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Come si sfonda una slave
Dopo un'intensa giornata lavorativa, qualsiasi uomo normale si mette davanti alla televisione e si gode il suo programma preferito: ormai con tanti canali a disposizione non c'è che l'imbarazzo della scelta. Ma mio marito è un po' speciale e alla sera fissa telefonicamente con il Padrone appuntamenti punitivi per la sua consorte. Qualche sera fa ho intercettato una sua telefonata, nella quale dava la disponibilità del mio culetto ad essere tormentato: "Sì, per me non ci sono problemi... io acconsento! Lei ha già avuto rapporti anali e non penso che una dilatazione in più faccia la differenza. Inculatela pure a vostro piacere. La convinco io, tranquillo". "Con chi parlavi, tesoro?", gli dico con aria sorniona. Lui tergiversa un po' e poi si decide a confessare la sua marachella: "Non ho resistito alla tentazione di vederti nuovamente punita dal Padrone: mi piace troppo quando ti vedo sottomessa da altri. Lo sai che mi eccito moltissimo nel sentire i tuoi lamenti e nel vedere che gli altri ti scopano con piacere. Domani sera saremo dal tuo Padrone. Sicuramente alla fine mi ringrazierai, visto che ti divertirai molto anche tu". "E perchè parlavi del mio sedere?", chiedo io con aria curiosa. Lui non risponde, forse vuole mantenere il segreto. Aggiungo che l'importante per me è che non ci sia Pietro alla sessione, visto il suo poco invitante odore; non l'ho mai visto in volto, ma penso sia un uomo di una certa età, che non potendo fare altro, si è adattato alla condizione di schiavo. Mio marito mi assicura che Pietro non ci sarà, ma io non ne sono affatto certa. Giungiamo alla "casa delle torture" e come sempre mio marito mi affida al Master. Vengo portata nella solita stanza, spogliata e bendata. Mi viene messo il guinzaglio e "a quattro zampe" devo proseguire per raggiungere un'altra stanza, "tirata" senza troppi complimenti dal Master. Lì ci sono altri uomini e mi fanno stendere a pancia in giù su quella che percepisco essere una vecchia rete metallica. Non è molto piacevole per le mie tette e la mia pancia il contatto con la rete metallica. Mi fanno aprire le braccia e le gambe a X e mi dicono di attendere. Sento uno strano odore famigliare... un odore pestilenziale di sudato... è sicuramente Pietro. L'identità misteriosa passa accanto alla rete sulla quale sono sdraiata e poco dopo il Padrone dice: "Pietro stenditi sulla rete a pancia in giù. Apri le gambe e le braccia ad X. Forza, bastardo. Esegui gli ordini!". Io ormai ho la certezza che quell'essere orripilante sarà anche questa volta il mio compagno di avventure. Poco dopo sento due piante callose e ruvide a contatto con le mie. Sono le piante dei piedi di Pietro. Stanno prendendo le misure per organizzare la punizione e solo quando sarò sbendata alla fine, avrò la certezza di come sono posizionate le reti: sono una in fila all'altra, unite da cavi d'acciaio, che le tengono saldamente legate. "Apri il culo a quella troia, che le facciamo passare la voglia di essere nata", ordina il Padrone. Due robuste mani mi allargano le natiche e io sento il mio buco opporre una giusta resistenza. "Guarda che bel buco rosa ha la puttana. Chissà quanti cazzi avrai preso in vita tua in quel fantastico buchetto. Ora non avrai i cazzi che vuoi, ma un bel manico di scopa, che ti spaccherà il culo", sentenzia il Master. MI infilano il manico di scopa e io mi sento spaccare lo sfintere. Mi lamento e supplico il Padrone: "Signore, fatemi tutto quello che volete, ma non sfondatemi il culo con un manico di scopa!". Lui ride e i suoi uomini spingono nel mio povero orifizio il manico con molta violenza. Poi sento Pietro che si lamenta per quel maledetto manico di scopa nel culo e capisco che cosa è successo: il manico è da una parte nel mio culo e dall'altra... nel culo di Pietro! I nostri piedi vengono legati insieme, le nostre piante sono posizionate definitivamente le une contro le altre e una sbarra di ferro, situata tra una gamba e l'altra, ci tiene le gambe divaricate. Il manico di scopa sembra leggeremente lungo, ma agli uomini del Padrone la cosa non interessa proprio. Spingono il manico un po' nel mio culo, che ormai è totalmente sfondato,e spingono un po' il manico dall'altra parte nel culo di Pietro, che ora si lamenta come un bambino piagnucoloso. Poi Pietro viene frustato sulla schiena e si dimena per quel che può, visto che gli uomini del Master lo tengono ben fermo, a contatto con la rete metallica. Però riesce a dimenarsi un po' e il manico di conseguenza si sposta nel mio culo. Ormai ho le lacrime agli occhi, per il dolore che è davvero insopportabile. Poi la mia schiena viene inondata di cera calda e anch'io tento di divincolarmi dalla stretta morsa degli uomini che mi circondano. Più mi muovo e mi agìto e più il mio culo viene "lesionato" dal robusto manico di legno. Alla fine mi afferrano per le spalle e mi spingono contro le piante dei piedi di Pietro. Un rigagnolo di sangue esce dal mio buco del culo e solo allora cessano di spingermi contro Pietro, spaventati da quelle che possono essere le conseguenze di un tale sconsiderato gesto. Una volta slegata, mi sfilano il manico della scopa dal culo e per fortuna il sangue sembra cessare di uscire. Ma qualche altra perditina rossa si verificherà nei giorni successivi, specie durante l'espulsione delle feci. Vengo sbendata e ho una situazione chiara della scena che si è consumata ai miei danni. Pietro si è già allontanato e anche questa volta non sono riuscita a vederlo. Comunque ne sono sicura... la sua "visione" non deve essere affatto angelica!
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12 anni fa
soniaslave,
42
Ultima visita: 11 anni fa
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Io, lei e tre ragazzi tutti per noi...
Era un pomeriggio freddo e piovoso di febbraio, quando io e la mia amica Calipso, stando al telefono, cominciammo a parlare di sesso e fantasie erotiche, fin quando capitammo su questo sito...cosi, per gioco decidemmo di iscriverci, e io confessai a lei i miei desideri proibiti..una chicca che mi si era infilata nella testa da qualche mese, provare una cosa con più ragazzi, una cosa, eccitante e selvaggia, in grado di farmi sentire l'oggetto del piacere di due o più uomini, che allo stesso tempo volevo "dominare" io..! Cosi, dopo aver ricevuto moltissimi messaggi, moltissime richieste, due ragazzi, che si sono presentati come amici, hanno attirato la nostra attenzione...Entrambi, sotto la 30ina, belli, bel fisico e anche ben dotati. Uno lo chiamerò Ettore, e l'altro Achille. Abbiamo cominciato a farci vedere interessate a loro, e cosi abbiamo cominciato a parlare e a vederci in web finchè abbiamo deciso di incontrarci in un parcheggio della capitale, per poi andare nella casa al mare di Ettore, sulla costa laziale.. Essendo però due ragazze, anche alle loro prime esperienze di questo tipo, di questa vita così misteriosa e parallela a quella normale, abbiamo deciso di portarci con noi un mio amico, Cesare, a cui avevo confidato tutto, chiedendogli se voleva partecipare...Il tutto ci garantiva più sicurezza, e allo stesso tempo aumentava anche l'eccitazione, perchè si trattava non più di due ragazzi, ma di tre..! Dopo varie peripezie, arrivammo così nella casa di Ettore...Achille ci fece accomodare e sistemò i nostri cappotti e le nostre borse..mentre Cesare, Ettore e Calipso prendevano un caffè nell'angolo cottura, io rimasi a far due chiacchiere con Achille sul divano della casa..fin quando lui cominciò ad accarezzarmi le gambe..così mi sfilai le calze e mi misi sopra a lui...presto mi ritrovai solo con l'intimo addosso, un completino nero e argento di pizzo. Cominciai a sentire dei passi, mi voltai e vidi che erano arrivati anche gli altri..Cosi Calipso, mi diede un'occhiata e si spogliò anche lei, da sola, rimase in intimo, e si mise sull'altro divano con Cesare ed Ettore..Io mi lasciai il reggiseno..mi girai e ordinai ad Achille di penetrarmi a pecora da dietro, lentamente ma fino in fondo..lo volevo tutto, volevo che mi facesse anche un pò male, volevo godere e volevo che la mia amica mi sentisse urlare...dopo circa 10 minuti, cambiammo posizione..e così, mentre mi giravo, vidi Calipso con un gran pene tra le sue tette, mente il mio amico inginocchiato la assaporava...cosi decisi di fare la 69...volevo sentire la lingua di Achille dentro di me, muoversi con velocità, accompagnata dalle sue dita...e nel frattempo volevo qualcosa in bocca, per rilassarmi...! Dopo un pò...facemmo a cambio, io andai dagli altri due, e Calipso passò tra le braccia del clamoroso Achille..! Mi misi di nuovo a pecora, volevo esser presa da dietro, questa volta con forza da Ettore, mente il mio viso era rivolto in avanti e le mie labbra, ormai senza rossetto, si muovevano ritmicamente sul pene del mio amico..! Cambiammo varie posizioni, mentre mi gustavo la scena della mia amica con Achille, l'abile linguista..=) Infine venni..gemendo, cavalcando il mio amico, che nel frattempo con la mano mi stimolava il clitoride..mentre Ettore, da dietro mi palpava il seno..La mia amica era ancora lì..non aveva ancora finito e così decisi di andare a disturbarla, insieme agli altri due..Eravamo in cinque, un divano non bastava, così salimmo di sopra, nudi come eravamo, in camera da letto, interrompendo per qualche secondo i nostri piaceri, ma prima Calipso prese dalla sua borsa un tubo di panna spray che ci eravamo portate..! Entrammo in camera, ci mettemmo tutti sul letto..ero tra Ettore e Achille, i due guerrieri che si batterono per possedermi..così, decisi di tornare a far felice Achille, ma mi misi di lato, girata su un fianco. Lui era dietro di me, pronto a farmi sentire tutto il suo pene..ma questa volta a darmi il ritmo era lei, Calipso, che stando dall'altra parte del letto, sul bordo, a pecora, sfruttava le spinte che riceveva da Ettore per far muovere meglio Achille...finimmo così, con il povero Cesare, che ormai guardava la scena e ci spruzzava la panna addosso.... Bhè che dire, forse lui non si è goduto gli ultimi momenti, ma se non fosse stato per lui io e la mia amica non avremmo passato una giorata così...ehm...eccitante !
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12 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 16 ore fa -
Frustate per due
Mario, mio marito, telefona al Padrone per fissare un nuovo appuntamento e lui gli dice che ha in mente qualcosa di nuovo ed interessante per me. Sarà una sessione in cui io proverò uno stato di sottomissione del tutto nuovo, che mi umilierà in modo deciso e annullerà completamente la mia personalità. Appena arrivati Mario mi consegna al Master, che mi conduce nella stanza delle torture. Mario non mi può seguire e viene fatto accomodare fuori in una stanza tapezzata di foto di schiave, dove ci sono anch'io ritratta in varie pose, con la schiena distrutta dalle frustate e le tette livide. Nella stanza delle torture sono sola con il mio Padrone, che mi ordina di spogliarmi. Io mi tolgo tutto e rimango in reggiseno e mutandine. "Togli anche il reggiseno e le mutandine, puttana", mi dice con tono brusco il Master. Tolgo il reggiseno e mi sfilo le mutandine, rimanendo completamente nuda davanti a lui, che mi scruta e poi mi schiaffeggia con tono "affettuoso" le tette. "Ora rimettiti le scarpe, lurida cagna... quelle oggi ti sono concesse!", mi apostrofa il Padrone. Mi infilo le scarpe e lui mi benda gli occhi, impedendomi così di poter vedere quello che mi aspetta. Quando si viene privati della vista e non si sa che cosa ti faranno, l'adrenalina sale e tutto può succedere, senza che la schiava possa minimamente prevedere lo sviluppo delle cose. Il Master mi fa mettere le braccia sulla testa e mi ordina di rimanere immobile. Poi mi mette un ferro in bocca, che mi impedisce di chiuderla, Avverto che qualcuno sta entrando dalla porta, ma non immagino chi sia. Poco dopo capisco che si tratta di un uomo, che si pone di fronte a me: purtroppo percepisco subito che non è amante del sapone e la cosa mi disturba non poco. Vengo spinta dalla schiena contro di lui: é nudo, ha una pancia pronunciata e un uccello alquanto moscio. E il suo uccello rimarrà moscio per tutta la sessione, malgrado lo sfregamento con il mio corpo. Le mie caviglie vengono legate alle sue, un'altra corda che mi passa sotto il seno mi blocca al suo corpo; mi vengono alzate le braccia e i miei polsi vengono legati con i suoi. Poi i nostri corpi vengono assicurati ad un gancio, che presumo collegato al soffitto e vengono messi in tensione. L'odore di sudato che emana il corpo dell'energumeno che mi sta davanti è nauseabondo e il suo alito è veramente pesante. La sua bocca è esattamente davanti alla mia, che è obbligata a rimanere spalancata a causa dell'aggeggio di ferro che mi hanno infilato. Prende la parola il Padrone, che ci illustra con voce perentoria la punizione che andremo ad affrontare: "Ora Sonia e Pietro siete legati saldamente una davanti all'altro e riceverete la punizione che meritate. Inizierò a frustare la schiena di Pietro, che se si lamenterà procurerà due violenti colpi di frusta alla povera Sonia. Se poi Sonia emetterà dei lamenti, riceverà uno sputo in bocca da Pietro. Avete capito tutto?". Alcune persone entrano dalla porta e si sistemano davanti a noi. Io sono bendata e non riesco a capire quanti siano gli spettatori e se tra loro ci sia mio marito. La frusta inizia a lavorare e Pietro riceve un deciso colpo, che lo fa sbattere ancor più contro di me. Il suo peso mi fa vacillare, ma per fortuna l'energumeno non si lamenta minimamente. Bene, penso io, è un uomo coriaceo, che sopporta bene il dolore. Io cerco di immaginare che tipo di uomo sia Pietro: di certo non giovane, che forse ha già raggiunto la pace dei sensi, visto che il suo pene è decisamente ciondolante, pur premendo sulla mia figa. Ma quel che più mi disturba è l'odore acre del suo sudore. Viene frustato con veemenza, ma lui tace per i primi dieci colpi, accusando i colpi con grande self control. Poi però inizia a lamentarsi: "Ah, che dolore", dice il mio "dirimpettaio". E puntualmente mi arrivano due colpi sulla schiena. Anch'io sono una donna abituata s subire e non proferisco parola. Ora Pietro si lamenta di continuo per le frustate ricevute e io "godo" di ben due frustate ad ogni suo lamento. Dopo una dozzina di frustate decise, non riesco più a trattenere i lamenti e, per quel che posso, gemo per il dolore prodotto dalle frustate. E Pietro viene invitato a sputarmi in bocca. Io provo uno schifo tremendo, sentendo sulla mia lingua la sua schifosa e puzzolente saliva. Frustano lui, frustano me sulla schiena e sul sedere... lui comincia a sudare in modo copioso e io sento il suo sudore sul mio corpo. La mia bocca si riempie di saliva e io sono costretta, mio malgrado, a deglutire, Il Padrone sghignazza e le frustate aumentano in maniera considerevole. Non so quante ne ho ricevute, ma sicuramente alla fine i colpi non sono meno di settanta. Poi il Master invita i presenti ad usarmi come discarica e io ricevo sputi in tutto il corpo. Non vengono risparmiati i miei capelli e persino la benda che ho sugli occhi riceve enormi sputacchiate. Ne ricevo ovunque: dal culo alle caviglie, dalla schiena alle scarpe. Mi slegano e Pietro viene accompagnato fuori dalla stanza; anche tutti i presenti escono e io rimango sola con il Master. Vengo sbendata e finalmente posso vedere il mio corpo martoriato, livido e oltraggiato dagli sputi. Ritrovo mio marito nella sala d'aspetto... sarà entrato anche lui? E' possibile, visto che ormai non si scompone più nel vedere la sua povera moglie umiliata e sottomessa. Anzi gode nel vedere il trattamento che mi viene riservato durante le sessioni!
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12 anni fa
soniaslave,
42
Ultima visita: 11 anni fa
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L'amica baby sitter
Avevo una storia con una ragazza che faceva la baby sitter.Lei era a conoscenza che fossi sposato,ma era innamorata.Oramai erano due anni che ci frequentavamo di nascosto,da un'anno facevamo anche sesso completo.C'era voluto un pò perchè era giovane è vergine,ma poco alla volta le sue barriere erano cadute,accettava con gran piacere di ingoiare la mia sborra a volte voleva gliene lasciassi un pò sul viso perchè amava spargerselo.Ma la cosa che mi mancava era il rapporto anale,desideravo tantissimo il suo buchino.Ma lei si vergognava.Così decisi che la cosa migliore era far finta di non pensarci più è giocare d'astuzia.A volte andavo a trovarla nella casa dove lavorava,sapevo gli orari è se il bambino dormiva lei mi diceva di passare ed essendo un bimbo di poco più di un anno aveva il sonno pesante. Così un giorno che mi disse di passare,mi preparai mentalmente per riuscire finalmente ad incularla.Sapevo che lei lo desiderava ma si vergognava,avendo anche ricevuto una educazione religiosa molto bigotta.Era estate quindi vestiti leggeri,poi quando sapeva che avrebbe potuto farmi salire si vestiva con gonne leggere tanga,canotta è quasi sempre,si toglieva il reggiseno prima che arrivassi èra piccolo ma bellissimo due piccole è sode pere.Così arrivato subito ci abbracciamo è cominciamo a baciarci,sapevamo che non potevamo stare a far tanti preliminari perchè se il bimbo avrebbe pianto significava che era sveglio è dovevo filare.Subito gli sfilo gli slip,gli accarezzo la figa,gli infilo le dita lei comincia a bagnarsi,siamo in piedi la faccio inginocchiare lei subito capisce e s'infila il mio cazzo in bocca glielo faccio un po succhiare è slinguare,la tiro su di nuovo gli ficco la lingua in bocca ed intanto continuo con le dita è poi di nuovo giù a succhiarmi il cazzo,lei incomincia a non capire più niente sò che desidera essere scopata quando mi rendo conto che è super eccitata la faccio mettere a pecora su una poltrona gli sollevo la gonna allargo le gambe gli afferro le tette è comincio a pompargli la figa come sento che stà per venire smetto,poi ricomincio è smetto ora mi rendo conto che stà impazzendo vuole venire ma io gli struscio la mia cappella alla figa,poi gli struscio la cappella al buchino del suo bel culo,lei mi dice no ti prego!Non preoccuparti,lo voglio solo appoggiare,non spingere però,no!Lo tengo appoggiato è continuo ad accarezzargli i capezzoli,lei smania ma stà ferma,sento scivolare la punta del mio cazzo appena appena,ti prego,non preoccuparti non spingo.Intanto il mio cazzo è entrato almeno un centimetro perchè ilsuo buco del culo si è automaticamente rilassato per il piacere.Un minuto abbondante fermo così,lei si rilassa ora è un pò imbarazzata perchè non vuole far capire che sà che il mio cazzo stà per sfondargli il culo,visto che ora gli piace è vado giù tutto,lei mi dice ti prego non venirmi dentro.Và bene è sono fermo con tutto il mio cazzo dentro il suo culo.Quando capisco che bastano pochi colpi per sborrargli dentro il culo decido è senza dargli tempo di riflettere la pompo velocemente è la sborra incomincia ad inondargli il culo è lei viene,gli porgo da dietro la mia bocca è ci slinguiamo voracemente.Da quel giorno finchè è durata la nostra storia non ha mai smesso di farsi inculare,gli piaceva troppo ed è stato sempre bellissimo ed animalesco.
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12 anni fa
globalsex,
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Ultima visita: 7 anni fa
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Un vero cuck
Mi aveva contattato lui dopo aver letto un mio annuncio su Fermoposta. Mi aveva mandato un paio di foto della moglie e il numero di cellulare al quale contattarlo. Avevo già avuto diversi incontri ma era la prima volta che un marito si dichiarava cornuto e mi confessava di eccitarsi nel ruolo del cuckold. Parlammo diverse volte al telefono io e lui , poi mi diede il numero della moglie con la quale nacque subito simpatia,feeling… la fantasia iniziava a galoppare, le idee, le fantasie e le proposte abbondavano per cui per evitare che col passare del tempo così come era nata la voglia di conoscersi potesse scemare decidemmo di incontrarci. Prenotò lui un ristorante 30 km fuori Roma, in un posto dove nessuno ci conosceva. Eravamo diventati complici e avevamo stabilito un bel programmino per la serata. Arrivarono prima loro, si sedettero al tavolo e dissero al cameriere di aspettare una persona con cui avrebbero dovuto discutere di lavoro. Per questo motivo scelsero un tavolo leggermente defilato dove poter parlare tranquillamente. Il ristorante aveva circa 70 coperti ma meno della metà erano occupati. Dopo 10 minuti arrivai io. Loro erano proprio una bella coppia,lui 55 enne elegante ed abbronzato, lei 45 anni sofisticata,sexy e molto bella. Eravamo seduti in un tavolo tondo, la signora nel mezzo… Il cameriere venne a prendere l’ordine,scelsi una buona bottiglia di vino ed iniziammo a chiacchierare finalmente di persona. Non persi tempo per fare i complimenti alla splendida Monica, ci guardavamo negli occhi e sembravamo intuirci al di la di quello che ci dicevamo. Entrammo subito in confidenza al punto che dopo aver mangiato il primo le dissi di andare in bagno a togliersi le mutandine. Ovviamente mi alzai anche io e con la scusa di andarmi a lavare le mani entrai nel bagno delle donne chiusi la porta e verificai di persona se avesse fatto quanto le avevo chiesto. Ci baciammo,ce l’avevo duro più del marmo… la situazione era eccitantissima e lei era molto bagnata. Dopo qualche minuto dovemmo ricomporci e a fatica ci staccamo. Tornati a tavolo il cornuto ci disse che gli sembrava che i due camerieri se la ridevano alle sue spalle,forse immaginando quello che era successo. Si alzò per andare al bagno e ne approfittai per baciare Monica e per accarezzarla tra le gambe… In quel momento fu chiaro a tutti che lui era cornuto…anche se i presenti immaginavano lo fosse in modo non consapevole! Quandò rientrò ci trovò a parlare in modo tranquillo e quando seppe quello che era successo si eccitò ancor di più… Prendemmo il dolce, pagò il conto e decidemmo di fare un giro con la loro macchina comoda e spaziosa. Lui guidava e noi dietro ci baciavamo, ricordo ancora il suo profumo,il calore della sua figa bagnata,la consistenza dei suoi seni… mentre il marito guidava lei me lo prese in bocca…un’esperienza stupenda… Ci accompagnò davanti un albergo,lui rimase in macchina e noi andammo a prendere una camera. Furono due ore meravigliose. Poi dopo una bella doccia che facemmo insieme con un ultimo amplesso sotto l’acqua scendemmo giù. Lui ci aspettava, aprì le portiere e ritornò al ristorante dove avevo lasciato la mia auto. Mi ringraziò per la bella serata. Fu un’esperienza bellissima e da li ci siamo visti altre volte ma quella prima la ricordo con grande piacere.
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12 anni fa
lucapilon, 51
Ultima visita: 1 settimana fa -
In Spagna al sexy shop...
Sono Dea lei di coppia.. durante un indimenticabile viaggio nella mitica Spagna, in compagnia del mio attuale compagno, complice di numerosissime follie sessuali, ho provato per la prima volta la trasgressione più forte che io, penso, di non aver mai potuto neanche immaginare.. era una giornata molto calda e umida.. ricordo bene l'ora... le 17.00 di un bellissimo pomeriggio di agosto.. passeggiando in una strada principale del centro il mio lui mi convinse ad entrare in un sexy shop dalle vetrine molto curate ed intriganti.. c'era un bel pò di gente all'interno con 4-5 commesse donne... sembrava un normale negozio di intimo.. in fondo vi era un corridoio dalle luci soft ed accoglienti... ci spingemmo oltre e notammo alcuni camerini.. spinta dal mio forte senso di curiosità e incoraggiata dal mio lui ad aprire la porta.. lo feci.. aprii la porta ed entrammo... ricordo il colore forte alle pareti .. un rosso porpora molto forte ma anche molto sensuale.. ci colpì molto... non era un normale spogliatoio.. sentimmo che dall'altra parete della sottile paretina in legno c'èra qualcuno.. ci guardammo straniti e notammo che alla parete vi erano due fori... ci chinammo per guardare all'interno... due ragazzi seduti si stavano masturbando alla visione di un porno proiettato da uno schermo affisso alle pareti... accorgendosi di essere guardati uno dei due si alzò e si avvicinò al buco... scoperti indietreggiammo mentre il ragazzo infilò il suo cazzo nel buco entrando "di brutto" nel nostro camerino... rimasi per alcuni secondi sconvolta e bagnataaa... il mio lui mi sussurrò all'orecchio che eravamo in un glory hole... e toccandomi il culo mi chiese se mi eccitava l'idea di toccare quel bel cazzo... no!! gli dissi... ma al contrario il desiderio era fortissimo... il mio lui mi guardò.. e sorridendo mi disse che stavo mentendo... mi conosce bene... sapeva che mentivo e che volevo... mi prese la mano e la poggiò su quel pezzo di carne duro e bagnato dall'eccitazione... sssssssssss........ non ho resistito... l'ho strinsi tra le mani e cominciai a leccarlo di brutto... mentre ero presa dal piacere il mio lui mi abbassò i pantaloni e cominciò a leccarmi la figa ormai già piena dei miei umori... aprii gli occhi e dal buco scorsi l'altro ragazzo avvicinarsi anche lui al buco... si stavano per dare il cambio... ora in preda a succhiare il secondo cazzo... ohhhh......... che emozione!!! il mio lui nel vedermi per la prima vota protagonista di una scena da film porno... così sconvolgente ... mi scopò da dietro come mai aveva fatto prima... io, immersa in quel tripudio di emozioni arrivai quattro o cinque volte di seguito... subito dopo il secondo dei due venne all'improvviso nella mia bocca... lo seguì il mio lui che a fiume mi inondò la schiena ed infine il terzo che mi spruzzò tutta la sua sborra sul viso... non dimenticherò mai quell'esperienza..
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12 anni fa
dea.sex,
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Ultima visita: 12 anni fa
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L'amica di mia moglie in ufficio.........
F. era una ragazza carina, ha quasi quindici anni meno del sottoscritto, lineamenti meditterranei ma corpo esile... è molto amica di mia moglie, si confidavano su tutto anche sul sesso... La mia lei mi parla delle sue confidenze, commentiamo insieme il fatto che F. e il suo compagno hanno una vita sessuale trieste.... F. finge gli orgasmi da sempre perchè lui è interessato solo a svuotarsi.... Io e la mia lei eravamo decisamente più disinibiti e amanti del sesso, io per mio desiderio mi dedicavo tantissimo ai suoi orgasmi, e questo F. lo sapeva. Mese di agosto, pomeriggio caldo in ufficio, sento bussate e vedo F. entrare... rimango sorpreso, non è la prima volta che ci incontriamo senza i nostri consorti ma è la prima che F. viene nel mio ufficio.... F. indossa uno di quegli scamiciati di jaens con le spalline e con i bottoni davanti fino ai piedi, mi saluta con un bacio sulla guancia e si siede di fronte a me, chiacchieriamo del più e del meno, lei accavalla le gambe e per farlo apre alcuni bottoni da sotto fino al ginocchio.... Mi dice se può confidarsi, se può chiudere la porta a chiave che si vergogna se entra qualcuno, io acconsento "i soli problemi con quello zucconne del suo uomo" penso.... Si risiede e quando accavalla le gambe la gonna lascia scoperta quasi completamente la cosia che io ammiro.... "dai, cosa mi guardi così mi hai già vista in costume al mare che c'è di strano?" Leggo la provocazione "una cosa è il costume, un'altra è la sensualità di mettere in mostra così le gambe, sei molto sexy" F. arroscisce ai complimenti non è abituata, sorride nervosamente...... "ma dai non sono sexy io" "ma che dici, vedere la coscia così fa immaginare cosa c'è più in su, fa sperare che i tuoi movimenti lascino vedere qualcosa in più, tu sei femmina e queste cose le sai...." "allora se faccio così cosa immagini?" aprendosi due bottoni in altro, lasciando intravedere dalla scollatura che probabilmente non porta il reggiseno.... "immagino che non hai reggiseno e che hai i capezzoli duri dall'eccitazione" Lei diventa rossa rossa in viso, si alza, si mette in piedi davanti a me e con aria di sfida mi dice "sei sicuro?" prendo i due lembi della gonna e con gesto deciso le sbottono tutto..... Sotto è completamente nuda, un boschetto di pelo nero compare difronte a me, due piccole tettine con dei grossi capezzoli duri davanti a me..... "sono stato a casa tua e tua moglie mi ha fatto vedere le vostre foto, hai un cazzo che sembra un vibratore lo voglio" mi prende la testa e la porta sulle tette per farsi succhiare i capezzoli duri. Non mi faccio pregare mentre mi alzo e mi apro i pantaloni... "che fai e se viene qualcuno?" "Bussa e se ne va, non possono aprire!" "e se aprono? mi vergogno" mentre la mia mano sente la fighetta fradicia.... "sei bagnata come un lego, hai le goccie che scendono tra le coscie e ti fai problemi...." La metto a sedere sula scrivania, le allargo le gambe e infilo la bocca tra le sue coscie... ha un profumo forte, che sale direttamente al cervello, deve essere proprio in calore.... Neanche due minuti e vibra tutta "sei già venuta?" "erano mesi che non avevo un orgasmo con qualòcuno, sempre a menarmela da sola.... mio dio che lingua, ancora... ancora..." Credo abbia avuto altri due o tre orgasmi nel giro di cinque minuti sempre con la mia lingua, il suo piacere mi colava dalla bocca, una fontana in astinenza.... "dammi il cazzo ti prego, ho voglia di sentire quel manco dentro" Le sue gambe sulle mie spalle, Le appoggio la puntatra le labbra depilate e vengo quasi risucchiata in quella figa fradicia e piena di scopate arretrate. Si tiene sulla scivania mentre la sbatto, "che bello... che cazzo.... godo..." sono le parole che escono dalla sua bocca mentre continua a sbrodolare..... "ho voglia di gridare...." le devo mettere una mano sulla bocca mentre gode tremando quasi in preda alle convulsioni "Non smettere... non ho mai avuto un cazzo dentro così tanto tempo.... sborrami dentro... sborrami dentro..... rienpimi!" A quella richiesta non resisto più e le scarico dentro quatro cinque schizzi di sborra calda mentre la vedo stesa tutta sudata, con i lunghi capelli bìneri medidi di sudore.... Alcuni secondi e mi sfilo.... lei ancora in calore con la mano si accarezza la figa raccogliendo lo sperma con la mano e succhandosi le dita.... "queso non l'ho mai fatto a Toni ma come mi hai scopato meriti..." Allora è una sfida, con le mani le tengo le gambe aperte e inizio a leccarle la figa con la mia borra che cola, prima cerca di fermarmi popi mi prende per i capelli e mi tiene premuto il viso mentre arriva l'ennesimo orgasmo.... Ci riprendiamo, ci vestiamo quasi imbarazzati... ci ricomponiamo e lei mi saluta dicendomi "adesso vado a casa tua a bere il caffè, avevo detto a Toni che passovo da voi...." La lingua in bocca per un bacio e se ne va....."proprio una gran zoccola la ragazza" il mio pensiero....
