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16 agosto 2011...indimenticabile
Era martedì pomeriggio, e la giornata aveva preso una brutta piega, l'incontro che avrei dovuto avere la sera, con una vecchia amica...squirter da paura, era saltato. Il giorno prima aveva lavorato tantissimo, e molto onestamente mi ha avvisato che non era in forma per un'incontro fatto bene. Pur a malincuore, ritenendomi una persona comprensiva, ho accettato il fatto...e non avendo più da preparare cena per due, mi sono messo online, su una chat per single. Dopo le solite frasi di rito...forse a causa della delusione, mi stavo scoglionando, quando si apre una finestra di dialogo in pvt di un'utente a me totalmente sconosciuto. Verifico al volo il profilo, che risulta essere di una donna di 40anni, di una provincia confinante, ed accetto la conversazione. Lei mi chiede un paio di info riguardo mio aspetto e mia età, rimango leggermente stranito perchè il tutto è presente nel profilo, e mentre stò per rispondere mi giunge secca una domanda: “sei libero stasera?”, immediata la mia risposta positiva, al che lei mi dice che mi sta contattando dal cellulare, e che passerà per Piacenza, e mi chiede esplicitamente se mi andrebbe di berci un'aperitivo assieme per fare conoscenza. Rimango abbastanza basito dalla velocità con cui tutto è accaduto, le dico che mi potrebbe stare bene, alchè lei mi scrive il suo numero di telefono, con la richiesta di chiamarla. Mi sconnetto dalla chat, digito il numero, e lei subito mi risponde con un tono un po' roco: “ ciao Max....sono a Fiorenzuola, dove ci troviamo?”, le chiedo se conosce la città, e lei risponde che sa arrivare in zona ospedale, perfetto, è proprio nelle vicinanze di casa mia. Bastano pochi minuti per scambiarci un paio di informazioni e stabilire il luogo d'incontro, dopodichè in meno di un paio di minuti mi cambio, per avviarmi a piedi il loco. Uscito da 5/6 minuti da casa mi arriva un sms “sono a Pc sud”...d'istinto la chiamo, e lei comincia subito a mettere le mani avanti. Mi spiega che non è una bella donna, non molto alta ( 1,60 ) ed un filo tonda (67kg), e che è in abbigliamento molto comodo, e molto accaldata, infatti martedì è stata una giornata terribilmente afosa, ed io la rassicuro che...per prima cosa, le donne morbide mi piacciono, secondo che anche io causa caldo sono in abbigliamento comodo, ci mettiamo a ridere, e mentre continuo a camminare, continuiamo a chiacchierare, andando a toccare anche argomenti abbastanza spinti, lei sta cercando di farmi eccitare già al telefono, ed ogni tanto mi chiede: “ si è riempita per bene la patta?”...ed io le rispondo che comincia a dare segni di risvegli. Nel giro di 10 minuti arriva all'incrocio dell'appuntamento, si ferma, mi fa salire, e senza neanche darmi il tempo di reagire...mi mette la mano sull'uccello, e ridendo dice: “ Uhm...cominciamo benino!!”, e mi da un bacio sulla bocca. Ci dirigiamo ad un bar gelateria con dehors esterno poco distante, ci accomodiamo al tavolo più isolato, entrambe accendiamo una sigaretta, ed incominciamo a guardarci reciprocamente. Lei non è una strafiga, ma una normalissima donna, morbida, con due bellissimi occhi verdi, indossa un corpetto di strass azzurro, ed una gonna lunga nera a fiori, ai piedi un paio di sandali di cuoio, rasoterra. Mi dice che come uomo non le dispiaccio...e mi chiede se quanto ho messo nel mio profilo corrisponde a realtà. Le chiedo cosa vuole sapere di preciso, e lei mi chiede se mi piace veramente leccare la passera, io annuisco...è vero, lo adoro...al che mi chiede anche se sono pratico di fisting. Resto un'attimo basito, e le chiedo subito: “ lato A...o lato B?”, lei mi dice che non disdegna entrambi, quello vaginale lo adora...le piace molto anche quello anale...ma ha più problemi di dilatazione, e così mi prende la mano per valutarla con cura, e poi dirmi che se voglio possiamo provarci ma non garantisce. Io acconsento, e nel mentre ci gustiamo un bel gelato, lei mi chiede se mi andrebbe di andare in hotel, io le propongo invece, se le va, di andare da me...i suoi occhi si alzano dalla coppa di gelato, e con uno sguardo maliziosissimo, mi fa occhiolino. Al pensiero di avere innanzi una donna, a cui piace farsi leccare la passera....e farsi fistare, la patta si è riempita per bene, e non esito a farla partecipe, prendendole una mano per farle sentire la mia eccitazione. Terminato il gelato, cominciamo a chiacchierare di varie cose, fumiamo una sigaretta, e prima di alzarmi per andare a pagare il conto cerco di chiarire un paio di cose. Per primo le chiedo a che ora deve tornare a casa, lei mi guarda e mi dice: “ non prima di avere avuto almeno un paio di orgasmi...e comunque non ho nessun impegno fino a dopo domani”, i miei occhi si illuminano e chiedo se le va di fermarsi fino all'indomani, e lei annuisce chiedendomi però di darle almeno la possibilità di darsi una rinfrescata, ed io ovviamente annuisco dicendole che anche io ne ho un grosso bisogno. Poi le chiedo se le va di mangiare qualcosa assieme, e lei mi propone di prendere un bel chilo di gelato e di portarcelo a casa. La cosa sta filando liscia come l'olio...ci alziamo, ordiniamo il chilo di gelato da asporto, pago il conto e voliamo in auto per dirigersi a casa mia, che dista meno di 5 minuti. Entriamo in casa ed il fresco del climatizzatore ci da un bel sollievo, ci accomodiamo in sala, lei estrae il telefono e mi chiede dove può metterlo in carica, le indico la presa, e mentre lei si china per infilare il caricabatteria nella presa....le infilo una mano sotto la gonna per accarezzarle il sedere. Lei resta china appoggiandosi ad una sedia al suo fianco, io allora le sollevo tutta la gonna ed ammiro il suo bel sedere, decorato solo da un mini perizoma nero...comincia a sculettare dolcemente...ed io passo delicatamente un dito tra le sue natiche fino ad arrivare alla sua passerina, già ampiamente umida. Le sposto delicatamente il perizoma....e lascio scivolare il dito in mezzo alle sue grandi labbra...un paio di volte, le comincia subito a mugolare, e staccando una mano dalla sedia, prende il mio dito e se lo infila mezzo dentro la figa...che sta veramente infradicaindosi...da un paio di sculettate, poi si alza, si volta verso di me, prende il mio dito umido, se lo infila in bocca e comincia a leccarlo x bene, nel frattempo mi slaccia i pantaloni, cerca di sfilarmeli assieme agli slip in un colpo solo, ed appena vede il mio uccello, ci si butta a capofitto, prendendolo in bocca. Lasciandola fare....le risollevo la gonna, le infilo di nuovo un dito nella figa....e comincio a farle un bel ditalino. La signora è veramente infoiata....non mi molla l'uccello....e comincia a dimenare i fianchi per godersi il mio dito dentro di lei...giochiamo così per diversi minuti....poi le prendo la testa, la stacco dal mio cazzo, e le do un profondissimo bacio sulla bocca, mentre le mie mani cominciano a svestirla completamente...e sempre incollati ci dirigiamo verso il bagno. Giunti sulla porta ci stacchiamo, lei si sfila il top ed il reggiseno, io mi levo la camicia e lascio cadere pantaloni e slip per terra. Lei mi ferma un'attimo appoggiandomi una mano sul petto, chiude la porta del bagno, ed io la lascio fare intuendo che necessità di un'attimo di privacy. Colgo l'occasione per andare ad abbassare le tapparelle delle finestre dalle quali potremmo essere visti dai vicini, e ritorno in bagno quando sento aprirsi la porta, e l'acqua che sta già scorrendo. Entriamo tutti e due nella mia ampia vasca, aziono la doccia, e quando la temperatura è regolato ad hoc...ci cacciamo sotto l'acqua, abbracciandoci, accarezzandoci e baciandoci appassionatamente. Lei appoggia una gamba sul bordo della vasca, e mi prende una mano, portandola in mezzo alle sue cosce, io senza pensarci un secondo vado subito alla ricerca del suo clito e comincio a giocarci delicatamente, con leggeri strusciamenti, alternati a piccoli sgrillettamenti....malgrado lo scorrere dell'acqua sui nostri corpi posso distintamente sentire le sua figa completamente bagnata dai suoi umori...che rendono scorrevolissimo il mio dito tra le sue labbra....comincio allora a penetrarla con un dito, lei si china a pecorina, appoggia le mani alla parete, me sempre con una gamba sul bordo vasca si gode il mio dito dentro la sua figa...che entra ed esce ritmicamente...fino a quando, mugulando sempre più intensamente mi chiede di aumentare le dita...e di affondare per bene. Le dita diventano due....poi tre, ed il suo bacino comincia a roteare armoniosamente...dando dei colpi violenti per approfondire per bene la mia penetrazione...fino a che le scappa un urlo abbastanza violento...e mi trovo la mano inondata. Lei ferma qualsiasi suo movimento, con una mano mi prende il polso e si tiene le mie tre dita ficcate tutte nella sua figa. Sento delle leggere contrazioni...resto immobile, fino a quando lei si sposta, si volta, mi lecca tutte e tre le dita, una alla volta, gustandosi tutti i suoi umori. Ci baciamo di nuovo, ed incominciamo ad insaponare i nostri corpi vicendevolmente, soffermandoci intensamente, io sulla sua passera e sui suoi seni, lei sul mio uccello e sulle mie natiche... Terminata la doccia, mentre ci asciughiamo...le chiedo, visto la sua passerina un po' pelosetta, se posso depilarla, lei si scusa dicendomi che non era preparata per un'incontro così veloce...ed annuisce, chiedendomi se l'ho già fatto, io annuisco, ed allora lei mi chiede cosa deve fare. Io preparo una bacinella di acqua calda, prendo la schiuma ed un rasoio nuovo di pacca, la accompagno in camera e dopo aver steso un'asciugamano sul letto, la faccio accomodare a gambe larghe, con i piedi sul bordo del letto, le allungo il mio cuscinone “tattico” e la invito ad appoggiare la testa sopra, prendo la schiuma su due dita e la spalmo sui bordi della sua fighetta...di nuovo umida, e con piccoli gesti comincio a raderle i peli. Terminata l'operazione vado in bagno, prendo un'asciugamano pulito, lo bagno, e torno da lei per pulirla per bene dalla poca schiuma rimasta, rifinisco gli ultimi peli scappati, ripasso l'asciugamano e me ne vado in bagno a rimettere le cose a posto, per poi ritornare al volo da lei, che ancora come l'ho lasciata, si sta accarezzando la sua fighetta bella depilata. Mi inginocchio per terra, con due dita le apro le labbra esterne, e senza esitare punto subito la mia lingua sul suo clitoride, semi eretto...comincia a mugulare come una cagnetta in calore, mi chiama per nome, e complimentandosi per come uso la mia lingua....mi invita a non smettere. Io manco ci penso, ho appena cominciato...e mi sto cominciando a divertire. Dopo aver per un po' giocato solo con la lingua sul suo clito, comincio ad infilarle le dita dentro, uno ci affonda dentro senza ritegno, il secondo anche, al terzo comincio a sentire un attimo più di resistenza, ed allora resto più superficiale...e più delicato, dopo cinque, sei, dentro-fuori, comincia a dilatarsi più agevolmente permettendomi di entrare più in profondità, ed ad ogni mio affondo, lei si inarca e mugula di piacere, arrivo al quarto dito, e ripeto tutto come ho fatto con il terzo, le comincia ad ansimare sempre di più, fino a che mi blocca, leva la mia mano e si mette a pecorina. Io prendo il mio bel cuscinone, lo infilo sotto la sua pancia per metterla comoda, le apro le ginocchia per avere ampio spazio di manovra e ricomincio a penetrarla con le mie dita...pochi movimenti delicati...ed accurati, e tutte e quattro le dita le sono dentro, lei è immobile...penso stia aspettando il passo successivo, ed io con delicatezza e dovizia infilo dentro anche il pollice...un paio di lenti movimenti, accompagnati anche da lei...e la mano e dentro per due terzi...aspetto un'attimo che si dilati ancora un po'...e zac, la mano e dentro tutta, chiusa a pugno. Lei lancia un urlo di piacere che mi lascia allibito, comincia a sculettare abilmente, ed io nel frattempo comincio con dolci e lenti movimenti a roteare la mia mano, completamente dentro di lei, un po' a destra, un po' a sinistra, faccio dei piccolissimi movimenti come per estrarla...per poi ritornare tutto dentro...fino a che sento la sua figa allagarsi completamente, e contrarsi sul mio pugno. Lei si volta verso di me, è paonazza in viso...si sta mordicchiando le labbra...poi con una voce che stenta ad uscire mista a vari mugolii: “ Max...sei fantastico...dai sfondami tutta...non osare a levare quella mano!!!”...io non ci penso neanche per sogno, e mentre mi sego alla vista della sua figa piena della mia mano...lei comincia a dare colpi profondissimi e decisi...fino a che di colpo si lancia in avanti...lasciandosi cadere a peso morto sul cuscino sotto di lei, esplodendo in un orgasmo bestiale. Da quella posizione le posso vedere il buco della sua figa bello dilatato che si contrae spasmodicamente, tutto il suo corpo è percorso da violenti brividi...e lei sta mugolando di piacere ininterrottamente. Mi godo questa fantastica visione, e le lascio il tempo che ritiene necessario per riprendersi...poi quando la vedo più rilassata, con un dito comincio ad accarezzarle la schiena umida di sudore...e lei comincia a vibrare tutta di nuovo...implorandomi di scoparla. Sono notevolmente eccitato, e so che se la scopassi, godrei praticamente all'istante, ed invece preferisco temporeggiare un paio di minuti, così mi alzo, mi dirigo verso l'armadio con la scusa di prendere i profilattici, poi torno da lei e la volto a pancia all'aria, le alzo le gambe e la faccio accomodare con il sedere sopra al cuscinone tattico, un altro cuscino lo porgo sotto la sua testa e la invito a mettersi comoda, appoggio il mio uccello tra le labbra della sua passerina, e senza penetrarla, comincio dei movimenti con il bacino a strusciarmi contro di lei...stimolandole ancora il clitoride...lei si eccita da matti, tanto che dopo qualche mio movimento, si inarca cercando di farselo entrare, io mi ritraggo in quanto ancora senza protezione...ed allora lei allunga una mano, mi arraffa il profilattico, lo apre e mi incappuccia abilmente, poi si alza di scatto, mi sbatte con la schiena sul materasso e mi monta sopra con decisione, infilandosi l'uccello dentro tutto al volo. Io la lascio fare, anche perchè visto come si è posizionata sono tranquillo che per un po' non godrò ancora. Comincia a cavalcarmi molto dolcemente, mi porge il suo seno sul viso, ed io comincio a leccarle i capezzoli, quello destro in un attimo s'inturgidisce, alora passo a quello sinistro, mentre stringo l'altro tra due dita, lei continua a scoparmi dolcemente in profondità, ogni tanto si china e mi bacia , poi si rialza ed inarca indietro la schiena, cercando il massimo della penetrazione. Io allora allungo le mano verso la sua passerina, con una le allargo le labbra, e con l'altra stimolo il suo clitoride, bello umido...incomincia di nuovo a lanciare dei leggeri mugolii, i suoi occhi fissano i miei estasiati, allora le prendo le gambe, le porto verso di me, ed alzandole il bacino le faccio appoggiare i piedi sul materasso, all'altezza dei miei fianchi, le appoggio le mani sotto le natiche, e con forza la aiuto a sollevare il bacino, per poi lasciarlo scendere con colpi secchi...penetrandola al massimo...lei fa fatica...ma prova a resistere in quanto sembra che le stia piacendo, poi si sbilancia in avanti ritornando in ginocchio, allora io la faccio di nuovo inarcare indietro per poter riuscire ad andare a stimolarle ancora il clito, lei mi lascia fare, e continua a penetrarsi dolcemente...appoggia le mani sui miei polpacci, le ginocchia sono belle divaricate, mi sta scopando abilmente, ed io non smetto di stimolarle il clitoride...chiude gli occhi, incomincia a divenire rossa in viso, la bocca le si serra in una strana smorfia...riapre gli occhi e mi urla: “ guai a te se smetti!”, io cerco di coordinare i miei movimenti con i suoi, lei da colpetti profondissimi fino a che le scappa un vero e proprio grido : “ GOODOOOOO!!!!” e dopo un paio di colpi, mi trovo il basso ventre bello bagnato ed appiccicoso. Mi immobilizzo, lei si riporta verso di me, si sfila l'uccello,mi leva il preservativo e se lo prende in bocca tutto iniziando un magistrale pompino...senza mollarlo fino a che il mio orgasmo le esplode in bocca, appena parte il primo schizzo, mi afferra l'uccello tra le mani con decisione, con una velocità impressionante mi salta a cavalcioni, ed infilandosi il mio cazzo nella sua figa ancora umidissima, lascia la mano e mi prega di sborrarle tutto dentro. Io rimango allibito, ed anche un filo preoccupato...ma oramai sono esploso del tutto, e lei si infila tutto il mio uccello nella massima profondità che riesce, e si mette ad urlare come una pazza: “ lo sentoo..lo sentoo...dai ancoraaa...ancoraaa...voglio sentirlo scoppiare”. Ho il membro che sta pulsando come un tamburo, anche dopo aver terminato di eiaculare...continua a pulsare, e lei in un batter d'occhio arriva ad un nuovo orgasmo. Poi si lascia cadere sul mio petto, prende la mia testa tra le sue braccia, mi infila la lingua in bocca, e cominciamo a baciarci per un tempo indefinito. Alla fine si sposta sul fianco, si accoccola con la testa sul mio petto, mi mette una gamba sopra il pube, e si lascia accarezzare dolcemente i capelli, le spalle ed il collo. Dopo diversi minuti di relax e silenzio totale, mi chiede se può andare a farsi una doccia, siamo tutti e due sudatissimi, ed io ovviamente acconsento, accompagnandola per farmi una doccia a mia volta. Uscito dalla doccia la raggiungo in sala, è seduta sul divano avvolta dal salviettone, che sta fumando una sigaretta, me ne accendo una anche io e mi vado a sedere al suo fianco. Sono un po' imbarazzato, e le chiedo del perchè mi ha sfilato il preservativo, lei mi dice che non ce la faceva più, voleva sentirmi al naturale, e mi rassicura di stare tranquillo, in quel momento si alza, prende la borsa ed estrae la tessera Avis. Io mi risollevo un'attimo, tuttavia il gesto da lei compiuto lo ritengo inappropriato e le chiedo: “ ed io?...sei sicura che sia sano?”...il corpo è percorso da un brivido...gli occhi si fanno stretti ed invasivi, vedo sulle braccia che le viene la pelle d'oca...al che le dico: “ tranquilla...non sono un donatore, ma per motivi di salute sono sottoposto a controlli ematici quasi mensili!”...il volto tirato si rilassa....sbuffa e mi risponde: “ brutto stronzo, non potevi dirlo prima...mi hai fatto cagare sotto!!!”. Io tra me e me sogghigno, ma in realtà una bella strizza mi era venuta anche a me, così prendendoci in giro, e punzecchiandoci un po', terminiamo le nostre sigarette. A me è venuta una sete incredibile, chiedo se anche lei ha sete, e se sì cosa gradisce, le mi dice: “ qualsiasi cosa fresca”, in quel momento ci ricordiamo entrambi del gelato, vado a prendere la vaschetta che avevo messo in freezer prendo due cucchiai e ci ritorniamo a distendere a letto a mangiare gelato assieme. In un batter d'occhi quasi mezzo chilo di gelato sparisce, poi come era inevitabile che accadesse...prendo una cucchiaiata di gelato, e la lascio cadere su di un suo capezzolo...per poi andarlo a raccogliere tutto con la mia bocca...lei mi lascia fare..una altra cucchiaiata sull'altro capezzolo, ed idem come prima....poi una terza tra il buco della sua passerina ed il clito...e li mi ci dedico con attenzione...oramai e caldissima, basta sfiorarla che si eccita subito...si alza e si mette a pecorina, esibendomi il suo bel sedere, e mi invita a metterle del gelato anche lì, detto, fatto...e leccato...poi ne prendo dell'altro, ma questo lo lascio un attimo colare dal suo buco, ancora intonso (per ora) fino in mezzo alle labbra, e partendo dal basso verso l'alto la ripulisco tutta...sto per ripetere la stessa operazione, quando lei prende il cucchiaio e se lo spalma tutto in mezzo alle grandi labbra...invitandomi a leccarla per bene. Terminata l'operazione di pulizia, mi invita a scoparla a pecorina, ed io comincio dolcemente a prenderla da dietro. Mi piace sempre iniziare con movimenti dolci e leggeri, ed ho notato che lei gradisce, voglio sentire bene il contatto tra il mio uccello e la sua figa, pertanto gioco con cambi di ritmo, piccoli colpetti leggermente più profondi, poi esco per rientrare lentissimamente...poi ancora dentro un po' di più...poi piano solo il glande...nel frattempo mi lecco un dito, ed incomincio a massaggiarle ed umettarle il buco del sedere...lei non si tira indietro, anzi allarga le natiche con le mani per agevolarmi, e così mentre il mio uccello gioca con la sua passere...piano piano comincio a preparare la seconda via, prima con un dito...poi ci sputo un po' di saliva, e dopo averlo lubrificato benino infilo anche il secondo, senza mai entrare in profondità...lei comincia ad ancheggiare roteando il bacino, si voltà e mi chiede: “ giocattolini...ne hai?”. Ahimè molto dispiaciuto devo ammettere che sono sprovvisto, quello che avevo e rimasto a casa della mia ultima ex compagna, e non l'ho mai più rivisto, nel frattempo un'idea mi balena per la testa. Mi stacco da lei, mi dirigo verso l'armadio e prendo una delle mie bandane. La piego in modo tale da poterle bendare gli occhi, la lego dietro la nuca...e dolcemente le sussurro all'orecchio: “ aspetta un secondo..ti faccio una sorpresa”. Mi alzo dal letto e mi sposto nella zona giorno, faccio un po' di casino per non farle capire cosa sto combinando, ritorno in camera, abbasso ancora di più la luce...quasi fosse una candela....e mi rimetto dietro a lei...lei è ancora a pecorina come l'ho lasciata...ricomincio a scoparla con il ritmo e la dolcezza con cui avevo interrotto, e ricomincio anche a dilatarle il buchetto anale...lei è già bella fradicia...e non ha la minima idea di cosa la sta aspettando, fatto stà che dopo neanche un minuto, si sente qualcosa che si appoggia al suo secondo buchetto...ci lascio cadere un filo di saliva...e dolcemente le infilo una zucchina, coperta da un profilattico, nel culo. Lei inarca la schiena, non sento opporsi alcuna resistenza, si spalanca le natiche con le mani a più non posso e mi dice: “ non so cosa stai facendo...ma fallo...mi piace”. Io mantengo il mio ritmo vario, e lentamente comincio a fare entrare ed uscire dolcemente la zucchina dal suo culo...lei ricomincia a mugolare...il fiato si accorcia mano a mano che io aumento la profondità della zucchina nel suo culo, ed incomincio ad affondare colpi più profondi nella sua figa. La zucchina è dentro quasi per metà, e nel mentre affondo il mio cazzo nella sua figa...con la pancia spingo la zucchina a colpetti sempre più dentro...incomincia a rantolare di piacere...i mugolii si fanno sempre più intensi sia come lunghezza che come volume...poi stacca una mano da una natica...la appoggia sulla zucchina...e comincia a spingersela dentro con decisione, mi chiede di continuarla a scopare...al resto ci pensa lei...io comincio a penetrarla con più foga, quando sono dentro di lei sento la zucchina, dura, che sbatte sul mio uccello separato solo da una parete di carne...lei ad ogni mio affondo...mi viene incontro fino a sentire le mie palle sbattere contro il suo clitoride...la mano continua a fare andare su e giù la zucchina nel culo....io sto per esplodere...lei anche...di colpo, all'unisono scoppiamo in un bel urlo di piacere liberatorio...la zucchina oramai è dentro quasi completamente...io sono fermo immobile, con il cazzo impalato dentro di lei che sto sborrando a profusione...lei è un lago caldo...restiamo immobili per diversi secondi, sembrano ore interminabili talmente è intenso il piacere...poi io le stacco la mani che mi hanno agguantato il sedere e mi tengono ben fermo, estraggo l'uccello, ed un fiotto caldo mi spruzza sopra. Lei si lascia cadere distesa sul letto, con la zucchina ancora dentro quasi del tutto...poi lentamente comincia a farla uscire, con le sole contrazioni anali, quando è fuori del tutto...siamo talmente spossati che crolliamo quasi svenuti. Oramai è mezzanotte passata da poco, fuori si sentono i botti dei fuochi d'artificio di San Rocco, siamo al 16 di agosto, mi alzo dal letto e vado in sala, mi verso un calice di vino rosso, accendo una sigaretta e sollevo la tapparella per vedere gli ultimi fuochi, lei mi raggiunge dopo pochi istanti, fa un paio di tiri dalla mia sigaretta, e mi abbraccia da dietro, appoggiandosi con il suo petto alla mia schiena, mi volto per guardarla, e non posso esimermi dal darle un tenero bacio, è abbastanza scompigliata e mi sussurra: “ ho perso il conto”, “di cosa?” le chiedo, “ degli orgasmi che mi hai fatto provare, che altro!”, ed io: “ perchè... li conti?”...” certo...mi piace sapere quante volte vengo, ma stavolta avendone avuti anche più consecutivi...mi sono persa il conto”, devo ammettere che la cosa mi ha fatto un certo piacere, anche se in realtà sono più dell'idea che vale la qualità...la quantità non è così rilevante, ed infatti facendo un attimo mente locale io sono venuto due volte...ma molto, molto piacevolmente, e questo mi soddisfa. Restiamo un po' in sala a chiacchierare, lei mi racconta di alcuni incontri che ha avuto con altri uomini, incuriosita dalle loro dotazioni, ma assai deludenti a livello prestazionale, e soprattutto dalla poca attenzione che questi le hanno dedicato, pensando più che altro al loro piacere, e non al suo. Ci stiamo ficcando in discorsi complessi, un vero e proprio campo minato, e visto che non mi piace la invito a ritornare a letto, lei mi chiede se può usufruire della mia bella vasca per farsi un bel bagno, io l'accompagno, apro l'acqua, verso una manciata di sali sul fondo, un filo di bagno schiuma, le accendo 5/6 candele e la lascio entrare sola a rilassarsi. Io vado a distendermi a letto, dopo aver rassettato lenzuola e cuscini, e mi rilasso in attesa del suo ritorno. Dopo una quindicina di minuti lei mi raggiunge, ed appena si stende, le chiedo di stendersi bella rilassata a pancia in giù, ed a braccia allargate, mi allungo verso il comodino dalla mia parte, prendo una boccetta d'olio, e spuzzandolo prima sulla mie mani, comincio a massaggiarle tutta la schiena, le natiche, le gambe...fino ai piedi. Lei si gode appieno i miei massaggi e le mie coccole, fino a quando terminato mi stendo al suo fianco, per abbracciarla stretta a me, per poterci addormentare. Dopo pochissimi istanti mi chiede di allontanare il mio uccello dal suo sedere : “ a sentirlo ancora così duro...mi viene voglia di ricominciare!”, io allora lasciandole un braccio appoggiato sulla schiena, mi volto a pancia in giù, e nel giro di pochissimi minuti, la sento che sta già dormendo profondamente. Cerco di imitarla, ma sono ancora discretamente eccitato, e finchè il tipetto che ho tra le gambe, non si rilasserà, sarà dura prendere sonno...ma alla fine ci riesco anche io. L'indomani mattina lei si sveglia di buon'ora, verso le 7,30, la sento che si alza e va in bagno, poi in sala a fumare, dove io la raggiungo per darle il buongiorno con un morbido bacio, ed avviarmi in cucina per farmi un cappuccino, lei mi chiede un caffè, ed insieme facciamo una frugalissima colazione. Siamo tutti e due abbastanza contratti, la sera mi sono dimenticato il climatizzatore acceso...e ci sentiamo entrambe un po' rigidi...ma questo non ci impedisce comunque di ricominciare a coccolarci, per ritrovarci di nuovo a letto a fare l'amore per ancora un paio di orette. Entrambi veramente appagati dalla serata, e dall'ottimo inizio mattutino, rimaniamo a chiacchierare un po' stesi a letto, ci accordiamo per incontrarci appena entrambe avremo tempo, ci facciamo l'ultima doccia assieme, coccolandoci, abbracciandoci e baciandoci per bene, senza però ricominciare a fare sesso, poi ci vestiamo, io l'accompagno all'auto, le do l'ultimo bacio...e la vedo svoltare l'angolo. Me ne torno in casa, mi stendo sul letto per rilassarmi un attimo, ed invece crollo in un lungo sonno che termina verso le 17. Alla sera mentre stò cenando mi arriva un suo sms: “ è stata una notte fantastica...non è che per caso ti andrebbe di rivederci sabato sera per ripetere?”, le rispondo: “ ok, ma non prima di sabato, devi darmi il tempo di ricaricare *__^ “, lei mi risponde a sua volta: “ anche io devo darle un po' di tregua...è in fiamme...ma sempre bagnata al solo pensiero di rivederti”... Oggi è venerdì...domani sera arriva per cenare assieme, mia ospite...e poi fare L'AMORE per una notte intera...di intenso piacere.
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2
13 anni fa
folla68,
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Ultima visita: 8 anni fa
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In autogrill
ci siamo contattati su Desiderya e ci siamo dati appuntamento una sera in autogrill sulla A 28. Lui qualche anno meno di me si è proposto per essere passivo all'incontro, dicendomi che con un maschio non gli tira il cazzo, lo succhia, lo prende ma niente di più; io ho penseto "scommettiamo che non è così?" ci incontriamo in parcheggio, entriamo in bar e a distanza di un minuto uno alla volta entriamo nei bagni, decisamente puliti.... Siamo soli, si sente solo la musica di sottofondo diffusa nei locali, entra nell'ultimo bagno e chiude la porta. subito le mani di entrambi finiscono sul pacco bell'altro, mentre il suo è decisamente privo di consistenza, lui tasta i miei venti centimetri già duri, mi fa salire in piedi sule water e abbassa i pantaloni della tuta. ha un sobbalzo quando trova il mio cazzo duro stretto in un perizoma femminile e le autoreggenti nere, stesso abbigliamento che lui indossa... si toglie i pantaloni della tuta e rimane in perizoma e calze color carne, ma sua differenza io sono completamente depilato, cazzo e culo entrambi belli lisci (potere della ceretta) inizia a succhiare e leccare il cazzo bello teso, qualche minuto e gli chiedo di fare cambio, lo metto in piedi sul water girato, gli allargo le natiche e con la lingua inizio a leccargli il culo, cosa che mi manda fuori di testa... come immaginavo non è indifferente al trattamento e da sotto gli affetto il cazzo che sta crescendo iniziando a massaggiarlo mentre continuo e leccare e succhiare il buco che deve essere abituato ad aprirsi... lo giro e inizio a mangirmi quel cazzo non grandissimo (15 cm....) ma decisamente rigido! scende eccitato, si mette il presenvativo e mi mette faccia al muro inculandomi senza tanti complimenti.... si sentono rumori di qualcuno che entra e piscia, questo mi eccita ancora di più... mi sento il culo aperto, il cazzo scivola bene e sempre più veloce, io stringo i muscoli per massaggiare il cazzo.... in silenzio, trattenendo i mugolii ad un certo punto si sfila il preservativo e senti i caldi schizzi di sborra sulla mia schiena, tre quattro schizzi mentre mugola in silenzio... ma la mia troiaggine mi impone di prendergli il cazzo, farlo scivolare e rimettermelo nel culo fino in fondo per poi farlo uscire, girarmi e mntre le sborra cola lungo la schiena com la bocca gli pulisco il cazzo
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13 anni fa
admin, 75
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La prima volta in tre
I nostri sogni mai esauditi.La voglia è tanta il cazzo è duro, le palle sono gonfie... chiedo alla mia topina di seguirmi.La porto in camera, la butto sul letto girata di spalle.gli sbottono i jeans e gli sfilo piano piano, lei mi dice ..."ma che fai?".... io Le dico..."zitta troia"... lei capisce e mi lascia fare.Levati i pantaloni mi trovo davanti il perizoma...che ben di Dio che c'è dietro.... un culetto sodo dai glutei tondi che parla...le mie mani cominciano ad accarezzare la sua pelle liscia..... il mio cazzo è sempre più duro...e sento che pulsa dalla voglia di penetrare quel pertugio umido e godurioso.Le mie mani massaggiano vigorosamente i glutei e piano piano si avvicinano alle zone erogene.La mia lei rilassata si lascia dolcemente massaggiare e il suo respiro si fa sempre più pesante.... sempre più eccitata.Le mie dita arrivano a sfiorare le grandi labbra e lei si scuote.Le apro delicatamente e vedo come lei sia già bagnata.mi avvicino con il mio volto e la mia lingua raccoglie tutti i suoi fluidi e li ingoio avidamente.Comincio a leccare e leccare, mentre le mie mani divaricano semrpe di più i suoi glutei, al limite del dolore.divarico a più non posso la sua fica ed il suo culo, la mia lingua turbina tra di essi.Lei è al limite e mi chiede di prenderla, ma io la faccio soffrire e gli dico "ancora no" e continuo a leccare.Metto all'improvviso il dito medio e l'anulare dentro la sua fichetta che bagnata come non mai li accoglie calorasamente e con un fremito da parte sua.comincio a masturbarla e Lei cerca con forza il mio cazzo e lo fa sparire tutto dentro la sua stupenda bocca.Il suo accanirsi sul mio cazzo mi ferma per un attimo..sento le mie gambe vacillare, sembra che la sua bocca voglia succhiare tutto ciò che è attaccato alla mia asta.Passato l'attimo di scompenso fisico e mentale (il mio cazzo mi diceva di sborrargli in bocca ed il cervello l'ha fermato in tempo perchè il meglio doveva ancora venire) e ricomincio a leccare e masturbarla.Ci mettiamo a 69 e continuiamo a godere dei nostri sapori. La fermo e le chiedo di andare all'armadio e prendere il grosso fallo di gomma (30 cm x 18) e di portarlo sul letto e lei esegue. Le chiedo di bagnarlo e lei lo ficca il più possibile nella sua gola, lo tira fuori bello bagnato e me lo passa... io lo appoggio alla sua fica e lo faccio entrare piano piano, lui si dimena e gode la prima volta, metre continua a succhiare il mio cazzo che non vede l'ora di riempirla di sperma.Lei urla e gode e io continuo a muovere il grosso fallo del tutto uguale ad un cazzo vero e comincio a dirle quanto sia troia che per lei un cazzo vero è poco e che dovrebbe cominciare a farsi scopare da due cazzi veri e lei mi dcie di si.ECCO LA PAROLA CHE ASPETTAVO. allora gli chiedo di andare nell'altra stanza e di vedere sul lettino.... li c'è un mio caro amico (o amico di questo sito?) che si sta menando il suo cazzo enorme... e lei rimane per un attimo spaesata non sa che fare, ma è nuda ed è appena venuta..... io la prendo per la testa e gli dico "SUCCHIAGLI IL CAZZO" e fallo godere che ha sopportato anche troppo a sentirti urlare senza partecipare.Lei si abbassa e spalanca la sua bocca per far entrare la grossa cappella dentro. e io la prendo da dietro cominciando a scoparla nella fica.Lei comincia a menare il cazzo del bel ragazzo, un cazzo degno di un Re. Il cuore di lei arriva in gola ma li trova il cazzo del ragazzo e torna al suo posto. ogni tanto lei leva il cazzo dalla bocca e passa la sua lingua sull'asta per vedere il volto del ragazzo per percepire la sua eccitazione e goderne di conseguenza (le donne se sono troie godono nel vederti godere). Io da dietro vedo tutto e mi eccito ancora di più..."Succhiaglielo cagna". Il mio amico prende la sua testa e la spinge sempre più giù verso la sua verga, quasi da affogarla e poi gli dice "quanto sei puttana..succhia troia"...Però è poco e la portiamo sul letto, faccio stendere il mio amicio e gli dico alla mia lei di montare sopra e scoparselo.Lei timida mi dice ....ma da vero? io gli dico dai su fatti impalare da quell'enorme cazzo. Lei va sopra allarga le gambe, prende il cazzo con la mano destra e lo porta alla sua fica che è ancora pi baganta di prima.Lo fa entrare e sente un dolore forte ma piacevolissimo...lo fa scendere e comincia a scoparsi il ragazzo come una assatanata, io monto sul letto e mi metto davanti a lei per continuare a farmi succhiare il cazzo.Lei presa come'è da qual grosso cazzo, succhia il mio con una foga mail vista....succhia succhia e scopa la troia.ma non è tutto vado dietro e con un po di olio gli cospargo il culetto...voglio prenderli il culo (lei me l'ha concesso poche volte) nell'eccitazione non mi dirà certamente di no.Metto l'olio e infilo il mio dito medio lei fa un ulteriore scossone e mi dice ...no! il nostro giocane amico gli dice "zitta e fatti scopare da entrambe"...queste parole...dette da uno sconosciuto dal cazzo enorme hanno uno strano effetto ...il suo culo si dilata, io posso infilarci oltre al medio anche l'indice....... e lei gode..ma non appena gli appoggio la mia cappella e la faccio entrare urla "SI DAI SCOPATEMI SONO LA VOSTRA PUTTANA" queste parole non fanno altro che alzare la temperatura e noi due cominciamo a sconquassarla con i nostri cazzi le botte sui suoi glutei sono forti ma lei ansima e basta ...noi la insultiamo dicendogli le peggiori cose che una ragazza normale non si vorrebbe mai sentir dire... ma i cazzi la fanno godere e si appresta a venire per la seconda volta...le nostre mani... 4 mani che la stringono che la toccano, che la eccitano e le nostre voci fanno il resto..IL SUO ORGASMO FANTASTICO pieno di contrazioni, di graffi su di noi, di urli e di gemiti ci eccita ancora di più.... ordino al mio amico di uscire dalla sua fica (non si sa mai) e di metterglielo in bocca... io continuo ad incularla...... lei e pazza dei cazzi e succhia il grosso cazzo... io gli dico "succhia puttana fai godere il ragazzo dentro la tua bocca....ed ingoia tutto....." lei succhia e spompina il cazzone che diventa sempre più turgido ...il ragazzo comincia ad ansimare e dice "si dai succhia troia fantastica ..prendi tutta la mia sborra e BEVI" lei succhia e succhia non si vede uscire niente se non si capisce dai rumori che sta succhiando tutta la sborra...ed io a tale bellezza riempio il suo culo con la mia calda sborra urlando " SI PUTTANA SEI LA PIU' GRANDE TROIA DEL PIANETA GODI TROIA".QUESTO (LA PARTE FINALE A 3 E' IL MIO DESIDERIO E DESIDERIO NASCOSTO DELLA MIA LEI)
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13 anni fa
cpprovfirenze,
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Di tutto e di più in una notte
DI TUTTO E DI PIU’ IN UNA NOTTE (di Roscenko) E’ stato durante un aperitivo presso un locale di Milano. Avevo appuntamento con alcuni amici, ex compagni di corso all’università che non vedevo da circa un anno. Eravamo circa una dozzina e tra il Brambilla che ha cambiato lavoro, Contadori che si stava separando dal marito e Cerruti che non riusciva ormai a nascondere la sua dipendenza da cocaina, la serata si stava ammorbando. Mentre stavo già pensando a che scusa inventare per abbandonare il luogo, entra dal portone del bar Alice. Non la vedevo da diversi anni, solitamente disertava questi appuntamenti tra ex compagni. Ho sempre avuto una mezza cotta per Alice, cosa che in parte sembrava ricambiata, ma il rigore che imponeva al suo studio era totale. Non aveva tempo per storie d’amore o di sesso. Così, non successe mai niente. Non era una bellezza classica, ma era…particolare. In pochi secondi capii che ancora mi attraeva come dieci anni prima. Realizzata questa realtà, mi accorsi solo quando arrivò al tavolo che era accompagnata. E quello fu il secondo colpo! Una ragazza mora: una Dea, un’esplosione di femminilità, un tripudio di sensualità si manifestò a noi. “Ciao giovani, come va? Mi sono permessa di invitare una mia amica, spero non sia un problema. Lei è Nerea, viene da Madrid” Per un attimo, interminabile, ci fu un silenzio imbarazzante. Tutti noi, uomini e donne, non potevamo che restare ammaliati da tale bellezza. Un metro e ottanta molto ben distribuiti, fisico atletico, seno piccolo ma compatto, gambe lunghe e due occhi scuri capaci di perforare il titanio. Era una statua della bellezza mediterranea, ma fisicamente molto prestante. Vestiva con dei jeans a zampa, stivali e una camicetta verde smeraldo da dove spuntava castamente un meraviglioso decoltè. Portava una giacca viola che le donava una certa serietà. Nerea non sembrò accorgersi del nostro sbigottimento; salutò tutti con una voce calda e bassa e un sensualissimo accento spagnolo. Era una persona estremamente spontanea e simpatica, si sedette al tavolo e ci raccontò che era in Italia per lavorare a una campagna pubblicitaria in quanto di lavoro faceva la fotografa. Alice ci disse che si erano conosciute perché era l’amministratore delegato dell’agenzia pubblicitaria che ha commissionato il lavoro a Nerea. Alice era brillante, come non me la ricordavo ai tempi. Ci raccontò che si trovava molto bene con quel lavoro che aveva iniziato da tre anni, che non aveva fidanzati ma non si lamentava perché era soddisfatta comunque (e qui le battute si sprecarono), ecc. Io, un po’ ascoltavo, un po’ mi godevo il meraviglioso spettacolo di quelle due donne insieme. Le fantasie sessuali si sprecavano e, guardando gli altri al tavolo, capii che la cosa era comune. Ovviamente mi fermai, anzi tirai così tardi che alla fine, dopo le defezioni di tutti coloro che tenevano famiglia, rimanemmo solo io, Alice e Nerea. Eravamo sbronzi, mica poco. Ogni tanto Alice parlava nell’orecchio di Nerea, ben attenta a non farsi sentire, e Nerea rideva a crepapelle ogni volta. Verso l’una di notte decidemmo di uscire e le accompagnai alla macchina. Nerea faceva fatica a reggersi in piedi e quello era un problema in quanto erano arrivate con la macchina di Nerea e Alice non aveva la patente. “Fabio, non voglio incasinarti” disse Alice tono contrito, “Ma potresti accompagnarci a casa?Potresti dormire a casa mia, è grande e ho una stanza per gli ospiti. Nerea quando viene a Milano per lavoro si ferma a dormire da me, ma c’è spazio per tutti. Abito vicina a una fermata della metropolitana, domani mattina potresti prenderla e tornare a riprendere la tua macchina”. Il giorno dopo era sabato, non avevo nessun impegno, mi stavo divertendo e ero ben felice di poter passare ancora del tempo con loro due. Così accettai e salii sull’auto al posto di guida. Alice abitava a circa quaranta minuti di macchina. Il viaggio fu assurdo, con Alice che mi spiegava la strada che non si ricordava, ridendo in continuazione, accompagnata da Nerea che sul sedile posteriore era sdraiata, semi addormentata ma sempre allegra. Alla fine arrivammo, portammo Nerea su in casa e ci sedemmo esausti. Alice aveva un appartamento stupendo, arredato con gusto e molto colorato. Nerea si era addormentata. “Che serata! Che ne dici di un’ultimo drink?” disse Alice. Era incredibile. La ragazza che conoscevo tutta studio e professione, beveva come una spugna. “Cosa ti è successo in questi anni, Alice?”. Lei capii subito a cosa mi riferivo. “ Le cose sono cambiate, sono cresciuta, ho avuto l’occasione di conoscere belle persone come Nerea, e ho capito la mia serenità non può ruotare solo intorno alle gioie professionali. Sono cambiata, si, ora sto bene e…vorrei chiudere tutte le situazioni che ho lasciato aperte”. Mi passò il drink; Jack Daniel's on the rock. “ Cosa vuoi dire?” le chiesi. “Fabio, sappiamo tutti e due che ci siamo sempre piaciuti” disse, mentre si alzava e si toglieva la giacca. “ Ora, credo di averti trattato male ai tempi dell’università e questo rimorso me lo porto dentro da anni”. Si tolse la camicetta bianca, lentamente, sempre fissandomi. “Ho pensato che per ripagarti dei torti che ti ho fatto, dovevo offrirti una serata speciale, unica. Sono venuta all’aperitivo perché volevo portarti a casa mia”. E la gonna del tailleur grigio scivolò per terra. Francamente, non avevo mai capito di aver subito tali torti. Difatto di fronte a me si ergeva la mia passione giovanile in autoreggenti, perizoma e reggiseno semi trasparente, il tutto rigorosamente nero. Superai velocemente l’idea di chiedere chiarimenti. Alice si girò di spalle, si abbassò e mi mise a venti centimetri dalla faccia un culo strepitoso, adornato a dovere dal perizoma. “ma..cosa fai? Nerea sta dormendo,se si sveglia..” dissi poco convinto, date le immagini che mi stavo facendo della situazione e dato lo stato di erezione in atto. “ A Nerea ci penseremo. Ti ho detto che sarà una serata unica, devi solo lasciarti andare” Si accovacciò come una geisha, mi slacciò i pantaloni, mi abbassò le mutande e mi prese in mano l’attrezzo. “Bene, vedo che sei contento di essere qui”, disse mentre abbassava il viso. Lo leccò dalla base delle palle alla cappella, lentamente. Non capivo più niente, tra l’alcol e la situazione non potevo fare altro che farmi guidare dove voleva lei. Senza prendermi in bocca la cappella, che altro non aspettava, di alzò e senza dire niente si avviò in un’altra stanza, muovendosi ondeggiando sui suoi tacchi dodici. Guardai Nerea; sembrava profondamente addormentata. Mi spoglia velocemente e seguii Alice. Entrai nella camera da letto; lei si era sfilata tutto tranne le autoreggenti. Ora stava lì sul letto, alla pecorina, mostrandomi una fichetta perfettamente depilata. Mi avvicinai e iniziai a leccarla intorno all’ano, e poi discesi, arrivai alle grandi labbra e tornai su. Continuai così, finchè cominciai a sentirla ansimare. “Basta leccare” disse infoiata. “Fammelo sentire”. La volevo arrapata, per farglielo proprio desiderarare. Afferrai il cazzo, ormai durissimo, e lo spinsi tra le sue grandi labbra, con forza. Emise un gemito gutturale. “dai, spingi”. era proprio infoiata, e io non avevo certo bisogno di incitamenti. Allungò una mano verso il cassetto e ne estrasse un cuneo anale di colore viola, di grandi dimensioni. “Infilamelo nel culo, ma non tirare fuori il tuo cazzo dalla figa”. Era proprio cambiata. Non avrei mai pensato una tale disibinizione da parte di Alice. Insalivai un dito e le inumidii le pareti dell’ano. Leccai il cuneo e glielo infilai. L’urlo che emise fu lunghissimo. Per un momento pensai che avrebbe svegliato Nerea, ma non sentendo rumori dall’altra stanza, non me ne preoccupai. Alice godeva come un’ossessa. Ogni volta che le davo un colpo, col bacino spingevo il cuneo sempre più in fondo. Lo spettacolo era meraviglioso. Stavo per venire, lei se ne accorse e disse”no, vienimi nel culo, ti prego”. Estrassi il cuneo, appoggiai il cazzo quasi in eiaculazione sul suo culo e spinsi. Venni appena entrato, e fu fantastico. Alice mi mostrava ora il suo culo grondante di sperma, allargandosi le natiche con le mani. Ero esausto, ma l’immagine di fronte a me lo stava facendo già tornare duro. “Questo è solo l’inizio, Fabio”. Guardò verso la porta, io mi girai e vidi Nerea sulla soglia, con solo le mutandine, che guardava la scena con un sorriso malizioso. Portò il suo fisico statuario vicino al letto, si abbassò verso le natiche di Alice e leccò lo sperma fuoriuscito sul suo culo. Pensai per un momento che non era vero, che non poteva capitarmi una situazione così realmente. “Pensavi che stavo veramente dormendo? Era tutto organizzato tra me e Alice”. Nerea si sdraiò e Alice la baciò. Continuavo a credere impossibile tutta la situazione; Alice intanto, stava succhiando le tette a Nerea che iniziava a mugulare. “Mi fai fare tutto da sola?” disse Alice. Mi lancia sul seno libero e cominciai a succhiare. Nerea ora stava ansimando e continuava a muovere il bacino” Alice si abbassò col viso, sfilò le mutandine di Nerea e comparve, in tutta la sua turgidezza, un bel cazzo. “Ma…è un uomo” dico come un imbecille. “Ti ho detto che era una serata unica, Fabio. Te lo dovevo”. Ero immobilizzato, estereffatto. Non riuscivo a capire cosa fare o dire. “Guarda che meraviglia di cazzo ha Nerea. Guarda quanto glielo faccio rizzare” disse Alice mentre lo incappucciava con la bocca. Non ero mai stato con trans. Come tutti gli uomini, checchè se ne dica, ne ero attratto, ma le donne mi hanno sempre interessato di più. Senza che me ne accorsi, la mia mano scivolò sul suo cazzo, e un attimo dopo, lo stavo già prendendo in bocca. “Sapevo che ti sarebbe piaciuto. Ho sempre pensato a te come a un bel porcello” disse alice alzandosi e mettendo la figa sulla bocca di Nerea. Continuavo a succhiare; l’idea di trovarmi un cazzo duro in bocca era allo stesso tempo inquietante e eccitante. Ora Nerea aveva il cazzo come il marmo, sempre ansimando si sfilò dalla mia bocca e si mise alla pecorina. Alice aprì un cassetto e tirò fuori uno strapon enorme! Se lo legò in vita, si portò dietro Nerea e, senza lubrificare niente, glielo infilò nel culo. Nerea emise un gemito di piacere, basso e lungo. Alice pompò lo strapon, prima lentamente, poi sempre più velocemente. Si girò verso di me, che continuavo a sentirmi l’essere più imbranato della terra, e mi disse: “Allora? Vuoi continuare a fare la statua o me lo sbatti in culo?” Mi mossi come un automa. Le inumidii il culo con le dita e glielo infilai di colpo. Urlò in preda alla foia. Ora eravamo tutti infilati in quel magico trenino, io stavo fermo e Alice si muoveva avanti e indietro, ipalandosi e spingendo il dildo nel culo di Nerea. Non resistemmo molto, in due minuti venni dentro il suo buco posteriore in contemporanea con lei che ebbe un orgasmo lunghissimo. Stremato, mi accasciai sul letto…ma ancora non era finita. Alice disse “ Non sarai mica stanco, vero? Ora facciamo un giochetto bondage”. Potevano farmi di tutto ormai, ero completamente in balia di queste due troie. Nerea tirò fuori dal comodino dei cordini da montagna, mi disse di sdraiarmi prono sul letto e mi legò le mani agli angoli del letto, poi mi legò le cosce al torace, in modo che ero obbligato alla posizione della pecora. Per finire, legò i piedi agli altri angoli del letto. Ora ero fermo, immobile, con il culo in bella esposizione. “ Ora tocca a me godere” disse Nerea. Mi sputò sul culo e mi infilò secca! Provai un dolore tremendo. Alice infilò una mano tra le mie coscie e cominciò a masturbarmi. “Ah, un culo vergine. Che bella sorpresa! Ti piacerà, vedrai” In effetti. Il dolore stava passando e l’azione combinata di Nerea e Alice mi stava portando di nuovo al piacere. Nerea mi venne velocemente dentro. Mi sentivo il culo schizzato di caldo e la sensazione era fantastica. Mi slegarono e Alice mi portò all’orgasmo con la bocca. Si tenne lo sperma in bocca, poi si avvicinò a Nerea e glielo passò nella sua. Ciò fatto, Alice si avvivcinò al mio culo e prese in bocca quello che mi usciva dal culo, si avvicinò a me e me lo mise in bocca. Non avevo mai fatto niente del genere, anzi, avevo sempre pensato che fosse schifoso. Ora, avrei bevuto da quella bocca tutto quello che fuoriusciva. “ Ora il debito è pagato” disse Alice. Crollammo distrutti sul letto e ci svegliammo la mattina. Alice a colazione mi disse che aveva conosciuto Nerea tre anni prima e da allora la sua vita era cambiata. Una volta le disse di questo suo rimorso nei miei confronti e Nerea rispose che avrebbero potuto organizzare una serata particolare per me. In una notte, la mia concezione del sesso era stata completamente ribaltata. Dopo quella notte, provai ancora a contattare Alice, ma lei non mi rispose mai più. Ti è piaciuto? manda un messaggio a [email protected]
