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Novembre 2010 "car-parking"
La linea che delimita il confine tra un successo ed un insuccesso è sottile, talmente sottile che molte volte, pur prestando il massimo dell’attenzione, compiamo qualcosa di inopportuno ed è presto fatto si prevarica il confine e quando c’è ne accorgiamo è ormai troppo tardi e diventiamo gli artefici di un insuccesso. Quanto sopra è bene tenerlo presente sempre, in ogni azione che compiamo ed in ogni situazione, anche e soprattutto in questo Magico Gioco di Intriganti Trasgressioni. Sono trascorsi molti anni (circa 18), da quando in modo del tutto casuale mi avvicinai a questo gioco, i luoghi insoliti ed in modo particolare i car-parking, costituiscono per il sottoscritto un autentico Ritorno al Passato e pertanto di tanto in tanto come il Figlio al Prodigo, quando la disponibilità di tempo me lo consente, faccio un giro nei car-parking alla ricerca di Emozionanti Trasgressioni Non Preconfezionati. Giorno 16-Novembre-2010 ore 13;00, circa nel corso di uno dei miei giri, in un car-parking, notai un fuori strada, i cui occupanti erano posizionati lungo i sedili posteriori, le loro sagome rilevano la presenza di una Bella donna tra i 35 ed i 40 anni, bruna con i capelli lunghi e mossi, ed un Uomo di circa 50anni. Esaminai rapidamente la situazione e decisi di parcheggiare la mia auto perpendicolarmente alla loro, in modo da poter vedere le loro evoluzioni e contemporaneamente mostrarmi loro, dopo circa una decina di minuti (il classico tempo di studio), gli occupanti del Fuori Strada, decisero di dare inizio ai giochi e lo fecero con classe, grande erotismo e soprattutto in modo esplicito, in quanto LUI tolte la gonna alla sua LEI, la pose sotto il mio sguardo in perizoma e calze autoreggenti di color bianco. Di lì a breve Lei diede vita ad un Pompino D.O.C. con movimento lento e deciso, lo riuscivo ad intuire dal movimento lento della testa, ciò ben presto determinò un avanzamento di libido nel suo compagno che per contraccambiare iniziò ad accarezzarla, nelle parti intime e questa ulteriore azione comportò non solo il movimento ondulatorio del bacino di Lei, ma anche la mia eccitazione. Letteralmente preso dall’eccitazione dopo essermi slacciato ed abbassato i pantaloni iniziai a masturbarmi in modo da farmi vedere, infatti Lui notando la mia azione abbassò il finestrino in modo, che entrambi (Lei un po’ a fatica si era girata di viso verso di me), potessero vedermi, ma cosa………., LEI era bendata con un foulard scuro, sinceramente una storia del genere non avevo mai avuto il piacere di viverla, pur avendo ripeto una certa esperienza a fatica cercavo di controllarmi al fine di portare il più possibile, a mio vantaggio la situazione, compiendo i movimenti giusti al momento giusto. Non so se chi leggerà, questo mio, riesce a comprendere lo stato d’animo in cui ero, ma credetemi è pura Adrenalina Trasgressiva è qualcosa di Magico. Lui a questo punto fece alzare Lei ed iniziò a sbottonare lentamente la camicia di colore bianco, poi la tolse e d’avanti ai miei occhi svettarono due seni straordinari, che ben presto divennero il centro delle attenzioni del suo LUI. Ed Io eh Si pensai “Caro Mio Chi Mostra Gode e Chi Guarda Crepa, ma No………., Aiuta gli Altri A Godersela”. Compreso il gioco, mi mossi con Audacia ed Eleganza (ponendo la mia Auto in obliquo, rispetto la loro, ed abbassai il finestrino, e mi posi in ginocchio sul sedile del passeggero ed iniziai a far ampi cenni con lo sguardo, di compiacimento nei loro confronti), Lei dietro indicazioni del suo compagno, si pose d’avanti al finestrino e con il viso posto nella mia direzione iniziò a bagnarsi le labbra con la lingua e di tanto in tanto simulava un pompino. Di lì a poco Lui scese dall’auto e dopo avermi fatto segno di controllare il sopraggiungere di altre auto, si pose d’avanti allo sportello dal quale LEI si mostrava e dopo averla baciata in bocca, aprì lo sportello e la fece scendere, era straordinariamente Intrigante e Bella, quindi dopo averle sfilato il perizoma la pose a carponi per mostrarmi la figa che era scura e priva di peli, a tale visione senza far rumore aprii lo sportello e mi posi in piedi d’avanti alla mia auto con i pantaloni abbassati ed il membro ben in vista e ripresi a masturbarmi, LUI vedendo la mia azione, fece cenno di non muovermi e di controllare sempre se sopraggiungeva qualche auto, il che avrebbe determinato la fine del gioco…..forse. LUI non era inesperto del gioco e la dimostrazione la ebbi quando aprì anche lo sportello del conducente e presa LEI per mano la pose a carponi con il viso rivolto verso di me, posizionandosi tra i due sportelli in modo da proteggersi dalla vista di qualche guardone. Con Colpi decisi e violenti, diedero inizio alla loro scopata, mentre IO ero sempre intento a masturbarmi e con passi lenti iniziai ad avvicinarmi, LUI proseguiva e di tanto in tanto schiaffeggiava LEI sui glutei, giunto ormai ad un paio di metri da loro potei sentire anche le loro voci, estasiante LEI che diceva “VISTO CARO COME TI AMO, MI FACCIO SCOPARE DA TE IN QUESTO MODO”. A tale frase LUI rispose “Tesoro sai c’è un Singolo che da tempo ci osserva”, e LEI lo incalzò dicendo “Guardasse pure, ma Tu non fermarti continua a scoparmi”, invito che venne colto al volo da suo compagno, il quale in modo imperterrito continuava a scoparla e sicuramente preso dall’eccitazione, mi fecce cenno di avvicinarmi ulteriormente a LEI. Ero così giunto a meno di un metro e LEI iniziò ad avvertire la mia presenza ed infatti chiese al suo LUI cosa stesse succedendo e questi le rispose “Nulla Amore, non succede nulla c’è solo il Singolo di cui ti ho accennato ed ora è solo a pochi passi da TE, se ti và allunga la mano e masturbalo”. LEI rispose “ Se è vero che c’e un Singolo d’avanti a Noi, Tu Vuoi che Io gli faccio una sega???” LUI a tale frase disse “ Lo sai Amore, cosa Desidero”, a queste parole LEI allungò la sua mano e aiutata dal suo Compagno, iniziò a toccarmi con molta delicatezza. Io dopo aver dato un’occhiata per verificare che nessuno sopraggiungesse, mi avvicinai ulteriormente, a tale movimento LUI intuì i miei desideri e disse “Dai Amore Delizia il Ns. Amico con le tue Labbra”. Che musica sublime divenne quella frase, per le mie orecchie, LEI colse al volo l’invito del suo compagno ed iniziò ad avvolgere il mio membro con le sue Labbra decisamente carnose ed abili, ma quando accompagnò tale movimento, con quello della lingua lungo il mio membro ed infine discese con la bocca aperta sul mio membro, che veniva così ingurgitato quasi del tutto, per me ebbe inizio una piacevolissima tortura! LUI a tale visione preso dall’incremento dell’eccitazione raggiunse l’orgasmo in modo copioso su i glutei della sua Compagna, la quale mi afferrò per i glutei ed incrementò la velocità del movimento con la testa, resisterle sarebbe stato inopportuno ed infatti feci in tempo ad estrarre il membro dalle sue labbra voraci e con il primo schizzo le bagnai il viso! LUI con una prontezza inverosimile aveva i fazzolettini in mano si adoperò a pulirne il viso , quindi mi congedò con un saluto dandomi un fazzolettino per pulirmi e LEI, zero non disse nulla, mi sorrise prima di ritornare in auto. Incredulo ritornai nella mia auto dalla quale ridiscesi dopo poco per sciacquarmi con l’acqua che porto sempre in auto, mentre ero intento alla pulizia del mio membro ed a ricompormi, con la loro auto i due Amici si avvicinarono e lo fecero con la parte del passeggero rivolto verso la mia direzione, LEI aprì il finestrino ed ancora bendata mi salutò dicendomi “Grazie era da molto tempo che volevamo vivere una tale esperienza , ma purtroppo fino ad oggi non era stato possibile, per diversi motivi, se in futuro ci dovessimo ritrovare qui o altrove puoi avvicinarti tranquillamente, sai….proseguì il suo esperto Compagno, “LEI è molto brava con la bocca, ma se Ti comporti con Discrezione ed Eleganza vedrai che è favolosa anche quando scopa” con un suono di clacson mi salutarono! Cosa aggiungere, i Car-Parking ed i Luoghi Insoliti in genere, sono I LUOGHI REALI per Vivere Giochi di Trasgressione, ma purtroppo è da un po’ di tempo (ultimo quadriennio), che vengono frequentati da Gente (Singoli) il cui Comportamento Denota Molta Ignoranza, Volgarità ed Approssimazione e ciò determina la riduzione del numero di Coppie che Decidono di Vivere Momenti Trasgressivi, Lungamente Fantasticati, ma non per queste persone il gioco deve finire, basta saper attendere il momento e soprattutto il Singolo Giusto Che Abbia le TRE C “ Cervello, Classe e C…..” !
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14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 2 ore fa -
A proposito di "epilogo"
solo erotismo? Solo sesso?... so di essere fuori tema e certo questa non la sezione giusta ma Anna35 non pu˜ rimanere senza seguito (ecch, cacchio!). Chiedo pazienza. Prima Enjoy (passionalitˆ, femminilitˆ, coinvolgimento forse eccessivo), poi Venere (perfezione, professionalitˆ, distacco forse eccessivo) poi Zeus (capacitˆ di raziocinio, esperienza, forse eccessivo), poi altri (non voglio essere selettivo)É poi Anna (una grande umanitˆ con un italiano rubato). Ci siamo accorti di cosa successo? Abituati a cercare e leggere di ci˜ Òche va dalla pelle in fuoriÓ abbiamo forse smarrito la percezione che dietro dei freddi e ogni tanto fantasiosi nick ci sta unÕumanitˆ, una passione, una sofferenza, un bisogno di esprimere qualcosa, dei sentimenti. Col cÉ in mano abbiamo perso il cuore. Molti mi compatiranno, ma ritengo che a queste Donne noi maschietti dobbiamo dire un grazie sincero, e soprattutto a Enjoy che con il suo sfogo appassionato e confuso ha costretto ad abbassare qualche velo dalla nostra immagine virtuale rivelando lo spessore emotivo delle persone. Forse questo sito ha manifestato un contenuto pi umano. La ricchezza nascosta delle persone. Chiedo ancora scusa per la riflessione fuori luogo.
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14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 2 ore fa -
Dal parrucchiere (scritto dal mio miglior amico.......)
Valeria è una di quelle clienti che non passano inosservate.Lei porta elegantemente i suoi 42 anni,veste strepitosamente elegante,e la sua raffinatezza è palpabile dal sol guardare i capi che indossa.Oggi sono fortunato,viene per le meches,quindi rimarrà in salone da me per + di due ore.Il personale l'accoglie come tutte le altre clienti,non differenzio mai le clienti in base alla bellezza e tantomeno alle possibilità finanziarie.Oggi veste con un tailleur blu,gonna sotto le ginocchia,spacco generoso ma non arrogante,camicia azzurra abbottonata alla soglia del vedo e non vedo,giacca decisamente blu,cintura e borsa nere,collant (che spero siano autoreggenti) blu meno intenso del tailleur e il tutto impreziosito da scarpe con un tacco dal taglio tale che non si capisce come riesca a camminare per tutte quelle ore nella sua galleria d'arredamento del centro città. E' mia cliente da qualche anno,e giustamente la consulenza tecnica la vuole da me in persona,come se per me non fosse un piacere.Dopo aver preso visione del da farsi,incarico la mia collaboratrice addetta ai lavori tecnici per iniziare il lavoro. In salone si susseguono le clienti ma una in particolar modo richiede le attenzioni della mia tecnica,indi ragion per cui io prendo il suo posto (capirai,c'era ancora mezza testa di stagnole da fare e nientemeno a chi,a Valeria) e mi precipito a continuare al suo posto. Fin che lavoro è normale che si riesce a vedere quale giornale e articolo sta leggendo la cliente e noto che la sua attenzione è catturata da un articolo di un settimanale il quale approfondiva la spiegazione degli oggetti di divertimento femminili. Ovvio che non stilava frasi su orologi o brillanti,ma bensì stimolatori clitoridali ,falli più o meno conosciuti sino ad oli da massaggi con aromi afrodisiaci. La confidenza che abbiamo ci porta a parlare dell'articolo sino a quando io,prendendo forza e sapendo che è separata,gli chiedo se tra quelli fotografati sulle pagine c'è anche qualche "oggettino" che usa lei. Noto subito un cambiamento della sua postura fisica,piega una parte del giornale all'interno d'esso e accavallando le gambe mi omaggia di uno sguardo d'importanza diversa dal solito,e giocherellando con le pagine del giornale con un'unghia sapientemente ornata a french look ,mi chiede: "Cosa ti fa pensare che io ne faccia uso?". Al che,una goccia di sudore mi solca tutta la curva della mia spina dorsale fin che pensavo di aver gia' perso la cliente per una domanda forse troppo spinta,ma invece ,avendo gia' cotto la frittata,controbatto dicendo:"Trovo che uno o più oggetti del genere facciano parte della vita di qualsiasi donna voglia vivere a 360 gradi la propria intimità sessuale,e che comunque regali analoghi,li avevo gia' confezionati per qualche mia compagna + o meno occasionale. Non eravamo soli in salone,di conseguenza la partita di chiacchere accaldate,tra me è lei,è andata avanti con tono di voce ribassato ma notavo che l'interesse per il contenuto accendeva i movimenti di Valeria,per niente scomposti,ma con movenze che lasciavano intendere una certa accondiscendenza del contenuto stesso. Attribuiamo colori ai vari oggetti fotografati sul giornale e a quelli immaginari,si ride e fantastica sulla durata delle batterie in base alle performance degli stessi,i vari sistemi di pulizia a fine uso,chi in lavastoviglie o chi manualmente ma chissa' perchè non cambiamo discorso,nè io e tantomeno lei. Finisco di applicare le stagnole per le meches non dopo aver notato che durante tutta la nostra piacevole discussione Valeria roteava vorticosamente il piede destro della gamba accavallata con un continuo cambio di posizione delle gambe,le quali talvolta,grazie allo spacco,mi regalavano la visione di importanti e non pubblici centimetri di pelle.Non nego che con la fantasia ero arrivato a seccarmi la saliva in bocca da tanto leccavo quelle gambe,ma devo tener presente che sono al lavoro,e nulla deve trapelare dalla mia fantasia.......dannata serieta' professionale. Passa il tempo di posa,intanto io mi adopero a tagliare i capelli alle altre clienti e di tanto in tanto passo anche vicino a Valeria,la quale non direttamente ,ma dagli specchi,si lascia scappare sorrisini attinenti ai discorsi fatti qualche minuto prima. Le sue meches sono pronte,e Valeria viene fatta accomodare al lavateste ,dove si susseguiranno i vari trattamenti da fare,fin qui tutto normale,fino a quando io,da uno specchio,intravedo il suo ennesimo accavallamento di gambe,lasciandomi di stucco,in quanto quest'ultimo è stato piu' generoso di tutti i suoi predecessori,a tal punto da togliermi il dubbio sui suoi collant:"Erano autoreggenti". Da lì in poi,purtroppo per me,è stata dura veramente a non far capire alle altre clienti ed al mio personale,ove stessero navigando i miei pensieri..... Nel frattempo le clienti si susseguivano in salone e pian piano siamo rimasti io,il personale e Valeria. Mi ritrovo che sono le 18 passate,e sto ancora ultimando il taglio a Valeria,quando vedo che la mia prima collaboratrice mi chiede se possono rincasare,così facendo sarei rimasto solo con Valeria in salone per la durata di tutta la piega. Nel cominciare la piega ,il cell di Valeria squilla,e per lasciarle un po' di privacy ne approfitto per dare una scopata a terra per raccogliere i suoi capelli,ma non posso non sentire che chiede ad una amica di passare dal salone per poi andarsene a prendere un aperitivo assieme. Io e lei,durante la piega,non perdiamo occasione di ritornare sul discorso vibratori ed affini,quando mi suona alla porta l'amica sua.Mioddio,un'altra splendida creatura cha da poco ha superato la quarantina,ma inganna tremendamente tanto l'anagrafe con il suo aspetto fisico.Curata,longilinea,elegante e per di piu' simpatica.Lei si chiama Lara,ed oltre che esserle amica da sempre è pure appassionata d'arte,per cui immaginatevi il lessico da lei usato nel parlare.A dir poco soave musica per le mie orecchie. Lara sbirciando in salone ,mi chiede se non ho nulla da stuzzicare,vista l’ora dell’aperitivo,e io,ricordandomi d’avere sempre un paio di bottiglie di prosecco nel frigo del personale,gli chiedo se gli andava un pre aperitivo in salone.Con molto stupore ho appurato che le due meravigliose creature non hanno opposto nessun diniego in merito e di lì a poco ho servito ad entrambe due bicchieri di fresco prosecco,badando di non abbondare troppo con il frizzante nettare. Le due amiche ridono e scherzano e Valeria non perde l’occasione per riprendere di nuovo il discorso sugli oggetti che tanto avevamo commentato prima,ma questa volta con una differenza;c’era anche Lara ad ascoltarci e forse forse il frizzante nettare gustato a stomaco vuoto,dava i primi cenni di artefizia allegria..Alchè,dopo aver capito di cosa stavamo parlando Lara chiede a Valeria:”Certo che non avrei mai immaginato che tu avessi un rapporto analogo con il tuo parrucchiere,a tal punto da parlare di queste lussurriose sciccherie”. Le movenze d’entrambe sembrano più rilassate,sembriamo amici da una vita,si ride e si scherza sugli oggetti che l’articolo di giornale tanto descrive. Nel frattempo io termino la piega a Valeria e dirigendoci verso la cassa Valeria mi dice:”Sai in onore di cosa è l’aperitivo di questa sera?Il mio ritorno da Londra e il regalo di compleanno per Lara”. Alchè Valeria infila le mani all’interno di una busta e con grande stupore di Lara esibisce in suo favore il regalo di compleanno,invitandola ad aprirlo in presenza di tutti e tre. Lara eccitata dalla situazione e forse forse dalla voglia d’aprire il regalo s’avventa su di esso,e strappandone l’incarto d’ornamento apre il tanto atteso involucro. Mioddio non credevo ai miei occhi,il contenuto dell’involucro era un signor fallo,di un materiale analogo al cristallo,tremendamente trasparente,tremendamente lavorato e levigato con pietrine colorate al suo interno,tanto da far brillare il regale augello trasparente ad ogni movimento delle mani. Attonito ma ancora cosciente,osservo le due amiche,le quali,come se io non ci fossi,s’abbracciano fortemente,Lara ovviamente ringrazia Valeria del regalo e per niente a disagio della situazione,forse complice anche il bis di prosecco a stomaco vuoto,s’avventa sulla bocca di Valeria con un bacio degno di due amanti che non si vedono da anni. Le loro lingue s’aggrovigliavano tra loro,le labbra quasi sparivano tanto era intenso il contatto e le loro mani cominciavano a cercare parti del corpo che solitamente in pubblico non si cercano. Forse un attimo di lucidita’ porta Lara a guardarmi e a chiedersi se quello che stava realmente accadendo davanti ai miei occhi avrebbe dovuto svolgersi altrove,o perlomeno in privato,ma con altrettanta rapidita’ ,Valeria si gira verso me e dice:”Penso che a questo punto ,Paolo,io e te sono ben pochi i segreti che ci dividono,di conseguenza ti chiedo se l’aperitivo lo possiamo consumare interamente qui da te”. Il salone era ormai chiuso,fuori c’era buio,spensi l’insegna e dissi a Valeria e Lara che l’aperitivo glielo avrei finito di servire nella cabina estetica,ove sarebbero potute stare più comode. Nell’accettare l’unica offerta che potevo fargli, entrambe si diressero verso la cabina estetica,ove Valeria sapeva di poter contare su un lettino di lavoro abbastanza grande,mentre io mi diressi ad aprire un’altra bottiglia di prosecco per poterglielo servire direttamente nella zona destinata. Entro,stappo la bottiglia e nel servire di nuovo il frizzante nettare le due meravigliose creature si erano gia’ messe comode,a Valeria mancavano già la giacca e la camicetta,mentre Lara cercava con la lingua d’infilarsi all’interno del reggiseno di Valeria,per graziarsi dei suoi turgidi capezzoli.Il rumore del tappo le ha interrotte,ma i loro sorrisi nel afferrare di nuovo i bicchieri ,indicavano che il mio ingresso non era per niente inopportuno,ma bensì atteso. Brindiamo,vengo per un certo verso scambiato per un vero cameriere in quanto le meravigliose creature mi consegnano i bicchieri senza nemmeno ringraziarmi e seguitano nelle loro effusioni. Lara,ancora vestita,non perde tempo e fa rimanere Valeria in reggiseno,autoreggenti e scarpe,cominciando a roteare la punta della sua lingua all’interno della beneamata fessura intima,facendo rovesciare all’indietro gli occhi di Valeria dal piacere.In quel momento io mi sono reso conto che la miglior parte potessi fare era quella di rimanermene in disparte ad assistere e gustare da solo,senza per nulla interferire in questo meraviglioso gioco da loro regalatomi,e mi sono sbrigato ad accendere lo stereo per dare una degna atmosfera al momento con una musica new age usata dal personale per i massaggi alle clienti. Lara leccava il caldo nettare uscente dalle grandi labbra di Valeria,la quale s’era impadronita del regalo di compleanno di Lara e se lo gustava con la bocca ansimante del piacere che Lara le stava dando.Meravigliosa visione la mia,vedevo le splendide creature recarsi piacere a vicenda e in più le soffuse luci della zona cabina estetica davano giochi di luce alle pietre contenute nel fallo ad ogni movimento di Valeria. Quest’ultima bagnata come non mai,si sfila il tanto leccato fallo dalla bocca e spostando la lingua di Lara se lo infila nella bagnato solco del piacere,sino quasi a farlo scomparire tutto con lenti ed eleganti movimenti sussultorei della mano.Lara nel frattempo non perde tempo,e nel girare attorno al lettino di Valeria si spoglia e rimane in autoreggenti,reggiseno e scarpe,ed allargando le gambe appoggia la sua bagnata e depilata micia sulla bocca di Valeria,la quale non perde tempo a far scomparire la punta della lingua all’interno dell’orifizio appena offerto Che spettacolo.Nessun film hard mi ha mai omaggiato di simili scene.Per rispetto io non ho mosso un dito,non ho detto una parola,ma all’interno dei miei pantaloni stava prendendo vita un piccolo animale affamato e da settimane denutrito,pronto ad avvinghiarsi su quel succulento piatto.Quanto avrei voluto tirarlo fuori e animarvici sopra una sega da nuovo millennio,ma non so perché,non volevo interrompere cio’ che le due meravigliose e goderecce amiche avevano gia’ iniziato da sole. In quel momento mi sentivo seduto nella prima fila del miglior spettacolo al mondo nel miglior teatro,luci gradevoli,musica invitante e rilassante,e il tutto accompagnato dai gemiti delle due amiche crogiolanti di piacere. Valeria sta venendo,e nel farlo aumenta il movimento della sua lingua sulla bagnata micia di Lara,la quale anche lei,come un’eco di montagna esplode dal piacere sulla bocca di Valeria. Lara s’alza dalla bocca di Valeria,la quale porge all’amica il conteso oggetto del piacere e si scambiano di posto,Lara a carponi sul lettino e Valeria infila il fallo nel suo sedere mentre comincia una gita con la punta della lingua all’interno del suo utero,ma con la consapevolezza e maestria di chi quell’utero lo conosce gia’ da tempo. Nel fare cio’,Lara accompagna con una mano l’ingresso del fallo nel suo sedere,appare e scompare ritmicamente,è bagnatissimo anche il sedere ed ogni tanto Valeria s’affaccia con la lingua anche nel sedere,il tutto per mantenere inalterato il tasso di liquido al suo interno per una maggiore viabilita’ del fallo. Che meraviglia vedere il sudore ricoprire i corpi d’entrambe,ne scolpiva maggiormente le gia’ invitanti curve. I loro capezzoli eretti e turgidamente invitanti,primeggiavano su quei seni che si rendevano protagonisti di roteanti movimenti accompagnatori,come a condire una gia’ ricca situazione tracimante di piaceri. Lara da il cambio a Valeria,la quale si sdraia di nuovo sul lettino,allarga le gambe e con la mano destra fa scomparire il suo indice all’interno dell’innarrivabile taglio del piacere.Lara è innanzi a lei e stimolando con la lingua la finta cappella del fallo assiste alle performance della sua amica fin che si masturba.Il suo clitoride era come una fragola,tanto lo stava stuzzicando,sino a quando Lara,chinandosi alla pecorina, innanzi al suo sesso e divaricando le gambe,comincia leccare la miacia alla sua Valeria,ripetendo così il nubifragio di piacere di Valeria,la quale gode,ansima,a momenti la vedo nuotare nel suo liquido vaginale tanto è il piacere che le trasmette Lara s’infila il dito che in precedenza sondo’ il proprio sesso,in bocca,e così facendo mi guarda,mi fissa e in quell’istante ho capito che avrebbe preferito forse dell’altro in bocca,magari non trasparente,senza pietre luccicanti,ma semplicemente in morbida carne. Mi avvicino a lei,mi libero dei pantaloni,rimango solo con la maglia con su scritta la pubblicità del salone,e a piedi nudi sul pavimento mi coordino per avvicinare il mio membro tremendamente diritto,alla sua bocca giocherellante con il dito.Valeria sfila il dito,e con le unghie ornate a french look che tanto avevo ammirato durate i nostri incontri professionali in salone,mi accarezza la morbida sacca contenente i genitali fino a socchiudere la bocca quanto basta per farmi rispondere al tanto desiderato appello.In men che non si dica mi ritrovo a farmi succhiare l’uccello da quella bocca che a momenti sognavo di notte.La sua lingua roteava attorno alla mia cappella,lo faceva apparire e scomparire dalla bocca meglio di qualsiasi altro illusionista.Ad ogni affondo nella sua bocca,sento scorrere fiumi di sangue all’interno del mio pene,il che, rendendolo marmoreamente in conconrenza al fallo trasparente,accompagno i suoi movimenti sino ad esplorare zone della gola non visibili se non da sonde di profondità. Valeria stesa a gambe aperte sul lettino,faccia appoggiata al lato destro del viso,con in bocca il mio pene,io che con le dita giocherello con i suoi seni,Lara che con la lingua,faceva la spola tra il clitoride e il sedere si insomma una scena da riprendere con tutte le telecamere e angolature usate come nel film Matrix. Lara ad un certo punto ,senza smettere di leccare Valeria,mi passa il fallo artificiale in mano,invitandomi a darlo a Valeria……Alchè io sfilo il mio membro dalla bocca di Valeria e dirigendomi verso il retro di Lara,la cerco con lo sguardo,la quale ricambia per un solo istante e come segnale di accondiscendenza mi inarca il bacino rendendomi la sua micia bagnata ancora più visibile al mio passaggio.Con la mano destra mi passo l’asta dall’alto verso il basso,cosicché cio’ che restava della saliva di Valeria,andasse a lubrificare tutta l’asta,in modo da poter penetrare Lara senza alcun preparativo.In un solo movimento,ma lentamente accompagnato,mi vedo sparire il membro tra le grandi labbra di Lara,la quale al suo ingresso,smette per un attimo di torturare la micia di Valeria con la lingua e mi omaggia di un gemito compiacente. Esilarante vignetta la nostra.Reale cronaca di cio’ che stava accadendo.Mi stavo scopando Lara,Lunghe gambe divaricate sorrette da scarpe sapientemente acquistate in negozi esperti in tacchi,questi glutei sodi da palestra,lei inarcata in avanti intenta a leccare il gran canion di Valeria che non smetteva di farsi sparire in bocca il fallo artificiale.Ritmavo i miei colpi in base al ritmo della musica new age che si diffondeva in stanza,allargavo i glutei per vedere piu’ centimetri possibili di Lara,la natura aveva fatto un lavoro di incalcolabile maestria. Ad un certo punto Lara smette la sua pratica su Valeria,io sfilo l’animaletto dall’umido tunnel e Valeria scivola in avanti sul lettino facendo cadere a terra sul tappeto,il tanto leccato fallo concorrente,e passandosi la mano sinistra sulla lingua la strofina sulla micia,ancora scrogiolante del liquido ottenuto dalla saliva di Lara sommata ai suoi umori,mi fa cenno con gli occhi che anche lei vorrebbe gustare.Nel frattempo Lara fa il giro del lettino,camminando come solo una modella sa fare sui tacchi e ,allargando le gambe anch’essa,fa incastrare il suo clitoride con l’angusto spazio libero lasciato dalla bocca socchiusa di Valeria. Valeria comincia la sua pratica leccatoria su Lara non prima di essersi fatta penetrare dall’animaletto eretto del suo parrucchiere,fissandomi, come accompagnare ogni centimetro d’asta all’interno del suo corpo caldo e tremendamente bagnato. Dopo i primi colpi Valeria mi omaggia di un sorriso liberatorio,e mi abbandona con lo sguardo per recarsi con la lingua sul clitoride di Lara la quale si china in avanti per chiudere il triangolo a comincia a limonarmi,quasi come per indirizzarmi con la sua lingua al giusto ritmo da tenere per la sua amica Valeria.Oramai sudavo anch’io,ero fradicio di sudore,eravamo creature che si strofinavano a vicenda,scivolandosi addosso. Scopo Valeria ricordandomi di tutte quelle volte che passava dal salone e io potevo solo viaggiare d’immaginazione…..ma ora sono lì,siamo io lei e la sua amica,non potevo chiedere di più. Valeria si stacca dal beneamato utero di Lara,mi fa cenno che si vuole alzare,io sfilo il mio avido animale dal suo orifizio e attendo di capire quale posa le due creature vogliono assumere. Lara si sdraia sul lettino e Valeria le si corica sopra a carponi.Io dietro Valeria mi gusto lo spettacolo.Vedo il sedere di Valeria,il taglio del suo utero e la micia crogiolante di Lara.Loro s’abbracciano,si baciano,si gustano il momento.Entrambe,visti i loro visi compiacenti,hanno raggiunto l’apice,purtroppo o per fortuna io no! A questo punto senza chiedere nulla mi avvicino al sedere di Valeria.Ce l’ho innanzi a me,tondo,sudato,bagnato.Lei è intenta a baciare Lara ma sente il mio arrivo,e con fare da gran maestra m’inarca il bacino offrendomi la miglior posizione per una penetrazione anale. Man mano che i miei centimetri spariscono all’interno del suo sedere,sento gemere Valeria dal piacere,e alzando la testa verso il soffitto mi omaggia dicendomi:”Scopami il culo ,aprimi l’interno anche per tutte quelle volte che non l’hai fatto ma che con gli occhi desideravi”: Quale miglior invito per un uomo.La scopavo quasi con rabbia,stringevo i suoi fianchi ad ogni affondo. Il mio cazzo entrava e usciva dal suo culo come le mie dita quasi penetravano le fattezze dei suoi glutei. Lara nel frattempo sembrava una giocoliera tanto era brava con la lingua a passare da un capezzolo all’altro di Valeria. Valeria sente che io continuo a gonfiarmi,sto per scoppiare,sto per riversarle dentro l’ano il caldo nettare frutto di un’eccitazione che durava da ore,sino a quando Valeria sfilandosi il mio cazzo dal sedere si gira verso di me e mi dice:”Vienimi in bocca,anche per tutte quelle volte che asciugandomi la frangia mi facevi chinare il viso in avanti e io immaginavo di succhiartelo”.A quel punto esplodo tutto il mio nettare dentro la sua bocca e quello che non trattiene Valeria raccoglie Lara con la sua lingua. Mi sentivo svuotare ad ogni schizzo,e Valeria succhiava fissandomi negli occhi;un uomo non puo’ non apprezzare questo affronto da colei che con tanta maestria gli stava coccolando il membro con quella bocca da sogno. Chi mai avrebbe immaginato che anche lei in cuor suo in tutti questi anni da cliente,mi desiderava. E’ proprio vero.L’universo femminile non conosce confini,e semmai ci fossero,noi uomini non avremmo forze abbastanza per calcarli.
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14 anni fa
rebecca,
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Ultima visita: 11 anni fa
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LEGATO D'AMORE
Sei legato,lì,sul letto!I tuoi occhi sono chiusi da una benda d'amore,sento il tuo respiro ansimare,ti giro intorno come una gatta innamorata,il tuo odore mi inebria,il calore del tuo corpo riscalda il mio cuore,la tua pelle si confonde con la miae finalmente inizia la danza D'AMORE !
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14 anni fa
cipcioplove,
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Il pompino al cugino
ciao son marco 30enne di cagliari, vivo da etero ma ho tendenze bsex passive dovute a qualche esperienza fatta in adolescenza..... Infatti capitava spesso che assieme a qualche amico andassimo in luoghi appartati a sfogliare giornaletti porno, il tutto finiva con un sega party, quanto era bello essere circondato da minchie......la più bella era quella di un cugino più grande, aveva un randellone e a me piaceva guardarglielo, penso che si accorse della mia "passione" e anche lui mi fissava maneggiandoselo e prostaendolo, che enorne ;)...........poi da soli cominciò a manifestare tendenze bsex attive, mi parlava di essersi inculato un compagno e dei pompini che gli faceva un amico...io arrossivo ma mi eccitavo e timidamente gli chiedevo particolari, saliti in motorino mi faceva guidare per farmi sentire la sua erezione fra le chiappe, la cosa comminciava a picermi....un bellissimo giorno i nostri genitori ci mandarono a prendere delle cose in una casa in campagna, durante il tragitto lui comminciò a parlarmi della normalità della bissessualità, io chiesi ma non è da froci, lui mi rispose che erano froci quelli che andavano solo a uomini, feci il tragitto col suo bell'ucello poggiato in culo. Arrivati alla casa l'eccitazione era tanta così tolse fuori il nerchione, era più enorme del solito, io lo fissavo seduto in poltrona, ero eccitato dalla visione, ad un certo punto mi chiese vuoi provare a farmi una sega, io arrosì lui si avvicino e le mie mani andarono sul suo cazzo, comminciai a maneggiarglielo quanto era tanto nelle mie mani, me lo fece misurare non bastavano le mie due mani....aveva una capella favolosa, massaggvo le palle, poi lo smanettai più energicamente fino a farlo sborrare................. l'indomani passo a prendermi con la scusa di una scampagnata, mi porto in montagna e in una zona appartata lo tiro fuori e mi chiese mi aiuti? cominciai a fargli un segone, poi mi chiese ti va di farmi un pompino, io risposi se a te piace si.................ci imboscammo in un cespuglio, si sdraiò, era enorme, lo smanettai un po, poi come se posseduto la mia testa ando automaticamente giu, comminciai a succhiare, ero eccitatissimo la bocca aperta non lo conteneva ed emettevo "suoni di pompa", sentivo il sangue in testa, era la prima volta ma spompinavo avvidamente, la testa andava su e poi nuovamente giù sino alle palle, poi lo scapuciavo era stupendo averlo così vicino agli occhio, lo leccavo dalla base sino alla capella e poi nuovamente tutto in bocca, sino a farmi sborrare in faccia......................mi guardò ridendo e disse: cavoli meno male che non volevi, che pompa!! passai un anno a fargli pompe ogni fine settimana, poi nulla piu e mi sono esercitato con zuccone che spesso mi finiscono nel culo............. cerco persone riservate con un gran bel cazzo................... presto pubblico foto.