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12 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 16 ore fa -
Il fuoco del drago
....il sottopassaggio aveva un chè di sinistro, un odore forte di urina ne testimoniava un uso improprio anche se abituale, a riprova che gli istinti e le necessità si sfogano nei luoghi bui e nascosti, che la vergogna ed il misfatto hanno i loro paradigmi. A quell'ora ne ero l'unico fruitore idoneo, dovevo solo attraversare una strada, ma la sensazione era di essere entrato in un luogo dove stagnavano pensieri primitivi oltre che odori. Ed io stavo andando, non potevo certo starli a raccattare per scrutarne le ombre..alle 5 di mattina,avevo un gran da fare, stavo già scappando. O meglio, stavo correndo ,come spesso mi accade, con la voglia di affaticare il corpo ben oltre la mente e farli marciare in sintonia. Pochi minuti prima lo specchio mi suggeriva il personaggio del giorno, un bell'IO versione Rocky Balboa, accessoriato di tutto punto per l'evento metropolitano di cui mi sentivo protagonista unico. Non v'era dubbio, "l'unico coglione in giro a quell'ora e con quel freddo a scarpinare sui viali," questo doveva essere il riassunto che leggevo negli occhi di coloro che vi erano costretti per lavoro e che sarebbero restati volentieri nei loro letti caldi. Il night warrior in me incassava mestamente questi giudizi cabinati a quattro ruote, ma compreso nel ruolo di giustiziere senza causa ,quale un insonne deve per necessità diventare pena un abbattimento dell'autostima, continuavo la mia corsa ritmata da un adrenergico Barrry de Vorzon stereofonico. Coglione si, ma con un background! Musica e memoria filmografica facevano mulinare le mie gambe oltre il minimo sindacale che m'ero imposto per arrivare a completare il giro previsto. Il cielo si tingeva di blu, ad est in un altrove indefinito cominciava il giorno, il buio era ancora buio, il freddo era secco, il naso colava, e l'alito era lo sbuffo di un drago. In erba però, perchè sul drago dovetti ricredemi subito. Lo vidi, anzi lo sentii prima di vederlo, gas a manetta ed un puntino incandescente con una scia sfumacchiante a conferma che questo Drago era migliore del mio. Mi fermai ad osservare affascinato quest'ossimoro motorizzato, un surgelato che sprizzava scintille di fuoco.Arrivava di gran carriera, ed era un uomo, contro ogni apparenza, un eroico col Ciao postbellico, orecchie al vento, senza guanti, sigaretta penzoloni sul labbro alla Bogart, in singolar tenzone con l'aria che voleva fumarsela al posto suo e la combinazione era stupefacente. Un tizzo ardente maivistotale fendeva l'aria davanti alla sua maschera ferma, facendomene immaginare l'acredine oculare. Lo vidi sfilare senza accennare a ripensamenti, senza porre fine al supplizio. E lì cominciò il calvario esegetico della visione. Qual'era il senso della sua apparizione, cos'èra quell'insieme apparentemente stonato......ma soprattutto, da dove veniva e dove andava? Cominciai ad ipotizzare che l 'uomo, un circa sessantenne, fosse un disoccupato in cerca di un'occupazione che lo facesse ammalare seriamente; l'incuranza con cui fendeva l'aria gelida deponeva a suo favore nel processo alle sue malsane intenzioni. Vista l'ora però, avrebbe potuto essere un turnista che smontava e tornava a casa, incazzato come un vikingo. Avrei anche detto come un nero, ma il freddo e la chioma chiara lo rendevano assai poco africano. O un marito furioso per la nottata passata accanto ad una moglie non più donna, quasi elefante visti i barriti che sicuramente avrà emesso nel suo russare da obesa. Oppure stai a vedere che era un eroe, quelli di razza moderna, che sopravvivono alle loro azioni e le perpetuano quotidianamente tanto da sembrare normali. Fumare controvento è un azione epica, è un desiderio avversato dagli elementi, è un andare contro sapendo di perdere, è diventare soldato armato di pugnale contro il fuoco di sbarramento di un plotone di artiglieria. Ovvio che ci vuole una giusta causa per immolarsi così, non puoi pensare che il tuo sia un sacrificio che fai per l'umanità. La tua sigaretta ridotta ad un carbone ardente se la fuma il vento ed il vento non ha niente di umano, ed il fumo non è neppure gradito agli dei che da secoli gradiscono il sangue. Eppure il fumo del drago non era un invenzione inutile quella mattina, ai miei occhi era poesia di una congiuntura irripetibile. Il buio, l'ora in cui io ero lì e lui pure, era un qualcosa che trovavo sensuale, passionale, decadente, mancavano solo dei violoncelli a sottolineare il quadro. Quante volte avrei voluto e non l'ho fatto, quante volte avrei voluto consumare la rabbia come fosse una sigaretta al vento, quante volte ho ricordato il suono della sua voce avendo la certezza non rassegnata che non l'avrei più ascoltata. Eccolo là, scomparendo alla mia vista, in lontananza, il drago bruciava le sue e le mie passioni.
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12 anni fa
rotterdam19,
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Ultima visita: 3 anni fa
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Sonia
Tutto è successo in una fredda sera d'inverno del dicembre scorso. Quella sera avevo appuntamento con Luciano, il mio Padrone numero tre: e sì, perchè tramite questo fantastico sito mi sono trovata ben tre Padroni, tutti molto severi ed esigenti, che si conoscono tra loro e che qualche volta architettano punizioni "comuni" ai danni della sventurata che scrive. Luciano era in compagnia di tre amici e il mio arrivo è stato salutato in modo molto festoso, addirittura con spumante e pasticcini. Ma le feste durano poco per le schiave come me e io so bene che quando vado a queste riunioni finisco sempre per soffrire molto. E' chiaro che comunque queste sofferenze me le cerco volutamente, perchè nessuno mi impedirebbe di stare sul divano di casa a guardare la televisione. Dopo il primo quarto d'ora di stampo godereccio, Luciano ordiina con voce perentoria a due suoi amici di spogliarmi. "Via tutto, lasciatela nuda". I due eseguono e poco dopo finiscono sul pavimento maglione, camicetta, reggiseno, gonna, stivali, calze e mutandine. Dopo essere stata denudata, devo inginocchiarmi a leccare i piedi di tutti i miei aguzzini. Vi confesso che, dopo i pasticcini e lo spumante, l'odore dei piedi maschili, che sono stati chiusi negli scarponi tutto il giorno, non è il massimo. Ma eseguo alla perfezione, leccando i loro piedi sopra, sotto e in mezzo alle dita. Poi Luciano mi fa stendere su un tavolo a pancia in giù e mi fa un clistere di grandi dimensioni. "Così sarai ben pulita e potremo usare il tuo culo a nostro piacimento", disse il Master in modo severo. "Padrone, posso andare in bagno a liberarmi?", chiedo io dopo pochi minuti. "No, questa volta vogliamo assistere tutti al tuo show. Se hai bisogno di liberarti, lo farai sul quel cellophane disteso sul pavimento", disse Luciano indicando un angolo della stanza. Scesi dal tavolo e mi accovacciai sul cellophane, liberandomi a dovere. Mi fecero risalire sul tavolo e mi fecero mettere a "quattro zampe". Mi abbassarono il busto, fino a farmi toccare il tavolo con le tette e il mio culo rimase inarcato verso l'alto. A quel punto Luciano prese un grosso fallo di plastica e lo posizionò sul mio buco dell'ano. Iniziò a premere con forza, nel tentativo di farmi dilatare. Il mio ano sembrava rifiutare categoricamente quel fallo dalle dimensioni importanti e io lo implorai di smettere. "Mi fai male, smettila per favore, non resisto... mi stai spaccando tutta!", dissi a Luciano. Lui però non mi ascoltò e alla fine vinse la battaglia con il mio culo: il fallo entrò con fatica, dilatandomi il buco che iniziò a bruciarmi. Poi Luciano prese una corda e mi fece una specie di mutandina, che passava nella mia figa e tratteneva in posizione quel grosso fallo di plastica. Mi fecero rivestire, ma mi impedirono di rimettermi le mutandine, le calze e gli stivali. Mi infilarono il cappotto e Luciano mi disse: "Ora ti recherai da Alberto, un mio amico, che ti sta aspettando in via ... Avrai a tua disposizione venticinque minuti per raggiungere quel luogo, dove ti toglieranno quel cazzo dal culo. Ma ricorda: ogni minuto di ritardo ti costerà una frustata moltiplicata per il numero dei presenti a quella sessione. Loro sono in quattro, per cui per ogni minuto di ritardo riceverai quattro frustate. Sono le ventidue e trenta... vai e raggiungi velocemente Alberto. Ne hai tutta la convenienza!". Uscii dall'appartamento a piedi nudi, senza calze e senza le mutandine. Intanto quel coso ingombrante mi irritava il retto, mentre la corda già mi faceva bruciare l'interno delle labbra della mia figa. Appena appoggiai i piedi sul gelido pavimento del pianerotttolo un brivido mi serpeggiò nella schiena. Mi feci coraggio e scesi le scale, temendo che qualcuno mi potesse vedere in quelle condizioni. Raggiunsi la macchina, che per fortuna era poco distante dal portone della casa. Salii e posizionai il navigatore sulla via che dovevo raggiungere. La via era in zona dell'autostrada Milano - Genova e il tempo previsto dal navigatore mi gelò il sangue: ventotto minuti, tre in più di quelli che mi erano stati concessi. Avevo inoltre perso un paio di minuti per salire in macchina. Praticamente cinque minuti in tutto, che tramutati in frustate volevano dire... venti colpi! Partii a razzo e seguii le indicazioni del navigatore. Dopo qualche chilometro incontrai un posto di blocco della Polizia. L'agente mi fece segno di accostare e gentilmente mi chiese la patente e il libretto. Poi con estrema calma andò verso l'auto della Polizia e controllò i miei documenti. Io non scesi dalla macchina, in quanto ero scalza e senza calze. Mi avrebbero presa per pazza con quel freddo pungente. Poi l'agente tornò verso la mia auto e mi rassicurò sulla mia posizione di brava cittadina! Io tenevo i piedi ben nascosti sotto la pedaliera e con il cappotto coprii le gambe nude; il fallo nel culo era diventato insopportabile, mentre la corda con il suo sfregamento mi faceva bruciare l'interno della passera. L'agente si complimentò con me per la macchina, che in quel momento era l'ultimo dei miei pensieri: "Bella questa macchina... è un'Audi... sembra una coupè, ma in realtà è una spaziosa berlina. E via con tutti i complimenti di questo mondo (alla macchina!). Alla fine riuscii a ripartire e alle ventitre e dieci arrivai a destinazione. Dovetti lasciare la macchina un centinaio di metri lontano dal capannone, in quanto la strada sterrata era bloccata da una sbarra; scalza proseguii al buio, su una stradina fangosa piena di buche. Scivolai più volte, ma per fortuna riuscii a non cadere. Alle ventitre e tredici arrivai al capannone, dove mi aspettavano con trepidazione i quattro amici: erano trascorsi quarantatre minuti dalla mia partenza, che tradotti in frustate facevano... settantadue colpi! Per la seconda volta quella sera venni denudata e poi venni appesa a testa in giù per la punizione. Avevo sempre nel culo quell'oggetto ingombrante e le corde mi avevano ormai irritato irreversibilmente l'interno della figa. I quattro a turno, armati di fruste, mi colpirono settantadue volte: i miei seni, la mia schiena, tutto il mio corpo venne colpito senza pietà e alla fine solo la mia faccia e i miei piedi si salvarono da quel tremendo supplizio. Succede poi che coloro che sono addetti alle fruste ci trovano gusto nel sentire i lamenti della poveretta di turno, che grida e implora di smettere, puntualmente inascoltata. Anzi più gridavo e più loro ci mettevano forza nel frustarmi. All'inizio il dolore non è tanto, ma poi le fruste finiscono inevitabilmente per colpire più volte la stessa zona del corpo e lì iniziano i dolori: la pelle si arrossa e poi si lede, fino alla comparsa del sangue. Alla fine il mio corpo era pieno di segni rossi, lividi e anche piccole ferite sanguinanti. Mi tirarono giù sfinita, a fatica mi reggevo sulle gambe e mi liberarono il culo dal fallo di plastica. Dopo le frustate, ricevetti un fragoroso applauso e potei rivestirmi per fare ritorno a casa. Ero sempre scalza e percorsi la strada sterrata tra il fango, che era aumentato a causa della pioggia battente, che aveva intanto iniziato a scendere. Arrivai a casa infreddolita e disastrata nel corpo e nella mente. Mi ci vollero parecchi giorni e buone pomate per dimenticare quella sera da incubo!
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12 anni fa
soniaslave,
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Ultima visita: 11 anni fa
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Una giornata di uggiosa noia invernale
E' sabato di solito il we stephanie non si fa vedere ma lo scorso sabato è stato diverso. A casa sono sola mi annoio, entro su desy chatto un pò ma la conversazione langue ma non sino al punto di smontarmi.....decido di uscire, indosso intimo sotto gli abiti maschili e porto un paio di sandali nella borsa. Non so di preciso dove andare sono le 1430 la città (non sono a roma quel giorno) non è molto trafficata. La giornata è uggiosa e passo nelle vicinanze del mio cinema preferito. Parcheggio l'auto e con la borsa con dentro i sandali mi dirigo al cinema...il cuore batte forte come tutte le vote che vado a vedere un film hard nella ia città. L'ingresso è in una via centrale dove potrei essere vista, mi volto nessuno a parte una commessa che fuma su una porta...(godo sempre a essere riconcosciuta come frocia da una donna quando vado a comperare intimo o trucco faccio sempre capire che è per me) non mi faccio condizionare. Entro pago il bilgietto al gestore del cinema e passando attrverso le pesanti tende sono nel buio. Sullo schermo il solito ansimare e sudare di corpi uniti in amplessi di cui io vorrei essere protagonista come fammina passiva e sottomessa, intorno a me presenze che non distinguo. Ceco di abituarmi al buio ma non riesco nel frattempo sostituisco le scarpe in modo da mettere in mostra la mia femminilità taccata. Uno si avvicina puzza e sembra sporco non voglio e sguscio via con spiccata agile reticente femminilità, salgo, tichettando sui miei 12 cm, le scale della galleria e vado in fondo. Ci sono 5 o 6 persone e una vacca in tacchi non passa inosservata slaccio i pantaloni che faccio mollemente cadere a terra e metto nella borsa. Sono inequivocabilmente disponibile e disposta al cazzo, pronta per la monta i collant effetto reggicalze e il perizoma sono in bella vista a fasciarmi le gambe affusolate e rese ancor più sexy dalla penombra e dai tacchi a spillo; su tutto ciò troneggia il culo al quale una bocca volgiosa saprà indurire al punto giusto quasiasi cazzone si proponga nel modo più appropriato. Si avvicina un tizio piuttosto giovane sui 45 (il cinema è frequentato dai soliti porconi maturissimi mmmmmmm che sesso mi fanno) mi tocca mi prende i capezzoli fra le dita e stringe mi fa contorcere dal dolore e dall'eccitazione....si accorge che quasi il mio pisello scappa dal perizoma e mi strizza le palle, io anismo ansimo e mi concedo. Mi vole portare in una sorta di stanzetta dove dietro una tenda c'è un tavolo per scannare le vacche come me...ma la stanzetta è occupata du due che si spompinano...per un attimo credo e spero si volgia unire a loro ma noooo lui mi prende per un braccio e mentre io indugio mi stattona via. Lui mi fa scendere le scale sono semi nuda per fortuna non incontrimo nessuno (non so se ho oltrepassato il limite tollerato dai gestori) e mi porta nei cassi. Cerca di chiudere a chiave ma la prota rimane solo accostata. Mi spolgia del tutto ormai sono solo in intimo tacchi e reggiseno e mi prende, prende la mia bocca e poi prende la mia carne per un pò resisto appoggiata a un muro ma lui è resistente. La spossatezza dell godimento anale mi avvolge e quasi non mi reggo sulle gambe e piano piano scendo sino a appoggairmi sulla tazza. Lui continua a cavalcarmi non resito più ora sono in ginocchio che sbavo con il viso sul pavimento sotto alla tazza del cesso lui mi apre dall'alto verso il basso e continua l'andirivine di carne dura dentro e fuori il mio ano. Gode lo sento irrigidirsi e gode gode dentro di me e mi apre la carne. Quando si sfila mi sento vuota con le labbra dell'ano che percepisco chiaramente aperte e volgiose. Mi ricompongo e torno in sala ma ormai si è capito che sono una vacca volgiosa una troia che ci sta. In galleria di li a poco due pensionati mi portano quasi di peso in una nicchia e mentre osservo sullo schermo una femmina montata come un animale, in poco tempo sono di nuovo nuda i due mi leccano mi strizzano la cerne i capezzoli, le loro mani sono dappertutto infilano le dita , due, tre alla volta nel buco slargato e tirano, tirano con forza per aprire la carne che sento cedere e aprirsi in un'oscno invito. Questa volta però sono senza preservativi e quindi non si può andare oltre. Ma loro mi volgiono ed io sono troppo eccitata per sottrarmi li tocco li ingoio li bacio. Loro sono sempre più ecitati e mi manipolano come una bambola da sesso ed io da bambola da sesso mi comporto sino a quando quasi all'unisono vengono su di me li sento godere e gocciolare il loro seme sulla mia pelle sul mio viso lecco a abocca spalancata. Finiscono e mi carezzano mi infilano le dita gocciolanti sperma in bocca io sono in ginocchio mi coccolano ancora per un pò non con dolcezza ma con forte fermezza come a significare il loro possesso su di me.... e poi se ne vanno. Rimango ancra un pò poi mi ricomopongo e me ne vado anche io dopo essermi ripulita. Esco dal cinema nel grigiore del cielo che non promette nulal di buono. Ma che bella una giornata di uggiosa noia invernale.
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12 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 16 ore fa -
Non pensavo di avere una moglie cosi troia
e capitato tutto inaspettatamente senza che io avessi mai pensato a una cosa cosi trasgressiva. un sabato sera mia moglie mi chiese di andare a cinema e io accettai volentieri visto che il cinema mi piace molto, ma quella sera tutto avrei creduto fuori che tutto avrei visto all'infuori del film . era l'ultimo spettacoloil cinema era quasi vuoto ci siamo seduti in ultima fila eravamo solo io e lei ma dopo un po che stavamo li un signore sulla quarantina di anni e venuto a sedersi a fianco di mia moglie la cosa mi e sembrata strana visto che nel cinema di posti liberi erano moltissimi anzi quasi tutti. appena e iniziata la programmazione vedevo mia moglie che si era messa il giaccone sulle gambe si muoveva stranamente come se si agitaassegli chiedo se si sentiva bebe e lei mi disse non sono mai stata cosi bene al che la cosa mi insospetti vedevo che il giaccone sulle gambe si muoveva allora decisi di infilare la mano sotto al che come arrivai in mezzo alle sue gambe sentii un'altra mano che non poteva essere la sua visto che le sue erano sopra il giaccone. al quel punto la guardai in viso e vidi che si leccava le labbra avrei dovuto arrabbiarmi ma mi ero eccitato da morire mi era diventato durissimo toccavo la mano di quel signore e sentivo le sue dita fella su fica. a quel punto le chie che stesse facendo elai con una faccia tosta mi disse cha aveva il suo cazzo in manomi chiese di tirare fuori anche il mio cosa che feci immediatamente lei a quel punto si alzo e a pecora si mise a ciucciare il cazzo di que signore un cazzo niente male davvoro lungo e grosso io mi misi dietro e la scopai a pecora non resistemmo tanto per arrivare entrambi io le sorrai nella fica e lui in bocca cosa che a me non lo aveva mai permesso poi con la bocca piena di sborra a baciato prima lui e poi me facendmi assaggiare lo sperma anche a me a quel punto ci riconbonemmo e andammo via non ne abbiamo mai parlat ma adesso se mi chiede di andare al cinema trovo una scusa per non andarci ma sono tentato di ripetere l'esperienavedremo se avrò il coraggio vi farò sapere .
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12 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 16 ore fa -
Nel mio ufficio
Era un inutile giorno di fine agosto, tutti in vacanza tranne me, chiuso nel mio ufficio a cazzeggiare. Improvvisamente suona il campanello, mi affaccio per vedere chi fosse.....Si trattava di una bella ragazza bionda occhi azzurri, bel fisichino. Le apro e la faccio accomodare in ufficio. Mentre lavoro, lei, che nel frattempo si era presentata con il nome di GAIA, si toglie una maglia e rimane in top, mostrando un seno niente male. Comincio a distrarmi sempre di più..........Accavalla anche le gambe, e noto che gli short che portava erano veramente molto short...........Comincio a sentire caldo anche io. Purtroppo di sopra c'è un collega, quindi non posso sbilanciarmi.......Cominciamo comunque a chiacchierare del più e del meno, e mentre la saluto lei mi comincia ad accarezzare il braccio........Colgo il suo invito, ma il nomento non è propizio, quindi la invito a tornare nel mio ufficio il giorno successivo, in quanto sarei stato completamente da solo..... Passo un giorno, io non stavo più nella pelle, quella stupenda ragazza mi desideriva, mi voleva, come io volevo lei.........Passano le ore ma lei non si presenta, mi do del coglione da solo per l'occasione persa, fino a quando alle 11:50, dieci minuti prima della chiusura, sento suonare il campanello. Mi affaccio ed era lei......Stavalta non aveva più le treccine, portava una minigonna nera ed una maglia nera, con capelli biondissimi ondulati. Le apro, la porto in cucina e le offro un caffè......Dopo, mentre la accompagnio al piano terra, dove si trova il mio ufficio, la prendo da dietro e comincio a baciarle il collo, strusciandomi sul suo bellissimo culetto.....lei si gira e cominciamo a baciarci.....A quel punto mi accorgo che Gaia aveva il piercing alla lingua................L'eccitazione è alle stelle.....La porto dentro il mio ufficio e chiudo a chiave, le sfilo la maglia e comincio a baciarle il collo, le tolgo il reggiseno e spuntono due tettine, sarà stata una seconda......Inizio a succhiare i capezzoli mentre con le mani le tolgo la mini e il perizoma..........resta nuda........che spettacolo.....un culo scolpito con tatuaggio sul fondo schiena, la patatina completamente depilata......la faccio sedere, mi inginocchio e comincio a leccarle la figa......lei mi tiene la testa, la spinge e ansima sempre di più, le lecco il clitoride, poi la infilo dentro.......Mi viene in bocca due volte.....Dopo di che mi alzo e lei comincia a spogliarmi, mi toglie la cravatta, la camicia e poi via pantoloni e boxer. La faccio sedere restando in piedi, le prendo la testa e la spingo contro il mio cazzo ormai di marmo......E lì la bellissima 19enne Gaia mi sorprende......E' una pompinara da paura.....comincia a succhiarlo veramente bene, sento il suo piercing sulla cappella, poi sulle palle, lo prende tutto in bocca.........Veramente un pompino stupendo.....La fermo, mi siedo e la faccio mettere sopra di me, inizia a cavalcarmi, la ragazza è davvero bravissima, dopo 5 minuti di su e giù, si alza appoggia le mani sulla scrivania e si mette alla pecorina, io inizio a pompare con tutta la forza che ho, la voglio soddisfare, e lei viene due volte.....Non contenta la troia si stende a terra e mi metto sopra cominciando di nuovo a pompare come un pazzo, lei viene altre due volte, ma io ormai sono distrutto. Si rimette di nuovo a pecora e io ricomincio.........lei non è mai sazia.......Mentre pompo le squilla il cellulare......Era suo padre che le domandava dove fosse finita visto che erano le 13:40 ed aspettavano lei per pranzare. Gaia inventò una balla e poi mi disse che doveva andare......Io protestai in quanto non ero ancora venuto....Lei quindi si riabbasso e si mise a succhiarmelo.....Mi ha fatto impazzire, uno dei più bei pompini della mia vita.........e le sono venuto in bocca.....Gaia ingoiò tutto, quindi si rivestì. La riaccompagnai all'entrata, ci salutammo e da allora non ci siamo più visti. Tornato in ufficio per rivestirmi notai dei graffi. Andai allo specchio a guardarmi e vidi di essere pieno di graffi su tutta la schiena e sul collo......La troietta mi aveva lasciato segni evidenti.....Il duro è stato infatti inventare una balla che stesse in piedi a mia moglie, anche se fortunatamente, me la sono cavata...
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12 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 16 ore fa -
Io, lei... l'altro!
DIVERSAMENTE DAI FORTUNATI CHE DICHIARANO DI RACCONTARE FATTI REALMENTE ACCADUTI I MIEI SONO RACCONTI (QUASI) TOTALMENTE DI FANTASIA, FANTASIE, SOGNI... MA SE E' VERO CHE A VOLTE I SOGNI DIVENTANO REALTA'... Finalmente riusciamo a fissare un incontro. Lei deve essere stata un po' come il primo amore che non si scorda mai! Il mio primo incontro con il "terzo sesso" e da allora, impegni permettendo, ho continuato a vederla. E' una mistress trav, la mia padrona. Dominante, feticista, matura... esattamente quello che cerco in queste avventure. La raggiungo al solito indirizzo. Il copione è più o meno sempre lo stesso ma ogni volta che sento le parole "sali" uscire dall'altoparlante del citofono, il cuore inizia a battere più forte. I due piani di scale li faccio sempre a piedi, forse mi aiutano a scaricare la tensione... La porta è sempre socchiusa e le luci sono spente ma la luce che filtra dalle tapparelle è sufficiente per vedere. Finalmente ci siamo. Apro la porta e me la trovo di fronte mentre svetta sui suoi tacchi vertiginosi. La prima cosa che dice è "spogliati". Una volta eseguito l'ordine mi chiama a se. Inizio a palparla, accarezzarla, faccio scorrere la lingua sui suoi indumenti di latex mentre il mio uccello palesa tutta la mia eccitazione. Solitamente mi direbbe di seguirla in camera ma non oggi! Appoggiandosi sullo schienale del divano alle sue spalle, scosta il perizoma e mi mette a tu per tu con il suo cazzo. Senza fare domande mi inginocchio e inizio a prendermene cura. Sentirlo crescere tra le mani è fantastico ma prenderlo in bocca è ancora meglio. Mi chiede se mi piace. Io sono così avido che rispondo mugugnando senza nemmeno staccarmi per un secondo. Poi l'imprevisto! Sento la porta d'ingresso chiudersi alle mie spalle. Nell'eccitazione non mi ero accorto fosse rimasta aperta. Giro la testa e vedo l' "altro"! La mia padrona sembra essere al corrente di tutto ed esattamente come ha fatto con me poco prima, chiede al nostro nuovo compagno di giochi di spogliarsi. Lui non parla ed esegue. Avvicinatosi a noi la mia padrona mi guarda e dice "e ora prenditi cura anche di lui". Non l'ho mai fatto così ma il cervello non ragione ed esegue: in un attimo sto segando il nuovo arrivato. Si accomodano entrambi sul divano e mentre io, carponi sul pavimento, succhio alternandomi tra uno e l'altra, ecco che arriva un nuovo comando: "scopatelo". Il nostro amico si alza in piedi. Io continuo a succhiare la mia padrona. Una cascata di fresco lubrificante mi si insinua tra le chiappe. Sentirla colare fino alle palle mi fa venire un brivido di piacere... Usa il suo pennello per spalmarmi il gel ovunque e improvvisamente inizia a spingere. Cerco di rilassare tutti i muscoli mentre lo sento farsi strada dentro di me ma la sensazione è comunque dolorosa. Mi scappa qualche urlo e la mia padrona mi riempie la bocca di carne per evitare che me ne scappi un altro. Dopo qualche istante il dolore lascia posto al piacere assoluto. Sono a pecora. Giro leggermente la testa e lo vedo mentre mi sbatte mettendolo dentro fino alle palle. "Vienigli dentro" dice lei e mi guarda come se mi stesse per fare il regalo più bello mai ricevuto... ed è così! Lui si sfila il profilattico e mi penetra ancora. Qualche colpo deciso per poi arrestarsi improvvisamente: uno schizzo caldo mi innonda il culo. Godo! La mia padrona si gusta la scena. Il suo piacere esplode sulla mia faccia.