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13 anni fa
roscenko,
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Ultima visita: 13 anni fa
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Savoia hotel regency
Primi giorni di agosto, ed ultimi di lavoro, e come tutti gli anni una grana capita sempre. Quest'anno devo incontrarmi con la direzione commerciale, ed un cliente arabo per fare un'offerta di fornitura di ns. prodotti. C'è un problema, l'arabo parla solo francese e, ne io ne il direttore commerciale ne spiccichiamo una parola. Il pallino devo risolverlo io, e dopo qualche telefonata a colleghi mi viene dato l'indirizzo di un'interprete fidata, già utilizzata in casi simili. Perfetto! Mancano pochissimi giorni, e per non correre rischi la contatto subito, ma non è così facile rintracciarla, spesso ha il telefono spento. Mi rimetto al telefono con altri colleghi per trovare un'eventuale alternativa, chiamo anche l'ufficio marketing di un'altra azienda con cui collaboro, per sentire se hanno nomi di ragazze affidabili, qualche nome mi viene dato. Comincio con un giro di telefonate, un paio sono impegnate in riviera romagnola x serate nelle discoteche ( maledico Alberto...che pensava stessi cercando accompagnatrici), una al momento sarebbe disponibile, tuttavia non è molto pratica di trattative commerciali, una non risponde. Riprovo con la prima, c'è la segreteria, le lascio un messaggio, molto speranzoso, e ritorno al mio lavoro. Alla sera mi ritrovo a Bologna a dormire, ho prima una cena con una cliente ed il suo direttore commerciale, poi finalmente potrò tornare in albergo a rilassarmi. Ci arrivo tra le 22.30 e le 23, mi fermo dieci minuti al bar per farmi un whiskino prima di salire in stanza, e mentre sono sui divanetti a godermi un pò di aria mi squilla il telefono, rispondo e mi trovo dall'altro capo una voce femminile molto garbata, con un leggero accento laziale, ma vellutata. E' la prima interprete che nn riuscivo a trovare ed a cui avevo lasciato un messaggio in segreteria. Le spiego brevemente la situazione, ed il suo capirla al volo è una conferma che ha una certa dimestichezza, le espongo le tempistiche, chiedendole la sua disponibilità, e riusciamo a trovare un'accordo, fra due giorni a Bologna al Savoia Hotel Regency nel primo pomeriggio, per preparare l'incontro del giorno successivo. Ora posso andare a letto sollevato, ma giunto in camera e messomi a letto, ho difficoltà a prendere sonno...un'improvviso stato di eccitamento mi ha assalito...e nella testa sento la voce della interprete. E' arrivato il momento di incontrare l'interprete, sono parecchio curioso, il tono della sua voce mi è rimasto impresso, e non avendo nessuna informazione su sua età, aspetto...sono totalmente alla cieca. Alle 15 nella hall dell'albergo mi chiamano, e quello che mi trovo davanti mi lascia senza parole, penso di aver mostrato lo sguardo più ebete della mia vita! Ho innanzi una signora sul metro e settanta, in jeans aderenti ed una camicetta gialla aperta due bottoni, quanto basta per quel vedo-non vedo di un fantastico decoltè, ai piedi dei sandali gialli, con zeppe di corda, il tutto incorniciato da una magnifica chioma rossa ramata, a istinto le darei tra i 40 ed i 43 anni, in realtà ne ha 46. La sua voce, innanzi a lei, diventa ancora più travolgente, pura seta... Cerco di riprendermi dallo choc iniziale, e con un piglio falsamente deciso le chiedo se desidera rinfrescarsi prima di iniziare a lavorare, lei mi guarda maliziosamente, e mi risponde: " tesoro, prima il lavoro, per il divertimento avremo tempo dopo"...e ride. Mi ha completamente devastato, e la sua malizia mi ha parecchio eccitato, e non posso nasconderlo, così la prendo sotto il braccio e l'accompagno nella saletta riservata. Lavoriamo fino circa le 20, molto intensamente e professionalmente, lei è molto precisa, ci siamo concessi solo un paio di pause per una sigaretta ed un'orribile caffè americano, chiudiamo la saletta, andiamo nelle rispettive camere per prepararci per cena, invitandola ad un look tranquillamente informale. La cena è stupenda, siamo sui colli bolognesi verso Modena, in un locale all'aperto a goderci una buona cena, ed una piacevolissima chiacchierata su argomenti più disparati, la malizia pomeridiana sembra sparita, ed un pò me ne dispiaccio. Tuttavia sento dentro come fosse scattata una molla. Vista l'impegnativa giornata successiva, decidiamo di tornare in albergo abbastanza presto, 23 circa, ed io come al solito mi fermo al bar per un bicchierino serale, a cui lei mi tiene compagnia...un'ora vola via che neanche ce ne accorgiamo, me ne rendo conto perchè le sigarette non sono due ma tre, allora chiedo se vogliamo salire, e lei acconsente. Scesi dall'ascensore ci acordiamo per l'orario di inizio, e mentre ci dirigiamo alle rispettive camere le mi chiama e mi chiede: " Max...domani sera ti va se... ci lasciamo andare un pò di più? "...stavolta non mi faccio cogliere in contropiede e le rispondo : "mah certo....tesoro....quello che vuoi! ", ritorno sui miei passi, e le do un dolce bacio sulle labbra, a cui lei risponde teneramente, ci guardiamo languidamente negli occhi...ed un " buonanotte " da entrambe le parti è l'ultimo saluto serale. La mattina successiva, mentre facevo colazione, quando mi si avvicina quasi stento a riconoscerla, i capelli raccolti in uno chignon, un tailleur nero, con gonna appena sopra al ginocchio, senza camicetta, senza calze, ed uno chanel bianco ai piedi, borsa bianca, girocollo di perle con orecchini in paroure. Resto affascinato, le sue morbide curve così fasciate sprigionano femminilità ovunque, mi alzo per porgerle la sedia, ed apena seduta le sfioro le guance con un bacio, lei mi fa occhiolino e ci dedichiamo alla colazione, dopo i convenevoli di rito. Manca un'ora all'arrivo del cliente arabo e del mio direttore commerciale, prepariamo la sala riunione, e ci avviamo fuori a fumarci una sigaretta nell'attesa, nel frattempo chiacchieriamo un pò di nostre cose private. Quando ci siamo tutti, è ora di dare via alle danze, dopo i convenevoli, un breve coffe break, ci buttiamo nel lavoro, e durante la trattativa noto il mio direttore commerciale sull'infoiato andante, mentre il cliente arabo molto attento al fascino della signora, 5 lunghe ore di trattative servono a definire i punti saldi dell'accordo di fornitura, la riunione è andata fantasticamente, ed ammetto dentro di me, di essere stato molto fortunato nell'incontrare Serena, la sua presenza, la sua professionalità hanno sicuramente giocato a nostro favore, infatti appena fuori dalla saletta, con la scusa di uscire a fumare, colgo subito l'occasione per ringraziarla, e per farle dei sentiti complimenti, sia alla sua professionalità...ma anche alla sua femminilità, lei mi guarda dietro le spalle, si avvicina e mi da un bacio sulla bocca...il mio pisello impazzisce, cercando un pertugio da dove poter scappare per nascondersi. Ci aspetta ancora un paio d'ore di pubbliche relazioni, seduti a pranzo, dopodichè sia il cliente che il mio direttore partono diretti in azienda, per partecipare ad una serata organizzata dalla proprietà, visto il nostro contributo veniamo invitati sia io che Serena, ma senza nessuna incertezza, mentiamo spudoratamente inventandoci impegni pregressi. Appena accomiatati dagli altri, ci dirigiamo velocemente alla mia auto, ed appena saliti, al riparo da occhi indiscreti...finalmente ci baciamo come si deve...mentre le nostre bocche restano incollate, le accarezzo il lungo collo scoperto, arrivo al ciuffo e le sciolgo i capelli, lei si stacca un secondo, e con un deciso movimento del capo li fa librare nell'aria. Accendo l'auto ed in meno di 5 minuti sono nel parcheggio dell'albergo, appena arrivati con un nodo alla gola le chiedo: " quando devi partire?"...lei: " tesoro....abbiamo tutto il pomeriggio e tutta la notte, devo essere a Roma per domani sera..." il tono, lo sguardo, la sua solo presenza mi sciolgono come neve al sole...le chiedo se le va un bagno in piscina, lei mi dice che purtroppo si è dimenticata il costume, però un bagno assieme lo farebbe volentieri, una lampadina mi si accende di colpo, le chiedo se ha fiducia, lei annuisce con la testa...e con il suo sguardo felino, ed io mi dirigo sparato al bureau, dove in circa 2 minuti ottengo in cambio delle nostre camere, una suite da dividere assieme, lei sempre al mio fianco, non ha smesso un'attimo di guardarmi, ed io ero veramente tronfio di me. Appena ci viene data la camera della suite, andiamo nelle proprie stanze, raccogliamo le nostre cose e voliamo al penultimo piano, qui ci attende una bella suite, con il salotto, la camera da letto ampissima ed un bagno spaziale con vasca idromassaggio. Voleva fare un bagno assieme? Eccola accontentata! Buttiamo i nostri bagagli alla rinfusa nel salotto, e per prima cosa ci abbracciamo e ci baciamo appassionatamente, solo ora posso sentire le sue morbide curve sotto le mie mani, sono sinuose, morbide ma sode, ha un seno fantastico, naturale, e due glutei soffici ma alti. Lei mi sfila la giacca, mi leva la cravatta, e stuscia il suo bacino contro il mio, ove può sentire tutto il mio eccitamento. Ci stringiamo, le nostre mani corrono lungo i nostri corpi, le nostre bocche sembrano due voraci ventose...poi in un attimo di tregua le chiedo se vogliamo avviarci in vasca. Lei annuisce, prende il suo beauty case e vi si dirige spigliata, ed anche senza tacchi le sue movenze sono armoniose. Io guardo dentro al bar, non trovo quello che cerco, ed allora chiamo il bar per ordinare una bottiglia di vino...rosso...fermo, un Cabernet Sauvignon dei colli bazzanesi. Le comunico di fare con calma mentre aspetto il servizio in camera, nel frattempo sistemo un paio di mie cose, preparo i bicchieri ed appena arriva il vino, mi dirigo in bagno anche io. Mi si appare innanzi una fantastica visione, Serena è in reggiseno e brasiliane, un completo rosso con inserti di pizzo neri...io mi svesto al volo e resto in slip, oramai troppo stretti per nascore qualsiasi cosa, verso del vino, ne porgo un bicchiere a lei, e poi brindiamo al nostro incontro. I bicchieri vuoti volano nella vasca...già quasi piena, noi ricominciamo a baciarci, a sfiorarci...per terminare di svestirci...le mie mani non possono fare a meno di percorrere quel corpo...quasi stessi toccando un'opera d'arte...pochissimi segni tradiscono la sua età, ma non sono mai stato un cultore della perfezione fisica...e l'insieme che affascina, lo charme che viene emanato...ed in men che non si dica si finisce entrambi nella vasca, prima a farci cullare dalle bollicine, sorseggiando vino e punzecchiandosi maliziosamente, poi la prendo per mano e la faccio accomodare tra le mie gambe, con la schiena appoggiata al mio petto, per poterle baciare il collo mentre le mia mani scorrono sui suoi seni...ogni tanto volta il viso verso il mio e ci diamo qualche languido bacio, anche solo un paio di colpi di lingua...per assaggiarci....poi facendomi più audace....allungo una mano verso il suo interno cosce...una leggerissima peluria sfiora la mia mano...poi proseguendo ha la patatina depliatissima...mi metto allora con un dito a giocare con le sue labbra esterne, lenti movimenti rotatori, senza mai approfondire...lei si mette su di un fianco, appoggiata a me, comincia a baciarmi, allarga le gambe in segno di apprezzamento...dopo pochissimo vado alla ricerca del suo clito, lo trovo facilmente, non è ancora bello turgido e sporgente, ma io mi ci dedico con delicatezza per farlo crescere...il modo in cui intensifica la passione dei baci mi piace, nel frattempo con una mano si sta prendendo cura del mio uccello...la lascio fare, anche se non ho passione a fare l'amore in acqua... Ci coccoliamo in vari modi per quasi un'oretta...senza arrivare mai all'apice del piacere...poi con uno sguardo reciproco ci intendiamo, ci alziamo dalla vasca, infilamo un paio di asciugamani al volo...e ci catapultiamo sull'enorme lettone, tutto nostro. La faccio sedere sul bordo del letto, le slego i capelli che si era legata per il bagno, le apro l'asciugamano e dopo qualche secondo di contemplazione la faccio distendere sulla schiena, le alzo le gambe divaricate, e le faccio appoggiare i piedi sul bordo del materasso, lei si accomoda per bene, si mette un cuscino sotto la testa...mentre mi inginocchio tra le sue gambe per iniziare a leccarle la splendida patatina...curatissima, e dal pelo rosso. Mi ci dedico con passione, la mia lingua gioca con il suo buchetto ancora stretto, con il suo clito, che comincia a dare segno di presenza sempre più esterna....le allargo bene le grandi labbra, comincio a roteare la mia lingua prima attorno al clito....poi con colpetti lenti da destra a sinistra o da sotto a sopra....ogni tanto lo umetto con un pò di saliva...lo stringo tra le mie labbra...e lo succhio dolcemente, sento dei leggeri mugolii, accompagnati da piccoli colpi del bacino, continuando a giocare con la lingua inizio anche a penetrarla lentamente con un dito, lo faccio scorrere lentamente dentro e fuori, senza mai affondare troppo....quando sento che la sua passerina comincia a mollarsi un pò, ed inumidirsi raddoppio le dita, sempre attento a non forzare troppo e non affondare, ogni tanto alzo la testa per riprendere fiato, ed appoggio leggero un dito sul clitoride, per continuare il massaggio che facevo con la lingua...triplico le dita...lei comincia a dare colpi di schiena più secchi...sta cercando le mie dita in maggiore profondità...l'accontento...ma solo quando riesco a fare entrare anche il quarto dito...dopo averla dilatata un'attimo, comincio ad affondare progressivamente con tre dita....e la lingua che continua a giocare con il suo grilletto....oramai duro e ben visibile....di colpo con le mani toglie la mia testa, estrae le mie dita...e con una voce flebile mi domanda: " mi infili il cazzo...te ne prego! " Non me lo faccio ripetere, prendo il cuscino rimasto libero, lo infilo sotto al suo sedere, appoggio il mio glande tra le sue coscie....e con dei piccoli colpi comincio a fare entrare solo la cappella....una decina di volte poi la estraggo....per rimetterla dentro subito dopo...ed incominciando ad affondare un pò di più....ogni tanto mi fermo e compio dei movimenti rotatori....voglio sentire la mia cappella strusciare contro le pareti interne di lei, oppure sempre da fermo do delle piccole contrazioni...a cui lei risponde contraendosi a sua volta. Ha gli occhi chiusi, dalle labbra fuoriesce la punta della lingua, e si sta dolcemente accarezzando i seni con le mani. Mi fermo un secondo per darmi tregua e non esplodere subito, le do ancora qualche colpetto di lingua al clito, poi le chiedo: " tu sopra...o a pecorina?". In un attimo scende il gelo...si alza e mi dice: " mettiamo in chiaro subito una cosa! Il mio lato b è vergine e tale deve restare!" la rassicuro sulle mie intenzioni...se lei non gradisce...io MAI la forzerò, le do un bacio ed alla mia nuova domanda lei mi risponde: " torna a leccarmi la fighetta...poi voglio che mi scopi ancora come prima, le altre posizioni le faremo poi!". Acconsento e mi dedico ai suoi voleri...ricomincio il gioco dall'inizio, questa volta un pò meno accuratamente in quanto si scalda quasi subito, ed appena dalla sua bocca esce la parola "scopami"...eseguo l'ordine al volo....non ho cognizione del tempo passato, tuttavia non mi è sembrato molto, quando si mette una mano sulla bocca, emette un gridolino stridulo....e sento l'uccello entrare in un mare caldo di umori...lei si inarca quattro, cinque volte....sento la borsa delle mie palle che sbattono contro i glutei, umida e tiepida...un inequivocabile rumore indica che i suoi umori stanno dilagando....affondo due colpi secchi in profondità...e poi mi blocco immobile tutto dentro di lei....sto sentendo il suo orgasmo, le sue contrazioni, i suoi umori che cercano una via di uscita....e sublime. Le sue braccia sono attorno al mio collo, le caviglie appoggiate alle mie spalle, e lei mi tiene stretta a se, impedendomi di uscire. Di scatto mi allontana, rotola su di un fianco per trovarsi in ginocchio sul bordo del letto in un baleno, mi prende un braccio, mi fa stendere sul letto....e prende nella sua bocca tutto il mio uccello, ancora umido dei suoi umori. Lo lecca tutto, lungo l'asta, la borsa, la cappella....poi lo ingoia dolcemente, e comincia a giocare con la sua lingua....sento che sto per esplodere, mi sembra corretto avvisarla...lei annuisce senza togliersi l'uccello di bocca....e mi continua a pompare fino a che non le esplodo in bocca...divino! Appena termino di eiaculare, le prendo la testa per la nuca, ed avvinghiadola a me...la bacio in bocca appassionatamente...per condividere il mio sperma con lei. Ci ritroviamo stesi sul letto, uno al fianco dell'altra...con il cuore che batte a mille...lei apoggia la testa su un suo braccio, l'altro lo posa sul mio petto e comincia a giochicchiare con i mie peli, mi guarda e con una voce sempre fantastica mi dice: " un bacio come l'ultimo non me lo aveva dato mai nessuno...è stato terribilmente bello!"... Le do un nuovo bacio, solo sulle labbra, poi la invito a stendersi, rimetto a posto i cuscini, mi stendo al suo fianco e la stringo tra le mie braccia, le bacio dolcemente il collo, gioco con la lingua sulle sue spalle, intanto con un dito, molto leggero e lentamente faccio dei disegni sulla sua schiena...un paio di brividi le percorrono il corpo.... poi si rilassa, ed io tenendola stretta tra le mie braccia, ebro dell'odore dei nostri corpi...la coccolo fino a che non si addormenta, per poi seguirla anche io nel suo stesso mondo.
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13 anni fa
folla68,
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Dedicata a s. & m.
Questo racconto è dedicato a EclisseInsieme.... Non ci siamo ancora conosciuti, ma la vostra cortesia vi ha resi subito simpatici!! Ad aprire la porta è venuta lei, quando appare all'uscio mi sorride calorosamente e si presenta... è avvolta in un accappatoio bianco che non lascia intravedere nulla... entro e mi tolgo la giacca, mentre mi fa accomodare in salotto "S. arriva subito", mi dice... Il salotto è elegante e confortevole, sui toni dell'avorio con un grande divano color vinaccia, un grande tappeto folto ed invitante le fruscia sotto i piedi (che porta le calze, noto) , poi mi fa accomodare mettendomi in mano un calice di vino. "sono astemio", le dico imbarazzato "ma lo bevo lo stesso per farmi coraggio"....lei ride e mi offre un analcolico... chiaccheriamo amabilmente mentre lei insiste per togliermi dalle mani il prosecco e darmi un ginger... l'atmosfera è piacevolmente familiare, come se fossimo amici da sempre e non appena conosciuti. l'accappatoio malizioso si è aperto leggermente, facendo vedere il reggiseno color vinaccia ("In tinta con il salotto" le dico cherzosamente) e le gambe accavallate fasciate dalle calze scure. Lei nota che la guardo e mi osserva con sguardo malizioso da dietro il suo calice di vino. Poi entra Lui.. è travestito con calze , giarrettiere, reggiseno e perizoma... porta un lieve accenno di trucco che lo rende androgino... sono già eccitato quando mi alzo per presentarmi e lo bacio sulla guancia, sentendo contro il corpo la seta della Lingerie.... Anche lui beve un bicchiere di vino, mentre la moglie lascia cadere per terra l'accappatorio ed appare in tutto il suo splendore.. mentre lui beve e ci osserva, lei mi sfila la camicia, mi slaccia i pantaloni e mi aiuta a sfilarli..osserva divertita la mia erezione nei boxer e ridendo dice "allora lo spettacolo ti piace!!".. Lo tira fuori ed inizia delicatamente a succhiarmelo, con entusiasmo e sapendo perfettamente cosa fare.... mi accarezza le palle con una mano, mentre con l'altra corre sull'asta. Io non la guardo, perchè i miei occhi sono incollati a quelli del suo uomo che ha uno sguardo intenso... Lei mi fa stendere sul tappeto poi si accuccia sulla mia faccia come se stesse per fare la pipì... mi porge la sua figa coperta dal perizoma.. la bacio attarverso la stoffa, sentendo che inizia a bagnarsi... poi piano, piano la scosto e prendo le grandi labbra con la bocca, iniziando a succhiarle....lei mugugna ed il marito si avvicina a metterle l'uccello in bocca. continuiamo per qualche minuto, sento che lei si agita sempre di più, quindi inzio a titillarle in clitoride, a penetrarla con la lingua, a leccarle il buco del culo con sempre maggior foga. Il marito intanto si è staccato da lei e si è chinato su di me, e dopo avermi tolto i boxer, inizia a succhiarmi l'uccello e ad insalivarlo... quando è duro al massimo si gira e ci si inginocchia sopra, infilzandosi. Ora è girato verso la moglie che sta godendo come una pazza... la bacia in bocca e le tortura i capezzoli, mentre io sotto di loro penetro lui con l'uccello e lei con la lingua e le dita, Poi, con amore, lei si china in avanti e prende in bocca l'uccello del marito che, intanto, si muove su e giù sul mio uccello.... Non so quante volte sia venuta Lei, ma ora tocca a me... Chiedo all'uomo di fermarsi altrimenti verrò subito... ma lui continua imperterrito, con un sogghigno sul viso alterato dal piacere, fino a quando gli vengo dentro e gli riempio il culo.... Lui si stacca e porge ancora una volta l'uccello alla moglie, ma questa volta l'aiuto anch'io per ringraziarli.... in due gli lecchiamo l'uccello, che contrasta decisamente con le belle gambe tornite dalle calze di seta e dal reggiseno nero... non manca molto perchè anche S. ci venga sui visi, mentre noi accogliamo il suo seme ridendo. Mentre ci puliamo e ci asciughiamo il sudore rimaniamo stesi per terra accarezzandoci dolcemente, abbracciati l'un l'altro senza parlare... è stata un'esperienza meravigliosa... ma già i nosti uccelli cominciano a rinvigorirsi e M. è decisa a non perdere tempo...Il gioco ricomincia e questa volta, ci dice con malizia, la protagonista sarà lei...
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13 anni fa
admin, 75
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La massaggiatrice
Una sottile mutandina di carta monouso, di un esile bianco quasi trasparente, appena indossata al posto dell’accappatoio, era tutto quello che aveva indosso. Francesca deglutì a fatica. Dopo due anni che lavorava come massaggiatrice al centro estetico, al ritmo di venti-trenta massaggi al giorno, l’ultima cosa che la poteva imbarazzare era una persona seminuda, uomo o donna che fosse. E anzi, la sua abilità consisteva proprio nel risultare così a suo agio che anche il cliente trovasse la cosa più naturale del mondo starsene davanti a lei coperto solo di quel triangolino di carta e pronto per farsi mettere le mani addosso. E nel novantanove per cento dei casi non doveva sforzarsi. Ma non le capitava spesso di trovarsi a massaggiare un pezzo di maschio come quello che aveva di fronte in quel momento. Per essere del tutto precisi, non le era mai capitato. Le erano finiti sotto le mani diversi giovanotti ben fatti, muscolosi e atletici, e magari anche dotati di un bel viso e di qualcosa di interessante fra le gambe, ma niente di paragonabile. Ci aveva provato un certo gusto a massaggiarli, naturalmente, ma nulla a che vedere col calore che ora sentiva spandersi fluido fra le cosce. Francesca si sentì accaldata anche se sotto il camice aveva soltanto slip e reggiseno, e si chiese imbarazzata se per caso non fosse arrossita. Ne era quasi certa, e il timore di rivelargli in quel modo quanto era sensibile alla vista del suo corpo nudo la metteva a disagio come non si era mai sentita con nessun altro cliente. Ma nello stesso tempo la prospettiva di riempirsi le mani di quei muscoli la faceva fremere di aspettativa. “Prego, stenditi pure sul lettino” gli disse sorridendo gentilmente, e apprezzò il sorriso lievemente impacciato che lui le rivolse di rimando. Aveva circa la sua stessa età, i capelli castani non più lunghi di un centimetro e più corti ancora sulla nuca, e un bel viso regolare e virile, e gli occhi profondi di un colore indistinto fra il grigio e il verde cupo. Ma per quanto la sua faccia fosse accattivante quello che aveva incantato Francesca appena vi aveva messo gli occhi addosso era il suo corpo. Alla fortuna di una costituzione atletica e ben proporzionata aveva evidentemente sovrapposto gli effetti di un allenamento duro e costante in palestra, e il risultato era un fisico da lasciare a bocca aperta tanto era sviluppato e scolpito. Ogni muscolo era ipertrofico e turgido, sfacciatamente in bella mostra, come fosse il corrispondente di un’erezione per ogni parte della sua anatomia, e le faceva lo stesso effetto che le avrebbe fatto quella. E cioè quello di una virilità traboccante di forza e di vigore, che prometteva ogni genere di piaceri a chi avesse avuto la fortuna di godersela. E adesso che lui giaceva quasi completamente nudo sotto le sue mani la sensazione di quella carne incredibilmente ferma e soda la turbava più di quel che volesse ammettere. L'aveva fatto sdraiare prono ed era partita a massaggiargli la testa e il collo, più largo e muscoloso di quanti Francesca avesse mai toccato, per poi perdersi fra i rilievi e gli avvallamenti dell'ampia distesa delle sue spalle e della sua schiena. Nonostante si sforzasse di non formulare pensieri impuri su quel corpo favoloso Francesca era sempre più eccitata. Anche perché, per quanto il tocco delle sue mani fosse piacevole, nessuno dei suoi clienti si lasciava sfuggire i mugolii carichi di soddisfazione che lui stava emettendo ora, come se avesse il deliberato intento di provocare. Erano così sensuali che chi li avesse uditi senza poter vedere la scena avrebbe pensato che al posto di un semplice massaggio l’uomo stesse fruendo di un servizietto con la bocca, e fatto parecchio bene. Imbarazzata, Francesca si augurò che in sala d'attesa non ci fosse nessuno che potesse sentire quei grugniti e farsi un'idea sbagliata delle sue prestazioni ai clienti. Anche se ricordava benissimo che lui era arrivato accompagnato da un amico di una dozzina d'anni più vecchio, e se doveva essere sincera lo ricordava così bene perchè l'occhio le era scappato anche sull'amico, certo meno bello di lui, ma della stessa altezza e corporatura, e ancora più mascolino e virile. Intanto, il suo cliente aveva all’incirca gli stessi pensieri mentre sentiva le mani di lei impastargli i dorsali con fare esperto. Il suo tocco di donna aveva gli stava risvegliando nell’inguine una voglia di fica che non provava da tempo. Nonostante la musica rilassante che riempiva l’atmosfera satura di dolce profumo di agrumi e vaniglia, e la disgustosa tisana antistress alle erbe che gli avevano fatto bere, lui si sentiva teso come una molla. O almeno come il camice della ragazza sul davanti, gonfio di un seno talmente prosperoso da far tirare i bottoni. Lui aveva visto la pelle nuda occhieggiare tra i lembi del camice scostati dal volume di quelle grosse tette, e quello era bastato ad innescare il desiderio di sentirsele sotto la lingua, e far rizzare i grossi capezzoli che s’immaginava nascosti dentro il reggiseno. Il suo amico Marco lo teneva a una dieta stretta di muscoli e cazzo, e dopo abbondanti razioni di dura carne virile il pensiero di quel seno soffice e voluminoso in cui sprofondare la faccia solleticava i suoi appetiti apparentemente sopiti. Gli era venuto duro, e si stava chiedendo pieno di imbarazzo come se la sarebbe cavata quando la ragazza lo avrebbe fatto girare supino. Il suo cazzo si sarebbe drizzato in bella evidenza in quel ridicolo perizoma di carta usa e getta che lei gli aveva fatto indossare, e lui non aveva una sola chance di poterle nascondere l’effetto che gli faceva. Anche se a pensarci bene forse era meglio non nascondere niente, riflettè sogghignando fra sé e sé. Magari la signorina si sarebbe sentita lusingata dall’effetto collaterale del suo massaggio…Luca se la vide già a cavalcioni sul cazzo, i grossi seni che ballavano al ritmo dei colpi con cui si spingeva su di lui, e la bocca aperta a gemere e a pregarlo di scoparla. Mandò un mugolio voluttuoso, premendo il cazzo completamente eretto contro il lettino nella maniera più discreta possibile. Si abbandonò alle fantasie che gli frullavano in mente, gustando la sensazione delle mani di lei sulla pelle. Prese a sottolineare con piccoli grugniti sempre più sfrontati la sensazione di benessere che il massaggio gli procurava, perfettamente consapevole dei sottintesi sessuali di quel deliberato sfoggio di delizia. Ma non si aspettava di ottenere subito quel risultato. Il respiro gli si fermò in gola quando le sentì, morbide e sode, adagiarsi calde sulla sua schiena. Tette, grosse tette. Soffici, ma con la punta dei capezzoli già dritta al primo sfioramento. I riccioli castani di Francesca gli solleticavano la pelle mentre lei gli premeva addosso il seno. Luca sentì il cazzo già duro tendersi e ingrossarsi ulteriormente, e il cuore pompargli in fretta nelle vene dilatate dall’eccitazione. Mandò giù la saliva, incerto. Aveva voglia di scopare, su questo non aveva dubbi. Più che semplice voglia, si rendeva conto all’improvviso di averne un bisogno fottuto, come se l’esigenza di un corpo di femmina, ignorata da mesi, gli fosse scoppiata dentro tutto in un colpo, lasciandolo alla mercè di un istinto animalesco e primordiale. Ma proprio perché sentiva quell’impulso ribollire prepotente nel sangue il timore di fare un passo falso e sprecare quell’occasione gli suggeriva di lasciare a Francesca l’iniziativa e vedere fin dove si sarebbe spinta. Tanto era evidente che a lei l’iniziativa non mancava, a giudicare da come ora il suo corpo nudo gli si stava strusciando addosso, liscio e morbido come velluto, così più liscio e più morbido di quello cui adesso era abituato da sembrargli allettante come un mondo nuovo. Non che Francesca di solito fosse così intraprendente. Non avrebbe mai osato comportarsi in quel modo con un perfetto sconosciuto, per quanto attraente potesse essere. Se Luca fosse stato in piedi di fronte a lei, a guardarla fare quello che stava facendo, Francesca non avrebbe avuto il coraggio di togliersi prima il camice e poi il reggiseno e le mutande, e chinarsi su di lui a solleticargli i lombi coi capezzoli dritti. Ma a vederlo steso quasi del tutto nudo sul lettino dei massaggi in attesa del suo tocco magico non era riuscita a resistere. C’era qualcosa di così invitante nel suo atteggiamento ignaro e abbandonato, quasi inerme, che Francesca aveva sentito la tentazione più sfacciata solleticarla in mezzo alle gambe, e spingerla a fare di lui ciò che voleva. Non era neppure necessario che partecipasse granchè, anche se certo avrebbe preferito sentire dentro di lei la durezza della sua verga. Ma per ora bastava che restasse lì fermo dov’era, senza sottrarsi alle sue carezze. Voleva toccare ogni centimetro del suo corpo statuario, levigarlo coi palmi delle mani e sfiorarlo coi polpastrelli, ma quello sarebbe stato il suo lavoro, e non le bastava. Voleva accarezzarlo coi seni, fargli sentire la loro consistenza dappertutto, e gustare l’eccitazione che le avrebbe dato far scorrere i capezzoli sulla sua pelle. Poi, quando quel giochetto l’avrebbe eccitata tanto da sentirsi bagnata e bollente in mezzo alle gambe, l’avrebbe accarezzato con la fica, a cavalcioni su di lui a gambe aperte, strusciando il grilletto sulla sua polpa soda. Luca la sentì solleticargli la schiena coi capezzoli duri, poi schiacciare il corpo sul suo come per fargli sentire il turgore dei suoi grossi seni, e la voglia di palparli gli crebbe nelle mani. Mugolò, e allungò le braccia all’indietro per toccarli. Gli sfuggì un “oh” soddisfatto quando li prese uno per mano, e ne saggiò delicatamente la consistenza insieme morbida e piena. Poi trovò i capezzoli, e iniziò a tormentarli fra il pollice e l’indice. L’eccitazione di Francesca crebbe vertiginosamente quando le mani di Luca iniziarono a palparle il seno, e la fica le si riempì di nuovi succhi. La stimolazione dei capezzoli le faceva crescere in mezzo alle cosce una tensione insopportabile, che cercava istintivamente di sfogare nel piacere premendo il pube sulle natiche di Luca. Luca a sua volta spingeva ritmicamente la sua erezione sul lettino, aggiungendo più gusto ai suoi sfregamenti. Finchè non si mise a cavalcioni del bacino di Luca, la fica aperta e schiacciata sui suoi glutei, e prese a cavalcarlo mentre Luca continuava a giochicchiare col suo grosso seno. Il respiro le si fece affannoso, e piccoli gemiti presero a sfuggirle dalle labbra, mentre il piacere le saliva fra le gambe, più irresistibile ogni secondo che passava. Luca avrebbe avuto voglia di girarsi, farla sdraiare sul lettino e affondare il cazzo nella fica che avvertiva colare di desiderio sulle sue natiche, ma sentiva Francesca godere di lui già così, e non voleva fermarla. Il suo culo non aveva mai dato piacere a una donna, e l’idea lo stuzzicava e lo faceva sentire come amava sentirsi: un corpo alla mercè della lussuria altrui, uomini o donne che fossero. L’avrebbe lasciata venire come preferiva, poi l’avrebbe sbattuta sul lettino e fottuta con tutta la foga accumulata in due mesi di astinenza dalle donne. “Ti piace cavalcarmi in quel modo, eh piccola troia? Oh, ma questo è niente…dovresti farmi girare e cavalcarmi il cazzo se vuoi godere davvero” disse mentre continuava a toccarle il seno e i capezzoli, e Francesca non potè far a meno di immaginare come doveva essere grossa la sua erezione e come sarebbe stato piacevole sentirsela dentro, e venne con un grido, gli occhi chiusi e le mani serrate su quelle di Luca che ancora le tormentavano i capezzoli. Poi ridusse gradualmente la forza delle spinte, fino a restare a dondolare languidamente il bacino sui glutei di Luca, gli occhi sempre chiusi e una piacevole sensazione di ebbrezza nella testa leggera. “Hey, tesoro, guarda che quel giochetto di solito lo faccio io” disse una voce maschile alle sue spalle. Francesca si girò con un sussulto vergognoso. L’amico che aveva accompagnato Luca la guardava sorridendo dal vano della porta che comunicava con la sala d’attesa, in accappatoio e ciabatte di spugna. Tutta presa dal godimento, Francesca non l’aveva sentito entrare, ma a giudicare dalla sporgenza che puntava in fuori sotto l’accappatoio doveva essere lì da abbastanza tempo per essersi gustato buona parte dello spettacolo. L’uomo entrò nella stanza e si chiuse la porta alle spalle, assicurandosi di far scattare la serratura. “Voglio dire, il culo di Luca è mio, anche se lui lo darebbe a chiunque, e questa è l’ennesima prova. Quindi credo che mi spetti un risarcimento” “Okay Marco…dopo faremo tutti i conti che vuoi. Ma adesso lasciami divertire, okay?” Luca rispose con un tono abbastanza seccato, come se non avesse gradito del tutto l’intrusione. In realtà la sola presenza di Marco accresceva la sua eccitazione, ma non aveva voglia di farlo sapere a Francesca proprio ora che se la voleva fottere da uomo. Marco sembrò ignorare la sua richiesta. Raggiunse Luca di fronte al lettino, e quando fu a pochi centimetri dalla sua faccia slacciò la cintura dell’accappatoio e ne scostò i lembi. Ne sbucò un cazzo mostruoso, che andò subito a pungolare le labbra di Luca lasciandogli abbondanti tracce di liquido preseminale sotto il naso. “Su, fai il bravo Luca” lo esortò come avrebbe fatto con un bambino capriccioso. Luca gemette, e Francesca non capì se fosse una protesta o un incoraggiamento. Ma poi lo vide aprire la bocca e accogliere dentro quella cappella enorme e infiammata dal desiderio, e prodigarsi con le mani per stimolare anche tutta l’asta, troppo grossa e lunga per essere ingoiata anche solo per metà. Ne fu completamente sconcertata, ma la sorpresa di vedere il suo partner dare piacere anche a un uomo non smorzò la sua eccitazione, anzi. Rimase per qualche minuto a guardare Luca alle prese con quell’erezione gigantesca, sentendo il desiderio di assaggiare a sua volta quel cazzo riscaldarle di nuovo la fica dopo l’orgasmo di poco prima. Non aveva mai avuto un uomo con un membro così imponente, e ne era rimasta come stregata. Si allungò sul corpo di Luca cercando di toccarlo con la lingua e prenderlo fra le labbra, ma Luca era più comodo e più ingordo, e una volta che la grossa cappella di Marco spariva nella sua bocca se la gustava pompando come un dannato finchè Marco non lo fermava per cambiare ritmo, o per spingergliela sul naso e sulle guance. Ma poi Marco si accorse degli sforzi di Francesca per avere la sua parte del suo uccello, e intervenne in suo favore. “Luca, fate cambio adesso. Alzati, e lascia sdraiare lei” Luca si alzò dal lettino, un po’ riluttante a lasciare andare il cazzo di Marco. Fra l'insolito massaggio che Francesca gli aveva somministrato con le tette e la fica, e il gusto che provava a succhiare Marco, il cazzo gli era venuto duro come il marmo, e sbucava oscenamente dalle mutandine di carta monouso che Francesca gli aveva fatto indossare poco prima, e che lui si affrettò a togliere e buttare via. Marco si levò l'accappatoio, e i due uomini restarono nudi davanti a Francesca, pronti a trasformare una noiosa giornata di lavoro in una giostra di godimento senza fine. Il cazzo di Luca le sarebbe sembrato già enorme se non avesse avuto il confronto sfavorevole delle dimensioni fuori misura di Marco, e Francesca non credeva ai suoi occhi. Sentiva nascerle dentro il desiderio sempre più irresistibile di giocare con quei due grossi cazzi, riempirli di attenzioni e piacere, e farsene a sua volta riempire. I due uomini si misero uno di fronte all'altro ai due lati del lettino su cui Francesca si era sdraiata, e presero a strusciarle il cazzo in faccia e a contendersi la sua lingua e la sua bocca. Lei leccava e succhiava avidamente passando dall'uno all'altro, cercando di rifare all'uno le stesse cose che aveva appena fatto all'altro, deliziata dai mugolii e dagli incitamenti sconci dei due. Nel frattempo, la voglia di sentirseli spingere anche nella fica le aveva fatto inconsapevolmente aprire le gambe, e più li pompava con la bocca più il suo succo sgorgava lucido e brillante fra le labbra ben aperte del suo sesso. Quando Luca e Marco presero anche a impastarle una tetta per ciascuno, massaggiandole e titillandole i capezzoli, Francesca si sentì impazzire dall'eccitazione. Si aggrappò al cazzo che stava succhiando come se quello potesse scoparla in bocca fino all'orgasmo, gemette e sollevò il bacino aprendo ancora di più le gambe in una disperata ricerca di piacere. Luca le inserì un dito nella fica fradicia, Marco le premette sul clitoride, massaggiandolo con un movimento circolare, e presto Francesca iniziò a godere così tanto che solo il cazzo di Marco che le tappava la bocca le impediva di urlare. Venne con un orgasmo lancinante, così intenso da essere quasi doloroso, che la lasciò sfinita. Ma non poteva permettersi di gustarsi pigramente la languida dolcezza che l'avvolse dopo, perchè i due uomini non erano ancora venuti, e volevano la loro soddisfazione. "Voglio godere in mezzo alle tue tette" annunciò Luca che accarezzava quel desiderio da quando lei aveva iniziato a massaggiarlo. Fece scendere Francesca dal lettino, troppo scomodo e stretto per accoglierli entrambi, e spostò sul pavimento il sottile materassino che lo ricopriva. Poi invitò Francesca a sdraiarsi sul materassino e le montò a cavalcioni all'altezza del seno. Inserì la sua erezione palpitante nel solco fra i suoi seni, e ve li richiuse sopra, prendendo a far scivolare il cazzo nell'incavo caldo e morbido che aveva creato. Nel mentre di tanto in tanto tornava a stimolarle i capezzoli, suscitandole ben presto in mezzo alle gambe il desiderio di godere di nuovo. Il suo cazzo prese a muoversi più vigorosamente, così vigorosamente che a fine corsa la lingua di Francesca riusciva a stuzzicargli il glande e raccogliere le gocce di fluido che ne trasudavano copiosamente, e a volte lui passava dal seno alla bocca e pompava fra le sue labbra fino a che il piacere non si faceva quasi irresistibile, per poi estrarlo e riadagiarlo fra i seni premuti uno contro l'altro. Marco seguiva la scena, con un misto di invidia e di gelosia. Non era la prima volta che si trovava a guardare Luca con una donna, ma la sua reazione era sempre la stessa: Luca gli sembrava virile come non mai mentre godeva di lei, e quello sfoggio di mascolinità lo eccitava tremendamente, ma nello stesso tempo il segreto timore che lui potesse preferire un corpo aggraziato di donna alla forza del suo lo spingeva ogni volta a cercare di riaffermare in un modo o nell'altro il suo possesso su di lui. Gli si mise in piedi di fronte, le gambe larghe ai due lati della testa di Francesca, gli mise una mano sulla nuca e gli chinò la faccia sul suo cazzo. Luca mandò un grugnito, aprì la bocca e lo accolse dentro con gusto, mentre infilava il proprio fra le labbra altrettanto avide di Francesca. La sensazione era sublime: il suo cazzo affondava nella bocca di lei mentre Marco scopava energicamente la sua, e di fronte a quel doppio piacere Luca non riuscì più a trattenersi. Sentì l'orgasmo salire inesorabilmente dalla profondità del suo essere, salire dal centro del suo inguine ad ogni spinta che dava e che subiva, traboccare dai testicoli gonfi e tesi su fino a inondargli d'estasi il cazzo...uscì dalla bocca di lei e affondò in mezzo alle sue tette gli ultimi colpi violenti di piacere, schizzandole sborra a fiotti sul seno, sul mento e sulla gola. Marco gli tolse il cazzo di bocca in tempo per gustare i suoi gemiti di piacere, e la vista del membro di Luca che ancora si strusciava madido di sperma fra i seni di lei risvegliò tutta la sua sete: si chinò e prese a leccare tutta quella sborra come un affamato. "Ti piacciono le tette condite di sborra, eh succhiacazzi?" gli diceva Luca premendogli la faccia sul corpo di Francesca. Ed era vero. Il grosso seno di lei gli ispirava soggezione almeno quanto il suo cazzo enorme ne ispirava a lei, e nella sua scarsa esperienza di donne fino a quel momento non aveva saputo come vincere il suo timore reverenziale per quei due globi tondeggianti che invece catalizzavano l'attenzione di Luca. Ma adesso, con il naso e la bocca affondati fra il morbido di quei seni e la rigidità del cazzo di Luca, e l'odore e il sapore della sborra che lo inebriavano, Marco si sentiva perso in un nuovo paradiso. Francesca lo osservava stupita slinguare e succhiare con foga tanto le sue tette quanto il cazzo di Luca, ma quell'insolito spettacolo non faceva che accrescere la sua eccitazione. I capezzoli tormentati sia dalle dita di Luca che dalla lingua di Marco le mandavano fitte di piacere irresistibile giù dritto alla fica bollente, e la voglia di essere penetrata le scorreva ormai a rivoli nell'interno delle cosce. Come se le leggesse nel pensiero Luca si girò e si mise carponi sopra di lei, la faccia affondata sul suo pube, il cazzo non ancora moscio dondolante a sfiorarle le labbra , e il culo offerto alla lingua di Marco. Iniziarono un bizzarro sessantanove in cui Luca replicava sulla fica di Francesca il modo in cui sentiva la bocca di Marco dargli piacere in mezzo alle natiche, mentre Francesca si limitava ad allungare la lingua fra un gemito e l'altro per accarezzargli la punta del cazzo. Quando gli sembrò che Francesca fosse pronta per venire si interruppe, e prese a stuzzicarla con le parole. "Hai voglia di sentirlo dentro adesso?" "Sì...sì scopami..." "Il mio amico non ha ancora goduto, sarà lui a scoparti" disse Luca, e subito dopo diede una leccatina al clitoride di Francesca che la fece sussultare dal godimento. "Sì.." gemette Francesca, pensando che non aveva nessuna importanza chi dei due la scopava, purchè qualcuno la scopasse. Ma Luca non aveva ancora finito di prepararla per Marco "Il mio amico ce l'ha molto grosso, piccola...sei sicura di volerlo?" "Sì..sì..." mugolò lei "Lo voglio dentro, ti prego, ti prego..." "Vuoi un cazzo così grosso da aprirti in due, baby? " Francesca si sentiva venir meno dal desiderio. Cercò di alzare il bacino e strusciare il clitoride contro la bocca di Luca, certa che il tocco della sua lingua sarebbe bastato a farla arrivare all'orgasmo che agognava, ma Luca non glielo permise. "Dillo quello che vuoi, baby" "Voglio il cazzo enorme del tuo amico...voglio che mi scopi come una troia" ansimò Francesca fuori di sè dalla smania. Luca lasciò il posto a Marco fra le gambe di Francesca, e Marco le entrò dentro. Il modo in cui Luca provocava Francesca gli aveva messo addosso lo stesso bisogno di fottere che gli bruciava nel cazzo quando era lui a parlare ad Luca nella stessa maniera, e si fece strada in lei con impazienza, affondando deciso in un colpo solo. Trovò la fica fradicia di umori scivolosa e aperta rispetto alla resistenza dello sfintere cui era abituato, e cedette all'impulso istintivo di stantuffare senza riguardi. Francesca diede un grido di dolore, e trovò il cazzo di Luca a tapparle la bocca. Il sapore della fica sotto la lingua, e il gusto perverso delle parole che le diceva fra una leccata e l'altra gliel'avevano fatto tornare del tutto duro, e ora Luca aveva già voglia di sborrare di nuovo. Pentito di aver lasciato al suo amico il posto fra le sue gambe, aveva premuto il cazzo contro le labbra di Francesca nella ricerca di un' altra apertura morbida e calda in cui scivolare. Francesca lo prese dentro, cercando di non stringere i denti per il dolore. Per quanto fosse eccitatissima, il cazzo di Marco pareva davvero lacerarle la carne, e una smorfia di sofferenza le contraeva il viso ad ogni affondo. Luca credeva di sapere quello che provava. Qualcosa di non molto diverso da quello che provava lui quando Marco gli trivellava il culo coi suoi trenta centimetri di cazzo, e lui si sentiva morire. Ma a lui piaceva. Da quel dolore acuto il godimento gli sbocciava dentro come un fiore nel fango, ancora più intenso per il contrasto da cui nasceva, e lo riempiva colpo dopo colpo fino a farlo esplodere senza neanche bisogno di toccarsi. "Brava..."iniziò a dire a Francesca in tono di incoraggiamento, mentre le dava la cappella da succhiare. "Brava...così...prendilo tutto da brava zoccola. Lo senti che ti riempie tutta...? Lo senti più grosso di tutti i cazzi che hai mai preso? Ora ti fa un po' male, lo so anche io com'è, ti senti aperta e dilatata come se ti spaccasse in due, ma poi senti il piacere in fondo al dolore, e senti che se lo togliesse adesso ne vorresti ancora..." Fu allora che Francesca iniziò a godere davvero. Le parole di Luca sembravano anticipare di una frazione di secondo le sensazioni del suo corpo, e presto il bruciore dei primi colpi divenne un calore crescente e invincibile che la trascinava di nuovo verso l'orgasmo. Luca vide la luce dei suoi occhi cambiare nell'espressione inconfondibile della lussuria, e il suo corpo accogliere con bramosia i colpi di Marco, senza ritrarsi, ma anzi cercando il ritmo per sentirli meglio e comunicare anche a lui la stessa scossa. Marco continuò a spingere, a colpi lenti e profondi, scavandole dentro il piacere. La sensazione inconsueta della fica lo riempiva di un godimento sottilmente diverso rispetto a quello che gli dava il corpo di un uomo, più fluido e più morbido, e lui si sentiva affondare in lei come nel mare, in un mare caldo e torbido dove il piacere lo sommergeva a ondate, e il suo cazzo bramava di affogare. "Luca..." disse quando le ondate che lo afferravano si fecero così ravvicinate da disorientarlo, e Luca tolse il cazzo dalla bocca di Francesca e lo offrì a Marco che ci si aggrappò come un naufrago a una fune. Ogni volta che si spingeva in avanti fra le gambe di Francesca il cazzo di Luca gli strusciava contro il palato, e ogni volta che si ritraeva cercava di trattenerlo dentro con un rumoroso risucchio, e una volta uscito ne accarezzava la punta con la lingua. Gelosa, Francesca a sua volta entrò in gara per afferrare con la bocca il cazzo di Luca che si intrufolava fra loro due, e Marco e Francesca presero a fare a turni a spompinare Luca, sperando entrambi di portarlo all'orgasmo e ricevere in bocca una densa cascata di sborra. La situazione era così irresistibile per ciascuno che ben presto nessuno dei tre fu più in grado di controllare le sue sensazioni. Francesca e Marco si litigavano il cazzo di Luca come due troiette affamate, e mentre i colpi di Marco si facevano sempre più vigorosi e ravvicinati la fica di Francesca vibrava e pulsava nel profondo del suo grembo di un piacere così sconvolgente come non aveva mai provato. Luca le lesse negli occhi sbarrati l'orgasmo imminente, e le infilò il cazzo nella bocca semiaperta. "Prendili tutti e due..." ansimò sentendo a sua volta che non poteva più fermare il terremoto di piacere che gli tremava dentro. "Prendili come una troia, cazzo...il suo fino in fondo alla fica, e il mio fino in gola...facci godere insieme, fatti riempire di sborra nello stesso momento..." Francesca esplose in un orgasmo più intenso di quanti avesse mai avuto. Il piacere che la travolse la estraniò a tal punto che quasi non si accorse che sia Luca che Marco vennero con lei, schizzandola di sperma dentro e fuori. Si ritrovò i loro rivoli di sborra agli angoli della bocca, sulle guance e sulla gola, e giù in mezzo alle gambe, e la soddisfazione di sentirsi puttana le fece pulsare la fica negli ultimi spasimi di godimento. Poi sentì le loro lingue lambirle avide la pelle bagnata, mentre ciascuno dei due leccava di gusto lo sperma dell'altro senza sprecarne una sola goccia. "Oh dio" sospirò lei languida, distendendosi e allargando le gambe per permettere a entrambi di ripulirla completamente. "Difficile dire chi sia la più troia qua dentro..."
