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La rossa - parte 6^
Ci sentimmo qualche giorno dopo, avevo organizzato un nuovo incontro con Carl. Mi disse che si era accorta che non era tanto male prenderlo dietro e che comunque aveva goduto ed ora voleva provare a prendere quello di Carl almeno una volta. - Sei sicura?, guarda che se glielo dico e poi ci andiamo poi non puoi tirarti indietro!!! -. - Lo sò - mi rispose, ma credo di farcela-. -Allora la mattina prima di andare fatti un paio di clisteri di camomilla, aiuta e pulisce ed eviterai sgradite sorprese-. Il giorno concordato ci recammo a casa di Carl, Paola come al solito vestita sexy, ma aveva nello sguardo qualcosa che non le avevo mai visto, una sorta di sguardo da porca. - Ho saputo che vuoi provare a prenderlo dietro - le chiese Carl - Si, credo di riuscirci, spero però che almeno all'inizio sarai delicato, sai non vorrei finire all'ospedale - rispose Paola, - tranquilla, sono esperto, non sarai la prima nè l'ultima, ti prometto che almeno all'inizio non ti farò del male anzi, facciamo così, lascerò che sia tu ad impalarti completamente, però una volta arrivato in fondo dopo non potrai tirarti indietro e dovrai lasciare fare a me...-. - Và bene - disse Paola. La stendemmo, la spogliammo, lasciandole solo il reggiseno a balconcino e le calze autoreggenti che per l'occasione aveva indossato. Dopo esserci spogliati anche noi prendemmo a leccarla dappertutto, un seno per uno, poi i lobi delle orecchie, le nostre mani vagavano sul suo corpo, se infilavo un dito nella fica Carl di dedicava al culetto e viceversa, se uno leccava tra le gambe, l'altro le faceva succhiare il cazzo, la portammo ad uno stato tale di eccitazione che la sua fica grondava umori in continuazione finchè Paola ci pregò di scoparla. Carl la infilzò con la sua potente mazza che entro dentro come il burro, iniziando a pomparsela ma senza andare fino in fondo, poi ci demmo il cambio. La scopavamo con metodo, evitando di farle raggiungere l'orgasmo, nel timore che poi si sarebbe raffreddata. Quando fu pronta Carl la mise a percorina e mentre io glielo mettevo in bocca prese una bella dose di lubrificante a base di acqua e se lo spalmò su tutta l'asta. Una dose generosa la usò per lubrificare lo sfintere, aiutandosi con le dita per farlo penetrare all'interno. Ne mise prima uno, poi due, poi tre, simulando una penetrazione, quando fu sufficientemente lubrificata le appoggiò la grossa cappella al foro e attese. Paola, timidamente, iniziò ad indietreggiare facendosene entrare un poco dentro. -Ahi- urlò Paola -mi fà male- Ma Carl prendendole la testa disse - Dai troia apri bene le chiappe e fatti sfondare dal mio cazzone. Te lo metto tutto fino in fondo, senti quant’è grosso-. Paola iniziò dei piccoli movimenti avanti e indietro e ogni volta l'immane cazzo entrava un pò di più. Quando fu dentro per circa la metà Carl si fermò. Paola ce l'aveva dentro per metà e a me già sembrava impossibile che un cazzo del genere potesse entrare nel buco di un culo, anche se l'avevo già visto qualche altra volta. Sudava, ansimava, si lamentava dal dolore, stringeva i pugni sul lenzuolo ma non desisteva dal suo proposito -Rilassati e apri bene il culo, stronza, se no senti male per davvero.- diceva Carl mentre le accarezzava la fica in modo da allentare la tensione della donna. Paola si rilassò per un istante e con un colpo all'indietro fece entrare tutto il cazzone nel buchetto con le palle pelose a contatto con la fica. Ahiiiii...- urlò Paola -mi bruciaaa…- e iniziò a piangere -Mi fa malee.. mi bruciaaaa - -Ti brucia il culetto ?- disse Carl -Dai prendilo tutto e senti com’è grosso-. -Vedrai che ti piacerà e poi qualcuno prima poi te lo doveva rompere per bene - -Ora inizierò a pomparti bene il buco merdoso, stronza. Mi sa che dovrò allargartelo per un bel po' questo buco- e iniziò a pompare. -Aghh.... mamma .... no .... mi stai rompendo... ti prego.... ahhh... fa male ....-implorava Paola. -Nooo.... non resisto. .... me lo sento in fiamme...... brucia ... brucia.... mi brucia il culooo ......- Incurante delle lamentele di Paola, Carl continuava a pompare mentre le diceva: -Voglio proprio allargartelo questo buco. Sentirai un po' di male all'inizio ma poi vedrai che ti piacerà da morire. Ce l’hai proprio bello stretto e bollente. Mi stai strizzando il cazzo, troia- -Aghhhhhh..... che maleee... ce l'hai troppo grossoooo.... cazzo che male... mi stai spaccando il culo..- urlava la donna -Sta zitta troiona rossa -le rispose l’uomo -stai zitta e goditi questo cazzone. Ti slargo tutta, ti voglio rompere. Te lo riempio fino all'intestino vacca.... troiona... Puttanona. Muovi il culo troia.- Paola era squassata dai colpi violenti e dal cazzone che le occupava tutto il retto. Prima iniziava a supplicare l'uomo continuando a dirgli -Ti prego... mi stai slargando il culo ... me lo stai rompendooo.. ahiii... più piano ... ti prego ... mi stai sfondandooo....- Ma Carl rispose -Lo senti questo bastone nel culo eh, puttana? .. godo a fartelo sentire fino in fondo troia.... sììììì...... ti voglio spaccare questo buco del culo pieno di merda... te lo voglio spanare… mmmmmm......- dandole delle manate forti sulle chiappe. Nel frattempo io mi deliziavo nella sua bocca prendendole le tette a piena mani. Ad un certo punto Paola iniziò a trarre piacere da quelle sensazioni di godimento e dolore e sentiva delle ondate di piacere fortissime -mmmmhh... mi sta iniziando a piacere ora... mmmhhh.... cazzo come mi allarghi beneee... mi stai sfasciando ma sto godendo.... daiii spaccami..... spaccameloo..è bello anche così…- -Dai vacca ... mi stai facendo un bel servizio col culo ... dai che ora godo e ti allago il culo di sborra ..daii....segami il cazzo col retto- -Il tuo cazzone mi sta facendo impazzire... daiiii... mi brucia il culo ma godo da matti. Mi fa male ma mi piace- -Sei una troia..... che gode col culo. Dai dillo mentre ti sbatti il mio cazzone- -Siii, sono una troia da strada.... mettimi questo bastone fino in fondo.... sto godendo.....godoooo... godoooooo- e Paola raggiunse l'orgasmo, anhe aiutata da me che nel frattempo mi ero steso per sdidalinarla. Carl si mise a pompare sempre più forte e anche lui godette urlando -Eccoti la sborra vacca da quattro soldi ..... ti allago gli intestiniiii- Un violento getto di sborra davvero le allagò l'intestino e, come al solito, tanta era la pressione che buona parte le usci dal culo spruzzando dappertutto. Carl si accasciò su Paola, i due si baciarono con un lungo lingua in bocca. Carl tirò fuori il cazzo e Paola ne approfittò per correre in bagno per liberarsi dai residui. Al ritorno Carl le disse -Dai, piccola, segalo, fai su e giù sul bastone nero- accarezzandole la testa rossa. Paola, come in uno stato di trance, cominciò a segare il cazzone del ragazzo di colore sentendolo ridiventare gradualmente sempre più duro. Intanto, il ragazzo, con fare autoritario, iniziò a tastarle le tette, per poi allungare una mano e strusciarle la fica. La trovò già bagnata e per questo motivo, sorridendo, fece un commento: -mmmm.. troia bianca, il bastone nero te l’ha già fatta bagnare di nuovo… aveva proprio ragione il nostro amico quando mi ha detto che eri un bel puttanone….. continua a segare e fammelo intostare bene bene.- Paola, senti risalire sempre di più l’eccitazione, presa dalla sega che stava facendo al cazzone nero e dal piacere che le rudi ma efficaci palpate mie e del ragazzo di colore le procuravano. -Ora dai una bella pompatina al bastone, fammi vedere come sai lavorare di bocca. Succhia il bastone di cioccolata, puttana.- Finita la frase Carl forzò le labbra della donna sulla cappella, Paola non potè fare altro che imboccare il cazzone e iniziare a fare un pompa. Carl le teneva la testa dandole il ritmo costringendo Paola a mettere molta saliva per far scivolare il cazzone nella sua bocca e a lavorare molto con la lingua roteando e leccando. Anche io le presentai il cazzo vicino al viso e quindi Paola si alternava a pompare i due cazzi, segandoli alternativamente. I nostri cazzi sembrano scoppiare da tanto erano tesi e questo aumentava la foga e la libidine con cui Paola circondava con le sue labbra l’una e l’altra asta. Arrivati a un punto in cui potrebbe essere difficile resistere e sborrare, Carl si mise in piedi, io mi distesi e feci in modo che Paola mi montasse sopra facendosi infilare di forza il mio cazzo fica. Carl, poi, la fece piegare su di me -Stai ferma e buona mentre senti il cazzo duro del mio amico che ti arriva fino all'utero. Ora ti allarghiamo di nuovo i buchi così sarai sempre pronta a prenderti cazzi di tutte le misure-. Carl avvicinò il cazzo alle natiche di Paola e spinse -Ora ti riempiamo tutti i buchi -.-Ahi ...... fai piano ti prego ...... ahhhhhhhh- Carl forzò la stretta fessura dicendo -Ora ti metto questa bella suppostona così sarai bella farcita in culo e in fica-. Con un colpo più forte entrò dentro lo stretto canale, reso ancora più stretto dalla mia verga in fica. -Ahh.... mamma .... no .... mi state spaccando.... vi prego.... ahhh... fa male ....- -Ancora ce n'hai solo metà- disse Carl -ora te lo metto tutto- e spingendo arrivò in fondo. -Noooo.... non resisto. .... mi sento in fiamme...... brucia ... brucia.... ohhhh ... dio che male....... aahh..... si lo sento che mi sta occupando tutto il rettooooooo ...... mi state riempiendo tuttaa.....Ahhhhhhhhhhhhhh......... cazzooooo..... mi state slabbrando i buchi .... vi prego non mi spaccate ....... ahhh- Carl intanto le pizzicava i capezzoli e le diceva -Dimmi un po' se te lo senti tutto puttana ?- Poi aggiunse un commento veramente volgare: -Vedrai che dopo questo lavoretto il buchetto marrone avrà le grinze un po’ più lisce.- Incuranti delle lamentele di Paola iniziammo a pompare sistematicamente, leccavo le tette di Paola che iniziava, ora che i buchi si erano allargati, a sentire meno dolore e sente il piacere riemergere. -La troia sta iniziando a divertirsi mi sembra- disse con un sorriso Carl -Eh si, sento che contrae il buchetto grinzoso e la fica molto bene- risposi io. Paola senti arrivare il piacere in modo improvviso, si sentiva avvolta in sensazioni che non aveva mai provato e mai credeva potessero esistere. -Mmhh, mi sta iniziando a piacere- diceva Paola senza più freni inibitori e ormai senza ritegno -Siete dei porci ma avete due cazzoni che mi stanno aprendo benissimo-. Carl, allora rincarando la dose disse: -La prossima volta non ti lasciamo un'apertura libera. Te lo facciamo mettere anche in bocca, così sarai tutta bella riempita- La fica di Paola era ormai un lago e anche il buco del culo si stava contraendo in preda a sensazioni fortissime. Insieme la pompavamo in modo sempre più serrato e Paola venne in un orgasmo travolgente dicendo -Ohhh. sii... sto venendo davanti e dietro .... godo ... godo ......- Allora Carl la incitò a usare parole più volgari dicendole: -Dillo, puttana, dillo che vieni con la fica e con il culo, dillo che sborri con tutte e due.- Paola, nel vortice della perversione, urlò: -Siiii, sborro con la fica e con il culoo…..vengo con la fica e il culooo…- e si contorceva in preda alle contrazioni dell’orgasmo. Ormai ben affiatati, con una serie di colpi più forti la innaffiammo le budella e l'utero contemporaneamente.-Ti sborro nel culo, puttanona rossa - diceva Carl -Eccoti la sborra nel pancino, troia spanata- urlavo io Paola senti una serie notevole di getti di sborra nella fica e nel culo che le diedero la sensazione di essere riempita fino all’orlo. Paola era distrutta, rivoli si sperma le colavano dalla fica e dal culo, si alzò e si fece la doccia, oramai si era fatto tardi e doveva ritornare a casa. In macchina la vedevo stranulata, rilassata, con lo sguardo che solo una donna soddisfatta ha negli occhi. Come al solito mi fermai ad una discreta distanza da casa sua, ci guardammo negli occhi, mi disse -Grazie, con te ho scoperto cosa significa il sesso!!! e...avevi ragione, non sono più la stessa di prima-. - Mi fà piacere, spero in senso positivo-, le risposi. -Certo, positivo senz'altro, ho scoperto la mia vera natura. Per troppo tempo mi sono negata ai piaceri del sesso ed ora voglio recuperare...Lascerò mio marito!!!!-. - Che cazzo dici?, una come tè non può stare senza agi, che farai? Come vivrai?- -Lascerò la città, andrò lontano, dove nessuno mi conosce- - per fare cosa? - -La puttana!!! ...mi piace...mi piace fare sesso e in più mi darà da vivere, ma se mi verrai a trovare una scopata per te sarà sempre gratis -. Ero shoccato, incapace di muovermi, di parlare, tentai di abbozzare un timido tentativo di farla retrocedere dalla sua decisione ma lei si avvicinò, posò il suo indice sulle mie labbra poi mi baciò - Ci sentiamo - mi disse e scese dalla macchina. Non ho voluto più rivederla nè risentirla, sò che si è trasferita e ha messo in atto il suo proposito ma per me un conto è fare la puttana per sfizio un'altro svilire il proprio corpo di donna per denaro. Avrò anche una moralità contorta ma non posso farci niente. A qualcuno magari capiterà di andare a puttane, magari gli capiterà una bella "Rossa" dai capelli ricci, leggermente in carne, piena di efelidi sul viso, sui seni e sulla maggior parte del corpo, in quel caso pensate a questo racconto e con la mente, mentre ve la scopate, portatele i miei saluti. Per commenti, critiche e per conoscermi meglio: [email protected]
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13 anni fa
scopodonnexsetteore,
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Ultima visita: 6 mesi fa
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Tre,numero eccelso
E' sera.Si è piacevolmente cenato,parlato.C'era sempre una carica molto forte che aleggiava nella stanza,il desiderio era palpabile, ma nessuno lo afferrava, lo si voleva gustare lento, esasperarlo, per poi farlo esplodere. Lei, lei e lui. Tre persone che si stimano, si piacciono, si desiderano.In egual misura,senza differenze o pole position.Voglia di dare e ricevere, ognuno per gli altri due. Io e lui ci guardiamo e decidiamo, senza dirlo, che quella sera la protagonista è lei.Certo, daremo e riceveremo in egual misura, ma ci piace questo giochetto.. scegliere un cardine attorno al quale tutto ruota. Lei è ignara, nessuno ha detto niente ad alta voce, ma ci si conosce, c'è feeling, e sente dentro,e un guizzo la attraversa e già la eccita. La mente, è quella che davvero gode e rende tutto possibile.Il corpo è solo lo strumento attraverso il quale è possibile, ma è la mente. Lei sta parlando, lui si alza dalla tavola e si sposta sul divano. Mi alzo anch'io, come stessi sistemando qualcosa, invece arrivo alle spalle di lei,le accarezzo il collo,le spalle, le braccia. La faccio alzare.Le sussurro di continuare a parlare. Le abbasso le spalline del vestito nero che indossa, so che sotto è nuda.Ha un seno florido, morbido.Le abbasso il vestito fino alla vita. Le sto addosso,il mio petto contro la sua schiena,e lentamente la porto davanti a lui. Lui è seduto sul divano, io la faccio inginocchiare sul divano, prendo le sue poppe come coppe tra le mie mani,schiaccio il mio torace sulla sua schiena, le lecco il collo, e offro i seni a lui. Lui li inizia a succhiare, le mani che le tengono sono le mie, le stringo,le stringo i capezzoli offrendoli alla bocca avida di lui. Poi la allontano.Le tocco le braccia, le faccio capire che deve slacciargli i pantaloni.La faccio inginocchiare per terra, davanti a lui.Le allargo le cosce, le alzo il vestito fino a metà natiche.Sento che freme e so che se la tocco è bagnata.Invece c'è il cazzo di lui, duro, che aspetta, e allora prendo la sua testa, e la porto sul cazzo, e glielo faccio leccare,le sussurro solo leccare, voglio tanta saliva, devi farlo bene, con desiderio.Lo vuoi in bocca vero? lei mugola. io mi sdraio per terra la faccia sotto la sua figa, le tocco le cosce, esterno, interno, le tocco i polpacci, la mia bocca è vicina alla sua figa,sento il profumo, sento che pulsa, sento che cerca di porgerla, ma voglio farla impazzire, troppo facile arrivare subito al dunque.E so che "di sopra" lui le strizza le poppe, mentre lei glielo succhia, sempre più vogliosa,con tanta saliva.E allora mi avvicino, le faccio sentire la punta della lingua.. e poi mi alzo,le prendo la testa, la schiaccio sul cazzo.Si divincola e dice no, ma è si,perchè resta li e anzi lo fa.E allora la stacco,la metto dritta con la schiena, in ginocchio e dico a lui: ma vedi come è bella? guarda che poppe, e gliele lecco.Guarda che pancia, e la lecco.Guarda che cosce, e la lecco.Ma sapessi in mezzo, cosa c'è da guardare.... e lei freme, e lui conferma e dice ti desidero, ti voglio e lei freme.Mi rimetto fra le sue cosce, questa volta affondo subito la lingua nella sua fessura, che è succosa e profumata, e lei vibra.allora piano, con attenzione, le lecco le grandi labbra, una per una, l'inguine, e poi lentamente, scappuccio la clito (mi rifiuto articolo maschile ndr) e la lecco piano con colpetti di punta di lingua, poi la lecco a lingua tutta e piatta, poi la infilo dentro.Poi mi sposto nel perineo, sento il culetto pulsare, ma le lecco una natica, l'altra... e poi il culetto, piano, intorno, poi affondo.Intanto lui le lecca le poppe, il collo, la bocca, le stringe il seno, le mette il cazzo in bocca. Ci stacchiamo.La prendo, la porto sul letto. La faccio sdraiare, supina, le allargo le gambe.Le bendo gli occhi.Mi metto guinzaglio e collare. Arriva lui.Io in ginocchio ai piedi del letto, attendo.Lei è li, come un offerta ad una divinità ancestrale, in attesa di godere e ricevere. Con tono perentorio lui mi dice" leccale piano e bene i piedi".E io lo faccio.E lui intanto affonda la lingua tra le cosce, le stringe il seno, la tocca, la fa vibrare.Infila un dito.Due.Tre.Mi dice vieni, succhia le mie dita.Lei freme, le piace sapere e pensare che io sarò solo strumento per far piacere a lei, e che lui vuole lei.E che anch'io, che mi offro come devota lo faccio perchè voglio lei.E' un gioco, ma è vero. Lui si sdraia supino, la prende, se la mette sopra, schiena contro pancia,e mi dice "infila il mio cazzo dentro di lei".Io lo faccio .Lo Appoggio, e lui affonda, fino in fondo e deciso, ma con lentezza.E ci guardiamo e capisco.Vengo dietro di lui, prendo le poppe di lei a coppa e le strizzo.Lui le tiene le gambe larghe tenendola per le cosce, e inizia a scoparla, piano, deciso.E lei impazzisce. E poi mi dice " vai a completare".Allora mi metto davanti alle sue gambe aperte, ora le tengo io così, lui le strizza il seno, a volte con una mano le tira la testa prendendola per i capelli,le sputa addosso,ma in modo godurioso,nn dispregiativo, quello sarà per me, e io inizio a leccarle il culetto che è li, pulsante e fremente mentre la figa viene riempita. Poi mi dice Vattene al tuo posto.Mugolo per dispiacere, vedo sorriso maligno di lei, le piace privarmi.Mi inginocchio, fondo al letto, per terra.Il letto è un futon.Ora lui le toglie benda se la scopa e io devo guardare. Poi lei si alza.Viene da me,mi prende per il guinzaglio.Mi dice accoglimi.Allarga le gambe sulla mia faccia e mi inonda di pioggia dorata.Tutto, devi prenderlo tutto.E poi pulisci bene.Lo faccio.Intanto lei mi guarda e lui la tocca, le infila dita, lingua,cazzo in bocca. Poi lei a novanta, ma con la pancia appoggiata,nello yoga si chiama posizione del bambino.Lui mi prende per collare.Mi mette dietro di lei.Lui davanti.Cazzo in bocca.Le sue mani allargano le natiche di lei.Lecca bene mi dice, preparalo.Lo faccio.Lei succhia il suo cazzo, avida.Sento che il culo pulsa, si contrae, sento che lo vuole dentro. lui si piega, avvicina il volto.Lo allarga.Un dito.Due dita.Tira fuori.Leccale.Lecco.rimette dentro,tre dita.lei geme.TIra fuori, lui tiene l'ano allargato, leccalo.Io lecco e sbavo.Godo così tanto che sbavo.La mia figa pulsa e urla pietà, vi prego anche a me.Ma so che nn posso,nn ora,e nn quando vorrò io se nn sarà che vorranno loro, o meglio lei. Mi fa spostare un po', viene dietro di lei, la sculaccia, le dice se ha voglia, che bella troia che sei.Lei implora.Mi fa allargare il suo culo, prende il suo cazzo, e ci fa pioggia dorata.Mi dice lecca,pulisci,prendi.Lei gode da impazzire.Poi lui affonda.e qui è cattivo, lo sbatte e basta diretto veloce in fondo.Lei gode ma gode anche perchè è dolore (pain is close to pleasure...) Io vado davanti a lei, la lecco ovunque posso, le strizzo e succhio poppe.dio mi fanno impazzire adoro le poppe grosse, e anche nn troppo sode, da vera donna.E i capezzoli, devono esserci.Duri.Meglio se areola piccola.Mi infilo sotto, le lecco la figa, le labbra,lingua dentro, intorno, dita, mi struscio, tette, lei nn si degna ovviamente di toccarmi o leccarmi, gode, e basta, la troia.Ma la adoro per questo.Oggi io domani tu. E qui mi fermo.. chissà se racconto il resto.Qs è un racconto vero e vissuto.Giurin giurella
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13 anni fa
bitterhoney,
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Ultima visita: 13 anni fa
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I massaggi di stefanino
> a Ste Molte volte nella vita capita di non dare il giusto peso alle situazioni che lo meritano, ciò che dico appare molto banale e superficiale ma è estremamente vero, così può capitare a volte di concentrarsi su determinate cose o persone che ti fanno perdere la cognizione della realtà circostante, ciò può accadere anche nell'amicizia dove la superbia del dare tutto per scontato può incidere inevitabilmente su contatti umani importanti: questa storia parla proprio del contrario di un amicizia ritrovata e di emozioni condivise, buona lettura... conobbi stefanino (nome di fantasia) all'età di 17 anni a presentarmelo fu il mio amico fraterno Alessandro il quale da molto tempo lo frequentava a causa del loro hobby in comune la fotografia, quest'amicizia nata dal nulla con il passare delle giornate cresceva aumentavano le uscite insieme i momenti di confronto, le sbronze e anche momenti di feroce scontro su idee divergenti che non facevano altro che aumentare il nostro feeling. Stefano all'epoca vantava una buona nomea nella mia città riguardo al suo aspetto fisico, non direi una bugia a sostenere che lui era uno dei 7 più bei ragazzi della mia città, carnagione scura occhi neri capello crespo fisico scolpito e una timidezza fine che lo rendeva una stella lucente difronte alle ragazze che impazzivano letteralmente per lui, ne aveva quante ne voleva, grandi piccole bionde more rosse, lui con molta educazione e raffinatezza si concedeva solo a ciò che riteneva interessante in quel momento (anche se poi non ho mai capito cosa intendesse per interessante) e inevitabili erano le stragi di cuori, ma anche li la sua classe nel relazionarsi faceva sì che comunque andassero le cose le donne che rimanevano deluse continuassero a stravedere per lui, in sintesi un mago, come magiche erano le narrazioni delle sue esperienze sessuali vissute come vere e proprie avventure, come quella volta che due ragazze più piccole del suo liceo fecero brucia a scuola per andare a casa sua a scoparselo. Nonostante le sue vicissitudini sessuali era una figura importante per noi era quello che sovente ci portava in giro per locali con la macchina dato che noi non avevamo ancora la patente, quello che ci indicava quelle location alternative che per noi erano ancora sconosciute, e mille altre cose ancora, ma la sua vita non era fatta solo di donne e feste, le sue incertezze e i suoi problemi mai confessati lo portarono a fare delle scelte sbagliate e dato che faceva l'università a Bologna anche per noi non era facile capire l'evoluzione del suo essere, sta di fatto che nel giro di due anni il suo rapporto con le droghe sintetiche si intensificò e così iniziò oltre al suo calvario psichico anche quello fisico che lo portò a contatto con l'alopecia a causa dello stress subito dall'assunzione di quelle sostanze, nel giro di tre mesi perse tutti i capelli e i peli sul corpo, non fu facile inizialmente ma piano piano iniziò a farsene una ragione e continuò la sua vita forte che quegli errori del passato non sarebbero stati più commessi. Il suo aspetto nuovo unito al suo temperamento riflessivo e il suo modo di abbigliarsi etnico ora più che mai li conferivano un aspetto da santone che a dispetto dei più critici non faceva calare l'attenzione delle donne su di lui anzi... prima di perderci di vista ricordo un episodio che coinvolse anche me (se pur indirettamente ), era un venerdì sera non avevo nulla da fare e attendevo l'evolversi della serata quando vedo sul cellulare una chiamata di ste , risposi dicendo: “bel fio cosa chiami me un sei a trombare una delle tue di venerdì sera..” ridendo mi rispose “infatti è per una che ti chiamo haahahaha” rimasi attonito per un istante, proseguì dicendomi, “se sei in città mi fai un favore c'è una mia amica di Pontedera si chiama Giulia, non riesce ad arrivare a casa mia non è che puoi farmi il piacere di accompagnarcela te che sono senza macchina, ovvio che poi resti qua da me a guardare un film, sempre se ti va ..” alla fine quella serata non diceva nulla, dissi di si accesi il motorino e andai verso il porto dove c'era Giulia con la sua yaris blu ad attendermi. Appena la vidi mi presentai notai che come tipo era un po timido ma non antipatico, era alta circa 1.75 bionda tinta occhi marroni con occhiale a segretaria porno per intendersi, una camicetta bianca con un leggero scollo che facevano notare la sua quarta soda e un paio di jeans che risaltavano le sue gambe sode e il suo gran culo, di viso non era bellissima ma un che di attraente lo aveva comunque, dopo le presentazioni del caso le dissi di seguirmi con la macchina e dopo 10 min eravamo giù nel bunker di Stefano, lo chiamavo così perchè allestì il suo scantinato nel condominio a stanza personale. Una volta arrivati da ste tra una chiacchiera e l'altra Giulia si sciolse e così iniziò una bella e lunga conversazione su vari argomenti sempre parafilosofici, come piacevano a ste ma dal modo di fare rigido della ragazza capivo che forse ero di troppo anche se tutti e due mi davano spunto di partecipazione, decisi così di andarmene. mentre tornavo a casa pensai che non avevo più sigarette mi fermai da un tabaccaio 24h e mi accorsi che non avevo il portafoglio con me, lo avevo lasciato da ste, così velocemente tornai indietro, apri il cancello del condominio e scesi giù nello scantinato sicuro di imbattermi in loro che guardavano il film e invece ….. dal corridoio buio filtrava la luce della cantina di Stefano, la porta era difettosa e spesso si chiudeva male lasciando sempre uno spiraglio, un forte odore di incenso si faceva più forte man mano che mi avvicinavo alla porta e quelli che credevo rumori della caldaia si rivelarono i colpi sul letto di Stefano che stava fottendo selvaggiamente Giulia. La cosa mi imbarazzò tanto ma al contempo come preso da una curiosità irresistibile rimasi immobile a spiare quei corpi nudi che si muovevano con ritmo forsennato, Giulia con le unghie sembrava voler scavare nella pelle di colui che la stava penetrando, il corpo implume e tirato del mio amico unito ad una dotazione a dir poco ottima non dava scampo alla studentessa di lingue che nell'estasi della passione iniziò a lanciare qualche esclamazione gemendo, “siii ah ahhh ahhh si stefano così così spingi ancoraaaaaaaaa” lui zitto spingeva sempre più forte finchè non decise di alzargli le gambe spingerle indietro e fotterla da sopra, le urla si fecero forti molto forti, da sopra le scale sentì il rumore di una porta che si apriva e preso dalla paura di essere scoperto andai di fretta a quella che era una uscita di sicurezza e col cuore in gola mi diressi a casa, per molti mesi quella scena di Giulia supina al corpo scolpito di Stefano fu l'oggetto delle mie masturbazioni, chissà forse è da li che capì la mia attrazione per il voyeurismo. Passarono circa 5 anni e di Stefano persi le tracce, certo non feci nemmeno nulla per evitare ciò, ma gli eventi e la mia svogliatezza ebbero il sopravvento, via via arrivavano notizie da amici in comune che lo davano sempre nel solito stato alternato tra crisi psicologiche e momenti di eccentricità. Un mese fa mentre mi stavo recando alla macchina vidi in lontananza una sagoma che li assomigliava decisi di aumentare il passo, era lui con la sua aria da guru, optai per un assalto amichevole da dietro le spalle non appena si voltò notai che il suo volto da spaventato si trasformo in giocondo, come quello che fa un bambino non appena li regali un giocattolo, dopo quell'abbraccio capì che tutto non era cambiato nonostante la lontananza temporale. La sua forma era smagliante viso radioso fisico perfetto, tirato come sempre, e uno charme secondo me più raffinato, in sostanza si era rimpadronito della sua persona e questo mi rendeva una delle persone più felici al mondo in quel momento, fissammo così un appuntamento nella sua casa al mare fuori città (lasciatagli gentilmente dai genitori) per il lunedì seguente dicendomi che ci sarebbero state sorprese.. non chiesi altro e attesi lunedì. La casa era bellissima era il piano terra di una grandissima palazzina a pochi metri dal mare, in un posto sperduto nella natura, l'appartamento era di circa 50 metri quadri, arredata tutta in stile moderno, il che li dava un tocco di stile unico, nel mostrarmi la sua reggia, si fermo avanti ad una porta chiusa mi disse : “chiudi gli occhi un secondo caro” quando li aprii rimasi esterrefatto, era una stanza bellissima, un rifacimento dell'interno di una tenda araba , aveva moltissima oggettistica etnica e un lettino nel mezzo, mi viene spontaneo di dirgli, “non ti sarai mica dato ai massaggi vero”, ridendo mi rispose “ebbene si caro mio, e sono anche bravo lavoro un sacco, se vuoi te ne faccio uno al volo così mi dai un giudizio”, non esitai un istante mi misi in mutande e mi feci massaggiare nella sua piccola Casablanca, tra una parola e un altra inevitabile fu l'argomento donne, “adesso quante ne scanni maialotto” lui “ ehehehe è un periodo un po confuso ho una ragazza con cui diciamo c'è un intesa che ora va avanti da 6 mesi ha 32 anni si chiama Valeria” “bene Ste dai se sei felice, e che” m'interruppe subito continuando il suo discorso, “ e poi ho altre de situazioni di sesso sfrenato a cui non so resistere, una è una ragazzetta di 20 anni conosciuta ad una festa di un mio amico, ma con lei mi vedo poco e poi c'è quella più pericolosa, forse se andavi al mare da bimbetto ai xxx te la ricordi, si chiama micaela” il cuore mi balzò in gola mi girai guardandolo fisso negli occhi con uno sguardo misto a incredulità e invidia, “ ma chi ste , la cubista???????” “ si mau esattamente lei, è pure fidanzata, è tanti anni che ci conosciamo e notavo da parte sua un certo interesse, finchè da qualche mese non mi chiese di farle qualche massaggio, in una seduta nel mentre stavo facendo i preparativi mau non ci crederai ma si è spogliata nuda e sdraiatasi sul lettino mi ha detto di cominciare il lavoro”. Devo necessariamente qui descrivervi il personaggio di Micaela, una ragazza che ha fatto fa e farà impazzire, alta più o meno 1.72 adesso bionda con un caschetto sexy mozzafiato terza e mezzo di seno sodo una schiena che sembra essere stata modellata dalla perfezione in persona con il suo picco massimo nel culo, al quale si può tranquillamente estendere l'esclamazione che Michelangelo fece quando terminò il Mosè, “perchè non parli!”. Di Micaela erano note le smanie esibizionistiche sui bagni il modo sensuale e provocatorio col quale soggiogava le menti (e non solo ) dei ragazzetti e uomini, inoltre faceva la cubista in un locale molto famoso della mia regione, e questo rendeva lei detto in francese una potta da dieci e lode!!!! all'idea di sapere che Stefanino se la fotteva in quella impazzivo!!, continuai allora preso dal relax del massaggio e dal profumo inebriante dei suoi incensi indiani a porli domande sulle vicende con Miky cercando di ottenere sempre più dettagli, la cosa sembrava non disturbare il mio amico anzi.. tutt'altro: “ vedi mau miky è una dea del sesso pensa che quando si mise sdraiata nuda sul lettino da dietro stavo avendo un mancamento, le sue forme così perfette e armoniose i suoi piccoli piedi e quello sguardo a puttanella in calore mi misero subito ko stavo quasi per venire senza toccarmi, per renderti una fotografia migliore, quando mi voltai teneva la gamba alzata e con il suo sguardo si prendeva gioco delle mie emozioni... iniziai lentamente a massaggiarla prima la schiena poi il sedere e arrivato li lei emise un piccolo gemito di piacere come se trascinata da quell'esperienza si voltò di scatto mi prese e mi fece suo”, queste parole trascinarono anche me a tal punto da chiedere a ste : “ ti prego se non è un problema potresti andare nei dettagli” ero eccitato visibilmente ma con ste mi sentivo in grado di poter essere libero di formulare questa domanda che agli occhi di tutti potrebbe sembrare inopportuna e invasiva ma lui dall'alto della sua libertà mentale non battè ciglio e rispose, “beh una cosa così non l'ho mai vissuta, ci baciammo intensamente con la lingua e nel mentre la cercava facendo roteare la sua dentro la mia, con le mani mi toglieva i vestiti i nostri corpi erano caldissimi, poi iniziò a baciarmi sul petto fino a scendere giù per gli addominali, non scorderò mai quando iniziò a leccarmi l'inguine stavo per impazzire, il mio cazzo era di marmo e le sue falangi lo sfioravano quel poco che bastava per farlo pulsare freneticamente, rivetti il pompino più bello della storiaio i pieni lei in ginocchio per terra, come una serva col suo padrone dopodichè mi chiese di mettermi a carponi per terra” “ che dici ste??????????? ma che voleva fare incularti??” “ ahahha no quello no ma non lo escluderei per il futuro, no mau semplicemente mi leccò lentamente e appassionatamente il buco anale” “ seeeeeeeeee non è possibile” “ e come se lo è fosse solo quello quella volta sono venuto tre volte la prima quando li sono entrato dentro dopo 5 spinte non riuscii più a controllarmi e la inondai ma dopo 20 min ero punto a capo, lei ne voleva ancora così scopammo in piedi con lei in collo a me che gridava spingendo all'inverosimile.. poi l'ultima dopo due ore preso da un incontrollabile voglia nel mentre preparava cena, vestita solo del suo perizoma nero di pizzo, non ho resistito e li sono saltato letteralmente addosso, non puoi capire con che foga la penetravo ogni colpo cercavo di affondare di più come se volessi entrare con tutto me stesso dentro di lei, non potevo far altro in quel momento che penetrare il suo corpo da dea fino a che ho potuto... fino all'ultima goccia del mio sperma”, quella conversazione non s'aveva da fare adesso mi ritrovavo barzotto e con una voglia matta di segarmi, cercai di contenermi e tra una battuta e l'altra mi calmai fino a che non feci rientro a casa dove mi toccai come un porco al racconto di ste. Le uscite si facevano frequenti ormai eravamo tornati buoni frequentatori, nonostante il mio desiderio voyueristico batteva forte mi trattenevo dal chiedere dettagli su eventuali altri incontri con la cubista, ma a quanto pare ero destinato ad incontrarli insieme. A volte le giornate uggiose non nonostante non portino allegria talvolta si rendono utili per cambiare all'ultimo dei programmi che altrimenti dovresti rispettare, così quella domenica la partita fu rinviata e nel mentre facevo ritorno a casa detti un colpo di telefono a ste per sapere se era in giro, fortuna vuole che era a casa annoiato come lo ero io,così andai da lui per fare due chiacchiere ma a quanto pere non eravamo soli, appena entrato oltre alle mille feste che ste era solito farmi notai che sull'attaccapanni c'era un giacchettino di pelle da donna e per terra un paio di tacchi neri, ovvio che la risposta la sapevo ma nel mentre stavo per chiedere se c'era qualcuno in casa eccola apparire in tutta la sua bellezza da modella, uno sguardo felino pronto allo sgraffio, miky in una sola parola spettacolare!. Si presentò con una fare timido ma malizioso ovviamente stefanino continuava nelle presentazioni, il cuore mi batteva forte non sapevo che dire che fare nos o se avessero già scopato oppure erano in procinto e io ero il classico intruso, il dubbio fu tolto quando nel parlare capì che era arrivata da poco anche lei, adesso dovevo restare calmo e cercare di guardarla il meno possibile, non fu così , la sua timidezza iniziale fu spazzata via immediatamente dal suo egocentrismo nel mentre stefano preparava un tè, per circa un ora non fece che parlare di lei delle sue serate in disco come cubista e delle sue performance artistiche come modella per alcuni artisti, era quasi impossibile prendere parola ma da un certo punto di vista era meglio così, uno ero completamente preso da lei e dalla sua gestualità sensuale due se avessi dovuto entrare nel merito di alcune questioni avrei dovuto contraddirla almeno una 20ina di volte data la mancanza di nozioni. Una volta bevuto il tè sul finire di un discorso miky si alza e va in bagno io e ste continuammo a parlare, quando rieccola questa volte senza jeans e solo con la maglia lunga che li faceva da vestitino corto, ecco li ho creduto di avere un attacco di cuore, si mise sul divanetto davanti al mio vedevo completamente le sue gambe lisce e scolpite strusciarsi lentamente tra loro per trovare la posizione più comoda fino a che una spallina del vestito largo improvvisamente si abbassò facendo intravedere la parte superiore del suo seno sinistro, non capì più niente ero eccitato e basta, era troppo bella, troppo sexy, troppo troia. Lasciai quell'appartamento con un grande nodo in gola era chiaro che avrebbero scopato non appena la porta si fosse socchiusa, ma nel mentre stavo per aprire la porta che dal cortile mi avrebbe portato alla strada dove avevo la macchina ebbi un ripensamento, la sensazione che provavo in me mi fece forte a tal punto che feci dietro front verso casa di Stefanino, volevo vederli scopare!, apri la porta del giardino entrai dal piccolo orto che aveva sul retro della palazzina e attesi circa 10 min, le serrande erano socchiuse, lentamente mi avvicinavo per captare eventuali suoni e così fù, miky gemeva lentamente come una cagna, le sue parole erano spezzate dai lamenti di piacere che la penetrazione del cazzo di Stefanino li procurava, non vedevo nulla, ma in quel momento riaffiorarono i ricordi di ciò che in passato avevo vissuto con la ragazza pisana, i suoni si facevano sempre più forti, non potevo lasciare tutto quello che stava accadendo all'archivio delle mia memoria mentale, questa volta no! avevo bisogno di catturare quella melodia, presi il cellulare e registrai i suoni che provenivano dalla finestra due tre min poi una macchina che stava entrando nel parcheggio mi costrinse ad allontanarmi per non essere visto, so che quello che facevo era probabilmente una violazione di domicilio di riservatezza o di come chiamate ora voi privacy, ma in sostanza non me ne fregava niente. Mi masturbai tutta la notte ad ascoltare quelle registrazioni una due tre quattro cinquanta chi lo ricorda più, ero in estasi coinvolto in qualcosa che non era mio inebriato dall'odore di quell'incenso che aveva impregnato la mia pelle e da quel suono celestiale scatenato dalla fusione di quei corpi.. due mesi dopo confessai a stefanino di averlo spiato e di essermi fortemente eccitato, all'inizio si arrabbiò dandomi del malato e pervertito, i luoghi comuni di chi ha il terrore di affrontare le proprie curiosità, due settimane dopo mi richiamò e mi perdonò per il gesto di cui a mente fretta forse era fin troppo avventato, ma c'era qualcosa di più in quella telefonata, dopo due giorni andai a trovarlo a casa sua questa volta Micaela non c'era ma c'era alessandra la sua nuova fiamma, tre ore dopo ero li seduto che guardavo loro che facevano l'amore per me avvolti dalla curiosità e dalla voglia di farsi guardare … ma questa è tutta un altra storia.. grazie a tutti coloro che si sono fermati almeno un istante a leggere le righe del mio racconto....