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14 anni fa
admin, 75
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Eurostar
I graffiti sui muri di fianco alle rotaie correvano sempre più veloci, Federico provava una strana ammirazione per gli autori di quei segni, per quanto in genere ormai fossero uniformati fra loro e, cosa ancor più grave, non rappresentassero più ciò che erano agli inizi, un grido dissonante nel coro delle parche asservite al potere. Il potere ha un’abilità cinica ed estremamente efficente, ha capito, da tempo immemorabile, che il sistema più efficace per combattere la protesta e il dissenso non è metterli a tacere, bensì assorbirli, fingere una compiaciuta tolleranza, se non addirittura un apprezzamento. Una volta ristretta, circoscritta, canonizzata, qualsiasi protesta perde tutta la sua forza, diviene innocua. Nell’iPod Jackson Browne aveva lasciato il posto ai Procol Harum, una playlist decisamente eterogenea, seppur riconducibile ad un periodo di tempo ben definito. Nonostante fossero solo le 6,45 del mattino, il sole era già luminoso e caldo, le ombre degli alberi ancora lunghe, le enormi ruote dei covoni sembravano tutte rivolte a osservare il passaggio del treno senza alcun coinvolgimento, spettatori distratti di un film visto già troppe volte. I girasoli non avevano ancora sollevato il capo, non erano ancora diventati gli schiavi insolenti che guardano il dio Sole dritto negli occhi. Questa immagine s’era formata improvvisa e nitida nella sua mente, gli sembrava rappresentasse perfettamente ciò che intendeva per sottomissione. Un girasole deve la sua stessa vita al suo Padrone Sole, ne segue il movimento adorandolo, appena il Sole scende oltre l’orizzonte, il girasole china il capo sconfitto, piegato, incapace di qualsiasi azione; ma, al tempo stesso, sfrontato, sembra sfidare lo sguardo del suo Signore. A un osservatore distratto o superficiale questa potrebbe sembrare almeno una contraddizione, ma per Federico rappresentava l’essenza stessa del suo essere dominante. Quanto più era difficile, arduo, piegare la volontà di colei che aveva scelto come schiava, tanto più era affascinante la sfida. Il vero potere, quello cui è impossibile sfuggire, non viene imposto con la brutalità, ma semplicemente con lo sguardo, con le parole. Seguendo questo pensiero con un sorriso s’era alzato dal suo posto stiracchiandosi. Nelle orecchie gli Eagles, sugli occhi i Rayban Caravan che usava da molto prima che fossero sputtanati da quell’insulto alla cinematografia che era stato Top Gun. Lei era lì, sola sul sedile dietro al suo. Doveva essere salita in treno dopo di lui, non l’aveva notata prima. I capelli neri sciolti, non molto lunghi, la pelle chiara che faceva risaltare gli occhi di un incredibile grigio appena cerchiati, le labbra naturalmente rosse, lucide, grandi. Una canottiera nera, leggera, faticava a contenere il seno che non sembrava particolarmente grande, pantaloni morbidi di lino ecru, sandali. Sembrava essersi svegliata da poco, infreddolita dall’aria condizionata del vagone. Lo sguardo di Federico era sceso sui capezzoli che per il freddo erano così turgidi che attraverso la stoffa si vedeva perfettamente anche l’areola. Erano grandi, quasi sproporzionati rispetto all’apparente dimensione del seno. Quello era un gioco che faceva spesso, non tentava nemmeno di nascondere o dissimulare lo sguardo, sfrontato senza volgarità, era convinto trasparisse un sincero interesse puramente estetico. Sentiva gli occhi di lei scrutarlo, perciò si sforzò di abbandonare la visione della maglia per fissarla in viso, sfidandola. L’espressione di lei in parte lo sorprese. Non sembrava affatto imbarazzata, né infastidita, il sopracciglio impercettibilmente sollevato e un accenno di sorriso le davano un’aria ironica, maliziosamente scaltra, sembrava quasi volesse dirgli: “Fammi guardare quegli occhi che mi stanno fissando le tette da almeno due minuti, vediamo se ce la fai a sostenere con la stessa sicurezza anche il mio sguardo”. Federico non riuscì a trattenere del tutto una risata e neanche lei. “Accidenti all’aria condizionata” “Direi piuttosto benedetta aria condizionata” “Sono contenta che ti piacciano, comunque” “Sai perfettamente di piacere e sei gratificata dagli sguardi che attrai” A queste parole era arrossita, lo sguardo, prima fisso negli occhi di Federico, s’era smarrito, abbassato per un momento. Immediatamente, però, sembrava aver ripreso il controllo della situazione, anche se tracce di un leggero turbamento erano ancora evidenti per chi, come lui, fosse stato in grado di interpretarle. Le mani si muovevano un po’ più nervose, sembrava non riuscissero a trovare un posto dove fermarsi, il respiro appena più corto. Senza darle il tempo di realizzare, di riflettere, le sedette accanto, l’avambraccio a sfiorare intenzionalmente quello di lei. “Accomodati pure, prego eh...” aveva un’aria artificiosamente arrabbiata. “E’ quello che volevi anche tu, no?” Ora la guardava dritta negli occhi, l’aria decisa, la voce calma e profonda. “Presuntuoso” Quella parola, detta con l’intenzione di ristabilire la distanza, ma pronunciata con un leggerissimo tremolio nella voce, suonò invece quasi come una supplica, infatti, subito dopo, i suoi occhi si abbassarono di nuovo. Le prese il mento con le dita e le sollevò il viso, che era arrossito vistosamente, entrambi sapevano cosa sarebbe successo. Di nuovo una sottile aria di sfida negli occhi di lei. Il vagone era semideserto, non erano certo molti quelli che ad agosto si recavano a Milano per il weekend, nessuno perciò sembrava far caso a loro. Quella sensazione d’essere soli era evidente che la spaventava, ma sembrava anche eccitarla, spingerla verso il raggiungimento e, forse, il superamento di quei limiti che normalmente avrebbe avuto, infatti gli prese con decisione la mano, la scostò dal mento intrecciando le dita con forza, senza però abbassare il viso. “Mi stai sfidando” la voce di Federico s’era fatta ancora più bassa e calda. “Piegami, se ne sei capace.” Le passò l’altra mano dietro la nuca, le strinse leggermente il collo poi, improvvisamente, l’afferrò per i capelli rovesciandole la testa all’indietro. La bocca le si socchiuse, lasciando sfuggire un gemito sommesso mentre la stretta delle dita si faceva più forte. L’aveva attirata a sé ed ora il suo collo era a pochi millimetri dal suo viso, inspirava il suo profumo e con le labbra le sfiorava la pelle. Il respiro caldo le provocava ondate di brividi, con una mano stringeva il bracciolo, con l’altra le dita di lui, molto più grandi delle sue. Istintivamente i suoi fianchi, il suo bacino avevano iniziato a muoversi, sporgendosi in avanti. Senza lasciarle i capelli, aveva liberato la mano dalla stretta e, mentre scendeva a sfiorarle la spalla con le labbra, le aveva preso un capezzolo fra le dita, stringendolo. Un sussulto, soffocando sul nascere un grido. “Ti prego, non smettere...” sussurrava con una voce che sembrava venirle dal ventre. Lui rispose stringendo più forte le dita e mordendole il collo, lasciando il primo segno evidente. D’un tratto allentò la stretta sul capezzolo e scese a sciogliere il nodo dei pantaloni. Scostando il pizzo della culotte non ebbe bisogno di ordinarle di aprire le gambe, l’aveva fatto istintivamente. Appena il tempo di sentire la pelle liscia del pube, la punta del clitoride già gonfio e le dita scivolavano dentro a possederla. Per un istante si ritrasse, poi spinse in avanti il bacino per sentirlo più profondamente. Non era imbarazzata nel sapere che lui scopriva la sua eccitazione, si rendeva conto che era esattamente ciò che si aspettava, per nulla sorpreso. Capì che era lui a dettare le regole, a scandire i tempi. Era incapace di qualsiasi movimento, avrebbe voluto fare anche solo un gesto, sentiva il bisogno di scoprire il suo corpo, desiderava conoscere la sua erezione, capire quanto lui fosse coinvolto, ma sentiva che non le era permesso. D’improvviso lui lasciò la presa dei capelli, estrasse le dita e s’appoggiò allo schienale. “Cosa c’è, ho fatto qualcosa di sbagliato?” La sua stessa voce sembrava non appartenerle, tremolante, timorosa, quasi supplicante. Non riusciva a spiegarsi la ragione di quella domanda, l’interruzione le appariva perfettamente logica, naturale, eppure la richiesta le era affiorata alle labbra spontanea, senza che potesse far nulla per fermarla. Gli occhi socchiusi, Federico annusava le dita, le assaporava in un gesto che confermava prepotente il suo carisma. Si sentiva violata ed accarezzata, umiliata e rispettata, una sorta di rabbia sembrava salirle dentro, sentiva un moto di ribellione nei confronti di quell’uomo che s’era insinuato nella sua mente, ancor prima che fra le sue gambe. Si rendeva però conto che la rabbia era sopratutto verso se stessa, non solo per non aver impedito che accadesse, ma anche per aver provato un piacere così intenso e per essersi sorpresa a desiderare che succedesse ancora, anzi, che succedesse qualcosa di più. Quasi potesse assistere al conflitto che la tormentava, Federico le rivolse un enigmatico sorriso che interruppe la battaglia, lasciando il posto all’apprensione per ciò che l’aspettava. Le sfiorò le labbra con le stesse dita che poco prima aveva intriso del suo umore, facendole sentire un profumo a lei noto che ora le sembrava nuovo, sconosciuto. “Ora alzati, vai nell’ultimo vagone, entra nel bagno, spogliati completamente ed aspettami.” Lei scoppiò in una risata che durò solo un istante, le si spense in gola nel momento in cui, alzando gli occhi, aveva colto la determinazione nello sguardo di lui. “Nn.. non ci penso nemmeno” La stretta allo stomaco e al ventre era arrivata improvvisa, inaspettata. Non disse una parola, limitandosi a fissarla le mani giunte, le punte degli indici poggiate sulle labbra. Vide gli occhi di lei diventare più lucidi, una lacrima faceva capolino nonostante gli evidenti, enormi sforzi che faceva per ricacciarla indietro, cercava insomma di ribellarsi ma senza successo, senza convinzione. La vide alzarsi, sgusciare faticosamente fra lui ed il sedile di fronte, rimase ad osservare i bei fianchi che si muovevano mentre si allontanava verso il fondo del vagone. Una volta scomparsa oltre la porta, la immaginava procedere incerta, un po’ per i sobbalzi del treno, ma anche per il tremito che s’era impadronito delle sue gambe. Federico prese il cellulare, ultime chiamate effettuate, Giorgio rispose al primo squillo per fortuna. Si conoscevano solo da poco meno di cinque anni, ma sentiva un profondo affetto, un grande rispetto e una grande stima per lui, nonostante fossero così diversi, quasi antitetici per molti aspetti. Come gli accadeva spesso parlando al telefono, disegnava. Istintivamente tratteggiò sul suo blocco per appunti un bocciolo di rosa, abbellito da un nastro annodato sul gambo privo di foglie ma non di spine. La telefonata durò in effetti pochissimi minuti, un tempo che però era certo a lei sarebbe sembrato infinito, insopportabile. Strappò il foglio con il disegno e lo mise fra le pagine del libro che lei aveva abbandonato sul sedile. Dirigendosi, a sua volta, verso la coda del treno, distrasse la mente da ciò che lo aspettava osservando i volti degli altri viaggiatori, cercando di coglierne le storie. L’ultimo vagone era praticamente vuoto, una donna sui sessant’anni leggeva un’insulsa rivista di gossip, un ragazzo dormiva con la testa schiacciata sul finestrino in una posa innaturale, nessun altro. “Apri” Lentamente l’indicatore sulla porta passò dal rosso al verde. Era appoggiata sul lavabo, gli abiti appesi di fretta ad un gancio, aveva tenuto soltanto i sandali. Nonostante la situazione sul suo viso non s’era spenta quella luce di fierezza che lo affascinava. Estrasse dalla tasca della giacca una leggera, sottile e lunga sciarpa di seta viola che portava sempre con sé, le portò le braccia dietro alla schiena, legandole con abilità i polsi senza bisogno di guardare, la mise a sedere sul lavabo aprendole le gambe. I capezzoli erano rimasti turgidi, pensava all’imbarazzo che doveva aver provato lei attraversando il treno con gli sguardi addosso, anche le areole erano contratte e tutto spiccava sulla pelle chiara del seno, che ora si rivelava più grande di quanto apparisse sotto la canottiera nera. Li prese entrambi fa le dita torcendoli e tirandoli più forte di quanto aveva fatto prima, rammaricandosi di non avere nulla con sé, nessuno “strumento”. Per qualche istante rimase a guardarla, liberò poi i capezzoli prese un seno nella mano e il capezzolo nelle labbra succhiandolo, stringendolo con i denti. Al primo contatto lei aveva tremato ed emesso un rantolo soffocato, che ora si stava trasformando in un lungo, ininterrotto gemito roco, sarebbe forse scivolata dal lavabo se non l’avesse tenuta spinta all’indietro. Stringeva i denti continuando a fissarla, le poggiò una mano all’interno della coscia, vicino all’inguine, sentiva la pelle morbida quasi sfuggirgli mentre serrava le dita. Il profumo della sua figa, eccitatissima, aveva riempito quello spazio angusto, di nuovo fece scivolare le dita dentro di lei, stavolta più aggressivo, senza sforzo, profondamente, mentre con il pollice le stimolava il clitoride. Il piacere la avviluppava come un mare dalle lunghe onde calde, sempre più frequenti ed intense, sentiva arrivare l’orgasmo, lo desiderava e, al tempo stesso, voleva negarselo per prolungare, dilatare all’infinito le sensazioni intense che provava. Ancora una volta, lui parve leggerle nella mente e, all’improvviso, si bloccò, ritirando le dita madide per strofinarle sul suo collo, scendendo poi sul seno, sui capezzoli, sul ventre. Le sembrava d’essere giunta con fatica sulla cima d’una salita e d’essere stata arrestata da una forza superiore alla sua, lo guardava con aria smarrita, interrogativa, ma non osava parlare, chiedere. “No....” di nuovo quella voce estranea dava corpo ai suoi pensieri. Un attimo, un minuto forse e lui tornò a penetrarla come prima facendole riprendere il cammino verso la vetta, solo qualche passo indietro rispetto al momento in cui s’era fermata. Stavolta l’orgasmo era molto più vicino, daccapo però, un istante prima che giungesse, lui s’era fermato, osservandola senza parlare. Ripetè più volte quel “gioco”, dimostrandole quanto era lui a dirigerla, a dettare i tempi, a gestire il suo corpo. Finalmente la liberò da quel susseguirsi di cime e precipizi, concedendole di arrivare in fondo. La costrinse a guardare in basso mentre l’orgasmo le esplodeva dentro, le attanagliava le reni, la schiena, il ventre, la mente e vide la mano di lui raccogliere gli umori che zampillavano fuori come mai le era accaduto prima, stupefatta assisteva a qualcosa di cui aveva solo sentito parlare, che non credeva possibile potesse appartenerle. Vide la macchia che aveva causato sulla camicia e, in parte, sulla cravatta nello stesso istante in cui anch’egli se ne accorgeva e al piacere si sommò una specie di sottile paura, di cui non capiva la ragione. Lentamente Federico iniziò a slacciare la cinta dei pantaloni e diede corpo al timore che l’aveva presa. Afferrandole i capelli la costrinse a scendere dal lavabo, credeva che le gambe non l’avrebbero retta, la spinse verso il pavimento facendole poggiare il viso contro la parete. Per un lunghissimo istante non accadde nulla, poi i primi colpi arrivarono quasi come una liberazione a segnarle le natiche, la schiena, le braccia ancora legate, le mani aperte. Si mordeva le labbra per non farsi sfuggire le grida di dolore e piacere che sentiva salire prepotentemente. Aveva perso la nozione del tempo quando i colpi cessarono e sentì la cinta passarle intorno al collo, usata ora per farla sollevare in piedi. Il metallo freddo del lavabo le diede un piccolo sollievo, così come lo specchio su cui poggiava la schiena che bruciava. Federico si tolse la giacca, la cravatta, poi la camicia ed il resto e le si avvicinò tornando a stringere la cima della cinta che ora usava come un guinzaglio. Abbassò lo sguardo e vide, finalmente, quanto anch’egli fosse eccitato, con una punta di compiacimento che non riuscì a nascondere. La penetrò con un colpo secco, violento. Lo sentiva muovere con forza dentro di sé e l’eccitazione, mai del tutto sopita, tornò a salire velocemente, tanto che sapeva che un nuovo orgasmo sarebbe giunto quasi subito. Non fece però in tempo, lui, inaspettatamente, s’era staccato e, tirandola per quella specie di guinzaglio, l’aveva fatta scendere, costringendola a voltarsi. Sentì la lingua di lui farsi spazio fra le sue natiche, facendole intuire, comprendere le sue intenzioni. “Ti prego mio Signore, mai nessuno prima di te...” Per la prima volta aveva usato il termine Signore e lo aveva fatto con spontaneità, come fosse il modo più naturale e giusto di rivolgersi a lui. Il dolore, acuto ma breve, lasciò subito il posto ad un piacere diverso dal precedente, non meno intenso, sembrava più tangibile, fisico. Ciò che la eccitava di più era però la sensazione di totale dominio che le trasmetteva. Lo sentiva affondare dentro di lei con movimenti sempre più potenti e frequenti, sentiva che stavano procedendo affiancati verso il culmine. Quando sentì il suo calore spandersi dentro di lei un orgasmo lunghissimo le fece quasi perdere i sensi, non solo per l’intensità, ma per il significato che gli attribuiva, per il senso di appartenenza, di devozione verso quell’uomo fino a poco fa sconosciuto, al quale ora non poteva fare a meno di obbedire, felice e fiera di servirlo. Il suono del loro respiro si fondeva con quello ritmato, rassicurante del treno, l’odore acre dei loro corpi sudati la inebriava, il viso ancora schiacciato contro lo specchio attraverso il quale aveva potuto vedere i lineamenti contratti di lui mentre la possedeva, l’espressione che non aveva smesso, nemmeno per un istante, di trasmetterle quella forza che la incatenava a lui, ora più che mai. Chiuse gli occhi per qualche istante, quasi a voler trattenere nella mente quel turbine di emozioni che l’aveva travolta, sfinita. Li tenne chiusi anche quando sentì sciogliere il nodo che le stringeva i polsi. Lo scatto del chiavistello la costrinse a riaprirli, giusto in tempo per vederlo uscire senza voltarsi. Federico, tornando verso il suo posto, si fermò al bar e, prendendo un caffè, sistemò meglio il nodo della cravatta, perfetto come sempre, la macchia era scomparsa, solo qualche leggera traccia sulla camicia che osservò con un sorriso. La vide passare alle sue spalle nello specchio che aveva di fronte, camminava con l’aria spavalda che aveva nei primi istanti di quell’incontro, sentì che lo sfiorava. Voltandosi a guardarla, notò le braccia nude, con impressi i segni rossi che lei sembrava quasi ostentare. Era la sua volta, ora, di sorridere compiaciuto. Di nuovo, i volti dei passeggeri, le loro storie che lo incuriosivano; quattro giapponesi, fotocopia l’uno dell’altro, sembravano preparare un esame di scuola, più che leggere la guida turistica di Roma. Avvicinandosi al suo posto, la fissò per cogliere le sensazioni che trasmetteva, lei alzò gli occhi, guardandolo con un’espressione che aveva perso ogni traccia di sfrontatezza, il girasole si scaldava agli ultimi raggi del Sole, prima di chinare il capo sino al giorno seguente. Tornato a sedere, riaccese l’iPod che aveva lasciato nella valigetta, mise gli occhiali scuri, aprì il blocco sul quale appuntava i pensieri, le idee che voleva fissare, spunti per il suo lavoro di progettazione o per i racconti che scriveva. “…can you tell a green field from a cold steel rail, a smile from a veil...” Curiosa coincidenza che fosse proprio quella frase di Wish you were here ad accompagnarlo in quel momento. Il treno, ora, procedeva lento entrando nella stazione di Firenze. S’era alzato, aveva preso la valigetta, il trolley e aveva rivolto di nuovo lo sguardo verso di lei, gli occhi grigi sembravano splendere ora, si chinò ad accarezzarle una guancia. Sceso dal treno, s’era acceso quella sigaretta che aspettava con impazienza da due ore, intenzionalmente s’era fermato in corrispondenza del finestrino attraverso il quale lei continuava a guardarlo. Fermo al sole fuori della stazione, Federico cercava con gli occhi un taxi. Mettendosi una mano in tasca, trovò un foglietto piegato in due. - Grazie. Gloria 338………….- “Sono io” “Lo so, ti vedo, sono qui, ferma davanti alla stazione….”
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14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 2 ore fa -
Al casale
Venerdì scorso l'ho vista truccarsi in bagno....si truccava per la caccia... .. verso mezzanotte si apprestava per uscire, indossava un vestitino nero, svolazzante, si era tolta i collant e ai piedi aveva sue stivali neri. Le ho alzato il gonnellino e aveva un perizoma bianco. Pensava la sgridassi, invece le ho detto di andarsi a mettere quello di pizzo nero, di seta, con le trasparenze... Siamo andati insieme al Casale, io stavo al bar e la vedevo ballare con ragazzi che con insistenza le toccavano il culo. Lei mi guardava ed io tutto eccitato annuivo con la testa.. Poi ha preso da bere insieme a due ragazzi e si è seduta vicino... Tra un drink ed un altro allungavano la mano cercando di salire vicino alla sua figa. Poi uno l'ha presa per mano e sono entrato in una stanzetta. Uno fuori a controllare e lei dentro con un altro. Ho sbirciato di nascoto ed ho intravisto che era seduta sui suoi tacchi mentre lo spompinava... Dopo 5 minuti è uscito e si sono dati il cambio... riuscivo vedere la sborra che aveva in faccia mentre si puliva. Poi è uscita, e dieci minuti più tardi è venuta da me dicendomi che mai aveva fatto due pompini uno dietro l'altro, e che era stato bellissimo. Mi ha dato la lingua in bocca e riuscivo assaporare il sapore di sborra. Siamo usciti, il mio cazzo scoppiava, siamo entrati in parcheggio... in una zona buia, l'ho girata, alzato la gonna e l'ho pompata da dietro... in pochi colpi ero già venuto... tutto eccitato... Che bella figa che è...
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14 anni fa
silverhose,
45/45
Ultima visita: 13 anni fa
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Prima non olevo
Dopo alcuni tentativi andati a vuoto , mio marito mi ha costretta ad andare in un prive . La serata e' stata abbastanza noiosa fino a quando non siamo andati in una stanza . Vi premetto che mi aveva fatta vestire con un abitino in latex . Ad un certo punto ho deciso di uscire dalla stanza ma mio marito si e' molto arabbiato , fino a costringermi con la forza .I quel momento si sono avvicinati 2 ragazzi e sono entrti . Pensavo che mio marito li cacciasse , invece li ha fatti entrare ed ha chiuso la porta . In un attimo erano nudi e a cazzo dritto . A questo punto mi ha costretto a succhiarli entrambi , ma alla fine l'ho fatto con piacere perche erano carini e dotati .mentre succhiavo uno dei 2 , l'ltro mi ha messo a pecorina e mi ha leccato il buchetto del culetto . e' stao bellissimo , tanto che ad un certo punto me l'ha infilato dentro il culetto di colpo .ho urlato , ma ho goduto anche . mi ha pompata alla grande . poi mi ha goduto dentro ,me lo ha tolto dal culo e me lo ha messo inbocco .Miomarito mi ha detto , troia pulisci il cazzo di merda .Io ero infiota el'ho ripulito per , bene .Anche l'altro ragazzo , con un cazzo molto largoe lungo , mi ha pompata alla grande e poi me lo ha messo in bocca . questa volta il suo cazzo era veramente pieno di meda e sborra ,ma io me lo sono leccato e la cosa mi ha eccitata .Non sapevo di essere cosi troia . La cosa incredibile e' stata poi che mio marito mi ha leccato anche le labbra .poi l'ho visto mettersi a pecorina lui ed uno dei 2 ( l'altro non ha voluto) l'ha inculato alla grande ( che porco, no sapevo gli piacesse ) , poi si e' fatto anche sborrae in bocca ingoiando tutto fino alla fine . Non contenti i ragazi ,mi hanno anche girata e uno mi ha messo una mano nel culo fino alpolso . Io gridavo , ma loro mi tenevano .alla fine ho goduto come non mai , vedendo anche mio marito che si faceva ancora inculare . il porco poi si e' fato anora sborraee in bocca , stavolta da tutti e 2 . Ha finito leccandomi il buco del culo sporco e facendosi una sega . Oggi ci siamo anche lasciati , ma il pensiero di quella porcata ancora mi eccita , specialmente il sentire il cazzo caldo del mio culo che mi gode in bocca . Sono una Troia e' vero , ma quanto ho goduto . Chi non lo ha provato , non puo certo saperlo .
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10
14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 2 ore fa -
Solo trasgessione e niente di più
Tutti i miei racconti sono assolutamente veritieri,con errori di grammatica, ma Verietieri.Leggo in continuazione persone, coppie che cercano solo giovani fino a una certa età, e gli'altri? non sono mica da Rottamare, anzi persone di una certa età,fisicamente messa bene,ti da quello che un giovane a volte non ti da. Io ed il mio compagno giorni fa siamo stati contattati da una coppia, di una certa età, dopo varie telefonate, un venerdi sera siamo stati invitati a casa loro, e nel vedere maggiormente Lui, pensavo che sicuramente lui voleva solo guardare avendo 66 anni ma sinceramente molto gentile, educato ed una spiccata dialettica nel parlare che mi affascinava, lei 50 anni ma non li dimostrava, ma molto signorile. Cena a base di pesce, vino bianco, servitaci da una signorina nera molto gentile,e carina. Finita la cena prendiamo il caffe seduti sul divano, dove Lei seduta vicino al mio uomo tutta scosciata, gli si strofinava contro come una cagna in calore. Per farla breve, nell'uscire dal bagno trovo Lei e Lui che ciucciavano il Cazzo duro e grosso del mio lui, mi avvicino anche io ed inizio a baciarlo sulla bocca, mentre una mano di Lui il 66 enne mi accarezzava il fondoschiena, mi giro gli sbottono la toppa dei pantaloni,(SORPRESA) gli tiro fuori un cazzo piu grande del mio lui duro dritto,, largo ,con una cappella vellutata , inizio a ciucciarlo , sento i suoi gemiti, è arrapato al massimo, mi sposta mi finisce di spogliare, ed inizia a leccarmi la passera( Cazzo come sei fantastico)Mi fa mettere alla pecorina, con la bocca sulla passera della moglie,che stava seduta sul cazzo del mio uomo, lecco entrambi, mentre lui mi infila il suo Manganello nella Passera mi fa male, ma è bellissimo mi martella in modo tale che lo sento fino in gola,solo che finisce presto, perchè gode quasi subito, si siede sul divano, mentre io continuo a leccare Lei, e il mio lui, sempre alla pecorina con la mia passera tutta eccitata, ed ancora vogliosa, viene la Nera mi accarezza, mi tocca la passera, e mi infila un cetriolo grande, grosso ed inizia a fare su e giu fino al godimento. CONCLUSIONE ne ho visti e ne ho assagiati tanti di cazzi, ma grosso come quello del nonnetto, mai Ciao Fausta
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3
14 anni fa
fausta, 50/50
Ultima visita: 9 anni fa -
Il tormento dell\'attesa
Quante immagini riportate alla memoria appena superata la porta... Sono steso sul letto, nel buio del nostro talamo segreto, dove i desideri diventano realtà. Per molti giorni non potrò vederti, sentirti… Mi sono spogliato e chiudendo gli occhi ho cercato nel mio labirinto di memoria, attimi che mi legano e stregano. Difficile emigrare dalla realtà ad un’immagine sfocata: cerco di concentrarmi, mentre, la mano, senza dignità, scivola lentamente ad accarezzare il membro. Chiudo gli occhi stupidamente, sono al buio! Che cazzo stringo gli occhi!! Il sesso reagisce ai pensieri indecenti, ma la tua immagine rimane sbiadita e il tuo odore di femmina, è svanito da tempo. Le lenzuola nere stropicciate e il letto mai rifatto, sono l’unico segnale del nostro ultimo passaggio, fortuna che la donna delle pulizie tiene in ordine la mia confusione di maschio. Cazzo! Ho perso l’eccitazione con queste variazioni sul tema: sto accarezzando un amico scontroso che ha bisogno di linfa nuova. Cerco di riprendere il filo del pensiero erotico tornando alla tua immagine sul letto: i ricordi sono netti, i particolari meno. La reazione fisica che sento tra le mani, non mi soddisfa, accendo la luce, mi alzo e prendo il telecomando del videoregistratore dove ho immortalato alcuni dei nostri amplessi. Sapevo che sarebbe arrivato questo giorno, te l’avevo detto; - Verrà il giorno che non potrò averti e dovrò sfogarmi diversamente… Ricordo i tuoi sorrisi increduli alla vista della telecamera e poi, le tue lamentele su quella novità e infine, l’eccitamento nel saperti registrata. Il filmato parte, guardo le immagini e vedo passare mille particolari che avevo perso nel momento della passione. Torno a sdraiarmi sul letto, ho messo un doppio cuscino dietro la testa e una mano appoggiata alla nuca, l’altra, ricomincia a discutere meccanicamente col sesso. Vederti, è un’esplosione di sentimenti: desiderio e tristezza scivolano lentamente sul ritmo creato appositamente per il mio piacere, il sesso turgido subisce la stretta possessiva della mano e ne accetta la cattiveria, il movimento segue le immagini e, i gemiti che arrivano dallo schermo sono come la benzina per il fuoco. Il pensiero corre al momento della telefonata arrivata mentre facevamo all’amore l’ultima volta: avevi dimenticato di spegnerlo; ricordo il tuo viso imbarazzato quando hai visto il nome di tuo marito e io che ti ho detto di rispondere; - Sei pazzo? Non riuscirei a parlare con lui in questo momento… - Rispondi… E tu, ancora una volta, mi hai seguito nei miei desideri ambigui. La mano continua il suo scorrere… Torno a quel momento: ti ricordo mentre saluti e io, approfittando della situazione, ti faccio piegare verso il tavolo e bastardamente entro a suggellare il mio potere; ascolto le sue parole e aspetto il tuo parlare per spingere più forte: guardo la tua mano che cerca di placarmi, cerchi di calmare la mia irruenza per non tradire la tua voce, ma, io ti vedo nello specchio, percepisco il tuo eccitamento per quella situazione pericolosa, sento e guardo il tuo bacino che spinge deciso verso il mio sesso e, riconosco quel viso contratto nella smorfia della passione. Esco piano e aspetto, poi, nel momento dei saluti, scateno la mia bestialità d’amante. Un attimo di crepa nella voce, un gemito strozzato nella gola, il cellulare che inerte cade per terra, mentre, afferri decisa il bordo del tavolo offrendoti a me. Lo specchio continua a mostrare il nostro amplesso focoso, i gemiti liberi da trattenimenti diventano urla e finalmente vengo… Ho il cuore in tachicardia, anche quel giorno lo era e, quando ti avrò di nuovo, impazzirà ancora. Guardo il finale del filmino, mi domando come sia possibile desiderarti tanto. Un amante innamorato… Quanto è infingardo il tempo? Veloce quando siamo insieme, lento se non ci sei. Apro l’armadio e guardo i tuoi vestiti, poi il tuo intimo, a ricordarmi che esisti, accarezzo lascivamente un perizoma nero mentre, sento un nuovo formicolio tra le cosce. Domani voglio passare in un sexy shop a vedere se ci sono delle novità, so quanto ami le sorprese erotiche; nel frattempo adagio della lingerie sul tavolo a supportare il mio desiderio crescente, ti preparo per il mio piacere, seguendo il ricordo dei tuoi desideri. Il tempo dell’attesa sta finendo. Presto tornerai ad essere la mia piccola grande donna, tortura dell’anima, delizia del corpo. Il tempo delle mele, è passato con la giovinezza, non sarà mica che esiste il tempo delle pere per chi arriva in ritardo? Sorrido a questa battuta fanciullesca e piano mi rivesto. Mi guardo un attimo nello specchio, tutto, esteticamente e a posto, posso tornare alla realtà quotidiana aspettando il momento di perdermi con te nel nostro mondo…
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14 anni fa
fantasypervoi,
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Ultima visita: 12 anni fa
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Zoolandia
Non vedo! Sempre in mezzo al buio, annuso. Migliaia i ciechi intorno a me. Camminano incerti parlando e sentendo ….. chi ride, chi piange, chi urla …. Ci troviamo nella Zoo Umana. Dove non ci sono nomi, non esiste lo spazio, non entra il tempo. Esistiamo solo noi; bisognosi di…..tutto e niente. Intorno a me tanti ormoni che m’invadono, violano il mio corpo con arroganza e ci vogliono pure rimanere sopra…..tanti odori che non m’appartengono. Rido e piango anch’io….e cammino….finchè non arriva il mio Odore. Lo riconosco sulla mia pelle prima che sul naso. È Mio! Tocco timidamente e vengo toccata. Voce a voce. Pelle a pelle. Seguo con il fiato quello di qui è fatto. Di cose semplici, vibra con i colori miei, un po’ di nero e subito il giallo, poi mi abbraccia il rosso e mi fa innamorare il blu. Il vento ci gioca e toglie un po’; noi ci seguiamo a vicenda… Mi afferri e mi sfiori, mi fai vedere senza occhi, mi fai conoscere mani che cercavo e non sapevo….. Tocco e gusto, piano, come se non avessi altro da fare nella vita. Riempio tutta me stessa e aspetto! La tempesta perfetta! Quella dei sensi impazziti, che ti alza in aria e ti fa sentire Dea, ti gira e ti fa misurarsi con il Zeus in persona, ti fischia il canto delle sirene e non ci pensi proprio a chiudere le orecchie….che ti brucia la pelle e ne sei contenta! E poi ti butta! Ti senti morta finché non vieni morsa! E ricomincia tutto! Vuoi pregare e non c’è più un Dio, vuoi vedere e hai dei buchi per occhi, vuoi urlare e non hai voce! Solo una cosa ti è permesso! Vivere! Con la speranza che si racimoli tutto e ti lasci vivere! Solo questo! Che uno lo voglia o meno! Intanto, la gente intorno paga il biglietto. E ha diritto ad assistere! Uno di noi si ritira….non c’è la fa. Ha speso tutto….pure l’anima. Ma il biglietto costa, e chi ci mantiene ci nutre con residui di ego e vanità….