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13 anni fa
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Lo spettatore
Serata strana al privè, poca gente atmosfera che ristagna: poco erotismo. Ci sono alcune coppie già viste. Poi una nuova, devono essere qui per la prima volta, lui si guarda in giro indeciso, si chi dovrà scopare la donna che lo accompagna, sicuramente deve essere la moglie, che si nasconde dietro di lui, cerca di coprire le cosce splendide tirando giù la minigonna. Probabilmente è venuta tanto per far contento lui, ma non sembra molto decisa. Una bella donna, due singoli si sono avvicinati, ma non hanno avuto il giusto approccio, sono stati troppo bruschi e decisi, basterebbe un poco di dolcezza, alcune parole calme, non tese a mangiarla e lei si scioglierebbe, a quel punto si potrebbe scopare tantissimo, ma io non ne ho voglia questa sera, mi sento inquieto, vorrei una cosa diversa. Poi c’è un’altra coppia, lei una fica paurosa, che ha già scopato con me due volte in altre sere, lui invece è un tipo che sta solo a farsi delle seghe in continuazione ma, questa sera lei ha occhi solo per una tipetta di un’altra coppia, si scambiano occhiate provocatorie e bacetti, probabilmente la serata finirà con le due donne abbracciate a leccarsi tranquillamente. Guardo l’orologio, è quasi mezzanotte, sto appoggiato al bancone del bar, quasi me ne vado, quando li vedo entrare, una coppia diversa. Lui alto, sulla sessantina, ben vestito, completo in doppio petto nero, capelli bianchi lunghi, occhiali neri, lei, più giovane, forse quaranta o giù di lì, una strafica paurosa. Alta, capelli biondi, platinati, bocca ampia, labbra carnose e ricoperte da un rossetto rosso fuoco, seno una probabile terza abbondante, cosce lunghe, sormontate da un culo a mandolino perfetto che si muove ogni volta che lei cammina su dei trampoli dal tacco proibitivo, indossa un tubino nero elasticizzato che praticamente non copre nulla. Lui cammina lentamente, la esibisce, la mostra con sapiente lentezza, come una modella a una sfilata, e ogni singolo che si avvicina lui chiede discretamente qualche cosa, per alcuni la risposta alla domanda è positiva, ma alla maggioranza è no. Fa il giro del salone, seguito alcune persone, poi si avvicina al bancone del bar, si appoggia fra me e lei, che si siede su di uno sgabello, fa salire ancora di più il vestito mettendo, se mai ce ne fosse bisogno in mostra una fica nuda, non avrebbe potuto essere diversamente. Lui ordina da bere, “ un whisky, ” lei sembra distratta guarda le sue mani, con dita lunghe e le unghie laccate di rosso, molto belle. Beve il liquore tutto d’un fiato, “ un altro, doppio, ” poi si gira verso di me, “ tu sei un super dotato?” mi chiede a brucia pelo, annuisco, “ che misure?” io lo guardo, “28x8 reali, ” lui prende il bicchiere con il liquore in una mano, e con l’altra lei, “ seguimi.” Entriamo in una saletta privata, lui, lei, io e cinque maschi che ha scelto prima, poi lui chiude la porta, tutti gli altri restano fuori, ma nella sala c’è uno specchio, le altre persone che vogliono guardare si metteranno dietro per vedere lo spettacolo. Lui si siede su di una poltroncina, noi ci spogliamo, non c’è tantissima luce ma, sufficiente per vedere tutto, subito mi rendo conto che è lui a dirigere il gioco, ma è lei protagonista. Lui si porta il bicchiere con il whisky alle labbra, è un segnale, lei si spoglia in un colpo solo, noi le siamo subito tutti intorno, ma lei con un deciso movimento ci fa mettere divisi in due file, in maniera che lui abbia sempre una visuale perfetta di quello che lei fa a noi. Ci pone in base alla dotazione, prima due che sembrano essere i meno forniti, poi altri due che sono ben messi, e in fine io e un altro che ha il cazzo sicuramente più corto del mio, ma mi batte in circonferenza. Lui sorseggia di nuovo del bicchiere, lei si accovaccia davanti ai primi due, li succhia, li sega, con incredibile maestria, è esperta, si vede benissimo che sa quello che vuole, ma sempre in maniera che lui possa ben vedere quello che lei fa, e non lo perde nemmeno lei di vista. A d un cenno impercettibile di lui lei si distende sul letto, noi le siamo addosso, la tocchiamo, lecchiamo, eccitiamo tutta, ma sempre lasciando la visuale libera, lei nel frattempo continua a succhiare i primi due prescelti, prende il preservativo che il tizio tiene in mano, lo apre, lo appoggia alla punta del cazzo, lo srotola con le sole labbra, un giochetto che ho visto fare a poche donne, perchè richiede una certa bravura. A un certo punto lui porta di nuovo il bicchiere alle labbra, ma quasi non beve, lei si muove subito, fa distendere il tipo e sale sopra, s’impala direttamente sul cazzo teso mentre continua la preparazione del secondo allo stesso modo. Lui la scopa con impeto, ma è lei che non emette un suono a dirigere la scopata, la vedo muoversi in un modo veloce, infilando ben dentro il cazzo, lo munge, il risultato è che lui sborra quasi subito. Lo fa uscire e il secondo prende rapidamente il suo posto dentro di lei. La osservo segandomi lentamente, mi gusto il gioco, mi domando quale sarà il mio ruolo, intanto che quello la scopa lei non perde tempo, sta gia preparando il numero tre, gli mette il preservativo allo stesso modo, anche se con una piccola difficoltà dovuta alle dimensioni maggiori del membro, di seguito sborra velocemente anche l’altro. Lei si gira, lo spettatore si aggiusta gli occhiali neri, è incredibile come s’intendano a gesti, lei risponde a questo nuovo segnale, si distende con la testa quasi fuori dal letto, rivolta verso di lui, solleva le gambe, il prescelto l’infila da davanti tutto dentro, lei incomincia a godere, ma in silenzio, solo il suo viso tradisce il piacere che sta provando, io mi rendo conto che dovrò dare il meglio di me se vorrò divertirmi con una femmina così. Il tizio la sbatte con forza, lei solleva le gambe le annoda dietro la sua schiena, questo gli permette di assecondare e imprimere il ritmo che lei vuole, ancore una volta e lei a dirigere la scopata, ma gode, lui le spinge con forza il cazzo dentro nel tentativo di farla urlare, ma lei chiude gli occhi nel momento in cui io mi rendo conto che sta godendo, è il solo memento in cui non si sono guardati. Lui la pompa ma a un certo punto lei asseconda il suo movimento con una spinta in alto del bacino, col risultato che anche questo sborra, si sfila imprecando, strappa il profilattico e schizza sul suo ventre le ultime gocce, lei ignora il tutto, si posizione allo stesso modo e si prende dentro l’altro che nel frattempo a preparato. Il quarto resiste di più, la pompa cercando di spingere dentro il cazzo con meno impeto, con più calma, lei lo asseconda, guarda verso il suo uomo che ora ha accavallato le gambe, credevo fosse un nuovo segnale, ma forse mi sbaglio, invece lo è, me ne rendo conto quando lei lascia che l’altro la scopi lentamente, evidente era quello che lui voleva, sono affascinato da questa coppia. Lei si lascia scopare intensamente, continua a fissare il suo uomo che rimane impassibile, sembra che la cosa non lo tocchi minimamente, ma dentro di lei il piacere sta lentamente emergendo, il tizio se ne rende conto e commette a mio avviso l’errore di intensificare sia il ritmo, sia l’affondo, lei reagisce, lo asseconda, lo segue, lo pompa dal basso, con il risultato che lui viene. Sono sempre più affascinato, questa femmina sa il fatto suo. A questo punto restiamo fuori io e l’altro che abbiamo pazientemente atteso il nostro turno, a noi non ha degnato di molte attenzioni, lui porta il bicchiere alla bocca, beve una buona dose di liquore, lui lo fissa, io mi domando quale sia il significato di quel gesto, lo scopro subito. Lei si distende verso l’altro, lo succhia, lo lecca, lo prepara a dovere, ma il giochino del preservativo srotolato con le labbra non gli riesce, e quando lui è ben in tiro, si gira, si posizione quasi in ginocchio e se lo fa infilare da dietro. Lui la prende per i fianchi, la tiene stretta e ferma, appoggia la grossa cappella fra le labbra della sua gia aperta vulva, e con un solo affondo la penetra. La poderosa spinta la costringe a puntare le braccia al letto, è duro il colpo che riceve, e se pur mordendo le labbra, è costretta a emettere un grido, …… aaaahhhhiimuumu…. È il solo gemito che le esce dalle labbra, la cosa sembra destare il suo interesse che la osserva mentre il toro la sfonda con forza incredibile. Da dei colpi fortissimi nel vano tentativo di farla gridare di nuovo, ma lei gode, si gode il cazzo sicuramente grosso che le sta slabbrando la fica, lui ne è consapevole, osserva la scena, poi porta di nuovo il bicchiere alle labbra, lei china il capo e immediatamente incomincia a ruotare i fianchi assecondando il movimento di lui che poco dopo schizza con un grido …. Siiii … sborroooo …. Spinge ancora una volta il cazzo dentro di poi ne esce con tutta la sborra contenuta nel preservativo. Lei rimane per un momento a capo chino, il respiro è un poco corto, lui l’ha scopata bene e a lungo, lei anche se non l’ha dato a vedere ha goduto molto, ora è il mio turno, lei si gira verso di lui, che porta il bicchiere alle labbra e in un sol fiato lo vuota. La sua reazione mi stupisce, la vedo quasi contrariata, sembra quasi che non voglia eseguire quello che io non ho capito lui gli abbia ordinato. Mi distendo davanti a lei, ora le sue labbra si prendono cura del mio cazzo, lo leccano, mi piace, è brava, lo succhia infilandone circa la metà dentro la bocca e mi stupisco che ci riesca, considerando che il mio cazzo a quelle sollecitazioni è diventato, sicuramente grosso e lungo, poi prende un preservativo, lo srotola con le mani, si gira ancora una volta verso di lui che rimane impassibile, lei scuote il capo, in segno di diniego, ma lui resta immobile, allora si alza, si posiziona a terra con le gambe divaricate, le braccia appoggiate al letto, io mi posiziono dietro di lei, sto per infilare il cazzo nella fica, ma lei lo porta più in alto, è il culo che devo farle!!!, certo, nessuno l’ha presa lì. La prendo per i fianchi, guardo verso di lui, che non muove un muscolo, mi osserva, attento, io prendo un respiro e affondo con decisione il mio palo dentro di lei che s’irrigidisce e grida …. Aaaahhhhhhiiiiiiiii … pianoooo …. Io continua a guardare verso di lui, che ha un sorriso soddisfatto, dunque era questo che voleva , sentirla urlare, ebbene ora l’accontento io. Spingo con forza tutto dentro, fino a che sento le palle sbattere sulle sue chiappe, uno dei maschi presenti si avvicina, porta una mano sotto e cerca di toccarle il clito nel tentativo di farle provare piacere, ma lei lo allontana con un deciso gesto del braccio, io resto fermo per un momento per darle il tempo di abituarsi a me, è sicuramente stretta, o forse io sono eccitato e grosso, in ogni caso incomincio a pomparla con forza, a ogni affondo lei piega le ginocchia per reggere il colpo, le mani stringono a pugno con rabbia la coperta, lei grida …. Aahahhhhiiii nnnooo … siiiiiiii …. Noo..daiiii …. La sbatto, con un ritmo deciso ma non veloce, voglio godermi quella femmina, voglio riuscire a godere di quel culo stretto che stò profanando con estremo piacere. Lei dopo un momento di dolore incomincia a godere, asseconda i miei movimenti, la sento contrarre i muscoli anali, sta cercando di farmi sborrare permettere fina al supplizio,, ma io non mi lascio fregare, per battere questa strategia aumento il ritmo delle pompate, devo essere più veloce delle sue contrazioni, lei capisce che non sono uno sprovveduto, si rilassa, allenta tutti i muscoli, incomincia con la mano destra a toccarsi, e finalmente gode, lo fa in silenzio, io me ne rendo conto e le do due pompate fortissime,… dai godiii … le ordino, lei si gira verso di lui che ha il viso raggiante, sorride, si rilassa poi ………….. siiiiiiiiiiiiiiiiiiii ……. Vengoooooo ….. godooooo …. Il suo grido mi coglie alla sprovvista, mi eccita, e decido che le voglio cavare anche l’anima, la pompo, me la godo tantissimo, poi lei alla fine m’implora …. Diiiiii … sborra…. Daiiiii … ti pregooo .. non ne posso .. piùùùù ….. daiiiii .. io sono soddisfatto, guardo lui che sorridendo mi fa cenno di si con il capo, aumento il ritmo e sborro. Schizzo tutto dentro, e solo quando lo estraggo, mi rendo conto che nell’impeto dell’introduzione il preservativo si è lacerato, lo estraggo dal culo spanato dal quale cola, della sborra, ma lei non dice nulla. Ci rivestiamo tutti in silenzio. Loro si abbracciano, lo spettacolo è finito, lei ha recitato la parte della diva, lui ne è compiaciuto, è stato il regista di questo gioco, noi le comparse. Lui ha avuto quello che voleva da lei, lei ha recitato la parte che lui le ha ordinato, noi siamo state le comparse del loro divertimento, siamo dei cazzi che lei ha voluto per divertirsi, o recitare per lui, mentre per noi è stata quello che eravamo venuti cercare, un buco da riempire, da godere. Escono, non un gesto, poche parole. Me ne vado pure io, esco, sento uno strano amaro in bocca, l’aria fredda mi colpisce il viso come uno schiaffo, mentre attraverso il parcheggio e una grossa auto mi passa accanto, dentro vedo una donna dai capelli neri, corti che tiene in mano una parrucca, biondo platino, mi guarda, mi sorride e mi saluta con un cenno del capo, poi spariscono immersi nell’anonimato della notte.
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13 anni fa
admin, 75
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Sweet...table (1)
Una sera di inizio luglio, come tante, in Romagna per lavoro. Questo è il terzo appuntamento, con Serena, splendida donna umbra conosciuta casualmente durante una trattativa commerciale. Quando i nostri impegni lo permettono, cerchiamo di trovarci, possibilmente per cena, e poi per il dopo... Questa è una sera particolare, ho voglia di stupirla, di inventare una cosa esclusiva, sono tre settimane che non riusciamo a vederci, e stasera siamo riusciti a trovarci uno spazio, in un fantastico borgo romagnolo. Nel tardo pomeriggio, con lauto anticipo, arrivo in albergo per vedere di assucurarmi la camera del "merlo", ovvero la suite all'ultimo piano, poi dopo aver "preparato" la stanza a dovere, sono sceso nella hall, per prendere accordi con il proprietario. Il tempo vola, il mix tra impegno per i preparativi e l'attesa dell'ora X, è talmente eccitante che ho quasi paura di floppare la serata, eppure quando arriva il messaggino che sta uscendo dall'autostrada, mi tocca correre in camera x una doccia al volo. "cazzo"...sono già le 21, ed ancora non si vede la fornitura richiesta, sono uscito dalla doccia eccitatissimo, ed il cervello mi sembra in pappa, quando suona il telefono della camera: dalla hall mi avvisano che Serena sta salendo. Panico...Panico...Panico La sento salire le scale, i tacchi rullano sugli scalini di legno settecenteschi, il cuore mi arriva alla gola...l'uccello dentro le tonsille, non fa in tempo ad avvicinarsi alla porta..."zziiing"...la apro, ed una folta chioma rossa, si appoggia sulle mie spalle, avvolgendomi in un fantastico french kiss; le mie braccia la avvinghiano, voglio farle sentire il mio desiderio, duro, sul suo corpo, e annusare il suo dolce profumo, come fosse una rosa nella masima fioritura....DRIINNNNNN! Lo squillo violento del telefono, rompe molto i coglioni, ma forse è la mia fortuna...ed infatti mi viene comunicato che: " tutto a posto!". Bene, penso, la serata va alla grande. Ritorno da Serena, l'abbraccio, la bacio prima sul collo, poi sulle sue morbide labbra, nel frattempo le mie mani scorrono lentamente sul suo corpo, dai suoi fianchi passo ai suoi glutei,stringendola al mio sesso, risalgo sulla sua schiena per arrivare alla sua nuca, e passando per le spalle, scendo verso i bottoncini della camicia...in mezzo al suo seno. Li devo aprire quasi tutti, per poter arrivare al suo seno, e poter accarezzarle i capezzoli con la mia bocca....sento dentro di me pulsare il sangue in ogni vena, ogni capillare, e mi rendo conto che se non mi fermo, la "sorpresa" va a monte..... Mi allontano, molto mal volentieri, ancora inebriato dal suo dolce profumo, la invito a farsi una bella doccia, nello stupendo bagno trasparente...e colgo l'occasione per rivestimi, anche se parzialmente. Lei esce dal bagno come se stesse quasi librandosi, nell'attesa di un mio approccio, ed il vedermi semi-vestito, le pone sul viso una maschera di disappunto... le altre voltre, l'avevo sempre attesa nudo, questa invece avevo preferito diversamente, e..senza darle il tempo di reagire, avvolta da un'ascigamano, che le fasciava il suoi sinuoso corpo, ed un'altro che le avvolgeva i capelli, l'ho presa per mano per accompagnarla nel nido a lei preposto. Si doveveno scendere una decina di scalini, per arrivare al piano ascensore...da lì, l'avrei condotta direttamente dove tutto era pronto! Lei, di uscire dalla stanza solo coperta da un'asciugamano, manco le passava per la testa, eppure dopo mie mille assicuarazioni, peraltro neanche false, che nessuno ci avrebbe visto...alla fine riuscii ad accompagnarla in ascensore, volando, silenziosamente, gli scalini che precedentemente mi avvisavano del suo arrivo. La corsa dell'ascensore è stata brevissima, aperte le porte nella cantina seicentesca, l'accompagno nella sala che viene di solito usata per le colazioni mattutine...un piccolo banco bar alla sinistra, un bel tavolo centrale ( da me richiesto )...ed un bel buffet nell'angolo a destra. Siamo nella cantina di una villa del '600...le mura di pietra a vista, il pavimento sempre in pietra...coperto da un telo di plastica, solo sotto il tavolo che ho fatto preparare...e l'unica illuminazione sono decine di candele, di varie forme...appoggiate in ogni pertugio possibile. Faccio stendere Serena sul tavolo, le levo l'asciugamano, e dopo aver preso una boccetta di olio...comincio con un lento e dolce massaggio...prima sulla schiena e sulle spalle, scendo poi verso il suo fantastico sedere...per finire sulle sue tornitissime gambe...dopo circa una 20ina di minuti, la faccio voltare a pancia in su....e ripeto il massaggio scendendo dalla spalle, ai seni, alla pancia...fino ai piedi. Terminato questo preparativo di relax, mi dirigo al tavolo del buffet, sopra vi sono della panna montata, del gelato, delle fragole, ed un paio di sexy toys che mi sono portato dietro. Inizio così a metterle un pò di gelato sui suoi già turgidi capezzoli, ed aspetto che il calore del suo corpo lo ammorbidisca, facendolo colare dai seni ai fianchi...in modo che la mia lingua possa scivolare sulla sua pelle, per raccorglierlo tutto, nel frattempo con una mano le spalmo la panna sulla sua depilatissima figa...e ne spalmo un pò anche sulla pancia, sopra vi appoggio una fila di fragole, e poi comincio a leccarle la patatina tutta pannosa, per pulirla per bene, ed arrivare a stimolarle il clito, che comincia a fuoriuscire dalle labbra. Sento il suo corpo tendersi, si inarca a colpi, sotto la mia lingua che gioca con il suo dolce grilletto, allungo una mano, prendo una fragola dalla pancia, e la porto alla sua bocca...poi mi stacco dal suo clito...e con la mia bocca le porgo un'altra fragola, ricoperta di panna, per morderla assieme...ripeto il giochino fino a quando le fragole terminano, dopodichè le ripulisco tutta la panna rimasta, porgendone a lei alcuni bocconi direttamente dalla mia bocca. Ha gli occhi che emanano erotismo, e mi fissano come se volesse ipnotizzarmi...sò che le piace molto che io mi dedichi alla sua fighetta, pertanto, rimanendo con gli sguardi incollati...ricomincio a giocare con la mia lingua in mezzo alle sue cosce...poi decido di prendere un giocattolino...e di infilarlo dentro la sua figa...mentre continua a leccarle il clito...i suoi occhi si chiudono...e dopo diversi minuti di leccatine...qualche colpetto con il dildo a fondo...la mia bocca comincia a sentire il gusto dei suoi umori...allora estraggo il giocattolo, e lentamente inizio a penetrarla, prima con un dito....poi con due....per proseguire fino a che sono dentro di lei con quasi tutta la mano. Le sue gambe si stringono e si contraggono, non mi permette di levare la mano...ne di muoverla, rimanendo in quella posizione comincio a riempirla di baci...sulla bocca, sul collo, sui seni...ed ad ogni bacio...lei stringe la mia mano tra le sue cosce. Sento il respiro che si fa corto...qualche mugolino di piacere esce sussurrato dalle sue labbra...le spalanco le gambe...levo la mano dalla sua passera bella dilatata...e lecco tutti gli umori che ora stanno uscendo copiosamente. Lei comincia a dimenarsi più intensamente...mi aspetto che goda da un momento all'altro, le sue mani si appoggiano sulla mia testa, e mi tiene lì....quasi a soffocarmi in mezzo alle sua gambe...di colpo inarca la schiena...molla per un'attimo la presa sulla mia testa...ed un bell'urlo le esce violentemente...contemporaneamente ad un violentissimo squirt....che mi riempie il viso e tutte le spalle...allora comincio a leccarle ancora più velocemente il clito...le infilo tre dita direttamente in figa....e vado direttamente a premere sulla parete superiore interna...dove sento un bel bozzo...non si contiene più...un altro violentissimo squirt esce altissimo dalla sua passera....e la mia eccitazione sale alle stelle a vederla spruzzare in tale modo... Mi prega di fermarmi, mi chiede di darle un paio di minuti per riprendersi...ed io acconsento, pregustando già quella che sarà la sua prossima mossa...infatti dopo 2-3 minuti si alza dal tavolo, mi fa stendere a pancia in su, per cominciare con un fantastico pompino...lento, salivoso...e senza l'uso di alcuna mano, mentre mi godo la sua arte orale...non posso fare a meno di infilarle una mano tra le cosce...per cominciare a sditalinarla...poi lei si ferma un attimo, prende il dildo più grosso e me lo porge, sussurrandomi di metterlo dove preferisco. Lo umetto con la mia saliva....e delicatamente lo infilo dentro la sua passerina...e quando è dentro tutto.....con un dito...vado ad esplorare il buco del suo fantastico culo...che sò che per lei è tabù...mi fulmina con uno sguardo severo, io le dico: "pensa se al posto del dito mettevo il dildo!"...non risponde e continua a leccarmi il cazzo con molto piacere....poi all'improvviso si ferma, mi leva la mano dal dildo, se lo estrae...e salendo sul tavolo incomincia a scoparmi, prima lentamente....poi aumentando il ritmo...poi ancora lentamente. Ogni tanto fa uscire completamente il mio uccello dalla sua figa...per infilarselo nuovamente dentro...con colpi secchi e profondi...stò arrivando all'apice del piacere, e lei accorgendosene...rallenta il ritmo per non farmi esplodere...gradisco molto la sua voglia di prolungare questi momenti...ma comincio anche ad aver voglia di un primo orgasmo. La invito a scendere, a mettersi a pecorina, distesa sul tavolo...mi guarda con un attimo di titubanza...ed io la rassicuro che il secondo canale non lo violerò...comincio così a penetrarla con dei piccoli colpi...lenti e superficiali...una decina e poi sempre lentamente affondo in profondità con un paio di colpi che le fanno inarcare il sedere, ancora una decina di colpi lenti e leggeri...poi altri 2-3 profondi, e così per varie volte...fino a che sento che i suoi umori stanno colando sulle sue cosce...inzuppandomi la borsa ogni volta che arrivo in profondità....la stacco leggermente dal tavolo, con un braccio avvolgo il suo corpo, e metto la mano sul suo clito, che inizio delicatamente a stimolare con le dita....lei comincia veramente a mugulare, la testa è appoggiata al piano del tavolo....ed i suoi fianchi si muovono sinuosi...ritmicamente ai miei movimenti....comincio ad affondare colpi più decisi e tutti profondi...lei allunga le braccia e si attacca al lato opposto del tavolo....1-2-3-4 colpi secchi...e stò per esploderle dentro...lei aumenta la foga dei suoi movimenti, cercando sempre più profondità....io godo continuando ad affondare colpi...sempre più decisi...poi di colpo mi fermo per sentire il mio cazzo pulsarle dentro....in quel momento sento la sua figa che si contrae sul mio uccello...una volta...due volte....la terza si allaga....e parte un nuovo squirt, che inonda il telo sul pavimento. Rimaniamo così fissi....immobili per non sò quanti secondi....i nostri corpi sudati sono una cosa unica...io dentro di lei...con le sue contrazioni che stringono dolcemente il mio uccello. Ci stacchiamo, la prendo per la vita e la sollevo, la volto verso di me....e ci baciamo molto profondamente. Ora una doccia ci aspetta in camera....prendiiamo gli asciugamani, ci copriamo, saliamo in ascensore, ed appena arrivati in camera avviso il direttore che abbiamo finito. Lo ringrazio per la sua "apertura"...e mi infilo nella doccia ad insaponare Serena. Sarà una bella sera...andremo a cena, poi ci faremo due passi in centro, e torneremo in albergo per addormentarci uno tra le braccia dell'altro, sperando che ci sarà un nuovo incontro, quando i nostri lavori ci permetteranno ancora di incontrarci.
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13 anni fa
folla68,
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Ultima visita: 8 anni fa
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La donna della mia vita atto 1
nella vita non mi sono fatto mancare nulla che mi appagasse.. esperienze diverse .. e non ho mai avuto tabu che derivassero dalla sfera sessuale... nel mio girovagare virtuale conobbi una donna ... dai mess alle telefonate fino ad un incontro vero e proprio.. passo del tempo.. ma quando avvene mi ritrovai davanti la donna che avevo sempre sognato.. lo sentivo a pelle era la donna giusta .. dopo un po di appuntamenti facemmo l amore non volevo sprecare un momento cosi bello e decidemmo di comune accordo di andar in albergo.. fu la prima volta che feci veramente l amore con trasporto tale da non riuscire piu a fare a meno di lei.. la sua micia era come droga per me , era dolcissima profumatissima e caldissima mi avvolgeva in un caldo abbraccio sentivo le sue pareti vaginali che si modellavano sul mio pippo( come lei chiama scherzosamente il mio pene), la sua bocca famelica del mio sesso mi cercava .. per la prima volta mi accorgevo che non stavo facendo sesso ma l amore. ricordo lucidamente che avevamo entrambi paura che ci buttassero fuori dall albergo per i gemiti e gli urli di entrambi era stupendo fare l amore con lei.. e passato un anno da allora e siamo sempre piu innamorati che mai e sempre piu porcellini.. non siamo mai sazi uno dell altro e alla soglia dei 45 anni non pensavo che si potesse amare cosi tanto.... e venne quindi il momento giusto di raccontare tutta la mia vita sessuale a lei.. avevo paura di perderla ma non potevo piu nasconderle niente ,, non volevo piu avere una doppia tripla vita ... la mia vita era lei... e lo e tutto ora nel momento in cui sto scrivendo e lo sara in futuro... qualcuno si chiedera ma perche scrivi queste cose qui... la mia risposta e ho trovato la donna della mia vita con cui condividiamo tutto... amore giochi problemi vita quotidiana ma anche tanta trasgressione che in seguito roccontero... PAOLA QUESTA E LA MIA DICHIARAZIONE D AMORE TI AMO
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13 anni fa
admin, 75
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Un altro sogno....
Questa volta l'incontro è nel parcheggio di un supermercato... arrivo con cinque minuti in anticipo, ma l'auto nera già posteggiata che fa due lampeggi mi fa capire che sono già li. Esco dall'auto e mi avvicino...il finestrino si abbassa e lo vedo che mi sorride... mi saluta cordialmente e mi chiede se sono io... gli rispondo un "si" nervoso.. anche se anch'io gli sorrido... mi invita a montare dietro anche se il sedile davanti è libero. Apro la portiera posteriore e la vedo li... fasciata in un abito estivo leggero, leggermente sovrappeso ma bellissima, con i capelli mori tagliati corti. Il suo sguardo è sornione, con quei grandi occhi da gatto che lasciano capire più di quanto non faccia la scollatura. Mi siedo di fianco a lei, mentre il marito accende l'auto ed esce dal parcheggio... chiaccheriamo del più e del meno, mentre il suo vestito sale sempre di più sulle coscie piene e tornite....quasi per caso appaiono le mutandine di pizzo bianche in cui Lei inserisce maliziosamente la mano iniziando a masturbarsi... Non riesco a scollare gli occhi, e la mia erezione è ormai dura come il marmo. Lei se ne accorge e infila l'altra mano nei miei pantaloni... Lui, guardando nello specchietto retrovisore se ne accorge e con aria divertita ci sgrida, dicendoci di aspettarlo....ma Lei non sembra preoccupata dal rimbrotto e continua finchè la mcchina non si ferma sul vialetto di casa... saliamo la scala che porta all'appartamento con un brivido di eccitazione... Appena entrati la padrona di casa getta i sandali infradito e si avvia verso la camera lasciando cadere il vestito nel corridoio... la seguiamo guardando il suo ondeggiare e ci fermiamo sulla porta. La osserviamo mentre si stende languida sul letto, a pancia in giù... la mano si muove lentamente sollevando le mutandine ed il vedo-non vedo mi provoca un brivido sulla schiena. Finalmente entriamo ed iniziamo a spogliarci, mentre lei ci osserva... prima la camicia, poi scarpe e calze... i pantaloni finiscono per terra in un mucchio e subito ci troviamo in mutante a baciarla.... mentre il marito la bacia in bocca io mi chino a leccarla... è bagnata fradicia ed il suo umore ha un gusto gradevole, ci infilo anche due dita e, per buona misura, anche due nel culo... lei mugugna di piacere e mi invita a continuare sollevando il bacino... Il Marito, nel frattempo, si è piegato e mi ha infilato la mano nelle mutante, masturbandomi delicatamente.... Mi sporgo, sempre leccando figa e culo della bella consorte, e porgo il mio uccello al marito che inizia a leccarmelo delicatamente.... Rimaniamo per qualche minuto avvinti in un cerchio magico, ma evidentemente Lei ha idee differenti e si divincola, anche se il marito non sembra voler lasciare andare la mia cappella e, oltretutto, ha iniziato a massaggiarmi il buco del culo con le dita.... viene aperto un cassetto ed appaiono un paio di vibratori.... uno scompare subito nella figa della padrona di casa... l'altro viene cosparso di gel ed infilato dalla simpatica ragazza nel mio culo, preparato dal marito con il massaggio. Il vibratore si infila a fatica, essendo io vergine, ma li lascio fare e, devo dire, la cosa mi piace... il marito lascia il posto alla moglie che, mentre mi infila dentro e fuori il vibratore, continua il lavoro di lingua, lui intanto si tira su e mi infila l'uccello in bocca.... sento per la prima volta il gusto di un uccello e l'eccitazione è ormai alle stelle.... Succhio come se lo avesi fatto per tutta la vita e sento che sto quasi per venire... pertanto fermo la mia seviziatrice e le chiedo di attendere qualche minuto... voglio conservare le forze per dopo.... Ma lei pretende il suo conquibus e quindi stacca mio malgrado il marito dalla mia bocca e lo stende sul letto, montandoci sopra cavalcioni.... io mi giro a guardarli mentre lei si infila l'uccello e comincia un movimento di reni estremamente eccitante... mi metto dietro di loro e li massaggio con le dita... entro nel culo di lei con due dita, massaggio le palle del suo uomo, do una leccata qua ed un bacio là... cercando di aiutarli nel coito.... Lei mi chiede di penetrarla da dietro ed io l'accontento...con un pò di gel mi aiuto e le entro nelle viscere, facendola urlare di dolore e piacere insieme.....ormai siamo al limite e sento il marito venirle dentro.. sentro le contrazioni attraverso la parete del retto, ed è sufficente a fare venire anche me che le esplodo dentro..... Lei si stacca, deliziata e dolorante, ma ci ricorda che deve ancora venire e ci invita a riposarci un minuto per poterla accontentare.... Ma non passa neanche un minuto che prende in mano i nostri due uccelli per farli rinvenire.....quando sono beli duri si stende supina e chiede che uno dei due si metta sopra, a masturbarla con la punta dell'uccello sul clitoride... senza penetrarla, ma infilando solo la punta della cappella..... La accontento io... mentre il marito ci guarda con lo sguardo divertito che ho imparato ormai a conoscere.... Lei viene in maniera dirompente, inarquandosi e rabbrividendo.. anche solo vederla godere in questo modo è eccitante... ci riposiamo, sdraiati l'uno vicino all'altro... guardandoci negli occhi ed assaporando già con l'immaginazione la prossima volta.
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13 anni fa
admin, 75
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Il perizoma
Lo faceva ormai da molti anni. Da quando, dopo una delusione amorosa, aveva dato sfogo alle sue fantasie giovanili. Aveva 40 anni, giovanile e sportivo ne dimostrava al massimo una trentina. Frequentava palestra e faceva nuoto. Era insomma una uomo invidiato dai colleghi maschi e desiderato dalle femmine. Ma aveva un piccolo “vizietto”. Gli piaceva travestirsi. Aveva una passione sfrenata per la lingerie, il nylon, le scarpe con il tacco, le minigonne, le parrucche, insomma tutto quello che era femminile. Gli piaceva depilarsi (e facendo tanto sport aveva anche un alibi), gli piaceva truccarsi, gli piaceva dipingersi le unghie. E dopo tanto tempo (circa 10 anni) era diventato un vero maestro. Aveva anche avuto alcune esperienze, con donne, coppie e altre “sorelline” come lui. Ma in questo “gioco” era soprattutto un solitario. Amava arrivare a casa dal lavoro e indossare le pantofoline con il tacco, alto o basso, dipendeva dall’umore. Amava guardarsi allo specchio mentre indossava un reggiseno, un body, una guepiere, le calze. Il perizoma no quello lo portava sempre. Aveva iniziato per gioco, mettendolo sotto le mutande maschili quando andava al lavoro, da solo quando usciva la sera. Andava pazzo per il filetto che gli solleticava il buchino, per il pizzo che gli carezzava il pisello e le palle. Ed era una piacevole sensazione parlare con le persone senza che loro sapessero che cosa aveva sotto. Solo quando diveva andare dal dottore o andava in palestra era costretto a toglierlo. Di solito lo faceva in ufficio prima di recarsi nei posti suddetti e lo infilava nella valigetta. Ma un giorno accadde un fatto imprevedibile. Usava lo scooter per spostarsi in città, e lo usava con tutta la prudenza del caso. Sempre con il casco, senza mai andare troppo veloce o fare sorpassi azzardati. Solo che quella mattina per recarsi in ufficio aveva dovuto fare una deviazione dalla solita strada per via di lavori in corso. All’altezza di un incrocio, una vettura gli sbarro’ la strada e lui la investi’ in pieno. Per fortuna andava piano ma cadde rovinosamente a terra e perse i sensi sbattendo il capo a terra. Il conducente spaventato chiamo’ immediatamente un ambulanza e lui si risveglio’ sulla barella mentre procedeva a sirene spiegate verso l’ospedale. Aveva i vestiti laceri, dolori in piu’ parti del corpo, particolarmente ad un braccio ed ad un piede. Il volontario le disse che forse il piede ed il braccio erano fratturati. Li mosse e si convinse che era vero. Gli prese il panico: il perizoma! Le unghie smaltate! No, ferma, si disse. Doveva andare in palestra, le unghie erano a posto. Ma il perizoma c’era! Lo senti’, sempre piacevole sensazione, ma in quel momento fuori luogo! Arrivarono al Pronto Soccorso dell’ospedale cittadino. Lo misero su una barella e lo portarono in sala raggi. Pensava come avrebbe fatto a disfarsi dell’oggetto sotto le mutande maschili. Lo lasciarono solo in una sala di aspetto. Provo’ a togliere i pantaloni ma ogni movimento lo faceva impazzire dal dolore. Il piede doveva essere per forza rotto. Si consolo’ pensando che forse per i raggi al piede non dovevano togliergli i pantaloni. Nel frattempo arrivo’ il radiologo, una donna sui 35, carina penso’, capelli corti rossi, non bellissima ma carina, con tutte le curve al suo posto, seno non ingombrante ma visibile. Indossava il “vestito” di ordinanza, camice, calza bianca e zoccoli. Ed ora vediamo che succede penso’. Gli si avvicino’ e chiese con gentilezza dove aveva dolore. Braccio e piede, disse. Tocco’ con garbo le due parti. Quando mugulo’ dal dolore, sorrise. Spinse la barella dentro alla camera dei raggi, lo aiuto’ a togliere pantaloni, camicia, maglietta. La stanza era buia e parve non si fosse accorta di nulla. Fece i raggi e disse: “Meglio levare quelle mutandine di pizzo, la sala gessi è molto piu’ luminosa”. Resto’ imbarazzato, incapace di aprire bocca. Continuo’ lei: “Non essere imbarazzato, conosco molti uomini che amano questo genere di cose…e devo ammettere che sono molto eccitanti…”. Mise mano ai bordi delle mutande maschili e le tolse. “Bel perizoma…davvero…molto fine…hai buon gusto…”. Sfioro’ con le dita il pizzo…avanti e indietro…. Lui senti’ un brivido lungo la schiena ed il pene che dava segni di risveglio. Era paralizzato, per il dolore, ma sentiva l’eccitazione che cresceva. “Oltre a questo ti piace anche indossare altro?” disse il “dottore” sempre sfiorando il pizzo nero. Biascico’ qualcosa che doveva essere un si… “Cosa?” disse lei. Nylon, scarpe, lingerie… “Ah porcellino…e anche parrucche, smalto e trucco…immagino…” Si, replico’. Il pene era diventato turgido e lei abbasso’ il perizoma facendolo uscire. Svetto’ come la Torre Eiffel a Parigi!! Abbasso’ la testa e disse: “Sentiamo che gusto ha…” cominciando a darle qualche bacino e qualche leccatina… “Buono…” e lo fece sparire dentro la calda bocca. Ci sapeva fare. Correva con le labbra lungo l’asta, facendolo uscire ed entrare, soffermandosi sulla cappella, con la lingua e le labbra. Intanto titillava il buchino, infilando piano piano un dito e facendo scorrere sull’ano il filetto del perizoma. Il dolore sembrava sparito. Non duro’ a lungo. Si senti esplodere e le venne in bocca. Lei non si tolse. Continuo’ finche’ non fosse uscito tutto, ingoio’ il piu’ possibile e puli’ il resto con la lingua, leccandosi le labbra. “Buono…proprio buono…una colazione coi fiocchi…penso proprio che ci rivedremo presto…” Le diede un bacino sulla bocca e lo porto’ in sala gessi.