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13 anni fa
youngvoyeur,
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Ultima visita: 4 anni fa
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La rossa - parte 5^
Per l'ultima fantasia dovevo organizzare le cose per bene. Sapevo che lei voleva veramente fare la puttana, nel senso che voleva essere pagata per fare sesso e conscia che ai clienti non poteva negare niente, vecchi, brutti o ragazzi che fossero stati. Complice il mio amico gestore misi un annuncio con una sua foto a viso coperto nel quale spiegavo che una insospettabile moglie, assolutamente non profesisonista, si sarebbe concessa ad uomini facoltosi per una sola volta, chiarendo che lei non sarebbe stata riconoscibile in viso perchè avrebbe portato una mascherina e che il tutto sarebbe avvenuto con me sempre presente, partecipe o meno a seconda dei gusti. Inutile dire l'enorme mole di mail che arrivarono. L'appuntamento era per gli inizi di Dicembre, quando l'albergo era chiuso al pubblico e il marito di lei era fuori per lavoro. Selezionai una rosa di 30 uomini di età diversa e di ogni estrazione sociale che avevano assicurato la presenza per il giorno prefissato. Arrivammo sul posto insieme, un'oretta prima di dare inizio alle danze, per avere modo di prepararsi. Ritirai la chiave ed entrammo da una porta secondaria. In camera fece la doccia, indossò la consueta lingerie come sempre molto arrapante ed infine la mascherina tipo carnevale di Venezia. Le dissi che il mio amico voleva essere "pagato" l'affitto della stanza. -Fallo venire- mi disse,lo chiamai e appena entrato lessi lo stupore nei suoi occhi nel vedere quella stupenda femmina. Lei era sul letto semidistesa, con un bustino che a stento reggeva le tettone e che fungeva anche da reggicalze, calze nere velate, rossetto e smalto rosso fuoco, perfettamente pettinata e truccata, una vera troia da monta insomma. Si salutarono, lei si alzò, si avvicinò, lo baciò dietro l'orecchio tastandogli il pacco. Lo prese per mano, lo portò in bagno, gli sbottonò la patta e, nel lavandino gli lavò il pene come una vera puttana. Dopo averlo asciugato lo precedette sculettando in camera da letto, lui la seguiva affascinato da quelle chiappe maestose che ondeggiavano. Si sedette sul letto, gli calò i calzoni ed iniziò un fantastico pompino. Il mio amico, eccitatissimo, le carezzava i capelli, le dava il ritmo della pompa, dopo un pò lei prese un preservativo, lo srotolò come una vera professionista, si stese, allargò le gambe preparandosi alla monta, si umettò la fica con le dita precedentemente inumidite con la saliva e gli fece segno di infilarglielo. Il mio amico non si fece pregare, glielo affondo dentro per intero...pochi colpi e tutto fù finito, si rialzò soddisfatto, raccolse le sue cose e se ne andò a ricevere gli ospiti. Lessi la delusione nel suo sguardo, anticipai le sue domande dicendole - le puttane non godono, sono pagate per far godere. Io non sò gli altri come saranno, ma tu sarai pagata per farlo, dovrai farli godere senza pensare al tuo piacere. Certo se godrai con loro ben venga, ma il tuo piacere verrà dopo, quando tutti se ne saranno andati -. - Ok -, mi disse, - sono pronta a fare la zoccola però, se ti farò un occhiolino, la persona che mi ha scopato cerca di farla aspettare in un altra stanza, alla fine lo faremo tutti insieme e gratis -. - Che troia che sei...tu sei puttana dentro, altro che per finta - le dissi. I "clienti" iniziarono ad arrivare e Paola iniziò il suo giorno da "puttana". Il patto era che avrebbero dovuto lasciare un regalino fisso più uno a piacere se riusciva a soddisfarli. Dalle 10 alle 17 si alternarono fra le sue cosce 30 uomini, tutti più o meno dotati, giovani, vecchi o di mezza età. Con tutti si ripeteva il rito del lavaggio preliminare e di quello conclusivo. A tutti praticò il pompino, qualcuno volle venirsene in bocca con un regalino supplementare, qualcuno volle farle il culo che lei accettò in cambio di una banconota, qualcuno se ne veniva subito, qualcun'altro era molto più resistente. Con alcuni vidi che godeva ma con altri si limitava ad essere passiva. Con chi le piaceva mi faceva l'occhiolino ed io mi precipitavo a proporgli un'altra ora di sesso alla fine, stavolta gratis. Alla fine ne erano rimasti tre più io. Inutile stare a descrivere ciò che le facemmo...aveva a disposizione quattro cazzi e dopo una giornata di sesso non era ancora sazia. Ce la scopammo in tutte le posizioni alternandoci nella bocca, nel culo, nella figa o fra le tette, non disdegnando le doppie e triple penetrazioni mentre un quarto cazzo veniva sollazzato dalle sue mani. Era uno spettacolo vedere Paola che godeva in continuazione, un orgasmo infinito, perchè quando uno era stanco subito un altro era pronto a prendere il suo posto nel buco lasciato libero. - Scopatemiii!!!...spaccatemii!!!...rompetemi tutta...voglio i vostri cazzi e bere la vostra sborra - Alla fine le venimmo tutti addosso, una vera pioggia di sborra che finì impiastricciandole le tette che nel frattempo era state tirate fuori dalla guepiere, il viso e i capelli e che lei si spalmava su tutto il corpo. Quando tutti se ne furono andati giaceva stremata ma soddisfatta sul letto. Si volse, mi guardò e mi sussurrò - Grazie -, - Non credevo si potesse godere così a fare la puttana -. Le risposi che forse era perchè tutto sommato era una sua fantasia realizzata e che le altre che lo fanno per necessita forse non godono. Mi rispose - può darsi, ma a me è piaciuto tantissimo, tanto che lo rifarei ancora - La riaccompagnai a casa, nei pressi, prima di scendere mi disse: - ora sò cosa vuol dire scopare, voglio dare un senso alla mia vita che poi ti dirò, ma prima devo verificare una cosa - - Cosa? - le chiesi, - tu organizza un'altra giornata di sesso con Carl e poi te lo dirò -. Mi baciò precipitosamente e scese dalla macchina. Per commenti, critiche e per conoscermi meglio: [email protected]
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13 anni fa
scopodonnexsetteore,
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Ultima visita: 6 mesi fa
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Passione indecente
indecente Passione Movimenti lenti, infinitamente sensuali: guardo la calza sparire sotto la gonna rossa cremisi e cerco d’immaginate il filo pendente di una giarrettiera inesorabilmente strozzato dentro l’incavo della calza. Non hai l’età per queste cose, penso. Quanto sei bella nel tuo pudore virgineo. Le cosce strette nel tentativo di difendere le tue intimità dai miei occhi: sai che ti desidero, sai che il mio sguardo, è il preludio al mio piacere. Abbassi lo sguardo, ho la sensazione che stai guardando il mio sesso che deforma i calzoni: probabilmente è una mia sensazione, o una mia speranza. Cerco d’immaginare le tue labbra… Penso a come potrei insegnarti le mie esperienze per tramutarle nei piaceri reciproci. Sto pensando mille cose indecenti su di te, quando, le gambe scivolano inerte sulla calza allargandosi piano: quello che vedo e adrenalina pura. Qualche cosa di bianco, indefinito, piccolo, a difendere il nulla. Cerco di non mostrare l’eccitazione che mi attraversa agli altri commensali. Sposto la sedia per vedere meglio: tu fai altrettanto per mostrare. Questo gioco mi snerva e mi prende. Sorrido ebete alla battuta di tua madre su un viaggio fatto insieme: non ho capito cosa ha detto, ma tutti ridono, quindi, è la cosa giusta da fare, quello che capisco bene, è che tu stai facendo in modo che la gonna si alzi un poco. Piccoli movimenti voluttuosi sulla sedia, mi permettono una visuale più sicura. Spregiudicatezza e audacia in quel tuo modo di succhiare il gelato che ti hanno appena passato. Sono basito dal tuo modo di aggredirlo e avvolgerlo, inebriato dal tuo modo di farlo sparire tra quelle labbra carnose. Trasecolo. I miei pensieri sono al limite dell’arresto, sicuramente del pestaggio da parte del padre di questa ragazzina. Se sapesse cosa desidero. Fortuna che non esistono video trasmettitori di pensieri. I tuoi occhi sono saliti e sfidano i miei. Percepisco la sfrontatezza della gioventù nel tuo modo d’agire e, sono sicuro che quel tuo modo di assaporare il gelato, è un colpo basso alla decenza fatto apposta per dimostrarmi che non sei più una bambina. Ma, c’è sempre un ma… - Maurizio vuoi un poco di gelato? - No, grazie… Rispondo evasivo, scocciato da quella distrazione forzata della madre, che gentilmente mi offre quello, che sua figlia sta già mangiando. “Vorrei le labbra di tua figlia”penso, sapendo che quella frase non sarà mai detta. Guardo il gusto di cioccolata sparire dentro le labbra e un brivido caldo mi attraversa il corpo nel momento che la lingua esce dal suo riparo naturale e scivola sul cono pulendolo e lasciandolo lucido di saliva: poi, un affondo sul gelato, di nuovo la bocca si apre e si riappropria del suo gusto. Cerco d’immaginare quanto può allargarsi per dare piacere ad un uomo, quanto è pronta ai giochi dell’erotismo: non mi sono nemmeno accorto che gli amici si sono spostati in terrazza lasciandomi solo. -Vieni fuori con noi?- Qualcuno mi reclama. Guardo le cosce chiudersi, mentre il gelato sta per finire. Lo sguardo torna ad abbassarsi, la gonna viene sistemata da quelle piccole mani. - Che cosa state organizzando? Dice la ragazza alzandosi. La guardo avviarsi verso il terrazzo e ne ammiro il fondo schiena, perdendomi in altri pensieri ancora più indecenti. - Perché, rimani con noi?. Le chiede la madre. - No, tra poco arriva Luca e andiamo al cinema. Mi alzo e raggiungo gli amici sul terrazzo e penso al suo ragazzo che l’accarezza furtivamente con l’aiuto di una sala buia. Vado a guardare la notte intensa portandomi al lato estremo del terrazzo per darmi una calmata e fare scendere l’eccitamento evidente. Lei si avvicina; - è sempre bello vederti e leggere i tuoi racconti, peccato che devo uscire, sarei restata volentieri con voi… Approfitto per darle un bacio sulla fronte accarezzarle la schiena delicatamente; - Anche per me piccola, è sempre bello vederti, uno di questi giorni, passo a prenderti e ti porto con me nel mondo reale - Non aspetto altro; Si mette in punta di piedi per baciarmi la guancia e inevitabilmente il suo seno mi accarezza il petto. Un clacson dal basso della strada ci riporta ai nostri impegni mondani; - Ciao mamma, ciao a tutti -. Con quella frase, la vedo sparire dietro la porta d’entrata per riapparire ancora più intensamente nei miei pensieri. Sento il portone aprirsi, la guardo abbracciare il suo ragazza e una fitta di gelosia s’impadronisce stupidamente di me quando vedo la mano del suo ragazzo accarezzarle il sedere. Alza lo sguardo a cercarmi e, in quello sguardo mi perdo…
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13 anni fa
fantasypervoi,
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Ultima visita: 12 anni fa
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Quella volta che.....
Un pomeriggio di fine estate conosco in chat un ragazza. Era la lei di una coppia, almeno così diceva, visto che non aveva la foto. Mi chiede il numero di telefono e mi dice di tenermi pronto per la sera. FIGURATI SE E' VERO penso fra me e me. Di fatto non ci penso per niente, tanto che la sera esco con gli amici. Rincaso verso mezzanotte e mentre vado a letto mi arriva uno squillo. Un numero che non conosco..... Chiamo e mi risponde una vocina dolce e sensuale. Ciao sono io, ho appena finito di lavorare (faceva la barista in un locale). Vado a casa a farmi una doccia e ci vediamo? Come no! Faccio un doccia anche io, prendo la macchina e mi metto in viaggio (80 km). Sono quasi le 2 di notte e penso che forse è un bidone, quando mi arriva un altro squillo. Dove sei? Arrivo !!!! Esci lì, gira là, prendi quella stradina e vai diritto.... Era una strada di campagna. Con le luci in lontananza illumino qualcosa. Vedo la sagoma di una macchina. Ha il portellone aperto e.... un paio di stivali neri, due gambe lunghe e tornite, un sedere tondo e sodo senza slip, lasciato scoperto da una minigonna cortissima sollevata sulla schiena. Era chinata nel bagagliaio e faceva un pompino al suo uomo. Scendo dalla macchina e li raggiungo. Dico buonasera, ma lui mi fa cenno di non parlare e di agire. E' profumatissima. La tocco. E bagnatissima. Ne lecco il dolce nettare fino all'ultima goccia. Finalmente si solleva da dentro il bagagliaio e le vedo il viso. Bellissima!!! Si china, mi sbottona il pantalone e comincia un pompino divino. Il suo uomo mi chiede se può fotografare. Dico di si. Da quel momento e tutta mia..... Sul cofano, nel bagagliaio, sui sedili di dietro, a terra sulla coperta stesa per noi dal suo uomo. Scopiamo in tutte le posizioni e mi concede il secondo canale... Non ho nessuna intenzione di smettere, tanto che gli scappa un soddisfatto e piacevole: "MA NON TI FERMI MAI?" No!! Con una tale bellezza amante del sesso, no! Quando è troppo è troppo però, ed anche io vengo. Vengo sull'ultimo pompino alla gola profonda e la schizzo sul viso, come mi ha chiesto. Stanchi e soddisfatti, si ripulisce il viso. Ci rivestiamo e ci salutiamo. Entra in macchina con il suo uomo, fanno manovra e vanno via. Si fermano un attimo, lei abbassa in finestrino e mi dice: "Possiamo richiamarti?" Secondo voi cosa ho risposto?
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13 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 20 ore fa -
lei, lui e l'altra
I due tavolini non erano vicini tra loro. anzi, erano proprio agli angoli opposti dell'elegante dehor. quel pomeriggio assolato di agosto, Lisa e Teo stavano sorseggiando un caffè, nonostante la temperatura. i discorsi erano i più diversi, dalla scuola dei figli al conto in banca, a cosa fare nel weekend. adoravano parlare, erano insieme da una vita ma mai si erano stufati di chiaccherare, come due ottimi amici. L'amore che provavano vicendevolmente era vero, saldo, assolutamente non intaccato dagli anni, anzi, fortificato da 3 lustri di vita insieme. il sesso era vissuto dai due molto intensamente, mai una crisi, un calo. a dir la verità ci fu un periodo (piuttosto breve, comunque) dove l'arrivo della secondogenita li aveva costretti a forzati periodi di "astinenza", superati però brillantemente. Nel loro rapporto dunque nessun problema. anzi, questa unione forte permetteva ai due di viaggiare con la fantasia e durante i loro rapporti erano arrivati ad immaginare una donna, un'altra donna, lì con loro. Lisa era innamoratissima e fondamentalmente gelosa di Teo ma non in quella situazione, anzi, si eccitava al pensiero... Nella loro immaginazione, questa donna aveva e riceveva attenzioni da parte di tutti e due; si, infatti a Lisa piacevano anche le donne. La scoperta la fece un giorno in una palestra che frequentava per rilassarsi dopo il lavoro. Nello spogliatoio c'era sempre molta gente, tutti di corsa e a testa bassa, doccia e via, correre, frenesia dei giorni nostri. Quel giorno per una serie di concause l'ora di palestra venne disertata da quasi tutte le iscritte di quel corso. C'erano solo Lisa e un'altra donna, Monia il suo nome. Un'atmosfera surreale permeava nello spogliatoio, vuoto come non mai. Sotto la doccia Lisa pensava già alla serata da passare in famiglia, la cena, le lotte per far dormire i bimbi... all'improvviso un sussulto, era talmente assorta nei suoi pensieri che non si accorse che proprio nella doccia di fronte si era sistemata l'altra donna. Monia non la stava guardando. Lisa si. E pensava, "ma con tutto il posto, proprio lì?? Perchè?" Questo dubbio sulla volontarietà o meno di quell'atteggiamento la turbò,e si sentì strana. trasalì quando si accorse che mentre pensava non le aveva staccato gli occhi di dosso. Monia era molto bella (anche Lisa lo era...) e il corpo bagnato, curato e snello di Monia la attraeva. Mentre si vestivano dopo la doccia, ci fu ancora qualche sguardo, e nulla più. Nei giorni seguenti ci pensò in continuazione, a quel corpo, e alla situazione, e quasi si pentì di non aver provato un approccio, anche solo verbale. Questo rammarico la colpì sempre più con forza e fu allora che si rese conto quanto avrebbe voluto avvicinarla e baciarla, così, senza una parola. Lisa cambiò orario della palestra; aveva il terrore delle sue stesse emozioni. Aveva paura di trovarsi di nuovo a tu per tu con quel groviglio di emozioni, di eccitazione...
Questi pensieri le affollarono la mente per molti mesi; mesi in cui non fece parola con il marito sull'accaduto. Pensava segretamente a Monia, ma non voleva "materializzarla" nel letto con Teo.
Come detto, faceva molto caldo, quel pomeriggio. Il bar del centro non era affollato. Quel giorno Teo parlava, raccontava, programmava come sempre, ma Lisa questa volta (per la prima volta...) non c'era, era assente. rispondeva e commentava a monosillabi, assolutamente disinteressata. Teo stava per interrogarla per questo, era anche vicino alla collera per quell'atteggiamento! Osservando meglio lo sguardo della moglie, però, notò che era rapita da qualcosa, o meglio qualcuno che la rendeva così apatica. Teo si sporse un pò dalla sua sedia per guardare in direzione dello sguardo di Lisa (la vista di lui era impallata da una coppia di anziani coniugi al centro del dehor) e con stupore notò che le attenzioni della moglie erano rivolte ad una donna! "Scusa, la conosci?" chiese lui. lei, imbarazzata "no, perchè?" "beh, la stai fissando e non presti neanche attenzione a quello che ti dico!!" Lisa pensò a lungo se raccontargli che Monia (si, proprio lei!) frequentava la sua stessa palestra e che una volta aveva fantasticato di carezzarle il seno e di baciarla...poi decise, e vuotò il sacco. Teo non parlò per alcuni lunghi istanti; Lisa temette di averlo ferito o infastidito, invece lui era solo choccato dall'immagine che la moglie gli aveva messo davanti. In tutti e due si materializzò il loro sogno che non era andato mai oltre all'immaginazione, avere tra di loro un'altra donna. L'eccitazione dei due divenne irrefrenabile, al punto che lui con un gesto impercettibile della mano fece un gesto a Lisa come dire di andare verso quel tavolo. Lei non si mosse, troppo emozionata, troppo eccitata, anche perchè questa volta al gioco di sguardi, giocò anche Monia. Decisero di lasciare il bar per vedere se quegli sguardi avessero avuto un sèguito. Entrarono per pagare, e uscendo, con sorpresa videro che Monia si stava anch'essa alzando. I due si incamminarono, ormai non parlavano quasi più, il fiato era corto e il cervello in tilt anche perchè con la coda dell'occhio videro che erano seguiti.... Lisa non stava più nella pelle, voleva assolutamente avere la prova che non fosse tutta immaginazione, che in realtà Monia non stesse facendo una normalissima passeggiata e che lei e Teo avessero solo interpretato erroneamente sguardi e gesti...
Così senza pensarci su e senza neanche nemmeno avvisare Teo che la precedeva di un paio di passi, Lisa si infilò in un portone ombroso; con il cuore il gola attese qualche istante, sentendo i passi di lei che giungevano. Con passo deciso entrò nello stesso androne; Lisa impietrita la guradò senza riuscire a proferire parola. Fu tutto rapidissimo. La mano di Monia dietro la nuca di Lisa nell'atteggiamento di avvicinare le proprie bocche. Fu un bacio sensazionale, eterno, le mani cominciarono impazzite a frugare in ogni dove.
Teo si accorse solo dopo alcuni secondi di essere solo. Sgomento, tornò sui suoi passi, e arrivato in prossimità dell'androne sbirciò dentro. Il gran sole sulla strada rendeva ancora più buia l'ombra che avvolgeva quelle due donne avvinghiate, tant'è che lui ci mise un pò a mettere a fuoco la situazione. Non aveva mai visto niente di più bello, eccitante ed erotico.
Fu così l'inizio di un'amicizia dei tre che si continuarono a vedere; ad ogni incontro si inventarono un modo diverso per cominciare, per eccitarsi; si incontravano in giro, in posti pubblici, fingevano di non conoscersi, per poi dare libero sfogo a tutte le loro fantasie e voglie.
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13 anni fa
leibellabisex,
27/35
Ultima visita: 5 anni fa
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La scoperta
Sono un uomo sposato ,ma le cose con la mia lei nono vanno molto bene, lei è una di quelle che quando gli cerco qualcosa di diverso dalla solita sveltina,è sempre pronta a dire che quelle cose non si fanno, che sono contro natura. Stanco di questa situazione di metto a cercare su questo sito, che mi ha consigliato un collega. Non conoscevo l'esistenza e quindi ci vado con i piedi di piombo, il mio sogno sarebbe quello di trovare una coppia matura ,io ho 55 anni e quindi è inutile trovare altro. Dopo interminabili messaggi finalmente parlo con un tizio il quale mi cerca le foto del viso e anche alcuni miei nudi: IO al solito sono molto schettico e non mando niente e gli dico che sono convinto che lui non è sposato e gli và di scherzare. Lui mi dà un numero di cellulare e un orario in cui chiamare. All'ora stabilita chiamo e risponde una voce femminile che mi spiega che ha risposto solo per educazione e che sono una coppia in cerca di un singolo,e che comunque senza foto non si fà niente. Come uno stupido chiudo e continuo la mia ricerca: Quando ormai ho perso le speranze vengo contattato da un singolo bsx, che con garbo riesce a convincermi a prendere un caffè insieme e poi si sarebbe deciso. Siamo tutti e due sposati quindi massima riservatezza. Ci incontriamo in un bar del paese ,e dopo un pò ,non so nemmeno come arriviamo a casa sua , mi tremavano le gambe, saliamo di corsa e mi invita a vedere una cassetta . Mentre visioniamo la cassetta lui comuncia a chiedermi se ho voglia di un bacio , ed io subito dico di no. ma guardando il video non riesco a nascondere la mia eccitazione ,lui si accorge e mi sbottona i pantaloni, è molto esperto in un attimo mi trovo il cazzo tra le sue mani e poi lo prende in bocca .Dire che è bravo è dir poco ,non capisco più nulla si spoglia è un uomo più giovane di me , e quando lo vedo nudo davanti a me comincio a toccarlo è bello una sensazione mai provata,lo comincio a segare mentre lui mi spompina: Ad un tratto non sò come abbasso la mia bocca e comincio anche io a spompinarlo,una sesazione indescrivibile. con la coda dell'occhio vedo un ombra dietro la porta .Una donna eccitatissima, si stava masturbando,aveva dei capezzoli sporgenti, ho pensato potesse essere la moglie ma non riuscivo a parlare lui mi aveva detto che la moglie non sapeva niente di lui ma era troppo bella da vedere ed era proprio bello succhiare il cazzo del marito mentre lui lo faceva a me.
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13 anni fa
tatarella,
33
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Estate 2010 - la rossa di treviso -5-
Ricordi d’estate 2010 Un martedi di giugno/La Rossa di Treviso La rossa è una conoscenza internettiana. Le solite chat, i soliti approcci lunghi a non finire, le solite fregature, chattate inconcludenti. Stranamente, questa invece dopo alcune chattate nelle quali sfoggiava anche una buona dose di intelligenza si è fatta vedere in webcam una notte da casa sua. Diceva di vivere sola, faceva i turni in ospedale e quando era di riposo passava qualche serata in chat. Dopo svariati incontri virtuali, Piero e la rossa sono passati alla conoscenza tramite webcam e dopo essersi visti in viso la comunicazione via web si è protratta per alcuni mesi sulla base di saluti, scambio di opinioni, conversazioni di vario genere anche con dei sottintesi di tipo erotico a volte, ma mai nulla di veramente diretto. Una sera vedendolo on line la rossa lo ha salutato chiedendogli che stesse facendo e se era di disturbo. Piero quasi senza pensarci, in un momento di totale incoscienza le ha risposto che si stava masturbando guardando un sito di videoamatoriali. Di li a fare sex cam2cam con la rossa è stato tutt’uno. Sebbene la distanza tra loro non sia eccezionale per poter incontrarsi dal vero, Piero preferisce tenere questa conoscenza solo a livello virtuale. Non è sicuro che dal vero poi si potrebbe scatenare quell’alchimia erotica necessaria per fare soltanto sesso disinteressato con lei. Va bene così invece. Hanno instaurato questo rapporto di complicità elettronica e in fondo anche solitaria. Quando nel profondo della notte occasionalmente si accorgono di essere collegati, finiscono per salutarsi, fare una chattata, accendere le webcam e masturbarsi guardandosi a vicenda. Lui godendo della vista di lei e del suo corpo pieno, quasi burroso, non grasso ma abbondante. Lei osservando il maschio ben piazzato, di spalle larghe, di solito in piedi a gambe divaricate a masturbarsi il bel cazzone grosso, a volte scappellato e un poco ricurvo a destra. A lei piace molto guardare come lui afferra il suo bel palo duro e come se lo sega e anche il braccio di lui teso e robusto mentre la mano sale e scende la verga dura. Piero di solito avvia anche qualche film porno allo stesso tempo e si diverte a vedere le tre cose insieme. La schermata con la sua burrosa rossa amica che le offre un primo piano della sua figa. La schermata più piccola di lui che si sega in piedi e lo schermo tv accanto al pc con un bel pornazzo sudicio e volgare. Siamo a metà giugno, è notte fonda, i vetri delle finestre sono aperti, fa caldo umido, la temperatura prelude già all’estate incombente anche se sembra essere un insolito giugno piovoso. Nella penombra della stanza il riflesso dello schermo del pc si spande tingendo le pareti di azzurrognolo. Lei è piuttosto ben formata, fianchi larghi, cosce abbondanti come i suoi seni. Occupa tutto lo schermo ingrandito questa volta. I capelli rossi fino alle spalle. E’stesa nuda sul divano a gambe divaricate e si passa la mano sulla passera. Davanti a lei il pc e la telecamerina fissata sopra di esso. L’occhio spietato della webcam entra negli anfratti più privati della vita e del corpo della rossa di Treviso. Le sue dita grassocce strizzano le grandi labbra, le titillano, le allargano per poi richiuderle. Ora invece infila dentro le dita, prima uno poi due. Poi si massaggia il monte mentre guarda Piero che trasmette a sua volta. Piero è in piedi nella sua posizione preferita davanti alla webcam a gambe divaricate e ben piantato a terra, tutto nudo tranne che per le mutande abbassate come vuole lei, quel tanto che basta per mettere in mostra il cazzo durissimo e le palle piene. Lui si sega lentamente per dare il tempo alla trasmissione di farlo vedere ben chiaro. Piero strofina la sua mano destra sul suo bel cazzone duro quasi a scoppiare. Sputa sul palmo della mano, si imbratta la cappella del suo uccello e poi tutta l’asta giù fino ai coglioni, scivolava in alto e ancora fa movimenti rotatori sulla sua cappella gonfia quasi dolorante. E’ molto eccitato. Guarda lo schermo del pc dove vede la rossa stesa a gambe larghe che si massaggia la figa sempre più convulsamente. Nello schermo ridotto di msn allo stesso tempo invece lui vede se stesso a segarsi in piedi, le gambe forti ben piantate a terra, il torace ampio, la destra che sega il suo bel cazzone e la sinistra che pizzica i capezzoli e i pettorali sodi e pelosi. Piero vorrebbe averla li accanto la rossa, si inginocchierebbe davanti a lei, avvicinerebbe la sua faccia alla figa di lei, la annuserebbe profondamente prima di passarci sopra la lingua in modo leggero e poi sempre più deciso fino a leccarla profondamente, e prenderle il clitoride tra le labbra e stringerlo. Hanno il vivavoce inserito i due. Lui sente i mugugni di lei e si eccita sempre di più. Saranno passati almeno venti minuti e ormai è difficile per Piero tenere tutto dentro, sente che vorrebbe spruzzare subito a fontana. Lo dice alla rossa che vorrebbe sborrare per lei. Risponde che va bene ma vuole vedere il suo cazzo da vicino mentre sborra. Piero allora avvicina la webcam al suo cazzone duro e scappellato, la sistema in modo che venga anche ripreso un angolo della superficie nera del tavolo. Ancora qualche colpo di mano e con un rantolo di voce avvisa la rossa che lui sta per venire. La rossa appare ancora stesa in tutta la sua nudità a sgrillettarsi la figa con la destra mentre con la sinistra si massaggia le tette e stringe i capezzoli rigidi sulla larga aureola scura. Piero la guarda voglioso, vorrebbe succhiare quel capezzoli e leccare in tondo l’aureola. E’ maledettamente voglioso, tutta quell’abbondanza di carne lo fa impazzire. Il rantolo si fa più roco. Piero alza il pollice davanti alla webcam per dare l’ok e grida che lui è pronto per venire. Osserva la rossa stesa sul divano, chiude gli occhi, sente salire dal profondo del suo intestino un’onda calda, tutti i muscoli delle sue gambe sono tesissimi e finalmente alcuni vigorosi fiotti di denso, bianco e vischioso sperma vanno ad impiastricciare con forza la superficie nera del tavolo dove risalta meglio il colore del bianco lattice nelle immagini della webcam. La rossa va in delirio alla vista di tanto brodo eruttato con forza dal suo maschione di giochi virtuali. Le due dita grassocce dentro la sua figa umidiccia si muovono ora a velocità sostenuta, sempre più forte, con la base del pollice spinge e massaggia il monte, infila le dita sempre più dentro, guarda la chiazza bianca dello sperma di Piero che si allarga sempre di più sul tavolo nero, le viene di inarcare la schiena, anche a lei ora si tendono i muscoli nascosti sotto la carne delle grosse gambe, gli alluci dei suoi piedi si piegano verso l’alto nel momento in cui scoppia in lei uno spasmodico e irrefrenabile orgasmo. Piero invece sta appoggiato al tavolo con le mani aperte a palmo in giù e osserva la sua rossa amica viversi il suo solitario godimento dall’altra parte del video a 200km di distanza. Il suo cazzo si sta lentamente ammosciando sovrapposto alla superficie del tavolo nero mentre da esso continuano a fuoriuscire ancora residui e goccioline di sperma.
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13 anni fa
ManzoMaturo,
35
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Estate 2010 - al fiume -4-
Un mercoledi del mese di luglio / Il torrente Curiosando tra i profili di Desy, Piero ha visto le foto di uno che cercava coppie. Lo incuriosiva le foto del tipo fatte sulla sponda di un torrente con altra gente nuda in lontananza. Piero vuole sapere dove cavolo sono state scattate. Il posto sembra bello e accattivante. Senza pensarci su, manda un messaggio al tizio e gli chiede informazioni. La risposta che riceve è ricca di complicità e molto esauriente, con tanto di indicazioni ben precise su che cosa accade nel posto e con tanti auguri di buona caccia ma di non spargere troppo la voce. Il posto si trova a poco più di un’ora di macchina dalla casa di Piero. Una ricerca su google aiuta ad individuare come arrivarci. All’uscita dell’autostrada un groviglio di strade e qualche palazzone prima di addentrarsi in una zona industriale. Poi Piero prosegue oltre alcune rotonde, attraversa il paese e trova la statale come indicato. Oggi Piero ha disdetto due appuntamenti che sapeva poteva rimandare e si è ritagliato alcune ore per se. È una giornata splendida, fa caldo. Piero pensa che oggi ci starebbe bene qualcosa di trasgressivo. E’ veramente carico. L’ultima succosa schizzata l’ha fatta una settimana fa in webcam con la rossa di Treviso. Piero guida lungo la statale che ora è in salita formando mille tornanti nascosti dalla folta vegetazione. A tratti scorge delle belle fattorie, attraversa alcuni paesi con le case fatte di sasso e i gerani alle finestre. Passa sopra un ponte molto alto e scorge il torrente laggiù. Immagina sia il torrente che sta cercando ma deve arrivare prima alla località indicata. Piero torna a pensare alla rossa di Treviso, un brivido sale dal basso ventre su per la schiena e si accorge che gli si sta gonfiando il cazzo. Lo massaggia un poco, poi approfittando di un rettilineo infila la mano dentro il pantalone della tuta e lo sente tutto bello gonfio, lo accarezza e spera di poter trovare qualcuno con cui giocare oggi. Anzi si augura di vivere una bella maialata quel pomeriggio. Lui è veramente carico. Qualsiasi tipo di maialata va bene oggi, in un posto nuovo, eccitante e sconosciuto. Ha parcheggiato in prossimità del posto indicato, ci sono alcune vetture lasciate lungo la salita secondaria cosi come anche un paio di grosse moto. Il torrente è la sotto, giù in fondo. Bisognerà arrivarci a piedi, seguendo qualche sentiero. Piero si è appena avviato alla ricerca di un sentiero giusto per scendere quando passa una grossa moto rombante in discesa verso la statale. La conduce uno che indossa un giubbotto verde di pelle e jeans slavati e attillati alla coscia, con scarpe da ginnastica bianche. Ha l’aria di essere un giovane che ha passato qualche ora al torrente nella pausa pranzo. Promette bene la cosa. Se giovani centauri frequentano il posto significa che hanno qualche interesse a farlo, probabilmente sono a caccia di coppie. Piero scende tra il bosco e i rovi, ha individuato un sentiero e in breve tempo arriva in prossimità del torrente. Si, il posto è giusto. C’è gente la sotto, stesa sulle rocce o in piedi a passeggiare. Sono persone nude a prendere il sole. Ottimo. Continua a scendere e arriva al greto del torrente dove gli si apre una veduta paradisiaca. Alti costoni di roccia, vegetazione rigogliosa, sassi ovunque. Un rivolo di acqua limpida scorre nel letto ridotto del torrente, sembra essere fresca e pulita. D’istinto Piero si dirige verso sinistra contro corrente. Salta da un sasso all’altro, supera rocce, scavalca vecchi tronchi. Risale il fiumiciattolo che forma delle anse dove l’acqua è più profonda. Mano a mano che procede, si fa più stretto e tortuoso e le pareti rocciose ai lati sempre più alte. È un paesaggio mozzafiato, il paradiso terrestre. Ci sono alcuni Adamo ed Eva stesi al sole dalla parte opposta dove batte il sole. Due coppie ognuna per i cavoli suoi e nelle vicinanze due ragazzoni ben piazzati fisicamente anche questi ognuno per se. Accanto a loro, zaino e casco per la moto. Sopra i costoni di roccia il bosco diventa molto folto. Grilli e cicale la fanno da padrone, è l’unico rumore udibile oltre all’acqua che scroscia tra le rocce e le cascatelle nel letto del fiume. Piero è felicissimo della scoperta di questo posto. Ha già deciso che tornerà con la macchina fotografica grande per delle foto straordinarie, meglio il prossimo autunno per catturarne i colori caldi. Ora il torrente forma una gola stretta a gomito. Poco oltre Piero incrocia una coppia che parla con un tizio. I loro asciugamani sono stesi a terra. I tre stanno conversando in piedi e non prestano alcuna attenzione a lui. Peccato che lei sia molto grassa e abbia le tette piuttosto penzolanti e nemmeno tanto belloccia in viso. I due maschi, Piero lo nota appena, sono uno più giovane e molto magro quasi ossuto, l’altro invece che deve essere il marito ha la tradizionale panza. Siccome tutta la zona sta in ombra sotto il monte, ne deduce che questi sono puri naturisti che godono della simbiosi tra la loro nudità e madre natura tutto attorno. Piero prosegue oltre. Incontra un tipo pure lui nudo che passeggia tra la vegetazione e subito dopo un altro pure questo senza niente addosso che lo segue. Oltre l’ennesima ansa del torrente si apre un ampio spiazzo coperto di roccia levigatissima in pendenza, quasi un pavimento. Altre rocce di tutte le dimensioni e sagome formano il fondo del fiume. Su questa ansa aperta batte il sole molto caldo dato che la conformazione delle montagne attorno non lascia passare correnti d’aria. Qui il torrente forma due pozze profonde circa un metro e anche abbastanza nascoste. Due teli stanno stesi sulla roccia in pendenza. Piero vede due persone in acqua dentro una delle pozze. Lui è seduto di schiena. L’acqua gli arriva appena sopra il sedere. Lei gli sta sdraiata davanti tra le gambe. Ha i capelli neri e lunghi sciolti, avrà una cinquantina d’anni, è molto abbronzata, ha un viso piuttosto piacevole. Stanno giocando tra di loro, scherzano e parlottano. Nessun altro attorno. Piero passa oltre cercando un posto al sole e tranquillo, ma in effetti vuole un angolo dove essere visibile ai due. Lo trova nelle vicinanze e senza prestare attenzione alla coppia ma tenendoli d’occhio stende il suo asciugamano, sistema lo zaino, si spoglia lentamente. Loro lo hanno già notato e lo stanno osservando discretamente, mentre si strusciano una addosso all’altro. Lei sta radiografando Piero, senza farsi notare ma lui ha già captato ed è esattamente ciò che vuole lei. Piero è in piedi, ha tolto le scarpe e la tuta. È rimasto solo con il costume rosso che usa in piscina e la canotta. Si sfila anche il costume e da un’occhiata furtiva ai due. Il cazzo bello morbido, grosso e leggermente incurvato a destra fa mostra di se. Incrocia lo sguardo di lei per due decimi di secondo, ma lei ha già pesato e valutato la sua verga. Ora Piero gironzola un po’ come ad esplorare il posto, indossa solo la canotta che mette in evidenza le spalle larghe e sotto la quale si vede penzolare il suo bell’uccello. I sassi sono stramaledettamente caldi sotto i piedi. Il luogo è magnifico, il sole scotta, attorno è tutto un fitto bosco verde quasi impenetrabile. Piero torna al suo telo giallo e arancione e ci si stende sopra, ha tolto pure la canotta. Prova una sensazione favolosa, steso al caldo completamente nudo, il suo bel cazzo grosso, barzotto e incurvato a destra come sempre. E’ ben visibile ai due esattamente come lui vede loro. Meglio lasciare passare un poco di tempo prima di passare ad un eventuale approccio. Chiude gli occhi e si rilassa. Ha dimenticato a casa le sigarette. Tanto meglio pensa. Passano circa dieci minuti e i due escono dall’acqua, si asciugano e si stendono al sole. Piero e il lui di coppia si sono scambiati un paio di occhiate, alla seconda anche un breve accenno di sorriso corrisposto da Piero. Lei invece quasi estranea. Ora i due stanno stesi a godersi il sole e il silenzio mano nella mano. Poi lui molla e lentamente sfiorando la pelle della sua donna le accarezza la pancia con movimenti rotatori fino a scendere all’inguine. Sempre con dolcezza la mano inizia a massaggiare il monte e con le dita ad esplorare più sotto in profondità. Con la coda dell’occhio si assicura che Piero stia osservando. Ancora si incrociano per un attimo i loro sguardi. Piero incomincia ad eccitarsi e la nerchia tra le gambe inizia a muoversi e a gonfiarsi lentamente, cosa tra l’altro notata anche dal marito di lei. La donna si gira sulla pancia, allarga un poco le gambe e sembra voler dormire. Piero approfitta di questa pausa per farsi un giro. Ha intravisto un tipo oltre l’ansa, forse c’è qualcosa laggiù. Si avvia per esplorare il posto ma non sembra esserci nessuno tranne un telo e una borsa alla base di una roccia. Vede un sentiero dall’altra parte del torrente, lo raggiunge bagnandosi i piedi nell’attraversarlo. Il sentiero si inoltra nel fitto bosco, fa fresco sotto gli alberi. Piero è completamente nudo e prova una deliziosa sensazione di libertà in quel contesto. Fa qualche decina di passi e ad un tratto si trova davanti a due maschi, uno in piedi appoggiato di schiena ad un albero con i jeans abbassati e la maglietta viola tirata sopra il collo lasciando libero un bel torace abbastanza peloso e ben definito; l’altro con i capelli grigi, un accenno di sovrappeso e completamente nudo sta inginocchiato a succhiargli il cazzo. Quello in piedi tiene tra le mani la testa di quello sotto, gli spinge l’uccello giù fino alla gola e poi fuori e poi dentro come a scopargli la bocca. Quindi si ferma e il succhiatore riprende a succhiare e a leccargli il cazzo duro e gonfio. Piero a quella vista avrebbe voluto svoltare via per non disturbare se non fosse per il sorriso accattivante rovoltogli dal ragazzo dei jeans. Anche il succhiatore ora si è accorto della presenza di Piero e non se ne cura anzi ne sembra contento. A Piero gli si sta ingrossando l’uccello a dismisura osservando quella scena. Se lo prende tra le dita lo massaggia e inizia a segarsi guardandoli. Il suo cazzo si fa sempre piu grosso e duro, ora è veramente eccitato. Quello dei jeans lo guarda, gli sorride ancora e gli fa un cenno. Piero pensa che invece vorrebbe mettere il cazzo nella fica della coppia che ha lasciato al sole qualche attimo fà. E’indeciso se avvicinarsi e farsi sbocchinare pure lui oppure tornare indietro e riprendere il gioco con la coppia. Continua a menarsi la fava dura e legnosa solcata da tutte quelle vene azzurre grosse e sottili. I coglioni sotto che sono belli pieni gli fanno quasi male. Si avvicina ai due segandosi. Quello dei jeans gli prende il cazzo in mano e lo sega un poco, poi gli strizza i coglioni gonfi e duri, infine gli pizzica un capezzolo. Piero nel sentire che la mano di un uomo gli tiene il cazzone in mano si eccita ancora di più, ma vuole tornare dai due di prima per mettere le mani sulla figa eventualmente. Fa un cenno di saluto al ragazzo dei jeans, si sorridono e li lascia alla loro succhiata pomeridiana. Nel riattraversare il torrente Piero si accorge che ha ancora il cazzo duro e dritto che svetta per aria. Dentro di lui un turbine che dovrà calmare in qualche modo. Arrivato nei pressi della sua postazione vede che la coppia sta ancora dormendo. Piero allora scende nella pozza accanto a quella dove stavano i due poco prima. Si stende nell’acqua bassa e decisamente fresca a calmare le cariche erotiche accumulate nel bosco con i due maschi. Si sta abbandonando a qualche pensiero quando nota che il lui di coppia accarezza il culo di lei e le sussurra nell’orecchio. Subito dopo si alzano e tranquillamente scendono in acqua nella pozza vuota li vicino. Lui sulla cinquantina, capelli brizzolati, fisico di uno che sta alla scrivania tutto il giorno, lei invece anche se non più giovane è comunque ben curata e sicuramente un poco di palestra la fa per correggere qualche smagliatura visibile ma non sgradevole. Scendono in acqua con qualche brivido ma poi si abituano alla temperatura. Come prima Lui sta seduto e lei stesa in avanti tra le sue gambe, le appoggia il viso sulla pancia. Non passa molto che tra uno sguardo e un mezzo sorriso Piero attacca discorso lodando la bellezza del posto ma soprattutto l’esiguo numero di frequentatori e la tranquillità. La conversazione si evolve fino a quando arriva l’invito del lui di coppia di passare nella loro pozza. Piero non aspettava altro. Pure lei partecipa attivamente alla conversazione. Ora il clima si è fatto molto disteso. La conversazione continua su svariati argomenti e si protrae a lungo. E’ un modo per conoscersi meglio. Lei inizia a dare qualche bacetto al marito sull’addome e gli massaggia cazzo e palle sott’acqua. Spesso i suoi occhi si fissano con insistenza su quelli di Piero ampiamente ricambiata. Il lui di coppia ora si sistema seduto più comodamente appoggiando la schiena su una roccia. La nuova posizione permette a sua moglie che nel frattempo si è messa in ginocchio davanti al suo uomo di prendergli in mano tutto il cazzo sotto il pelo d’acqua. Anche a Piero si è indurito l’uccello. Poi di sorpresa lei affonda la bocca sul cazzo del marito e inizia a succhiare voluttuosamente stando sempre inginocchiata a pecora. Il marito e Piero si scambiano delle occhiate complici, sorridono e il lui gli fa cenno di si per dargli il via libera. Piero è eccitatissimo, il cazzo tutto scappellato e duro ora sta fuori dall’acqua. Si mette pure lui in ginocchio dietro la donna. La prende dolcemente per i fianchi e le struscia il suo palo duro tra le natiche, prima passandolo sul buco del culo poi scendendo a strofinarglielo sulla figa sotto. E’ un movimento che Piero persiste a fare con piacere tante, tante volte. Lei continua a succhiare il cazzo del suo uomo mentre muove il bacino avanti e indietro per sentire meglio invece il cazzo duro di Piero che glielo strofina sotto in modo ritmico. Piero avrebbe voglia di affondare la sua verga dura che sente pulsare di eccitazione nella figa di lei. Basterebbe un colpo ben indirizzato ed entrare dentro sentendone il calore delle pareti umidicce e sicuramente ben lubrificate. Ma penetrarla senza il consenso prima suo e poi del marito non è corretto e nemmeno educato. Piero spera eventualmente di poterlo fare in futuro sempre che lo vogliano incontrare ancora. Ora lei drizza la schiena e si siede sulle gambe piegate offrendosi tutta al marito il quale portandosi avanti la bacia. Piero invece si siede pure lui sulla gambe piegate facendo in modo che il suo cazzo duro sia ben sistemato sotto di lei, sente la sua figa fremere. Mentre i due si baciano con un profondo lingua in bocca, Piero da dietro la avvolge con le sue braccia poi mette le mani a coppa e se le riempie delle sue tette. Lei con la lingua del marito in bocca e seduta su cazzo duro di Piero si dimena come a volerlo tutto dentro. A questo punto Piero allunga la mano davanti e la porta sotto di lei fino ad infilarle un dito nella figa. Inizia a rigirare il dito in modo frenetico. Lei mugola con la lingua del marito in bocca, inizia a dimenarsi perché il dito di Piero la sta portando al settimo cielo. Fa spostare Piero di fianco in modo che lui possa infilare le dita nella figa al meglio e allo stesso tempo afferra con la destra il cazzo di lui. Il marito continua a baciarla con affetto e trasporto. E’arrivato il momento di godere. Le dita di Piero ora dentro la sua passera sono due e stanno dando il meglio fino quando lei inizia a emettere dei profondi sospiri e dei gemiti leggeri ma insistenti godendosi un orgasmo tra i due uomini. E’ a questo punto che Piero sente salire dalle viscere un intenso piacere mentre lei gli continua a segare la nerchia, fino a farlo schizzare fiotti densi e biancastri che si perdono nella limpida corrente d’acqua. Il sole è ancora alto e caldo ma sta già scomparendo dietro la cresta della montagna sovrastante il torrente. Tra poco sarà tutto in ombra. I tre si sciacquano e ritornano a sdraiarsi sui teli stesi sopra le rocce calde. Piero sta guidando in discesa lungo la statale sulla via del ritorno. E’ più che soddisfatto di come è andata nel pomeriggio, decide che deve assolutamente mandare un messaggio all’utente di Desy per la dritta circa il torrente e ringraziarlo. E poi sicuramente qualche altra puntata al torrente ha tutte le intenzioni di farla nelle prossime settimane d’estate rimaste. C’è un rettilineo davanti a lui ora. Con la sinistra tiene il volante. Allunga la destra sotto il pantalone della tuta, si accarezza il cazzo ora a riposo ma bello grosso, lo scappella. E’ ancora tutto umido e un poco appiccicoso di liquido spermatico, ne raccoglie qualche residuo sulla punta di un dito, lo annusa e sente odore di cazzo, odore di maschio, se lo porta alla bocca e lo succhia. Riprende il volante con le due mani e l’occhio gli cade sul sedile accanto, sul bigliettino che ha scritto in precedenza prima di rimettersi in moto….Alfonso e Lucia 055……….
