe divaricate la sua figa arrossata dalle continue penetrazioni era ben visibile a tutti e completamente dilatata se ne vedeva l’oscuro interno, tra le grosse labbra tumefatte e ripiegate.
Le venne applicato un divaricatore ginecologico che portò la dilatazione al doppio della sua apertura, da dietro il gruppo comparve il suo capo, l’Architetto, con davanti a se una macchina con una serie di aggeggi che venne posizionata davanti a lei.
“Ciao Luisa, hai visto chi c’è?”…
Era composta da un tavolino sul quale una ampia ruota metallica aveva fissato su un lato una lunga asta metallica alla cui cima era infilato un enorme vibratore nero di almeno 40 cm di lunghezza e 8-10 cm di diametro, era spalmato completamente di vaselina .
L’arnese le venne appoggiato sulle pareti della vagina allargata dal divaricatore e lentamente le fu inserito all’interno della figa. Leggere convulsioni la iniziarono ad assalire.
L’aggeggio venne azionato e il vibratore con la lunga asta si mise in moto, la ruota faceva azionare l’asta avanzandola e ritraendola alternativamente, mentre il vibratore lavorava per suo conto agitandosi in tutti i sensi, senza però mai uscire dalla vagina.
Venne regolato con una cadenza a crescere, dapprima i colpi erano circa uno ogni dieci secondi poi man mano aumentavano sino a quasi divenire uno al secondo, mentre le penetrazioni arrivavano sempre piu’ in profondità .
Luisa stava avendo orgasmi multipli, il suo corpo vibrava e si tendeva come una corda, i suoi umori bianchi uscivano dalla vagina come un torrente in piena e colavano lungo le sue cosce.
Uomini e donne che fino ad allora si erano limitati a masturbarsi davanti a lei gettarono il loro seme sul suo corpo, spalmandolo e distendendolo con le loro mani .
Due si avvicinarono con i cazzi di marmo e le appoggiarono le cappelle calde sui bordi della bocca, la sua lingua saettò fuori vogliosa leccandoli alternativamente, due ragazze le strizzavano alternativamente i capezzoli tirandoli verso l’alto e stringendole i seni.
Una ragazza si era coricata sotto di lei al bordo del tavolo per suggere il liquido umorale che colava dalla vagina .
Non riuscì a capire per quanto quella macchina abusò di lei forse minuti, forse ore, ma al termine quando tutto fu finito e venne sollevata e portata in camera, il suo corpo era a pezzi, ma quello che più non sentiva era la sua figa e il suo buco del culo, le sembrava fossero in fiamme e a poco valsero gli impacchi freddi di Yulia.
Distesa sul letto Yulia le massaggiava la figa delicatamente con una spugna fredda e bagnata e le diceva “Luisa, sei stata fantastica, la tua iniziazione è stata perfetta, poche resistono a tutta la serata, e stasera poi c’erano proprio tutti, anche il tuo capo, farai carriera sicuramente….”
Luisa con un filo di voce e quel poco di coscienza che le era ritornata le rispose “ ma di che carriera vai parlando?”Il mio capo? Ma non era a Roma?”
“no non è mai stato a Roma, voleva solo creare una scusa per farti iniziare…da ora avrai una carriera radiosa”
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14 anni fa
efabilandia, 48
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