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13 anni fa
admin, 75
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Con angela al privè
Mia moglie in certi momenti va letteralmente in calore, gli ormoni le impazziscono e mi chiede di trovarle da divertirsi. Le piacciono situazioni veloci e libere, nel senso che detesta sentirsi obbligata a fare alcunchè e detesta allo stesso modo gli strascichi e le persone che si convincono di avere un ascendente su di lei per il solo fatto di averla scopata. Il club prive è una soluzione ideale quando lei ha questi picchi ormonali: non ci sono le complicazioni tipiche degli appuntamenti, c'è la possibilità di scegliere o non scegliere senza che nessuno si debba offendere e così via, appena finisce lo stimolo e la voglia ci si riveste e via. L'ultima puntata al privè è stata poco più un mesetto fa, in una magnifica villa nei pressi di Roma, uno dei più famosi locali di questo genere della capitale. Andiamo spesso lì perchè i gestori ci regalano sempre gli ingressi omaggio per ovvi motivi. Una fresca serata di giugno, non c'è proprio bisogno dell'aria condizionata anche se è in funzione. Ci rechiamo subito al bar a sorseggiare qualche drink, lei come sempre è vestita elegante ma sexy, facendo abbondante uso di trasparenze. Chiacchieriamo piacevolmente cercando di farci un'idea sui frequentatori della serata. Non individuiamo nessun bel singolo in particolare da agganciare. Decidiamo quindi di "farci un po' di pubblicità" sulla pista da ballo. Il ritmo è un po' discotecaro, ma ci sono diverse coppie, alcune delle quali ballano in maniera decisamente tranquilla ed intima. Ci disponiamo uno di fronte all'altra e ci lasciamo andare. Dopo una decina di minuti cercando di seguire il ritmo abbraccio Angela ed inizio ad accarezzarla. Piano piano le abbasso le spalline del vestitino e le scopro il seno, infine lascio scoperti pure i capezzoli. Balliamo praticamente attaccati, le mie mani scorrono sulla sua gonna e lentamente ne faccio risalire i bordi. Sempre più su, finchè la gonna non risale oltre la parte inferiore delle natiche. E' importante mostrare a tutti i presenti che la mia signora non indossa le mutandine e che ci tiene a farlo sapere a tutti. Ballare con le tette di fuori ed il culo scoperto senza mutandine è un eccellente biglietto da visita in un locale del genere. Una decina di minuti di spettacolino a beneficio dei maschietti del locale e ci ritiriamo. Andiamo a riposarci su un divano in attesa di raccogliere i frutti del nostro impegno. Angela è una bella donna e queste esibizioni non passano mai inosservate dagli arrapati clienti di questi locali. Dopo due minuti che siamo seduti due singoli si avvicinano al divano e ci chiedono se possono sedersi vicino a noi. Io lascio sempre che sia lei a dare segnali positivi o negativi. Angela sorride e gli indica il posto accanto a lei, mentre l'altro è occupato da me. "Ciao, ti abbiamo vista ballare, sei molto bella" le fa quello dei due che si è seduto vicino a lei. Poi le appoggia una mano sul ginocchio, mia moglie sorride all'uomo e la mano risale tra le cosce immediatamente. Non occorrono altre parole. Angela si rilassa contro lo schienale del divano allargando leggermente le gambe. Prontamente mi alzo indicando con un gesto all'altro che può sedersi al mio posto accanto a mia moglie. Il tipo non si fa certo pregare. Frattanto il primo tizio ha preso a limonare con Angela infilandole la lingua in bocca. L'altro si getta a scoprirle le tette succhiandole con avidità. Lei prende a sospirare profondamente, è proprio la situazione che cercava in quel momento. Mi siedo sul divano davanti a loro e non esito a tirarmi fuori l'uccello, menandomelo lentamente davanti al terzetto in azione. Il vestitino di Angela è presto accartocciato tra gli inguini ed il seno scoperto. Le sue intimità sono a disposizione dei due sconosciuti maiali che le palpano a piene mani, tette, cosce, culo e fica, mentre lei massaggia voluttuosamente i pacchi dei due maschi. I due parlottano, si alzano e scortano Angela in una stanzetta appartata. Mi imbuco dentro prima che si chiudano la porta alle spalle. La stanza è abbastanza grande, occupata centralmente da un grosso letto. Mi metto in piedi contro il muro a masturbarmi indecorosamente mentre mia moglie si inginocchia dabanti ai due uomini, estrae con perizia i membri dalle rispettive patte ed inizia a ciucciarli con avidità. E' sabato sera e risale a mercoledì l'ultima volta che Angela ha fatto sesso (non con me, ovviamente) e non ne può più. Dopo pochi minuti di pompino alternato i due hanno i cazzi completamente eretti che svettano nella penombra. Il più alto dei due si mette un profilattico, fa stendere Angela sul letto, le si infila tra le gambe e le spara il membro fra le cosce in un affondo deciso. Angela urla dal piacere e il tipo inizia a fotterla velocemente in fica, l'altro si sposta di fianco e glielo mette in bocca. Il ritmo della chiavata è sostenuto e Angela mugola ad ogni colpo del maschio che ha dentro, per quanto il membro che tiene infilato in gola glielo consente. I due sono affiatati, si danno presto il cambio, adesso il più piccolo scopa Angela e l'altro se lo fa succhiare. Botte piccola fa buon vino, evidentemente, il tipo ci sa fare e Angela dopo tre minuti ha il primo lungo orgasmo. E' lei comunque che gestisce la situazione, appena venuta invita il suo cavaliere a smontarle di dosso, si riveste incurante delle deboli proteste dei due uomini che avrebbero preferito continuare, scende dal letto, mi prende per mano e torniamo in sala. Lei prima va alla toilette a rinfrescarsi, poi torniamo al bar e ci scambiamo teneri bacetti. Un quarto d'ora di relax, lei scende dallo sgabello e mi prende per mano. Andiamo alla dark room. L'oscurità è notevole ma non assoluta, quando gli occhi si abituano alla penombra ci appoggiamo ad un muro ed iniziamo a pomiciare come due fidanzatini. Ombre si avvicinano, non diciamo nulla. Una mano sconosciuta si posa sul culo di Angela, lei lascia fare. La mano scende, si fa strada sotto la gonna, risale. "Amore, questo porco mi sta infilando le dita nel culo..." mormora lei. Le rispondo di lasciarlo fare, anzi di ricambiare prendendogli il cazzo in mano. Lei non lo fa, ma lascia che l'uomo insinui le dita nel suo ano. Il tipo si stringe a noi due. L'altra mano passa davanti e si dirige nella passera di mia moglie. Il buio in mezzo a noi è completo allora allungo io la mano e palpo il pacco del tizio. Sento che ha il cazzo in erezione, quindi aiutandomi con l'altra mano glielo estraggo dai pantaloni e glielo meno dolcemente. L'uomo frattanto ha preso pieno possesso con le mani della fica e del culo di Angela. Lei sospira di piacere, si vede che l'uomo la sta lavorando bene. Allora mi inginocchio lentamente, mi avvicino e dolcemente prendo in bocca il cazzo dello sconosciuto. Ha un buon sapore, la situazione è fantastica, sto ciucciando il cazzo di uno sporcaccione impegnato a sua volta a lavorarsi con le dita gli orifizi di mia moglie. "Oddio quanto sei bravo" sento sospirare lei, allora intensifico velocità ed intensità delle mie ciucciate Sento lui che le dice: "Anche il tuo uomo è bravo, sai?". "Ti sta succhiando il cazzo quel porco di mio marito?" ribatte lei. Decidiamo che possiamo continuare altrove. Ci ricomponiamo, usciamo dalla dark room e cerchiamo una stanza libera. La serata è nel pieno e non è facile, dobbiamo aspettare che un terzetto finisca. Chiacchieriamo piacevolmente in piedi fuori della stanza, l'uomo si chiama Attilio, ha 46 anni ed è ingegnere edile. Finalmente la stanza si libera, entriamo e ci chiudiamo dentro. Attilio si slaccia i pantaloni e ci mostra il suo bel cazzo. Io e Angela ci sediamo sul letto davanti a lui ed iniziamo a baciarci tenendo il cazzo di Attilio tra le nostre due bocche. Poi prendiamo a ciucciarlo passandocelo di bocca in bocca. Cerco di rivaleggiare in bravura con Angela ricamando veloci colpi di lingua sull'asta ed il filetto dell'uomo, ma non è facile, l'esperienza di bocchinara di mia moglie è ultra decennale. Attilio mette mia moglie a pecora sul letto, le fa allargare le cosce e le infila dolcemente il cazzo nella passera. Visto che il ghiaccio è abbondantemente rotto non trovo sconveniente mettermi a leccare le palle dell'uomo mentre fotte la mia signora. Attilio apre le gambe e favorisce la manovra, la mia lingua slappa i coglioni dell'uomo ad ogni colpo che dà dentro Angela. Angela gode di quel servizietto poi si rivolge ad Attilio. "Sei bravo sai, vuoi farlo provare anche a mio marito?" "Perchè no, volentieri" Mi sfilo i pantaloni e con le dita mi insalivo l'ano slargandolo con le dita. Non è una cosa che faccio spesso, anzi di solito è Angela a sodomizzarmi con falli finti. Comunque mi ritrovo Attilio dietro di me, con il cazzo torreggiante contro le mie chiappe. Mi rilasso, Angela gli prende il membro in mano e lo guida contro il mio ano. L'uomo spinge e piano piano entra la cappella. Angela gli mena l'asta ritmicamente favorendo la penetrazione, un'altra spinta decisa ed entra tutto. Adoro sentirmi la troia di un tizio che si è appena sbattuto mia moglie. Lei con perfida perversione va alla porta e la socchiude. Attilio mi scopa bene e profondamente, inizio a godere. Qualcuno entra nella stanza. Angela si mette davanti a me, apre le gambe e mi invita a leccarle la fica. Eseguo coordinando il ritmo delle vellicate sulla clitoride di Angela con quello delle pompate dell'uomo dentro il mio culo. Dei tizi entrano lentamente nella stanza e si dispongono lungo le pareti ad osservarci. Siamo in effetti un terzetto abbastanza insolito, mi eccito morbosamente a farmi inculare in quella stanza davanti a 5 o 6 spettatori fra cui un paio di donne. Li sento mormorare commenti, mi piacerebbe sentire cosa dicono. "Ora voglio il culetto di lei" fa Attilio. Con rammarico lo sento uscire ma lui mi invita a rimanere in quella posizione. Angela si toglie da davanti a me e mi si mette a fianco a pecorina, ora siamo spalla a spalla. Attilio cambia preservativo e le entra nel culo, lui con una mano masturba il culo a me. Dopo pochi minuti sento un ragazzo avvicinarsi ed armeggiare. Attilio invita il tipo da incularmi, e il ragazzo passa all'azione. Mi appoggia il membro tra le chiappe, lo afferro per accertarmi che abbia il profilattico e poi lo guido nel mio ano già aperto. Il ragazzo entra dentro velocemente e prende subito il ritmo. Io e Angela veniamo inculati fianco a fianco, all'unisono da due perfetti sconosciuti. Con un po' di sforzo mi avvicino a lei e ci scambiamo dei baci per quanto la posizione e i due stalloni che ci stanno martellando il posteriore ce lo permettono. Il ragazzo aumenta il ritmo, comincia a spingere e mi sconquassa, le sue spinte diventano dolorose, non sono un gay abituato a queste situazioni e non vedo l'ora che esca. Finalmente mi sborra dentro tutto il suo piacere, estrae il cazzo con il preservativo gonfio e se ne va. Due inculate sono più che sufficienti, mi rivesto abbastanza dolorante. La stanza è piena di maschi ora. Quando Attilio a sua volta sborra nel culo di mia moglie altri si fanno avanti. Lui mi saluta e se ne va lasciandomi il suo bigliettino da visita. Un tipo alto e biondo va dietro Angela, la prende per i fianchi e inizia a sbatterla alla grande. Dietro Angela si mettono in fila altri uomini. Quando il biondo esce un tizio calvo prende il suo posto tra le chiappe di mia moglie. La martella di colpi per una decina di minuti mentre io riprendo a masturbarmi incurante della gente che affolla la stanza per assistere alla scena. Il pelato esce e un tizio corpulento con un cazzo particolarmente grosso si posiziona dietro Angela e glielo sbatte dentro senza tanti complimenti. Il tipo è pesante e robusto, la afferra per i fianchi, la solleva letteralmente e se la spinge contro gli inguini. Mi preparo all'inevitabile: Angela viene con un urlo lamentoso e liberatorio che sicuramente viene udito in tutto il locale, io eiaculo silenziosamente ma quasi dolorosamente dentro un fazzolettino... serata davvero gagliarda sotto tutti i punti di vista....
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13 anni fa
sandro2011,
45
Ultima visita: 12 anni fa
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La mia sweet con 2 veri bull - 3° parte
La mattina ci svegliammo tutti tardi e già sapevo cosa mi sarebbe aspettato. I tre avrebbero fatto un lungo giro in barca e tornati solo nel pomeriggio. giusto in tempo per ripartire. Io sarei dovuto rimanere in spiaggia, con il mio bel giornale, perché soffrivo il mar di mare. Sapevo che non era neanche il caso di provarci, mi sarei sentito male dopo soli 5 minuti sull’imbarcazione. Li accompagnai alla barca di Sandro e salutai a malincuore i 3. La troia, maliziosa, mi disse di non essere imbronciato che la sera mi avrebbe raccontato il tutto nei dettagli e mi avrebbe permesso di farmi una sega. Solo una sega perché lei dopo questa scorpacciata di cazzo non ne voleva proprio sapere di farsi penetrare la figa ed il culo, ormai irritati, da un cazzetto come il mio. La spiaggia era affollata, mia moglie mi diede un bacio intenso e poi salì, diede un bacio a Sandro e poi si attacco alle labbra di Pietro….la cosa non passò inosservata alle coppie presenti sulla spiaggia. Era facile immaginare che io fossi il marito cornuto e loro i suoi amici. Si allontanarono, ma quando erano ancora ben visibili, la gente in spiaggia notò distintamente che la troia si era liberata del costume e che anche i due bull avevano fatto la stessa cosa. Sentivo un parlottare intorno a me e sorrisi di scherno nei miei confronti. Chissà quanti mariti si vergognavano nel confessare che anche loro erano eccitati nel pensare la propria moglie in quel contesto. Quante mogli, poi, avrebbero voluto essere al posto della mia con quei due fantastici bull. Passai 6 ore nel rodermi dentro….ad immaginare cosa stessero facendo i 3. Neanche il cellulare poteva raggiungere mia moglie. Rimanere così eccitato per tante ore mi stava facendo impazzire. Si avvicinò il cameriere della sera precedente, che aveva notato tutto. Era spavaldo e dopo un po’ mi chiese se oltre che cornuto ero anche un po’ frocio, perché a lui non dispiaceva sbattersi i mariti come me. Gli feci capire che la cosa non mi dispiaceva. Dovevate vedere la scena: lui alto al max 1,60, minuto, che, con fare direttivo, ordinava a me alto 1,95 ed imponente, di seguirlo nello spogliatoi. Il tutto ad alta voce, così che le coppie intorno potessero caprie le sue intenzioni. Nello spogliatoio, senza perdere tempo si calò i pantaloncini e mi presentò un signor cazzo. Gli dissi subito che non poteva montarmi, perché il giorno prima mi avevano sfondato ed ora avevo tutto addolorato ed infiammato. Un po’ lo vidi infastidito, ma alla fine era così eccitato che mi disse: ok però fammi un pompino con ingoio come neanche le migliori troie sanno fare. Si accomodò su di una poltroncina da mare ed io in ginocchio iniziai a “lavorarlo”. Con le mani mi spingeva la nuca per farmelo ingoiare tutto fino al soffocamento. Ad un certo punto iniziò a scoparmi in bocca, finchè esplose in un orgasmo potentissimo inondandomi la gola. Non ne persi una goccia e mandai tutto giù. Ritornammo in spiaggia, sotto gli occhi maliziosi di alcune donne che avevano ben capito cosa era successo. Il tempo passava e così mi iniziai a preoccupare. Vidi un peschereccio che stava uscendo per la pesca del pomeriggio e li pregai di andare con loro ed aiutarmi a cercare l’imbarcazione con mia moglie. A bordo vi era un italiano non più giovane e pieno di tatuaggi e 2 neri abbastanza giovani. Certo non mi ispiravano una grande fiducia ma meglio che rimanere a riva. Ma quanto successe me lo raccontò lei, perché io ero stato messo in cabina in quei momenti. Rientrato a riva aspettai che rientrassero la troia ed i suoi bull. Era ormai tardi e la vidi raggiante e molto affettuosa. Ormai c’era poca gente in spiaggia e così si presentò in perizoma con le mani dei due bull sul suo culo. La baciai e sentii distintamente il sapore di sperma…sicuramente il finale era stato un bell’ingoio stereofonico. Lei si mise una camicia di Pietro, si tolse il perizoma e salì in auto. Per la prima volta vidi molto stanco il suo amante, che salì dietro con lei e si distese sulle sue gambe. Salutammo Sandro con la promessa che ci avrebbe raggiunto a Foggia a settembre e partimmo per il rientro. Dopo un po’ Pietro si addormentò in un sonno ristoratore ed io non ero nella pelle nel sentire il racconto di quelle ore sulla barca della mia moglie troia, prima che la raggiungessi con il peschereccio. Anzi volle raccontarmi anche come lei ha vissuto l’incontro con i 3 del peschereccio, visto che non mi aveva permesso di assistere. Mi raccontò che andarono subito a largo e si distesero nudi a prendere il sole. Le ordinarono poco dopo di accovacciarsi fra le loro gambe e darsi da fare con la bocca. Passò mezz’ora a succhiare un pò l’uno ed un po’ l’altro. Se li guastava con un piacere unico, ma Pietro non volle essere egoista così, mentre lei continuava a gustarsi il cazzo di Sandro, con infinita dolcezza, iniziò a leccarle la figa ormai diventata un lago. In 10 minuti riuscì a farla godere con la sola lingua. Oramai in preda all’orgasmo, sentiva l’esigenza di sentirsi piena e salì sull’enorme cazzo di Sandro ed iniziò a cavalcarlo con movimenti profondi. Pietro si mise accanto e si segava aspettando il suo turno. 2 gran maschioni tutti per me!! Passò un’ora passando dall’uno all’altro, finchè non le proposero un bagno ristoratore. Dopo un bel tuffo ritemprante si distesero al sole e Sandro portò un grosso piatto di frutta freschissima con una bella bottiglia di spumante e 3 calici. Decisero di mangiare la frutta, fatta a pezzettini, sul suo ventre. Provava delle sensazioni uniche frutta fredda sulla pelle calda e lingue che scorrevano dovunque raccogliendo gocce di succo e pezzettini sparsi su tutto il corpo. Ogni tanto facevano scorrere lo spumante ghiacciato sulla mia figa e lo bevevano dalla …fonte, donandole una sensazione unica. Anche lei fece dei pompini dopo aver bagnato il glande nello spumante…mmm che sensazioni!!! dopo un po’ Pietro infilò il collo della bottiglia dello spumante nella figa e fece scorrere dentro il liquido. Immediatamente iniziarono a penetrarla alternandosi in lei in modo selvaggio con lo spumante che spruzzava fuori dalla sua figa. Mai aveva provato sensazioni simili….aveva perso totalmente il controllo, ormai in estasi. Si sentiva una vera cagna fra quei 2 bull. Presi dalla frenesia del momento salì su Pietro per cavalcalo e baciarlo e si dimenticò di Sandro, che si era tuffato per rinfrescarsi. Stava sfondandosi sul suo amante, che improvvisamente sentì una presenza alle spalle e in un attimo il suo ano era stato aperto senza tanta delicatezza per una monta doppia. Dopo qualche minuto di leggero dolore, prevalse la voglia di sentirsi cagna fra quei due maschi che la stavano usando. Non si erano accorti che da un peschereccio 3 uomini li stavano guardando e si stavano segando per quella scena. Con la coda dell’occhio li vide e si irrigidi ed avvisò i suoi compagni di gioco. Subito però capirono che volevano solo godersi lo spettacolo e che non si sarebbero mai avvicinati. Poi vide me a bordo e si tranquillizzò ancora di più. I due bull iniziarono a scambiarsi i posti e prenderla in due in tutte le maniere. Intanto vedeva i grossi cazzi dei 3 pescatori: uno sembrava italiano e due nordafricani con delle proboscidi enormi. Vedendomi in ginocchio a succhiarglieli, si eccitò ancor di più. Voleva far vedere loro che troia era la moglie di chi stava succhiando loro i cazzi e così fece distendere i due bull per succhiarli e si mise a pecora con il culo rivolto verso il peschereccio ormai a meno di 10 metri. Con una mano si apriva la figa e si toccava e con l’altra si sorreggeva mentre succhiava i due cazzi. Cercava di farli entrare fino in gola. Quella situazione stava eccitando, inverosimilmente, tutti. Sandro non riusci a trattenersi e le innaffiò la gola. Per la prima volta anche Pietro perse il controllo e dopo un po’ esplose nella sua gola. Sempre rimanendo a pecora con il culo aperto e rivolto al peschereccio, si voltò giusto in tempo per vedere che i tre stavano ..andando oltre con il marito e a loro non bastava più la sua bocca. Temeva che potessero far male al suo culo quasi vergine e così pensò di sottoporsi lei, più “aperta” ai loro assalti e li stuzzicò chiedendo loro se poteva salire a bordo per una bella doccia di acqua potabile. Non se lo fecero ripetere due volte. Lei chiese ai due amici bull la cortesia di non allontanarsi, in caso fosse stato necessario intervenire. Appena salì, con galanteria, l’aiutarono a servirsi del doccino della barca e tutti intorno iniziarono a fare dei commenti molto pesanti su quanto fosse troia e su cosa avrebbero voluto farle. Con un occhiolino mi invitò ad andare in cabina perché diceva di essere imbarazzata e così mi portarono sottocoperta. Voleva che soffrissi fino all’ultimo. Tornati su, i 3 iniziarono a toccarla. Anche se cercavano di essere delicati le loro mani le sentì “pesanti” su di lei. Poi li vide eccitatissimi e capì che avrebbero preso senza chiedere. La cosa la intrigò particolarmente. Si sentì forzare la bocca da uno degli enormi cazzi neri che la bloccò spingendola per la nuca sul proprio cazzo. Il sapore era così inteso e selvaggio che le iniziò a girare la testa: voleva essere la loro cagna, anche se sapeva di rischiare di avere poi dolori per giorni. Iniziarono a sbatterla con forza da tutte le parti, con forti schiaffi sul proprio bianco sedere e provò anche la doppia penetrazione con i due grossi cazzi neri, mentre succhiava quello del vecchio. Inizialmente lacrimò per il dolore, ma poi si rilassò ed andò incontro alle spinte che la sfondavano. Intravide che sulla barca degli amici i due si erano iniziati a segare alla vista dello spettacolo e dalla cabina sentì me che la incitava a farlo sempre più cornuto. La situazione la coinvolse così tanto che chiese che tutti le schizzassero in bocca. Così che mentre uno la inculava l’altro si piazzava davanti per il pompino finale, finchè non arrivò anche il turno del vecchio. Era stremata e tutta dolorante e lo stomaco pieno di sperma, ma appagata come non mai. Ormai la tensione era caduta e si salutarono, ringraziandoli. Tornò sulla barca dei suoi due bull, mentre io rientrai con il peschereccio. Nel tragitto di ritorno non persero occasione di umiliarmi in ogni modo da gran cornuto che ero. Durante il racconto io continuavo a guidare con un cazzo durissimo e in astinenza da troppo tempo. Pietro si svegliò quando ormai eravamo arrivati a Bari. Ma comunque si era arreso ed aveva il cazzo in fiamme. Si attaccò a mia moglie in un bacio così intenso che mi sentii di troppo e dopo un po’ scese dall’auto e ci ringraziò per la vacanza indimenticabile. Mia moglie gli disse che voleva rivederlo subito e mi chiese con gli occhi il permesso. Non riuscii a dirle di no e prendemmo appuntamento per la settimana successiva a casa nostra. In casa, corremmo in camera da letto. Entrambi nudi lei iniziò a chiamarmi cornuto, frocetto e ordinandomi di farmi una bella sega al mi cazzetto, perché lei non mi avrebbe toccato. Mentre mi umiliava in tutti i modi venni in un orgasmo esplosivo. Ci distendemmo sul letto e ci addormentammo, risvegliandoci solo il giorno dopo. Fu una vacanza memorabile che aveva lasciato il segno in tutti noi. Orami ero consacrato un marito cuck, che non vedeva l’ora di provare sensazioni sempre più intense.
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13 anni fa
admin, 75
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La mia sweet con 2 veri bull - 2° parte
Era ormai ora di cena e quindi tutti sotto la doccia (manco a dirlo mia moglie la doccia la volle fare con Pietro). La troia si preparò per uscire con un vestitino nero sotto il quale non indossava nulla e con ampia apertura sotto le braccia che facevano intravedere l’abbondante seno e uno spacco alla gonna, che incantava. Eppure era, come al solito, molto fine. Adoravo la mia troia ed avrei voluto abbracciarla, baciarla e ritornare il “primo attore”, ma mi ricordai quello che mi aveva detto: per quei due giorni io dovevo essere solo il cuck da umiliare, Pietro il suo amante bull e Sandro il bull con cui loro avrebbero giocato. Uscimmo e si volle sedere sul sedile di dietro fra i due bull. Le loro mani correvano dovunque sul suo corpo lungo il tragitto. Scendemmo dall’auto e raggiungemmo il ristorante. Ci sedemmo ad un tavolo rettangolare, dove io e mia moglie eravamo seduti ai due lati più distanti e i due bull, come angeli custodi accanto a mia moglie. Io ero quindi un po’ isolato da loro. I tre scherzavano e ridevano ed ogni tanto facevano una battuta su di me come bravo marito cornuto. La troia, lo faceva apposta, quando il cameriere ci guardava ora baciava l’uno ed ora l’altro, lasciando interdetto il cameriere. Quando venne al nostro tavolo, mia moglie esordì dicendo che per lei avrebbe ordinato suo marito che conosceva i suoi gusti. Indicò me…il cameriere ebbe un attimo di smarrimento e per un attimo rimase in silenzio. Si capiva che la situazione che aveva davanti era ben oltre la sua immaginazione. Poi durante tutta la cena, lo vidi sussurrare qualcosa al proprietario ed agli altri camerieri. Anche alcuni altri clienti, i più attenti, capirono. Le donne, dapprima un po’ scandalizzate, poi le vidi sorridere e scambiare battute sussurrate con i propri mariti e compagni. Forse qualcuna, segretamente, sarebbe voluta essere al posto di mia moglie…. A parte i baci, però tutti e tre evitarono di creare situazioni imbarazzanti e quindi non allungarono le mani su mia moglie, che però vidi eccitatissima. Usciti dal locale, però, non resistettero e mentre uno la baciava, l’altro le aveva infilato la mano sotto il vestito. Lei aveva spinto il culetto in fuori per farglielo fare meglio. Chi ci avesse seguito con l’occhio da dentro il ristorante, avrebbe nitidamente visto tutta la scena. Nel buio dell’auto, si sedettero di nuovo dietro e mi chiesero di fare un lungo giro. Fra vetri oscurati e la notte che ci circondava, mia moglie iniziò a dispensare pompini da un lato e dall’altro. Poi iniziò a cavalcarne uno e poi l’altro. Arrivammo in albergo che le colavano umori dalle gambe ed i due bull avevano un’evidentissima erezione nei pantaloni. Lei salutò ammiccante il proprietario e mi chiese di aspettare fuori, visto che …aveva da fare coi i suoi due bull. Io nonostante avrei voluto correre loro dietro per vivere in prima persona, la sua prima monta con due bull, obbedii. Dopo un po’ sentii gemiti dalla finestra e vari rumorini….erano ormai all’opera ed io ero lì fuori…in attesa di avere il permesso da mia moglie di entrare. Dopo un po’ mi arrivò un sms in cui Pietro mi disse, laconicamente, sali cornuto. Appena entrai vidi una scena che mi rimarrà sempre impressa nella mente. Pietro sotto, lei a cavallo e Sandro che le riempiva il culo. Una doppia penetrazione selvaggia, vista la potenza con cui Sandro la sbatteva e come lei gli veniva incontro con il culo. La troia gemeva e godeva continuamente, gridando frasi sconnesse….finchè esplose in un orgasmo che la fece tremare tutta…. Sandro venne quasi contemporaneamente ed uscì da lei, mentre Pietro, come al solito, dolcemente l’abbracciò e rimase fermo dentro di lei. Ormai era tardissimo e mia moglie fece capire che voleva addormentarsi fra le braccia di Pietro, così che Sandro si spostò nel suo letto e io presi posto ai piedi del loro letto. Avevo ancora addosso la cintura di castità e non ero venuto. Il desiderio di avere anch’io un orgasmo e l’ano che mi bruciava un po’ per l’assalto del pom , non mi fecero dormire. Verso le 2 mia moglie si svegliò ed iniziò ad accarezzare Pietro. Dopo un po’ si svegliò anche Sandro. Pietro capì il mio stato e chiese a mia moglie se poteva togliermi la cintura di castità per donarmi un po’ di sollievo. Mi fu tolta e mi ordinarono di mettermi nudo e segarmi da solo davanti a loro. La troia invece invitò nel letto anche Sandro ed iniziò una lenta sega a tutti e due. Mentre mi segavo mi umiliavano chiamandomi cornuto, frocio, rottinculo e che spesso si sarebbero scopati insieme mia moglie, anche senza di me, nel nostro letto matrimoniale a casa. Ormai stavo per esplodere in un orgasmo fortissimo, quanto Pietro mi ordinò di fermarmi che lui doveva andare ad urinare e che voleva farlo nella mia bocca davanti a tutti. Mi invitò a seguirlo in bagno e mi fece distendere nella vasca a bocca aperta e, mentre mi segavo, iniziò a far cadere qualche goccia di urina sul mio viso. Chiusi gli occhi ed il flusso di urina iniziò a bagnarmi tutto il viso ed entrare in bocca. Non capii più nulla ed esplosi in un orgasmo così intenso che mai nella mia vita ne avevo avuto un altro pari. Mi sentii svuotato totalmente e tornammo tutti a letto. Dopo un po’ sentii dei gemiti…i 3 avevano ricominciato a scopare….e si alternavano nella figa e nel culo di mia moglie, finchè decisero di venirle tutti e due in bocca facendole ingoiare tutta la loro sborra. Mia moglie perversa, invece, trattenne il tutto e corse da me baciandomi e passandomi tutta la …cremina che aveva trattenuto. Ero scarico e per nulla eccitato dopo il mio orgasmo e quindi mi pesò molto bere quella sostanza viscosa dalle sue labbra, ma mi toccava come cuck.
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13 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 1 giorno fa -
La mia sweet con 2 veri bull - 1° parte
Finalmente è arrivata l’agognata minivacanza a Gallipoli con mia moglie ed il suo bull preferito, Pietro. Lì ci attendeva poi Sandro, che avevamo incontrato una volta qualche mese fa, per due giorni di fuoco fra sex sulla spiaggia, in barca e nel B&B. Pietro a momenti sarebbe arrivato vicino casa. La sera prima le avevo dolcemente allargato il culetto con un grosso fallo. Me lo aveva chiesto lei, perché così non avrebbe avuto fastidi e dolori quando si sarebbe sottoposta al piacevole assalto di due grossi cazzi alle sue intimità. Mia moglie era elettrizzata, sapeva che anche il viaggio di quasi tre ore in auto con me alla guida e loro due sui sedili posteriori e vetri oscurati, non sarebbe stato banale. Io provavo delle strane sensazioni: geloso per il trasporto con cui mia moglie non vedeva l’ora di riabbracciare Pietro, ma masochisticamente eccitato per lo stesso motivo. Più volte la mia donna mi aveva ribadito che con Pietro non era come con gli altri bull. Con lui si sentiva la sua troia e una vera cagna, la dominava cerebralmente, ma non c’era nient’altro. Solo una attrazione fisica smisurata. Lei era e sarebbe stata solo mia, ma ogni volta che la vedevo con lui mi sentivo a disagio. Combattuto dall’essere un cuck convinto ed entusiasta per la situazione e un marito geloso per il legame che c’era fra loro. Fra poco, inerme alla guida, avrei ammirato negli specchietti retrovisori la passione con cui i due amanti si sarebbero fatti prendere dal turbinio del desiderio escludendomi, forse involontariamente, dal loro gioco per ore. Eppure al solo pensiero il mio cazzo mi si induriva….Nonostante non volessi ammetterlo, ero un vero cuck e dovevo accettare la mia condizione. Pietro ci aspettava all’angolo di casa. Appena mia moglie lo vide mi fece l’occhiolino e mi disse “da ora e per due giorni sarò la sua donna e troia …e non rompere con le tue solite paranoie, altrimenti meglio non partire: sono tua moglie e lo sai che ti amo tantissimo, ma lasciami vivere intensamente due giorni da vera cagna con lui e Sandro e tu vivi, senza pensarci due volte, una vacanza da vero cuck”. Pietro, come al solito, era simpaticamente spavaldo ed a suo agio nella parte del dolce amante di mia moglie. Non riuscivo ad incavolarmi con lui era fatto così, nulla di costruito, solare. Mia moglie aveva un’attrazione magnetica per lui. Ero certo che già era bagnata al solo vederlo. Non volevo ammetterlo ma la cosa mi eccitava. Ci salutiamo e sale dietro. Come se nulla fosse iniziamo a cazzeggiare su cose che nulla avevano a che fare con quello che ci attendeva in quei giorni. Era piacevole rivedersi ogni volta. Dopo 20 minuti di auto, mia moglie mi guarda e mi chiede, con un fare malizioso, fermati che passo dietro, mi sta venendo il torcicollo a parlare voltandomi verso di lui. Aveva cominciato ad essere direttiva nei miei confronti e trattarmi spudoratamente da cornuto. Mi aveva promesso che anche in giro a passeggio ed al B&B sarei stato il cornuto consenziente agli occhi di tutti. Umiliato in maniera raffinata da loro due e Sandro. Avrei resistito? D’altronde erano 2 anni che le chiedevo di vivere queste emozioni. Ora non potevo più tirarmi indietro. Una situazione del genere me l’ero cercata io ed ora non potevo rinfacciarla a lei ed ai suoi bull. Lei non perse tempo, si tolse la camicia e rimase con una mini e una canotta da mare. Sotto era totalmente nuda. La pelle dei sedili le dava un po’ fastidio e così distese un telo mare e ci si accomodarono sopra. Neanche avevo messo in moto che già erano partiti con un bacio così passionale e che li coinvolgeva talmente che un po’ mi rodeva, ma doveva ammettere, mi eccitava. Poi aveva ragione lei …. basta paranoie! Voglio vivere 2 giorni da cuck vero, tanto al ritorno saremmo tornati alla solita routine. Non volevo rimpianti, Chissà se mia avremmo avuto un’altra occasione per vivere un’esperienza che si preannunciava molto forte. Anche Pietro viaggiava con una canotta e un pantaloncino. Subito capii che era senza slip sotto, visto che l’erezione era evidente già al primo bacio di mia moglie. La sweet non resistette oltre e si calò per assaporare l’agognato cazzo di Pietro. Le bastò spostare di lato il cavallo del pantaloncino ed apparve, nella sua arroganza, il cazzo in piena erezione e tutto scolpito del bull di mia moglie. L’avevano pensata giusta i due…nessuno si sarebbe svestito, per evitare di doversi rivestire di colpo. Avrebbero potuto scopare per tutto il viaggio..fra mini e pantaloncini larghi.. Cosa successe in quelle due ore di viaggio lo potete immaginare ed io potevo essere solo uno spettatore, che neanche poteva darsi sollievo con una sega, visto che ero alla guida. Rimasi con il cazzo duro per tutto il tempo. Mia moglie non aveva voluto che scopassimo negli ultimi 3 giorni e che neanche mi segassi, così da arrivare arrapatissimi a questa mini vacanza. All’arrivo ci attendeva Sandro, che già avevamo incontrato una volta. Una persona squisita, sempre con i suoi modi cortesi di fare e le sue premure. Ci portò al B&B dove aveva prenotato la stanza per 4. Una sorpresa, si sarebbe fermato anche lui con noi la notte. Ci presentò al proprietario, suo amico, che dal sorrisino che fece, capii che sapeva tutto. Per evitare ogni equivoco, Sandro ci presentò anche nei ruoli…chiamandomi questo è “il cornuto” che ti dicevo. La cosa mi prese un po’ alla sprovvista, perché una cosa era fantasticarci su, una cosa essere definito tale davanti ai presenti. Però, dopo un attimo di smarrimento, mi rilassai ed entrai nella parte. Il proprietario era simpatico e mi disse subito che spesso venivano coppie con lui cuck e con l’amante. Entrammo in stanza e trovammo un grosso letto matrimoniale e due letti singoli, di cui uno ai piedi del matrimoniale. Quello era il mio letto, sicuramente. Pietro e mia moglie corsero a farsi una doccia ristoratrice e dopo un po’ sentii dei gemiti...pensai: ma non si stancano mai!!! Sandro si eccitò e non vedeva l’ora di essere coinvolto. Avrei finalmente visto mia moglie con due maschi…Invece usciti dalla doccia, Pietro disse alla sweet che non voleva essere il solito monopolizzatore del gioco e che era giunto il momento di fargli vedere come era cagna anche con altri Bull, visto che fin’ora aveva solo assistito a qlk scopatina con me, dove di trasgressivo non c’era quasi nulla. Lei sorrise come una bambina che doveva far vedere ai genitori come era brava nel recitare una poesia. Tutta zelante si avvicinò a Sandro, mentre Pietro si sistemò in poltrona con l’accappatoio aperto e il cazzo in mano. Pietro a me ordinò di indossare la cintura di castità, perché la mia erezione sarebbe dovuta essere …sotto controllo e dovevo soffrire, da buon cuck. Se non avessi resistito così, mi avrebbe mandato fuori dalla stanza a parlare con il proprietario e non avrei assistito alla prima esperienza di mia moglie con due veri Bull. Mia moglie era un po’ in imbarazzo a giocare con Sandro davanti al suo amante, ma vedendolo rilassato e interessato alle sue perfomance, iniziò ad accarezzarlo. I suoi baci non erano pieni di trasporto, come con il suo amante, ma era ben altro che le interessava. Vista la differenza di altezza fra lei, giunonica, e lui minuto e tutto…..cazzo..lei lo spinse sul letto matrimoniale e si lanciò assatanata su di lui. Aveva alle spalle 2 ore di sesso, ma era ancora eccitatissima per la situazione. Mia moglie non si aspettava che il suo amante le avrebbe chiesto di assistere, almeno inizialmente, alla sua scopata con Sandro. Gli tolse la maglietta e convulsamente i pantaloncini…..ne venne fuori un cazzo di dimensioni enormi, non penso se lo ricordasse così! Si capiva che la eccitava sentirsi osservata dal sul Bull fisso, più che dal marito che ormai assisteva da anni alle sue perfomance. Iniziò una lenta adorazione dell’obelisco fatto di carezze, lingua e soffi sul glande. Dopo cercò di farlo affondare il più possibile nella sua bocca. La cosa causò un rantolo di piacere a Sandro, mentre Pietro iniziò a segarsi davanti a quella scena. Ormai Sandro era uno strumento di piacere fra le sue mani e dopo un po’ ci si mise a cavallo ed iniziò una convulsa monta, tentando di prendere tutto quel cazzo smisurato nella sua figa. Con la coda dell’occhio vide Pietro avvicinarsi, ma stavolta si capiva che voleva giocare duro con lui, per fargli capire che, sebbene le piacesse esserle sottomessa, le piaceva in certe occasioni “guidare”. Appena lui iniziò ad accarezzarla e tentare di baciarla, lei lo guardò negli occhi e, fra il malizioso ed il serio, gli ordinò di tornare seduto che ora era giunto il momento di realizzare una sua fantasia: avere per un pò un amante cuck, che si segasse nel guardarla godere con un altro bull. Pietro, preso alla sprovvista, tornò interdetto al proprio posto, ma subito dopo, eccitato, iniziò a godere di questo nuovo ruolo. Per oltre mezz’ora vidi mia moglie scatenarsi con Sandro, godendoselo in ogni modo. Alla fine fece avvicinare Pietro e lo fece sedere sul letto, si mise a pecorina, con il culo rivolto a Sandro, ed iniziò a baciarlo con una passione inaudita, senza toccargli il cazzo, che vedevo di pietra fra le sue gambe. Poi si staccò e lo guardò negli occhi e, mentre lo penetrava con il suo sguardo, ordinò a Sandro di incularla dolcemente. Mentre aveva ripreso a baciare Pietro, lui le riempì di saliva l’ano e lo dilatò con una due e poi 3 dita. Infine iniziò a penetrarla lentamente, ma inesorabilmente. Staccò le labbra da Pietro e lo guardò fisso negli occhi mentre si sentiva aperta. Si capiva che stava soffrendo, ma lo voleva fino in fondo e continuava a fissare Pietro. Conoscendola, avevo capito che in qualche modo voleva punirlo. Voleva essere totalmente troia per un altro, per ripagarlo di tutte le volte che l’aveva fatta ingelosire incontrando altre donne. Sandro non resistette ed ebbe un orgasmo formidabile. Tutta quella scena mi aveva eccitato oltre modo, ma il mio cazzo era martoriato dentro la cintura di castità. Pietro e la sweet iniziarono le solite effusioni ed a scopare con la solita travolgente passione. Sandro però, uscito dal bagno, si stava eccitando nuovamente, ma capì che non era ancora giunto il momento di partecipare al gioco fra mia moglie e Pietro e così mi si avvicinò e mi chiese di succhiarglielo. Non vedevo l’ora. Fra le mie labbra tornò gigantesco e capivo che era così eccitato che forse mi avrebbe fatto girare e mi avrebbe penetrato. Avevo paura, ma nello stesso tempo volevo provare le stesse sensazioni che mia moglie aveva provato poco prima. La scena erotica fra Pietro e la sua sweet aveva creato il contesto giusto. Sandro mi ordinò di mettermi a pecorina accanto a mia moglie. I due bull si guardarono e capimmo che avevano deciso di sfondarci entrambi nel culo. Presero della crema e cosparsero il mio ano. Mia moglie era invece ormai larga. La vidi però preoccupata per quello che a breve avrei provato. Pietro capì e chiese a Sandro di fargli rivedere come apriva il culo alla sua troia. L’aveva detto per incularmi lui, così da farlo con la giusta attenzione e delicatezza, come capitò qualche mese fa. Sapevo che non mi avrebbe fatto soffrire. Mi rilassai e lui iniziò una lentissima penetrazione. Vidi che invece Sandro non aveva avuto le stesse attenzioni per il culo di mia moglie, ben sapendo che ormai era fin troppo aperto. Vidi comunque una smorfia di dolore sul suo viso. Dopo 5 minuti entrambi i bull avevano iniziato una monta selvaggia e mi sentivo aperto in due, ma ormai pronto a prendere anche il cazzo di Sandro nel mio culo. Pietro lo percepì e chiese il cambio a Sandro. Lo pregò di entrare piano nel mio culetto, perché non aveva voglia di avere un cuck rottoinculo che si lamentasse per i 2 giorni che dovevamo fermarci lì. Il mio ano si dilatò a dismisura, sembrava entrasse un braccio, ma il dolore era sopportabilissimo. Dopo un po’ avevo risucchiato tutto il cazzo di Sandro nel mio culo e mi sentivo orgoglioso di averlo fatto. Ora si che ero un vero cuck frocio rottoinculo!!! Anche Pietro aveva ripreso la monta selvaggia con la sua troia e dopo 10 minuti i due bull vennero insieme nei nostri culi sfondati. Seguirono 5 minuti di silenzio assoluto, tutti distesi sul letto distrutti. Immancabilmente mia moglie era comunque fra le braccia di Pietro. Ormai lo avevo accettato: era il suo uomo in quei momenti ed io solo il marito cuck contento che mia moglie avesse come amante un bull che sapesse farla felice.