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13 anni fa
ManzoMaturo,
35
Ultima visita: 5 anni fa
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Estate 2010 - domenica d'agosto -3-
Ricordi d’estate 2010 - Una domenica di agosto Siamo in piena stagione e siamo tutti a goderci il sole, il mare e la sera invece siamo a vagare per ristoranti, enoteche e barettini più o meno carini sui colli dell’entroterra. La favola dei bagnini che fanno a gara a scopare le tedesche è finita da almeno trent’anni. Ma sarà stato poi vero? si chiede Piero. Ora le tedesche vanno alle Maldive dove costa molto meno e fa molto esotico. Da noi invece ormai impera il mordi e fuggi. Tutti ammassati uno sopra all’altro il sabato e la domenica, mezzo vuoto gli altri giorni o quasi. Comunque dai, la spiaggia anche quest’anno non è poi male. Dopo i mugugni della gente per il nuovo parcheggio a pagamento e le palizzate a delimitare la balneabilità dell’arenile, tutti si sono adeguati. Piero si sta divertendo comuque questa estate. Ha conosciuto persone interessanti, con alcune è finita goduriosamente bene, ha arricchito i numeri nel cellulare con ottime prospettive per l’autunno e poi siamo solo a metà stagione. Ci sarà molto ancora a venire. E’ seduto a gambe incrociate sul suo telo giallo e arancione, si fuma una sigaretta e osserva il mondo che gli sta attorno. Osserva pure il suo uccello a dormire e che ha messo su troppo pelo, troppo per i suoi gusti. Non si è rasato da un paio di settimane. Stasera sotto la doccia tocca a lui. Essendo domenica, c’è il pienone in spiaggia oggi. Piero è arrivato tardi, sulle quattro del pomeriggio. Ha pranzato in famiglia e si è sparato una pennica pomeridiana. A lui che vive a poco più di un quarto d’ora dal mare, non interessa starci tutto il giorno. Preferisce la mattina presto o meglio ancora, fare tardi, molto tardi la sera. Si è sistemato nel primo buco che ha trovato a metà spiaggia circa. All’inizio ci sono le famigliole con i figli e a lui non piace starci. Ci sono tanti ombrelloni oggi sulla sua spiaggia che lui ha scoperto una vita fa. La memoria lo porta indietro nel tempo quando le dune le doveva scalare. Una volta arrivato osservava dove c’era qualche persona o qualche ombrellone in lontananza. C’è di tutto ora attorno a lui, specialmente oggi. Belli, brutti, grasse, magre, panze, passere più o meno abbronzate, bigoli più meno mosci, giovani, meno giovani. Un via vai incredibile di persone che passeggiano sulla riva avanti e indietro. Gli arzilli nonnetti sotto il tendone della palizzata che hanno montato all’inizio stagione oggi hanno parecchi amici e amiche in visita. E’ pieno di gente la sotto. Ci sono anche i due ragazzotti, quello con la testa rasata e l’amico, quelli che facevano casino vicino a lui qualche settimana fa. Sotto il tendone ci sono almeno tre o quattro donne, tutte belle in carne, sulla cinquantina e oltre. Tutto il gruppo sembra affiatato, conversano, scherzano, ridono. A pochi passi da Piero sulla sua destra una donna di circa trent’anni, dal fisico abbondante, per non dire grassoccia, mostra cosce belle piene come pure le braccia e un viso molto rotondo. Non una donna di Botero, ma molto simile. Piero ammira le sue tette imponenti, capezzoli color lattecaffe. E’di pelle molto chiara. La pelle delle tette è quasi trasparente, porcellanata. A Piero piace leccare, succhiare, mordicchiare grosse tette carnose. Anche strofinarci in mezzo il suo bel cazzo duro. Quando ha occasione di farlo, si sente come sprofondare in una sorta di limbo, una silenziosa calma interiore si impossessa di lui. Continua a succhiare, a leccare a mordicchiare, a nutrirsi di esse, tette ricche, abbondanti e generose. Non sa se tutto nasce da una celata reminescenza infantile oppure dal quella volta ancora ragazzotto che fu come dire, svezzato da una coppia tra le dune nel tardo pomeriggio del lunedi di Pasqua di molti anni fa. Era molto giovane, avrebbe compiuto ventidue anni a giorni. Aveva appena terminato il servizio militare. Il lunedi di Pasqua quell’anno cadeva molto tardi nel mese di aprile. Era una primavera molto calda e Piero ne approfittava spesso per farsi un giro alla spiaggia. Tra le dune quel pomeriggio assolato si trovavano nascoste diverse persone, le prime a prendere il primo sole integrale. Una coppia aveva scelto la duna più profonda, erano stesi sui teli. Lei aveva addosso solo la parte sotto del costume. Poteva aver superato i quaranta da un pezzo, era una bella donna, aveva le tette molto grandi. Il marito indossava solo una maglietta della salute grigio dalla quale sotto appariva un uccello non tanto lungo ma grosso. Al suo passaggio Piero vide che il marito stava lisciando la moglie tra le gambe con le dita sotto il costume. Non potè fare a meno di fermarsi un attimo a guardare. Immediatamente ebbe un’erezione ben visibile da sotto la tuta di felpa. La coppia non appariva disturbata dalla sua presenza, anzi, il marito continuava la sua manipolazione. Poi tolse il costume alla moglie e lei con un gesto quasi invitante allargava bene le gambe, mostrando a Piero la sua fica. Piero allora si accovacciava davanti a loro che continuavano a toccarsi. Lei si accarezzava anche le tette, pizzicandosi i capezzoli e allargando le gambe sempre di più. Piero abbassando la tuta e le mutande insieme metteva fuori il suo gran bel cazzo che tendeva a guardare a destra e a massaggiarselo. Fu a questo punto che arrivava l’invito di lei. Il marito alzandosi in piedi teneva d’occhio che non arrivassero persone a disturbare. Piero era steso su un fianco sul telo del marito. Lei gli aveva preso la testa da sopra, gli aveva attirato il viso sulla sua tetta di sinistra e lo aveva indotto a leccarla. Piero aveva iniziato a succhiare il capezzolo e leccare tutta la mammella, mordicchiando dove poteva e quando poteva. Allo stesso tempo stava strofinando il duo cazzo divenuto durissimo .sulla gamba, la coscia esattamente, di lei. Furono momenti di estasi per Piero, il leccamento continuò e pure lo sfregamento di cazzo. Era talmente occupato in questo che non si rendeva conto delle reazioni di lei. Il ragazzo voleva solo godere e fu cosi che sentì quasi le budella attorcigliarsi dentro e subito dopo fiotti di sperma denso e caldo andarono a spiaccicarsi sulle gambe di lei. Quell’anno, Piero aveva trovato gran una bella sorpresa dentro l’uovo di Pasqua. Piero era una bel ragazzo, alto, gambe solide, spalle larghe e braccia ben tornite. Il fisico lo aveva ben definito il lavoro nella panetteria dello zio, spesso la notte, a spostare sacchi di farina. Era un bel modo per procurarsi la paghetta, imparare la dignità del lavoro mentre continuava a studiare. Non appena faceva primavera, Piero si faceva delle belle pedalate in pineta per poi dare un’occhiata alla spiaggia dalle dune. Le prime donne nude, lui le aveva viste esattamente qui già quando da ragazzino aveva scoperto l’esistenza della spiaggia nudista. I primi pruriti erotici li aveva sperimentati qui. Vedere quelle gambe aperte, ciuffi pelosi e sederi rotondeggianti gli faceva sentire il sangue passare velocemente dalla gola alla testa, una specie di stordimento. Era cosi che pedalava a casa a tirarsi seghe magistrali. Poi timidamente aveva iniziato a fermarsi alla spiaggia per prendere il sole anche lui nudo come gli altri. La prima volta abbastanza isolato, un poco per pudore, un poco per timidezza. Ricorda perfettamente quella volta, il calore del sole che batteva sull’inguine, sul cazzo, sulle palle. Era un bacio caldo caldo, estremamente eccitante, che lo portò ad avere una immediata ed esagerata erezione. Era il suo battesimo al nudismo. Era la scoperta di un nuovo mondo. Finalmente la libertà di essere adulto. In seguito aveva acquisito più sicurezza e aveva iniziato a stendere il suo telo più vicino ad altre persone mantenendo sempre le debite distanze ma vicino abbastanza per potersi gustare la veduta di tanta abbondanza di fica. Con il passare del tempo, Piero iniziò a conoscere anche delle persone, parlando del più e del meno, aumentò la fiducia in se stesso e iniziò a sentirsi abbastanza sicuro di sé. Osservava attentamente il comportamento delle persone, iniziarono i giochi, gli ammiccamenti. Lui dal bel ragazzetto quale era, attirava parecchio. In più occasioni le donne allargavano le gambe per mettergli in mostra le passere e lui si godeva gli spettacolini. La nerchia gli tirava sempre di brutto ed era costretto a girarsi a pancia di sotto per non farsi vedere. Erano bei ricordi che Piero assaporava voluttuosamente grato al destino di averli potuti vivere. Oggi invece non distante dalla palizzata degli arzilli amici, e alle spalle di Piero, lei ha un fisico ancora veramente bello. Le tettine nude piccole piccole, il costume pure quello molto minimo di colore azzurro chiaro, i capelli tirati su sotto un cappello di foggia maschile. Un viso gradevole, molto femminile. Vista spesso in televisione, personaggio conosciuto e spesso chiacchierato poiché non si sapeva se uomo o donna. Sta insieme ad un’altra donna e un uomo e si godono la giornata di mare. Il pubblico li lascia in pace. Ogni tanto lei si alza gira un poco per poi risistemarsi sul suo telo. A dire la verità ha raggiunto per un saluto un tipo solo che stava abbastanza lontano sulla sinistra di Piero. Hanno parlato per un poco, era lei a portare avanti la conversazione per la quale sembrava avere interesse. Lui un po’ meno. Poi lei se ne tornata al suo posto dopo essersi gentilmente salutati. Muove bene il culo a mandolino, è molto sensuale. A Piero piace. Gli viene da pensare a qualche sera fa. Si era portato nel paese a pochi chilometri di distanza dove c’è il sex-shop nella piazza principale. Aveva fatto scorta di preservativi e gel in bustine. Li preferisce extra large perché più comodi e di quelli belli spessi per sicurezza. Nel negozio ne hanno una buona selezione. Si era perso tra le vetrine all’interno a guardare tutta una varietà di mercanzia che chiamano giocattoli. La sua fantasia si era scatenata tra falli di gomma, vibratori di tutte le forme, le ormai famose flash-light, catene, manette e cock-rings, video, abbigliamento, oggettistica di pelle e altre mille cose. Sorride alla vista dei vari anelli di metallo o di cuoio da mettere attorno al cazzo. La settimana scorsa gliene hanno fatto indossare uno per prova, era un gioco al mare tra le dune. Nonostante fosse molto tardi quella sera, il parcheggio era pieno di macchine, uno dei bar era affollatissimo di uomini che avevano occupato marciapiedi e parte della strada. Alcuni trans/trav passeggiavano oltre la piazza. Indossavano camicette aperte, magliette attillatissime, minigonne mozzafiato, tacchi alti e chiome lunghe. Erano praticamente donne bellissime. Una in particolare attirò la sua attenzione. Era stupefacente. Aveva un portamento femminile ed elegante. Piero non è mai stato con un trans, gli manca questa esperienza. Avventure di altro genere si, ma un trans/trav, mai. Sta per raggiungere la sua macchina quando da una delle porte che danno direttamente sul viale dove vivono e lavorano i trans/trav vede uscire un ragazzo forse nemmeno trentenne, bello maschio, camicia bianca immacolata, pantalone nero, scarpe classiche lucidissime, moro, capelli cortissimi e curati. Lo vede salire su un Mercedes nero e andarsene. Piero cerca di immaginare cosa possa aver fatto il ragazzo in casa del trans/trav. Il ruolo è immaginabile se quello che si dice in giro è vero; che di solito essi vanno forte perché tra le altre cose sanno usare benissimo il cazzo, trattasi generalmente di cazzoni notevoli. Con tutta probabilità il tipo del Mercedes ha la fidanzata a casa che non si sogna nemmeno che il suo uomo passi qualche serata a prenderlo nel culo da un trans/trav. Nel frattempo altre macchine passano, ritornano e si fermano, davanti alle porte aperte dove le/i brasiliane/i sono appoggiate/i allo stipite. All’interno, ambienti con luci soffuse…
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13 anni fa
ManzoMaturo,
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Estate 2010 - l'alluce -2-
Un venerdi del mese di luglio 2010 – L’alluce C’è stato abbastanza casino all’inizio dell’estate scorsa circa la spiaggia nudista; nudismo si o nudismo no? Poi alla fine, è stata una stagione di palle, tette, fiche, culi e cazzi esposti al sole e al vento come piace a tutti farlo. Un’ estate piuttosto calma rispetto a certi anni passati quando Piero aveva visto, vissuto e sperimentato cose turche sotto il solleone di quella spiaggia e nella pineta accanto tra il frinire di grilli e cicale. Piero osserva con un poco di malinconia le dune basse basse, quasi inesistenti ormai irrimediabilmente divorate dalle mareggiate invernali. Peccato che nessuno voglia fare veramente niente per preservarle. Le ricorda alte e sinuose, ricche di cespugli. Erano tempi dove tra una duna e l’altra ci si poteva stendere sul telo riparati se faceva brezza o nascosti se si cercava un poco di pace da solo o in compagnia. Spesso, la compagnia, Piero la rimediava durante la giornata sulla spiaggia. Se ci passava l’intera giornata, Piero si portava l’ombrellone se invece era soltanto per un pomeriggio esso non serviva. Comunque era sempre verso sera che ci si riparava tra le dune a godersi il tramonto in un modo o nell’altro e spesso a combinare. Piero era nato nelle vicinanze. Amava quel luogo. Già da piccolo, Piero, lo accompagnavano alle spiagge limitrofe quasi tutti i giorni. Ricorda i giocattoli, palette, secchielli, formine. Estati lunghissime. Giochi di spiaggia, amichetti chiassosi, salti nell’acqua, fette di pane spalmate di cioccolata. Piero era cresciuto e fu la sua bicicletta a portarlo su questa spiaggia una mattina d’estate all’età di dodici anni. Aveva sempre visto il grande ponte di ferro rugginoso che attraversava il fiume come un ostacolo invalicabile. Quel ponte non si doveva attraversare gli dicevano i suoi quando era bambino. Era stretto e pericoloso e dall’altra parte c’era il lupo cattivo. In seguito, la curiosità adolescenziale e la sfida verso ciò che gli avevano sempre insegnato i grandi a temerlo, lo avevano portato a superare quel minaccioso ponte a cavallo della sua bicicletta, fedele compagna di avventure. Dopo aver superato il ponte di ferro, ora che Piero era grandicello, poteva vedere una distesa di campi a perdita d’occhio, all’orizzonte una distante catena montuosa azzurrina e oltre i campi quella che sembrava essere una lunga e folta pineta nera. Piero scoprì i sentieri tra i pini; li percorse in velocità sul suo cavallo a due ruote in lungo e in largo, arrivò fino in fondo dove si apriva la larga bocca di un fiume, scalò le alte dune e vide la vastità del mare e la lunga spiaggia. Fu affascinato dal fatto che non c’erano stabilimenti. Lui la spiaggia la conosceva da sempre come una distesa di ombrelloni, sdraie e bar rumorosi impregnati di odore di caffè. Dalla cima della duna dove si trovava, Piero vedeva delle persone stese al sole, molto poche in verità. Con sua grande sorpresa, non avevano il costume addosso e per la prima volta in vita sua vedeva che gli uomini avevano in pipi molto grande e le donne soltanto un ciuffo di peli scuri ma anche delle belle bocce tonde che a lui vagamente ricordavano la sua mamma senza saperne il perché. Piero in quel momento sentiva come una sorta di vampata salirgli da dentro fino su verso la testa, un senso misto di disagio e fastidio, una sensazione nuova mai provata prima, qualcosa di oscuro. Piero resistette ad osservare. Su tutto ebbe il sopravvento la curiosità del maschietto adolescente. Quei corpi nudi stesi al sole. Ora sapeva che dalla cima di quella collinetta sabbiosa gli si stava aprendo un mondo nuovo, una nuova terra tutta da conquistare. Corse giù in velocità verso il sentiero dove aveva lasciato il suo cavallo di ferro, quasi a battere una ritirata. Aveva bisogno di riordinare le idee e capire come e quando ritornare, si, perché sarebbe certamente ritornato a scoprire questo nuovo mondo. Fu cosi che la spiaggia, la pineta, le dune divennero in seguito i suoi segreti maestri di vita. Tra altre mille persone tutte impegnate chi a dormire, chi a leggere, chi a chiacchierare o fare i bagni, Piero ora si fuma una sigaretta steso sul suo telo giallo e arancione mentre i ricordi di adolescente sfumano nel nulla. Ha fatto una sorta di cuscino di sabbia con qualche avanzo di tronco d’albero portato dal mare da chissà dove. Con la testa appoggiata sulla montagnola riesce a vedere la riva del mare dove l’acqua calma anzi piatta nel sole del pomeriggio colora la sabbia di un grigio scuro e che a sua volta viene calpestata da centinaia di piedi. Gente che passeggia nuda per lo più, avanti e indietro lasciando impronte che vengono quasi immediatamente cancellate. L’occhio di Piero cade sulla sua pancia da disteso, nulla di grasso veramente, ma quel chilo o due li deve togliere al più presto. Lui ci tiene molto, è uno di quelli che ama sentirsi la pancia piatta e tonica e segretamente ammira la pancia con le tartarughe o le saponette come si suol dire, di altri maschi che hanno la fortuna di averle. Piero ha appena passato i quaranta, è un bel moro in forma, il pettorale ben pronunciato grazie alle lunghe notti passate quando era ragazzo nel forno-panetteria dello zio a spostare quintali di farina ed enormi ceste di pane. E pure le gambe sono belle grosse e muscolose, ma quelle sono un dono di natura. Piero sposta l’occhio dalla pancia al suo uccello. Lo vede bello grosso e morbido, a riposo e che fa una bella curva appoggiandosi sul lato destro della zona inguinale. La cappella nascosta sotto la sottile pelle leggermente dorata come lo è tutto il resto del corpo. Con delicatezza, quasi con amore Piero passa una mano, come una carezza sul suo bel cazzo che francamente è la cosa alla quale egli tiene di più e di cui ne va orgoglioso. E’ un gesto naturale che tutti gli uomini fanno. Riporta ora la mano destra alla bocca, riprende la sigaretta tra le dita, aspira una lunga boccata di fumo che rigetta nell’aria e osserva un attimo la coppia che gli sta quasi davanti pochi metri più in là, sotto l’ombrellone verde e bianco. Il lui di coppia è disteso sulla pancia a dormire, ha un grosso foruncolo sulla natica destra, lei invece è distesa sulla schiena. Si è messa un cappello di paglia a falde larghe sul viso che la protegge dai raggi impietosi del sole e ha adagiato una sottile striscia di tessuto bianco sulle tette nascondendone i capezzoli. Dalla sua posizione Piero vede un accenno di peluria bionda che risalta al sole tra le gambe di lei. Vede solo il monte, il resto lo deve immaginare. C’è abbastanza gente oggi, è venerdi e già molti hanno lasciato la città per passare qui il fine settimana. Sulla sua sinistra non tanto lontano da lui, due amici sono sui loro teli vicini, un poco seduti, un poco accovacciati, un poco stesi, si muovono spesso. Hanno la pelle chiara, cioè non abbronzata anche se sono mori del tipo mediterraneo. Uno dei due ha una bella fava tra le gambe, l’altro è più ridotto, anzi piuttosto ridotto. Piero si chiede come si possa sentire interiormente un uomo dalle misure ridotte e inizia tutta una serie di sue considerazioni mentali. I due parlano e scherzano ma sembrano essere anche impacciati come lo sono i frequentatori non abituali della spiaggia nudista. Hanno un accento decisamente meridionale e parlano un linguaggio che a Piero ricorda i graduati della caserma dove egli ha passato un anno di militare vent’anni prima. Piero spegne il mozzicone di sigaretta, si rilassa steso tutto e chiude gli occhi. Ringrazia il cielo che il suo matrimonio non abbia prodotto figli e che il divorzio parecchi anni prima, dopo tutto il soffrire, sia stato liberatorio per entrambi. Sente il sapore del tabacco appena fumato sul palato della sua bocca. Alla sua donna piaceva sentire il sapore del fumo misto alla sua saliva quando si baciavano. Diceva che esaltava la sua mascolinità. Praticamente si scioglieva lei quando sentiva l’odore, il suo odore maschio, il profumo leggermente acidulo della pelle di lui e l’amarognolo del fumo sulle labbra. Quei lunghi baci, quei giochi di lingua, la saliva di entrambi, lo scambio degli umori orali, mentre facevano le coccole e meglio ancora quando facevano sesso. Si, perché per loro arrivava prima il sesso, scopare, sentire le lingue insinuarsi dentro le bocche dell’uno e dell’altra, mentre lui entrava dentro di lei e le assestava forti e decisi colpi di lombi. I loro corpi sudati, le contrazioni di lei quando entrava in orgasmo. E il suo labbro inferiore che lui amava mordicchiarle sempre più forte come a costringerla di tenere la testa ferma durante i convulsi spasmi di eccitazione mentre sprofondavano in un abisso di soddisfazione assoluta. Era tutto finito e ne aveva nostalgia. Questi erano i suoi ricordi prima di addormentarsi sotto il sole quel pomeriggio. Piero si risveglia con la bocca impastata, fa caldo, saranno le diciassette o anche più tardi. Beve un lungo sorso dalla bottiglia che tiene nello zaino blu tutto sfilacciato, quel vecchio zaino che acquistò almeno dieci anni prima durante una vacanza al sud. Lo zainetto è stato un buon compagno di viaggio, ne ha viste di tutti i colori tra le dune, sulle spiagge, nei boschi, in pineta, ovunque possibile, anche in aereo una volta. Se potesse parlare! Ma come un vero amico lo zaino sa tenere un segreto anzi una montagna di segreti. Piero nota che la coppia davanti a lui non c’è più, i due maschi invece sono ancora li. Stanno parlottando, hanno una faccia divertita e incuriosita allo stesso tempo, sembrano persino quasi eccitati nel vero senso della parola e guardano oltre Piero alla sua sinistra, si scambiano commenti e risatine. Squilla il cellulare di uno dei due che risponde. Piero capta solo alcune parole…Uheee ciao…si…no…tutto….il….eriggio…ma dai…tu in servizio? Ora lavori?…ecche ne so…minkia…davvero?...daje…e vieni pure tu…si la spiaggia…nudista…quella..come?..non ti va…se ci beccano?…caserma?...niente di male..ah ah..ah..dai vieni pure tu…40minuti…si la moto…ma vaffanc…ok dai …stasera…cena…mensa? Fuori con autobotte e autoscala oggi pomeriggio? Era grave? Ok a dopo…dopo si….ciao ciao…che stronzoooo…ciao. Piero si volta alla sua sinistra verso dove erano interessati a guardare i due. L’ombrellone è rosso a spicchi bianchi. Sotto un uomo di schiena molto larga e davanti a lui seminascosta si intravvede una donna bionda platinata. Il viso dai lineamenti pronunciati e dalle sembianze forti sembra essere quello di una signora abbastanza attempata, ma molto curata esteticamente, porta un largo cerchietto leopardato sopra i capelli lunghi, una tetta troppo turgida, Piero la intravvede pure e anche bene. Forse un buon ritocco. Accanto a lei un altro uomo sulla sessantina, magro. Anche lui semisdraiato. Dietro di lei invece una donna molto giovane e un altro uomo vicinissimo. Sono seduti. Parlano tutti insieme, un gruppetto di amici. Ridono, si scambiano commenti ma Piero non riesce a capire una parola. La donna bionda e attempata ha allargato le gambe e stando stesa appoggiata sui propri gomiti butta la testa indietro e ride. Sembra se la stia spassando bene in qualche modo. Ridono e scherzano. Piero si gira di schiena non trovando nulla di particolare nella scena del gruppetto e si rimette a riposare. Sente il caldo della sabbia sotto di lui e il volume del suo cazzo. Lo spinge un poco avanti e indietro affondandolo nella sabbia e ne assapora la piacevole sensazione. Ama il suo uccello e lo sente indurire la sotto. Gli fa compagnia. Si lascia andare ad occhi chiusi per un po’ fino a che gli passa il turgore della sua asta e tutto torna alla normalità. E’ solo allora che decide di andare a farsi un bagno. Si alza e da una sbirciata al gruppetto. Pure i due maschi alla sua destra stanno ancora guardando e ridacchiano divertiti. Sembra essere per loro un avvenimento nuovo, intrigante, che li ha presi di sorpresa. Uno dei due, quello dotato sta avendo una evidente erezione. Essa è diventata motivo di ilarità tra i due. Mentre si avvia verso la riva del mare, Piero vede l’intera scena come la vedono i due maschietti. Il tipo dalla schiena larga sta infatti giocando con il suo piede destro nel culo della bella bionda attempata, le sta infilando dentro al buchetto l’alluce intero, o ci sta provando, o lo sta solleticando. La biondona è tutta abbandonata al giochetto a gambe divaricate ma con grande sorpresa, quasi con sgomento Piero vede che lei non ha la figa tra le gambe allargate ma un gran cazzone grasso e grosso e mostra due tette belle gonfie. Attorno al bacino tiene una catenella dorata e ai polsi una dozzina di bracciali di tutti i tipi e colori. Attorno all’altro polso un fazzoletto rosa legato. Le mani sono grandi e possenti. Piero arriva al mare, si bagna velocemente, torna al suo telo, lo scuote dalla sabbia e lo riposiziona appena appena più su. Si stende a pancia in alto con il volto girato verso il gruppetto. Ora vede benissimo il piede del maschio che continua a stimolare il buco del culo del tipo/a a gambe larghe che non esita a sventagliare la grossa fava a destra e a sinistra mentre gli amici attorno si stanno divertendo a commentare. I due maschi alla destra di Piero, i due probabili vigili del fuoco, se la spassano pure loro ad osservare il ditalino di alluce al culo. Attorno al gruppetto tutta la gente che è in spiaggia sin dal mattino sotto gli ombrelloni guarda ma fa finta di non vedere. Il gruppetto continua lo show. L’alluce continua a stuzzicare il buchetto della procace biondona il cui uccello gonfio e barzotto ma non duro fa bella mostra di se esattamente come le due tette siliconate. I passanti che passeggiano lungo la spiaggia osservano incuriositi, qualcuno facendo finta di non aver visto, qualcun altro molto interessato, altri che rallentano il ritmo della passeggiata per vedere meglio. Piero nota che l’alluce del lui tenta di insinuarsi sempre più dentro il culo della biondona la quale si passa una mano sulla grassa nerchia con compiacimento. Due extracomunitari in maglietta, jeans, sandali e cappellino così vestiti sotto il caldo sole pomeridiano si sono stesi alla base di quelle che sono ormai le dune corrose e osservano pure loro. Piero dal suo telo giallo e arancione vede passare una coppia che frequenta la spiaggia da anni e che lui vorrebbe conoscere ma non ha mai avuto ne il coraggio di approcciarli ne la forza di farlo. Lei è una bella mora ancora molto piacevole, di fianchi larghi, che di solito se ne sta a leggere il suo libro mentre lui si intrattiene a parlare con molta gente li attorno, sono molto conosciuti. Lui è già abbronzatissimo, quasi nero come il carbone. Ha un notevolissimo uccello che gli ballonzola quà e là date le notevoli dimensioni. Piero deve ancora capire se questi due si danno allo scambio oppure no. Ora la biondona si è girata sulla pancia chiudendo le gambe e l’amico ha smesso di stuzzicarle/gli l’ano. Un ragazzo con i ricci castano chiaro, un bel viso, sui venticinque anni, un bel fisico che fa da contorno ad un bel pisello appropriato di giovane alluppato passa tra Piero e il gruppetto per la quarta volta. Sembra molto incuriosito dal gruppo e dai giochi in corso. Sa di essere bello e gli piace passeggiare per essere guardato. Piero lo aveva notato già da qualche tempo nelle ultime settimane per il fatto che il ragazzotto sembra non avere difficoltà ad attaccare discorso con coppie e gruppi di persone come vedremo in uno dei nei prossimi episodi.
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ManzoMaturo,
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Estate 2010 - sotto il tendone -1-
Ricordi d’estate 2010 Sotto il tendone E’dall’inizio della stagione che un gruppetto di attempati signori ha piantato dei pali sulla spiaggia a ridosso di quelle che furono le belle dune, formando un ampio quadrilatero, delimitato da qualche tronco portato dal mare. Ha l’aria di essere un lavoretto destinato a durare tutta l’estate per esserne usufruito continuativamente da amici e conoscenti. Ogni volta che Piero passa sulla spiaggia vede più o meno gli stessi arzilli signori sotto i tendoni stesi tra i pali. Se ne stanno beati a chiacchierare tra di loro con le palle al vento, mangiano, bevono, ridono, scherzano, se la spassano. Piero ha notato inoltre che c’è un certo numero di ospiti di vario genere ogni volta tra di loro. Si chiede come questi possano monopolizzare la stessa postazione visto che la spiaggia è libera e chiunque arrivando e trovando il posto vuoto può prenderne possesso per la giornata. Solo in seguito ha capito dopo essere arrivato alla spiaggia una mattina presto che i gioviali amici fanno a turno per arrivare di buon’ora. Uno di loro si posiziona tra i pali a stendere i vari teloni ombreggianti; poi arrivano gli altri e finalmente gli amici e gli ospiti nelle tarde ore assolate. Insomma una sorta di beach club casareccio. Chi viene in bicicletta, l’appoggia contro un palo più corto e più grosso piantato apposta per questa funzione. Oggi Piero è arrivato dal sentiero maestro che delimita la pineta, ha imboccato uno qualsiasi dei tanti sentieri che attraversano le basse dune non facendo caso che si era portato molto vicino al quadrilatero dei pali, a pochi metri, in sostanza. Sono soltanto le otto del mattino; dopo cappuccino e cornetto, il giornale sulla spiaggia è quello che ci vuole. Ha la mattina libera e se la vuole godere tutta. Noncurante della posizione, Piero stende il suo telo giallo e arancione, si toglie la polo verde, la piega e ci fa una specie di cuscino, butta le infradito accanto allo zainetto e si sfila i pantaloncini. E’ affezionato a questi boxer in acrilico grigio scuro, regalo di amici. Si asciugano subito se li bagni. Gli stanno benissimo di misura, gli fanno il culo bello rotondo e danno molta evidenza al pacco davanti, cosa che non guasta. Piero si porta fino alla riva del mare, si bagna ovunque su tutto il corpo, si scappella bene il cazzo e fa alcune abluzioni con acqua salata lisciandosi la cappella con la punta delle dita. Si sa che fa bene alla pelle e abbronza. In seguito ritorna al suo posto e vede che uno degli arzilli amici dopo aver montato i tendoni tra i pali, si è sistemato alla meglio sotto di essi con un cappello alla borsalino e si sta fumando un sigaro. Non passa mezz’ora che arriva un altro dei suoi amici e successivamente un’altro ancora. Sono persone sulla settantina, lo si deduce dalla loro conformazione fisica. Iniziano subito a parlare, a scambiare battutine anche salaci, uno di loro parla in falsetto, il che fa pensare a Piero il quale può sentire tutto benissimo data la vicinanza che potrebbero essere froci. Ma sono simpatici. Piero si assopisce risvegliandosi di colpo quando sente sabbia volare, qualcuno correre molto vicino a lui, risate ed esclamazioni ad alta voce con un accento meridionale. Sono due giovanotti arrivati da poco e che da sotto il tendone si rincorrono e sbraitano abbastanza sguaiatamente, ridendo e pigliandosi per il culo con battute sceme e senza senso. Due giuggioloni che probabilmente hanno passato tutta la notte in disco o a fare chissà che cos’altro. Uno di loro, accorgendosi di aver disturbato, fa un sorrisone ammiccante a Piero per scusarsi. Hanno la faccia furbetta. Mettono simpatia dopotutto. I due si sono installati sotto il tendone, fanno un poco i “patacca” come si dice da queste parti, con gli attempati amici per acquisirne le simpatie. E’ ovvio comunque che si conoscono tutti da tempo. Uno dei maschietti è piuttosto belloccio di viso e ha un gran bel fisico tonico, pettorali ben definiti e un bell’uccellotto tra le gambe, un bell’animaletto da monta insomma come lo può essere un venticinquenne. Ha le gambe leggermente arcuate e i polpacci da calciatore. Completamente rasato, un tatuaggio sulla spalla sinistra e uno più piccolo all’inguine destro proprio sopra l’attaccatura della coscia. Dei due sembra essere il più scafato. Pure l’altro non è male, anzi, ma non all’altezza del primo. L’atteggiamento di entrambi è comunque sospettoso, si danno troppo da fare per apparire carini. Una percezione della quale Piero non si sa spiegare il perché o meglio, lo intuisce. La spiaggia va riempiendosi di gente, ombrelloni e sedie pieghevoli portate fin li a spalla. Qualcuno usa un carrellino a ruote massicce. I ragazzi delle bibite hanno già iniziato il su e giù con il loro thermos pieno di lattine e ghiaccio secco sulle spalle. Piero sente altre voci provenire da dietro, gente che è arrivata dal sentiero tra le dune. Si volta e vede le tre donne raggiungere la spiaggia. Indossano parei coloratissimi, cappelli vistosi, collane, bracciali. Sono abbronzatissime. Portano con loro un paio di ombrelloni. Li piantano a terra non distante da Piero. Sistemano rumorosamente le loro borse, si scambiano commenti e risatine. Mostrano folte chiome bionde, trucco pesante. Si tolgono i parei rimanendo in topless e costumino mini. Le tette sono molto grandi e sode, quasi dure. Fianchi stretti e spalle larghe. Hanno la voce piuttosto roca, le mani grandi, polpacci possenti e parlano brasiliano tra di loro. La coppia giunta da circa un quarto d’ora sta piantando invece il proprio ombrellone a qualche metro davanti a Piero. Hanno un cagnetto tutto nero al guinzaglio. La povera bestiola oggi soffrirà le pene dell’inferno sotto la calura del sole. La gente sta arrivando alla spiaggia sempre più numerosa ed è iniziata la ricerca del posto giusto per i nuovi arrivati. Sotto il telone tra i pali gli arzilli signori stanno distesi a oziare e pure i due maschietti. Quello belloccio e rasato si passa la mano sul pisello, se lo liscia bene, fa scivolare le dita tra le palle, le strizza leggermente e poi di nuovo a lisciarsi il cazzo addormentato. Quindi di colpo si gira a pancia di sotto e se la dorme. Ha pure un gran bel culetto tondo l’animaletto. E’ sopragiunta anche una giovane coppia che si sistema alla destra di Piero verso la riva dove la brezza è più percettibile. Lui indossa solo un bermuda bianco che vanno d’accordo con le infradito di pelle pure quelle bianche. La maglietta a righe bianche e azzurre invece se l’è infilata dietro la schiena nel pantaloncino e gli pende giù fino a mezza gamba. Nello sforzo di infilare il paletto dell’ombrellone nella sabbia, si evidenzia una bella muscolatura delle braccia, pettorali e la pancia piatta e tonica come piace a Piero. E’ un bel biondo con i capelli corti. La sua ragazza dopo aver rimestato a lungo dentro un borsone di paglia si è spostata per fare posto al suo ragazzo e all’apertura dell’ombrellone. Si è sfilata una lunga maglietta a fantasie geometriche stile anni sessanta sotto la quale non indossa altro e mette in luce due seni bellissimi, minuti, sodi, che guardano leggermente all’insù. Un costume rosa molto ridotto le copre poco più del pube, lasciando intuire che sotto è ben rasata e liscia. Ha i capelli lunghi castani, raccolti dietro. Piero li immagina a letto nudi mentre fanno all’amore nella posizione del missionario, dolcemente e con trasporto. Un extracomunitario di pelle piuttosto rossastra, forse un magrebino, con addosso jeans, una polo nera a maniche lunghe e cappellino rosso, porta un paio di grossi sandali del tipo che vedevi addosso ai tedeschi due decadi fa. Si è seduto sulla sabbia presso le dune nelle vicinanze delle tre signore brasiliane. E sta a guardare. Cosa molto insolita per quest’ora, si sta avvicinando per poi proseguire e trovare anche lui il suo posto giusto, il tipo alto e magro con i capelli ricci brizzolati che Piero vede su questa spiaggia da anni e anni. Si trascina dietro una vecchia bicicletta alla quale ha appeso per il lungo uno di quegli ombrellini striminziti da supermercato. Di solito si mette vicino alle coppie e cerca di conoscerle. Fa così da sempre. Ma a Piero è stato detto che invece adesca le coppie per introdurle nei privè di scambio. Insomma un indaffarato procacciatore di affari. Il tizio passa accanto alla coppia con il cane nero, osserva attentamente il marito ma soprattutto la moglie con occhio clinico e prosegue. Non ha prestato molta attenzione invece alla giovane coppia, probabilmente sono troppo giovani con pochi soldi e non ancora interessati a privè e scambi. Sulla riva, una moltitudine di esseri umani passeggia avanti e indietro, quasi tutti esponendo tette penzolanti, chili di cellulite, fianchi più o meno larghi, capelli tirati su a crocchia, capelli lunghi svolazzanti, cazzi piccoli, cazzi grandi, cazzi penduli, scroti rasati, scroti pelosi, scroti varicocelici, natiche obese, qualche pettorale gonfio di palestra o altra sostanza, molte vene varicose, e gruppetti di tre o quattro extracomunitari in braghette, canotte e sandali che vengono a vedere tanta figa come non ne hanno mai vista in vita loro e mai più ne vedranno. Piero si passa distrattamente la mano destra sul cazzo, bello, grosso o meglio grasso, morbido, leggermente ricurvo. E’ il suo giocattolo più bello e gli ha dato non poche soddisfazioni. Le punte delle sue dita giocano un poco con i peli corti anzi cortissimi del suo inguine e quindi scendono a solleticare la pelle dello scroto. E’ tutto liscio e pulito la sotto. Piero si rasa regolarmente, adora le palle lisce e ben rasate. Ama farsi fare le pompe ma va letteralmente giù di testa quando gli leccano i coglioni, quando glieli succhiano. E poi gli piace sentire le labbra che gli mordicchiano la pelle sulle gambe all’interno delle cosce procurandogli i brividi. Si stringe un poco le palle, le accarezza, risale con la mano, scappella il cazzo e poi richiude la testa del suo uccello ancora sotto la pelle come a proteggerla. Da un’oretta è arrivata anche la coppia, quella con lui abbronzatissimo, quasi nero come la pece e gli occhi chiari. Lei pure è ben abbronzata ma molto meno, si è tirata su i capelli nero corvino per niente naturale. Ha delle belle tette abbondanti e i fianchi larghi. La fica è rasata tranne che per una sottile striscia di pelo scuro lasciata li come sulla testa di un moicano. Lei si è già accomodata sulla piccola sedia pieghevole e la testa sotto l’ombrellone a leggere quel grosso libro che ha sempre per le mani e sul quale ci passa tutto il giorno. Tranne per quando va a farsi una passeggiata insieme al suo lui teneramente abbracciati. La catenella d’oro alla schiava attorno al collo del piede destro riflette il sole creando una miriade di stelline luccicanti. Due maschietti decisamente gay arrivano con tracolla di ordinanza, ombrellone sotto al braccio, cappellino, maglietta e jeans strappati. Uno manco a dirlo indossa la cintura D&G. Andatura sculettante. Occhiali con la montatura rigorosamente bianca e grande come va di moda ora. Quello della cintura è impegnato a dare della scema ad alta voce a qualcun altro per telefono cellulare. Il suo polso sinistro disegna ampie evoluzioni nell’aria. Proseguono verso il fondo della spiaggia dove trovi solo uomini. Con l’acqua all’altezza del ginocchio ci sono tre tipi brizzolati impegnati in una discussione. Piero non capisce di che si tratta, ma fa lo stesso. Uno ha un ventre piuttosto pronunciato, un altro ha il ventre abbastanza pronunciato, il terzo ha il ventre molto pronunciato. Il tipo che Piero aveva visto passare la mattina presto con una specie di rastrello sulle spalle, i pantaloni arrotolati su fino al ginocchio e diretto alla fine della spiaggia, sta tornando indietro. Deve essere uno di quelli che nel bel mezzo dell’estate ancora perdono tempo a scavare tra la sabbia molle in cerca di mitili. Cosa che di solito si fa preferibilmente con la stagione fredda. C’è una coppia che ancora non ha deciso dove piantare le tende. Lui sulla groppa è carico di tutte le masserizie utili per passare la giornata al mare. Lei con una sola borsa di pelle lucida rossa, ampia e con lunghi manici al braccio, fa segni a destra e a sinistra indicando probabili posti giusti dove fermarsi per poi decidere che quello non è dopotutto il posto migliore. Appare contrariata dal fatto che gli zoccoli dal tacco altissimo quasi vertiginoso (sembrano più una scarpa di legno) e pelle lucida rossa che si sposano con la borsa, affondino miseramente nella sabbia. Ogni tanto solleva il lembo di una lunga tunica, quasi un cafetano di lino color tortora per verificare la condizione dei poveri zoccoli. Il marito suda, guarda storto e dal suo volto si capisce che è già ampiamente smaronato. Lei invece accarezza la lunga e vistosa collana di grosse pietre dure color corallo mentre osserva l’orizzonte per cercare ancora un altro posto giusto dove accamparsi. Piero si alza e raccoglie le sue cose. Oramai molta altra gente è arrivata alla spiaggia. Con il fatto che la forestale ha delimitato off limits più della metà dell’arenile, ora si sta tutti più fitti e si è perso quella bella sensazione di essere su una spiaggia libera e naturale. Piero ha un flash di ricordi di quando era ragazzetto e aveva scoperto questa costa sabbiosa. La sua bici buttata a caso tra le dune e le tamerici. Lui che correva in salita sulla duna più alta da dove dominava tutto il litorale quasi deserto anche in piena estate. E’ quasi mezzogiorno, un panino veloce, una doccia altrettanto veloce e Piero dovrà sbrigare un paio di cosette durante il pomeriggio. ( Se ti aspettavi di leggere qualche sconceria erotica, mi dispiace ma quelle stanno negli altri racconti...eh eh eh …)
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13 anni fa
ManzoMaturo,
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Ultima visita: 5 anni fa
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Sigaretta fortunata
Una sera di qualche tempo fa me ne tornavo verso casa da una cena di lavoro, stanco per la lunga giornata e leggermente intorpidito dal vino, e avevo voglia di fumarmi una sigaretta in tranquillità, per rilassarmi e aiutare la digestione. Ero sulla statale, per cui l'unica possibilità, visto che non fumo in macchina, sarebbe stata un'area di sosta, non molto appropriata vista l'assenza di luce e lo scorrimento veloce delle auto, o un distributore, sicuramente meno pericoloso. Sapevo che dopo qualche chilometro ne avrei trovato uno, per altro sempre semideserto, il posto ideale per la mia pausa. Arrivato sul posto, parcheggiai in uno dei lati, dove non c'era altra auto che la mia; nell'area adiacente c'erano i camion, ma sicuramente tutti stavano dormendo e nessuno avrebbe infastidito l'altro. Scesi soddisfatto, mi appoggiai alla fiancata e mi accesi la tanto agonata sigaretta. Il silenzio era interrotto solo dallo sfrecciare di qualche auto, per la verità piuttosto poche. Di fronte a me la strada semideserta, lo spartitraffico e dall'altra parte l'altro distributore, per chi procede in senso opposto. Tra una boccata e l'altra notai, proprio dall'altra parte, un'auto che si muoveva lentamente e a fari spenti, fino a fermarsi in un lato dell'area di sosta, lontano dalle pompe. "Una coppietta in intimità", pensai. L'auto era rivolta verso la mia direzione e dopo un po' vidi accendersi le luci di posizione, per qualche istante, poi spente di nuovo. A distanza di qualche secondo, di nuovo le luci accese, e stavolta notai anche il bagliore rosso degli stop, sul lato posteriore a me coperto: capii che non si trattava di una coppietta, ma probabilmente di qualcuno in cerca di... qualcos'altro. Iniziai a sentire una sorta di eccitazione e continuai a fissare l'auto, qualche decina di metri da me, e a ispirare nervosamente la sigaretta: era ovvio, avevo voglia di fare qualcosa di proibito, e probabilmente non ero il solo ! Rientrai in auto e accesi per qualche istante le mie luci di posizione, poi le spensi. Per qualche istante interminabile non accadde nulla, ma poi l'altra auto partì lentamente nel senso di marcia opposto al mio: lo spartitraffico non avrebbe permesso altre vie. Ora c'erano due possibilità: sarei rimasto in inutile attesa per qualche altro minuto per poi tornare a casa, oppure avrei visto tornare l'auto dallo specchietto retrovisore, dopo che la stessa avesse fatto inversione alla prima uscita, che avevo incrociato poche centinaia di metri prima. Così avvenne ! Ben presto vidi le luci riflesse sullo specchietto e riconobbi la carrozzeria della renault, che arrivò a parcheggiare a una manciata di metri da me. A quel punto l'imbarazzo e il nervosismo crebbe tantissimo, avevo una gran voglia ma proprio non sapevo che fare ! Le posizioni si accesero nuovamente per un paio di secondi, il richiamo era inconfondibile. Raccolsi il coraggio, presi un'altra sigaretta e, sceso dalla macchina, la accesi fissando quei fanali spenti. Non accadde nulla: evidentemente qualcuno, di cui intravedevo i contorni della figura nell'ombra della notte, mi stava studiando. Ero a metà sigaretta quando lo sportello finalmente si aprì e scese un uomo magro e rasato, di almeno 50 anni - ma non era facile stabilirlo, vista l'assenza di luce - che camminò lentamente fin dietro al casottino sul prato adiacente al parcheggio, in cui scomparve tra gli alberelli. Immediatamente, senza riuscire a capire come e perchè, diressi il passo dalla stessa parte, verso il punto in cui speravo di trovarlo. E lo trovai quasi subito, ben protetto dalle pareti del casottino e dai cespugli, girato di spalle e con i pantaloni calati fino al ginocchio. Qualche raggio di luce dei lampioni filtrava tra le frasche, illuminando parzialmente uno sguardo duro e carico di desiderio e, più in basso, un pene ancora morbido che stava stuzzicando con la mano. Stregato da quella visione, carico di desiderio, allungai anche la mia mano per toccarlo, e quasi immediatamente mi inginocchiai per accoglierlo completamente in bocca. L'uomo tolse la mano e mi lasciò fare, portandosela al fianco quasi a voler spingerlo spingere ancora più dentro. Iniziai a lavararlo con la lingua, a succhiarlo avidamente,a fare avanti e indietro con la bocca, come una vera troia. Lo sentivo indurirsi piano piano e cambiare lentamente dimensione, fino a riempirla e a toccare la gola con la cappella. Un cazzo non grandissimo, purtroppo, ma duro, e comunque un bel cazzo da succhiare in un momento inatteso ! Succhiavo e leccavo con tutta l'ingordigia del mondo, in ginocchio, gustando quella bellissima e inaspettata sorpresa. L'uomo iniziava a gemere sempre più affannosamente e ogni tanto mi prendeva la testa, per farsi succhiare come voleva lui: io lo assecondavo golosamente, godendo nel fare la troia nascosto ai bordi della strada. L'eccitazione salì alle stelle e presto arrivarono i gemiti nervosi che preannunciavano la sborrata. Continuai a succhiare, come era giusto fare, fino a sentire lo sperma caldo, poco per la verità, che usciva dalla cappella. Leccai ancora per un po', ma poi il cazzo mi venne tolto per essere ripulito con un fazzoletto. Sputai tutto, mi alzai orgoglioso e me ne andai, lasciandolo con i calzoni calati a pulirsi l'uccello, che si ammosciava piano piano. Non l'ho più visto, ma ogni tanto, quando mi capita, passo a fare benzina, nella speranza di poterlo ciucciare di nuovo ! (aspetto i vostri commenti !)