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12 anni fa
admin, 75
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Al sexyshop
Qualche un anno fa la ditta per cui lavoro mi invia ad Amsterdam. Colgo l`occasione e propongo a mia moglie Anna di accompagnarmi per fare qualche giorno in quella splendida città in vacanza. Anna accetta subito e quindi dopo i soliti preparativi partiamo. All`arrivo nel pomeriggio ci vengono a prendere i miei colleghi che ci accompagnano in albergo. Dopo aver effettuato il check in, ci portano a cena. Mia moglie, piuttosto timida e riservata mi chiede come vestirsi e io butto li una frase del tipo "amore mio, siamo nella capitale della trasgressione, lasciati un pò andare". mia moglie, sulla quarantina, ha un gran bel corpo, forme eccezionali, cosce velluate ed il classico vitino da vespa. Per di più quando si trucca un poco tende ad assumere un aria piuttosto maliziosa, quasi da troietta. Comunque me la trovo pronta per uscire con scarpe con i tacchi alti, quelle con i laccetti sul polpaccio, mini piuttosto corta, e un perizoma finissimo che sembrava fosse priva di qualsiasi indumento sotto la gonna. per di più fasciata in un vestitino attillato che rendeva un seno piuttsosto prominente. A quella vista mi venne subito in tiro e la baciai voracemente. Lei mi sgridò dicendo: "smettila che mi rovini il trucco" allora io feci la cosa più spontanea che mi venne in mente ma che a ripensarci dopo fu un grave ma piacevole errore: tirai fuori l`uccello duro e la feci inginocchiare per farmelo ciucciare. Come già detto Anna è timida e riservata, ma il gusto e soprattutto l`odore del (c...) la fanno andare fuori giri. Perde letteralmente la testa trasformandosi in una gran (t...). Dopo poche pompate mi ritrovai a riempirgli la bocca, e ripulendosi la bocca mi disse "così non vale, tu sei soddisfatto ed io ora sono un lago vogliosa di (c...)". Purtroppo era già tardi per cui fummo costretti a raggiungere i miei colleghi. Sarà per come era vestita, o sarà perchè aveva un aspetto da gran (t...), con ancora il gusto di sperma in bocca, che i miei colleghi furono letteralmente fulminati dalla visione. Erano in due e continuavano a farle complimenti eleganti e sexy a lei sembrava gradire parecchio il gioco. Andammo al ristorante e mentre entrammo mi sembrò con la coda dell`occhio che uno dei miei colleghi colse l`occasione per palparle il (c...). Feci finta di niente, anche perchè non ero sicuro, ma dagli occhi di mia moglie era chiaro che qualcosa fosse successo. La cena fu molto ricca ed il vino fu abbondante tanto che la mia mogliettina sembrava ormai fuori controllo, ridacchiava e si strusciava come una gatta contro di me ma anche contro i miei colleghi. Questi alla fine della cena proposero una passeggiata per il quartiere a luci rosse e mia moglie mi prese da parte e mi disse "ma non è un posto per signore questo" ed io risposi "lo è per signore in calore come te" e lei si mise a ridere entusiata. Dopo qualche minuto di passeggiata passammo davanti ad un sexy shop e i miei colleghi proposero di entrare. io ero riluttante ma mia moglie invogliata da quei due (b...)i di colleghi entrò decisamente. Potete immaginare cosa c`era all`interno: falli di gomma di tutte le dimensioni, DVD, riviste, completini sexy. Più mia moglie si aggirava per il locale più sembrava perdere il controllo ed attirava lo sguardo bavoso degli altri avventori. Ma la cosa che più l`attrasse furono le cabine dove all`interno si potevano osservare film porno. Entrò in uno di questi e la cosa che ci colpì immediatamente fu un forte odore di sborra, di (c...), di uomo. Io entrai con lei e vidi un divanetto con una scatola di salviette ed un cestino pieno di salviette sporche di sborra. Di fronte a noi c`era il video dove stava passando un film con un` orgia: una donna con almeno 5 cazzi che la pompavano. Mia moglie sentendo quegli odori, con il film di fronte a lei, il vino, e la voglia rimasta dal pompino in albergo mi tirò dentro, mi aprì la patta e tirò fuori il mio uccello. Sarà stato che avevo bevuto troppo e che mi aveva svuotato già in albergo fatto sta che con tutto il suo impegno di provetta pompinara non riuscivo a raggiungere un`erezione decente. Nel frattempo io mi ero seduto sul divanetto e lei si era chinata mostrando il (c...) verso la tendina che chiudeva la cabina. La sentii mugolare e poi mi accorsi che i mugolli non venivano per il ciucciare il mio (c...) semiduro, ma perchè qualcuno da dietro la tenda le stava pastrugnado la (f...)alla grande. Ormai eravamo in balia degli eventi. Ad un certo punto mi accorsi di due grosse mani che le fecero allargare le gambe (lei era sempre in piedi ma piegata a pecorina) e di una testa che si piazzava tra le sue cosce per una lenta e succosa leccata di figa. Lei mugolava e gemeva raggiungendo il primo orgasmo. Poi vidi che la testa si ritrasse per lasciar posto ad uno che probabilmente le aveva piantato un (c...)ne nella figa. Io avevo mia moglie impegnata con la bocca sul mio (c...), che nel frattempo veniva pompata con un buon ritmo facendola sobbalzare. Ad un cerio punto sollevò la testa dal mio (c...) e mi disse "basta, ho voglia di (c...) duro ed il tuo stasera è fuori uso". A quel punto tirò dentro il pompatore e mi accorsi che era uno dei miei due colleghi. Lei si rimise a pecorina appoggiando le ginocchia sul divanetto e incitando il montatore "Dai spaccami, pompami che mio marito stasera non riescie a farmi godere!!" quello non se lo fece ripetere e senza nemmeno guardarmi e chiedermi il permesso, gli piantò un palo di carne notevole nella vulva. Cominciò a montarla dandole colpi talmente forti da sentire i suoni della (f...)che veniva squassata in maniera selvaggia. Io rimasi in disparte ed in parte ero sconvolto, ma dall`altra ero veramente eccitato. Dopo qualche minuto entrò anche l`altro collega. Questi offrì il suo (c...) alla bocca della mia mogliettina che incominciò a leccarlo con cura, dalle palle al filetto della capella, alternando ciucciate della cappella con leccate dei (c...)i. La specialità di mia moglie e leccare le palle vicino all`inguine perchè è li che dice di sentire il vero odore di uomo. Il mio collega dopo qualche minuto non resistette e le riempì la bocca di sborra. Lei ripulì il (c...) con dolci leccate della cappella e poi si sfilò il (c...)ne dalla (f...)e fece sedere l`altro collega sul divanetto. Considerate che il tutto avveniva in uno spazio piuttosto stretto per cui l`odore di sborra, di sudore, di succo vaginale era veramente forte e penetrante. Una volta che il collega fu comodo seduto sul divano lei gli mise con la bocca, da vera (t...), un goldone e gli salì in groppa e cominciò a cavalcare quel palo di carne instancabile. Il mio collega farneticava frasi incomprensibili, mentre mia moglie, lo cavalcava con la mini tirata in vita e le scarpe con i tacchi ancora ai piedi. La vista di tutto ciò mi fece tirare nuovamente il (c...). cercai di piazzarmi dietro di lei per metterglielo in (c...) ma lei mi disse "eh no, il tuo turno è passato...". Infatti notai che il primo collega era uscito ed aveva lasciato il posto ad un tizio che si trovava nel negozio per caso. Questo era un tanghero piuttosto grosso che si sfilò il (c...), indossò anche lui un goldone, e lo appoggiò al buco del (c...) di mia moglie, la quale mi implorò e disse "ti prego lascialo fare...". Questo sputò sulla cappella appoggiata al buco del (c...) e lentamente la fece entrare nell`ano. Mia moglie si fermò per permettere la penetrazione che lentamente ma inesorabilmente procedeva. Quando fu tutto dentro incominciò a pompare e mia miglie raggiunse un orgasmo squassante urlando "fatemi la vostra (p...)! scopatemi!! ho voglia di (c...)!". Ora era presa da due (c...)ni mai visti prima e stava sbrodolando come una fontana. Il collega sotto di lei stava arrivando al capolinea e sfilandosi da sotto le offrì il (c...) da succhiare, dopo acer sfilato il presercativo, sbrrandole in bocca un`onda di sperma. Intanto altri due avventori si erano avvicinati a guaradando la scena si stavano segando. Il collega uscì e mia moglie sempre impalata nel (c...) dal tanghero godeva come una (t...). Il bestione ridendo mi guardava e diceva "your wife is very very good!! Italian bitch!!". Dopo pochi colpi lo vidi irrigidirsi e con contazioni della schiena scaricò la sua sborra nel (c...) della mia mogliettina urlando frsi sconnesse ed incomprensibili. I due che si stavano segando, un ragazzo sulla trentina ed un vecchio sulla sessantina ora volevano la loro razione. Entrarono dentro la cabina con io seduto come un ebete sul divanetto di fianco a mia moglie. Il giovane la prese se la mise sopra, indossò un presrvativo, e le piantò il (c...) in (c...). Incominciò a farla andare su e giù mentre il vecchietto con il (c...) semiduro se lo faceva ciucciare per farlo tirare. Quando raggiunse un`erezione soddisfacente, mia moglie da (t...) provetta, infilò con la bocca il preservativo sul (c...) del vecchio, che si piazzò tra le cosce e lo infilò incominciando a pompare. Aveva nuovamente due cazzi a disposizione e ragiungeva di nuovo orgasmi pazzeschi. Ormai era sfatta e colava sborra e umori dappertutto. I due si sfilarono dai rispettivi buchi e le vennero addosso, il vecchio sulla pancia mentre il giovane aveva fatto in tempo a piazzarsi davanti al lei per sborrarle sul viso. Tutti si ripulirono ed uscirono. I miei colleghi mi salutarono molto cortesemente e mi diedero appuntamento al mattino per lavorare. Noi uscimmo disfatti dal negozio, con il padrone che ci chiese persino 50 Euro per aver occupato la cabina. Mia moglie visibilmente soddisfatta mi abbracciò e mi disse "grazie amore mio, è stata una serata fantastica. Non te la prendere, è stata colpa tua, in albergo sei stato egoista e mi hai fatto andare con la (f...)gonfia e bagnata. pensaci per il futuro".
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12 anni fa
admin, 75
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Il mio primo incontro & inizio
Questa storia è successa qualche anno fa quando ero fidanzato e da quel momento ho avuto il mio battesimo ad entrare in questo bel mondo.... Tutto iniziò così... Quando feci per inserire le chiavi all'interno dell'avviamento del motore della macchina, vidi due luci che si stavano facendo sempre più vicine al parcheggio. La macchina accostò sul nostro lato e spense il motore. Fin li niente di strano, pensai. La solita coppia che viene a parlare o stare per i fatti propri, senonché ad un tratto dalla vettura scende un uomo sulla trentina che si dirige verso la nostra macchina. Abbassai il finestrino pensando che l'uomo avesse bisogno di aiuto o comunque una qualche genere d' informazione; quando questo si avvicinò, fece una domanda che mi ammutolì: “Salve ragazzi, volevo chiedervi se volevate venire in macchina nostra e vedere me e mia moglie scopare?”. Fino ad allora io e la mia ragazza,Alessia, una bella bionda con gli occhi azzurri e il corpo da favola,non ci eravamo mai trovati ad affrontare questo genere di situazioni. Girai la testa verso di lei, e la vidi con gli occhi sbarrati e preoccupata sulla possibile continuazione di serata. Sapevo che ad Alessia sarebbe piaciuto un esperienza del genere, perché varie volte avevano fantasticato su possibili situazioni erotiche, e anche pornografiche durante l'amplesso, ma quello che non sapevo e se voleva tramutare le sue fantasie in realtà. Dopo alcuni interminabili secondi, il volto e gli occhi di Alessia si calmarono e assunse un aspetto sereno come se si fosse trovata altre volte in queste situazioni; si avvicinò al mio orecchio e succhiandone il lobo mi sussurrò all'orecchio: “Per me va bene amore”. Quando udii queste parole che mi stuzzicarono il cervello, sentii il mi cazzo diventare sempre più duro per l'eccitazione e quasi sfondarmi i pantaloni. Superato lo stato di shock,mi voltai verso l'uomo, che non aveva ancora un nome,e gli dissi che per noi andava bene. Insieme, scendemmo dalla macchina e ci presentammo. L'uomo si chiamava Roberto. Era un uomo sulla trentina, alto moro con gli occhi chiari e i capelli leggermente lunghi. Restammo fuori dalla sua macchina ancora per qualche minuto a parlare, mentre una sigaretta si consumava. Lei era molto attenta a quello che le succedeva intorno e cercava di gettare occhiate verso l'interno dell'altra macchina per osservare chi c'era all'interno. Ad un certo punto,Roberto spense la sigaretta con il piede sul terreno e ci fece accomodare nei posti davanti della sua macchina, mentre lui si spostò sui sedili dietro insieme alla moglie che lo attendeva da qualche minuto. Appena entrati vidi spuntare da dietro il poggia testa la mano della moglie di Roberto, che si presentò ad entrambi con il nome di Angelica. Angelica era una donna molto simile alla mia Alessia: bionda con gli occhi chiari e le curve al posto giusto. All'inizio non ci fu alcuna parola fra di noi poi, la conversazione andò avanti animatamente per una buona mezz'ora, e io e Alessia ci scordammo perfino il motivo di perché fossimo in quella macchina con degli sconosciuti che ci avevano proposto di guardarli mentre scopavano. Le cose cambiarono quando vidi Roberto accarezzare i fianchi ad Angelica con delicatezza. Ci fu una fugace occhiata tra me e Ludovica, e capimmo entrambi in quel momento che la serata stava prendendo un'altra piega. Quella sera Angelica indossava, proprio come Alessia, una gonna che arrivava poco sopra il ginocchio con delle calze nere ed un paio di decolté .Roberto sembrava attratto dal suo abbigliamento, tanto che non riusciva a fermare le sue mani, che in quel momento stavano accarezzando il ginocchio e l'interno coscia. Le mani erano delicate sulle gambe, e toccavano delicatamente le calze scorrendo dal ginocchio all'inizio della gonna; poi discendevano seguendo il percorso contrario. Angelica sembrava gradire queste prime coccole, visto che allargo leggermente le gambe, facendo intravedere la fine delle autoreggenti. Io e Alessia, non perdemmo un solo secondo e stavamo a guardarli con gli occhi fissi su entrambi, mentre il mio cazzo e la sua figa erano vogliosi di vedere il resto. Roberto invitò Angelica ad alzare il culetto e alzò la gonna verso il bacino facendo intravedere a me e alla mia ragazza, le autoreggenti e le mutandine nere,che premevano contro le labbra della sua figa. Angelica non era certo una donna che stava con le mani in mano e le allungò verso ijeans di Roberto e separò i due lembi in modo da scoprire il suo intimo. Quando Angelica divaricò i lembi del pantalone, scoprì il suo pene ancora intrappolato nelle mutande, ma duro, e voglioso di prenderla. Vidi gli occhi di Alessia, che si spostarono verso questo pacco che nascondeva ancora la verga di Roberto; e con curiosità cercava di immaginare la bellezza del suo cazzo che si intravedeva nella sagoma. Alcuni secondi dopo Angelica scoprì il cazzo dalla sua prigione e gli tolse le mutande di dosso. Gli occhi di entrambe le donne si spostarono verso l'oggetto del loro piacere, e se lo immaginavano già in ogni buco del loro bellissimo corpo. Roberto ripagò di li a poco anche Angelica con la stessa medaglia e gli sfilò la gonna,la maglia e le mutandine nere che mostravano, nelle vicinanze della vagina un contorno più nero dato dagli umori di Angelica. Rimasero entrambi con le membra di fuori mentre ci fissavano dritti negli occhi come per dire: “vi piace ,vero,quello che state guardando?”. Noi stavamo zitti, fermi e guardammo come ci aveva chiesto Roberto. Lui prese le gambe di lei e le mise sopra i sedili in modo che si vedesse ancora di più la figa di Angelica bella larga e gonfia di piacere. L'allargò con entrambe le dita, mentre la testa di lei cadde all'indietro per manifestare lo stato di piacere; con la mano libera cominciò a toccare prima il monte di Venere e poi a scendere verso il clitoride. Quando il dito di Roberto giunse al clitoride,Angelica sospirò , per far capire che era quello il punto che le piaceva di più di tutti. Il dito cominciò a girare introno al clitoride lentamente e delicatamente, mentre i sospiri divennero sempre più intensi e ravvicinati. Ad un tratto Roberto si fermò e con entrambe le mani allargò la figa ad Angelica ancora di più: in quel momento vidi, una goccia di miele che,partendo dalle labbra, le solcò per poi dirigersi verso il suo culo. Lui, fece più volte questa manovra come se volesse aprire il più possibile e farci vedere quanto sua moglie provava piacere ad essere osservata. La sua figa aveva delle labbra carnose, che nascondevano verso l'interno una vagina rosea e bagnata. Angelica,all'ennesimo urlo di piacere, afferrò con la mano il cazzo di Roberto ed iniziò prima scappellarlo, poi si portò la sua mano bagnata dalla saliva al glande per lubrificarlo, e permettergli così di entrare meglio dentro di lei. Quando la saliva colava sul suo pene, con la mano lo segava dall'apice fino alla base per assicurarsi che ogni lembo di pelle fosse ricoperto dalla sua saliva. Lo spettacolo,quindi, a cui stavamo assistendo io e la mia lei era quello di una coppia che si stava masturbando a vicenda mentre i nostri occhi erano fissi su di loro, ed in particolare sui loro membri. Angelica si stancò di segare Roberto e decise si farlo avvicinare alla sua bocca, perché aveva di succhiarlo, cosi bello turgido, che era,e di passarlo sul suo palato. Lo sguardo di Alessia si fece più attento, mentre il cazzo di lui spariva nella bocca di Angelica. Avevo avuto sempre il sospetto che a Alessia piacesse vedere il cazzo di altri uomini, ma in questo momento, con quello sguardo capii,che era doveva essere vero per forza. Presa dal momento Alessia allungò la mano verso il mio pene e cominciò a sfiorarlo da sopra i pantaloni facendomelo diventare turgido e grosso; allo stesso modo anch'io feci la stessa cosa, peccato che lei avesse solo una gonnellina. La coppia stufata dei preliminari,iniziò a scopare davanti i nostri occhi, mentre noi ci sfioravamo le membra. Il pene di Roberto penetrò la figa bella bagnata e larga di Angelica,senza alcuno sforzo . Ad ogni colpo si vedeva il suo cazzo uscire sempre più ricoperto degli umori di Angelica. Angelica dal canto suo, non poteva che lasciarsi sfondare aprendo le gambe, ancorandole alla schiena di Roberto. Alessia a questa scena non resistette e spinse le mie mani verso il suo buchetto più volte, per farmi capire che voleva essere masturbata senza quelle dannate mutandine. Questa scena fu vista da Roberto che più di tanto non ci fece caso e continuò a infilarglielo dentro a sua moglie. Le mutandine di Alessia diventarono sempre più umide, sempre più umide fino quando decisi di toglierle e di lasciarla con la sua bellissima vagina al vento. La figa di Alessia ha delle labbra molto sottili e rosate, che scortano la lingua quando le attraversi con la lingua; divaricando queste, si apre la sua vagina che se particolarmente eccitata, è larga e non frena l'entrata di un qualsiasi oggetto. Alessia inoltre, ha piacere sempre di farmela trovare bella depilata; sa che se fa cosi si assicura tante leccate, perché io a questo non riesco proprio a resistere. Quando tolsi le mutandine, le portai verso di me per vedere quanto miele aveva lasciato sopra: toccai e sentii che erano inzuppate. Il dito che avevo fatto passare sul suo miele glielo misi in bocca:iniziò a succhiarmelo fra le labbra ed a cullarlo tra la sua lingua. Nei riuscii a resistere a questa scena e cominciai a masturbarla. Le misi prima un dito,poi due andando dentro fino in fondo, e muovendole per poi uscire e toccarle il clitoride. Girai lo sguardo e in quel momento vidi Roberto che stava scopando sua moglie con una foga inaudita. Decisi quindi di seguire il suo ritmo sussurrandole all'orecchio: “pensa di avere, dentro di te lui”. Le lasciai dunque le dita dentro muovendole a ritmo dei colpi di bacino di Roberto. Alessia non era più in se: cominciava a mugugnare e a dimenarsi dal piacere mentre aveva le mie dita dentro di lei. Continuammo ad osservare la scena. Roberto girò sua moglie a pecorina e spinse la punta del suo cazzo, di nuovo verso la vagina di Angelica. Iniziò a scoparla ancora con più forza e più intensamente, fino a quando lei venne. Lui non si fermò e continuò ancora a scoparla,mentre io, con le mani nella figa di Alessia, aumentavo,come lui, i colpi. Roberto stava scopando sempre con più rapidità e si capiva che stava venendo. Alessia era curiosa di vedere dove,ma soprattutto quanto avrebbe sborrato Roberto. Il maritino si tolse dalla figa di Angelica,che l'aveva accolto benevolmente, e la fece inginocchiare per farla succhiare. Roberto divenne sempre più rosso e agitato, fino a quando gli spasmi divennero più forti: gli era venuto in bocca. Lei, continuò ancora per un po a pulirglielo e alla fine si stacco dal suo cazzo e venne verso di noi. Angelica aprì la bocca ed entrambi vedemmo lo sperma di Roberto all'interno. Ce lo fece osservare per un po poi chiuse la bocca e lo ingoiò tutto. La scopata fra di loro era terminata, ma non certo la serata, che invece da li in poi divenne ancora più eccitante perché ad essere i protagonisti saremmo stati noi, ma noi questo ancora non lo sapevamo. Dopo che Angelica ingoiò tutto, notò che le mie mani erano nella figa della mia lei e si stupì. Andò verso l'orecchio di Roberto e gli chiese qualcosa che noi non riuscimmo ad udire. Roberto ad un certo punto sorrise, si alzò, venne verso di noi e ci chiese: “Mia moglie voleva chiedervi se possiamo fare lo stesso con voi,ora?” Alessia cambiò espressione in un istante e si tolse le mie dita, uscendo dalla macchina. Non mi diede il tempo neanche di trattenerla e di farla calmare. Uscì ed andò verso la nostra macchina parcheggiata di fianco. Decisi di uscire per vedere se aveva bisogno di qualcosa. Appena arrivato da lei mi disse che voleva farlo ma si vergognava. La tranquillizzai e le dissi che avrei rispettato qualsiasi sua risposta. Ci pensò un attimo, e dopo un po venne verso di me e mi succhiò il lobo dell'orecchio. Capii subito che la risposta fu positiva. La presi per mano e la condussi all'interno della macchina dei nostri amici appena conosciuti, ci invertimmo i posti, andando nei sedili posteriori, al posto di Roberto e Angelica,mentre loro andarono nei posti anteriori come spettatori della nostra prima scopata esibizionista. Io e Alessia iniziammo a baciarci, a toccarci la schiena e i capelli mentre le nostre membra erano già pronte ad incontrarsi. Ad un certo punto,sentii la mano di Alessia che stava andando sempre più in basso. Con le dita, oltrepassò la linea delle mutande e sfiorò il glande. In quel momento pensai che il cazzo mi esplodesse, lo sentivo pulsare da tanto era forte la mia eccitazione. In quel momento mi sentii si osservato, ma allo stesso tempo provavo uno strano piacere a farmi osservare con in cazzo turgido e grosso davanti a due estranei mentre Alessia non vedeva l'ora di provarlo su di se. Mi chiesi se anche a lei fosse piaciuto,avere la figa bella larga e farsela guardare da degli estranei, ma in particolar modo dal maschietto, Roberto. Decisi quindi di toglierle la maglia e la gonna lasciandola solo con le autoreggenti. Era completamente nuda davanti ad una coppietta. In quel momento vidi gli occhi di Roberto che la fissavano tutta. Non sapevo ancora, però se a Alessia piaceva veramente essere guardata tutta, così decisi di toccarle la figa per vedere se era pregna dei suoi umori. Quando la mia mano giunse nell'interno coscia, fui completamente sorpreso dalla quantità di miele che aveva prodotto la sua figa. Era così fradicia che le goccioline uscivano fuori dalla vagina, per poi colare sui sedili. Iniziai ad andare dentro e fuori a toccarle il clitoride e portarmi le dita che avevo inzuppato nella sua vagina,verso la mia bocca per assaggiarle. Lo feci un po di volte, poi la voglia fu così impetuosa che gliela leccai tutta. Ad Alessia piace tantissimo quando le presto attenzioni orali e si abbandona totalmente al piacere. Quella sera, il suo corpo era totalmente rilassato. Mi osservava mentre gliela leccavo,e mi spingeva la testa affinché continuassi. La leccai, la leccai e la rileccai fino a quando ebbe tutta la zona pubica bagnata dalla mia saliva e dai suoi umori. Quando sentii che la le pareti vaginali iniziarono a rilassarsi decisi di introdurre un dito anche nel suo meraviglioso culo. Alessia non ama il sesso anale, ma ogni tanto mi permette di sfondarglielo con le dita o di farselo toccare. Personalmente, mi piace riempirle entrambi i buchetti. Anche se lei non lo dice il più delle volte , la sento godere il doppio quando è tutta bella piena. Quando fu riempita per bene, le continuai a leccare il clitoride, muovendo di tanto in tanto le dita. Sentii il suo corpo inarcarsi verso il soffitto della macchina, i suoi piedini allungarsi a e la bocca aprirsi: stava avendo un orgasmo. Di li a poco lanciò un grido di piacere che non avevo mai sentito prima. Per ringraziarmi dell'orgasmo che le avevo fatto avere, mi fece sedere sul sedile ed iniziò a prendermelo in bocca. Alessia è bravissima a fare i pompini, e quella sera non si stava smentendo. Lo prese con le sue mani alla base e lo scappellò. Se lo mise sulle labbra facendoselo passare dalla rima labiale fino all'apice. Tirò fuori la lingua e iniziò a leccarlo tutto, ma in particolare sul frenulo. Aprì,poi, la sua bocca e si mise tutto il cazzo dentro, fino a che il glande non andò a colpire il palato, poi chiuse. La sensazione che provai fu di caldo e umido,intorno al cazzo. La tenevo per i capelli e sentii la sua testa spingere verso la base del mio cazzo per prenderlo tutto il gola; ci riuscì e continuò a masturbarmi,oppure togliendoselo e sbattendoselo sulla guancia, sputandoci sopra e andando a pulirlo tutto. Del mio cazzo, Alessia, stava facendo quello che voleva. Continuò a masturbarmi con la bocca fino a quando vidi Roberto che dal sedile anteriore le stava toccando il suo culetto. Alessia, all'inizio lasciò fare, poi però si staccò dal mio pene, e guardandomi dritto negli occhi mi chiese: “Lo lasci fare?”. Gli risposi che mi sarebbe piaciuto ancora di più se Roberto avesse continuato nella sua opera; e lei di tutta risposta disse: “Allora sarò totalmente a vostra disposizione” Da quel momento in poi Alessia divenne la nostra puttanella. Roberto cominciò ad eccitarsi si spogliò nuovamente e si spostò nei sedili posteriori con noi, mentre Alessia continuava ancora a prendermelo in bocca. Roberto a questo punto si trovò il culetto e la vagina aperta davanti a lui. Questo gli scatenò una profonda erezione che sfiorò la pelle sensibile di Alessia. Roberto prese le gambe di Alessia all'altezza delle caviglie e la invitò ad allargarle leggermente, in modo da scollare le due labbra e scoprire il suo buchetto. Quando lo fece, si tuffò con la lingua ad assaggiare gli umori della mia lei. Sapevo esattamente quando la lingua di Roberto colpiva le labbra di Alessia, perché produceva dei mugolii che andavano a colpire le pareti del mio cazzo, che in quel momento si trovava dentro la sua bocca. Dopo avergliela lubrificata per bene, Roberto, prese il suo cazzo tra le mani e lo appoggiò all'entrata del canale di Alessia. Lei si spinse indietro e lo prese tutto fino in fondo. Le piaceva un sacco essere il ”gioco”, “l'attrazione”, “l'oggetto” del nostro piacere. Volevo scoparla anch'io nella figa, quindi decidemmo di scambiarci i posti, e dare la possibilità anche a Roberto di provare le magnifiche attenzioni orali di Alessia. Ora era Roberto che si stava scopando la sua bocca, mentre io da dietro le stavo occupando tutta la figa con il mio cazzo. Alessia, prese gusto a succhiarlo e continuò a lungo, fino a quando decidemmo di prenderla in entrambi i buchetti. Si, decidemmo di sfondarle la figa e il culo e farle provare due uomini al suo interno. Io mi distesi sui sedili con lei sopra. Glielo misi nella vagina, ormai così bagnata che il mio cazzo non fece nessuna fatica ad entrarci. Le misi le mani sulle natiche e le aprii leggermente, in modo da facilitare a Roberto l'entrata. Il suo pene non fece tantissima fatica ad entrare. Alessia finalmente era riempita tutta da due cazzi: era la mia fantasia da un sacco di tempo ed è inutile descrivere il mio piacere nel vederla e nel sentirla così disinibita. Io e Roberto non durammo molto e nel giro di alcuni minuti,sentimmo lo stimolo a sborrare. Volevamo, però sapere dove venire; così chiedemmo alla diretta interessata dove voleva riceve dello sperma caldo. Lei rispose ansimando che era indecisa se farci venire dentro oppure farsi sborrare tutta. A prendere in mano la situazione fu Roberto che optò per ricoprirla tutta: dalla testa ai piedi. Dopo alcuni colpi ci togliemmo e cominciammo a masturbarci mentre lei era sotto di noi, con la bocca aperta e gli occhi puntati verso l'alto. Venni prima io che le imbrattai il seno, e parte della guancia. Le gocce sul seno cominciarono a colare verso la figa, così Alessia decise di spalmarsela tutta, portandosi, come ultimo gesto, le mani alla bocca, per assaggiarla e gustarsela tutta. Roberto vedendo questa scena si eccitò ancora di più. Dissi ad Alessia se voleva assaggiare anche il suo sperma, visto che il mio lo gustava ogni volta. Lei, fece gesto di si con la testa. Alessia si avvicinò al cazzo di Roberto, che in quel momento era al massimo dell'erezione e del turgore e cominciò a segarlo velocemente. Alessia, non vedeva l'ora di riceve il suo sperma in bocca. Quando Roberto disse: “Sto venendo”, lei aprì la bocca da brava puttanella e si lasciò spruzzare dentro tutto lo sperma caldo,pulendo, poi, la cappella per bene. Una volta finito Alessia tenne tutto in bocca, e andò verso Angelica che nel mentre si stava gustando lo spettacolo. Le disse di aprire la bocca e le svuotò parte dello sperma di suo marito sulla sua lingua, mentre l'altra parte la inghiottì Alessia assaggiando,finalmente la sborra di un altro uomo. La serata finì di li a poco, ripromettendoci che si saremmo incontrati ancora solo se il caso l'avesse voluto.