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13 anni fa
admin, 75
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Un weekend sulla neve
Avevo convinto mia moglie a prendere lezioni di sci e già settimane prima avevo scelto il maestro dopo numerosi collegamenti ad internet e lunghe telefonate nello sci club locale. Ed alla fine avevo trovato il mio uomo . Mi era stato descritto come un assatanato stakanovista del sesso abilissimo a scopare piuttosto che ad insegnare; alto circa un metro ottanta, ben messo, capelli neri e ricci danno una descrizione sommaria del tipo. Già per telefono mi ero spinto a parlargli dei miei desideri e lui aveva voluto vedere qualche foto di Mary prima di confermarmi la sua adesione al progetto . Ora eravamo pronti e così la sera del nostro arrivo dopo cena eravamo in un bar del centro a bere grappa in sua compagnia per conoscerci e creare feeling. Verso la mezzanotte facemmo rientro hotel ed il mattino alle otto il nostro uomo era dietro la porta della nostra stanza gridando “ la colazione è servita”;mi alzai ad aprire la porta e lui entrò con un grosso vassoio che posò sul tavolo, poi si voltò verso il letto e scostato il piumone disse “alzati lumacona”. Mary si alzò e lui le sollevò la corta camicia da notte scoprendola “Forza culona e mettiti le mutandine che sulla neve la tua pelliccetta non ce la fa a tenerti calda” aggiunse ridendo mentre Mary corse in bagno divertita. La sera decidemmo di vederci allo stesso bar dove ci aspettavano altri amici di Lucas con cui cominciammo a divertirci e loro ci raccontavano storielle ed aneddoti della montagna sorseggiando grappa Poi Lucas indicando Mary propose un brindisi “Al più bel culo del mese di gennaio. Fallo vedere anche a loro ti prego” . Mary si girò e sollevò la gonna inarcando il dorso per mostrarsi al meglio. “Ma le mutandine coprono il meglio” protestò Lucas “me lo hai detto tu che era meglio coprirmi per non prendere freddo “ rispose Mary tra il consenso generale. Il giorno successivo alle otto il nostro uomo era nuovamente dietro la porta della stanza con la colazione e quando Mary si alzò dal letto la tirò a se e disse “posso controllare se stamattina le porti?” “non ti permettere” disse Mary “Controlla, controlla” dissi io Così lui le alzò la camicia scoprendola nuovamente . “ero sicuro che non le portavi” disse insinuandole un dito nella fica mentre lei provava un’ultima resistenza andando verso il bagno trattenuta per la camicia. Quando Mary uscì le disse " fammi scegliere quelle per stasera" Mary" le ha già scelte mio marito. Non avete fatto in tempo a mettervi d'accordo ?" La sera ci siamo ritrovati nello stesso locale e dopo aver trascorso una bella serata in compagnia siamo tornati al nostro hotel. Lucas entrò con noi in stanza; appena dentro Mary disse” ragazzi vado a fare pipì tanto lo so che dopo non me ne darete il tempo” Tornò con addosso solo una piccolissima mutandina nera in toulle che lasciava intravedere tutto. “me le vuoi togliere tu o faccio da me?” disse. Lucas” toglile tu e vieni da me”. Si girò di schiena e lentamente le fece scendere giù, poi si voltò con una mano che le copriva la fica e infine togliendola disse” ti piace? Non me lo hai ancora detto ” venendo sul letto a distendersi . Cominciammo a baciarla ed ad accarezzarla dappertutto ,Lucas mise subito in evidenza che la sua fama non era usurpata esibendo una dotazione oversize, si posizionò tra le cosce di Mary cominciandole a leccare la fica, poi risalì sul suo corpo e la penetrò. ‘Maestro e il cappuccio ? In montagna ci vuole ‘ disse Mary Lucas ‘ tuo marito mi ha detto di andare in discesa libera e lì , lo sai , non ci sono ostacoli si va giù e basta’ Mary mi guardò ma le accennai che andava bene così. I colpi di Lucas si succedevano forti e, dopo circa 5 minuti Mary venne una prima volta. Dissi " non essere egoista lasciane anche a me" Cosi Lucas la fece mettere a pecorina e cominciò a pomparle la fica mentre io le riempii la bocca.I seni si muovevano ai colpi di Lucas e, dopo alcuni minuti Mary venne una seconda volta I suoi gemiti erano ostacolati dal pompino che mi stava facendo poi quasi contemporaneamente io e Lucas venimmo. Mary con una mano sulla fica sgocciolante si diresse verso il bagno. Mary " ragazzi , che bella scopata, mi avete fatto sentire femmina . Se proprio devo fare un appunto non siete durati tantissimo ma insomma ve la siete cavata. Ora si va a a dormire perchè c'è un rompicoglioni che ogni mattino mi sveglia alle otto" disse ridendo . Il mattino dopo Lucas arrivò puntuale in albergo ma ci trovò già nella hall ed assieme andammo a colazione; quando Mary si alzò per andare a prendere l'attrezzatura in camera Lucas mi disse" se sei d'accordo vorrei portarla in una baita in alta quota dove mi aspettano tre miei amici .Ce la facciamo e te la riportiamo a valle al tramonto. Ti piace l'idea?". Annuii e li accompagnai allo skipass . Cominciarono a scendere su una pista per Mary difficile e dopo circa un ora o per la pista o per l'alta quota Mary era sfinita; Lucas la portò verso la baita dove, aveva detto a Mary, avrebbe potuto riposare. All' interno nell'unica camera era acceso un bel fuoco e su di un divano davanti ad esso erano seduti quattro amici di Lucas con cui la sera stavamo assieme. Dopo essersi salutati Lucas le disse "alleggerisciti altrimenti il sudore fuori diventa tutto ghiaccio. Telefona a tuo marito digli dove siamo e senti se ti deve dire qualcosa". Mary"ciao tesoro stavamo sciando poi ero stanca e sono venuta in una baita con Lucas e qui abbiamo trovato 4 suoi amici" Io"mi aveva detto tre " risposi Mary"allora é tutto programmato. Perche non mi hai detto nulla?" Io"me lo ha chiesto stamattina e volevo fosse una sorpresa" Mary " ma tu non ci sei" Io "me lo racconti stasera. Ora divertiti " Lucas le offrì un bicchierino di grappa e disse"bevi poi se vuoi andare via basta dirlo ma bevi come si fa tra amici ". Dopo aver bevuto, Mary sentì offuscarsi la mente ed una vampata di calore l'avvolse. Pensò che le avevano messo qualcosa nel bicchiere e disse “ non era necessario ci sarei stata comunque”. Lucas “ ti stai impressionando, era solo grappa. Ora però per questo cattivo pensiero meriti due sculacciate. Ragazzi spogliamola ” Detto fatto Mary venne sollevata di peso, portata sul divano e spogliata . Lucas prese Mary, la distese sul divano e le abbassò le mutandine; poi due sonore sculacciate rallegrarono l'ambiente. Mary ” pensavo scherzassi “ massaggiandosi il culo Lucas “ infatti adesso faremo seriamente. Forza Ragazzi” Non fu necessario ripeterlo; tutti assieme cercarono il suo corpo toccandola dappertutto, leccandola in ogni posto , succhiandole i capezzoli e scopandola in tutte le posizioni. Sia Mary che i ragazzi godettero più volte e , quando verso il tramonto, dovevano avviarsi verso valle Lucas disse sottovoce agli altri “ ragazzi datemi una mano voglio il culo.” Uno dei 4 la stava scopando disteso sul pavimento, altri due le bloccarono le mani e Lucas si calò su di lei . Mary provo a dimenarsi perchè non le era mai piaciuto prenderlo in culo anzi lo avvertiva come doloroso ma non ci fu verso il pene di Lucas scese nel suo culo intriso dei suoi umori e delle sborrate che le erano colate verso dietro e la penetrò con decisione “aaaaaaahh” sibilò mary “ mi avete scopato in tutti i modi ,vi ho spompinato tutti e mi avete fatto ingoiare più seme di quanto ne ingoio in un anno. Quel bastardo lì mi chiudeva pure il naso per farmelo ingoiare tutto e ora mi rompete pure il culo. Vorrei vedere se le vostre femmine se ne avete una vi fanno fare tutte le cose che vi ho fatto io. Lucas “ hai ragione piccola ma il tuo culo è troppo bello” Per alcuni minuti se la continuò ad inculare, gli altri due ragazzi non la mantenevano più in quanto era cessata ogni resistenza; poi Lucas venne, chiamò quello che con la telecamera stava riprendendo la scena per farlo avvicinare e disse “ quando mi alzo zoomma sul culo devi prendergli il buco che pian piano si richiude”. Terminata la ripresa Mary si alzò sgocciolando dalla fica l'ultima sborrata di quello che gli stava sotto. Malferma sulle gambe si cominciò a vestire e , quando tutti furono pronti, scesero a valle. Lucas mi avvertì del loro arrivo ed andai a prenderla. Andammo in albergo e l'accompagnai in bagno, la spogliai e le feci una doccia . Era tutta attaccaticcia , i peli della fica riuniti in gruppo dallo sperma che si era asciugato e pure i capelli erano tutti attaccati da schizzi di sperma Mary “non mi toccare l'ano quel bastardo mi ha preso anche in culo e tu lo sai quanto ce lo ha grosso, mi sono sentita aprire in due”. Io” e per il resto?” Mary “ Per il resto è successo quello che doveva succedere e sono stati bravi mi hanno fatto godere tante di quelle volte, a proposito a turno uno dei ragazzi filmava quanto stava accadendo tu lo sapevi?” Io “ me lo hanno detto al vostro ritorno e stasera mi danno il cd “ Mary “ Bene , mi voglio rivedere e quando sarà possibile torniamo qua per la settimana bianca. Ora mi porti in gioielleria e mi fai un bel regalino perchè una bella puttanella come me bisogna sapersela tenere” io “ vero, tesoro. Sei perfetta”
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13 anni fa
mysterx279877,
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Un bel sabato sera
Io e Angela siamo sposati da 10 anni dopo 4 di fidanzamento. Angela ha 34 anni ed è universalmente riconosciuta come una bella donna. Non sensazionale, ma ha comunque un bel corpo, sedere sodo senza cellulite, belle gambe, 1,63x52kg con tutte le curve al punto giusto. Io e mia moglie condividiamo una grande passione, quella del sesso trasgressivo. Siamo in tutto e per tutto una classica coppia innamorata tranne che nella gestione delle cose sessuali: in questo campo siamo decisamente particolari e con il tempo abbiamo messo a punto i rispettivi ruoli che danno un'enorme soddisfazione ad entrambi. Angela adora comportarsi come una troia, io adoro essere cornificato ed umiliato dalla mia adorata mogliettina ed in questo siamo veramente molto affiatati. Il nostro divertimento preferito consiste nell'andare a caccia di maschietti: queste sere d'estate sono particolarmente adatte. Ieri sera abbiamo deciso di uscire per divertirci un po: Angela ha approfittato della serata calda per mettersi un po' in mostra, ed è stata sufficiente una minigonna, sandali con tacchi e una maglietta aderente senza reggiseni per rendersi provocante ed appetibile. Ci siamo recati a Trastevere (siamo di Roma) a goderci l'Estate Romana. Siamo scesi sotto Ponte Garibaldi e ci siamo mischiati alla folla, girando per le bancarelle e conprando oggettini da pochi euro. Poi ci siamo decisi per un kebab con birra. Ci sediamo al tavolino, vado ad ordinare i kebab. Quando torno Angela si è sistemata al tavolino con le gambe accavallate, girata in direzione del lungofiume affollato mostrando generosamente il cosciame. "Che bella serata, tesoro, si sta d'incanto" Mi fa lei. "Davvero, è bellissimo, guarda che luci..." soggiungo sorridendo. "Mmmmmhh hai visto il ragazzo che fa i kebab? Me lo farei proprio volentieri" "Dovrai aspettare parecchio con tutto il lavoro che ha stasera" Il ristorantino improvvisato all'aperto è affollato, dobbiamo aspettare i kebab un buon venti minuti. "Peccato", ribatte lei poi aggiunge: "Io le cosce le sto mettendo in mostra, speriamo interessino qualcuno" Finiamo di mangiare lo spuntino e ci alziamo. "Direi di separarci, altrimenti stasera andiamo in bianco, amore" mi fa lei. E' una nostra vecchia tecnica collaudatissima: andiamo in posti affollati (discoteche, sagre, spiagge, locali) con lei vestita da rimorchio e ci separiamo. Lei rimane da sola e assume un'aria vaga e provocante che attira gli uomini come mosconi: il suo divertimento maggiore è proprio quello di gestire la situazione appena avviata in base al tizio che la abborda ed alle possibilità logistiche del momento. Angela cammina per il lungofiume passando lentamente da una bancarella all'altra, io la seguo ad una trentina di metri senza farmi notare. Dopo una ventina di minuti ancora nulla, sicuramente la cosa non le fa piacere. Noto una coppia di ragazzi camminare nella sua direzione e mi chiedo se riuscirà ad agganciarli. Angela è bravissima, quando vuole, a guardare gli uomini, in modo da irretirli e non lasciargli scampo. Vedo i due incrociare lo sguardo di lei che mi dava le spalle, noto i ragazzi cambiare espressione e, superata Angela, iniziare a parlottare tra loro e poi fermarsi voltandosi a guardarla mentre lei prosegue lentamente per la sua strada. Mi avvicino per captarne i discorsi. "Daje, annamo a parlarci" dice uno dei due. "Si ma che c***o je raccontamo, aò? C'avrà più de trent'anni, a Fabbio" Due ragazzotti romani belli ruspanti, sorrido tra me e me. Però sono carini, avranno tra i 20 e i 22 anni, abbastanza atletici, magri. Se li è scelti piuttosto bene. "Ma hai visto come c'ha guardato? Quella ce sta, te lo dico io a tocca sbrigasse... hai visto che culo che c'ha?". "Si ma se è 'na mignotta? Guarda che c'ho 10 euro in tasca io..." Tra me e me ragiono velocemente e mi rendo conto che i due sono sprovveduti, sicuramente non sono preparati a risolvere la situazione, soprattutto non sapranno proporre un posto adatto. Probabilmente sono venuti in moto, quindi se non esco allo scoperto i due bamboccioni non concluderanno nulla. Li avvicino e li abbordo con decisione. "Ciao ragazzi, quella è mia moglie e voi le piacete. Se volete scoparvela ve la presento, altrimenti come non detto e scusate tanto". E' un poema l'espressione che fanno i due rimanendo a bocca aperta. Ma non dimostrano ostilità, soltanto smarrimento, a me interessa solo questo. Non gli lascio il tempo di reagire. "Venite dai, che ve la presento. I vostri nomi?" I due si guardano sconcertati "Nicola" mi fa uno. "Fabio" fa eco l'altro. E mi seguono. In pochi passi la raggiungiamo. "Angela? Ti presento Fabio e Nicola" Lei si volta con fare incuriosito, i due salutano: Fabio, il più deciso si sta già riprendendo dalla sorpresa, l'altro aspetta di vedere cosa fa l'amico. "Piacere ragazzi, Angela" fa lei sfoderando un sorriso smagliante. "Hanno detto che hai un bel culo, così te li ho portati" aggiungo. "Oh ma che carini, grazie del complimento." "Vi va un gelato?" faccio io anticipando ogni loro eventuale mossa. Ci sediamo in una delle tante gelaterie volanti del lungofiume, ormai tutti e due si sono ripresi e concentrano la loro attenzione su mia moglie. Vedendola assolutamente tranquilla e a proprio agio i due non riescono a prendere il controllo della situazione. Finito di mangiare la coppetta di gelato, che pago io, Fabio azzarda un primo affondo. "Angela, hai delle gambe stupende, sai?" Lei gli sorride, gli infila una mano tra i capelli e gli dice che è proprio carino, e gira subito il complimento anche all'amico. Intervengo prontamente: "Che ne dite di un giretto in macchina? Vi va?" Ovviamente accettano. Ci alziamo, ci dirigiamo alla scala per risalire al lungotevere dove abbiamo parcheggiato l'auto. Arriviamo alla nostra auto, una spaziosissima BMW X6. Apro lo sportello posteriore, invito i ragazzi a salire dietro con mia moglie, mi siedo al posto di guida. I vetri fumè regalano una splendida privacy all'abitacolo, l'aria condizionata fa subito il suo lavoro, ma sul sedile di dietro l'atmosfera si arroventa immediatamente. Angela è al centro dei due e Fabio si getta subito sulle sue tette, denudandole e mordendole vogliosamente. Nicola accarezza mia moglie tra le cosce. Lei accavalla una coscia sulle gambe di Nicola mentre la sua bocca si incolla a quella di Fabio. Mi dirigo verso le stradine interne di Trastevere che sono ricchissime, per chi le conosce, di posticini indisturbati. Trovo un angoletto appartato e fermo l'auto. Lascio il motore acceso per l'aria condizionata, la serata è calda e dietro si suderebbe troppo. Mi volto e contemplo la scena. Angela è stata spogliata completamente e sta succhiando voracemente il cazzo di Nicola, mentre Fabio è intento a slapparle rumorosamente la passera. Dopo qualche minuto lei impartisce istruzioni. "Ora vi voglio dentro, chi fa per primo?" Stranamente è Nicola che passa all'azione. Tiro fuori i profilattici dallo sportello e gliene scarto uno. Angela glielo infila con perizia, si sistema sdraiandosi sul sedile appoggiando la testa sulle gambe di Fabio e si porta Nicola sopra. Il ragazzo è eccitato e la infila subito fottendola molto velocemente. Fabio si trova a malpartito, è più vicino a volto dell'amico ansimante che alle grazie della mia signora. Ha un'espressione irritata, si vede che avrebbe voluto essere lui il primo. Lo guardo sorridendo e gli dico sottovoce che lui avrà il culo per primo. Difatti Nicola non resiste più di cinque minuti e sborra rumorosamente dentro Angela. Si toglie, lei si inginocchia porgendo il culo a pecorina all'amico. Fabio non si fa ripetere l'invito, mette il profilattico e infila il cazzo nella fica di mia moglie. Una decina di colpi violenti che la fanno ansimare, poi esce e gli preme la cappella sul buco del culo. Angela è apertissima e non ha bisogno di lubrificanti. Il cazzo di Fabio entra nel suo culo come nel burro. Dal suo viso capisco che lei gioca a stringere con lo sfintere il cazzo del ragazzo che non dura a sua volta più di due minuti. Dimenandosi ed articolando parole sconnesse Fabio eiacula nel culo di Angela. Io capisco l'andazzo, faccio marcia indietro e dirigo l'auto al punto di partenza. Quando arriviamo i ragazzi si sono ricomposti e mia moglie li saluta con un bacio. I due le chiedono il cellulare e lei risponde con un sorriso enigmatico dicendogli che tutte le sere passiamo sul lungotevere. Una pietosa bugia, ma il ragazzo si illumina sul viso e ci rivolge un "Allora domani sera stesso posto?" Lei affetta un "forse" e ci si saluta. Appena soli Angela scoppia in una risata argentina: "O mamma mia... ma che disastro questi due, peggio dei conigli!!!!" "Tesoro. ma che pretendevi, tu rimorchi ragazzini di vent'anni..." rispondo ridendo anch'io di gusto. "Che facciamo, sono le 22,30... chiamiamo qualcuno, oppure qualche posticino particolare? Che suggerisci, amore?" fa lei. "Qua vicino c'è il 'XXXXXXX'" accennando alla possibilità di andare in un noto club privè nelle vicinanze. "No, dai, non sono vestita da club privè, cerchiamo qualcosa di più semplice". Mi dirigo all'EUR, dove i parcheggi per coppie e singoli abbondano e ne conosciamo - e frequentiamo- diversi. C'è parecchio movimento, d'altronde sono le 23.00 ed è sabato sera. Fermo l'auto sotto un lampione coi i finestrini aperti, lascio le luci di posizione accese come segnale che siamo disponibili. 5 minuti e una macchina posteggia vicino a noi. Un quarantenne alla guida, è in penombra, non si vede. Si accende una sigaretta e ci spia nell'ombra. Mi avvicino a Angela, la tocco e la faccio ansimare un poco. Il tipo scende dall'auto, si accosta. Il finestrino dalla parte di lei è abbassato, l'uomo di accosta. Esita qualche secondo poi le mie mani sotto la gonna di mia moglie e i mugolii di lei che lo guarda sfacciatamente invitandolo all'azione gli fanno sciogliere ogni indugio. Inserisce un braccio nella macchina e palpa le tette di lei. Lei a sua volta tira fuori un braccio e gli tasta il pacco. "Andate dietro, state più comodi, no?". Faccio io. Angela scende dalla macchina, abbraccia l'uomo e i due si baciano palpandosi. Poi lei lo invita a salire sul sedile posteriore. Chiudono lo sportello, l'uomo è già in erezione completa. Angela gli passa un preservativo e si distende sul sedile aprendogli le cosce. L'uomo le va sopra, le indirizza la cappella contro a fica e glielo immerge dentro strappandole gemiti di goduria. L'uomo impone un ritmo serrato e Angela si gode questa chiavata mugolando ad ogni colpo che riceve. La serata è fresca, ho il motore spento ed apro i finestrini posteriori. Il posto che abbiamo scelto è uno di quelli giusti, i singoli presenti non tardano a scendere dalle rispettive auto ed avvicinarsi. Mentre il tizio continua a fottere mia moglie, attorno alla macchina si forma un capannello di quattro o cinque uomini. Scendo dall'auto e mi avvicino dal lato opposto a quello del guidatore dove sono accalcati i tizi. "Se qualcuno vuole farsi la donna quando questo ha finito ho qui i preservativi". Il tizio frattanto ha girato Angela e la sta trapanando a pecorina tenendola per i fianchi con le mani. Un lungo quarto d'ora di martellamento poi l'uomo viene dentro di lei ansimando. Noto che Angela non è ancora venuta. L'uomo esce dall'auto e si ricompone, andandosene senza nemmeno salutare. Angela rimane inginocchiata sul sedile posteriore, capisce la situazione e arretra facendo sporgere il culo fuori dall'auto. Uno dei singoli si va avanti con il cazzo svettante avvolto dal profilattico. Prende Angela per i fianchi e glielo sbatte dentro, si assesta bene dentro di lei e inizia a pomparla. Anche questo sembra piuttosto bravo, è una serata fortunata a quanto pare. L'uomo accelera sempre di più, piano piano diventa una monta selvaggia, Angela ansima sotto le spinte dell'uomo che infine viene rumorosamente. Il tizio si toglie velocemente e se ne va. Fuori ce ne stanno altri tre ma nessuno sembra volersi fare avanti, probabilmente sono guardoni impotenti. Lei afferra al volo la situazione, si ricompone, scende dalla macchina e risale al posto accanto a guidatore senza nemmeno degnare i tizi di un'occhiata. Ce ne andiamo. Il mio amore non è ancora sazio, nonostante la razione di cazzo non sia stata proprio leggerissima non è riuscita a venire. "Ci cerchiamo qualcun altro, tesoro?" "Amore leccamela, ti prego, che non ce la faccio più...". Fermo la macchina in un angoletto. Conosco ogni zona sensibile della fica di mia moglie, so come e dove leccarla per regalarle orgasmi strepitosi. Angela è mentalmente sovreccitata dai cazzi appena presi, ci vuole ben poco per completare l'opera. Le succhio il grilletto proprio come piace a lei, il mio amore si mette ad urlare tutto il suo piacere prememdomi la testa contro i suoi inguini. Ne aveva davvero bisogno...
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13 anni fa
sandro2011,
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Ultima visita: 12 anni fa
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Uno sguardo allo specchio
Uno sguardo allo specchio, in un lampo. Non impiego molto tempo a prepararmi per uscire, per uno dei soliti appuntamenti.
Sono molto richiesta, senza false modestie. Lo so perché. Si sente, si vede, si tocca, per chi si può permettere di toccare, che non è un lavoro. È quello che sono. È il brivido di sentire il desiderio di un uomo sconosciuto, il piacere di farlo crescere, l’ebbrezza del potere di renderlo intollerabile e al contempo di placarlo, nel placido flusso del seme dal suo sesso.
Anche questa sera non so chi è. Il luogo e l’ora dell’appuntamento sono stati concordati. Un luogo pubblico, per non avere sorprese. E perché lui non sa ancora se accetterò la sua offerta. È la parte più bella del gioco, per loro, per gli uomini che incontro. È facile creare l’illusione che sia il singolo “lui” a interessarmi, e non il potere che mi darà di sedurlo, di ingannarlo, di trascinarlo nel gioco in cui crederà di avere lui il potere, perché mi ha comprato, e perché è stato scelto.
Per gli uomini è importante. È qualcosa in più. Quel qualcosa in più che insieme alla mia voglia autentica, quella sì, ma di sesso e non di loro, rende gli incontri magici, e li fa tornare da me. Con più soldi, ma m’interessa relativamente. Non lo faccio per vivere, per quello ho il mio stipendio, il mio lavoro, i sacrifici di una laurea.
Quello che mi piace, quando ritornano, è risvegliare ancora di più i loro sensi, dominare i loro istinti e piegarli al mio piacere. Adoro il sesso.
Eccolo che arriva, mentre sono seduta in questo bar del centro. Lui sa chi sono. Si avvicina e mi porge una rosa bianca. Il mio fiore preferito. È il modo per riconoscerlo. Lo invito a sedersi. È un bell’uomo. Chissà perché ha scelto di pagare per avere sesso… mancanza di tempo? Voglia di trasgressione? Desiderio di dominio? O forse vuol fare qualcosa che a una donna che non paga non oserebbe mai chiedere. Ce ne sono tanti così… e a volte non è niente di…. speciale: una pompa o il sesso anale, qualche gioco innocente, un po’ di dominazione.
Mi chiamano perché sanno che io adoro tutto del sesso. Non dico mai di no, a nulla.
E questo ti piace, lo vedo da come mi guardi. Mi hai riconosciuto, e sei un po’ sorpreso. Ogni mattina prendiamo lo stesso tram verso l’ufficio. Scendi qualche fermata prima di me, ti ho notato, perché ti soffermi spesso ad osservare le donne sedute o appese ai sostegni. Nel tuo sguardo, la sete, che è ciò che più mi attira. Adoro essere l’acqua per chi è assetato, offrirmi come un piacevole sollievo tanto, tanto desiderato e per questo prezioso, in ogni goccia.
Afferro la tua mano mentre ti presenti, il tuo nome non mi interessa. Indugio trattenendola nella mia, mentre tu parli, e con indifferenza la appoggio sulla mia coscia, guardandoti negli occhi. Parli ancora, io faccio finta di ascoltare. Sei brillante, sicuro di te, ma è il mio lavoro capire se in realtà fremi, hai paura, perché non sai ancora se ti dirò sì. È proprio il momento giusto per accompagnare la tua mano lungo il bordo del vestito, per farti scoprire che sono nuda e che tra le pieghe del mio sesso, dove guido la tua mano, c’è già il succo che anticipa il mio piacere. Significa che sei stato scelto, ma non te lo dirò.
Prima voglio conoscerti: capirò come sei da come rispondi al mio clitoride che cerca le tue dita, sporgendosi in avanti, e dai tuoi occhi che continuo a fissare. Se sei un dominatore, ti spingerai sicuro all’interno, esplorerai ogni anfratto, curioso e desideroso di strappare al mio viso un segno di approvazione, di godimento, di abbandono. Se invece sei timoroso, insicuro, sentirò la tua mano tremare, come un piccolo vibratore. Voglio sapere come sei, e lo capirò da come ti comporti, da come reagisci al fatto che il tavolino del bar non ha una tovaglietta e quello che stiamo facendo è completamente visibile a tutti questi uomini e donne che stanno seduti come noi, agli altri tavoli del bar. No. Solo un fremito nel sentire le labbra del mio sesso nude, poi mi accarezzi piano, ti piace sentirle tra le dita. Solo il respiro che si fa un po’ più sonoro, le parole lievemente incerte e i jeans che si gonfiano…hai un bel cazzo. Si vede da quanto si tende la stoffa pulsando come un piccolo cuore più in basso. Il tuo desiderio. È questo il mio prezzo in realtà, il denaro è solo il modo per rendere tutto un gioco d’azzardo. Tu mi dai il denaro e non sai se mi avrai, come puntare su un numero alla roulette.
“Allora?” mi chiedi. Ma il suono della tua voce arriva al mio orecchio ma non al mio cervello. La mente è troppo occupata a ricevere sensazioni da quello che succede tra il mio sesso e le tue dita. È in questo modo che si attiva la mia creatività, si risveglia la mia fantasia.
“Allora?” ripeti. “Allora cosa? Grazie della compagnia, ci vediamo domani sul tram!”
Poso un bacio leggero sulla tua guancia e ti sorrido, sfiorando il tuo cazzo sotto la stoffa tesa con la punta delle dita. Mi allontano e vado a casa.
Questa è la parte più divertente. Devo fermarmi perché sono troppo eccitata, ho bisogno di toccarmi per sciogliere la tensione. Cerco un parcheggio di fronte ad un cinema, per farlo in un luogo dove qualche uomo mi possa vedere. Mi piace provocare…
Sfilo i sandali ed allungo le gambe sopra il volante, allargandole lievemente, e continuo il tuo lavoro sul mio sesso.
Qualcuno di quelli che escono dal cinema rallenta e guarda, altri fanno finta di non vedere… è eccitante, e mi permette di finire in fretta, prima che qualche poveretto o poveretta chiami la polizia.
Ora posso andare a casa e dormire. Domani mi aspetta una giornata piccante.
Uno sguardo allo specchio, un lampo. Sono veloce a prepararmi anche per andare al lavoro.
Ecco. Sei salito. Non guardi nella mia direzione. Significa che mi hai visto. Sento che sei offeso risentito e deluso, sento tutto questo e sono acqua che dà consolazione. Anche questo mi piace…
Tu non lo sai. Fingo di non vederti, assorta nella lettura del mio libro. Mi alzo, vado verso l’uscita, ti supero. Mi fermo e mi appoggio con le natiche al tuo sesso, e spingo verso di te. Sei sorpreso, sento il tuo sesso inturgidirsi. Lo immagino, come ieri sera. È così forte che sembra bucare la stoffa dei tuoi pantaloni e del mio vestito.
È il momento giusto per darti quello che meriti, per cui hai pagato il tuo denaro.
Scendo alla tua fermata, non capisci. Poso le mie labbra sulle tue e cerco la tua lingua, il tuo palato, i tuoi denti, e con la mano il tuo sesso. È grande, lo voglio, lo sai, lo so. Io so darti la realtà di qualcosa che non potrai mai comprare: il desiderio. È questo che cerchi, è quello che troverai, che troverò. La gente ci passa a fianco, ci urta, un po’ sorpresa, un po’ infastidita.
Afferri la mia mano sul tuo sesso, mi trascini via verso quel portone.
Un po’ violento, ma anche questo mi piace, il vestito tira e si sente un rumore di strappo. Armeggi con la cerniera e in un attimo il tuo cazzo è dentro di me, le mani frugano i capezzoli e il tuo corpo mi schiaccia… spingi, forte forte tanto da sentirmi sollevare, ogni colpo è un sussulto quasi doloroso nel mio ventre. Ancora e ancora e ancora, non vedo più, non sento più. Sono un fascio luminoso di onde elettriche. Sto per esplodere, tieni una mano sopra alla mia bocca, ma non mi serve respirare. “Così impari, puttana!” un colpo acuto come una pugnalata e godo. Il tuo seme è già schizzato da tempo dentro di me, ma continui a spingere con la forza che ti resta.
Ecco quello che volevi. Sicurezza e gentilezza, solo una maschera. Con me non serve chiedere.
Quando hai placato la tua rabbia, rannicchiata ai tuoi piedi, raccolgo, le ultime gocce del tuo piacere, per avere in bocca il sapore del seme tutto il giorno. Mi sistemo, sono in ritardo per l’ufficio. D’ora in poi dovrò cambiare strada per arrivarci, accidenti.
Domani, sarai un altro uomo.
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13 anni fa
biba3,
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Matrimonio
un matrimonio a luglio...che idea che ha avuto mio cugino...sposarsi a luglio con il caldo la gente che suda nei vestiti nuovi...le cravattte strette che sembrano cappi al collo, i vestiti attillati e colorati...alle 9 di mattina già pronti per andare a casa dello sposo..che palle tutti pronti doccia, crema profumata su tutto il corpo..lucido alle gambe per far risaltare l'abbronzatura e un copletino intimo di seta chiara, morbido, delicato, che sotto il vestito sembra sparire..tacchi vertiginosi per far risaltare il sedere tondo e sul decoltè uno scialle leggero e trasparente annodato a rosa su di una spalla.. il tutto di un colore verde brillante..ci ho pensato molto prima di comprarlo perchè mi sembravo una lucertola ma, il verde va di moda e poi mi stava bene con i miei capelli rossi...ah dimenticavo i miei capelli...rossi raccolti a nodi sprecisi sulla testa...con qualche boccolo qua e là che m'incorniciava il viso, pochi gioielli, la fede, un anello con brillanti..un paio di braccialetti e una collana favolosa che attirava gli occhi sul mio balcone in bella vista con il mio vestito scollato.... un metro di seta che mi doveva coprire tutta....arrivo a casa sua con marito e prole a seguito...mio cugino mi passa davanti in boxer neri...mi chiama io vado da lui lasciando tutti indietro..."parruchiera mettimi i capelli per bene, fammi bello" "più di come sei??non so fare miracoli.." " io direi di si..guarda che miracolo che hai già fatto, appena ti ho visto qualcuno si è già messo sugli attenti!" il mio sguardo scese sul suo corpo, scorreva sul petto...poi sulla pancetta leggermente pronunciata..fino al rigonfiamento del boxer abbastanza evidente....."il solito porco..dai su che ti metto un pò di gel..oggi ti sposi fai meno il cretino,quando torni dal viaggio di nozze vedremo..." " che troia....non c'è cosa più divina che scoparsi la cugina..ed io lo so bene.." quel salotto pieno stracolmo di parenti mi dava la nausea..gente che neppure ricordavo e che mi salutava e mi baciava continuando a dire frasi senza senso....mio marito che scappava ad ogni angolo per non dover subire i parenti..."margherita il tempo sembra volare su di te" mi sono domandata guardandolo che diamine fosse...forse un parente lontano?..un amico di famiglia...non me lo ricordavo...era troppo giovane per avermi conosciuta da piccola, troppo giovane per parlare di tempo.."dici? e tu chi saresti?"..."marco..dai non mi dire che mi hai dimenticato...non è possibile pensavo che... va bhè scusa mi sono sbagliato...cmq complimenti per la scelta del vestito" si è allontanato con uno sguardo malinconico senza lasciarmi neppure il tempo di capire chi fosse e quando e come l'avessi conosciuto.. troppo giovane...quanti anni avrà?..forse 25 ma, a dir tanto....mio marito mi si avvicina poggiandomi la mano sui fianchi..."visto marco com'è cresciuto...è tanto che non lo vedevo l'ultima volta che è venuto qua aveva 17anni..sono passati quasi 5 anni sembra anche un pò più grande dei suoi 22 anni..." mannaggia era quel ragazzetto biondo che veniva al mare dai miei zii, il figlio asmatico di un amico di milano che veniva a prendere l'aria buona di mare...era sempre attaccato alle mie sottane...però non male il bimbo.. tutti fuori...macchine, chiesa...ero la testimone dello sposo..ah proprio io...che scelta azzeccata il diavolo all'altare..la lussuria...ero tutto quello che mio cugino desiderava da una donna e si sposava una piccola donnetta vestita di bianco e perline..una segrataria di uno studio contabile..sempre immersa nei numeri..e lui sempre più immerso nelle mie gambe, la relazione perfetta, niente complicazioni, niente fregature, disponibile sempre e se ci vedevano insieme eravamo insospettabili....perchè sempre insieme fin da piccoli...come fratello e sorella... mentre la messa procedeva,dalle panche lui aveva sempre gli occhi su di me, non è facile farmi sentire a disagio ma, quegli occhi che mi guardavano sempre fissi, la lingua bagnata che passava sulle labbra, le mani che insistentemente si toccavano nel pensiero di chissà quali perversioni gli venivano in mente spogliandomi con gli occhi...incosciamente mi sentivo eccitata e bagnata da tanta attenzione per me...avevo voglia di lui, di quel ragazzotto biondo in giacca e cravatta...mentre il prete recitava le parole di rito m'immaginavo come io e lui nudi potevamo godere l'uno dell'altra sdraiati su di una panca vuota della chiesa..io con il mio vestito tirato su con il culo in bella mostra, lui con i pantaloni abbassati che mi scopava con tutta la forza..tenendo la mano stretta sui miei riccioli sciolti...spingendo la schiena giù con forza per farmi inclinare ancora di più così da penetrarmi più in fondo...i gemiti che rimbombavano nell'acustica della chiesa...gli urli di goduria che si espandevano per le volte...e lui che forte dei suoi pochi annni insisteva fino a pienarmi di sborra calda...... la cerimonia era finita ed io mi sono ritrovata a firmare il foglio senza aver sentito nulla di quello che il prete aveva detto...tanto i matrimmoni son tutti uguali..."ma, dove eri con la testa? margherita!!! che bel testimone mi sono scelto, sembravi con la mente in un altro mondo...un soldino per un tuo pensiero" "ma va....tanti auguri sposo.." e poi le foto...foto a non finire....ed ecco marco che mi appare dietro..mi sfiora con le mani, sento il suo alito caldo sul collo...le dita che mi sfiorano il braccio..i brividi che mi passano per la schiena...e sono ancora più bagnata.... siamo nello stesso tavolo...suo padre è l'altro testimone..si siede vicino a me...mentre mangiamo la sua mano scivola sulle mie gambe prima timidamente...poi dato che io non oppongo resistenza si fa più audace..scivola sotto il vestito..su per le cosce..fino ad arrivare alla mia seta..nessuno si accorge di nulla...tutti presi a mangiare, a ridere...io presa dalle sue mani...con determinazione un dito s'intrufola dentro di me..e comincia a muoversi finchè tutta bagnata lo fermo..e lui insiste..."fermo"... ubbidiente si ferma..la mia curiosità è immensa, allungo la mano verso di lui che veloce me la prende e la fa sua portandola fino al suo cazzo che con mia sorpresa è nudo fuori dai pantaloni..coperto dal tovagliolo e dalla tovaglia color pesca...è duro, grande pronto per godere ed io maligna comincio a smanettarlo...lui è visibilmente arrossato, sudato...e la cosa mi diverte...mentre lui imbarazzato sta godendo io mi diverto parlando di altre cose con i commensali al mio tavolo...e intanto insistente continuo con la mia mano con lo stesso ritmo finchè lo sento..caldo che mi scivola tra le manie vedo la sua faccia con un espressione stupida, di uno che non sa come ha fatto a finire li...tolgo la mano dal mio trofeo..."il resto dopo"....lo dico guardandolo negli occhi...tutta la sera l'orchestra ci fa ballare..mio marito mi sussurra frasi sconce all'orecchio..mi prende e mi porta fuori senza parlare ma, io so cosa vuole....il parcheggio è buio...si appoggia alla macchina mi abbasso e comincio a succhiarlo, gioco con la lingua sulla cappella...lo prendo tutto in gola fino a strozzare, gli lecco le palle....lui mi tira su, mi fa salire il vestito, mi mette sul sedile della macchina.. me la lecca, avidamente mi succhia il clitoride...poi a gambe larghe comincia a scoparmi..colpi forti, decisi....godo,gemo come una cagna in calore...lui mi mette una mano sulla bocca...ha paura che ci sentano...vengo mordendolo....affondo i denti nella sua mano come lui affonda il cazzo nella mia fica...tutto dentro fino in fondo...lo sento sta per venire...si stacca da me...io mi metto davanti a lui a sedere sul bordo della macchina...non si fa aspettare, mi infila tutto il cazzo in bocca voglioso di sborrare tra le mie labbra...ed io aspetto silenziosa che lui mi scopi la bocca fino a venire fino a riempirla di seme caldo...che scivola giù..eccolo lo bevo assetata, lo ingoio fino all'ultima goccia...lui mi spinge la testa per farmelo prendere tutto.."succhiamelo troia...pulisci bene" ed io obbediente faccio il mio lavoro...finito...prendo le salviette profumate che teniamo in macchina e mi rinfresco un pò....per fortuna sono una che non si trucca...niente trucco sbaffato..niente trucco colato...un gomma in bocca, qualche riccio un pò più scomposto, la faccia un pò più rossa ma per il resto tutto preciso.. "eri già tutta bagnata..che porca che sei..ti amo.." mentre torniamo dentro al ristorante due uomini mi guardano.....mio cugino mi guarda dal tavolo degli sposi...accanto alla sua bambola di tulle...e mi fa un sorrisino a denti stretti....al mio tavolo marco mi guarda come se avesse capito tutto ciò che avevo fatto..... la musica ricomincia..."posso ballare con te?" marco mi appoggia la mano sulla spalla, alzo lo sguardo..."si"...era morbido nel ballare, seguiva il tempo senza sbagliare...mi faceva scivolare in sala come un ballerino provetto..la sua mano sulla schiena,le sue dita che tamburellavano nervose,non parlava, neppure una parola...sentivo solo il suo respiro, sentivo soltanto il sibilo dell'aria che soffiava delicatamente nel mio orecchio....alla fine "dio quanto ti voglio"... tornata al tavolo andai verso mio marito..."amore vado un attimo di la, mi fa un pò male la pancia..." "vengo con te?" "no non preoccuparti mi sdraio un attimo e torno tanto ormai saremo alla fine..." "ok" mi vide andare via, mentre uscivo dalla sala lo cercavo con gli occhi,incontrai il suo sguardo.. lui capì subito....e sparì..il corridoio era lunghissimo e di lui nessuna traccia, la mia camera era a metà strada numero 72 e di lui ancora niente...forse non mi ha capita...."margherita..."non era lui era mio cugino.."che vuoi dimmi".."voglio te, ne ho voglia..quel maledetto vestito verde mi ha accecato gli occhi per tutto il giorno, non vedo l'ora di tirarlo su"...."ma tu sei scemo, vai di la che ti cercano...lascia stare è meglio"..."aspetti qualcuno?di certo non tuo marito, vi ho visto andare fuori prima..." "smettila" "allora se non aspetti nessuno entro con te...tanto neppure se ne accorgono son tutti presi a ballare, storditi dal casino della musica quando mi cercheranno avrò già finito." dall'angolo del corridoio vedo spuntare marco..."vai via idiota.."mi cugino si volta e vede il ragazzotto biondo un pò trafelato che fa capolino nel corridoio..."marco no no un bimbetto...ma, che pensi che ti faccia sentire...no marghe dai ci sono qua io e tu scopi con un bimbetto..." "sai per prima cosa io mi scopo chi mi pare e non ne rendo conto a te...e seconda cosa mi è venuta voglia di fare un pò da maestra...dai su via torna alla tua festa..." "non ci posso credere..." mentre diceva questo mi girava le spalle e percorreva a ritroso il corridoio fino a sfiorare marco..."ciao sposo..." "ciao sposo una sega....mi raccomando non far cilecca...sei troppo giovane per lei..cmq se è questo che vuole buon divertimento".."ma io andavo in bagno" " se se guarda che so tutto...tu vai a farti una scopata che non diementicherai ed io vorrei tanto essere al tuo posto..non stropicciarle il vestito e non arruffarle i capelli per farvore...ah e fai lesto..."....marco si fermò sorpreso delle poche parole che aveva detto Giorgio.. si girò verso di me che aspettavo sulla porta..fermo mi guardava...aspettava un gesto per proseguire la strada che lo conduceva a me...io apri la porta ed entrai in camera lasciando la porta socchiusa..ma non entrò marco....entrò giorgio...."non potevo lasciarti a lui.." con forza mi strinse i polsi, inutile reagire..sapeva bene che non avrei strillato..sarebbe stato un casino troppo grosso da spiegare..mi fece volare sul letto, alzò il vestito di corsa con forza...speravo che non si rompesse..mi dimenavo per uscire dalla presa ma, non ci riuscivo e mi domandavo dove fosse andato a finire marco.. la porta era chiusa...l'avevo sentita sbattere forte...giorgio mi ha messo la sua cravatta sugli occhi e non vedevo niente.." ma che fai sei scemo mi fai male..." " zittA" ero sdraiata sul letto, mi ha aperto le gambe e ha iniziato a scoparmi con forza tirandomi le gambe su e facendolo entrare tutto... c'era uno strano silenzio...si sentiva solo il suo respiro agitato..poi mi sono sentita addosso altre mani..un pò impacciate..che mi toccavano il seno...poi una bocca che mi leccava i capezzoli, il collo, mi baciava....sentivo le labbra umide, la lingua che s'infilava tra i denti...chi era?...ecco che sulle labbra mi sbatteva il suo cazzo..il cazzo dello sconosciuto che era entrato con mio cugino.. era già duro, profumato...e mentre giorgio mi scopava...cominciai a succhiarlo e adesso sentivo la sua voce, i suoi gemiti..."toglimi sto cazzo di cravatta dagli occhi cretino.."......tolta la cravatta mi ritrovai marco in ginocchio vicino alla mia bocca e giorgio tra le gambe..."vedi vedi come trovano un accordo i 2 maiali..." "quando c'è di mezzo una troia incredibile come te di sicuro si"..." se ti da fastidio me ne vado.." "ma dove vai resta e continua a scoparmi la bocca che mi piace il profumo del tuo cazzo..." senza farsi aspettare il suo cazzo era nuovamente nella mia bocca...e giorgio aveva ripreso a fottermi....vorace... adesso ero a pancia in sotto e finalmente il mio bel ragazzone mi scopava con tutta la forza dei suoi 22 anni...mi tirava, a se, mi stringeva tra le mani il seno, mi metteva le dita in bocca...la sua eccitazione era fortissima..lo sentivo dentro di me..che diventava grande e sempre più duro pronto per esplodere...giorgio se ne stava seduto sulla sedia a smanettarsi per non farlo diventare moscio e guardava compiaciuto lo spettacolo..."ho voglia del tuo culo.."me lo stava sussurrando all'orecchio...."prendilo"...lentamente prima poggiandolo poi spingendolo dentro sempre più dentro...sentivo le palle che battevano sulle mie natiche... giorgio si sdraiò sotto di me e mentre il ragazzo mi inculava lui cominciò a spingerlo dentro la mia fica...una doppia penetrazione..un sogno erotico che finalmente si avverava..e godevo...piena di due cazzi enormi..ero bagnatissima, colavo ovunque...."io sto per venire..." "potrei venire anch'io"...mi sono sfilata da sotto di loro e mi sono messa in ginocchio davanti a due bei cazzi gonfi pronti a sborrarmi in bocca...mentre loro si facevano una sega per concludere io aspettavo a bocca aperta il loro seme.. che non tardò a venire, schizzato in bocca, sulla lingua, in faccia...me li misi in bocca tutti e due per succhiarli meglio... marco si mise tra le mie gambe e comiciò a leccarla a succhiarla in cerca del mio miele...mi faceva impazzire... giorgio era in bagno a rimettersi per bene...infondo era lo sposo.... staccai marco dal mio sesso.."non abbiamo più tempo, ti prometto che la prossima volta sarà meglio e più lungo...adesso sistemati e torna in sala con lo sposo io arrivo tra un pò" sembravano usciti di lavanderia...lindi e stirati..io ero un pò acciaccata e stropicciata ma, nulla che pochi tocchi esperti non potessero rimediare.... tornai in sala da mio marito.."come stai?""meglio grazie"..."che mi sono persa" "niente solo tanta musica e chiacchiere..tra un pò andiamo a dormire sono stanchissimo.." " si anch'io sono un pò stanca.." ognuno al suo tavolo... la musica seguitò a suonare...io ballai spesso con marco e giorgio...gli altri ci guardavano e nessuno sapeva cosa era successo poche ore prima...nessuno se lo sarebbe mai immaginato... tutti a casa....marco adesso ha il mio numero di telefono e giorgio mi manda messaggi sconci dal viaggio di nozze...appena potremo ripeteremo il tutto ma, con più calma...non vedo l'ora.
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13 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 1 giorno fa -
Azione, reazione...
Che stupida! Stupida e deficiente. Come è possibile che sono arrivata così in basso? Maledetti soldi! E maledetti impegni che ho firmato su quelle cambiali! Arrivare a trent’anni con mille illusioni sulla mia impresa di pulizie e ritrovarsi a terra completamente rovinata. Maledetta crisi e maledetto lui! Tutto è iniziato un anno fa. Sono sposata con Marco da sempre e lui, è stato il mio unico uomo e con lui ho avuto un magnifico figlio di nome Giacomo. Il nostro sogno , è sempre stato di diventare indipendenti e creare una piccola attività inerente alle pulizie. L’anno scorso, ho conosciuto un direttore di banca a una festa, durante la serata gli ho confidato i miei progetti e lui mi ha seguito attentamente. Avevo notato i suoi sguardi sul mio corpo, ma questo lo davo per scontato, sono fisicamente procace ed è normale che mi guardino, quindi, la cosa non mi aveva imbarazzata. Finito di spiegare i miei desideri lavorativi, lui mi disse che avrebbe potuto farmi avere un prestito, mi chiese la cifra che mi mancava e, alla mia risposta di 30000 euro, sorrise compiaciuto; - Una piccola cifra per una grande idea, mi sembra il minimo per una donna bella come lei… Vidi un lampo nei suoi occhi, ma ero troppo presa dall’eventuale prestito per preoccuparmi d’altro; - Davvero lei sarebbe in grado di prestarmeli? Non tramite banca, non ha le garanzie necessarie, ma potrei rimediarglieli per vie traverse. - Sarebbe a dire? - Conosco un amico che mi deve dei favori… - Sarebbe bello, ma perché lo fa? - Perché se devo fare un favore, preferisco farlo a chi un domani può ricambiarmelo. - Ma io non posso darle garanzie. - La mia garanzia è lei! - Non capisco… - Semplice: a me piace essere diretto e chiaro. Lei è una donna che mi attrae molto, so che è molto legata a suo marito e non pretendo niente che non sia lecito…intendo dire che se l’attività va bene, lei non deve fare altro che pagare il suo debito con gli ovvi interessi di favore che le farò praticare, ma, sia ben chiaro, se non dovesse riuscire, allora, sarò io a pagare per lei e lei in cambio dovrà essere totalmente mia. Era una richiesta assurda e balorda, ma era talmente convinta della mia bravura come imprenditrice, che presi la sua proposta come l’occasione della vita Sorrisi e senza pensarci più di tanto dissi; - Firmo subito, dove sono i fogli? Lui sorrise; - Con calma. Vista la piega che aveva preso il discorso, passò al tu diventando più confidenziale, mi accarezzò il viso e toccando le labbra con un dito disse; - Passa domani nel mio ufficio, ripasseremo tutto insieme. Il giorno dopo, alle nove ero nel suo ufficio, vestita normale con jeans e maglietta ascoltavo quello che avrei dovuto firmare. - Ti è tutto chiaro? Lessi con calma il passo scritto dove si diceva che se non avessi pagato sarei stata la sua donna per un mese e rabbrividii pensando a cosa avrebbe potuto volere da me, poi, leggendo attentamente, vidi una postilla in piccolo che diceva che i proprietari del mio corpo sarebbero stati eventualmente due; - Come due? - Eh si mia cara. Quel mio amico mi ha detto che me li presta solo se poi partecipa anche lui a gli utili dell’affare. Ero talmente sicura di me che sorrisi rispondendo che si sarebbero dovuti accontentare dei soldi con gli interessi. Come sbagliavo! L’anno passato, è stato un anno di incredibili sfortune e tutti sapete che grave crisi finanziaria si è abbattuta nel mondo e io, purtroppo ci sono finita dentro come tutti. Sta di fatto che il mese passato sono andate in scadenza le cambiali. Ero veramente messa male e non sapevo cosa fare, mio marito non sapeva dell’impegno firmato e diceva tranquillamente che al massimo saremmo tornati a lavorare sotto altri. Ricordo quella mattina come il mio peggiore incubo, alzai il telefono e chiamai Paolo il direttore di banca, - Ciao Paolo, vengo subito al dunque, non ho i soldi per rientrare subito. - Capisco, sai cosa devi fare, vieni qui e vediamo di trovare una soluzione. - Grazie, sei sempre il migliore Non rispose. Sapendo l’effetto che gli avevo fatto, la volta prima, così, decisi di vestirmi con un completo a gonna che mi donava molto, mettendo soprana camicetta bianca, volevo fare in modo che potesse pensare senza avere, ma mi sbagliavo di brutto. Arrivata nel suo ufficio, mi fece entrare e dopo avere scambiato le solite frasi di cortesia, andò sul problema; - Senti Barbara, non credo sarà facile convincere quel mio amico, lui è abituato a avere quello che tratta ed è un personaggio che è meglio non contraddire. Per la prima volta ebbi un brivido di paura e entrai nella gravità di quello che avevo fatto. - Tu sapevi cosa firmavi - Ti prego Paolo, già è difficile essere qui…questo signore non lo conosco neanche. - Non ti ho mai nascosto niente e sapevi cosa firmavi, Ribadì - Ti prego Paolo. .. - Proverò a chiamarlo. Si mise a seder sulla poltrona e fece un numero. - Buongiorno signorina, c’è Luigi? - Si lo aspetto, è importante. Mentre parlava, mi fece cenno di avvicinarmi a lui - Ciao Luigi, devo chiederti un favore Ero davanti a lui, mi prese una mano e me la porto sul suo sesso e poi, senza dire altro, mise un dito in bocca facendomi capire cosa voleva. Ero choccata, non mi è mai piaciuto prendere in bocca il cazzo di mio marito, figuriamoci quello di uno sconosciuto. Ma non sapevo come esentarmi. - Scusami Luigi, forse ti ho chiamato per niente: Mi guardò adirato. A quella frase cedetti. Paolo aprì la cerniera e tirò fuori il suo sesso duro e violaceo. Rimase terrorizzata nel vederlo, ero abituata a quello di mio marito che era di lunga inferiore come dimensioni. Mi fece un gesto spazientito per farmi capire cosa dovevo fare: io mi piegai in ginocchio tra le sue gambe e poggia le labbra su quella carne tesa, non ebbi tempo di ragionare, la sua mano spinse sulla mia nuca obbligandomi a farlo entrare; - Sai quel prestito che avevamo fatto a quella signora che avevi visto quella sera alla festa? Mentre parlava si arcuava alzandosi con il bacino per simulare una scopata, io cercavo di tenerlo, ma, la dimensione e lo schifo dell’atto, mi faceva venire il vomito. - Si, quella che avresti scopato volentieri, si quella con quel gran bel culo… Mi ha telefonato che non può pagare il debito. Cercavo di succhiare e fare il meglio possibile, cercando di ascoltare, poi, mentre il suo sperma riempiva la mia bocca lo sentii dire; - Sei contento? Io speravo di convincerti a dargli una dilazione di tempo Ascoltavo con il suo sesso in bocca che non si decideva a uscire; - Sei disposto a dargliela in cambio di una serata con lei? - Si lo so che era nel contratto ma speravo lasciassi stare. -Mi fece cenno di non smettere il mio pompino. - Ok, Riferirò la tua proposta Chiuse e rimase a guardarmi.. Lasciò che io continuassi un paio di minuti, poi, mi tirò su e mi disse; - Hai sentito? - Si… - Una sera con lui e due mesi di tempo per rientrare. - Non mi puoi chiedere questo. - Decidi tu, ma decidi adesso, perché alle dodici e trenta, io verso le cambiali. Ero in trappola e la colpa era solo mia. - Cosa devo fare. - Quello che vorrà. Due sere dopo fui portata in una villa e fatta entrare in una sala. Mi ero vestita come la mattina della banca, Paolo aveva detto che così ero molto “ Arrapante” l’unica differenza, era che sotto non avevo niente sotto: era la richiesta specifica del Luigi. Tremante in mezzo alla sala appoggiata al tavolo per non cadere per terra per l’emozione vidi entrare un piccolo nano. In altri momenti mi sarei messa a ridere, ma quando vidi i suoi occhi, sperai non fosse vero quello che si diceva sui piccoli uomini… - Ecco la mia bella signora. Si avvicinò e arrivato alla mia altezza salì con una mano sotto la gonna facendomi indietreggiare per la sorpresa dell’atto. Subito fui fermata da due braccia forti, un negro possente era entrato di soppiatto da un'altra porta bloccandomi. - Hai voglie di fare storie, ti consiglio di non farlo, è molto meglio per te! Lo disse con una voce che mi terrorizzò; Mi guardò squadrandomi tutta, poi, parlando al suo uomo; - Lasciala Subito le braccia si staccarono dal mio corpo, - E adesso vieni qui. Ero annichilita, mossi due passi verso di lui e mi ritrovai la sua mano che saliva sotto la gonna fino ad arrivare al mio sesso. Le sue dita perlustrarono le mie intimità senza dolcezza; - Bella stretta e maledettamente asciutta: c’ è parecchio da lavorare, ma sarà una delizia farlo. Vai a quella sedia e mettiti in ginocchio Cercai una via d’uscita, ma il negro mi fece cambiare idea, vidi chiaramente che aspettava soloo un suo ordine per potermi mettere le mani addosso, così, rassegnata, andai alla sedia mettendomi carponi. Cercai di pensare alla dolcezza di mio marito mentre il nano si posizionava dietro di me. - Passami quella bottiglia che è sul tavolo, non vorrei rovinare la mia proprietà troppo in fretta. Quella frase mi entrò nel cervello come una mazza su una palla da baseball. Dopo qualche secondo che mi sembrò infinito, sentii la gonna che si alzava e qualcosa di olioso che mi veniva spalmato sulle labbra della vagina e anche dentro. Una leggera masturbazione mi stava preparando e effettivamente i risultati vennero. Provai una piacevole sensazione ma durò ben poco; Stringi forte la sedia, disse mentre toglieva il dito inumidatore. Le mani si appoggiarono al sedere e subito dopo cominciai a urlare sotto gli occhi divertiri del negro bastardo. Non mi ero mai girata per non vederlo nudo, ma quello che si stava facendo strada dentro la mia vagina, era qualcosa di mostruoso: mi sentivo spaccare e non vedevo la fine; - Muovi il culo; - Nonce l< faccio…la prego …mi fa troppo male… - Ma se dobbiamo ancora cominciare. - La prego…non ce la faccio …non sono pronta… - Tra poco lo sarai . E così dicendo spinse ancora più deciso facendomi fare un urlo straziante; - Urla pure, mi eccita ancora di più scopare una bella figa stretta. Ascoltai quelle parole senza riuscire a smettere di urlare, quello che mi stava prendendo, era veramente fuori da qualsiasi logica; - Muovi il culo o ti faccio ancora più male| Dietro a quella minaccia, cercai di accontentare quel bastardo di nano; - La prego…mi sta spaccando… - Già, me lo dicono tute le donne che scopo - disse ridendo e spingendo ancora… Avevo le braccia tese e le mani pietrificate sulla sedia nel tentativo di assorbire le sue spinte, ma qualsiasi cosa facessi, il dolore rimaneva enorme. - La prego…la prego…mi lasci il tempo di abituarmi a lei, Un sorriso e la risposta terribile; - Ti abituerai di sicuro. Continuò a scoparmi per una decina di minuti, io avevo finito le lacrime e le gambe non le sentivo più. Per sicurezza, il negro mi aveva preso le braccia e mi teneva stretta: vedevo il suo eccitamento all’altezza del mio viso, poi, la voce di luigi “ il nano” frantumò le mie ultime speranze; - Visto che ce l’hai davanti, accontenta anche il mio servo! Il negro non aspettava altro, lasciò per un attimo le braccia e si abbassò i calzoni mettendo in mostra tutta la sua virilità. Prina di quella sera, avrei detto che aveva un sesso esagerato, ma, in quel momento quello che avevo dentro di me, era sicuramente di altri mondi. Ebbi solo un attimo per guardare, poi, fui presa di nuovo per le braccia mentre il sesso nero si faceva spazio nella mia bocca. Le mie esperienze sessuali erano limitate a qualche pompino per fare piacere a mio marito e tutte rigidamente con il suo liquido fuori dal mio palato e adesso, in quel preciso istante subivo una doppia penetrazione con probabile ingoio. Il mio terrore, era che non riuscissi a respirare, così, dimenticai i colpi terribili dati dal nano al mio utero per concentrarmi su quell’affare nero che entrava e usciva dalla mia bocca. Nel momento che il nano irrorava le mie intimità venne anche il negro: al primo schizzo si preoccupò che non scappassi, così, lasciò le braccia per tenere la mia testa ben ferma e cominciò a irrorare la mia bocca come una fontana obbligandomi a ingurgitare il suo liquido vischioso e acre. Mi sembrava di morire, mi mancava l’aria e feci in fretta a bere il tutto: intanto il nano rideva a crepapelle guardando la scena e schiaffeggiava le mie natiche; - Che bel culo….ci sarà da divertirsi. Io non avevo pensato minimamente a quella variante: a mio marito non avevo mai permesso niente oltre il puro sesso del missionario e non mi era mai sfiorata l’idea che qualcuno potesse pretendere quello che io non volevo dare, ma, i ragionamenti del nano, erano di tutt’altro avviso. Aspettò che tornassi a respirare, poi, prese il posto del negro. Per la prima volta vedevo quello che mi aveva messo dentro. Enorme, era dire poco, mi sentivo completamente squarciata tra le gambe e adesso capivo perché. Era indescrivibile, pensavo che fossero fotomontaggi i sessi che si vedevano di quelle dimensioni e avevo sempre detto che nessuna donna poteva fare entrare delle forme del genere tra le proprie gambe, adesso, a mie spese, dovevo rivalutare ai miei ragionamenti; - E adesso bambola fai in modo che tutto torni alla durezza giusta se non vuoi che il mio schiavo ti rovini quel bel sedere! Non fece in tempo a finire la frase che una scudisciata violenta provocata da un frustino, mi fece sobbalzare urlando. Fu come se una molla partisse all’improvviso aprii la bocca al massimo e cominciai a succhiare per quanto possibile il nerbo del nano. Feci sicuramente il miglio pompino della mia breve carriera e aspettai che anche lui si sfogasse nella mia gola, ma erano ben altre le sue intenzioni. Quando fu all’apice del suo piacere si fermò e parlò al nero - Torna qui davanti e tienila ben ferma. Ero sfinita, non ebbi il tempo di reagire che si erano cambiati i ruoli. Cominciai a capire cosa volesse quando il primo dito si introdusse dove mai nessuno aveva osato; - - No…per favore…non ci riuscirò mai…mi ucciderà… Un secondo dito si unì al primo cercando di preparare e ammorbidire la parte rosea… Un secondo gemito si unì alle sue spinte delicate. - Sei proprio stretta, possibile che tuo marito non abbia mai voluto questo ben di Dio? Avrei voluto girarmi per guardare e rispondere a quel bastardo, ma il nero mi teneva salda e ferma. Un terzo dito si unì agli altri facendomi urlare… .- Fermati… ti prego…pagherò i miei debiti e ti darò anche di più… - Il più me lo prendo adesso. Cerca di rilassarti e cedi di venirmi incontro muovendoti come dico io, o credo che soffrirai parecchio. Finì quella frase e poggiò il glande all’entrata del mio fiore segreto. Ero paonazza per la paura, non riuscivo a dimenticare quello che avevo visto e sentito poco prima nella mia bocca; - Ti prego…non entrerà mai…farò tutto quello che vuoi… - Certo che farai tutto quello che voglio, ma prima ti ci devi abituare… La fine di quella frase, fu l’inizio del mio incubo. Mi sembrò che mille coltelli colpissero il mio sedere: un dolore terribile squarciò la mia mente e, mentre la cappella entrava in me in quel modo innaturale, svenni. Mi risvegliai con dei sali posatomi sul naso: nulla era cambiato, non era stato un sogno; - Ho aspettato che tornassi ben sveglia, volevo essere sicuro che partecipassi, vedrai che la prossima volta, prima di firmare certe cambiali ci pensi bene. Non disse altro, seguirono i fatti. Urlavo come una forsennata mentre cercava di sodomizzarmi. Avevo conficcato le unghie nella carne del negro il quale guardava la scena estasiato. Immaginai quello che vedeva e soprattutto sentii quello che faceva. - Era un pezzo che non trovavo un culo così stretto… e spinse ancora. Continuò per un’eternità o almeno a me sembrò un tempo infinito. Alla fine non urlavo più: gemevo piano cercando di assecondare le sue ultime spinte. Quando ebbe finito di sodomizzarmi, rimase avvinghiato a me respirando forte; - Grande inculata…ti sei meritata una dilazione di due mesi: spero proprio che tu non abbia i soldi per pagarmi, così ci faccio un altro bel giro qui dentro… Quel solo pensiero mi fece rabbrividire. Mi tirò giù la gonna e mi disse che ero libera di andare. Cercai di mettermi in piedi, ma ero distrutta, il dolore era pazzesco,: il nano mi lanciò qualcosa e mi disse di spargerlo nelle ferite intime che mi avrebbe alleviato il dolore; fu l’unico atto di clemenza che ebbe nei miei confronti; Ti aspetto tra due mesi con i soldi o vestita come oggi per una nuova dilazione. Non disse altro, usci dalla mia vista tronfio e soddisfatto: pensai a quante persone avevano passato le mie stesse esperienze e piansi per loro. La sera andai a letto subito dicendo a mio marito che avevo le mestrazioni e mi sentivo poco bene. Il giorno dopo mi presentai a scontare le cambiali da Paolo, facevo fatica a muovermi, ero tutta indolenzita, nel tentativo di sedermi feci una smorfia di dolore, Paolo mi guardò; - Vedo che ha sempre gli stessi gusti il vecchio Luigi… - Siete due bastardi… - Oh no tesoro, abbiamo solo riscosso il nostro debito, anzi lui ha riscosso, io devo ancora prendere la mia parte, ma, credo che dopo che sei stata con lui, sarà molto più facile stare con me e, mentre si spogliava mi venne in mente un pensiero. come avrei fatto a rimediare i soldi in soli due mesi….?