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13 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 20 ore fa -
Non aveva mai provato...
Alessandro, un amico di famiglia, 23 anni, con l'hobby del giardinaggio. Fisico curato e semplice nei modi. Io Claudio 46 anni, portati benissimo, allegro e col fisico, non proprio palestrato ma curato, con qualche chilo n più. Alessandro, ormai frequenta casa mia, da qualche mese, cura il giardino e io le do una mano. Nelle sue confidenze, mi racconta spesso che, vorrebbe incontrare una donna con esperienza. Le piacerebbe ricevere un pompino di quelli super e farlo dietro, come si deve. Le ragazze, incontrate non erano all'altezza. Così, le racconto io qualcosa e ogni volta, vedo la patta gonfiarsi..."mamma mia" dice semplicemente, deve essere straordinario...La sera di venerdì i suoi non ci sono ed è il mio turno libero del we, sono separato e i figli, passano appunto il we, alternativamente con me o con la loro madre. Così, visto la mia tv satellitare, mi propone di farci una pizza e vederci la finale di volley, femminile. Arriva verso le 20 con le pizze, mentre io ho preparato degli antipasti, "il telecomando è sul tavolo"le dico "forse non serve" mi risponde..."ho un film bomba" dobbiamo assolutamente vederlo, a casa mia non posso...ok rispondo, così, mettiamo tutto sul tavolinetto e accendiamo la tv, il film è veramente hard, comunque il giovanotto, ha qualcosa in testa, perchè il pantaloncino è veramente gonfio...io con le mie fantasie bisessuali, sempre represse, non resisto e allungo la mano "posso sentire?", "fai pure, non aspetto altro" mi risponde il bastardo...aggiungendo "sai me ne sono accorto, come mi guardavi l'uccello, in giardino" la mia mano esplorava all'esterno il cazzo rigido, lui mi prese la mano e la infilò dentro, "toccalo bene" sussurrava...fini col menarglielo, piano. L'odore della sua cappella, arrivava ai miei sensi, così mi avvicinai e la mia bocca, la ricoprì, facendo gemere Alessandro...le mie mani accarezzavano le sue palle, mentre lui premeva la mia testa, sul suo cazzo, andavo su e giu, mentre il suo membro continuava a gonfiarsi...poi mi chiese di girarmi e li mi opposi, "non l'ho mai fatto dietro" "ok ma almeno fammelo appoggiare un pò", così mi girai, senza abbassarmi gli slip, lui si appoggio, e quel corpo sopra al mio, mi fece impazzire, la sua bocca mi sfiorava il collo, e le mie chiappe, cercavano il suo cazzo. Fu un attimo, mi abbassò gli slip, con fare esperto e me lo fece sentire. A quel punto lo volli, entrò piano delicatamente, senti pochissimo dolore e fu subito piacere. Mi sbatteva forte, sentivo le sue palle, sbattere contro il mio culo e le sue mani, prendermi con forza i fianchi...usci, dicendo che voleva venirmi in bocca, mi prese la testa a due mani e me lo infilò tra le labbra. Praticamente, mi stava scopando in bocca, fino a venire...un fiotto abbondante mi riempi...ci accasciammo sul divano..era stata veramente una bella serata...
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13 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 20 ore fa -
La rossa - parte 4^
Franco e Marina sono una coppia con la quale ho passato splendidi momenti. Lei è dolcemente bisex e li scelsi per l'altra fantasia di Paola. Ci incontrammo a casa loro in un pomeriggio di novembre. Paola e Marina erano splendide, vestite di lingerie per l'occasione. Marina, magra, di capelli lunghi e nerissimi, Paola procace e rossa...creavano un contrasto perfetto. Drink di benvenuto e per sciogliere il ghiaccio, dopo proposi uno spogliarello da parte delle donne. Franco mise su una base di musica soft e si accomodò im poltrona per godersi lo spettacolo. Le due donne iniziarono lentamente a spogliarsi, Marina rimase con un catsuit a rete che lasciava scoperto solo i seni e la parte inferiore, Paola per l'occasione aveva indossato un bustino all'antica con le stecche di balena che sorreggevano il busto e le tette, le calze erano di quelle con la riga dietro sorrette da reggicalze che partivano dal bustino...Due belle zoccole insomma. Iniziarono a carezzarsi e a baciarsi stando di fronte. Ognuna toccava le tette dell'altra baciandosi in bocca e accarezzandosi. Anche se per Paola era la prima volta con una donna, sembrava molto tranquilla e a suo agio. Si stesero sul letto, Marina prese l'iniziativa e si mise su Paola a 69 prendendo a leccarle la fica. Paola faceva altrettanto, leccando e inserendo le dita nella fica di Marina. Gemiti e sospiri delle due donne si sentivano per la stanza. Franco, come sua abitudine aveva preso a masturbarsi godendosi lo spettacolo. Io mi avvicinai alle due, a gambe aperte mi misi alle spalle di Marina e sulla faccia di Paola. Iniziai a scopare quella fica che conoscevo benissimo, Paola da sotto continuava a leccare Marina e le mie palle in contemporanea, nel frattempo avevo messo i pollici nel culo di Marina. Paola godeva della lingua di Marina e quest'ultima del doppio trattamento. Scopavo Marina, lo tiravo fuori e Paola prontamente lo ingoiava..le pompavo per un pò la bocca, lo sfilavo e riprendevo a scoparmi Marina. Le rigirai all'incontrario e ripresi il lavoretto provvedendo però a dedicare la maggiori attenzioni al culone di Paola che oramai era avvezza a questo tipo di rapporti. Mentre me la inculavo, Marina da sotto le leccava il clitoride e nel frattempo le metteva due dita dentro ricevendo, nel contempo, lo stesso trattamento da Paola. Me le scopai entrambe per un pò, poi le feci inginocchiare e mentre si baciavano sborrai sulle labbra di entrambe mentre Franco sborrava anche'egli. Soddisfatto mi godei per un pò lo spettacolo offerto. Marina prese il suo fido compagno di giochi solitari, un bel vibratore di dimensioni generose e iniziò a giocare con Paola. Per Paola era uno zuccherino al confronto della mazza di Carl, ma dopo un pò iniziò a smaniare. Si mise a percorina mentre Marina da dietro glielo infilava profondamente, nel frattempo passai davanti e le diedi la mia mazza da succhiare. Franco, nel frattempo ripresosi, si apprestò a scoparsi la moglie, le urla di guduria delle due salirono di intensità. Franco si spostò sotto Paola sempre a pecorina, continuando a sfondarle la fica con vibratore, Marina si mise a cavalcioni di Paola con me dietro che alternavo botte in fica e culo, in questo modo avevo tre buchi a disposizione. Mi posizionai Paola a smorzacandela mentre Franco la prendeva da dietro e Marina le dava le tette da succhiare. Un potente orgasmo sconvolse Paola, non la finiva più di dire oscenità...-scopatemi.....chiavatemi...sono la vostra zoccola, il vostro puttanone...fatemi godere come una cagna- Godemmo insieme, tutti e quattro, quando Franco si inculò Paolo ed io Marina. Giacemmo sfiniti sul lettone, bevemmo una bibita fresca, le due zoccole però non erano ancora sazie..iniziarono a toccarsi, a baciarsi come due lesbiche. Si stesero di fianco, contrapposte l'una all'altra e iniziarono a leccarsi le fiche...uno spettacolo!!!! Le feci posizionare di fianco, a pecorina e iniziai a montarmele per bene, una decina di colpi all'una, poi passavo all'altra, Franco si posizionò davanti a loro facendoselo succhiare da entrambe. Andammo avanti così per una mezz'oretta tra me che alternavo i quattro buchi a mia dosposizione e Franco, cultore del pompino, che godeva della bocche delle due troie. Cambiammo posizione, con Franco che se le scopava ed io che venivo succhiato. Decidemmo di farcele insieme, Franco si stese tirandosi su Paola la quale non si fece pregare mettendosi il cazzo dentro mentre io da dietro me la inculavo di nuovo, nel frattempo Marina ci massaggiava le palle, dopo facemmo cambio e fu il turno di Marina assaggiare le gioie della doppia. Franco se ne venne in fica della moglie mentre io da dietro continuavo con potenti bordate. Marina se ne venne di culo anche perchè Paola aveva iniziato a sollecitarle il clitoride, lasciai marina sul letto soddisfatta e mi dedicai a Paola mettendomi le gambe sulle spalle e scopandomela alla grande. Un altro orgasmo la colse, sentivo la fica che mi mungeva il cazzo e duando mi accorsi di essere al limite mi sfilai preso le due troie per la testa e le obbligai a succhiare - ora tocca a voi zoccole, fatemi venire con la bocca e badate di non sprecarne neanche una goccia - Si alternavano nel pompino, mentre una succhiava, l'altra leccava l'asta, non disdegnando di baciarsi tra di loro. L'aria era satura di profumi di sesso, entrambe presero a leccarmi l'asta, stringendomela tra le loro labbra in una sorta di sega, però fatta con le labbra socchiuse e all'improvviso esplosi in un potente orgasmo che loro si affrettarono a raccogliere con le loro lingue passandoselo di bocca in bocca e dividendoselo e ingoiandolo da buone amiche. La serata finì con una doccia per ripulirsi e con la promessa di rivedersi presto. Per commenti, critiche e per conoscermi meglio: [email protected]
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13 anni fa
scopodonnexsetteore,
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Ultima visita: 6 mesi fa
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quello che cerchiamo da una coppia...
Ste ha contattato una coppia e ha deciso con loro il giorno, luogo e ora di un nostro incontro. Si occupa sempre di tutto lui perché conosce benissimo i miei gusti e perché io non riuscirei a sopportare l’imbarazzo in quanto molto timida!!
Il posto deciso è un bel hotel e l’orario è per dopocena. Noi saliamo nella nostra stanza che abbiamo preso mentre l’altra coppia è già in hotel in una loro stanza.
Arrivati in camera ci prepariamo e Ste mi benda poi manda un SMS all’altra coppia per dirgli il numero della nostra stanza. Ecco, hanno bussato!! Ste va ad aprire la porta e li accoglie silenziosamente.
Li sento entrare… sento le mani di Ste che mi toccano… ora sento su di me anche le mani di LEI e del suo LUI.
Sento le loro labbra che iniziano a sfiorare il mio collo e il mio viso!!! Mi sfilano piano il vestitino che indosso e iniziano a toccarmi ovunque… e le loro bocche sfiorano tutto il mio corpo e le loro mani mi accarezzano ovunque!!!
Io mi sento inebriata e sottomessa al loro piacere!!
La LEI mi guida verso il letto e mi dice di stendermi a pancia in su. Inizia a leccarmi tutta mentre il suo LUI e Ste si avvicinano coi loro bei cazzoni duri alla mia faccia e inizio a leccarglieli per bene!!!
Ora LEI mi dice di girarmi e di mettermi a pecorina poi dice al suo LUI di scoparmi tutta, di mettermelo dentro tutto!!!
LEI si mette semistesa davanti a me e mi chiede dolcemente, quasi a supplicarmi, di leccargliela!!!
Dopo un po’ mi dice… “voglio vederti che lo prendi tutto nel culo fino alle palle!! Voglio sentirti urlare e godere di piacere… Dai fammi vedere come lo prendi bene in culo…” e a quel punto chiede al suo LUI di infilarmelo tutto nel culo… piano ma… TUTTO!!!!
Io sento il suo LUI che inizia ad appoggiarmelo li dietro... sento le mani di lei tenermi le natiche bene aperte e poi... ecco... lo sento entrare dolcemente ma inesorabilmente tutto... e sento sempre la presenza di LEI che mi dice cosa vuole vedermi fare…. E la cosa MI PIACE!!!
Ste si divide dal giocare con me e con LEI… ma lo sento godere nel vedermi aprire per bene!!!!
Si, stiamo veramente godendo tutti da matti…. E i LUI stanno per venire!!!!
LEI dice al suo LUI di venirmi in bocca e a me dice… “dai, fatti sborrare in bocca!!! Fatti sborrare in bocca e bevi tutto senza perdere una goccia…”
ECCO… mi stanno inondando la bocca… a fatica mando giù tutto ma… ci riesco e… quanto è buona!!!
Chissà se rimarrà sempre e solo una fantasia o se prima o poi si avvererà!!!
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13 anni fa
AdamDTS,
32
Ultima visita: 2 giorni fa
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...badoo
ieri sera ero stanco..lunedi di inizio settimana sempre trafficato di menate e casini. badoo e un piccolo svago serale, a cui a vote dedico del tempo. per caso mi sn messo a parlare con una , dalla foto carina sorridente..capelli lunghi. nick strano , apassionata di musica rock , e mi misi a chattare per tutto il pomeriggio..pause d lavoro permettendo, tanto lei a era a casa. dopo circa 200 messaggi manco sapevo il nome, e glielo chiesi...raffaella...cavolo dissi raffaella era un bel nome quella cascata di riccioli mi intrigava. tra una scritat e l altra dissi ..certo che rimanere a casa e un delitto...e lei ..dove andresti...bh..se si riesce una birretta nei vicoli , ache e e lunedi..senno un giro...e lei mica male...solo che dovrei vestirmi..ed io a beh..anche io , devo farmi una doccia. lei non rispose ..e le dissi ..vedi tu basta che me lo dici per tempo...cenai e lei mi scrisse rimani a casa...ed io se rimani anche tu si..e lei ..pero sul pc mi annoio..ed io ..allora parliamo davanti ad 1 birra?. dopo 15 min la vidi...giubbotto di pelle nera..gonna corta..bustino bianco..tacchi ..e riccioli...una bella figa..lo ammetto..non credevo dalal foto. la birretta sla trovammo quasi subito e alla prima ne segui un altra..mentre lei mi parlava di lei ed io di me...poi alla seconda..scappo in bagno e torno un po truccata..belin ..ancora piu gocca. alche dissi...facciamo il terzo giro o hai un idea...e lei..un idea si..l avrei...ma non so se sia il caso...visto che ci conosciamo da un ora.capii che era l caso di cogliere l offeta e quindi dissi. allora usiamone un altra insieme. Mi sorrise...uscimmo , anche lei era in scooter , e mi disse ti ho parlato della musica ti ho annoiato..ed io no, anzi e che se non l ascolto magari non capisco di chi parli, e lei allora te la faccio ascoltare ho il motorino li seguimi. in moto le stavo dietro e vicino e la gonan alzandosi mostrava due gambe affusolate e molto sensual. 10 min e eravamo da lei..salimmo...casa da single 40 enne cuscini e candele e poster di gusto .... un divano comodo su cui ci mise casco e borsa e un accomodati. torno senza giubbtto sedendosi accavalando le gambe lentamente ..hai ancora sete? le dissi...dipende ...e lei , ci facciamo un rhum con qualcosa...ti fidi? io certo....mi parlo girata , ed io le guardavo il sedre..dallo specchi se ne accorse e disse...ma mi ascolti ..o mi guardi? ed io..che devo fare davanti ed un bel panoama-' e lei scemo.... torno , si mise inginocchiaat sul divano poso i bicchieri senza darmi il tempo mi mise la lingua in bocca. passarono minuti....forse decne di minuti...lingua nella lingua e le mie mani su di lei....un sedere sodo come lo vedevo..che lasciai solo per dedicarmi alle cosce...mentre lei sbottonata la camicia...mi infilava le mani... forse passo u quarto d ora...ma quando misi le dita era bagnata fradicia... ho sete disse e mi porse il bichiere e bevemmo mentre rideva....avevo il cazzo duro e si vedeva.....finimmo insieme e si mise sopra...tette in faccia...toccandomi il pisello , ma ti faccio questo efetto disse ridendo? ..io zitto le stavo sbottonanfo il reggiseno e iniziia a leccarle capezzoli e seno mentre lei mi accarezzava le testa. da inginocchiata ...cercai di metterla in piedi e lei si alzo...con la sua fica altezza della mia testa..in piedi sul divano , con le mani su muro. feci svicolare lo slip celeste...e ficcai la lingua in una fica umida...gonfia...deliziosa al sapore...con le labbra pronunciate che pres a succhiare...la lingua infilandola sopra e dentro...finche non sentii il clitoride e inizia a sfregarlo in tutti i mosdi. godeva.la sentivo che si muoveva con bacino.ma piu godeva...poi la leccavo finche si levo di scatto.... e inchinandosi....mi guardo eccitaa sbottonandomi i calzoni...lo inizio a leccare senza manco slacciarmi tutto....che dovetti arcuare la schiea er almeno levare jeans e boxer....e quando lo ebbe libero si inginocchio iniziando u pompino esagerato...che duro non so manco quanto....da tanto mi ha fatto godere....finche inziai a rantolare ed a direl ...spruzzo...ma lei impeterrrita finche le venni in bocca..a fontana. cavoli le dissi....e lei si sposto ..spostando i capelli....ora ho sete io...le dissi.... dai vieni in cucina...bevo anche io.. sculettando sidiresse nel corridoio. che culo e che gambe....cavoli ...cosi era da urlo. mi porse un bicchiere di acqua frizzante e ridend le dissi...certo che hai avuto una bella idea...e rise..mi avvicinai e prendendola di peso la misi su tavolo.. e lei ...dai ....e freddo... non fini il discorso che preso il profilattico che avevo per fortuna in mano, lo misi al cazzo gia duro e la prentrai lentamente.... non disse nulla ma inarcando a schiena si mise la mani sotto ....d inizia a pomparla...eccitato dal vedere il mio pisellone che la apriva..e le divaricava quelle labbra turdige e gonfie...mentre il suo gemere mi faceva eccitare...da paura.. continua
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13 anni fa
piripillo3ge,
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Ultima visita: 3 anni fa
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La rossa - parte 3^
Per il mio lavoro conosco tanti militari anche stranieri che lavorano alla Base NATO. Tra di essi ne conosco uno di colore. Avete presente uno dei protagonisti de -il miglio verde?- il gigante buono....oppure di Armageddon...ecco, il mio amico assomiglia a quel colosso...120 Kg di muscoli forgiati da ore di palestra, zero peli, zero capelli, scurissimo di pelle ma soprattutto un cazzo spropositato, senz'altro 32 cm di lunghezza per una circonferenza che unendo pollici e indici una donna non riesce a circoscrivere, amico di tante scorribande ha il difetto di non riuscire a contenersi quando scopa, non sente suppliche...affonda la sua mazza e via, sordo a tutte le preghiere, l'unico limite è che non fà nulla che la donna non voglia ma deve dirlo prima. Le ho parlato di Paola e decidiamo di farle la festa insieme. La portai a casa del mio amico di pomeriggio presto, ci accolse in accappatoio bianco che faceva risaltare lo scuro della pelle. Paola alzando lo sguardo rimase a bocca aperta e piacevolmente sorpresa, ma una volta entrata in casa riacquistò la sua sicurezza. Ci accomodammo sul divano, il mio amico si scusò dicendo che era appena tornato dal lavoro e aveva fatto una doccia. Ci offrì da bere, tanto per scaldare l'ambiente. Mi avvicinai a Paola iniziando a carezzarla scoprendole le gambe e toccandole i seni. Carl si toccava la proboscide parzialmente indurita...-E' spaventoso- mi sussurrò Paola guardandolo con la coda dell'occhio - non sò se riuscirò a prenderlo tutto-, -se vuoi rinunciare sei ancora in tempo, dopo non riuscirò a fermarlo- -no, voglio provare...al massimo mi porti in ospedale- Lei scherzava, ma la cosa non era del tutto improbabile...Carl si avvicinò inginocchiandosi cominciando a carezzarle le gambe mentre io le toglievo giacca e camicetta. Slacciai il reggiseno, di quelli che si sbottonano dal davanti, liberandole le tette che presi subito a succhiare. Carl nel frattempo le aveva sfilato gli slip e la leccava. Quando fu completamente nuda ad accezione delle autoreggenti nere ci spostammo in camera da letto dove anche io mi spogliai accomodandomi in poltrona. - che fai?- mi disse - niente, voglio godermi un pò lo spettacolo...- Carl la stese e si stese a sua volta di fianco. -Toccalo un pò, non morde mica...- Paola timidamente inizio a sfiorarlo e si accorse che la sua mano non ce la faceva a cingerlo. Carl iniziò a baciarla tutta, leccandole il collo, le orecchie, i capezzoli, l'ombellico...la fica; Paola con una sola mano non riusciva a segarlo..Provò con due inginocchiandosi sul letto e iniziando a leccare la spaventosa cappella. Provò a mettersela in bocca ma per quanto si sforzasse solo una piccola parte riusciva ad entrare, succhiava la parte che riusciva a mettersi in bocca mentre Carl l'aveva posizionata a 69 continuando a leccarle la fica. Paola smaniava, mi guardava mentre succhiava...All'improvviso Carl le disse -ora basta giocare...- la stese, dal comodino prese un tubetto con della crema, ne versò sull'uccello e una dose generosa la spalmò sulla fica di Paola anche se già sufficientemente bagnata -cos'è?- chiese..-è un lubrificante lenitivo cosi non sentirai troppo male risposi io. -Fai piano, ti prego...sei troppo grosso- disse Paola...-Zitta puttana!!!!- l'apostrofò Carl...-hai voluto il cazzo nero e ora lo prendi tutto- Alla missionaria puntò la cappella all'entrata della fica e iniziò a spingere. Nonostante gli sforzi nemmeno la cappella riusciva a passare. -Sei strettissima...quasi vergine...ma tranquilla dopo il mio trattamento non sarai più la stessa...-Paola boccheggiava in cerca d'aria....una lacrima le solcava la guancia, con le mani cercava di contenere l'irruenza di Carl che continuava a spingere mentre lei cercava di indietreggiare ad ogni affondo..ma il cazzo non entrava...Carl le prese le gambe, le alzò ripiegandole sulla pancia di Paola, ora era completamente scosciata...puntò il cazzo e spinse...la cappella entrò...Paola cercava di liberarsi...ansimava in cerca d'aria, stringeva le lenzuola con le mani, si vedeva che si sarebbe volentieri accontentata di qualcosa di meno grosso...Un'altra spinta cui segui un urlo di Paola mi avvisò che parte del cazzo era entrato -Mio Dio...è enorme....mi sento piena...esci, ti prego, mi fà male- -Fallo uscire di prego....non resisto...mi stà aprendo in due....- Ma io sapevo che non potevo intervenire...questi erano i patti con Carl..Mi avvicinai a Paola e iniziai a baciarla sussurrandole:- tranquilla, ora passa e diventerà tutto più bello...rilassati...assecondalo-, -macchè bello- gridava Paola-Mi stà squarciando...fallo fermare-. -Zitta Troia- disse Carl - Ti apro in due e con altri due colpi la riempì tutta di cazzo anche se circa la metà rimaneva fuori. Una volta dentro si fermò facendola abituare all'intrusione. Paola ansimava, lacrimava...le leccavo le tette, la baciavo...cercando di lenire la sofferenza...Pian piano si rilassò...giaceva sottomessa accettando la volontà del maschio che la possedeva. Carl iniziò a muoversi lentamente iniziando a scoparla. Paola iniziò ad ansimare...stavolta per il piacere...ruotava la testa a destra e a sinistra..i polmoni continuavano a cercare aria. Carl aumentò il ritmo della scopata. Il cazzo si riempì di una schiumetta bianca, segno che Paola iniziava a godere. -Ti piace?- le chiesi - ora sì, anche se mi fà ancora un pò male- Carl la girò a pecorina, le allargò le gambe, puntò la mazza e la penetrò, le prese le mani da dietro e la sollevò. Ora Paola non aveva nessun punto d'appoggio se non le ginocchia sul materasso e il cazzo in fica...Urlava dal dolore...dal godimento-Mi stà spaccando...me lo sento nello stomaco, mi riempie tuttaaaaa!!!!!- Iniziò a godere..la sua fica grondava umori quasi stesse pisciando. Mi misi davanti a lei e glielo misi in bocca. Ad ogni affondo di Carl corrispondeva una succhiata al mio cazzo. Io venni per primo, tanta era l'eccitazione, ma era sempre così quando mi scopavo qualcuna con Carl. Le riempii la bocca di calda crema ma lei sembrava non accorgersene tutta presa dal suo godimento. Poi fù il turno di Carl, nel modo che avevo già avuto modo di vedere in passato. Le lasciò le mani lasciando libera Paola, l'afferrò per i fianchi, iniziò a darle dei tremendi colpi -Oddio...piano....mi sfondi tutta- - Zitta puttana....ti lavo la fica dall'interno....ti sfondo l'utero- Paola avanzava verso la spalliera del letto fino a toccare il muro..Carl dietro che continuava a martellarla..Incastrata al muro accettò l'inevitabile...si fermo pregando che tutto finisse presto. Carl diede altri colpi, poi si fermò di colpo e stando sempre fermo disse -Ora di allago troia!!!!- Venne nella sua fica..Data la posizione e l'enorme pressione la sborra inizio ad uscire dalla fica di Paola a spruzzi sempre più violenti.-Me lo sento nell'uterooooo!!!!...ho un idrante nella fica....- L'orgasmo la colse all'improvviso, si accasciò sul letto accogliendo le ultime bordate che Carl aveva ripreso a darle. Entrambi distrutti si stesero. -Bella troia mi hai portato- Mi disse Carl -Lo sò, bastava solo tirare fuori la zoccola che è in lei e piano piano ci riuscirò- Paola si toccò la fica aperta come una caverna -Accidenti...è una voragine...che dirò a mio marito adesso?- -Tranquilla- le dissi - è elastica, prima di stasera tornerà normale....quasi!!!- Dopo una pausa, un caffè e una sigaretta avevo ripreso le mie energie...Ora toccava a me godermela per bene. Iniziai a leccarle le tette, a baciarmela dietro le orecchie, strusciandomi sul suo corpo..Paola iniziò a rieccitarsi di nuovo...Voleva anche me...Mi stesi, mi venne sopra e si impalò...quasi non la sentivo per quanto era larga, ma anche a causa degli umori che la sua fica secerneva...iniziò a muoversi, dapprima lentamente, poi aumentando il ritmo...andava su e giù, a destra e a sinistra, circolarmente...come le avevo insegnato...Carl nel frattempo, lento a riprendersi, si era avvicinato e gli aveva dato da succhiare il suo cazzo, che seppur moscio era pur sempre il doppio del mio..Paola cavalcava, con la bocca succhiava Carl mentre con una mano si stimolava il clitoride mentre io con entrambe le mani e le la lingua le stimolavo le tette. Così stimolata non ci mise molto a partire di nuovo...Si tolse da me, fece stendere Carl e si accovacciò su di lui. Iniziò lentamente a farsi penetrare dal mostro, quando fu dentro fin dove poteva arrivare iniziò a muoversi un pò più velocemente. Io mi misi dietro e puntai la cappella al buchino...era già lubrificato e non ci misi molto a incularmela anche se molto stretto a causa della presenza ingombrante di Carl. Iniziammo una scopata sincronizzata, mentre io affondavo Carl si ritirava e viceversa. Paola godeva di questa nuova esperienza, si agitava, si contorceva, la testa dai lunghi capelli rossi ondeggiava a destra e a sinistra, continuava a ripeterci: -spaccatemi, rompetemi, sono una zoccola....mi piace il cazzo....mi piacciono tutti i cazzi...specie i vostri...voglio sempre cazzi...voglio morire di cazzi...- diceva frasi a volte sconclusionate ma godeva, eccome se godeva....Dopo una buona mezz'ora le allagai il budello stretto, quando fui uscito lei si tolse e iniziò una violenta sega a due mani al mio amico, tentando sempre si succhiare la cappella...Alla fine anche Carl con un urlo se ne venne inondandole la bocca, la faccia, i seni, i capelli di sborra bollente che Paola in minima parte riuscì ad ingoiare. Eravamo distrutti, era stato un pomerigigo di sesso fantastico. Dopo una doccia rigenerante ci salutammo. Paola in macchina crollò, si appisolò..aveva il viso soddisfatto. Quasi sotto casa la svegliai...-Come và?- le chiesi - Molto bene..Benissimo, è stato bellissimo, anche se sono tutta un dolore- Mi baciò in bocca con un grazie e con la promessa di rivederci presto. Per commenti, critiche e per conoscermi meglio: [email protected]
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13 anni fa
scopodonnexsetteore,
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Ultima visita: 6 mesi fa
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Dedicato a greta
Le ferie e la stagione balneare volgevano al termine, ma decisi comunque di trascorrere gli ultimi giorni nella casa al mare dei miei genitori. Arrivato, passai a dare un'occhiata in spiaggia, ma con desolazione e nonostante il bel tempo resistesse, la trovai insperatamente deserta, i punti di ristoro erano gia' chiusi. Feci un bagno, rientrai a casa, pranzai velocemente, e dopo una doccia mi distesi in terrazzo a riposare. Oltre il giardino notai che fra tutti gli appartamenti, solo quello di fronte era occupato. Intravidi dalla finestra una donna di spalle che sparecchiava, per poi avvicinarsi al parapetto del balcone a rovesciare le briciole di giu'. Noto' la mia presenza,feci un cenno per salutarla e lei mi rispose prontamente. Aveva capelli castani, uno sguardo deciso, sicuramente qualche anno in piu' di me. Indossava un abitino leggero da dopospiaggia, succinto, essenziale, che a stento vestiva quel fisico prorompente, formoso, abbondante ma non volgare, con una scollatura che lasciava intravedere un seno enorme. Quella visione mi aveva come folgorato. Rientrai dentro e decisi di osservarla dalle fessure delle persiane, senza farmi scorgere da lei. Andò in bagno, la finestra era socchiusa, si denudò, senza preoccuparsi di chiudere. Voltandomi le spalle si chino' a riempire la vasca d'acqua; nella mia vita avevo avuto a che fare con poche donne, e nessuna si avvicinava nei miei ricordi a cio' che stavo vedendo. Quel sedere e quel fisico erano un'opera d'arte. Si volto' venne verso la finestra, temetti che la chiudesse; non la chiuse, tirai un sospiro. I seni, giunonici, erano qualcosa di grandioso, con dei capezzoli enormi. Ero eccitatissimo, il membro gia' gonfiava le mutande, quella musa, quel sogno erotico, aveva stravolto positivamente il mio pomeriggio. Non potei fare a meno di masturbarmi. Fantasticavo su tutto cio' che avrei potuto realizzare per mettere a bada quella voglia che da troppo tempo assillava i miei pensieri erotici, ma la mia timidezza cronica spegneva sul nascere ogni desiderio estremo. Il giorno seguente di buon mattino andai in spiaggia, pensavo e ripensavo a cio' che avevo visto, non riuscivo a non pensarci, sperai che la "dirimpettaia da mille e una notte" venisse in spiaggia, invano. Da ragazzino sognavo di avere un approccio con una donna, tra quelle dune nascoste da pini e da una fitta vegetazione, nessuno ci avrebbe visto, sognavo appunto. Rientrai a casa, lei era fuori, socchiusi la porta quel minimo che mi permettesse di osservarla; si rese conto della mia presenza, arrossii, le avrei chiesto scusa, tra me e me imprecai maledettamente per quell'errore grottesco. L'avrei voluta invitare a pranzo, a prendere un caffe' a casa, ma nulla, la timidezza ancora una volta mi bloccava, senza permettermi di abbozzare due parole, utili almeno a scusarmi per l'accaduto. Uscii fuori, lei stendeva la biancheria, pensai a quanto avrei voluto strapparle io di dosso quei reggiseni enormi. Quel sogno proibito, era li, di fronte a me, ma proprio perche' proibito e difficilmente tangibile, mi eccitava come mai prima di allora nella mia vita, mi era capitato. Presi coraggio, le chiesi educatamente il nome e quanto si sarebbe trattenuta in vacanza; "Mi chiamo Greta e tu vicino curioso?". Arrossii piu' di prima e le risposi "Leonardo vicina..."; non trovai un aggettivo per risponderle, ma fu meglio per evitare una nuova gaffe. Avevo comunque rotto il ghiaccio, mi chiese ancora dove avrebbe potuto trovare un negozio dove acquistare un costume da mare. Le indicai il piu vicino, e mi ringraziò. "Leonardo", mi disse ancora"qual'è la spiaggia piu' bella del posto?" Le indicai la "mia" spiaggia, istruendola su come arrivarci"ma non c'è piu' nessuno, Greta, comunque' vedra' è bellissima, come poche quà in Sardegna, e mi perdoni per prima" "Grazie Leonardo, per prima non ti devi scusare non è successo nulla, anzi.." "Anzi...?" pensai; ero raggiante per quelle sia pur poche parole. Il giorno successivo mi alzai di buon mattino, uscii in balcone e notai Greta uscire in macchina; aveva una cariolet nera, bellissima, sicuramente stava andando in spiaggia. Mi vestii senza fretta, arrivai un'ora dopo. Attraversai la pineta e le dune, mi scrollai di dosso cio che avevo, misi su' l'ombrellone. Lei era sul bagnasciuga, di spalle, non si era resa conto del mio arrivo. Indossai gli occhiali da sole, per nascondere il mio sguardo fisso su di lei. Di fianco notai il suo seno destro debordare dal pezzo di su del costume, che a stento tratteneva tanta grazia. Si volto', feci finta di nulla, mi saluto', "Ben arrivato Leonardo" "Buon giorno Greta" le risposi" Ero impietrito, teso, non sapevo cos'altro chiederle; si alzo' venne verso di me portandosi dietro l'asciugamano. Si sedette di fianco, tenni gli occhiali, le osservavo il seno, mille pensieri mi passavano per la testa. Dopo alcuni minuti per educazione, tolsi gli occhiali (ho sempre considerato un mancanza di rispetto parlare a qualcuno con gli occhiali da sole), mi fissava negli occhi sorridendo; ero imbrazzato, le risposi con un sorriso. Il membro era incredibilmente duro e gonfio sotto le mie mutande bianche, temevo che se ne accorgesse. Avrei voluto metterci qualcosa sopra; se ne accorse, il suo sguardo abbandono' il mio viso e si portò sul pene abbondante di voglia. Si rese conto che avevo notato la cosa. Mi si accosto' fino a toccarmi e poggiò le sue labbra sul mio collo. "Mio Dio.." pensai "e ora..? Speravo prendesse l'iniziativa, anche se in realta' avrei avuto l'imbarazzo della scelta su come proseguire. La baciai ancora piu' energicamente sulle labbra, morivo dalla voglia, ma sentivo che anche la sua eccitazione era tanta. Le poggiai delicatamente la lingua sul collo, dietro le orecchie, era eccitatissima; passai con la lingua sotto il mento e poi insistei sulla'altra orecchia. Smisi, mi alzai in piedi, tesi la mano verso di lei per farla alzare. La portai dietro, su una duna all'ombra di alcuni alberi. Potevamo proseguire liberamente, ero sicuro che fossimo soli. Rimanemmo in piedi ripresi a baciarla, le slacciai il reggiseno, ci misi il viso quasi a farmi sculacciare da tanta abbondanza.Era bellissimo, grande, tondo, iniziai a leccarle i capezzoli, era eccitatissima. Le passai di dietro appoggiandole il pene sul culo, per stringerle da dietro i seni enormi, non riuscivo a contenerli nelle mani. Aveva i capezzoli dritti, duri, passai la lingua tra un seno e l'altro, meritavano attenzione, tatto, adorazione quelle due tettone.. Le abbassai da dietro le mutande, mi inchinai passandole impercettibilmente il naso tra i glutei, mi rialzai, lei si volto', il mio cazzo era dritto, orgoglioso (e io ero orgoglioso della sua fierezza) e stufo di indossare le mutande; fece altrettanto abbasandomele. Non vedevo l'ora di violare quel corpo bollente, ma sapevo di non aver fretta. Per alcuni istanti pensai di proporle di continuare a casa, ma ero troppo ecitato per smettere. La feci distendere per terra, mi misi perpendicolare a lei, di fianco, ripresi a baciarla dietro le orecchie, ansimava, presi i seni tra le mie mani glieli leccai mettendoci il viso di mezzo;cercò perla prima volta di toccarmi il pene, glielo impedii strigendole i polsi, non c'era fretta. Con lingua scesi di giu'senza staccrla dal suo corpo. Mi misi di fronte a lei, sempre distesa e iniziai a leccarle il clitoride. Era bagnatissima, leccavo, lasciai i polsi, e ripresi a stringerle i seni contemporaneamente, ansimava. Le sollevai le gambe e iniziai a leccarle l'orifizio anale intensamente, mi piaceva da morire farlo. Poi alternai la mia lingua tra ano e vagina per alcuni minuti; era bagnatissima. Si mise seduta, volle che la imitassi. Si inchinò e si mise tutto il mio cazzo in bocca, "o mio Dio", ansimai; era favoloso, inizio' a salire e a scendere con la bocca come a volersi vendicare. Lo stringeva tra le mani menando la cappella con le labbra, a un certo punto si limito' a leccarmi la cappella, in ogni centimetro della sua superficie, sembrava si ingrossasse ancora di piu'. La feci ruotare di fianco in modo da giungere con le mie dita nei suoi buchi. Il culo era ancora umido dalla mia leccata precedente. Mi distesi, lei non stacco' la bocca dal mio membro. Avvicinai le sue gambe a me in modo da poter riprendere a leccarla mentre lei leccava me; adoravo quella posizione. Ci leccammo a vicenda per 10 minuti, il suo culo sbattuto sulla mia faccia mi faceva impazzire, glielo leccai a dovere, allargandole i glutei con le mani. Lei godeva, sentivo il suo piacere e mi ringraziava per tanta voglia continuandomi a leccare il cazzo. Si volto', muovendosi inginocchiata, avanzo' fino a portare i suoi seni abnormi, a nascondere il mio membro gonfio. Li presi con le mani per farli aderire perfettamente sul mio frutto dell'amore, iniziai a agitarlo su e giu' in mezzo a quella carne, eiaculai un pochino tra i seni ma riuscii a trattenere un'eiaculazione completa, che fin li ci poteva anche stare. La feci voltare e mettere a gattoni e ripresi a leccarle il culo, mi misi in ginocchio anch'io e le infilai il cazzo gonfio sulla vagina, iniziai a spingere forte, lei gradiva, ansimava, urlava, continuavo a spingere mettendole l'indice in bocca, quanto lo leccava..Estrassi il membro e ripresi a prepararle il culo leccandoglielo energicamente. Riinfilai il pene sulla vagina, lo etrassi e inizai a appoggiarlo sul culo, facendomi spazio sull'umido con le dita, era lubrificato benissimo, iniziai a sbatterla dolcemente, prima sul culo e poi sulla vagina, stavo impazzendo dall'eccitazione e lei con me. Stava per venire, mi chiese urlando di continuare forte. Le rimisi il cazzo nella vagina e col pollice premevo sul culo, mi inondò il cazzo di liquido, continuai a spingere finchè non smise con i gemiti. Eravamo estasiati entrambi, io piu' di lei. Le leccai ancora un po il culo, mi misi in piedi la lasciai inginocchiata, le misi il pene in bocca perchè esplodesse tutta la sua voglia, lo tolsi e glielo poggiai sul seno. Lo inondai di sperma, lei approvo' rimettendoci la bocca e leccando tutto l'eiaculato..