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12 anni fa
admin, 75
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La peggiore punizione
Sono una schiava da molto tempo, ma certe punizioni mi atterriscono ancora, a tal punto che dopo la terza volta ho deciso di non sottopormi più a questa tortura. E' una tortura che interessa varie parti del corpo della poveretta che la subisce: gola, tette, figa e piedi. L'ultima volta che ho subito questa atroce punizione è stata quindici giorni fa, esattamente il ventotto gennaio. Sono arrivata da uno dei miei tre Padroni attuali e ho trovato quattro uomini, oltre lui, ad attendere di assistere alla mia punizione. Sono stata subita spogliata dal Master e poi fatta "sfilare" nuda davanti ai quattro ospiti. Dopo che tutti i presenti hanno dato il loro consenso, è iniziata la preparazione della schiava e degli oggetti utili al compimento della punizione. Il Master mi ha raccolto i capelli sulla nuca, perchè il mio collo doveva essere libero, per intervenire in caso di emergenza nel più breve tempo possibile; mi ha fatto poi divaricare le gambe ed appoggiare i piedi su due pile di libri. A quel punto è stato posizionato lo strumento di tortura, appositamente attrezzato per il blocco del bacino e delle caviglie della slave. Cercherò di spiegarvi questo strumento, con la massima chiarezza possibile: è costituito da un palo di ferro, alla cui sommità c'è un fallo, anch'esso di ferro, regolabile in altezza. Questo palo ha una robusta base di cemento, simile a quella degli ombrelloni da spiaggia; nella parte inferiore del palo sono fissati due bracci, anch'essi regolabili, alla cui sommità ci sono cinghie in cuoio adatte al bloccaggio delle caviglie della schiava. Sempre all'altezza dei bracci, c'è un altro tubo in ferro che si sviluppa verso l'alto, terminando con un cerchio chiudibile, che va a bloccare il bacino, o meglio i fianchi, della torturata (lasciando però la possibilità al corpo di scendere verso il basso). Il Master ha posizionato lo strumento sotto alla mie gambe e ha sollevato il fallo in ferro fino a portarlo all'imboccatura della mia figa. Io non ero ancora bagnata a sufficienza e le labbra della mia figa facevano fatica ad allargarsi. Feci una smorfia di dolore sentendo la punta del fallo appoggiarsi alla mia figa, ma al Padrone questo non importa... anzi più dolore prova la slave e più felice è lui! Poi ha chiuso il cerchio di ferro ai miei fianchi, in modo che non potessi spostarmi dalla posizione iniziale e ha bloccato con le cinghie le mie caviglie ai bracci inferiori. Mi ha messo due forti clips sui capezzoli, tirando i mei seni verso l'alto e lasciandoli in tensione. Sono stata bendata e mi è stato messo un cappio la collo. Il Master voleva impedirmi di vedere quello che sarebbe successo dopo, ma io avevo già provato questa tortura presso altri Padroni e già immaginavo quello che sarebbe successo. A uno a uno, piede per piede, mi sono stati tolti i libri di appoggio e il Padrone mi ha invitato a rimanere sulle punte dei piedi, per sopperire all'appoggio. Cosa succede poi? Al posto dei libri vengono cosparsi sul pavimento, sotto le piante dei piedi della slave e a discrezione del Padrone, materiali diversi che possono essere puntine da disegno, piccoli cocci di vetro o sassini appuntiti. Io non sapevo che cosa avesse scelto per me il Padrone, ma speravo tanto che il materiale scelto fosse la piccola ghiaia, che è la meno invasiva per la povera schiava. E invece... Io mi reggevo sulle punte dei piedi, pur sapendo che dopo un certo punto, non si riesce più a rimanere in questa posizione scomoda e infelice. E si cede di schianto! Ad un certo momento, come previsto, cedetti di schianto: il mio corpo scese verso il basso e nelle piante dei miei piedi si conficcarono... tante, ma tante puntine da disegno, provocandomi diverse ferite con conseguente uscita di sangue. In questi casi non è nemmeno possibile alleggerire la pressione di un piede, perchè si finisce per caricare ulteriormente l'altro. Gridai per il dolore ai piedi, ma il mio urlo venne soffocato dal cappio che avevo intorno alla gola, che inesorabilmente si strinse, facendomi diventare difficoltosa la respirazione. Ai miei occhi affiorarono le lacrime, mentre mi venne una forte tosse, dovuta al senso di strangolamento e dalla mia bocca iniziarono ad uscire fiumi di saliva. Ma il dolore non finiva qui: le mie tette ricevettero un colpo terribile e i miei capezzoli si allungarono, provocandomi un enorme dolore. In questa punizione anche la figa deve sopportare un certo dolore, in quanto il fallo in ferro penetra nel buco della schiava, o se volete il corpo della schiava "scivola" sul cazzo, dilatandolo in modo impressionante. Il fallo è molto grosso e per quanto una sia dotata... si ha sempre la sensazione di avere la figa "spaccata!". Non esiste un tempo di sopportazione uguale per tutte le schiave, dipende dall'abitudine a soffrire e dalla capacità di resistenza al soffocamento. E' chiaro che in queste situazioni, sta al Padrone avere la sensibilità di liberare il collo della schiava, prima che sorgano problemi irreversibili. Mi liberarono il collo e poi, dopo avermi liberato da tutte le costrizioni, venni sollevata dal cazzo di ferro da due uomini. I miei piedi vennero ripuliti dalle puntine e le mie piante vennero disinfettate adeguatamente. Poi venni portata sul grande letto per essere sodomizzata a piacere dei presenti. Mi sono ripromessa che questa è l'ultima volta che mi presto per questa tortura. Spero di resistere alla tentazione!
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12 anni fa
soniaslave,
42
Ultima visita: 11 anni fa
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Primavera proibita
Tre giorni di pioggia e fango li avevano sfiancati nell'intimo del loro essere, il grigiore del cielo si era infiltrato nel quotidiano ed al rientro serale non vi era energia che permettesse di valicare le meccaniche azioni dell'ordinario. Alle 20 di sera Jean era ipnotizzato dal piccolo schermo in fondo alla cucina dove ad ondate continue veniva riproposto il dramma giapponese e la forchetta pareva quasi che cercasse da sola il riso nel piatto per poi miracolosamente portarsi alla sua bocca .... tanto avvertiva Valerie, seduta alla sua sinistra e che a quel risotto aveva dato i sapori e le forme del suo corpo: rientrata in anticipo si era adoperata ai fornelli e nella pentola lo aveva girato a lungo perdendosi nei vortici sinuosi che creava col mestolo nel mentre fantasticava sul sopraggiungere del marito e di quel lieve, furtivo tocco di labbra sul collo che avrebbe echeggiato nel suo ventre con quel vuoto allo stomaco che sempre lo accompagnava .... ma non stasera, no. Come l'ambiente è in grado di condizionarci, come i sensi dipendano dal resto e quanta energia ci voglia ... ma la natura è questa, una sottile sfida che arricchisce la nostra vita. Verso le 23 Jean la raggiunse sul divano dove Valerie si era sdraiata, com’era sua abitudine col televisore acceso ..... i piedi di Lei cercarono riparo al di sotto dei glutei di Lui e fece in modo che un pedalino Le si sfilasse per manifestargli l'intensa visone del piede smaltato di nero in perfetta simbiosi con l'estensione della caviglia. Jean ne carezzò la pianta e delicatamente si portò l'alluce alla bocca roteandogli la lingua intorno .... domani amor mio, domani ...... Valerie mostrò gli incisivi che affondavano nel labbro inferiore ed il suo corpo era un fremito ...... sentiva l'energia della primavera, la sentiva in sé ed era pronta ad esplodere, a condividerla, a nutrirsene avidamente ... a centellinarla con sottile ingordigia. L’indomani era un giorno feriale come tanti ma non per noi disse Jean mentre pestavano la ghiaia del viale alberato diretto al bosco, non vi erano mountain bike e non v'era il vociare della gente dei weekend, il sole scaldava l'aria, il cinguettio tra i cespugli e le foglie frusciavano per una leggera brezza, tanto rappresentava il primo vero dono che la natura potesse far loro in questo marzo. Valerie, d’improvviso lo superò accelerando il passo, indossava una mini bianca che sventagliava esaltando il colore bruno delle sue cosce, si voltò appena ed a denti stretti gli disse di raggiungerla nel boschetto, sulla loro panchina di fronte allo stagno ... lei corse via anticipandolo per quanto avesse potuto, lui lasciò che tutto si compisse e pian piano pregustando il sapore della sua carne le venne dietro guardandosi intorno. Era lì, accovacciata sul legno, senza le scarpe poste accuratamente sul terreno ancora umido, la testa china in avanti con la chioma nera che mascherava le ginocchia e gran parte delle gambe. D'un tratto aprì le cosce lasciando che le mani vibrassero su di esse in un invito spasmodico, non indossava slip ed il sesso roseo e luccicante pareva che imitasse la bocca di lei, le sue labbra rosse sulle quali la lingua sbatteva più volte. < Assaporami .... vieni qua .... gustami adesso e lasciami godere, ne ho una voglia matta Tresòr> Jean sbottonandosi la camiciola si chinò davanti a lei .... mirò in tutte le sue forme quel corpo succulento e si fece strada delicatamente con le dita e con la bocca cercando per quanto possibile di evitare almeno per ora il suo frutto ...Valerie s'inarcò e tenendolo per i capelli cercava per quanto le fosse possibile di avvicinarlo a sé, . Jean la fissava negli occhi e le mostrava come raccogliendo il nettare del suo ventre se lo portava sulle labbra raccogliendolo con la punta della lingua. . E così fu ... Jean avidamente gustava quel monte e vi si faceva varco ..... Valerie,appoggiata sullo schienale aveva lo sguardo perso tra gli alberi e con la mano si masturbava, raccoglieva il suo umore e si inumidiva i capezzoli, raggiungeva la bocca di lui e gliene dava a bere, se lo passava ovunque sapendo che lui l'avrebbe poi raccolto ..... . Le pareva che la natura godesse con loro, che festeggiasse i loro corpi ... e quando stava per voltarsi mossa dal desiderio di succhiare il totem che svettava tra le cosce di Jean, percepì che tra gli alberi c'era qualcuno ...... qualcuno li stava osservando. La paura per un attimo, per un solo attimo, la distolse dall'immondo piacere che stava provando, intravide una sagoma affiancata ad un albero, saranno stati una ventina di metri, pareva che indossasse una tuta da jogging di colore blu, non osava guardare più in alto per paura di scorgerne il volto ma in tal modo poté osservare con più attenzione il contesto che lo circondava: era un uomo e non era solo, la corteccia copriva qualcun altro anzi, qualcun’altra ..... una biondina dai capelli corti che in ginocchio era rivolta verso di Lui all'altezza del pube. Mai prima d'ora Valerie era stata attraversata da emozioni così profondamente intense e violente al contempo, un vorticoso ritorno a quanto stava vivendo le inebriò il petto, il vuoto allo stomaco le rimbombava nella testa e non seppe come ma nel mentre ritornò a gemere rumorosamente fece un gesto allo sconosciuto mostrandogli i denti come una tigre ... quel lui dovette capire e si scostò dal fusto dell'albero in modo che la sua compagna potesse venir fuori, allo scoperto .... era ignuda dalla cintola in su con un petto strepitoso, si strizzava le tette e la sua lingua pareva facesse addirittura rumore ... non era un sogno .... Valerie e lo sconosciuto si guardavano e si eccitavano l'un l'altra in una sottile, perversa ed oscena competizione ..... nessuno dei due ritenne opportuno avvertirne il proprio partner .... questa silenziosa complicità aveva un effetto ancor più inebriante. Le più invereconde e crasse fantasie di Valerie iniziavano a manifestarsi ... voleva essere guardata, adorata, desiderata ..... . Si voltò di scatto e rapidamente afferrò il suo Jean portandolo a sedere sulla panca, gli leccò avidamente il volto, aveva gli occhi iniettati e si mordeva le labbra, Jean sentì il caldo del suo ventre avvolgergli il cazzo orma duro come il marmo. , urlò quasi e proprio per farsi sentire, avvertiva lo sguardo sul suo corpo che s'impennava sull'asta, sentiva dentro di se' il riverbero del piacere provato dall'osservatore e guardava, si … , vedeva la biondina che spompinava a più non posso aiutandosi con una mano, mirava quelle tette da mordere ... sentiva il forte desiderio di succhiare, avrebbe voluto condividere quel cazzo insieme a lei, baciarla e passarselo di bocca ...... quando .... quando un brivido violento la colse e le tolse il fiato, vibrava tutta e cavalcava come una forsennata il suo uomo strappandosi dapprima la maglietta da dosso e poi i capelli di Jean .... fu così che venne, esausta, sfiancata, ebbe solo la forza di scivolar giù tra le cosce di Lui e prenderglielo con le labbra, il suo capo andava avanti ed indietro, sentiva tamburellare il mondo dentro sé, era una danza tribale, assaporava sul glande il sapore della sua vagina e che stava per eccitarla ancora una volta, urlò quasi rabbiosa masturbandolo con violenza inaudita fino a quando il getto caldo non la colpì sul volto ed il prolungato, animalesco gemito di Jean fu il magnifico corollario di quell'amplesso. Chiuse gli occhi e si strinse a lui, sentiva la testa vuota ed era lontana da tutto quanto la circondasse .... pochi interminabili secondi .... un giovane uomo in tuta da jogging ed una graziosa minuta biondina dal petto rigoglioso si posero di fronte a loro ... sorridevano quasi impacciati ma spronati dal coraggio e dal profondo desiderio di conoscerli. FINE
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12 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 16 ore fa -
Nell'area di parcheggio
Ieri sera viaggiavo sulla solita autostrada e, giunto presso una nota ampia area di parcheggio, mi sono fermato per sgranghirmi un pò e fumare una sigaretta. Ho accostato lungo l'aiola che delimitata l'area, ho spento il motore e ho iniziato a fumare rilassandomi. Dopo qualche istante è giunta una vettura; dopo aver fatto un paio di giri ha accostato davanti a me sullo stesso lato e, facendo retromarcia, si è fermata a pochi centimetri dalla mia vettura, nonostante ci fosse tantissimo spazio, ha spento il motore e le luci. Dopo qualche secondo ho visto le luci lampeggiare brevemente, cosa che si è ripetuta per due volte, allora ho lampeggiato anche io. Al mio segnale ho visto la portiera lato autista aprirsi e scendere un figura maschile, che non potevo ben distinguere a causa del'oscurità, si è spostato dal lato dell'aiola e si è appoggiato con le spalle ala vettura. Un pò titubante sono sceso e mi sono avvicinato per capire se avesse bisogno di qualche cosa. Avanzavo lentamente a causa dell'oscurità e ho appoggiato una mano alla vettura dato lo spazio ristretto. Con fare molto delicato, senza dire parola, lui ha preso la mia mano e l'ha avvicinata delicatamente al suo inguine. In pratica, senza neanche rendermene conto, mi sono ritrovato a impugnare qualcosa che nell'oscurità non vedevo ma che ho velocemente realizzato essere il suo cazzo. Era qualcosa di grosso, lungo, caldo; tenendomi per il polso ha iniziato a far andare la mia mano su e giù facendosi masturbare. Mi ha preso subito una crescente eccitazione, il suo cazzo diventava sempre più duro e grosso, ora la mia mano liberata dalla sua stretta lo lavorava con più dovizia, ho scoperto la cappella che sentivo larga e liscia, l'ho stimolata sotto il frenulo sentendolo crescere e indururisi ancora di più. I miei occhi si erano abituati all'oscurità e ora potevo distinguere che si trattava di una ragazzo dell'apparente età di 30 anni circa, alto come me(1,80), biondo con bei lineamenti, e vedevo meglio anche il suo membro che era davvero molto bello. Continuavo a masturbarlo con sempre maggiore piacere quando ho sentito la sua mano frugare nei miei pantaloni, abbassare la cerniera, prendere il mio cazzo anch'esso duro, tirarlo fuori e inziare una piacevolissima masturbazione. Nel contempo ha accostato le sue labbra alle mie che si sono dischiuse per accogliere la sua lingua, dando così il via a un lunghissimo dolcissimo ed eccitantissimo bacio con contemporanea reciproca masturbazione. Per fortuna non è arrivato nessun mezzo e siamo stati così per parecchi piacevolissimi minuti sinchè, travolti dal piacere, con le bocche sempre incollate, stringendoci e segandoci i cazzi a ritmo crescente, abbiamo raggiunto insieme un poderosissimo orgasmo con copiosa eiaculazione. Immediatamente dopo lui ha tirato fuori dei fazzoletti di carta e, dopo essersi ripulito, ha ripulito delicatamente il mio cazzo, si è rimesso a bordo ed è ripartito dicendomi solo: grazie è stato bellissimo! Non mi ha dato il tempo di dirgli che era stato altrettanto bello anche per me e che mi ha lasciato col desiderio di prendere in bocca il suo stupendo cazzo e di dargli il mio. Mi fermerò sempre in quel parcheggio con la speranza di incontrare ancora quell'angelo biondo...
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12 anni fa
capo19502000,
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Ultima visita: 9 anni fa
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Il nostro rientro.....
Inizio il mio racconto spiegando che per un lungo periodo siamo stati lontano dai giochi.Praticamente dopo molto tempo che Avevmo deciso di prendere una pausa mi e venuta una voglia che in passato non avrei mai pensato arrivasse, un singolo!A quel punto, visto che sono stata proprio io a voler prendere una pausa non sapevo come avrebbe reagito il mio maritino a questa mia fantasia ma prendo coraggio e una sera mentre facevamo la classica posizione del missionario gli sussurro nell'orecchio che mi sentivo piena a meta e ci sarebbe voluto qualcuno che mi avesse riempito la parte mancante ...Il mio caro maritino era diventato un toro e ha iniziato a prendermi alla pecorina con forza e foga dicendo che sapeva che una vacca come me prima o poi non si sarebbe più accontentata di un solo cazzo!!!Io grondavo e gli dicevo che si sarebbe dovuto sacrificare pero perché io desideravo un uomo non una coppia!!!!ALT Non e contemplato nei nostri giochi , ma con un po' di insistenza e con qualche coccola in più e una promessa che non posso dire mi concesse di realizzare questa mia fantasia.Inizio a cercare e tra i tanti single che vedo la mia scelta e caduta su un single da poco iscritto non so perché ma io ho sempre pensato a una questione di sensazioni e leggere qualche suo messaggio mi ha incuriosito a tal punto da volerlo conoscere.....Chiamo ....ciao sono sSabri Dall'altra parte una voce piacevole E simpatica ma un po' insicura a causa della poca esperienzaGo avuto il primo contatto con Saturno .... Se vi interessa il seguito avrebbe verra pubblicato
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12 anni fa
cpva2007,
29/29
Ultima visita: 1 anno fa
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Partenze...
Là fuori ci sono (lo scoprirò più tardi) diciassette gradi sotto zero, ma da sotto questo piumone sembrano essercene meno cinquanta. I nostri corpi intrecciati sono caldi e profumati. Le mani si muovono lente, esplorando languidamente morbide curve in cerca di piaceri nascosti. Dovrei andare lo so, lo sai, e me lo dici. Ma non ho voglia, e il mio cazzo duro premuto contro il tuo fianco ne è il chiaro segnale. Contribuisci al mio disagio stringendolo e massaggiandolo distrattamente, per poi ripetere che è meglio che vada. Ma io ho voglia di godere su di te, usarti come stimolo alla mia voglia e vedere il mio sperma sulla tua pelle bianca. Te lo dico mentre mi stringo forte alla base della cappella, strusciandola poi contro la tua coscia, schiacciandola e premendola per poter godere di fantastiche scosse di piacere che dalla punta del cazzo mi risalgono fino alla pancia. Tu ridacchi, e i tuoi seni gonfi oscillano appena. Poi allunghi lo sguardo maliziosa, godendo dello spettacolo di misero autoerotismo che si consuma con l’aiuto della tua pelle morbida. E allora cambio posizione, mettendomi a cavalcioni su di te all’altezza della pancia e porgendoti il cazzo duro e gonfio, con la cappella arrossata e le vene gonfie che si snodano sinuose per tutta la lunghezza. Forse ti fai impietosire, ma non esiti farlo sparire all’interno della bocca, leccando e succhiando oscenamente, lasciando colare un copioso rivolo di densa saliva dalle labbra corrucciate. Mi fai godere quando fai cosi, muovendomi fuori e dentro la tua bocca con una mano stretta alla base del cazzo e l’altra aperta sul mio culo. Ma ti ho detto che voglio venire su di te, per conto mio, e allora ti fermo, cominciando a masturbarmi velocemente aiutato dallo strato abbondante di saliva che mi hai lasciato. Mi faccio un sega tra le tue tette, inondandole ben presto di grossi schizzi bianchi e densi che poi spalmo massaggiando a piene mani, strizzandoti i capezzoli fino a strapparti una fugace smorfia di dolore mista a piacere. Adesso posso anche uscire là fuori al freddo… il pensiero di quello che mi aspetta in quel letto caldo sarà meno opprimente.
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12 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 16 ore fa -
Sui carboni ardenti
Mio marito mi comunicò che saremmo andati nuovamente a Villa Ubbidienza, per proseguire nel mio corso di sottomissione. Aveva già preso accordi con Master Vito, per una lezione alquanto impegnativa. Come sempre lasciammo l'auto fuori dal cancello, suonammo al campanello... e come sempre ci vennero ad aprire Frank e George. Ma non tutto iniziò come sempre! Solitamente i due mi facevano spogliare e mi facevano percorrere il viale, che conduce alla villa, nuda o seminuda. Questa volta non mi chiesero di spogliarmi ed entrammo pacificamente tutti e quattro, raggiungendo poco dopo la villa. Lì ci attendeva Master Vito, che sembrava "diverso" dal solito. Quell'inizio diverso dal solito mi preoccupava non poco... non capivo a che cosa andavo incontro, perchè tutto era avvolto da un impalpabile mistero. Mi portarono davanti ad una specie di trono in ferro e Master Vito disse a Frank e George: "Fatela sedere e legatela saldamente alla sedia". Frank mi sbottonò la camicetta, ma Master Vito lo invitò a desistere, dicendo: "No, non denudarla. Questa volta rimarrà vestita. Toglile solo gli stivali e le calze: questa volta la voglio vestita". Frank abbassò la zip di uno stivale, mentre George si dedicò all'altro. Mi levarono gli stivali e poi mi sfilarono il collant. Mi fecero sedere sul trono, che era abbastanza alto, e mi legarono saldamente le mani e i piedi, che mi fissarono a circa trenta centimetri dal pavimento. Mi legarono anche il busto, facendo passare una corda sopra e sotto il seno; il mio corpo era stato così immobilizzato e potevo a malapena muovere leggermente le mani e i piedi Poi, su istruzioni del Padrone, George mi cosparse olio con un pennello sui piedi, sopra e sotto. Master Vito si avvicinò e mi baciò appassionatamente, ma conoscendolo ormai bene capii subito che il suo gesto aveva il sapore della sfida, per dimostrare che io ero in suo possesso. Mio marito era uscito dalla stanza e io lo cercavo invano con lo sguardo. "Ora, cara puttana, ti faremo i piedini arrosto con due belle padelle di carboni ardenti. I tuoi dolci piedini sono già conditi e il calore li cuocerà in maniera perfetta; dovrai però stare attenta a non muoverli molto, perchè gli "arrostini" potrebbe carbonizzarsi! Ah, ah, ah...", disse il Padrone con un riso beffardo e indisponente. Frank e George arrivarono con due bacinelle piene di carboni ardenti e fumanti, che sistemarono sotto i miei piedi. Le mie piante erano davvero vicine ai carboni ardenti, che sprigionavano un caldo tremendo. L'olio cosparso in precedenza sembrava friggere, creandomi una situazione dolorosa ai piedi. In più dovevo stare attenta a non muoverli, perchè il pericolo di ustione era davvero reale: sarebbe bastato muovere un po' le dita e il contatto sarebbe stato inevitabile, con conseguenze deleterie per i miei piedi. Ma l'atmosfera era quasi irreale: io ero vestita, contrariamente alle altre volte, quando venivo puntualmente denudata e privata degli abiti. Ad un certo punto la porta si spalancò ed entrò una donna bellissima dai lunghi capelli biondi e gli occhi azzurri come il mare di Sardegna. Dopo il primo momento di sbigottimento iniziale, mi resi conto che quella donna era una mia vecchia conoscenza: era Annalisa, una delle mie migliori amiche. "Annalisa, ma cosa ci fai qui", dissi io con aria attonita. "Ciao Sonia, mi dispiace essere qui... tu sei una delle mie migliori amiche... non so come dirtelo... ma vedrai tu stessa tra poco!", disse Annalisa con aria imbarazzata. A quel punto arrivò Mario, mio marito, e salutò Annalisa in modo molto caloroso... con un bacio in bocca! Annalisa non sembrava stupita della cosa e iniziò a slinguacciare mio marito, davanti ai miei occhi increduli. "No, non potete farmi questo", gridai io con tutta la voce che avevo in gola. "Mi dispiace dirtelo, cara troia, ma quello che hai visto finora non è proprio nulla. Vedrai di cosa sono capace, io! Tu solitamente ti fai sbattere da tutti, senza ritegno e pudore... questa volta la storia si ritorce contro di te... tu farai la spettatrice e non l'attrice... credi forse che un uomo come me sia contento di vedere la propria moglie fottuta da tutti gli stalloni della Lombardia?", mi disse Mario. Annalisa si avvicinò nuovamente a Mario e i due si avvinghiarono in una stretta morbosa e piena di sensualità. Le loro mani si intrecciavano: Mario scendeva con la mano fino al culetto sodo e rotondo di Annalisa, mentre lei lo accarezzava nella zona del pene. Poi Annalisa abbassò la cerniera dei pantaloni di Mario e tirò fuori il suo uccello, grosso e durissimo; poco dopo se lo mise in bocca ed iniziò a spompinarlo con una grande dolcezza e sensualità, creando in me un senso di impotenza e acuendo la mia voglia di sesso, che mai subisce momenti di arresto. I due si scambiavano tenere parole, mentre io soffrivo per il dolore ai piedi provocato dai carboni ardenti. A poco a poco, indumento dopo indumento, Annalisa venne spogliata da Mario e rimase completamente nuda, esibendo un corpo da favola. Mario si spogliò in un battibaleno e inizio ad accarezzare la pelle morbida e liscia di Annalisa. Poi Mario sussurrò qualcosa all'orecchio di Annalisa e lei si posizionò sopra lui... o per meglio dire sopra l'uccellone di Mario! Se lo fece infilare tutto, gemendo e muovendo sinuosamente il suo meraviglioso corpo. Io mi ero eccitata, ma nessuno dei presenti si curava di me, mentre i due porci scopavano ora con grande foga. Annalisa disse con sarcasmo: "Mario sei fantastico, scopi divinamente... è fortunata Sonia ad averti... oggi è fortunata a vederti esibire con me! Cambiamo posizione, dai. Mettimelo nel culo, voglio essere sfondata anche lì". Mario e Annalisa continuarono a fare l'amore, pardon a scopare come animali imbizzarriti, per molto tempo, mentre io ormai visibilmente eccitata, avevo bagnato il trono su cui ero seduta. Master Vito volle umiliarmi, come solo lui sa fare e mi bisbigliò all'orecchio: "Ti piace vedere tuo marito mentre si scopa quella grande figa? E' davvero bravo, un vero porco... lascialo dire a me, che di porci me ne intendo!". Io ero umliata, mortificata e costretta a subire passivamente la tortura dei carboni e quella scena per me insopportabile. Mario venne nel culetto di Annalisa e Master Vito ordinò a Frank di raccogliere lo sperma che colava dall'ano di Annalisa. Frank mise un recipiente sotto al buchetto di Annalisa e raccolse tutta la sborra che le colava fuori. Poi Master Vito chiese di poter scopare Annalisa e iniziò a stantuffarla con molta foga. La porca sembrava gradire molto di essere scopata anche dal Padrone, che alla fine venne nella sua figa. Anche in questo caso Frank raccolse lo sperma di Master Vito nello stesso recipiente dove aveva raccolto lo sperma di mio marito. Master Vito ordinò a George che quello sperma mi fosse versato in bocca, ma io mi rifiutai di berlo, dicendo: "Non berrò mai la vostra sborra uscita dal culo e dalla figa di quella troia, mi fate schifo tutti e due... E poi tu, Mario, che hai scopato quella sgualdrina di Annalisa... Vergognati, schifoso!". Master Vito si alterò, sentendo le mie parole, e mi disse con voce perentoria: "Lurida vacca, ora berrai anche la nostra urina". Mario, Vito e Annalisa scaricarono la loro piscia nel recipiente dove era "custodito" il prezioso sperma dei due uomini. Frank mi aprì la bocca con le mani, mentre George mi mise un apparecchio di ferro che mi impediva di chiuderla e poi mi versarono pazientemente in gola tutto il contenuto del recipiente. L'urina era calda e schifosamente puzzolente e finì nella mia gola, insieme allo sperma colato fuori dai buchi di Annalisa. Dovetti bere tutto, fino all'ultima goccia, tra le risate dei presenti. "Vedi sei una discarica umana, povera schiava. Pensavi di contare qualcosa e invece sei un "nulla"... il tuo parere non conta niente e tu devi fare quello che voglio io. Oggi hai visto anche tuo marito scopare con un'altra. Che cosa vuoi di più?", disse Master Vito. Poi tutti e tre mi sputarono in viso, ridendo di me in modo poco elegante. Mario e Annalisa completamente nudi, mano nella mano, uscirono dalla stanza. Io volevo essere slegata, ma Master Vito mi disse che non poteva farlo, perchè sicuramente una volta libera sarei andata a disturbare i due porci, che stavano ancora scopando nella stanza attigua. I miei piedi ormai friggevano ed erano rossi per il calore, ma il mio dolore non era tanto fisico, quanto cerebrale: non sopportavo l'idea che mio marito si fosse scopato una mia amica. Anch'io vengo "usata" da tanti uomini, ma quando questo succede, accade solo con il suo permesso. Quando si dice pan per focaccia...