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13 anni fa
fantasypervoi,
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Ultima visita: 12 anni fa
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Una serata imprevista
Un viaggio in macchina, questa volta senza rispettive mogli, si trattava solo di andare a ritirare la merce già ordinata. Si parla di tante cose e l'argomento finisce, sulle serate passate a casa. Marco ha 56 anni, dodici più di me, è una persona dal fisico curato e ha una moglie veramente bona. Lamenta che ormai è sempre la solita manfrina, la sera si cena, poi la tv e qualche volta sesso, frettoloso. Veramente non me l'aspettavo, specialmente con una moglie così. Sai, mi dice, il mio uccello, si rifiuta di alzarsi, e quando lo fa, non vede l'ora di finire...(forse lei ha un altro, penso io), ma come mai, le dico io, lui risponde che ha voglia di uno sfizio, vuole farsi un uomo...Sai uno di quelli che ci sappia fare, meglio di una donna, effemminato, curato...La mia voglia di un esperienza bsx, io l'avevo sempre soffocata e quell'esternazione mi faceva infuocare, cosa che MArco, uomo d'esperienza notò subito...mi prese la mano, e me la mise sulla sua patta...vediamo cosa sai fare...ma che fai, protestai, cerca di guidare...ma lui rispose, guarda che ho capito che la cosa ti intriga...ma va bene se non vuoi...vedevo che l'uccello, che premeva contro i suoi pantaloni e non resistetti, lo strinsi voglioso...ecco bravo lo sapevo, disse Marco, non finivo più di accarezzarlo, ma stava guidando e non si poteva fare di più...lui mi chiese di continuare, si sbottono la camicia, voleva essere accarezzato sull'addome, poi si tirò giu la cerniera e misi la mia mano dentro, sentivo la sua asta dura, fino allo stremo, così al primo parcheggio si fermo, non resisto disse...vuoi farmi una sega? Ok risposi, lo tirò fuori era veramente ben messo, lo menai, avvicinando solo la mia bocca, sentivo l'odore di acre, mi spinse la testa, ma ancora non volevo, venne quasi subito...sei bravo, mi disse, adesso proseguiamo. Parlammo ancora un pò, ogni tanto mi accarezzava la gamba. Entrammo in un'area di servizio e senza farsi vedere mi palpava, il culo e incredibile...mi piaceva...La sera ci fermammo, chiese una camera matrimoniale, io non ribattei, lo volevo...Una volta docciati, lui fece l'uomo e mi prese in tutti i modi, per me era la prima volta, ma fu bravo, assaggiai il suo sperma, andammo avanti tutta la notte. La mattina mi svegliai, con la sua asta, che premeva contro di me, ti voglio prima di andare, mi sbatteva, tanto che la mia testa premeva, contro la testata del letto...comunque fu bellissimo. Da allora, quando possiamo ci vediamo...
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13 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 1 giorno fa -
Solo il succo
CONTINUA......ALFONSO CON IL SUO ENORME UCCELLO SVETTAVA FIERO COL SUO FISICO DA PALESTRATO QUELL'ARNESE GROSSO E DURO QUASI INCREDIBILE PENSARE CHE CHI LO HA CREATO GLI ABBIA DONATO TANTA GRAZIA. FRA LE DITA E IL POLLICE NON RIUSCIVO A CHIUDERE LA MANO DA TANTO GROSSO ERA..... pensavo se sarei mai riuscito a prendere tutto quel coso duro dentro il mio buco che si ... e' profondo ...ma tanto tanto stretto ma poi pensavo pure che e' tanto elastico e forse spingendo il buco si sarebbe aperto e la grossa cappella sarebbe potuta entrare avendo prima spalmato un bel po' di gel sopra al buco. stavo li femmina piu' che mai depilatissima con i tacchi altissimi a spillo la guepiere il reggiseno il reggi calze legato in vita il perizoma il reggitette e le calze nere strette sulla coscia la parrrucca questa volta nera il trucco e il mio viso fda fanciullo che mi fa essere unica nel genere trav. LA LEI DI COPPIA INTANTO ERA ESTASIATA A GUARDARE SIA IL MIO AMICO CHE AVEVO PORTATO APPOSTA SIA IL SUO CAZZO GROSSO E LUNGO A DISMISURA e pensava che le avrebbe fatto male perfino in figa figuriamoci nel culo. Marta era li pronta a succhiarglielo e lui dopo essersi ben pavoneggiato e fatto fotografare in abbondanza glielo mise a disposizione e lei subito ando' a prenderglielo in bocca per quanto ci potesse stare. anch'io andai ad aiutarla mentre il marito di lei subito attirato dal culetto nudo e sodo di lei si eccito' in un secondo a vedere la scena e glielo mise dentro tutto senza lubrificarla perche' lei era ben bagnata. Leccavo Le palle come potevo fra la bocca di lei e l'arnese mostruoso che svettava davanti. lui mi prese la testa per i capelli e me la tiro' verso di lui nel contempo estrasse il cazzo dalla bocca di lei e me lo mise letrteralmente in gola....lei intanto mugolava dal cazzo di lui e io ansimavo per quel palo che aveva oltrepassato le tonsille andando giu' per la gola strozzandomi . mugolavo con le lacrime tanto che il lui etero convinto comincio' a chiamarmi troia puttana vacca e toltosi dalla figa di lei si mise a sculacciarmi forte e messosi un guanto in lattice di quelli da infermieri comincio' a infilarmi prima un dito e poi due e ad incularmi con forza. Alfonso sentendo inbocca il gusto dell'inculata ben presto estrasse il cazzo durissimo dalla mia gola facendomi girare senza ritegno di quello che stava facendo roberto con le dita....mi appoggio' la sua grossa cappella al mio buco appena poco aperto e dicendomi:_ Apriti con le tue mani le natiche scrofa ....ebbi appena il tempo di mettere le mie mani dietro aprirmi le natiche spingere che con un bel colpo di reni lui mi entro mezzo nel culo sculacciandomi anche lui fortemente sulle natiche e tirandomi a se per le anche da dietro mi riempiva tutto il buco che di piu' non avrebbe potuto aprirsi facendomi stare al limite del dolore e piu' tardi del piacere di sentirmi femmina aperta inculata presa con tanta forza e voglia. aaaghhhhhh mmmmggghhhh aaahahh piano piano urlavo sommessamente mettendo un amano dietro per farlo uscire ma la sua risposta era di trovarmi la mia mano bloccata sulla sua che usava per tirarsi ancora piu' dentro di me ....dentro tutto troiaaaaa vacca prendilo tutto e infatti poco dopo la sua mano mi fece toccare la base della sua asta che miracolosamente era sparita tutta dentro al mio buco aperto come un forno. Marta a quella scena ando' subito a godere come una pazza andando a toccarsi davanti a me prima e poi godendo e sbrodolando come non mai mi ando' a leccare il cazzo che sbatteva inerme come un fantoccio....facendomi poco dopo venire e godere parecchio bevendo poi tutto il mio succo mentre il cazzo di alfonso ancora mi inculava e mi apriva sempre piu' finche' finalmente lui si tiro' via da me si tolse con un gesto veloce il profilattico mi venne vicino alla bocca me lo rimise in gola letteralmente dentro tutto mi teneva la testa spinta verso di lui senza lasciarmi nessuna azione e la mia gola fu ben presto piena del suo nettare caldo e vischioso mentre lui mi gridava.... tieni puttana scrofa vacca tiieni e beviti tutto il mio succo. un'ora dopo andavo via rivestito nei miei abiti verso la macchina ancora con il buco largo da quella monta appena presa e camminavo a gambe larghe
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13 anni fa
pistoniecilindri, 44
Ultima visita: 10 anni fa -
...amica in rosso
Conosciuta per caso ....dopo 1 seria di mail , si arrivo al giorno di vederci. E come l' avrei riconosciuta, mi disse lei , ho un taior rosso, scarpe nere e borsa rossa...ci vediamo al bar , sul molo. Arrivai prima , mi mi si a vedere il mare , che leggermente mosso , spazzava la vista di tutta la baia , mentre il traffico delle 5 risuonava contro i palazzi. Arrivo in ritardo , trafelata....ma subito un sorriso lascio il passo all eccitazione mista a tensione...un caffe' , una becks e 4 discorsi.... bella donna , formosa ...gli occhi neri e lucidi..le mani lunghe sensuali...ed un seno florido e tondo. Devo scappare...mi dice , mi accompagni, e cosi sotto i portici finimmo a parlare, mentre in un lento avvicinarsi , le lbbra iniziarono a sfiorarsi ed io a sentire la sua lingua... Era mezz ora che la conoscevo , ma la sua lingua contro la mia roteava vorticosa come il traffico intorno...mentre gia due autobus erano passati , ed io sognavo solo di spogliarla. Tornai a casa , l erezione era talmente stata maestosa, che in moto divento fastidiosa portarmela fino a casa. Alle 9 mi scrisse , un sms ... gentile e stuzzizante, che lasciava non tanto velatamente supporre che se baciavo come scopavo ,potevo andare da lei sul tardi ...dopo le 11. Docciato e depilata l asta , mi recai dove mi aveva scritto...e fermatomi nel posteggio , usci dal portone , minigonan e top che a stento tratteneva le tette debordanti. sali e mi disse vai , non voglia o farmi vedere.. mi diresse in una zona di fabbriche e ci fermanno dietro a dei contanier . La sua lingua non smetteva di accarezzarmi il palato e le mie mani gai sotto la gonna avevano avuto il piacere di constatare quanto era bagnata , che subito mi prese la mano per farsi prenetrare dalle mie dita... che tette , mentre rverso sul suo seno glielo succhiavo e le dita entravano e uscivano dalle sue labbra , la sentivo ansimar edi piacere...sempre piu forte , finche inaspattatamente la senti andimare forte, gemere e venire ....guardadomi con gli occhi fissi .... un po sopreso , di tale orgasmo precoce ...mi prese a baciare per fermarsi solo per implorarmi di leccarla...mentre gia la minigonna era salita e sotto era nuda... Infilarmi sul sedile davanti per leccarla , non fu facile...ma lei gambe aperte si fece subito avanti con una fica gonfia, calda ...umida quasi gocciolante....talmente gonfia che il clitoride gonfio lo trovai gia scapucciato e pronto ricevere la mia lingua ed a farsi succhiare. Di fighe calde , ne avevo succhiate...ma questa sapeva anche di dolce e lei ad ogni leccata gemeva come presa da spasmi di piacere che venne di nuovo dopo appen apoche leccate ....mentre io preso dall eccitazone la leccavo e le infilavo le dita...finche' senti uno spruzzo lieve uscire ....e lei ansimare talmente da sentire l auto rimbombare.. Mi alzai ..era stravolta..si era messa con le mani contro il soffito forse per tenersi e no scivolare...aveva la faccia rossa..ed il seno turgido , mi disse andiamo dietro ....e mi guardai intorno. Era buio e nessuno passava...mi misi dietro e lei appena spostatasi si chino sui pantaloni , tirandolo fuori velocemente....lo prese con due mani e spinse la gola fino a aprenderlo tutto che feci un sussulto...ti faccio male disse...ed io no...anzi...mi fai impazzire. Inizio a succhiarlo cosi avidamente che non riuscivo a respirare d quanto mi facesse godere...suchiava inghiottiva se lo lustrava senza darmi tregua , finche le dissi sto venendo....e li non smise manco dopo aver spruzzato ..anzi prese piu lentamente , sentendolo duro a succhiarlo sempre a bocca chiusa. sul sedile erano rimasti i preservativi , prese la scatola e ne apri uno , senza manco farsi aiutare , me lo mise e baciandomi mi si sedette sopra....tanto allagata era che manco lo sentii che entrava , fince non inziao a scoparmi , che era cosi eccitaat ed allagata che , diventata cosi gonfia , non sentivo nessun attrito e scivolava come scopassimo da sempre. prese un ritmo strano..saliva piano e si sedeva di botto , inziandomi ad ansimare nell orecchio e dicendomi frasi che mista a gemiti mi facevano capire poco se non che quel cazzo duro e spesso che stava provando le piaceva... finche in un rantolo sudato , scoppio in un grido che quasi mi face male all orecchio. Si alzo , gli occhi erano luci e mi gurdava..senza parlare si apoggio al mio petto e prese a stringermi ed io feci altrattanto... Passarono 10 minuti e si apoggio , e senti che lo avevo ancora duro e mi disse , ma non sei venuto...no , erche cosi preso da sui ansimare e gridare ..ero rimasto eccitato. mi prese la mano , uscimmo e dopo 3 passi , c'era un tavolo da lavoro , nascosto di lato e si mise contro...e si alzo la gonna , facendomi vedere un sedere tondo e fomoso e una figa che al chiarore d un lampione quasi lucida risaltava dall opaco della pelle. non disse nulla ,a si apri il sedere con le mani e glielo infilai cosi...dritto, lentamente... Fece un gemito ma mise la mani sul tavolo , ed inziia a pompaare....Quel sedere era stretto e sentirlo entrar nello stretto e sentirla tutta mi fece eccitare e ritornare tosto e di legno , tanto che dovetti metterle una mano sull bocca tanto gemeva.. Non ci misi tanto a venire , a tal punto er stretto e sentivo tutto, ma venni parecchio ...gettando fiotti per qualche secondo interminabile in cui lui gemeva , a sentirlo pompare da fermo , finche mi accascia sopra di lei. Mi levai...dal sedere colava il mio coito e davanti colava di trasparente liquido...ma accasciata su quel tavolo respirava affannata....finche dalla tasca levo un pacchetto di fazzoletti e li uso tutti per tamponarsi. Risalimmo in auto ....senza parlare . lei vide dei fazzoletti e li uso , dalla borsa levo un perizoma banco e lo indosso...giunti vicino mi disse dove lasciarla ,mi diede un acio prima e mi disse. mi hai fatto veramente stare bene...sei un grande. ora ci sentiamo via mail , ma il marito la tiene d occhio....e le prossime uscite sarano rimandate a tempi migliori :-)
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13 anni fa
piripillo3ge,
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Ultima visita: 3 anni fa
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Mercedes verde
E' mezzogiorno di un inizio agosto qualsiasi. La gente sta partendo per le vacanze e le strade si scoprono silenziose anche nell'ora di punta. Ha ancora qualche giorno di lavoro, poi anche lei staccherà la spina per un mese. Non circola molta aria nel locale dove lavora e le finestre, quelle poche esistenti, aprono sulla strada. In sottofondo il rumore di un fax in arrivo e il cigolio della sedia l'accompagnano negli ultimi minuti di lavoro. E' sola in ufficio, il Dott. Riberi oggi è sul lago con la moglie, così dice.12:10. E' sola in ufficio, il lavoro lo ha concluso ormai da una buona mezzora. Mordicchia il tappo di una bic mentre scorre la sua pagina facebook. Le gambe accavallate, il gomito sinistro appoggiato al tavolo che sorregge il mento, la mano destra sul mouse e i piedi irrequieti sotto la scrivania. Tra pochi minuti uscirà di lì, da quel bugigattolo di una topaia, andrà a casa, cucinerà qualcosa per la famiglia e tutto prenderà una piega diversa. Ha la maglietta bianca incollatta alla schiena, quantomai non ha messo quell'altra, quella che le sta peggio sì, che non le risalta le curve, ma che almeno le permette di respirare. Maledice lo specchio, giudice e imputato di tutta una generazione. Butta indietro la testa e guarda il soffitto. i capelli rimangono a mezz'aria tra il collo ed il pavimento, ricci e voluminosi. Che capelli fantastici Erica, degni di una diva di hollywood degli anni 50, mica le sgarzoline di ora, una vera diva. 12:20. Inizia a sistemare i fogli sulla scrivania, quei pochi rimasti. Ricontrolla le mail, tutte, anche quelle di lui. oggi non le ha scritto. Stonzo, un fifone che non sa tenerle il passo. Chissenefra pensa Erica, tanto peggio per lui. Si alza e rimette a posto il faldone delle utenze dell'anno prima. il caldo la sfiacca ma sente il bel tempo che la chiama, che le sussurra di uscire a scaldarsi al sole, anche la pelle lo chiede. 12:28. Spegne il computer. Anche oggi è andata. ora giusto il tempo di andare un second... driin driin ... driin drriin....driin driin... Le suona il cellulare, infila la mano in borsa e quasi le viene un giramento di testa quando legge il nome sul display. E' lui. Rilegge il nome. Sì è lui. Non ha mai chiamato.non ha mai usato il telefono. Mai. neppure una volta, neppure un sms di buon compleanno, solo mail. sensuali, erotiche profonde, ma solo mail. è così da sempre. Ma perchè? mica gli rispondo, cz vuole, gli scrivo poi che non potevo,... anzi .. vediamo un pò... son curiosa... E così Erica preme il tasto verde. "Pronto?" "Ciao Erica, Sono io, Paolo" "Ciao, tutto bene? come mai questa chiamata", -forse non dovevo lanciarmi subito a chiedergli perchè mi ha chiamata, posso sembrare...- "Ti ho fatto un regalo." "Sì? ah che roba..inaspettao" - ho ripreso sicurezza, bene- "Sì esatto inaspettato... ... -mbeh non continua?- Ascolta Bene. Fammi finire prima di interrompermi per cortesia. Stai uscendo dal lavoro. Lo sò, sono passato prima e ho visto la macchina fuori dall'ufficio. Non dirmi che non sei li. Ora quando esci trovi il mio regalo. E' un mercedes verde con i finestrini oscurati. Il regalo per l'esattezza è all'interno. Salendo dietro sui sedili posteriori troverai un uomo, davvero un bell'uomo, cortese garbato e ti assicuro ben dotato. E' a tua disposizione. Completamente. Ripeto Completamente. Puoi fari ciò che vuoi. Puoi salire, sederti accanto, guardarlo per 10sec in silenzio, e poi andartene. Puoi salire in macchina aprirgli la patta dei pantaloni segarlo per bene - ti assicuro che non ti sta in mano- e farlo venire sulla sua giacca. Puoi salire ed ordinargli di leccarti le scarpe, e mentre lo fà insulatrlo Puoi salire ordinargli di spogliarsi ed andartene Puoi salire scopare per 20 minuti cavalcandolo tu, o a pecorina con la faccia attaccata al vetro nero che divide lo spazio con l'autista. Puoi prenderlo in bocca senza toccarlo con altri parti del corpo. Puoi pisciargli addosso o farti pisciare addosso. Puoi limonarci e basta come una liceale. Insomma Erica hai capito benissimo. Non è un gigolò pagato per farlo, è un uomo elegate e raffinato , un uomo di mia fiducia. Riservato. Non ha idea chi sei tu, ma sà solo che deve stare a ciò che gli dici tu. Tutto ciò che gli dici tu. Farà tutto. Ecco Erica, questo è il mio regalo ... ... e come al solito hai le redini in mano tu e solo tu. Ciao." Ed Attacca. Le gambe non le reggono, si siede su una sedia. Possibile che sia stata vera?possibile che quella telefonata fosse fatta da lui? sognava? no non poteva averlo fatto realmente.no non doveva. i loro accordi erano chiari. eppure la sua voce, la limpidezza e la semplicità con cui le aveva dato tutti i riferimenti, tutte le possibilità. La fermezza nelle sue sillabe. Ma no, mi sta prendendo in giro. ora esco e il parcheggio è deserto. 12:32. Erica Inforca gli occhiali, acchiappa la borsetta ed esce decisa con la testa alta, il cuore nei timpani, e un fermento sotto la gonna da far impazzire una suora. Sale veloce i pochi gradini che la dividono dalla porta di vetro dell'uscita, i suoi occhi sono già fuori che sondano tutte le automobili. Figlio di Troia mi prende per il culo! Apre la porta ed il sole impazza ovunque, forte e a picco la scalda all'istante, dentro è già un bollore. Non ha idea. Non ha idee e non ha pensieri. Tre passi. solo tre passi per girarsi e vedere un mercedes verde. C'è davvero. fosse grigio, o nero.. ma è verde. non ci si può sbagliare. Rimane sui suoi passi come ghiacciata. il sudore lungo la sua schiena è l'unica cosa che si muove in tutto il piazzale. Poi, la mercedes, accende e spegne i fari. Si è tutto vero. c'è una macchina, è verde e le sta facendo i fari in pieno giorno sotto un sole cocente.Sì è tutto vero. Cosa faccio? La mia macchina e dall'altra parte. un solo passo ed avrà imboccato il bivio. Ma in fondo Erica sà quale passo farà ma non se lo vuole ammettere, non subito almeno. Paolo le ha servito su un piatto d'argento una situazione perfetta che ha sempre desiderato. Uno Sconosciuto, un quarto d'ora di follia, tutto protetto tutto sicuro ma fugace... e poi via. Se l'è studiata proprio bene. l'ha intrigata sulle dimensioni, sulla raffinatezza, sull'uomo di fiducia. Gran bastardo Paolo, davvero un gran maiale. E fà il passo. Il passo verso il mercedes verde. E dopo il primo il secondo passo è più deciso ed anche il terzo , in un attimo è allo sportello posteriore della mercedes. Appoggia la mano sulla maniglia. respira a fondo, guarda attorno per vedere se qualcuno la vede. Neanche un gatto. Dai Erica che sta cosa ti fà impazzire, e se poi sto qui dovesse essere un cesso. scendo e me ne vado. Apre la portiera e sale in macchina. Gli occhiali scuri le coprono ancora la visuale ma appena tolti vede benissimo chi ha davanti. E' un uomo bellissimo. 50anni tenuti da dio. giacca e cravatta in un gessato chiaro. "Buongiorno" "Buongiorno, Paolo mi ha chiesto di esserle completamente a disposizione. completamente. tutto ciò che desidera." Erica gli si avvicina subito, decisa ma lenta. Lo fissa negli occhi, annusa il suo odore.lo guarda in basso , lo rifissa negli occhi e lo bacia. Lenta ,con le labbra e basta. Nel farlo abbassa una mano sui suoi pantaloni e si rende conto che ciò che Paolo le aveva detto era tutto vero. proprio tutto. .... 12:58 Erica esce dal mercedes e tira diritto alla sua macchina. E soddisfatta. Ha i capelli storti e i vestiti sudati. il suo sapore ovunque, sulla pelle, in bocca, sulle cosce. Si sente elettrizzata, sporca viva e puttana. Apre la portiera e si siede al volante, infila le chiavi nella serratura ed appoggia la testa indietro, negli occhi ancora le immagini di pochi secondi come lampi , le mani di lui, l'odore della pelle dei sedili, il finestrino interno di separazione che riflette i corpi e dove si è specchiata nel mentre per vedere quanto fosse troia.... driin driin... driiin driiin... ancora Paolo. "Pronto Paolo?" "come è andata?" "mmm beh bene, era tutto vero, sono salita in macchina e lo abbiamo fatto qui fuori nel parcheggio, mamma mia che roba..ho ancora il cuore che va a mille... te lo dico, mi ha sbattuto come si deve" "Lo so, so tutto." "Come sai tutto?" "... ... ... ... Ero io l'autista nel mercedes, ho visto e sentito tutto. .... Ciao"
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13 anni fa
Lorenzo1982325424, 28
Ultima visita: 5 anni fa -
Giornata naturista
...è stata la prima volta che ci siamo andati,all'idea che sconosciuti mi vedessero nuda mi sbrodolavo tutta!Il villaggio bellissimo e curato;la piscina,il prato,i sentieri e tanta gente nuda come noi che passeggiava o prendeva il sole.Ma sopratutto donne e uomini che "forse involontariamente" mi guardavano la patatina bella,curata e depilata che sfoggiavo orgogliosamentre con le gambe leggermente divaricate,mentre prendevo i raggi del sole.Bellissima sensazione di libertà con un pizzico di erotismo.A pranzo,rigorosamente sempre nudi ,abbiamo conosciuto una coppia che parlando parlando avevano le nostre stesse tendenze quindi...vuoi perderti l'occasione?lei sapeva praticare massaggi rilassanti e californiani, così sfruttando l'occasione mi sono offerta ben volentieri da cavia.Siamo andati nel tempietto dei massaggi in dotazione del villaggio e lì è iniziato quello che non mi sarei aspettata:il massaggio sì,ma a sei mani.... le mani scivolavano ovunque,sul seno ,sulle gambe,fra le labbra della mia patatina....inutile dire che ho bagnato abbondantemente il lettino....!Evento che ripeteremo al più presto mettendo,questa volta, al centro dell'attenzione la mia massaggiatrice però con qualche accorgimento in più visto che sono brava ad usare la lingua e il mio maritino ad usare il suo splendido pisellino....
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13 anni fa
696spettacolo,
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Ultima visita: 9 anni fa
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Il marito spettatore.......
Io sono Lola, ho 42 anni e sono sposata da cinque con un uomo stupendo. Il nostro matrimonio è sempre andato splendidamente, soprattutto dal punto di vista dell'intesa sessuale... A letto sono un tipo molto focoso, mi piace variare e sperimentare cose nuove e mio marito mi soddisfa appieno. Fino a poco tempo fa c'erano però alcune cose che avrebbe voluto provare ma non ha mai avuto il coraggio di dirmi, forse temeva un mio rifiuto o forse non sapeva bene nemmeno lui cosa desiderava esattamente. A volte per motivi lavorativi ci capita di stare lontani per una o due settimane. Il mese scorso era una di quelle volte. Una sera eravamo al telefono, io ero nella mia stanza d'albergo e lui era a casa, avevamo entrambi voglia così abbiamo iniziato ad eccitarci per telefono. Lui aveva già il pisello in mano e si stava masturbando, io intanto gli sussurravo come mi sarebbe piaciuto leccarglielo in quel momento. Quel giorno avevo indossato una gonna corta e un paio di uomini nell'albergo poco prima mi avevano guardata con occhi vogliosi...Lo dissi a mio marito e per scherzare gli dissi anche che potevo andare a letto con loro se ne avevo voglia. Lui mi chiese se l'avrei fatto veramente e risposi che ovviamente scherzavo. Lui però mi confessò che l'idea di sapermi con qualcun'altro lo intrigava. Così sempre al telefono mi inventai un'ipotetica situazione in cui io mi facevo abbordare da un altro uomo e poi portare in camera sua per farmi scopare. Era divertente inventare una cosa del genere e mentre raccontavo e aggiungevo particolari mi eccitai molto e cominciai a mastrurbarmi anch'io. Sentii l'eccitazione di mio marito crescere mentre mi inventavo la situazione con un altro finchè non venne con rumorosi gemiti. Mi disse che lo avevo eccitato da morire e che se mai ci fosse stato qualcuno con cui avrei voluto fare sesso lui non sarebbe stato geloso anzi...A patto che andassi solo una volta con un certo uomo e non lo rivedessi mai più. Dopo che fummo salutati ero ancora eccitata e continuai a masturbarmi pensando a mio marito che mi osservava scopare con un altro. Pensai a quello che aveva detto...a patto che non lo rivedessi più...e pensai anche che mi trovavo in una situazione perfetta in quel momento, ero in un altra città e sarei partita dopo pochi giorni... La situazione eccitava molto anche me, non tanto per il sesso con un altro, per quello mi bastava mio marito, ma per la situazione ambigua e trasgressiva... Più ci pensavo e più mi eccitavo e più mi eccitavo più mi masturbavo; ero a gambe larghe sul letto con due dita dentro la figa e l'altra mano che tormentava i capezzoli. Ad un tratto mi decisi, smisi di masturbarmi, mi vestii più sexy che potevo e scesi giù al bar dell'albergo. Dei due uomini che mi avevano notata ne era rimasto solo uno, 'meglio così' pensai 'mi risparmio la fatica di dover scegliere'. L'uomo mi vide immediatamente e quando vide che anch'io lo stavo guardando mi sorrise e io sorrisi a mia volta. Mi sedetti vicino a lui e iniziammo a chiacchierare. Non fu certo difficile sedurlo, dopotutto ho un fisico niente male...Insomma nel giro di mezz'ora stavamo entrando in camera mia. Io ero già eccitata da prima e gli saltai addosso, lui contento della mia irruenza iniziò subito a spogliarmi. Stando appiccicata a lui sentivo il suo pisello durissimo premere sui vestiti, feci scendere la mano e lo tastai per bene, poi gli tolsi i vestiti. Ci gettammo sul letto, lui per prima cosa volle assaggiare la mia fighetta, iniziò prima lentamente con la lingua poi accellerò i movimenti e aggiunse le dita, dopo me la mangiò tutta gustandosela. Ci sapeva fare abbastanza e in pochissimo tempo ero di nuovo bagnatissima come prima, il clitoride era gonfio e la fessura vogliosa di essere riempita, ma non volevo ancora farmelo infilare anche perchè avevo altro in mente... Finito di assaporare la figa si spostò sulle tette, le leccò in ogni punto, succhiò i miei capezzoli duri e con le mani le sballottava e le tirava. Mentre si dava da fare con le mie tette sentii la sua cappella appoggiarsi sulla mia figa così lo spostai e gli dissi di aspettare, poi lo feci spostare più in alto fino ad avere il suo cazzo all'altezza del mio viso e rapida lo feci scivolare in bocca. Non era molto lungo quindi riuscivo ad ingoiarlo tutto fino alla base, ma era abbastanza grosso e duro e succhiarlo era un piacere. Mentre ingoiavo il cazzo di quell' uomo appena conosciuto mi venne in mente che non sapevo nemmeno il suo nome e questo mi eccitò ancora di più e succhiai con più impeto tra le sue grida di piacere. Spostai la mia attenzione su quelle belle palle gonfie che mi sbattevano sul mento e le lavorai per bene come avevo fatto col cazzo. Era arrivato il momento e mi feci penetrare. Un cazzo sconosciuto che mi penetrava...fu una sensazione sublime, desideravo farmi scopare a lungo. Anche l'uomo che avevo sopra doveva gradire la situazione a giudicare da come mi fotteva. Allargai le gambe per fargliele prendere in mano e lo incitai a spingermi il cazzo dentro ancora più forte. Godevo tantissimo, ad ogni spinta pensavo di stare per venire. Cambiammo posizione e mi misi io sopra e mi godetti una bella galoppata su di lui. Mi spingevo sul suo cazzo su e giù, poi me lo tenevo dentro e agitavo i fianchi, poi riprendevo a scoparlo. A quel punto decisi che era giunto il momento, presi il cellulare che era sul comodino e chiamai mio marito. L'uomo tra ansimi e gemiti mi chiese cosa stessi facendo, gli risposi di non preoccuparsi e di continuare a godersi la scopata, ovviamente non se lo fece ripetere e afferrandomi le tette sincronizzò il movimento del suo bacino col mio. Mio marito rispose ma io non dissi nulla, i miei ansimi potevano bastare... Mi chiese cosa stessi facendo, forse avrà pensato che mi stavo masturbando, gli risposi che stavo scopando con uno. Stette un attimo in silenzio poi mi chiese se fosse vero, come risposta presi a muovermi e a gemere più forte. Mi domandò nuovamente se fosse vero quello che gli avevo appena detto, era ancora incredulo ma già sentivo il suo respiro che si era fatto affannoso, probabilmente si stava toccando. Gli dissi che ero sopra un uomo che avevo appena incontrato e che mi stavo godendo il suo cazzo mentre lui si divertiva con i miei capezzoli. Ci furono altri momenti di silenzio da parte di mio marito, pensai che a quel punto doveva aver sentito anche i gemiti dell'uomo...poi ad un tratto mi disse di continuare e farmi scopare ancora. Sempre col telefono in mano continuai a scopare con quell'uomo, volevo far sentire a mio marito tutto quello che facevo con lui e il pensiero che lui si eccitasse con questa situazione mi faceva godere ancora di più. Mi spostai fino al viso dell' uomo mettendogli la figa in faccia e lui iniziò subito a leccare con piacere. Dissi a mio marito esattamente quello che avevo fatto e che stavo godendo con la lingua di quel tizio. Gemetti più forte, la mia figa aveva bagnato tutto il viso dell' uomo, con le mani mi teneva aperta la figa e con la lingua mi dava delle spinte all'interno. Raccontavo a mio marito tutto quanto nei particolari, come mi leccava, come godevo e presto sentii che aveva iniziato a masturbarsi, i suoi ansimi erano sempre più forti. Gli dissi che l'uomo ora mi aveva messa a pecora e teneva le sue mani sui miei fianchi, quando il suo cazzo entrò gridai forte, godevo sempre di più. Incitavo l'uomo a scoparmi più forte e più godevo io più godeva mio marito che ascoltava tutto. Mio marito mi disse di succhiare il cazzo di quell'uomo, così mi voltai e lo presi in bocca tenendo il telefono ben vicino per fargli sentire bene il suono delle mie labbra che gustavano quel membro duro. Questo lo fece eccitare tantissimo, al telefono mi incitava di succhiarlo di più, più forte e io mi davo da fare, sentiva tutti i rumori della mia bocca che succhiava, leccava e ingoiava. Poco dopo mio marito sentì l'uomo che diceva che stava per venire, così mi chiese di smettere di succhiarglielo e di farmi scopare ancora. Mi sdraiai e l'uomo fece lo stesso sopra di me riprendendo a fottermi. Stavo quasi per venire anch'io, lo dissi a mio marito e gli dissi anche che godevo da morire, lui rispose che si stava menando il cazzo fortissimo e che ormai era arrivato al limite anche lui. Tuttavia scopammo un'altra mezz'ora buona mentre continuavo a rendere partecipe mio marito dicendogli quanto stavo godendo e quanto era bello farmi scopare da uno sconosciuto che si stava divertendo a sbattermi. L'uomo sopra di me non riusciva più a trattenersi e gridò che stava ormai per sborrare, in quel momento venni gridando e godendo come poche volte ho goduto, sentii che pure i gemiti di mio marito avevano raggiunto l'apice, mi chiese di farmi sborrare addosso e lo dissi all'uomo che estrasse il cazzo gonfissimo e mi riversò sul corpo tre getti di sborra caldissima. Mentre lo dicevo a mio marito sentii che anche lui stava venendo... Ricoperta di sperma di un altro uomo e ancora pervasa dai fremiti dell'orgasmo riattaccai senza salutare mio marito. Non ci sentimmo più fino al mio ritorno e appena rientrai a casa lo trovai eccitatissimo che mi aspettava. Scopammo subito. L'aver scoperto un altro aspetto del sesso che piace ad entrambi è bellissimo. Ovviamente l'esperienza si ripeterà...
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13 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 1 giorno fa -
Giulia inizia a fare sul serio
E' il martedì successivo al primo defloramento vero e proprio dell'ano di mio marito. Ormai mi ritrovo perfettamente a mio agio nel mio doppio duolo di amante-schiava e moglie-padrona. Nel pomeriggio ho un appuntamento con Maurizio, appunto il mio amante-padrone. Come le altre volte tappa al bar dopo il lavoro per cambiarmi d'abito, levare i tranquilli vestiti dell'ufficio per indossare capi decisamente più intriganti. Oggi è la volta di un abitino blu aderente elesticizzato molto corto. Quando esco dal bar il padrone cerca di attaccare bottone. E' la terza volta in due settimane che entro nella toilette del suo locale vestita da signora seria e ne esco vestita da signora poco seria, credo che la sua fantasia sia parecchio stimolata. Ma io devo andare da Maurizio, non ho voglia di perdere tempo con questo pappagallo. Lo liquido velocemente e me ne vado. Maurizio per telefono mi ha raccomandato di non mettere le mutandine, ovviamente ho acconsentito. Gli ultimi due incontri sono stati deliziosamente umilianti, mi ha eccitata andare a casa sua, essere usata per una mezzoretta e poi essere sbattuta fuori dalla porta. E' una cosa che non consentirei a chicchessia, naturalmente, ma Maurizio è entrato in certe zone oscure del mio animo che può permettersi di chiedermi questo ed altro. La mancanza delle mutandine sotto l'abitino mi stimola la fantasia. Mi domando eccitata stavolta quali maialate mi proporrà. Con il senno di poi, se lo avessi saputo non so se avrei avuto il coraggio di andare da lui... Suono al citofono, prendo l'ascensore, salgo, suono il campanello, la porta si apre, Maurizio mi prende per mano mi fa entrare. "Allora, zoccoletta amore mio, sei venuta senza le mutandine, come ti avevo detto?". Niente saluti, niente tenerezze. Peccato, mi sentivo quasi tenerona oggi, mi sarebbe piaciuto un atteggiamento più affettuoso. Maurizio non aspetta la risposta, infila la mano sotto l'abitino e se ne accerta. "Che troia!" mi apostrofa. Mi prende la mano e se la appoggia sulla patta gonfia. Mi piace il contatto, pregusto già odori e sapori di quel pacco. "Sei venuta con la fica già bagnata, come al solito" constata subito. Le sue dita non cessano di esplorarmi la fica anzi la massaggiano in una maniera strana che comincia ad eccitarmi sul serio. Maurizio sposta la mano, adesso mi palpa da dietro. Il suo pollice mi si inserisce dentro al sedere, le altre dita mi sgrillettano la clitoride velocemente. Mi mette una mano sugli occhi, me li copre, con il pollice inserito nell'ano mi spinge in avanti, mi costringe a camminare. Non so cos'abbia in mente, la mano sul viso preme con forza, sono cieca, eseguo i passi che il dito in culo mi costringe a fare in avanti. Altri passi, ho percorso 7 o 8 metri, non so in quale parte della casa mi trovo. L'ingresso della casa di Maurizio è sempre in penombra, dalle dita percepisco la luce accesa, abbiamo cambiato stanza. Maurizio mi costringe contro la parete, mani al muro, la mano sinistra sempre a coprirmi gli occhi, con la destra mi solleva l'abitino fino ai fianchi. Mi ordina di allargare le gambe, con il pollice sempre infilato nel culo sento le altre quattro dita della mano farsi largo nella fregna. Comincia a mulinarmi velocemente, la passera mi si allaga, cado lentamente in deliquio, mi piace non poter vedere e trovarmi in quello stato di sottomissione. Dopo diversi minuti attaccata a quel muro la mano sul viso mi tira indietro e mi obbliga a staccarmi. Mi fa girare lentamente, la mano scivola via dal viso, apro gli occhi e subisco un vero shock. Ci sono due uomini seduti sul divano intenti a masturbarsi mentre mi guardano. Mi volto a razzo verso Maurizio come una vipera per chiedergli conto di questa situazione assurda che non mi sembra neppure vera e ricevo un sonoro ceffone in faccia. La mia guancia è in fiamme, mi scappano le lacrime, non capisco cosa succede. I due non si alzano, rimangono seduti con i loro due grossi piselli eretti in mano, Maurizio mi afferra per un braccio e mi fa inginocchiare con la forza. Mi ritrovo la sua cappella premuta contro la bocca. Apro la bocca ed inizio a succhiare, non c'è altro da fare. "Ora vedrai di cosa ha bisogno davvero una puttana come te". Continuo a succhiare, ho una sensazione di panico e di smarrimento. Non ho mai fatto nulla con più di un uomo per volta. A livello di fantasia certamente, ma non avrei mai immaginato di potermi realmente trovare in una situazione del genere. "Allora, vi piace la zoccola che vi ho portato per farvici divertire?" fa Maurizio rivolgendosi agli altri due. "E tu continua a succhiare" rivolgendosi a me. Con la coda dell'occhio vedo i tizi alzarsi e mettersi a fianco di Maurizio. Mi stringono, mi accarezzano i capelli. Maurizio sfila il cazzo dalla mia bocca, uno del due mi afferra la testa, me la spinge contro i suoi inguini. La guancia mi brucia per il ceffone, sono nuda e mi sento indifesa di fronte a questi tre uomini, provo dolore per quello che Maurizio mi sta facendo, io lo avrei voluto geloso di me, possessore e possessivo, e invece... Prendo meccanicamente in bocca il pene di uno dei due uomini, che si sposta al centro mentre Maurizio e l'altro si dispongono ai lati. Mi prendono le mani e le guidano sui loro uccelli. Prendo a segarli ritmicamente ma senza convinzione, l'uomo che sto succhiando mi preme la testa contro il suo cazzo che mi arriva in gola. Riecco la sensazione di soffocamento che mi sconvolge, che mi piace intimamente. Cerco di tenere la bocca spalancata, l'uomo fa scorrere avanti e indietro il cazzo spingendomelo in gola, respiro a fatica. L'altro sconosciuto si avvicina e poco dopo il suo cazzo prende il posto di quello precedente. Ha un sapore più intenso, molto mascolino che non mi dispiace. "Allora ti piace questo regalo che ti ho fatto, tesoro mio" Non posso rispondere, il grosso cazzo dello sconosciuto mi sta scopando la gola, ma la presa delle mie mani sugli altri due cazzi si fa più salda e decisa. L'altro amico si fa sotto, la sua cappella preme contro la mia guancia, capisco che vuole e assecondo: apro la bocca al massimo e le cappelle dei due sconosciuti vi si insinuano insieme. Non riescono ad entrare bene ma la mia lingua riesce a lucidarle entrambe con efficacia. Maurizio mi sta dietro, ha iniziato a mulinare le dita di entrambe le mani sia in fica che in culo, mi basta un minuto di quel trattamento e tutte le mie remore vengono rapidamente spazzate via. I colpi di lingua sulle due aste svettanti dei due tizi diventano avide ciucciate e comincio ad ansimare. Maurizio si rende conto del mio cambiamento e mi apostrofa: "Stai cominciando a godere eh?". Poi soggiunge: "Allora è un bel regalo o no quello che ti ho fatto?". Non rispondo ma i miei mugolii rispondono per me, inizio a succhiare i due cazzi con foga e libidine alternandomeli in bocca, passo a vellicare con la lingua i coglioni pelosi dei due uomini, cercando di prendergli le palle in bocca. "Ti piacciono questi cazzi tutti per te, troia che non sei altro?" Annuisco a bassa voce. "Non ti abbiamo mica sentito, parla più forte. Mi tiro fuori per un istante un cazzo dalla bocca e pronuncio un "si" decisamente più convinto. "Lo sai cosa ti facciamo ora tutti e tre, vero?" Perdo definitivamente il controllo: "Dai... allora sbrigatevi a farlo..." mormoro inebetita. Maurizio mi prende per le mani e mi fa rialzare in piedi. I tre maschi mi stringono forte in mezzo a loro, iniziano a baciarmi con forza sul collo, sulle tette, sento le loro mani dappertutto, le dita insinuarsi in tutte le mia intimità, sto perdendo la ragione per il piacere e mi chiedo disperatamente perchè ho aspettato fino ad adesso per conoscere questa forma di godimento. Infilo la lingua a turno nella bocca dei tre uomini le mie mani cercano disperatamente i loro cazzi duri, sentire tutto questo selvaggio desiderio maschile intorno al mio corpo mi toglie ogni lucidità... questi tre grossi membri che sembrano fatti di marmo caldo che mi si strusciano addosso e vogliono entrare dentro di me mi mandano fuori di testa, ho come la sensazione che non esista nulla al di fuori di questo vortice di piacere in cui sto precipitando. Mi sospingono in camera da letto, mi tolgono il vestitino, finalmente sono nuda... "Chi se la scopa per primo? Il padrone di casa?" fa uno dei due sconosciuti. "Vai pure, Luca, tranquillo, faglielo provare" risponde Maurizio. Mi buttano sul letto, non faccio in tempo a girarmi che ho già Luca sopra di me. Mi fa aprire le gambe a forza, sento subito la pressione della cappella contro la fica che poi mi viene sfondata di colpo senza la minima delicatezza. Non che ci fosse nulla da sfondare, sono bagnatissima, ma questa penetrazione brutale e violenta mi strappa urla selvagge di piacere. Luca è un toro, mai provato un maschio così animalesco... ha un cazzo grosso e durissimo, mi martella con colpi profondissimi e cadenzati che mi fanno "camminare" sul letto, presto mi trovo quasi schiacciata contro la testata e lui continua a spingermi dentro. Non riesco minimamente a resistere, sono investita da un orgasmo devastante e mi metto ad urlare tutto il mio piacere. Maurizio e Andrea sono seduti ai piedi del letto e si gustano la scena. I tre non sono certamente dei gentiluomini e rimangono del tutto indifferenti al mio languore post-orgasmico. Luca si toglie ed è subito il turno di Andrea che mi rigira sulla pancia, mi sale sopra e me lo infila nella passera da dietro. Luca commenta volgarmente: "Andrè, fammi vedere se riesci a farla sborrare come ho fatto io". "Ci riesce, ci riesce, dagli qualche minuto" ribatte Maurizio. Il maiale mi pesa completamente addosso, sulla schiena, non riesco a muovermi, mi preme la testa contro il cuscino, respiro a malapena, ma il suo cazzo che si muove prepotente dentro di me e i commenti volgari mi fanno uggiolare come una cagnolina. Ma l'orgasmo non arriva e quindi è il turno di Maurizio che si siede contro la testata del letto e mi invita ad impalarmi sul suo membro. Gli salgo sopra e me lo faccio scivolare dentro. Ho subito Luca alle spalle, capisco le sue intenzioni, divarico le gambe il più possibile per quanto la posizione me lo consente. Luca è esperto, mi si posiziona dietro, sento una pressione formidabile contro il culetto. Niente da fare, non entra. Luca si insaliva tre dita e me le caccia a forza dentro l'ano slargandomelo. Non protesto, lascio fare. Maurizio estrae il suo membro dalla mia fica affinchè Luca mi inculi più agevolmente. E' un cazzo davvero grosso, ma io non sono una verginella dietro e con un po' di spinte entra tutto. Allora mi assesto meglio su Maurizio e guido il suo cazzo dentro la mia fica. Li prendo entrambi e i due porci iniziano a fottermi all'unisono. Sto godendo come una pazza, incito i due maschi a fare di peggio quando Andrea si mette lateralmente a noi e mi spara il cazzo in bocca. Ora sono davvero piena e non credo possa esistere una situazione più appagante di questa per una vera femmina. Sto facendo quello per cui sono fatta, è la situazione giusta per me, lo sento profondamente, come sento che non riuscirò mai più a fare a meno di queste sensazioni. Luca si toglie e lascia il posto ad Andrea che prontamente me lo mette dietro. Stavolta l'entrata è molto più agevole, con la strada già bella allargata.... Con la fica piena del cazzo di Maurizio ed Andrea che mi sbatte dietro molto velocemente il secondo orgasmo non tarda ad arrivare, meno violento ma più profondo del primo. Imploro i tre di fare una pausa, vado al bagno a risciacquarmi. Ho il trucco sfatto mi dò una sistematina. Torno dai tre che incredibilmente hanno tutti il cazzo favolosamente eretto. Iniziano a scoparmi velocemente a turno: mi distendo sul letto, Andrea mi viene sopra e mi monta cinque minuti. Poi Luca, Poi Maurizio. Poi ancora Luca, poi Andrea... godo incredibilmente a "cambiare cazzo", nel vedere un maschio uscire da dentro me e un altro maschio che gli dà il cambio. Ho la passera caldissima e apertissima, ora mi dispiace pure che siano soltanto in tre, non mi dispiacerebbe se la stanza fosse pure un po' più affollata. Di uomini eccitati per me, naturalmente... Andrea si siede sul letto, mi invita a cavalcarlo, Luca mi viene dietro, penso che mi aspetta un'altra doppia favolosa. Invece Luca spinge sulla mia fica già occupata dal cazzo di Andrea. Piano piano entra, e mi sento spaccare in due, letteralmente. Grido dal dolore-piacere, ma il cazzo di Luca si fa strada inesorabile. Sto prendendo due grossi cazzi nella fica e godo come una fontana. Un buon quarto d'ora di quel trattamento e vengo per la terza volta. Stavolta però anche i maschietti sono alla corda, non resistono alle mie urla e ai miei dimenamenti che li costringono a sborrarmi dentro, prima Andrea e poi Luca. Guardo i preservativi gonfi come palloncini e mi rammarico di non avere tutto quel latte caldo dentro di me. Ci pensa Maurizio ad accontentarmi, mi appoggia il cazzo tra le labbra e con pochi colpetti mi eiacula direttamente in bocca. Assaporo il suo nettare e lo mando giù... Quando ci ricomponiamo e rivestiamo Maurizio prepara drink per tutti e chiacchieriamo rilassati sul divano. Sono felice di ritrovarmi tra questi uomini che mi hanno appena goduta ed usata in questo modo meraviglioso. Penso a mio marito a casa, inizio già a formulare fantasie su di lui, a cosa gli farò con tutta questa carica erotica accumulata... vorrei che sapesse di me, che vedesse di cosa è capace la sua brava mogliettina...