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13 anni fa
janduiotto33,
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Ultima visita: 9 anni fa
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Riccordi
1° EPISODIO Andrea ed Io eravamo vecchi amici d’infanzia decidemmo una volta tanto di uscire a cena assieme ci eravamo persi di vista alcuni anni prima e ci incontrammo per caso alla partita. . Dopo cena un po’ brilli andammo a casa sua, era rimasto solo la famiglia era al mare per guardare un film porno. Seduti sul divano rilassati guardavamo il film e facevamo due chiacchere , ad un certo momento il porno fece vedere un negro che inculava un trans mentre il trans sbocchinava un cazzo enorme .Mi manca molto mia moglie, mi confido Andrea ,mi manca soprattutto il suo culo e levandosi il cazzo fuori inizio a menarselo "dai facciamoci una sega assieme mi invito. iniziai a menarmi il cazzo anch'io ma la cosa non mi dava particolarmente piacere, Andrea gli dissi perché ognuno non prende in mano il cazzo dell'altro forse è più piacevole , perché no, mi rispose e la sua mano prese il mio cazzo ed io il suo ,ma prendendolo in mano sentii una strana sensazione, il cazzo di Andrea era più grande e grosso del mio turgido e violaceo, caldo dopo un po’ che ci segavamo a vicenda il cazzo di Andrea ,sempre più grosso inizio a pulsare , al che persi la testa d'istinto mi abbassai e lo presi in bocca iniziando a leccarlo e ad ingoiarlo come avevo visto fare tante volte nei porno, Andrea era rimasto sorpreso ,ma si mise comodo e prendendomi la testa con le mani disse " non sapevo che ti piacesse il cazzo, ora ti aiuto a farmi un bocchino fatto bene e con la mano sulla mia testa mi diede il ritmo che giusto io avevo il cazzo che andava su e giù dalla cappella allo scroto nella mia bocca ed a volte mi arriva in gola mettendomi in difficolta nel contenerlo tutto, ma cercavo di fare del mio meglio lavorando anche di lingua sulla cappella fino allo scroto il cazzo si ingrossava sempre di più ad un certo punto oltre che a pulsare sotto la mia lingua si mise a vibrare e sentii che schizzando mi riempiva la gola di sperma caldo ed appiccicoso tentai di farlo uscire dalla mia bocca sorpreso ,ma la mano di Andrea m i teneva la testa e per non soffocare ingoiai tutta lo sperma che stava uscendo finche dopo un pò il cazzo smise di fremere e usci, e potei andare in bagno a sciacquarmi . Uscii dal bagno timoroso della reazione di Andrea, ora non più eccitato potrebbe non gradire di constatare di avere un amico bisex, ma con mia sorpresa era allegro e rilassato." Grazie, mi disse, avevo i coglioni pieni da scoppiare sai che sei bravo non sapevo che avevi questa attitudine, sei meglio di mia moglie sembra che tu abbia da sempre fatto bocchini." Scusami Andrea non so cosa mi abbia preso ti assicuro che è la prima volta, non capiterà più forse il vino...." VINO VERITAS", i rispose Andrea, spero invece che vorrai rifarlo mi è piaciuto un sacco e tu evidentemente ci sei portato tutto sta nell'iniziare ed ora ti porto a casa perché mi sta ridiventando duro e non vorrei incularti come faccio con mia moglie," disse tra il serio ed il faceto. In macchina nessuno dei due parlo più arrivato lo salutai ,entrai in casa feci una doccia ed andai a letto ,ma non dormii una frase mi ritornava sempre "non vorrei incularti come faccio con mia moglie". 2° EPISODIO Andrea non si fece sentire per giorni ed io ero quasi sollevato perché mi chiedevo come sarebbe stato il nostro incontro dopo l'episodio precedente quando brillo gli ho fatto un bocchino .Per calmare dei pruriti anali strani che mi si erano presentati avevo preso l'abitudine di masturbarmi introducendo contemporaneamente delle carote o piccoli cetrioli nello sfintere mi piaceva sentirmi dentro qualcosa mentre menavo il cazzo e quando venivo mi accorsi che lo sfintere vibrando con la carota dentro mi dava delle sensazioni nuove ma molto piacevoli. Mentre mi auto masturbavo fantasticavo a cosa avrei provato ad avere al posto della carota il cazzo di Andrea caldo e duro e pulsante che mi stantuffava dentro. Dopo una settimana Andrea mi telefono chiedendomi se uscivamo a cena insieme .Accettai pensando che dovevo affrontarlo prima o poi ,ma mi ripromisi di non accettare nessuna proposta e di chiarire che il tutto è stato colpa del vino e che era da considerarsi un episodio isolato unico, tanto più che era ritornata dalle ferie sua moglie e che quindi poteva sfogarsi come e quando voleva. Andammo a cena parlando delle solite cose, nessuno dei due accennò al passato episodio scherzammo e ridemmo come sempre per tutta la serata ,poi mi riaccompagno a casa ci salutammo e se ne andò. Rimasi deluso mi aspettavo un comportamento diverso e mi dissi che, senza ipocrisie ,se mi avesse chiesto di rifargli un bocchino l'avrei accontentato subito avevo nostalgia del suo cazzo caldo che mi scopava bocca e gola per poi inondarmi della sua panna calda che avrei ingoiato fino all'ultima goccia. Il citofono gracchio improvvisamente chi sarà pensai ed alzai la cornetta era Andrea che mi chiedeva se potevo farlo risalire un attimo . Appena salito mi disse che era inutile fingere da allora mi aveva pensato sempre e che non riusciva a pensare ad altro, così dicendo mi prese e trascinandomi sul divano si sedette ,tiro fuori il cazzo già duro e me lo infilo in gola con tanto impeto che quasi soffocai tanto era arrivato in profondità ed io dopo un falso tentativo di resistenza ,al grido per chi mi hai preso cedetti contento di cedere che quasi non sentii la sua risposta ti ho preso per un gran bocchinara e tu lo sai di esserlo e mi aiuto con la mano sulla testa ad imprimere il ritmo giusto tanto che in pochi minuti mi espose dentro e dovetti ingoiare tutto lo sperma che in abbondanza mi aveva inondato la gola. Andai in bagno a sciacquarmi il viso , Andrea era rimasto sul divano stranamente aveva ancora il cazzo duro ed era senza pantaloni " adesso per finire bene ti inculo" mi disse e prima che potessi riprendermi dallo stupore mi mise bocconi sul divano mi abbasso pantaloni e mutande prese della vasellina da non so dove e infilandomi le dita dentro mi lubrifico dentro e fuori per bene poi mi mise la punta del suo uccello all'entrata del retto entro per due centimetri e poi con un colpo di reni entro di botto fino in fondo facendomi gridare dal dolore "levalo gli gridai mi fa male" “ aspetta un attimo e vedrai che ti piacerà” e cosi dicendo inizio prima lentamente e poi sempre più in fretta a stantuffarmi dentro . Ed aveva ragione dal dolore passai ad una gradevole sensazione di pieno mi piaceva sentirlo entrare ed uscire dallo sfintere aveva un cazzo duro, caldo ed anzi d'istinto mi misi a stringere lo sfintere quando entrava ed usciva e questo lo eccito sempre di più si diventava sempre più grosso ed ad ogni stantuffata entrava sempre più a fondo alla fine mentre gli gridavo "Si sono la tua troia sfondami" lui venne inondandomi tutto l'intestino vibrando come impazzito e per la prima volta venni anch'io ma non solo col cazzo ma anche di culo infatti inizio a fremere anche lo sfintere assieme al cazzo che fremendo e vibrando mi riempi di sperma caldo così abbondantemente che mi fece l'effetto di un clistere di acqua bollente ed infatti fece appena in tempo ad uscire col cazzo dallo sfintere che con un gorgoglio dovetti scappare in bagno dove mi liberai dello sperma assieme al contenuto dell'intestino. Quando uscii dal bagno Andrea se ne era già andato ,da esperto visti i giochi con la moglie ,evidentemente non mi aveva voluto mettere in imbarazzo. Dopo un 'abbondante doccia mi coricai ed a parte l'inconveniente che però mi era servito ,infatti da allora prima di uscire con qualcuno mi faccio due litri di acqua e vasellina in modo di pulire per bene l'ampolla retale e l'intestino , pensai che mi piaceva da morire prenderlo in culo sentirsi un cazzo duro vibrante un nerbo di carne viva e calda che ti stantuffa aprendoti per bene sfintere ed intestino facendoti sentire gradevolmente pieno e che alla fine ritirandosi ti riempiva di un o caldo sperma che ha volte era così abbondante che ti gocciolava fuori dallo sfintere e dovevi andare in bagno. Il cazzo in culo mi piace ,a fare bocchini mi piace altrettanto chissa , mi venne da pensare il piacere che si deve provare ad avere un due cazzi, contemporaneamente insieme, in bocca ed in culo . 3° EPISODIO Andrea mi telefono dopo circa una settimana da quando mi aveva violentato(con il mio consenso implicito) invitandomi ad una cena di colleghi, facciamo lo stesso lavoro anche se in reparti diversi. Alla sera andammo nel solito locale, eravamo una decina, la cena fu gradevole ed alla fine verso mezzanotte tutti un po alticci ci salutammo.. Andrea si prese l’impegno di portare a casa ,oltre il sottoscritto, altri due colleghi venuti in taxi . In macchina Andrea propose di andare a bere un ultimo bicchierino a casa sua, io mi opposi dicendo che era tardi e che avrei preferito andare subito a casa ,ma con un “ dai non fare il guastafeste” Andrea chiuse l’argomento e si indirizzo deciso a casa sua. Arrivati nell’appartamento Andrea tiro fuori un liquore speciale ,lo verso a tutti ed accese la televisione noi ci sedemmo sorseggiando il liquore sul suo divano che e molto grande componibile fatto ad L . Il televisore inizio con un porno ,evidentemente già predisposto da Andrea nel videoregistratore e caso strano era un porno gay dove gli attori si facevano sbocchinare a turno da un travestito mentre lo inchiappettavano. Andrea mi si era seduto accanto e dopo pochi minuti di proiezione aveva il cazzo già duro e non era il solo anche gli altri due erano eccitati e come ad un segnale tutti assieme si sbottonarono i pantaloni e presero ognuno in mano il cazzo ed iniziarono a menarselo “Per me Tu disse Andrea rivolgendosi a me sei molto più bravo di quel travestito perché non lo dimostriamo agli amici e prima che potessi dire qualcosa mi trovai Andrea che presami la testa mi aveva fatto chinare sul suo cazzo che mi ritrovai tutto in gola. Mentre sbocchinavo Andrea egli si denudo completamente e anche gli altri fecero altrettanto io assorto a succhiare me ne accorsi soltanto perché improvvisamente accanto al cazzo di Andrea né spuntarono altri due solo allora Andrea allento la presa sulla mia testa e sfilo il suo cazzo ed io mi ritrovai un altro cazzo in bocca mentre il terzo aspettava impaziente il suo turno facendosi una sega mentre pompavo il nuovo uccello Andrea mi tolse i pantaloni e già pratico con vasellina e le dita mi allargo lo sfintere per poi con un colpo di reni mi sbatte tutto il cazzo dentro ed inizio a stantuffarmi da dietro mentre io ero occupato a pompare l’uccello di Pietro che sembrava soddisfatto a sentire come il suo cazzo si ingrossava sotti i colpi della mia lingua ,Andrea già a buon punto dal mio bocchino mi sborro dentro dopo pochi minuti e trasse il suo uccello ,ma non feci in tempo di provare un pò di sollievo ,era stato particolarmente violento nello stantuffarmi, che sentii un vero randello di carne che prepotentemente si incuneava con prepotenza dentro di nuovo al mio buchetto ed era talmente grosso e lungo che mi sentii impalato da dentro fino all’ombelico ,entrato completamente si arresto un attimo per permettere al mio intestino di adattarsi ,poi molto lentamente ma di continuo inizio a stantuffarmi avanti ed indietro io volevo gridare ma il cazzo di Pietro fremendo venne riempendomi la gola de caldo sperma che ingoiai . Devo essere caduto in stato di incoscienza sentivo solo una alternanza dei cazzi di Pietro , Antonio ed Andrea che entravano ed uscivano dalla bocca e dal culo mentre ormai come un automa in estasi automaticamente succhiavo ed ingoiavo lo sperma che abbondantemente si riversava a spruzzi in gola e nell’intestino . Ad ogni modo mi piaceva un sacco essere inculato mentre sbocchinavo e mi eccitava ancora di più quello che mi dicevano “prendi troia, ti piace sentirti 20 cm nel culo , Succhia vacca che devi ingoiarlo tutto,” Sei una grande troia puliscimi per bene l’uccello pino degli umori del tuo intestino”. Penso di essere svenuto perché quando ripresi conoscenza vi era solo Andrea che mi chiese come stavo “ bene gli dissi ho il culo in fiamme l’intestino pieno di sperma ma non posso dire che non mi sia piaciuto” “fatti una doccia che poi ti porto a casa , mi disse Andrea sei stata una grande impareggiabile vacca hai un culo stupendo sembra che abbia da sempre preso cazzi, stasera hai avuto in tuo battesimo ora sei una troia sul serio e pronta a tutte le imprese” Sei un gran porco spero solo che la cosa rimanga circoscritta tra noi gli dissi salutandolo “non ti preoccupare rimarrà tra noi quattro, saremo come i quattro moschettieri ( uno per tutti “ il tuo culo e la tua bocca”) tutti” i nostri cazzi” per uno, te “disse con una battuta . Purtroppo poco dopo dovetti constatare che non mantenne la promessa che mi fece. 4° EPISODIO Andrea mi chiamo dopo pochi giorni chiedendomi di uscire con i soliti amici ,accettai . Andammo nel solito locale ,cena normalissima solo che ebbi l’impressione che fossero più gentili e solleciti del solito, appena avevo il bicchiere vuoto si affrettavano a riempirlo .Dopo cena al solto si andava da Andrea ci spogliammo e poi io al centro iniziavo a sbocchinarli e poi a turno mi inculavano.. Ma quella sera li avevo già sbocchinat i per bene ed avevano tutti i cazzi eretti Andrea disse “ho una sorpresa per te e dalla stanza accanto fece apparire un pouf “ è anatomicamente predisposto mi disse tu ti distendi a pancia sotto e come vedi il fondoschiena occupa la parte più alta con le gambe fuori e divaricate in modo che lo sfintere è al livello del cazzo di chi ti sta dietro così ti incula stando più comodo e te lo fa entrare più in profondità “ e mentre lo diceva Pietro aveva già iniziato ad incularmi, già eccitato per lo stantuffamento di Pietro non sospettai niente ed anzi ringraziando Andrea con Pietro che mi seguiva col cazzo sempre dentro mi accomodai sul pouf a pancia sotto “è veramente comodo” dissi. Ma le sorprese non erano finite dall’altro lato ,quello più basso del pouf vi erano due cinghie , Andrea con noncuranza mi disse “come nei film americani ,con le mani legate ti piacerà di più” e mentre lo diceva mi lego i polsi con le cinghie mentre io non gli badavo nemmeno mi stavo gustando il cazzo di Pietro che in ottima forma mi stantuffava con una veemenza mai vista tanto che mi sborrò dentro in pochi minuti. Tutti e tre inaugurarono il pouf, inculandomi con vigore e debbo dire che stavo veramente più comodo e li sentivo entrare più a fondo. Dopo essersi riposati ,”tanto tu sei già comodo “ mi dissero lasciandomi legato levati dal cassetto i famosi accessori prepararono come sempre il mio sfintere alla doppia penetrazione. Quando fu allargato per bene e ben lubrificato Antonio e Pietro appaiati mi inchiappettarono e mentre mi gustavo i due cazzi Andrea mi venne davanti e disse “cosa né dici se ti bendo e giochiamo al bocchino cieco e mi bendò gli occhi premurandosi di mettermi il suo cazzo in bocca, “è proprio la serata delle novità pensai “ . ed iniziai a pompare il cazzo di Andrea perché rimanesse duro e pronto a sostituire il primo fra Pietro ed Antonio che mi fosse venuto dentro. Dopo un po’ Riconobbi il vibrare del cazzo di Antonio che si stava svuotando e non feci in tempo a pensare ora sarà Andrea che farà l’accoppiata con Pietro ,ma in quel momento Andrea mi esplose in gola “cazzo pensai lo succhiato troppo bene, mi sa che perdo una scopata doppia. Infatti Antonio ed Andrea uscirono uno dallo sfintere ed uno dalla bocca ma rimasi basito, un cazzo a me sconosciuto aveva preso il posto di Antonio ed un altro sconosciuto mi si improntò in gola “ sorpresa” esclamo Andrea e levandomi la benda dagli occhi mi fece vedere una decina di colleghi che in semicerchio tutti denudati con il cazzo che se lo menavano aspettavano il loro turno per scoparmi “Ma cazzo Andrea cosa mi combini…" avrei voluto continuare ma quello che mi aveva messo il cazzo in gola reclamo il suo bocchino e prendendomi per la testa mi sprofondo il cazzo in gola “pompa troia”: Sentii il commento di Andrea “ dicevi ancora ancora , ora vediamo se ti bastano”. La doppia penetrazione duro parecchio io contai dodici cazzi che a turno appaiati mi scoparono tutti svotandosi più volte lo sperma nell’intestino era così abbondante che quando un cazzo entrava usciva dallo sfintere lo sperma a rigagnoli . Ad certo punto non ce la feci più lo sfintere era in fiamme e tutto slabbrato dilatato al massimo e l’intestino era pieno all’inverosimile di sperma gridai “basta per favore ho i reni ed il culo a pezzi basta.. basta” , Andrea si avvicino e mi disse “hai visto che sono riuscito a farti dire basta, ma devi fare un ultimo sforzo ,ha diritto di venire anche Omar al che gridai “no per favore non farmi questo Omar no” Omar era un marocchino che aveva un uccello così grosso e grande che anche le puttane ed i travestiti lo rifiutavano così che lui era costretto a farsi solo seghe. Andrea mentre mi riempiva lo sfintere di Luan Disse “ non fare lo scontroso ,facciamolo sfogare e vedrai che ti piacerà" , intanto Omar già si era posizionato ed improntandomi il cazzo entro solo con pochi cm dentro che già occupavano tutto il diametro dello sfintere poi appoggiando le sue mani da dietro sulle mie spalle e tirandomi a se inizio ad entrare molto lentamente ma in maniera continua io mi misi a gridare “per pietà fermatelo mi sta sfondando" lo sentivo già a livello dell’ombelico e stava stirando anche tutte le pieghe dell’intestino sentivo questo palo che entrava allargando anche le viscere mentre dai 12 cm di diametro si arrivo ai sedici mi sentii veramente impalato non avevo meno di 40 cm di cazzo dentro con uno spessore così grosso , ma Omar continuava imperterrito a far avanzare il cazzo nero enorme ,mentre tutto intorno vi erano tutti gli altri che eccitati dalla scena si masturbavano come ossessi . Quando era tutto dentro Omar si fermo un attimo per dare il tempo all’intestino di adattarsi ,poi lentamente come era entrato inizio a ritrarsi quando era quasi tutto fuoriuscito si fermo e poi riprese sempre molto lentamente dopo aver irrorato tutto il palo con dell’altro luan ad avanzare , ad ogni avanzata io sentivo meno male e sempre più sollievo ,finche l’intestino si abituo all’anaconda dentro fino in fondo alle viscere, e quando Omar lo capì inizio ad accelerare il suo stantuffare ed io passai dal dolore al piacere sentivo il suo cazzo che entrando modellava a sua immagine tutto l’intestino ,mi sentivo pieno da scoppiare e mi pareva di sentirlo quasi in gola Quando Omar si svuoto con fremiti di cazzo che mi facevano vibrare tutto l’intestino mi ritrovai a gridare” è stata l’inculata più bella della mia vita ;Omar ti prego inculami ancora sfondami ancora tutta sono e sarò sempre la tua troia vieni ad incularmi tutte le volte che vuoi" . Quando se ne andarono ,in bagno mi svuotai dallo sperma che avevo in corpo mi feci una doccia ed andai a letto ero tutto un dolore mi facevano male i reni la schiena ed avevo lo sfintere in fiamme e tutto aperto , mi addormentai e tutta la notte sognai il cazzo di Omar. 5° EPISODIO Dopo quello che era successo non mi era più possibile rimanere in fabbrica . Tutti ormai mi indicavano al passaggio chiamandomi “ Frocio…Tria da caserma…Rotto in culo.. ecc.. “ Chiesi il trasferimento in una filiale della stessa fabbrica ma in un'altra città dove nessuno mi conosceva. Ma anche cambiando città la “cazzo dipendenza” era rimasta ma non volevo più coinvolgere i nuovi colleghi di lavoro avevo imparato che la discrezione è molto rara ,praticamente inesistente. Ma la libido era sempre più crescente e l’introduzione dei dildi dai medi ai grandi non mi bastavano mi mancava il caldo fremente cazzo che lo sentivi allungarsi ed ingrossare mentre lo pompavi per poi svuotarsi con schizzi profondi di calda crema che ti arrivava in in gola ,si mi mancavano i miei ingoi di sperma calda che aspiravo dal cazzo caldo , turgido e vibrante mentre si liberava e mi mancava enormemente quel sapore acre che senti mentre lo sperma ti scende in gola schizzando.. Non resistendo più dalla voglia iniziai a fare annunci sui siti erotici ma per la maggior parte chi rispondeva erano solo parolai indecisi e quasi sempre non si concludeva nulla. Allora decisi di iniziai a frequentare le saune ,avevo sentito in giro che li succedeva di tutto e trovavi di tutto. Ma sicuramente non potevi certo fare lunghi preliminari , ed a me l’improvvisazione, dopo l’esperienza fatta non mi andava a genio, magari trovavi un ossesso che ti inchiappettava senza alcuna preparazione e magari a freddo con il rischio di rovinarti e mettere fuori uso per sempre lo strumento del mio piacere il culetto infatti io vivevo per vederlo in azione ossia per prendere più cazzi possibili, ma volevo anche continuare a prenderli il più lungo possibile e quindi dovevo salvaguardare il mio gioiello a tutti i costi. Guardando nella pubblicità erotica vidi che venivano pubblicizzate delle mutandine con inserito all’interno un fallo per l’introduzione anale ,mettendoti la mutandina ti introducevi il fallo nello sfintere e d all’esterno nessuno si sarebbe accorto di nulla. . Pensai dopo i clisteri mi preparo per bene spalmando con le dita all’interno del luan e poi mi metto la mutandina inserendo dentro il fallo ,mi vesto e vado in sauna e se” trovo” mi basterà levare la mutandina con incorporato il relativo fallo di gomma e lo sfintere si troverà aperto e, lubrificato già pronto agli eventuali assalti. E così feci. Un sabato sera andai in una sauna “chiaccherata” presi una gabina mi spogliai tenendo la mutandina , la nascosi icoprendola con l’asciugamano dato in dotazione a chi entrava e mi inoltrai per le varie stanze e corridoi. L’umidità e la nebbiolina faceva intravedere più che vedere vi era chi si masturbava a vicenda ,un vecchio stava facendo un bocchino ad un negro ,ecc. ma era un ambiente brutto squallido e mi sentii a disagio trovai una stanza vuota e mi allungai su una panca ad angolo accostata al muro della stanza, dopo circa un 10 minuti entro un uomo robusto, molto alto ma proporzionato e da quello che vedevo sembrava sconsolato “ciao” mi disse passando subito al tu “ciao ma cosa hai fatto hai una faccia” osai chiedergli “ “ sei mesi fa è morta mia moglie…” mi disse “mi dispiace ” “ Figurati non riesco a consolarmi era una gran donna ,mi voleva bene e solo lei riusciva a soddisfarmi” “e come mai “ gli chiesi ,” per questo” disse e levandosi l’asciugamano indico il cazzo” non vedo niente di strano “replicai ”anzi hai una bestia notevole ,chissa com’è quando è in tiro” “è proprio per questo quando è duro arriva ai 35 cm di lunghezza e 9cm di spessore nessuno lo vuole anche pagando a peso d’oro, sollo Irene riusciva a prenderlo tutto dentro in figa e nel culo ed io ero abituato a far sesso tutti i giorni” “strano “ mi sfuggi “ ne ho visti e presi di più grossi” non replico più, stette in silenzio guardandomi fisso ed alla fine disse “Mi stai prendendomi per il culo” ormai avevo inavvertitamente scoperto le mie carte e gli risposi “ti assicuro di no , vorrei tanto che qualcuno prendesse me per il culo”.” Stai dicendo veramente sul serio” il suo umore era cambiato era eccitato e quasi tremava” posso invitarti a casa mia a prendere un caffe” “perché no “risposi e pensai che una inculata con un cazzo così non capitava spesso ed io ero da un po’ in astinenza. Gino mi aspetto fuori dalla sauna che mi rivestissi, poi salimmo in macchina e in pochi minuti raggiungemmo il suo appartamento. Non facemmo quasi in tempo ad entrare che inizio a spogliarsi era così agitato che ebbi paura che gli prendesse un infarto. “Calmati per favore” “ ma tu non ti spogli dai sono sei mesi che me lo meno ho voglia di scopare, inculare qualcuno ,hai detto che ne hai presi di più grossi non è che hai bleffato e adesso ti tiri indietro?” “ No Gino è tutto vero ma se non ti calmi me ne vado fatti una bella doccia a me piace la pulizia, così mi preparo per bene” Appena Gino fu in doccia mi spogliai e mi levai la mutandina con il fallo. Lo sfintere era ancora ben lubrificato , il problema era il diametro del cazzo di Gino non avendo i dildi che usavo gradualmente e con cui arrivavo ad introdurre dildi di 12 cm di diametro” era problematico passare dallo spessore del fallo di gomma della mutandina di circa 4/5 cm di diametro arrivare subito a dover fare entrare un cazzo di diametro di 9 cm per 35 non era facile nemmeno per un rotto in culo come me ,il problema era riuscire improntandolo per bene nello sfintere e farlo entrare tutto e contestualmente controllare che Gino fuori di testa non “gli” facesse del “male”. Gino usci dal bagno con il cazzo già violaceo e duro e nonostante avessi preso il cazzo di Omar molto più grosso ebbi paura Gino mi urlo “Dai mettiti alla cavallina che t’inculo, non c’è la faccio più” e cerco di mettermi pancia sotto “No Gino ,sei troppo eccitato mi faresti solo del male ,facciamo invece a modo mio, distenditi sul letto a pancia in alto” Lui obbedì io gli andai sopra a cavalcioni gli presi il cazzo in mano ,era bollente e pulsava a più non posso e dicendogli “per favore non ti muovere faccio tutto io” improntai la punta del suo cazzo, al centro dello sfintere e feci entrare, la punta era bollente, per due o tre cm, poi piano piano iniziai a scendere molto lentamente sul cazzo, riuscii ad entrare per altri tre cm poi il mio sfintere smise di collaborare non voleva più allargarsi nonostante spingessi in fuori come andar di corpo non vi era verso di farlo entrare dentro di più. Non volevo dargliela vinta già pregustavo la cavalcata del cazzo tutto dentro ed in profondità nel mio culo, e poi GINO era ormai partito ,il cazzo gli stava scoppiando sicuramente avrebbe cercato di violentarmi se gli avessi detto che non si faceva più niente e visto la stazza sicuramente sarebbe finita male. Ed ecco mi venne un idea dissi a Gino “ mettimi le mani nei fianchi e tienimi fermo ,appena lo fece io alzai gambe e braccia e non avendo più appoggio il peso stesso del mio corpo fece si che il cazzo entro finalmente nello sfintere con tutti i 35 cm fino in fondo emisi un grido di dolore lo sfintere era aperto e dilatato oltre ogni limite “Per pietà Gino non ti muovere” mi sentivo impalato dal culo alla gola, di fatto ero seduto sul bacino di Gino ed avevo dentro un cazzo enorme di 35 cm di lunghezza e 9 cm di diametro ed il cazzo era entrato tutto fino ai coglioni, dopo un po iniziai a scuotere le natiche ed i glutei in modo rotatorio per far adattare il cazzo alle viscere e creargli dello spazio poi lentamente ripuntai i piedi e mi alzai piano piano fino a farlo quasi uscire ,poi ridiscesi e feci così fino a che era diventato sopportabile sentirlo andare avanti ed indietro, Gino a questo punto esplose mi sollevo di peso sempre col cazzo dentro mi distese sulla schiena accompagnandomi poi inizio una inculata storica, inizio adagio poi più stantuffava più il culo si allargava facendolo entrare sempre più in profondità “piano Gino Piano se no mi sfondi “gli dicevo “Sei grande mi rispondeva sei una grande troia non ho mai visto un buco del culo così capiente che fortuna averti incontrata Sei la mia Troia , una vacca la mia vacca chi ti lascia più ed aumentava sempre di più il ritmo dopo un 20 minuti buoni lo sentii ingrossare pulsare e fremere e mi riempi di sperma schizzando così forte e così a fondo che mi sembro di sentire il sapore dello sperma in gola. Tutto soddisfatto Gino mi disse “Erano mesi che aspettavo un momento simile ero stanco di farmi delle seghe, per cortesia fermati da me stanotte” .Sono un debole quando qualcuno mi mette un cazzo nel culo io non riesco a digli di no “va bene” gli dissi . Mi ero scordato che Gino aveva da recuperare sei mesi . Fu una notte impossibile ogni ora mi inculava per una ventina di minuti ed era molto piacevole se eri disteso nel letto a pancia sotto ti venia sopra da dietro “dormi” mi chiedeva ma non stava nemmeno ad aspettare la risposta improntava la cappella ben lubrificata nello sfintere entrava delicatamente poi toccato letteralmente in fondo iniziava a stantuffare . Per le prime ore mi piaceva un sacco ,molte volte facevo finta di dormire mi piaceva il sentirmi quasi violentato ed il suo timore mentre me lo metteva dentro che mi svegliassi e che gli dicessi di smetterla e molte volte venni anch’io con vibrazioni violente dello sfintere anale contestualmente allo schizzare di sperma dal mio cazzo L’ unico inconveniente era che dopo che si era svuotato dentro il culo ogni volta dovevo andare in bagno ad espellere lo sperma che abbondantemente mi riversava ogni volta nell’intestino. Se mi appisolavo sul serio magari a pancia in alto era senza pietà mi metteva a pancia sotto mi introduceva l’uccello e con dolci parole come “ godi mia troia , ti inculo fino all’alba gran vacca, sei una grande troia, rotta in culo solo tu riesci a prenderlo tutto dentro ed a sborrare dal piacere” iniziava a stantuffare e non la finiva fino all’ennesimo svuotamento al che lo ritraeva e tutto contento si faceva una mezz’ora di dormi veglia, ma l’inculata successiva avveniva dopo un oretta esatta era come una sveglia ad ogni ora minuto più minuto meno mi inchiappettava ho perso il conto degli assalti il culo nonostante il Luan abbondante cominciava a dolermi e mi bruciava, erano circa le quattro quando presi la mia decisione ,solo per sopravvivenza. ,mentre era in bagno presi i vestiti e scappai letteralmente via finii di rivestirmi alla meglio sull’ascensore . Prima di uscire dal suo appartamento però gli lasciai il mio numero di telefono . Avevo avuto un cazzo stupendo nel culo tutta la notte, non volevo rischiare di non prenderlo più. 6° EPISODIO Mi chiamo il caporeparto e mi chiese se volevo guadagnarmi qualche soldino extra. Si doveva andare in trasferta a 300 Km di distanza a controllare degli impianti . Avevano previsto che il lavoro sarebbe durato all’incirca 15 giorni per 4 persone. Accettai .L’indomani Io ,Giacomo, Luigi, e Bruno prendemmo il treno già prenotato dalla Azienda ed andammo a controllare gli impianti a Reggio. Arrivati portammo le valigie nell’albergo prenotato, due camere doppie, dalla Azienda ed andammo a lavorare . Tornati stanchi ed accaldati ,era estate e vi erano 33 gradi andammo in camera Io e giacomo in una stanza ,Luigi e Bruno nell’altra. Fatta la doccia ,Giacomo si vesti ed andò in paese a fare un giro ,Io invece completamente nudo ; faceva troppo caldo ,me ne andai a letto e mi addormentai subito. Verso le 3 circa tornò Giacomo brillo ,io stavo dormento nudo sopra il letto in fianco girato verso la finestra e davo di spalle alla porta della camera ero in dormi veglia quando sentii Giacomo rientrare ,poi pensai di stare sognando , una lingua stava leccandomi lo sfintere ,mi eccitai ma non diedi alcun segno di vita dopo un po’ un uccello si appoggio nel mio sfintere e piano piano entro ed inizio ad incularmi era molto gradevole ma feci finta di dormire e rimasi immobile mentre Giacomo stantuffò per una decina di minuti e poi venne inondandomi. Soddisfatto si spoglio mentre sbirciava se dormivo sul serio , qualche dubbio gli era venuto vedendo che avevo sborrato anch’io, andò a letto addormentandosi subito. Alla mattina dopo mentre facevamo colazione Giacomo non resistette e mi disse “ieri sera facevi finta vero di dormire?”" perché avrei dovuto fare finta, mi era venuto un tremendo mal di testa e per dormire ho preso due pasticche di sonniferò, perché cosa è successo” “ niente, niente “ mi rispose Giacomo. Nei 15 giorni che restammo via Giacomo una notte si ed una notte no mi inchiappettava e a volte veniva anche due volte, ma sempre con il solito gioco , anzi per incentivarlo ad incularmi per bene con possenti colpi di reni, quando stava per uscire per il solito giro l’avvisavo” ho un terribile mal di testa prendo un sonnifero e vado subito a letto” al che gli brillavano subito gli occhi capendo che aveva via libera, al rientro della passeggiata avrebbe potuto sfogarsi come voleva ,io avrei “dormito” in ogni caso. Il gioco durò per tutto il tempo che restammo in trasferta solo l’ultima notte che restammo successe qualcosa di nuovo . A notte fonda al rientro di Giacomo , io l’aspettavo impaziente sempre in fianco , nudo e con il culo verso la porta, lui come ormai prassi consolidata mi lubrifico questa volta con della vasellina lo sfintere e poi mi inculo per bene , poi sentii il suo cazzo pulsare, fremere e schizzare nel mio profondo tutto lo sperma, poi lo sentii affievolìrsi ed uscire, ma subito dopo un uccello addirittura più grosso e lungo si fece spazio tra le natiche ed entrandomi dentro inizio a stantuffare come un ossesso “che cazzo…”dissi girando la testa “ hai detto bene mi rispose Giacomo è il cazzo di Luigi , penso che anche loro abbiano diritto di sfogarsi essendo in astinenza da 15 giorni “e mentre Luigi mi inchiappettava mi accorsi che nella stanza vi era anche bruno che in attesa si stava menando l’uccello, fu una nottata intensa soprattutto Luigi e Bruno recuperarono parecchi arretrati al mattino avevo il culo in fiamme ma tutti eravamo paghi e soddisfatti. “Ragazzi mi raccomando rimanga tra di noi” dissi “non ti preoccupare nessuno saprà nulla”. Non ho prove per dubitare della loro promessa e sicuramente sarà una coincidenza, ma alcuni giorni dopo mi ha chiamato il caporeparto e mi ha chiesto come mai tutti sono andati nel suo ufficio a prenotarsi che per la prossima trasferta, vogliono tutti essere appaiati al sottoscritto. 7° EPISODIO La mia vita trascorreva tranquilla nella nuova città e nella nuova fabbrica ero stimato ed “onorato” da tutti i colleghi . Tanto che il caporeparto aveva stabilito un nuovo premio di incentivazione, Una volta al mese i tre operai più produttivi nel mese li mandava in trasferta per 15 giorni insieme a me. In sei mesi la produzione era cresciuta del 30% e visto i premi in danaro che venivano elargiti al caporeparto per il risultato ottenuto ero diventato il suo preferito e mi aveva promosso caposquadra ed aumentato lo stipendio con la raccomandazione di non affaticarmi troppo. In capo ad un anno ero diventato “intimo” di quasi tutti e tutti lodavano le mie doti non proprio lavorative. Ma ad un certo punto il caporeparto mi chiamo in ufficio e chiese anche a me un aumento di produzione “E’ tutta colpa tua sei una troia troppo brava” mi disse “ dopo che i ragazzi sono stati in” trasferta con te “ non vedono l’ora di ritornarci e tre al mese sono troppo pochi per rifare il giro in un lasso di tempo ragionevole pensavo di mandarne in trasferta assieme a te almeno una decina per una sola settimana al mese, cosa ne dici” Io pensavo a 10 cazzi per notte non avrei dormito un secondo e sarei tornata distrutta,” No mi dispiace non posso non li reggerei..” “ dai non sminuirti rispose, sei la più grande rotta in culo di tutti i tempi, e poi pensa alla fabbrica per reggere la concorrenza abbiamo bisogno di aumentare perlomeno di un altro 30%” “Mi dispiace ma non posso accettare” gli risposi “E’ vero a me piace da matti essere inculato ma voglio godere e partecipare in ogni momento della inculata , e con 10 cazzi sempre pronti non potrei partecipare attivamente , a me piace stringere lo sfintere ad ogni avanzata di cazzo dentro il culo così da dargli l’impressione che anche lo sfintere lo stia sbocchinando, ecc . La vera inculata è un arte e non una ripetizione meccanica di uno stantuffamento in un buco” . Lui divenne paonazzo per il mio rifiuto(aveva già dato per scontato ai padroni l’aumento di produttività) “ bocchinara dei miei stivali , rotto in culo , troia , vacca da bordello, sei licenziata” “Cornuto” gli gridai e me ne andai a prendere le mie cose Il caporeparto era l’unico a non sapere che le troie della fabbrica erano due il sottoscritto e sua moglie che i colleghi se la facevano a rotazione al mattino quando il turno di notte smontava dalla fabbrica ed andava a montare la moglie del caporeparto appena lui arrivava in fabbrica. Presa la mia roba non feci in tempo ad arrivare ai cancelli della fabbrica che inizio l’ululato della sirena e la fabbrica si fermo in sciopero, la voce del mio licenziamento si era sparsa in un baleno. Il giorno dopo nell’ imbrunire suono il campanello dell’appartamento ,andai ad aprire e con mia meraviglia vi era tutta la RSU (8 delegati eletti dai lavoratori) ed il caporeparto , il quale si scuso ,non sapeva che cosa gli fosse preso e mi prego di tornare in fabbrica con un considerevole aumento di stipendio “e per la trasferta” chiesi “ alle tue condizioni, vedi solo se posso aggiungere altri operai meritevoli,” mi disse l’ipocrita “ anche la RSU è d’accordo” e sentii che i colleghi in coro dicevano “dai sei bravissimo ,ne’ va della salvaguardia della fabbrica fai un piccolo sforzo ,cosa ne’ dici di cinque, non ti sembra ragionevole” No pensai non è affatto ragionevole ,la troia che era in me aveva fatto un rapido calcolo per la doppia penetrazione occorre un numero pari e dissi” Va bene se è per la fabbrica mi sacrifico ,ed anzi non cinque ma sei colleghi mi accompagneranno ogni mese in trasferta ,però breve solo una settimana” al che con grida d gioia i colleghi sturrarono del vino buono e brindammo e poi brilli vollero omaggiarmi e spogliandomi mi trattarono dalla troia che sono e fino a tarda notte fu tutto una doppia penetrazione e uno sbocchinamento con grande piacere mio e del mio sfintere. Vi fu però un inconveniente alcuni colleghi più ubriachi del solito presi dall’euforia che la fabbrica era salva e stanchi di menarsi l'uccello ormai duro nell'attesa del loro turno ad incularmi pensarono di “festeggiare “ il caporeparto e se lo incullarono nonostante le sue urla di protesta “ Quante storie che fai per un solo cazzo in culo guarda lui come è bravo che ne prende due assieme , vedrai che l'inculata dopo ti piacerà , non ti ha detto niente quella troia di tua moglie che in una mattina si fa un intera squadra a due per volta in culo ed uno in bocca” Però in fondo è una troia seria" culo e bocca fino a sfinirvi ma la figa no, la figa non la do a nessuno quella è solo di mio marito" dice sempre quella troia quando qualcuno oltre ai due cazzi in culo cerca di metterne uno anche nella figa del puttanone . 8° EPISODIO La mia vita trascorreva tranquilla da quando ero stato l’artefice del non fallimento della fabbrica ero l’eroe della fabbrica e questo si ripercuoteva negativamente nelle trasferte i colleghi rozzi e robusti operai di vecchio stampo che ti inculavano per bene e a fondo in maniera brusca e diretta trattandoti dalla troia che eri e che ci tenevi” Cosa ne dici brutta vacca, lo senti rotto in culo che ti sto riempendoti di sperma, beccati questo clistere troia , lo senti che ti abbiamo aperto tutto il culo , ti piace prenderne due per volta e vacca” .il loro trattamento rude da maschi si era attenuato mi inculavano come prima ,ma in maniera delicata “non è che ti faccio troppo male? Va bene così, ecc “ ed io avevo un bel dire “ dai sfondami tutta, ancora… “ ma non avevo più il trattamento che mi ero guadagnato sul campo da troia infoiata ora si me lo mettevano ancora dentro ma con rispetto. Ne ebbi abbastanza chiesi 15 giorni di ferie e decisi che per non perdere la stima di me stessa dovevo fare una crociera con due vecchi amici un po’ rudi, grezzi ma veri maschi che quando dicevano di spaccarti il culo te lo spaccavano davvero senza storie Gino e Omar Tutti e due accettarono con entusiasmo , anzi Omar disse “posso portare anche mio cugino è un po’ depresso” “perché no” risposi e ci demmo appuntamento al molo tre giorni dopo alle 9 per salire sulla nave che avrebbe fatto il giro del Mediterraneo. Arrivammo tutti puntuali . Omar mi presento il cugino era un 25 enne alto quasi 2 metri spalle larghe ,vita stretta un figo come si dice. Mentre Said parlava con Gino , Omar mi sussurro “ quando lo vedi non ridere “ “ quando vedo cosa?” gli chiesi, Omar disse qualcosa che non capii perché la sirena della nave comincio a suonare. Salimmo a bordo ed occupammo le gabine assegnatoci in una io e Sail il cugino, nell’altra Omar e Gino. Faceva un caldo boia mentre la nave usciva dal porto “,Said io mi faccio una doccia” Said sembrava un po a disagio ma mi disse che poi l’avrebbe fatta pure lui Mentre entravo in doccia vidi che sistemava le sue cose. Uscii dalla doccia rimesso a nuovo e mi distesi sul letto senza niente adosso , mentre Said era in doccia pensavo alle parole di Omar di che cosa dovevo non ridere, Said usci dalla doccia nudo ma con gli slip addosso “Said non ti danno fastidio gli slip perché non li togli siamo fra uomini” Si fa per dire pensai tra me. Said imbarazzato mi chiese se Omar non mi avesse detto niente “che sei un po depresso” gli risposi “ ma non ti ha detto il perché” “ no Said ma per essere depresso molte volte non vi è un perché “ gli risposi “ ed invece c’è “ e così dicendo si levo gli slip . Aveva un cazzo notevole un 35 cm l’anomalia era nello spessore In punta era si e no 2 cm per ingrossarsi mano a mano fino ad arrivare a un diametro di 8cm alla base “ vedi tutte le ragazze appena lo vedono si cacciano a ridere e rifiutano ogni rapporto anche orale” Disse Said tutto sconsolato “ perché sono delle sciocche e sprovvedute non sai quante cose si possono fare con un cazzo così “ mi alzai ed andai vicino a Said che si era corricato e abbassandomi con la testa iniziai a leccargli il cazzo prendendo in bocca sola la punta e lavorandola di lingua continuai a lavorare solo di bocca e lingua mentre il cazzo giovane come era in pochi secondi divento duro come il marmo ed inizio a pulsare . Almeno il cazzo di Said mi entrava in bocca per una decina di cm mentre sbocchinare Gino o Omar mi era impossibile dati che già la cappella era enorme. Said sborro in pochi minuti ma non avevo fatto in tempo a ritrarmi con la bocca che era già duro di nuovo ed io ripresi a fargli un nuovo bocchino, un cazzo giovane di carne fresca turgida vibrante non capita tutti i giorni, ed io , anche per calmare la sua eccitazione né approfittai , solo dopo il terzo bocchino e dopo aver provato a mettermelo nel culo, cosa che rifiutai e glielo promisi per la sera, si calmo, ormai gli avevo svuotato completamente i coglioni e con un aria contenta si addormentò. Dopo pranzo il pomeriggio lo passammo in piscina o visitando i negozi “Cosa si fa stasera dopocena disse Omar” con un fare malizioso guardandomi “si potrebbe fare una partita a scopa nella nostra cabina “ dissi io altrettanto maliziosamente. Verso le 20.30 finimmo di pranzare e ci demmo appuntamento verso le 22,oo nella mia cabina . Mi era venuta un idea le altre volte per poter affrontare i diametri dei cazzi di Gino e OMAR dovevo fare tutta una preparazione con tutta una serie di dildi per arrivare gradualmente ad abituare lo sfintere alla apertura necessaria dei9cm di spessore del cazzo di GINO e di quello di OMAR ancora più grosso. Avrei approfittato della conformazione anatomica del cazzo di Said. Said era brillo e appena in gabina mi saltò addosso ma riuscii a convincerlo a fare una doccia assieme e mentre l’acqua scrosciava dovetti fargli un altro bocchino per tenerlo un po’ calmo ,ma quanto sperma aveva nei coglioni non finiva più di spruzzarmi in gola , uscimmo dalla doccia ci asciugammo e mi feci promettere che se voleva incularmi doveva fare a modo mio senza colpi di testa lo feci distendere a pancia il alto e mentre gli succhiavo il cazzo per l’ennesima volta mi lubrificai per bene lo sfintere ,poi mi misi a cavalcioni su Said e prendendogli il cazzo già in tiro me lo portai allo sfintere e lo introdussi di pochi cm ed iniziai la discesa sul cazzo di 35 cm per i primi 10 cm fu una passeggiata poi iniziai a spingere tutto in fuori lo sfintere e piano piano entro lo spessore del 5,del sei, del 7 e del 8cm appena tutto in fondo iniziai a ruotare il bacino dovevo fare spazio all’uccello nell’intestino. Said fu bravo solo quando gli dissi ”dai ora piano piano inizia ad andare avanti ed indietro” inizio a stantuffarmi dentro sentivo inizialmente un po’ di dolore quando arrivava ad impalarmi fino in fondo ma dopo pochi minuti eravamo entrambi eccitati al massimo al che dissi a Said “ora puoi incularmi con tutta la foga che riesci fammi sentire come mi sfondi” “ Si Troia da casino ti arrivo fino il gola" ed inizio a dare colpi di reni come un’ ossesso venendo dopo pochi minuti con il cazzo che vibrava tanto che lo sentivo sbattere contro le pareti dell’intestino, dopo essersi svuotato non si ritrasse ma rimanendo col cazzo dentro eravamo entrambi sul fianco allungo una mano e inizio a menarmi l’uccello era bravo chissà quante seghe aveva fatto io eccitato dal cazzo in culo e dalla sua mano sborrai vibrando di culo e di cazzo , al che questo fece risorgere il cazzo di Said che essendo già dentro riprese tutto il suo spazio in profondità “Vacca ti è piaciuto la sega col cazzo dentro il culo eh.. ora beccati questa nuova stantuffata ed inizio a darmi colpi di reni così forti che lo sfintere si traumatizzava ogni volta che arrivando tutto dentro sbatteva contri i suoi coglioni, mentre ero intento a subire il terzo assalto sentimmo bussare alla porta, non c’è ne eravamo accorti ma erano già le 22,00. Entrate dicemmo entrambi , GINO e OMAR sgranarono gli occhi alla scena che si presentò una volta entrati tutti e due distesi di fianco SAID da dietro che continuava an incularmi mentre io davanti per agevolarlo avevo una gamba alzata. “ Non si fa così dovevate aspettarci “ dissero entrambi mentre si spogliavano già col cazzo duro . SAID venne ancora una volta al che accorse Omar prima ancora che avesse ritirato l’uccello. “ No Omar “ dissi “rispettiamo le proporzioni, prima Gino, se mi inculi tu avendolo più grosso non riesco a sentire il cazzo di Gino dopo” . Omar a malincuore si ritrasse ,mentre Gino tutto contento mi piantò il suo cazzo di 35X9 cm tutto dentro ed inizio a stantuffarmi dentro. La cura di SAID aveva funzionato ,ricevevo tutto in fondo il cazzo di Gino senza nessuna fatica nonostante che ogni volta entrava sempre di più grazie allo sfintere ormai dilatato. Mi stavo gustando l’inculata stringendo ed allargando lo sfintere per dare più piacere al cazzo di Gino , quando ancora una volta mi ritrovai il cazzo di SAID che premeva verso la mia bocca al che fui costretto a farlo entrare ed iniziai a lavorarlo di bocca e lingua mentre GINO da vero maestro mi inculava, Vennero insieme SAID in bocca e GINO mi innondò le viscere e mentre Gino si ritraeva OMAR sbuffando “ era ora non né potevo più mi impalo con i suoi 40X16cm e inizio a scoparmi senza riguardo “Omar piano mi sfondi” “ mi hai fatto aspettare ti apro a metà brutta vacca, devi metterti a supplicare che smetta troia da caserma” . E mantenne la parola quando smise avevo i reni che mi dolevano ed il culo in fiamme , Mi misi un ‘abbondante dose di LUAN e pensavo fosse finita ma ecco che GINO mi inchiappetto di nuovo con grane soddisfazione sua , per niente mia perché dopo l’inculata di OMAR non sentii nemmeno il cazzo di Gino che mi stantuffava dentro. Gino venuto per la seconda volta “ per stasera mi accontento “ e così dicendo se né andò a dormire. Io sfinito andai in bagno mentre Omar e SAID facevano due chiacchere. Feci una bella doccia e mi curai le “ferite” lo sfintere era tutto slabbrato ed aperto e mi ci volle molto Luan e una speciale crema astringente per farlo tornare quasi normale Più che uno sfintere sembrava una figa slabbrata ma niente paura domattina sarà come nuovo, quando uscii dal bagno OMAR era ancora li “chiacchere tra parenti” pensai e mi buttai sul letto nudo e a pancia sotto . Omar mi si avvicino sedette sulla sponda ed inizio ad accarezzarmi i glutei “ tutto bene?” mi chiese sempre continuando ad accarezzarmi i glutei e lo sfintere “tutto bene sono un po’ stanco ma domattina sarò come nuovo” gli risposi ,ma nel frattempo lui inizio ad ungermi di nuovo dentro e fuori lo sfintere mentre anche SAID mi si era avvicinato e mentre uno mi spalmava ,con le dita ,della vasellina dentro e fuori lo sfintere l’altro continuava ad accarezzarmi i glutei dandomi delle leggere pacche ogni tanto.” Ma che cazzo succede lasciatemi stare sono stanco abbiamo 15 giorni di crociera. “ “ Sai, io e SAID siamo come una famiglia e volevamo festeggiarti assieme” ma se abbiamo scopato fino a poco fa “dissi “ “Non hai capito vogliamo incullarti insieme , tu sei una vacca portentosa , puoi fare tutto cosa né dici se proviamo a superare ogni record ? “ E mentre Omar mi parlava già SAID mi era entrato dentro e teneva spinto tutto il cazzo fino in fondo “ Siete matti nemmeno un cavallo reggerebbe i vostri due cazzi assieme” “Un cavallo forse no ma tu sicuramente si scommettiamo, ora dai retta a noi e vedrai che nessuno si farà male anzi godrai ancora di più di quanto tu non abbia goduto". Omar col cazzo duro si avvicino allo sfintere e fu un tutt’uno Said si sfilo e Lui entro piantandomi i 40 cm nell’intestino, attese un attimo che l’intestino si abituasse e gli facesse spazio , poi piano piani si ritrasse lasciando dentro solo la cappella e sempre col cazzo dentro fece in modo di farmi chinare in avanti così che SAID fosse agevolato ad introdurre tra la parete dello sfintere ed la cappella di Omar la punta del suo cazzo ,erano solo due cm di spessore ma li sentivo tutti. Stettero fermi per un po’ poi appena sentirono che lo sfintere si era nuovamente adattato nonostante i miei lamenti “Brutti porci lo volevate fare fin dall’’inizio ma così mi rovinate” “ Zitta troia tu dici sempre così ma poi ti piace da morire” ,e così dicendo iniziarono ad avanzare io ero tutto un sudore e mi sembrava che lo sfintere si lacerasse in due , credo che persi per un po’ la ragione, quando tornai cosciente avevo i due cazzi assieme tutto in fondo all’ intestino, poi delicatamente iniziarono ad incularmi ad ogni avanzamento il dolore iniziale mi faceva quasi svenire ,ma dopo pochi minuti riuscii a rilassarmi e la cosa inizio ad essere gradevole e poi andai in calore e mentre mi inculavano io sborrai ripetendo “sono la vostra baldracca ancora…ancora .,vennero facendomi un vero clistere di sperma . poi Omar tutto soddisfatto se ne andò “hai visto che ancora una volta ho ragione ,sei veramente una troia senza limite , la nostra troia”. Da allora tutte le sere dopo le inchiappettare ordinarie , appena Gino andava a Letto concludevamo con una rimpatriata di famiglia nel mio culo. Gino non sospetto di niente(così credevo) e finimmo in bellezza la crociera. Da allora almeno una volta ogni 15 giorni OMAR e SAID mi vengono a trovare e passiamo assieme il fine settimana. 9° Episodio Dopo alcuni mesi l'idilio dei fine settimana con OMAR e SAID era finita da poco ecco che mi telefona Gino, mi dice che è stato occupato per un nuovo lavoro e mi invita a casa sua l'indomani dicendo"così parliamo dei bei tempi passati .