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14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 2 ore fa -
l\'anniversario
L’anniversario Anna era quasi pronta. Si controllò nello specchio, prima di indossare l’abito nero a tubino. Si trovò bella. Capelli raccolti in alto valorizzavano il suo viso, un’ovale, perfetto, ben truccato, i grandi occhi scuri, labbra rosse e carnose, un sorriso dolce e irresistibile. Spalle tonde, il seno pieno, che traboccava del reggiseno a balconcino, di pizzo nero. La vita stretta, fianchi dalle morbide curve. Il reggicalze e mutandine anche queste di pizzo nero completavano, insieme alle calze appena velate un quadro davvero intrigante, Anna si trovò davvero bella, con i suoi trentacinque anni era veramente una donna capace di far girare gli uomini quando passava per la via. Erano passati dieci anni dal giorno del matrimonio, anche allora indossava una combinazione come questa solo bianca, e quando Mario l’aveva spogliata la prima notte di nozze aveva trovato le sue mutandine inzuppate dei suoi umori, tanto era eccitata. Era stato veramente bravo, molto dolce, determinato, l’aveva posseduta con passione e dolcezza fino a sfinirla. Al solo ricordo Anna si stava già bagnando, indossò l’abito scuro e si osservò allo specchio, era perfetta. Dieci anni volati, lui era diventato un bravo avvocato, senza mai mettersi troppo in vista aveva molto successo, lei era sempre stata la donna perfetta al suo fianco, spesso lui le diceva “ sei bellissima, la più bella del mondo”. Anna rideva e si scherniva, “si, figurati se sono ancora bella, sai quante ne trovi di ragazze più giovani e belle al posto mio, “ma lui insisteva, “la più bella donna del mondo.” Amavano entrambi le situazioni particolari, spesso lui le infilava le mani dappertutto, e poi succedeva che si eccitavano, poi lei finiva per fargli un pompino, e lui le leccava la fica con molta passione. Amavano molto le situazioni trasgressive, le trovavano molto divertenti oltre che eccitanti, ne avevano vissute tante, ma questa sera era particolare. Anna finì di vestirsi, si dette un’ultima occhiata allo specchio, perfetta!, si giro verso la stanza, tutto era pronto per una cenetta a lume di candela, lo champagne, le ostriche e tutto il resto erano pronti, si versò un martini, quindi si affacciò sulla terrazza della suite dove alloggiavano, l’aria calda della sera le procurò un brivido di piacere, Napoli era stupenda, lungo via Caracciolo, alla sinistra vide il Castello dell’Uovo, mentre le luci illuminavano la baia, aspettava con una certa impazienza, guardò dentro, vide le dodici rose rosse che lui le aveva mandato nel pomeriggio, - scusami, farò un pò tardi -, così era scritto nel biglietto, e lei non vedeva l’ora di riabbracciarlo. Era stato il caso a fare si che fossero finiti lì per il loro anniversario, una conferenza a cui avrebbe dovuto partecipare il socio dello studio più anziano, ma all’ultimo momento un problema cardiaco lo aveva messo fuori gioco, allora era toccato a Mario. Quando gli lo aveva detto lei era rimasta un momento a riflettere, capiva che per lui era come essere promossi sul campo, quindi decise che avrebbero festeggiato lì la ricorrenza. Tre stupendi giorni dedicati anche a loro, ma ora proprio quella sera lui ritardava, “ amore buon anniversario ” la voce di Mario la fece tornare con la mente alla serata, “ ma sei splendida, mi preparo in un secondo, poi ceniamo e magari prima vorrei un assaggio della serata, poi si va, se non hai cambiato idea”, e mentre diceva così appoggiò le labbra sul collo di lei. Anna apprezzo il bacio, la dolcezza di lui era sempre una cosa piacevolissima, “no, preparati, poi ceniamo, e poi”….. accese le candele, lui la raggiunse subito lei prese un’ostrica e la portò alle sue labbra, il gesto era assolutamente eloquente, lui sfioro il frutto con la punta della lingua , lei lo portò alla bocca e le loro labbra si unirono, il sapore del mare , il desiderio e la passione erano fusero insieme. Il coprispalle fasciava Anna, mentre sicura camminava al fianco di suo marito, erano nella parte vecchie del porto, le strade quasi buie, non incoraggiavano certo un turista a passare da quelle parti, lui si guardò intorno, forse quella sera avevano esagerato, non si fidava troppo un brivido passò lungo la schiena, era più di mezzanotte e il rischio di fare brutti incontri lo preoccupava un poco, ma era il loro anniversario, e Anna si era data da fare per organizzare una sorpresa per lui, tanto più che erano a Napoli, e non doveva essere stato facile. Dopo una stretta via voltando l’angolo si trovarono davanti a un bar, dove lei entrò decisa. Il locale era peggio di quello che sembrava da fuori, c’era gente sporca a già parecchio alticcia, Mario si portò dietro di lei e insieme raggiunsero il bancone, due tipi dall’aria poco raccomandabile li osservavano. Lei si avvicinò la bancone, il barista, un tipo grasso, pelato dalla barba incolta li osservò, “ due whisky”, lui li servì, Anna bevve tutto d’un fiato lui invece lo sorseggiava guardandosi intorno, “ un altro ,” chiese lei. Da una porta laterale entrò una donna, con dei lunghi capelli tenuti legati dietro la nuca, li vede e si avvicinò, “ decisa?, Anna fece un cenno d’assenso, allora seguitemi ”, e passarono dalla porta dove lei era entrata. Un tanfo di piscio li investì, un sudicio cesso poi un lungo corridoio, lei accese una piccola pila, aprì una porticina e illuminò l’interno. Doveva essere stata una palestra di boxe, vi era ancora il ring, ma abbassato, senza le corde, loro si avvicinarono, Anna si girò verso di lui, “ mi ami?,” lui la baciò con passione, “allora lascia che lei si occupi di te.” Mario seguì la donna sul ring, seguito da Anna, lei gli passò la pila, e lui fu fatto sedere su di uno sgabello posto in un angolo, l’unico dove c’era ancora il palo imbottito del ring,” dovrò sostenere un’incontro di boxe?,” “ peggio, amore mio, molto peggio, fra poco vedrai,” rispose Anna, poi la donna gli legò, con gesti semplici ma rapidi le caviglie e le mani. Anna passò la pila alla donna, che scese dal quadrato, e accese un vecchio mangianastri che diffuse una musica lenta, una specie di nenia indiana, spense la pila , e subito una luce dal soffitto illumino il ring, tutto il resto era buio. Anna incominciò a seguire la musica come stregata dalla melodia, danzava muovendosi sinuosa, sembrava una diva, la cubista di una disco, intanto allungate le mani in basso prese a spogliarsi, con un semplice e ben studiato gesto si sfilò verso l’alto il vestito, la splendida lingerie indossata risaltava sul bianco candore del suo corpo. Dal buio emersero quattro individui dall’aria poco raccomandabile, sembravano usciti da un film dell’orrore. Uno era altissimo, flaccido e grasso, con un’aria mortuale, con radi ciuffi di capelli rossi sulla testa, indossava dei pantaloni da lavoro e una maglietta che forse era stata azzurra, ma ora era sudicia piena di macchie. Il secondo era tutto l’opposto, basso, tarchiato con dei pantaloncini corti e sandali che risaltavano le sue gambe assolutamente storte, e una maglietta che tentava di fasciare un torace molto peloso e grasso, con un viso da pugile devastato dai colpi ricevuti che non lo rendevano certo invitante. Era sicuramente sulla sessantina, sembrava un incrocio fra un granchio e un orango. Il terzo, aveva una faccia da killer, baffetti e capelli neri indossava una tuta da lavoro. L’ultimo era davvero impressionante, era torso nudo, con dei pantaloncini corti e ciabatte. Il corpo era completamente tatuato, e il viso era pieno di piercing, la sua imponente mole fece sobbalzare Mario, i quattro salirono sul ring e si avvicinarono alla sua donna che continuava a danzare incurante di loro. Lui ebbe un gesto dettato dalla paura, voleva alzarsi per difenderla, ma si rese subito conto che lo sgabello era inchiodato al pavimento e che le cinghie lo immobilizzavano, erano state perfettamente strette, guardò con furore la donna che lo aveva legato, che si mise seduta vicino a lui, aveva appoggiato la testa sulle sue ginocchia, mentre lui osservava impaurito la scena. Anna, con solo la lingerie e le calze e scarpe, continuava a danzare in maniera sempre più sensuale provocando i maschi che ora si erano avvicinati a lei. Mario intanto cercava di liberarsi, e la donna seduta ai suoi piedi allungò una mano e si mise a toccargli il sesso attraverso i pantaloni, con movimenti lenti ma precisi si mise a segarlo lentamente fino a che lui se lo ritrovò molto consistente e duro. L’orango intanto con un gesto rapido e veloce strappò il reggiseno di Anna, i bianchi e sodi seni balzarono fuori in tutta il loro splendore, poi fu la volta delle mutandine, ora lei era nuda davanti a loro, con solo il sottile reggicalze e le calze e le scarpe continuava a ballare seguendo la melodia. Nel frattempo i quattro si erano liberati degli indumenti e cominciarono a darsi da fare con Anna, e nella luce del ring i loro uccellacci apparvero grossi, osceni e guizzanti, quattro enormi cazzi di spropositate dimensioni, soprattutto quello del gigante tatuato appariva incredibile, grande e grosso sembrava finto, ad ogni sobbalzo sembrava un’arma pronta a colpire. Il grasso e l’orango afferrarono Anna per un’ascella e una caviglia ciascuno, sollevandola come se fosse una bambola, offrendola a gambe divaricate al sesso del gigante, lui con una cappella grande come una mela si avvicinò, e dopo un ‘attimo di esitazione entrò dentro la profumate e depilata fessura di lei. L’impatto le fece inarcare per qualche attimo tutto il corpo, ma poi lentamente prese a oscillare e dondolare su quel gigantesco palo di carne che le trafiggeva. Il killer dai baffetti neri si sdraiò sotto di lei, il sesso lungo e svettante, sputò ripetutamente su di una mano e lubrificò il palo, poi attese che il grasso e l’orango depositarono la sua donna sempre ripiena del palo del gigante su di lui. Vide le morbide chiappe di lei essere appoggiate alla punta del piolo che entro in lei. Mario stordito, emozionato, e impaurito dallo spettacolo della sua donna presa da quelle creature dotate di sessi enormi sentì la donna che aveva aperto la patta dei suoi pantaloni, e estratto il suo cazzo duro lo mise in bocca, lui cercò di assecondare il movimento , ma lei gli lo impedì, si teneva in suo cazzo in bocca senza che lui potesse fare un movimento, pur rimanendo eccitato non poteva venire. Intanto appena Anna fu impalata sul cazzo del killer, il grasso si posizionò davanti a lei e si mise strofinare il lungo arnese fra le guance e i seni, mentre l’orango si impadronì velocemente della sua bocca infilando senza nessun riguardo il suo cazzo duro e lungo direttamente dentro la gola. La musica era sovrastata dalle urla di piacere di Anna, i mostri la sfondavano senza nessun ritegno, il primo ad eruttare fu il gigante, sfilò il suo lungo sesso da lei e l’inondò di schizzi di sborra con un urlo simile ad un grugnito, poi fu la volta di quello dietro che uscì rapidamente da lei e le schizzo in suo seme direttamente in viso. Il killer alla vista di questo si posizionò velocemente sotto di lei e prese il posto dietro lasciato libero, con un movimento rapido e senza nessun riguardo infilò Anna , che poi venne spinta distesa su di lui dall’orango che con un movimento fulmineo andò ad infilarsi davanti e prese a fare un movimento strano ma che gli permetteva di scoparla quasi stando in piedi. I due che avevano già dato sui posizionarono ai lati della donna, che ebbe il compito di succhiare il loro membri che sembravano ancora di buone proporzioni. Le grida di piacere di Anna si confusero con incomprensibili parole di dialetto napoletano, e con quasi furore la scoparono ripetutamente godendo sempre addosso a lei. L’orango schizzo molta sborra sul suo seno e il viso, mentre l’altro la fece girare e con un grido rauco le coprì la schiena di schizzi bianchi. Poi come tutto era cominciato i quattro energumeni raccolsero i loro vestiti e tornarono nel buio, Anna si avvicinò a Mario, la donna si tolse il,sesso dalla bocca, e offri a lei un panno pulito per asciugarsi, poi si girò e li lasciò soli. Di colpo rimasero soli, Anna si mise seduta sul sesso duro e voglioso di lui lo baciò, “ buon anniversario amore mio, ” lui rispose al bacio, sentiva il calore della sua vulva che lo risucchiava e con un sospiro liberatorio venne in lei. “ Dieci anni, e io ti amo come la prima volta” disse lui mentre lei lo liberava, poi raccolse il vestito, “le mutandine e il reggiseno sono irrecuperabili” , lui sorrise, “non importa te ne regalerò di nuove e più belle, direi che quest’anno ti sei superata, spero non ti sia costato troppo”. Lei lo guardò con occhi di adorazione, “ ho dato dei soldi alla donna, i maschi, suoi amici si sono accontentati di partecipare ”. Si guardarono negli occhi, “ e ci credo, chi non vorrebbe scopare una bellissima donna come te”. Sorrisero e tornarono sui loro passi, il fetido corridoio e poi il lurido bar, c’era ancora gente seduta a bere, forse in mezzo a loro vi erano anche i tipi di prima, ma nessuno li degnò di uno sguardo. La donna che li aveva aiutati ora era appoggiata al bancone, beveva un liquore e non dissi nulla al loro passaggio. Anna e Mario uscirono , non gli interessava la gente che era li dentro, come inutili comparse erano entrate ed uscite dalla loro vita, e il loro mondo non gli apparteneva se non per un capriccio di una notte. Percorsero alcuni vicoli e uscirono in via Caracciolo, la luna piena splendeva sul castello dell’Ovo, lei si strinse al braccio di lui, sentiva colare del liquidi fra le cosce, era l’ennesima conferma che la serata era stata indimenticabile, “ ti amo”, e si appoggiò con la testa alla sua spalla, la notte era tiepida, Napoli era splendida.
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14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 2 ore fa -
Bianco e nero
Vuoto, bianco di candore incolpevole, perchè sento il desiderio di sporcarlo questo foglio immacolato?...Perchè il bianco abbaglia, ha bisogno del nero per essere misurato . Come il male abbisogna del bene per essere sopportato ed il bene ha bisogno del male per essere apprezzato. Era ieri, ed ero pieno di Te. Oggi pure, non mi bastano 24 ore per candeggiare un ricordo stracciato con violenza. Questa è la mia 25esima ora, quella in cui vorrei vomitare sul mondo e punire i colpevoli, e punire me stesso che mi sputo addosso tentando di coprire le incomprensioni e tutto quello che non riesco a capire. E cosa c'è da capire! Mi rispondo da solo parlando con te, che sei dentro di me a ricordarmi la tua assenza, e mi dico che i ricordi vanno solo ricordati. Dagli il tempo di togliere le schegge di vetro che ti fanno sanguinare l'anima. Eccomi quà , bianco e nero che si incontrano in me a trattare la mia resa alla desolazione.
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14 anni fa
rotterdam19,
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Ultima visita: 3 anni fa
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Un’amicizia inaspettata
Non avrei mai creduto che un incontro casuale in rete avrebbe portato ad una così bella e intrigante alchimia, invece, forse le cose che più eccitano sono quelle che meno ti aspetti. Alla ricerca di situazioni erotiche ‘particolari’, io e mio marito ci siamo imbattuti in una coppia ‘matura’, l’idea di scoparsi una donna più grande eccitava molto il mio lui, io, invece, ero coinvolta solo dalla situazione in sé, ma non immaginavo che le cose sarebbero evolute in tutt’altro modo anche per me. Dopo una prima conoscenza in cam, abbiamo iniziato uno scambio di battute veloci e di curiosità erotiche sul da farsi assieme, che hanno scaldato la mente e non solo ... quello che la nostra testa fantasticava e i nostri corpi iniziavano a desiderare ardentemente, non ebbe inizio in camera da letto, ma in chat, il gioco di battute faceva salire lentamente e intensamente la temperatura e alimentava il desiderio di ‘noi’... Raccontarsi di dita che sfiorano il corpo, di labbra calde che accarezzano le parti più intime, iniziava a creare la complicità desiderata e inaspettata. ... Il suo bacio scivolava lento dal collo fino al seno, le sue labbra si bagnavano al contatto con i miei capezzoli, le sue mani sul mio fondoschiena mosse in carezze sempre più forti, le sue dita alla ricerca di quel buchino, così sensibile e desideroso di essere toccato, penetrato ... la voglia di lasciar scivolare la lingua tra le mie gambe, assaggiare la parte più morbida e dolce del mio corpo ... ... Ogni parola, pronunciata tra dolcezza e passione, rendeva le nostre chiacchierate sempre più coinvolgenti, la mente persa tra il desiderarsi e il darsi piacere, un piacere intenso, forte e il cuore lì lusingato da parole che ogni donna vorrebbe sentirsi dire, per aprirsi completamente al suo nuovo amante ... l’alchimia era perfetta ... ora c’era solo da attendere l’incontro, quello vero. E quel giorno arrivò, atteso e intensamente pensato e ripensato nella mente ... La cucina pronta ad accogliere i ‘desiderati’ ospiti per una cena informale, tra piccoli sfizi salati e dolcezze allettanti, una rosa scarlatta a dare un accenno di passionalità in un sottile vaso trasparente, posto all’angolo del tavolo, accanto al vino, nettare da degustare, lasciato riposare in un elegante decanter, piccole candele sparse qua e là per dare quel tocco di atmosfera soft, che a nulla prelude ma tanto fa desiderare. Un squillo al cellulare, sono alla porta, il suono del campanello fa battere il cuore e salire l’adrenalina. Lei in abito corto nero, che scivola sulle sue forme delicate, lui tra le dita delle rose rosse e sul viso un dolce sorriso smaliziato, noi, tra la tensione del primo incontro e il desiderio di godere lo svolgersi di una serata decisamente diversa dal solito, li accogliamo con sorrisi e abbracci. Superati i primi momenti di naturale imbarazzo, si inizia una piacevole conversazione, seduti ognuno con accanto il compagno ‘desiderato’ per la serata. Le parole scivolano via veloci e iniziano i primi sguardi di complicità, le prime carezze, preludio che alla dolcezza dei primi momenti, seguirà la passione coinvolgente dell’incontro. Le sue dita iniziano a scorrere lentamente sulla mia pelle, dal mio ginocchio nudo, poggiato accanto al suo, fino alle mie cosce, che lentamente si aprono ad accogliere la sua mano ... non è più sufficiente percepire lo sfiorarsi di piccoli cm di pelle, c’è la voglia di avere il contatto dei corpi. Delicatamente prendo tra le mie mani la sua, distogliendolo dal darmi piacere e lo porto via con me, nella nostra camera da letto. La luce bassa, soffusa, ci accoglie in un ambiente lievemente profumato e illuminato da piccole candele colorate, adornate tutt’attorno con petali di rosa rossa, il letto semplicemente ricoperto dal colore avorio, lasciava ad ognuno di noi modo di scrivere ogni piccolo attimo, respiro affannato, gemito di quell’incontro così atteso. Mi fermo accanto al letto, in piedi, sui miei tacchi alti, il mio corpo desidera provare il contatto del suo, sento le sue labbra accarezzare il mio collo, i capelli raccolti da un lato, le sue mani che si muovono lentamente, ma sempre più intensamente sul mio seno, lungo i miei fianchi, tra le mie gambe .... Il mio vestito viene lasciato cadere a terra, la sua pelle sta sfiorando la mia ... piegandomi con le ginocchia sul letto, mi sdraio, nell’attesa che le sue labbra calde di passione e la sua lingua bagnata di piacere inizino ad accarezzare il mio corpo, il mio desiderio è sentire le mie mutandine scivolare lentamente via e assaporare il piacere di essere leccata, baciata lì, fin dove godere diventa irrinunciabile. La sua sete insaziabile di me si muove velocemente sul mio seno, i capezzoli duri accolgono la sua bocca, tra le mie gambe il fuoco bagnato di dolce aspetta che la sua lingua arrivi ad assaporarmi, delicatamente, fin quando il mio clitoride non sarà così gonfio da desiderare di essere succhiato con forza. Le sue mani continuano a muoversi sul mio corpo, arrivano là dove le dita non possono che penetrare, una, due, tre ... per darmi ancora maggiore piacere, per sentire come non solo la mia fica è capace di bagnarsi e godere ... In cucina, mio marito trovatosi da solo con B. l’avvicina, cerca le sue labbra morbide ed inizia a sfiorarle, per poi avvolgerle in un lungo bacio, con le lingue a rincorrersi per iniziare a provare quel piacere atteso da un po’ ... le mani si muovono lungo il vestito leggero, lo sollevano, lo fanno cadere. Il suo intimo trasparente non lascia nulla all’immaginazione, il suo reggiseno sganciato cade a terra, la bocca sfiora i capezzoli, le mani sfilano il tanga e toccano il punto più caldo di lei. Ormai l’attesa è rotta, gli sguardi non servono più a giocare, gli occhi di tutti e quattro sono socchiusi, si inizia a provare quel piacere tanto raccontato, il desiderio di ‘noi’ cresce ogni istante ... Il mio ‘lui’ inizia a spogliarsi lentamente, inizia a gustare l’idea di entrare dentro di me, di sentire quel buchino così bagnato e desideroso di provare piacere, un piacere intenso, ripetuto, forte .... Piano piano allargo le mie gambe per accoglierlo, il suo membro si poggia su di me, la sua mano lo spinge lentamente dentro, inizio a gemere ... è tutto in me, le mie mani sulle sue natiche danno il ritmo, lo voglio sentire sempre più dentro, con maggiore forza, voglio sentirlo godere senza fine .... Le sue dita stringono i miei seni, li schiaffeggiano, la sua bocca geme di piacere ... Mio marito, sdraiato poco distante da me, accarezza la testa della sua ‘lei’, intenta ad accogliere il suo membro nella sua bocca, le sue labbra lo lasciano scivolare su e giù, lentamente, la lingua pizzica la punta come le corde di una chitarra, inizio a sentire il suo gemito, le mani di lei a cercare le sue natiche, la mano di mio marito a spingerle la testa con forza, per farlo arrivare fino in gola .... I miei occhi si soffermano su di loro, il mio piacere non può non godere delle labbra di mio marito in quel momento, allontano con dolcezza il corpo di M. e cerco la sua lingua, le sue labbra, per sentire il suo gemito dentro di me, sulla mia pelle ... un brivido percorre la mia schiena, la mano di M. sta scivolando su di essa, le sue dita iniziano a sfiorare il mio sedere, la sua bocca lo accarezza, desiderosa di leccare quel buchino, così chiuso, ma così pronto ad accoglierlo ... Le sue labbra lo bagnano con dolcezza, lo preparano a provare un piacere ancora più intenso ... le mani allargano le mie natiche, il suo membro si appoggia tra di loro, e lentamente inizia ad entrare, ogni cm in più, aumenta il mio piacere, rende i miei gemiti più forti .... ‘Lei’ è seduta su mio marito, le sue gambe cingono la sua vita, il suo membro la penetra completamente, il suo corpo si muove ritmicamente, guidato dalle mani di lui, a spingerla sempre più giù, a farle sentire sempre più forte il suo pene. L’atmosfera è ormai caldissima, il piacere per ognuno di noi è all’apice .. La mia fantasia più desiderata non posso non provarla ora, in questo scambio di corpi e sensazioni viscerali ... Accarezzo il volto di mio marito, il mio sguardo fisso nel suo, la mia idea è chiara per lui ... lascia la sua ‘lei’ e si sposta accanto a me, stringe i miei fianchi, le mie gambe si intrecciano al suo corpo, il suo membro entra velocemente in me, inizio a muovermi su di lui, i miei occhi si posano sul mio ‘lui’, la mia mano lo accarezza, lo guida a sfiorare la mia schiena, ad appoggiare il suo petto su di me ... Voglio sentire anche lui dentro di me ... il loro muoversi inizia a donarmi un piacere sempre più intenso, non immaginato, le mani di entrambi scivolano sulla mia pelle, le loro labbra vibrano di piacere, un piacere inaspettato .... I loro corpi si divincolano da me, adesso vogliono ‘arrivare’ ... entrambi in ginocchio sul letto, desiderosi delle nostre labbra, delle nostre lingue, si accarezzano i membri duri e bagnati di noi. Insieme iniziamo a leccare mio marito, le nostre bocche quasi si sfiorano, le nostre mani accarezzano il suo sedere, lo fanno vibrare di piacere ... ci spostiamo da un membro all’altro, vogliamo che il loro orgasmo sia forte, intenso, arrivi allo stesso momento ... la lingua si muove dai testicoli al pene, ritmicamente, la bocca lo avvolge tutto, le labbra fanno su e giù stringendo sempre più forte, senza mai mordere ... la loro sborra schizza sui nostri visi, sulla nostra lingua, sui nostri seni .... Il loro gemito di piacere dona un brivido ai nostri corpi.
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14 anni fa
DOC3ARCH, 36/36
Ultima visita: 8 anni fa -
Epilogo
Sono passati quasi quattro anni dalla prima volta che ho deciso di pubblicare i miei scritti. Per gioco? Per provare a vedere cosa recepiva il pubblico? Esporsi “mascherati” dietro ad un monitor è semplice, troppo facile. Ci si mette in gioco solo a metà. Desiderya mi ha dato la possibilità di usufruire di uno spazio virtuale nel quale ho potuto diffondere e condividere il mio “sentire”, le voglie nascoste, la fantasia, le insicurezze e l’erotismo per come io lo vivo. Per questo motivo sono infinitamente grata al sito. Potrei sostenere che è stata una “scuola” e come tale “fortunatamente” alla fine termina. Dopo quattro anni di “soddisfazione” e crescita personale, trovo inopportuno continuare a pubblicare le mie fantasie in codesto ambiente. Vi starete chiedendo “perché?” – La risposta è molto semplice: non è più gratificante. E’ riduttivo. Pensare d’essere “bravo” confrontandosi con persone che non hanno le competenze adatte per dare giudizi (mi riferisco ai racconti) è davvero triste. La platea è misera…è un po’ come farsi belli dinanzi ad un “mostro”, sentirsi intelligenti di fronte ad un andicappato. Troppo semplice, per nulla vincente e rivoltante. Lascio spazio a chi crede d’esser “genio”, a tutti quelli che hanno la presunzione di sapere tutto della vita e della letteratura”. Non basta scrivere in maniera corretta, non è altrettanto giustificata l’assenza totale della lingua Italiana. Fortunatamente esistono le vie di mezzo, le sfumature. Tra il bianco e il nero vi sono infinite sfumature di colori, basta riuscire a vederle. Lascio posto alle persone che come me sentono il bisogno di “comunicare”. Si può iniziare da qui per poi spiccare il volo verso mete più ambite. Non credete a quelli che fanno i “saputelli”, quelli che leggendo un vostro scritto si permettono di correggere la virgola e l’accento sbagliato. Non scriviamo in questo luogo per essere analizzati da un Professore represso e insoddisfatto della propria vita Qui bisognerebbe raccontare di sesso, d’amore, di sentimenti. Sfortunatamente ogni tanto qualcuno pubblica anche “oscenità”, sia a livello erotico, sia per quanto riguarda la grammatica, sintassi ecc… ecc.. Scrivete con il cuore, fatelo con passione raccontando la vostra vita indipendentemente da quale “esistenza” Voi stiate sperimentando. L’erotismo non è pornografia, ma non è neppure una tesi universitaria. Da oggi mi limiterò a leggere. Continuerò ovviamente a scrivere (non qui) e chi avrà piacere di leggermi sarà il benvenuto e avrà tutte le indicazioni per farlo. Ringrazio tutte le persone che mi hanno “seguita” e stimata in questi anni “difficili”. Tutti quelli che mi hanno sostenuto donandomi la forza ed il coraggio di pubblicare anche racconti “fuori tema”. Le persone che hanno sempre commentato i miei racconti in forma privata. Un ringraziamento speciale ovviamente è rivolto alla redazione del sito. Enjoy1974
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14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 2 ore fa -
Vecchietti bisex
Sono in vacanza in hotel ho conosciuto due coppie con i lui sessantenni e le moglie cinquantenni circa. Un pomeriggio le due donne sono andate a fare una escursione Paolo e Luca invece sono rimasti in hotel. Gli ho invitati a bere un aperitivo prima di cena nella mia stanza. Ammetto che i due mi intrigavano perchè erano ben messi nonostante l'età ed una mia fantasia era quella di giocare con due maturi ma non credevo potesse interessare a loro sbattersi un maschietto passivo. Invece quel tardo pomeriggio appena entrarono mi presero subito e cominciarono a spogliarmi dicendomi che si erano accorti che spiavo i loro cazzi quando eravamo in spiaggia. In un attimo ero tutto nudo con Luca che mi leccava per bene il culo mentre Paolo guardandomi si passava la mano sul pacco e mi diceva che ora mi avrebbero fatto passare una bella oretta e che dovevo fare quello che dicevano loro. Luca con la sua lingua cercava di entrare nel mio buchetto che piano piano si stava dilatando Paolo estrasse finalmente il cazzo era ancora molliccio ma aveva una cappella enorme me la porse alle labbra ed io cominciai a fargli un pompino con la passione di un bambino con un gelato. Ero pervaso da sensazioni incredibili non mi sembrava vero di aver questi due che mi usavano. Il cazzo di Paolo comincio a diventare duro e cominciava oltre ad essere grosso diventare anche bello lungo, nel frattempo Luca che mi aveva preparato per bene il culo senza dire niente mi appoggio la sua cappella tra le chiappe e me la spinse dentro in un solo colpo, anche lui non scherzava come dimensioni, comincio a incularmi sempre più forte io cercavo di essere più rilassato possibile per potergli far scopare il mio culo come lui preferiva. Dopo un pò Paolo si stese sul letto e mi disse di sedermi sopra il suo arnese lo feci senza dire niente me lo infilai tutto e con un cenno feci venire il cazzo di Luca nella mia bocca, cominciai a cavalcare Paolo e con ritmo sempre più veloce anche a pompare Luca all'improvviso Luca scarico tutto il suo sperma nella mia bocca cercai di farla uscire ma mi prese la testa e me lo fece ingoiare tutto ordinandomi di pulirgli l'uccello: Lo feci mi sentivo in dovere di esaudire le loro richieste. mentre pulisco il cazzo di Luca sentii Paolo che gemeva cazzo mi aveva sborrato tutto in culo ero eccitatissimo tolsi quel cazzo dal culo e mi ci buttai sopra per assaporarlo. Erano stremati e pure io ma prima di andare vollero svuotarsi la viscica andammo in bagno mi fecero mettere in vasca e mentro io mi segavo loro mi pisciavano in tutto il corpo Paolo che era il più porco ogni tanto cercava le mie labbra ma io mi spostavo allora mi prese la testa mi ordino di aprire la bocca io lo feci e me la riempi della sua piscia caldissima in quel momente venni anche io, appena finito mi lasciarono li solo nel bagno tutto bagnato.............
