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Il destino
Tutto è cominciato circa un'anno fà, quando frequentando un corso di studi sono entrato a far parte di una classe di uomini e donne di ogni età ed estrazione sociale, per cui l'impegno era tanto (lavoro, famiglia,studi, svago....), come tanta alla fine è stata la lussuria.......e tutto, come spesso accade, cominciò per caso.
Un giorno mentre eravamo a casa di alcune ragazze fuori sede a studiare per un esame, cominciò quello che per mesi interi sarebbe stata la mia avventura e che riempì la mia testa ed il mio corpo di passione e lussuria.
Eravamo due ragazzi e tre ragazze e mentre stavamo studiando mi soffermo a guardare Elena, di 10anni più giovane di me, mi accorgo che era concentratissima sul libro, i capelli scurissimi, lunghi fino alle spalle, arricciati, dal mio punto di osservazione vedo la sua bocca che gioca con una matita, ogni tanto la punta della lingua emerge dal lato. Mi perdo a guardare le sue mani, che immagino decise e al tempo stesso tenere, pronte ad accarezzare. Alzo gli occhi dalle sue mani e scopro che Elena mi sta guardando, i suoi occhi scuri serissimi si perdono nei miei. Devo fare qualcosa per togliermi da quella situazione di imbarazzo.
Corro in bagno. Apro l'acqua fredda, mi bagno il viso. "Non può
succedere a me" sussurrai chino sul lavandino. Mi alzo e dietro di me vedo Elena riflessa nello specchio. Mi giro e faccio un passo verso di lei, gli altri stavano studiando ma accortisi della situazione e complice la calura estiva, accamparono una scusa per allontanarsi un'attimo in cerca di refrigerio, da quell'appartamento che improvvisamente era diventato troppo piccolo per tutti quanti.
Com'è successo? Perchè sono vicino al suo letto, i miei vecchi jeans per terra, nudo, sotto la camicia le mani di Elena, perchè?
L'unica cosa che desidero adesso è sfilarle la maglietta attillata e
sentire i suoi seni sodi e ben fatti, in un attimo anche lei è nuda, al contatto con le mie dita i suoi capezzoli diventano turgidi, adesso voglio sfilarle la gonna e scoprire il suo sesso, giovane e fresco.
Perchè succede questo? Elena 27 anni, una ragazza irreprensibile, che come me vive una storia tutta sua. Solo il caso ci ha fatto incontrare, ma lo stesso caso ci stà facendo provare sensazioni così scottanti, maliziose, ma a questo punto chi se ne frega di tutto quello che può succedere.
Elena si stende sul letto, ed io accanto a lei, le mie mani percorrono tutto il suo corpo, piano lentamente, gli accarezzo il collo, scendendo giù ai seni, con la punta delle dita traccio cerchi sempre più stretti intorno ad un capezzolo, che si inturgidisce ancora di più, va incontro alle mie carezze, "è bellissimo" mi sussurra guardandomi.
Con le dita scendo più in basso, gli solletico il ventre, traccio altri
cerchi intorno all'ombelico. Sorride, gli faccio un pò di solletico.
Chiude gli occhi, aspetta il mio tocco. Piano la mano scende, trova il suo clitoride, già eccitato, turgido, il suo sesso è bagnato. Lo accarezzo piano con un dito ed una piccola scossa la percorre, la sua lingua intanto si posa sulle mie labbra, mi accarezza, scende più giù verso il mio petto. Percorre la stessa strada della sua mano, disegna anche lei dei cerchi sempre più stretti intorno ad un capezzolo, scende sul pube, raggiunge il mio pene.
Dentro di me mille sensazioni s'intrecciano, sono eccitato, sono spaventato, ma è il momento di lasciarsi andare completamente.
Allungo di nuovo la mano e trovo la sua fica, le gambe oscenamente aperte è tutta bagnata. Al tocco della mia mano un gemito esce dalle sue labbra, scendo a leccarla, non desidero altro che sentire il suo sapore. La mia bocca raggiunge la sua intimità, l'accarezzo con la lingua, piano piano la faccio scivolare nella sua fessura umida e vogliosa, avanti e indietro, muovendomi lentamente. La sua mano scende sulla mia testa, le sue dita si intrecciano con i miei capelli, mi dà il suo ritmo. La mia lingua percorre tutti i suoi orefizi e ne assapora ogni centimetro.
"Non resisto, ti prego" mormora cercando di sollevarmi la testa.
"Non ancora", rispondo tirandola leggermente verso di me, al tempo stesso la tengo ben stretta per i fianchi. Rallento un attimo, scendo ancora con la bocca, ricomincio a leccarla, a far scivolare la mia lingua tra i suoi buchetti. "ti voglio, ti prego" mi supplica.
La faccio salire sopra di me, la lascio scivolare sopra il mio sesso, lei
lo fa entrare molto lentamente. I nostri sguardi si intrecciano, mi
sembra di provare qualcosa che cercavo da molto tempo, le mie mani salgono a stringerle i seni, a giocare con i suoi capezzoli, mentre le spinte si fanno più forti. Mi sento trasportare in un mondo lontano, senza pensieri, lussurioso, eccitante, sono cavalcato, ecco un'onda alta, imponente, sento giungere un orgasmo fulminante. Elena se ne accorge, mi guarda negli occhi, "non ancora" sussurra. "voglio qualcosa di diverso da te", stranamente, ma credo di aver capito, non sempre si riesce ad essere lucidi e a pensare in certi momenti.
Di colpo mi fermo. La distendo a pancia in giù, diventa di burro malleabile tra le mie mani, le metto un cuscino sotto il ventre, mi metto sopra di lei, comincio a leccarle e mordicchiarle il collo, si dimena docilmente, la nostra eccitazione è alle stelle, non resisto più, le faccio sentire il mio sesso duro che preme contro il suo ano, trova la strada, niente può più fermarci. Mentre la penetro lentamente, una lacrima scorre sul suo viso, si fa rossa in volto, m'implora di non smettere "mi fa male, non ci sono abituata, ma è bellissimo", dopo poco l'orgasmo sta per arrivare per entrambi, l'onda che segue il ritmo delle mie spinte, lente e decise ci travolge, anch'io comincio ad ansimare, gemere sempre più forte e mentre stiamo per essere travolti sento il suo orgasmo arrivare, subito dopo il mio caldo sperma la invade.
Il mio nome, il modo in cui lo sussurra, mi fa godere, mi sento vivo, desiderato, la lussuria e la passione ci ha stremati.
Rimaniamo distesi, uniti, Elena mi da piccoli baci sul collo,
sull'orecchio, mormora mille parole tenere, i nostri corpi luccicano di
sudore, mille goccioline li ricoprono, mescolandosi agli umori del nostro rapporto. Mentre un languido torpore scende su di noi, cerco una posizione che mi permetta di sentire tutto il suo corpo accanto al mio e penso, sogno o cos'altro?
Ci guardiamo ed una leberatoria risata conclude una caldo e meraviglioso pomeriggio di luglio............
Spero che questa mia... storia, avventura, fantasia Vi sia piaciuta.
Vi mando un mare di baci ed aggiungo delle dolci carezze per ognuno di Voi.
Andrea.
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17 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 7 ore fa -
Dominazione a lungo attesa
Dominazione a lungo attesa
Trip to the hell
Scese dal treno.
Nervosa scrutava la pensilina in cerca di uno sguardo conosciuto, ma troppe persone aspettavano, camminavano, spintonavano, avrebbe voluto mandarli tutti al diavolo, loro, senza scopo, senza un fine, senza una guerra interiore da combattere strenuamente col proprio pudore, con la propria ansia da messa in gioco.
Finalmente, in fondo, proprio all’inizio del binario.
Attratta come da una calamita, soffermò i suoi occhi su di un uomo in attesa, anche lui insinuava il suo sguardo tra le persone, dietro i cappotti, le ventiquattrore, al di là del fumo di sigarette.
Incrociò il suo sguardo, ma in realtà non la vide. Lei però lo riconobbe e il cuore le sussultò e poi non batté più. Da un’infinità di giorni aspettava questo momento e si ritrovò a sentirsi turbata, in realtà quell’uomo non lo conosceva affatto, non era andata più in la di chiacchiere al telefono, fugaci momenti di passione rubati a vicendevoli impegni quotidiani.
Abbassò lo sguardo, fece una panoramica mentale del suo aspetto, percependosi a dir poco goffa e mal acconciata, trasse un sospiro e rialzando lo sguardo s’incamminò.
Ormai di tutta quella moltitudine di gente era rimasto ben poco e l’uomo, di cui fino ad un momento prima scorgeva solo una sagoma, si stagliava ora ben distinto ai suoi occhi.
Lui la guardo, in un primo momento perplesso, poi visibilmente compiaciuto di averla finalmente trovata e le sorrise, un sorriso sincero, quelli che fanno socchiudere gli occhi e che fanno sembrare che tutto il mondo stia gioendo della sua felicità. Le si riempì il cuore e sentì una vampata di calore che l’avvolse da capo a piedi e la fece fremere.
Lui aspettò che fosse lei a raggiungerlo, finalmente erano l’una accanto all’altro, poteva percepire il suo profumo, percepire il suo corpo, come se l’aura stessa fosse un’entità palpabile, capace d’avvolgere i corpi sensibili ad essa, in una calda coperta.
I suoi occhi, difficile fu sostenere lo sguardo, di occhi così penetranti e capaci di scivolarti dentro.
Non sapeva bene che fare, sopraffatta com’era da quel sentimento che le pulsava dentro, lasciò infine cadere la pesante borsa che reggeva su una spalla e gli buttò le braccia al collo, insinuò il viso rigato di lacrime tra il suo collo e il bavero della camicia e inspirò profondamente. Lui ricambiò prontamente il suo abbraccio, scivolando con le mani all’interno della giacca aperta, accarezzandole la schiena coperta solo da una maglietta e provando così la prima fugace sensazione del suo corpo.
La fece scostare quel tanto che bastava per guardarla nuovamente negli occhi e colto da una dirompente passione, la baciò. Pochi convenevoli, lingua contro lingua, in uno spasmo ansimante, occhi chiusi, mani che scivolano dal collo alle spalle, dita che si insinuano nei suoi capelli e che in un impulso di dominazione vennero tirati in modo da inclinarle la testa e dare spazio al collo bianco e lungo, ora ricoperto di baci e morsi al limite del dolore.
Era pronta, se la decenza pubblica lo avesse permesso, si sarebbe concessa in quell’attimo stesso di passione travolgente.
Lo seguì all’esterno della stazione.
Felice di essere finalmente sua per almeno due giorni, il viaggio in macchina lo trascorse come la gita tanto attesa verso il patibolo, una confusione di tutte quelle emozioni percepibili da un essere umano.
Chiacchierarono.
Arrivati a destinazione, lei scese dall’auto e aspetto composta che quell’uomo dall’animo oscuro e indecifrabile la raggiungesse dopo aver parcheggiato.
Salirono le scale, lei dietro in silenzio, sempre più agitata, consapevole che una volta entrata nella sua prigione urbana, avrebbe vissuto momenti di intenso godimento, ma anche tanta sottomissione e dolore che l’avrebbero accompagnata in tutti i suoi passi futuri.
< Una sorta di prova di resistenza > pensò, varcando la soglia di casa.
Le diede solo il tempo di richiudersi l’uscio alle spalle e la prese per le braccia stringendola forte, la sabbatté contro la porta e la baciò nuovamente, le stava facendo male. Le sfilò la giacca, mantenendo serrate le sue labbra contro quelle di lei, esplorando la sua umida bocca vogliosa di cotanto ardore. Lei non oppose resistenza, non avrebbe ottenuto la libertà, lasciò che le sue mani le accarezzassero i fianchi, la pancia, i seni che furono ricoperti a coppa, soppesati ed infine stretti in una morsa implacabile ed estremamente dolorosa, che le strappò un gemito soffocato tra le labbra insaziabili di quell’uomo così affascinante.
Una delle mani lasciò la presa, ormai il suo respiro s’era fatto vistosamente affannoso e mentre lei godeva da quell’improvvisa libertà, dita indagatrici le alzavano la gonna e s’insinuarono tra le labbra della figa abbondantemente bagnata d’eccitazione. Era completamente depilata, è una di quelle cose che la facevano sentire più a suo agio e più desiderabile ad occhio altrui, la mancanza di slip, che le coprissero le zone intime invece, era una richiesta, anzi un ordine, impartitoli direttamente da quell’uomo che stava violando le sue nudità.
Avrebbe voluto che la penetrasse lì, si sentiva fremere da capo a piedi e non riusciva a credere che l’oggetto dei suoi desideri, fosse ancora del tutto vestito, coperto ancora dalla giacca di pelle nera che emanava un profumo arcaico e conturbante. Avrebbe desiderato poter ammirare quel corpo che tanto aveva sognato ed invece no, rimaneva ancora celato al di sotto di strati di indumenti che avrebbe voluto strappar via con i denti, se le fosse stata data la possibilità.
In poco tempo si ritrovò completamente nuda, esposta e scrutata come fosse ad un’asta di schiavi, ma era appunto a ciò che agoniavano le sue carni e la sua mente, desideravano essere umiliate e sferzate dolorosamente per un unico scopo, quello di compiacere il suo padrone e in fondo all’animo, godere anch’essa.
In to the grave
Polsiere e cavigliere, agganciate le une nelle altre, la costringevano ora in ginocchio sul bordo del letto, le spalle e la testa girata da un lato, poggiavano sul materasso e le gambe ben aperte, l’esponevano all’umiliazione di un’esplorazione delle sue morbide carni pulsanti. Provava sincero piacere nell’offrire se stessa in quella posizione oscena e percepiva l’intensità di emozioni che anche il suo Signore provava nel toccarla e penetrarla con le dita. Si sentiva sempre più violata e coinvolta, stava pian piano perdendo la consapevolezza del suo essere e si stava tramutando sempre più in uno strumento per il suo ed altrui piacere.
Ansimava ed aspettava solo un ordine e quello arrivò, ma non fu verbale, bensì una manata ben assestata al fianco la fece cadere di lato, le furono liberati i polsi dalle caviglie. Strattonata bruscamente venne fatta cadere sul pavimento e messa in ginocchio, si ritrovò finalmente il suo cazzo davanti alle labbra. Desiderava da un’eternità di poter socchiudere le labbra e far scivolare la lingua lungo quell’asta liscia e turgida e di sentire quella presenza ingombrante ed estranea riempirle la bocca e toglierle il respiro. Si accorse in quel momento di star già leccando la punta del suo uccello, senza neanche essersene resa conto. Una reazione improvvisa dei lombi di lui, la colse di sorpresa e si ritrovò il suo cazzo per metà in bocca, le sue mani le avevano poi preso la nuca tirandole i capelli e stantuffando l’arnese in quella cavità viva.Per tutta risposta lei prese ad accarezzargli il culo, per poi piantarci le unghie ogni qual volta l’affondo diventava troppo violento e rischiava di indurle i conati.
Godeva di quella violenza gratuita, ma più di tutto godeva nel sentire lui eccitato e soddisfatto del suo lavoro di bocca.
Era al limite, la stava usando da tanto e già da un po’ tratteneva l’orgasmo, lei lo pregava con gli occhi di sborrarle in bocca, lui accolse le sue suppliche e venne. Un fiotto copioso le inondò la bocca, sentì sulla lingua il suo sapore e le piacque , chiuse gli occhi per godere a pieno di quel momento, si sentì onorata di essere stata usata e orgogliosa di non aver perso neanche una goccia del liquido sacro.
Eternal punishment
Decisero di uscire.
Finalmente. Da anni non vedeva più il mare, adorava il profumo della salsedine, lo stridio dei gabbiani in volo, lo sciacquettio delle onde sulle banchine del molo, era una commistione di sensazioni che l’ha sempre rilassata e fatta sentire parte dell’universo. Era con lui ora, vedeva il mondo che lui tanto amava con gli stessi occhi. Era splendido.
Mangiarono un piatto di pasta in un ristorantino e continuarono il breve giro.
Tornati a casa sua, non smisero di parlare di loro, dei desideri nascosti e di aneddoti divertenti. Lo guardava negli occhi e non riusciva a credere di aver aspettato così tanto prima di correre da lui. Non era amore quello che gli univa, ma un’intensa passione, armata di zanne aguzze che lacerava i loro ventri ad ogni occhiata.
Quella infame bestia ebbe ad un certo punto la meglio e proprio mentre lui stava terminando la frase, lei lo baciò.
Lui decise che colei che aveva avuto la sfrontatezza di interromperlo mentre parlava, dovesse essere duramente punita, le sarebbe servito da monito per eventuali errori futuri.
L’afferrò per un braccio cogliendola di sorpresa, non oppose resistenza, rimase solo turbata dal cambiamento repentino d’atteggiamento del suo Signore, capì immediatamente che l’aspettava un momento duro e doloroso, ma accolse nei suoi pensieri l’idea che se così lui desiderava, così sarebbe stato.
Si fece trascinare malamente dinnanzi ad una porta, lui le prese le mani e le fece appoggiare i palmi aperti sugli stipiti contrapposti, le allargò le gambe con un piede e le disse di non gridare, qualunque cosa lui le facesse. Un tremito del suo corpo, gli fece capire che lo stato di tensione che desiderava insinuare, era stato raggiunto. Le si avvicino e le sussurrò in un orecchio: ”lo sai che sei una nullità, non sei niente!”
Per tutta risposta ebbe solo un sospiro dalle labbra tremanti di lei ed una lacrima, che le solcò il viso. Il suo scopo era raggiunto.
Le si fece dietro e senza troppi preamboli le frustò la schiena, lei si inarcò in uno spasmo di dolore, buttò la testa all’indietro e trattenne un gemito a denti stretti. Ora tremava di più, sapeva cosa l’aspettava e sapeva che il suo Padrone non era sicuramente magnanimo, anzi godeva a vederti allo stremo e ti costringeva ad andare anche più in là.
Teneva la frusta arrotolata per parte della sua lunghezza, lo scopo infatti non era quello di lacerare le carni, ma di provocare fortissimo dolore senza lasciare segni permanenti. Assestò un nuovo colpo e questa volta le sue ginocchia si flessero e con il busto scivolò in avanti entrando per un pezzo all’interno del vano della porta. Un altro, poi un altro e un altro ancora, le sferzate si susseguivano violente e implacabili e ormai la sua capacità di trattenere le urla veniva meno. All’ennesimo colpo, lei cedette, urlò e poi chiese pietà con la voce rotta dal tremito e dalla stanchezza fisica, per tutta risposta le furono inferte altre tre frustate ravvicinate e più violente delle altre; cadde a terrà stremata, tremante, dalla sua bocca uscivano ancora gemiti per via del forte dolore che ancora provava alla schiena. Le si avvicinò, e le ordinò di alzare la testa e guardarlo negli occhi; per lei fu un ulteriore sopruso, dover guardare negli occhi il suo carnefice, con le lacrime che le fluivano copiose sul viso, lui sorrise soddisfatto, le si accucciò di fianco e con un dito raccolse una lacrima, che dal mento stava per precipitare a terra, se ne inumidì le labbra e poi la baciò.
L’aiutò a distendersi sul letto, la coprì con una coperta dato che stava tremando anche di freddo e la fece riposare. Le si distese accanto e la guardò addormentarsi.
Si svegliò e la casa era immersa in un silenzio assoluto, nessuna luce era stata accesa, nessun movimento o flebile brusio, era sola.
Ne approfittò per andare a lavarsi, si fece una lunga e rilassante doccia calda, per asciugarsi usò quel asciugamano che tanto sapeva di lui e le si riaccese il desiderio.
Ora ebbe l’occasione di esplorare l’appartamento, si vedeva che era un uomo a viverlo e a coltivare le sue suppellettili, profumava di vita, profumava di lui.
Presto tornò, convinto di trovarla ancora addormentata ed invece la vide seduta sulla sedia della cucina con addosso il suo asciugamano e con ancora i capelli bagnati e gocciolanti d’acqua profumata di shampoo, lei gli sorrise, lui le sorrise di rimando porgendole un sacchetto.
Mangiarono insieme i cornetti che era uscito a comprare e chiacchierarono un po’, lei però era visibilmente stanca, provata dal lungo viaggio in treno, dalla notte quasi sicuramente insonne trascorsa precedentemente alla partenza e dalle intense emozioni provate nelle ultime ore, ma a parte tutto si sentiva bene, un po’ meno sicura di se, quello si, del fatto che in quel luogo non tutto le era concesso e perdonato, ma ogni sua azione aveva una conseguenza a volte molto dolorosa sia fisicamente che emotivamente.
Si distese sul divano e la chiamò a se, lei quasi intuendo e precedendo le sue parole, si andò a sedere per terra, accanto a lui. Lui si spogliò e lei di conseguenza si tolse quel rettangolo di spugna che le copriva le zone intime e rimase nuda. Lui si prese il cazzo in mano e movendolo un po’ lo inturgidì, con un cenno le ordinò di prenderlo in bocca e lei senza fiatare lo fece, questa volta niente strattoni, niente penetrazioni soffocanti, ma solo arte. Mentre lui leggeva un libro, lei si dedicava a quel membro duro tra le sue mani e ne leccava l’estremità.
Fece scivolare la lingua lungo tutta a lunghezza, in su e in giù qualche volta, la sua lingua si fermò poi di colpo tra la fessura del glande e lì circoscrisse piccoli cerchietti, poi ritornò giù, mordicchiando questa volta il membro duro di lui. Una volta ritornata in punta, prese in bocca solo la cappella e ci fece girare attorno la lingua più e più volte. Sentendo pulsare quel cazzo dentro la sua bocca, non ce la faceva più, era eccitata e tutta bagnata, voleva scoparselo, ma senza il consenso del suo Padrone, non avrebbe mai potuto alzarsi e cavalcarlo, quindi fece l’unica cosa in sua possibilità, lentamente si fece penetrare interamente e si fece scopare la bocca da quel cazzo duro e lungo e ne godette come fosse la sua figa ad ingoiarselo.
Lui non volle venirgli nuovamente in bocca, la fermò di scatto e la tenne ferma con la bocca piena ancora di lui, appoggiò delicatamente il libro e lentamente si alzò. Lei dovette accompagnare tutti i suoi movimenti, dato che si trovava ad essere un’ingombrante prolungamento del suo pene. In ginocchio, con il collo tirato e con gli occhi che lo fissavano confusi ed eccitati, venne condotta a letto. Le fu dato il permesso, di far scivolare fuori della sua bocca quel cazzo tanto adorato e così poté finalmente chiudere le labbra e deglutire. Venne fatta sdraiare, le furono legate le mani sopra la testa e ordinato di tenere le gambe flesse e divaricate, venne poi bendata. Sentì la calda presenza del suo padrone tra le gambe e un fremito l’attraversò quando un dito di lui si accertò, toccandola tra le piccole labbra, del suo stato di eccitazione. Soddisfatto, le si mise sopra e la penetrò di impulso. Lei si inarcò, per la violenta sensazione di dilatazione e per la profonda gioia di essere finalmente fottuta da lui. La prendeva con vigore, godendo della sua forzata immobilità. Nei momenti più intensi, gli piaceva guardarla in viso, immaginare i suoi occhi chiusi al di sotto della benda e godere della sua bocca, dalle labbra turgide, spalancata in ansimi e gemiti di piacere. Ogni tanto le assestava uno o più schiaffi, in modo da tenerla sempre tesa e gioire dei sussulti di sorpresa e lieve dolore. Gli piaceva trattare così le donne, sentirle totalmente sottomesse al suo volere, poterle sfruttare per il suo puro godimento e non avere rimorsi delle loro lacrime, ma eccitarsi della loro sofferenza interiore.