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13 anni fa
coppiaromana38, 43/43
Ultima visita: 13 anni fa -
La prima
ero a Milano per un congresso di ingegneria. Come al solito ero partita con un mio collega che conoscevo fin dai tempi dell'Università. Alloggiavamo nello stesso albergo, ma, ovviamente, in camere diverse. Io sono divorziata da 20 anni e lui è sposato. A cena ci trovammo stranamente soli perchè gli altri colleghi avevano deciso di andare al Casinò di Campione. Fu quella intimità che mi indusse a parlare con Michele di sesso. Ero spigliata e bevevo volentieri vino per incoraggiarmi. Gli raccontati la vita sessuale della divorziata, alquanto magra, soprattutto per una come me che non voleva rapporti sentimentali, ma solo sesso. Michele mi seguiva senza dire niente. A un certo punto gli proposi di avere una esperienza nuova, venire a letto con me insieme ad un altro uomo. Gli dissi che avevo fatto questa esperienza qualche mese prima in vacanza in Kenya e che la cosa mi era piaciuta molto. Non si era ripetuta per il mio timore di farlo a Salerno dove sono conosciuta; in Kenya mi ero fatta due camerieri negri dell'albergo e li avevo anche pagati benché non mi avessero chiesto niente. Avevo ripetuto l'esperienza anche in barca dove me li portai una intera giornata. Michele non disse ne sì ne no, ma mi manifestò la sua remora a stare insieme ad un altro uomo. Io sapevo di piacergli da sempre. Allora mi venne l'idea di sostituire l'altro uomo con un trans attivo. Michele accettò e quindi andammo in camera mia per connetterci ad internet e cercare un trans disponibile. Ovviamente la scelta fu mia e ricadde su di un trans cubano di colore con un cazzo enorme. Contattai il trans sulla utenza telefonica che era sul sito e dopo un'ora lo vedemmo arrivare in albergo e ci raggiunse al bar dove gli avevamo dato appuntamento. Era meglio dal vivo che sul sito. 1,85 di altezza e fisico possente, muscoloso, direi perfetto. Mi avviai in camera e dopo 10 minuti, dopo essermi preparata come una gran troia e, soprattutto dopo aver dilatato il mio ano con un dildo di discrete dimensioni, chiamai Michele che mi raggiunse con Gilda. Una volta dentro camera iniziai a spogliare Gilda, e una volta tolte le mutande, alla vista di quel cazzo enorme che pendeva fino quasi a metà gamba, iniziai a prenderglielo in bocca in ginocchio davanti a lui. Michele nel frattempo si era spogliato e a un mio gesto si era avvicinato. Presi il cazzo di Michele in mano mentre continuavo quel bocchino fantastico con quel cazzo oltre che lungo bello largo. Quando sentii il cazzo di Michele ormai pronto mi alzai e raggiunto il letto mi misi alla pecorina con le gambe bella larghe. Mentre Michele stava venendo per prendermi, lo fermai e chiesi a Gilda di darmi tutto il cazzo nella fica ormai fracita; Gilda ubbidì e messo il presevativo incominciò a trapanarmi. Michele nel frattempo era venuto davanti e mi aveva puntato il suo cazzo in bocca. Devo dire che anche Michele ha un cazzo notevole. Michele se lo faceva in mano nella mia bocca e Gilda finalmente arrivò a farlo entrare tutto dentro. Ora però doveva venire il bello: volevo essere inculata ma avevo paura del cazzo di Gilda. Chiesi allora a Michele di mettermelo nel culo: ubbidì subito con grande classe e grande tecnica. Prima la capocchia e poi si fermò, poi di nuovo la capcchia e fermo, infine entrata la capocchia fui io a dare il colpo decisivo e a farlo scendere fino in fondo; Gilda guardava distesa con quel suo gran cazzo tra le mani che saliva e scendeva. Appena ebbi lo stimolo di andare di corpo fermai Michele e gli ordinai di inculare Gilda. La trans si mise alla pecorina e si spalmò una cremina sull'ano. Michele mise il preservativo e affondò il suo cazzo nel culo atletico e muscoloso di Gilda. Io a questo punto mi infilai sotto e, nel vedere lo spettacolo del cazzo di Michele che stantuffava nel culo di Gilda presi il cazzo di quest'ultimo in bocca e iniziai a ciucciare. Era abbastanza moscio dopo aver preso il cazzo in culo, ma subito ritornò in tiro. Gilda fu veramente brava perchè nel frattempo iniziò a leccarmi la fica e quindi si impegnò al massimo: un cazzo in culo, il suo cazzo in bocca a me e la sua lingua sul mio clito. venni come una dannata lanciando anche un urlo. A questo punto mi sollevai e messami alla pecorina mi feci inculare da Gilda mentre Michele mi sborrava in faccia e, dopo mi feci sborrare in faccia da Gilda prendendogli il cazzo a due mani. Pagai 200 euro, ma ne era valsa la pena. Da allora io e Michele, per lo meno una volta al mese ripetiamo, a casa mia queste esperienze, ora anche con uomini. Questo sì che è sesso LAILA
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13 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 1 giorno fa -
L'avvocatessa
La noia mortale di una sera di fine inverno chissà come mi aveva condotto a parlare in una chat libera. L’esordio non era stato dei migliori ma daniela (a casa con la febbre, così almeno lei diceva) era apparsa una persona assolutamente non banale e stimolante. In attesa di avere il responso degli esami all’abilitazione della professione di avvocato sembrava aver la stoffa ideale per irretire chiunque con le sue parole. Aveva detto di essere di Messina ed essendo io di Palermo poteva essere una cosa buona conoscersi per darsi un volto. Una conferenza all’Università di Messina sembrò un’ottima occasione per proseguire nei programmi di conoscenza che tante volte erano stati oggetto delle lunghe ed affabili telefonate. Doppi sensi e anche qualcosa di più esplicito facevano presagire che Daniela non fosse aliena dall’avere un “incontro ravvicinato” e poi, per esperienza, tutte le Daniela che fino ad allora avevo conosciuto erano tutte delle gran fighe. La vidi arrivare con dei pantaloni neri, hogan ai piedi e una maglia di cotone color glicine. Delusione. Il battito del cuore che era accelerato riprendeva rapidamente la sua normale corsa. Almeno l’abbigliamento non valorizzava nulla e l’affabilità delle telefonate si era materializzata esclusivamente in un’algida e anonima stretta di mano. Lunga conversazione al bar, piacevole, per carità ma alla richiesta di osare qualcosa in più era corrisposto un irrigidimento totale da parte sua. Sembrava la classica donna del vorrei ma non posso. L’avevo guardata bene, il lato migliore era il posteriore. Sembrava avesse poco seno ma una caratteristica erano le folte ciglia nere che ornavano un viso gradevole incastonato in lunghi e mossi capelli corvini. Vi era stato solo un abbraccio alla fine dell’incontro in cui avevo percepito un profumo surreale e soave allo stesso tempo che emanava la sua fronte, proprio lì all’attaccatura dei capelli. Stizzito per aver quasi perso del tempo ero andato via frettolosamente, 300 km mi separavano da casa e non avevo nessuna voglia di star li a far nulla. Nelle telefonate successive assunsi un tono distaccato fin quando non ci sentimmo più per diversi mesi. Ma una mattina complice l’auricolare attivato risposi senza guardare prima chi fosse. Oddio, il numero in una rapida sbirciatina mi suonava familiare ma non avendolo memorizzato non avevo associato alcun nome. Fu rapida. Mi invitò nuovamente ad andare a Messina. Non mi avrebbe deluso, diceva. Anzi voleva passare un paio di giorni vicino Taormina e andare la mare insieme. Come avrei fatto? Allora ero ancora sposato e se fossi tornato abbronzato la scusa che ero via per lavoro si sarebbe sciolta come neve al sole. La verità era pure che ero stato respinto l’altra volta e non avevo voglia di concederle nulla. Se voleva si doveva piegare ai miei voleri e null’altro. Le dissi che sarei andato a Messina al mattino e tornato a casa al pomeriggio. Accettò. Nonostante l’autostrada fosse interrotta mille volte da altrettanti cantieri la mattina stabilità feci volare la mia Saab e puntuale mi presentati alla stazione così come convenuto. Mi baciò affettuosamente sulla guancia e preso il caffè ci dirigemmo alla ricerca di 1 albergo. Questa volta aveva indosso una camicia a righe di molti colori e sottili, stretta sul petto che evidenziava le forme. Come avevo fatto a non accorgermi la volta precedente di quelle tette? Lei parlava e i pensieri e non solo indugiavano sulla scollatura procurandomi 1 violenta erezione. Se ne accorse e allungò la mano per sincerarsene. Rimasi stupito. Dov’era andata a finire quella ragazza impacciata e ostile che avevo conosciuto? Mi disse che era merito dell’avvocato presso cui aveva fatto pratica. E non solo legale….. mi avrebbe sorpreso! Timidamente mentre guidavo posai la mia mano sul suo seno e lei lasciò che facessi. Era sodo grande. I capezzoli sembrava volessero bucare la camicia. Finalmente trovammo un albergo. La sola stanza in tutta Messina. Sembrava che tutti avessero deciso di andare lì quel giorno…. Salimmo in camera e appena dentro la spinsi verso la porta che si chiuse dietro di lei e la baciai a lungo, avidamente, ritrovando quel profumo che mi aveva prima inebriato e aggiungendo il suo gusto. Delizioso, dolce al punto giusto, caldo, succoso. Mi leccava come fossi un gelato mi baciava il collo il petto che era già nudo, scese verso la pancia, facendomi mettere con le mani in alto mi lecco sotto le braccia, i capezzoli, li mordeva e me li succhiava con una decisione e desiderio sconosciuti. La feci girare e mi misi dietro di lei cingendole la vita e pressando il mio pacco gonfio sul suo sedere continuai mordendole il collo, le orecchie leccandola anche quando la gonna cadde sul pavimento con accanto i miei boxer a fargli compagnia. Sembrava ipnotizzata non faceva nulla e si faceva condurre. Le mie mani andarono sotto la camicia e tolto il reggiseno accolsero quelle tette a tegamino. Sode lisce, profumate. Solo dopo tempo quando andò via anche la camicia mi accorsi di quanto erano belle, succulente. Gli enormi capezzoli puntati verso il cielo sarebbero stati capaci di reggere il peso di una giacca e gradivano il mio pizzetto rasato che ruvidamente li stimolava. A dire il vero gradivano anche la mia lingua e i miei denti che dolcemente li mordevano. Solo allora mi accorsi del suo intimo. Anonimo. Scialbo. Color carne. Sembrava quello di una vecchia. Nessuna cosa a sottolineare la sua femminilità. Era però arrivato il momento di sentire il calore del suo ventre. Un folto vello morbido copriva le grandi labbra chiuse, strette, caldissime e bagnate tanto da inondarmi la mano. Sembrava che avesse fatto pipì ma erano solo i suoi umori morbidi. Fremeva e tremava mentre tenendo le sue gambe strette cercavo a fatica di farmi strada. Era ferma, in piedi, sembrava un tronco d’albero immobile. Era incapace di far qualunque cosa. Sentivo solo il suo petto andare su e giù con ogni respiro, sembrava il mantice che soffia sulla forgia bollente. La sua immobilità non mi dava fastidio, anzi. Alla fioca luce che penetrava dalla finestra socchiusa potevo ammirare una venere. Dolcemente le presi una mano e l’accompagnai su di me. Lo ebbe in mano. Una mano tremante e calda. Lo strinse, lo tastò. Lo fece suo e con l’latra mano lo scappellò dolcemente massaggiandolo con lentezza. Adesso mi teneva per le palle. Esplorava anche quelle e le stringeva con garbo e delicatezza. La girai ancora e la piegai sul tavolinetto posto di fronte al letto. Mi inginocchiai dietro e cominciai a leccarla. La penetrai con la lingua che aveva dischiuso dolcemente le sue labbra e messo a nudo un clitoride turgido e denso di desiderio che cominciai a mordere e leccare. Venne. Venne e le sue gambe tremarono come un pilastro sotto l’attacco di un terremoto. Affusolate e muscolose erano solcate dai suoi umori e dalla mia saliva. Andammo sul letto e mi fece stendere a panca sotto massaggiandomi a lungo le spalle con le sua figa calda e bagnata scese con le mani al mio dentro coscia e continuò il suo lento ed inesorabile massaggio. Salì mi aprì i glutei e cominciò a leccarmi dall’ano allo scroto. Adesso ero io imbambolato. Mi girò e messa la sua figa vicino il mio viso per averla ancora leccata ma adesso posseduta anche da indice e medio cominciò la danza della sua bocca sul mio cazzo. Sembrava che le mie palle dentro la sua bocca fossero caramelle e ogni volta che succhiava mi sentivo aspirare il ventre e il cervello. Appena percepiva che stavo per arrivare lo stringeva alla base e stringeva anche i coglioni prolungando i tempi del mio orgasmo. Rantolava di piacere e io soffiavo dal naso come un toro nell’arena. La mia faccia grondava dei suoi umori e le sue natiche erano rosse per le sberle che avevano ricevuto, lei però si era vendicata mordendo delicatamente il mio glande al limite del dolce dolore. Quando le misi anche il pollice dentro il sedere non disse nulla. Anzi assecondava il miei movimenti. La girai e messo un cuscino sotto la pancia le allargai le gambe per possederla. Si girò di scatto e stringendo il mio cazzo fra le sue mani mi disse: “ ti prego, ti prego non nella fica. Sono vergine. Lo voglio fare solo con l’uomo che sposerò. Non ridere per piacere”. Rimasi allibito. Non sapevo cosa dire ma di certo non avevo voglia di ridere. Dissi soltanto: “ se mi hai fiducia sappi che non forzerò la tua volontà. Ti rispetto. Però guarda come mi hai ridotto, voglio venire!”. Mi stupì ancora, mi disse: “non ho solo quello di buco, fottimi il culo, sono la tua cagna, fottimi non resisto!” Andai in estasi presi il cazzo e lo puntai sul suo culo. Lei in ginocchio con le mani si allargava i glutei. Feci scivolare della saliva e cominciai a spingere. Entrò il glande e mi fermai. Ebbe un sussulto. Forse non aveva mai avuto un cazzo come il mio dentro. Lo tirai fuori e l’ano pulsava come stella. Lo puntai ancora e spingendo entrai, sempre e solo il glande. Respirava con affanno, gli occhi socchiusi e le tette che ondeggiavano sullo specchio di fronte. Lascio i glutei e si appoggiò sui gomiti. La presi per i capelli facendole inarcare il viso. Rantolava ma non si lamentava. Quando sentii che si era stabilizzata cominciai ad affondarle dentro. Ruggiva! E più ruggiva più ero inesorabile fin quando non sentii che le palle sbattevano sulla sua fica. Come con delle redini in mano cominciai a tirare i suoi capelli e a montarla, prima colpi lenti e decisi poi più veloci e lei implorava di essere ancora fottuta le lasciai i capelli e apostrofandola con mille oscenità le davo sberle sulle natiche e le cosce. Ogni volta che guardavo lo specchio vedevo la potenza del mio cazzo dentro di lei e l’ondeggiare del suo seno ad ogni colpo. Il rumore dei coglioni che sbattevano era musica per le nostre orecchie. Piegatomi su di lei con la mano sinistra le strizzavo un capezzolo e con la destra le titillavo il clitoride gonfio quasi a scoppiare. Venne! Mi strinse con le natiche quasi a staccarmi l’uccello come dentro una tagliola. Quando finì di essere scossa la feci inginocchiare davanti lo specchio e le misi l’uccello in bocca. Non voleva. Era restia dopo averlo avuto nel culo ma capì che doveva piegarsi al mio volere quando con la sinistra le presi i capelli e con la destra le sbattevo il cazzo sulle labbra. Le violai la bocca. La spalancò e accolse il mio membro fino alla gola. “guardami puttana, guardami mentre lo succhi!” Quattro, cinque, dieci colpi secchi, che le scopavano la bocca, sentii che stavo per venire la feci rimanere a bocca spalancata e le venni dentro, sul viso, sui capelli e sugli occhi. Era la mia puttana! E me lo confessò. Le feci leccare per bene l’uccello e glielo passai sul viso e fra i capelli mentre mi leccava con maestria le palle. La feci alzare e andammo a fare insieme la doccia. Alla luce del bagno le guardai il sedere oscenamente aperto. Un rivolo leggerissimo di sangue si era fatto strada fra le gambe così come la soddisfazione le appagava il cuore e la mente, aveva dolore, dolce dolore e sorrideva. Mi lavò a lungo e si prese cura di me. Ordinammo un pranzo frugale in camera e mangiando mi raccontò della sua decisione di rimanere vergine, sebbene l’età. Il pomeriggio riprendemmo. Ma del pomeriggio lo scriverò un’altra volta e soltanto se questo racconto riscuoterà successo. È tutta una storia vera. Solo il nome Daniela è di fantasia.
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13 anni fa
giorgior,
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Ultima visita: 10 anni fa
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Dalle parole...ai fatti
sono su desiderya da un paio d'anni ma non ho mai pensato di scrivere un racconto...... poi leggendo quello di un altro ragazzo mi e' venuta la voglia di raccontare una mia esperienza che ricordo con piacere. premetto che non sono un omosessuale, nonostante non abbia alcun pregiudizio, ma mi definisco semplicemente un "curioso della vita". ma cominciamo ! circa 3 anni fa in chat avevo conosciuto un tizio, parlando di un argomento abbastanza futile come tanti, cioe la montagna e la natura. all'epoca il tizio aveva circa 45 anni, quindi oltre una quindicina più di me. parlando di camminate nei boschi, non ricordo bene come, l'argomento scivolo ben presto sul sesso: sembra infatti che a entrambi la pace e la tranquillita della natura ci stimolava gli ormoni !!! ognuno racconto' quindi i propri gusti e le proprie esperienze. tra una risata e l'altra, venne fuori che al mio nuovo amico la cosa che piaceva di piu in assoluto era ricevere sesso orale. ricordo che appena me lo disse, sentii come un brivido allo stomaco, come un'emozione incontrollabile che mi fece aumentare i battiti cardiaci e confondere le idee.... iniziai a nutrire strane fantasie ambientate nel bosco !!! ovviamente non gli dissi nulla, per paura di essere sfottuto, ma iniziai a fare domande trabocchetto per cercare di portarlo a confessare se gli sarebbe mai piaciuto anche con un uomo. mi ricordo che non dovetti faticare molto, perche fu lui stesso ad ammettere che gli sarebbe piaciuto, perche era convinto che nessuno avrebbe potuto farlo meglio di un uomo, in quanto solo un uomo sa quello che vuole ! dopo queste parole i miei battiti aumentarono ancora, e con essi la confusione mentale: confessai che mi sarebbe piaciuto provare e dissi timidamente che, se un giorno avesse voluto, avremmo potuto fare insieme la prova. mi diede subito il suo numero di telefono e mi disse di chiamarlo quanto prima, inviando prima un sms. si continuo' a parlare approfondendo gusti e fantastie, ma ben presto venne l'ora di andare a letto. in quel periodo ero spesso in una zona per lavoro e il suo ufficio era a poche decine di km da quel luogo. quella mattina lavorai con poca concentrazione e ben presto, nel pomeriggio, mi decisi a chiamare. con la voce balbettante dissi chi ero: lui molto tranquillo, come se si parlasse di lavoro, mi spiego come raggiungerlo e mi disse di andare dopo le 17. andai come un razzo e, trovato il negozietto, vinsi le mie paure ed entrai. il mio amico era un tizio dall'aria simpatica, piu basso di me, non bellissimo (ma di questo non mi importava, anzi ! non era certo un bell'uomo quello che avevo intenzione di incontrare, la cosa mi avrebbe imbarazzato e sarei scappato a gambe levate) che senza indugi si presento', mi strinse la mano in maniera serena e professionale, e mi invitò al piano di sopra. rompere il ghiaccio per me non fu semplice, timido come sono, e anche per lui non era semplice, mi accorsi. per fortuna però ben presto si sblocco': dopo un paio di luighi comuni, battute e risate, con molta tranquillita si abbasso i pantaloni e inizio' a toccarselo lentamente, mentre continuava a parlare del piu e del meno: improvvisamente smisi di sentire le sue parole e non capii piu niente, se non il motivo per cui ero li. come posseduto, mi chinai verso l'oggetto dei desideri reconditi e lui tolse subito la mano, scoprendolo ai miei occhi: il suo membro, ancora moscio, era lì davanti a me. non ci potevo credere, un pene vero tutto per me, potevo finalmente prenderlo in bocca e gustarlo tutto fino in fondo, senza dovermi vergognare, perchè lui lo voleva quanto e più di me e da quel momento in poi ognuno era a suo agio. in una frazione di secondo aprii la bocca e accolsi delicatamente il suo arnese intimidito: lo sentii fresco e morbido, una strana sensazione ma piacevole, e iniziai a passarci attorno la mia lingua calda. sentii il mio amico gemere con ardore, uno strano effetto anche questo, inatteso perche non calcolato, ma eccitante. continuai ad assaporare quel membro come la più preziosa delle pietanze, mentre lo sentivo ingrossarsi tra le mie labbra: ben presto fu completamente eretto e turgido come un manico di legno. non era molto grosso, credo sui 15-16 cm, con una folta peluria brizzolata alla base... sinceramente avrei preferito qualcosa di piu corposo e glabro, ma di certo non potevo lamentarmi e non dovevo perdere tempo: dovevo gustare ogni secondo di quel momento proibito e succhiare e leccare avidamente, cercando di prestare attenzione alla qualita del lavoro e al tenore dei gemiti che ne seguivano. ricordo che ogni tanto lo toglievo dalla bocca, quasi incredulo, e fissavo il glande per essere sicuro che era veramente un pene vero quello che avevo in bocca. e ogni tanto era lui a toglierlo, facendomi fermare per non venire troppo alla svelta.....e io eseguivo prontamente, perchè volevo che il gioco durasse piu a lungo possibile. a un certo punto gli arrivo' una telefonata: feci per fermarmi appena rispose, ma lui mi indico di continuare e parlo' tranquillamente con quello che credo fosse un suo collega, balbettando di tanto in tanto per ovvi motivi. questa cosa doveva eccitarlo molto, perche mi prese la testa con la mano libera e iniziò a guidare i miei movimenti. il mio eccitamento non cambiò: a me interessava solo il suo membro, ero ingordo, succhiavo e leccavo ogni millimetro, percorrendo tutta l'asta fino alle palle e poi di nuovo su fino al glande, che inserivo prontamente in bocca come un cane che protegge il suo osso. dopo un po vidi che i suoi gemiti aumentavano e presto lo sentii dire una cosa tipo "adesso fammi venire, troia", con una voce molto calda e sensuale, ma decisa, tanto decisa che mi piacque sentirmi dare della "troia" e iniziai a succhiare con ancora piu avidita : sapevo che ben presto avrei avuto il piacere di assaporare il suo sperma caldo, in qualità di tributo al mio impegno, e iniziai a essere impaziente, sognando di vederne sgorgare in gran quantita . le mie speranze furono ben presto premiate: un forte gemito anticipò di pochi istanti il primo fiotto di liquido caldo e denso, che mi inondò completamente la bocca, una sensazione stranissima che mi fece indugiare: fermarmi e assaporare per bene quel nettare o continuare a succhiare per farne uscire ancora ? senza rendermene conto, scelsi la seconda strada e ricevetti dell'altro liquido caldo e salmastro, tanto abbondante che iniziò a colarmi dalla bocca mentre continuavo a pompare il membro. ammetto che la cosa mi mise in difficoltà ...ingoiai qualche goccia involontariamente, ma non riuscii a inghiottire tutto, restando con lo sperma in bocca quando lui allontanò il suo arnese stremato, pregandomi di smettere per riprendere fiato. estasiato, mi indico la porta del bagno, capendo che dovevo usare il rubinetto: compiacente mi illustro' l'asciugamano e tutto il resto, che utilizzai ancora confuso e inebriato. dopo alcuni minuti di relax si rivesti', mi ringrazio' e mi strinse di nuovo la mano, in maniera tranquillissima, come dopo aver chiuso un affare di lavoro: imbarazzato, lo salutai e uscii dal negozio, guardandomi attorno come un cliente ancora interessato, e tornai verso casa. lungo tutto il tragitto, circa un'ora di strada, ero elettrizzato e soddisfatto per aver realizzato quel sogno, in quel modo cosi' rocambolesco e divertente, con una persona a misura, come avevo sperato, ma pentito e arrabbiato con me stesso per non aver concluso fino in fondo il lavoro... e non potermi quindi arrogare il diritto di considerarmi una vera "troia", come mi aveva simpaticamente chiamato il mio amico.
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13 anni fa
admin, 75
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Serata imprevista...
Una sera di qualche settimana fa, aprendo msn trovo on line un contatto che da tempo avevo aggiunto e che da diverso tempo mi intrigava vedendone le foto sul sito. Mi ero accorto che aveva pubblicato un last e che quella sera poteva trovarsi dalle mie parti. Mi presento su msn, intraprendiamo discorsi piacevoli, ma nulla mi faceva pensare a cio che è stato. Piu volte abbiamo cercato di vederci in cam, ma lei non aveva molto campo x cui tutto falliva. Allora decidemmo di inviarci delle foto, lei davvero molto bella, sensualissima e dall'apparenza molto dolce, le faccio i miei complimenti e lei ricambia avendo visto la mia foto.... Ci allontaniamo x cenare dandoci appuntamento su msn non appena finito. I discorsi ci portano subito all'intento di incontrarci,ma avendo da poco fatto conoscenza capivo il suo stato e non volendo sembrava invadente ed avremmo preferito incontrarci per strada x piacevolissimo car sex. Ma la svolta avviene nel momento che entrambi ci troviamo daccordo che un letto è meglio di un sedile posteriore di un auto. x cui mi invita nella sua residenza estiva, non molto lontano dal capoluogo.... MI preparo e mi immetto in autostrada verso lei, che mi viene a prendere dove concordato per portarmi a casa sua. La mia prima impressione non fu molto buona, ma avevo fatto tanta strada e non i sembrava il caso di ritornare indietro ma dentro di me era come se qualcosa mi attirasse a lei. Raggiunto il luogo saliamo in casa distendendoci sul letto mi devo ricrededere perche' una creatura stupenda mi si presenta davanti, davvero molto sexi e sensuale nei modi e nel dare piacere. Le sfiro le cosce meravigliose, mentra mi spompa con delicatezza, i piedini deliziosi ed il culetto morbido e molto accogliente alle mia dita.... Il caldo e la passione aumentano, mi sbatte sul letto e mi salta addosso prendendo il mio cazzo per infilarselo dietro che gia fremeva di piacere, ma la posizione non e delle piu adatte x cui la faccio sdraiare sulla schiena le apro le cosce e la scopo guardandola negli'occhi e mi eccitavo ascoltandoi suoi gemiti..... Una cavalcata stupenda ingoiava fino in fondo tutta la mia misura e godeva, dio come era sensuale!! A breve mi prende sulle sua ginocchia segandomi il cazzo, le chiedo se posso inondarla si sborra e lei acconsente, mi lascio andare a quel ritmo frenetico ed al culmine del piacere le bagno i seni stringendole la testa tra le mia mani e godendo scambiandoci il respiro.... Beviamo qualcosa insieme e ci raccontiamo un po di vita personale, e piu la ascolto parlare, piu mi inebrio della forma delle sua labbra, e coi capelli tirati indietro con una coda, sento un brivido e mi dico E VERAMENTE BELLA. Un bacio, un arrivederci a presto mi accompagna in auto all'imbocco dell'autostrada. e salutandola mi riprometto di vederla perche una persona davvero molto speciale.... Una serata imprevista...... Un bacione dolcezza!!
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13 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 1 giorno fa -
Puniscimi ti prego
Marina entrò nella mia stanza visibilmente arrossata in viso. - Ho bisogno del tuo aiuto! – mi disse con il fiato corto Era visibilmente eccitata, le labbra gonfie ed i capezzoli che spingevano il tessuto della maglietta di cotone erano segni inequivocabili. - Che genere d’aiuto? – domandai a mia sorella. - Mi devi accompagnare in centro, questa sera. Devi farmi da scorta… diciamo così. - Scorta? - Sì, voglio incontrare quell’uomo conosciuto qualche giorno fa in chat… - Ma… avevamo deciso di non vedere mai gli “amici” conosciuti in questo modo… lo sai! - Sì, sì. Hai ragione, ma questo lo devo proprio incontrare… ti prego… aiutami! – mi supplicò facendo gli occhi dolci. Non avevo mai potuto negare nulla alla mia sorellina. Marina, più giovane di me di tre anni, era una ragazza dolcissima e qualcosa di più che una semplice sorella. Era un’amica preziosa, il mio specchio femminile, l’unico rifugio sicuro dove rintanarmi ogni volta che soffrivo per qualche motivo ed io ero la stessa cosa per lei, il nostro legame era davvero forte e non perdeva intensità con il passare del tempo, anzi si rafforzava sempre più. Benché fortemente contrario a questo suo incontro non potevo negarle la mia assistenza, se lei aveva deciso d’incontrare quell’uomo nulla l’avrebbe fermata. Nonostante i suoi ventuno anni era una donna in tutti i sensi. Fu così che mi ritrovai a guidare verso il centro città con Marina seduta al mio fianco. Cercando di non farmi notare l’osservavo; studiavo i dettagli dell’abbigliamento, le espressioni del viso, tentavo di cogliere nelle sue parole i pensieri inespressi che, senza dubbio, le impregnavano la mente. Senza dubbio era in uno stato di latente eccitazione sessuale, la sua voce era più morbida e calda del normale. Aveva indossato un vestito leggero che, benché scendesse sino alle ginocchia, lasciava completamente scoperte le spalle, ciò poteva essere giustificato dalla stagione calda o dalla comodità dell’abbottonatura anteriore. Sarebbe stato sufficiente slacciare una decina di bottoni per aprire completamente l’indumento e sotto, sapevo, non indossava altro che un minuscolo slip. Pensai alla stranezza della sua decisione, solitamente non rinunciava a mettere in mostra le lunghe gambe ed il sedere fasciandolo in strette gonne corte. Di certo la sua era stata una scelta dettata dalla speranza, o dalla certezza, di un epilogo erotico del prossimo incontro. Se non aveva indossato qualcosa di più sexy, di più seducente, era perché si sentiva sicura d’aver già sedotto l’uomo che avrebbe incontrato di lì a poco. Mi ritrovai ad immaginare il corpo di mia sorella a mala pena coperto da quel vestito aperto ed appeso solo per le sottili spalline, il gioco delle luci sulla pelle del seno, del ventre e del pube che lei depilava accuratamente sino a lasciare un piccolo ciuffetto in cima. Era un’immagine altamente erotica che scacciai immediatamente. Non era la prima volta che pensavo a lei in questi termini, da sempre l’avevo trovata molto attraente e sensualmente accattivante. Il nostro rapporto era privo d’inibizioni, spesso c’incrociavamo nudi o seminudi in casa, ancor più spesso parlavamo di sesso, di sogni, di speranze, d’amore, di delusioni, di rabbia, di disillusioni. Alla fine di ogni storia d’amore rimanevamo solo noi e sempre noi a farci compagnia e consolarci. I sogni erotici su di lei, con lei come protagonista, erano sempre più frequenti. Tentavo di scacciarli, di considerare unicamente i lati negativi di un rapporto incestuoso, di convincermi che non era bene sognare di fare sesso con la propria sorella, ma lei tornava sempre nei miei sogni notturni o ad occhi aperti per eccitarmi come nessun’altra ragazza non aveva mai fatto. Non n’avevo mai parlato, forse questo era l’unico segreto che le avessi mai nascosto, ma la sua divulgazione, temevo, avrebbe compromesso il nostro rapporto. Ero sicuro che lei non l’avrebbe presa bene, che si sarebbe sentita in parte responsabile e si sarebbe allontanata da me. Non potevo permetterlo, avevamo troppo bisogno l’uno dell’altra. I nostri occhi s’incrociarono per un attimo, verde contro verde. - So che non approvi… ma devo vederlo. – esordì Marina. - Sarò sempre nei paraggi… caso mai ci fosse bisogno… - la rassicurai - Lo so! È bello avere un fratellone grande e grosso che può difenderti, ma… - Ma? - Ma non credo n’avrò bisogno. – mi rassicurò lei - Perché lo vuoi vedere. Non avevi mai desiderato incontrare i “tipi” conosciuti in chat? - Questo mi ha rivoltato l’utero solo con le parole… non oso pensare cosa potrebbero farmi le sue mani! Le parole di Marina erano state espresse con una voce ed un’espressione talmente innocente da far risaltare ancora di più il loro significato per il netto contrasto. Approfittai di un semaforo sul rosso per fissarla ancora negli occhi, il suo sguardo era sconvolgente per la lucidità di pensiero che esprimeva. - Sconvolto? – domandò lei - Beh! Quando usi termini così espliciti… - Non è la prima volta che parliamo di sesso. Sai da quanto tempo è che non sto con un ragazzo? - Da circa sei mesi, ma hai solo ventuno anni… ha ancora tutto il tempo che vuoi per colmare le lacune libidinose. - Lo devo vedere. – disse lei seguendo la linea di pensiero che aveva in mente senza badare alle mie parole. – Devo scoprire se esiste veramente un uomo in grado di farmi provare quello che sogno, quello che so esistere ma non ne ho le prove. - E sarebbe? - La passione. La pura passione erotica, il desiderio, l’eccitazione senza limiti, il brivido di una carezza che vale quanto il bacio di un inetto, il piacere del sesso fatto con uno che sa cosa vuoi, quando lo vuoi e dove lo vuoi… - rispose lei tutto d’un fiato. - E pensi d’averlo trovato in quest’uomo? - Lo spero! Sto andando a scoprirlo. – ammise lei. Marina stava diventando sempre più inquieta, si rigirava sul sedile cercando una sistemazione impossibile da trovare. Io restavo in silenzio cercando di comprendere il reale significato delle sue parole, mi domandavo cosa stesse cercando veramente mia sorella quando lei disse: - In ogni caso tu stammi vicino, non ti far notare, ma non mi mollare un solo istante. Qualunque cosa vedrai accadere non intervenire... se non sarò io a chiamarti con un gesto o con il tuo nome. - Che intenzioni hai? – le domandi inutilmente. - Solo una: quella di non pormi alcun limite. – rispose lei. Arrivammo sul luogo dell’appuntamento con qualche minuto d’anticipo, la feci scendere dalla macchina davanti all’ingresso di uno dei tanti ritrovi all’aperto lungo il fiume aperti solo in estate, quindi andai a posteggiare con comodo. La nostra manovra era stata studiata per non insospettire l’uomo che doveva incontrare, nel caso ci avesse visti arrivare. Lui sapeva della mia esistenza, Marina gli aveva parlato spesso di suo fratello nelle lunghe sezioni di chat, quindi era del tutto plausibile che l’avessi accompagnata per poi andarmene per i fatti miei. Posteggiata l’auto entrai pure io nel parco dove sotto vari tendoni erano sorte pizzerie, bar, birrerie, cinema all’aperto, zone verdi trasformate in piste da ballo. Una variegata moltitudine di gente bighellonava tra un bancone e l’altro bevendo una birra o consumando un panino. Era il luogo ideale per passare inosservati e non mancavano nemmeno gli angoli appartati, sarebbe bastato seguire la sponda del fiume per ritrovarsi in breve tempo completamente isolati nella penombra dei lontani lampioni stradali. Marina era seduta ad un tavolino di un bar “verde” dove erano serviti unicamente analcolici d’origine vegetale di coltivazione biologica, in breve quei frullati tanto di moda quanto di dubbia composizione. Era ancora sola, lanciò un’occhiata nella mia direzione con il chiaro messaggio di non avvicinarmi troppo. La vedevo controllare nervosamente l’ora, ripeteva il gesto più volte ogni minuto: il suo nuovo amico era in ritardo. Riuscivo ad immaginare cosa le passasse per la testa, pur non potendo cogliere il suo sguardo ero sicuro che iniziasse a ritenersi vittima di un appuntamento a vuoto. Forse il suo amico aveva rinunciato all’incontro, forse non era rimasto coinvolto quanto lei dai discorsi letti sul freddo monitor del computer. Notai dai gesti di Marina, da come controllava il contenuto della borsetta, quanto iniziasse ad innervosirsi. Nel momento in cui la vidi terminare d’un fiato il contenuto del bicchiere ero sicuro che avrebbe abbandonato il tavolo per venire a sfogarsi con me, ma proprio in quell’istante mi passo a fianco un uomo che camminava veloce e trafelato. Lui raggiunse i tavoli poi cercò con lo sguardo un viso che ricordasse quello visto in foto, notò subito Marina essendo l’unica ragazza sola e palesemente in attesa, quindi s’avvicinò a lei. Si presentarono e lui la baciò sulla guancia, lei era ancora tesa ma dopo pochi istanti la vidi rilassarsi, evidentemente l’uomo era riuscito a giustificare il suo ritardo. Mi soffermai su di lui, all’apparenza non aveva nulla di speciale, pur trovandomi distante da loro potevo cogliere alcuni tratti somatici. Non aveva l’aria del maniaco sessuale, muoveva le mani con calma e sicurezza, non aveva strane espressioni; dal colore dei capelli e dalle poche rughe che riuscivo a cogliere giudicai avesse realmente passato i quaranta come aveva dichiarato più volte in chat. Non aveva neppure mentito sul suo aspetto fisico, in forma ma con qualche chilo di troppo, e questo deponeva a suo favore. Lentamente mi stavo rilassando, i timori dell’incontro di Marina con uno sconosciuto andavano gradualmente scemando. Oltre al resto avevano ordinato da bere e parevano intenzionati a consumare il loro incontro in quel modo innocente. Pensavo ai progetti di Marina, alla sua scelta del vestito idoneo ad un breve ed intenso incontro erotico, e mi sentivo dispiaciuto per lei, non avevo considerato i tempi di mia sorella. Lei voleva godersi sino in fondo quell’incontro, intendeva far crescere lentamente il desiderio, trasformarlo in eccitazione per poi farlo esplodere in godimento quando si sarebbe ritenuta pronta. Di lì a poco, infatti, li vidi alzarsi e passeggiare insieme senza meta apparente. Li seguii con tutta la prudenza del caso, se avessi in qualche modo rovinato i piani di Marina sarebbero occorsi mesi prima che mi perdonasse. I due raggiunsero il limite dell’area illuminata dai fari, si fermarono per scambiarsi qualche parola, quindi proseguirono. Io cercai un’altra via, non volevo correre il rischio d’essere scambiato per un “guardone”, simulai un incontenibile necessità idrica e m’avvicinai ad un cespuglio slacciandomi i jeans con l’aria di chi non riesce più a trattenere la vescica, quindi scivolai nel buio. Camminavo prestando molta attenzione a non far rumore, anni di caccia fotografica stavano dimostrando il loro frutto nel modo più inaspettato. Conoscevo i sentieri della zona e sapevo dove dirigermi, l’unico rischio era di disturbare una coppietta appartata e passare i miei guai. Fortunatamente la zona era ancora deserta, notai mia sorella ed il suo amico camminare abbracciati lungo il sentiero, ora che i miei occhi s’erano completamente adattati alla penombra riuscivo a vederli benissimo. Mi avvicinai a loro restando tra gli alberi e mi bloccai quando vidi mia sorella votarsi verso di lui per buttargli le braccia al collo prima di baciarlo appassionatamente. Marina era decisa ad andare sino in fondo, evidentemente. Lui rispose al bacio accarezzandola lungo la schiena, lentamente le mani scendevano sempre di più verso i glutei di Marina sin quando afferrarono le natiche e la sollevarono da terra. Mi parve di sentire il lungo sospiro di mia sorella, ma ero ancora troppo distante. Approfittai della loro distrazione per avvicinarmi ulteriormente. Marina era stata chiara: non dovevo intervenire se non espressamente richiesto da lei. Solo se e quando si sarebbe sentita in pericolo mi avrebbe chiamato. Non restava che accucciarmi nell’ombra ed osservare le loro mosse. Dopo un lungo bacio Marina si era voltata per appoggiarsi a lui, quel gesto aveva richiamato le mani dell’uomo sul petto e sul bacino di mia sorella che, con la testa volta al cielo, si godeva quelle carezze. La vedevo premere ritmicamente le natiche contro i genitali dell’uomo, ruotarle per strofinarle su quello che immaginavo essere un membro eccitato e durissimo. Lentamente lui le stava slacciando i bottoni del vestito, uno dopo l’altro si aprivano mostrando sempre più ampie porzioni della pelle di mia sorella, il seno fu il primo ad essere liberato e le mani erano palesemente indecise se palparne la consistenza o continuare a spogliarla. Ora potevo sentire chiaramente i sospiri di Marina, i lunghi e delicati gemiti che incitavano l’uomo a toccarla in modo sempre più lascivo. Mi colpiva la sua apparente passività, era appoggiata a lui e lasciava che quelle mani frugassero ovunque sul suo corpo, non faceva nulla per fermarle o per dirigerle la dove preferiva. Marina si dava completamente all’uomo, senza chiedere ma senza porre limiti. Era sua, completamente sua, in quel momento ed era terribilmente eccitante. L’uomo spinse lentamente mia sorella verso il tronco di un albero appena fuori dal sentiero, oramai il vestito era completamente aperto e la sua pelle chiara risaltava nel buio donandole un aspetto quasi etereo, fiabesco, in forte contrasto con l’erotismo della scena cui stavo assistendo. Lei si lasciò schiacciare contro il tronco, riuscivo ad immaginare la pressione della rugosa corteccia sulla sua morbida pelle, doveva farle male ma non si lamentava, anzi pareva apprezzare la situazione. La mani del suo amico le avevano sollevato il vestito ed ora stavano violando il precario limite imposto dagli slip. Non riuscivo a cogliere nettamente i particolari ma da come Marina stava aprendo le gambe e dai suoi sempre più rumorosi sospiri potevo immaginare almeno un dito di quelle mani dentro di lei. L’uomo muoveva il braccio in modo eloquente ed Marina gemeva; la vedevo spingere con forza le mani sul tronco sino ad allontanarsi per riuscire a piegarsi in avanti. L’uomo allontanò le mani dall’intimità di mia sorella, quindi tentò di sfilarle gli slip; non fu un impresa facile, Marina non collaborava, era troppo eccitata per riuscire a comprendere che doveva richiudere le gambe per consentirgli di spogliarla completamente. Finalmente lui riuscì nell’impresa, accarezzò ancora la schiena e le natiche di mia sorella poi lo vidi armeggiare con la patta dei calzoni, allora compresi che Marina diceva sul serio quando aveva deciso di non porsi limiti. Stava per avere un rapporto completo con uno sconosciuto. Mi scoprii ad osservare sempre più eccitato quella scena, quando lui spinse con decisione il membro dentro mia sorella lei urlò di piacere e quel suono mi prese sin dentro l’anima. La guardavo sobbalzare sotto le spinte sempre più intense dell’uomo, fissavo quasi incredulo la sua testa muoversi senza logica, reclinarsi all’indietro per gemere per poi tornare giù in modo da spingere lo sguardo verso il loro punto d’unione. Ero eccitatissimo, il mio membro premeva dolorosamente contro il duro tessuto dei jeans, ero fortemente tentato di prenderlo in mano e procurarmi quel piacere che vedevo nascere davanti a me, ma non potevo distrarmi, mia sorella poteva avere ancora bisogno di me, quindi mi limitai ad osservarla. Quell’eccitazione che provavo era troppo intensa per essere generata unicamente dalla scena cui stavo assistendo, c’era qualcosa di più: una componente più intima, il perverso piacere di vedere mia sorella godere. Come presi coscienza di questo subito mi raffreddai, ancora una volta la consapevolezza di trovare eccitante mia sorella mi sconvolse, o meglio scompigliò tutto ciò che mi era stato insegnato a proposito dei rapporti tra fratelli. Abbandonati i miei sensi di colpa tornai a scrutare i due. Marina godeva e doveva essere prossima all’orgasmo, si poteva desumere da come si muoveva, dalla quanto tentasse d’aprire le gambe e dall’evidente fatica nel mantenersi in piedi. Aveva il viso premuto contro il tronco, voltato nella mia direzione quasi sapesse dove mi trovavo, vedevo le labbra dischiuse in un perenne sospiro e maledivo il suo vestito che copriva buona parte del corpo lasciando scoperto solo il sedere. Marina raggiunse l’orgasmo nel preciso istante in cui me lo aspettavo, la stavo fissando e compresi l’imminente esplosione di piacere. Lei spalancò la bocca ed inspirò a fondo, trattenne per un attimo il respiro, poi lasciò uscire tutta l’aria dai polmoni prima di pregarlo d’incitare l’uomo a muoversi sempre più veloce. Lui l’accontentò, prese a sbatterla sempre più velocemente trattenendola con forza per i fianchi. Era una scena sconvolgente vedere mia sorella presa in quel modo, non riuscivo più a trattenere la mia erezione. Mi slacciai la cintura deciso a venire con lei quando vidi l’uomo arrestarsi e spingersi completamente contro le natiche di Marina che immobile percepiva il seme invaderle il ventre. Tutto era finito, allora rinunciai al mio piacere. Attesi che i due si ricomponessero e prendessero la via del ritorno quindi anche io tornai nella calca. Ben presto individuai mia sorella ed il suo amico, camminavano affiancati scambiandosi rare parole, nulla nel loro aspetto, nell’espressione del volto, lasciava intendere cosa fosse appena accaduto. Non conoscendo i loro programmi stavo per accostarmi ad uno dei tanti luoghi di ristoro con l’intenzione di regalarmi una birra ghiacciata, ne avevo davvero bisogno, quando li vidi avvicinarsi all’uscita. Mi misi quasi a correre per superarli e raggiungere la mia auto in tempo per raccogliere la mia sorellina. Tutto andò per il meglio, avevo appena avviato il motore quando vidi Marina dirigersi verso di me, le andai incontro e la feci salire. Ora che avevo Marina tutta per me mi concessi