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13 anni fa
admin, 75
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La rossa - parte 2^
Prima di realizzare i tuoi desideri voglio averti prima da solo perchè, per ciò che ho in mente, dopo non sarai più la stessa. La mia proposta non ammetteva repliche e ci incontrammo a casa sua in una giornata che il marito era fuori città per lavoro, mi accolse con una gonna sopra il ginocchio, calze nere sorrette da reggicalze, camicetta a fiori che a stento conteneva le sue tettone. Mi offrì da bere sedendosi sul divano accanto a me, presi a carezzarla le gambe, ancora un pò irrigidita mi lasciò fare, finchè arrivai al suo nido che trovai caldo e umido. Sembrò sciogliersi e prese a massaggiarmi il cazzo sopra il pantalone, mi sbottonò e inizio a spompinarmi, oramai aveva imparato come fare e la sua lingua saettava lungo l'asta leccandomi anche i coglioni. La stesi, le sfilai le mutandine e presi a leccarle la fica, era dolce, succosa e più leccavo più si bagnava, le presi il clito tra le labbra succhiandoglielo come un piccolo cazzo. Iniziò a dimenarsi - o cazzo...che bello...succhiami...fammi godere - le infilai due dita mentre leccavo e lei partì per il primo orgasmo. Senza darle il tempo di riprendersi le alzai le gambe e la infilzai in profondità finchè non sentii il collo dell'utero sotto la mia cappella. La pompai in velocità, dando bordate sempre più forti e profonde - daiiiii...di più....scopami...spaccami...fammi sentire una zoccola...sono una zoccola, la tua zoccola....fammi godere...godooooo....vengooooooo - me la scopai per una mezz'ora senza darle il tempo di riprendersi da un orgasmo all'altro finchè anche io, la limite, le sborrai dentro tutto il mio succo...- AHHHH...come sei caldo....ti sento tutto...riempimi....che bello...come godo...ancora un pò daiiiiiii...vengo di nuovo.... - Dopo gli ultimi colpi ci stendemmo su letto, rilassati a coccolarci. Ci misi poco per riprendermi, del resto con una donna del genere ci vuole veramente poco. Iniziai a titillarle i capezzoli che si indurirono subito e che presi subito a succhiare impastandole le tette con le mani. Ricoprivo di baci la sua bocca, il viso, dietro le orecchie, scendendo sul collo e risalendo. La portai di nuovo al massimo della eccitazione tanto che riapri le gambe per accogliermi di nuovo. Sprofondai in lei come un coltello caldo nel burro, era bagnatissima anche a causa dei precedenti orgasmi e presi a pomparmela di gusto. Ora però volevo assaggiare il suo culetto che tanto mi faceva impazzire, tenendola distesa le alzai le gambe e con la cappella iniziai a titillarle il buco del culo, alternando leggere penetrazioni a raccolta dei suoi succhi per lubrificarla bene..-Fai piano - mi disse, - è la prima volta - Fui delicatissimo come al mio solito, lasciai passare la cappella faceldola abituare alla intrusione, poi presi a fare dei leggeri movimenti avanti e indietro, sentendola di volta in volta sempre più ricettiva. Nel frattempo lubrificavo l'asta con la saliva e i suoi succhi che raccoglievo dalla fica, finchè il mio cazzo riuscì a scorrere per bene. Mi accorsi che non le facevo male...aveva una dote naturale a prenderlo dietro. Iniziai a pomparmela alternando colpi in fica e nel culo, lei si dimenava in preda ai continui orgasmi, quando la inculavo le infilavo un pollice in fica e quando me la scopavo le mettevo un dito nel culo. Questa sorta di doppia penetrazione la fece esplodere in un potente orgasmo, il suo corpo sembrava scosso dalle convulsioni, le sue tette ballavano, il viso era di un rosso acceso, le tappai la bocca con un bacio quasi a raccogliere il suo piacere dentro di me. Infine si accasciò quasi senza forze mentre continuavo a pomparla - basta -, mi disse - non ne posso più, lasciami abituare, non ho mai goduto così intensamente -. Mi sfilai con l'uccello ancora duro, mi stesi, le presi la testa e le guidai la bocca sul mio cazzo. Prese a succhiarmelo come le avevo insegnato, le dissi di farlo più velocemente, lei obbedì, andava su e giù con la testa sempre più velocemente, finchè sentii la sborra montarmi dai coglioni, la bloccai e le scaricai in bocca tutto il mio succo. Lei tentò di divincolarsi come la prima volta, ma non glielo permisi, anzi, le turai il naso costringendola ad ingoiare tutto. Stanco e soddisfatto ci fumammo una sigaretta con lei accoccolata sul mio petto. Mi chiese - come hai intenzione di realizzare le mie fantasie? - Le risposi: - Per fare la puttana ho un amico che gestisce un albergo, prendiamo una camera lì, metto un annuncio per reperire maschi, decidiamo il giorno e ti regalo la tua giornata da vera puttana, ovviamente dovrai dargliela anche al mio amico. Per la coppia con lei bisex, nessun problema, ho una coppia di amici ospitali e per il Superdodato ne conosco uno ma è pericoloso.- Perchè?- mi chiese, -perchè è dotato in modo mostruoso e poi una volta iniziato non si ferma davanti a niente, quindi eventualmente devi decidere prima fin dove vuoi arrivare perchè se è vero che i limiti non li supera è anche vero che se decidi di prenderlo e dove prenderlo poi devi farlo perchè un colosso del genere non posso fermarlo.- -E' un mio desiderio farlo con un superdotato e comunque se mi sarai vicino credo di riuscire a farlo e poi se ci passa un bambino credo ci passa un cazzo no? Il culo però no, almeno per il momento...quello lo prenderai tu insieme a lui, per il resto seghe, spagnole, pompini e penetrazione in fica-. Ci lasciammo con la promessa che ci saremmo rivisti presto. Per commenti, critiche e per conoscermi meglio: [email protected]
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13 anni fa
scopodonnexsetteore,
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La rossa
Rammento che tutti i miei racconti sono veri, situazioni e nomi compresi. Liberissimi di non credermi... Su un noto socialnetwork ho conosciuto Paola. Ci siamo scambiati il nostro indirizzo di posta e successivamente il telefono. Lei, sposata con un notaio, senza figli, abita a in una città a pochi chilometri da me. Iniziamo la nostra frequentazione virtuale, nel mondo dove puoi dire tutto, fare tutto...metterti a nudo, sicuro e protetto dallo schermo di un PC. Mi racconta del marito che ama e che l'ama ma, preso dal suo lavoro, la trascura mentre lei a 43 anni si sente ancora nel pieno della vita. Certo le assicura un tenore di vita elevato ma, mi dice, che non si vive di solo pane...e per questo ha iniziato a conoscere persone nuove anche se solo virtualmente. Mi racconta che il PC portatile regalatole dal marito e Internet le hanno aperto un mondo nuovo. Ha iniziato con la navigazione in siti porno e di racconti erotici, spesso riconoscendosi nelle fantasie delle protagoniste e che mi ha contattato per curiosità a causa del mio nick. Iniziamo un fitto scambio di mail, mi confida le sue fantasie...io le mie...decidiamo di incontrarci per il solito caffè. Ci vediamo di mattina in un anonimo bar della sua città. E' bella, alta, formosa, solare ma soprattutto è Rossa, come non ne avevo mai viste...di quelle dai riccioli rossi, con le lentiggini sul viso e sul decoltè. Dice di trovarmi simpatico che con me riesce ad aprirsi...facciamo un giro in macchina facendomi giurare che non la sfiorerò. Nel tepore dell'auto mi confida che ha tre desideri che vorrebbe realizzare: fare l'amore con due uomini contemporaneamente di cui uno negro e mostruosamente dotato, fare la puttana in un albergo e incontrare una coppia con lei bisex. Le dico che se vuole posso realizzare i suoi desideri, nel rispetto della persona e della privacy dicendole il mestiere che faccio e spingerla a fidarsi di me...cosa che avviene. Le racconto cosa vorrei fare per realizzare i suoi desideri e noto che le guance diventano rosse e inizia a muoversi sul sedile stringendo e allargando le gambe. Le chiedo se è eccitata, mi risponde di sì...le tocco un ginocchio...si ritrae...le dico che se dobbiamo scopare seppure con altri prima o poi la dovrò pur toccare...si rilassa. Inizio a massaggiarle il ginocchio..poi la coscia infilando la mano sotto la gonna fino ad arrivare alla sua fica che inizio a massaggiare seppur coperta da collant e mutandine...Le prendo la mano e me la porto sul pacco. Dapprima timidamente poi con maggior vigore inizia a massaggiarmelo. Mi sbottono, abbasso lo slip e salta fuori come una molla...lei sgrana gli occhi dallo stupore..me lo impugna e inizia a segarmelo. Le prendo la testa, la faccio piegare e le dico che voglio un anticipo...(fortuna che siamo in un posto isolato). Mi dice che non l'ha mai fatto, io le rispondo che è ora di incominciare visto anche ciò che dovrà affrontare per soddisfare i suoi desideri e dapprima solo con la lingua poi con le labbra inizia a succhiarmelo. La sua inesperienza si vede e...si sente (con i denti), ma gradualmente le dico come fare e sempre gradualmente viene fuori un talento naturale. Se lo succhia, se lo lecca come un calippo...se lo ingoia...mentre io scosto collant e mutandine e seppur a fatica inizio a sditalinarla...Inizia il suo su e giù, stringendo le labbra quando scende e risucchiando quando risale...il trattamento dà i suoi frutti e dopo un pò le riempio la gola di sperma...Lei fà per ritirarsi ma le spingo la testa sul cazzo obbligandola a ingoiare tutto. Quando ha finito si rialza..ha il viso sconvolto..-Mi è piaciuto-, mi dice, -anche se ora ci vorrebbe altro, ma non posso trattenermi, devo correre a casa...ma tu organizzami una mattina di fuoco al più presto possibile, mi raccomando-. -Tranquilla le dico, al più presto avrai mie notizie...-. Ci salutiamo con un bacio. (il seguito alla prossima) Per commenti, critiche e per conoscermi meglio: [email protected]
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13 anni fa
scopodonnexsetteore,
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Ultima visita: 6 mesi fa
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Una giornata al mare
vacanza al mare con scambietto ed altro Tutto accadde durante un viaggio che facemmo qualche anno fa, in un isola del mediterraneo, io Marina , e Daniele mio compagno all’epoca. Dopo lungo girovagare, per largo e per lungo dell’isola, esperienza meravigliosa in quanto affrontata con una macchina divertentissima, mi ero da poco comprata una Citroen c3 Pluriel "quella decappottabile colore arancio metallizzata" il massimo della goduria, aprire e chiudere la capote. Decidemmo di sostare in un villaggio turistico eccezionale, un posto meraviglioso immerso nel verde . Io sapevo benissimo , in quanto mi ero informata in precedenza, su internet, che si trattava di un campo per nudisti, o meglio naturisti. Per me nessun problema, al limite ,una bella depilata al mio pube bello folto,ed il gioco è fatto,alcune volte lascio che il pelo fuoriesca dallo slip , quindi neanche mi depilo mi sento ancora più osservata. Gli uomini amano il pelo alla faccia di tutte queste fichette spelacchiate che girano per le spiagge oggi. Unico neo poteva essere Daniele , all’oscuro di tutto , quindi impreparato ad una simile esperienza. I maschietti parlano ma se si tratta di mettersi a nudo e confrontarsi con altri , si pongono milioni di problemi. Oltretutto, far vedere le grazie della propria compagna, non gli fa molto piacere. Dopo aver visionato il villaggio, sotto tutti i suoi aspetti , decidemmo di rimanere . Passarono pochi giorni, ed il nostro imbarazzo, di fronte al nuovo fenomeno, svanì. Un pomeriggio, che Daniele stava poco bene a causa di un mal di testa, io mi incamminai verso la sauna . Entrando notai che vi erano poche persone , per la precisione tre due uomini ed una donna., di li a poco uno dei due uomini se ne andò , iniziammo subito a parlare del più e del meno , intanto io contemplavo le forme della bella ragazza che intanto, mi si era avvicinata. Senza farmi accorgere diedi una sbirciatina di sfuggito a lui. Aveva un cazzo fuori dal normale sia come lunghezza che circonferenza, era in una sola parola “grosso” Ci presentammo , erano sposati da qualche anno , senza prole. Rimasi colpita dal loro modo di fare, specialmente di lui che non faceva altro che parlare delle doti della sua compagna, niente di male , i suoi apprezzamenti erano anche di carattere fisico , tipo che bel seno che ha Silvia, (il nome della tizia) ti piace? Senti quanto è duro. Tanto tra donne,dovetti assolutamente palparlo per farli contenti. Fortemente imbarazzata non sapendo che fare, mi congedai dai due e me ne tornai al mio alloggio. Daniele stava meglio si era fatto una doccia stava sul letto con l’accappatoio. Sarà la situazione strana della sauna o la mia voglia di sesso, che fu un tutt’uno sfilargli l’accappatoio ed iniziare con delle avance. Daniele seccato mi allontanò. Il porco si era fatto sicuramente una sega in mia assenza. Lo posso asserire senza ombra di dubbio perché non sono solita a fare delle avances e quando questo avviene di solito non finisce lì. Rimasi molto male anche perché la situazione precedente nella sauna mi aveva scatenato pensieri erotici. Il pensiero di farmi i due tizi prima lui e poi lei mi solleticava non poco. Non potendo resistere inventai una scusa a Daniele che intanto dormiva e mi diressi sotto la doccia dove mi iniziai a masturbare pensando alla precedente situazione. La sera dopo cena eravamo seduti al cafe , quando i due della sauna si sedettero vicino a noi . Iniziammo subito a fraternizzare, oltretutto eravamo italiani ed al villaggio di italiani non ve ne erano molti. Di lì a poco iniziammo a parlare di sesso e situazioni particolari . I due erano molto smaliziati al contrario nostro che eravamo molto bacchettoni. Lei parlava di un amante del marito senza alcuna gelosia, anzi durante il racconto ci confessò di averla invitata a casa per conoscerla e di averla sedotta e divisa con il marito . Il famoso triangolo. Ci chiesero che cosa ne pensassimo, noi con molta autosufficienza, cercammo di essere all’altezza della situazione, approvando il loro comportamento. La discussione non finì lì , infatti lui ci confessò, di averci scelti tra tanti per il nostro aspetto fisico inizialmente e poi per il feeling che si era instaurato durante la serata. Eravamo stati notati nei giorni precedenti, non era un caso . Sia io che lui siamo decisamente una coppia simpatica ed anche carina Continuammo a parlare cercando di sviare il discorso a noi stretto in quanto sconosciuto. I due amici non si persero d’animo e senza molte esitazioni ci confessarono la loro voglia di fare uno scambio di coppia. Lei fece degli apprezzamenti molto carini su di me e su come gli sarebbe piaciuto baciarmi teneramente. In quel momento mi sentii sprofondare ero terrorizzata che Daniele si alzasse e se andasse mandandoci tutti a quel paese. Come avrete ben compreso Daniele era un pochino geloso, io ero molto eccitata da quella idea, “lo scambio di coppia”,Contro tutte le mie aspettative, Daniele non solo non si alzò, ma non fu neanche seccato della discussione.Silvia non era male. La serata con loro finì lì.(Purtroppo) Tornati nel nostro alloggio , fummo immediatamente presi da una voglia sessuale l’uno dell’altro e così iniziammo a fare l’amore. La cosa che mi stranì molto fu la reazione di Daniele era eccitatissimo, mentre facevamo l’amore lo dovetti più volte fermare in quanto preso da un impeto bestiale rischiava di farmi male .Ad un certo punto, talmente presi dall’eccitazione, ci siamo pisciati addosso. Deve dirvi che tutto sommato è stato eccitantissimo. Provare per credere.(il problema viene dopo per asciugare le lenzuola.) L’indomani mattina mentre preparavamo gli asciugamani per prendere il sole, arrivarono i due nostri amici e si misero vicino a noi. Eravamo tutti e quattro nudi, notai un grosso imbarazzo da parte di Daniele, il quale non essendo abituato al naturismo , ebbe un attimo di vergogna e si mise subito a pancia sotto, coprendo il suo bellissimo cazzo. L’imbarazzo fu pure da parte mia, molto meno per il fatto che già ci eravamo visti il giorno prima in sauna. Silvia chiese a Daniele se voleva fare il bagno, la risposta fu negativa così Silvia lo propose a me che accettai, ci alzammo e ci dirigemmo verso l’acqua di un azzurro limpido.. Di lì a poco ci raggiunsero Daniele e Paolo (marito di silvia). Soliti tuffi schizzi ed immersioni. Andando in apnea, dato al limpidezza dell’acqua, non potevo fare ameno che guardare il loro sesso ondeggiare tra le correnti. Senza essere vista iniziai a titillarmi la clitoride gonfia di paicere. Non ci volle molto, che ebbi un orgasmo megagalattico. Finito il bagno tornammo a stenderci sugli asciugamani. Poco dopo Paolo e Silvia ci parlarono di un posto poco distante molto suggestivo con sabbia bianca e mare turchese. Raccogliemmo le nostre cose e ci incamminammo. Effettivamente ci trovammo di fronte ad un sito bellissimo, con pochissima gente. I l tempo passava e di li a poco rimanemmo solo noi quattro, fu allora che Paolo e Silvia proposero una sorta di giochino per passare il tempo. Chi perdeva doveva fare penitenza. La prima penitenza , tocco a Daniele, si doveva mettere carponi e portarci sulla schiena uno alla volta per pochi metri . Con il passare del tempo il gioco si fece sempre più spinto., fino ad arrivare a delle vere e proprie effusioni di coppia, ognuno con la propria compagna. Tra le varie penitenze, ne ricordo alcune veramente intriganti. Silvia, si accingeva a succhiare il cazzo di Paolo iniziando a leccare dal culo salendo per i coglioni, ed infine la cappella per poi ingoiarlo tutto in bocca. (avrei voluto prenderlo anch’io quel bel cazzo duro e turgido)Altra di rilievo quella di Daniele che lecca tutto il corpo di Silvia iniziando dalla pianta dei piedi salendo lungo le cosce, fermandosi un pochino sulla fica qualche leccatina alla clitoride, per poi ripartire verso la pancia fino ai capezzoli turgidi e gonfi. Il vederlo in effusioni con sconosciuta mi colpì, ma non mi creò nessun problema. Lui al contrario evitò volutamente il mio sguardo. Ormai si era fatta sera così decidemmo di tornare, avevamo pure fame .Invitammo i due a cena nel nostro appartamento per le 21 Quel pomeriggio mi aveva reso così euforica , che avevo il terrore che si trattasse di un sogno. Mi pizzicavo in continuazione dicendomi che era vero , mi stava accadendo realmente. Ormai avevo maturato l’idea di vedere Daniele con un altra donna , ed io con un altro uomo , uno sconosciuto, che di lì a poco sarebbe entrato prepotentemente (dato le dimensioni) in tutta la mia intimità. Onestamente in quel contesto non mi dava assolutamente fastidio, anzi al contrario mi lusingava. Mentre preparavamo la cena parlavamo del più e del meno, evitando il discorso riguardante i due nostri nuovi amici. “Per la serie si fa ma non si dice”.Pare brutto, specialmente per noi femminucce che siamo per i nostri uomini tutte casa e chiesa. Il ruolo di moglie sorella e madre ci santifica a priori. Le altre tutte troie. Finalmente arrivarono le 21 e con loro i nostri ospiti. Entrambi erano vestiti molto carini, lei aveva una gonnellina molto corta ed una camicetta a righine lui un paio di jeans ed una maglietta. Mi faceva strano vederli vestiti dopo una giornata en plein air. Durante la cena non facevo altro che pensare a come sarebbe andata la serata, avevo apprezzato la bravura di Silvia nel succhiare il cazzo di Paolo, ed immaginavo come avrebbe preso quello di Daniele; c’è sempre un però, pensavo a me stessa ,sotto gli occhi del mio ragazzo, con il cazzo di Paolo in bocca mentre glielo succhiavo avidamente . Ormai era solo questione di tempo. Eravamo tutti consapevoli di quello che di lì a poco sarebbe successo. L’eccitazione mista ad emozione mi rendeva nervosa, ma nello stesso tempo felice come una scolaretta che ha marinato la scuola. Continua…….
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13 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 20 ore fa -
La nostra prima volta a quattro…
Avevamo invitati dei nostri amici per un week end a casa nostra in collina. Un sabato ed una domenica tutto per noi.
Sistemato nostro figlio con la “tata”, sabato pomeriggio raggiungiamo la nostra casa di collina e ci prepariamo a ricevere i nostri amici Gianni ed Alessia. Sarà la prima volta per noi e la prima anche per loro.
Giovanna, mia moglie, prepara una bella cena ed apparecchia la tavola per 4. Io scelgo un buon vino dalla nostra cantina e lo metto al fresco per la giusta temperatura…..tutto è pronto. Mancano solo in nostri amici che puntuali giungono verso le 20.00. Dopo i convenevoli saluti, ci accomodiamo sul patio per un aperitivo: Alessia è una donna piacevole, bella ma la sensualità di Giovanna la surclassa. I suoi modi di muoversi nel quotidiano, molto femminili, eleganti e sensuali allo stesso tempo, destabilizzano. Ed anche Gianni mi accorgo che non è immune da questo fascino, anche perché Giovanna mi ha confidato più volte che Gianni apertamente le ha fatto eleganti complimenti in materia. Sottolineando la sua sensualità e femminilità
E lo noto mentre Gio in piedi si china in maniera naturale per porgere l’aperitivo sul vassoio a Gianni, seduto, che da un’occhiata, con discrezione nella sua scollatura, e nel totale alla sua silouette di donna mora, con le giuste curve e con una abbronzatura dorata che la rende a dir poco affascinante. Nel frattempo io distraggo Alessia parlando delle recenti loro e nostre vacanze.
La cena poi scorre tranquilla. Io ho accanto Gio con Alessia di fronte e Gianni siede ovviamente guardando negli occhi Gio. Non la molla un attimo e leggo il desiderio nei suoi occhi. La serata è fresca è piacevole. Il caffe e l’amaro giungono celeri….una sigaretta e ci ritiriamo nella nostra camera da letto, mentre loro si accomodano nella stanza degli ospiti, entrambe al piano superiore della casa nella zona notte e quasi attigue. Noi ci spogliamo e ci stendiamo sul letto, iniziando a baciarci e toccarci. Gio è stupenda nel suo intimo scuro che esalta ancor di più la sua sensualità di donna mora, dalla chioma scura liscia e fluente. Gio mi sflila i boxer ed incomincia a lavorare di bocca col mio cazzo come solo lei sa fare. Con estrema dolcezza lo avvolge con le sue labbra e la sua bocca mentre la sua lingua si alterna a sfiorare la cappella e a scendere fino alle palle….Io dall’altro canto sempre disteso sul letto la ricambio successivamente mentre si pone in ginocchio a gambe aperte all’altezza della bocca offrendomi la sua figa che io slinguetto alla grande. E mentre sono impegnato in questo, sentiamo la porta aprirsi lentamente con i nostri amici che prendono posto sul letto, dall’altra parte, al nostro fianco. Gio intanto si è infilata il mio cazzo nella sua figa seduta sopra di me, e loro assumono la stessa posizione, andando all’unisono con noi. Sono davvero belle queste due donne che montano i propri mariti…..poi entrambe si distendono al fianco del proprio uomo mendanogli con la mano il cazzo per tenerlo duro…
Ed è qua che avviene.
Entrambe si scambiano di posto e la mano di Gio raggiunge il cazzo di Gianni e quella di Alessia il mio. Le nostre bocche si baciano mentre lo stesso fanno Gio e Gianni. Baci caldi lunghi e sensuali. Alessia è distesa mentre io sono sdraiato accanto che la bacio scendeno sul collo sul seno, sui capezzoli duri e toccandole la figa ormai già bagnata. Con la coda dell’occhio vedo sempre Gio che continua a scappellare dolcemente il cazzo di Gianni che nel frattempo le ha messo le mani fra le gambe….Alessia, distesa, allora prende e mi invita a salite sulla sua pancia fino a raggiungere con la bocca il mio cazzo ed ad iniziare un pompino selvaggio. Ho il cazzo duro e Gio guarda baciando Gianni la scena. I ns sguardi si incrociano in un intesa perfetta. Io e Gio abbiamo la consapevolezza che ciascuno di noi due sta dando al proprio coniuge quel piacere voluto e ricercato da tempo. Alessia allora mi invita a leccarle la figa. Io nn mi faccio pregare e mi butto la sotto fra le sue gambe, sempre lei distesa, inginocchiandomi ai piedi del letto. E di qua sn libero di vedere Gio che nel frattempo ha deciso che per lei i preliminari sono sufficienti ormai e finiti….Le allungo un preservativo che lei porge a Gianni che se lo infila….Sempre dalla mia posizione ai piedi del letto vedo il cazzo di Gianni, che è disteso sotto, essere assorbito del tutto nella figa fradicia di Gio che comincia con sensualità e accurata lentezza a salire e scendere su quell’asta, che è uguale in lunghezza alla mia, ma di maggiore circonferenza. La vedo di spalle, dal basso, con quel bel culo che porge e con quel cazzo in figa….E nel frattempo slinguetto Alessia leccandole nsistentemente il suo clitoride ed Alessia che è ormai un lago. Anche lei prende uno dei preservativi che si trovano in un bicchiere da spumante sul comodino, lo apre e me lo infila…mentre Alessia fa questo io cerco con un dito il buchino del culo di mia moglie che ancora a smorza-candella sta salendo e scendendo sul cazzo di Gianni, che le bacia e tocca il seno, leccandole i suoi ritti capezzoli, mentre lei mugula di piacere ed ha aumentato nel frattempo di molto il suo ritmo su quell’asta….Il mio dito la penetra nell’ano dalla cui parete di pelle divisoria con la figa sento il quasi contatto col cazzo di lui che la sta penetrando, disteso. Alessia nel frattempo aiutandosi con la bocca tenendomelo sempre in tiro mi ha infilato il preservativo e cosi la penetro alla missionaria …Capisco che Alessia è una donna più irruenta e la sbatto allora in maniera energica e forte…..i letti cigolano in maniera violenta e chiassosa… Gio nel frattempo si è girata sempre su Gianni disteso….le da ora le spalle ed il suo culo fantastico, sempre salendo e scendeno su quell’asta dura. Anche Alessia nel frattempo ha voluto cambiare posizione, mettendomi sotto e cavalcandomi sopra……Gio anche lei si gira e all’unisono scopiamo tutti nella stessa posizione…..godiamo tutti alla grande. Vedere Gio scopare con Gianni là a stretto contatto mi fa impazzire di piacere con lei che mi guarda dritto negli occhi sapendo il piacere che provo e di cui tante volta nella fantasia avevamo parlato ed immaginato….Anche lei prova piacere a vedermi sfondare un’altra…..a vedere una donna che gode da me-----Ed in questo turbinio di sensi e di visioni, di mugolii, di cigolii di gridolini e di testeria del letto che sbatte violentemente…ad un certo punto Alessia viene nel suo orgasmo ed a mi accorgo che sto per venire anche io……mi sfilo il cazzo dalla figa e mi tolgo a male pena in tempo il preservativo sborrandole sulla pancia…..Gianni a quella visione anche lui non resiste piu…si sfila il preservatvo ed aiutato dalle mani e dalla bocca di Giovanna, la investe, lei distesa e lui sopra inginocchiato, col suo fitto caldo inondandole il seno tondo e sodo….strusciandosi e spalmando lo sperma sui sui capezzoli grossi…..
Ci stendiamo tutti sdraiati sul letto….stanchi ed esausiti ma appagati, ma Gio non è ancora venuta nel suo orgasmo….allora mi dedico un attimo a lei…mi stendo fra le sue gambe e le lecco la figa che sa ancora del cazzo di Gianni….lui le avvicina il suo cazzo alla sua bocca lei lo linguetta ripulendolo dai residui di sperma che ancora c erano…..poi cn le dita le sfioro il clitoride. So bene quale è il suo punto debole…lo cerco e le do il piacere che vuole mentre viene strozzando il suo gridare nel cazzo di Gianni che ha in bocca. Mentre Alessia mi accarezza le palle……
Baci a tutti e lasciate un commento, se desiderate, per capire come vi è parsa la nostra prima volta ed ad incentivarci nel nostro cammino ed eventualmente nello scrivere poi altri resoconti di quanto accadrà eventualmente.
Grazie per l’attenzione
17854
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13 anni fa
luca e giovanna,
37/44
Ultima visita: 3 anni fa
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La partita di calcetto e.................
LA PARTITA A CALCETTO E……….. Eccomi di nuovo qua per ricordare i miei trascorsi giovanili, tra avventure realmente accadute e desideri rimasti tali. Inizio anni ’90, avevo poco meno di 40 anni, mi trovavo fuori per lavoro, e visto che ci dovevo rimanere moltissimo tempo, decisi di prendere in affitto un appartamento ammobiliato, anche per essere più libero di gestire il mio tempo libero; era un bell’appartamento, camera da letto matrimoniale, soggiorno salotto, cucina e bagno. La sera quando mi ritiravo, mi facevo una doccia e mi mettevo in libertà, indossando solo slip, molto stretti e piccoli, la parte posteriore la facevo entrare tra le chiappe, restavo così quasi tutta la serata, seduta sul divano a sfogliare le mie riviste (porno) preferite (transex), che tenevo sempre a disposizione sul tavolino. Di tanto in tanto uscivo per fare una passeggiata o a mangiare una pizza, in una di queste passeggiate, notai che nelle vicinanze della mia abitazione c’era un campo di calcetto, cosa che a me piace molto, stavano facendo una partita, e quasi senza accorgermene mi misi a guardare, ero talmente preso dalla partita che non mi accorsi che accanto a me si era fermato un ragazzo, poteva avere circa una 30 di anni, me ne resi conto quando mi rivolse la parola chiedendomi se la partita mi stava piacendo, gli risposi di si, dicendogli anche che a me il gioco del calcio e del calcetto mipiace moltissimo, e che amatorialmente lo pratico di tanto in tanto, così finiamo di vedere la partita insieme, commentando le azioni che avvengono in campo, a fine partita mi invita a bere qualcosa, al che io accetto, ma gli dico che prima devo passare da casa a cambiarmi e farmi una rinfrescata, e che anzi potevamo andare a casa mia a bere qualcosa, e dopo decidere dove andare, accettò l’invito e così ci incamminammo verso casa. Arrivati a casa lo feci accomodare in salotto, andai in cucina a prendere due birre, al ritorno lo vidi che sfogliava le mie riviste, mi scusai dicendogli che erano riviste vecchie che avevo trovato in giro e che le avevo prese per curiosità, poi gli dissi di scusarmi , andavo in bagno a rinfrescarmi e a cambiarmi; mi spoglio e mi metto sotto la doccia, mentre mi sto sciacquando lo sento entrare e con fare ingenuo mi dice se avevo bisogno di aiuto, magari poteva lavarmi le spalle, gli dico di si che ne ho proprio bisogno, e così inizia ad insaponarmi la schiena e a lavarmi a mani nude, una mano sul petto e l’altra con movimenti lenti e circolari mi lava la schiena, parte dalle spalle e piano piano arriva ai glutei, dove si sofferma molto, prima all’esterno e poi sul solco e sul buchetto, anche la mano che era sul petto è scesa fino a raggiungere il mio pisello, che nel frattempo si era fatto molto duro, si inginocchia e mi accarezza le cosce, che come ho già accennato nei racconti precedenti sono molto lisce e senza un pelo, mi fa girare e così facendo si trova il mio cazzo all’altezza della sua bocca, senza scomporsi e chiedere niente, lo prende in bocca e inizia a farmi un pompino magnifico, mentre con le mani mi accarezza il culo e spinge sul buchetto, godo come una vacca, mi piace moltissimo, gli dico di fermarsi e di farmi asciugare, per poi andare incamera da letto, mentre mi asciugo, lui si avvia in camera, quando arrivo lì lo trovo già nudo e disteso sul lettone, con il cazzo già in tiro, mi sono distesa accanto a lui, ci siamo messi in posizione di 69, bellissimo, anche io spampinavo che era una meraviglia, ad un certo punto mi ha fatta girare , mi a messo a pecora, prima mi ha insalivato il buchetto massaggiandolo con le dita e poi mi ci ha infilato il cazzo, con molta delicatezza, visto la resistenza che il mio buchetto stretto opponeva, piano piano è riuscito a farlo entrare tutto, un cazzo lungo ma non molto largo, la misura giusta per i culi, ha iniziato a pompare e io a godere, ad ogni affondo mi muovevo tutta e godevo, un godimento anale lungo e intenso, dopo poco lo sento uscire di colpo e sento un calore sulla schiena e sulle chiappe, mi aveva inondato schiena e chiappe di sborra, ci alziamo si veste e se ne va, a me non rimane altro che farmi una sega, comunque sono rimasta molto soddisfatta. La settimana dopo, sento suonare il citofono, è lui, mi dice se può salire , ero in mutande, come al solito, mi infilo una vestaglietta e lo faccio accomodare; ci sediamo in salotto a guardare la TV mentre guardiamo, si avvicina e inizia ad accarezzarmi le cosce e a prendermi il cazzo tra le mani, che era già duro, mi sciolgo un po’ e inizio a palpeggiarlo anche io da sopra la patta, dopo un po’ decidiamo di andare sul lettone , e qui si ripete la stessa cosa della volta precedente, prima un bel 69 e poi me lo mette nel culo, cosa che io aspettavo con ansia il culetto mi friccicava da matti, nei giorni precedenti per calmarmi un po’ ho dovuto infilarmi una bella carota dentro, solo così mi sono calmata, e adesso avevo un bellissimo cazzo che i stava facendo godere come una troia, venne come al solito sulla mia schiena e come la volta precedente si pulì, mi saputò e andò via. La storia è durata diverse settimana, poi improvvisamente non si è più fatto vedere, per mia sfortuna, e ho dovuto accontentare il mio culetto solo con carote e zucchine. Ciao e baci a tutti e alla prossima Per eventuali commenti scrivere a [email protected]
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1
13 anni fa
Nikole,
52
Ultima visita: 5 anni fa
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Fisting alla Kleopatra...