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14 anni fa
mister68,
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Ultima visita: 4 anni fa
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Portami dove non sono mai stata
"Portami dove non sono mai stata - mi hai detto quando sono entrato nella tua casa - voglio conoscere quel lato di me stessa che da sola non posso esplorare: la sottomissione ad un Padrone che sappia prendermi l'anima come sai fare Tu." "Saresti pronta a soffrire per me?" ti ho chiesto. "Si..." ho avvertito la tua eccitazione e le tue paure quando t'ho bendata. dolcemente ho accarezzato i suoi capelli e ti sei tranquillizzata. senza fretta t'ho spogliata, interpretando i tuoi stati d'animo, rallentando quando necessario per farti sentire protetta e sicura. quando le manette hanno accarezzato la tua pelle per la prima volta t'ho sentito rabbrividire; ho accarezzato il tuo seno, sentendo i tuoi capezzoli inturgidirsi tra le mie dita, ho sfiorato il suo sesso scoprendolo già bagnato, ho ascoltato il tuo respiro, l'ho sentito farsi affannoso mentre le mie mani si facevano sempre più indiscrete nel frugare la tua sessualità. infine ho assaporato i suoi gemiti quando il piacere si è miscelato al dolore per toccare la tua mente e giocare con le tue sensazioni, con le tue emozioni; e tu ti sei lasciata prendere in maniera definitiva, totale. ed ora la sua pelle contro la mia è seta e fuoco. sui tuoi polsi il morso sottile delle manette, nella tua bocca un dildo in gola che ti soffoca mentre piacevolmente succhi forsennatamente chiedendo il seme che non ti può dare, sulle tue spalle il caldo rossore delle mie dolci frustate: soggiogata, subisci eccitata tutti i lievi tormenti a cui ti sottopongo. violo il tuo ano con il dildo enorme mentre ti mordi il labbro per resistere, ti prono in ginocchio costringendoti a praticare una fellatio al fallo che userò ancora per penetrarti quando i tempi saranno maturi e ti sarai dimostrata meritevole dell'orgasmo che vorrò concederti mentre t'insulto... sorseggio un goccio di lagavulin e guardo fuori dalla finestra, nel crepuscolo che sta per lasciare posto alla notte. cade una pioggia sottile e leggera che tintinna sui vetri e scorre giù per la grondaia; mi volto e ti slinguazzo la tua figa bagnata: indossi ancora le manette con le quali t'ho legata alla testiera del letto. vinta dalla fatica e dai dolci tormenti a cui t'ho sottoposta stai per crollare in un sonno profondo. un ultimo sorso prima di posare il bicchiere e venire copiosamente sul tuo viso truccato sporcandoti completamente del mio seme che cerchi ora con le dita per poi leccarle con la tua lingua avida... g*
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14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 2 ore fa -
Ero andato a troie ma sono rimasto ...............
ciao vi vengo a raccontare una delle mie tante esperienze vissute era una sera molto fredda e non sapevo cosa fare in pratica ero solo soletto dopo aver vagato per il lungo e il largo decido di passare da una zona dove di solito si fermano le prostitute ma stranamente non cera nessuno mi guardo attorno vedo una poi due vetture in attesa allora decido di fermarmi pure io pensando ariveranno, dopo alcuni minuti una delle auto se ne va e anche l'altra si sposta e viene verso me si ferma sul mio fianco sende il finestrino e mi dice ; che serata strana e da piò di un ora che sono qui sara per il freddo ma non si vede nulla in giro me ne sono accorto rispondo lui (che chiamero Mario)si mise a parlare di sesso come si faceva succhiare dalle donne come le posizionava le varie avventure fra le tante cose mi disse: hai provato farti succhiare da un uomo? No fu la mia risposta Mario allora mi disse visto che qui non si combina nulla cosa ne pensi se te ne faccio uno io vedrai ti piacera ero un pò sconcertato ma visto che il mio cazzo era duro da matti risposi di si si poteva fare mi invitò in macchina da lui per andare in un posto più tranquillo ma io preferii seguirlo con la mia vettura arrivati in zona tranquilla si fermo e io passai in vettura da lui Mario cominciò ad accarezarmi il viso e cercò di baciarmi mi rifiutai e volevo andarmene lui mi fermò e chiese scusa gli dissi si era parlato di un bocchino non di cose strane domando ancora scusa dicendomi che se non volevo non cerano problemi Mario mi fece abbassare lo schienale e slacciare i pantaloni e senderli in modo da rimanere con il mio cazzo fuori mi prese il pisello in mano e si abbasso con la bocca il primo impatto fu sublime e caldo cominciò a succhiare e visto che non ero più teso mi domandò,posso tirare fuori anche il mio, come preferisci risposi allora Mario si tirò fuori il suo pisello e mi fece notare che era molto eccitato pure lui e mi chiese se mi piaceva io non dissi nulla allora riprese a succhiare e mi spinse i pantaloni verso i piedi cosi poteva accarezzare le coscie e con il dito toccare i genitali devo essere sincero la cosa mi piaceva un casino e quando mi chiese di masturbarlo la mia mano automaticamente si diresse verso il suo pisello Mario mi disse: ti piace il mio cazzo nello stesso istante con il dito si fece strada verso il mio ano dove trovò resistenza non insistette ma mi disse perchè non provi a succhiarmelo pure tu vedrai ti piacerà non so ma senza replicare provai a succhiare ma quella capella in bocca mi faceva prima schifo poi mi veniva da vomitare mi sono subito ritirato Mario subito disse ummm hai una bella bocca se ti abbitui potrai essere molto bravo Mario riprovo a baciarmi e questa volta non trovò resistenza da parte mia anzi mi trovò partecipe dopo si diresse all'orecchio mi mise la lingua e la rotteò all'interno mi innarcai con la schiena la cosa mi era piacciuta Mario disse mi stupisci ma stai godendo come una troia ero un pò stranito non mi riconoscevo in quella parte ma devo dire che ero veramente partecipe al punto che quando Mario mi chiese di girarmi non ci pensai e lo feci Mario si posiziono dietro e cominciò a leccarmi il culo e con la lingua provava a forzare l'ano mi domandò se poteva appoggiare il pisello alle mie natiche risposi di si si alzò dietro di me e si stese con il suo corpo sulla mia schiena facendomi sentire il suo membro nel solco delle natiche muovendosi avanti e indietro come per scoparmi poi si fermo e prese qualcosa nel casettino e lo spalmo attorno al mio ano gli chiesi cosa volesse fare e sopratutto di non sporcarmi i pantaloni mi disse di stare tranquillo che voleva solo appogiare il pisello al mio ano cosi fu ma dopo poco sentivo che cercava di penetrare in me gli dicevo di smettere che mi faceva male e mi spostavo in avanti lui continuava a spingere io con la testa ero arrivato allo schienale del seggiolino e non avevo più posto per avvanzare continuavo a dire che avevo dolore e che doveva smettere dopo breve lo sentii dentro si fermo e disse sei una grande troia ti insegnerò anche a succhiarmelo ma ora ti voglio sborare dentro questo meraviglioso culo comincio a stantufare all'inizio mi faceva male poi sentivo che provavo piacere mi ricordo di aver sentito la sua sborra dentro di me e io nello stesso istante sboravo coppiosamente sul suo sedile senza neanche masturbarmi Nel tempo ci siamo rivisti e oltre a spanarmi il mio ano mi a insegnato anche a succhiarlo
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14 anni fa
casanova1956,
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Ultima visita: 10 anni fa
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una puttana per camionisti
Una puttana per camionisti Ha trentadue anni Claudia era una donna soddisfatta, insegnante alle medie, sposata con un docente universitario, conduceva una vita veramente morigerata. Bella casa, ottime e importanti amicizie passava le sue giornate fra la scuola, il volontariato in parrocchia, e casa sua, dove accudiva con amorevoli cure marito e suocera, una donna molto energica, un po’ fissata, autoritaria sia con lei che con suo marito. Niente figli, questo era a dire il vero un desiderio di suo marito e suocera, ma non il suo, usava di nascosto da loro un anticoncezionale, il sesso si riduceva a una scopata di dieci minuti al sabato sera, al buio, in silenzio, e alla fine lui le chiedeva pure scusa per esserle venuto dentro. Lui non aveva certo un super cazzo, ma a lei le cose andavano bene anche così, non conosceva altro lui era stato il primo e unico uomo della sua vita. La sera stava scendendo, improvvisamente un temporale rendeva la guida difficile, Claudia cercava di andare ad una velocità moderata, ma la super strada era un fiume d’acqua, poi quei dannati camion che le sfrecciavano di lato rendevano tutto pericoloso. Disprezzava i camionisti, erano tutti rozzi, volgari e sudici, una sera si era dovuta fermare a una stazione di rifornimento, per mettere benzina nella sua Golf, due camionisti avevano fatto apprezzamenti pesanti su di lei, non che fosse brutta, speso dopo la doccia si guardava nel grande specchio, alta, terza di seno, fianchi stretti, cosce belle, forse il culo un po’ troppo evidente, ma lei non faceva nulla per invogliare i maschi a commenti, si vestiva sempre sobria, molto casta, era fuggita, da quel giorno evitava di fermarsi lungo la strada. Aveva fatto tardi per via dei colloqui con i genitori quando l’ennesimo camion le ruggì di fianco, sollevò un turbine di acqua che le resero ancora più dura la guida, fu costretta a camminare ancora più sul margine desto della corsia, ad un tratto la vettura iniziò e voler andare verso destra, con fatica riuscì a raggiungere un’area di sosta lì vicino, si fermò a ridosso di un piccolo deposito dell’Anas che aveva una tettoia. Scese dalla macchina perse il piccolo ombrello e non volle indossare la giacca del completo per non bagnarla, il vento le rovesciò l’ombrello e subito si bagnò la camicetta bianca, cercava di capire cosa era successo, poi vide un pezzo di legno con un chiodo conficcato nella gomma …… aveva bucato!!! Fu presa dal panico, rientrò dentro la vettura, prese il cellulare, quasi scarico e niente segnale, con rabbia lo rimise dentro la borsa … che fare? Non sapeva assolutamente come si cambia una ruota, uscì di nuovo, cercando aiuto, la strada era deserta, pioveva tantissimo, il vento le rigirò di nuovo l’ombrello e lei si bagnò totalmente. Avvicinatasi alla carreggiata vide da lontano un mastodontico bisonte che illuminato come un albero di natale arrivava verso di lei , istintivamente fece dei segnali. Lui le lampeggiò e messa la freccia destra entrò dentro la piazzola con un turbine d’acqua che la finì di inzuppare. Si avvicinò dal camion si aprì la portiera e un gigante alto e grosso chiese .. che ti succede? - Ho bucato, - desse - con un filo di voce .. lui scese, aveva pantaloni di una tuta e sopra solo una maglietta da cui si delineavano forti pettorali , si affiancò a lei si diressero verso la vettura, lui vide il da farsi, lei tremava come una foglia. Vieni con me, disse con tono autoritario, e la portò verso il camion dal lato del passeggero, aprì, Sali … lei mise un piede sopra il primo scalino, si allungò e riuscì a salire. Dentro si stava decisamente bene, era più caldo, lei tremava come una foglia, i fari illuminarono lui che con fare esperto procedeva sostituire il pneumatico forato …. Si guardò in torno, la cabina era pulita … poi si girò dietro, c’era una cuccetta, con un materassino, sulla parete in fondo una foto di donna nuda con delle calze nere con pizzo …. Tornò a guardare davanti. c’era un portatile acceso montato su due staffe, lo schermo proiettava le immagini di un sito porno … guardò bene, una donna si mostrava con una serie di foto in autopaly , erano pose oscene, girò lo sguardo lui aveva quasi fatto, lei tornò a guardare lo schermo, …. Era così presa dalle immagini che nemmeno si era accorta che lui aveva finito. Lo scatto della portiera del camion dal lato del conducente la riportò alla realtà, lui salì con agilità, era completamente bagnato …. Fatto disse ma tu sei tutta fradicia, si girò prese una sacca dalla cuccetta, l’apri e ne tirò fuori un asciugamano e gli lo diede. Lei incominciò ad asciugarsi i capelli, lui si avvicinò, lei abbassò lo sguardo, aveva smesso di tremare, lui prese ad asciugarle i capelli, i loro occhi si incontrarono e lei si sentiva tranquilla, per la prima volta vedeva un camionista gentile, che si prendeva cura di lei, e nel caldo tepore della cabina lei si lasciò andare a quella carezza che dai capelli era scesa giù fino alle spalle. “ togliti questa camicetta, è tutta bagnata, ” gli disse lui, e lei senza nessun timore ubbidì consapevole del fatto che si sarebbe trovata quasi nuda davanti a lui, continuava a passare l’asciugamano sul corpo di lei riscaldandola, ma che a lei sembrava assomigliare sempre più ad una carezza molto dolce, che le fece abbandonare ogni difesa, e quando restò solo con il reggiseno lui continuava a passare il panno sul suo corpo, lei si girò , i loro occhi si fissarono e non c’era più nulla da dire, le bocche già molto vicine si unirono in un bacio così appassionato che a lei quasi mancava il fiato, la mano di lui si posò sul suo seno e lei non oppose nessuna resistenza, anzi andò ad abbracciarlo togliere ogni dubbio. “Passiamo dietro”, e lei ubbidì, ma nel salire dietro si tolse anche la gonna, ora era nuda, ma la cosa inspiegabilmente non gli creava nessun imbarazzo, anzi inconsciamente si sentiva debitrice a quell’uomo che a suo parere l’aveva tolta dai guai. In un attimo lui era nudo, le tolse anche l’intimo, e poi lui si distese in giù rispetto a lei, e quando sentì che lui si insinuava fra le sue cosce semiaperte lei lo lasciò fare, il risultato fu di sentire la lingua di lui martellare con precisione li suo clito ….. ooooooohhhhhh …. Un lungo gemito uscì dalla sua bocca, ma era solo l’inizio di un viaggio verso il Paradiso del piacere a cui lei non era mai arrivata. L’onda di emozioni che quella lingua le stava dando era sconvolgente, ….. uhmmmmuhmummmummm …. Un ‘orgasmo la fece tendere tutta e nello stesso tempo si sentiva svenire, mai in vita sua aveva provato un piacere così intenso, e fu a quel punto che girandosi di lato si trovò a pochissimi centimetri da un meraviglioso cazzo, lungo, duro, nodoso , con una cappella rossa , quasi violacea, istintivamente si rese conto che lei anche poteva in qualche modo restituire quel piacere, ma non sapeva come, lei mai fatto una cosa simile. Lui quasi istintivamente le venne incontro, “ succhiami, dai prendilo in bocca, dai”, lei ubbidì, infilò decisamente qual palo in bocca e si mise a succhiarlo con decisione, era piacevole, lo sentiva gonfiarsi dentro di lei si stava eccitando tantissimo, un altro orgasmo la scosse tutta ….. mumummumummhhmmm … mugugnò a bocca piena, e a quel punto lui si rigirò, la mise di lato e appoggiata la cappella sulle labbra della sua fica ormai bagnatissima lo spinse dentro con forza, ma senza brutalità, deciso, ma lento, in modo che lei assaporasse il fatto che lui entrava. Lei era senza fiato, le sembrava di essere sverginata per la seconda volta, o meglio forse ora la stavano sverginando, e quando lui le fu tutto dentro fino a battere con la cappella il fondo lei ebbe un orgasmo sconvolgente, un grido uscì per la prima volta dalla sua bocca …. VENNNNGOOOOO!!!!!!!!!….. siiii …… daiiiiiii ….. siiiiiii …….. scossa da mille brividi di piacere assecondava il, lento pompare a cui lui l’aveva sottoposta, …siiiii … èèèèè…. Belllissiiimmmmooo ….. sconvolta non riusciva più a ragionare, si scatenò come una furia, la femmina troppo a lungo repressa in lei uscì fuori con tutta la sua dirompente energia, determinata a godere finalmente del piacere tenuto troppo a lungo represso. Lui la trascinò sopra di se, era rimasto stupito dalla sua sconvolgente reazione, “ accidenti che femmina sei, ma da quanto tempo non lo fai?” lei lo guardò “è praticamente la prima volta che godo così”, lui la strinse a se, le sue mani afferrarono con decisione i suoi capezzoli duri, e cominciarono a impastare quel seno facendole provare ancora un nuovo piacere, mentre lei istintivamente andava avanti e indietro su di lui mentre il cazzo dentro le limava meravigliosamente le pareti della sua fica, … “daiiiii , muoviti, che questa volta non te la dimentichi più questa scopata, dai che ti cavo anche l’anima, poi ti riempo di sborra, così tanta che ti uscirà dalla bocca, daiii, …. cosìììì,……. daiii muoviti,”, lei assecondava il suo movimento con lo spingere di lui, un languore incredibile le toglieva il fiato, sentiva il piacere salire dentro di lei, fino al cervello, ed esplodere poi in un piacere indescrivibile ….. VENNNNNGGOOOOooooooo ……. Siiiiiiiiii ……. sconvolta si distese su di lui, che la fece di nuovo girare, la prese di spalle, e le entrò dentro da dietro, lei impazziva spingeva con forza il corpo incontro al suo cazzo che ora la sfondava con colpi tremendi che la scuotevano tutta, siiiiiiiiiii ….. daiiiiiii …. Siiii spaccamiiiiiiiii … daiiii … sconvolta, sudata, in preda ad un delirio incredibile nemmeno si rese conto che lui spostandosi un poco le appoggiò il cazzo al culo , e con un colpo deciso entrò, dentro. Lei rimase un secondo immobile, sentiva che ora lui era dentro di lei, ma non sentiva nessun dolore, solo lo stupore di sentirsi prendere dietro, in un posto dove lei mai, e dico mai lo aveva preso, anzi nella sua cultura perbenista era una cosa che una moglie mai avrebbe accetto di fare con suo marito, e ora invece uno sconosciuto le sfondava il culo con decisione, e lei stessa si stupì del fatto che le stava piacendo tanto. Riprese ad appoggiare le mani contro il fondo della cabina, spingeva e incitava lui a continuare, sconvolta da quel piacere nuovo e inatteso che stava provando , siiiiiiiiiiiiiii …. Daiiiiiiii … siiiiiiii … è belliiisisiiimo…. daiiiiiiiiiii … per qualche secondo si rese conto di essere sul punto di svenire, ma le forti mani di lui che le torturavano il seno le fecero riprendere la giusta dimensione del piacere, lui intensificava i colpi, forse era sul punto di venire, questo almeno lo aveva imparato dalle semplici scopate fatte con suo marito, ma impazzì di piacere quando lui le spostò la mano sua verso il basso e le disse “ toccati la fica, voglio che godi di più”, e contemporaneamente porto altra alla sua bocca, le mise due dita in bocca e disse” succhia, immagina che ora hai anche un ‘altro cazzo da succhiare mentre godi”. Il, suo cervello andò in tilt, una serie inarrestabile di piacere sotto forma di ripetuti orgasmi la fecero tremare, poi improvvisamente lui si piantò dentro di lei … siiiiii …. Sborroooooo!!!!!! … siiiiii … io pure vengoooo … un reciproco orgasmo li sconvolse. Per qualche momento il silenzio fu rotto solo dal ticchettio della pioggia che stava finendo, i loro respiri tornarono normali, lui uscì da lei, le offrì dei fazzolettini imbevuti per pulirsi, cosa che lei fece in silenzio, era frastornata, il suo cervello era assente, per la prima volta in vita sua non riusciva a ragionare, si sentiva di una calma sconvolgente, niente e nulla la preoccupava, sembrava come se ogni problema di colpo fosse sparito. “Sei stata fantastica, le disse lui, non ho mai fatto una scopata con una donna come te, mi chiamo Carmelo, sono di Taormina, passo da queste parti due volte alla settimana, se ti lascio il mio cellulare, tu puoi chiamarmi quando vuoi,” lei lo guardò, era ancora in preda ai brividi di piacer provato, ma lentamente la sua mente cercava di tornare alla realtà, prese il numero scritto nel piccolo fazzolettino, lo guardò, “mi chiamo Claudia, non so se rifarò mai una simile esperienza, anche se devo dire è stata bellissima, ma… “, scesa dal camion, aveva smesso di piovere , salì in auto, nascose il numero in mezzo alla sua agendina personale e via, verso casa sentiva colare la sborra da dietro, un lieve bruciore le ricordava l’accaduto, ma la sua mente si rifiutava di concepire una se pur futile scusa per giustificare il tutto. Suo marito l’accolse con preoccupazione, lei riferì solo della foratura, e di come dopo circa un’ora era passata una pattuglia della stradale e le avevano sostituito loro la gomma, si infilò dentro la vasca, un bagno caldo era necessario per riflettere sull’accaduto, ma per quanto pensasse il suo cervello non trovava dentro di se un motivo di rimprovero nel suo comportamento. Il fine settimana era impegnata con il trasferimento della suocera che tutti gli anni andava trovare una sua cugina al mare, al ritorno lei guardava i camion sfrecciare, lui le parlava ma lei non seguiva i suoi discorsi. A letto lui quella sera voleva fare sesso, lei lo assecondò come sempre, lei chiuse gli occhi, immagino l’ultima scena che Carmelo le aveva chiesto di immaginare, un cazzo in bocca e una dentro, le poche pompate di suo marito la fecero godere, ma dovette mordersi le labbra per non urlare. Il giorno dopo chiamò, e fissarono di rivedersi due sere dopo, un poco prima di dove si erano conosciuti, c’era una stazione di servizio con annesso un piccolo motel. Arrivò con alcuni minuti di ritardo, lui la fece parcheggiare in mezzo a due camion, e quando scese dalla vettura lui era in compagnia di un giovane camionista, “ lui è Ciro, è un mio amico, molto fidato, gli ho parlato di te, se vuoi ti faremo impazzire di piacere, ti va?” lei rimase un attimo indecisa, poi loro gli sorrisero, e insieme entrarono dentro un piccolo appartamentino che loro avevano già preso. Appena dentro la spogliarono, si misero a leccarla , toccarla e la presero in ogni buco, schizzandole dentro una quantità industriale di sborra come lei non aveva mai ne bevuto ne preso dentro. Per quattro ore la rivoltarono come un guanto, ma si sa un vecchio detto dice che: il diavolo fa le pentole ma non i coperchi, e il destino ci mise lo zampino. Suo marito che doveva restare tutta la serata fuori per un simposio, aveva avuto un imprevisto,, il relatore del simposio aveva avuto un attacco cardiaco, quindi tutto rinviato, e nel tornare a casa si rendeva conto di dovere mettere del carburante nella sua vettura si fermava nella stessa stazione di sevizio dove lei era con i due ragazzi. Lo stupore di lui nel vedere la vettura di lei parcheggiata fra due camion era notevole, non riusciva spiegarsi il perche fosse lì. E quando la vide uscire dal motel in compagnia dei due uomini la sua gelosia esplose, ma rimase immobile, dentro la sua vettura, non visto, da lei, e incredibilmente ebbe un’erezione quando loro la strinsero e la baciarono dandole una pacca sul culo, “ ciao bella troietta, ci rivediamo alla prossima volta, magari portiamo anche un terzo amico così ti sfondiamo meglio,” le dissero scherzando i due, lui aspetto che lei partisse, poi lentamente con il cuore in subbuglio la seguì. Era sconvolto da ciò che aveva visto, ma lo era ancor di più per il fatto di essersi eccitato nello scoprire di essere cornuto. Rientrò dentro casa in silenzio, andò direttamente in camera da letto, lei si stava spogliando, aveva ancora le calze autoreggenti comperate per l’occasione, aveva voluto assomigliare alla donna del calendario appeso in gabina, lui la fissò “ che fai, mi tradisci con due maschi?” inveì lui , lei si giro, aveva la sborra che colava da ogni buco, guardò con occhi diversi suo marito, gli si avvicinò notò subito che lui aveva una se pur minima erezione rispetto ai due splendidi pali che aveva perso, ma giocò il tutto per tutto, “ certo, che mi sono fatta sbattere da due veri maschi,” lui era paonazzo, non sapeva che dire, lei attaccò decisa, “ senti come mi hanno riempito e fatto godere, inginocchiati qui davanti ame, vieni qui, leccami, senti ancora la sborra che mi cola sia dal culo che dalla fica” e detto questo lo spinse in basso davanti a lei, mise un piede sul letto e lui infilò, la lingua fra le sue cosce, prese a leccare avidamente, lei allora si distese sul letto, gli aprì pantaloni e tirò fuori il piccolo cazzo di lui, lo porto alla bocca , si mise a succhiarlo con passione, lui esplose immediatamente…. “Siiiii …. Daiiiii …. Finalmentee…. Siiiiii … è così che ti volevo!!!!”, e nel dire questo le sborrò in bocca lei bevve tutto, continuando a succhiare lo fece rimanere duro, si posizionò su di lui e infilato dentro il, cazzo che ci stava largo dentro la fica ben aperta dai precedenti membri, prese a cavalcarlo, “daiiii … scopami … dai fammelo sentire dentro anche il tuooooo”. Il suo grido fu come lo scattare di una molla in lui, “ siiiii … vaccca.. godiii… dai fammi godere, muoviti, daiiii”, simili parole sorpresero anche lei , “ti piace è cornuto, senti come mi hanno sfondato bene”, “ certo che mi piace, era ora che trovassi un maschio che ti spaccasse bene la fica e il culo, ero stufo di dover sempre andare a puttane per farmi una scopata decente, tu eri troppo casta, puritana, ma ora sei perfetta, dai girati che ti voglio, inculare prima che si restringa”, Claudia era incredula, ma allo stesso tempo non voleva perdere un’occasione di divertirsi con suo marito così bella si girò lui le infilò il cazzo, che ora le sembrava anche più grosso, con forza nel culo, “ aahhhiiii pianooooo , loro mi hanno spaccato il culo, e mi fa ancora un pò male”, “se ti fa ancora male vuol dire che non hanno ancora finito il lavoro, quindi vedi di chiamarli di nuovo e falli venire a finire quello che hanno cominciato, se vuoi ti porto io da loro, basta che ti spaccano bene”. A lei sembrava di vivere un sogno, lo fece schizzare in culo facendolo godere tantissimo, e da quella sera almeno due volte alla settimana lui l’accompagnava al motel dove c’erano sempre almeno tre amici di Carmelo che la scopavano fina a sfinirla, poi lui a casa le leccava tutta la sborra che le colava e la scopava con estrema soddisfazione , fiero di avere una moglie che era diventata una puttana per camionisti.
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14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 2 ore fa -
Non dovevi innamorarti di me...
Non cerco amore, m'interessa scopare, solo quello. Avevo detto quella frase secca e graffiante per demolire il viso incoscientemente sfrontato della ragazza che mi stava davanti. Volevo frantumare i suoi sogni per portarla alla realtà della vita e, farle capire che non c’era futuro nel nostro rapporto. Io invece, cerco le due cose insieme… Lo disse guardandomi negli occhi, arrossendo visibilmente. Era bella, come solo una ragazza di venti anni poteva esserlo. Freschezza, dolcezza, stupore, tutte reazioni che il tempo aveva indurito e lentamente asportato dal mio animo. Allungai una mano per carezzarle i capelli, lei scattò indietro, evitandola; Non mi toccare, sei un bastardo! Stupendamente bella nella sua ribellione. Non ti ho mai promesso niente… Ma non me l’hai neanche mai negata! Il fervore della sua rabbia unito alle lacrime che scioglievano il trucco, era un contrasto struggente. Istintivamente guardai il suo corpo, ero ammaliato dal piccolo seno che sobbalzava ad ogni respiro, la camicetta bianca stretta attorno al lieve gonfiore, la rendeva una situazione erotica molto intrigante; - Non dovevi innamorarti di me… - Sei tu che non dovevi permettere che accadesse… Allungai di nuovo la mano sui capelli e, questa volta non si spostò; - Mi spiace piccola. Non avrei mai voluto farti soffrire… La mano seguì il tragitto lasciato dalle lacrime come a cercare di fermare gocce svanite, poi, ancora una volta dimenticai tutti i problemi creati dal nostro rapporto, lasciando che il desiderio sessuale prendesse il sopravvento. La strinsi a me seguendo le forme del corpo con le dita, arrivai all’inizio della piccola gonna rossa che metteva in evidenza le cosce muscolose da atleta. La ragione mi diceva di fermarmi, mentre, con le mani, alzavo quella piccola stoffa colorata, ma ormai, ero partito per la tangente. Cominciai ad accarezzarle le cosce provando una scarica d’adrenalina per tutto il corpo, mentre, m’avvicinavo al suo piacere. Una volta arrivato allo slip infinitesimale, ebbi la certezza del mio potere su di lei, in pochi secondi smise di piangere e trasformò il respiro, i gemiti seguirono le carezze lascive presto divennero mugolii strozzati. Le dita giocavano con le intimità glabre; - Lo vedi che non puoi stare senza di me... Disse quelle parole sotto voce, come una preghiera in una chiesa. Sapevo di sbagliare, era tutto fuori logica, cercai di esternarlo a me stesso parlando in un sussurro; - è una stronzata quello che stiamo facendo…è una grande stronzata continuare… L’ultima frase logica, mentre mi abbassava la cerniera dei calzoni. La vidi mettersi in ginocchio sfuggendo al piacere delle dita dentro di lei, poi, sentii il calore delle sue labbra avvolgere il mio sesso: la lingua fece il suo dovere e in pochi attimi dimenticai tutte le mie buone intenzioni. Guardavo estasiato i suoi capelli dondolare sul collo seguendo una movenza ritmica e regolare, che mi stava facendo impazzire; pur essendo molto giovane, Luisa, aveva acquisito un’esperienza notevole e il suo tocco orale, era veramente delizioso. Sentivo le gambe tremare in quella posizione retta, appoggiai le mani al tavolo spingendo il bacino verso il suo viso, percepivo l’odore di donna tra le mie dita bagnate dai suoi umori. Le sue mani stringevano forte i miei glutei e le unghie affondavano nella carne creando un mix tra dolore e piacere. Le spostai i capelli per vedere la scena, lei, come se fosse un segnale predefinito, alzò lo sguardo per incrociare i miei occhi, era fiera di quello che stava facendo e di come lo stava eseguendo; sapeva che in quel momento, era lei a dominare il mondo. Poggiai le mani sulla nuca e cominciai a dettarle un nuovo ritmo, un tram chiamato desiderio che finiva solo con l’esplosione dentro di lei del mio seme. Afferrai i capelli con determinazione nel momento del coito e non li lasciai fino a che il respiro non tornò normale. Esausto, mi piegai in ginocchio davanti a lei, alzai il suo mento per guardarla di nuovo. - Non dovevi innamorarti di me… Le dissi di nuovo, poi, cercando di non farmi sentire da me stesso, le dissi; - Non avrei dovuto innamorarmi di te… In quel momento lungo un’eternità, le sfiorai il viso con le labbra, infine baciandola, assaporai il mio stesso sapore e mille pensieri attraversarono il mio spazio mentale, mentre, nuove lacrime, questa volta non di sofferenza, scendevano libere...
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14 anni fa
fantasypervoi,
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Ultima visita: 12 anni fa
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Semplicemente pelle....
Non so……dimmi te più tosto…..non penso che c’è la faccio per quell’ora….
La donna che parla e la voce sua lasciva…..niente di più diverso….
Dal altra parte della cornetta, l’uomo ostenta sicurezza, lei si specchia di passaggio e passa il dito sulle labbra messe in evidenza, pensando a dove ha messo il labello.
Ma certo amore, lo sai che farei pazzie per stare anche mezz’ora con te.
Ecco dove stava, maledetto labello che piccolo com’è non serve a niente….Camina piano con un passo che conserva tutto per se…..solo Lei e Loro, solo, nella loro intimità più sicura.
Sente i capelli che gli sfiorano le spalle nude, sente il leggero profumo che gli ricorda quella frase famosa……e sorride. Già, donna di altri tempi, donna di un fatalismo di eros e di vita quella Merilin….
Ma no, scusami, e che sentivo la musica…..sai, ho messo quel’aria che ti piace ed è come se fossi qui….
Con l’altra mano accende lo stereo, prende il labello e si gira su se stessa.
Una mezza girandola che gli fa vedere pezzi di pelle chiara e capelli lisci che ci giocano insieme in una danza torbida, sesso depilato e stretto in mezzo alle cosce che sfiora, e poi finisce tutto con Loro……simetriche meraviglie di color oro che si fermano in una posizione di danza da togliere il respiro……..
Ok amore, rimaniamo che ci vediamo lì alle dieci, certo, come vuoi…..il diaframma le fa recuperare un po’ di voce e alla fine anche di più…..un sorriso che la donna non vuole vedere nello specchio….
Getta la cornetta sul tavolino e si stende sul divano di pelle. Pelle che bacia pelle. La sua è calda e chiara, l’altra fredda e scura. Passano attimi riempiti di quel rumore di fondo finche la sua di pelle si arrende a riscaldare per due….
Alza le gambe nude lentamente, come gli immagini di quei film vecchi che adora…..
Le poggia sullo schienale di pelle e le sistema una sopra l’altra. Piedi magri e lunghi che ha odiato cosi a lungo…..fino a poco fa.
E poi sospira……come un amante in attesa del momento suo, come una donna che aspetta.
Loro sono lì….eleganti, aristocratiche, complicate e semplici nello stesso modo con quei lacci – filini che ha desiderato a lungo prima di averli. Taciturne e cosi sicure del effetto che fanno. Altra pelle che sa il fato suo.
Le muove solo un po’….le dita dei piedi sono divine sotto quel vedo non vedo e Lei sente la fitta.
Gli comincia dal ombelico, veloce, crudele,traditrice. Percorre in un lampo la pelle che non può non tremare e finisce per scuotere l’intero corpo come solo un amante sa fare.
Niente da fare,la donna obbedisce e lo vuole ancora. Si tocca leggermente il sesso nella ricerca disperata di un altro tremore. Deve aprire le gambe e Loro si dividono. Una più in alto, sulla parte alta del divano che regna con la potenza vertiginosa del tacco, l’altra oscenamente aperta a destra per farlo sentire porca, affamata di quel tremore che solo Loro conservano le chiavi.
E il sesso risponde. Come un qualsiasi senso che obbedisce a Loro. Come qualsiasi pezzo di carne sua messa a nudo come Loro volevano.
Chiude gli occhi e si gode l’attimo prima.
Un fiume di tremori la avvolge rubandogli il fiato. Un siiiiii che sospira senza sentire il cellulare che segnala l’arrivo di un sms. Che leggera dopo. Per sorridere alla richiesta di quel uomo sicuro….”mettiti nuda adesso per me!”
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14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 2 ore fa -
La mia prima scopata
Ricordo che era estate, ancora nn sapevo cosa volesse dire "venire" e "orgasmo" ma quel giorno lo appresi eccome....
un giorno, io e fabiana rimanemmo soli xk i nostri genitori erano andati a fare un' escursione, a me nn andava molto, e fabiana decise di farmi compagnia
dopo un pò che se ne erano andati, iniziò a farmi discorsi sul sesso, quando mi chiese se volevo scopare con lei, si me lo chiese proprio cosi, ero molto imbarazzato e prima ancora che le dessi una risposta, mi era già addosso che mi tirava fuori il cazzo.
cominciò a strusciarselo addosso, ricordo che portava una minigonna e sotto niente mutandine, si era già preparata....
il mio cazzo andò in erezione in meno di un secondo, ma apena lei provò ad infilarselo nella fica, sborrai quella che mi sembrava un enorme quantità di sperma, in pratica venni all'istante, fabiana mi disse quasi intenerità di stare calmo, che lo avremo fatto ancora, che c'era tutto il giorno a disposizione, nel frattempo si asciugò lo sperma che le avevo schizzato in fica, e leccandosi le dita e mi chiese se volevo riprovare, io senza rispondere, mi alzai e mi spogliai del tutto, anche lei,la feci sdraiare cercando di ricordare quello che avevo visto in un giornaletto porno, le divaricai le gambe al massimo, le montai sopra e le penetrai la fica, col mio cazzo che aveva ripreso vigore e sembrava quasi scoppiare, mentre la scopavo, ansimando come una maiala in calore mi disse che potevo sborrarle in fica tranquillamente, aveva preso la pillola anticoncezionale
quello che seguì dopo furono divrse chiavate, due nella classica posizione del missionario una alla pecorella e quando ero stremato, un pompino da paura; ancora nn so come riusci a farmi venire la quinta volta, ma ci riusci, alla fine quasi nn mi reggevo in piedi, ma ero al settimo cielo, avevo scopato cn una bellisima ragazza, me l'ero fatta in tutte quelle poszione che ho sempre sognato, ma quando ci stavamo rivestendo, mi disse che nn finiva certo lì!
che lo avremmo fatto ancora appena possibile
infatti, in quell'estate, le nostre scopate si moltiplicarono, l'unico rammarico è che nn volle mai farsi inculare
certo nn si può volere tutto, ma dentro quel bel culetto sodo, ci avrei volentieri spompinato il mio cazzo
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14 anni fa
cazzolungo123,
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Ultima visita: 10 anni fa
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TRANS PER PASSIONE 2
: ti accoglierò in un centro di bellezza ti farò sdraiare su di un lettino prenderò un rasoio e ti depilerò le parti intime ovviamente poi ti legherò ed incomincerò a farti il solletico sotto le ascelle poi sulla pianta dei piedi alle orecchie e vicino alle narici del naso finchè non strabuzzerai gli occhi all'indietro e mi chiederai pietà a quel punto ti slegherò ti farò inginocchiare davanti a me e ti costringerò ad un orale scoperto e quando sarò eccitato al punto giusto ti penetrerò con forza ! a quell'incontro non mi sono mai presentato forse perchè troppo giovane e troppo preso dal fantasticare continuavo a leggere e rileggere le sue lettere e a masturbarmi . nel frattempo passò qualche annetto io lavoravo ( un lavoro normale) e dal giornale di annunci passai alle riviste di s/m affinando tecniche ed altro finchè un giorno rimasi senza lavoro era l'epoca dove i telefonini costavano ancora parecchio sopratutto le telefonate mi feci coraggio e misi l'annuncio su secondamano come massaggiatore piccolo aneddoto andai in una libreria vicino a casa mia per l'inserzione passarono un paio di giorni e mi richiamarono dicendomi di ripassare in negozio per firmare ulteriori moduli visto che l'annuncio era a pagamento vi passai era strapieno di genitori e figli per ordinare i libri di testo dopo aver fatto la coda mi rivolgo ad una commessa che mi fa attendere devo parlare con la responsabie la quale ad alta voce esclama " è lei che deve mettere l'annuncio come massaggiatore su secondamano ? " mettetevi nei miei panni . due giorni dopo esce l'annuncio appena lo vedo con il numero di telefono stupore ed eccitamento ma alla prima telefonata....