tutto il tempo per osservarla con attenzione. Il vestito era stato abbottonato alla rinfusa e le asole non combaciavano; strano, pensai, Marina era sempre molto attenta ai particolari. Alcuni piccoli pezzi di corteccia e rari fili d’erba facevano capolino dai sui lunghi capelli, altro segno di quanto fosse sconvolta. Ciò che non avevo mai visto, però, era l’espressione del suo viso. Marina non parlava, allora mi avviai verso casa. Volgevo spesso lo sguardo nella sua direzione senza ottenere alcuna risposta da lei sin che, all’improvviso, disse: - È stata una cosa magnifica! - Ci credo… - confermai - Pensavo che mi scoppiasse il cervello tanto godevo… - confessò - Ho visto che ti piaceva. - Ero così eccitata da non pensare ad altro che godere, volevo solo sentirlo dentro e farmi scopare… Tacqui per lasciarla parlare liberamente. - Mi piacevano le sue mani su di me, mi sono data completamente… quando mi è entrato nel ventre pensavo di venire in quell’istante. L’osservai, aveva gli occhi lucidi fissi all’infinito, oltre il parabrezza verso un punto non identificabile. - Lo sentivo entrare ed uscire, entrare ed uscire… sempre più forte, sempre più a fondo e godevo… Speravo non finisse mai, poi sono venuta. Il cervello non controllava più il mio corpo, ho seguito l’istinto e… non so cosa ho fatto… godevo e basta. Poi l’ho sentito premere contro di me, entrare tutto dentro ed irrigidirsi… quindi il calore del suo seme nel ventre mi ha generato un nuovo orgasmo… credo… stavo ancora godendo del primo. - Eri molto eccitante… ho visto tutto! – dissi io non riuscendo più a mantenere il silenzio. - Davvero? – domandò lei con riconquistata razionalità – Davvero mi hai trovata eccitante? - Sì… né porto ancora gli effetti! – dissi ridendo per smorzare la situazione potenzialmente pericolosa. Marina tacque a lungo. Pensai che dopo lo sfogo verbale intendesse godersi il languore residuo, non ero per niente preparato a ciò che stava per confessarmi. - Lo sai che la consapevolezza della tua presenza, anche se non ti vedevo, mi ha eccitata più delle sue mani? - Cosa intendi? – domandi per subito pentirmene. - Pensavo a te! Ti immaginavo lì vicino, mi pareva quasi di “sentire” i tuoi occhi. Ero eccitata dall’idea che tu mi stavi guardando mentre mi facevo scopare da lui… Mi sentivo al sicuro… c’eri tu pronto a difendermi… mi sono lasciata completamente andare… non era mai successo con nessuno. E tu perché ti sei eccitato? Voglio dire… ti eccitava vedere una ragazza fare sesso… una qualsiasi ragazza… o ero io ad eccitarti? Non volevo rispondere a quest’ultima domanda, rimasi in silenzio a lungo mentre meditavo sul fatto che tra di noi non c’erano mai stati segreti d’alcun tipo, poi confessai accorgendomi d’aver taciuto troppo a lungo. - Eri tu ad eccitarmi! – dissi sinteticamente. Marina tacque soddisfatta. Riuscii a cogliere un sorriso prima che si richiudesse nei suoi pensieri. Giunti a casa, eravamo completamente soli per il fine settimana, lei andò subito in camera sua senza dire una parola. Poco dopo sentii l’acqua scorrere nella doccia. Ero troppo carico, eccessivamente eccitato dalla serata, il suono della doccia mi costringeva a pensare al corpo di Marina bagnato, alle sue mani che insaponavano la pelle lucente, lavavano il seno, il sedere tondo ed il pube indugiando a lungo tra le labbra. Tornai a dover sopportare una dolorosa erezione, ero ormai deciso a lenire quel piacevole dolore chiudendomi nell’altro bagno quando lei uscì e mi raggiunse nella mia camera. Indossava il suo accappatoio bianco tenendolo chiuso con le mani, la cintura svolazzava dietro di lei, non si era lavata i capelli che aveva raccolto con un cerchietto. Mi si fece incontro con un espressione indecifrabile. Non capivo se stesse soffrendo o se l’eccitazione sessuale fosse ancora padrona di lei. Si pose innanzi a me poi disse: - Puniscimi! La fissai a lungo convinto di non aver inteso bene le sue parole. - Puniscimi, ti prego! – disse ancora mia sorella. - Cosa ti passa per la testolina? – domandi leggermente adirato pensando che si stesse prendendo gioco di me. - Ho fatto una cosa ignobile, questa sera. Mi son data ad uno sconosciuto… non gli ho negato nulla di me, l’ho lasciato violare il mio corpo… - Era troppo calda l’acqua della doccia? – domandai - È stato bellissimo, ho goduto come mai mi è capitato, ho fatto cose e sussurrato parole che non pensavo possibili… Ma mi sono data senza pensare, senza ragione… solo per il piacere. Ho umiliato il mio corpo per una scopata che non mi ha lasciato altro che un labile languore. Puniscimi! - Marina… ciò che è fatto è fatto, non prenderla così… insomma .. ti è piaciuto no? - Non ho ascoltato i tuoi consigli. – continuò lei senza badare alle mie parole, seguiva unicamente i suoi pensieri, come sempre. – Tu mi avevi detto di non incontrarlo, ma io avevo troppo bisogno di godere… ora devi punirmi per non averti obbedito. - Marina! – urlai scotendola per le spalle – Ora basta, falla finita! Lo scossone non risvegliò mi sorella dallo stato in cui si trovava, generò piuttosto un lungo gemito simile a quelli che avevo sentito al parco. Marina lasciò cadere le mani che trattenevano l’accappatoio e questo si aprì mostrando il suo corpo nudo. Tornai a sedermi sul bordo del letto sconvolto da quella visione e lei n’approfitto per avvicinarsi e passare una mano dietro la mia nuca per avvicinarmi al suo bacino. Non potei fare a meno d’appoggiare il viso alla sua pelle, era morbida, calda e riuscivo a cogliere il suono del respiro sempre più veloce. La situazione era imbarazzante sia per la mia erezione sempre più prepotente che per la nudità di mia sorella. - D’ora in poi ascolterò sempre i tuoi consigli… ma ora devi punirmi! – disse lei sottovoce Feci l’errore di prenderla per i fianchi con l’intenzione d’allontanarla, le mani, però, finirono sotto l’accappatoio e cinsi la sua pelle con troppa forza. Marina gemette ancora, più forte questa volta. Allontanandola mi ritrovai il suo pube innanzi agli occhi, fui rapito dal profumo e persi ogni controllo. Con i sensi obnubilati dalla passione avvicinai il viso al pube e ne baciai dolcemente la poca peluria. Mia sorella spinse in avanti il bacino aprendo leggermente le gambe, mi offrì spudoratamente le sua femminilità ed io la colsi. Spinsi la lingua tra le labbra, cercai il clitoride e assaggia per la prima volta il sapore di mia sorella. Mentre la leccavo la sentivo fremere, respirare affMarinata, quando mi accorsi che stentava a mantenersi in piedi feci scivolare le mani sui glutei e la costrinsi a sedersi sulle mie ginocchia. Marina si sistemò su di me e mi abbracciò, restai accoccolato sul suo seno, tentai di mordicchiare i capezzoli poi, in un attimo di razionalità, sollevai il viso per guardarla negli occhi. - Non possiamo… è sbagliato! – le dissi. - Non è più sbagliato di quello che ho fatto questa sera. – disse lei - Sei mia sorella! – protestai - E tu sei mio fratello… ora puniscimi per ciò che ho fatto! Marina si sollevò da me, si mise in piedi e lasciò cadere l’accappatoio in terra. Mi fissò a lungo forse per studiare la mia espressione o forse per trovare il coraggio d’andare sino in fondo, poi salì carponi sul letto ed attese. Mi spogliai con gli occhi fissi sul sedere di Marina, sulla sua schiena, sulla vulva semi aperta. Sapevo d’aver perso la ragione ma non potevo più fermarmi. Mi posizionai dietro di lei ed appoggiai il membro alle natiche, quindi lo guidai verso la vulva e lo spinsi tra le labbra. Marina ebbe un singulto, stava per sollevare il sedere in modo da facilitarmi poi ci ripensò. - No! Devi punirmi! Disse ad alta voce mentre apriva di più le gambe e posizionava il sedere dinanzi al membro. Non riuscivo a credere a quanto stava accadendo. Marina mi chiedeva espressamente un rapporto anale! - Ti farò male se entro così. – riuscii a dire - Voglio essere punita, montami! Oramai la ragione era completamente sconfitta dal delirio erotico, appoggiai il membro all’ano di mia sorella e spinsi delicatamente. Con mio stupore mi accorsi che lei si stava aprendo senza opporre resistenza, mi domandai dove avesse imparato quella tecnica ma non ebbi il tempo di ragionarci su che mi ritrovai completamente dentro di lei. Marina urlò, più forte di quanto aveva urlato quella stessa sera, poi appoggiò la testa al cuscino. Iniziai a muovermi lentamente in lei, la percepivo stretta, chiusa intorno alla mia carne, ma estremamente adattabile. Ad ogni mia spinta lei gemeva, un suono misto di piacere e dolore. Temevo di farle male, allora rallentai e mi spinsi meno profondamente in lei, cercando una delicatezza impossibile in quella situazione. Mia sorella, allora, prese a muoversi in controtempo, mi veniva incontro quando spingevo. - Devi punirmi… spingi più forte… più forte, ti prego. – disse con voce rotta e quasi incomprensibile Mentre parlava aveva raccolto un po’ di umori che le stavano colando dalla vagina per spalmarli suo mio pene. Mi stupiva sempre di più, ma ora potevo scorrere in lei più agevolmente. Tornai a montarla con foga appagato dalla sua espressione sempre più goduta. Ora la sentivo completamente aperta, tanto da non credere che la stessi penetrando analmente. Lei godeva sempre più intensamente ed io riuscivo a mantenere un minimo di controllo solo grazie alla volontà di farla venire prima di me. Tra un gemito e l’altro, Marina, riuscì ad esprimere il desiderio di cambiare posizione. Pensai che desiderasse ora una penetrazione vaginale ma lei mi fece stendere poi, volgendomi, le spalle salì a cavallo del mio membro impalandosi ancora analmente. Vidi il suo sedere scendere su di me ed accogliermi nelle viscere. Notai subito come sapesse muoversi bene mia sorella, saliva e scendeva sul membro ondeggiando con le anche in modo da percepirlo al meglio. Compresi la sua volontà di cambiare posizione quando la vidi portare una mano tra le gambe e reclinare il capo in un lungo sospiro di piacere. Masturbandosi e movendosi su di me stava godendo con un intensità che non pensavo possibile. Marina pareva completamente fuori controllo, sapevo di non poterla reggere a lungo, mi dava degli stimoli troppo forti; allora presi a concentrarmi su di lei, iniziai ad accarezzarla cercando i punti dov’era più sensibile, dove rispondeva meglio. In breve mia sorella parve impazzire dal piacere, vedevo la sua mano ferocemente nella zona pubica e la sentivo spingesi sempre si più contro di me. Raggiunse l’orgasmo, rantolò di piacere prima di fermarsi con il mio membro completamente dentro e ansimare a lungo. La lasciai godere approfittandone per riprendere un minimo di controllo, nella mia fantasia stavo cercando il modo migliore per ottenere la mia parte. Sognavo d’infilarglielo in gola e costringerla a succhiarlo sino alla fine ma lei, quando si sollevò da me, si stese al mio fianco offrendomi ancora le terga. Era chiaro che mi voleva ancora dentro. Ora mia sorella era lucida, l’orgasmo aveva smorzato gli stimoli erotici. Mentre entravo nelle sue viscere lei mi fissava negli occhi. Marina spostava lo sguardo, alternativamente, dai mie occhi ai miei genitali, la vedevo fissare intensamente il mio membro che entrava in lei. Si lasciava penetrare languidamente godendo ancora, anche se non con l’intensità di prima. Quando comprese che ero a limite mi disse: - Vieni! Fammi vedere il tuo seme. Alternai ancora qualche penetrazione a lunghe soste in lei, mi piaceva il suo calore, poi estrassi velocemente il membro ed eiaculai sulla sua pelle candida. Marina fissava lo sperma uscire e depositarsi sulla natica con l’espressione soddisfatta. Attese l’ultima goccia poi mi baciò e tornò in bagno. Quella notte volle dormire con me, nonostante il letto singolo. Dopo la nuova doccia tornò nella mia camera mentre io ero ancora impegnato nell’altro bagno e si sistemò sotto le coperte. Quando giunsi la trovai semi addormentata, le feci notare che aveva sbagliato letto ma mi pregò di lasciarla riposare lì, con me. Mi sistemai al suo fianco scoprendola completamente nuda, non riuscii a resistere alla tentazione d’accarezzarla ancora. Lei accetto le mie coccole e s’addormentò felice. Così iniziò la nostra relazione incestuosa. Marina mi confidò al mattino, tra le coperte, di aver spesso pensato a me in termini erotici. La mia confessione d’essermi eccitato nel vederla fare sesso con un altro l’aveva convinta che anche io pensassi a lei in questi termini, ed aveva perfettamente ragione. Nella doccia, poi, quando ogni residuo languore l’aveva lasciata, aveva provato un forte senso di colpa nei miei confronti per avermi costretto ad assistere ad un suo amplesso. Sentiva di doversi far perdonare e per questo mi aveva chiesto di punirla, mi confessò che inizialmente non pensava ad alcun rapporto sessuale con me, poi le mie mani le avevano trasmesso quel calore che da sempre cercava. A questo punto il sesso divenne l’unico suo pensiero. Mentre parlava accarezzavo la sua pelle, lentamente scivolai verso il pube senza essere fermato e la trovai pronta, eccitata e bagnata. Lei aprì le gambe alla mia mano e si lasciò frugare, stuzzicare, sin che gemendo mi pregò di prenderla ancora. Fu un amplesso classico, molto dolce ed intenso. La riempii, Marina voleva il mio seme dentro.
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13 anni fa
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Giulia: altri progressi
L'incontro con Maurizio, come ho già detto più volte nei precedenti racconti, è stata la vera svolta della nostra vita sessuale di coppia. Sin dal nostro primissimo incontro a casa sua Maurizio ha fatto di me la sua schiava, e la conseguenza immediata è che io, il giorno stesso, mi sono ritrovata in maniera quasi inspiegabile a riversare a mia volta questa esperienza sul mio uomo, in una sorta di tranfert dalla potenza devastante. Ciò che accadeva a casa di Maurizio mi sconvolgeva, toccava le corde più profonde del mio essere, mi ha portato a fare cose che non avrei mai neppure preso in considerazione in un precedente momento della mia vita, pur considerando che tutto ero tranne che una santarellina. E questo mio annullarmi di fronte alla prepotenza ed alla volontà dominante del mio amante-padrone anzichè svuotarmi mi dotava di una carica di analoga e selvaggia volontà di dominazione nei confronti di mio marito, che, da persona normale ancorchè dolce e delicata, si è lasciato trascinare in questo vortice con una facilità imbarazzante, dimostrando una predisposizione incredibile alla sottomissione. La settimana successiva al nostro primo incontro ho rivisto Maurizio due volte: i due incontri si sono svolti a casa sua. Dopo il lavoro sono passata al solito baretto dove cambiarmi di vestito, ed i gestori hanno mostrato di avermi riconosciuta gratificandomi di sorrisetti molto allusivi vedendomi entrare alla toilette con giacca e pantaloni eleganti e vedendomi uscire in minigonna e calze a rete. Maurizio pretende che io mi vesta da zoccola quando vado a trovarlo, quindi la tappa al bar è obbligatoria, visto che ripassare da casa mi obbligherebbe ad un giro interminabile. E da zoccola mi ha trattata entrambe le volte. Il primo incontro è stato piuttosto brutale: mi ha buttata sul divano senza nemmeno spogliarmi, si è fatto strada tra minigonna e mutandine e mi ha scopata senza alcun riguardo per una mezzoretta, senza il minimo preliminare. Il secondo incontro è stato ancora più minimale: entro in casa, mi chiude la porta alle spalle, mi mette in ginocchio e mi infila il pisello in bocca. Se lo fa ciucciare un quarto d'ora, mi scarica lo sperma in gola, non faccio nemmeno in tempo a rialzarmi in piedi che lui ha già aperto la porta di casa dicendomi cha ha da fare e di tornare la settimana prossima. L'umiliazione mi brucia e mi eccita, mi carica di energia che trova il suo sfogo ideale su mio marito. Entrambe le sere lo aggredisco letteralmente, lo sdraio sul divano, gli metto la fica in faccia e lo obbligo a leccare. Sto sviluppando una passione esagerata per il suo culo: obbligo Claudio a mettersi pecora sul divano, gli lecco l'ano a lungo mentre lo masturbo dolcemente poi inizio a dilatarlo dietro con le dita... mi fa uscire fuori di testa infilare le dita nel culo di mio marito e sentirlo gemere... ogni volta vado più a fondo, è decisamente ora di passare ai plug. Mi attrezzo per tale bisogna. Sabato sera mi faccio portare in discoteca, io e lui da soli, niente amici tra le palle. Ho scelto una gonna decisamente corta e una camicetta semi trasparente, voglio attirare l'attenzione. Balliamo e beviamo, Claudio è letteralmente inebriato da me, dall'energia instintiva e un po' selvatica che promano e che lui assorbe come una spugna. Mentre balliamo gli tocco il culo con insistenza, lo bacio profondamente infilandogli la lingua con violenza in bocca. Spedisco a più riprese Claudio al bar a rifornirsi di beveraggi mentre continuo a ballare. Inevitabilmente dei tizi si avvicinano, io li respingo senza esitazione, finchè un bel moro sulla trentina si mette a ballarmi davanti fissandomi. E' carino, proprio carino e ha gli occhi carichi. Ricambio lo sguardo, lo lascio avvicinare. Claudio non torna allora Stefano mi chiede se voglio bere qualcosa con lui, accetto. Andiamo al bar, cerco con gli occhi mio marito ma non lo vedo. Stefano attacca bottone. In un'altra situazione, con mio marito assente, non credo che ci penserei due volte e ci andrei subito a letto con questo bel moretto. Ma mio marito c'è, quindi avviso Stefano che sono accompagnata. Il suo interesse per me non sembra diminuire e mi chiede se può farmi compagnia finchè non torna il mio lui, io accetto. Stiamo chiacchierando al bar seduti sugli sgabelli quando Claudio mi vede e ci raggiunge. Guarda Stefano sconcertato, io faccio le presentazioni. Non credo gli faccia piacere vedere sua moglie in minigonna con le gambe accavallate sullo sgabello intenta ad offrire una panoramica delle sue cosce ad uno sconosciuto, ma l'incertezza non gli consente di esprimere alcunchè. Chiedo a Claudio se gli dispiace se ballo con Stefano, lui sorride un tantinello imbarazzato ma annuisce. Andiamo nella parte di discoteca meno rumorosa, con un po' di sforzo riusciamo a parlare. Stefano mi chiede se Claudio è il mio ragazzo e gli rispondo che è mio marito. Mi dice senza troppi fronzoli che lo vede un po' spaesato, io rido di gusto a questa sua osservazione. Claudio ci sta osservando allora abbraccio Stefano e gli dico all'orecchio che è un po' spaesato effettivamente. Lui risponde chiedendomi se possiamo rivederci senza marito in giro, io rido e gli dico forse. Mi scivola in mano un biglietto da visita. Lo lascio, torno dal mio lui. Povero Claudio è proprio spaesato. Mi chiede chi è quel tizio, gli rispondo che non lo so e la mia risposta lo lascia sbalordito. Mi chiede perchè l'ho abbracciato e per tutta risposta lo avvinghio e gli sparo la mia lingua in bocca artigliandogli il pacco. Lo bacio con furia, poi lo trascino fuori dalla discoteca, lo porto nel parcheggio dove c'è la macchina. Gliela faccio aprire, lo butto sul sedile, gli slaccio i pantaloni ed inizio a spompinarlo indecorosamente in mezzo al parcheggio, con il rischio che chiunque possa vederci. E' un pompino selvatico che non lascia scampo, dopo 5 minuti Claudio sta per venire allora un po' sadicamente mi fermo. "Andiamo a casa che ho un regalino per te" gli dico. Mio marito guida mentre io mi masturbo dolcemente sul sedile accanto al suo. Arriviamo a casa, saliamo, porto il mio amore in camera da letto, gli tolgo i pantaloni, lo metto a pecorina sul letto, lo incito a spalancare le gambe... sento un fuoco dentro, il desiderio di sottometterlo e togliergli la virilità. Comincio a sgrillettargli l'ano senza ritegno, glielo lecco, glielo insalivo. Stavolta sono attrezzata, prendo un tubetto di lubrificante, lo spalmo nel culo di Claudio, gli infilo dentro due dita, poi tre, poi quattro, Provo ad infilare le nocche ma la mano non entra. Allora da sotto il letto tiro fuori il regalino che avevo preparato: un pacchetto con un fallo di lattice piccolo ed uno più grande. Claudio mi guarda sconcertato ma è eccitato. Prendo il fallo piccolo, lo insalivo, entra nel culo di mio marito come nel burro. Glielo pistono dentro per una decina di minuti, poi passo al grande. Dico al mio lui di fare da solo, perchè la cappella del fallo è piuttosto grande e potrebbe fargli male. Claudio è inebetito ma non si tira indietro. Mi guarda e prova ad infilarsi l'arnese. Il culetto del mio uomo non è ancora ben allargato, allora provvedo io. Gli reinfilo il fallo piccolo e piano piano inserisco insieme al fallo un dito, poi due, diverse volte invitando Claudio a rilassarsi. Ormai lui è partito allora mi spingo oltre. Tiro fuori dal mio cassetto due paia di calze autoreggenti e gli chiedo di indossarle. Incredibilmente Claudio non fa una piega, si mette un po' goffamente le calze, lo aiuto a sistemarsele... vederlo così mi fa bagnare la fica in maniera pazzesca, ho bisogno di essere leccata per calmarmi. Lui esegue ed arrivo ad un lungo e prolungato orgasmo fissando le gambe del mio uomo avvolte dalle calze autoreggenti come se fosse una troia. La mia troia. Non sono ancora soddisfatta. Voglio vedere il fallone di gomma sprofondarglisi nel culo. Andiamo in salotto e lo sottopongo ad un'altra sessione di dilatazione con il fallo piccolo, poi faccio mettere Claudio a Pecorina, gli vado dietro, lubrifico il suo ano in maniera esagerata, mi appoggio la base del cazzone di gomma sulla mia pelvi, glielo appoggio sul buco del culo e premo con dolce decisione sfruttando il peso del mio corpo. Claudio si dimena ma cerca di favorire la manovra. Geme, si sforza, finalmente la cappella di gomma supera la strettoia dello sfintere e gli entra dentro, Claudio emette un lungo gemito profondo. Dietro di lui spingo ritmicamente e lo scopo dolcemente invitandolo a masturbarsi. Nel silenzio della stanza il leggero sciacquio del cazzone di gomma nel culo del mio sposo, i suoi gemiti sommessi. Prendo a sditalinarmi mentre proseguo l'osceno servizietto. Finalmente Claudio riesce a venire in un misto di piacere, sofferenza ed umiliazione... siamo un bagno di sudore. Gli lascio come compito quello di dilatarsi il culo da solo tutti i giorni, le prossime volte lo voglio più efficiente...
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13 anni fa
coppiaromana38, 43/43
Ultima visita: 13 anni fa -
Incredibile realtà
Quello che sto descrivendo e tutto reale; mai e poi mai avrei creduto possibile che potesse avvenire.Il fatto avvine nelle vicinanze di Mentone (Francia) ero per lavoro dislocato a Ventimiglia e ogni tanto facevo puntatine a Mentone, un giorno decidi di andare a fare spesa in un supermercato vicino all'ingresso dell'autostrada, e qui avvine la parte più stupefacente mi aggiro per il reparto intimo femminile e calze, stranamente hanno una quantità incredibile di calze autoreggenti e per reggicalze compresi collanti aperti, cosa stranissima per un supermercato, io amo molto toccare acquistare ed indossare questi indumenti e si sono un travestito non perchè mi senta donna dentro ma per trasgressione per divertimento erotico, metre sono li che mi aggiro come un bimbo in un negozio di giocattoli vedo una donna decisamente appariscente,bella rotondetta molto in forma ma decisamente attraente, vestita in un modo che attrae non solo il mio sguardo, si il suo abbigliamento attraeva scarpe rosso lucido con tacco almeno 10 calze nere con la riga gonnellino csozzese rosso e verde scuro camicetta bianca trasperente molto aperta che metteva in risalto due belle tette e sotto un reggiseno a bustino nero aperto davati si vedevano i capezzoli belli rigidi, capelli legati a coda di bella alta come piace a me ed un trucco molto bello e soft, che sinceramente stonava con il resto dell'abbigliamento era troppo soft, va andava bene comunque, la guardo la riguardo non so mi sembra una figura sconosciuta, lei si accovaccia per vedere qualcosa sullo scaffale in basso il mio sguardo si concentra li non porta le mutandine vedo la figa sull'interno coscia ha una rosa tatuata, si e lei, l'ho vista su un sito di esibizioniste francese si e lei non ci posso credere sto sognando, allora non so che fare, faccio lo gnorri come fare, mi viene un idea scrivo su un bigliettino il nome del sito e lo lascio cadere vicino a lei facendo finta di niente, lei lo raccoglie e non succede nulla, tra me me dico cazzo tutto un equivoco, si alza va verso alle casse, io la seguo prendo un altra cassa e pago le mie calze da donna ed il reggicalze che avevo preso lei mi guarda e mi sorride la seguo al parcheggio sotteraneo e qui avviene un altra bella cosa lei apre il baule e a gambe divaricate si sporge nel cofano dell'auto io mi ero abbassato per togliere il lucchetto della moto e vedo il panorama che ogni maschio vorrebbe vedere la gonna sopra il culo e la figa li bella in esposizione ha ha le calze con il reggicalze davvero un spettacolo, si gira mi manda un bacetto con il soffio ho il cazzo che sembra di acciaio sono eccitatissimo, sale mette in moto e se ne va io la seguo prende la strada per verso la montagna, lei davanti con l'auto io dietro con la moto ogni tanto mi saluta con la mano io continuo a seguirla cavolo la police mi fa segno di fermare, merda merda merda, tra me e me, niente mi fanno perdere 5 o 6 minuti poi via dove cavolo sarà andata, fortuna che ci sia solo una strada decido di proseguire, ma niente, niente, mi metto il cuore in pace e prendo la strada verso Sospel cavolo che culo vedo l'auto ferma mi fermo osservo da una casa escono due donne una è lei la riconosco salgono in macchina oara non so che fare la seguo arrivati ad un certo punto io gli sono dietro lei svolta per una stradina sterrata ma con la mia moto da strada e tuttaltro che facile rimanere in piedi, arrivo vedo la macchina ferma lai scende mi guarda si alza la gonna e fa pipi da in piedi proprio come faceva molte volte nelle foto sul sito, la sua amica anche lei vistosissima stivali neri lucidi alla coscia e la pima cosa che ho notato ed il resto tutto molto sexy, finisce la sua pisciata e viene verso di me io ho ancora il casco mi alza la visiera e con un dito che si era bagnata nella figa me lo passa sotto il naso mi levo il casco e mi abbasso lei allarga le gambe e comincio a leccare quel paradiso, non ci scambiamo una parola la lecco davanti e dietro a questo punto non so che fare sotto i vestiti sono tutto vestito con intimo femminile guepiere calze e mutandine di pizzo, cazzo che fare ora lei non mi da il tempo mi slaccia i pantaloni e mette la mano sotto e non rimane sorpresa anzi m i dice che è fantastico sono un vero porc e che poi lei è abituata e qui entra in gioco la sua amica che in realtà è un amico travestito ma molto molto femminile, spunta una coperta e in men che non si dica mi ritro a leccare sia un cazzo che una figa giochiamo un bel po di lingua e poi io mentre sono carponi a leccare lei sento che mi sta esplorando il buchino sento mi mette al cremina si mette il preservativo e poi sento il cazzo duro che si infila dio che bello è un cazzo non grande ma prestante durissimo entra esce entra esce è un giardino dell'eden lei mi fa alzare un po prende il mio cazzo durissimo e mi mette il preservativo poi si ridistende sotto e se lo infila in figa io pompata da dietro ed il cazzo in figa a lei che spettacolo ad un certo punto non ce la faccio più esplodo e lei si incazza comincia a prendermi a schiaffi io non so che fare il mio cazzo si ammoscia si sfila il preservativo lei si alza e mi mette il culo in faccia e mi dice lecca io obbedisco lecco lecco ad un certo punto fa una scorreggia meno male non puzza ma esce dell'umido dal buchino mi costringe a leccare mentre l'altra continua a pomparmi si gira mi mette al figa sulla bocca e fa uscire un po di piscio che io bevo l'altra viene dentro nel preservativo toglie il cazzo ed il preservativo rimane in parte dentro penzolante lo tolgo e un emozione quello che mi sta succedendo, ci riposiamo un po chiacchieriamo e poi mi dice se mi va di andare acenare a casa sua li vicino accetto siamo diventati tutti grandi amici innamorati del godere e del sesso ci vediamo spesso per fare grandi porcate si siamo diventati come dicono i francesi un equipe, si un equipe della figa e del culo il cazzo be quello non è un problema siamo così troie che ne rimediamo quanti e quelli che vogliamo, ho pensate che ci siamo fatti anche due g......i si uno maschio e l'altro una femmina bionda non figa ma moltro porca e scopare qualcuno in divisa è il massimo, ho se non è fortuna questa cosa mai sarà la fortuna: prenderlo nel culo scopare una bella figa ma si questa volta sono finito in paradiso
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13 anni fa
loredana58xxx,
42
Ultima visita: 3 anni fa
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La zia di fuori
Nikole Stamane , leggendo alcuni racconti erotici su questo sito, mi è tornata la voglia di scrivere, anche perché leggendo i vari racconti, specie di incesto, mi tornavano alla mente episodi che, probabilmente, la mia memoria aveva rimosso. Come già avevo scritto nei racconti precedenti, la mia infanzia e gioventù è stata costellata di episodi, piacevoli e non, episodi e occasioni che a pensarci sono state tutte occasioni mancate , un po’ per la mia giovane età e un po’ per la mia timidezza, episodi quali quelli di spiare mia sorella e mia madre, o di indossare l’intimo di mia sorella, o di passare intere giornate con il mio amichetto a trastullarci e poi più grandicelli a scopare, o meglio a farmi scopare; in quel periodo , avevo intorno ai 14 anni, la mamma d’estate era solito mandarmi a casa di suo fratello e della moglie, perché non voleva lasciarmi solo a casa, a me la cosa non piaceva molto, dovevo allontanarmi da tutto quello che mi piaceva, e andare a stare a casa degli zii, ovvero a casa della zia, perché lo zio era sempre in giro per lavoro e rientrava molto raramente, stava lontano anche dei mesi; fatto sta che mia madre volle mandarmi a forza anche per punirmi, dei risultati negativi che avevo avuto a scuola. Mi accompagnarono a casa della zia e il giorno dopo ripartirono, la mia permanenza a casa della zia stava diventando noiosa, anche se mi era permesso fare tutto, uscivo quando volevo, e la zia aveva mille attenzioni verso di me, non mi faceva mancare niente, la mamma telefonava dicendo di mettermi a studiare, la mia testa invece era altrove, pensavo a come avrei potuto divertirmi con i miei amici e a quante seghe avrei potuto farmi spiando e pensando alla figa di mia sorella; gli ormoni scoppiavano forse era anche il caldo torrido e afoso, ero sempre ingrifato, fino ad allora avevo visto mia zia come una signora anziana, anche se in effetti non superava i 45 anni, non bella, formosetta, con un po’ di pancetta e per niente bella, quindi il classico tipo che non attirava per niente l’attenzione; ma eravamo soli in casa, dormivamo anche insieme nel letto matrimoniale, così si evitava di aprire il lettino,e anche perché da lei ero considerato un bambino o bambina, infatti vista la mia conformità fisica ero più somigliante ad una femminuccia, però dopo un po’ iniziai a guardarla in modo diverso, man mano che passavano i giorni ai miei occhi sembrava più bella e più sexi, anche perché era sua abitudine girare per casa con la sola sottoveste, senza reggiseno e spesso senza mutande, infatti quando capitava controluce si vedeva tutto il culo e il boschetto che aveva davanti, il pomeriggio quando andava a fare il riposino, non si copriva mai, e io, che non dormivo mai, con la scusa di andare al balcone passavo e spassavo davanti al letto (percorso obbligato per andare al balcone), la vedevo a gambe larghe con la figa in bella mostra coperta da una foresta di peli biondi, le seghe si sprecavano, ero sempre eccitato e stavo sempre a masturbarmi, qualche volta alzava la gamba e si grattava la figa, sempre nel sonno. Ogni giorno che passava era una tortura, una bella e piacevole tortura, poi la notte il pensiero di avere accanto un figone del genere non mi faceva dormire, quando andavamo a letto, io per primo, mi coprivo fino al bacino con il lenzuolo, lei entrava in camera già in sottoveste, in controluce la vedevo, sotto era completamente nuda, due seni belli grossi, penso un 4 abbondante, un po’ appesantiti dall’età ma ancora attraenti, facevo finta di dormire, ma ero concentrato a guardare quei seni bellissimi, quella figa bionda e quel culo maestoso, la luce che proveniva dall’esterno era fioca, ma bastava per far vedere in controluce tutto quel ben di dio. La voglia aumentava sempre più, e averla accanto nuda, tutte le notti non faceva altro che aumentare la voglia che c’era in me, una notte che ero particolarmente eccitato, vedendola con la figa scoperta, la sottoveste era salita fino in vita, cosa che capitava ogni tanto, facendo finta di dormire, mi avvicinai il più possibile a lei, sfiorandole le cosce con il mio culetto, il contatto fece sobbalzare il mio uccello facendolo diventare di marmo, lei fece solo un piccolo movimento, ma senza scostarsi, dopo un po’ mi girai a pancia all’aria, mantenendo il contatto con le sue cosce, in pratica eravamo coscia contro coscia, una sensazione unica, il cazzo mi faceva male tanto era duro, non riuscivo a prendere sonno, poi mi feci coraggio e allungai una mano sulla sua figa, il contatto con il folto boschetto mi mandò in estasi, per un attimo non successe niente, poi la zia si svegliò e mi sgridò dandomi anche un ceffone, mi disse di girarmi dall’altra parte, cosa che fece anche lei. Il giorno dopo nessuno dei due proferì parola, però la vidi che girava per casa tutta vestita e non con la solita sottoveste, la sera mi preparò il letto nell’altra camera, dopo qualche giorno che passammo così, mi fece sedere facendomi un discorsetto come da mamma a figlio, in parole povere mi rimproverava per quello che avevo fatto, ma mi comprendeva perché ero in un età tale che gli ormoni giravano a mille, ma noi uomini dovevamo essere in grado di controllare i nostri istinti e dominarli, e quindi non era giusto che lei per colpa mia si sentiva costretta in casa sua ad avere certe restrizioni, e che avrebbe avuto piacere se tutto tornava come prima, però avrei dovuto prometterle che sarei stato buono e bravo, cosa che feci subito e le chiesi scusa e perdono per quello che avevo fatto, si alzò mi abbracciò e mi baciò sulle guance. Ritornò a girare per casa in sottoveste, ma con le mutande, mi dovevo accontentare della sola visione delle tette, e così anche la notte, dopo diversi giorni così, iniziò a venire a letto come una volta, senza mutande, la tortura ricominciava, di giorno ricominciò a girare per casa in sottoveste e senza mutande dopo una settimana, gli occhi mi uscivano dalle orbite tanto ero concentrato a vedere tutta quella roba. La notte non passava mai, non riuscivo a dormire, mi giravo e rigiravo nel letto, la vedevo mezza nuda con la figa scoperta e mi dannavo toccandomi il pisello, ero sempre agitato, mi addormentavo e nel dormiveglia sentivo le mie cosce a contatto con le sue, questo accadeva quasi tutte le notti, una notte mi ero quasi addormentato, quando sentii il contatto di una mano sul petto, mi sveglio e la zia mi dice, ma non ti senti bene? Sei tutto sudato e stai parlando e agitandoti nel sonno, che cos’hai? Poi guardandomi meglio vede le mie mutande con un bel rigonfiamento, e mi dice, è questo il problema? Io non proferivo parola, mi vergognavo e non avevo il coraggio di parlare, iniziò a dire che non era possibile, lei era la zia ed era molto più grande di me, e come era possibile che ti faccio eccitare così? Dicendolo mi aveva toccato il pisello, che ebbe un sobbalzo non da poco, zia sei bella e mi piaci, riuscii a dire. Facciamo un patto io ti tocco e tu tocchi me, appena fatto ci rimettiamo a dormire, e così mentre io le toccavo la figa e le tette lei mi faceva una sega, venni quasi subito, una sborrata che sentii salire dal profondo, anche se come sperma ne cacciavo poco, ma la sensazione fu come se mi avessero svuotato, dopo di che mi diede un bacio sulle labbra e ci mettemmo a dormire. Fu una bellissima notte. Al mattino ero tutto raggiante e felicissimo di aver passato una notte così, la zia non disse niente, poi sul tardi mi disse che doveva restare un segreto e che non doveva più ripetersi. Andammo avanti così, lei girava per casa in sottoveste e dormiva quasi nuda e io naturalmente mi segavo, fino all’ultima notte, il giorno dopo sarei dovuto ripartire, la notte tentai il tutto per tutto e dopo un po’ di tempo, sentendo che dormiva le poggiai una mano sulla figa, la zia reagì subito mi prese la mano, pensavo che me la scostasse e che mi rifilasse uno schiaffo, come l’altra volta, invece iniziò a premerla di più fino a farsi mettere due dita dentro, non ci credevo, mi posizionai meglio e inizia a masturbarla con due dita, mi scostò prese il mio pisello in mano e poi mi tirò su di lei, lo prese e se lo ficcò in figa, era bagnatissima, non avevo mai scopato una donna, non sapevo neanche come muovermi, fece tutto lei mi disse di muovermi piano e di affondare i colpi, la sentivo mugulare ad ogni affondo, fino a quando no venni anche io e le sborrai in figa godendo come non mai. Il mattino dopo ci salutammo senza dirci una parola. Per commenti scrivete a [email protected]
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13 anni fa
Nikole,
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Ultima visita: 5 anni fa
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Finalmente...
era un pò che rimandavamo, un pò perchè tutte le volte che era venuto mi aveva fatto ecctare tantissimo ma poi non mi aveva scopata, quasi tutte le volte mi baciava, mi leccava tutta facendomi impazzire dal desiderio e poi si faceva fare un gustoso pompino sborrandomi in bocca, ma questa volta è andata diversamente, dopo una lunga sessione di baci, carezze,e dopo che le sue mani si sono introdotte dappertutto, ha cominciato a leccarmi il buchino, poi mi ha infilato un dito e ha incominciato a scoparmi con il dito, mentre io avevo la bocca impegnata dal suo meraviglioso cazzo, poi mi ha chiesto se volevo essere scopata ed io naturalmente ho risposto siiiiiiiiiiiiiii, anche se ero preoccupata dalle dimensioni del suo cazzo, mi ha messo a pecora, si è infilato un preservativo e ha iniziato a spingere, non ho sentito male , anzi, dopo un pò era proprio bello mi pompava e continuava a chiedermi se ero la sua troia, ed io chiaramente gliel'ho gridato, è andato avanti un pò così e poi si e sfilato , ha tolto il preservativo e si è segato davanti al mio viso, mi ha fatto aprire la bocca e mi ha spruzzato tutta la sua sborra in bocca, sul viso, sui capelli ero piena... si, aveva proprio voglia di me... mi ha chiesto se sono disposta ad andare in un cinema ( credo porno) conciata da troia, cioè come sono conciata quando mi preparo per lui adesso è andato via, sarà tornato dalla moglie, ma per lei stasera non ce nè....ci ho pensato io a svuotarlo
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13 anni fa
vanessaenculada,
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Ultima visita: 8 anni fa
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Ad esse
Oggi è successo...dopo aver pranzato ed aver fatto la doccia, son salita in camera. Avevo solo la canotta, si stava bene, c'era una temperatura giusta con la brezza che entrava dalla finestra e mi accarezzava il corpo. Mi sono sdraiata e ho chiuso gli occhi. L'intento era quello di dormire ma pensieri hanno invaso, senza chiedee, la mia mente. Vuoi perchè negli ultimi giorni ci siam stuzzicati, vuoi che dico di "non essere come te" ma a volta il lato in ombra di certe situazioni mi attira... Ho alzato leggermente la canotta e accarezzato l'ombelico con movimenti circolari. Gli uccellini fuori cinguettano. Il mio dito ha iniziato ad avanzare verso il basso, era ancora timido...ha giocato con le grandi labbra, prima le ha percorse di fianco, poi, quando un brivido mi ha percorso la schiena, si è diretto verso il centro...le ha scostate...aperte dapprima con delicatezza. Ho socchiuso la bocca e mi sono leccata l'altro dito della mano sinistra e l'ho fatto danzare sul clitoride...non mi bastava e ho fatto uscire tutto il clitoride, sembrava un piccolo pene. Ho continuato, sempre più velocemente a stuzzicarlo e sentivo l'interno delle grandi labbra gonfiarsi e bagnarsi di un liquido caldo e dolce. Ho spinto con forza il dito della mano destra e iniziato a muoverlo senza sosta dentro e fuori, dentro e fuori...le gambe erano nervose e le ho alzate con le ginocchia piegate e le ho aperte perchè il mio dito potesse avere lo spazio che il mio gioiello voleva concedergli. Gli uccellini hanno smesso di cinguettare. Ho continuato solo a titillarmi il clitoride, quel piccolo cazzettino bagnato e roseo...ero eccitata, volevo te e il tuo cazzo dentro di me, non riuscivo a fare a meno di pensarci. Mi sono fermata. Ci vediamo stasera, magari, chissà, nella penombra del cinema...
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13 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 1 giorno fa -
Viva il camper
primi di luglio 2011, si parte con amici in camper per la sicilia, arrivati a porto palo ci si ferma li una coppia con figli è già ferma da qualche giorno anche loro con il camper. Si fa conoscenza, ci si scambia qualche idee, parola...ma la signora, moglie del vicino di camper si fa subuto notare per la sua bellezza. Non passa molto che si inizia con una sigaretta e poi piano piano caffè e poi con i complimenti. veniamo a scoprire che il marito ha appresso un gommoncino per la pesca e che la sera andava a pesca e tornava alle 8 del mattino. fu cosi che alla sua partenza, ci siamo avvicinati alla signora che ci aspettava con tacito consenso. si accertò che il marito avesse preso il largo e ci fece la proposta di salire sul nostro camper, che anche se salivamo sul suo e ci chiudevamo il marito avrebbe avuto il modo di aprire e salire. in meno che potevamo pensare lei era nel nostro camper nuda e a godere di noi noi eravamo in tre ma solo due avevamo le idee chiare il terzo pensava alla fidanzata, cmq lei abile linguista ci fece impazzire cosa molto gradita da entrambi poi volle che a turno facessimo lo stesso con lei e fu accontentata subito, non era una brutta richiesta per me dato che a me piace moltissimo usare la lingua specie su una donna. Poi siamo passati ad altro e la signora ci sapeva fare alla grande senza fretta e senza furia abbiamo lavorato se cosi si puo definire tutta la notte dalle 20 di sera fino alle 7 del mattino ci abbiamo dato dentro tante di quelle volte che credevamo la signora fosse apposto per una settimana invece la sera successiva stessa scena e cosi per tutta la settimana. il marito partiva e lei si faceva intrattenere al punto che l'ulltima sera ce ne siamo andati nell'isola di capo passero e ci siamo rimasti tutta la notte eravamo io l'amico mio e la signora a girare nudi per l'isola e a fare la qualsiasi ovunque. peccato che la signora è del nord ma se la vita da camper è cosi ....bhe ben presto me ne compro uno ah ah ah ah. ciao ciao
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13 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 1 giorno fa -
solo un sorriso. I cap.
una luce stretta e intensa invadeva con la sua fascia di luce il buio della camera dove si trovavano. La porta era socchiusa e non si riusciva a comprendere chi e cosa ci fosse oltre quella soglia. Gli occhi, dopo 30 minuti di buoi assoluto, con l'improvvisa apertura della porta, non riuscivano a distingure nulla. Una figura sfocata di donna, alta e molto formosa che senza dire una parola li invitava a entrare. Luca diede la mano a Laura e entrarno nella luce. Si aprì innanzi a loro una grossa camera, arredata molto semplicemente: due sedie di legno, un lettino per massaggi, un pavimento di marmo nero e le parti piene di quadri raffiguranti navi nel mezzo del mare in tempesta. Letta la meraviglia nei volti della coppia, la donna disse sorridendo: "cosa credevate di trovare catene e ganci arruginiti?".Adesso che la coppia distingueva tutto, inzio a osservare la donna che li aveva fatti entrare. Mora e alta, un corsetto di pelle che la cingeva una vita stretta e due seni proromenti a stento contenuti. Li fissava e li guardava, avvicinandosi a Laura le si avvicinò e con un movimento dolce le disse bisbigliando nell'orecchio: "benvenuta.... ". Luca nel vedere la donna bisibgliare qualcosa a Laura, subito s'incuriosì e cerco di capire, ma la donna gli si avvicinò a due centimetri dalla faccia e gli disse:" non dire una parola!" A quella distanza lui potè sentire il dolce profumo della donna e i duri seni su di se. Non disse nulla. "Sedete sulle due sedie", disse la donna.....(te be continued),
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13 anni fa
arboc e mila, 30/29
Ultima visita: 12 anni fa