Punta Croce Estate 2011...Spiaggia decisamente più coinvolgente, più invitante, più attiva... più porca quest'anno... rispetto all'anno scorso...Perscorsa tutta la sinuosa stradina polverosa dopo il Camping Amarine arrivi a quel piccolo tunnel naturale creato dalle piante a mò di piccola galleria lunga 4 metri scarsi.. Gia davanti a questo.. buco immagino tanti e tutti gli altri possibili buchi... ascolto il vento che si incanala in quel tunnel... e lo immagino come un super cazzo entrare in una super gnocca.. mi sale l'energia dalla mia figa fino al cervello al sol saper di entrare in Spiaggia...Siamo appostati al centro di quella che io definisco l'area hard di quella lingua di scigli appianati di Punta Kruiz, sopra di noi il boschetto, sotto di noi altro posto per stendersi ma notevolmente più scosceso, nel ns gergo "in terrazza". Guardando il Mare, alla ns dx a 300 metri c'è l'area gay, alla ns sx sempre a 300 metri circa c'è l'area che io definisco soft... sembra vi sostino quelle persone che non amano aver troppi spettatori... o ricevere troppe provocazioni... Da attenta cacciatrice sto osservando il mio Clue Privè preferito studiando un pò le persone, le dinamiche passate e presenti, cercando di cogliere sguardi o intenzioni... Più che i Moschetti (i cazzi) guardo immaginandone il sapore in bocca i diversi bellissimi roastbeef (le Fighe) che sfilano davanti a me o che qualcuna mi apre graziosamente ... "ummm" mi sto masturbando la mente... Quando vedo una Donna convinta, decisa, disinibita.. si sveglia il maschio che è in me.. "quanti bei roastbeef !" penso... "ci vorrebbe proprio un aperitivo alla gnocca" mi dico..." poi magari scatta qualche altro grande show coi ns Amici super attrezzati e super giocattoloni " continuo fra me e me. Sono circa le 18? Bah.. li il tempo si ferma. Diciamo che sta arrivando l'ora dei granchi... luce calda e viva, stimolantissima, mare dolcissimo da sottofondo... ormoni in fase acuta: la spiaggia in particolare a queste ore diviene un collettivo naturale spettacolo di persone che danno e ricevono diversi piaceri, che generalmente sfociano in enormi orgasmi... anche gridati a pieno al mondo... Giro su me stessa a 360 gradi per far il punto della situazione... Lì basta un secondo per creare un gran spettacolo, almeno secondo me... Chiamo il mio amato "Amore... avrei voglia sai di partire con un pò di casino...". "Ma và?" mi risponde.. scherzosamente. In quel mentre i ns sguardi sono catturati da un dolce lento e leggero scivolare di una mano maschile sulla schiena della sua Donna, sù e giù, sù e giù... da metà schiena fino al cocige... Una mano elegente dallo smalto sulle unghie di color salmone scuro, come anche ai piedi. Quel bel ragazzo sulla 40ina aveva già incuriosito la mia persona al suo arrivo in Spiaggia al mattino tardo per i sandali in sughero che portava legati attorno al collo, per gli orecchini pendenti e piuttosto grandi ai lobi delle orecchie, per i braccieletti rigidi che portava da ambo i polsi... e per un leggero trucco agli occhi. Appariscente ma con classe e gusto. Onestamente non saprei quanti e quali gusti erotico-sessuale viva un personaggio del genere, forse tantissimi... Allo scorrere di quella mano dopo un pò quel bel culetto a mandolino inizia a dondolare, da destra a sinistra, poi segue l'andamento scandito dal giovane... sù e giù, sù e giù.. Lui accompagna il balletto anche con l'altra mano, quasi per farle provare innumerevoli brividi.. e lei danza per lui col suo culetto sempre più animatamente. Questa.. danza ha colto non solo la mia attenzione e del mio Patrik ma anche diversi altri occhi, cazzi segaioli e immaginazioni nelle coscienze attorno a noi. Cala il solito silenzio quasi sacrale, canta solo il Mare ed il Vento, vibrano nell'aria voglie desideri e fantasie collettivre ed individuali... sembra una composizione orchestrale dove tutti hanno la loro parte.. oppure un opera teatrale dove però nessuno recita ma vive davvero le emozioni e sensazioni. La mente si ferma, senti solo il calore e l'eccitazione scorrerti nelle vene, occuparti il cervello, tutto il tuo essere è avvolto in una magia indescrivibile.. senti,vivi la Libertà di poter essere ed esprimerti.. Il giovane inizia ad umentare il ritmo di quello sculettare e il suo sguardo dal bel culo di lei sale agli occhi miei, in piedi in alto rispetto a loro, a terra nella terrazza della Spiaggia.Il giovane mi tende una mano... Guardo Patrik, mi schiaccia l'occhiolino.. scendo piano piano dalle coppia,... che succederà ora? Seduta davanti a quel bel culo, inizio a sfiorarla come fa lui.. Lei non sa di me. Non so aspettare ancora tanto,.. inizio a sfiorale le grandi labbra, leccandomi un pò le dita, leccandola poi direttamente..e Lei andeggia ancora.. Stiamo diversi minunti a baci e leccate di gnocca finchè inizio ad entrare con le dita ( n.b. : specialmente in ambienti così procuriamo sempre di lavarci spesso genitali e mani con salvietine igieneizzanti, ovviamente). Con una mano lui mi porge un barattolo contenente vasellina.. e continua ad accarezzare la sua Lei... Proseguo la mia parte di danza entrando con le dita dell'altra mano nel bellissimo buchetto B così la super donna si trova ad un certo momento con tre mie dita nel culo e quattro in figa... Ma il suo gran porco splendido maschio mi fa capire di torgliermi qualche braccialetto.. " non posso crederci.. magari! L'ho sempre vissuto io e ora ho la possibilità di farlo provare..." penso.. Da buona Kleopatra porto molti gioielli e ornamenti addosso.. che assicuro ho saputo togliere velocemente in quel momento. Ebbene.. levati anelli e braccialetti da poter avere così almeno il polso libero... mi ungo per bene la mano sx di vasellina, la dx resta con tre dita nel bel buco B, lui continua a contornare la scena e piano piano proseguo io... punto in figa prima un dito, poi l'altro, il terzo, il quarto... incurvo leggermente li palmo ed inserisco piano il pollice.. Una ventosa! La sua caverna di figa mi ha dolcemente succhiato la mano! Enorme! Ci starebbe anche l'altra mano mia.. Non riesco a credere che un pancino così tenga cotanta figa libera dentro e lei che gode, gode e gode ,geme di piacere,.. lui le stimola il clito, io spingo sù e giù e lei mi segue.. mi ha strabagnato la mano.. ho un composto sulla mano di gnocca-vasellina di un profumino inebriante.. Quasi temo farle male ma è lei a spingersi sulla mia mano.. mi cavalca la mano.. !Tolgo le dita dal culetto e la tocco io sul clito... sfrego sfrego... il ritmo sincronizzato perfettamente fra noi aumenta sempre più.. sempre più... aumentano i respiri profondi e le apnee, aumenteno i gemiti, aumenta lo sfregamento clitoreideo, aumenta la cavalcata di quella figa con la mia mano,aumenta il sangue al cervello... tutti i muscoli si contraggono sempre più forte fino all'esplosione urlata di godimento liberatorio assoluto di questa gran Donna , donante anche di una gustosa saporita squirterata... Il godimento collettivo... Sia al Partik che a quel giovane brillano gli occhi... Lei l'Estasi assoluta personificata. Io... di più ancora. Cinque-dieci secondi per gustarsi l'attimo su di sè, poi il gustarci fra di noi con profodi autentici abbracci, baci e "grazie di cuore" e in fine immancabilmente mi parte l'applauso che diviene contagioso, collettivo... così tutta la Spiaggia carinamente ci fa festa... Lascio immaginare e molti lo sanno che tipo di assemblamenti si formano a Punta Croce in queste circostanze...Punta Croce... mi ha sempre donato bellissime esperienze e fatto conoscere tante stupende persone...Questo Giovane (con il quale sono scattati altri giochi in seguito) mentre stava per salire sul cannottino per andare a casa, d' un tratto è corso verso me, poco prima di passare dentro il piccolo tunnel alberato per il rientro in stanza, e al mio polso ha messo uno dei suoi bracciali dicendomi in inglese " così ti ricordi di me e di noi, domattina partiamo). Mi ha baciata anche da parte di lei ed è corso alla barchetta, dove lo stava aspettando... Ed io col cuore in mano e lacrime sincere ho seguito il loro partire come lui ha seguito me e la sua Donna nel nostro piacere...Grazie di cuoreKleopatra
17593
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13 anni fa
kleopatrik, 37/28
Ultima visita: 7 anni fa -
Kiss
Ore 18.03 Sono questi i momenti che mi procurano brividi indimenticabili. Mancano tre ore all'incontro. Doccia, e tremo, depilazione, e mi eccito, creme, e mi voglio bene. Cammino su e giù per il corridoio al ritmo dei Kiss, cantando a squarciagola. I was made for lovin' you baby, you were made for lovin' me and I can't get enough of you baby, can you get enough of me Tonight I wanna see it in your eyes feel the magic there's something that drives me wild … and tonight ... Mi fermo a guardare la mia immagine riflessa allo specchio. E' passato un anno dall'ultimo incontro, e si vede. Dopo mesi di buio, ora voglio uscire da questo buco nero. Sì, lo voglio. Non mi dispiace guardarmi e non dispiacerà nemmeno a lui. Lo sento. Mi passo lentamente le mani sui fianchi e mi immagino come saranno le sue. Ora però devo vestirmi. Ho girato un po' in centro alla ricerca di un vestito adatto, alla fine non ho trovato niente. Io i vestiti li scelgo a tatto, addosso a me voglio solo cose morbide e lisce. Ritorno all'armadio. Perizoma. Reggiseno. Abito scollato. Sandali tacco alto. Va bene così. Riprendo a camminare su e giù. Piacevole la sensazione dell'abito che mi accarezza le chiappe. Il perizoma inizia a bagnarsi, spero di non macchiare il vestito. Provo a mangiare qualcosa, non ho fame. Mi alzo e mi siedo per sette volte. Dannazione, non devo agitarmi troppo. Mi metto al PC. Controllo le mail. “Pisello69 desidera diventare tuo amico su Windows Live Messenger”, pure “Singoloxcoppia”, “Porcellino40” e “SempreDuro”. Che me ne faccio di tutti questi contatti? Clicco su “decido in seguito” e chiudo. Ore 19.20 Arriva Claudio. “Allora, sei pronta?” “Certo, amore, tu?” “Siamo sicuri che non ci tiri un bidone?” “Tranquillo, fidati, ho scelto bene.” Stavolta ho fatto tutto da sola. Stasera tocca a Carlo. Lui mi ha contattato un paio di mesi fa e la sua mail mi è piaciuta subito un sacco. Salve Donata, piacere sono Carlo, ho letto il vostro annuncio. Sono un ragazzo di 31 anni e sono un tipo carino, serio e discreto. Mi farebbe molto piacere poterti conoscere, chattare con te e magari poi, perché no, poterti incontrare con il tuo maritino cuck. Un bacio grande Carlo Non leggevo le mail dei sconosciuti da mesi, la sua l'ho letta più volte e poi ho risposto. Claudio ne era felice. Mi chiedeva solo di non dover andare troppo lontano. Prima di vederci in chat con Carlo è passato un mese. La cosa mi piaceva, uno impegnato con in testa anche dell'altro. Quando finalmente ci siamo beccati lui era di corsa. “Se vuoi, mi puoi guardare mentre mi faccio la doccia.” “Volentieri!” E così ho visto questo ragazzo. Un corpo perfetto, poco muscoloso, tutto depilato. Capelli corti, niente tatuaggi, niente piercing. Carino, serio e discreto, come promesso. Sì è fatto la doccia, poi è uscito e mi ha salutato. Sono rimasta come una fessa. Con la voglia di incontrarlo dal vivo. Intanto abbiamo continuato a scriverci senza troppa insistenza. Mi ha fatto sentire come una donna di altri tempi, una di quelle che ricevono bigliettini da un corteggiatore nobile, frasi cariche di potere seduttivo senza cadere nel volgare. Roba da duello. Fossero stati altri tempi. Lo scopo, si sa, è lo stesso. Alla fine finiremo per scopare come fanno tutti. Però, questa gentilezza mi eccita. Ore 20.32 Si parte e io mi siedo dietro. “Preferisci a destra o a sinistra?” Claudio si gira e osserva la situazione. “Beh, dipende da che cosa fate … Intanto stai dietro a me, va bene così, poi caso mai ti sposti.” Il ragazzo non ospita, noi nemmeno. Ci siamo fatti una serie di paranoie su Hotel, Motel o B&B e alla fine abbiamo optato per la macchina. Saranno almeno vent'anni che non faccio sesso in macchina e la cosa mi intriga. Finalmente arriviamo al posto stabilito, siamo leggermente in anticipo, ma lui è già lì. Lo riconosco subito, scende dalla macchina e sale sulla nostra. E' splendido. Jeans nero e maglietta nera, ottimo il profumo e sensuale la prima stretta di mano. Mi dice appena un ciao, ci guardiamo e vedo negli occhi suoi una voglia quasi bestiale. Adoro questo sguardo. Mi fa venire tanto caldo dentro. Tonight I wanna see it in your eyes... Claudio è appena partito e Carlo si siede vicino vicino. Senza perdersi in chiacchiere mi infila le mani dritto sotto il vestito. Sono piacevolmente calde, il suo tocco è deciso, mi fa impazzire. Vedo che Claudio ci osserva attraverso lo specchietto, sta imboccando una stradina sterrata. Mentre guida in mezzo ai campi di barbabietole e soia, io e Carlo ci siamo già infilate le lingue in bocca. Omiodiosantocielo che baci. Che lingua. Senza mai togliere la sua bocca dalla mia, mi toglie il perizoma. Sono un lago. Scende con la testa e si attacca alla mia figa come una sanguisuga. Come se mangiasse una pesca sugosa e dolce. Uno sguardo davanti verso Claudio, poi chiudo gli occhi e mi lascio andare. Le mie mani sulla sua testa, non ho mai sentito dei capelli così morbidi. Tutto morbido e sensuale, come i vestiti che adoro. There's something that drives me wild... Poi gli metto le mani sul pacco. Mi piace quello che sento. Riesco ad aprire il bottone e abbasso la cerniera. Una volta dentro, scosto le mutande e ce l'ho in mano, poco dopo anche in bocca. Lo tengo stretto mentre lo lecco come un ciupa ciupa, e non lo mollo mentre me lo infilo fino in fondo. Sento il respiro di Carlo farsi più pesante. Claudio trova finalmente un posto dove fermarsi, con la coda dell'occhio vedo che si sta segando. Guardo Carlo e lui guarda me, continuo il mio lavoro con bocca e mani, con la lingua disegno degli arabeschi sul suo attrezzo, con la saliva gli bagno le palle e poi lui dice qualcosa: “Voglio venirti in bocca, cara.” E vienimi in bocca, caro, sono pronta. Io succhio. Lui gode. Uno. Due. Tre. Quattro. Cinque. La bocca mia piena. Calda. I was made for lovin' you baby... Nella macchina si diffonde un piacevole odore dolciastro. Desidero un letto. Desidero. Un. Letto. Non c'è niente di intrigante nel fare sesso in macchina, cazzo. Fossimo stati in un letto, in una stanza, in una casa, mi sarei sdraiata, magari avremo anche bevuto qualcosa di fresco dal frigo. Vabbè. Mi giro e riesco a mettermi a pecora, Carlo si è ripigliato e si infila un preservativo. Adesso voglio che mi scopi, caro. Claudio è sceso dalla macchina e si sta segando davanti al finestrino. You were made for lovin' me... Ora Carlo mi sta sbattendo da dietro che è un piacere, mi dimentico di essere in macchina, mi dimentico di essere Donata, mi dimentico di essere al mondo. In questa notte tutto ha un ritmo, Carlo si muove dentro di me, sento il suo corpo sbattere sulle mie chiappe. E mentre guardo Claudio le rane gracchiano nei fossi e sento che stiamo venendo tutti tre insieme. Un'ondata, un'altra, ancora, ancora. And I can't get enough of you baby... Ore 22.36 Ci ricomponiamo. Mi rimetto l'intimo, il vestito e i sandali. Claudio pulisce il finestrino da fuori. Carlo raccoglie il cellulare, il portafoglio e altre cose perse sotto i sedili. Poi ripartiamo. Carlo continua a starmi piacevolmente addosso, per tutto il percorso ci avvinghiamo le mani e ci baciamo ancora. Can you get enough of me... Arriviamo alla sua macchina. Prima di scendere mi bacia ancora, poi stringe la mano a Claudio e gli fa l'occhiolino. Furbastri. Ore 23.04 Siamo di nuovo a casa. Adesso tocca a noi due. Abbiamo un letto a nostra disposizione. Strano come si apprezzano le cose semplici quando ti mancano. “Vieni qua, amore.” “Arrivo, cara.” And tonight...
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4
13 anni fa
coppiavce,
47/47
Ultima visita: 4 anni fa
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sega x lei
tutto inizio' una sera a casa mia con un mio amico. mi trovavo a casa da solo perche' lei faceva il turno di notte,quando mi chiamo' un mio caro amico e mi chiese se poteva passare a trovarmi visto che lui era in giro.. ok gli dissi...lui arrivo' dopo 15 minuti circa con una bottiglia di wisky e iniziammo a bere fin quando cominciava a sentirsi l'effetto.. tra una chiacchiera e l'altra,parlando delle donne che conoscevamo in comune salto' fuori non so come un'apprezzamento sulle tettone di mia moglie.. la cosa nn mi diede fastidio anzi! continuai a parlarne tranquillamente... e forse un po' preso dagli effetti dell'alcol forse anke dall'eccitazione, scesi anke nei particolari parlandoli anke dei suoi splendidi capezzoloni.da li lui eccitato ke si vedeva lontano un miglio e con un gonfiore nei pantaloni ke quasi anke un cieco lo vedeva,inizio' a farmi delle domandine su di lei come ad esempio gli piace essere sbattuta e ke tipo di intimo usasse.. li mi venne d'istinto andare in bagno nel porta biankeria e prendere un paio di mutandine in pizzo ke lei aveva tolto qualke ora prima e gliele portai in soggiorno facendogliele vedere direttamente senza star li a spiegare... lui subito chiese di poterle vedere meglio e di toccarle e io gliele diedi e gli dissi ke se era curioso di sapere ke odore avesse la sua figa di annusare pure con tranquillita', e cosi' fece.. non potete immaginare l'arrapamento del mio amico. segati pure se vuoi gli dissi! e nn se lo fece ripetere due volte ke si alzo' dal divano e lo tiro' fuori iniziandosi a segare mentre sentiva l'odore delle mutandine ancora umide di umori... fino a venire su di loro proprio nel tratto dove appoggia la figa.... io eccitato da matti a vedero cosi' x mia moglie nn vi dico..... e da allora ogni tanto ci troviamo a casa mia e lo faccio segare con le sue mutandine o guardandola nuda in foto....
7204
1
13 anni fa
ombra1976,
28/33
Ultima visita: 12 anni fa
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Bello al bar
In agosto siamo stati in vacanza al mare, in una località della riviera adriatica, per la gioia del bimbo, non certo sperando in qualche trasgressione per noi....il nostro massimo svago era andare dopo cena a prendere un caffè e una grappa e non sempre riuscivamo a farlo in santa pace.... Comunque, a due passi dal nostro Hotel abbiamo trovato un bar davvero bello....forse anche troppo per quella spenta e tristuccia località da anziani o da famiglie. Una struttura modernissima, bel design, fatta con gusto e originalità...non il solito bar, ma un ambiente fresco, giovane, musicale, accogliente anche per l'atmosfera. Ma in realtà in questo posto c'erano altri aspetti positivi dal mio personale punto di vista: TUTTO il personale addetto era MASCHILE e molto giovane!! Una vera rarità....non solo....dei sei/sette ragazzi che ho visto, tra barman e camerieri, un paio erano piuttosto discreti. Quindi l'idea di recarsi ogni sera in visita presso quel posticino per degustarsi con calma un caffè e una grappa barricata non mi dispiaceva affatto, pur essendo sempre accompagnata da mio marito e dal nostro cucciolo. Il tipo del piano superiore dove ci andavamo a sedere sempre noi, in terrazza, non era male, ma sembrava piuttosto disinteressato alle donne avventrici del locale...non mi diceva nulla un tipo così; invece al bancone di ingresso avevo notato fin dalla prima sera, un tipo piuttosto interessante e decisamente bello! Gli davo una trentina di anni scarsi, castano, fisico atletico, altezza giusta, tratti somatici sensuali, occhi stupendi...ecco, direi che il particolare degno di nota erano gli occhi. Ogni volta che arrivavamo, vedevo che mi guardava con piacere e io lo riguardavo e lui mi riguardava e io non riuscivo a fare a meno di guardarlo, quegli occhi magnetici, in quelle poche occasioni in cui mi avvicinavo al bancone con qualche scusa, mi perforavano...bell'effetto devo dire. Sui nove giorni di permanenza, penso che sei/sette sere siamo tornati là, la sera dopo cena, e più lo vedevo e più mi saliva il desiderio di poterlo conoscere, di poterlo guardare da vicino dentro quegli occhi profondissimi, di poterlo toccare...baciare....Mi presentavo sempre tutta tirata a lucido, vestitini sexy che esaltassero la mia femminilità e le mie belle forme ed in effetti mi accorgevo di colpire bene il bersaglio....Una sera dopo l'altra, arrivò anche l'ultima... Avevo confessato a Fabio che il tipo mi attraeva parecchio, e che avrei voluto trovare il modo di poterlo rivedere in altra occasione, magari con lui per un triangolo. Fabio mi disse che se proprio mi piaceva così tanto, visto che questa circostanza capita molto raramente, avremmo potuto trovare il modo di fissarci. Ad un certo punto decisi di prendere una iniziativa....mi congedai dal tavolo e dissi a Fabio che avevo bisogno di andare al bagno...Fabio non era molto convinto della mia esigenza e forse aveva già capito tutto, ma mi lasciò andare: Fabio ti adoro! Scesi la splendida scalona a chiocciola che portava giù al piano terra, trepidante per l'emozione, e mi avvicinai al bancone, osservata dai suoi colleghi incuriositi....Gli feci un cenno con la mano come per avvicinarsi, non volevo farmi sentire. Lui visibilmente contento mi si avvicina al viso, mi pianta gli occhi dentro i miei e mi dice subito: “sai che sei una gran bella donna?...” io lo ringrazio e ricambio il complimento...gli dico che quei bellissimi occhi non mi vedranno più perché l'indomani sarei partita; al che lui ebbe un piccolo sconforto e mi chiese un contatto per potersi rivedere...mi feci dare carta e penna e tentai di scrivergli la mail, ma troppo emozionata mi tremava la mano e non riuscii a scriverla bene...poi con voce sensuale gli dissi: “senti...dispiace molto anche a me non rivederti, ma vorrei sapere una cosa...dove si trova il bagno?”... Lui colse al volo la mia richiesta e disse: “se vuoi ti accompagno...”, uscì dal bancone e mi fece strada sul retro dove c'erano due porte, una del bagno e una del ripostiglio privato e mi apri questa...entrammo veloci, chiuse la porta, c'era buio...mi sentii afferrare sui fianchi ed appoggiare la sua bocca carnosa sulle mie labbra, mi baciò con trasporto e passione, ricambiati da parte mia. Sentii le sue mani lisce scorrere sulle mie cosce dal basso in alto ed il mio vestitino leggero e attillato salirmi al punto vita. Mi voltò con il viso alla parete e accese la luce, si chinò un poco, mi spostò il perizoma e mi cominciò a leccare in mezzo alle chiappe...che brivido! Poi si rialzò e cominciò a baciarmi sul collo, a morsicchiarmi, mentre sentii le sue dita che esploravano la mia fighetta rugiadosa e poi entrarono dentro...Mi stavo preoccupando che Fabio potesse venirmi a cercare, non vedendomi tornare dal bagno, mentre da un lato questo pensiero mi eccitava ancora di più, anzi, ci speravo un po' che venisse e mi trovasse lì, e magari dopo essersi arrabbiato (per finta o per davvero) mi scopasse seduta stante, davanti al mio giovane puledrino. Mi venne una gran voglia di prenderglielo in bocca...mi voltai rapida e mentre le nostre lingue frullavano una attorno all'altra, gli slacciai la cintura, gli abbassai i pantaloni e sentii già che il suo pisello era uscito fuori dagli slip, mi piegai verso di lui e lo vidi durissimo e con la cappella viola che mi apprestai a leccare; gli abbassai del tutto le mutande e mentre glielo accarezzavo con le mani vidi uscire quella gocciolina deliziosa che assaporai con la punta della lingua...mmm...che buona! Gli leccai un po' le palle liscissime e depilate, dopodiché me lo presi tutto in bocca e me lo gustai per bene, mentre con le mani ora toccava a me andare in esplorazione... Il tipo ansimava pesantemente ed era eccitatissimo e mentre lo segavo e lo succhiavo, sentivo che non avrebbe resistito ancora molto...e visto che il mio tempo stringeva, gli chiesi di spruzzarmi tutto il suo nettare caldo direttamente in bocca: la proposta a quanto pare fu scatenante e mi trovai, di lì a poco, quasi affogata di sperma...e qualche schizzo mi finì pure sul vestitino!! Mi ricomposi in fretta e fuggii da Fabio che cominciava a spazientirsi. Mi chiese che fine avessi fatto, piuttosto alterato, e come mai quelle macchie sul vestito...Non ce la feci a mentire e gli raccontai tutto per filo e per segno: lo vidi incazzato ma anche eccitato e quella notte mi punì!...
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13 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 20 ore fa -
Abusato al buio
"Ciao, vieni su, ti aspettiamo.." Arrivai di fronte alla porta dell'appartamento, che era socchiusa; entrai e me la chiusi alle spalle. Mi trovavo in un salotto, avvolto nella penombra, le candele posate sul pavimento che indicavano un percorso verso una porta. Non mi soffermai a guardare l'arredamento e proseguii, dapprima in un ingresso notte, poi in una camera da letto, anch'essa illuminata da candele. Sul letto, come mi aspettavo, trovai la benda. Iniziai a spogliarmi... era eccitante trovarsi a casa di persone che non conoscevo, che non avevo visto nemmeno in foto, con cui avevo scambiato solo alcuni messaggi e mi ero accordato per l'incontro. Trovarsi nudo lì in quella stanza d'altri.. di loro sapevo solo che erano una coppia sulla cinquantina. Dopo essermi spogliato mi bendai e mi sdraiai sul letto... perchè era questo l'accordo: durante l'incontro io non li avrei mai visti, e sarebbero stati loro a condurre il gioco. Dopo un po' sentii dei passi arrivare. Una mano che riconobbi subito essere femminile per la gentilezza del tocco, iniziò ad accarezzarmi. In breve arrivò sulle mia parti intime.. l'erezione, già iniziata per l'eccitazione dovuta alla situazione, crebbe in intensità. Le mani a quel punto mi guidarono e capii che dovevo alzarmi e mettermi a 4 zampe sul letto. Lo feci... nel mentre sempre le mani femminili che mi avevano sfiorato, cominciarono a guidare la mia testa verso qualcosa. Non fui sorpreso quando mi infilarono un pene eretto in bocca.. iniziai a leccare e succhiare una grossa cappella, aveva un buon sapore di pulito. Ben presto capii che ora erano le mani di lui che spingevano la mia testa aventi e indietro sul suo membro.. movimenti lenti ma ampi, fin dove l'ampiezza della mia bocca poteva permetterlo. Fino a quel momento non una parola era uscita dalle nostre bocche.. solo il suo leggero ansimare e i rumori umidi della mia bocca. Sentivo qualcuno armeggiare dietro di me... è il lubrificante, pensai. Infatti poco dopo le dita di lei iniziano a ungere il mio ano.. dappima penetrando timidamente solo con la punta. Mi gusto la sensazione, sempre succhiando di gusto il suo cazzo. Poi lei comincia a infilarmi le sue dita fino in fondo.. entrano ed escono, entrano ed escono, come il pene del suo uomo nella mia bocca. Poi lei si ferma un attimo e sento di nuovo armeggiare.. qualcosa di liscio e più grande delle dita è appoggiato e infilato, stavolta con un po' più di dolore e fatica, nel mio culo. Ma il dolore dura solo un istante: sono abituato a dilatazioni maggiori di questo vibratore.. dopo è soltanto piacere, piacere mentre stimola punti molto erogeni... ma la cosa più eccitante è sentirsi così vulnerabili, così esplorati intimamente... A un certo punto, lui esce dalla mia bocca e lei dal mio ano... lei mi fa sdraiare sul letto, mi fa alzare ed aprire le gambe.. mi fa mettere le mani dietro le ginocchia per sorreggermi in alto le gambe. Di nuovo con le dita, si fa strada nel mio culo.. stavolta con 2, 3, 4 dita.. sento che mi sta aprendo il buco per permettere a qualcosa di più grosso di entrare. E' il pene di lui... è più grosso del vibratore e sento ancora un leggero dolore mentre va avanti e indietro. Sento il suo respiro farsi sempre più forte... una mano di lei mi masturba, l'altra indugia sul perineo. Mentre lui continua a penetrarmi, sento il dito di lei che trova lo spazio per infilarsi nel mio culo. Avrà pensato che non sono stato aperto abbastanza.. poi sento che le dita sono diventate 2, e il dolore aumenta, ma è sempre sovrastato dall'enorme piacere. Sto già pregustando i piaceri dell'orgasmo, quando lui e lei smettono di penetrarmi. Mi sento prendere per mano... lei mi fa alzare e mi conduce da qualche parte. Io la seguo; con un leggero bruciore tra le natiche avanzo fino a quando lei mi appoggia la mano su qualcosa. Quando realizzo, il mio cuore inizia a palpitare.. è la bramosia spinta all'ennesima potenza da una leggera paura.. quello che stringo tra le mani è un fallo molto grande, ancorato saldamente a una sedia o ad un tavolino. Dev'essere enorme.. non sono mai stato penetrato da qualcosa di simile, sebbene sia un desiderio ricorrente dei miei sogni più intimi. Lei mi versa parecchio gel sulle mani e me le appoggia sul dildo... mentre lo lubrifico lo afferro con entrambe le mani e ho conferma di quanto è largo e lungo. Intanto lei mi lubrifica ancora abbondantemente l'ano.. finchè mi fa girare per farmici sedere sopra. Inizio ad appoggiarmi, ma mi sembra troppo grosso per poter entrare. Lei mi allarga le chiappe, io riprovo... niente, fa troppo male. Poi il desiderio e l'eccitazione mi rendono meno lucido.. farei di tutto per prenderlo nel culo... così rilasso lo sfintere, mi appoggio di peso e lascio che sia la gravità a vincerlo. E il dildo entra... eccome se entra... Il dolore è fortissimo, ma è quella strana sensazione di male e godimento insieme, unita al gusto del proibito, provata ogni volta che mi sono dilatato con falli più grandi di quelli a cui ero abituato. E qui è ancora più inebriante perchè sono stato portato a farlo da una coppia di sconosciuti... mentre salgo e scendo la folla di emozioni e sensazioni provate si accavallano nella mia mente accecate dal dolore/piacere... quasi non mi rendo conto di stare succhiando ancora il cazzo di lui mentre lei succhia il mio. Stavolta lui mi esplode in bocca col suo ansimare che diventa quasi un urlo... e anche io subito dopo, raggiungo l'orgasmo... il mio sfintere che si contrae dolorosamente sul grosso fallo. Sfinito, mi accascio sulla sedia, con ancora il dildo dentro di me. E finalmente il gioco si svela, lei mi slaccia la benda. E' una donna matura, ancora piacente... è completamente vestita, come il marito che si sta allacciando la cintura. Sono un'irreprensibile coppia della porta accanto, se non fosse che lei ha il mio sperma sul viso e sulla camicetta, e che io sono di fronte a lei, nudo, con un fallo osceno nel culo. Il sorriso che mi fa in quel momento è l'essenza della malizia. "Ciao, mi chiamo Elena, e lui è Giovanni" "Piacere, Marco" In situazioni come queste, anche l'imbarazzo fa parte dello schema... così, mentre lui va a prendere da bere, io e lei scambiamo qualche battuta ancora in quella insolita posizione, con lei che mi accarezza dolcemente le cosce ed io alla sua mercè, umiliato ed esposto, sondato negli angoli più segreti del corpo e della mente...
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4
13 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 20 ore fa -
L'inquilina
In un caldo pomeriggio invernale andai, come di consueto, a trovare la mia ragazza che per motivi di studio abita a cento km da me. Di solito quando arrivo da lei vado a prenderla all'università per poi recarci insieme a casa sua, ma questa volta è andata diversamente. E sicuramente è meglio così. Io ero quasi arrivato in città quando lei mi dice per sms che avrebbe finito di fare lezione un pò più tardi e così mi ha consigliato di andare a casa sua perchè tanto c'era chi poteva aprirmi la porta. Arrivato a casa sua, busso e mi risponde proprio la sua coinquilina Monica (nome di fantasia) mia preferita; quella che di più mi fa arrapare. Salgo su e la scena che si presenta davanti ai miei occhi è lei in asciugamano, appena uscita dalla doccia, con i capelli ancora bagnati ma soprattutto ancora tutta gocciolante; roba che l'avrei asciugata con la mia lingua. Un pochino imbarazzato (ed eccitato) mi metto in cucina mentre lei, nella sua stanza, finiva di prepararsi. Immaginate un pò tutti i pensieri "zozzi" che in quel momento mi passavano per la testa, anche se l'unico pensiero più grande era che da un momento all'altro poteva tornare la mia lei. Ad un certo punto sento Monica che mi chiama dalla sua stanza e mentre percorro tranquillo il corridoio, lei mi dice "devo chiederti un consiglio". Busso ed entro nella sua stanza e trovo lei con un pantaloncino cortissimo dal quale si vedeva chiaramente che era senza mutande ed una magliettina bianca, senza ovviamente reggiseno, dalla quale spuntavano più dritti che mai i suoi capezzoli della sua bellissima terza misura. Mi chiedeva quale vestitino mettere quella sera, ma come potete immaginare di certo non guardavo il suo vestitino. Il mio pene era diventato più duro del cemento e la sua scrivania mi invogliava a fare cose che non avrei mai pensato di fare. Un pò dispiaciuto però (anche per la paura che potesse arrivare la mia lei), mi giro e mi avvio per tornare in cucina. Ed invece lei mi dice: "no dai aspetta, vedi come mi sta". Non faccio in tempo a girarmi ke lei era già senza maglia e si stava sfilando il pantaloncino. La voglia mi sale a 300000. Aspetto che si infili il vestitino; era stupenda, sexy, travolgente, insomma decisamente arrapante. E quando mi chiese come stava mi avvicinai a lei, la baciai e alzandole la vestina le strinsi le natiche. le sfilai la veste e mi abbassai per leccarle prima i capezzoli e poi la fica. Quando sentii che era abbastanza bagnata, la piegai sulla scrivania, lo cacciai fuori ed iniziai a penetrarla. Lei Adv godeva tanto ed io anche. La paura che la mia ragazza potesse arrivare da un momento all'altro ci riempiva di adrenalina. Ma a quel punto sentiamo sbattere la porta, era la mia lei che era appena rientrata. Cercammo di rivestirci in fretta ma non facemmo in tempo, lei ci sorprese. Io non sapevo dove mettere la faccia; ero terrorizzato. Lei mi guardava con una faccia quasi da Killer. Monica cercava in tutti i modi di scagionarmi e di far ricadere la colpa su di lei. Ma la mia lei non fiatava, ci guardava ed aveva un respiro quasi affannato. Si avvicina a me e mi allontana; poi si avvicina a Monica, la guarda, la piega sulla scrivania ed inizia a leccarla. Ci lasciò di stucco il suo comportamento; mentre Monica godeva, divertita da ciò che succedeva, io presi coscienza del fatto e mi avvicinai alla mia lei. Le abbassai il pantalone ed eccitato com'ero iniziai a penetrarla da dietro. Non lo avevamo mai fatto completamente perchè le faceva sempre male ma quel giorno sentiva solo enorme piacere. Mentre Monica aveva un orgasmo, io continuavo a penetrare la mia lei. Dopo l'orgasmo, Monica fece mettere la mia lei sulla scrivania e mentre la leccava io penetravo anche lei da dietro. E' stato stupendo. Ma la cosa più bella è stata alla fine, quando dopo i loro bellissimi orgasmi (la mia lei addirittura schizzava), io ho avuto un fortissimo orgasmo innondando i loro bellissimi faccini. Dopo avermi ripulito per bene con le loro linguette, ci siamo messi sul letto tutti e tre e li abbiamo riposato. Insomma, chi poteva mai aspettarselo che una piccola scappatella poteva tramutarsi in una fantastica esperienza?!
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13 anni fa
HOTBIRD283374,
25
Ultima visita: 7 anni fa
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Bello al bar.
In agosto siamo stati in vacanza al mare, in una località della riviera adriatica, per la gioia del bimbo, non certo sperando in qualche trasgressione per noi....il nostro massimo svago era andare dopo cena a prendere un caffè e una grappa e non sempre riuscivamo a farlo in santa pace....
Comunque, a due passi dal nostro Hotel abbiamo trovato un bar davvero bello....forse anche troppo per quella spenta e tristuccia località da anziani o da famiglie. Una struttura modernissima, bel design, fatta con gusto e originalità...non il solito bar, ma un ambiente fresco, giovane, musicale, accogliente anche per l'atmosfera. Ma in realtà in questo posto c'erano altri aspetti positivi dal mio personale punto di vista: TUTTO il personale addetto era MASCHILE e molto giovane!! Una vera rarità....non solo....dei sei/sette ragazzi che ho visto, tra barman e camerieri, un paio erano piuttosto discreti. Quindi l'idea di recarsi ogni sera in visita presso quel posticino per degustarsi con calma un caffè e una grappa barricata non mi dispiaceva affatto, pur essendo sempre accompagnata da mio marito e dal nostro cucciolo.
Il tipo del piano superiore dove ci andavamo a sedere sempre noi, in terrazza, non era male, ma sembrava piuttosto disinteressato alle donne avventrici del locale...non mi diceva nulla un tipo così; invece al bancone di ingresso avevo notato fin dalla prima sera, un tipo piuttosto interessante e decisamente bello! Gli davo una trentina di anni scarsi, castano, fisico atletico, altezza giusta, tratti somatici sensuali, occhi stupendi...ecco, direi che il particolare degno di nota erano gli occhi. Ogni volta che arrivavamo, vedevo che mi guardava con piacere e io lo riguardavo e lui mi riguardava e io non riuscivo a fare a meno di guardarlo, quegli occhi magnetici, in quelle poche occasioni in cui mi avvicinavo al bancone con qualche scusa, mi perforavano...bell'effetto devo dire. Sui nove giorni di permanenza, penso che sei/sette sere siamo tornati là, la sera dopo cena, e più lo vedevo e più mi saliva il desiderio di poterlo conoscere, di poterlo guardare da vicino dentro quegli occhi profondissimi, di poterlo toccare...baciare....Mi presentavo sempre tutta tirata a lucido, vestitini sexy che esaltassero la mia femminilità e le mie belle forme ed in effetti mi accorgevo di colpire bene il bersaglio....Una sera dopo l'altra, arrivò anche l'ultima...
Avevo confessato a Fabio che il tipo mi attraeva parecchio, e che avrei voluto trovare il modo di poterlo rivedere in altra occasione, magari con lui per un triangolo. Fabio mi disse che se proprio mi piaceva così tanto, visto che questa circostanza capita molto raramente, avremmo potuto trovare il modo di fissarci. Ad un certo punto decisi di prendere una iniziativa....mi congedai dal tavolo e dissi a Fabio che avevo bisogno di andare al bagno...Fabio non era molto convinto della mia esigenza e forse aveva già capito tutto, ma mi lasciò andare: Fabio ti adoro!
Scesi la splendida scalona a chiocciola che portava giù al piano terra, trepidante per l'emozione, e mi avvicinai al bancone, osservata dai suoi colleghi incuriositi....Gli feci un cenno con la mano come per avvicinarsi, non volevo farmi sentire. Lui visibilmente contento mi si avvicina al viso, mi pianta gli occhi dentro i miei e mi dice subito: “sai che sei una gran bella donna?...” io lo ringrazio e ricambio il complimento...gli dico che quei bellissimi occhi non mi vedranno più perché l'indomani sarei partita; al che lui ebbe un piccolo sconforto e mi chiese un contatto per potersi rivedere...mi feci dare carta e penna e tentai di scrivergli la mail, ma troppo emozionata mi tremava la mano e non riuscii a scriverla bene...poi con voce sensuale gli dissi: “senti...dispiace molto anche a me non rivederti, ma vorrei sapere una cosa...dove si trova il bagno?”...
Lui colse al volo la mia richiesta e disse: “se vuoi ti accompagno...”, uscì dal bancone e mi fece strada sul retro dove c'erano due porte, una del bagno e una del ripostiglio privato e mi apri questa...entrammo veloci, chiuse la porta, c'era buio...mi sentii afferrare sui fianchi ed appoggiare la sua bocca carnosa sulle mie labbra, mi baciò con trasporto e passione, ricambiati da parte mia. Sentii le sue mani lisce scorrere sulle mie cosce dal basso in alto ed il mio vestitino leggero e attillato salirmi al punto vita. Mi voltò con il viso alla parete e accese la luce, si chinò un poco, mi spostò il perizoma e mi cominciò a leccare in mezzo alle chiappe...che brivido! Poi si rialzò e cominciò a baciarmi sul collo, a morsicchiarmi, mentre sentii le sue dita che esploravano la mia fighetta rugiadosa e poi entrarono dentro...Mi stavo preoccupando che Fabio potesse venirmi a cercare, non vedendomi tornare dal bagno, mentre da un lato questo pensiero mi eccitava ancora di più, anzi, ci speravo un po' che venisse e mi trovasse lì, e magari dopo essersi arrabbiato (per finta o per davvero) mi scopasse seduta stante, davanti al mio giovane puledrino. Mi venne una gran voglia di prenderglielo in bocca...mi voltai rapida e mentre le nostre lingue frullavano una attorno all'altra, gli slacciai la cintura, gli abbassai i pantaloni e sentii già che il suo pisello era uscito fuori dagli slip, mi piegai verso di lui e lo vidi durissimo e con la cappella viola che mi apprestai a leccare; gli abbassai del tutto le mutande e mentre glielo accarezzavo con le mani vidi uscire quella gocciolina deliziosa che assaporai con la punta della lingua...mmm...che buona! Gli leccai un po' le palle liscissime e depilate, dopodiché me lo presi tutto in bocca e me lo gustai per bene, mentre con le mani ora toccava a me andare in esplorazione...