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14 anni fa
sonia trans,
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Ultima visita: 12 anni fa
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Come iniziai una coppia con lui cuckold
Mi chiamo Max e sono, come la maggior parte delle persone di questo inizio secolo, un grande fruitore di internet e dei suoi tanti e disparati servizi. Sin dal 1999 mi sono accorto che, grazie alla rete e agli annunci che si trovano in essa, molte persone si propongono per scambi di coppia, rapporti a tre e Gang Bang Insomma un supermercato del sesso in cui puoi trovare ciò che si desidera e, nello stesso tempo, si può venire in contatto con numerose persone che possono far tramutare in realtà i tuoi sogni più libidinosi Dopo aver preso dimestichezza con password, account, link, newsgroup, e username mi sono gettato a capofitto nel trovare prima e nel rispondere poi ad annunci in cui donne o coppie di coniugi ricercavano singoli. Nel giro di qualche settimana di lavoro certosino, in cui avevo inviato decine e decine di e-mail, sono stato contattato da una coppia scambista di una città pugliese vicina. Dopo i primi contatti via e-mail, abbiamo deciso di tagliare la testa al toro e ci siamo incontrati. Il primo appuntamento non potrò mai dimenticarlo: innanzi a me trovai una coppia 40 enne che, anch'essa alla prima esperienza, era piena di dubbi, incertezze e perplessità Dubbi, incertezze e perplessità che vennero fugate poche ore dopo sul divano di casa di questa coppia quando io e il marito impalammo la signora come un capretto! Numerose persone contattate e molti “successi†nel carniere sono trascorsi da quel primo rapporto cosi entusiasmante, sin quando nell'estate del 2008, ero lì con il mio portatile che stavo navigando in un portale di fotoannunci, alla ricerca di qualche nuova coppia da incontrare, quando mi imbattei in un annuncio quasi nascosto e privo di foto. L'annuncio recitava: - Cerco un uomo, pulito, simpatico, della zona di Bari e max 45enne per svezzare mia moglie 41 enne carina, molto porca e anovergine. Firmato Michele il marito -Il messaggio francamente raccontava poco e, privo di foto esplicatica, non invogliava affatto ad un contatto preventivo, tuttavia quasi meccanicamente risposi. Nelle due settimane che passarono dall'invio della mia e-mail, non ricevetti nulla. L'attesa durò altri cinque giorni e quando avevo già dimenticato l'annuncio ecco che trovai, nel mio box di posta, la risposta del marito. Nella lettera si diceva che, con la moglie presente, voleva incontrarmi e discutere della situazione. Quindi mi dava appuntamento in un bar della città . Particolare strano è che dovevamo riconoscerci grazie ad un giornale piegato in quattro e portato sotto il braccio destro. Operazione inconsueta e strana nell'era della tecnologia in cui ci si scambia cellulari e ci si vede grazie a fotocamere digitali. Tuttavia ancora una volta meccanicamente accettavo rispondendo positivamente alla loro richiesta. L'appuntamento era alle 17:30 di un giovedì lavorativo come tanti altri. Ligio alla puntualità ero, all'ora stabilita, fuori dall'esercizio commerciale che attendevo, impazientemente, questa strana coppia. Dopo circa dieci minuti di ritardo, in cui io avevo pensato ad uno scherzo o ad un imprevisto della coppia, vidi avvicinarsi un uomo e una donna che corrispondevano alla descrizione data e, sopratutto, portavano sotto il braccio destro il quotidiano piegato in quattro. Uno sguardo, un sorriso e .."Anna e Michele, presumo", dissi con voce marcata e anche un pò scocciata"Si, siamo noi. Tu devi essere Max, vero?" esordì l'uomo"Fortunato di conoscervi..." risposi prontamente. Poi li invitai a seguirmi dentro il bar per degustare qualcosa di fresco. Ci sedemmo in un tavolino all'aperto e, finalmente, potei notare la donna che dovevo "svezzare"Anna 41 anni portati benino, mora, terza di seno, educata, introversa e sopratutto impacciata. La donna faceva bella mostra di se in un abitino estivo composto da una gonna nera di lanettina e da una camicetta bianca che faceva intravedere un reggiseno anch'esso bianco. Invece il marito Michele 45 anni portati malino, estroverso e molto simpatico parlava a ripetizione intavolando discorsi sulla trasformazione del clima, sull'inquinamento e sulla necessità di bloccare il traffico. Praticamente si stava parlando di tutto fuorchè di ciò che dovevamo decidere! Mentre Michele gustava il suo caffè e continuava a discernere tra argomenti che nulla avevano a che fare con il sesso, la moglie alzava, di tanto in tanto, lo sguardo e mi rivolgeva sorrisini innocenti. Un pò scocciato dalla piega che quel incontro stava prendendo (avevo preso un permesso dal lavoro per parlare del tempo?!) e tagliando la testa al toro chiesi a Michele se il sottoscritto poteva essere la persona che cercavano. L'uomo quasi liberato da quella mia domanda così diretta rispose "Si, penso che tu sia l’uomo che cerco!" l’uomo che cerco?! Nella mia mente passarono diecimila pensieri, ma quello che si fece largo tra le sinapsi celebrali sino a sfociare nelle corde vocali fu: "Ma..Anna é d’accordo sulla questione, oppure si sente ancora indecisa?!" "Certo..non vede l'ora di essere -svezzata-", disse il marito mentre il sorriso stampato sulla bocca della moglie dette il consenso alle parole espresse dal compagno. Francamente non ero sicuro, tuttavia qualcosa di eccitante mi spinse ad accettare, per il giorno dopo, l'invito nella loro abitazione. La mattinata era trascorsa stancamente, comunque il pensiero di vivere una nuova avventura con una coppia di coniugi mi faceva sentire elettrizzato. Non vedevo l'ora di conoscere carnalmente la mia partner! L'appuntamento non era proprio vicino alla loro dimora, ma bensì sul lungomare dove sarebbe venuto a prendermi Michele alle 15:30. Nuovo permesso lavorativo e nuova scusa per essere presente all'incontro che si tenne all'ora stabilita.Le 15:30 non ancora scoccate e Michele era già li che mi attendeva.."Ciao Max Tutto bene?!", mi disse l'uomo che sembrava raggiante e liberato da ogni tabù"Tutto bene Michele", risposi io mentre entravo in macchina con lui. Il tragitto fù breve e nessuno dei due ebbe il tempo di parlare completamente di ciò che potesse accadere di lì a poco. L'unica informazione che l'uomo mi rispolverò e che la moglie era vergine nel culetto e che, almeno per quel giorno, non dovevo provarci "Ok, Michele non preoccuparti", furono le uniche parole che dissi. Pochi istanti dopo eravamo sull'uscio della porta..din don..din don..din don Il portone si aprì lasciando vedere un'elegante Anna truccata di tutto punto come se dovesse andare ad una festa"Prego accomodati", disse lei scrutandomi dalla testa ai piedi. Appena entrato Michele mi fece accomodare nel salotto e mi confidò che aveva -parcheggiato- i loro due bambini dalla mamma e che sarebbe andato a riprenderli verso le 20:30. Avevano, ovviamente, preparato tutto e quindi ci aspettava un pomeriggio di fuoco e di sesso, pensai io! I convenevoli di rito, i ringraziamenti di aver scelto il sottoscritto e un caffè servito da Anna furono il preludio al pomeriggio a luci rosse. Infatti mentre io e Anna sorseggiavamo la bevanda Michele si era allontanato. Di li a poco ritornò con una videocassetta che inserì celermente nel videoregistratore. Le prime immagini e i primi titoli di testa erano per la bella pornostar Selen che mostrava le sue grazie contornata da due possenti e cazzuti (nel vero senso del temine) maschi. La sorpresa di Anna fu palese, infatti dall'espressione sorpresa del viso, così perfettamente truccato, si vedeva che non ne sapeva nulla! Passarono pochi secondi interminabili in cui nessuno di noi tre disse una parola, Comunque ad Anna sembrava piacerle quella simpatica sorpresa perché iniziai a sentire strani mugugni "Uhmmm..ehhhh..." A quel punto Michele si avvicino alla moglie, si accucciò ai suoi piedi e le intimò di spalancare le cosce, Fui sorpreso della rapidità e della semplicità con cui iniziavamo le danze, ma non mi importava anch'io adesso sentivo il mio cazzo diventare duro. Mentre le immagini porno del film scorrevano inesorabili e sempre più eccitanti fui preso da un impulso incontrollato e mi diressi verso la coppia. Giunto vicino ad Anna con la mano sinistra le accarezzai i lunghi capelli corvino mentre con la destra mi abbassavo la lampo dei pantaloni. Mentre cercavo di far uscire il cazzo dalla patta, Anna mi fermo e candidamente disse: "Sono completamente bagnata. Questa situazione ma fa sentire imbarazzata e stupida. Ti dispiace se ci fermiamo?!" "Certo Anna", risposi con voce delusa e scoraggiata. Poi comprendendo la situazione di estremo imbarazzo in cui si doveva trovare aggiunsi: "Vedi Anna..è normale essere titubanti al primo tentativo. E' già accaduto altre volte di assistere ad una situazione simile..non preoccuparti..adesso calmati." Intanto presi una sedia e mi accomodai accanto a lei. Passò qualche interminabile istante in cui i nostri sguardi si incrociarono, poi la donna parlò.."Mi dispiace..mi sento tremendamente fuori luogo in questa situazione. Mi sento eccitata, però non riesco a far cadere i miei freni inibitori." "Non preoccuparti Anna...", risposi con voce calma..poi la strinsi forte a me. Rimanemmo per qualche minuto in quella posizione da innamorati, poi intuendo che Anna si era rilassata le iniziai a sfiorare il seno. Poi come se nulla fosse scesi sino alle cosce e, alzata la minigonna, le toccai le mutandine che erano completamente fradice di umori. Notando che la signora gradiva le mie attenzioni, gettai l'amo per la pesca grossa..Il marpione che era in me stava tramando qualcosa di grosso! "Amore..vorrei lavarti la fica", le dissi..e poi aggiunsi " Mi piacerebbe farti un bidè e poi leccartela sino a preparati per una bella scopata!" "Ottima idea, Max", disse il marito che era stato sino ad allora in silenzio. Poi rivolgendosi alla moglie le sussurò: "Dai cara non fare più la cretina e cominciamo a divertirci"Anna dopo un attimo di esitazione si alzò e prendendomi per mano mi condusse in bagno. Mentre il marito riempiva il bidè di acqua tiepida io, con molto delicatezza, levai la gonna ad Anna. Finalmente l'atmosfera si stava surriscaldando! Con altrettanta delicatezza le sfilai le mutandine nere lasciandole completamente scoperta la fica che, ad occhio nudo, sembrava ancora un pochino bagnata. Poi la feci accomodare sul bidè, mi sfilai la camicia rimanendo con il torso completamente nudo e mi abbassai accanto a lei. Ora si che si iniziava a ragionare: una donna da scopare..pensai mentre il cazzo diventava più consistente! Mentre era in quella posizione le sussurravo parole dolci e cercavo di calmarla e metterla a proprio agio, ma nello stesso tempo agivo affinché si riscaldasse l'ambiente. Infatti se con la mia mano destra le stringevo la sua (fredda e un pochino sudaticcia), con l'altra le lavavo la fica entrandole nelle grandi labbra e cercando di sensibilizzare il più possibile il clitoride. La posizione di Anna, la situazione cosi particolare (non mi era mai capitato di lavare le parti intime di una donna su di un bidè) e l'abbigliamento particolare (completo intimo nero lucido con collant neri setati comprati appositamente per l'occasione), mi avevano messo in agitazione: la patta si era gonfiata lasciando vedere la consistenza del membro. Ma anche la donna era in agitazione, infatti piccoli gemiti e sussulti ventrali mi facevano capire che si era quasi pronti per scopare"Anna, ti piace il lavoro che sto facendo?!", le dissi con voce pacata, calma e calda. Poi proseguendo e non dandole il tempo di rispondere continuai.."Sei l'unica donna a cui abbia riservato queste attenzioni cosi intime..spero che tu le apprezzi come io sto assaporando la tua natura"Ma prima che Anna potesse rispondere, Michele esordi con una frase che mi lascio perplesso: "Vedi come ti vogliamo bene..sei la nostra donna!" In una frazione di secondo pensai che quella non era una semplice scopata, ma il principio di una relazione che sarebbe durata per molti anni. Ma quei pensieri furono ricacciati nei meandri delle mente dai gridolini di piacere che Anna ora emetteva sempre più forte come un richiamo d'amore"Ahhhh..uhhmmm..." A quel punto, era gia passato qualche minuto in cui avevo sondato ben bene la natura della donna, chiedevo a Michele di occupare il posto della mia mano e di continuare il lavoro che Anna gradiva molto. Quindi, con fare felino, mi alzai e avvicinai la patta al suo volto. Lei aveva lo sguardo di chi non capisce, ma continuando a guardarmi si avvicinò sottomessa come una donna in calore sa fare. Abbassai la cerniera, spostai gli slip e tirai fuori un cazzo viola dalla voglia, enorme e pieno di sborra. Le presi la testa e glielo infilai di colpo tutto in bocca. Non disse una parola, neanche un mugolio. Sentii il fondo della sua gola e cominciai a spingerle la nuca sempre più veloce su e giù intorno al mio cazzo. Non durò molti minuti. Quella specie di onnipotenza che avevo su di lei mi eccitava al punto che, in soli tre/quattro minuti sentii lo sperma venire a galla. Allora la fermai, uscii il cazzo dalla bocca e mi soffermai a guardare Michele che maneggiava la fica della moglie con rudezza e agitazione, mentre dalla sua patta si vedeva un gonfiore che preannunciava l'esplosione"Michele fermati!", dissi al marito"Non vedi che tua moglie é pronta?! Dove ci possiamo accomodare, non credo il bagno sia il miglior posto dove "svezzare" Anna" "Certo Max, rincomponiamoci e andiamo in camera da letto", mi rispose il marito"In camera da letto?" riflettei io.. Anche qui la cosa mi stupiva molto; di solito con le coppie di coniugi con cui avevo fatto sesso, consumavo il rapporto o sui tappeti, o su letti degli ospiti, o sui divani. Comunque non sul ciglio matrimoniale! E noto a tutti che la camera da letto e un luogo intimo che non viene aperto a tutti, figurarsi poi ad uno di passaggio! Questo indicava, almeno secondo il mio modesto parere, la singolarità e la veracita della coppia di coniugi che avevo conosciuto e che stavo per conoscere intimamente. Comunque, tutto ciò rivelava l'intenzione di essere trattato non come un estraneo, ma bensì come uno di famiglia"Si, andiamo sul letto matrimoniale. Li saremo più comodi", disse Anna guardandomi negli occhi. Cosi esortai la donna ad alzarsi e preso un asciugamano che mi aveva passato Michele, le asciugai la fregna. I miei movimenti furono così delicati e amorevoli che Anna si chino e mi bacio la testa! "Basta con queste smancerie", disse il marito"Dai andiamo sul letto, sono eccitato e voglio vederti scopare da Max", continuo Michele mentre usciva dal bagno. A quel punto la donna mi invitò a ricompormi poi mi prese per mano e ci dirigemmo, camminando in un corridoio buio, verso la nostra alcova. Giunti alla soglia vedemmo il marito gia nudo che, accomodato sulla poltroncina, ci esortava a gettarci sul letto. Molto lentamente mi avvicinai ad Anna e le sfilai la camicetta, che oramai era già tutta sbottonata, e il reggiseno. Le lasciai in dosso solo le calze setate e un paio di scarpe nere con i tacchi alti, La luce che i due lumi dei comodini irradiavano facevano capolino sul suo corpo bianco, mettendo in mostra un corpo bello e non ancora segnato dal tempo. La stavo letteralmente mangiando con gli occhi e lei ne era felice e lusingata, Pochi istanti dopo fu lei che si avvicino e con movimenti sensuali mi levo prima i pantaloni e poi mi sfilo gli slip. Anch'io adesso ero nudo. Ora il mio membro svettava nell'aria come l'asta di una bandiera, pronto a impalare una donna che non aspettava altro. Mi avvicinai a lei e iniziai a baciarla appassionatamente come fanno due fidanzatini. Le nostre lingue roteavano quasi impazziti e il cazzo, che era gia diventato duro e pronto, stusciava sul ventre della donna che cercava di spingersi sempre più verso di me. La Maxe ci stava travolgendo. Mentre noi ansimavamo freneticamente, Michele si stava massaggiando il cazzo e mi incitava a scopare la moglie.." Dai Max, fammi vedere come sai far godere quella troia di Anna""Scommetto che ti implorerà anche di incularla..ehmm.ricordati che lei e vergine nell'ano!" Oramai la Maxe era così alta che non sentivamo cosa l'uomo stesse dicendo. Cosi ci gettammo sul letto e avvinghiati come due lottatori di lotta greco-romana continuammo i nostri personalissimi preliminari da fidanzatini alle prime esperienze sessuali. Anna, finalmente, si era disinibitaLa donna ansimava, toccava e baciava come una forsennata. Finalmente potevo prenderla come desideravo e come voleva il marito. Ma prima di infilare il cazzo nella fica pelosa della mia dolce e conturbante partner, sentii il forte impulso di esplorare nuovamente la sua cavità vaginale. Allora mi staccai dalla donna e le chiesi di distendersi sul letto. Lei ubbidì diligentemente e si posizionò come le avevo chiesto. Che spettacolo paradisiaco: Anna giaceva a gambe aperte lasciando vedere la sua natura"Dai Max..fammi godere" furono le parole che dettero il "la" alle danze. Con il cazzo sempre in tiro e pronto all'uso mi avvicinai alla fregna ansimante e pronta all'uso. Cosa vedevano le mie pupille..uhmmmm..La fessura era di forma molto regolare e leggermente dischiusa, lucida di eccitazione. Stavo pensando a cosa farle, quando..Ad un tratto Anna si voltò verso..Michele che stava per perder la pazienza si limitò ad esternare un "Cazzo..era ora che vi muovesse!" Oramai non sentivo più nulla, la mia attenzione era concentrata sul lavoro che dovevo fareI mie occhi erano ammaliati dallo spettacolo che offrivano le parti intime della donna. Aveva una vulva molto carnosa. Le piccole labbra, ben sviluppate, si protendevano vogliose all'esterno e lasciavano intravedere la fessura già bene aperta. Non riuscì a resistere e, mentre con la destra la allargai bene le labbra vaginali infilai due dita della sinistra profondamente nello spacco"Dai, racconta a Michele quello che ti sto facendo. Sicuramente lui non può vedere impegnato com'è a strofinarsi l'uccello", le dissi con voce ferma e perentoria. E lei, ansimando.."Ahhhh..con una mano mi tiene la fica aperta mentre con l'altra...mi ha infilato un dito, anzi due....forse.....adesso le gira, mi tocca dentro, dappertutto ...sento che mi sto bagnando tantissimo...." "E tu Michele, ti stai eccitando?" mi sovrapposi alle parole della mia dolce signora. L'uomo oramai assisteva silenzioso a ciò che io stavo facendo"Dai Anna, fammi sentire..." chiesi girandomi verso Michele e guardandolo in modo provocatorio "...che ti piace!" "Sì, mi piace. Sei un porco e mi piace", rispose la donna leccandosi le labbra. L'atmosfera si stava scaldando ed io mi stavo surriscaldando"Guarda cosa ti faccio, bella"..e allungandomi ancora andai con la punta della lingua a leccarle il clitoride con brevi colpi veloci. Le strappò un gemito di piacere mentre, con una mano si strizzava il seno"Ahh..uhmmm..continua, ti prego..non ti fermare..."Adesso Anna aveva completamente perso ogni freno inibitore ed io, che avevo un pochino di esperienza, pensai di approfittare. Sul più bello mentre Anna godeva, mi fermai e lei chiesi:" Amore, posso sfondarti il culo?" Volevo fortissimamente il culo di Anna, ora non mi bastava più la sua fica già esplorata profondamente dalle mie lunghe e sensuali dita. Sapevo che non potevo averlo, ma questo invece di fermarmi mi dava la forza e la volontà di chiedere ciò che non potevo possedere. Volevo anch'io la mia "mela del paradiso"! Lei forse ancora sotto l'effetto dell'eccitazione fece un cenno con il capo dandomi via libera. Allora la girai a pancia in giù e misi la mia mano di tra le sue natiche e spinsi un dito dentro il suo ano"Dio che buchino stretto che hai amore", le dissi. Poi non contento le sussurai nell'orecchio "Ma stasera sarà molto più largo, vedrai. Scaveremo una bella galleria tanto da farci passare una mano intera. Lo vuoi, vero ?" "Hhhhhh..Si', si'..lo voglio Max." "Dai dimmi cosa altro vuoi, amore", rincarando la dose"Voglio..ahh..uhmmm..voglio che tu..tu mi sfondi il buco..del culo..sì..sì, lo voglio sentire nelle budella, voglio che mi svergini il culo amore mio..davanti a quel cornuto di mio marito" Ora non riuscivo più a staccare gli occhi di dosso"Allora cosa dici Michele, iniziamo a farle preparare questo bel culetto ?" "Si'..si'..ti prego, fai subito perché non resisto più", grido lei in preda all'eccitazione! Michele che nel frattempo si era seduto sul letto, non poteva credere alle sue orecchie. Aveva più e più volte supplicato la moglie affinché potesse romperle il culo ricevendo sempre un perentorio no, ed ora la stessa Anna stava pregando un estraneo affinché facesse sesso anale! Prima che Anna cambi idea, pensai tra me e me, devo agire. Allora feci mettere Michele sul letto in modo che avesse la schiena appoggiata sulla spalliera, poi feci mettere la moglie a novanta gradi in modo che le natiche fossero a contatto con il viso del marito. A quel punto feci avvicinare ancora di più il suo sedere verso il suo viso e chiesi all'uomo di operare una bella leccatina all'ano. Mentre davo le ultime istruzioni senti Anna dire.."Ora leccami un po' cornutino, devi pulirmi bene e stimolami un po' il buchetto..da bravo, dai!" Più andavamo avanti più notavo che la donna si stava divertendo e voleva godere come mai aveva provato prima. Nel frattempo io stavo cercando di far abbassare il mio membro per poter mettere il preservativo e operare la tanto attesa sodomizzazione"Allora, sta facendo bene, amore?!" "Non tanto, le tue dita Max sono molto meglio. Non si sta impegnando molto!""Dai Michele continuala a leccarla per un po' cercando di metterci tutto il tuo impegno" gli dissi mentre cercavo di inserire quel maledetto condor. Michele poi si rialzò, baciò lungamente le natiche di sua moglie e con una velocità impressionante le infilò la punta del dito nell'ano"Ora ti piace troia", le grido il marito che aveva anch'esso perso ogni freno inibitore"Ahiii..mi fai male..cazzo!" ruggì la donna. Prima che qualcuno si potesse fare male intervenni proponendogli una, simpatica, variante alla mia idea.."Michele, ma perché non diamo ad Anna una doppia penetrazione?! Io le entro nel culo e tu gli pompi la fregna" I due rimasero senza fiato e prima che mi dessero una risposta continuai.."Anna, tu godrai come una cagna in calore e tu Michele ti sentirai onnipotente nel veder presa la tua donna da me e, nello stesso tempo, da te""Si proviamo amore", disse Michele che poi le dette uno scapaccione alla natica destra. La donna annui e, rivolgendosi a me chiese cosa doveva fare"Innanzitutto fammi un pompino per tirare su il cazzo e, poi ti spiego tutto" le sussurai vicino all'orecchio. Anna non si fece pregare e senza tanti complimenti si mise in bocca il cazzo che prese a spompinarlo con forza e passione. Mentre la donna continuava il compito che le avevo chiesto, al marito ordinavo di tintillarle il clitorite in modo da bagnarla: la sua cremina mi sarebbe servita come surrogato alla vasellina. Sentivo che quel pompino non sarebbe durato a lungo se non l'avessi fermata. Cazzo...che lingua, era veramente brava con la bocca! Anna si stava fortemente impegnando nel farmi il pompino e quel suo lavoro certosino e frenetico fece subito effetto consegnandomi un cazzo duro e svettante. Intanto il marito aveva provocato nella moglie la fuoriuscita della cremina e avvisatomi di questo gli chiesi di fermarsi"Ora Michele con la cremina lubrifica l'ano di tua moglie..dai"L'uomo fece mettere la propria consorte a quattro zampe e, allargate le natiche umettò il buchino peloso con gli umori, freschi, freschi che erano uscita dalla fica"Uhmmmm...fai piano Michele..che bella sensazione.."Anna si stava caricando e il lavoro del marito stava facendo effetto. Tra poco l'uomo mi avrebbe consegnato il culo della consorte su di un piatto d'argento"Credo tu sia pronta amore per essere infilzata. Stai per darmi il culo..il tuo buchino vergine." dissi guardandola dritta, dritta negli occhi. Anna fece un cenno con la testa e si posizionò meglio abbassando il viso sino a toccare le lenzuola e di conseguenza alzando il culo in posizione. Adesso io ero contro la spalliera e lei mi porgeva il culo, a quattro zampe, a pochi centimetri dal mio viso"Ora inizierò a spingere contro di te..devi muoverti piano piano, senza movimenti bruschi..entrerò con calma, per allargarti bene ""Siii..Max, ma Michele..lui..lui cosa deve fare?" "Michele?!" "Si dimmi..." "Michele, ascolta bene..scivola sotto di lei e quando Anna abbasserà il culo tu entrale nella fica. Però stai attendo dobbiamo pompare all'unisono. Lei godrà come una vacca e, se farai come ti dico lei si divertirà un mondo" "Ok..." rispose Michele mentre si posizionava sotto la moglie. Mentre l'uomo trovava la collocazione ideale io massaggiavo i glutei bianchi e sodi della donna pregustando cosa le avrei fatto di li a poco"Sono in prima linea..Anna. Amore abbassati..si ecco..uhmmm..é entrato" A questo punto le appoggiai il cazzo sul solco delle natiche e glielo strofinai per un po' per farla scaldare. Lei era già partita. Mugolava senza sosta con degli "ah..ooooh..siiii" di godimento estenuanti. Anna si muoveva piano piano avanti e indietro. Era finalmente giunta l'ora..puntai con le mani il cazzo verso il suo buco e spinsi piano, con dolcezza. Con estrema lentezza vedevo la punta entrarle dentro, ogni volta qualche millimetro di più Vedevo scomparire la mia cappella violacea nelle sue viscere, sempre di più, accompagnata ogni volta da lamenti di estasi di Anna"Aargh..quanto..è dentro ??" ansimava la donna"Siamo appena all'inizio, continua a spingere mia porca signora " le risposi"Hhhh..mi sento..mi sento tutto il buco che..che..si allarga..è..come se mi strappassi tutta..è troppo grande..mi squarta.." Ma Anna non si fermava e continuava a spingere, a lasciare che il mio poderoso cazzo la allargasse tutta fino a che non fosse entrato del tutto. Michele intanto non andava affatto all'unisno. Dopo i miei primi colpi il suo membro era uscito dalla calda fica della moglie ed ora si trovava immobile sotto di lei e puntava solo il suo cazzo verso la peluria. La donna che si era disinteressata del cazzo del marito spingeva e si impalava da sola. Alla fine la famelica femmina si ritrovò con il cazzo interamente nel culo"Anna, ti ho sfondata!"Detto queste parole mi fermai e contorcendomi per un principio d'orgasmo elettrizzante le dissi "Sei una delle migliori troie che io abbia mai impalato" "Ah.. ah.. ah.. Godo amore, godo con il tuo cazzo nel culo..lo sento ben piantato dentro..non toglierlo, vorrei averlo nel culo sempre!""Ti sto scavando ben bene nelle viscere..lo senti?! Ora avrai il buco larghissimo, ci potrebbe entrare una bottiglia..come le puttane ""Ahh ahh.. si..sono..sono una puttana con il culo sfondato e il marito cornuto che si fa le seghe" "Adesso voglio spaccartelo del tutto..inizierò a pomparti per bene fino a che non evacuo nel tuo culo slargato. Michele dai..entrale in quella fregna fradicia. Dobbiamo pomparle in due oppure faccio tutto da solo?!"Michele si posiziono nuovamente e cercò, aiutata dalla moglie, di entrare nuovamente. Quando senti Anna dire "Bene..e ora tocca a te Max!" iniziai a muoversi, prima con esasperata lentezza, poi con sempre maggior vigore. La tenevo per i fianchi e le dava potenti colpi infilandosi completamente il cazzo dentro di lei. Ad ogni colpo lei strabuzzava gli occhi e emetteva un rantolo di piacere e dolore. Grazie allo specchio dell'armadio io vedevo le espressioni del viso della donna e mi eccitavo sempre più pompando come un toro. Ad un tratto Michele iniziò a gridare, parole oscene, insultando la moglie. Anna godeva ormai da parecchi minuti, senza sosta. Vedevo le mie palle sbattere contro la fica fradicia della donna. Oramai pompavo senza sosta.. Probabilmente, anzi sicuramente quei mie movimenti fecero uscire nuovamente il cazzo di Michele dalla fica della moglie. Ora anch'io mi ero fermato e respiravo affannosamente.. Quella situazione così strana e paradossale (almeno per loro) faceva scoppiare in Michele una gran risata grassa. Che scena..io dentro il culo di Anna, il marito che, praticamente, non smetteva più sghignazzare e Anna che continuava a dire che le faceva male il culetto. Mai e dico mai, in molti anni di sesso, mi era capitato una situazione del genere. Alle insistenze e alle imprecazioni della moglie Michele aveva smesso di ridere e aveva ripreso la ricerca del buchetto vaginale riuscendo ad inserire, finalmente, il suo attrezzo. Poi Michele, ripreso un pò di lucidità disse "Puttana adesso vengo dentro, ti innaffio tutta" e comincio a pompare"Si si ancoraaa godii dentro di me, svuota tutta la sborra che hai nella mia fica..ti prego continua cornutooooo!" Adesso ero io che cercavo di mantenere i colpi del marito. Purtroppo la poca esperienza, la risata continua di Michele, il sorriso della moglie che vedevo dallo specchio, il dolore della stessa Anna che provava nel culo e che professava ogni volta che le entravo completamente dentro e la posizione divenuta scomoda per tutti mi avevano fatto accelerare il ritmo.. Quell'accelerazione provocava una inaspettata caduta in avanti della donna che, con un tonfo secco, si scontrava con la testa del marito provocando l'ilarità , le imprecazioni di tutti e la fine della scopata! A quel punto prima io e poi Michele abbiamo lasciato liberi i buchini di Anna e, senza dire nulla, ci siamo seduti sul bordo del letto e..ed é scoppiata una grande risata! Abbiamo riso, tutti, come cretini! Mentre non uomini sghignazzavamo ancora Anna aveva notato che i nostri totem erano ancora in tiro e, con fare superbo, aveva preso il cazzo del marito tra le mani. Quel lavoretto duro meno del previsto perché l'uomo venne presto inondando il tappeto che era in terra. Lasciato il membro del marito si giro alla sua sinistra dove mi trovavo io e leccandosi le labbra mi disse "Max ora tocca a te!" "Grazie cara ma preferisco farti una spagnoletta!" "Accomodati" disse la donna stendendosi nuovamente sul letto mentre il marito con il cazzo tra le mani si dirigeva in bagno. Senza non poca difficoltà cercai, riuscendoci, di liberare il cazzo dal preservativo..volevo che la mia sborra inondasse e si spalmasse sul corpo della mia partner. Quindi mi avvicinai a lei e poi le montai sopra piazzando l'uccello tra i seni turgidi e ancora bagnati dal sudore della scopata. Lei strinse le tette tra l'uccello ed io andavo avanti e indietro con movimenti ritmici e sinuosi. Quella posizione più calma e tranquilla mi dette la possibilità di parlare un pochino con lei.."Anna..allora ti sei divertita?!Sei contenta, testata a parte, di come so scopare e di come so rendere felice una donna?! "Si!", rispose lei e poi aggiunse "vorrei farlo ancora e ancora e..uhmmm che cazzo grande che...ahhh..Vuoi diventare il mio partner, il mio amante, il secondo uomo che mi scopa..vuoi formare un trio?! Anna tra eccitazione e lucidità mi stava chiedendo di entrare nella loro vita come un amico intimo di letto! "Adesso vediamo amore..ora prendi questo!" e con un ultimo colpo sentii il mio liquido seminale uscire dal mio orefizioI flussi della sborra che, copiosa, usciva in quattro o cinque spruzzi si sparsero sul mento, sul collo, sulle guance, e qualche goccia fini sulla destra delle sue labbra chiuse. Ero venuto! Con un certo affanno ed eccitazione mi sollevai da lei, la baciai e l'aiutai ad alzarsi. Mentre il mio liquido colava Anna mi chiese di aprire un tiretto del settimino che si trovava pochi metri da me e di prendere una salviettina. Con il cazzo a penzoloni mi diressi verso il mobile presi quello che mi aveva chiesto e, avvicinato a lei, l'asciugai. Poi Anna mi accompagno al bagno degli ospiti e mi chiese se gradivo fare una doccia ristoratrice, Accettai di buon grado e mi chiusi in bagno. Una doccia ristoratrice e una deliziosa crema per il corpo, consegnatami dalla padrona di casa, mi rimisero al mondo dopo quella inusuale prestazione sessuale. Alla mia uscita trovai in salotto Michele che rideva ancora mentre Anna era ancora in bagno. Giunto sulla soglia della stanza l'uomo mi invito ad accomodarmi"Caro Max mi piaci e mi piace come prendi mia moglie. Devi sapere che lei é stata molto contenta di questa esperienze e dopo un nostro breve consulto abbiamo deciso che ci piacerebbe "adottarti !" "Adottarmi?!"Questa fu l'unica parola che mi usci dalla bocca. Rimasi perplesso e nello stesso tempo molto stupito da quella richiesta"In questo modo" prosegui Michele.."tu realizzeresti un mio grande sogno: condividere mia moglie con un uomo fidato, leale, giovanile e dotato!" "Michele adesso non posso darti nessuna risposta, comunque sono onorato di questa proposta e ti prometto che ci penserò bene" L'uomo aggrottò la fronte e preso in contropiede dalla mia risposta disse " Ma non ti piace mia moglie?!" "Certo" risposi "Madovresti darmi un pochino di tempo per pensare. Magari una serata usciamo a cena e..." Le mie parole furono interrotte da una gran risata e poi.."Certo, Max! Ma perché non discuterne stasera qui da noi?! Dai..sei nostro ospite!" A questo punto rifiutare il suo invito sarebbero equivalso a sputare sul piatto in cui avevo mangiato sino ad ora e quindi accetta. immediatamente Michele prese il telefono e chiamo la mamma per avvertirla che, per impegni intercorsi, sarebbe andato a prendere i bambini verso le 23. Nel frattempo, uscita dal bagno, Anna venne messa al corrente della cena"Con piacere" rispose la donna. E poi aggiunse "Questo ci darà modo di conoscersi meglio e approfondire e chiarire ciò che Michele ed io vogliamo da te!" Poi si avvicino e mi bacio sulla bocca! Michele, mentre la moglie parlava, era andato in cucina. La sua assenza fu molto breve e quando rientrò nel salotto aveva con se una bottiglia di spumante e tre calici"Brindiamo!" Bommmm...il tappo dello spumante salto in aria lasciano il liquido bianco e la schiuma uscire fuori. Michele con velocità mise nei flut lo spumante e .."Alla salute di tutti noi e ad un futuro insieme fatto di amicizia e tanto buon sesso!!