Decise che avrebbe giocato con un’altra parte del suo corpo, le sfilò quindi il suo cazzo da dentro e la girò, la fece sistemare in modo da avere pieno accesso alle sue nudità. S’inumidì un dito e le penetrò il culo scavando in profondità, lei gemette. Dopo aver spinto avanti e in dietro quel dito per un po’, se ne aggiunse un altro, vennero poi ruotati al suo interno e in fine un altro si aggiunse, l’ultimo, prima di ricevere il suo cazzo. E fu così, che appena le dita furono estratte, al posto loro premeva ora per entrare nella sua pancia, un uccello duro e grosso. Venne spinto dentro senza nessun ostacolo, lei era pronta, desiderava essere usata e quella era la sensazione più forte che potesse desiderare, godette nel sentirlo scivolare dentro e quando ciò successe trattenne il respiro. Cominciò ad andare avanti ed indietro, prima piano, poi il ritmo divenne sempre più sostenuto, gli ansimi di lei s’intensificarono e divennero quasi grida ad ogni penetrazione, le piaceva così tanto che dovette mordere il cuscino per poter disperdere almeno parte di tutta quell’intensità. Alla fine lui venne, le riempi il culo di sborra calda, premette ancora qualche volta ed estrasse il suo cazzo ancora parzialmente duro. Le si distese accanto, ansimava ancora e guardandola negli occhi si mise a ridere, risero in insieme per un po’, infine si baciarono, un bacio stanco e languido.
The violence mine
Fecero tardi, chiacchierarono tanto, risero e si divertirono sapendo che quel tempo sarebbe durato troppo poco e quindi decisero di goderselo al massimo. Si coricarono l’uno accanto all’altra. Lei non riuscì a prendere facilmente sonno, la presenza di lui, il suo profumo e le esperienze della giornata la confondevano, facendola restare sveglia. Si ritrovò a pensare alla sua schiena, solo quel pomeriggio era stata frustata come una schiava, si chiese per un attimo,se le fossero rimasti dei segni che le ricordassero in eterno quel giorno, curiosa si alzò e andò in punta di piedi in bagno, per controllare allo specchio lo stato della sua pelle. Alla luce artificiale, girata di spalle, si rese amaramente conto, che nulla di quel giorno le era rimasto tatuato addosso, solo piccole linee solcavano la sua schiena, ma sarebbero scomparse presto. Si diede della cretina e della pappamolle, per non essere stata in grado di sopportare più a lungo le frustate, ma cosa sarebbe successo se l’avesse frustata più forte? Si ricordò con un brivido le urla e le lacrime versate in quella situazione, ma voleva di più, voleva un marchio da portare fieramente addosso a vita, un simbolo della sottomissione portata a quell’uomo lontano, che un giorno, armata di infinito coraggio lei andò a servire.
In quel momento si spalancò la porta del bagno e sull’uscio c’era lui che la fissava, lei si sorprese e si bloccò. Le si avvicinò, le prese la mano con cui lei si stava accarezzando la spalla destra, su cui facevano bella mostra leggere striature rossastre e la strinse a se da dietro, rimasero così davanti allo specchio. Ora poteva vedersi realmente accanto a lui, lo osservava dietro le sue spalle e nel frattempo ne sentiva il calore. Le chiese che cosa la stesse turbando e lei abbassò lo sguardo, vergognandosi dei suoi stessi pensieri, quando gli rialzò incrociò il suo sorriso. Prese il coraggio a due mani e gli spiegò, che desiderava portare un suo segno per sempre su di se. Lui abbassò lo sguardo, le guardò i seni nudi da dietro ad una spalla, quando lo rialzò, notò che lei era visibilmente commossa, gli occhi lucidi tradivano le emozioni forti che la tempestavano e si rese conto che doveva essere stato un grande sforzo, arrivare a chiedergli di procurarle un così forte dolore da lasciarle il segno, si rese conto anche di quanta fiducia e devozione riponesse in lui. Le mise le mani sulle spalle e la fece ruotare su se stessa, in modo che gli si venisse a trovare proprio di fronte, le baciò la fronte e le parlò francamente, le disse che qualsiasi metodo avrebbe usato per lasciarle un simbolo, sarebbe stata comunque una cosa molto dolorosa, al di là del punto sulla pelle che sarebbe stato marchiato, ma anche per la profondità del segno, che per rimanere indelebile, doveva essere al quanto profondo. Lei lo fissò negli occhi, trasse un sospiro e si disse pronta.
Tornarono a letto, si rimisero l’uno stretto all’altra e si addormentarono.
Il giorno dopo si svegliarono assieme, fecero una leggera colazione, ma non parlarono di ciò che era stato detto la sera prima.
Uscirono.
La portò alla Rocca, lei rimase affascinata da quel luogo così imponente, carico di storia e nel camminare accanto ai bastioni e all’interno dei corridoi, l’ansia la avvinghiò sempre più. Sentiva il peso della sua decisione, come se quelle mura le si stessero chiudendo addosso, come se il dolore di mille anime le ordinasse di superare i suoi limiti, che in realtà di limite ne esisteva soltanto uno ed era la morte.
Tornati a casa, l’atmosfera era ancora spensierata per la bella gita, approfittò allora di un suo momento di distrazione e gli si inginocchiò davanti con gli occhi bassi, lui se ne accorse immediatamente e rimase in ascolto.
“Ora” disse lei e poi più nulla.
Le ordinò di spogliarsi e lei obbedì, lentamente come se quello facesse parte di un rito di iniziazione. Una volta totalmente nuda, si inginocchiò nuovamente.
Lui si allontanò qualche minuto, al suo ritorno reggeva in mano un ferro dalla forma strana, lei seguiva ogni suo movimento con ansia e fissava quell’arnese con sincero timore, quasi paura.
Le si accucciò davanti e glielo porse, lei lo prese tra le mani e a quel punto capì immediatamente di che si trattava, era un marchio a fuoco, gli spiegò che lo avrebbe arroventato sui fornelli e che una volta incandescente lo avrebbe impresso con forza sulla sua pelle, stava a lei decidere dove.
Lo guardò negli occhi, gli riabbassò sull’oggetto nelle sue mani, che improvvisamente s’era fatto più pesante e ritornò a fissare il suo Padrone.
“sul braccio sinistro, Padrone, all’altezza della spalla” ed indicò il punto con la mano destra, accarezzandosi la pelle ancora integra e rosea.
Annui, la fece sedere su di una delle sedie della cucina, le mise tra i denti un paio di bassalingua sovrapposti, dicendoli di morderli forte e tentare di non gridare troppo e andò ai fornelli.
Un tempo lunghissimo di attesa, almeno a lei sembrò tale, la saliva le si stava accumulando all’interno della bocca, ma non osò togliere i legnetti che le impedivano di muovere la lingua e quindi di deglutire.
Si voltò, in mano reggeva un tizzone fumante, lei si prese di scatto il braccio all’altezza del gomito in modo da impedirsi di muoverlo durante l’operazione, per quanto lo teneva stretto le nocche le divennero bianche, voltò la testa dalla parte opposta. La prima cosa che sentì fu un intenso calore, poi quando il ferrò le toccò la pelle il dolore fu così intenso che quasi credette di svenire, urlò, non ci fu niente da fare, un filo di saliva le colava sul mento e quando tutto finì, ansimava vistosamente, si accasciò sul tavolo e rimase così parecchi minuti.
Le si avvicinò e le accarezzò la schiena, lei lo guardò, aveva gli occhi stanchi e arrossati, ma lui avrebbe giurato di non averla vista piangere ed infatti era così, non una lacrima scivolo pigra sul suo volto, nemmeno durante la marchiatura. Si tirò dritta, così quell’uomo così sicuro di se, quasi freddo in alcuni suoi atteggiamenti, le poté medicare l’ustione che le pulsava dolorosamente. Non si volle guardare allo specchio, aveva paura che vedendo quella deturpazione si sarebbe pentita e sarebbe scoppiata in una crisi di pianto isterico, quindi si lasciò spalmare delicatamente la crema e poi bendare con bianche garze.
Mangiarono. Lei tocco pochissimo cibo, il suo stomaco aveva deciso che per quel giorno non avrebbe più lavorato e lo assecondò con piacere, già in preda alla nausea.
Parlarono ancora parecchio e non capii se fosse stato il dolore provato, o la fredda determinazione dimostrata da lui, ma il risultato si rese presto evidente: si eccitò. Il suo respiro si rese più affannoso, lo guardava negli occhi, ma in realtà vedeva scene di sesso e decise che voleva essere soddisfatta. Aprì le gambe, mostrando senza vergogna la sua figa bagnata, lui accolse subito la richiesta e cominciò a toccarla lì, dove provava più piacere e a conferma di questo, ansimi le uscirono dalla bocca sensualmente aperta. Fu così che lui la prese e l’accompagnò a letto, la distese morbidamente e gli si fece sopra. La penetrò piano, godendo della pressione delle sue pareti vaginali e lei godette nel sentirsi riempire da lui, fecero l’amore a lungo, senza fretta e lei venne, finalmente venne, era dal momento stesso che lo vide al binario che voleva godere di lui ed ora stava accadendo e così urlò tutto il suo piacere, un urlo intercalato da forti ansimi e da smorfie di dolore da quanto fu intenso, poco dopo anche lui si concesse il giusto appagamento e le sborrò dentro. Le si accasciò sopra e rimasero così finche non arrivò il momento di andare.
Return to rationality
Il saluto alla stazione fu per lei terrificante, non riusciva a contenere le lacrime, lo stringeva a se, giurandogli che sarebbe tornata presto. Lui la guardava con affetto e le promise che ci sarebbe sempre stato. L’ultimo bacio poi, le rimase amaro sulle labbra. Salì sul vagone e lo guardò allontanarsi, non si voltò mai, sparì tra le persone, lei si sentì abbandonata, poi il treno partì.
Seduta nello scompartimento vuoto, ebbe tempo di pensare che era stato meglio così, se fosse stata lei a partire per prima, lasciandolo sul binario a guardarla andar via, si sarebbe sentita come una traditrice e non avrebbe potuto sopportare il rimorso di averlo abbandonato.
Stava ritornando alla realtà di tutti i giorni e si sentiva ancora confusa. Come avrebbe spiegato al mondo il segno che ora portava sulla pelle? Era fiera però di se stessa e si sentiva rinata, più forte e più determinata di prima, si rese felicemente conto che aveva sopportato l’inferno e ne era uscita vincente. Si sfiorò il braccio pensandoci e la stilettata di dolore le provoco un sussulto. Ne godette.
Era viva e più donna che mai.
Slave Beatrice
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17 anni fa
LightInDarkness,
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Ultima visita: 10 anni fa
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Incontro con coppia bisex
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17 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 7 ore fa -
La mela del peccato
LA MELA DEL PECCATO
Eravamo lì, completamente nude, sedute in mezzo a quel grande letto matrimoniale, a ridere e scherzare come due ragazzine investite dall’euforia di voler provare un’esperienza nuova….quasi imbarazzate, nonostante la nostra profonda conoscenza reciproca, la totale complicità che caratterizzava il nostro rapporto da quando eravamo piccole, e nonostante la consapevolezza di aver annoverato il sesso tra le nostre passioni più grandi.
Sghignazzavamo per mascherare il senso di smarrimento che si prova nell’affrontare un discorso così intimo e fuori dai “canoni di comportamento della maggioranza delle persone”, almeno di quelli che vengono esternati e resi “pubblici” dalle stesse. Ma eravamo comunque su di giri, e la razionalità, che spesso ci riporta con i piedi per terra, facendoci attivare i così detti “freni inibitori”, era stata accantonata….quella era la nostra realtà…la realtà di quel momento, ed avevamo intenzione di godercela fino in fondo, mettendo da parte gli strascichi di quell’educazione autoritaria e prevaricatrice che aveva caratterizzato la nostra infanzia.
Finalmente eravamo riuscite a riunire i nostri mariti…per realizzare quello che ci sembrava il nostro sogno più grande: farci fotografare insieme, realizzare un servizio erotico nel quale il corpo e la mente delle due sorelline avrebbero fatto da protagonisti, sotto lo sguardo attento e, speravamo, intrigato dei nostri uomini.
Mio marito era stato felicissimo della mia proposta…”capirai, ha sempre nutrito un “debole sessuale” per la mia bella sorellina”, dicevo tra me e me…ed il pensiero di vederlo eccitato di fronte al suo corpo nudo, mi aveva sempre entusiasmata.
Iniziarono a scattarci delle foto, ciascuno con la propria macchina fotografica…
L’imbarazzo iniziale scolorì come per magia nel momento in cui cominciammo ad avvicinarci, per trovare una posa che ci permettesse di far immortalare entrambi i nostri corpi dall’obiettivo fotografico.
Le nostre schiene ora erano unite ed avevamo entrambe le braccia le une agganciate a quelle dell’altra, con il viso riverso dietro, ciascuna sulla spalla destra dell’altra, i piedi uniti, appoggiati sul letto, con le gambe semi piegate…sembrava volessimo fonderci in un unico essere, nudo, in cui la sensazione tattile era espressa dal tepore della pelle che emanavano le nostre schiene unitamente al leggero solletico provocato dai nostri capelli sciolti.
Per un istante tornai indietro nel tempo…mi ricordai delle volte che avevamo unito i nostri corpi, o perlomeno parte di essi, quando eravamo “piccole” e ancora non conoscevamo il significato profondo della parola “sesso”, ed agivamo istintivamente, così come hanno fatto molti fratelli e sorelle (per non parlare dei cugini/e…) . Mi ricordai in particolare di quella volta in cui, entrambe appena adolescenti, durante una vacanza, stavamo per addormentarci sullo stesso letto quando un impulso irrefrenabile ci fece abbassare il pigiama (iniziai io poi lei fece lo stesso). Senza dirci nulla ci mettemmo di schiena, in modo che le nostre natiche potessero sfiorarsi a vicenda…un ricordo che conserverò sempre dentro di me, per le emozioni tenere e genuine che ancora mi fa provare.
Gli istanti immortalati scorrevano con estrema naturalezza, così come lo erano i nostri discorsi, le nostre battute, le provocazioni sottili lanciate sui nostri mariti che continuavano ad esternare un imbarazzo deliziosamente eccitante (che perfide le donne……)
Fu proprio il loro imbarazzo che ci fece “cambiare programma”…le situazioni fotografate si fecero sempre più reali, ad ogni scatto la nostra temperatura corporea sembrava aumentare ogni volta che sfioravamo l’una il corpo dell’altra….iniziai ad immaginare quanto maggiore calore ci fosse nelle sue parti più intime…nella sua bocca, per esempio. Quella bocca che avevo osservato miliardi di volte, che mi aveva parlato, attraverso la quale la mia “sorellina” mi aveva confessato tutti i suoi “peccati”commessi, espresso i suoi pensieri più osceni, esternato le sue fantasie più estreme, al riparo dal giudizio degli altri…noi due, insieme, da sole, ci eravamo sentite totalmente a nostro agio e, soprattutto in pace con la nostra coscienza.
Il peccato…in quel momento era lei la mia “mela del peccato”, ed era lì accanto a me, riversa sul letto e perfettamente consapevole di quanto avrei desiderato possedere il suo corpo e la sua anima, a completamento naturale di un percorso di attrazione mentale tra due esseri che non può prescindere, secondo il mio punto di vista ed in base alle mie esperienze vissute, dall’unione fisica (almeno con il pensiero).
E…visto che l’occasione fa l’uomo ladro e la donna porcellina (rivisitazione pungente ma simpatica di un famoso detto popolare), colsi subito la palla al balzo.
Mi avvicinai a lei (che nel frattempo si era seduta e stava conversando con mio marito) da dietro, ed iniziai, senza proferire parola, ad accarezzarle i capelli biondi, sfiorandole con le mani il collo e le spalle che in un istante si coprirono di brividi. Afferrai al volo il “segnale” lanciatomi dal suo bellissimo corpo e mi abbandonai ai miei sensi…la girai e la baciai con passione, assaporando la sua saliva, frugando con la mia lingua per cercare la sua, per farle “sentire” il mio incontenibile desiderio nei suoi confronti . Gemeva mentre la baciavo, un gemito soffocato dalla mia bocca che stava possedendo la sua, la mia lingua che le stava scopando la gola, la mia voglia che stava penetrando la sua esclusiva (secondo lei) eterosessualità che invece, con questa esperienza, si stava tramutando in palese bisessualità.
Aprì le gambe ed iniziò a masturbarsi….i nostri mariti avevano già perso il controllo da parecchio, e se ne stavano lì con il loro cazzo dritto che spuntava dalle patte dei rispettivi pantaloni, accarezzato accuratamente dalle loro mani vogliose.
Ascoltavo lo sciacquettio provocato dalle sue dita che penetravano con vigore la sua virtù oramai completamente bagnata…non resistetti. La feci sdraiare nuovamente e le divaricai le gambe sollevandole con le mani…affondai la mia faccia nella sua fica depilata quanto basta per aver lasciato scoperto il clitoride, l’apertura del suo sesso e dell’ano. La sua vagina aveva un sapore delicato, per niente acidulo, come spesso accade durante i giorni di tempesta ormonale. Il suo piacere aveva una consistenza liquida, abbastanza trasparente, un po’ appiccicosa ed estremamente gradevole.
Le sue piccole “grandi labbra” si muovevano sollecitate dalla mia lingua, che raccoglieva il succo odoroso posatosi su di esse…contemporaneamente lei stuzzicava avidamente i suoi capezzoli con le mani che erano diventati sporgenti ed avevano assunto una colorazione più accesa, tipica della reazione da parte di quella parte del corpo alle stimolazioni esterne.
Ora volevo scoparla veramente….volevo che godesse del mio cazzo, del cazzo che non ho, di quel cazzo che avrei sempre voluto affondarle dentro.
Presi un fallo di gomma di grandi dimensioni…con la sua totale disponibilità, come quella donata mentalmente dalla cagnetta alla sua padroncina, lo affondai dentro di lei…ruotandolo lentamente, facendole prima riconoscere la parte del glande con il tatto della sua fica, per poi continuare ad inserire tutto il resto.
Non feci in tempo ad effettuare più di tre spinte che venne, accompagnando il suo orgasmo con delle grida acute e liberatorie che appagarono i miei sensi, nonostante non mi stessi procurando piacere fisico, ma stessi semplicemente godendo del suo….
L’orgasmo di mia sorella spezzò il silenzio di “quell’incestuoso rapporto sessuale” e ci fece tornare tutti e quattro “sulla Terra”…eravamo soddisfatti di quello che era accaduto, ed eravamo consapevoli, nessuno escluso, ma soprattutto noi due, che quello sarebbe stato solo l’inizio di un libro di cui avremmo avuto modo di scrivere molte altre pagine.
Decidemmo tacitamente di smetterla qui…e di continuare a fare foto.
“Come prima esperienza con la mia sorellina, poteva bastare…”, pensai tra me e me.
Lei la sua soddisfazione massima fisica l’aveva avuta….la mia invece, il mio orgasmo fisico, era rimandato alle prossime volte….
Il pensiero di riaverla ancora, ed ancora, ed ancora, godendo ogni volta di una situazione nuovamente stimolante stuzzicava la mia fantasia ed si fondeva divinamente con il mio concetto personale di erotismo e sessualità.
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17 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 7 ore fa -
Ritorno da zia susy
(Chi ha letto gli altri miei racconti sa che da qualche tempo mi facevo fare seghe da mia zia Susy e che ero riuscito a fare la mia prima scopata con una mia cugina figlia di un'altra zia... ecco cosa succede dopo...)
Tornato a casa pensavo di riprendere a “frequentare” zia Susy cercando di convincerla a farmi qualche sega in più. La zia, senza volerlo, mi aiutò perché la prima sera che andai a trovarla mi chiese:
- Allora, come è andata con zia Rosetta? Ti sei annoiato? – e, prima che io potessi rispondere, aggiunse maliziosa – certo che non ti coccola come ti coccolo io, vero?
- Hai ragione zia – risposi prontamente – come te non mi coccola nessuna zia…
- E con tua cugina? Come è andata? È stata gentile con te?
- Beh… abbastanza… anzi, direi proprio di sì… è stata ‘servizievole’ – aggiunsi sottolineando l’ultima parola.
- ‘Servizievole’? In che senso Ninni?
- Beh, dai… hai capito, no? – dissi accennando a toccarmi la patta dei calzoni del pigiama.
- Come come? – insistette incuriosita – cosa intendi esattamente? Vieni qui vicino che me lo racconti…
Invitarmi accanto a lei sul bracciolo della poltrona era il suo modo di dirmi che mi avrebbe fatto una sega… anche se non ero più riuscito a farmelo prendere in bocca e nemmeno a farla venire… Comunque mi avvicinai, sperando di riuscire ad ottenere qualcosa, e mi sedetti sul bracciolo. La zia mi appoggiò subito la mano sull’uccello facendomi rizzare il cazzo che già si stava svegliando e mi chiese ammiccante:
- Ma allora, si può sapere cosa ti ha fatto Silvia? Ti ha toccato così? – e intanto cominciava ad accarezzarmi attraverso il pigiama.
- Non proprio ‘così’ – dissi – lei mi toccava sotto i calzoni, come fai tu qualche volta
- Ah si? – disse lei abbassandomi l’elastico dei calzoni del pigiama e liberandomi l’uccello che svettò duro ed umido – Ma dimmi un po’… ti toccava meglio lei o ti tocco meglio io? – e intanto cominciò a farmi una lentissima sega.
- Beh zia, sai… è difficile da dire… tu sei bravissima certo… ma lei… non so… - risposi cercando di farla ingelosire – lei si lasciava anche toccare…
- Perché? Io non ti ho mai fatto toccare il seno? – chiese un po’ seccata e tirando fuori le sue tettone. Rispetto a quelle di Silvia, le tette della zia erano bianchissime e morbide con i capezzoli duri e lunghi. Cominciai a toccargliele e a succhiarle mentre lei continuava con quella lentissima sega… onestamente zia Susy era decisamente più brava di Silvia con le mani… passava il pollice sulla cappella… poi stringeva l’asta… scappellava l’uccello fino in fondo… risaliva rapida… poi insisteva lentamente… insomma non sapevi mai cosa ti avrebbe fatto un secondo dopo e quello che faceva era sempre stupendo…
Nel frattempo si stava eccitando anche lei, cosa che non era più capitata dopo la prima volta; infatti la zia, a parte la prima volta, si era sempre comportata con me come una “professionista”: non era mai partecipe, era sempre perfetta, bravissima, mi faceva godere da impazzire, ma sembrava che lo facesse solo per fare un piacere a me… ma quella sera doveva essere scattato qualcosa… sarà stato il pensiero di Silvia… sarà che qualche volta evidentemente veniva voglia anche a lei… insomma era eccitata e cominciava ad agitarsi…
Lentamente fece scivolare la sua mano sotto la gonna fino ad accarezzarsi la figa attraverso le mutandine… io decisi di approfittarne e le dissi
- Sai zia che Silvia mi ha insegnato una cosa che secondo me potrebbe piacerti? - le sussurrai.