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12 anni fa
soniaslave,
42
Ultima visita: 11 anni fa
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Io regina nei miei sogni
A te mia Regina, semplicemente estasiato e pendo dalle tue labbra, torturandomi con la testa al solo pensiero delle ore che ci dividono, l’incontro dei nostri sguardi....l’ascolto delle nostre voci che non hanno filtri da comunicazione telefonica.... Il nostro profumo riempie il luogo in cui siamo, a te il mio ti sembra gia’ di sentirlo quasi conoscerlo.......come la fragranza del pane fresco, ben cotto ed appena sfornato.....con all’interno la sua mollica vellutata e ancora tiepida........buono...come me. Le tue dita vi affondano all’interno, estraendone un pezzetto e lo porto alla tua bocca, schiudi le labbra lo assaporo, gli occhi si chiudono......ahhhh godimento puro, l’assaporare con intensita’ la cosa piu’ semplice al naturale.......... Riapri gli occhi e’ hai davanti a te la mia immagine, la tua figura.......non e’ un sogno, mi rendo allora conto che stavo assaporando te......Mia Regina.......immensita’ mi pervade. Adesso continuiamo reciprocamente a parlare, assaporare, sorridere, baciare, un intreccio di curve che si esplora, fusione delle nostre armonie, gli sguardi si rincorrono, le labbra si schiudono, le bocche reclamano avidamente il loro “cibo”..... Le mani scorrono su di noi ci solleticano, e di nuovo gli sguardi complici trasmettono mille emozioni...........mille giochi e trasgressioni da fare insieme..... Mille silenzi, pieni parole che escono dalle nostre teste.......i nostri abbracci............... Non so cosa domani accada, non so cosa succede, non so se avremo tempo di pensare all’elemento cibo ed altro, se impegnati a sfamarci reciprocamente e dissetandoci attraverso noi stessi e del nostro ego.... Se avremo tempo di capire cosa fare.......io vivo in un sogno, mille reazioni di me contrastanti mi esaltano...... Che bello, tentero’ sempre che la novita’ non passi, che i tuoi livelli di adrenalina rimangano alti altalenandosi attraverso uno scritto, una voce al telefono, un incontro dal vivo...... Con la stessa forza di adesso, capace di dividermi in pezzi che hanno la stessa capacita’ di sentire e farti sentire tutto cio’ che stiamo assaporando........ Ogni volta che lo desideriamo il nostro ego e’ incontenibile........come un vulcano in eruzione, e ogni volta l’eruzione incontenibile, sara’ sempre diversa ma con la stessa intensita’, passione e trasgressione...... Un abbraccio, corpo a corpo......un bacio lungo ci veda protagonisti. Il Re alla Regina
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12 anni fa
duedelfinixdue,
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Ultima visita: 12 anni fa
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Un sogno da vivere
È una sera di tarda primavera: il cielo è limpido, la brezza ha allontanato la foschia provocata dal caldo torrido rendendo incantevole il panorama che si gode dalla veranda della camera a picco sul mare. La temperatura è scesa leggermente: ora è gradevole oziare stando sdraiati sul letto con le finestre aperte. Tu esci dal bagno dopo aver fatto la doccia; con un accappatoio sulle spalle ti avvii la veranda per assaporare la frescura della sera. Indossi un nuovo paio di sandali neri con il tacco a spillo (mi stai provocando, lo so, stuzzicare e' il tuo fore) e le tue gambe si scoprono ad ogni passo fino alla coscia; solo la mano, con un gesto quasi pudico, impedisce che l’accappatoio si apra lasciando il tuo corpo offerto al mio sguardo goloso di te. Sulla soglia della porta finestra porti le mani ai fianchi: ora non vuoi più coprirti, giri la testa, le labbra atteggiate ad un sorriso carico di sottintesi mentre il tuo sguardo malizioso mi invita a raggiungerti. Mi alzo e ti abbraccio da dietro: con una mano mi fermo sul ventre nervoso con l’altra ti stringo all’altezza del seno per sentire il calore della tua pelle, percorsa da brividi, non so se di freddo o ................ Spingi indietro il tuo corpo contro di me, abbandonandomi la testa sulla spalla, allora la mano dal tuo ventre sale leggera fino al collo per poi ridiscendere a disegnare arabeschi sulla pelle ancora umida, ma quando sto per raggiungere l’inguine mi blocchi. Allora cerco il tuo seno per sentire il turgore dei tuoi seni, mentre ti bacio sul collo tu volti la testa e incontri le mie labbra. Il tuo sapore ed il tuo profumo mi confonde e la barriera creata dall’asciugamano avvolto intorno ai miei fianchi non riesce più a contenere una strano effetto che va a poggiare contro il tuo sedere....scusa. Raggiungo di nuovo il tuo centro del piacere: la carezza mi trasmette una scarica elettrica ed un senso di vertigine, mi blocchi ancora la mano e staccandoti dalle mie labbra sussurri che hai in serbo per me una sorpresa; Dobbiamo vestirci per la cena, l’attesa farà crescere la nostra eccitazione. Ti allontani e questa volta non ti preoccupi di tener chiuso l’accappatoio, anzi lo lasci cadere con un sorriso malizioso, per continuare il nostro gioco un pochino insolito. Accetto con piacere questa tua iniziativa deciso a prendervi parte attiva assecondandoti mi sdraio sul letto per contemplarti mentre compi il rito così eccitante della vestizione, ammiro la delicatezza dei tuo gesti nello scegliere il capo intimo, non il solito perizoma bensì delle coulotte aderenti e velate color turchese che ti fasciano le natiche evidenziandone le curve, mettendo ancor piu’ in risalto la tua pelle abbronzata. Il reggiseno dello stesso tipo e colore è a mezza coppa cosi da raccogliere delicatamente il tuo splendido seno lasciandone una generosa porzione in vista con l'aureola in evidenza oltre il bordo della coppa. Completi il rito con un vestito leggero di cotone blu di lino (quanti bottoni stai allacciando….troppi?), ne lasci maliziosamente aperti alcuni sia alla scollatura che sulle gambe e guardandomi con intenzione mormori che il numero dei bottoni che slaccerai dipenderà da quanto saprò intrigarti durante la serata. Accetto la sfida, ormai preso, e mi vesto per la cena. Saliamo in macchina e ci dirigiamo verso un ristorantino tipico appollaiato sopra la scogliera: l’ambiente è discreto ed elegante, ci sono un altro paio di coppie che occupano la sala, chiediamo al cameriere di poterci sedere in un tavolo sulla terrazza che domina l’incredibile paesaggio marino inondato dalla calda luce del tramonto e gli ultimi raggi di sole che pervadono il tuo dolce e sorridente volto. Per tutta la durata della cena, a base di ottimo pesce e di un fresco vinello bianco che va giù come acqua, ridiamo e scherziamo come ragazzini alla prima uscita, il vino ha contribuito a riscaldare l’atmosfera mentre aspettiamo il dolce: una coppa di fragole adagiate su di un candido letto di panna. Ad un certo momento sposti la sedia ed accavalli le gambe scoprendone una generosa porzione, mi accorgo che hai slacciato altri bottoni, colgo il segnale e ti guardo dritto negli occhi: forse stiamo già facendo l’amore con lo sguardo. Quando il cameriere ci serve i caffè non fai nulla per ricomporti,anzi, gli sorridi, invitante ( forse è solo la mia impressione?). Bevuto il caffè giocherelli con un bottone della scollatura che “inavvertitamente” slacci, dopo di che ci alziamo e ci avviamo verso l’uscita, lo stesso cameriere è seduto ad un tavolo e ci saluta; Tu, senza parlare , ti avvicini a lui, ti chini in avanti, lasciandogli una mancia oltremodo generosa: vedo gli occhi dell’uomo frugare febbrilmente tra i tuoi seni, così sapientemente esposti. Non posso fare a meno di provare un misto di gelosia e di eccitazione di fronte al tuo “spettacolino”. Tornando verso di me hai un sorriso soddisfatto, come di gatta ben pasciuta: posso scorgere i capezzoli eretti attraverso la stoffa leggera del vestito, segno inequivocabile della tua eccitazione nooooo sicuramente e' la frescura della sera, penso piu’ ad uno stato di eccitazione, mi prendi sotto braccio e ci avviamo verso il parcheggio. Arrivati alla macchina ti prendo per le spalle e ti faccio voltare per baciarti: le nostre bocche si uniscono, ci esploriamo a vicenda con la lingua mentre premo il mio corpo contro il tuo, per trasmetterti la mia agitazione. Mi allontani con dolcezza e con una mano mi accarezzi, dicendomi che la serata è appena iniziata. -La notte è giovane, devi saper aspettare…- mormori al mio orecchio. Ti chiedo dove vuoi andare e tu: -Facciamo quattro passi in paese- Entriamo in macchina e durante il percorso ogni occasione è buona per ridere, siamo decisamente su di giri, allungo una mano e ti scopro una gamba cominciando ad accarezzare la tua pelle abbronzata e setosa, visto che non reagisci risalgo per tutta la coscia, continuando così senza andare oltre, fino a che non arriviamo a destinazione. Prima di scendere mi chiedi maliziosa di slacciare altri due bottoni visto che con quella carezza me li sono meritati e decido di liberarne uno sotto ed uno sopra, cosi, quando scendi, hai le gambe ed il seno più esposti agli sguardi. Le vie del centro sono frequentate ed i negozi aperti fino a tarda notte. Decidiamo di entrare in un negozio di abbigliamento da mare e lingerie, abbiamo visto in vetrina un costume da bagno intero, molto sgambato e molto scollato sia davanti che dietro. Chiediamo alla commessa la possibilità di provarlo, entri nel camerino e ti cambi; la porta bassa fa si che io possa vederti gli occhi splendenti ed il volto sorridente e leggermente arrossato. Quando sei pronta apri la porta per farti ammirare ed io resto incantato dallo spettacolo che mi si presenta: il tuo corpo è messo in evidenza dal costume, le cosce sembrano non aver fine, la profonda scollatura mette in mostra i morbidi seni di di velluto dove i capezzoli turgidi fanno bella mostra di se tendendo la stoffa sottile. I sandali con il tacco sono la ciliegina sulla torta, ti slanciano elegantemente nel tuo movimento quasi felino. Non so per quanto tempo resto come in trance, fatto sta che quando mi riprendo noto il silenzio che si è creato nel negozio, mi volto e vedo un altro paio di clienti fermi ad ammirarti. Acquistiamo il costume ed usciamo. Poi mano nella mano passeggiamo guardando le vetrine; ad un certo punto ti abbassi per mostrarmi un paio di scarpe ed i miei occhi possono così vagare nella scollatura, ora diventata davvero audace: ti sei “dimenticata”di indossare il reggiseno, te lo faccio notare quando ti rialzi, ma non sembri farci molto caso, mi rispondi con un sorriso malizioso ed ammicante. E non posso davvero fare a meno di abbracciarti e baciarti sulla bocca e sul collo per poi risalire fino all’orecchio dove ti sussurro un grazie molto eccitato, per la bravura che dimostri nel continuare il nostro gioco. Per tutta risposta mi inviti ad entrare nel negozio di scarpe, cosi potrai farmi un’altra sorpresa. Un commesso ci accoglie, pronto a servirti, ti siedi sul divanetto in attesa e mi fai cenno di sistemarmi di fronte a te, una volta seduta allarghi leggermente le gambe e attraverso lo spacco, ormai quasi inguinale, esponendo la tua coperta intimita' con disinvoltura mai vista, sicuramente e' l'effetto del vino non mi rendo conto cio' che e' esposta alla mia vista. Ora sono proprio curioso di vedere il seguito della tua esibizione. Arrivato il commesso con le scarpe ti alzi per provarle, di fronte allo specchio che mi sta a fianco. Guardandomi, come per chieder un parere, sposti un lembo del vestito apparentemente per permettermi di apprezzare meglio le calzature, in verità per un attimo lo alzi tutto, sara' l'effetto del vino lo so. Nello stesso istante noto l’espressione del commesso cambiare da ammirata a sbalordita (lo specchio, penso, ha visto tutto anche lui…), tu richiudi il vestito con naturalezza come non fosse successo nulla e continui a rimirarti come se fossi su una passerella da sfilata, mentre il ragazzo con aria imbarazzata ci chiede cosa intendiamo fare. Io, fingendo una calma che non provo affatto e sperando che la camicia lunga e larga nasconda la reazioni atipiche, rispondo che comperiamo quelle scarpe che ti stanno così bene, belle scarpe per una splendida donna… Lui mi guarda dritto negli occhi con sguardo perplesso ed io di rimando gli chiedo se anche lui non è d’accordo sul fatto che la mia compagna sia una gran bella donna. Balbettando un si imbarazzatissimo prende la scatola che gli stai porgendo e si avvia verso la cassa. Io ti afferro e ti bacio proprio lì, nel negozio di fronte ai clienti e alle persone che passano al di là della vetrina. Una volta fuori l’eccitazione è talmente forte che voliamo alla macchina senza proferire alcuna parola sull’accaduto ma i nostri sguardi complici si incrociano e parlano per noi. Eccoci alla macchina giusto il tempo di depositare gli acquisti appena fatti e ci avviamo correndo verso la spiaggia. Cerchiamo un posto riparato, dietro agli scogli e ci lasciamo cadere per terra, uno sull’altro, ansanti, come due adolescentiche..........il resto lo immagini o il sogno continua, con le sue sfumature un po' colorite.......ma i scendere nella volgarita' e dettagli anatomici ....... Ci guardiamo dritti negli occhi: siamo bravi a far l’amore, ci siamo trovati….la luna piena ci illumina. Sguazziamo e giochiamo in acqua fino a quando non ci sentiamo intirizziti. Quando torniamo alla spiaggia per rivestirci, ci accorgiamo della strana luce che ci circonda:..............................è quasi l’alba . E’ bello vedere sorgere il sole ; ci sediamo vicini ed io da dietro ti abbraccio per goderci lo spettacolo…....
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12 anni fa
duedelfinixdue,
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Ultima visita: 12 anni fa
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pomeriggio al privè - seconda parte
ecco la seconda parte del racconto. Un caldo bacio a Bea....
Sento che Bea .................Sento Bea che rilassa la tensione interna che aveva imprigionato le mie dita al suo interno, lentamente le sfilo, mentre gocce del suo piacere mi scorrono dalle dita lungo tutto l’avambraccio. Bea ha gli occhi chiusi, ma sentendo il su profumo intenso sulle mie dita che le sto avvicinando al viso, apre le labbra lentamente e con la lingua cerca la mia mano. Le mie dita vengono risucchiate nella sua bocca provocandomi un piacere improvviso, mi sento dentro di lei, mi sento una cosa sola con lei, i nostri sensi sono ormai direttamente connessi. Mi alzo davanti a lei seduta, mentre lei mi slaccia lentamente i pantaloni e li fa cadere a terra assieme ai boxer. Le accarezzo il viso, il collo, i capelli indifferente di essere nudo davanti ad un gruppo di persone sconosciute. Senza mai smettere di guardarmi negli occhi, Bea inizia ad accarezzarlo dolcemente ma energicamente creando una reazione immediata che lo rende ancora più turgido. Mi avvicino lentamente a lei e sento il calore del suo seno che avvolge il mio membro e i nostri movimenti ritmati sembrano portare ad un crescendo senza fine. Il mio respiro si fa più affannoso quando Bea inizia a stuzzicarlo con la punta della lingua e a farlo poi lentamente sparire nella sua dolce bocca. Io inarco la schiena e mi avvicino completamente a lei sentendomi ormai totalmente perso in un crescendo di sensazioni fino allora sconosciute. I visi immobili attorno a noi quasi non li vedo più, come non faccio più caso a quelli che ormai apertamente senza pudore si stanno masturbando a pochi centimetri da noi. Alla nostra destra vedo con la coda dell’occhio che in mezzo a tutti quegli uomini arrapati c’è qualcosa di diverso, un coppia di mezza età che ci guardano assorti. Mentre cerco di resistere all’orgasmo devastante che potrebbe arrivare da un momento all’altro li osservo un attimo, lui con pantaloni scuri e camicia bianca tiene un braccio alla vita di lei, lei moretta con capelli tagliati abbastanza corti, minigonna nera e camicetta abbottonata in parte, ci guardano fissi bisbigliandosi ogni tanto qualche parola all’orecchio. La calda bocca di Bea mi risucchia ogni inibizione e quindi mi stacco da lei, leccandole le labbra che mi hanno dato tanto piacere la faccio alzare in piedi e la faccio sedere sul tavolino. Sempre parlandoci solo con gli occhi lei si appoggia con le mani dietro la schiena e mi offre la sua passerina fasciata da un paio di mutandine ormai trasparenti per i suoi umori. Le scosto il perizoma e entro dolcemente dentro di lei sentendomi avvolto da un calore che mi arriva subito alla testa. Le lingue si trovano nuovamente e iniziamo a fonderci uno nell’altro mentre ci baciamo con passione e calore. Non stiamo scopando, non stiamo facendo l’amore, siamo semplicemente travolti da un piacere che non è generato da nulla in particolare ma unisce i nostri due sessi, le nostre due bocche, i nostri due corpi in qualcosa non finalizzato all’orgasmo, ma alla liberazione di energie irresistibili che ci trascinano in universo parallelo lontano anni luce dal nostro mondo.La coppia si è nel frattempo avvicinata molto a noi, se allungano una mano ci potrebbero toccare, ma rispetto a prima lei gli tiene in mano il membro che è ormai in totale erezione. Dico due parole all’orecchio di Bea, lei gli lancia una occhiata che viene subito ricambiata dalla lei della coppia in modo quasi impercettibile. Ci alziamo in piedi tra il disappunto dei presenti che stanno cercando in tutti i modi di aggirare le nostre resistenze allungando le mani per toccare un fazzoletto di pelle sudata e umida di piacere. La coppia ci segue da vicino, molto vicino, ci guardiamo, sorridiamo, è scattata la complicità e l’intesa. Ci rifugiamo in una stanza non in zona per sole coppie, ma aperta agli sguardi libidinosi che in fondo eccitano sia me che Bea e la coppia entra con noi. Non conosciamo nemmeno i nomi dei nostri nuovi complici che la moretta inizia ad accarezzare Bea, distesa sul letto, tra le cosce, le bacia, accarezza la passerina ancora eccitata, inizia a stuzzicarla con le dita e poi con la lingua. Bea si gusta il piacere che le giunge da questa nuova esperienza, non ricambia, ma dimostra di apprezzare quanto sta succedendo, mentre io e il lui della coppia siamo seduti di lato semplicemente masturbandoci. Bea mi guarda intensamente mentre gode per quelle attenzioni. Io mi avvicino e lei senza sottrarsi alla lingua instancabile della nuova amica che le provoca ondate di calore, mi tira contro di lei e scappiamo nuovamente nel nostro mondo fantastico lasciano un angolino per la coppia. Nessuna competizione, nessuna invidia e nessun pensiero metafisico, solo corpi e sensi che si infrangono tra loro, che si mescolano, che assorbono tutto quanto può creare piacere e soddisfazione. Siamo tutti e quattro sudati, non dobbiamo nemmeno dire una parola, tutto viene spontaneo, ci alterniamo, ci allontaniamo, ci tuffiamo, godiamo. E’ incredibile come quello che nel mondo di tutti giorni creerebbe gelosie e discussioni in questo universo racchiuso nella nostra bolla di cristallo è solo una sequenza inarrestabile di sensazioni di piacere che si catalizzano nel legame eccezionale che esiste tra me e Bea.
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12 anni fa
coppia_x_privè, 65/45
Ultima visita: 6 mesi fa -
La prima volta con una coppia
Salve, vi racconterò la mia prima volta con una coppia............. navigavo alla ricerca di un qualsiasi incontro con singola o coppia, già da diversi mesi, ma nulla. Un giorno era settembre trovo un annuncio di una coppia della mia zona che valuta singoli da inserire nel loro rapporto. Preparo una bella mail do presentazione dettagliata e con allegate diverse foto mie . La risposta non si è fatta attendere molto, non erano interessati alla conoscenza via mail se messenger ne altro di virtuale ma subito scambio numeri di telefono e primo incontro a tre in un bar. Il venerdi successivo all'ora stabilita ero davanti al bar, per farmi riconoscere ero vestito di bianco quasi per intero . Vedo scendere una bella signora tiratissima, tacchi alti troccata in maniera molto pesante che si dirige proprio verso me............. Cazzo in tiro quasi all'istante, presentazioni di rito, feeling quasi insantaneo sia con lei che con lui, un bell'uomo sulla 40ina, poi poco l'aperitivo decidiamo di andare a cena. Non mi toglieva gli occhi di dosso, lui molto cordiale alla mano un chiaccherone, il vino bianco che accompagnavamo alla cena di pesce iniziava a fare i suoi effetti. Pago la cena , ( era il minimo) e m'invitano a casa loro per un caffè, accetto volentieri, tre minuti di auto e siamo a casa loro. Un appartamento molto bellino dopo il caffè chiedo di andare alla toilette, quando esco li trovo sul divano , luio seduto sul bracciolo con i pantaloni giù lei a pecora che lo prendeva in gola........... Mi butto a capofitto subito, lei già bagnata fradicia inizio a lappare da dietro la sua figa, poi cambio, me lo prende in bocca e lui inizia a sbatterla da dietro, dopo passiamo alla camera da letto, siamo andati avanti a darci il cambio almeno per 10 -15 minuti sempre sbattuta a 90°, ad un certo punto basta basta li voglio tutti e due dentro......... La mia prima doppia penetrazione, mi fa accomodare seduto appoggiato alla testiera del letto e si accomoda sul mio cazzo ansima come una vacca, non si trattiene per nulla, lui intanto allenta l'ano con le dita , e paffffff tutto dentro risucchiato dal quel culo fantastico. Non resistevo più , lei in preda ad un orgasmo devastante continuava a dirmi di insultarla, si dimmi che sono al tua troia, dai sfonda questa porca................. Quando ha pronunciato dai sborratemi tutta, detto fatto inondata non ho resistito a rienpirle la figa. Appagati e rilassati siamo restati sul letto un'ora a parlare io continuavo ad accarezzarla, quando l'uccello di colpo si è svegliato dal torpore lei senza nemmeno farsi dire nulla lo ha ripreso in bocca, anzi puntualizzo in gola!!!!! altra scopata da urlo, siamo andati avanti non so per quanto tempo, lui si è rivelato un vero toro da monta non immaginavo, lei l'amante perfetta, peccato che poco pochi mesi si sono sposati e non hanno voluto più incontrarmi. Scusate se non è scritto molto bene, ma non sono uno scrittore, spero di farlo meglio la prox volta .
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12 anni fa
titen,
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Ultima visita: 10 anni fa
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In metropolitana
Un paio di mesi fa io e Nicola, un mio amico, abbiamo voluto simulare a bordo di un convoglio della metropolitana una situazione di pericolo per una donna, per vedere la reazione della gente presente. Abbiamo scelto di creare una situazione morbosa e di pericolo sull'ultima carrozza dell'ultimo treno della notte. Abbiamo chiesto aiuto a due amici, che sarebbero intervenuti, creando un po' di casino, se qualche passeggero avesse cercato di avvisare le Forze dell'Ordine. Ma il tutto si è "consumato" tra la curiosità e l'indifferrenza dei presenti, in tutto nove persone (sette uomini e due donne). I nostri amici salgono due fermate prima, io e Nicola due fermate dopo. Io ero molto truccata e avevo arricciato i capelli per non passare inosservata. Indossavo un leggero cappotto bianco, un completo nero, calze velate chiare e scarpe a stiletto dal tacco vertiginoso. Come già in precedenza deciso, non indossavo il reggiseno e le mutandine e alcuni bottoni della camicetta erano rigorosamente slacciati, per far intravvedere il seno. Appena saliti, Nicola si rivolge a me, quasi urlando: "Puttana, togliti il cappotto. Ora ti sistemo io... ti avevo detto di non metterti le scarpe alte! Sai che non sopporto di essere più basso di una donna. Dai, esegui...". In effetti Nicola non è molto alto e se io indosso scarpe alte, pur non essendo una "stangona", riesco a superarlo in altezza. I passeggeri ci guardano con aria allibita e io replico con aria sottomessa: "Zitto, tutti ci guardano. Non fare scenate, ti prego. Dopo farò tutto quello che vuoi... ma ora... nooo!". Lui ribatte, con voce baldanzosa: "Zoccola, fai quello che ti ho detto e butta il cappotto su quei sedili, Non farmi incazzare. Sai che poi divento violento!". Io mi tolgo il cappotto e lo butto sui su una fila di sedili vuoti. La gente mi guarda e il mio seno, seppur piccolo, spunta dalla camicetta aperta: sicuramente tutti hanno pensato che fossi una prostituta con il mio protettore! Nicola mi fa appoggiare ad un palo di sostegno, che si trova in centro della carrozza, e poi da dietro mi "cintura" con un braccio all'altezza del seno, dalla sinistra alla destra, comprimendomi le tette. "Puttana, sei troppo alta, levati subito le scarpe. Scendi da quei trampoli da bagascia. E' un ordine, esegui senza fare opposizione, troia". Io mi slaccio i cinturini, mi tolgo le scarpe e le lascio appoggiate al pavimento. "Dammele subito", prosegue Nicola, indicando le mie scarpe. Io le raccolgo e gliele metto in mano. Tutti i passeggeri ci guardano con aria basita. "E ora le calze", incalza Nicola con tono imperioso. "No, quelle non posso toglierle. Sai che sono senza mutandine!", rispondo io a voce alta. A quelle parole tre degli uomini presenti si fanno ancora più attenti alla situazione che si sta creando. "Qualcuno mi aiuti", imploro io con voce tremante, rivolgendomi ai passeggeri. In effetti quella frase faceva solo parte della scena, perchè in cuor nostro speravamo che nessuno prendesse il telefonino per dare l'allarme. E così è stato. "Fatevi i cazzi vostri e non vi succederà niente", disse Nicola ai passeggeri con aria alquanto minacciosa. "Sollevati la gonna e togli subito le calze", incalzò Nicola. "Non posso ti ripeto, non ho le mutandine", ribattei io. E lui: "Spero che una porca come te non avrà vergogna a fare vedere la figa. Dai, non farmi spazientire o qui finisce male". Io mi sollevai la gonna, sicura che anche con le calze si sarebbe vista la mia figa. Nicola mi aiutò, tenendomi la gonna sollevata, mentre io mi toglievo il collant e i presenti si godettero la scena. Sicuramente qualcuno di loro si era anche eccitato... lo si vedeva dai loro pantaloni! "Guardate questa puttana come è bagnata. Mettiti un dito nella figa, troia". Io mi infilai un dito nella patatina, che era ormai "allagata", e lo tirai fuori completamente bagnato, facendolo vedere ai presenti. Il convoglio si era fermato e, approfittando delle porte aperte, Nicola gettò fuori le mie scarpe e le mie calze. "Signori, questa è mia moglie. Cosa fareste voi ad una maiala così, per punirla?". Nessuno rispose, mi abbassai la gonna e rimisi il cappotto, e alla fermata successiva tutti e quattro scendemmo dal treno e ci avviammo verso l'uscita, come se nulla fosse accaduto. Fu una scena molto gustosa, che si potè realizzare grazie alla sfrontatezza della scrivente e all'autorevolezza dell'amico Nicola.