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14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 2 ore fa -
...una crociera qualunque
...era una crociera normale...tante famiglie in vacanza a bordo...credo fosse gennaio...c'era una bella donna sulla 40ina sempre elegante ben truccata che girava insieme ad un'altra donna ed una bambina...era intrigate ma non osavo avvicinarmi...lei mi guardava mi osservava da lontano per giorni i nostri sguardi si incrociavano e si lanciavano segnali...una sera bastò un banale saluto lei mi sorrise...era bellissima...ci sedemmo in disparte pe chiacchiereare e bere un drink...aveva un seno meraviglioso che teneva sempre in bella mostra...fu una conversazione normale e poi quando seppi che era sposata e che suo marito era a bordo decisi di riporre le armi...ci salutammo dopo un paio d'ore sembrava ci conoscessimo da tempo e c'era una complicità tra di noi molto profonda...si avvicino per salutarmi con un bacio sulla guancia...ma le sue labbra si avvicinarono molto alle mie...ero eccitatissimo...
...l'indomani ci rivedemmo..fu lei a cercare me....ricodo bene che era una sera di gala...aveva un abito bellissimo nero con un grosso fiocco dietro la schiena senza bretelle...stava su da solo e teneva il suo seno sodo in vista....e che vista...
...mi sussurò in un orecchio che voleva un attimo di privacy per parlarmi senza occhi indiscreti...alle mie spalle c'era una porta che dava in una zona equipaggio...mi appoggiai con le spalle alla porta la faci passare e velocemente richiusi...eravamo lì uno di fronte all'altro...ero nervoso...non sapevo cosa volesse e soprattutto suo marito...cosa avrebbe fatto?...
...mi guardò si avvicino e mi chiese semplicemente "posso?"....pensavo volesse baciarmi...in fondo anche io lo volevo tanto...le dissi si sicuro e deciso...e lei non mi baciò ma si abbassò il vestio mostrandomi il suo seno meraviglioso mi prese la testa e io la baciai avidamente...
...pochi minuti e un rumore ci distolse dalle nostre efusioni...
...mi disse che mi voleva che aveva voglia di sentirmi...ci organizzammo...suo marito già dormiva...le feci strada a distanza...per non incappare in security o situazioni ambigue per entrambi...arrivanno nella mia cabina...c'era già la musica che andava per conto suo..la luce era bassa...mi guardò e mentre lo faceva si tirò via il perizoma...si sdraiò sul letto e allargò le cosce...scopami mi disse...
mi tirai giù i pantaloni..il cazzo mi esplodeva già nei boxer mi avvicinai a lei e sentivo il suo profumo era caldissima...mi appoggiai con la cappella alle sue labbra e quasi mi risucchiarono dentro...era bagnatissima...la penetrai a fondo e lei sussultò...mi teneva forte le sue unghie nella mia schiena...e godeva e più godeva più mi incitava a scoparla a fondo...era un lago il letto sborrava da far paura e la cosa mi eccitava...poi mi strinse forte con le cosce...ora riempimi tutta voglio sentire la tua sborra calda mi disse...mi strinse forte e sentivo la sua figa bagnata pulsare e stingersi intorno al mio cazzo duro...la innondai...e lei godè insieme a me ancora una volta...e mi tenne stretto a lei...mi stringeva mi abbracciava mi accarezzava così bene che il cazzo mi rimase duro...lei se ne accorse e mi chiese di scoparla ancora e più forte...andammo avanti per ore quella notte...lei andò via dalla mia cabina alle 03:40 del mattino...era ancora tutta bagnata il su vestito si poteva strizzare e odorava di sesso...mi baciò per l'ultima volta ringraziandomi...e poi sparì...
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14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 2 ore fa -
TRANS PER PASSIONE
tutto iniziò 8 anni fa essendo rimasto senza lavoro ed avendo una famiglia non trovando occupazione disperata/o iniziai a mettere annunci a pagamento sul famoso giornale secondamano all'epoca (sembra sia passato un secolo) internet era agli inizi con gli annunci di incontri.... ed il giornale vendeva parecchio devo ammettere che per hobby ho iniziato a rispondere agli annunci quando ancora c'era il mitico "fermo POSTA" ho sempre avuto nel sangue la voglia di incontrare persone nuove e finirci a letto all'epoca gli anunci erano piuttosto innocenti quasi come se le persone avevano timore a dre le loro vogli e i cultori del sado/maso erano pochini ma venni da un annuncio mi ricordo ancora che ospitava in piazza de angelis io come nikname avevo scelto angel 35 e avevo risposto ad un'uomo che cercava 1 maschietto per iniziarlo all'arte del solletico letto l'annuncio incominciai a fantasticare nel frattempo lui mi scrisse ben tre lettere 1 volta la settimana andavo in piazza duomo sotto la galleria a vedere se c'era posta per me ! nelle pagine che mi scriveva in modo dettagliato mi elencava tutte le piccole torture che avrei subito : ............................................................alla prossima puntata.
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14 anni fa
sonia trans,
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Ultima visita: 12 anni fa
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Compleanno
È il giorno del mio compleanno! Siamo al 17 febbraio e fa molto freddo. Sono tranquillo in casa davanti al computer, sono tutto solo e mi dedico a rispondere agli auguri che arrivano da amici e parenti.
Lei è uscita dicendomi che deve fare delle commissioni e di non preoccuparmi che presto avrò il mio regalo, la mia sorpresa. Sempre intento a rispondere ai vari messaggi e stare al computer, inizio a fantasticare su quale possa essere questa sorpresa. Me la immagino magari con un completino nuovo, molto sexy, uno di quei completini che solo al pensiero ti fanno salire l’eccitazione al massimo. Provo a immaginare che interpreti qualche personaggio come un’infermiera, una maestrina o una cameriera dai vestiti succinti.
Ho fatto mille fantasie, ma mai avrei pensato potesse farmi una sorpresa così gradita.
Guardo l’ora, cavolo sono già due ore che è fuori, dove cavolo è finita? La chiamo: "ciao amore, tutto a posto? Non ti ho più vista tornare e mi stavo preoccupando".
"sì sì, tutto bene, non ti preoccupare. Ci sto mettendo solo un po’ più del previsto a causa del traffico. Dovrei essere a casa tra una mezz’oretta." mi rassicura.
"ok, allora ne approfitto per fare una doccia, tanto le chiavi le hai, vero?"
"sì tranquillo."
Do un’ultima occhiata al computer, poi vado a farmi la doccia con tutta calma. Lascio scorrere un po’ l’acqua per farla scaldare e mi svesto: cavolo quanto fa freddo. Chiudo la porta del bagno per lasciare che il calore si accumuli nella stanza e riscaldi l’ambiente. L’acqua finalmente è alla temperatura che voglio e inizio a lavarmi.
Finisco di fare la doccia e indosso l’accappatoio: ora sì che sto bene! Forse ci avrò messo più di mezz’ora o forse lei ha fatto prima a rincasare. Sono ancora nel bagno che mi asciugo e metto a posto saponi e spugna, che sento la porta aprirsi. "eccomi tornata!" un attimo di silenzio "ma dove sei? Non dirmi che sei ancora in bagno?!".
"ciao, sì ho finito ora, arrivo!" Esco dal bagno, ma me la trovo già di fronte. È sempre bellissima. Con sé non ha né pacchi, né buste, niente. “Magari la sorpresina è già sotto questo bel vestitino”, penso.
"dai, vatti a vestire. Vengo anch’io così mi cambio." Curioso delle sue intenzioni, mi dirigo in camera da letto dove tengo i miei vestiti; faccio come se mi fossi dimenticato di un’eventuale sorpresa, apro l’armadio, tiro fuori gli abiti da casa e li poggio sul letto.
"che fai? Tu non ti cambi?" le chiedo vedendola ancora lì a fissarmi. Apre la borsetta e cerca qualcosa.
"oh, eccola, chiudi gli occhi!" mi ordina. Io così faccio: chiudo gli occhi e attendo. Sono ancora
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in accappatoio e credo che la mia eccitazione sia evidente, visto che è semi aperto. Lei mi si avvicina, mi bacia con tutta la passione che solo lei sa darmi poi si distanzia un attimo e mi benda.
"wow, è questa la sorpresa?" chiedo incuriosito ed eccitato.
"questo è solo l’inizio."
"mmm allora continua pure, sono curioso."
Ed è quello che fa, non più una parola: solo il suo corpo. Mi toglie l’accappatoio lasciandolo cadere a terra e mi lascia lì in piedi. Sento che si sta spogliando anche lei "maledetto reggiseno, non si vuole togliere" impreca, ma con voce sensuale che me la fa immaginare già senza vestito, solo più con reggiseno e forse già senza mutandine. Non faccio in tempo a finire questa mia fantasia che la sento che mi abbraccia: è totalmente nuda. Ci baciamo con passione, lasciamo che le nostre mani esplorino i nostri corpi come fosse la prima volta. Ad un certo punto lei inizia scendere con le labbra: sento la sua bocca sul collo, poi scendere pian piano sulle spalle, sul torace, sulla pancia, poi sull'inguine. Con una mano è già sul mio membro ormai duro. Ancora con la mano serrata sul mio membro, inizia a baciarmelo e giocare con la lingua. Si diletta con la mia cappella, sa che è una cosa che mi fa impazzire e piace molto anche a lei. Inizio ad avere il respiro più forte "sai che così mi fai impazzire." A questa mia affermazione, non esita un attimo a prenderlo nella sua calda bocca, iniziando a muovere la testa su e giù. Continua così per qualche momento poi si stacca.
"sdraiati sul letto."
"ok ok, ma cavolo … hai quasi urlato" le dico ridendoci su. Guidato da lei, trovo il letto e mi ci sdraio. Appena sdraiato sento nuovamente la sua bocca sul mio membro, la sento avida su di me. Ogni tanto toglie la bocca per giocare un po’ con la sua mano delicata … più delicata del solito. Non ci faccio molto caso, mi sta facendo godere come sempre. Alterna la bocca con le mani e la lingua sui testicoli.
Ad un certo punto sento che si scosta un po’, quasi come a far spazio ad un’altra persona. Una mano mi toglie la benda e … È stata la mia ragazza a togliermi la benda; sul mio membro, con una mano ancora ferma a tenerlo, c’è una sua amica.
Rimango un attimo a fissarle entrambe. Sono nude. Lei come sempre bella ed eccitante. La sua amica, che si diverte con il mio membro, è più o meno alta come lei ma un po' meno in carne. Ha comunque due bei seni: grandi e sodi, sembrano essere una quinta. Ha i capelli lunghi, lisci e castani. Anche lei ama succhiare e toccare.
“Chissà dove l'ha conosciuta e per quanto me l'ha tenuto nascosto” continuo a pensare. Poi la mia lei, come se fosse nel mio cervello, mi si avvicina all'orecchio e dice "smettila di pensare e goditi il tuo regalo, la mia sorpresina."
Sorrido maliziosamente, ancora un po’ incredulo di questa sorpresa. La mia ragazza si sposta accanto all’amica, che ha ripreso i suoi giochi con la bocca. L’amica si fa toccare il seno e il sedere; la mia lei avvicina la sua bocca a quella dell’amica, che si sposta sul lato del mio membro ed entrambe iniziano a giocare con le lingue e le labbra sul mio membro. Vederle in quella situazione mi fanno eccitare moltissimo, quasi che rischio di venire subito e rovinare il tutto, appena iniziato.
"ora però tocca a me." le interrompo alzandomi
"mettetevi pure comode sul letto." Loro si siedono aprendo le gambe, facendo vedere i loro magnifici fiorellini già eccitati. Inizio a toccarle entrambe, i seni, baciarle, leccare i loro capezzoli. Pian piano porto le mie mani sul loro sesso. Lascio che loro rimangano a toccarsi i seni “magari si baceranno anche” penso. Mentre tocco ad entrambe il loro sesso, mi avvicino con la lingua e le lecco un po’ per una. Inizio dall’amica, sono curioso di conoscere questo nuovo fiorellino ben depilato con solo quel po’ di pelo in cima che a me piace tanto. Le lecco il clitoride, tengo larghe le sue labbra con due dita. Sento i suoi ansimi farsi più forti e penetro, con l’altra mano, con due dita la mia ragazza che inizia ad ansimare anche lei. Abbandono la sua amica per poter leccare il fiorellino della mia lei. Ora è l’amica a godersi due dita dentro di sé. "perché non metti anche il terzo dito?" mi chiede e viene subito accontentata. “Proprio porcellina eh questa amica!” penso soddisfatto. Sento entrambe godere e continuo così per qualche minuto. “Così ho modo di ricaricarmi” penso “non posso venire subito”.
Mi stacco da entrambe e le osservo in tutto il loro splendore e nella loro eccitazione. Rimango solo qualche secondo ad osservarle, ma loro non si fermano e iniziano a toccarsi a vicenda, rimanendo lì sedute con le gambe aperte.
"perché non vi mettete entrambe a pecora?" e così fanno. Nel cambiare posizione avvicinano i loro volti e si scambiano un caldo bacio, facendo sì che io veda le loro lingue intrecciarsi. Si mettono a pecora una affianco all’altra, palpo il sedere ad entrambe e le lecco ancora un po’. Allargo le loro natiche e affondo la lingua nel loro sesso e non resisto … passo la mia lingua anche sul loro buchetto più stretto. Entrambe fanno intuire che piace anche questo trattamento, così affondo prima la lingua in un buco poi nell’altro. Prima ad una poi all’altra. Dedico a loro ancora qualche momento con la mia lingua poi decido di penetrarle. Mi porto con il mio membro all’altezza per poter penetrare l’amica: glielo punto sul suo sesso e spingo subito forte, con botte decise. Con una mano rimango sul sedere della mia lei, palpandoglielo e giocando con un dito con il suo buchetto.
Mi stacco dall’amica, che subito si mette supina con le gambe aperte di fronte al viso della mia ragazza. "ti va di leccarmela tu?". Lei indugia un attimo, ma quando inizio a penetrarla da dietro, abbassa istintivamente la testa, trovandosi di fronte il sesso della sua amica. Le mie botte si fanno sempre più forti e sento la mia ragazza godere mentre tocca la sua amica. Dopo una spinta più decisa, prende coraggio e inizia a leccare il fiorellino della sua amica, che inizia a godere, portando una mano sulla nuca della mia ragazza, che continuava a leccargliela. Esco dal sesso della mia lei, inumidisco le mie dita con i suoi umori e lubrifico bene il suo sedere. Una volta “pronto” porto il mio membro sul suo buchino stretto e lo faccio entrare pian piano. Quando è tutto dentro inizio a spingere su e giù dentro il suo sedere e lei inizia a godere come mai l’avevo sentita. Sta leccando il sesso della sua amica con avidità, mentre lei tiene ben larghe le labbra per farsela leccare al meglio.
"ora però ne voglio anch’io." dice l’amica alzandosi e mettendosi a pecora "che ne dici di prendermi subito dietro?" propone portando le sue mani sulle natiche e allargandole per bene, mostrando il suo buchetto ben apero. "nel frattempo io ricambio il favore alla tua ragazza." le fa un cenno di mettersi com’era lei prima.
Siamo tutti e tre posizionati. L’amica ha già iniziato a leccare avidamente il sesso della mia ragazza, che gode con piccole grida di piacere. Lubrifico il sedere dell’amica e la penetro … inizio subito con spinte forti e sento che, nonostante la bocca sia impegnata a leccare, anche lei gode molto forte.
La situazione dura ancora poco … sento che l’amica viene, staccandosi dal sesso della mia ragazza e facendo proprio un grido di piacere. Mi stacco da lei e inizio a leccare anch’ io la mia lei insieme all’amica. Il mio stato di eccitazione è al massimo anch’io sto per venire. Inizio a toccarmi, la mia ragazza capisce che ormai sono al culmine, fa un cenno all’amica, che inizia a giocare di mano. Lascio che facciano fino quasi alla fine, poi le faccio distanziare leggermente e vengo sui loro grossi seni, bagnandoli entrambi abbondantemente con il mo seme.
Ci sdraiamo un attimo, poi andiamo a lavarci e ci rivestiamo.
È ormai quasi ora di cena e ci facciamo portare una pizza per tutti e tre.
"grazie ragazze! È stata una magnifica sorpresa!"
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14 anni fa
Riddu331714,
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fantasie o realtà?????
Ho di nuovo necessità di scrivere le “mie memorie”.
Quando so che per un po’ non vedrò il mio Lettore, mi prendono le crisi e la voglia di scrivere si fa incontenibile.
In più è un periodo di forti tensioni famigliari. Papà ancora in ospedale (ho ricevuto proprio ora un sms da mamma che lo dimettono domani), incomprensioni con mia mamma e relativi mutismi. Periodo nerissimo con Luca.
La scorsa settimana non ci siamo ne sentiti (nemmeno per sms) ne visti. La conclusione è che non mi è mancato quasi per niente. Sono stata proprio bene da sola, dovrei farlo più spesso.
Ho deciso di dargli un’altra possibilità però, e nel fine settimana ci vediamo. Non ho molta spinta, l’unica cosa che mi da un po’ di carica è che andiamo in montagna, e ormai sono quasi ad una crisi d’astinenza da boschi e prati. Adoro la mia montagna.
Come dicevo, è un periodo particolare, anche a causa di queste tensioni, sento più che mai il desiderio di evadere, di cambiare.
Sono molto recettiva ai complimenti maschili e, sinceramente parlando, mi sento un po’ troia in questi giorni. Non che faccia chissà cosa, anzi, è solo che i miei pensieri danno ampio spazio alle fantasie, soprattutto quelle erotiche.
Hanno aumentato i miei pensieri diciamo “particolari” due fattori. Uno è l’esperienza che ho avuto la scorsa settimana e l’altra un libro (The Surrender), che, senza volerlo, è inerente all’esperienza avuta.
Il tutto è successo giovedì scorso e la cosa mi ha a dir poco stravolto sessualmente parlando, per lo meno per come sono fatta io e per come ho sempre visto alcune cose.
Il mio Lettore è passato a trovarmi. Ha detto “o oggi o chissà quando riusciremo a farlo”. Infatti tra ferie mie e ferie sue, il tempo a disposizione, che già normalmente è scarso, è veramente esiguo, praticamente nullo.
A Lui piace il mio fondoschiena. Ritengo che sia un amante del fondoschiena in generale ma anche se non lo fosse, il mio sicuramente gli piace.
Tempo fa gli avevo promesso che prima o poi gli avrei permesso di “entrare dalla porta di servizio” (per copiare un termine usato nel libro di cui sopra).
Qualche settimana fa avevo provato a concedermi ma il dolore è stato troppo forte ed ho preferito abbandonare, momentaneamente, l’idea.
Giovedì scorso, invece, e senza dovermi neanche troppo convince, il Lettore ci ha riprovato e, anche se nuovamente ho sentito un gran male, questa volta dalla porta di servizio ci è entrato eccome. Sinceramente come prima volta, oltre al male, non ho provato un gran che. Ma il sapere che a lui piace, mi ha reso felice e soddisfatta.
Sono convinta che proverà altre volte ad entrare da quella porta e da parte mia mi impegnerò a soddisfarlo il più possibile anche se, devo essere sincera, l’essere scopata da Lui mi fa impazzire mille volte di più.
Vorrei aprire una piccola parentesi per evitare strani equivoci (e so di averlo ribadito diverse volte, ma non si sa mai, giusto per essere chiari, anche se ripetitivi)
Anche se nell’ultimo periodo l’aria tra me e Luca è un po’ tesa, lui è e rimane l’uomo con il quale vorrò trascorrere il resto della mia vita. Sessualmente parlando non ci sono problemi, il desiderio c’è (anche troppo da parte sua) e si fa regolarmente sesso. La mia “storia” con il Lettore è un capitolo particolare della mia vita e al momento faccio fatica a rinunciare a questo piacere e tutto ciò non va ad interferire con la mia storia con Luca. Bene ora posso concentrarmi solo ed esclusivamente sul mio Lettore.
Dicevo... essere scopata da Lui mi fa impazzire. Mi può prendere in qualsiasi posizione e luogo (anche il più scomodo) che non fa differenza. Starei li per ore pur di essere scopata, e all’infinito. In altre occasioni ho avuto modo di raccontare quello che mi piace di lui ma vorrei far finta di non averlo mai fatto e che questa sia la prima volta che lo racconto.
Amo le sue mani sul mio corpo, quando prende il mio seno o quando le mette sul mio didietro. Oltre ad essere piacevoli sul corpo sono belle da vedere. Mi capita spesso di guardarle, soprattutto mentre guida.
Adoro i suoi baci anche se in realtà non ci baciamo molto. Forse il bacio è considerato un gesto ancor più intimo del far sesso e allora si evita per non rischiare di entrare troppo nell’intimo. Anche nel film “Pretty Woman”, Julia Roberts non vuol essere baciata da Richard Geer per evitare coinvolgimenti sentimentali.
Spero solo non mi consideri una donna di strada il mio Lettore....
Ad ogni modo, i pochi baci dati mi sono piaciuti molto e mi piacerebbe che quella bocca esplorasse anche zone al di fuori delle mie labbra. Più di una volta gli ho detto che mi sarebbe piaciuto sentire la sua bocca sui miei seni, sulla mia schiena. E poi io sono un’amante del sesso orale. Potrei perdere i sensi nell’essere leccata nella mia parte intima.
Scherziamo sempre sul fatto che lui ha risvegliato in me la parte più porca, ma più vado a vanti e più mi rendo conto che è una Santa verità.
Non concepivo il tradimento ed ora sto tradendo, e, anche se qualche rimorso nei confronti di Luca ce l’ho, la cosa mi piace molto.
Ho sempre detto “mai e poi mai dalla porta di servizio” e lui è entrato. Il mio seno e la mia vagina poche volte si fanno toccare, ma le sue mani sono riuscite anche in questo.
La masturbazione era un mezzo tabù. Non che non mi sia mai masturbata ma lo facevo raramente. Ora invece.....
Lui si è trasformato in tutte le mie fantasie che pensavo sarebbero rimaste tali per sempre. E’ come quando uno guarda un film porno e dice “anch’io avrei quelle fantasie e mi piacerebbe soddisfarle..” ma poi per pudore non si mette mai in pratica nulla o quasi di quello che si è visto. Con lui lo farei veramente senza problemi. Mi sento la sua troia, la sua attrice da film porno. Se lui chiedesse io esaudirei tranquillamente.
Posso urlare una cosa?? Lettore, ti prego, chiedimi quello che vuoi e farò tutto, ma proprio tutto quello che desideri, ma soprattutto continua a scoparmi come hai fatto fino ad ora.
Lui mi fa venire in mente le cose più assurde, quelle, veramente, da film porno.
Rapporti in tre, indifferentemente due uomini con una donna o un uomo con due donne. A tal proposito si sono scatenati anche desideri lesbici. Nel caso a lui poi potesse piacere, non esiterei a baciare un’altra donna o a far sesso con lei davanti a lui. Il tutto è eccitante, molto eccitante.
Se me lo chiedesse riuscirei anche a guardarlo mentre fa sesso con un’altra donna (anche se la cosa mi renderebbe un po’ gelosa, perchè si sa, io SONO gelosa. Sono esclusivista e monogama nelle mie cose).
Sono stata in montagna lo scorso week end. Ho fatto pace con Luca. Ovviamente abbiamo fatto l’amore. Mi è piaciuto. Ho goduto. Ma poi, quando ci siamo dati la buonanotte, chiudendo gli occhi ho ricominciato, con la fantasia, a rifare l’amore, ma con lui, il mio Lettore. Dio che bello, come mi è piaciuto. Peccato fosse solo fantasia. Chissà quanto dovrò aspettare per essere nuovamente scopata da lui. La prossima volta voglio che mi sfondi con il suo pene. E poi voglio succhiarglielo fino a consumarlo e fino a quando lui non mi urlerà “basta”. L’ho già detto quanto mi piace succhiarglielo? E’ buono. Mi rende vogliosa, lo succhierei e poi ancora e ancora un’altra volta. E poi ancora perché è veramente buono.
E se me lo vorrà mettere nel didietro, che lo metta pure e che goda come non mai.
Il venerdì siamo andati in montagna, come dicevo, ma siamo rimasti a casa di Luca perchè casa mia non era stata ancora aperta e sistemata.
Sabato mattina sono andata su e ho fatto le pulizie grosse. Ho aperto l’impianto dell’acqua, tutto ok. Ora la mia casa è a posto ed utilizzabile.
Mentre ero sola nella mia casa, il mio pensiero è andato a Lui. Più di una volta gli ho detto che mi sarebbe piaciuto portarlo a casa mia, anche perchè per la prima volta avremmo potuto fare sesso senza nessun problema, senza il rischio che qualche avvocato o telefonata rompesse l’atmosfera da film porno.
La mia mente ha nuovamente fantasticato. Immaginato che in un giorno d’estate ricevevo un suo messaggio dove mi diceva che mi sarebbe venuto a trovare. E allora via con la fantasia. Sdraiati in un prato.
In passato, con il mio ex, era uno dei luoghi preferiti per far sesso (non avevamo una casa dove andare). In completa libertà, assolutamente e completamente nudi in mezzo alla natura. Nel centro di un prato o a ridosso di un bosco. Con il sole caldo sulla pelle e l’aria tiepida e meravigliosa della montagna che ti sfiorava il corpo e ti fa venire i brividi ....
Quella è libertà.
Io amo stare nuda. Starei sempre nuda. Sfogo il mio desiderio quando vado a letto. Anche nelle notti più gelide d’inverno io dormo completamente nuda.
Sono passate ormai due settimane dall’ultima volta che l’ho visto e che abbiamo scopato. Da un lato è stata meno dura di quello che credevo dall’altra, dal lato sessuale, è stata durissima. Molto dura. Ultimamente mi scopava una volta a settimana e io ci avevo preso gusto. Molto gusto.
Perchè vorrei sapere ogni cosa di lui? Le sue abitudini, come dorme, come mangia, i suoi hobbies, come e quante volte fa sesso con sua moglie. Cosa gli piace fare (sessualmente parlando). Perché gli piace il mio fondoschiena... Ultimamente ho un po’ la fissazione sul mio didietro. Forse perché Lui è riuscito a violarlo? Fatto sta che, ripeto, anche se so che patirò un male della Madonna, non vedo l’ora che me lo rimetta un’altra volta, e poi ancora e ancora e ancora.... Ma poi che mi scopi scopi scopi scopi........
Quando ho letto “The Surrender” non vi dico l’eccitazione e la voglia che mi è venuta. Preciso che in questo libro si parla solo di sesso anale. Mi ha aperto nuovi ulteriori orizzonti.
Ma ora lui è in ferie e poi ci andrò io e chissà quando ci vedremo e se ci rivedremo. Eh si, perché non è detto che quando rientrerà al lavoro avrà ancora voglia di vedermi ma soprattutto di scoparmi. Io spero di si perché ormai è diventato il mio pane (o pene) quotidiano, il mio sostentamento, la mia ricarica.
Ieri, dopo diverse settimane, ho fatto un pompa a Luca. Se devo essere sincera mi piace di più farle al mio Lettore le pompe.
Comunque una buona pompa non si disdegna mai.
In questo week end ho pensato molto a Lui. Ho voglia di vederlo. Molta voglia.
Credevo mi avesse preso in giro, di solito lo fa. Deve essere veramente in ferie anche questa settimana. In realtà non l’ho cercato per niente in questi giorni, ma mi aspettavo di vederlo in giro tranquillo tranquillo. E invece....
La prossima settimana, partendo io mercoledì, rimarrebbe solo martedì come giorno disponibile per incontrarlo, in quanto anche lunedì sono impegnata.. Non credo di essere così fortunata da riuscire a vederlo proprio martedì. Una bella trombata me la sarei fatta volentieri. Ne ho proprio voglia. Il fatto è che se martedì non riesco a vederlo forse se ne riparlerà a fine luglio. Se poi, anche a fine luglio sarò sfortunata e non riuscirò a vederlo, andremo a settembre. AIUTO!!! Tre mesi senza essere scopata dal mio Lettore! Ok, ok, si sopporta tutto alla fine, ma vi assicuro che è, e sarà molto dura non vederlo e non scoparlo per così tanto tempo.
D’altra parte o così o così, non si può fare altrimenti.
E’ in queste occasioni che mi vien da dire che sono proprio sfigata (nelle piccole cose).
Ho sempre detto che l’amante non me lo sarei mai fatto perché va contro ai miei principi ma ora che ho cambiato idea, e la cosa mi piace pure tanto, ne ho trovato uno che non è mai libero e quindi non lo vedo mai!
Oggi sarebbe stata una giornata ideale per scopare. Fuori un gran caldo e in studio una brezzolina grazie al condizionatore. Studio completamente deserto. Claudia via con l’amante, Sandra al mare, Stefania a vagabondare e Claudio... Boh?
Che bello poter sentire il suo pene che entra dentro di me, non importa dove, se dalla porta principale o dalla porta di servizio, l’importante è che entri. E dentro e fuori e ancora dentro e ancora fuori. Lui che afferra le mie tette e le strapazza. O che picchietta il mio fondoschiena e lo afferra con le due mani e poi spinge, spinge spinge....
Vorrei masturbarmi.
Oggi mi sono tolta il reggiseno perché il caldo mi faceva sudare troppo. Ora sono con le tette al vento sotto la maglia larga. Sento i capezzoli che si rizzano. Mi guardo. La maglia fa intravedere l’eccitazione. Potrei masturbarmi in tutta tranquillità, non c’è nessuno in studio. Non escludo che tra poco lo farò. Lo farò e penserò a te, mio Lettore, che tanto mi fai godere.
Ahhh che bello masturbarsi. Soprattutto in un ufficio deserto. Molto eccitante. Tra l’altro mentre mi masturbavo mi sono accorta che la mia immagine era riflessa nella porta a vetri vicino alla mia scrivania. Non vi dico i pensieri....
Altri pensieri mi sono venuti alla mente riferiti alla masturbazione.
Domani andrò in montagna e mi sono venute in mente tutte le volte che l’ho fatto in quel luogo. Una sensazione meravigliosa. C’è sempre la temperatura ideale in montagna. L’arietta fresca e leggera che ti accarezza (un po’ come quando si fa l’amore in un campo) il fruscio delle foglie del bosco di fronte alla mia finestra che ti rilassano. Il mio lettone che mi ospita in tutta la sua comodità. Una libidine....
L’Italia ha vinto la partita contro la Repubblica Ceca. Un po’ di patriottismo ci vuole anche in questi momenti. Anche perché mentre mi masturbavo avevo come sottofondo il commento del cronista della partita.
Per oggi ho finito. Mancano 3 giorni a lunedì e quindi al suo rientro..... MI MANCHI.
Ora vorrei fare un po’ la ragazzina del tipo..”ma chissà se anche lui ogni tanto mi ha pensato e se ha pensato alle nostre scopate fugaci qui in studio....O se gli sono mancata un pochino....” Ma tanto non avrò mai risposta.
Ciao eccomi di nuovo a scrivere: Non so se lo sai ma sono stata 12 giorni in ferie in Sardegna. Sono stata molto bene. Io non amo molto il mare, ma la Sardegna fa caso a se. Anche con Luca è andata bene. Per lo meno non abbiamo litigato ed abbiamo appianato gli ultimi dissapori.
In Sardegna è successa una cosa.
Una notte ho sognato Gianluca. Ora il sogno non lo ricordo più ma ricordo molto bene la sensazione che ho avuto la mattina appena sveglia. Avevo una gran voglia di vederlo e di stargli vicino. Gli ho mandato un sms. Lui mi ha risposto che quando tornavo dovevamo assolutamente trombare perché era stanco solo di immaginarlo.