- Ah si? – rispose lei languidamente – Cosa?
A questo punto mi lasciai scivolare in ginocchio tra le sue gambe, le allargai le cosce e le scostai il lembo delle mutandine.
- Ma cosa fai? – chiese la zia accennando una finta protesta
Io non le risposi, ma le appoggiai la lingua sul clitoride che si intravedeva nel folto pelame nero e cominciai a leccarla come mi aveva insegnato Silvia: un po’ leccavo il grilletto, un po’ lo stringevo tra le labbra, un po’ lo mordicchiavo… poi qualche lunga leccata lungo tutto il solco… nel frattempo la zia si era sdraiata sempre di più sulla poltrona facendo sporgere il culo. Questo mi facilitava le cose e riuscii anche ad infilarle due dita nella figa senza mai smettere di leccare.
La zia godeva e smaniava… cominciò a muovere il bacino come se stesse scopando e io pensa che forse glielo potevo ficcare in figa. Senza smettere di leccare la passai le braccia sotto le cosce e le toccai il culo morbido… poi le alzai le cosce e le appoggiai sopra le mie spalle.
- Ma cosa fai Ninni? – cercò di chiedermi la zia, ma era troppo intenta a godere per farci caso più che tanto…
A questo punto smisi di leccare e prima che lei potesse rendersene conto le appoggiai la cappella proprio sul grilletto cominciando a sditalinarla con il cazzo.
- Oh Ninni… cosa fai? Sii… così… - la zia sembrava apprezzare il cambiamento di programma… così la sditalinai per bene. Lei godeva come una vera porca e continuava a muovere i fianchi. A un certo punto rallentai il ditalino con il cazzo sino a smettere per vedere come avrebbe reagito e lei mi prese subito il cazzo in mano manovrandoselo a piacimento… e cominciò un ditalino lento e dolce: faceva ruotare lentamente la mia cappella intorno al suo grilletto, poi interrompeva per riprendere nell’altro senso… poi la passava proprio sopra il grilletto che io sentivo sempre più duro… poi se lo passava dall’alto verso il basso e poi verso l’alto lentamente, facendomi letteralmente morire dalla voglia di fotterla… non ce la facevo più: mi presi il cazzo in mano e glielo ficcai nella figa ormai spalancata.
La zia non accennò nemmeno a lamentarsi, anzi sembrava gradire molto la nuova situazione. Io ero in ginocchio davanti a lei e la penetravo con dolcezza, lentamente, entrandole fino in fondo per poi arretrare fin quasi ad uscire… tenendole le cosce aperte le potevo vedere tutto il figone con il mio cazzo che andava dentro e fuori… ma la voglia di sbatterla mi assalì e cominciai a chiavarla furiosamente.
A questo punto la zia sembrò scatenarsi:
- Si, dai… così… più forte… scopami… - era la prima volta che la zia usava una ‘parolaccia’, lei diceva sempre ‘toccarsi’, ‘seno’, al massimo aveva detto ‘pisellone’… era proprio scatenata… aveva rotto i freni…
- Si zia, ti fotto… sei una gran porca – azzardai, eccitato dalle sue parole
- Siii… fottimi Ninni… fottimi… sono la tua puttana… mi fai godere come una troia… sbattimi la figa… - non credevo alle mie orecchie: la zia che diceva tutte quelle parolacce… mi eccitai da morire e mi scatenai anch’io:
- Si, sei una gran troia… ti piace fottere eh? E anche i pompini ti piacciono, vero troiona?
- Si, si… mi piace il tuo cazzo… mi piacciono i pompini e mi piace farti seghe e mi sono sempre eccitata facendoti seghe… poi mi dovevo fare dei gran ditalini pensando al tuo cazzone… siii… sbattimi…
“Allora le è sempre piaciuto” pensai… “solo che non voleva farmelo capire… che troia…”. La zia continuava a godere e cominciò a sborrare:
- sto venendo… siii… gooodo… sbattimi… sborro… siii…
Io le diedi gli ultimi colpi, ma volevo venirle in bocca e allora glielo tolsi dalla figa… mi sedetti sul divano li accanto con il cazzo in aria e le dissi:
- vieni qui a spompinarmi adesso, prendilo in bocca e fammi sborrare…
- si, eccomi Ninni… certo che te lo spompino… te lo lecco tutto questo bel cazzone che mi ha fatto godere la figa… sentiamo che buona sapore ha… sento il sapore della mia figa…
E così dicendo si mise in ginocchio davanti a me e cominciò un sapiente pompino, me lo leccò tutto, lo succhiò e dopo poco arrivai in fondo:
- ecco zia… dai che sborro… ti sborro in bocca… no… aspetta… ti voglio sborrare in faccia – le dissi togliendoglielo dalla bocca. Lei fu pronta a prenderlo in mano e cominciò subito a farmi una sega sulle sue labbra. Due colpi e la sborra uscì copiosamente schizzandola in faccia e sulle labbra:
- si Ninni, così… - sussurrò la zia con voce roca – sborrami addosso… sii così… sono la tua troia… mi piace la tua sborra…
E nel dire così mi leccò il cazzo, se lo prese in bocca e me lo coccolò lanciandomi occhiate languide e da vera porcona…
- e adesso che sai che la zia è una gran troia… mi scoperai ancora vero Ninni?
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17 anni fa
procione56,
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Ultima visita: 15 anni fa
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Camera con vista
Ci siamo incontrati in un bar della principale piazza pedonale cittadina, uno dei bar storici, dove si respira ancora il fumo dei sigari e delle pipe dei grandi personaggi che hanno contribuito a crearne la loro tradizione.
Lei si è presentata con un tailleur dalla corta molto corta, da cui faceva capolino il pizzo delle autoreggenti nere; ai piedi un paio di decolleté nere, con il tacco a spillo di almeno 10cm; sotto la giacca una camicia bianca sbottonata giusto per lasciare intravedere le generose forme del seno, strette nel pizzo bianco del reggiseno.
Il Suo viso elegantemente truccato si contornava di lunghi capelli neri che scendevano fin sotto le spalle.
Si sedette ad un tavolino, il Suo compagno mi venne incontro senza esitazione al bancone del bar; dopo le presentazioni, mi invitò a raggiungere la sua Signora al tavolo.
La salutai educatamente, Lei contraccambiò con un sorriso, poi ci sedemmo.
Lei stette in silenzio quasi tutto il tempo, lui mi spiegò come volevano che si svolgessero gli incontri e dove, poi mi salutarono, affermando che mi avrebbero richiamato presto.
Finii di bere il drink osservandoli allontanarsi, inoltrandosi nella confusione della folla che scorreva nelle vie del centro, Lei si girò un paio di volte sorridendo, ricambiai sollevando il mio bicchiere in segno di saluto, divertito nell’assistere alla scena dalle teste degli uomini che si voltavano al Loro passaggio.
Pagai il conto, poi mi avviai anch’io per le strade cittadine; decisi di approfittare di quel pomeriggio assolato per passeggiare un po’ nella mia città, era tanto tempo che non lo facevo.
Non feci molta strada, ebbi a malapena il tempo di raggiungere la spoletta del fiume che sentii il telefono vibrare per un messaggio: “Tra due ore in albergo!”.
Rilessi incredulo il messaggio, mi guardai intorno istintivamente a cercarLi, convinto che mi stessero osservando. Ancora una volta detti un’occhiata al messaggio, sorrisi di soddisfazione, poi mi avviai verso l’albergo, che distava solamente poche centinaia di metri dal luogo dove mi trovavo.
Esplicate le procedure dell’accettazione, presi le chiavi e mi avviai alla camera, le cui finestre, con mia piacevole sorpresa, davano proprio sul fiume, offrendo una vista spettacolare.
Mi soffermai qualche minuto ad ammirarla, emozionato al tempo stesso per la bellezza del paesaggio che mi offriva e dell’appuntamento che si stava apprestando.
Mi rinfrescai con una doccia, per poi ritornare ad osservare fuori dalla finestra, in Loro attesa.
Più passava il tempo, più sentivo crescere dentro di me l’emozione e l’ansia per quell’incontro e, mi lasciavo andare in lussuriose fantasie e timorose insicurezze.
Con qualche decina di minuti di ritardo, bussarono alla porta, mi avviai ad aprirLa.
Afferrai la maniglia ed esitai, in preda all’ansia e all’eccitazione, consapevole che aprendo quella porta avrei aperto anche ad un nuovo mondo, un nuovo modo di rapportarmi al sesso e nei confronti delle Donne, nella fattispecie la Donna a cui stavo aprendo la porta.
Per prima entrò Lei, che mi sfilò davanti decisa e spedita, seguita dal marito, che impugnava una telecamera digitale. Lei si soffermò davanti al letto, mentre il marito, si pose a lato della porta d’ingresso, attivando la telecamera e inquadrandoLa.
Vestiva un lungo cappotto, fino quasi alle caviglie, le decolleté avevano lasciato il posto a degli stivaloni di pelle nera lucida, dal tacco fine e luccicante, alle mani dei guanti di seta nera.
Mi rallegrai pensando che fosse stata di parola, immaginandola vestita solamente della biancheria intima, sotto il cappotto.
Sotto lo sguardo indiscreto della telecamera del marito, si sfilò il cappotto, lasciandolo cadere sul letto dietro di Lei, confermando quanto avevo immaginato.
Gli stivali aderivano ai Suoi sottili polpacci, fasciandola fin sopra le ginocchia.
Le lunghe e affusolate gambe erano decorate dal pizzo nero delle autoreggenti.
Un piccolissimo perizoma Le copriva il pube ed evidenziava le sinuose forme dei Suoi fianchi.
Richiusi la porta dietro di me e rimasi silente ad ammirarLa.
Lei si guardò un po’ intorno, poi tornò con lo sguardo verso di me e mi chiese di spogliarmi.
Mi tolsi i vestiti, sotto lo sguardo di Lei e quello della telecamera che il marito aveva direzionato verso di me.
Rimasi completamente nudo davanti a Loro, con il pene già sufficientemente eretto.
Lei mi fece cenno di avvicinarmi, quando Le fui sufficientemente vicino mi fermò con un braccio, poi prese a camminarmi intorno, lentamente, tenendomi la mano sulla spalla e osservando ogni parte del mio corpo, quando mi fu di fianco, si chinò sulle ginocchia, focalizzando la Sua attenzione sul pene, che afferrò e accarezzò con una mano, ancora avvolta nel guanto di seta nero.
La mia asta si irrigidì e assunse le massime dimensioni, sotto le sapienti carezze della Donna, che sembrava soddisfatta del Suo lavoro e della mia dotazione.
Lo strinse con energia e lo mostrò fiera verso la telecamera, come se fosse un trofeo.
Si rialzò in piedi assumendo una posa autoritaria, con le mani sui fianchi e le gambe leggermete divaricate. Mi ordinò di sfilarLe il perizoma, lentamente, in ginocchio ai Suoi piedi.
Nel sfilarLe la mutandine, sollevò i piedi, portandoli fino alla mia bocca e ordinandomi di baciare la punta dei Suoi stivali.
Poi si sedette sul letto, le gambe leggermente divaricate a mostrarmi la bellezza del Suo pube finemente curato.
Adesso voleva che le leccassi gli stivali e sollevando una gamba alla volta, infilò i tacchi nella mia bocca, intimandomi di ciucciarli avidamente, sotto lo sguardo divertito di Lei e quello curioso della telecamera di lui.
Infine ripose le gambe a terra, le allargò, mi afferrò la testa e la spinse energicamente tra di esse, strusciandomi violentemente il viso sul Suo pube, infine arrestandola con la bocca poggiata sulla vagina e intimandomi di leccarLa e succhiarLa.
Cosa che feci, sempre sotto lo sguardo morboso e invadente della telecamera di Suo marito, per diversi minuti, duranti i quali le Sue mani si stringevano sulla mia testa e la spingevano vigorosamente tra le Sue gambe, quasi come a volerne essere penetrata da essa.
D’improvviso mi interruppe, mi fece scostare, alzandosi dal letto, dove mi spinse, sdraiandomi sulla schiena. Lei salì sul letto, sovrastandomi all’altezza dei fianchi, per poi piegarsi sulle ginocchia e impalandosi con il mio pene, al massimo dell’erezione.
Appoggiandosi con le mani sul mio petto, prese a cavalcarmi dapprima con delicatezza, per poi aumentarne sempre di più il ritmo e sfociare in una frenetica cavalcata, durante la quale, la mia zona pubica fu infradiciata dei Suoi umori, che colavano copiosi lungo la mia verga completamente impregnata.
Si fermò solamente quando avvertì il mio ventre emettere delle vibrazioni, preludio di un imminente orgasmo. Allora si sfilò, mi chiese di resistere un altro poco, si voltò portando di nuovo il pube sulla mia bocca, mentre la Sua avvolse il mio pene, movendosi su di esso, mentre una mano lo teneva stretto.
Mentre io la ripulivo dei Suoi umori, Lei mi provocava un copioso orgasmo che Lei raccolse fino all’ultima goccia con le Sua labbra e la Sua lingua.
Poi scivolò fino ai piedi del letto, dove si trovava Suo marito, che nel frattempo aveva liberato il pene, che impugnava ben eretto con la mano libera.
Lei ci si buttò sopra, avvolgendolo con le labbra ancora bagnate del mio sperma.
Continuando a segarlo con una mano, si voltò verso di me, invitandomi a unirmi a Lei.
Come ne fui all’altezza, volse la verga del marito verso la mia bocca, esortandomi ad accoglierlo.
Delicatamente lo avvolsi, con la lingua ne saggiai la consistenza e il sapore, poi iniziai a pompare lentamente.
Sentivo le vene gonfiarsi e pulsare al passaggio delle mia labbra, mentre Lei mi incitava e mi suggeriva come dare piacere al Suo uomo, tenendo ben stretta la base del pene con la mano inguainata e impiastricciata del mio sperma, sulla quale finiva la corsa della mia bocca, ripulendoLe il guanto avidamente con la lingua.
Sotto le Sue sollecitazione, aumentai il ritmo delle pompate, alternandone vigorose succhiate e leccate della cappella.
Guardai in alto e vidi la telecamera puntata su di me, abbassai lo sguardo imbarazzato e turbato da quella indiscreta presenza, ma non mi interruppi, tutt’altro, ci misi ancora più foga, tanto che Lei fece appena in tempo a sfilarlo prima che un abbondante getto di sperma fuoriuscisse, ricoprendomi il viso.
Fu Lei stessa a ripulirmelo prima con la Sua lingua, poi, portandomi in bagno, innaffiandomi della Sua urina.
Mentre io me ne stavo immobile in bagno, fradicio di un misto di sudore, sperma e urina, Lei si ripulì, si rimise le mutandine, indossò il cappotto e mi salutarono, rimandandomi ad un nuovo futuro appuntamento.
Da allora, passò più di un mese fino al primo successivo messaggio: “Domani in albergo, ok?”
Io dovevo solamente rispondere si o no, e farmi trovare nella camera d’albergo, sempre la stessa camera, quella con vista sul fiume,pronto ad assecondare le Sue fantasie ed esaudire ogni Sua richiesta, compresa quella di soddisfare anche l’esigenze di altre persone, di entrambi i sessi, che l’avrebbero saltuariamente accompagnata, sia da attivo che da passivo.
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17 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 7 ore fa -
Esperienza unica...
quanto scrivo è successo qualche anno fa, ma non smetterò mai di ripensarci e voglio rendere anche voi partecipi di questa emozione...era più di un anno che stavamo assieme e nonostante la differenza di età, o forse propri per questo, avevamo un rapporto fisico veramente appagante e completo. con l'andare del tempo ognuno di noi esternava all'altro le proprie fantasie soprattutto nei momenti di sesso sfrenato...niente ci era precluso e le fantasie galoppavano con noi. Fu così che cominciai a insinuarle la possibilità di fare una esperienza in un club privé. Passarono altre settimane e finalmente un fine settimana me la vedo arrivare in camera perfettamente truccata come solo lei sapeva fare, con un abbigliamento intimo che avrebbe fatto vedere rosso anche ad un cieco. Alla domanda, che intenzioni hai? la risposta fu: questa sera mi porti in un privé.
Ne scelsi uno abbastanza lontano dalla nostra zona. Ne avevo sentito parlare e anche bene. Frequentato da gente giusta, accogliente, spazioso. Decisi, glielo proposi e dopo una cena leggera nel nostro ristorante preferito, ci avviammo non senza una giusta tensione verso il nostro obiettivo. All'ingresso ci accolse il personale che fu molto gentile. Sbrigate le formalità d'obbligo, entrammo nel locale vero e proprio. Restammo sbalorditi. Curato, arredato con gusto retrò, luci soffuse, tavolini per accomodarsi e prendere un aperitivo, un digestivo, ascoltare buona musica suonata al pianoforte da un artista di piano bar veramente bravo. Non c'era molta gente, per lo più coppie e qualche singolo che girava in continuazione. Lei era splendida, fasciata in una minigonna indecente, con gli occhi che brillavano per il trucco e per l'eccitazione di trovarsi lì.
Dopo aver preso confdenza con il locale ed esserci fatti un'idea di come era disposto, le feci fare una visita ispettiva per meglio capire la disposizione della camere e degli angoli più interessanti. Scendemmo così una scalinata che portava al piano inferiore. subito la luce diminuì di intensità e furono necessari alcuni secondi per abituarci alla nuova oscurità. C'era anche un discreto via vai...persone (soprattutto singoli) che curiosavano nelle stanze, negli angoli, dove all'interno si intuivano più che intravvedere persone intente a varie attività di carattere ludico. Mentre lei si sporgeva per vedere meglio cosa stava succedendo in una di queste stanze, notai che almeno un paio di persone approfittò della situazione per palparle il sedere e sfirarle il seno invitante...lei cercò la mia manoe la mia presenza per dirmi cosa stava succedendo e io la rassicurai dicendo di lasciar fare finchè fossero stati semplici palpeggiamenti. Terminato il giro tornammo di sopra. Aveva necessità di bere qualcosa. Mi raccontò d'un fiato che era scossa e eccitata da quanto accaduto. non avrebbe immaginato che le avrebbe fatto questo effetto...si stava bagnando.
dopo una mezz'oretta decise di ripetere l'esperienza. Ci avviammo ancora di sotto. Nel frattempo la situazione si era animata. Si sentivano gemiti ddi piacere di donne che stavano godendo nell'essere penetrate o leccate...e uomini che grugnivano nel momento del piacere estremo.
Potemmo vedere una bella ragazza legata ad una croce obliqua che subiva le avances di un paio di bei maschi completamente nudi. Singoli che si masturbavano guardando coppie scopare in piccoli anfratti. una signora di una certa età seduta all'interno di un piccolissimo anfratto succhiare avidamente i membri di due maschietti in piedi uno di fronte all'altro.
Nella stanza principale c'era un letto rettangolare, non molto grande., attorno dei divanetti ad una certa distanza. Lei mi chiede di salire sul letone con lei e di leccarle la figa...la spogliai lentamente senza mai smettere di baciarla e stuzzicarla dappertutto...i vestiti erano sui divani, lei sdraiata sulla schiena ed io accovacciato in mezzo alle sue gambe leccavo e titillavo il suo clitoride gonfio.
Non passarono che pochi minuti e nell'alzare la testa per guardarla mi accorsi che attorno al lettone si erano radunate diverse persone. C'erano singoli, ma anche coppie. Alcuni avevano iniziato ad accarezzarle i bei seni, altri avevano tirato fuori il membro e se lo stavano massaggiando. Le coppie si sbaciucchiavano e leccavano fra di loro. La sentii lentamente scivolare più in su, fino ad essere con la testa sul bordo del letto. Non capivo, ma un'occhiata mi fece subito ricredere. Aveva catturato i due cazzi più prossimi a lei con le mani e girando la testa ora da una parte e ora dall'altra seli metteva in boca e li succhiava con avidità. La sua figa era un lago di piacere e di saliva. Ma non feci niente per cambiare posizione. Capivo che voleva essere lei la protagonista assoluta. Io dovevo essere solamente il suo angelo custode. Dopo le prime leccate, la gente attorno capì che era lì per loro. Le mani si fecero più audaci, le bocche più vogliose. I vestiti cominciarono a scomparire anche dai corpi degli uomini e delle donne che erano attorno a noi.
Lei si impadroniva di tutto quello che le capitava a tiro. Masturbava cazzi e ne leccava altri. Ogni tanto riusciva anche a baciare qualche donna più intraprendente sulla bocca. A bordo letto vedevo le femmine succhiare avidamente il cazzo del vicino che non sapevo se fosse quello del suo uomo o di un altro. L'atmosfera era incandescente. L'innocente perversione dipinta sul volto di Antonella aveva acceso i sensi a tutti. Arrivarono le prime gratificazioni sotto forma di gocce di sperma sulle sue tette. A mano a mano che riusciva a far godere il cazzo di turno, il suo corpo si ricpriva di una leggera lucentezza alla debole luce delle lampade. Era splendida. Madida di sudore e di piacere rubato a questi poveri ingenui, strumenti del suo piacere. Finalmente decise che ra giunto il momento di fare sul serio e forse aveva fatta la sua scelta. Ricadde su una coppia. Lei superba, fisico da top model, bionda, alta, sexi. Lui dotato, sempre in tiro, fisico asciutto e corporatura robusta. Bell'esemplare di maschio. Scendemmo dal letto e ci sdraiammo sui divani. Lui prese immediatamente possesso di Antonella in tutti i sensi. Le infilo il cazzo in bocca e le teneva la testa ferma scopandola lentamente su e giù. Per non essere da meno la bionda fece lo stesso con me. Ma io fui più cavaliere e ricambiai la leccata a mia volta infilando oltre alla lingua anche due dita e masturbandola e leccandola contemporaneamente. Avevo fatto bene. Era già pronta ad esplodere, cosa che avvenne puntualmente inondandomi la faccia dei suoi umori. Guardavo sempre cosa succedeva a fianco a noi e mi accorsi che Antonella era in posizione tale da essere penetrata a fondo dal bastone di lui. Inginocchiata sul divano, lui riusciva a infilarla fino in fondo e a ritrarsi. Vedendo il suo cazzo entrare e soprattutto uscire lucido dalla figa di Antonella, scattò qualcosa di animalesco in me. Glielo presi in mano e tirandolo fuori del tutto lo avvicinai alla mia bocca per succhiarglielo. Lui lasciò fare. Poche lappate. Un sapore di cazzo misto al profumo a me ben noto della figa di Antonella. Sublime. Poi glielo rimisi dentro, ma lui voleva di più e spostò il tiro nel buchino più piccolo. Provò a forzare e sentii Antonella mugolare e stringermi forte un braccio. Gli feci cenno di aspettare e mi abbassai a leccare il forellino di Antonella, che ben lubrificato si lasciò penetrare dolcemente dal mio dito. Pochi movimenti e mi ritirai, lasciando campo libero a lui e al suo poderoso arnese. Questa volta scivolò dentro di lei con inaspettata facilità. Lei era rilassata dal mio massaggio. Si lasciò inculare dapprima dolcemente e lentamente. Lui era infoiato e stava per esplodere. Lo vidi aumentare i colpi e finalmente scivolare fuori da Antonella lasciandole un cratere e riempiendolo di lucente sperma traslucido. Non finiva più di venire...io ero estasiato ed eccitato. Presi la bionda, la tirai verso di me e le piantai il mio rispettabilissimo arnese tra le cosce....tutto giù fino in fondo senza educazione e senza riserve. Venti, trenta copi ben assestati e nel ritrarmi le venni sul pancino e sul pelo biodo della figa. eravamo tutti stremati. Dopo una breve pausa il nsotro amico avrebbe voluto continuare, lì o a casa sua. Antonella era sazia. Mi disse che voleva andare. Ci salutammo e ci lasciammo i rispettivi numeri di telefono. Usciti, ci avviammo in macchina nel più completo silenzio. A metà strada lei disse: "ti è piaciuto?". Non risposi. "A me si, disse lei, però adesso ho voglia di fare l'amore con te". Fermai la macchina nella prima piazzola di sosta e facemmo l'amore come se fosse stata la prima volta. con dolcezza ma anche con libidine ritrovata. L'apostrofai in tutti i modi più volgari possibili e immaginabili e ad ogni insulto lei rispondeva "si, sono una troia", "si sono una cagna, la tua cagna"....fino all'esplosione di entrambi l'uno dentro l'altra.