Il tipo ansimava pesantemente ed era eccitatissimo e mentre lo segavo e lo succhiavo, sentivo che non avrebbe resistito ancora molto...e visto che il mio tempo stringeva, gli chiesi di spruzzarmi tutto il suo nettare caldo direttamente in bocca: la proposta a quanto pare fu scatenante e mi trovai, di lì a poco, quasi affogata di sperma...e qualche schizzo mi finì pure sul vestitino!! Mi ricomposi in fretta e fuggii da Fabio che cominciava a spazientirsi. Mi chiese che fine avessi fatto, piuttosto alterato, e come mai quelle macchie sul vestito...Non ce la feci a mentire e gli raccontai tutto per filo e per segno: lo vidi incazzato ma anche eccitato e quella notte mi punì!...
5416
3
13 anni fa
cora-fabio,
46/37
Ultima visita: 12 anni fa
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NEGOZIO DI INTIMO E ABBIGLIAMENTO DONNA
Ero per lavoro a Nizza in francia e come molte altre volte la sera ero li a cazzeggiare un po di qua e un po di la avevofinito di lavorare avevo fatto la doccia e mi ero vestita per benino con l'intimo femminile come piace a me con sopra i vestiti da maschietto ma sotto calze reggicalze mutandine di pizzo reggiseno ed un bel cuneo anale nel buchino di quelli che non escono camminando si insomma ero messa da troia, cammina di qua commina di la vedo un insega nuova di un grande negozio tipo supermarket di intimo ed abbigliamento e scarpe donna leggo il poster e cè scritto numeri di scarpe grandi anche fino al 46 entro comincio ad aggirarmi nel reparto calze tocco guardo sempre con molta circospezione sapete noi maschietti in quei reparti veniamo visti non benissimo, siamop sempre visti come dei pervertiti dei diversi ad un certo punto mentre guardavo delle calze da reggicalze, roba bella decisamente vintage si insomma calze con la riga, roba bellissima, ero li le toccavo le desideravo ma ero in imbarazzo, ad un certo punto una signora decisamente matura si avvicina e mi fa con una vocece convinta e quasi perentoria: e li conosco i tipi come lei, dite sempre che comprate ste cose carine per le vostre compagne invece io lo so bene sono per voi solo che siete imbarazzati,impacciati siete riconoscibili ad un occhio esperto come il mio, al che il mio imbarazzo sale all'infinito, la signora bella ben messa, elegantissima, si avvicina quasi avolermi toccare, mi dice io a torino ho avuto per 45 anni il negozio di intimo donna in centro e sapessi quanti uomini ho vestito da donna per cui vi colgo al primo sguardo, io mio imbarazzo era evidente la che passa al tu e mi dice dai ti aiuto io cosi nessuno sospetta, facciamo le presentazioni lei mi dice che ha 68 anni vedova da 12 e lesbica per necessità, si ma sono lesbica solo per godere sai alla mia eta tanta voglia ma di trovare cazzi e assai difficile allora mi sono adattta con una mia coetanea si ci godiamo insieme, mi si ho una gran voglia di cazzo ma cazzo di carne non il surrogato di plastica, al che il mio imbarazzo svnisce lei prende alcuni capi di vestiario una bella guepiere della mia misura alcuni vestitini se li mette nella cesta e mi dice dai vieni la dietro ci sono camerini di misura grandi e poco frequentati sono fuorimano, mi prende per mano e andiamo mentre passiamo davanti al reparto calzature e c'erano sconti strepitosi prendiamo un paio di decolte rosse con tacco 7 ed un paio di staivali alti sopra al ginocchio neri lucidi andiamo in camerino entriamo chide la porta la mia eccitazione è grande sono quasi spaesato incredulo lei mi mette la mano nei pantaloni e mi dice niente male per un fiinocchio al che mi sento quasi nel diritto di toccarla ma è lei che mi prende la mano se la infila sotto la gonna nelle mutande e mi dice hai mai toccato la figa di una vecchia? rimango li senza parole e mi fa dai ora misuriamo che dobbiamo andare a casa mia stasera sarai tutto per me, misuriamo e lei ogni tanto mi baciava il cazzo e lo leccava sulla punta ero eccitatissimo si abbassa i collant e mi dice infilami , gli dico non qui allora presto andiamo, prendiamo il tutto, strada facendo gli dico che a me piacciono le donne ben abbigliate sotto, lei mi fa arrivati a casa prima ti sistemo da gran figa poi provvedo per me, arriviamo a casa sua poco lantano un attico con vista sulla promenade des anglais, bellissima casa, mi fa andare in bagno mi fa spogliare e vestire con quanto appena comprato indosso la guepiere le calze nere con la riga le scarpe con tacco e comincia a truccarmi mi mette una parrucca mentre mi vesto e mi trucca non vuole assolutamente che il cazzo diventi duro, sembra facile ma che impresa, sono truccato e vestito da porca, mi accompagna in camera e mi dice di aspettare, passa parecchio tempo non riesco a capire ma la mia voglia e tanta, chissà cosa succederà, va be dico tra me e me se la scopo va bene se no se mi ha fregato e devo prenderlo in culo pazienza faremo cosa porta, sento aprirsi la porta entra lei vestita con reggicalze calze scarpe con tacco altissimo reggiseno aperto per i capezzoli e mi dice ai mie piedi leccami la figa allarga le gambe ed io infilo la lingua in quella fessura dolcissima è un lago ad un certo punto si gira e si fa leccare il culo la mia lingua si insinua in ogni dove ad un certo punto si alza e si sdraia sul letto con le gambe larghe e mi infilamelo e senza aspettare un attimo mi infilo in quella fessura che se devo dire il vero mi pareva molto giovanile, mi dice poi che aveva fatto un intervento per essere piu giovane sia li che nelle chiappe seni compresi a mi sembrava che sto ben di dio non era tutta madre natura e mi dice che ero il primo ad usarla dopo il ritocco, e si era parecchio strettina sono li sopra di le e dentro di lei che la sto pompando lei ansima ed io faccio fatica a resistere sto per venire mi fermo sento la porta aprirsi mi gro vedo la sua amica entrare tutta vestita con delle borse in mano lascia cadere le borse e si avventa su di me e mi dice sei una troia mi hai fatto cornuta non capisco nulla lei si spoglia in fretta e rimane nuda e mi dice tiralo fuori e mettimelo immediatamente dentro sono basito lòo sfilo da una e lo metto nell'altra anche se è tutta un altra cosa piu larga molto rilassata si insomma e proprio la figa di una vecchia ma non fa nulla pompo mentre l'altra si alza e piangendo prende un cazzo di gomme e se lo infila ad un certo punto comincia a toccarmi il culo mi apre le chiappe e urla porco che cazzo hai in culo e mi sfila il mio coso del quale mi ero quasi scordato nel medesimo momento sborro dentro alla sua amica quanta sborra cola da tutte le parti lei si avventa sul cazzo e comincia succhiare e leccare ogni goccia di sborra, la sua amica si alza e con noncuranza che la sborra gli coli sulle gambe e a terra apre un cassetto e prende uno strap on doppio se lo calza e mi costringono a 90 mi inculano come non mai e si sono diventato il loro giocattolo ora vivo con loro scopo a più non posso e mi vestono da puttana a loro piacimento si devo dire che ste due mature mi fanno veramente godere
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13 anni fa
loredana58xxx,
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Ultima visita: 3 anni fa
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TRANS PER PASSIONE 3
Ma, appena arriva la prima telefonata, Stupore ! Non è una donna, ma che cavolo un MASCHIO !!! Gli dico subito che non sono interessato, seconda telefonata, altro maschio ! Terza quarta....ok, capito, le donne non cercano uomini a pagamento ! Indi ? Sotto con i maschi ! Problema, non ero mai stato (tranne che da piccolo come tutti ) con loro. No problem, chi meglio conosce i maschi come il maschio stesso ? Arriva la chiamata giusta, vicinissimo ad un motel che tramite una mia amica (amica del cuore, mai andato a letto con lei, ho troppo rispetto, ne parlerò di lei prossimamente) conosco. Appuntamento ore nove, di un sabato mattina di settembre. Lui arriva puntuale, io salgo sulla sua macchina, ed è da li che capisco che fare la troia è il mio lavoro, perchè mi eccita da impazzire ! ritiriamo la chiave della stanza e poco dopo entriamo. Lui gentilissimo mi dice di spogliarmi, io altrettanto gentilmente lo invito a fare un bidet, incredibile ma vero si fa una doccia MEGLIO! Ci sdraiamo sul letto e lui incomincia a massaggiarmi le parti intime, io rimango immobile, per studiarlo (non mi ha detto esattamente cosa vuole, ne al telefono ne tramite mail, da notare che gli annunci li metteva la mia amica del cuore, all'epoca non avevo il computer ) ad un certo punto il mio pisello è piuttosto duro. Piccolo passo indietro, una cosa me la aveva chiesta, se potevo fare del pissing a lui, infatti arrivai con la vescica piuttosto gonfia in motel, era da ben sei ore che non facevo pipi. Lui si mise in doccia ed io fuori MA con la sua macchina digitale ! Lo inondai dalla testa ai piedi, fotografandolo, nel contempo vidi il suo pisello ingrossarsi a tal punto che incomiciò a schiumare ! Torniamo a quando ci sdraiammo sul letto, il mio pisello è duro e lui cosa mi dice ? mettiti a novanta gradi ! Panico ! (era il mio primo incontro ) Mi ci metto ed aspetto, ad un certo punto sento qualcosa di bagnato sul mio culetto, poi un qualcosa che deve entrare a tutti i costi, ma entra velocemente alla grande, il suo pollice ! Mi piace ! Ci sa fare !! Mi penetra con tutto il dito, poi piano piano inserisce altre due dita, ravanandomi all'iinterno allla grande !Colpo di scena TORPILOQUIO lui dice a me : Ti piace troia ? Dai godi puttana ! di che sei la mia zoccola ! Ed io risposi con un si molto ma molto prolungato, stavo venendo con l'ano( ho una prostata molto sensibile ) ed ora ero pronto a venire con il pisello e a quel punto lui mi dice vienimi vicino al mio buchino e poi fammi qualche foto ! Usci dal motel spossato, con l'ano venni circa sette o otto volte, non ricordo bene, ma come godetti! Come quella volta che un arredatore di bagni....alla prossima.
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13 anni fa
sonia trans,
42
Ultima visita: 12 anni fa
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Fosse vero...
Dreaming...... Ricevo una telefonata ed un tipo, che non conosco, mi chiede se posso andare a casa sua a sostituire l'hard disk guasto al suo PC, mi dice che "Marco", un amico comune, gli ha dato il mio numero, dicendogli che sono bravo a fare certi lavori e che sono onesto ! Ci diamo appuntamento per il giorno dopo a casa sua alle 10. L’ indomani, con 15 minuti di anticipo, mi presento a casa sua con la mia borsetta con cacciaviti, pinzette e tutto l’occorrente per eseguire il lavoro. Mi apre la porta un tipo con la faccia simpatica, sorridente e mi chiede scusa per l’abbigliamento poco consono a ricevere gente, è infatti in accappatoio, “ non l’aspettavo così presto” mi dice “ sono appena uscito dalla doccia”! Profumava infatti di buono, forse una crema per il corpo, mi fa accomodare in cucina dove, sul tavolo, c’è il Pc che devo sistemare. Mi metto subito all’opera mentre ci si scambia due futili parole, “le preparo un caffè, le và?” Io naturalmente accetto di buon grado. Mi serve il caffè, mentre io sono impegnato a serrare le piccole viti che fissano l’hard disk, e, improvvisamente, la cintura che lega l’accappatoio cede, il piccolo indumento si apre e mette in mostra il cazzo dello sconosciuto che ho di fronte! Io non posso fare a meno di guardarlo, è molto tempo che non vedo un cazzo estraneo così da vicino, lo fisso quasi con desiderio, “oops, mi scusi!” mi dice, con poca convinzione, “ non ci sono problemi” rispondo continuando a guardare quel bel cazzo, non troppo lungo, ma con una bella circonferenza, molle e con la cappella scoperta. Il tipo si accorge del mio interessamento verso il suo attrezzo e butta lì la domanda…” ti piace il mio cazzo?” “ Si, molto” rispondo sincero, “ se vuoi puoi toccarlo” mi dice…. Non me lo faccio ripetere, lo prendo con entrambe le mani, a coppa, e con la punta delle dita gli sfioro le palle, vedo il cazzo che comincia a fremere, ad inturgidirsi ed allora, visto che mi piace la cosa, abbasso la testa e lo prendo in bocca, dolcemente, adoro sentirlo diventare duro in bocca, cosa che avviene molto rapidamente! In pochi secondi me la riempie tutta, continuo con le mani ad accarezzare le palle scendendo verso il suo buco del culo che sfioro delicatamente e con la lingua avvolgo quella cappella grossa e turgida che ho quasi in gola! Con decisione, ma senza violenza, mi prende per le braccia e mi alza…mentre l’accappatoio scivola a terra mi ordina di spogliarmi, in un attimo rimango col solo perizoma bianco, quasi trasparente, mi prende con forza le braccia e mi attira a sé, mi avvinghia il culo con le sue mani e mi bacia in bocca, mi mette la lingua fra i denti Ed inizia a baciarmi con furia, sento la lingua frugarmi in bocca con passione, assaporo la sua saliva con gusto, è buona, dolce; le sue mani hanno cominciato ad abbassare il piccolo perizoma che a fatica riesce a contenere il mio cazzo, che, ormai duro, spera che qualcuno lo liberi, cosa che avviene ben presto infatti il tipo, dopo avermi sfilato il piccolo lembo di stoffa che mi copriva, si inginocchia davanti a me e mi prende in bocca il cazzo, lo succhia avidamente, lo lecca sull’asta e sulla punta, sono eccitatissimo ed ho paura di venire subito “Madonna, sarebbe umiliante” penso, ma non faccio in tempo a dirlo! Si alza e perentorio mi gira, si appoggia alla mia schiena e sento il suo cazzo, grosso e durissimo che preme contro il mio culo…sono atterrito, “ non vorrà mica incularmi così”… penso…”con un cazzo così e col culo asciutto mi apre in due !!!” Per fortuna non era come pensavo, mi abbassa e mi ritrovo col torace appoggiato al tavolo, il viso vicino al suo PC che ormai è diventato il mio ultimo pensiero, mi accarezza la schiena e le chiappe, si china su di me ed inizia a leccarmi il buco del culo, il mio buchetto, che temeva di essere sfondato, si rilassa, la sua lingua, calda ed umida mi penetra profondamente, sembra un piccolo cazzo che mi scopa, mi piace da morire…. Mi alza una gamba e fa si che l’appoggi sul tavolo che si appresta a diventare il mio scannatoio, sono scomodo, ma non mi importa, mi piace troppo ciò che sta facendo al mio culo che gronda di saliva che sento colare sull’unica gamba che mi regge in piedi e sulle palle, ho il culo spalancato alla sua mercè, e, finalmente, accade ciò che temo, ma che desidero spudoratamente…avvicina la sua cappella al mio buco e spinge…piano, ma spinge, lo sento ansimare mentre mi sputa sul culo per inumidirlo ancora di più, sento un po’ di dolore, glielo dico, ma lui, per fortuna, non smette di spingere, io coi fianchi spingo verso di lui e cerco di dilatare il più possibile il mio buco che finalmente cede…. Dio che bello, sento il suo possente cazzo entrare completamente dentro di me, mi sento pieno del suo cazzo, è splendida la sensazione che provo, si ferma e mi dice “ ti faccio male? Io, per tutta risposta comincio a muovere i fianchi, per quel poco che posso, avanti e indietro, invitandolo a non smettere e gli dico… ”NO NON MI FAI MALE, SCOPAMI, TI PREGO!!! E lui inizia a pomparmi come un toro, con furia, sento le sue palle sbattermi contro, è tutto dentro di me, vorrei avere anche un altro cazzo a disposizione da prendere in bocca, per sentirmi completamente posseduto, e lui, come se avesse intuito il mio desiderio, mi mette un dito in bocca, mi piace lo stesso, anche se non è un cazzo comincio a succhiarlo, come se gli stessi facendo un pompino, e lui continua a scoparmi, ha il respiro pesante, rallenta e mi dice…” mi stai facendo sborrare….” Con un filo di voce rispondo, “ aspetta, voglio che mi vieni in bocca, voglio bere la tua sborra !” Esce dal mio culo in fiamme ma appagato, mi gira, quasi con violenza, mi fa abbassare e mi infila il cazzo, che fino ad un attimo prima mi sfondava il culo, in bocca, io gli succhio avidamente la cappella mentre si sega, cosa faccio anch’io a me stesso, finchè, con gioia, sento un fiotto di sborra bollente inondarmi la gola, mi ritraggo per respirare ed un altro getto mi colpisce in viso, non resisto più e godo anche io, mi sborro in mano e sul pavimento, godo come un assatanato mentre lui viene ancora, sulle mie labbra che io lecco per non perdere nemmeno una goccia, con la mano piena della mia sborra raccolgo la sua che ho sul volto, mischiando assieme i due deliziosi nettari, e bevo dalle mie mani, lecco le dita, lecco punta del suo cazzo, quasi violaceo, dal quale escono ancora piccole gocce, lo prendo in bocca e lo spremo con le labbra, lui si toglie, si inginocchia di fronte a me e mi bacia sulla bocca, come all’inizio, ed insieme godiamo del sapore del nostro frutto. Mi riprendo e gli dico…”scusa, ma, devo finire di aggiustare il tuo PC” “ No, lascia stare, finisco io, è il mio lavoro” “Ma come”, rispondo io “ perché hai chiamato me?” “ Ti ho chiamato perché Marco mi detto che sei una gran troia ed io ho voluto vedere se diceva il vero….ha ragione!!!” Sono caduto in una trappola, ma è stato bellissimo essere catturato!!! …se un giorno tu decidessi di cambiare l’hard disk al tuo PC, beh, sai cosa fare!
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13 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 20 ore fa -
L'incontro
Dopo la conoscenza tramite un sito di annunci erotici, avevamo deciso di comune accordo di fare un incontro solo conoscitivo. Loro erano una coppia matura di una città vicina alla mia, vicina ai 50... sono sempre stato attratto dalle coppie più grandi di me, penso che la differenza d'età aggiunga quel non so che di peccaminoso. Saranno i richiami a sottili giochi incestuosi o a scenari alunno/insegnante, oppure altri motivi inconsci che è difficile andare a sondare... fatto sta che anche a loro l'idea di incontrare un ragazzo intrigava e accendeva molte fantasie, così avvenne la conoscenza e la decisione di incontrarsi per vedere se ciascuno ripecchiava le aspettative dell'altro. Dopo esserci incontrati in un parcheggio, ci riconosciamo e loro mi fanno cenno di salire sulla loro macchina. Salgo dietro e ci presentiamo; mi sento subito a mio agio con loro, portano molto bene i loro anni e sono decisamente attraenti, e non ne faccio mistero. Anche loro sono piacevolmente sorpresi, e mentre un po' ci facciamo complimenti e un po' cerchiamo di conoscerci meglio, lui mette in moto e parte per un parco poco distante. Scendiamo dalla macchina e iniziamo a passeggiare per il parco. La discussione si fa a mano a mano più calda... lei- "come mai un ragazzo così giovane e bello ha deciso di fare questo genere di incontri? potresti avere una ragazza.." io- "ma non è quello che voglio.. ci sono certi pensieri che mi turbano per la mente ai quali non posso resistere. E voi come mai?" lei- "beh... direi per gli stessi motivi" e mi sorride. lui- "se ci troveremo bene insieme, vedrai che non resterai deluso.. potrai soddisfarci in molti modi." lei mi si avvicina e mi sussurra in un orecchio: "sai cosa mi ha eccitato del tuo annuncio? che sei passivo..." A queste parole, un'erezione comincia a gonfiarmi i pantaloni... io- "sì.. ho un lato femminile che voglio esplorare con la complicità di una donna.." lei- "e il mio sogno è insegnare ad un bel ragazzo come te ad essere femmina... imparerai tutti i trucchi del mestiere e saprai far godere mio marito come si deve." io- "sì, come una piccola puttanella..." lei- "sì puttanella.. mi piaci così. E mentre godrà lui, godrai tu e godrò io. Però prima c'è una cosa che dobbiamo verificare.." io- "cosa?" lei- "sai, voglio essere sicura che tu sia veramente bisex, e non solo a parole... vero caro?" lui- "verissimo..." Mi volto e vedo lui coi pantaloni calati, il pene eretto. Senza dire una parola mi inginocchio e inizio a succhiare. E' molto più grande di quanto sembrava dalle foto, devono essere almeno 22 cm, e bello largo. La mia eccitazione sale a mille mentre lo succhio avidamente. Intanto lei mi si avvicina e con le mani mi spinge la testa avanti e indietro sul membro del suo uomo. lei- "Brava puttanella, continua così" lui- "non si è fatto pregare, eh..." Dopo un paio di minuti, lei mi si inginocchia accanto: "sei troppo bravo, ma se continui così lo farai godere subito e il divertimento durerà poco. Bisogna variare ogni tanto" E così dicendo, sfila il suo pene dalla mia bocca e inizia a lavorarlo con la sua. Un pò lo mordicchia, un po' lo lecca con la lingua lungo tutta la sua lunghezza senza infilarselo in bocca, infine lo inghiottisce fin quasi in gola. "Prova anche tu..." Così passiamo qualche minuto alternandoci sul suo membro... lei dà due succhiate e lo passa a me, e mi guarda col suo sguardo penetrante che mi mette quasi a nudo... io do' altre due succhiate e lo passo a lei, e così via. Finchè lei, soddisfatta, me lo lascia tutto per me. Ma solo perchè ha altri programmi per la mente... Mi sento slacciare la cintura e calare pantaloni e boxer. E' un sollievo, ormai faceva fatica a stare lì dentro. E lei inizia a succhiarmelo. Così siamo così... lui in piedi, io in ginocchio su di lui e lei quasi sdraiata su di me. In breve tempo lui non riesce più a trattenersi e irrompe nella mia bocca con un orgasmo intenso, il suo sperma abbondante che non riesco a trattenere e mi cola in parte ai lati della bocca. Eccitato dal sapore e dal piacere di lui, nemmeno io riesco più a resistere, e le vengo in bocca. Lei non si tira indietro... anche a lei piace ingoiare, desumo. Invece si rimette in ginocchio e, baciandomi, mi inclina la testa riversandomi il mio sperma nella mia bocca, già piena dello sperma del suo uomo. Così non mi resta altro che deglutire e assaporare il frutto peccaminoso dei nostri amplessi. Inutile dire che l'atto è così eccitante che sarei in grado di riprendermi quasi subito... ma ormai è ora di andare. lei- "Non sei stato affatto male stasera... lo studente è ben votato all'apprendimento" dice ridendo. Così, scambiandoci qualche battuta, ci dirigiamo alle macchine soddisfatti del nostro incontro "conoscitivo".. e dandoci appuntamento per un'altra serata, nella quale io dovrò realizzare una loro fantasia.
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13 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 20 ore fa -
la prima volta....
era un sabato come tanti altri, ci siamo vestiti di tutto punto per andare al prive per la nostra visita mensile, lei in ghingheri, perizoma rosso, collant neri, gonnellina corta al punto giusto e camicetta che faceva intravedere le forme del seno. mangiamo lì e dopo ci facciamo dei giri su e giù per farci notare e notare noi coppie da "rimorchiare", sempre su e giù con la sempre infinità di singoli petulanti in coda a noi per carpire o tentare inutili approcci. se non succede niente di speciale, ci buttiamo in sala coppie e lì iniziamo a soli mafgari vicino a coppia già adocchiata, lei sempre dalla parte dell'altra lei, come abbiamo verificato se le donne sono d'accordo la presa è fatta! era già mezzanotte passata, stvami li a strastullarci da soli quando una coppia si è seduta vicino e leste le mani della lei tra le cosce della mia compagna, quasi al buio totale non si vedeva molto, ci è sembrata una cp ok e le gambe della mia si sono allargate bene, mani su fighe mani su cazzi, le posizioni non erano poi tanto comode tanto che si è deciso di scendare in una camera privata, nell'attesa che se liberasse una abbiamo scambiato 4 parole accorgendoci che era una bella coppia davvero ed elegante che per venire li aveva fatto più di 150 km.! Finalmente una si libera e dopo la dovuta pulizia entriamo, buttandoci tutti nel lettone continuando a toccarci, ma quasta volta togliendoci anche qualche vestito, come al solito il gioco iniazia tra le lei con carezze, mani esperte che tolgono il reggiseno e lingue che si sfiorano dalle orecchie sendendo giù fermadosi nel posto più bello del mondo! poi, di regola, i giochi orali tra le coppie ed il relativo scambio, mentr mi dedicavo a succhiare ben bene la lei di coppia, mi sento prendere una mano e portarla sul cazzo del suo lui invitandomi a fare su e giù per segarlo, confesso di essere riamasto imbarazzat, ma non per questo ho ritirato la mano, tanto che dopo un pò sento la maini di lei indirizzarmi da un'altra parte imporvvisamente trovandomi davanti il bell cazzo che avevo fin'ora segato. l'invito era palese, il cazzo era raddrizzato dalle mani di lui e non pensandoci nemmeno me lo sono trovato in bocca, devo dire piacevolmente, per quello che potevo vedere la mia si faceva un ditalino le l'latra si avvicinava tanto da voler condividere quel pompino inaspettato. con le mani era fantastica, aiutava lei al ditalino, mi faceva sentire le sue generose tette sull'uccello ed il gioco continuava, confesso che ciò mi piaceva e con gusto mi sono messo a succhiare le pallle mettendogli un dito poi un'altro, poi un'altro ancora nel culo. intendoed arrapato a far ciò mi sento imperativa una mano che m'inviatva a non muovermi e dopo in fremito mi sono sentito inondare la bocca di un'ernormità di sperma calda (così credo) e lei accoratsi di questo prontamente porta la sua bocca davanti alla mia succhiando come un aspirapolvere ciò che non mi era involontariamente andato giù. lo fa ben vedere a tutti, sendendo sul mento e le gote poi con mano lo ha rimesso in bocca ed ingoiato. io ero frastornato, la lei mi ha detto gran porco e da quell'incontro abbiamo variato il mio stato da etero a curioso bsx.
i
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13 anni fa
cpbsxrm,
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Ultima visita: 12 anni fa
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Chat erotica
Nudo, davanti al pc. Mi sono svegliato da un paio d’ore e altrettante ce ne ho messe per alzarmi dal letto. Sono ancora in ferie, ma sono già rientrato in città. Mi annoio, non ho voglia di uscire – fa troppo caldo – e neppure di guardare la televisione o di leggere un libro. Vado sui soliti due o tre siti di news online e poi ad un certo punto sento un lieve fremito pervadermi. Sarà che sono completamente nudo, sarà che sulle pagine di gossip dove sono finito non ci sono altro che donne in costume e mirabili topless, ma devo dire che inequivocabilmente mi sta venendo voglia. Il problema è che è martedì, sono le undici del mattino e la città la fuori è deserta, o quasi. Mi collego allora al mio sito di chat preferito. Non è un sito erotico, è una normalissima chat, anche se è evidente che alla fine – ipocrisia a parte – un po’ tutti quanti e tutte quante ci vanno per cercare l’anima gemella, per così dire, o con meno disincanto una bel corteggiamento che si possa concludere in modo degno… Io non faccio eccezione. Anzi. Mi collego che sono già un po’ eccitato e ben determinato a trovare una situazione di quelle intriganti. Chatto con diverse donne con brevi scambi… alcune non rispondono, altre sono al lavoro e quindi automaticamente so che non potrebbero seguirmi e di conseguenza con loro taglio corto. Poi vedo il profilo di Erika38, una foto in primo piano con l’espressione un po’ triste, che stride con l’armonia delle sue labbra, invece belle carnose e sensuali. Guardo le altre sue foto: tutte scattate in casa. Nella prima è in piedi davanti allo specchio, vestita con una tuta abbondante e una felpa nera che cela ogni curva del suo corpo, qui sorride e il suo viso è molto più grazioso. Nella seconda foto è sdraiata sul divano coperta da un plaid da cui spuntano fuori solo gli occhi e la punta dei piedi. Ho l’impressione che sotto sia completamente nuda e che si copra con la coperta proprio per non farsi fotografare come mamma l’ha fatta. O forse è solo la mia fantasia che galoppa un po’ troppo. La terza foto è un autoscatto in bagno dove con una mano regge la macchina fotografica e con l’altra appoggia un dito sulle sue labbra, con fare spiritoso. Ha due occhi molto espressivi e al contrario una descrizione sul suo profilo molto succinta e scarna: “Sono una donna, con un mondo dentro e uno fuori che corrono entrambi più veloci di me.” Le scrivo un primo messaggio di presentazione e poi iniziamo a chattare rivolgendoci qualche domanda diretta e personale. Le chiedo di lei, che cosa sta facendo in quel momento e perché nelle foto sembra un po’ triste. Poi inizio a corteggiarla, apprezzando il suo aspetto fisico nonostante tenda a nasconderlo molto. Mi concentro molto sui suoi occhi e sulle dita dei suoi adorabili piedi. Sembra gradire. Insisto. Le dico che le sue labbra sono molto sensuali e che è il pensiero di poterle vedere un giorno dal vivo che forse mi ha spinto a chattare con lei. Risponde con faccine disegnate che arrossiscono. Poi chiede di me, dove mi trovo e cosa sto facendo. “Sono a casa, seduto in poltrona, nudo davanti al monitor mentre chatto con un sogno che diventa realtà”. Resta in silenzio per qualche secondo. Vedo che non sta scrivendo. Poi replica: “davvero?”. Adesso attendo io. Davvero sei nudo? Insiste lei. Sì, rispondo. Mi sono svegliato e mi sono messo davanti al pc nudo… ti da fastidio l’idea? Se vuoi mi vesto… ho solo risposto alla tua domanda, non volevo fare l’esibizionista” “No” dice lei… “anzi… l’idea è strana ma piacevole! “ A quelle parole sentivo l’eccitazione iniziare a crescere dentro di me. “Ti piace l’idea che un uomo sia nudo mentre chatta con te?”. “No, non sempre… ma sai… prima hai fatto degli apprezzamenti sul mio corpo, sulle mie labbra, sui miei piedi… insomma… si capisce che mi hai guardato bene. Ecco, sapere che eri nudo mentre mi dicevi quanto ti piaccio mi eccita! Cioè non nel senso che intendi tu… no insomma…” Capii che era imbarazzata ma al tempo stesso intrigatissima della situazione. Così continuai nel mio corteggiamento: “no no, rilassati… se ti eccita mi fa piacere anche se non nel senso che intendo… “ replicai sorridendo. “Se la cosa ti piace, mandami pure qualche tua foto in privato che sarò felice di commentarla e di farti sapere quanto mi piace”. Così fece, inviandomi un paio di foto con lei in costume da bagno, in piscina. Non tardai a commentarle soffermandomi in particolare sulle sue cosce e le sue mani. Ma soprattutto le feci sapere quanto gradissi il fatto che mi aveva mandato due foto di lei in costume, sapendo che io le avrei guardate completamente nudo, col preciso scopo di ammirarle e commentarle per lei. “Mi sto eccitando… “ le dissi… “proprio nel modo che intendo io eh!”, lei rispose con un sorriso, aggiungendo: “vorrei che fossi qui”. A quel punto iniziai ad eccitarmi davvero e il pene si stava ingrossando senza che neppure lo sfiorassi. “Anche io vorrei essere lì con te… mi siederei accanto a te, nudo, e ti bacerei le tue labbra meravigliose… “ Lei accese la sua webcam e la vidi con la tuta della foto, seduta al tavolo della cucina. Sentii la sua voce per la prima volta: “adesso sei qui con me…” – “spogliati!” le dissi… e lei iniziò a leverasi la felpa, restando con i seni completamente liberi e nudi, davanti alla webcam. Aveva due capezzoli lunghi un centimetro ed era visibilmente sudata. Accesi a mia volta la webcam, puntandola inizialmente solo sul mio petto. “Come vedi sono nudo per davvero anche io”, le dissi. “Fammi vedere di più…” replicò prontamente lei. Spostai l’inquadratura sul mio volto, mentre la guardavo intensamente apprezzando i suoi seni ballonzolanti e generosi. Lasciai che la mia mano scivolasse sul pene, iniziando a masturbarmi… feci in modo che l’inquadratura riprendesse i movimenti del mio braccio, nell’inequivocabile gesto. Lei ansimò nel microfono e si mise in piedi davanti alla webcam. Infilò una mano sotto la tuta e cominciò a masturbarsi furiosamente… la sentivo ansimare e mugulare, mentre la sua mano sfregava fra le sue grandi labbra evidentemente allagate, emettendo uno “ciak ciak” davvero sorprendente! Mi spostai indietro con la poltrona per farmi riprendere a corpo intero dalla mia web cam. Ero completamente nudo, con il cazzo in mano che spuntava per oltre metà, avevo gli addominali tesi e sudati e i pettorali che si contraevano al ritmo della mia masturbazione “Leccati la mano, fammi godere!” mi disse sorprendendomi! Io ero letteralmente impazzito dal piacere e lo feci subito, spostando lentamente la mia mano dal cazzo, su su fino ai pettorali, massaggiandomelo per un istante, per poi appoggiare la mano saporosa del mio sesso sulla mie labbra. Con la lingua bagnai la mia mano, facendo in modo che la webcam riprendesse tutto per bene, poi leccai la mano voluttuosamente e la slinguai come se fossero le sue grandi labbra… Sentii un grido stridulo di piacere, che si sciolse in un più profondo ululato di vocali mentre le dicevo tutte le porcate che mi venivano in mente, e che le avrei fatto. Venne copiosamente, poi si fermò un attimo e iniziò a spogliarsi del tutto restando completamente nuda davanti alla webcam. Io ancora non ero venuto, ma ci mancava poco davvero… lei guardava con ingordigia i mei 20 cm di felicità che avrebbe voluto prendere tutti dentro di sé… io continuavo a masturbarmi lentamente per farla eccitare di nuovo. Alcune goccie di sperma imperlavano la mia cappella e quando le notò me lo disse, ricominciando poi a masturbarsi senza alcun velo davanti alla webcam… poi prese un cazzo di gomma lungo almeno 30 cm e iniziò ad infilarselo nella fica, strusciando l’altra estremità sul suo buco del culo… io non resistetti e venni come rare volte mi capitò di venire in vita mia… spruzzai il mio caldo seme ovunque sul mio corpo… ero fradicio ma continuavo ad eiaculare… lei fece il gesto di raccoglierlo e di leccarlo dalle sue dita come se fosse lì con me. Poi mi chiese di spalmarmi con il mio stesso seme mentre lei finiva di godere e naturalmente l’accontentai, ammirandola mentre si faceva penetrare dal suo instancabile amico di gomma sia davanti, che dietro… Al termine della chat ci scambiammo i numeri di telefono, con la promessa di vederci dal vivo dopo le sue ferie. Cioè oggi, mentre scrivo questo racconto con lei al mio fianco, nuda. Ma qui inizia un nuovo racconto di cui vi scriverò nei prossimi giorni… scusate, ma devo andare….!
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13 anni fa
erotic3mind255232,
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Ultima visita: 4 anni fa
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Che coppia !!
CHE COPPIA ....!! Qella sera ero un pò annoiato e per sviarmi un pò decisi di accendere il pc e visitare un pò di siti in cerca di qualche avventura trasgressiva. .. Per iniziare aprii il mio sito preferito ..annunci69..negli ultimi tempi quando entravo in a 69 andavo a visitare l'annuncio inserito da una coppia di una regione limitrofe alla mia " G... " dalla prima volta che avevo visitato il loro annuncio per caso , ogni qualvolta che accedevo al sito andavo a far subito una visita al loro annuncio ...mi erano rimaste inpresse le fotografie pubblicate da loro , erano fotografie dove era immortalata la lei , una splendida signora... mi dava l'idea che fosse una donna tonica , curata , con un attegiamento un pò austero...alcune fotografie le trovavo particolarmente eccitanti per i miei gusti personali, quella di lei a carponi sul letto con indosso un corpetto nero in pizzo , le calze autoreggenti nere , le scarpe con i tacchi a spillo i suoi lunghi capelli raccolti in una coda , per non parlare poi delle fotografie dove la ritraggono mentre è appoggiata all'armadio dando la schiena all'obbiettivo della macchina fotografica indossando un vestito leggero sollevato mostrando il suo splendido fondo schiena , le sue lunghe gambe fasciate dalle caleze nere...che spettacolo !! le guardavo e le riguardavo in continuazione...e più lo facevo e più la trovavo sexy. quella sera mi decisi a inviargli un messaggio ,gli inviai i miei complimenti perchè trovavo questa splendida donna per i miei gusti personali di una bellezza fuori dal comune , gli scrissi che sarei stato felicissimo se avessero accettato un mio invito ad incontrarci e conoscerci un pò più a fondo. Con mia grande sorpresa la loro risposta non tardò molto ad arrivarmi , a sriverla era G....il marito , il quale mi scive che trovano interessante il mio invito ma...che per la sua splendida moglie vorrebbe organizzarle una piccola sorpresa e realizzare una loro fantasia...organizzare un incontro con due uomini dove lei sia messa al centro delle loro attenzioni e sia soddisfatta in tutti i suoi desideri,questa era un esperienza che loro non avevano ancora vissuto. Entusiasta di ciò che avevo appena letto ,rispondevo immediatamente al loro messaggio scrivendogli che potevo benissimo aiutarli a realizzare la loro fantasia ...anzi sarebbe stato per mè un vero piacere, gli dissi che potevo invitare un mio carissimo amico con il quale ho un ottimo affiatamento avendo giocato spesso con coppie e singole desideriose di essere al centro di più uomini , gli scrissi che anche il mio amico è un inserzionista sul nostro stesso sito e se volevano vedere il so profilo bastava che digitassero willy... Dopo lo scambio di alcuni messaggi per accordarci sulla modalità del nostro incontro , stabilimmo il giorno e il luogo . Il luogo accordato per il nostro ritrovo era il casello autostradale della mia città ,io e willy ci ritrovammo un pò in anticipo all'orario satbilito ..io ero eccitatissimo all'idea di incontrare questa splendida coppia e con il mio amico iniziammo a scambiarci un pò di battute su come saranno dal vivo ...cosa piacerà o non piacerà a loro ...saranno rispettare le nostre aspettative...bè ora queste nostre domande avrebbero avuto una risposta immediata in quanto erano arrivati puntualissimi.... Rimango subito colpito appena scendono dalla loro automobile perchè dal vivo lei è molto più bella da quello che appare in fotografia...supera ogni mia più rosea aspettativa...dopo il rito della presentazione chiediamo a loro se desiderano andare in un locale a bere qualche cosa o se preferiscono andare direttamente in casa...è lei a rispondere " no andiamo direttamente a giocare " già questo... vedere lei desideriosa e vogliosa ....non fece altro che aumentare la mia eccitazione... Decidemmo di andare con una macchina unica e salimmo sulla mia ...mentre guidavo , continuavo a guardare lei nello specchietto retrovisore non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso ...la trovavo bellissima... Arrivati a destinazione ci ritrovammo immediatamente in stanza da letto lui G....si siede immadiatamente in un angolo della stanza e si gode lo spettacolo ....è eccitato si vede ...ha subito notato anche lui e lo si capisce dal sorriso che ha sulle labbra che effetto fa su me e su willy la sua splendida moglie. Lei comincia a spogliarsi lentamente ..si slaccia il bottone dei suoi pantaloni eleganti escivolano ai suoi piedi , si slaccia lentamente i bottoni della sua camicetta ...il mio cuore batte più velocemente davanti a questo spettacolo...rimane in piedi davanti a noi con indosso solamente un body strigato nero , è fantastica ...ci guarda e ci sorride maliziosamente ...il body le fascia il corpo mettendo in risalto i suoi seni ..i suoi capezzoli sono circondati da un anellino...facendoli inturgidire ulteriormente...sembravano due lamponi maturi...willy si avvicina ..la accarezza lei spinge il suo bacino verso quello di willy...ansima ...è già eccitata ...ha voglia...sbottona i pantaloni del mio amico ...scivolano ai suoi piedi...lei si avvicina si accuccia davanti al suo cazzo ...lo accarezza lentamente ...gurda suo marito e poi ...se lo spinge in bocca lentamente e inizia un lento su e giù , lo lecca avidamente fa scorrere la sua lingua su tutta l'asta turgida e vibrante sotto il passaggio della sua lingua....è bravissima gli piace il cazzo ...mi guarda ...mi cerca capisco dal suo sguardo che mi desidera ..mi avvicino a loro abbasso i miei pantaloni , lei con la mano libera si appropria subito del mio uccello...il contatto della sua mano con il mio cazzo mi procura un piacere enorme....la accarezzo...sento la sua pelle sotto le mie dita ...freme... ho voglie di lei ...mi inginocchio tra le sue cosce e la accarezzo lentamente ...le mie dita risalgono dal ginocchio fino alle sua fika completamente rasata...mi avvicino con le labbra ...sento il suo calore ...la lecco lentamente,la mia lingua scorre lentamente sulla sue labbra vaginali..prima le sue grandi labbra..le lecco tutte faccio scorrere la lingua su tutta la sua fika...dolcemente faccio roteare la punta della mia lingua sul suo clitorida..lo sento inturgidirsi ansima...geme.. sento il suo sapore riempirmi il palato...delizioso...la mia lingua si insinua dentro di lei....è un lago.. geme di piacere...lei continua a sponpiare il mio carissimo amico ....l'eccitazione è alle stelle...il mio amico si sdraia sul letto e lei ci si siede sopra....inizia uno splendido smorza candela....inizia un lento su e giù poi via via sempre più veloce ...ha il suo primo orgasmo....guarda il marito e sorride...io sono inpaziente di averla ...ho un desiderio...voglio il suo culo...il marito mi dice di far piano e lubrificarla con del gel prima...mi fà capire che è la sua prima volta....inizio a lubrificare il suo buchetto dolcemente...pima del gel uso la lingua...la bagno ...dolcemente le infilo un dito...piano...poi quando incomincia a dilatarsi le infilo il secondo dito....le piace...mi guarda e mi dice di scoparla ...di fotterla dietro...non me lo faccio ripetere...mi porto dietro di lei e appoggio la mia cappella sul suo buchetto lei è tesa ...le accarezzo la schiena...scendo con le dita dalle spalle verso i suoi fianchi le dico di rilassarsi ...lei lo fà....spingo piano è entrato....aspetto un pò che si abituii...poi continuo lentamente fino che sono entrato tutto ..mi guarda e mi sorride...mi fa capire che vuole essere scopata ...inizio a spingere sempre più a fondo ..il mio amico gli sta leccando la sua splendida fika...ansima sempre più forte...ora è completamente aperta....mi chiede di sbatterla più a fondo...appoggia la fronte al letto divarica di più le sue gambe...la sto inculando a fondo si sta avvicinando a godere....è uno spettacolo vederla godere....tutto questo si sussegue per alcune ore...poi è lei a farci godere a turno ...ci scraichiamo entrambi nella sua bocca....beve tutto da entrambi....ci ripulisce...ci guardiamo in faccia tutti e quattro e scoppiamo a ridere...siamo stremati ma appagati in tutti i sensi....li riaccopagniamo alla loro macchina...lei mi si avvicina e mi sussurra all'orecchio .."io e te scoperemo ancora assieme " mi guarda negli occhi e mi sorride ...mi sono eccitato di nuovo.....che splendida troia....
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13 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 20 ore fa