Sono immobile, fermo, impietrito. Mi dividono pochi centimetri, una porta formata da una lastra di compensato multistrato rivestita in finto wenge. La sento, si muove, sento la fibbia della cinta che tintenna emettendo un suono metallico a contatto con il pavimento. La immagino mentre lentamente e muovendo i fianchi si libera di quei suoi jeans attillati che pian pianto scendono strofinando sulle gambe come se fossero un guanto da sfilare. La immagino quando con le dita ha arpionato i lati del suo perizoma in pizzo nero spingendolo come una attimo prima ha fatto con i jeans. Sì … proprio lo stesso perizoma che le ho intravisto questa mattina quando si è piegata, quasi inginocchiatasi, per posare quella carpetta ad anelli metallici sullo scaffale. La sento che ha abbassato la tavolaccia del water ed adesso ci si è seduta sopra, pronta a liberare la sua vescica. Il suo piscio scroscia sulle pareti del cesso, è forte ed intenso, continuo e rumoroso. Mi trema la gola e sono impietrito, ho voglia di spiarla, di guardarla dal buco, di rubare la sua intimità, di essere un porco, di essere un lurido e viscido meschino, di essere un vigliacco, di essere una merda d’uomo, ho voglia di vederla nel suo intimo, lì seduta mentre piscia. Mi abbasso lentamente, trattengo il respiro, ho paura che mi senta, che avverta la mia presenza. La paura mi eccita, e più mi eccita e più sono goffo nei movimenti. Socchiudo al massimo la porta dell’antibagno e spero che nessuno dei colleghi si accorga di ciò che sto facendo. Mi trovo all’altezza del buco della serratura e la luce che trapassa disegna la sagoma sul mio viso. Lei è lì, bellissima, con i suoi capelli neri e lunghi che le scendono coprendole le spalle. Non riesco a vedere altro perché seduta, vedo il suo viso, incrocio il suo sguardo ed un brivido di vergogna assale la mia schiena e graffia la mia dignità. Con la lingua sta inumidendo il suo labro inferiore e con le dita annoda un ciuffo di capelli. Come amo quando gioca con le suo ciocche e sbarazzina ed involontaria esplode di sensualità nei suo gesti. Ha i capezzoli turgidi, sollecitati dal freddo, che disegnano due punte sul suo maglioncino leggero ed attillato che mostra i suoi seni sodi ma dolcemente morbidi. Quei sei che nel movimento del corpo ondeggiano disordinatamente ma che sono capaci di offrire una armonia sensuale ed accattivante.
Si gira per prende la cartaigenica e nel movimento il suo seno si comprime e si modella accrescendo la sua dimensione e mostrando pezzi di pelle che erano celati sotto il suo maglione. Avvolge con la cartaigenica la mano destra e la strappa dal rotolo per poi portarla in basso, ma la mia visuale non mi permette di vedere nulla se non immaginare che la stessa venga strofinata sulla sua figa bagnata da quella pioggia dorata che è stata capace di produrre qualche momento prima.
Con uno strattone verso il basso libera la mano avvolta dalla cartaigenica ormai inumidita. Finalmente ha finito e alzandosi in piedi mi ritrovo a concretizzare i miei sogni e le mie immaginazioni. Vedo la sua vulva ricoperta da una leggera peluria nera che disegna un triangolino geometricamente perfetto. Inaspettatamente si gira su se stessa offrendomi il culo, bello, sodo, bianco. Non facci in tempo a riprendermi da quella imprevista visione che si china verso il basso, mettendosi alla pecorina, regalandomi la vista della sua figa che si apre e schiude le sue labbra carnose, grandi e rosse, proiettando il mio sguardo a quel piccolo buco leggermente dilatato capace di accogliere un cazzo venoso e carico di sburro. Solleva il suo perizoma che coprendo quel capolavoro mi fa capire che ormai siamo ai titoli di coda, poi il jeans sempre con movimenti ondulatori dei fianchi, si ricompone e scarica lo sciacquone. Mi rialzo immediatamente ma i miei occhi non riescono a mettere bene a fuoco per qualche secondo, sento la chiave nella toppa che gira e vedo la maniglia abbassarsi. Esce , mi guarda e mi dice Io la guardo e non riesco a dire neanche una parola, le calo la testa ed entro nel bagno riservato agli uomini, mentre accosto la porta, lei ormai avviata si gira e mi strizza l’occhio sparendo dietro l’angolo. Non ha visto nulla e non ha capito nulla, ne sono certo, ma io sicuramente rimarrò rincoglionito e con le palle gonfie tutto il giorno, almeno finché non potrò tornare a casa e farmi una bella sega pensando alle suo corpo.
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17 anni fa
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16 anni fa
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
101502
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11 anni fa
pillinca,
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Ultima visita: 1 mese fa
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
97504
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17 anni fa
valerio,
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Ultima visita: 10 anni fa
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