Dopo un anno in cui avemmo numerose altre esperienze, ci lasciammo di comune accordo per sopravvenuti problemi. Ci sentiamo solo per telefono, ma da quando abbiamo smesso non abbiamo più fatto sesso assieme e lei ogni volta al telefono mi dice "ti ricordi di quella volta che......".
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17 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 7 ore fa -
I pompini in autostrada
Questa é una storia assolutamente vera accaduta in settembre 2006 alla piazzetta di sosta dopo Chiasso (non quella col ristorante quella dopo coi cessi).
Tutto é successo cosi' velocemente... Non sono gay ma bsx passivo, cioe' quando vedo un uomo e mi piace voglio sottomettermi a lui. Stavo tornando dalla discoteca, ero voglioso, avevo litigato con la mia tipa e cosi ho deciso di fermarmi alla piazzola dell' autostrada per vedere se c' era qualcosa in giro,maschi, coppie, ecc. Scendo dalla macchina e niente... Vado ai cessi e niente, che palle mi son detto...
Poi vedo una macchina ferma con una famiglia a bordo. Moglie e figli dormivano, il maschio mi guardava mezzo sdraiato, seduto al volante. Ho gironzolato ancora un po' poi mi sono messo dietro il muretto dei cessi, sbirciandolo. Ecco che a quel punto lui é sceso, senza far rumore, nemmeno sbattendo la porta...
Appena l' ho visto mi sono subito sentito schiavo del suo cazzo, veniva verso di me, girandosi per controllare che la moglie dormisse, pacco gonfio, anfibi, camicia aperta, sui 30 anni, faccia interessata. Mi sono messo in ginocchio dietro al muretto e lui é arrivato... Avevo il suo pacco all' altezza della faccia, indossava dei jeans lerci... In un italiano stentato mi ha detto se "cercavo cazzo", ho risposto si toccandogli il pacco. Ho chiesto di dove era mi ha detto "turco ma vivo in germania", poi ha aggiunto "dai fai tu mio cazzo ha profumo forte io in viaggio da 2 giorni, se ti piace cosi prendi"...
Lui teneva la testa sporta fuori dal muretto per controllare la sua macchina, io ho cominciato a leccargli i jeans, sentivo la sua mazza dura e pronta... L' ho sbottonato velocemente, gli slip neri avevano odore di cazzo... Ho cominciato leccandogli le mutande lui non diceva una parola, leccavo leccavo le mutande tenendo posate le mani sul suo culo, atletico e duro, poi ho estratto il cazzo... Ke mazza dura, pronta, le palle gonfie... Mi ci sono buttato... Prima la cappella, poi tutta la sua abbondante mazza profumata di maschio in calore, pompavo succhiavo, leccavo.
Ho ingoiato le palle una ad una fino a riuscire a tenerle entrambe in bocca...D' un tratto si é staccato di colpo, fulminiamente si é abbassato i jeans dietro e mi ha detto "lecca il culo frocia". Leccavo il suo buco attraverso i suoi glutei duri e maschili, lui si segava sempre con la testa fuori dal muretto per controllare la macchina. Poi si é spinto contro di me, mi sbatteva il cazzo in faccia, me lo sbatteva in bocca, mi premeva fino a soffocarmi... Il suo cazzo duro, l' odore del suo cazzo, quei glutei maschili e duri e d' un tratto... La sborra! Uno schizzo, due, tre, e poi ancora in faccia sui capelli, sulla felpa, sui miei jeans... Non capivo piu niente...
Si é girato, ha pisciato e si e pulito con un fazzoletto... "Brava frocia io torno macchina non seguirmi"... Sono andato nei cessi apulirmi e farmi una sega, ero troppo eccitato e avevo ancora tutto il suo odore addosso...
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1
17 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 7 ore fa -
Grazie cellulare!
Stavo tornando a casa in treno dopo aver passato qualche giorno da miei parenti.
Ero l' unico occupante di uno scompartimento da sei posti(ero salito nella prima carrozza ed era quasi vuota).
Dopo un paio d' ore di viaggio ho iniziato ad annoiarmi,fuori era buio e non potevo neanche guardare il paesaggio.Ho iniziato cosi a trafficare con il cellulare.
C' era un' atmosfera che non saprei definire(una vaga eccitazione)e ho iniziato a guardare dei filmatini porno che mi ero scaricato(soprattutto delle venute in bocca...).
Mi piace molto vedere un pisello che " depone " il suo caldo contenuto in una bocca che freme in attesa...
Cosi preso dalle mie fantasie non mi sono quasi accorto che ci eravamo fermati in una stazione e dopo una breve sosta ripartiti.
Quasi subito si apre la porta dello scompartimento ed entra un ragazzo che mi guarda e sorride;chiude la porta e si va a sedere dalla parte opposta a me in diagonale(io ero nel posto finestrino).
Decido di continuare a guardarmi la mia compilation di sborrate ingoiate anche in sua presenza,tanto non può vedere il display,e la cosa mi eccita non poco.
Con la coda dell' occhio vedo che sembra fissarmi ma faccio finta di niente...Dopo qualche minuto si alza,si toglie il giubbotto,lo mette nel portaoggetti e si stiracchia...
Seguendo la scena mi cade l' occhio sulla patta dei suoi pantaloni e vedo un rigonfiamento:quella è un' erezione!...
Alzo gli occhi...PATATRAC!!!...mi sta fissando e si è accorto del mio sguardo al suo cavallo!
Sono un po' imbarazzato ma lui sorride e mi fa: " Vedo che apprezzi le eiaculazioni!Ti ho visto quando eravamo fermi in stazione ed è da quando sono entrato che stai andando avanti nella tua visione! " ...
Rimango sorpreso ma prima di poter replicare mi dice che sul riflesso del vetro si vede tutto!
Non faccio in tempo ad imbarazzarmi che passa all' attacco: " Non hai mai provato ad assaggiare lo sperma? "
Mi passano nella mente mille pensieri e fantasie...Faccio per rispondere ma con rassicurante calma si alza e si avvicina.. " Mi sembra di leggerti nel pensiero... "
Si abbassa la lampo e mi ritrovo davanti al viso il suo membro con una gocciolina trasparente sulla fessura delle cappella...
A quel punto tutti i miei freni inibitori cadono e non posso far altro che prenderlo in bocca!..
Dopo qualche minuto che si muove avanti e indietro mentre lecco e succhio sento che s' irrigidisce e mi sento riempire la bocca di liquido denso e caldo...
Non allenta la presa delle sue mani con la mia testa e decido di ingoiare tutta la sborra!
Rimango stupefatto dal sapore dolce e fruttato!Sono eccitatissimo!!!
Esce dalla mia bocca,guardo su:sorride...Si prende il pene dalla base e lo " strizza " : vedo uscire dalla cappella una goccia bianca...Da una seconda strizzata piu vigorosa e la goccia diventa un gocciolone denso che pende verso il basso...verso la mia bocca...
Con uno scatto mi getto con la lingua a raccoglierla prima che cada e mi riattacco alla sua cappella...
Lo sento gemere dal piacere ed esplodo nei boxer senza sfiorarmi!
Ci sistemiamo,lo ringrazio x l' esperienza(è soddisfatto anche lui!)e mi propone altri incontri con alcuni suoi amici pronti a " sfamarmi ".
Ci scambiamo i numeri e ci salutiamo xché è arrivata la sua stazione.
Quando sono solo mi ritrovo a guardare il mio cellulare e sorrido xché senza il suo involontario aiuto non sarei mai riuscito a fare quest' esperienza che da tanto sognavo
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2
17 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 7 ore fa -
Al cinema
ciao a tutti questo racconto e realmente accaduto. noi siamo un coppia di 26 anni io 25 lei bellissima ragazza scura di capelli bel fisico 5 seno amante del sesso.eravamo al cinema ultima fila ci siamo accomodati vicino ad un signore normalissimo sulla cinquantina lei vicino a lui premetto ke era un normalissimo cinema nn a luci rosse.inizia il film e dopo circa una mezzora di film vedo la mano di quel signore appoggiata vicina alla coscia della mia ragazza( io e lei amanti dell esibizionismo e voyeurismo )io a quel punto nn mi rikordo piu niente del film gli okki erano fissi in quel punto il cazzo mi si gonfiava di brutto e la cosa ke anke la mia ragazza non mi diceva o faceva capire niente pensando ke io nn mi ero accorto di niente mi eccitava da morire.all improvviso vedo la mia ragazza ke si mette la giacca sulle gambe sotto aveva minigonna e autoreggenti nere e mutandine bianche per coprire i movimenti del tipo.vedevo cmq muovere sotto la giacca la mano di lui e lei facendo finta di niente si faceva toccare per bene e poi ho notato ke aveva anke lei la mano sul suo cazzo ke andava su e giu il tutto senza movimenti esagerati da farsi scoprire da me (pensavano)o da altri il tutto e finito li xke e finito il primo tempo.alla fine del film lei mi dice ke doveva andare in bagno e combinazione anke lui l ha seguita in quello degli uomini (penso)devo essere sincero il tutto e finito senza capire il finale vero e proprio ho lasciato lavorare la mia immaginazione e vi giuro non ho mai kiesto niente a lei e non gli ho mai fatto kapire ke mi ero accorto di qualcosa perche la cosa mi eccita ancora adesso da morire ed il bello e stato proprio ke lei nn sappia ke io ho visto.Quello che spero e ke possa trovare una coppia ke abbia voglia di provare questa bellissima cosa con me cioe mettermi al posto del tipo conosciuto casualmente al cinema.contattatemi su msn [email protected] oppure via email [email protected] contattatemi anke per raccontarci altre esperienze solo liguri vicini a genova pero ciao.
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17 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 7 ore fa -
....confesso
Confesso che non so proprio farne a meno....oramai la mia maturità di donna e di femmina è totale e soddisfacente...ma non riesco a farne a meno....li ricordo proprio tutti...nessuno uguale ad un altro...ognuno con le sue specificità e sensibilità, ognuno con la sua forma inequivocabile ed unica, ognuno con un suo spessore, la sua dimensione e sensibilità....con i suoi tempi ed il suo modo meraviglioso di venire e godere....ognuno con il suo nettare di uomo....confesso di parlare di una pratica meravigliosa che mi accompagna dai miei primi desideri , dalle mie prime curiosità sessuali.
La prima conoscenza che una ragazza ha del sesso maschile è quasi sempre una conoscenza manuale....sentire quella forza della natura e provare a dominarlo a e vincerla, godere con tutti i sensi di una superba erezione di un bel cazzo....prenderlo tra le mani...sentirlo..., mangiarselo con gli occhi, inebriarsi di quel odore particolare che solo il cazzo ha .... ( non lo coprite con profumi eccessivi e deodoranti anonimi..la natura è unica) sentire in quel membro vivo e palpitante tutto il desiderio inarrestabile del sesso maschile...volerlo fare proprio...vederlo sconfitto tornare ....piccolo e molle mentre, tra le mani,...ti rimane il segno tangibile ed appetitoso di quel superbo arnese....il suo sapore...la sua voglia soddisfatta.
Confesso che da quando lo presi tra le mani per la prima volta o ...meglio da quando mi fu messo tra le mani per la prima volta....da allora per me è stato il desiderio più profondo...e ,piu di una scopata ,amo tenerlo tra le mani...gestirlo....fargli provare tutta l'esperienza e la potenza di una femmina...sentilo pulsare mentre il suo padrone ansima e sparla e dice porcate e vorrebbe tutto e tutto insieme...vorrebbe la tua mano...la tua bocca...il tuo culetto....la tua fighetta...vorrebbe chiavarti...prenderti da dietro..vorrebbe un pompino...come se tu non fossi una sola femmina e lui non avesse un solo cazzo...
Confesso che mi piacerebbe raccontarvi tutto quello che provo come femmina a masturbare un maschio...confesso che vorrei raccontarvi di tanti episodi...anche divertenti...ma sempre eccitanti...confesso che vorrei raccontarvi di tecniche ed astuzie femminili....confesso che adoro fare arrivare i cazzi con le mie mani...confesso tutto e ...non mi appello alla clemenza della corte.....
Ma ...temo che le mie confessioni possano interessare a pochi...ed allora pur confessando che continuerò a farmi tutti quelli che mi intrigano...ed attragono...(quanti.... tanti).....a curarmeli amorosamente con le mie mani....a farli gioire...confesso che vi racconterò proprio tutto tutto a cominciare dal primo....ma solo se interesserà a tanti di voi...ed allora se vi interessa conoscere ed approfondire questo aspetto dal punto di vista di una donna...scrivete il vostro gradimento....fatemelo sentire vivo e palpitante....come quando la febbre del vostro desiderio....sale insieme alla vostra asta....
Come premiio volentieri vi ...darò la mano...per un piacevole saluto.....ma...ora la mano la vado a dare al mio Marco.....
un bacione a tutti ed un ciaò a mano chiusa da
Donatella
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17 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 7 ore fa -
Un desiderio
Oramai è tempo , dice il mio desiderio.
Io ci parlo con lui ,lo acsolto e lo vedo, senza pudore ed ipocrisia.
Non faccio scorribande con lui anzi lo rispetto perchè mi affascina sempre di più .
Forse sarà l'età ?
Ve lo voglio presentare magari riesco a fargli fare amicizia,
si chiama: Incontro!
Voi direte :un nome banale che si riscontra nel quotidiano o nel personale....... giusto!!!
ed invece nò!
un desiderio come il mio è un po classico vestito con eleganza discreto ed onesto con uno stile morbido e dolce ,
riesce a scoprirsi con attenzione e passione quando trova l'altro desiderio,
che si chiama: femminile
Dire che è legato il mio è poco perchè non riesce ad avanzare, quando e pronto ....non trova mai l'altro !!!!
Parlo di quel desiderio femminile semplice e maturo,
vestito con classe ed erotismo rispettoso del ruolo che rappresenta catturandone ispirazione e bellezza naturale.
Si !
sei tu.... !!
l'altra faccia che sto cercando.
quella faccia che per giocare ama le intese ama il buon gusto ama le sensazioni, ama il piccolo gioco,ama i sospiri,ama il calore ,ama il contatto,ama il piccolo dialogo,ama sentire,ama essere ascoltata,ama essere vista,ama essere donna,.........
Potrei continuare all'infinito mà......preferisco incontrarti e farti conoscere il mio desiderio.
A presto .....
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17 anni fa
alfa155478,
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Ultima visita: 12 anni fa
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Daniela trav for black men e superdotati
Il mio desiderio di cazzo nero mi porta sempre alla ricerca di luoghi con forte presenza di maschi neri, finalmente ricevo una dritta da un'amica trav che mi dice che c'è un cine porno frequentato da maschi neri africani. Mi preparo con un'abbigliamento molto provovocante, minigonna, stivali con tacchi a spillo 12cm, le mie tettine 2° misura naturale tutte esposte, trucco forte e parrucca bionda. Arrivo al cine e vengo accolta dal cassiere con un bel sorriso che mi tranquillizza molto, entro giro per la sala ci sono una ventina di persone ma non vedo nessun nero, entro nei bagni e vedo un ragazzone nero che sta pisciando, ha un bel cazzone già da moscio, senza esitare m'avvicino e glielo tocco, lui mi sorride m'inginocchio e attendo che finisca, lui m'avvicina la testa al suo cazzone e inizio a succhiarlo avidamente, quando è bello duro misura circa circa 22x17, mi metto un po di lubrificante al buco del culo mi giro e lui affonda dentro di me, provo un po di dolore misto a godimento e le mie grida di piacere attirano l'attenzione di altri maschi che entrano e mi offrono i loro cazzi, ho un cazzone nero nel culo e 3 che li spompino, uno alla volta mi sborrano in bocca e per ultimo il nero nel culo. Mi salutano ed escono io mi ritrucco e ritorno in sala, non ci sono molte persone ma con mia grande soddisfazione vedo 3 ragazzi di colore tutti alti e possenti mi faccio notare ma non mi avvicino e ritorno nei bagni attendo qualche minuto ed ecco che ne arriva uno, poche parole tira fuori il cazzone e me lo offre a succhiarlo, pochi minuti e entrano i suoi amici, si abbassano i pantaloni e inizio a succhiare anche i loro cazzoni, sto succhiando contemporaneamente 3 cazzoni neri godo come una troia, ma quando uno alla volta mi sfondano il culo e mi sborrano dentro non ho più freni inibitori e altri maschi presenti in sala si uniscono a loro e fanno di me la loro schiava troia, mi lasciano distrutta ma soddisfatta. Mi rifaccio il trucco ed esco, in sala c'è pochissima gente decido di uscire, arrivata alla cassa il cassiere mi chiama e m'invita a entrare nel suo box, è con il cazzo duro che si sta segando, cara ti voglio sborrare in bocca mi dice, m'inginocchio glielo prendo in bocca, dopo qualche minuto mi viene in gola e bevo tutto. Dopo essersi ricomposto mi dice vedo che ti piacciono i cazzoni neri visto che sei molto troia e disponibile quando ti va posso riunirti in sala con un bel gruppetto di maschi neri, naturalmente accetto e gli do appuntamento a breve, molto presto vi racconterò, ciao Daniela trav
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2
17 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 7 ore fa -
Mistero
nella vita non c è mai da stupirsi, sono sempre stato uno che ha sempre tradito sia da fidanzato che ora da sposato, il fatto è che ora da quando sono sposato oltre a mia moglie non riesco ad avere un rapporto normale con le mie amanti(che non sono state poche negli ultimi 4 anni, l ultima con qui ho ancora una relazione malgrado io non sia soddisfatto delle mie prestazioni credo che sia legata a me solo per via del sesso magari lei dica che sia per tutto il contesto, lei è stata sposata per 15 anni ed è separata da quest estate, dopo due giorni che ci siamo visti non ho avuto problema a fargli cadere quel muro che credeva di avere fino a quel momento, dato che è una con la mente ristretta su quel tipo di relazione lampo, sono passati 4 mesi da allora e lei è sempre piu legata, la cosa che piu mi fa stare male è che da lei come in passato mi è capitato, mi ha dato graduatamente tutto cio che una donna puo dare al compagno compreso il rapporto anale, lei non l aveva dato nemmeno al marito dopo 15 anni, l altra mattina andai a trovarla come spesso mi capita, di solito me lo dice lei quando andare a casa sua, e cosi passiamo 2 ore insieme, si fa trovare come piace a me in abiti sempre eccitanti che vanno dalla infermierina all cameriera, passando da reggicalze a mutandine che di solito non porta piu,è bello per me pensare di trovarla cosi, chi non vorrebbe stare li al mio posto, e invece tutto cio che sarebbe un sogno per me è quasi un dovere, la prendo sempre da dietro e vado sempre giu per leccargliela mentre magari mi prepara il caffe, gli infilo le mie 3 dita e gode da matta, non arriva neanche che il caffe esca e lei è gia venuta, quella fica depilata bellissima ai miei occhi, ma questo non basta per farmi eccitare, malgrado sia una donna bellissima, alla fine del rapporto gliel ho infilato in quel buco strettissimo talmente stretto che un po per il fatto che si asciuga un po per la strettezza ho ancora dei forti dolori,ma questo non è bastato a farmelo diventare duro come.....................mi capita in quel rapporto mediocre poco erotico come quello che faccio con mia moglie, con lei riesco a venire e ad avere un rapporto per tanti normale ma per me no, alla prossima ciao
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17 anni fa
il3principe3piangente,
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Ultima visita: 16 anni fa
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La migliore
avevo 25 anni e ritornavamo da un matrimonio di una sua amica . all'epoca, 20 anni fa, avevamo una piccola soffitta . ricordo che era vestita in gonna e calze a rete.l'appoggiai sulla finestra, le alzai la gonna e le abbassai le calze. quando le dissi...vado a prendere un po di crema, mi rispose : VOGLIO SENTIRTI SENZA . la inculai delicatamente , lentamente e ricordo ancora adesso i suoi gemiti . volli contraccambiare il favore, presi il vibratore che usavamo insieme, e le chiesi di fare lo stesso a me ......non dimenticherò mai questo momento . vorrei un giorno trovare la donna giusta e riprovare questa splendida esperienza
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17 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 7 ore fa -
Razzista
fino all' altro giorno non ero mai stato razzista, ma dopo quello che ho scoperto non posso fare a meno di detestare la gente di colore.
ebbene si! dato che ho scoperto che da circa un mese a questa parte 4 nigeriani si sbattono mia moglie di santa ragione.
lei è maledettamente bella: capelli biondi con le meches, vita stretta, due belle tettone e un culo tondo e carnoso, abbastanza sodo, due belle chiappone sferiche che nessun uomo potrebbe fare a meno di volere palpare, e per finire due belle cosce carnose e dei piedi molto sexy.
mia moglie è una spendacciona: compra sempre tutto ciò che le capita, anche se sono cose futili, dato che è molto vanitosa; e talvolta compra anche alle bancarelle di ambulanti oggettini vari.