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12 anni fa
soniaslave,
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Ultima visita: 11 anni fa
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L'ispezione della schiava
Quando ci si presenta ad un nuovo Padrone bisogna necessariamente sottoporsi ad un'accurata ispezione, che, solo se superata a pieni voti, potrà dare il via al percorso vero e proprio di sottomissione della schiava. L'ispezione della schiava serve al Padrone per vedere se la "merce" è di suo gradimento e se la schiava è pulita, cosa importantissima in un rapporto di sottomissione. Prima di fissare il primo appuntamento ci fu un serrato scambio di mail e telefonate con il Padrone, che mi aveva chiesto, tra l'altro, quanto fossi alta. Io risposi che sono alta un metro e sessantasette centimetri e lui mi disse che dovevo mettere scarpe basse, perchè lui non tollerava donne più alte di lui. Mi diede anche indicazioni circa il modo di vestire: camicetta abbottonata davanti, ampia gonna al ginocchio anch'essa abbottonata davanti, scarpe basse, calze autoreggenti di color neutro, reggiseno e mutandine. Il Master puntualizzò che dovevo essere depilata intimamente e io mi recai in un centro specializzato per una totale e corretta depilazione delle parti intime. Mi diede appuntamento a casa sua e io arrivai puntuale all'orario stabilito. Nicola, il mio nuovo Padrone, mi venne ad aprire e mi condusse in una stanza, dove trovai con mio grande stupore quattro uominii seduti su sedie in fila, come ad uno spettacolo. Chiesi a Nicola come mai quegli uomini fossero lì, visto che gli accordi prevedevano solo la sua presenza. Lui mi rispose: "Sono quattro miei amici, che presenzieranno alla tua ispezione. Non potranno prendere alcuna decisione nei tuoi confronti, ma potranno esprimere il desiderio di partecipare ai giochi a cui ti sottoporrò e, se lo vorranno, potranno abusare di te sessualmente, senza alcun limite". Per prima cosa dovetti consegnare al Padrone gli orecchini, gli anelli e l'orologio. Poi Nicola mi fece alzare le braccia e divaricare leggermente le gambe. "Dovrai stare immobile durante tutta l'ispezione e non dovrai mostrare segni di debolezza: quindi niente smorfie di dolore o gemiti di piacere", mi disse il Master. Iniziò a passarmi le mani tra i capelli, spostandoli ora a destra, ora a sinistra; poi mi spostò i capelli dall'orecchio destro e con una pila illuminò la cavità auricolare, controllando la pulizia del mio orecchio; fece così anche con l'orecchio sinistro e poi mi allargò le narici, tirandole verso l'alto, e con la pila illuminò l'interno del mio naso. "Ora apri la bocca e tira fuori la lingua", mi disse Nicola con voce ferma. Io eseguii l'ordine e lui esplorò, aiutato dalla luce della pila, tutta la mia bocca. Per fortuna ho una dentatura perfetta e i miei denti non hanno tracce di tartaro; mi fece poi alzare la lungua e continuò l'esplorazione della mia bocca, dicendo: "Bene puttana, hai una bella bocca e potrai ingoiare facilmente i nostri cazzi. Te li ficcheremo in bocca e te li infileremo fino in gola, togliendoti il respiro". Poi mi sbottonò la camicetta e mi fece uscire i seni sollevandomi il reggiseno, senza però togliermelo. I miei capezzoli divennero subito duri e il Master me li afferrò, avvitandoli su sé stessi. Mi fece molto male, ma io sapevo che non potevo esternare alcun segno di dolore e soffrii in silenzio, mordendomi le labbra per il dolore. Le sue mani palpavano le mie tette in un modo veramente fantastico: me le accarezzava, me le comprimeva e me le schiacciava, provocandomi un grande piacere, aumentato dal fatto che i quattro amici assistevano alla scena, visibilmente eccitati. A questo punto il Padrone mi sbottonò la gonna e infilò la sua mano nelle mie mutandine: iniziò accarezzandomi la figa, poi mi infilò un dito dentro e, sentendo la mia figa completamente bagnata, disse: "Brutta troia, sei già bagnata. Sei una lurida cagna, assetata di sesso e la cosa non mi sta affatto bene. Non sei venuta per divertirti e godere di quello che ti faccio. Devi solamente, e ribadisco solamente, soffrire!". Tirò fuori il dito dalla figa e me lo fece leccare, dicendomi che così avrei assaporato l'umore della mia figa. Io leccai il suo dito con dovizia e lui fu soddisfatto dal mio lavoro. Mi girò e mi sbattè contro il muro, poi mi sollevò la gonna dietro e infilò la sua mano nelle mutandine. Mi palpò il culetto e alla fine sentii un suo dito che premeva sul mio buchino: io non ero dilatata analmente, ma lui mi infilò dentro il dito con grande violenza. Mi fece male, ma io non lo feci vedere e smorzai il mio urlo in gola. Poi il Master mi fece sollevare un piede, mi sfilò la scarpa, la lanciò un metro più in là con disprezzo e analizzò con cura la mia pianta. Mi levò la calza e, tenendo in mano il mio piede, sentenziò: "Hai sulla pianta un po' di pelle ispessita, ma con una buona sigaretta... riusciremo ad eliminarla. Vedrai come sarà tenera la nuova pelle che ricrescerà!". Capii che cosa voleva dire: mi avrebbe bruciato le piante dei piedi con la sigaretta, una pratica che "produce" un dolore atroce alla schiava, che poi fatica anche a camminare e ad appoggiare il piede a terra. Mi fece alzare l'altro piede e mi tolse l'altra scarpa, sfilandomi successivamente la calza. Ora ero scalza ed ero leggermente più bassa di Nicola. Proprio quello che voleva il Master, che non sopporta le donne più alte di lui. Prima, quando ero calzata, pur con un tacco bassissimo, lo sovrastavo di qualche centimetro! "Girati, togliti la gonna e abbassa le mutandine, puttana", mi apostrofò Nicola. Io eseguii il suo ordine e rimasi con la parte inferiore del corpo completamente nuda. Lui riprese ad accarezzarmi la figa e il culo e io non potei fare a meno di emettere alcuni gemiti di piacere. Sentivo addosso gli sguardi dei quattro amici del Master, che scrutavano il mio corpo con aria indagatrice. Mi sentivo un giocattolo in mano ai miei cinque aguzzini. Nicola mi levò la camicetta e il reggiseno e io rimasi completamente nuda. Scrutando il mio seno, Nicola disse: "Hai le tette un po' sgonfie... una buona dose di frustate sul seno potrebbe farti molto bene e fartele gonfiare... dal dolore!". Uno degli "amici seduti in prima fila" fece osservare al Master che mi ero leggermente truccata gli occhi e convinse Nicola, che una buona e docile schiava... non deve essere minimamente truccata! "Hai proprio ragione - disse Nicola - laveremo la faccia a questa impunita. Portatela in bagno, che provvediamo alla pulizia del viso della troia". Due amici si alzarono e mi afferrarono per le braccia, trascinandomi in bagno. Io pensavo che il viso si lavasse solo ed esclusivamente nel lavandino e invece... mi portarono davanti al water. "Che cosa volete farmi?", balbettai io con voce tremula. "Ora lo vedrai, lurida cagna", replicò Nicola. E dicendolo indicò agli amici di ficcarmi la testa nel water. Io mi divincolai con tutta la forza che avevo in corpo, ma loro mi fecero mettere a quattro zampe e mi infilarono a forza la testa nel water, appoggiandomi una mano sulla nuca e tenendomi la testa ben dentro alla tazza. Un altro mi mise un piede "armato" di grosso scarpone sulla schiena e io ero a quel punto completamente immobilizzata e inerme. Il Master contò fino a cinque e azionò lo sciacquone. L'acqua investì la mia faccia e i miei capelli vennero sommersi dall'ondata di acqua. Provai uno schifo, che mai avevo provato prima in vita mia. Quando mi tirarono fuori la testa, mi diedero uno specchio per farmi vedere come ero ridotta: il mio trucco era colato e io ero ridotta ad un mostro con macchie di colore. Nicola, ridendo in modo beffardo, disse: "Sei una merda e ti meriti solo questo. Pensavi di fare la figa davanti a noi e di farci sbavare. E invece sei una povera stronza, un piccolo essere schifoso e privo di significato, che deve subire tutte le nostre angherie. E pensa che questo è solo l'inizio del tuo percorso di sottomissione". Io gli risposi che non sarei più andata da lui, che non sopportavo certe cose e certi trattamenti così umilianti e lui, per tutta risposta, mi fece ripetere il lavaggio, provvedendo però prima da infilarmi uno sturalavandini nel culo. Il manico di legno mi allargò il buco in maniera dolorosa e alla fine tutto il manico scomparve nel mio ano. Quando tirai fuori la testa, non potei fare a meno di vomitare e Nicola mi obbligò a leccare tutto quello che avevo espulso. "Sei una povera sgualdrina piena di merda, meriti di essere ben ripulita con un bel clistere. Di quelli maxi, però!", disse Nicola. Mi fece portare su un letto e i due energumeni mi allargarono le gambe, tirandomele indietro sopra i seni. Un terzo arrivò con un clistere di grandi dimensioni e, dopo avermi estratto dal culo lo sturalavandini, mi infilò nel buco dell'ano la peretta di gomma. Io avvertii una gran quantità di liquido che entrava nel mio sfintere e dopo poco dovetti correre in bagno "per esibirmi" davanti ai cinque uomini. Non esiste privacy per una povera schiava, neanche in certi momenti! Nicola mi prese in braccio e mi portò in una camera dove c'era una gogna di legno: la mia testa, le mani e i piedi vennero bloccati nella gogna, mentre il mio bacino venne ancorato alla struttura con una robusta corda. Avevo già capito che cosa mi aspettava: la tortura delle sigarette, una delle peggiori per una slave. Solitamente viene fatta sui seni o sulle piante dei piedi ed è dolorosissima; la pelle brucia e il dolore è davvero lancinante. Nicola si rivolse a me con tono di scherno: "Visto che risparmi i soldi per la pedicure... i tuoi piedi li curiamo noi... a nostro modo! Vedrai che belle piante ti verranno dopo questo grazioso trattamento". Accese una sigaretta, fece alcuni tiri e poi la diresse sulla pianta del mio piede, nella zona sotto alle dita. "Nooo... vi prego, farò tutto quello che vorrete, ma questo no!", urlai con quanto fiato avevo in gola. Non feci in tempo a finire la frase, che Nicola aveva già appoggiato la sigaretta al mio piede, procurandomi una vistosa bruciatura. Urlai per il dolore, ma come risposta ricevetti un paio di sonori schiaffoni in viso. "Me la pagherete, bastardi", dissi, con le lacrime agli occhi. Nicola era soddisfatto della mia reazione, a tal punto che disse: "Sei una vacca, una lurida vacca, e deve soffrire. Devi purificarti attraverso il dolore. Tu hai sempre scopato chi volevi, senza farti scrupoli delle loro situazioni familiari, cornificando mogli e fidanzate. Praticamente sei una puttana, che non prende soldi, ma che distrugge la vita degli altri, solo perchè vuoi avere rapporti con gli uomini che ti piacciono. Ora è arrivata la resa dei conti. Tutto il male che hai fatto agli altri, si ritorcerà contro di te. E intanto soffrirai con noi le pene dell'inferno, perchè i nostri incontri non terminano qui. Il tuo corpo deve pagare il piacere che ha sempre avuto: le torture e le umiliazioni a cui verrai sottoposta, ti faranno pentire di essere nata, cagna schifosa". E con queste parole arrivò la seconda bruciatura. Mi bruciarono in varie parti del piede, anche sui talloni, dove per fortuna il dolore è leggermente minore. Poi Nicola passò a martoriarmi l'altro piede, che se la cavò leggermente meglio del primo. Ma per me il supplizio non era ancora finito. Venni appesa a testa in giù e sollevata per i piedi. La mia testa sfiorava il pavimento, ma il mio corpo era libero di dondolare e allora uno degli amici, per impedire movimenti al mio corpo, mise un suo piede sui miei capelli, che toccavano il pavimento, bloccandomi così la testa. Ricevetti quaranta frustate sulla schiena e sul lato B, che dovetti "godere" tutte, senza poter attenuare il loro effetto devastante, in quanto il mio corpo non poteva dondolare liberamente. Avevo il viso con il trucco colato, i piedi martoriati, la schiena e il culo doloranti e l'animo devastato. Mi sentivo completamente annullata. Mi riportarono in bagno, mi misero nella vasca e mi fecero aprire la bocca, che venne bloccata con un aggeggio che mi impediva di chiuderla. Poi i cinque amici tirarono fuori i loro uccelli, con i quali mi "innaffiarono" di urina. Qualcuno diresse il suo getto direttamente nella mia bocca, altri preferirono colpire il mio corpo, che venne completamente lavato dalla loro calda urina. Mi tirarono fuori dalla vasca e mi portarono su un tavolo, ma ormai il mio "presunto" fascino era totalmente sparito. Il Master disse ai quattro amici: "Ecco, ora è tutta per voi, fatele quello che volete. E' ormai una donna distrutta nel corpo e nella mente, ma se non vi fa schifo, potete pure scoparvela". Cominciai a sentire che tutto il mio corpo era nelle loro mani: le mie tette vennero palpate, il mio culo venne aperto e ricevetti alcuni sputi nel buco, altri sputi raggiunsero la mia gola, la mia figa venne spalancata e mi venne infilato un vibratore. Poi, dopo dieci minuti di queste angherie, uno di loro decise di scoparmi e senza tanti preamboli estrasse il vibratore dalla mia figa e mi infilò il suo uccello. Iniziò a pomparmi con grande forza, a tal punto che pensavo volesse sfondarmi la figa. Gli altri amici si misero in fila indiana, con gli uccelli ben duri in mano. Capii subito che volevano anche loro scoparmi. E così fu: per quasi un'ora rimasi in loro balia, ricevendo colpi sempre più forti e devastanti. Per fortuna nessuno volle avere rapporti anali, ma vi assicuro che anche quella fu un'esperienza traumatica. Alla fine faticavo a rimanere in piedi e non riuscivo a rimettere le scarpe, fui accompagnata a casa scalza in auto, ma non ci crederete... ero anche felice! In effetti anche quel giorno avevo avuto la mia buona dose di dolore, ma in fondo questo è quello che piace ad una slave come me.
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12 anni fa
soniaslave,
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Ultima visita: 11 anni fa
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Ho rubato la sua intimità
Sono immobile, fermo, impietrito. Mi dividono pochi centimetri, una porta formata da una lastra di compensato multistrato rivestita in finto wenge. La sento, si muove, sento la fibbia della cinta che tintenna emettendo un suono metallico a contatto con il pavimento. La immagino mentre lentamente e muovendo i fianchi si libera di quei suoi jeans attillati che pian pianto scendono strofinando sulle gambe come se fossero un guanto da sfilare. La immagino quando con le dita ha arpionato i lati del suo perizoma in pizzo nero spingendolo come una attimo prima ha fatto con i jeans. Sì … proprio lo stesso perizoma che le ho intravisto questa mattina quando si è piegata, quasi inginocchiatasi, per posare quella carpetta ad anelli metallici sullo scaffale. La sento che ha abbassato la tavolaccia del water ed adesso ci si è seduta sopra, pronta a liberare la sua vescica. Il suo piscio scroscia sulle pareti del cesso, è forte ed intenso, continuo e rumoroso. Mi trema la gola e sono impietrito, ho voglia di spiarla, di guardarla dal buco, di rubare la sua intimità, di essere un porco, di essere un lurido e viscido meschino, di essere un vigliacco, di essere una merda d’uomo, ho voglia di vederla nel suo intimo, lì seduta mentre piscia. Mi abbasso lentamente, trattengo il respiro, ho paura che mi senta, che avverta la mia presenza. La paura mi eccita, e più mi eccita e più sono goffo nei movimenti. Socchiudo al massimo la porta dell’antibagno e spero che nessuno dei colleghi si accorga di ciò che sto facendo. Mi trovo all’altezza del buco della serratura e la luce che trapassa disegna la sagoma sul mio viso. Lei è lì, bellissima, con i suoi capelli neri e lunghi che le scendono coprendole le spalle. Non riesco a vedere altro perché seduta, vedo il suo viso, incrocio il suo sguardo ed un brivido di vergogna assale la mia schiena e graffia la mia dignità. Con la lingua sta inumidendo il suo labro inferiore e con le dita annoda un ciuffo di capelli. Come amo quando gioca con le suo ciocche e sbarazzina ed involontaria esplode di sensualità nei suo gesti. Ha i capezzoli turgidi, sollecitati dal freddo, che disegnano due punte sul suo maglioncino leggero ed attillato che mostra i suoi seni sodi ma dolcemente morbidi. Quei sei che nel movimento del corpo ondeggiano disordinatamente ma che sono capaci di offrire una armonia sensuale ed accattivante. Si gira per prende la cartaigenica e nel movimento il suo seno si comprime e si modella accrescendo la sua dimensione e mostrando pezzi di pelle che erano celati sotto il suo maglione. Avvolge con la cartaigenica la mano destra e la strappa dal rotolo per poi portarla in basso, ma la mia visuale non mi permette di vedere nulla se non immaginare che la stessa venga strofinata sulla sua figa bagnata da quella pioggia dorata che è stata capace di produrre qualche momento prima. Con uno strattone verso il basso libera la mano avvolta dalla cartaigenica ormai inumidita. Finalmente ha finito e alzandosi in piedi mi ritrovo a concretizzare i miei sogni e le mie immaginazioni. Vedo la sua vulva ricoperta da una leggera peluria nera che disegna un triangolino geometricamente perfetto. Inaspettatamente si gira su se stessa offrendomi il culo, bello, sodo, bianco. Non facci in tempo a riprendermi da quella imprevista visione che si china verso il basso, mettendosi alla pecorina, regalandomi la vista della sua figa che si apre e schiude le sue labbra carnose, grandi e rosse, proiettando il mio sguardo a quel piccolo buco leggermente dilatato capace di accogliere un cazzo venoso e carico di sburro. Solleva il suo perizoma che coprendo quel capolavoro mi fa capire che ormai siamo ai titoli di coda, poi il jeans sempre con movimenti ondulatori dei fianchi, si ricompone e scarica lo sciacquone. Mi rialzo immediatamente ma i miei occhi non riescono a mettere bene a fuoco per qualche secondo, sento la chiave nella toppa che gira e vedo la maniglia abbassarsi. Esce , mi guarda e mi dice Io la guardo e non riesco a dire neanche una parola, le calo la testa ed entro nel bagno riservato agli uomini, mentre accosto la porta, lei ormai avviata si gira e mi strizza l’occhio sparendo dietro l’angolo. Non ha visto nulla e non ha capito nulla, ne sono certo, ma io sicuramente rimarrò rincoglionito e con le palle gonfie tutto il giorno, almeno finché non potrò tornare a casa e farmi una bella sega pensando alle suo corpo.
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12 anni fa
ghinza,
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Ultima visita: 1 anno fa
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Tremanti pensieri
Sei bella, anzi di più, sei stupenda. Mi guardi negli occhi e penso che ti ritrovo su questo letto dopo averti persa ogni giorno, per anni. Quale sconosciuta eri tu ieri, vecchia mia, che ciabattavi per casa con noncuranza e mi guardavi con l'interesse che si dedica ad una lavastoviglie? Eppure l'uomo che ti sta di fianco e ti sente godere sono sempre io, quello di sempre, ma il maschio che vedi in me forse no. E' quello che stai guardando vero? E' la libidine che mi gronda dagli occhi che ti spaventa e t'attrae, non avevi mai visto i miei occhi cambiare di forma. E la mia bocca che ora ti cerca è più grande, la mia lingua che t'esplora è pulsante ed immensa. Sto cambiando pelle, sto cambiando odore, lo sto mescolando con acqua di lussuria. Pure tu, ieri, non avevi quest'odore, questi occhi e questa voce. Eri vizza e pallida, un contorno svuotato di tutto quello che non provo più per te. L'amore sfibrato, la noia delle cose che vedi ogni mattina al risveglio il sesso senza sentimento ma con tanta comprensione, hanno riempito la tua progressiva scomparsa dal mio desiderio di passione eterna. Non mi dirai domani che l'hai fatto per me, non mi potrai dire che non eri tu su questo letto a fare queste cose che avrai pensato mille volte senza farmene sentire la stuzzicante malizia. Eppure l'avrei voluto, che mi sussurrassi all'orecchio una fantasia che spezzasse le catene delle regole, una piccola cosa innocua che non bruciasse la pelle ma incendiasse il respiro. Non come ora, mentre lui ti possiede ritmando uno spartito in similpelle, mentre lei mi succhia ed io ne godo, con l'istinto sento che domani saremo di nuovo noi, complici di un reato immaginario eppur blindati nelle nostre private emozioni. Tremo al pensiero di ritrovarti spesa in banali convinzioni, alfine tradite, sulle quali verserai lacrime di pentimento, senza aver capito che non esisti in una sola forma, in una sola donna. E mentre io tremo, tu godi e mi dici.. ti amo.
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12 anni fa
rotterdam19,
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Ultima visita: 3 anni fa
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...questa volta è l'ultima !!
Sono le 16:00 del 02 Aprile dello scorso anno, ed eccomi nuovamente in macchina con il mio padrone: il "Porko" . Come chi è il Porko??? Ormai con l'arma del ricatto, dispone del mio corpo e mi usa per i suoi giochi e dei suoi amici che chiama clienti; per conoscerlo meglio dovete leggere i miei primi racconti. Dove stiamo andando??? E' inizio mese, ed abbiamo il consueto incontro con il "Cliente" per la fornitura di materiale informatico, inizialmente, e poi...... Siamo in viaggio e mentre lui è intento a guidare, palpeggiandomi di tanto in tanto la coscia ed il culo, eccitato a tirarmi fuori del jeans il perizoma, io sono seduta in silenzio, tenendo tra le mani la tuta che mi ha portato. La guardo e cerco di immaginare cosa mi aspetta questa volta. E' una tuta in latex nero, con tacchi annessi, ed un cappuccio che copre la testa ed il volto, che lascia una apertura solo alla bocca. Ho provato ad indossarla ieri sera a casa, dopo che me l'ha consegnata in ufficio, è molto sexy indosso, poichè aderentissima, ma quando metto il cappuccio non vedo più niente e percepisco un senso di angoscia e disorientamento, che a dire il vero mi mette un pò paura. Giunti a destinazione, saliamo velocemente ed entriamo nell'ufficio, dove il "Cliente" ci aspettava seduto alla scrivania con al fianco una donna vestita solo dell' intimo, che non avevo mai visto prima. "..vi aspettavo un pò prima..sbrighiamoci che gli amici sono impazienti.."disse il cliente. La donna, sulla cinquantina abbondante di età, capelli lunghi biondo platino, molto in carne, indossava un reggiseno rosso che conteneva a difficoltà i suoi enormi seni, calze nere a rete con reggicalze rosso, tacchi con zeppa altissimi 15 cm, non indossava l'intimo di sotto, per cui mostrava un folto pelo nero. Lei, si avvicinò verso di me e presami per mano mi portò in bagno per farmi preparare. "Anna...piacere" disse lei e si avvicinò scambiandoci due bacini sulle guance, "..piacere Jessika" risposi. Mentre mi spogliavo, mi guardava con stupore e tiratami uno schiaffetto sul culo "..che bel corpo tonico che hai...e che culetto stupendo...avessi io il tuo fisico" mi disse con ammirazione. Quelle parole mi fecero molto piacere, soprattutto dette da una donna e provai un brivido di eccitazione. Questa volta ci misi un attimo a prepararmi, non dovevo fare altro che indossare la tuta e non c'era nemmeno bisogno di truccarmi, solo un bel rossetto rosso acceso, "..pronta..." dissi, tirnado un lungo sopriro. La donna mi diede un dolce bacio sulle labbra, mi prese per mano ed entrammo. "..oh dio mio.." esclamai; avevo dinanzi a me, oltre al Porko ed al Cliente, tre uomini di colore totalmente nudi. Tre omaccioni alti, robusti, neri come la notte, dal quale corpo ciondolavano dei cazzi lunghissimi nonostante ancora moschi. A quella esclamazione, la donna subito mi aiutò ad indossare il cappuccio...rimasi al buio, ed immobile, sopraffatta dalla paura di non vedere più nulla attorno a me. Venni presa e fatta girare, mi passarono di mano in mano e sculacciata, spinta e sballottata fra di loro, fino a quando persa l'orientamento ed il precario equilibrio, caddi a terra, tra le loro srisa e ghignazzi. Mentro ero a terra, confusa con la testa che mi girava, ricevetti vari ceffoni in faccia, che non potevo capire da chi e da quante persone provenissero. Successivamente fui messa in ginocchio, e mi trovai in faccia la figa di Anna; in bocca sentii la folta peluria così iniziai a leccarla avidamente, assaporando tutti i suoi caldi umori, era gia caldissima ed un lago di piacere. Improvvisamente qualcuno mi prese le mani e me le bloccò dietro le spalle con violenza, procurandomi non poco dolore e mi spinse la testa verso un cazzo. Mi trovai ad ingoiare i cazzi dei tre neri. Pur non potendo vedere, intuivo che fossero i loro per il forte odore e sapore che ha la pelle degli uomoni di colore. Gia conoscevo il sapore di un cazzo nero, provato qualche anno addietro da un giovane ambulante senegalese. Due dei loro cazzi erano lunghissimi, sicuramente superavano i 23 cm, ma uno era di spessore enorme, poichè non riuscivo a tenerlo in bocca e a stento ingoiavo la cappella, che da sola mi riempiva la bocca. Dai mugugni di piacere, intuivo che apprezzavano molto il mio lavorare di bocca, quando ad un tratto venni abbandonata a me stessa, in compagnia del solo cane che sentivo strusciarsi addosso. I mandinghi si erano riversati su Anna, poichè la sentivo urlare di piacere come una matta; godeva e urlava forte, senza trattenere il suo piacere, mentre gli altri la riempivano di parolacce "..godi puttana....prendilo tutto.... sei una troia...ti piace troia...". Nell'aria si sentiva odore di sesso, ed eccitata, vagai a quattro zampe nel buio, fino a quando incontrai una gamba di Anna. Così, affamata ed eccitata, iniziai a baciare e leccare la sua gamba, per poi scendere al piede e tacchi. Leccavo e suchiavo avidamente, fino a quando i maschi presi dalla foga dell'orgasmo iniziarono a sborrarmi in bocca. Ricevetti in bocca un lago di sborra, era quasi nauseante per quanta ne avevo ingoiata. Dopo venni alzata per mano, portata in bagno e fatta accomodare nella vasca. Lì ricevetti un fiume di pioggia dorata; la sentivo ovunque ricoprire il mio corpo ed il mio volto. Venni intimata a berla, ma io furbamente la tenevo in bocca per farla sgorgare dolcemente addosso senza ingoiarla. Quando tutti finirono di svuotarsi la vescica, Anna rimase con me in bagno, dicendomi che voleva fare la doccia insieme. Mi aiutò a togliere la tuta e rimasi nuda, poi si spogliò ed entro nella vasca con me. Lei era in piedi dinanzi a me seduta .."ora voglio che bevi anche la mia ... ma la devi ingoiare davvero ...è l'unico modo per farmi provare l'orgasmo.." mi disse. Ubbidiì ed abbandonata alle sue parole, aprii la bocca verso alla sua figa e subito fui invasa dal suo caldo piscio, che al contrario di quello degli uomini non aveva un sapore nauseante. Mentro bevevo la calda pioggia dorata, lei si masturbava impetuosamente il clitoride, cadendo in un violento orgasmo di urla frenetiche di piacere. Poi mi prese la testa e la avvicinò alla figa, ordinandomi di leccarla. Iniziai a leccare avidamente le sue labbra, affondando dentro la lingua; il sapore era di piscio misto a quello degli uomori del piacere, ed ebbi un'erezione. Lei si accorse della mia eccitazione e subito volle prenderlo in bocca. Nonostante il mio cazzo non fosse piccolo, lo ingoiò in un sol boccone, tenedolo a lungo in gola provocandomi eccitazione con giochetti di lingua. Nel frattento mi aveva messo un dito nel culo, al quale ne seguì un altrò che mi dilatò per bene lo sfintere. Oramai ero eccitatissima e fui colta da un orgasmo improvviso che gli riempì la bocca; mi baciò dolcemente la cappella e fece cadere la mia sborra pian piano sul suo enerme seno. Alla vista di quei seni enormi bagnati da sperma e saliva non resistetti, ed iniziai a leccarli tutti per ripulirli. "..sei eccezzionale... è tutto vero quello che si dice su di te.." mi disse. Poi avvicinò la sua bocca alla mia, ed iniziammo a limonare aggrovigliando avidamente le nostre lingue, passandoci con la lingua lo sperma da una bocca all'altra.Facemmo la doccia, lavandoci e scherzando insieme; fu un momento dolce e piacevole. Di là il Porko mi aspettava impaziente di rientrare a casa. Anche se alla fine dei conti fu una bella serata trasgressiva, mi promisi che "questa volta è stata l'ultima"; devo essere forte e reagire; non posso essere la schiava di uno che dispone del mio corpo per i suoi ed altrui piaceri.