Al mio rientro gli ho detto che ora ero a casa e che aspettavo la sua chiamata.
So che non andrò mai a letto con Gianluca. Sono stata molto innamorata di quel ragazzo ed ho paura che andando a letto con lui si risveglino alcuni sentimenti. Non è il caso. Forse è meglio solo continuare a fantasticare...
Comunque l’essersi messi d’accordo per un eventuale incontro mi ha fatto fare un sogno molto erotico ieri notte, direi piuttosto pornografico.
Era presente anche il mio Lettore. Ora vi racconto il sogno (ambientato a casa mia in montagna, ovviamente)
Io ero sdraiata nuda sul mio letto, Gianluca mi teneva immobile le braccia come se io dovessi scappare e mentre mi bloccava mi leccava e baciava su tutto il corpo. Mi piacevano molto i suoi baci e la sua bocca sulla mia pelle. Mentre sfiorava i miei capezzoli. Poi, dolcemente, è sceso nelle mie parti intimi e anche qui le sue labbra e la sua lingua hanno dato il meglio di loro... O se ci ripenso...Poi mi ha penetrato ed abbiamo iniziato una danza fantastica culminata con il più grande dei piaceri. Ma la cosa più eccitante è stata che mentre noi facevamo l’amore, il mio Lettore ci guardava e anche lui si eccitava e godeva....
Che bello sarebbe se accadesse veramente. Come detto più volte, è una delle mie fantasie più ricorrenti. E chi meglio di Gianluca e il Lettore? Sono le persone che più mi eccitano in questo momento...
Questo sogno ha causato un po’ di turbamento, infatti mi sono svegliata subito dopo. Ma ero eccitata. Troppo eccitata. E allora mi sono masturbata e ho goduto veramente.
Credo di essermi ammalata. Credo di avere la stessa malattia che aveva Michael Duglas. Dipendenza da sesso. Sinceramente non credo di essere arrivata ai suoi livelli ma vi assicuro che spingo molto.
Di fatti non mi era bastato il sogno di ieri e nemmeno la masturbazione.... No! Oggi sono andata a fare una lampada. Chissà che non riesca a mantenere quel poco colore che ho ottenuto in 12 giorni di mare.. Per la prima volta l’ho fatta senza slip (il reggiseno quello l’ho tenuto, il mio seno è troppo delicato per sopportare uno stress tale). Mi stuzzicava l’idea di essere praticamente nuda in quello stanzino sapendo che nel “loculo “ accanto c’era un ragazzo. E’ entrato mentre anch’io entravo nella mia “doccia”. La mia mente è corsa subito al Lettore ed ho iniziato a fantasticare. Pensavo che poteva esserci Lui al posto dell’anonimo ragazzo. E così, pensa che te pensa, sono finita per masturbarmi anche all’interno della lampada. Molto bello. Particolare. “Godevole”.
Sta per finire un’altra settimana. Ancora una da sopportare e poi dovrebbe rientrare dalle ferie il mio “Amante”. Avremo a disposizione una sola settimana prima che vada in ferie io. Non è detto che ci si riesca a vedere. Lo spero. Ho voglia di scopare. Ma di scopare con lui. Non sono in astinenza di sesso. Con Luca lo faccio sempre regolarmente. Sono in astinenza di Lui, del Lettore.
Ti prego, vienimi a cercare, ma soprattutto vienimi a trombare. Ne ho bisogno. Bisogno fisico.
E’ trascorsa l’ultima settimana delle sue ferie, siamo a venerdì. Questa è praticamente volata, per fortuna. Nel fine settimana andrò in montagna. Parto questa sera. Avrò modo di ricaricarmi come si deve in modo da affrontare la settimana entrante nel migliore dei modi e sarò fresca e riposata per il mio Lettore. Anche se sono praticamente certa che non lo vedrò. Perchè non si vorrà far vedere....(?) Ma io sarò pronta. Avrò le mestruazioni, ma sarò pronta. Per lui sono sempre pronta, ultimamente.
Vediamo se dovrò affidarmi agli scritti o sarò soddisfatta della realtà.
5050
1
14 anni fa
cpbo70, 55/53
Ultima visita: 8 mesi fa -
scivolar tra le lenzuola
Per provare il piacere di indossare abiti femminili, si sa, si deve essere un po' feticisti...(la psicologia insegna ke nel feticista si e' spostato un po' il centro di interesse sessuale, l'oggetto del desiderio...ad es: la biancheria sexy diventa piu' interessante della donna ke la indossa )sgusciare tra le lenzuola con indumenti sexy e provocanti, magari oliarsi la pelle e porsi in modo molto remissivo ed obbediente, con luce fioca e musica indiana, magari un filmetto lesbo, una frusta soft ed un cocktail completano i preamboli, per me sempre piu' belli delle conclusioni affrettate...ad un tratto una spallina del babydoll scende e lascia intravvedere il pizzo del reggiseno, poi lo sguardo incontra il reggicalze che mantiene le calze nere di seta o nylon..e giu' giu' fino alle esili caviglie ornate da sandali col tacco altissimo che rendono il fisico ancor piu' attraente...e ci si sente troia...ed è allora che chiunque puo' abusare e godere di quel trav che a volte da di piu' di una puttana di professione, perkè accende >mente la fantasia di ki ne ha...se non ne ha...peggio per lui o lei...o loro----Poi nella doccia vestita sexy...l'acqua ke scivola lungo le calze, le natiche all'aria e le gambe aperte, la lingua esce spontanea e.....e poi sentirsi sfondare con delicatezza e poi sempre piu' forte......fino agli orgasmi.....PIACIUTO ?Vera79
5782
1
14 anni fa
vera79,
42
Ultima visita: 2 anni fa
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Dal padrone con sorpresa (parte2)
Parte 2:
La Padrona inizia ad accompagnarmi a spasso a quattro zampe al guinzaglio per i coglioni. Il
Padrone porge alla padrona la frusta e questa non si fa pregare a usarla sul mio culo. A un certo
punto, mi alza la testa e sento dall'odore che mi porge la figa. "Fammi vederde come usi la lingua
schiavo!". Inizio a leccarla in modo prima dolce e poi sempre piu' avidamente. Dopo qualche minuto
mi stacca la testa dalle sue cosce e mi intima: "leccami il buco del culo." "vedrai che bravo che
e', io mi faccio sempre leccare il mio!" aggiunge il Padrone. Lecco il buco per circa due minuti,
poi la padrona mi fa stendere a pancia in su. "E' ora di liberare l'ucellino da queste corde,
voglio vedere se e' come mi hanno raccontato". Inizia a liberarmi l'uccello e lo palle e inizia a
masturbarmi; l'uccello immediatamente reagisce. "Bravo schiavo fai vedere il tuo cazzo alla
padrona, fammi vedere che la tua padrona ti soddisfa". L'erezione e' ormai completa. "vieni qui
che questo palo mi ha fatto eccitare" dice la padrona al padrone. Dal rumore intuisco che che ha
iniziato a spompinarlo. Il padrone si gode il pompino mente la padrona inizia a masturbarmi
furiosamnte. "se vieni ti faccio inculare dal lui" mi intima, ma non smette di segarmi come una
furia. Poi improvvisamente molla la presa dal mio cazzo. "Sbattimi un po' che poi mi impalo su
quel tronco". Li sento scoparsi, da disteso vedo a malapena la scarpa della padrona. PRobabilmente
la sta sbattendo impiedi. Si chiavano per qualche minuto disinteressandosi a me ne a qualcuno che
possa sentirli in quanto gemono in modo evidente, ma forse lo fanno per farmisentire tutta
l,impotenza della mia situaziione. A un certo punto sento la padrona chiedere "ha il certificato?"
"Si, e' pulito" "Bene allora lo prendo senza guanto!" "Allora schiavo, sei pronto, ti montero', ti
usero' come vibtatore, dettero' io i ritmi tu non farai un cazzo, se ti si ammoscia sul piu' bello
mi metto uno stap e ti apro come un porco. Inizio a sentire la sua mano prendermi il cazzo,
pomparlo un po' e poi iniziare a strusciarselo sulla figa. "la senti bagnata eh? cosa credevi che
mi facevo aprire da te? che ti davo la soddisfazione di dilatarmi? Questo cazzo e' cosi' grosso
che magari godevi gia' mentre mi aprivi." Inizia a mettere dentro la cappella inizio a sentire
l'umido e il caldo di una figa. Gioca un po' con la punta della cappella, poi inizia a sedersi
sopra, il primo affondo' "Cazzo, sono gia' dilatata e lubrificata, ma questo cazzo e larghissimo."
Inizia a pomparsi, io sono sempre straiato e lei e sopra di me in totale controllo che puo'
decidere come scoparmi. Aumenta il ritmo e inizia a emettere versi che fanno intuire il godimento.
Il padrone intanto inizia a bastonarmi le piante dei piedi. La padrona inizia a godere come una
furia" "Chiavami, chiavami con questo cazzone, fammelo sentire sbattimi fino all'utero" ma in
realta' io non posso muovermi fa tutto lei. Inizia a mordermi i capezzoli con una certa decisione.
A quel punto la padrona si rivolge al padrone "mettimelo in culo, sbattimi". Ovviamente un simile
invito non puo' restare disatteso e presto il padrone la incula. Sento il cazzo di lui schiacciare
il mio. La padrona e' presa a sandwich e sta per esplodere. Sento il padrone che le urla di godere
"vieni vacca vieni ti stiamo aprendo come una troia vieni" "Godoooo spaccatemi tutta cazzo,
goodoooo." Sento schizzi sulle mie palle, tutto e' bagnato, la padrona ha squirtato tutto il suo
succo sul mio uccello che sta per scoppiare". "sto per godere" mi esce debolmente. "Vuoi
riempirmi? riempimi ma poi ti lecchi tutto!" A quelle parole scoppio, non aspettavo altro. LA
riempio tutta, da giorni cercavo l'orgasmo, e quindi una quantita' considerevole di sperma innonda
quella fica. Poco dopo ho la sua figa sulla bocca e devo leccare e pulire tutto, dalla fica al
culo, fino quando non e' tutto pulito. Dopo 5 minuti di pulizia profonda della figa della padrona,
vengo nuovamente comandato. "Guarda il cazzo del tuo padrone, e' sporco perche' era nel mio culo e
non ha ancora goduto.Prendilo in bocca e fai il tuo lavoro." Il cazzo puzza un po' la padrona ha
impugnato una frusta e inizia a esortarmi a fare il lavoro. Non ho altre possibilita' che
lavorarlo di bocca. Dopo le prime leccate l'uccello del padrone non puzza piu' e quindi inizio a
spompinarlo. La padrona intanto mi prende l'uccello e inizia a tirarmelo per dietro in mezzo alle
mie gambe e a torcerlo in modo doloroso. "Succhia il tuo padrone fallo godere, prendimelo fino
alle palle stronzo di uno schiavo" "Si scopagli la bocca fino alle palle voglio vederlo sbavare".
A quel punto il padrone li prende la testa e inizia ad usare la mia bocca come fosse una buco in
una palla. Mi scopa sempre piu' profondamente e sento che dopo un po' inizia a vibrare. A quel
punto la padrona mi torce l'uccello e mi strizza le palletanto che non riesco a tenere la bocca
socchiusa sul cazzo ma la spalanco, proprio mentre il padrone eiacula. Mi ha riempito fino in gola
tanto e vero che ho rischiato di soffocare. O poi dovuto leccare tutto "lecca il cazzo aciugalo,
pulisci anche quelle gocce da terra con la lingua." Una volta terminato il lavoro la padrona si
sdraia pancia a terra e mi intima: "voglio ancora godere il tuo cazzo, se ti si rizza mi sbatti
tu, altrimenti ti apro io" e mi mostra uno strap grosso per il mio culetto stretto. Inizio a
scoparmela, ha una figa sempre bagnata e le entro facile. Dopo un po' che la monto sento un colpo
di frusta al culo. "Pensavi di montarla cosi' senza pagare nulla". Quindi continuo a chiavearla e
a essere frustato. La padrona gode nuovamente. Un orgasmo lungo questa volta ma con produzione
abbondante di succo vaginale.
A questo punto i giochi sono finiti, rimango bendato in quanto la padrona continua a voler
mantenere la sua identita' nascosta, vengo spostato in un altra stanza e fatto rivestire dal
padrone che e' tornato gentile come sempre al di fuori del gioco. Mi dice che e' andata bene e che
giocheremo nuovamente, ma la prossima volta, dovro' subire di piu' e il mio culo sara' aperto.
Appuntamento alla prossima volta allora...
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14 anni fa
bxslavebx, 33
Ultima visita: 4 mesi fa -
Il mio seme colava dal suo orifizio arrossato
si era seduta in braccio, sentivo quanto mi desiderasse, il mio membro era duro, ho iniziato a muovermi per farglielo sentire meglio, nel mentre gli abbassavo le spalline della sottoveste per prendere possesso dei suoi capezzoli…uhm…voleva sentirlo dentro…ma sarebbe finito troppo velocemente, ed era l’unica cosa che non volevo. scivolando dalle mie ginocchia, fino ad inginocchiarsi davanti a me, iniziava a prenderlo in bocca. il mio odore, il mio sapore…lo leccava con la punta della lingua, dalla base fino alla punta, e arrivava su, lo inghiottiva quasi come fosse un gelato. si riempiva la bocca…caldo, pulsante, era vivo…turgido. lo sentivo ingrandirsi nella sua bocca, mentre ci girava intorno con la lingua, mentre lo lasciava e lo riprendeva. sentivo i suoi lamenti, e avvertivo le sue leggere spinte di collo per farselo entrare di più ...fantastico...me lo sentivo ingrossare, che si gonfiava.. sapevo che sarebbe bastato ancora poco…gli sollevai la testa, e la feci sedere sul divano.
sollevata la sottoveste iniziavo a sfilargli gli slip. abbassavo il suo viso su di me.. iniziavo a toccarla con le mie dita…quasi volessi esplorarla, conoscerla. credevo esplodesse al mio tocco…avevo aperto il suo sesso con la lingua ed iniziavo a succhiarlo, leccandolo entranvo ed uscivo…lentamente. difficile resistere ma il piacere di sopportare una tortura così era qualcosa di speciale…mi sentivo come davanti ad un frutto succoso…piccoli morsi, per poi succhiarne il nettare…gli facevo capire quanto profondamente volevo entrare.. lei era sul punto di godere, ci mancava poco, ma la mia bocca iniziava a risalire...ombellico…seno, collo…bocca lingua…capezzoli; iniziavo a morderli, a trattarli male a succhiarli, leccarli, sempre più frenetico. prima l’uno poi l’altro, per poi attirala a me e ricominciare a baciare la sua bocca..”ti voglio…” ho sussurrato queste parole prima di entrare dentro di lei…penetrandola quasi con violenza, con la furia di possedere il suo corpo…era la fusione di due esseri che si desiderano, che si completano.. alle mie spinte sempre più veloci lei inarcava la schiena per farlo entrare un po’ di più.
sapevamo entrambi che sarebbe esploso tutto di li a poco…e il nostro movimento ha iniziato a rallentare, più lento, sempre più lento…uscivo dal suo corpo, ma i miei occhi dicevano:” tu sei mia…ancora per molto!”
mi misi seduto sulla poltrona…continuavo a guardarla; la pelle lucida, un po’ sudata…il respiro ancora un po’ affannato..”toccati,voglio vedere che ti tocchi”. un gioco…volevo giocare, protrarre più al lungo il piacere. lai guardandomi negli occhi aveva iniziato ad accarezzarsi un seno, strizzandone il capezzolo, girandoci intorno . poi, portandosi le dita alla bocca, le stava succhiando lasciandoci un po’ di saliva, ed aveva iniziato a scendere lungo il suo corpo. aprendo le gambe…era ancora bagnata…aveva iniziato a giocare con il suo sesso…movimenti lenti circolari, sentiva il sangue che pulsava.. aveva il clitoride gonfio, animato da una voglia di esplodere che da tempo non sentiva. le sue dita entravano ed uscivano sempre più grondanti del suo seme, sempre più veloci; il suo masturbarsi era sempre più intenso. sentiva il mio sguardo addosso, sentiva che anche io ero eccitato…sedendosi su di me…se l’è fatto scivolare dentro…le mie mani sui suoi fianchi…sentivo che mi mordicchiava il collo…poi ho preso i suoi seni…guidandola…continuava a toccarsi sempre più velocemente…si sentiva appagata, sazia nel sentirselo dentro…inarcava la schiena… poi tutto è esploso…ho sentito la mia voce chiamarla per nome, pregarla di non smettere…lungo, lunghissimo…un orgasmo senza fine.
adesso era appoggiata a me, cercando di riprendere fiato, e la sentivo…sentivo che stava ancora cercandomi. la avvertivo in maniera più forte….lei era contratta, ed io ero sempre più duro. mi chiedeva: ”dimmi come vuoi godere…qual è la tua fantasia?” le mie mani l’hanno stretta...la sua bocca incollata alla pelle del mio cazzo bagnato dei suoi umori...”voglio farti godere dietro.. .voglio farti sentire un po’ troia”…l’ho sollevata di peso e scivolato fuori dal suo corpo mi sono inginocchiato dietro di lei. forse…per qualche attimo la mia richiesta gli è sembrata troppo forte…ma il desiderio, la voglia di sentirmi godere nel suo corpo era più forte. gli stringevo le natiche, le leccavo l’entrata di sevizio preparandola alla penetrazione, entrando ed uscendo, giuzzando velocemente con la mia lingua, lei mi sentiva da tutte le parti…era completamente sotto il mio controllo. sentiva la mia eccitazione crescere, le mie mani che entravano dentro di lei da tutte le parti…davanti, dietro…facevo male…ma gli piaceva…ed io nel mio sentirsi animale, riuscivo ad essere dolce, a non farla sentire qualcosa di diverso dall’essere una donna.
le mie dita lunghe …una, due…scivolavano dentro di lei nella parte più stretta...quella inviolata fino ad ora…sentivo crescere la sua voglia di essere posseduta. ”Quando ti senti pronta, dimmelo tu”.. aveva i sensi annebbiati, sentivo il suo cuore che batteva velocemente…intanto aveva ripreso a toccarsi…sentivo le sua dita, toccavo con le dita la sua bocca, la sua lingua…e poi la sua voce...”ora…sbattimi ora”…m’ha sentito appoggiarsi e spingere…i suoi muscoli tesi, a proteggere una parte del suo corpo mai data a nessuno; spingevo piano e poi, in un istante sono entrato con violenza. ho sentito le sue gambe cedere dal dolore, come mille luci dentro la sua testa, un dolore che si diffondeva in tutto il suo corpo languido...e le mie braccia la reggevano; non riusciva a capire, pensava di svenire da un momento all’altro…sentiva me mentre mi muovevo ansimando spingendo con veemenza...”non avere paura, sono io…ti possiedo...mi sono preso tutto il tuo essere…voglio godere con te…lasciati andare…lascia uscire tutto il piacere che hai…sei la mia donna, la mia troia…”mi muovevo sempre più veloce, sentivo i miei testicoli sbattere penzolando sul suo sedere…”toccati, continua a toccarti”…era diventato tutto frenetico…mi sentivo sudare.. sentivo le mie mani stringerle i fianchi…aumentare il ritmo…e non c’era più dolore, solo piacere.
non lo so in quale preciso momento , in quale istante il nostro piacere si è fuso in uno solo…il nostro movimento è diventato unico…la sentivo gemere…stavo godendo dentro di lei…con lei.
un’onda infinita propagata da un punto preciso e arrivata in ogni singolo angolo del mio essere, fino a farmi chiudere gli occhi e quasi perdere i sensi…
quello che è successo dopo, non lo so. ho riaperto gli occhi e ho visto i suoi…il mio seme colava dal suo orifizio arrossato, ho sentito il calore del suo corpo, le sue dita che andavano a raccogliere voracemente il mio sperma per portarselo alle labbra...mi ha sorriso ..:”eri quello che cercavo.. l’altro corpo che mi mancava”…”si…ho risposto io…si…sei tu la mia troia”.
g*
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14 anni fa
admin, 75
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Viaggio senza ritorno
Ho fatto un viaggio tanto tempo fa, chiamiamolo viaggio d'amore. L'appuntamento era in un locale di una nota città piemontese. Parto con il treno anche se non era facile viaggiare in treno solo con la pelliccia senza nulla sotto. Io l'ho fatto.
Arrivata alla stazione trovo un uomo ad attendermi che non conosco, salgo sulla autovettura, mi siedo dietro, fa molto caldo e mi apro la pelliccia e appoggio la testa sul sedile chiudendo gli occhi.
Non ho bisogno di aprire gli occhi per sapere che l'uomo mi osserva dallo specchietto, questo gioco mi piace e gli chiedo di accostare la macchina.
Scendo, mi accosto al bordo strada mi alzo la pelliccia sui fianchi, apro le gambe e faccio pipì. Lo spettacolo è esilarante.
Finalmente arrivo nel locale, sofisticato e un pò kicth, mi fanno sedere su un piccolo divano che domina la sala, non sono eccitata solamente curiosa di sapere cosa accadrà quando mi sento coprire gli occhi con una benda.
Qualcuno mi toglie la pelliccia e dal tocco leggere deduco sia una donna. Sento apprezzamenti alcuni anche volgari; mani che indugiano sul mio corpo, bocche di donne con baci leggeri.
Mi riavvolgono nella pelliccia e mi invitano ad alzarmi dolcemente, una voce calda maschile mi dice di seguirlo... Sei preziosa mi dice la voce..
Salgo su un'auto, c'è un buon profumo misto ad odore di tabacco.
Siamo arrivati e ho semore gli occhi bendati ma il buio non mi fa paura.
La voce è sempre più roca e mi dice sussurrandolo "hai una bocca morbida, calda", l'aria è fredda e pungente.
Qualcuno mi lega i polsi con qualcosa di morbido, sento i passi che si allontanano.
Inizia a battermi il cuore e penso al mio uomo che forse in questo momento mi sta guardando, eccitato.
Lui è come un animale, la sua sessualità è felina.
Sono stanca di aspettare quando la voce si fa sentire in modo autoritario: sei mia, ti ho pagata.
Dunque è questo sono stata venduta, non può essere arrivato a tanto, lui mi ama, mi dice sempre che sono una cosa sua... appunto una cosa.
La rabbia cresce dentro di me in modo feroce.
La voce mi dice cammina, il freddo e lo shock mi hanno irrigidita, vengo spinta verso un cancello, ma vengo improvvisamente abbracciata, le sue mani corrono sul mio corpo indugiando sul mio seno, il suo sesso preme contro le mie natiche, lo lascio fare.
So cosa vuole ed io sono disposta a darglielo, qualcosa di perverso si è impossessato di me, della mia mente.
La perversione è totale ed assoluta.
Ora sento che non siamo soli io e la voce, il mio uomo è li con noi.
Ho percepito il suo respiro, so quale è il suo stato d'animo.
e' un bambino viziato che presta ad altri il suo giocattolo credendo di essere felice, per lui è emozionante il gioco che lui conduce...
E' il puzzle della sua mente e lui ha bisogno del suo giocattolo per amare se stesso, lo so!
Il giocattolo più crudele sono io e il mio uomo lo sà...
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14 anni fa
Insostenibile1leggerezza1,
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Ultima visita: 12 anni fa
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Lo zio
Zio viziosetto, approfittava del fatto di avere la casa sempre a disposizione per fare i comodi suoi, ied o allora ero un ragazzetto alle prime esperienze sessuali..e pieno di fanrasie!
Quel pomeriggio solo come al solito in casa, sentii lui che mi chiamava dal bagno, mi avvicinai timoroso alla porta e lui mi invitò ad entrare...immerso nella vasca era in una posizione che, come entrai ,non potevo far a meno di guardare il suo pisello immerso nell'acqua calda . Vista la mia titubanza, mi chiese subito di lavarlo iniziando dalla schiena ed io come ipnotizzato mi insaponai la mano iniziando a massaggiare la schiena, ma la mia mente viaggiava ...guardavo e fantasticavo.
Preso come ero dalle mie fantasie non mi accorsi che, si era alzato in piedi davanti a me, ed il suo pene penzolava davanti a me con due coglioni grossi e gonfi incorniciati da un folto pelo scuro e riccio. Mi mise la saponetta in mano e mi disse di cominciare, la mia mano saliva dal culo su per la schiena per poi riscendere di nuovo sul sedere...indugiavo come se avessi paura,ma lui mi sbloccò prendendo la mano posizionandola sul pelo dell'inguine, la mia mano un pò tremolante cominciò ad insaponare quel pelo fitto poco so e cominciò a scendere lentamente fino sul il pisello carezzandolo a lungo, tirandolo e stuzzicando la cappella scoperta con le dita, l'altra mano insaponava i grossi coglioni...che ora erano saliti e duri.
Aumentavo il ritmo di quella pratica aiutato dal sapone e sentivo il pisello prendere consistenza sempre più, la cappella ingrossarsi e diventare di un rosso acceso e dopo poco avevo in mano un cazzo duro dal quale svettava un grossa e lucida cappella. La mano ora andava veloce sull'asta insaponata sbattendo sulle palle per poi tornare sulla cappella gonfia! Lui intanto mi incitava ad andare sempre viù veloce e diceva....dai !!più veloce, così.!..dai!!!.....gemeva e grugniva come un porcomentre le mani giocavano in un alternanza di carezze e tastate, alle volte veloci e poi lentamente.
Rapito da questo gioco, mi riportò alla realtà un lungo e denso ed appiccicoso schizzo sul viso, poco sotto l'occhio che cominciava a colare giù verso la bocca...seguito da altri sulla fronte, nei capelli ed alcuni sulle labbra penetrandoVi all'interno e facendomi assaporare quel gusto salato e la sensazione di viscido sulla lingua.
Si prese il cazzo alla base e cominciò a strusciarlo sul mio viso, la cappella gocciolante sbatteva sul naso e sulla bocca..forse con l'intenzione di entrarvi ma le mie labbra erano chiuse.
Quando anche l'ultima goccia usciì, si immerse nella vasca..ed io corsi in camera mia.
Eccitatissimo cominciai a masturbarmi e passandomi la mano sul viso sporco di sperma appiccicoso la passavo sul culo e sul buchetto ancora vergine....infilando un dito dentro sobbalzai e venni gemendo!!
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14 anni fa
geisha69, 34
Ultima visita: 14 anni fa -
Quanto dura una canzone?
…..mi cerchi, mi cerchi ancora nella stanza vuota
Una tosse secca ti fa girare
Ti rassegni alle lacrime che ti tocco
E il vento lì fuori a gridare….
La lavatrice ferma aspetta che finisce la canzone. Io no! Sistemo,metto le cose a posto con delle mani nervose che solo in movimento non sentono il freddo.
E’ sabato mattina e il letto disfatto invita a rotolarsi ancora nel caldo ozio.
Fuori piove, una pioggia fredda e precoce per la stagione.
……il cameriere mi cercherà con gli occhi
al posto mio, un altro prenderà il caffè
e la sera tardi, per le strade bagnate
non rideremo più io e te….
Un insieme di pentole che cade e mi fa maledire. Un rumore di metallo che cerca razionalità.
Il buio di fuori da altri minuti da spendere a letto. Maledetto sole che fa di testa sua….
Ma se sarai davvero triste
E non respiri senza me
Prendi un libro, un mio libro
Amore, dentro, mi trovi sempre…
Sfoglia le pagine come mi tocchi
Vedrai, da lì, ti parlo vivo
E quel sorriso che ti nasce
Sarà il mio paradiso….
Rimango seduta sul fondo del letto e il sole che spunta d’improviso….se la ride….