è qui che conobbe un ragazzone di colore di circa 2 metri, molto bello e muscoloso, che cominciò subito a farle la corte, di questo io mi accorsi vedendoli parlare un giorno mentre passavo dal mercato delle bancarelle; ma li per li non diedi importanza alla cosa.
lei, d' altra parte, non accennava mai alle sue nuove conquiste.
la cosa cominciò a infastidirmi quando lui, con la scusa di vendere a domicilio, iniziò spesso a passare da casa nostra mentre io ero al lavoro,e spesso veniva con altri 3 amici, entrambi alti e di bell' aspetto.
una volta, rincasando a casa prima del previsto, li sorpresi tutti sotto casa mia; si trovavano li con la scusa di vendere della merce a mia moglie, ed erano visibilmente imbarazzati dal mio arrivo.
ma io, anche in quell' occasione cercai di evitare di fare scenate di gelosia.
ma proprio ieri, rientrando a casa dal lavoro molto prima del previsto, mi sono pentito di non avere fatto un casino per quelle visite. infatti, entrato nel giardino di casa, ho sentito dei gemiti e dei sospiri provenire dal salotto: era quella grandissima zoccola di mia moglie che si stava facendo palpare come una cagna da quei 4 negroni.....
li vidi dalla finestra, e rimasi impietrito: non potevo crederci, dopo otto anni di matrimonio e di amore quella bagascia si stava strofinando non ad uno, ma addirittura a 4 uomini!!!!
e lo faceva di vero cuore...!!!
io, forse per la delusione, forse per non fare la figura del cornuto, me ne rimasi li in disparte a guardare lo scempio del corpo di quella stronza, che cominciò dapprima a farsi spogliare con voluttà, rimanendo in perizoma di pizzo nero, autoreggenti nere (mio regalo di san valentino) e scarpe nere col tacco a spillo.
rimasta seminuda i 4 la baciarono ovunque, leccandole la faccia e palpandole il culo e le tettone.
lei già godeva, ma il meglio doveva ancora venire: la fecero mettere in ginocchio e si fecero spompinare golosamente, lei pompava come una dannata, e loro le premevano la testa sui cazzi, per farglieli prendere fino alla base,facendola spesso soffocare e tossire, ma non le lasciavano tregua: le tenevano sempre la bocca occupata e a volte le sputavano addosso e le tiravano i capelli.
io ormai non facevo altro che guardare e provare schifo per me stesso.
dentro il gioco aveva preso una strana piega, che forse lei non aveva previsto: i 4 bravi ragazzi extracomunitari, di fronte a tanta troiaggine avevano preso a diventare volgari e anche un po violenti; mentre se la fottevano le urlavano frasi del tipo "ti piace grandissima puttana bianca? sei contenta di essere la nostra troia?quel cornuto di tuo marito non sa scoparti come facciamo noi, eh? sei solo una cagna una zoccola e una fottuta puttana!!!avanti ragazzi scopiamoci questa troiona coem si deve!e rompiamole anche il culo!!!
sentito questo, mia moglie incominciò a gridare, perchè aveva paura di prendere quei cazzi enormi nel culo, ma i 4 non le diedero scampo: dopo averla sbattuta tirandole i capelli e sputandole in faccia di continuo i 4 la presero di forza e la girarono a culo in su.
sdraiata sul tappeto mia moglie venne inculata con inesorabile tenacia: a turno i 4 le sfondarono il culo insultandola a più non posso, anche perchè lei, nel frattempo, aveva incominciato a godere.
accortisi di questo loro le riversarono addosso un mare di improperi e parolacce: "sei una troia col culo sfondato" "tieni zoccolona", e ancora "ti rompo il culo, cagna!".
mia moglie era ormai un pezzo di carne nelle loro mani, loro la stava facendo godere come una vacca, e lei era loro riconoscente, e gli disse: fatemi tutto quello che volete, bastardi!!
i 4 allora la misero a 4 zampe e mentre la sbattevano la schiaffeggiavano forte sulle chiappe, e, dopo un po, la fecero stendere sul tappeto e le dissero: lecca il nostro buco del culo, puttana schifosa!!
appena cercò di ribellarsi la presero a ceffoni e la tirarono per i capelli, costringedola a rimettersi sdraiata per terra, e si sedettero uno per uno, a lungo, sulla sua faccia bella e truccata.
mia moglie, una donna bella e di classe stava ora leccando il buco del culo di 4 negri poveri e sporchi.
i 4 ridevano e si divertivano come dei pazzi, mentre la poverina soffriva per la puzza del loro culo e per l' umiliazione che stava subendo.
ma ciò durò poco, dato che iniziò, con mia grande sorpresa, a prenderci gusto, e io, da dietro la finestra, potevo ora notare il suo impegno nel lustrare il culo di quei 4 stronzi.
quando ne ebbero abbastanza, dopo circa 40 minuti, la girarono e le sborrarono in faccia e sui capelli (fatti il giorno prima dal parrucchiere, per la modica cifra di 50 euro), e quando lei li sgrido per questo loro la schiaffeggiarono a dovere, ricordandole che, dopotutto, lei era solo una troia fottuta, e che quindi non gliene sbatteva un cazzo a nessuno dei suoi capelli.
e lei, da brava troia, sorrise e disse che loro avevano ragione.
ma che brava!!!!!
uno dei 4 allora disse: "vieni che te li ripuliamo noi i tuoi capelli del cazzo e quella tua faccia da zoccola"!!!
detto questo la trascinarono di peso nel bagno, e io mi spostai silenziosamente all' altra finestra per vedere cos' altro le potevano ancora fare....
la fecero sedere nella vasca e,dopo averla tappata, presi in mano i loro cazzoni, le pisciarno addosso.....lei strillava per lo scifo e loro, come di consueto, le mollarono due ceffoni che la facero ammutolire.
il oro piscio le stava sciogliendo il trucco rimasto sul viso, e stava inzuppando i suoi capelli e le sue autoreggenti e perizoma....
dopo di ciò i 4 la presero e, dopo averle fatto immergere la faccia nell' urina in cui sguazzava e avergliene fatta bere con la lingua, come i cani, una buona parte,(la vasca era infatti tappata) con violenza, le infilarono la testa nel water, dicendole: "ecco, cosi ti laviamo meglio puttana, ah!ah!ah!!!!"
lei quasi affogava ma, finito il trattamento e sputata fuori dell'acqua dalla bocca, rise di vero gusto, chiedendo loro con gli occhi dolci: "sono stata davvero una brava puttana?"
e uno di essi ripore: "guarda, per dimostrartelo te lo scriviamo sulla faccia (e così dicendo glielo scrisse sulla fronte con una matita dei suoi trucchi) e ti paghiamo anche ( e le gettarono ai piedi qualche centesimo di euro),che lei, da brava puttana, raccolse.
fecero tutti e cinque una gran risata, dopodichè i 4 si dileguarono( non senza averle sputato in faccia ancora una volta per uno), lasciandola li,per terra, in bagno.
io rincasai molto dopo, quando lei aveva già avuto modo di ricomporsi.
sembrava non fosse successo niente per lei, che aveva una naturalezza impressionante.
questo perchè, come scoprii dopo, non sarebbe stata l' ultima volta......
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17 anni fa
max3101,
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Ultima visita: 17 anni fa
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La nebbia è andata via
Dopo qualche secondo di terrore, si fece coraggio e mi chiese "Antonio, ma ti rendi conto di ciò che può succedere?? passi per farmi vedere il seno--magari nuda--. Ma non posso nemmeno immaginare che qualcuno mi possa toccare!! ". Aiuto, il vecchio doveva venirmi incontro, altrimenti avrei perso tutto. E così è stato.
"Signora, per legge nessuno può imporre a chiunque di fare qualcosa contro la sua volontà", la interruppe il vecchio. Saggio, eheh, non c'è che dire. La verità non la può dire. La sanno in pochi: praticamente tutti quelli che combinano l'incontro. Anche Giulio la sapeva, la verità:
"Antonio, per convincere Sandra e qualche altra, senza farsene accorgere, hanno una 'ricetta' segreta. Una specie di droga, o di eccitante colombiano. Fanno tutto in modo organizzato: appena entrate si passa in una piccola stanza prima di entrare nel salone, ed in quel momento spruzzano in aria quella sostanza mista a fumogeno, per far apparire tutto come una trovata scenografica". Eccezionale, il vecchio. Era riuscito in un secondo a rassicurare la mia Sandra.
"Fiuu che mi credevo. Meno male. Ma comunque non mi fido. Antonio appena entrati tu devi precipitarti da me. Va bene il regalo, va bene farmi vedere in intimo, però ho paura".
"Ma figurati cara, geloso come sono, come potrei mai permettere a qualcuno di toccarti??". Falso. Falso e imbecille. Di essere geloso, lo sono sempre stato, ed anche di quelli pericolosi. Ma avevo il desiderio irrefrenabile di avere la mia Sandra disponibile a tutto, per me.
"Ora però ho bisogno di quel documento firmato, ma vorrei anche incontrarvi separatamente. Questione di cinque minuti." Sandra si allontanò ed usci dalla stanza.
era il momento giusto per avvertirmi delle novità più succose. "Sig. Antonio, ora le posso spiegare davvero come avviene il tutto. Sappiamo tutti e due il motivo della sua venuta. Non è il solo, anzi. La maggior parte delle coppie viene qui spinta dal desiderio del marito di "disinibire" la propria moglie o la propria fidanzata. In anni di esperienza abbiamo potuto sperimentare varie alternative, circa il prosieguo, e siamo arrivati ad un gioco molto intrigante. Tenga presente che ovviamente, nel salone sono quasi tutti uomini; a parte i nostri aiutanti, ci sono facoltosi imprenditori in vena di follie, ragazzi valutati attentamente in base a prestazioni e dimensioni e due ragazzi di colore effettivamente iperdotati. Le dico anche la situazione in salone: è un locale completamente pavimentato da materassini, con pochissima luce e tutti i partecipanti sono dotati di una maschera per evitare spiacevoli incontri. Non c'è quasi nessuna possibilità di riconoscere qualcuno. Senza sprecare altro tempo, anche perché la sua signora potrebbe avere qualche ripensamento, le spiego tutto: lei fa finta di entrare nel salone e va nella saletta privata. Tale saletta è dotata di un display con 4 numeri, che inizialmente partono da 0: tali numeri rappresentano le volte che la sua signora ha un orgasmo, che un suo partner le viene nel davanti, nel di dietro e in bocca. Per l'orgasmo di sua moglie lei deve dirci quali segnali del suo corpo possono farcelo intuire. La cosa intrigante è che sarà lei a decidere i numeri da raggiungere: infatti questi valori saranno poi evidenziati nel salone, per permettere ai nostri 'amici' di poter soddisfare il suo desiderio. Ultima cosa: ci sono due pulsantini removibili, sotto il display: lei deve solo premerli e posizionarli nel 'settore' che desidera. Rappresentano i nostri
'campioni' di colore: sarà lei che indicherà a loro come e se devono 'lavorarsi' sua moglie. Ovviamente, come per sua moglie, nemmeno per lei è possibile interrompere prima delle due ore: quindi nessun ripensamento".
Venni preso da una sensazione di terrore mista ad angoscia: per la prima volta sentivo mia moglie, colei con la quale ho diviso tutto, che amavo follemente, trattata come una baldracca da monta. Ma vi era anche quel desiderio di sapere come sarebbe andata a finire, talmente le immagini erano che avevo in testa erano distanti: la purissima Sandra e un'ammucchiata. Figurarsi. Vinse, neanche a dirlo, il desiderio di andare avanti, anche se sapevo già cosa avrei provato in quella saletta, con la gelosia latente che mi ha sempre contraddistinto.
"Ma mia moglie, appena non riuscirà a trovarmi, cercherà di scappare!", riuscii a dire, anche per prendere un po' di tempo, e cercare di respirare.
"Eheheh, vede amico mio, non lo farà per due ragioni: la porta che permette di entrare nella stanza non ha maniglie nel salone; poi, mio caro Antonio, la 'libella' fa miracoli e se ne accorgerà.. Eheheh"
"Ma ..la situazione igienica voglio dire tutti quegli uomini. Siamo sicuri?"
"L'unica persona che non ha consegnato il certificato per l'AIDS è proprio sua moglie, il suo amico Giulio ha garantito per lei e poi non avremmo potuto continuare il 'gioco', con quella richiesta. Gli altri sono tutti schedati e fanno il test ogni 15 giorni. Anche gli ospiti esterni maschili hanno dovuto mostrare un certificato idoneo".
"Sa, mi spiace restare in una stanza senza poter vedere nulla".
"E qui che sta il bello, sig. Antonio: non è come crede lei. Il salone è dotato di ben 15 videocamere, tutte a infrarossi: praticamente come se fosse giorno. Cinque videocamere saranno continuamente posizionate su sua moglie: 10 ore di riprese che le verranno consegnate all'uscita. E non è finita ancora."
"E cosa c'è ancora. Mi sembra di impazzire: non mi sta dando un attimo di respiro!"
"Eheheh ho quasi finito, non si preoccupi. Dopo le due ore lei avrà la possibilità di entrare per cinque minuti nel salone, dotato di occhialini ad infrarossi. Lei potrà vedere tutto quello che vuole mentre la sua signora non potrà vedere nulla, solo ombre. Le ricordo anche che tutti i miei collaboratori, i ragazzi di colore e i ragazzi che hanno superato la valutazione settimanale, sono dotati anche loro di occhialini ad infrarossi. A quel punto potrà prendere sua moglie e magicamente la porta si aprirà per poter uscire ed entrare nelle vostre stanze per il meritato riposo". Sghignazzava il vecchio, ne doveva aver viste di tutti i colori, ma devo ammettere che la serata l'avevano preparata proprio in modo ineccepibile. Senza dire altro, firmai il modulo.
"Ora entrerà mia moglie? "
"Certo, deve firmare anche lei"
"Cosa le dirà"
"Tutte e sole parole rassicuranti. In sostanza che si divertirà, che non deve aver paura ecc. E poi, dulcis in fundo le farò vedere questa cassetta" accese un videoregistratore posto sulla destra e il televisorino che aveva alle spalle prese vita: c'erano delle immagini allegre, di coppie nude o in intimo, con coriandoli e stelle filanti che la facevano da padrone.
"Una festa di carnevale??"
"Già, signor Antonio, non trova che una festa in maschera possa essere credibile? E' eccitante, c'è il nudo, e non fa paura, eheheh". Non faceva una grinza. Quasi come inebetito uscii dalla stanza e dissi a Sandra di entrare.
"Come mai tutto questo tempo?" mi chiese molto preoccupata.
"Non temere, ti fa vedere un filmino per far capire cosa succede. Tutto qui."
"Ok. Ma prima di firmare io leggo tutto. Va bene? "
"Certo, cara." aspettai una decina di minuti pensando alle migliaia di cose che sarebbero potute accadere, e se quel che stavo facendo e che stavo facendo fare a mia moglie, fosse la cosa giusta.
"Antonio, eccomi."
"Sandra, allora?" aveva un sorrisone: la cura del filmino aveva funzionato.
"Bene, un po' stravagante, ma a queste condizioni mi sembra molto simpatico. Forse hai avuto una buona idea: non ho capito però perché dobbiamo entrare separati"
"Credo sia una sorpresa, tipo siparietto"
"Ma io mi vergogno. Credo che starò per tutto il tempo in un angolo con le mani sul seno".
"Ehehehe chi lo sa, tesoro. Pensiamo solo a divertirci."
"Va bene amore. Spero solo di poterti far felice" partì un bacio dai mille significati. Fu il mio primo vero tradimento. Non le avevo mai mentito.
"Caro, ma non ti sembra che sia davvero esagerato?" si riguardava continuamente nello specchio della nostra stanza. Aveva il seno praticamente fuori dal reggiseno, i glutei gonfi che nascondevano il minuscolo perizoma nero. Su mia richiesta, si era depilata la passerina: il davanti del perizoma era volutamente semitrasparente, evidenziando la pelle chiara priva dei peli. Un bocconcino davvero arrapate: feci fatica per non saltarle addosso.
"Driiiin":il segnale. Lo squillo telefonico indicava di scendere al pianterreno, l'inizio della serata. Sandra sembrava rilassata, nonostante fosse coperta solo da quei pochi grammi di tessuto trasparente: c'era in effetti un caldo asfissiante, ma mia moglie non si mostrava in quel modo nemmeno in casa, per paura delle finestre, e quindi di qualche involontario guardone.
"Eccovi qui. Sandra, lei è davvero bellissima. Ha delle forme invidiabili". Sandra cambiò colore immediatamente: la sua timidezza è sempre stata un problema.
"Bene, signor Antonio: lei deve entrare dalla porta blu, lei signora dalla porta rossa. Una volta entrati vi troverete in un ingressino: ci sarà un po' di fumogeni che serviranno per la 'scena' ".
"Va bene" rispondemmo in coro. mi venne la pelle d'oca, nonostante la temperatura africana. Stavo per lasciare la mano di mia moglie. L'avrei ripresa solo dopo due ore, dopo chissà cosa. Per due ore sarei rimasto in uno stanzino, chiuso, con la consapevolezza che molte mani avrebbero toccato quel seno, quei glutei, la mia passerina. Mi diede un ultimo bacio.
"Caro, ci vediamo fra un secondo nel salone. Mi raccomando. Non fermarti. Lo si che mi vergogno, combinata in quel modo". Venne presa delicatamente con il braccio dal gestore e venne accompagnata davanti alla porta rossa. Questa si aprì lentamente e lei entrò. La porta si richiuse e con lei anche il mio cuore. Mi venne di nuovo quella maledetta sensazione di terrore.
"Non si preoccupi, venga: l'accompagno nella stanza. Ci sono altri due mariti come lei." come, altri due? allora diceva il vero il vecchio. Siamo in parecchi ad avere quel problema. Lo seguii come un automa ed arrivammo in una stanza anonima, senza mobili: solo tre sedie ed una parete con quei display. Intravidi subito un nome "Sandra" davanti all'unica sedia vuota. Era quella destinata a me. Mi voltai e notai i due miei colleghi di sventura: un signore sopra la trentina, ben distinto, alto. Poi un signore anzianotto, tarchiatello, sulla cinquantina.
"Sono italiani anche loro", mi disse. "Il primo si chiama Andrea ed è qui da quasi venti minuti. Il secondo da più di un ora, si chiama Lorenzo".
"Ora vi lascio. Sapete già tutto. Ma prima deve darmi i numeri da comunicare ai ragazzi." non sapevo cosa dire. Quali numeri. Non ci avevo pensato. Cazzo. Sparai a casaccio "Tutti 5". I due compagni di sventura si girarono di colpo: avevo sparato alto? troppo basso? Mi girai di colpo verso il gestore, che mi rassicurò: "Un buon numero. Complimenti".
Oddio. Mi sembrava di trovarmi come un bambino in attesa del dentista. Che sensazione sgradevole. Pian piano mi accomodai senza dire una parola sulla mia sedia. Tutti segni 0. Bene. Pensai. Ma erano passati solo 3 minuti. Cosa stava succedendo là dentro? girai nuovamente lo sguardo verso Andrea, alzai gli occhi per vedere il suo display: la sua donna era venuta 1 volta, ma i ragazzi si erano scatenati. Ben 7 volte erano venuti nel corpo di Loredana, sua moglie. Anche una volta nel culo. Ahhh il culo della mia Sandra. Non ci riuscirebbe nessuno a violare il suo di dietro. Nemmeno con un chilo di cocaina.
"Driiin". Cos'era? questo squillo mi era nuovo. Mi girai verso Lorenzo. Il suo score era aumentato: la sua Sofia aveva ingoiato un bel po' di seme da qualche giovincello. Incredibili i numeri di Sofia: era venuta 4 volte, 5 volte avevano abusato della sua fica, 2 volte del suo culo, e ben 7 pompini con ingoio. Incredibile.
"Driiin". Di nuovo. Mi girai verso Lorenzo. Chissà cosa aveva combinato Sofia, questa volta. Cazzo, nessuna variazione. Ma allora Andrea sicuramente lui. Osservai il suo display: nulla. Mi venne quasi un infarto: non riuscivo ad alzare lo sguardo verso il display di Sandra. Mi feci coraggio e vidi il primo "uno" stampato sotto la scritta "davanti". E' fatta. Uno dei ragazzi si era scopato mia moglie, il suo seme le stava riscaldando le pareti interne della vagina. Seme di uno sconosciuto. Sperma non mio. Oddio. Non sapevo cosa pensare, cosa fare: mi alzai di scatto, ero diventato bollente dalla rabbia ma anche dall'eccitazione. Osservai nuovamente Lorenzo, lui aveva dato i numeri alti all'inizio: un ora e quindici e la sua mogliettina si era fatta sbattere già 18 volte. Mi ci vollero 2 minuti buoni per calmarmi: gli squilli dei miei due compagni erano continui: Andrea era davvero molto sereno, mentre Lorenzo sembrava essersi fatto ancora più piccolo. Mi sedetti e proprio in quel momento arrivò il mio secondo squillo: secondo davanti, e erano passati solo 12 minuti! oramai mi rassegnai: ecco il terzo. Tutti davanti. Su questo c'erano pochi dubbi. Dopo quaranta minuti arrivò il primo ingoio di Sandra: ripensai a quelli che mi faceva, sempre malvolentieri, solo per farmi felice. Ora aveva nello stomaco una buona dose di sperma di un perfetto sconosciuto. E tre dosi nella fica. Il gestore me lo aveva assicurato: vedrete che con quella 'roba' nulla resiste. Iniziai a pensare alle cassette: da un lato le volevo bruciare, dall'altro avevo un desiderio irrefrenabile di vedere le performance di mia moglie. Ma mentre riflettevo ecco un doppio squillo: era oramai inconfondibile, era quello della mia Sandra: ma perché due? alzai gli occhi curioso e non riuscii a credere ai miei occhi: era stato violato il culo della mia Sandra, e per di più mentre lei si beveva comodamente il suo secondo succo di palle. Il culo di Sandra, quei glutei così morbidi, quel buchino così dolce, ero riuscito in tutti gli anni di matrimonio a leccarglielo solo due volte. Ora era stato sfondato da un ragazzo con un randello di carne. Vidi Lorenzo alzarsi: aveva lo sguardo perso nel vuoto: lo score di Sofia era incredibile. Erano passate due ore e lei era riuscita a bere dieci dosi di nettare, dieci volte era stata infornata nel davanti e 5 volte dietro. Lei era venuta per 3 volte. Per non pensare alla mia Sandra, mi feci coraggio e chiesi a Lorenzo "Scusi ma quante volte aveva stabilito?" lui si girò e con un filo di voce mi disse "mi voleva punire per un tradimento di un anno fa. Un semplice pompino in ufficio, capisce? Il numero lo ha stabilito lei. Per punirmi. Voleva battere il record del locale. Dieci di tutto. C'era quasi riuscita, la maledetta." mi salutò con un cenno del capo e lo vidi sparire dietro la porta aperta da un addetto: lui aveva finito il supplizio. Mi voltai verso Andrea: la sua Loredana si era fermata: nessun nuovo aumento, da più di dieci minuti. Mi girai verso il display di Sandra, fissando l'orologio: un'ora e venti. Alzai gli occhi e di nuovo mi venne un mezzo infarto. Era venuta 4 volte! Lei. La mia Sandra, che per venire una volta ho dovuto pregare per un mese e sudare sette camicie. Incredibile. Ma poi vedo gli altri numeri: cinque uomini le erano venuti nella fica, cinque nella bocca e quattro in culo. Fui preso da un raptus senza precedenti: presi entrambi i pulsantini, quelli dei ragazzi di colore e li misi nello stesso momento in corrispondenza del davanti e del di dietro. Oramai non ragionavo più. Mentre mi accingevo a fare ciò, anche il quinto aveva consegnato la sua cospicua dose di sborra nell'intestino della mia signora. Non riuscivo a immaginarla: con tutti quei ragazzi addosso che la sodomizzavano, la penetravano, le riempivano di sborra ogni buco. Venti minuti mancavano, oramai avevo fatto partire anche i negri; ero in piena crisi. Passavano i minuti, nessuno squillo. Andrea era andato via senza dirmi una parola. La sua Loredana aveva fatto le cose in grande, anche se gli ultimi minuti non aveva combinato nulla. Ad un certo punto fissai i pulsantini di Andrea e Lorenzo: nessuno dei due li aveva utilizzati. Oh mio Dio, forse avevo esagerato: forse loro sapevano che poteva essere un trauma troppo grande.