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12 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 16 ore fa -
Venduta per la firma di un contratto
Se avete letto il mio racconto precedente, gia conoscete la mia storia e quello che sto patendo in ufficio con il "Porko", ma le conseguenze maggiori sono nate successivamente, quando insieme a lui sono costretta a spostarmi per tutta la provincia per recarci da clienti e fornitori. Tra fine ed inizio del mese, è sempre una data di queste occasioni, ed una mattina di Marzo, a fine lavoro, il giorno prima di un appuntamento con un cliente importante, esordì dicendomi che l'indomani avremmo dovuto concludere un grosso affare e che dovevo portare con me il necessario per essere Jessika, ed un vestito da sera, escluso intimo e calze al quale avrebbe provveduto lui. .."Cosa avrà in mente questo bastardo.." pensai nella mia mente, e lui incazzato .."hai capito troietta???".. feci un cenno con il capo ed andai a casa. Tutta la sera pensai a cosa avesse in mento il Porko, tante possibilità mi balzarono per la testa, ma alla fine mi arresi e non mi rimaneva che aspettare l'indomani. Nel frattempo preparai una borsa da viaggio con all'interno il necessario per trasformarmi in Jessika, parrucca, gioielli, tacchi, trucchi, ed un bell'abito da sera lungo trasparente in pizzo, ove si potevano intravedere le mie curve, all'intimo aveva detto che pensava lui. Andai a letto e nonostante gli sforzi non riuscii a dormire dall'agitazione. L'indomani mi recai in ufficio, e dopo aver sbrigato alcune pratiche, salgo in macchina con lui per recarci all'appuntamento prefissato con il cliente. Mi guardò in faccia e notato il mio viso stanco per la notte insonne, esordì dicendo "..stanotte non hai dormito, vero???...Sarai andata a succhiare cazzi sicuramente..puttanella mia...". Inutili le mie insistenti domande su cosa avesse in mente, ed ad un certo punto "..basta non rompere....stai un po' zitta ...anzi tienimelo bello duro come solo tu sai fare.." e lo tirò fuori dalla patta dai pantaloni, e prendendomi la mano la poggiò sul cazzo per potevo masturbare. Iniziai a fagli una sega, ma essendo il suo cazzo molto, ma molto spesso, a dir la verità non mi viene bene segarlo, tanto che lui un pò stizzito mi ordinò di bagnargnelo bene con la bocca per lubrificarlo, intimandomi di non farlo sborrare perchè ora non era il momento. Mentre mi alternavo con le mani e con la bocca e lui intento a guidare, sententolo ansimare, mi eccitai della situazione e, lasciatami scappare un pò la mano, gli feci raggiungere l'orgasmo, bello copioso e denso come sempre, preoccupandomi di trattenere tutto il suo sperma tra le mie mani per non farlo sporcare. Il Porko si infuriò ed immediatamente accostò la macchina in una piazzola; scese di scatto con i pantaloni ancora slacciati e venne dal lato del mio sportello come una furia. Aprì di colpo lo sportello e mi tirò fuori dalla macchina per i capelli .."sei una troia di merda..schifosa..bastarda.." mi insultò in tutti i modi .."ti avevo detto che non dovevi farmi sborrare..se non avevano l'appuntamento ti ammazzavo di botte.." e mi trascinò dall'altra parte della macchina. .." ora fammi pisciare stronza"..."e lavati le mani dalla mia sborra" Senza opporre resistenza ed un po' dispiaciuta per quello che era accaduto, presi il cazzo in mano e lo portai dietro un cespuglietto dove mi pisciò in mano, lunga e calda. Poi mi spinse la testa in giù e disse "ora puliscimelo bene". Mi inginocchiai e gli leccai il cazzo tutto intorno la cappella e nel buchino, ripulendolo dallo sperma e dalle gocce di piscio. "Ora andiamo e vedi di non farmi scherzi con il cliente.. dobbiamo fare bella figura o non ci firma il contratto delle forniture...e poi saranno cavoli amari con il capo". Salimmo in macchina e riprendemmo la strada. Arrivammo a destinazione, entrammo in un palazzo, e solo allora, salendo le scale vennì sopraffatta dalla paura, tanto che nel salire ebbi un attimo di esitazione fermandomi per le scale. Il Porko che mi stava dietro mi diede subito una pacca sul sedere.."muoviti, ci aspettano". Entrammo nello studio del cliente, un bell'uomo sulla sessantina, distinto e ben vestito, e dalle presentazioni anche simpatico. Non ci mettemmo molto a sbrigare e chiudere il contratto, infatti il cliente sembrava quasi avere fretta, quando ad un tratto si rivolse al Porko "..come promesso ho firmato il contratto...ora tocca a te mantenere le promesse". Immediatamente il Porko si rivolse a me e mi diede una busta con l'intimo che aveva portato lui, la aprii e vidi un bellissimo completo reggiseno/tanga nero in pizzo, reggicalze e calze nere velate.. "prendi anche la tua roba e vatti a cambiare in bagno... e sbrigati.." mi disse. Ubbidii senza dire una parola ed entrai in bagno a cambiarmi. Iniziai a truccarmi in viso e poi passare lo smalto nero sulle unghie delle mani, ai piedi lo avevo gia messo da casa. Indossai il reggiseno, il perizoma, ed agganciai le calze al reggicalze, eccitandomi sentendo in nylon che saliva lungo le cosce, ed un bel paio di decoltè nere con tacco dodici. Poi indossai il vestito, nero in pizzo trasparente, si vedevano bene le mie sinuosità; alla fine la parrucca nera ed entrai. Il clente rimase a bocca aperta e subito mi venne incontro dandomi un bacio sulle labbra; "..piacere Jessika"..dissi io, "il piacere sarò tutto mio.." disse lui . Il Porko invece era seduto su una poltrona a guardare. L'uomo iniziò a limonarmi con passione e sentivo che era ben eccitato, alternava baci in bocca e sul collo, tanto da provocarmi una erezione; appoggiai il mio cazzo al suo, ma questo capì che lo infastidì poichè si ritrasse e subito mi tirò con decisione la testa in giù per fargli un pompino. Gli tirai giù i pantaloni e le mutande, dai quali ne fuoriuscì un bel cazzo sui 18 cm; iniziai a succhiare come mio solito, cominciando dalla cappella, leccandola e bagnandola bene con la saliva, fino a quando non divenne viola dal piacere. Poi lo ingoiai tutto ed iniziai a spomparlo velocemente, alternando delle soste con il cazzo tutto in gola; questo mi procurava l'aumento di salivazione, che allontanando la bocca dal cazzo, permette di vedere i filamenti di saliva che lascia dalla bocca alla cappella. L'uomo alla vista di ciò si eccitò ancora di più e dalla sua bocca rilasciò uno sputo che cadde sul suo cazzo; immediatamente ingoiai il cazzo per prendere la sua saliva. A quel punto era talmente eccitato che avevo capito che stava per sborrare, così decisi di allontanarmi dal cazzo per evitare il prematuro orgasmo e mi dedicai a leccargli le palle, allorquando scesa più sotto per leccargli il buco del culo, appena messa la lingua all'interno del buco, ed affondando con forza, gridò di piacere sborrandomi copiosamente sulla schiena. Ripresi il cazzo in bocca per pulirlo, ed alla fine alzatami, mi diede un bacio .."tesoro sei stata stupenda.... mai nessuna donna è stata tanto abile con la bocca quanto te .... "mi diede un bacio sulle labbra ed andò via di fretta dicendo che aveva un appuntamento urgente, ma che noi potevano risistemarci con calma e poi andare via. Durante tutto questo, il Porko era rimasto fermo sulla poltrona, ma si vedeva bene che si era eccitato, dal gonfiore della patta dei pantaloni. Andai in bagno per struccarmi e rivestirmi e dopo circa una mezz'oretta andammo via. Durante il tragitto di rientro in macchina, non dissi una parola, al contrario del Porko che non smetteva di parlare dell'incontro, ancora tutto eccitato e complimentandosi di come mi ero comportata. I giorni successivi seguirono con le solite sue richieste in ufficio per farlo godere, con seghe e pompini nel bagno, cosa che tutto sommato non mi pesava più di tanto, sebbene non provavo piacere nel farlo; ma purtroppo ne valeva il mio posto di lavoro. Poi una mattina di inizio del mese successivo, mi disse che l'indomani pomeriggio dovevano recarci dal cliente della scorsa volta e che quindi avrei dovuto essere nuovamente accondiscendente con lui per la conclusione del solito contratto di forniture di materiali informatici. Questa volta mi disse che la "Jessika" doveva portare con se solo il necessario per rimanere in intimo, ma doveva essere sexy e trasgressivo. Giunta a casa e presa dall'agitazione ed eccitazione, iniziai a provarmi allo specchio i vari completini a mia disposizione, ci tenevo molto a presentarmi sexy e trasgressiva. Alla fine optai per un corpetto nero misto a raso e pelle, a cui avrei agganciato delle calze a rete, un bel perizoma nero, guanti neri lunghi di raso, sandali nero tacco dodici ed una parrucca castano/rossiccia. La mattina mi recai a lavoro portando con me la borsa che avevo preparato la sera prima e verso le quattro del pomeriggio il Porko venne a prendermi in ufficio. Durante tutto il viaggio, stranamente non disse una parola, ma capivo che era eccitatissimo, poichè nonostante seduto a guidare, si agitava molto per la smania di arrivare il prima possibile all'appuntamento. Arrivammo, ed entrati nell'ufficio, rimasi un po' basita poichè non vi era nessuno.."..vai in bagno a cambiarti.." disse il Porko.. "..ma come??? ed il contratto???.." dissi io, preoccupata per il lavoro.. "tranquilla, è gia tutto fatto e firmato"..mi tranquillizzo lui. Andai in bagno a prepararmi e truccarmi, solitamente impiego una mezz'oretta a farlo, ed in questo arco di tempo dall'altra parte sentivo un vociare e sghignazzi di persone. prima di entrare provai a spiare dal buco della serratura, ma non si intravedeva nulla, così presi un lungo respiro per farmi forza ed entrari. Appena entrata, rimasi immobile sulla porta per quello che vidi: vi erano tre uomini molto anziani, sulla settantina, supini sul divano, ai quali una giovane ragazza leccava a turno il buco del culo. La ragazza era una bella biondina, carina, dal viso dolce ed ingenuo, era totalmente nuda, aveva la pelle chiara e liscia, una seconda di seno, ed a dir il vero non sono sicura che fosse maggiorenne. Ero ancora sulla porta, quando vennero il Porko ed il Cliente a prendermi per mano e mi fecero inginocchiare sotto una scrivania. Mentre ero sotto la scrivania, il cliente si sedette e mi ordinò di succhiargli il cazzo da sotto il tavolo. Iniziai a succhiarlo e leccarlo con piacere, con la maestria di cui sono capace, mentre lui ammirava lo spettacolo alle mie spalle, di cui non sono in grado di raccontare poichè non staccando la bocca dal suo cazzo, non potevo vedere cosa accadeva alle mie spalle. Ad un tratto il cliente si alzò, ed insieme al Porko mi presero e stesero a terra, su una tovaglia in cellophane ai piedi del tavolo. Mi legarono le mani ai piedi del tavolo, con una stretta ben decisa che mi stringeva i polsi e poi mi misero un "morso di gomma" in bocca (gli amanti del sadomaso conoscono bene questi giocattolini) che non mi permetteva di parlare. Mentre ero a terra inerme ed immobile, riuscivo ad intravedere che gli uomini erano in cerchio intorno alla giovane ragazza, toccandola e palpandogli i seni e la bella fighetta liscia senza peli, ed a turno venivano spompinati. Quando ad un tratto, "..ora va da lei.." disse il cliente alla ragazza. La ragazzina si diresse verso di me ed iniziò a spominarmi facendomi indurire bene il cazzo, anche se a dir la verità non era una abile pompinara; .."..ora riempilo bene di saliva e salici sopra.." disse sempre il Cliente, conduttore dei giochi. La giovane mi guardò negli occhi un attimo e rilasciò sul mio cazzo tantissima saliva calda che mi fece diventare il cazzo durissimo, sentendo tutto quel calore ed umidità; poi salì su di me, prese il cazzo con la sua mano gentile e lo indirizzò alla fighetta; lo fece entrare pian piano, un po' per volta, dolcemente e quando fu tutto dentro gemette, soffermandosi per una decina di secondi con il cazzo in figa senza muoversi. .."dai comincia a cavalcare e falla godere, bambina mia.." disse il cliente. La ragazza iniziò a cavalcarmi, cominciò piano piano, mentre tutti gli altri erano intorno ad ammirare lo spettacolo, masturbandosi e palpando, leccando i seni. Poi la spinsero ad accellerare il ritmo, accompagnandola ed indirizzandola con le mani nei movimenti, ed io mi eccitavo sempre di più nello scopare quella fighetta stretta, fin quando gli sborrai dentro lasciandomi andare a dei mugusgni di piacere soffocati dal morso che avevo in bocca. Subito dopo anche la ragazza raggiunse il suo orgasmo, nel sentire la mia sborra calda che gli riempiva la figa, lasciando un grido di piacere e si accasciò sul mio petto. Ad un tratto il Cliente la tirò su e mentre si alzava dal mio cazzo, vedevo gocciolare dalla sua fighetta sperma misto a sangue; diedi una occhiata al mio cazzo ed era pieno di sangue. Rimasi confusa, non capivo se era sangue mestruale o l'ipotesi che fosse vergine; .." l'aveva fatto con il ciclo o l'avevo svergiata ..."..e mentre mi facevo queste domande, si avvicinarono a me gli uomoni che masturbandosi velocemente mi sborrarono addosso, riempiendo il mio corpo di sperma, caldo e denso. Era la prima volta che prendevo addosso tutta quella sborra e a dire la verità fu molto piacevole sentirla addosso, se non chè mi fosse donata da tre vecchi panciuti e pelati. Nell'attesa di essere liberata, che a dire il vero non ce la facevo più a tenere le braccia legate, si avvicinarono il Porko ed il Cliente, che tirati fuori i loro cazzi mi dissero "..ora lavati troia...lavati con questa bella pioggia calda.." e mi gettarono addosso una copiosa e calda pioggia d'orata lungo tutto il corpo, inondandomi dalla testa ai piedi. Ero ancora lì, a terra, immmobile ed inerme legata ai piedi del tavolo, ed inzuppata di sperma e piscio, mentre attorno a me venivo derisa e schernita. Ad un certo punto andarono tutti via e rimase solo il Porko che cominciò a sciogliermi dalle corde; mi recai in bagno per cambiarmi, ma lì non trovai la mia roba. Fui colta dall'angoscia "..ed ora come rientro a casa..???.." pensai; chiesi al Porko ma lui "..ed io che cazzo ne so dove sono i tuoi vestiti..dai sbrigati, vieni via così che non ho tempo da perdere ...e muoviti sta puttana di merda..". Ormani, rassegnata, non sapevo più che pensare e fare e, sporca e puzzolente di piscio e sperma, andammo via. Lungo il tragitto in macchina vi fù un silenzio tombale tra noi, sino a quando, giunti a circa cinquecentro metri da casa, accostò sulla statale e con tono minaccioso mi disse "..ora scendi e vattene...". Rimasi basita .."ma come ???..come faccio??..se mi vede qualcuno....".. e lui "..non te lo ripeto nuovamente...o scendi da sola o ti faccio scendere io..".; a quel punto non mi rimase altra scelta: scesi dalla macchian e mi diressi velocemente verso casa; camminavo a passo spedito lungo la statale, a testa bassa per non essere riconosciuta dagli automobilisti che transitavano. Ero quasi nuda, sembravo una prostituta da strada, con le braccia conserte cercavo di coprirmi sia dalla la vergogna che per il freddo, dovuto all'ormai sera ed ancora bagnata di piscio. Gli automobilisti che passavano mi suonavano e mi vergognavo da morire, ad un certo punto un camion dietro di me rallenta, mi lampeggia e suona; mi sta dietro, io accellero il passo oramai non manca molto per arrivare a casa. Il camion si ferma e scende un uomo robusto che si dirige verso di me; inizio a correre e lui mi insegue, ma improvvisamente inciampo e cado a terra, non è facile correre con i tacchi alti. Il camionista mi raggiunge e mi afferra per un braccio con forza mentre io cerco di divincolarmi. "..dove credi di andare troietta.." mi disse e con brutalità mi trascinò di peso a borso strada sotto una scarpata. Per un pò cercai di divincolarmi invano, l'uomo era alto e robusto e capii che era inutile cercare di scappare. Si tirò il cazzo fuori dai pantaloni, era già eccitato, un cazzo grosso e nodoso. Io rimasi ferma davanti a lui, quando ad un tratto mi tirò due ceffoni in viso con una violenza tale che solo al pensiero, ancora oggi sento il dolore sul viso "...che fai impalata..succhiamelo puttana... lo so che ti piace..troia.." mi disse con disprezzo ed eccitazione. Senza opporre alcuna resistenza al mio aguzzino iniziai a succhiargli e leccargli il cazzo, cercando di farlo godere il più in fretta possibile, al fine che l'incubo finisse presto. Aveva un cazzo molto doppio e nodoso, emanava un odore forte, dal sapore acre di piscio e sudore, aveva il pelo folto e bianco, un pò pungente e a fatica riuscivo ad ingoiarlo tutto. Accellerai il ritmo quando capii che era eccitatissimo, fino a quando l'uomo ti strinse con forza a se la testa, facendomi ingoiare tutto il cazzo in gola. Mi sentifo soffocare e mi mancava il respiro, quando ad un tratto la mia bocca venne invasa dal suo piacere, che mi scese direttamente giù per la gola. A quel punto ebbì come un rigurgito, il camionista mi liberò dalla presa, e sputai in terra il rimanente sperma che mi era rimasto in bocca. L'uomo mi fissò, ed all'improvviso mi scagliò un altro schiaffone che mi fece cadera a terra dicendo "...ti è piaciuto puttana ??.." ed andò via. Scoppiai a piangere, quando lo sguardo in lontanaza vide più in là il Porko, fermo a bordo strada appoggiato alla macchina, posizione dalla quale ner aveva gustato l'accaduto. Salì in macchina e si diresse verso di me "..dai Jessy dali in macchina che ti riaccompagno a casa..". Ancora in lacrime accettai l'invito e venni riaccompagnata a casa. Prima di uscire dalla macchina mi mise una mano sulla coscia "..l'hai capito o no che sei il mio giocattolo.." mi disse con tono soddisfatto. Salii di corsa a casa, oramai era sera, e desideravo solo immergermi in un rilassante bagno caldo, che mi ripulisse del ricordo di quella giornata.
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12 anni fa
admin, 75
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Scoperta in ufficio
Sono da circa quattro anni che mi travesto, ma lo faccio solo in privato e solo con persone che dopo aver conosciuto, o cercato di conoscere bene in chatt e che mi hanno trasmesso riservatezza, decido di incontrare. Sono una amante dei pompini, mi piace molto farli e non resisto davanti un uccelllo; non mi importa nè l'età nè l'aspetto fisico, mi interessa solo un bel cazzo duro da succhiare e che mi riempia la bocca. Sono alta 1.80, magra, fisico tonico, occhi verdi, con un culetto sodo, che sino ad ora non ho mai donato. Sono impiegata in un'ufficio commerciale, nessuno è a conoscenza della mia doppia vita, che tengo bene nascosta dai colleghi di ufficio e soprattutto dal mio capo, maschio all'antica. Poichè mi travesto solo di nascosto e faccio raramente incontri, per il poco tempo a disposizione ed i vari impegni lavorativi/familiari, spesso mi piace indossare sotto i normali indumenti, perizoma, corpetti, autoreggenti, che adoro sentirli sulla mia pelle durante la giornata e mentre sono al lavoro. Le mie avventure o disavventure, cominciarono quando un giorno in ufficio, un mio collega che chiamerò "il Porko" (nomignolo con cui oramai lo chiamo) vide spuntare dal jeans un bel perizoma di colore rosso, causa la mia disattenzione nel piegarmi a prendere del materiale. "..Quindi sei una troietta.." mi disse con tono compiaciuto, mentre io facendo l'ignara gli risposi di cosa parlasse. "Il Porko" è un uomo che tutti noi colleghi di ufficio consideriamo un viscido, poichè persona cattiva e maligna, sempre a giudicare e parlare male degli altri ed è conosciuto come un eterno arrapato; è singol, non di bell'aspetto, alto circa 1.75, molto grasso e non è una persona molto curata, ma sul lavoro e con il capo, ha una grande influenza. Questo per dirvi che non è mai rientrato nelle mie fantasie erotiche, al contrario di altri colleghi giovani, che mi farei volentieri, nonostante sono una che non si sofferma all'aspetto fisico. Neanche il tempo di ritornare alla scrivania che me lo ritrovo davanti a me con il cazzo in mano, un cazzo che mi sembrava piccolo, ma molto spesso.."lo vuoi troia ????....lo sapevo che eri una troietta ... hai la faccia di una puttanella..." . Subito mi alzavo di scatto allontanandolo dicendogli che non si doveva permettere mai più. Il Porko sembreva aver capito e si allontanava nel suo ufficio. Riprendevo l'attività lavorativa, ma nella mente mi balenavano un sacco di domande e paure sugli sviluppi di questa situazione e le conseguenze che potrebbe portare. Starà zitto e mi lascerà in pace???? la mia paura è soprattutto per il lavoro, paura di perdere il lavore se arrivasse all'orecchiio del capo una notizia del mio essere. Comunque continuo a lavorare al p.c., quando controllando la posta elettronica leggo una email del Porko .... "se non vuoi che il capo sappia del tuo vizietto vieni alle 11:30 in bagno". Panico, sono nel panico, non so cosa fare e cosa pensare. Manca mezz'ora alle 11:30, una mezz'ora interminabile ma alla fine mi faccio coraggio e vado. E' lì che mi aspetta, e mi dice di entrare in uno dei bagni; lui entra insieme a me e chiude di scatto la porta a chiave. In questo momento sono soffocata dalla paura, lui con tono deciso e minacciono "..se ci tieni al tuo lavoro d'ora in poi dovrai essere mia e fare tutto quello che ti dirò... dovrai ubbidirmi e soddisfarmi..." neanche finito di pronunciare queste parole che si buttava su di me iniziando a lecccarmi il collo e stringendomi forte con le sue grandi mani. Rimasi impotente e paralizzata difronte a lui, che continuava a leccarmi, toccarmi e palparmi ovunque, ed infilandomi una mano nel jeans con forza mi strappo il perizoma tirandolo fuori e se lo mise in bocca. Poi mi disse di spogliarmi, e ci misi un po' a realizzare e capire cosa mi dicesse, ero proprio imbambolata, fin quanto lo ripetè con tono stizzito. Mi denudai, rimanendo solo con un toppino marrone e le autoreggenti nere. Alla vista impazzì, dicendomi che lo facevo arrapare di brutto ed inizio a struscairmi il suo cazzo sul culo. Dopo mi prese per la testa .."...ora succhiamelo troia...fammi godere ... fammi sentire quanto ti piace succhiare i cazzi"...mi inginocchiai e glielo tirai fuori dalle mutande. Non era un cazzo lungo, anzi tutt'alto, molto corto sui 12 cm, ma credetemi mai visto un cazzo tanto spesso; non so definirlo in centimetri, ma a malapena riuscivo a tenerlo in bocca, sforzandomi di aprirla tutta; aveva un odore forte di piscio, si vede che non è abituato a lavarlo molto. Dopo aver provato a tenerlo in bocca il più possibile, inevitabilmente non ce la facevo più a tenere la bocca dilatata al massimo, ed iniziai a leccarglielo come un gelato, leccando soprattutto l'enorme cappella, giocandoci con la lingua e riempiendola di saliva, anche per non sentire l'odore del piscio. Giochetto che aveva gradito molto, poichè lo sentivo mugugnare di piacere, fino a quando mi tirò per i capelli e mi spinse la testa per riprenderlo in bocca; lo presi in bocca e spinse la testa sempre di più, mi entrò tutto e mi sentii soffocare, non respiravo, ma non riuscivo ad allontamarmi poichè mi teneva stretto al suo ventre, fino a quando mi venne in bocca, era copiosa e densa, sicuramente era tanto che non sborrava, ed a quel punto come per istinto mi lasciò i capelli e potei divincolarmi subito con la bocca piena di sperma che gocciolava. Fu poca quella che sputai nel cesso perchè la maggior parte mi entrò direttamente in gola. Il Porko era soddisfatto .." sei proprio brava ... si vede che sei nata per fare pompini ... ci divertiremo tanto insieme..ora puliscilo per bene". Senza dire una parola presi a ripulirgli il cazzo leccandolo piano piano con la lingua fino all'uscita dell'ultima goccia di sperma. Si ricompose e mi disse "..d'ora in poi sarai Jessika .. la mia Jessika.. farai tutto quello che voglio ...o sarai una disoccupata". Mi ricomposi, sciaquai bene la bocca, che mi faceva malissimo per lo sforzo nel tenere in bocca il suo cazzone e ritornai in ufficio, a testa bassa senza riuscire a guardare negli occhi nessuno, ignari dell'accaduto. Mi sentii stuprata e sapevo che non potendomi ribellare il peggio doveva ancora arrivare. Da quel giorno l'ufficio per me è diventato un inferno, il Proko non perde occasione per venirmi vicino a strusciarsi, deridermi e costringermi a falo godere. In ufficio mi porta anche dei regali, ma più che miei sono per lui; intimo e completini sexy, corpetti, autoreggenti, chemise, che più gli piacciono e lo faccio eccitare, ordinandomi di andarli a provare in bagno per poi venire a vedere come mi stanno. Potete immaginare da soli che vistimeli indossare, si eccita senza controllo e mi salta addasso ogni volta. In un'ultima di queste, mi regalò una chemise di seta bordeaux, perizoma in pizzo nero, autoreggenti a rete rosse, e dopo pochi minuti era talmente eccitato che mi ha sborrato subito in faccia e dopo avermela spalmata bene sul viso con le sue manone grandi, mi fece leccare le dita ripulendole dallo sperma. Poi con violenza mi spinse con la testa sul cesso tenendomi ferma con un piede e mi pisciò in faccia.. "ecco, pulisciti ora... lavati ... è bella calda" mi disse. Non credevo a quello che mi stava accadendo, rimasi immobile per paura della sua reazione violenta nel caso mi sottraessi, spesso mi aveva malmenato nel mio dissuadere, era la prima volta che qualcuno mi pisciava i faccia, era la mia prima esperienza di pissing, anche se contro la mia volontà; quel piscio caldo che mi spruzzava in faccia ed aveva un odore nauseante Ero confusa in quello che mi accadeva, lì con la testa sul cesso mentre il Porko mi pisciava in faccia, mista all'incredulità, lo spavento ed anche un po' all'eccitazione. Si l'eccitazione, perchè con il tempo ho capito di essere si una troietta, ma inconsciamente credo che di essere una cagna, perchè mentre accadeva tutto questo ho provato un'eiaculazione accidentale che mi riempiva il perizoma. Il Porko accortosi del mio orgasmo, mi sfilava il perizoma e me lo infilava in bocca costringendomi a leccare il mio sperma. "Ti ho lavata per bene....così avrai il mio odore addosso per tutto la giornata ... troietta mia".. mi disse. Io mi ricomposi alla meglio e per quello che potevo, mi lavai nel piccolo lavandino, ritornando in ufficio come se nulla fosse. Durante la giornata fui anche derisa dagli altri colleghi, che sentivano il forte odore su di me e mi schernivano .."ma che profumo uso ???? ....de toilette ??? .... sa di piscio ...", tutto sotto gli occhi conpiaciuti del mio aguzzino Porko.