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14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 2 ore fa -
Incontro al buio
Era intimorita per quello che stava vivendo.Aveva voluto superare la barriera del quieto vivere.Sentiva la voglia di trasgredire da tutti i pori della pelle e l’esigenza di soddisfare i propri desideri più intimi.Solo la paura di essere scoperta, riconosciuta e l’eventuale scandalo che ne sarebbe seguito, l’aveva sempre bloccata.Adesso, in quella camera completamente al buio, tremava aspettando il contatto carnale dell’ uomo.Aveva deciso che avrebbe realizzato i suoi sogni con quello sconosciuto conosciuto su internet.Lui le aveva parlato, le aveva graffiato il cuore, aveva tirato fuori la sua passione perversa e aveva saputo amplificarla con frasi giuste dette al momento giusto.Niente fretta.Aveva aspettato che il suo desiderio erotico cresesse diventando sempre più intraprendente e, alla fine lei si era lasciata convincere ad incontrarlo in un locale chiamato “Desiderio” ai sobborghi della sua città in un quartiere dimenticato da Dio.Le aveva promesso sesso, molto sesso sfrenato e, sicurezza.Sarebbe rimasta sconosciuta a tutti, pure a lui.Con quella stupida mascherina sul viso e soprattutto con il buoi più totale, cercava il suo piacere.- Sarò al centro della stanza, seduto e nudo: non dovrai fare altro che seguire il tuo istinto e vedrai che troverai quello che cerchi.La porta chiusa alle sue spalle l’aveva portata nell’oscurità più nera.Prese coraggio e si addentrò nella sala.Le mani avanti alla ricerca di qualcosa con la paura di trovarla diversa da quello che s’aspettava.L’angoscia stava cominciando a salirle dentro, sentiva il fiato salire a fatica e il seno muoversi prepotentemente sotto il battito del cuore accelerato.Dopo pachi passi incerti si fermò ad annusare l’aria per percepire con l’olfatto la direzione da seguire.Riconobbe subito l’odore del sesso maschile, tipicamente acre e capì che la sua ricerca stava per finire.Ancora un passo e si scontrò contro le gambe dell’uomo.Il contatto fu come una scossa elettrica diretta tra le sue cosce, subito cominciò a bagnarsi e riconobbe tutti i sintomi della sua eccitazione.Finalmente i suoi sogni proibiti, quelli a cui non avrebbe mai dato seguito se non fosse stato per lui, si stavano avverando.Allungò una mano sulle gambe e salì a cercare il piacere.Folti peli sulle cosce e ancora di più attorno al cazzo.Nell’oscurità cercò di immaginare cosa aveva preso tra le mani.Sapeva benissimo cosa aveva preso, quello che non riusciva a capire, era come potesse essere così grosso.L’aveva avvisata che era molto dotato e che l’avrebbe fatta morire, ma molti uomini lo dicevano per vantarsi, poi, nella realtà erano solo parole esagerate.Quello che stringeva in mano invece, era qualcosa di vero, pulsante, caldo, duro e realmente esagerato per le sue esperienze di donna.Un brivido le percorse la schiena nel momento che decise che era ora di sentirne il sapore.Mille volte le aveva detto come l’avrebbe posseduta, mille volte era venuta toccandosi da sola a quel pensiero.Adesso era realtà!Un leggero sobbalzo nel momento che allargando al massimo la bocca, si era impossessata della sua cappella.Un leggero gemito.Cercò di combattere contro il conato di vomito che sentiva salire nel tentativo di prenderlo completamente nella bocca.Si fermò un attimo, prese aria, poi,due mani decise presero la sua testa e senza pietà spinsero la sua bocca verso il completamento di quel pompino.Pompino…era una vita che non sentiva un cazzo in bocca.Da quando suo marito l’aveva lasciata per una ragazza più giovane di lei.Aveva deciso che si poteva vivere anche senza quei bastardi di uomini, che si sarebbe accontentata.Poi internet.La sua vita sessuale era cambiata con l’avvento di quella scatola misteriosa.Il mondo improvvisamente si era illuminato di nuovo e le sue voglie erano cresciute risvegliando la sessualità repressa.Lì dietro quella piccola televisione privata, si era concessa mentalmente a sconosciuti e aveva prevaricato la sua timidezza.Adesso mentre cercava di sopravvivere a quel sesso esagerato dentro alla sua bocca, riassaporava il gusto e i sapori persi.Mentre con la lingua e soprattutto con le labbra, cercava di stringere quel pezzo di carne dura, si rese conto di quanto fosse bella la realtà, di come gli fosse mancato quel contatto carnale e quello che ne sarebbe seguito.Le mani dell’uomo continuavano a spingere implacabilmente sulla nuca e lei cercava di accontentarlo.Le vene attorno al cazzo sembravano esploderle in bocca,Si sentiva scopata, volgarmente piegata in ginocchio, presa come una troia…eppure era felice di essere lì.Cercò di fare capire all’uomo che aveva bisogno di prendere aria, proprio mentre l’uomo per la prima volta le fece assaggiare il suo caldo liquido vischioso.Si sentì invasa e le sembrò di morire.La paura di rimanere senza respiro fece si che lei bevve tutto di quella liquido denso e vischioso.Finalmente le mani lasciarono la sua nuca e l’uomo cominciò a calmarsi.I tremori del corpo si affievolirono e lei si rilassò.Lasciò il suo violento piacere e respirò a pieni polmoni.Sapeva di essere stata brava, l’aveva capito.Questo pensiero scomparve velocemente quando si sentì sollevare e portare sopra le gambe dello sconosciuto.Le venne in mente di essere solo con un vestito lungo nero senza niente sotto, come lui le aveva chiesto.D’altronde era più di un anno che non faceva sesso e la sua vagina non era più abituata a penetrazioni.Così, quando con suo stupore, il sesso dell’uomo era entrato senza lacerarla, capì che era il momento di abbandonare ogni remora e prendere la vita per le corna.Quel pensiero la fece sorridere, lei che era stata cornuta per anni senza saperlo, aveva usato quel paragone per lasciarsi andare.Poi ci pensò lui a farla tornare alla realtà.Le mise le mani sulle spalle e la spinse deciso sulla sua asta.Era vero che il sesso era entrato facile e scivolava bene, ma non finiva mai e ad un certo punto sentì la propria voce esclamare;- Mio Dio…sei esagerato!Nessuna risposta: solo un flebile respiro… e tanto cazzo.Quello che aveva sempre cercato.Poche spiegazioni e falsi moralismi, solo sesso: buon sesso.Si sentiva completamente piena.Il tocco delle palle contro il suo inguine, le aveva fatto capire che quella dolcissima forzatura era finita.Incredula di se stessa, cominciò a muoversi sopra di lui e ebbe anche il coraggio di tirarlo quasi fuori del tutto per poi rispingerlo sino alla fine.Si lasciò andare decine di volte e più di una volta venne sconvolta dal proprio piacere.Il godimento fu così forte che le sembrò di svenire.Non si riconosceva tanta resistenza, eppure quella situazione le aveva dato una carica sessuale a lei sconosciutaLe mani dell’uomo le stavano torturando i capezzoli, si sentiva stringere i seni e nel momento dell’orgasmo la stretta sui seni si era fatta più forte.Il godimento unito al dolore aveva creato un mix incredibile di piacere.- Sei un demonio…tu non esisti, sei solo il mio sogno che si è trasformato in realtà.Altre parole senza risposta.Continuava a salire e scendere da quel membro e niente che le facesse capire dove sarebbe arrivata la parola “fine”.Sentiva i suoi umori scivolare lungo le cosce, sentiva le mani dello sconosciuto che la esploravano oltre ogni decenza, le dita si intrufolavano in meandri a cui lei non aveva mai permesso a nessuno di andare, eppure, anche quel nuovo modo di sentirsi presa, la stava stuzzicando.Ebbe un altro orgasmo: se possibile ancora più violento degli altri.Evidentemente l’idea di essere sodomizzata da quello sconosciuto, era intrigante.Ma impossibile da mettere in pratica.Troppo grosso: anche le sue voglie si scontrarono con quella realtà.Continuò a cavalcare quell’amante focoso per interminabili minuti: le sembrava di cominciare a vedere qualcosa in quel buio, le sembrò di percepire i lineamenti, poi, venne ancora una volta e per la prima volta in vita sua…svenne.Si svegliò in una stanza ammobiliata.Si guardò attorno e realizzò il gusto fine dei mobili.Cercò di ricordare.Ripercorse tutti gli attimi di quella sera e alla fine si accorse di un biglietto appoggiato sul comodino vicino al letto. Lo lesse con desiderio;- Prendi le chiavi sulla finestra, sono per te! Ti aspetto domani per continuare quello che abbiamo iniziato, la luce sarà sempre spenta e solo tu potrai decidere se verrà mai il momento di accenderla…- Ps: domani metti il reggicalze che troverai nel primo cassetto sopra mettiti il vestito che troverai nell’armadio: per ora non ti serve altro…basterà il mio cazzo a scaldarti…
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14 anni fa
fantasypervoi,
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Ultima visita: 12 anni fa
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Latte e caffè
Latte e caffè
Mi chiamo Luca, vivo nel centro Italia,sono sposato con Silvia e abitiamo in una piccola villetta a schiera che essendo la prima della fila ha anche un piccolo giardino. Lavoro per un grande gruppo alimentare, sono capo magazziniere. Questo fa si che spesso i miei orari sono molto flessibili, specie durante i periodi natalizi o pasquali, quando capita di ricevere anche due o tre tir di rifornimenti. Quella sera era una di queste, avevo lavorato fino alle due di notte, faceva tanto freddo, stavo tornando a casa, quando esco da una curva e la macchina mi parte, rapido contro sterzo e la mia velocità bassa mi fa fermare senza troppi problemi ,è andata bene, c’era una pericolosa lastra di gelo. Sto per ripartire che vedo giù nella scarpata una vettura rovesciata di lato, mi metto con i fari verso la macchia rovesciata e scendo a vedere; dentro vedo un uomo e una donna di colore che era al volante, entrambi sembrano svenuti,inequivocabile i segni di due testate sul vetro, scemi, niente cinture. Mi affretto a chiamare il 118,e dopo poco li vedo arrivare, in compagnia di una pattuglia di Carabinieri che provvedono a chiedere a me se sapevo come era accaduto , no rispondo , do le mie generalità e visto che se ne occupavano loro decido di andare a dormire , per me la cosa era finita li. Circa due mesi dopo, alla fine di marzo, una domenica pomeriggio, eravamo in casa intenti a guardare quali lavori fare al giardino in vista della primavera, quando sento suonare al cancello, entrambi ci portiamo verso la porta, e vedo due persone al cancello, sono di colore, chiedo cosa vogliono dal citofono, scusi, cerco il signor Luca, cerchiamo Luca, la persona a cui dobbiamo la vita, io realizzo al volo , siete quelli dell’incidente, si, grazie ai Carabinieri siamo riuscita a rintracciarla. Li invito ad entrare, ci presentiamo, Luca, e Silvia, lei si chiama Lucy, e lui Bob , sono due americani, lavorano per una casa farmaceutica americana e sono di una cittadina vicino a noi, sono ricercatori, studiano una variante dell’’anemia mediterranea, sono arrivati da poco in Italia, la sera dell’incidente stavano tornando a casa da un giro dalle mie parti, poi il casino. Mia moglie gli offre un caffè, ci sentiamo subita a nostro agio, sembrano due persone conosciute da sempre, ci raccontano che parlano quasi bene la nostra lingua perche il loro padri erano marines all’ambasciata americana a Roma e le loro madri lavoravano alla base di Camp Derby in Toscana, anche lui è stato cinque anni nei marines. Poi a deciso per amore di lei di passare alla ricerca dove già lavorava lei. Parliamo da un po’ la nostra affinità cresce, siamo passati quasi subito dal lei al tu con estrema naturalezza, e nel frattempo si è fatta sera, Silvia dice di restare per cena,loro fanno un po’ di complimenti , ma poi accettano, ma lei dice a Silvia,mi fai vedere cosa cucini, voglio imparare la cucina italiana che ci piace tantissimo, mentre le donne cucinano noi ci occupiamo della tavola, Bob mi dice: hai una bella casa, è molto che ci vivi? Si sono dieci anni, e tu ? lui mi racconta che hanno sempre vissuto nelle basi, fin da piccoli i loro genitori erano amici e commilitoni nello stesso reparto , loro si conoscono da sempre, hanno la stessa età, niente figli, e per ora va bene così. Ceniamo, poi loro ci dicono che devono tornare e che è stato un piacere fare la nostra conoscenza, dico che il piacere è reciproco, ci scambiamo i nostri cellulari, e restiamo d’accordo di vederci dalle loro parti appena possibile. Dopo le feste di Pasqua riesco a liberarmi dal lavoro, e dato che sta esplodendo il caldo decidiamo di andare una domenica al mare. Loro ci chiedono se abbiamo mai sentito parlare di una spiaggia in Toscana dove si può fare nudismo, al Parco rispondo io, noi ci andiamo sempre. Durante il viaggio le donne dietro di noi fanno un continuo parlare fra loro, con risatine doppi sensi divertenti , io e lui parliamo del mio paese, e del desiderio loro di volerlo vedere bene. Parcheggiata la vettura ci incamminiamo lungo la spiaggia fino a raggiungere un delle tante capannine dove mettiamo la nostra roba, acqua e frutta . Le donne iniziano a spogliarsi Bob rimane visibilmente affascinato dalla bellezza di Silvia, modestamente è alta 1,75, terza di seno bello tondo, culo a mandolino e gambe affusolate , il tutto sormontato da una capigliatura bionda naturale e lunga, che per l’occasione è raccolta un una coda da cavallo. Io pure non resto insensibile al fascino di Lucy, anche lei alta come Silvia, due cosce che sembrano scolpite tanto sono belle e tette alte e tonde che sembrano sfidare le leggi di gravità, capelli nerissimi e corti, che evidenziano i lineamenti del viso. Perdo volutamente tempo ed attendo che Bob si spogli, lo fa mostrando un corpo dove era evidente la formazione militare, vita stretta a v, spalle larghe e muscoli ben in evidenza, poi, come vuole la regola della sua razza un cazzo di belle proporzioni. Io mi spoglio con calma, il mio fisico si è forgiato con anni di casse di alimentari scaricati, non sarò super come lui ma mi difendo bene, poi Lucy ha uno sguardo ammirato quando vede il mio cazzo, non sarà lungo come quello di Bob, Silvia una volta lo volle misurare, circa 19 cm, ma con 8 cm di circonferenza è sicuramente di tutto rispetto. Nelle due ore successive ci ritroviamo circondati di singoli, ovvio, con due fiche così! Le nostre donne si divertono a provocarli con evidente piacere, aprono e chiudono le gambe mostrando ora la fica ora il culo. Poi dico a Bob, vieni con me. Lui mi segue verso il mare, ma è preoccupato, non sarà troppo rischioso lasciarle da sole con tutti questi tipi intorno? Non ti preoccupare, con Silvia lo abbiamo fatto altre volte, vedrai che quando si faranno troppo sotto lei verrà al mare. Il gioco va avanti per un po’ poi le donne si alzano e vengono dentro l’acqua da noi ridendo di gusto. Caspita che focosi questi italiani esordisce Lucy … non credevo che bastasse così poco !!!! ridiamo tutti loro ci buttano le braccia al collo e tutto torna normale, anche se entrambi siamo un po’ eccitati torniamo a riva, le donne riprendono a provocare i maschi. Verso le 16 decidiamo di tornare, ma io propongo una deviazione e passiamo per Saturnia. Restano letteralmente affascinati dal piacere del bagno a Saturnia, restiamo un po’ poi andiamo a cena in un ristorantino che conosco li vicino. Durante la cena progettiamo una vacanza per l’imminente ponte del 1° Maggio. Loro si entusiasmano molto quando propongo di andare all’Elba. Non ci sono mai stati pur avendone sentito molto parlare. Tornati a casa quella sera abbiamo scopato come matti, Silvia era eccitatissima. L’ho rivoltata come un guanto, le ho cavato fino all’ultimo brivido di piacere, le ho pure fatto il culo da quanto era infoiata. Merito del gioco sulla spiaggia, dei maschi che si masturbavano per loro, merito del cazzo di Bob, o forse solo merito del fatto che la cosa aveva fatto piacere a tutti e due. Dieci giorni dopo, un giovedì pomeriggio passiamo a prenderli e via rotta per Piombino, le donne parlano fra loro, molti misteri , si sono sentite spesso, hanno in mente qualche cosa che io e Bob non riusciamo a capire, ma ci và bene così. Viaggiamo in grande allegria, arrivati a Porto Azzurro provvediamo a prendere possesso del bungalow che ho prenotato, e siccome entrambi amiamo le immersioni provvediamo a contattare il daiving più vicino e restiamo d’accordo per il mattino successivo presto per andare a vedere un famoso relitto vicino Giannutri, poi decidiamo di andare a cena a Capolivieri dove conosco un ristorante molto bello e buono. Attendiamo le nostre signore che devono cambiarsi, quando arrivano a me e lui ci lasciano a bocca aperta: accidenti !!!!!!!! Lucy veste un bellissimo abito elasticizzato, un tubino bianco fino sopra al ginocchio, che mette in risalto la sua pelle scura e, mentre il seno viene esaltato da una abbondante scollatura che lo mette generosamente in mostra . Silvia non è certo da meno, abito quasi uguale ma nero, che risalta la sua capigliatura biondo naturale e la sua terza di seno è evidenziata da una trasparenza nella parte alta del corpo che fa un vedo non vedo molto sexy, entrambe calzano dei sandali con tacchi da capogiro. Queste due vogliono uccidere tutta l’isola dico io, ma Bob aggiunge guarda che ne hanno già ammazzati due, ridiamo e via. Quando entriamo nel ristorante attiriamo l’attenzione di tutti i maschi , e l’invidia di tutte le donne presenti, ci sediamo ad un tavolo dove si vede fino a Punta Calamita. La cene è perfetta, ci concediamo un goccio di troppo, loro il vino lo adorano, quando usciamo Silvia mi dice di andare in una spiaggetta lungo la penisola della Fetovaia, arrivati sul posto prendo la torcia e cominciamo a scendere verso il mare,le donne si tolgono i trampoli e arrivati giù al mare troviamo un posticino deserto, non c’è la luna, ma la notte è rischiarata da un cielo stellato , il mare è calmo, facciamo il bagno dice Silvia e comincia spogliarsi subito seguita da Lucy. In un attimo sono in acqua, io lui le vediamo andare verso un piccolo scoglio che affiora più in là. Poche bracciate e le raggiungiamo, il posto è stupendo., le stelle ok, io mi metto a toccare mia moglie, lui bacia la sua, ma le donne ci mollano di colpo e ridendo tornano verso riva. Un po’ delusi le raggiungiamo, c’è una grossa pietra piatta, loro ci stanno sedute sopra, mi avvicino a Silvia e comincio a baciarla,lei accetta e cominciamo a toccarci, nudi noi vicino a loro che già danno segni di una crescente eccitazione. Faccio distendere Silvia, mi abbasso e incomincio a leccarle la fica ,lei geme , …… hummuhmmmummm … al suo gemito fa eco quello di Lucy che riceve lo stesso trattamento, inginocchiati stiamo leccando le due donne che si voltano, si guardano e le loro mani si uniscono, mentre nello stesso istante una bellissima luna esce da dietro una nuvola rischiarando la notte. Sollevo lo sguardo mentre continuo a leccare e mi accorgo che i loro visi ora sono vicinissimi, le mani sono posate sul seno dell’altra, si toccano, io resto stupito, non mi sarei mai aspettato di vedere Silvia accettare una carezza da una donna, poi si baciano, quasi sborro dal piacere nel vedere la scena, ora si baciano con passione, accarezzandosi sempre più. Sono così preso che quasi mi fermo ad ammirare lo spettacolo quando sento sulla mia coscia destra la mano di Bob che si posa , incerta se continuare o fermarsi, io resto stupito, stanno accadendo cose che mai avrei immaginato, ma resto fermo, intanto Lucy sta scendendo in basso, ora è quasi arrivata a leccare la fica di Silvia, io le lascio il posto, mentre con la mano destra tocca la coscia di Bob, lui intuisce che va bene e allora sento la sua mano toccare il mio cazzo, lo stringe lo sega con calma, io sto per sborrare dall’insolita situazione che si è venuta a creare, ma mi piace, non so fino a che punto arriverò, ma mi piace. Le donne sono avvinghiate in un dolcissimo 69, io mi alzo in piedi, ho il cazzo durissimo, sono affascinato dal fatto che anche Silvia ora risponde alle stimolazioni di Lucy e ha infilato la testa fra le sua gambe e si è messa a leccare anche lei, improvvisamente la bocca di Bob si posa sul mio cazzo, resto stupito, mi piace, è bravo, quasi gli sborro in bocca, ma resisto, lui mi lecca bene, poi si solleva di colpo, e girata Lucy le apre rapidamente le cosce e infila dentro il cazzo in un solo colpo. Io resto un momento immobile, stupito da tutta questa situazione, poi le mani di Silvia mi toccano, e io pure la giro, e le metto il cazzo dentro. Incominciamo a scopare come matti, con impeto e furore, le donne godono, urlano il loro piacere ….. ssiiiiiiiiiiii …. Yesssssssssss ……. Vengooooooooooo ….. e Silvia si gira, si mette di traverso, ora le succhia i seni a Lucy, lei gradisce e gode….. siiiiiiiiiiiiiii … daiiiiiiiiiiii vengoooooo , Bob le da dei colpi tremendi che la scuotono tutta, poi improvvisamente esce da lei, si tiene il cazzo in mano e schizza sul corpo di Lucy, sul viso di Silvia un fiume di sborra che la mia donna lecca e raccoglie. Poi si allunga un poco e ora ha in bocca il cazzo di Bob, che anche se ha sborrato è sempre di buone proporzioni, io mi sfilo da lei, Lucy si sposta, scenda dalla pietra e si inginocchia davanti a me, “dai sborrami in bocca”, mi dice e si mette tutto il palo dentro la gola, è tremenda lo ingoia tutto e con la lingua continua stimolarmi le palle, è tremenda, non resisto a lungo, …… sborrrrrrrrooooo …. le grido, lei si infila tutto il cazzo in gola, senza perdere una goccia me lo spreme, lo pulisce benissimo, continua succhiarlo e lo mantiene durissimo. Bob intanto ha rigirato Silvia, le ha fatto mettere i piedi a terra e lei si appoggia alla pietra, lui le infila il cazzo da dietro , lei è in delirio …… siiiiiiiiiiiiii …. Sfondamiiiiiiiiii … daiiiiiii … godoooooo …… io resto sconvolto, è la prima volta che la vedo impazzire così, anche se fra noi il sesso è sempre stato appagante mi sembra che stia godendo ora per la prima volta. Lucy si alza, mi stringe a se, “ti prego inculami, sai lui lo ha troppo grosso, e se non mi apre uno prima sento tanto dolore, il tuo è perfetto, dai mettimelo nel culo dai”, la guardo appoggiare le mani sulla pietra, girarsi ed offrirmi il culo. Resto affascinato da quel culo perfetto, tondo, sodo, lo bacio, le lecco, lo lubrifico sia con i copiosi umori vaginali che le sono colati prima, e poi con la saliva, le infilo un dito dentro, ,poi due, le geme, …. Daiiii , non resisto ti voglio …. Mi chiede impaziente, io sputo sulla punta del mio cazzo e lo appoggio al buchetto suo, lei spinge indietro, … daiiiiii … spingilo dentro……. Io le afferro i fianchi, e in un solo durissimo colpo le sfondo il culo …… hahhhhh ….. siiiiii …. Daiiiiii … spaccami il culoooooo …, e incomincio un fortissimo va e vieni fatto di colpi che la scuotono tutta. “Dai sfondale il culo”, mi incita Bob, “che poi ci ripasso io”, mentre mi dice questo sta scopando Silvia che inerte sembra svenuta, subisce i suoi durissimi colpi, il suo corpo si lascia sbattere come una bambola di pezza. Io inculo lei con forza, sento il piacere arrivarmi dentro, sto per sborrare, e lei che si rende conto di questo mi invita a riempirle il culo …. daiiiiii sborrami in culooooo … daiiiiii .. godooooo, le sue grida mi mandano via di testa, non resisto ….. sborrrooooo … urlo e le spingo ancora più in profondità il cazzo nel culo …. Siiiiii godoooooo … daiiiiii riempimiiiii ….. . Resto sfinito dentro di lei, sento il cazzo diventare più piccolo, mi sfilo, e vengo subito rimpiazzato da Bob che le pianta il suo dentro con un colpo tremendo. Guardo Silvia, inerte sta sdraiata sulla pietra, il suo corpo è scosso da brividi di piacere, io mi avvicino le tocco i seni, lei si gira, mi sorride, “ti amo”, mi dice, poi si avvicina con la bocca al mio cazzo, lo lecca, mi succhia in maniera stupenda, loro intanto stanno godendosi l’inculata. lei urla di dolore e piacere, lui le sfonda il culo. La scena è decisamente erotica, e poi Lucy riesce a spostarsi quel tanto che basta e insieme Silvia ora mi leccano il cazzo, godo, sentire due lingue che mi massaggiano il cazzo mi fa impazzire, mi torna incredibilmente duro, “ dai falle il culo”, mi incita Lucy, “dai così poi anche Bob le potrà entrare dentro”, io mi abbasso,le lecco il culo, vedo la sua fica oscenamente diolatata, sonbo eccitato da morire, poi la giro, le infilo con decisione il cazzo dentro …. Siiiii … daiiiii … pianoooooo … mi sfondiiiiii … io cerco di essere delicato, ma sono talmente infoiato che le spingo dentro il cazzo senza troppi complimenti. Gode, dopo un iniziale momento di dolore ora gode , mi incita …daiiiiiiiiii … siiiii….. daiiii ….. io sono una furia, la sbatto con forza, … tieni vacca … senti come ti metto in forma il culo….. sentirai poi lui ….. siiiiiiii … daiiiiii spaccatemi tutttaaaaaaaaaaaa … lei ci sfida ormai in preda ad un delirio senza più nessun freno inibitorio. Lucy si ferma, si gira, ora è Bob che si siede sulla pietra, “ dai avvicinati leccami la fica, dai cagna” chiede aSilvia, lei si sposta, le lambisce la fica stretta dalla pressione che lui le fa inculandola, poi mi guarda, “dai infila il cazzo dentro la fica di Lucy, dai che la facciamo morire, lei va pazza per le doppie”, io mi sfilo dal culo e entro dentro Lucy non senza qualche difficoltà, Silvia ci osserva a bocca aperta, “ ma come fai a prenderli tutte due?”, lei la guarda , ma riesce solo ad urlare il suo piacere ….. siiiiiiiiiiii godooooooo … siiii spaccatemiiiiii . ora la scopiamo e inculiamo con forza, lei non si appoggia a nulla, è sorretta dai nostri cazzi infilati dentro di lei, e sconvolta, gode a ripetizione, poi sfinita dice “ basta, vi prego non ne posso più”. Io esco per primo, lui l’appoggia alla pietra, poi insieme prediamo Silvia , lui le lecca un poco il culo, poi entra dentro ,lentamente, consapevole del le dimensioni, ma lei non ci riesce, ….. pianooooo … noooo … è troppo grosso…nooooo. Lui mi guarda, mi invita a fare a cambio, ma oramai lei è troppo insicura,….. nnooo mi fai maleee … io desisto, le pianto il cazzo dentro la fica, lei si rilassa, la giro, la sollevo aganba apperte, Lucy si abbassa e le lecca la fica da davanti, poi Bob appoggia il suo cazzo al mio, lo sento lentamente entrare dento Silvia davanti, lei ha la bocca aperta, non riesce adire nulla, insieme ora la scopiamo in fica. Il movimento e lento ma continuo, lei si è abbandonata con le spalle rivolte a me, … siiiiiiii … mi fate morireeee….. godoooooo ….. il grido le muore in gola, sento che la sua fica si sta abituando alla presenza di due cazzi, ora cio muoviamo pi in fretta, e ad un tratto dopo l’ennesimi suo gridao di piacere Bob accellera di colpo in movimento…. Sisiiiiiii … daiiiiii … cosiiiii … urla Silvia … elui …. Sborroooo!!!!! .. sento la sua borra schizzare dentro di lei che quasi sviene, io accellero e godo con loro ….. siiiii … io pure sborroooo!!! …. A fatica riusciamo a restare uniti, poi lentamente ci sciogliamo, sono sfinito e loro non sono da meno, guardo il mare, e fatti due passi mi tuffo dentro l’acqua,. Mi sento rigenerare, loro mi seguono, è tonificante, Silvia mi si avvicina, “ grazie amore è stato fantastico, ” io la stringo ame, loro sono abbracciati e si baciano. Tornati a riva ci sediamo siamo sfiniti, “ sei grande Silvia, “ commenta Bob , “nemmeno lei è mai riuscita a prenderne due davanti”. Andiamo a dormire fino a mezzo giorno , e il resto della vacanza è un continuo scopare in tutte le posizioni e pure Lucy alla fine è riuscita a prenderci tutti e due davanti , a goduto così tanto che alla fine è svenuta, mentre Silvia è riuscita a prenderlo nel culo quello di Bob. Da quel giorno siamo diventati inseparabili, vacanze, fine settimana, o semplici serate sempre insieme, ho anche avuto il privilegio di metterlo nel culo a Bob, e devo dire che gli è piaciuto tantissimo. Poi dopo un anno sono tornati negli Stati Uniti, ci hanno invitato a passare il capodanno da loro, è stato bellissimo, ci siamo ritrovati in un appartamento in un grattacielo di New York, e la sorpresa è stata che noi eravamo l’unica coppia di “bianchi “ in mezzo a sei coppie di colore ma devo dire che sia io che Silvia ce la siamo cavata alla grande, lei è stata apprezzata per la facilità con cui si prendeva dentro la fica due cazzi contemporaneamente, mentre io ho sfondato tutti i culi che mi si sono presentarti davanti, sia maschili che femminili, alla fine abbiamo avuto i complimenti da tutti, e ora aspettiamo che loro vengono a trovarci, gli stiamo preparando una sorpresa speciale.
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14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 2 ore fa -
Piove
Il camino è acceso ma le mie mani sono gelate, il mare sembra aver intuito la mia agitazione e complice come sempre scandisce i minuti con i suoi flutti. Piove, proprio come al nostro primo incontro... Controllo che tutto sia in ordine... il vino lo porterà lui... è così che ci eravamo detti in chat, preparo i bicchieri...tre (numero perfetto) perchè questa sera tutto lo sarà...Ho voglia di lui, delle sue mani, dei suoi occhi, della sua bocca... Finalmente arriva, elegante, nella sua camicia bianca, mi saluta sfiorandomi schiena, lo invito ad accomodarsi accanto a me per brindare, a noi! I nostri sguardi s'incrociano e la voglia che ho di lui cresce, inizio a sfiorarlo e un brivido risale lungo la mia schiena, non resisto più... voglio le sue labbra sulle mie... lo legge nei miei occhi, si avvicina, mi bacia! capisco che è arrivato i momento di dedicarci a noi, lo prendo per mano e lo conduco nella mia alcova, sento il suo corpo sul mio, il suo cazzo pulsa dentro i pantaloni ma non abbiamo fretta, anche questa volta ci dedicheremo a noi con la sensualità dovuta! I nostri corpi inizieranno la loro danza, assaporandosi, esplorandosi, appartenendosi... sarà una lunga notte di passione!... continua ...Le sue labbra scivolano sulla mia pelle, carezzando impertinenti i capezzoli turgidi per desiderio che ho di lui, le sue mani , esperte viaggiatrici, percorono le strade del mio piacere insinuandosi avide e maliziose nella mia carne umida... Mi apro come un bocciolo innanzi al suo sesso che inizia, dapprima lento , poi sempre più deciso e cadenzato, a farmi sussultare... I suoi occhi cercano i miei, perchè è lì che inizia il nostro piacere... scopandoci la mente MI inginocchio davanti a lui accogliendolo in bocca, voglio libare ogni goccia del suo nettare che sgorga inesorabile Sarà una lunga notte ... ma non basterà a saziarmi di lui! Ritrovo lo sguardo soddisfatto di mio marito, sorride... è per lui questa dionisiaca cerimonia!!!
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14 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 2 ore fa -
Incesto...
Pomeriggio caldo ed afoso ed io , caso strano per me, stavo rientrando a casa nel primo pomeriggio...come misi la chiave nella toppa mi accorsi che non ero solo in casa.
La casa era silenziosa , ma come passai davanti alla "sua" camera...la porta accostata lasciava uscire un flebile gemito, come un rantolo, la curiosità ebbe il sopravvento e mi avvicinai....mi ricordo che all'inizio rimasi un pò meravigliato dalla scena ma poi l'eccitazione prese il soppravento. Mio fr...... sul letto, senza pantaloni e mutande, la mano carezzava un pisello di notevoli dimensioni...non ancora duro...il lento sali e scendi sull'asta mi stava ipnotizzando al punto che preso da un impeto incontrollabile piombai nella stanza. La sua meraviglia si manifestò tutta con la sua espressione in viso, aveva smesso di tirarsi il pisello, che ora penzolava davanti a me...non gli diedi il tempo di reazione e lo presi in mano cominciando a menarlo, mentre carezzavo i coglioni leggermente pelosi e gonfi. La cappella scoperta cominciava a gonfiarsi e lui ora aveva chiuso gli occhi, la mia lingua passava lenta sulla cappella e scendeva lungo lo spacco e giù sull'asta...le labbra baciavano e leccavano fino ad arrivare alle palle...lui ebbe un fremito nel momento in cui presi un coglione nella bocca e succhiai forte.
Quando gli presi nella bocca il pisello e lo ingiai fino alla base, la sua schiena si inarcò e gemette.....lo sentivo crescere nella mia bocca, la cappella gonfiarsi fino a soffocarmi. Mi staccai da quel "bacio"....ed alzandomi mi levai velocemente pantaloni e mutande, cercando di essere il più veloce e salii sul letto dove lui era sdraiato....gli davo le spalle, mostrando il culo aprendolo con le mani per fargli vedere il mio buco voglioso ed eccitarlo sempre di più. Le sue mani ora tastavano i glutei e le dita passavano nel solco delle natiche soffermandosi sul buchino...per facilitarlo mi passai due dita umide di saliva sul buco e prendendo la sua mano mi infilai due dita dentro. Dapprima gli davo il ritmo io ma poi cominciò a spingere lui dentro, aumentando anche le dita da due a tre..roteava e spingeva e scopava...!
Ero eccitatissimo il cazzo moscio e gocciolante di umori, gli levai le dita ed avanzando verso di lui afferrai il suo cazzo durissimo,strusciandolo sul buchino mi impalai con colpo solo!! I miei glutei poggiavano sull'inguine peloso di lui...il bacino si muoveva avanti ed indietro con il palo dentro e le sue mani mi afferrarono saldamente i fianchi sollevandomi...cominciando così la pompata. La cavalcata era sempre più frenetica e veloce...poi mi spinse in avanti sfilando il cazzo, mi girò verso di lui alzandomi le gambe le appoggio sulle braccia...sopra di me ansimante posizionò il pisello nel buco e cominciò a scoparmi in quella posizione .
Dava dei colpi decisi, penetrando fino in fondo con il cazzo...potevo sentire i coglioni sbattere su i glutei ritmicamente..il mio buco si allargava sempre più!! Adesso lo sfilava completamente e lo infilava stringendo con la mano la base del cazzo .....ed io mugolavo e gemevo come una troia in calore, si sfliò di nuovo e mettendomi a pecora mi montò come una vacca...sopra di me il suo corpo sudato, il pisello completamente dentro di me pompava velocemente,le sue mani che frugavano dapertutto il mio corpo. La sua mano afferrò il mio pisello cominciand a carezzarlo, alternando carezze su i coglioni.....poi uno spasmo ed il suo corpo si irrigidì, con un colpo di reni spinse il cazzo in profondità scaricando tutto il suo piacere dentro me con lunghi e densi schizzi che sembravano non finire mai. Ci accasciammo uno di fianco all'altro, sudati....mi alzai e prendendo i vestiti mi allontanai velocemente. Non parlammo mai di questo...ma ogni tanto ci penso..!
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14 anni fa
geisha69, 34
Ultima visita: 14 anni fa -
La prima volta che....
Ero molto giovane e molto indeciso su cosa volevo dalla vita e nel sesso, appena maggiorenne ero in una zona piena di locali allora come adesso ero arrivato ad un livello in cui le mie difese erano quasi nulle.
Dentro il locale su un divanetto mi avvicinò un ragazzo di colore che si presentò con il nome di Omar, alto e possente che quasi intimoriva ma simpatico e cominciò ad offrirmi altro alcool ed a chiacchierare...non ricordo neanche più di cosa poi!!! "Fatto" come ero mi cominciava a girare tutto ed Omar mi prese di peso e mi portò fuori in una specie di cortiletto esterno in mezzo ai locali, poco illuminato. Appoggiato ad un muro mentre prendevo aria lui si avvicinò tanto che sentivo il suo alito, senza dire una parola si avvicinò ancora di più e mi infilò la lingua in bocca...grossa ed umida perlustrava ogni angolo, le sue mani le sentivo scendere lungo i fianchi ed infilarsi dietro dentro i pantaloncini...cominciando a tastare il culetto liscio e sodo. Poi si staccò e con forza mi costrinse ad inginocchiarmi, frettolosamente si sbottonò i pantaloni e scoprì un pisello nero ed enorme....ero confuso perchè era la prima volta che avevo davanti un arnese del genere "vero"...! Lo presi con la mano e iniziai a menarlo, l'altra mano per tastare e giocare con due coglioni grossi e penzolanti....preso dall'alcool com'ero....mi avvicinai con la bocca ed inizia a leccare la cappella scura e gonfia. Lo aveva talmente grosso che quasi non riuscivo a prenderlo in bocca,leccavo per tutta la lunghezza giù fino alle palle chee cominciai a succhiare come indemoniato,ero eccitatissimo... ma mentre mi stavo dedicando a quel lavoretto Omar mi spinse facendomi cadere in avanti...carponi davanti a lui..Mi fù sopra velocemente e preso da un raptus mi titò giù pantaloncini e mutande insieme infilando la faccia in mezzo al solco dei glutei e leccando e penetrandomi con la lingua. Pocho tempo dopo si alzò, il suo cazzo enorme e duro...la cappella sfiorò i glutei e puntò decisa sul buchino grinzoso, quando la spinse dentro con forza quasi urlai dal dolore..sembrava mi squarciasse la carne..ma lui niente...cominciò a pomparmi nel culo e poco alla volta il dolore si confondeva ad un piacere mai provato fino ad allora..tanto da iniziare a muovere il culo verso di lui per aumentare il ritmo e prenderlo di più dentro. Preso come ero da quella monta non mi accorsi del suo "amico" che davanti a me in ginocchio era con il suo "manico" scuro in mano, ed approfittando del fatto che ansimavo ed aprivo la bocca cominciò a scopare con foga la mia bocca con il suo pisellone nero , come se scopasse una figa...sentivo sulla lingua le goccioline dal sapore leggermente aspro, preludio di una sborrata fantastica.
Non so quanto passò ma Omar si sfilò e fecendo un cenno al suo amico si scambiarono il posto...ora Omar scopava la mia bocca e l'altro mi pompava forte nel buchetto...lo sentivo ansimare sopra di me ed aumentare il ritmo della scopata tanto da sentire i suoi coglioni sbattere su di me...mentre avevo la bocca quasi slogata per accogliere l'altro pisello che per le spinte che mi dava sentivo in gola. Sentii distintamente un suo spasmo e subito dopo un liquido denso e caldo dentro di me che sembrava non finire mai...i suoi rantoli animaleschi e le spinte del pisello dentro di me tanto da far male, subito dopo Omar ancora nella mia bocca mi prese il viso tra le mani e mugolando venne tanto copiosamente che mi usci sperma anche dal naso, mi inondò la bocca, riempiva la lingua e colava giù sulle guancie e dal mento...denso, calda e dal sapore asprigno! L'amico sfilò il cazzo dal mio culetto strusciando il codone in mezzo alle natiche mentre la mia lingua ripuliva la cappella e l'asta di Omar.Tutti e due si ricomposero frettolosamente. Rimasi alcuni minuti così come mi lasciarono, il buchetto gocciolante di sperma...la bocca con il sapore aspro ed ancora rimasugli sparsi sul viso.....Omar lo rividi anche dopo, attualmente ancora mi dà una "ripassata".
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1
14 anni fa
geisha69, 34
Ultima visita: 14 anni fa -
neve calda
Un giorno la ragazza camminava nuda nella neve, stranamente non aveva freddo e il suo corpo era rilassato
Camminava come una principessa, lenta ,armoniosa e con lo sguardo dolce e gli occhi umidi
Era sola ma incontro' sul suo cammino altre tre persone,erano insieme e cammminavo come lei tutti nudi, la videro,la guardarono ,la toccarono: lei era calda, loro la avvinghiarono e insieme si riscaldavano intorno al suo corpo, la neve si scioglieva,il sudore dei loro corpi e il piacere avevano dato a lei quello che aveva cercato continuando a camminare senza meta.
Lei guardo' lui e lo riconobbe, era il suo amore e lui le aveva dato il piacere di vivere questa passione ..ora erano in quattro e il piacere che avevano provato li spinse a continuare il cammino ancora avanti ....volevano di nuovo perdersi
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14 anni fa
shomei,
34/28
Ultima visita: 12 anni fa