"Driiiin": squillo singolo. Il 6 in corrispondenza della fica di Sandra era lì a testimoniare che anche le palle enormi di uno dei due stalloni negri si erano svuotati nelle viscere della mia amata moglie. Ero esausto: mi venne in mente la storia dei '5 minuti' e mi misi a bussare come un pazzo sulla porta. Volevo entrare prima che anche l'ultimo si fosse scaricato dentro mia moglie. Forse potevo fermarlo, almeno lui. Mi aprirono subito, consegnandomi gli occhialini. Mi precipitai verso la porta rossa, che si aprì senza nessun problema. In un baleno mi ritrovai dentro: un caldo allucinante, una folla di ragazzi nudi sparsi a gruppetti nella stanza. Non persi un secondo. Cercai con lo sguardo mia moglie. Non riuscivo a trovarla. Con gli occhialini l'immagine era chiara, ma tutta rossa: i colori non si riuscivano a distinguere. Distinsi però delle urla di piacere impressionanti: non avevo mai sentito gridare Sandra in questo modo. Ma la voce era sua. Roca, ansimante, ma era la sua. Mi diressi verso le urla.
"Ahhhhhhhh sì bastaaaa no ancora non ce la faccio piùùù" frasi sconnesse. Eccola: finalmente la vidi, o almeno la intravidi fra un nugolo di ragazzi che la circondavano. Tutti ridacchiavano parlottando fra loro. Mi feci largo, e quando riuscii a crearmi un varco, i miei occhi non riuscivano a credere a ciò che vedevano. Mia moglie alla pecorina veniva letteralmente montata da un negro di almeno 190 centimetri, un gigante. Era tutto sudato, ma continuava a sodomizzare mia moglie con un arnese che era esattamente il doppio del mio. Colpi incredibili si abbattevano sulle natiche di Sandra: lei cercava di sorreggersi, ma a volte i colpi erano talmente forti che crollava a terra, per poi farsi rialzare dagli altri spettatori. Il viso era completamente ricoperto di una crema gelatinosa, non aveva più una cellula scoperta. Il negro mi prese per un braccio, senza smettere di sbattere Sandra, e mi avvicinò a se.
"Vedi tua moglie? Ora ti faccio vedere come abbiamo ridotto il suo culo" uscì l'enorme verga dal culo di Sandra: davanti a me avevo una voragine, ed in fondo si poteva addirittura vedere il liquido seminale di quelli che avevano già abusato del mio dolce proibito. Ma l'assenza di uccelli nel culo di Sandra durò un attimo: il negro introdusse il suo enorme cazzo nuovamente. In un sol colpo l'intera lunghezza della sua asta sparì nell'intestino di Sandra: rimasero fuori solo le enormi palle. Un paio di colpi e quell'armadio di ebano eruttò nel culo. Se possibile cercò di penetrarla ancora di più in quel momento: sembrava che il cazzo dovesse uscirgli dalla bocca. Per buoni venti secondi si sentivano solo le urla di liberazione del negro e quelle della mia Sandra, che era venuta ancora una volta. In pochi secondi comparvero degli inservienti che presero dolcemente la mia Sandra, la posarono su di una barellina da campo e la portarono fuori.
Io li seguii senza fiatare. Oramai paonazzo, le sensazioni che provavo erano incredibili ed inspiegabili. Vedere la mia Sandra essere montata, inculata da un cazzo nero così grosso, era stata una esperienza davvero troppo forte. Mentre seguivo gli inservienti con la mia Sandra, la testa mi girava in modo incredibile. Ero certo di stare per svenire, ma la mia forza di volontà mi imponeva di resistere: volevo assicurarmi delle condizioni di mia moglie. I due ragazzi, una volta arrivati nella nostra stanza, adagiarono Sandra sul letto e andarono via. Io mi avvicinai lentamente a lei. Incredibile: si era addormentata. Dopo quello che aveva passato, lei dormiva, ed anche serenamente. Le aprii le gambe: era interamente impiastricciata di sperma, ma quello che notai era incredibile: un rivolo di sborra stava lentamente uscendo dal culo e dalla fica di Sandra, scorrendo sulle cosce per poi fare capolino sulle lenzuola del letto. Aveva ancora l'ano completamente aperto: le misi due dita dentro con estrema facilità. Sentii bussare alla porta: andai ad aprire e mi si presentò davanti il gestore con dietro uno dei due ragazzi di colore.
"Questi sono suoi signor Antonio", mi disse, allungandomi una busta con delle videocassette dentro.
"E' rimasto soddisfatto del servizio? E' andato tutto come voleva, no?"
"Sssssì certo ma.."
"Niente ma godetevi lo spettacolo delle videocassette e ..vi auguro di ritornare presto". Si fece avanti il ragazzo di colore: sembrava ancora più grosso di quando lo avevo visto all'opera.
"Volevo solo dirle che ha una moglie favolosa. Lo potrà notare in videocassetta, comunque. Ma volevo chiederle, come ha fatto a lasciare sua moglie con il culo vergine? E' una cosa fantastica! pensi che abbiamo faticato a tenere tutti lontani. Molti però ne hanno approfittato, e non lo abbiamo segnato nel display, capirà". Mi salutarono e andarono via, senza aggiungere altro. Quindi il culo di mia moglie era stato lavorato da parecchi ragazzi. Al diavolo il sonno, coprii mia moglie con una copertina e misi la prima videocassetta, volevo gustarmi l'emozionante entrata. L'immagine era perfetta, e anche l'audio era chiaro. Ecco mia moglie che entra in mezzo a tutto quel fumo.
"Antonio, dove sei? Mi gira la testa. Non riesco a vedere nulla. Antoniooo" aveva la voce stranamente tremolante, segno che la droga stava facendo effetto. Neanche il tempo di chiamarmi nuovamente che da dietro la circondarono due mani enormi: presero immediatamente possesso del suo enorme seno, immediatamente liberatosi del reggiseno.
"Chi sei, tu? Tu non sei Antonio. Aspetta. Non esagerare. Chi sei?" Si girò e a tentoni cercò di riconoscere quello sconosciuto che continuava a tormentarle i capezzoli. Pian piano iniziò a toccare il petto muscoloso e senza un pelo.
"Non sei Antonio smettila con i capezzoli ti prego" nulla. Lei cercava di capire qualcosa e la voce si faceva sempre più tremolante.
"Aspetta, cerchiamo prima mio marito. Ti pregoo voglio capire chi oddio!!" le sue mai arrivarono proprio sul cazzo del ragazzo: in video si poteva vedere bene quello che la mia Sandra toccò, ed ebbe giustamente un mezzo infarto. Una proboscide di proporzioni immense, anche più grosso di quello del negro visto in diretta.
"Ma è quello che penso io? E' .. E' oddio--.." il ragazzo dolcemente fece mettere in ginocchio la mia Sandra: si trovò con il viso a pochi centimetri da quell'arnese. La curiosità e la droga fecero il resto: in pochi istanti la cappella del cazzone era preda della bocca casta e curiosa della mia Sandra. Iniziò piano, con brevi tocchi di lingua, per poi farsi sempre più profondi, fino a riuscire ad inghiottire un terzo del randello. Nel frattempo la camera passò dietro la Sandra:un bel ragazzo si stava lubrificando il suo arnese, grosso ma nemmeno paragonabile a quello che aveva in bocca mia moglie. Con fare subdolo ma efficace il ragazzo riuscì a posizionare la mia Sandra alla pecorina, mentre lei era intenta a stantuffare quel gioiello mai visto. In pochi istanti il ragazzo inserì il suo cazzo nella figa di mia moglie.
"Ohhhhhh" riuscì a dire Sandra, senza minimamente spostarsi da quella posizione. mai mia moglie aveva avuto a che fare con due cazzi. Continuava a giocare con il cazzone enorme, mentre il ragazzo come una furia la sbatteva per bene. Il culo di Sandra danzava in modo meraviglioso, come lo avevo sempre sognato.
"Ahhhhhhhhhhhh" il ragazzo, dopo due colpi di assestamento, aveva sborrato dentro mia moglie, la quale non si era mossa di un solo centimetro: aveva in mano un diamante e voleva tenerlo tutto per se. Dopo breve arrivò il momento del ragazzone con il randello incredibile. Fece le cose per bene: fermò la mia Sandra oramai in preda ad una foga senza eguali e la fece stendere, con la testa leggermente piegata all'indietro. Inserì il suo uccellone nella passerina bagnata di Sandra con molta difficoltà, era davvero enorme. Sandra assecondava i movimenti:ecco, finalmente era entrato e iniziò un su e giù lento ma profondo. Ogni volta che quell'arnese entrava nella figa della mia signora, i suoi occhi si spalancavano, fra l'incredulo ed il sognante. Ci volle pochissimo, la mia Sandra aveva lavorato bene di bocca, prima. Un urlo anticipò la sua venuta, e vidi mia moglie nello stesso momento godere per essere riempita per bene. Non finì di pulire il cazzo del ragazzo che le si avvicinò un signore piuttosto attempato.
"Ora vedrai cosa vuol dire godere" le disse, e senza dire altro la girò verso di lui e la penetrò. Iniziò lentamente, poi la velocità cominciò ad aumentare e poi ancora e poi ancora. Dopo un paio di minuti sembrava un martello pneumatico conficcato nella figa di Sandra che cominciava ad urlare come una forsennata. Le piaceva da matti quel modo di fottere, io non lo avevo mai saputo. La cosa andò avanti per diversi minuti, poi anche il signore attempato riempì la mia signora. Appena due minuti di calma, per consentire a mia moglie di riprendersi da tre sborrate: non riuscivo a riconoscere la mia pudica mogliettina, che odiava fare sesso. Che zoccola era, in realtà. Mentre era ancora stesa, senza una parola un signore sulla quarantina prese il suo cazzo e lo infilò nella bocca di Sandra. Iniziò a stantuffare in modo forsennato. Si vedeva che aveva una voglia repressa, quello lì. Ad un certo punto si fermò e le disse:
"Ora voglio che tu beva tutto" annuì con la testa, la mia mogliettina. Un urlo indemoniato avvertì dell'arrivo del seme: le riprese fecero un primo piano da film porno. Poteì chiaramente vedere la gola di Sandra muoversi in modo da deglutire lo sperma dell'uomo, che non la smetteva più di eruttare. Un fiume direttamente nello stomaco: avevo quasi la sensazione che stesse bevendo da una bottiglia. Almeno una decina di copiosi getti finirono nella gola di Sandra, che a fatica riuscì poi a respirare.
"Era tantissima. Ma quanta ne avevi nelle palle???" Nemmeno il tempo di riprendersi che si avvicinarono in due, non si potevano vedere chiaramente, ma sembravano ragazzi: senza dire una parola presero la mia Sandra e la posizionarono alla pecorina: il primo spinse il suo uccello nella bocca di mia moglie che immediatamente iniziò a ciucciare da brava porca. Intanto il secondo iniziò, senza farsi vedere da mia moglie, a lubrificarsi il cazzo di proporzioni ragguardevoli. Appena finito, piantò la sua mazza in figa, cominciando un andirivieni da svenimento. Il ritmo martellante si ripercuoteva nel pompino: la bocca di mia moglie era diventata praticamente una seconda vulva.
Dopo un paio di minuti, con mia moglie praticamente inebetita dal piacere che stava provando, il ragazzo uscì il randello dalla figa e lo posizionò in linea con il buchino del culo. Stavo per assistere alla sodomizzazione di mia moglie. Mille volte avevo sognato questo momento, anche se l'artefice, nei miei sogni ero io. La telecamera si posizionò in modo tale da produrre un primo piano da sballo: mia moglie era intenta a completare l'opera del pompino. Con un colpo di reni il cazzo entrò nel culo. Mia moglie si fermò di colpo, emettendo un urlo di dolore. Il ragazzo non si scompose. In modo naturale continuò a spingere nel culo di Sandra fino a penetrarla completamente. Il primo cazzo era entrato nel culo di mia moglie. E non era il mio. Mia moglie si bloccò, continuando ad urlare: il ragazzo iniziò a stantuffare nel culo piano piano. Nel frattempo il primo ragazzo riprese possesso della bocca di Sandra e ricominciò a scopare la sua figa personale. Sandra riprese il ritmo. Ora sembrava piacerle anche questa penetrazione. Non più urla ma di nuovo gemiti di piacere. Il movimento durò qualche minuto, dopodiché il ragazzo le venne nell'intestino. Ebbi un brivido intenso. mentre il primo spruzzava le ultime gocce di sperma nel culo, il secondo venne intensamente nella gola di Sandra: anche in questo caso deglutì senza batter ciglio, anzi: le doveva proprio piacere perché non si staccò da quel cazzo nemmeno dopo che ebbe finito di sborrarle in gola tutto il suo nettare. Ad un tratto la telecamera riprese il viso dell'ultimo ragazzo: oddio .era ..era non ci posso credere era quel bastardo di Giulio. Maledetto. Ora avevo capito tutto. Era stata tutta una scena per fottersi mia moglie. Non le aveva perdonato quel rifiuto, anni prima. E il bello era che l'aveva fatto coperto dall'anonimato. Venne inquadrato il secondo ragazzo, quello che aveva sfondato il culo di mia moglie: stavo per svenire. Era Angelo, o meglio Angelino. Il nipote diciottenne di Sandra. Giulio lo conosceva bene, e a mia insaputa aveva avvertito di tutto il nostro nipotino, che sicuramente non aspettava altro.
"Oddiooooo". Sentii dietro di me. Era mia moglie, si era appena svegliata ed aveva visto tutta la scena. Mi girai verso di lei, cercando di mettermi fra lei e lo schermo, ma troppo tardi.
"E' Angelino ..mio Dio mi hai fatto scopare anche da nostro nipote e da Giulio!!!"
"No cara, vedi. Mi è sfuggita di mano la situazione. Hanno organizzato tutto senza dirmi nulla--"
"Lurida carogna. Proprio una puttana, dovevi farmi diventare? Mi hanno penetrato dappertutto. Sono piena di seme. Ma davvero questo volevi?" non aspettò la mia risposta. Si alzò e, barcollando, indossò una vestaglia ed aprì la porta della stanza.
"Se entro 20 secondi non mi raggiungi in macchina, parto da sola."
"Aspetta amore, fatti almeno una doccia. Ragioniamo" macché, era già arrivata alle scale. Raccolsi tutto il possibile e le corsi dietro. Salutai con un cenno il gestore, fermo davanti al portone nero, e raggiunsi in macchina mia moglie. Senza dire una parola, avviai la macchina e partii. Le ore di viaggio passarono lentamente,..fra un "bastardo" ed un "te la faccio pagare". Appena arrivati, uscì dalla macchina dicendomi: "Tu vai a dormire in albergo, o dove cazzo vuoi. Domani ti faccio chiamare dal mio avvocato, per sistemare la nostra piccola insignificante pendenza". Entrò nel portone, sempre vestita della sola vestaglia. Notai il suo sedile completamente intriso di sperma: per tutto il viaggio ne era fuoriuscito dall'ano e dalla passerina. Ero frastornato. Per tutto il viaggio cercai un rimedio, un qualcosa per cercare di aggiustare le cose; ma la presenza di Giulio e di Angelino era stata davvero una sorpresa, per me.
"Eccola, finalmente, dottor De Angelis. Sua moglie è arrivata". Infatti ecco una Punto rossa. Non è sola. Lo immaginavo: c'è Giulio con lei. me lo sono meritato.
"Ciao a tutti. Scusate il ritardo. Toh c'è anche il cornuto" meritato, anche questo. Fisso la mia Sandra: sguardo allegro,vestitino succinto. Niente reggiseno. Ha proprio organizzato tutto. Intanto Giulio senza dire una parola sbaciucchia sul collo la mia piccolina, che ricambia con un ridolino.
"Bene, possiamo andare nel mio studio."
"Va bene, vi raggiungo subito. Devo solo pagare le consumazioni al bar". Ho mentito. Sono diventato bravo a mentire. Non riesco a salire le scale in loro compagnia. Mi concedo ancora qualche istante.
La nebbia è andata via, finalmente. C'è addirittura il sole. Io però sento freddo. Ancora tanto freddo.
FINE
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17 anni fa
max3101,
36
Ultima visita: 17 anni fa
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Zia bizzarra!
Sono un ragazzo di 27 anni, e qualche mese fa m’è successa una cosa un po’ strana e molto eccitante.
Ero dalla zia Roberta (zia acquisita), a bere un caffè.
Roberta è una donna attraente di 45 anni, molto simpatica e brava in cucina e quel pomeriggio era a casa da sola.
Bevendo il caffè iniziammo scherzosamente a parlare di sesso e perversioni.
Il discorso m’imbarazzava un po’ ma tutto sommato era solo una chiacchierata divertente!
La zia sembrava però un po’ strana e visibilmente eccitata.
Roberta , in maniera apparentemente incidentale, rovesciò il caffè sui miei pantaloni, e subito, premurosa si avventò a toglierli per levare la macchia. A quel punto ero visibilmente eccitato e nel giro di pochi secondi mi ritrovai col cazzo tra le sue mani e poi nella sua bocca.
Aveva fatto tutto lei!
Le sbottonai la camicetta per guardare le sue tette mentre leccava vogliosamente il mio cazzo.
Ero incredulo ed eccitatissimo, ma anche consapevole che chi mi stava davanti era mia zia!!!
Mi stese a terra, appoggiò il suo sedere sulla mia faccia e continuò a spompinarmi abilmente.
Le scostai le mutandine e inizia a succhiare la sua bagnatissima fica e a leccarle il culo.
A quel punto la zia mi tolse tutti i vestiti e mi disse di non preoccuparmi, a quell’ora non sarebbe arrivato nessuno…
Poi mi disse che voleva fare una cosa un po’ strana che io dovevo solo tenere la bocca aperta.
Si tolse completamente le mutandine e si mise sopra la mia faccia.
Iniziò una pisciata calda e lunghissima sulla mia faccia e sulla mia bocca.
Appena finito si fece di nuovo leccare la fica e riprese a spompinarmi.
Mi alzai con la faccia ancora bagnata e con quel gusto amaro in bocca, la girai a pecorina e iniziai lentamente a metterglielo nel culo.
Era un’esplosione di voglia e continuava a toccarsi finche la inculavo, finchè slabbratissima non venne.
A quel punto me lo riprese in bocca, succhiando velocemente e m’infilò un dito in culo.
Le venni su tutta la faccia e in bocca.
Si pulì la bocca con la mano e si succhiò le dita.
Ora pisciami in bocca disse, e io, dopo un po’ d’attesa, le riempii la bocca completamente di urina.
La zia mi disse di farmi una doccia e andare, quasi si fosse un po’ pentita, e si mise a lavare il pavimento della cucina pieno di piscia.
Mi lavai e me ne andai.
Da quel momento in poi non mi son più trovato solo con mia zia, ma fra di noi è rimasta una sorta di complicità un po’ imbarazzante ed eccitantissima.
L’immagine di lei nuda, di lei col mio sperma in bocca, di lei che mi piscia in faccia, resterà vivida a lungo nella mia mente.
Max
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17 anni fa
favoladimiele,
30/30
Ultima visita: 11 anni fa
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Coppia x me
ciao
questo racconto è di questa estate appena trascorsa.
io gestisco un albergo a 50 metri dal mare sulla litoranea di taranto, mentre ero indaffarato a organizzare una delle tante giornate estive, organizzazione delle stanze, spesa x i clienti ecc.....
si presenta una giovane coppia che aveva gia prenotato una stanza natrimoniale x un periodo di 15 gg.
gia mentre facevamo i vari passaggi x la registrazione, notavo che la lei della coppia sussurrava qualcosa a lui, un sorrisino e poi tutto finiva li.
arrivata sera la lei che chiamerò cinzia con una scusa mi dice che qualcosa che nn và nel bagno della loro stanza.
arrivato nella loro stanza mi accorgo che lui, che chiamerò luca, è ancora nel letto e con una faccia compiacente mi dice di andare a vedere con cinzia il problema.
appena entrato in bagno, cinzia in maniera quasi casuale mi sfiora con il suo seno, prosperoso e molto duro, io preso un po dall'inbarazzo le chiedo scusa ma lei di tutta risposta mi sorride e mi prende la mano portandomela sui suoi grossi capezzoli chiedendomi di massaggiarli dolcemente
a quel punto imbarazzato nn so che dire e cosa avrebbe detto il marito, nn faccio nemmeno a rendermi conto di tutto questo, quando sento il marito che mi invita sul loro letto.
cinzia a qul punto si leva la vestaglia e scopre tutta la sua bellezza con intimo divera classe, autoreggenti nere, perizoma quasi inesistente e reggiseno in pizzo nero a balconcino.
loro due iniziano a toccarsi e io li almeno inizialmente imbambolato a guardare questa bella donna che con gli occhi mi diceva di avvicinarmi,
rotto gli indugi............................fantastico
bene la coppia ogni sera mi chiedeva di raggiungerli e di passare dei bellissimi momenti tutti e tre insieme.
ancora adesso ogni tanto vengono a farsi dei bei weekend da me
p.s.
vorrei ripetere questa esperienza con una o piu coppie, anche questo periodo invernale avremmo tutto un albergo x noi.
invito rivolto anche alle donne se esistono dato che quelle poche che ho proposto se la tirano ciao.
nn amo le situazioni banali e scontate, la semplice scopata la faccio a casa con la mia compagna, ma solo gente seria e decisa che questo è un gioco e tale deve rimanere ciao
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17 anni fa
hotelplaseur,
38
Ultima visita: 14 anni fa
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Alicia
paro dal presupposto che ho una vita piena di affetti quindi normale....
la storia vera inizia 3 anni fa , era carnevale e come tutti sanno carnevale a viareggio è una grande festa .
era da tempo che avevo voglia di travestirmi ,e uscire in luoghi aperti per comportarmi da vera donna ,dentro di me cresceva questa voglia matta di sentirmi femmina ,di sculettare come una troia in calore per strada,sui miei tacchi a spillo .
l occasione era troppo invitante .
quindi il pomeriggio iniziai la mia trasformazione.
mi depilai completamente ,una bella doccia e pronta per raggiungere un posto tranquillo per travestirmi ....
alle 8 di sera arrivai a destinazione ,un luogo tranquillo,cominciai a spogliarmi ,ero eccitata ,stavo per diventare alicia,mi infilai un perizoma nero ,poi passai alle calze ,nere e a rete autoreggenti,,misi una gonellina corta molto attilata un reggiseno imbottito che mi faceva piu donna,e dulcis in fondo una parrucca rossa che mi dava un senso di troia... poi passai al trucco , che esaltava i miei lineamenti, e per finire secondo i miei gusti feci la cosa piu importante misi le mie bellissime unghie finte che danno quel tocco di puttana .....
era arrivato il tanto atteso momento di scendere per strada ,allora mi spostai con la macchina e raggiunsi un posto frequentato da gai coppie e trav,ero eccitata al massimo .
arrivai in questo luogo ,ero sempre piu eccitata, parcheggiai la macchina su questo viale alberato ,da li a poco cominciarono ad avvicinarsi macchine ,guardavano non dicevano nulla e si allontanavano ,a quel punto presi la decisione,mi sistemai ben bene scesi dalla macchina ,decisa ma emozionata ,cominciai a camminare lungo il viale ,sculettando come una vacca in calore ,stavo godendo come non mai , mi sentivo puttana..... nel mentre si avvicino' una macchina a bordo un 40 enne mi chiese di andargli vicino ,e io sgambettando come non mai arrivai accanto al suo finestrino .
mi disse hai delle bellissime gambe ,io lo ringraziai ,
poi con tono deciso mi disse ,vieni a fare un giro con me , la mia risposta fu rapida ... si...
presi la mia borsetta ,aprii la porta della sua macchina e salii,era un momento eccitantissimo ,mi sentivo una puttana con il suo cliente .
ci presentammo ,e mentre guidava vedevo i suoi occhi sul mio corpo ,il viaggio fu breve ,ci appartammmo quasi subito
appena fermati lui passo subito al sodo si slaccio' i pantaloni e mi disse ; DAI TROIA FAMMI UN BEL POMPINO... io non esitai ,il suo arnese era gia pronto gli misi il preservativo e cominciai a pompare ,lo succhiavo come voleva lui ,prima gli passavo la mia lingua su tutto il cazzo poi scendevo e succhiavo le sue palle ,poi implorava di prenderlo in bocca,e io eseguivo il suo volere,lui intanto con le sue mani toccava il mio corpo caldo ,,ma il momento piu bello e' quando comincio' adarmi con le sue belle mani delle pacche sulle chiappe via via sempre piu forti ,e mentre lo faceva mi urlava di tutto ... succhia troia ,puttana ,sei una puttana,piu mi insultava epiu mi colpiva con le sue mani io godevo.
non resistivo avevo voglia di essere scopata si...scopata ,e allora mi levai di bocca il suo cazzo e gli dissi, ora scendiamo dalla macchina ,mi metto a pecorina e mi scopi.....
non esito' un secondo scendemmo dalla macchina ,mi appoggiai sul cofano della macchina ,a pecorina ,mi lubrificai il mio buchetto ,e gli dissi ora fai quello che ti pare.....
mi entro' dentro in un attimo ,e comincio' ad alternare colpi forti con colpi piu dolci ,mi teneva i fianchi con le sue mani ,e con voce eccitata riprese ad insultarmi ,io mi sentivo una troia in calore ,e cominciai ad urlare si scopami scopami scopami continuammo per minuti e minuti ,fino a quando usci dal mio culo caldo e comincio' a masturbarsi e di li apoco venne.... è stata un esperienza bellissima ,vorrei ripetere di nuovo .... ciao alicia
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17 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 7 ore fa -
L\'inizio
Salve,
siamo una coppia toscana non più giovanissima, io Mario e lei Sara , ci siamo avvicinati a questo mondo da un paio di anni nonostante da diverso tempo provavo a convincere mia moglie senza successo.Le avevo provate tutte, ma proprio tutte, ogni volta che prendevo l’argomento mi dava del maniaco e del pervertito: di aggiungere un amico al nostro menage non ne voleva proprio sapere.