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12 anni fa
admin, 75
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Un racconto nato da un posto di blocco dopo una sc
Mi son messo la divisa, ho fatto un posto di blocco e ti ho fermata mentre eri alla guida della tua auto... affacciandomi nell'abitacolo per chiederti di favorirmi i documenti venivo attratto dalla balza in pizzo delle tue autoreggenti che riuscivo ad intravedere appena a filo della gonna... ti guardo negli occhi e già il mio cazzo comincia a gonfiarsi.... tu cominci ad allargare l'abbottonatura del tuo cappotto... come per dire "e non hai visto ancora le mie tette!" ti invito a scendere dall'auto... ti bagni le labbra con la lingua, i tuoi occhi puntano ai mie pantaloni... ti mordi le labbra mentre mi fissi negli occhi. Mi sbatto la paletta tra le mani.... avrei una voglia matta di infilarla sotto la tua gonna.... quando scendi rimango a guardare i tacchi dei tuoi stivali.... luccicanti, alti, sottili..... lussuriosi! Ti invito a poggiare le mani sul cofano per una perquisizione.... mi guardi con sfida..... mi chiedi un attimo, mi chiedi se puoi fare una cosa.... ti dico sì.... e tu ti infili le mani sotto la gonna... ti sfili il perizoma e me lo sbatti in faccia... ...è bagnato...sento il tuo profumo...sento l'odore del piacere....avrei voglia di mangiarlo.... ma io inflessibile al mio dovere ti invito a poggiare le tue mani sul cofano..... tu esegui l'ordine.... comincio a perquisire le tue tasche e con sorpresa ci trovo un oggetto di piacere.... guardo le tue gambe allargate ed il mio cazzo diventa sempre più duro... voglioso... ti tocco i fianchi... ti accarezzo i seni.... scendo giù e accarezzo le tue gambe.... sono in ginocchio dietro di te.... con il manico della paletta sollevo la tua gonna e vedo la tua fica gocciolare..... la accarezzo...la sfioro e le tue mani cominciano a tremare... a sbattere sul cofano.... comincio a leccarti da dietro....sento il tuo respiro... il tuo bacino che ad un ritmo lento si muove voglioso...prima in avanti e poi indietro la tua mano avvolge la mia testa.... la stringe tra le tue chiappe mentre ti lecco il culo... ti ordino di rimettere le mani sul cofano... mi alzo.... mi sbottono i pantaloni e ti strofino il mio glande sulle chiappe.... i tuoi occhi si chiudono.... e pian piano comincio ad entrare dentro di te... ti sbatto... ti sbatto sul cofano della tua macchina..... stringo i tuoi fianchi.... "ti spremo" ! mentre sento il piacere ingrossarsi dentro di me..... come un gigante addormentato che si alza e diventa imponente..... sento la tua sborra calda sul mio cazzo....... sento la tua voce flebile di piacere.... imperterrito continuo a sbatterti violentemente... ti faccio voltare verso di me... ti faccio inginocchiare e ti ordino di continuare il mio piacere con la tua bocca.... lo prendi tra le labbra.... me lo succhi.... sento le tue guance avvolgerlo mentre è nella tua bocca.... sento le mie mani accarezzare i miei testicoli.... sento un tuo dito penetrarmi.... sento il calore della mia sborra risalire dai testicoli... attraversare il mio cazzo.... la vedo che ti schizza sulle tue labbra assetate di piacere.
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12 anni fa
admin, 75
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Due amici ci ospitano
Ciao a tutti,quello che sto per raccontare non è un fatto realmente accaduto ma è virtualmente nella mente soprattutto mia e di mia moglie. Ogni volta lo vuole raccontato e ogni volta va sempre piu in estasi,le piace,la intriga e la fa sentire sempre piu porca e troia. ----------------------------------------------------------------------------------------- Raccontai: eravamo a Roma per una Fiera e ci ospitavano due amici miei di vecchia data. La sera a cena mentre mangiavamo mi accorgevo che i miei amici le guardavano il culo e la cosa mi eccitava,pensavo nella mia testa che se non fossi stato il loro amico l'avrebbero sfondata tutta e sta cosa mi eccitava.Una volta finita la cena andammo a letto, noi due in una camera e loro due nella loro. A letto ero eccitato all'idea che i miei amici avevano fatto pensieri porci su mia moglie e per farla eccitare glielo raccontai. le dissi che i miei amici le guardavano il culo e mentre parlavo le toccavo la figa,lei al racconto si eccitava e mi diceva che non mi avrebbero rispettato come amico se succedeva l'occassione l'avrebbero allargata tutta.Cosi siamo arrivati tutti e due in una fase di massimo eccitamento che io le dissi"dai gioia alzati con il perizoma e vai in bagno a quest'ora i miei amici sono a letto,mi eccita sapere che sei nel corridoio in perizoma con il culetto di fuori e corri il rischio che ti vedono" e lei "siiiiiiiiiii anch'io sono eccitata all'idea di essere scoperta ma vado solo perchè sono sicura che sono a letto" cosi lei si alzò,io rimasi a letto e in perizoma lei andò in bagno a luce spenta per paura di essere scoperta. Arrivata vicino il bagno la porta si apri era uno dei miei amici in mutande,alla vista di mia moglie al buio con il culetto di fuori il cazzo gli diventò enorme anche perchè le osservava le mutandine bagnatissime a causa del mio racconto e mia moglie eccitata si eccito ancora di piu alla vista di quel cazzo che gli riempiva tutte le mutande. Cosi il mio amico le disse"che fai qui al buio,dai vieni in camera con noi e parliamo" lei lo segui e appena entrata nella camera lui chiuse a chiave e chiamando l'altro amico che rimase anche lui a bocca aperta si misero sul letto. Nemmeno il tempo di due parole e si fece togliere il perizoma e mentre uno alla sua destra e l'altro a sinistra con le mani le toccavano la figa ormai impazzita,lei stringeva i due cazzi e io vedendo che non tornava piu andai a cercarla ma in bagno non c'era e cosi mi soffermai alla porta della camera dei due amici e sentivo"dai tu daglielo in bocca mentre io le scasso la figa" e lei "ohhhh siiiiiiiii sieti due porciiiiiiiiiiii" e loro "ohhhhhhh siiiiiiiiiiiii mentre tuo marito dorme noi ti scassiamo tutta,ti sborriamo nel culo e in bocca" e a quel punto lei va in estasi facendosi aprire tutto.
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12 anni fa
admin, 75
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Il matrimonio del mio amico......
Quante volte prima di andare ad un matrimonio sbuffiamo e faremo qualsiasi cosa per non andarci...beh non è il mio caso in quanto è proprio in queste occasioni che gambe, tacchi e calze vengono indossate da splendide gambe e le fantasie più sfrenate s'innestano nei ns pensieri. Così quella volta in cui un mio amico decise di fare il grande passo sapevo che sarebbe stata una bella occasione per vedere e chissà....Proprio durante i preparativi la mia lei decide di vestirsi come meglio non potevo sperare. Vestito chanel rosa chiaro, camicetta bianca ben scollata eppoi calze super velate, qusi invisibili e sandalo nero tacco 13. Già durante il viaggio per andare alla cerimonia comincio ad accarezzarle le gambe e comincio ad eccitarmi sempre più cercando già con i pensieri un posto, un occasione da cogliere...Arrivati al ristorante, dopo la cerimonia, Le sue gambe cominciano ad essere oggetto di sguardi ed attenzioni dei presenti fatto sta che appena mi allontano per prendere il prosecco trovo un lui che parlava con la mia lei del più e del meno. Assisto alla scena incuriosito ed eccitato conoscendo la mia lei, timida all'apparenza ma sempre con una gran voglia....e sicuramente compiaciuta delle attenzioni. Comincia la cena ed il caso vuole che il tale si trovi al ns tavolo, continua così la sera con chiacchere, le solite, ma al contempo vedo sempre più lo sguardo eccitato del tal Simone che tra una parola e l'altra tira qualche complmento alla mia lei...A quel punto sempre più eccitato sussurro all'orecchio della mia lei se vorrebbe farsi accarezzare le gambe sotto al tavolo ma lei stizzita si allontana con il viso. Insisto di nuovo e lei con fare deciso mi dice "se proprio lo desideri!" Dopo un pò vedo la mia lei che struscia, casualmente, una gamba su quella di Simone: all'inizio sembra preso alla sprovvista ma noto poi che ricambia e la mia lei che lo guarda compiaciuta. Poco dopo sparisce la mano di lui e capisco che la sta carezzando sulla gamba, il tutto senza che gli altri al tavolo si accorgano di nulla. Fingo così di allontanarmi e dall'altro lato della sala vedo che lo sfregamento e l'accarezzamento continua. Finita la parte al tavolo chiedo alla mia lei cosa era successo e lei mi racconta nel dettaglio anche il ditalino leggero sulla fica coperta dalle calze...Non capisco più nulla ma mettendomi nei panni di Simone e pensando a quanto fosse infoiato dico alla mia lei completamente fuori di testa: perchè non gli fai una sega? Anche stavolta la reazione sembra fredda ma anche lei a quel punto capisce il filo del gioco....Così continua la serata e comincia la musica, si parla ci si siede sui divani, quando lei mi chiama da parte e mi dice andiamo al bagno? Lì si alza la gonna e mi fa vedere una chiazza bianca sulle calze ancora umide. mi dice adesso sei contento? gli ho fatto una sega sul divano e mi sono pulita le mani sui collant, ma quando vedo pure la sborra sui sandali, tiro fuori il mio cazzo ormai turgido e colante e glielo faccio spompinare prendendogli la testa senza neanche farla abbassare seduta...Eccitati al massimo la gira e l'appoggio sul lavandino e prendendola da dietro comincio a montarla abbassandogli i collant appena e spostando le mutandine. Dopo pochi colpi lei gode e subito dopo si siede sul cesso e comincia a spompinarlo facendosi inondare la bocca di sperma. Non contenta mi fa vedere che sputa il tutto sulla coscia spalmandosi la sborra su tutta la coscia. Ci ricomponiamo velocemente ed usciamo, la musica era terminata ed era ora di tornare, chissà se mai avrà rivisto poi Simone............
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13 anni fa
marcus161879,
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Ultima visita: 12 anni fa
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Al mare con gli amici
tutto inizio quando con un mio amico ci mettemmo daccordo di andare in vacanza al mare con le proprie lei.... abbiamo affittato un appartamentino x quattro persone....sala e cucina ,2 camere matrimoniali separate da un muro molto fino...e un bagno ...... siamo partiti e siamo arrivati li nel pomeriggio ...appena arrivati ci siamo cominciati a metter comodi e a disfare le valigie......mentre eravamo li la lei del mio amico si mette gia in costume e mentre sistema le sue cose mi accorgo che mentre è a pecorina si intravede le labbra della sua figa.....rimango li sempre nei sui dintorni e mentre la guardo immaggino di scoparmela x bene li dovè ...che lei ci goda nell idea di prendere il cazzo dell'amico del marito..... sistemato tutto decidiamo di riposarci e ognuno si chiude nella propria stanza ...io ero eccitatissimo ma la mia lei crollo subito...cosi nel silenzio cominciai a sentire come dei rumoretti nella stanza vicino....eccitato mi alzo e ascolto vicino al muro e sentivo come ansimava la lei ......non resisto piu' e vado vicino la loro porta e comincio a guardare dalla serratura della porta che sono quelle vecchie di una volta con il foro grande....e li vedo li sul letto nudi che facevano un 69 ...avevo la lei difronte che ingoiava il cazzo duro del mio amico lo tirava tutto su e giu e lo ingoiava tutto fino alle palle....li me lo sono tirato fuori e mi sono messo a massaggiarmi il cazzo che ormai era durissimo .....dopo un po' si è fatta avanti e senza girarsi se lo è messo nella figa e hanno cominciato a scoparsi x bene...vedendola difronte a me immagginavo che se la scopassimo assieme in tre con il mio amico.....fino a quando stavo x arrivare e sono scappato in bagno e ho inondato il lavandino della mia sborra calda.....uscendo dal bagno mi sono trovato la lei difronte che stava x andare in bagno ....e quando mi ha guardato in faccia ha notato benissimo che ero tutto arrossito e ha lanciato subito uno sguardo al mio pantaloncino dove si vedeva ancora la forma del mio cazzo ancora duro e uno sguardo al bagno come se abbia capito che li stavo spiando dalla serratura... dopo un po' il mio amico esce in veranda a fumare una sigaretta e lei disse che andava a fare la doccia ad'alta voce ...che lo sentii anch'io ... appena si chiuse in bagno corsi subito a spiarla di nuovo...ma a differenza questa volta mi accorsi che lei si moveva come se sapesse che qualcuno (cioè io) la stava spiando........si comincio' a togliere tutto pian piano e con una sensualità eccitantissima.....si guardava allo specchio e si accarezzava delicatamente tutte le sue forme...il seno ...i suoi capezzoli ....cosi mi sono proprio tolto tutto..pantaloncini e box come se volevo che mi scoprisse qualcuno ...ho cominciato a segarmi di nuovo ...lo avevo durissimo...lei comincia a entrare in doccia che fortuna ha voluto era proprio davanti la porta e erano quelle doccie senza box e senza telo...diciamo le doccie delle case al mare..... mentre mi continuavo a masturbare lei continua a toccarsi tutta bagnata anche dal bagnoschiuma....si tocca tutta delle tette durissime belle sode ..un culo raffinato tirato in su'....una figa pulitissima tutta da leccare..... fino a quando non alza una gamba e comincia a masturbarsi rivolta verso lo spioncino della porta.....allora capisco che lei sa' che io sono li a guardarla e si masturba come una troia che aspetta solo un bel cazzone...e bammm...che mi lascio andare ...emetto un gemito e sborro tutto sulla porta del bagno...... guardo x vedere se poteva avermi sentito e la vedo li che sorrideva e poi ha continuato a farsi la sua famosa doccia......... il giorno seguente dopo aver parlato con la mia lei ho proposto al mio amico di giocare in quattro con le nostre relative lei..... un estate con gli amici.........smak
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13 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 16 ore fa -
Bisex in prova. (fantasy)
Sono le 23.00, come ogni venerdi finisco le prove e tra una risata e un’altra si decide cosa fare per continuare la serata. Il venerdi sera è la serata che più adoro, il gusto di sapere che l’indomani non si lavora e ci si può riposare coscienti del fatto che c’è ancora un’altra sera libera è stupendo. Ma questo venerdi sono tutti impegnati tra partitone a Risiko o c..za.e varie; no! Non mi va. Prendo la macchina, la mia cara macchina che non mi abbandona mai, e comincio il solito giro, il pub della barocca Ibla, il bar Fashion della “mi interessa solo l’apparenza” Ragusa e anche la ridente cittadina sul mare, ma niente. Un mare di gente, tanti amici, ma non riesco a trovare il giusto feeling, quella famosa linea d’onda da seguire, che poi, io non l’ho mai capita questa dell’onda… comunque… Risalgo verso Ragusa, un po’ desolato ed un po’ alticcio, mi auto rimprovero: “C..z. ti eri promesso di non farlo più! Se bevi non guidi” ma eccoci qua, come in film muto in bianco e nero, quei film che mettono un po’ di tristezza a prescindere dalla trama, ma io sono l’attore ed anche il regista, mettiamo un po’ di pepe in questa pellicola. Senza rendermene conto (più o meno) inizio a girovagare “in quel posto”, come lo definiscono alcuni amici miei, in quel posto dove la sera girano tante macchine, tutte con dentro una sola persona, di sesso maschile. Io sono un bisex att. in prova, ma mai e poi mai ho frequentato posti del genere, per carità nessun pregiudizio, però sono troppo riservato. Invece sono qui, giro e mi guardo intorno, una macchina mi segue ma riesco a far disperdere le mie tracce, ma passa poco che ne incrocio un’altra e non mi sembra vero, ma sono quasi certo di aver visto alla guida una ragazza; ora sono io ad inseguire, si ferma, mi accosto, non vedo bene, si aprono i finestrini, il cuore in gola, osservo. Mi assale una delusione, non è una donna ma un ragazzo mio coetaneo, capelli lunghetti e mi sorride. Sorrido. Siamo entrambi in imbarazzo, io rompo il ghiaccio: “Sono attivo” dico, “sono un cretino” penso. Ma cosa dico? neanche un ciao, un piacere, no, solo sono attivo… Ma lui non perde tempo e mi dice che gli sta bene, è versatile con tanta voglia di succhiare un bel cazzo; mi eccito. Poche altre parole e cominciamo a muoverci con entrambe le macchine verso un posticino tranquillo che conosce lui, lontano da occhi indiscreti. Pochi km e siamo arrivati, aperta campagna ed un silenzio da poesia, sapete quel silenzio in cui si odono rumori naturali che in fin dei conti quando lo si descrive si esclama “che silenzio!!”. Scendo io dalla mia cara macchina, sono eccitato e si vede anche con i pantaloni, entro nella sua e mi tolgo gli occhiali, mi giro e lui sorridendomi mi dice che sono carino, io rispondo che pure lui non è niente male, ma in realtà non riesco a definire bene se un uomo è carino oppure no, sono solo un bisex in prova! Mi tocca, si abbassa e comincia a passare le labbra sui pantaloni proprio dove c’è il mio cazzo duro, mi stringe le cosce ed io involontariamente emetto mugoli di piacere, la mia eccitazione sale ed i miei pantaloni scendono giù, si fermano alle caviglie insieme ai boxer mentre tra le cosce si erge, fiero di se stesso, il mio membro che viene continuamente violentato da continui colpi di lingua alternati da dolci baci… non vorrei ammetterlo ma sono in estasi, continuo a dare piccoli colpi di reni involontari ed impazzisco letteralmente quando la bocca di lui si impadronisce quasi totalmente del mio cazzo. GODO. La testa è quasi totalmente tirata indietro e la schiena inarcata, le mani che si aggrappano al poggiatesta e le sue parole che mi rimbombano dentro ossessivamente “che bel cazzo, è durissimo”. Si ferma. Mi guarda compiaciuto e con fare lesto si abbassa i pantaloni, “stanno per scoppiare” mi sussurra ridendo. Ed effettivamente non ha tutti i torti, ha l’attrezzo tra le mani, un po’ più piccolo del mio in lunghezza ma nettamente più grosso. Lo osservo. Mi chino e lo prendo in bocca. Non è la prima volta ma stavolta lo sto facendo avidamente, con gusto e con fare molto “professionale” quanto naturale. Lui contorcendosi dal piacere mi sussurra che ho delle labbra stupende e che sta per venire, ancora pochi colpi di lingua, scosto la testa lo agguanto per bene con la mano lo muovo un pochino ed è fatta, 2 lunghi schizzi fuoriescono dalla grossa cappella e vanno a finire sulle sue cosce. Lui sospira, mi guarda e quasi con violenza mi tira indietro, si abbassa e riprende in bocca il suo giocattolo, lo ingoia tutto, lo lecca, se lo passa in faccia e lo riprende in bocca menandolo, passano ancora pochi secondi ed è fatta, riesco soltanto a borbottare “veng..” che in un attimo sento dalle viscere un movimento, sento il passaggio nel canale uretrale e scoppio. Lui non si sposta ed al contrario, avidamente, gusta il frutto del mio fantastico orgasmo, lo assapora restando incollato all’asta, gli cola dai bordi della bocca e con lenti movimenti, su e giù, lo spalma lungo tutta la sua lunghezza, lo lascia andare e lo riprende. Godo. I minuti seguenti lasciano spazio solo a poche frasi di circostanza e qualche piccolo complimento. Lui: “ci rivediamo ? ”, Io: “credo di no”…. ..sono solo un “bisex in prova”.
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13 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 16 ore fa -
Una sera al privè 2
Quando la mia padrona prese coscenza di sè,non perdeva occasione x umiliarmi e x farmi fare la troia,prima con i suoi amici obbligandomi a succhiarli mentre lei mi penetrava con i vibratori e mi inculava con lo strap-on...una sera volle punirmi perchè secondo lei non avevo succhiato bene il suo amico super super dotato...un cazzone enorme...allora mi legò le mani dietro alla schiena,passò la corda su una sbarra tirando e obbligandomi a mettermi a 90 gradi,mi legò le ginocchia ad un bastore così che non potessi chiudere le gambe ed invitò il suo amico a spaccarmi il culo senza nemmeno mettermi un pò di lubrificante....mi strizzava le palle e mi scapellava mentre con l'altra mano mi infilava le dita nel culo....poi senza preavviso unì le mani e mi infilò 4 o 6 dita nel culo e tirò x allargarlo così che il super cazzo potesse entrare...e così fù... Lei lo incitava a scoparmi con sempre maggiore impeto ed io mi sentivo arrivare il cazzo in fondo all'intestino e mi sbatteva contro la prostata...e il buco del culo mi bruciava e più mi lamentavo e più lei incitava suo amico a sbattermi con vigore... una sensazione unica...intanto invitò il marito a sbattermi il cazzo in bocca e me lo faceva spompinare....Alla fine mi sborrarono entrambi dentro di me,l'amico nel culo ( un super clistere di sborra calda) ed il marito in bocca...e venni anch'io sborrando per terra...e lei non paga mi obbligò a ripulire il cazzo dell'amico dopo che uscì dal mio culo,incitandomi a farlo bene e frustandomi se non mi impegnavo abbastanza e intanto la sborra cominciava a colarmi dal culo sulle cosce....e poi mi fece risucchiare la mia sborra da terra... Cazzo che serata... Era venerdi sera,e mi promise che il giorno dopo mi avrebbe portato in un privè e mi avrebbe fatto sbattere da chiunque avesse voluto...così mi fece travestire da donna,con parrucca e tette finte,andammo al locale,e cominciammo a ballare,mi fece salire sul cubo e li mi sfilò il perizoma,mi fece girare e mostrò il mio culo senza però far vedere il mio pisello...io l'avevo già duro...salì anche lei sul cubo e cominciava ad eccitare i presenti facendomi toccare da tutti...e quando pensò che l'atmosfera si era surriscaldata a sufficienza,mi portò nel prive con il grande lettone e mi fece mettere a pecorina,mi alzò la mini,mettendo in evidenza il mio culo contornato dal reggicalze con le calze a rete...da vera troia...e invitava i singoli a toccarmi,a farsi spompjnare e ad incularmi...intanto lei mi teneva i coglioni ben stretti in mano facendomi sembrare proprio una femminuccia...ne ho contati venti poi ho perso il conto...lei intanto si faceva sbattere davanti a me tenendomi sempre per i coglioni e strizzandoli ancor di più ogni volta che godeva,e così mi impediva di sborrare...poi invitò un singolo a prendere un bicchiere di carta mi fece sborrare dentro,lei lo riempì di pipi e poi mi obbligò a bere davanti a tutti,ed io non potei fare altro che ubbidire... Cazzo,una serata indimenticabile !!!!!!!!!!!!!!
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13 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 16 ore fa -
La mia brava ragazza
era la fine dello scorso anno, quando ebbi la conferma che dovevo recarmi all'estero per lavoro. dato che si trattava di assentarmi per un mesetto o forse due io e la mia brava ragazza ci mettemmo d'accordo di dedicare una seratina solo ed esclusivamente a noi , visto che nell'ultimo periodo eravamo sempre impegnati con cene a casa di amici, cene fuori ma sempre con amici etc etc. fortunatamente riuscimmo a liberarci per l'ultima sera utile prima della partenza e decidemmo cosi di andare a cena nella trattoria vicino casa, nonche la nostra preferita e la piu frequentata da noi. potrete ben immaginare che a partire dalle cameriere il barista, cuoco e gestore conosciamo tutti molto bene.tant'è vero la mattina prenotai il tavolo e la sera di loro iniziativa ci fecero trovare un tavolo tutto addobbato con cura, molto molto carino, senza aver chiesto nulla a nessuno. ci sediamo ed iniziamo con antipasti vari e bottiglia di vino il tutto era a base di Pesce...per l'occasione lei indossava un vestitino molto invitante con autoregenti che le donano sempre. trascorsa la serata tra musica dal vivo e risate varie ci alziamo,pago il conto e ci viene offerto il classico ammazza caffè...ci cosigliano di provare il brandy che seppur non sia un ammazza caffè non mi è dispiaciuto. mi accorsi che dopo il brandy la mia ragazza assume un atteggiamento diverso, diciamo da classica troietta. usciamo ed entriamo subito nell'auto che avevo parcheggiato esattamente difronte l'uscita della trattoria. lei inizia a baciarmi mi sfiora la lingua sulle labbra e di colpo sento la sua mano tra le gambe...ero gia eccitato...era gia duro ...e lei che mi strofinava lentamente, piano piano ...il suo sguardo diventa sempre piu malizioso...i suoi baci diventano dei piccoli morsi sulle mie labbra e intanto la sua mano penetra nei miei pantaloni , me lo tira fuori...lo.accarezza e continua a baciarmi e continua a mordemi. era un piacere vederla giocare con il mio cazzo duro e bagnato e la sua mano liscia e vellutata che lo sfiorava e lo stringeva dal basso verso l'alto , ed io che ansimavo e sospiravo quasi fosse un pompino.passarono pochi minuti ed eccola che si china ...lo prende in bocca... se lo sbatte tra i denti e con foca inizia a succhiarlo da vera maestra...in quell'istante vidi due uomini uscire dalla trattoria avvicinarsi verso di noi...erano li ad un passo dal finestrino ...entrambi guardavano...la mia ragazza si accorse di tutto guardò per un secondo ignorando tutti e tutto... tornò giu a succhiarlo ancora di piu... e con la mano lo stringeva forte e mi strizzava le palle, uno spettacolo ero al settimo cielo! vedo i due uomini salire sul loro suv di fianco a noi, da quell'altezza la visuale è megliore...intanto io cercavo invano di non venire ho resistito piu che potevo ma l'idea di vedere i due che guardavano lei con il cazzo in bocca mi mandava in delirio. e sopratutto vedere la mia futura sposa che comodamente continua il suo giochetto..era bellissimo....... non ce la faccio piu! ecco che le riempio la bocca e lei.........divinamente ingoia! finito il tutto il suv va via, faccio manovra e vediamo che c'era altra gente compreso il personale della trattoria....
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13 anni fa
semprecoppia,
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Ultima visita: 9 anni fa
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Il mio schiavo..
Era da tanto ke aspettavo di incontrarlo..un ragazzo molto carino, laureato bel fisico e molto dotato.. quella sera ci eravamo dati appuntamento in un hotel a metà strada tra le nostre rispettive città e io indossavo un lungo cappotto ke aveva lo scopo di nascondere il fatto ke indossassi soltanto un corpetto e un perizoma.. arrivai all'hotel, scesi e raggiunsi la porta della stanza dove lui mi aspettava..la porta era socchiusa così la spinsi un pò e vidi ke tutto l'ambiente era illuminato da una luce soffusa, ke quasi ti accarezzava e ti avvolgeva..entrai nella stanza, kiusi la porta e lo vidi ke mi aspettava proprio come gli avevo ordinato..era a 4 zampe a terra con un bel collare al collo da cui partiva un lungo guinzaglio. indossava un perizoma e un reggiseno e bramava nel vedermi..lo capivo dal suo sguardo. mi avvicinai e gli dissi "hai visto ke la tua padrona è arrivata ed è qui solo per te, per umiliarti e sottometterti, troietta?" lui rispose "si padrona, farò tutto quello ke desideri, sono il tuo umile servo. un oggetto nelle tue mani". allora presi dalla borsa un frustino nero e iniziai a colpirlo, prima piano, poi sempre più forte, sulla schiena, sulle gambe, sul culo... lui si lamentava ma io sapevo bene ke godeva e ke aspettava solo di essere punito ancora e ancora. dopo ke ebbi finito con il frustino il suo culo era tutto rosso,ma non contenta gli dissi di sdraiarsi a terra e iniziai a torturarlo con il tacco a spillo dei miei stivali..gli dissi di leccarmeli tutti finchè non fossero stati puliti, ma il cane bastardo andava così piano ke iniziai a sputarlo e a chiamarlo troia, puttana, il giocattolo della padrona, che quello era niente in confronto a quello ke ancora doveva subire.. allora lo spintonai in bagno, gli ordinai di togliersi il perizoma e gli dissi di sdraiarsi nella vasca, e io, una volta tolto il perizoma lo bagnai tutto con la mia calda pipì..il petto il cazzo le palle erano tutte bagnate e lui era contento, mugolava, e allora una volta finito gli dissi di leccarmi la figa e pulirla bene bene e così lui fece. avvicinò il suo volto alla mia figa fradicia e iniziò a leccare e a pulirla. man mano ke leccava sentivo la voglia crescere dentro di me, ma i giochi erano ancora all'inizio, così gli dissi di asciugarsi e stendersi sul letto. presi una candela, la accesi e iniziai a fargli colare la cera prima sulle cosce, poi sulla pancia, sui capezzoli, e infine sul pube e sul suo cazzo eretto, finchè non mi implorò di smetterla, ke nn ce la faceva a sopportare il calore troppo forte..allora decisi ke era giunto il momento anke per lui di godere al massimo, così mi misi a cavalcioni su di lui e iniziai a scoparlo con foga minacciando il cane skifoso di non avere l'orgasmo altrimenti avrebbe fatto arrabbiare la sua padrona..il cane scopava da dio..mi misi a pecora e iniziò a scoparmi il culo come un vero animale..io godevo e sentivo anke lui godere da matti.. ma non era ancora finita.. volevo ke anke quel bastardo, quella troia, provasse la sensazione di avere il culo sfondato da un bel cazzo.. allora presi un cazzo, lo bagnai ben bene e iniziai a spingerlo nel suo culo, prima piano piano, poi più forte..la puttana mi pregò di smettere, che gli facevo troppo male, ma io gli dissi di stare zitto e subire e di non aprire bocca finchè la padrona non glielo avesse ordinato. e così fece..prese quel cazzo nel culo per una buona mezz'oretta senza più lamentarsi ma gemendo e mugolando.. quando decisi ke era abbastanza e ke ora sarebbe stato premiato per l'ubbidienza dimostratami, iniziai a fargli un pompino e in un niente venne e mi inondò la bocca con il suo sperma caldo..allora mi avvicinai al suo volto e lo baciai, costringendo anke lui ad assaporarlo.. dopo un lungo bacio mi disse ke era contento di avere una padrona come me, ke lo punisse e lo amasse allo stesso tempo..
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13 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 16 ore fa