Eppure nell’intimità è sempre stata molto caliente cosa che non certo si può dire di me, piccolino di dimensioni e con quella fastidiosa eiaculatio precox eppure sembrava accontentarsi.Avevo provato a controllare se per caso ci fosse qualcun altro ma nulla…avevo provato a farla corteggiare ma ennesimo buco nell’acqua e dire che di gente che le sbavava dietro ce n’era in abbondanza, nonostante i suoi 47 anni (di due anni fa e portati in maniera magnifica) reggeva alla perfezione il confronto con donne molto più giovani, forse per la cura che dedicava e dedica al suo corpo o forse per l’assenza di gravidanze, stà di fatto che mi accorgevo di come gli uomini la guardassero con libidine. Quando ormai avevo desistito dall’intento ecco che tutto avvenne per caso.
Io e mia moglie lavoriamo insieme, abbiamo un’azienda, ed abbiamo diversi dipendenti. Il ns addetto alla direzione commerciale era un siciliano, un tizio piuttosto anonimo, uno come tanti, sicuramente non il super fusto che tanto piace alle donne, eppure mi ero accorto che aveva un discreto successo con le ns segretarie, sapevo perfettamente che almeno un paio le aveva trombate ma non ero interessato ai fatti suoi, per me l’importante era che non ci fossero casini in azienda e onestamente devo ammettere che lui, nel suo lavoro,era quanto di meglio potessi trovare. L’unico problema era che non andava d’accordo con la mia signora (sono due capricorno) ma obbiettivamente devo ammettere (e lo ammetteva anche lei) che dopo il suo ingresso nella ns azienda i fatturati sono schizzati in alto quindi, seppur a malincuore, lo sopportava anche lei.
Un giorno successe il fatto che avrebbe segnato la svolta nella ns vita di coppia, facendo diventare me il cornuto che da tempo volevo e lei la troia del suo toro, tutto successe per caso e per sbadataggine.Il ns siciliano (che chiamerò Roberto) era nella sua stanza, la porta socchiusa e notai che mia moglie spiava dalla fessura che si era creata, la vidi e non dissi nulla vedendo che si stava soffermando, la guardavo non visto finchè la vidi allontanarsi molto in fretta al punto che mi urtò quasi senza nemmeno accorgersi di me, rossa in viso e molto agitata…le chiesi cosa le fosse successo e mi disse che aveva visto Roberto, in atteggiamenti piuttosto poco consoni al suo ruolo, con una delle segretarie…
“Ma che hai visto di preciso?”
“Stava…stava…”diventando rossa “stava …insomma lo aveva messo in bocca alla segretaria”
“Scusa e lei?” dissi ridendo
“Ecco, sei il solito pervertito…va da lui che sicuramente qualche puttanella te la passa così dai sfogo alle tue manie”
Mi piantò lì ed andò via. Provai a sondare con Roberto ma fù molto sgusciante e quindi decisi di chiudere lì l’incidente. Ma mia moglie non la pensava così.
Passati un paio di giorni l’affrontò, con piglio deciso di chi sa cosa è giusto e cosa è sbagliato nella vita, decisa a difendere chissà quale onore da un’onta inesistente…Entrò nella sua stanza e ne uscì dopo circa un’ora…con un aspetto strano…
Da quella discussione in poi notai un sensibile cambiamento in mia moglie, incominciava a vestire in maniera diversa, aveva di botto sostituito i casti pantaloni con gonne dallo spacco arrapante e, cosa più inusuale per lei, via i vetusti collant con delle calze che non mancava di accompagnare con il reggicalze di rito…via i mutandoni della nonna a favore di sgarbatissimi perizoma che mettevano in risalto le meravigliose lunghe cosce affusolate.
Le chiesi come mai del cambiamento…mi rispose che aveva deciso di cambiar look…”e poi di che ti lamenti? Non eri tu quello che mi hai chiesto con tanta insistenza di vestire così? Adesso che lo faccio che fai ti lamenti?”
Capitava sempre più spesso vederla allontanare dall’ufficio e manco a farlo apposta anche Roberto si assentava nello stesso intervallo di tempo: incominciai a sospettare qualcosa, finchè non decisi di seguirla.
E fù così che le andai dietro non appena lei uscì, mi aveva detto che doveva passare da una sua amica per una non meglio specificata commissione e che sarebbe mancata un paio d’ore.
Roberto non era in ufficio, quel giorno non si era proprio visto, ma poteva essere anche una cosa normale viste le sue mansioni, magari era da un cliente.
Messomi a dovuta distanza la pedinai, la vidi fermarsi con la macchina e far salire un tizio che riconobbi subito: Roberto…e si diressero a… CASA NOSTRA!!!
Li vidi entrare, io entrai dal retro e nemmeno il tempo di appostarmi che vidi i due amanti baciarsi appassionatamente…si baciavo e si spogliavano, lasciando biancheria sparsa un po’ ovunque…
La vidi piegarsi e prendere in bocca un cazzo di notevoli dimensioni, il mio al confronto sembrava uno stuzzicadenti…una bella sventola che la mia Sara imboccava con non poca difficoltà…
Lì vidi impegnati in un 69…con gemiti di goduria della mia mogliettina…finchè lui non decise di prenderla facendola urlare di godimento…e come la stantuffava…questo sì che era scopare…altro che io che duravo cinque minuti al massimo…lui la sfondava da un’ora facendole cambiare posizioni più volte, l’avevo sentita godere più volte…la sventrava di brutto dandole della troia e della vacca e lei gradiva…accidenti gradiva..eccome se gradiva…al culmine del godimento la rigirò ancora una volta per spruzzarle tutta la sua sborra in faccia e nella bocca…e quanta ne faceva!!!
Manco a dirlo io un trattamento del genere non lo avevo mai avuto…mi ero segato, ero venuto tre volte, mi sentivo umiliato dal tradimento ma ero felice allo stesso tempo, felice ma impaurito da quello che poteva succedere…come avrei affrontato la nuova situazione? Lei me lo avrebbe mai confessato? Come dovevo affrontare la nuova situazione? Ero geloso, mi sentivo come se mi avessero colpito con un calcio allo stomaco ma allo stesso tempo era quello che avevo sempre sognato: avevo in mente la scena di lei che veniva posseduta con veemenza da suo amante e mi eccitavo…eccitato ma con una paura fottuta degli eventi…
Alle prossime
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17 anni fa
sara3e3lui,
52/52
Ultima visita: 17 anni fa
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E chi lo avrebbe detto!
Serata infra-settimanale …………………… pupo a letto presto ……………… mia moglie stranamente disponibile ……………………. un’ora di buon sesso.
La giornata era finita in maniera molto positiva.
Verso le 23 decido di portare il cane a fare la sua consueta passeggiata prima della branda.
Visto che il peloso era rimasto a casa tutto il giorno, invece di fare il giro dell’isolato prendo la macchina e lo porto ai giardini recintati poco distanti da casa per farlo giocare.
Parcheggio, scarico la bestia e con la coda dell’occhio vedo una macchina che rallenta e guarda.
Boo …………….. il posto di sera è deserto e poco illuminato, anzi buoi pesto ……………… la macchina torna in dietro e parcheggia davanti la mia.
Ma si la conosco !
Avrà 35 anni, caruccia, ha lo stesso cane ma femmina e ogni tanto ci incontriamo in un parchetto poco distante da li.
Saluti di rito, i cani giocano e cominciano le solite chiacchiere : come mai in giro a quest’ora , da dove arrivi, bla bla bla …………….
Intanto la guardo un po’ meglio nel buio della notte : indossa un piumini lunghissimo fuxia ma sotto spuntano due caviglie sottili sottili con piede nudo molto bello e scarpina aperta con tacco.
Ho una mezza mania per i piedi e le mani delle donne …………………… le guardo subito le mani: affusolate e molto curate
Azzardo un paio di commenti mentre ci sediamo sulla panchina posta proprio nell’angolo più buio del parchetto ………………. scatta la sigaretta.
Lei sta al gioco e diventa sempre più intrigante ……………….. si gira e togliendosi le scarpe mi infila i piedini gelidi sotto il piumino : “ti spiace scaldarli ho troppo freddo”
Seduto con le gambe aperte sento i suoi piedi che si muovono proprio sopra la mia patta e il bambino che fino ad ora era stato tranquillo si risveglia ………………….. sono un po’ imbarazzato ma lei continua con insistenza e pare gradire molto questa mia eccitazione.
Mi sorride e in totale silenzio ci guardiamo ……………………… con una mossa a sorpresa infila le sue manine sotto il piumino , me lo tira fuori dai pantaloni e lo sistema tra i piedi ………………… mi sta masturbando
Una sega con i piedi, sono eccitatissimo ………….. lei si tocca e io ogni tanto le sfilo un piede , glielo ciuccio amorevolmente e lo rimetto sul mio pene impazzito!
Il silenzio viene rotto dalle sue parole sussurrate : “ho voglia di assaggiarti”
Mi alzo , apro il piumino e glielo porgo : la sua bocca caldissima, le sue labbra morbide e vellutate, le sue mani che massaggiano lo scroto con amorevole rispetto ……………………….. me lo succhia avidamente ……………………. un tripudio di piacere.
Sto per venire ………………. la avverto per educazione …………. lei si toglie e mi sorride …………. scivola sulla panchina inarcandosi e sollevando le gambe ………………………. mi masturba con foga e si fa riempire i piedi della mia calda crema …………………………. sono svuotato
Mi sistemo accasciandomi sulla panchina accanto a lei …………………….. si sta pulendo con un fazzolettino , si ricompone, chiama il cane, mi da un bacio appassionato e mi dice che la prossima volta tocca a lei godere dei mie servigi
La macchina parte e scompare dietro la curva mentre accendo una meritata sigaretta.
17
4
17 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 7 ore fa -
Voglia di cazzo - il seguito -
Alla fine ho optato per una mini cortissima di jeans presa in una bancarella cinese al mercato e una camicetta bianca, per un look un po' lolita. Mi son guardata allo specchio, prima, avevo messo un paio di pantaloni e una t-shirt, ma non potevo gettar via così quello che c'era sotto: dovevo confezionarmi al meglio.
E davanti allo specchio mi son detta "certo eli che sei proprio conciata da Troia!"... e la cosa mi stava facendo ribollire il sangue nelle vene. Contavo i minuti passare, un colpo di rossetto e un po' di profumo, ma non troppo, altrimenti va a finire che per il gusto amaro non mi bacia il collo.
Era in ritardo, ho pensato che mi avesse chiamata con una scusa per non venire, però gli avrei detto poi cosa si sarebbe perso, però dopo venti minuti, eccolo. Suona il campanello. Lo faccio salire "secondo piano": lui mi chiede se fossi sola in casa, ma decido di non rispondere e apro la porta dell'appartamento lasciandola socchiusa.
Timidamente entra, ma non mi vede. Le tapparelle erano quasi completamente abbassate, avevo studiato tutto nei minimi particolari e avrà subito pensato che evidentemente ero sola in casa. Così si toglie la giacca e la posa sul divano del salotto e mi chiama, inizia a cercarmi per la casa. Io lo sentivo camminare cercando di non rompere nulla nella penombra, io, che avevo studiato un percorso che facevo spesso da piccola per sorprendere i miei genitori, come per magia mi accomodo sul divano, dove aveva appoggiato la giacca, mi scopro le gambe, praticamente già completamente scoperte, per far notare maggiormente le caleze e mi piazzo appoggiata su un bracciolo, inclinata da un lato divertita, con la mia camicetta aperta al punto giusto per mostrare il decoltè: una scena estremamente eccitate.
Passa poco, si gira e mi vede. Rimane a bocca aperta. Aveva già capito cosa stava accadendo e lo capisco dal gonfiore tra le sue gambre... Si avvicina, ma non dice una parola, fa tutto da solo, non mi guarda nemmeno. Si sbottona i jeans, libera il suo meraviglioso pene in erezione e mi prende per la nuca portandomi ad adorare quel totem di carne. Avevo voglia di cazzo: eccolo! Era il mio momento. Facevo veramente fatica a tenerlo tra le labbra, la sua circonferenza era imponente e iniziavo a bagnarmi immaginandomi come sarebbe stato da lì a poco, sentirlo dentro di me.
Lui mi chiede di non fermarmi e mi strappa la camicia di dosso: sento saltare qualche bottone. Veder la casa conciata in quel modo gli avrà fatto pensare che non sarebbe arrivato nessuno per un bel po', quindi gli ha dato la libertà di muoversi in tutta sicurezza.
Prende un soprammobile che ho sul tavolino che con non poca immaginazione può essere paragonato ad un grande fallo in legno e me lo appoggia tra le gambe, mi sposta il perizoma e inizia a farlo scivolare: non ci avevo mai pensato prima. E' un oggetto straordinario!
Mi sta fecendo impazzire.
In poco tempo eravamo nudi sul tappeto: immersi nella nostra passione. Siamo pronti al rapporto completo: io sono prontissima. Siam guià venuti entrambi. Lui nelle mie mani, io grazie al soprammobile in ebano. Mi penetra con forza: è più grande della statuetta, incredibile! Mi ha distrutta prima davanti, poi prendendomi da dietro e infine ha deciso di venirmi in faccia, anche se la cosa non mi andava molto, ma ormai, le azioni non erano più sotto controllo. Mi ha riempita di sperma dappertutto. E' stato un pomeriggio meraviglioso.
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17 anni fa
BUNCIA, 39/40
Ultima visita: 12 anni fa -
Sexy taxi
Sexy Taxi ….. intrigante pensare di incontrare una dolce coppia … un caffè quattro chiacchiere per conoscersi … poi salire sulla mia auto… io alla guida lui e lei seduti dietro … continua la conoscenza affrontando discorsi di sesso avventure … fantasie … gusti …. L’atmosfera è intrigante l’adrenalina sale ….. l’imbarazzo... l’eccitazione della situazione fanno salire la temperatura …. Ed i gentili ospiti cominciano a scambiarsi effusioni ….. si percorre una strada tranquilla …. Le effusioni sono sempre più “calde” io alla guida sbircio dallo specchietto un brivido pervade il mio corpo ….. il mio fidato amico si inturgidisce… Lei capisce la cosa la eccita da morire …. Perde ogni inibizione…. Mostrandomi spavaldamente i seni ed il suo corpo mentre il compagno delicatamente accarezza la sua intimità si avventa sul suo sesso e con maestria comincia a succhiarlo e baciarlo dando il meglio di se orgogliosa della sua bravura … consapevole che io davanti sbircio e soffro con il mio sesso duro da scoppiare….. sempre mentre guido lo tiro fuori e mi accarezzo e tocco …. Finalmente giungo in un luogo tranquillo parcheggio l’auto … scendo e dal finestrino …. Mentre mi masturbo … guardo come lui la scopa ….. lei è in estasi la vista del sesso del discreto guardone la eccita e la porta all’apoteosi del piacere…. Si sente donna e femmina in calore … apre lo sportello…. afferra il mio sesso… lo masturba con maestria ed avidità e riversa sul suo corpo e sul suo seno l’abbondante e caldo sperma che esplode mentre il suo compagno altrettanto l’innaffia del suo piacere
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17 anni fa
alex3roma71,
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Ultima visita: 11 anni fa
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L\'amico di famiglia
L’amico d’infanzia …. È particolarmente stimolante essere complice di mariti che vogliono organizzare all’insaputa delle proprie compagne situazioni piccanti …. Immagino di creare con il lui una complicità che consenta un invito a cena a casa ed essere presentato come un vecchio amico dei tempi di scuola ….. parlare del più e del meno …. Qualche complimento garbato alla signora …. Un bicchiere di buon vino ….. suscitare in lei la curiosità di una professione particolare …. Tipo massaggiatore …. Raccontare qualche esperienza piccate … stimolare un po la sua fantasia essere complici e creare una condizione di particolare curiosità ed eccitazione fatta di sguardi parole ecc….. fino ad arrivare al dopo cena o al dopo pranzo dove immagino si possa osare di chiedere alla lei se vuole provare le sensazioni di un bel massaggio rilassante …. davanti al suo lui ……che al momento opportuno tira fuori il suo sesso ed inizia a masturbarsi alla vista della moglie toccata e palpeggiata dalle mani di un altro uomo…… e da li succeda quel che succeda lascio spazio alla fantasia di chi legge …… oppure tornando al dopocena o dopo pranzo ci si accomoda sul sofà io e lui mentre lei si dedica al riassetto della tavola ….. si decide di forzare la mano …. Si mette un bel film porno ….. i membri si inturgidiscono …. Escono fuori dai pantaloni …. Si chiama la signora per mostrare la situazione e…. anche in questo caso lascio alla fantasia del lettore il proseguo della storia ….
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17 anni fa
alex3roma71,
37
Ultima visita: 11 anni fa
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La fidanzata si asciuga i capelli ( più consapevol
tornai nella sauna cercando di incontrare nuovamente l'uomo con cui avevo avuto un contatto molto ravvicinato...
la sauna era ormai piena visto che erano le sei e mezza e la lezione di step era appena finita.
Tre uomini erano seduti uno affianco all'altro, non erano evidentemente lì per toccarsi, ma solo degli amici ormai esausti dopo la dura giornata di lavoro e la palestra; poco distante un altro uomo e in piedi un ragazzo che continuava a muoversi da una parte all'altra della stanza con uno strofinaccio per asciugare il calore.
Io continuavo a guardare la finestrina che dava verso fuori e speravo dentro di me che il mio uomo arrivasse.. l'eccitazione era molta e sentivo l'asciugamano piano piano venire su e lasciare spazio alla mia erezione che si faceva sempre più evidente. Non erano gli uomini della sauna che mi eccitavano, ma il ricordo della volta precedente.
Faceva caldo, sempre più caldo e i minuti passavano e tra un pò sarei dovuto uscire per andare a cambiarmi.
Il via vai degli uomini era continuo, anche se piano piano la sauna si svuotò e rimanemmo io, e quello strano ragazzo che camminava per la stanza.
Non ci feci caso subito, ma notai che ogni volta che arrivava al fondo, si voltava e mi guardava con aria furtiva.
Pensavo che mi guardasse perchè ero l'unico presente nella piccola stanza... e invece il suo sguardo si fece sempre più presente sul mio corpo tanto che pensai che forse anche lui aveva voglia di qualcos'altro...
Lo fissai per due volte e lui per due volte mi guardò con uno sguardo che un pò mi incuteva terrore e un pò eccitazione, perché non sapevo che cosa volesse da me...
Alla terza sua occhiata e mia risposta aprii senza volerlo, ma di istinto le gambe, proprio come una puttana, e mostrai al mio nuovo amico che belle cose avevo in mezzo alle gambe...
Mi rivedo ancora adesso la scena al rallentatore di me che gli apro piano piano le gambe in faccia e i suoi occhi che immediatamente vanno a guardare quella sporgenza che tanto desiderava...che puttana che ero! Aprire le gambe a uno sconosciuto.... che bello che era e che eccitante.
Lui non si fece pregare e con aria da maschio vero si avvicino e con le labbra carnose che si ritrovava inizio a succhiarmi voracemente il labbro inferiore, facendo aumentare non poco la mia erezione che ormai era al massimo... poi la sua lingua iniìziò a scavare dentro la mia gola per cercare la mia lingua che ora voleva disperatamente che la sua si attorcigliasse con la mia....
ero completamente in estasi e non mi aspettavo che un uomo osasse baciarmi in una sauna senza alcun problema...
Le sue mani intanto si erano già buttate sul mio membro e mentre una andava su e giù con una ritmicità che non competeva alla mia fidanzata, l'altra cercava con forza il mio buchino di dietro cercando di scivolare sul mio sudore che ormai passava da tutta la pelle...
Era proprio bravo la lingua lavorava su e le sue mani giùù giùù .... era fighissimo essere lavorato da un uomo del genere...
Finalmente mi liberò dall'asciugamano e il mio cazzo poteva uscire e mostrarsi in tutta la sua bellezza... lo guardò un attimo e poi staccando al bocca dalla mia ci si tuffò sopra, con avidità e con quelle labbra che emanavano saliva inizio a succhiare come un forsennato... stringeva forte, ma non faceva male... perchè le labbra erano morbide come la seta e sembrava che un guanto stesse facendo le coccole alla mia testa... sembrava la dolce apertura di una donna, ma era la bocca di uomo e questo mi faceva impazzire ancora di più....
Stavo ormai per venire, senza neanche averlo sfiorato, che bello che faceva tutto lui e io dovevo solo godere, che sentimmo la prima porta delle due aprirsi e lui immediatamente si stacco da, me, si mise ritto, io mi risistemai alla meno peggio e mi disse di andare in bagno.... gli risposi che ero fidanzato e lui mi disse che lo sapeva ed era questo che lo eccitava...
Rimasi un secondo a pensare e poi gli dissi di no, chissà cosa avrebbero detto se ci avessero beccato nel bagno, ma gli diedi appuntamento per le otto e mezza davanti alla palestra che lo avrei premiato per la sua attesa.
L'uomo entrò e non si accorse di nulla.... il mio uomo mi guardo con desiderio e se ne andò..
Ci misi un pò a rimettermi a posto dopo la doccia, il cazzo era ancora in tiro e non volevo tornare tranquillo fino a che quell'uomo non mi metteva di nuovo le mani addosso...
Uscii dal reparto degli uomini... di corsa per raggiungere la mia fidanzata che sapevo ormai mi aspettava un pò scocciata... la guardai e le dissi: " devo raccontarti una storia..."
Continua....
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17 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 7 ore fa -
In ufficio ...
…. Nel mio Ufficio ….. Immagino intorno alle 19.00 di accogliere per l’ultimo appuntamento della giornata una bella coppia …. Ci sediamo alla scrivania ed iniziamo a parlare di lavoro ….. lei molto provocante sostiene di avere caldo e toglie la giacca che nasconde una camicetta molto sexy o meglio ancora un toppino che mette in risalto le forme del suo seno … è per me inevitabile che l’occhio cada su tanta grazia ….. il mio sguardo non passa inosservato al marito che in maniera sfacciata mi chiede se apprezzo i seni della sua signora ……. Il rossore del mio imbarazzo mi porta ad essere spudorato ed ad ammettere la mia attrazione ….. a questo punto il lui mi stuzzica decantandomi la splendida biancheria che indossa la sua signora sotto l’abbigliamento e la invita a mostrarmi il reggiseno ….. io dall’altra parte della scrivania sobbalzo per l’emozione…. La situazione è particolarmente eccitante …. Il marito decide di giocare duro ….. e comincia a raccontarmi le doti della moglie …. Fino a essere svergognato e dirmi che la moglie fa pompini da sballo ….. chiedendomi se volessi vedere ….. ovviamente come potrei negare una tale occasione …. Si alza e tirando fuori il suo sesso mentre lei rimane seduta lo appoggia sulle sue labbra ….. lei apre la provocante bocca e …… con maestria unica comincia a succhiarlo .. baciarlo .. leccarlo …. Io dall’altra parte della scrivania guardo invidioso …. Il mio sesso chiede insistentemente di essere liberato …. Lo tiro fuori e comincio a masturbarmi…. Il marito mi invita ad avvicinarmi per guardare meglio … mi alzo giro la scrivania e mentre lei continua il sapiente lavoro orale … comincio ad accarezzarla ….osando dire che anche io sono un abile linguista ….. Mi inginocchio … scosto le mutandine ed inizio a gustare il suo dolce sapore …. Il piacere della mia lingua amplifica il gusto del pompino che sta facendo ….. uno sguardo di intesa con il marito …. Ed incalzo il ritmo per portarla al piacere massimo e mentre lei gode lui riempie la sua bocca di caldo sperma tanto abbondante da non essere trattenuto ……. La sua sete però ancora non è appagata e mi chiede di alzarmi per gustare anche il mio sesso ….. si sdraia sulla scrivania e mentre prende in bocca il mio turgido amico chiede di essere scopata …….. il marito la scopa e lei mi pompa …. Poi cambio io la scopo e lei pompa lui …. Fino ad arrivare all’apoteosi del piacere ….. vuole vedere schizzare i due cazzi su di lei ……. E come non accontentare una cosi graziosa cliente !
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17 anni fa
alex3roma71,
37
Ultima visita: 11 anni fa
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La signora luigina atto finale
La Signora Luigina Atto Finale
Chi non avesse ancora letto le prime tre parti nel racconto può trovarle nelle pagine seguenti dell’elenco dei racconti, colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che hanno apprezzato questo piccolo manoscritto erotico liberamente tratto da fatti realmente accaduti, preciso che ogni fatto o riferimento relativo a persone reali è da ritenersi puramente casuale in quanto sono stati modificati i nomi e i luoghi della storia.
………
Ero tornato a scegliere la scopa quando una cosa nell’armadietto del balcone attira la mia attenzione, è un cofanetto chiuso con degli elastici da pacco e dalla sua chiusura sbuca fuori il lembo di una foto.
Incuriosito prendo in mano il cofanetto e dopo un secondo sono seduto sul tavolo di cucina a guardare una ventina di foto in bianco e nero un po’ ingiallite forse dal caldo estivo; ah quello stipetto sul balcone non è certo il luogo più adatto per conservare le foto.
La prima foto è venuta mossa e ritrae una donna inginocchiata davanti ad un uomo, anzi no pare più un ragazzo ma non riesco a distinguere bene, poi osservando meglio intravedo sullo sfondo l’inconfondibile testata in ferro battuto del letto della signora Luigina.
Cavolo era proprio lei! Una profonda emozione mi assale mentre sento come un fremito scendere giù per tutta la schiena, passo alla seconda foto e stavolta la Signora Luigina si riconosce proprio bene è seduta a gambe aperte sulle ginocchia del giovane che adesso riconosco, è Michele un mio amico che lavora dal falegname del paese, però … quando si giocava a calcio la domenica si vedeva nella doccia che era ben messo …. ma non credevo proprio arrivasse a quelle dimensioni.
Nella foto la Signora con la mano destra si accarezzava la clitoride mentre sul volto si notava una espressione estasiata, Michele era contratto forse stava per esplodere?
Ecco che nella terza foto si ripete il rituale, ormai conoscete i gusti della mia maestra di sesso ed infatti è ripresa mentre beve avidamente dall’uccello di Michele.
Sono eccitatissimo ed i testicoli iniziano a dolermi davvero, ma quanto ci mette la signora Luigina a fare la spesa?
Andando avanti nella visione delle foto sono sempre più eccitato e mi immedesimo nei panni, o meglio nell’uccello di Michele in quanto ormai era completamente nudo, l’angolazione delle foto è sempre uguale come se fossero fatte da un fotografo appostato con un cavalletto in una zona ben precisa della stanza da cui non si muoveva mai.
Allora una intuizione; ma Michele era a conoscenza di essere ripreso? Di corsa vado in camera e vedo che nella posizione da cui sono state riprese le foto c’è un armadio con due grandi specchi sulle porte, piano piano apro l’armadio e … sorpresa ci trovo proprio un cavalletto, sul fondo dell’armadio una porta coperta che sicuramente unisce la camera della Signora Luigina a quella accanto, gli specchi sono trasparenti e dall’interno si vede perfettamente quello che succede nella camera.
Allora La Signora Luigina aveva un complice ??? e chi era mai? E perché facevano quelle foto? Mille domande mi passavano per la testa ma anche una forte eccitazione che mi faceva quasi tremare le gambe, così torno in cucina finisco di guardare le foto e dopo le rimetto esattamente come le avevo trovate, avendo cura del loro ordine e lasciando lo stesso lembo rivelatore a fare capolino dal cofanetto.
Mi sforzo di tornare lucido così preparo il colore ed inizio a dare la prima mano di vernice alla porta mentre in testa mi stava maturando una certa idea, ricordavo un servizio su un periodico porno che leggevo sempre quando aspettavo il mio turno dal barbiere del paese (i più giovani forse non lo sanno), fino ad una ventina di anni fa era quasi normale trovare dai barbieri riviste porno o scandalistiche tipo “Le Ore”, “Cronaca Vera”, etc etc.
Nel servizio si parlava appunto di una marito guardone che organizzava incontri per la moglie e si divertiva ad osservare tutto nascosto nell’armadio.
Ecco che sento aprire la porta appena in tempo, avevo giusto finito la prima mano, ripulisco bene tutto e vado in terrazza a sciacquare i pennelli, mentre la Signora Luigina mi sorride e mi dice che si sente accaldata ed ha bisogno di farsi una doccia (ci credo penso io che è accaldata ehehe dopo il servizio di Mastro Bruno…)
Io quasi ingenuamente dico “Signora ho finito la prima mano alla porta ora si deve aspettare un’oretta prima di dare la seconda, posso fare qualche altro ritocco nel frattempo?”, la donna mi fissa profondamente e mi dice “Sì caro aspettami in camera che ti faccio vedere io una cosina da ritoccare”.
Io avvampo tutte quelle cose accadute in una sequenza così rapida, stento persino a crederci io stesso, così mi spoglio e mi distendo sul letto fissando quasi con aria di sfida il finto specchio, in quel momento appare la Signora Luigina con una bella vestaglietta sotto la quale si vede bene che lei non indossa null’altro.
La donna apre le finestre ed una intensa luce penetra nella stanza, poi mi guarda e dice “voglio vederti bene Filippo sei così bello che mi voglio ricordare questa cosa in tutti i particolari”, così dicendo si avvicina e si inginocchia proprio lateralmente allo specchio allora io non resisto le guardo il culo che è tondo come un mandolino mi porto dietro a lei e la abbraccio baciandole il collo e carezzandola delicatamente sui fianchi.
La mano si abbassa e le sfiora la fica sempre più calda ed umida, mi soffermo un po’ sul buco del culo che pulsa invitante, così da dietro le bacio il suo delizioso buchetto ormai ben aperto e pronto (grazie mastro Bruno).
Provo ad infilare un dito sento la signora emettere un gemito di piacere e continuo a leccarla così finché non capisco che è perfettamente rilassata è il momento, delicatamente e lentamente le infilo la cappella nell’ano stando ben attendo a non contrarmi troppo per non far gonfiare ancora la cappella, finche non lo sento scivolare dentro liscio liscio .
Le allargo le mele con i pollici per fare entrare il cazzo completamente dentro mentre lei si sgrilletta velocemente e mugola in continuazione, ecco che mi torna in mente il nostro “spettatore” e la cosa mi eccita ancora di più, così chiedo sfrontatamente alla Signora Luigina “Ti piacerebbe adesso avere un altro uomo a tua disposizione?”
La donna mugola ancora di più, allora insisto “Dai che ti piacerebbe adesso farti penetrare anche davanti vero?”, la donna ormai preda dei sensi e della sua sfrenata eccitazione urla “Sì Sì mi piacerebbe davvero è tanto che ci penso ….. e tu saresti capace di prendermi con un altro uomo?”
Senza la minima esitazione continuando a incularla con vigore annuisco e finalmente mi decido apro la porta dell’armadio e ti vedo proprio il marito della signora Luigina nudo intento a masturbarsi … mentre aveva montata sul cavalletto la sua macchina fotografica.
Guardo l’uomo e gli faccio un cenno d’intesa lui capisce immediatamente che ero disposto a possedere insieme a lui sua moglie.
Ecco che la Signora Luigina si avvicina al marito e lo bacia in bocca con grande passione e desiderio, l’uomo si stende sul tappeto mentre sua moglie inizia a cavalcarlo, io sto un po’ in disparte, mi eccita vederli fare l’amore si capisce che hanno un’affiatamento perfetto, i gemiti aumentano di frequenza e la signora Luigina si gira e mi fa cenno di avvicinarmi.
Mi inginocchio dietro la coppia e abbocco la cappella nel culo della signora Luigina che si inarca per farlo infilare meglio ecco che siamo in due dentro, sento il cazzo del marito che la fotte davanti sento i suoi colpi sul mio glande è una sensazione nuova mai provata inizio ad ansimare anche io al ritmo dei due amanti.
Ricordo i gusti della Signora ma non riesco a trattenermi oltre e le dico “Sto per venire…” e di contro “Anche ioooooooo” allora esplodiamo tutti e tre in un orgasmo enorme , ci ritroviamo abbracciati e sudati esausti ma sazi di quell’esperienza veramente speciale.
Ci ricomponiamo e stranamente senza imbarazzo da parte di nessuno riprendiamo a fare le nostre cose, io finisco la porta, la signora Luigina prepara il pranzo ed il marito mi confessa che dopo tante fantasie aveva trovato la complicità della moglie, mi prega di non dire niente in giro e mi dice che quella sarebbe stata l’ultima volta con me (era una piccola regola che si erano dati), io rispettando la loro volontà ancora spero di sentirmi richiamare a fare qualche lavoretto per la Signora Luigina.
Un abbraccio
Sparty
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17 anni fa
Sparty, 49/49
Ultima visita: 11 anni fa -
Mia cognata
……………………….. in casa solo aspettavamo l’arrivo di mia moglie per andare fuori a cena, ma lei era come al solito in ritardo.
Nel frattempo era arrivata mia cognata.
Una 30enne molto carina, occhi e capelli castano scuri, non molto alta ma un visino biricchino, due bei seni sodi e un culotto niente male.
Come al solito cominciamo a scherzare ammazzando l’attesa.
Il gioco comincia a diventare violento e il tutto si tramuta in lotta.
La piccolina però non riesce a competere fisicamente e si ritrova perennemente schiacciata dal peso del mio corpo.
Ad un certo punto si divincola e scappa, facendo battutine e provocando………………………….
Mi alzo e la immobilizzo sul bracciolo del divano.
Il corpo sdraiato sul divano, il culo tenuto alto ben in evidenza dal bracciolo e le gambe fuori dal divano che si dimenano.
Per tenerla ferma le salgo a cavalcioni sopra con il viso verso il suo culetto bello tondo e fasciato da un yeans a vita bassa.
Comincio a schiaffeggiare il culo, in maniera ritmica e metodica, sempre in un punto diverso, in modo che tutto il culo frigga sotto le mie “pesanti carezze”
Ma con stupore ecco che lei non cerca di divincolarsi, non urla e insulta, ma si aggrappa alle mie caviglie e comincia a mugulare e dimenarsi sotto i colpi che man mano diventano sempre più ritmici ed insistenti.
Ad un tratto mi lascia le caviglie e con una mossa a sorpresa mi prende i piedi e se li porta verso la bocca.
Comincia a baciarli e leccarli con passione e trasporto.
Le abbasso i pantaloni e metto in mostra un culo tondo e molto arrossato.
Ricomincio a schiaffeggiarlo, ma questa volta a nudo e i segni delle dita cominciano a vedersi.
Le allargo le natiche e la colpisco con dei colpi secchi delle dita sull’ano messo in bella mostra e sulla vagina che ora pulsa e si bagna in un misto di dolore ed eccitamento.
Il mio eccitamento è pari al suo e la voglia di possederla in quella posizione mi fa sbottonare i pantaloni ed estrarre il mio pene turgido, duro e desideroso di mia cognata.
Un rumore sospetto mi distrae , libero la piccina dal mio peso e vado alla finestra ………………… mia moglie sta parcheggiando in cortile.
Mi giro e la cognatina è in ginocchio, con una rapida mossa prende il mio pene e lo mette in mocca succhiandolo avidamente ………………………..
La respingo e mi infilo sotto la doccia…………………………
Uscendo trovo le sorelle che scherzano in salotto aspettando che le porti a cena.
Tutto ciò è successo l’altra sera , purtroppo mia cognata non vive a Milano, ma era da noi in visita e la domenica è tornata a Padova dove vive e lavora.
Non vedo l’ora di andarla a trovare.
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17 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 7 ore fa -
La biondina del bar
La ragazzina di 19 anni faceva da mesi la stupida con me ogni volta che ci incontravamo al bar.
Un giorno, in maniera arrogante e provocatoria, mi invita a salire a casa sua li poco distante.
Entrati pensò bene di comportarsi da puttanella, slacciandosi la camicetta e strusciandosi come una gatta in calore.
Diceva di essere amante degli uomini rudi e dei giochi un pò cruenti.
Nello sgabuzzino c’erano le corde del padre che usava in montagna nelle sue sortite da rocciatore principiante, e lei diceva di essere alla ricerca di un vero uomo capace di usarle su di lei.
La mia reazione fu improvvisa e assolutamente repentina.
Le misi un bavaglio.
Le stropicciavo i capezzoli e palpavo con vigore i seni così sodi, mentre legavo gambe e caviglie.
La feci alzare e la obbligai ad inginocchiarsi.
Lei eseguì adagiandosi per terra, la bendai .
Le tolsi il bavaglio, e lei trasse una profonda boccata d'aria.
Stava per dire qualcosa e prontamente le infilai in bocca il mio pene.
Tirandola per i capelli la portai fino al tavolo.
Lei continuò a mugolare, agitando il capo, ma mi seguì senza opporsi, e si lasciò mettere come io volevo, con il busto piegato sul piano, a pancia in giù.
Feci passare una fune sotto le ascelle e tirai finchè non fu legata anche al pianale del tavolo, infine le legai le caviglie alle gambe del tavolo, in modo che le si mantenessero divaricate le cosce.
Lei era legata in quella posizione al tavolo, con le cosce aperte e il culo sporto in fuori.
Con la testa posata di lato sul legno freddo respirava dal naso.
Mi chinai ed iniziai a leccarle l'ano, piano piano.
Lei parve gradire, e i suoi mugolii si fecero sottili e ritmati con la mia lingua.
Con la mano le solleticai prima la vagina, poi con le dita esplorai il suo ano bagnato di saliva.
Io puntai la mia cappella sul suo ano, e lei smise persino di respirare, pensando che stessi finalmente per penetrarla dove natura comanda.
Invece le sfilai le dita, aprendole il più possibile le chiappette bianche, burrose e arrossate dalle sberle che in modo ritmico aveva sin qui ricevuto.
Il suo sguardo smarrito ed implorante mi fece capire immediatamente che li era vergine, la cosa mi eccitò moltissimo.
Entrai del tutto con un unico movimento lento e continuato, che inziò ad essere accompagnato da un lunghissimo mugolio da parte di lei, senz'altro di dolore.
Iniziai delicatamente a pompare, dentro e fuori, dentro e fuori.
Dopo qualche paradisiaco minuto , uscì da lei ormai mugulante di piacere, e le slegai le caviglie e le corde
La rifeci inginocchiare
Lei succhiò avidamente, quasi con gratitudine, ed io pompai, finchè, non esplosi, inondandole il volto, i capelli, gli occhi, la bocca, ……..
Poi la sollevai e la feci sedere sul tavolo, le allargai le gambe ed infilai la testa fra le sue cosce, iniziando a leccarla.
Poco dopo sentì la sua vagina contrarsi intorno alla mia lingua affaticata, il suo corpo che veniva scosso da sussulti, e lei che mugolava irrigidendosi ed arrossendo fra le ondate di un orgasmo che pareva non dover più finire.
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17 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 7 ore fa -
Gigi e la mamma 2°
Gigi e la mamma. 2*
Ciao a tutti, sono tornato ,sono felice di aver ricevuto tanti commenti ,voglio puntualizzare una cosa, ho detto di poter dimostrare con foto e filmati le mie prestazioni , credevo fosse inteso a persone documentate come me sull’argomento ( chi di voi farebbe girare sul web certificazioni del genere ??? ) spero di essere stato chiaro…
new episodi
Era tornata l’estate , solito scenario in casa mia, la mia bambola fu buttata via da mia madre ,le mie sorelline crescevano ed io giocavo sempre più con mamma , ( per quelli che mi hanno detto di essere fortunato…. Non è così ,le nostre madri prima di essere tali sono donne , piace anche a loro divertirsi come a noi ) imparavo nuove posizioni,inventavamo situazioni particolari. Quando uscivamo fuori Salerno ci eccitava molto farci vedere ai semafori dai lavavetri o persone negli autobus mentre lei mi succhiava il cazzo ,farsi toccare negli autobus affollati sotto gli occhi di tutti, ma la nostra ciliegina era di scopare nei bagni delle donne dei centri commerciali o nella stazione ferroviaria .Faccio di tutto con lei e non si tira mai indietro, abbiamo una forte intesa .Quando mi porta il caffè al letto, gli piace vedere la mia erezione ,lo stringe, lo strizza,lo succhia in un modo stupendo. La desidero talmente tanto e lei lo sa molte volte mi provoca, la vedo con una camicetta corta e senza mutandine sbrigare faccende di casa spolvera, aggiusta i tappeti,si chinarsi sulla mia scrivania insomma fa di tutto per mostrarmi quel culone rotondo e quella figona sempre pronta.
Per via del mio lavoro devo seguire dei turni(mattine ,pomeriggi ,notti) così ho la possibilità di restare più tempo a casa e in diverse ore della giornata.
Una mattina mi alzai in casa c’era silenzio, sentivo provenire dal bagno uno scroscio d’acqua, pensai subito a lei sotto la doccia ,senza perdere tempo mi tolsi le mutande con il cazzo tra le mani mi avvicinai alla porta,l’aprii piano piano ed entrai, terrore
Nuda , a gambe divaricate seduta sul bordo della vasca che si depilava la figa non c’era mia madre ma l’ultima delle mie sorelle ,Teresa.
Ci guardammo fissi negli occhi,io tremavo dall’imbarazzo, lei invece pian piano abbassando lo sguardo mi fissa il cazzo in erezione (anch’io lo depilo), io ammiravo il suo corpo ben fatto, capelli lunghi che scendevano lungo le schiena , il seno tondo e rosa con dei capezzoli rossi,ventre piatto ed una fighette liscia e rosastra, gambe lisce come una venere,ero ancora fermo sulla porta nessuno di noi diceva una parola,ad un tratto sentiamo un rumore di chiavi ,era la mamma che stava per aprire la porta,
Teresa a bassa voce sussurra:
- Gino,corri in camera e chiudi la porta.-
Mi sentivo confuso ed anche un po’ impacciato.
Sembrava tutto preparato, un piano perfetto ma questa volta non era stato preparato da me.
Mi infilai nel letto e feci finta di dormire fino a tardi.
Verso l’ora di pranzo mia madre mi venne a svegliare (a modo suo) ,infilando la mano sotto le lenzuola, prese il mio membro tra le dita ,lo trovò gia duro,inizio a segarmi,ma dopo pochi colpi sborrai a fiumi,leccandosi le dita mi domando:
-come mai??, stai gia morendo dal desiderio?-
Eccitato le risposi:
- si,ed ho pensato un altro giochino da fare insieme.-
-quale ?-
Rispose pulendosi le labbra ancora sporche di sperma,
-ti devo confessare che è gia da parecchio che ti fotografo con il cellulare mentre dormi o sei nel bagno….vorrei girare qualche filmino con te….vuoi?-
Lei chinandosi verso di me mi stampa un bacio sulla bocca e mi sussurra:
-vuoi fare i filmini porno con me !!! allora compra tante cassette io ci sto .-
si ricompone e torna in cucina.
Io resto ancora a letto soddisfatto della sega , ripensavo a Tiziana , dovevo capire…. era stato tutto preparato!!! da parte sua no c’era stata nessuna reazione a vedermi nudo,lei non si era scomposta, con una gamba sul bordo della vasca , l’altra divaricata ,si bagnava una mano per togliersi i residui di sapone, l’altra massaggiava ed accarezzava quella fighette appetitosa.
Preparai un piano,collegai il filo del lettore dvd all’antenna centrale delle nostre televisioni ed aspettare il momento giusto e trovare qualche video da proiettare. Pensavo ad uno amatoriale ma era troppo azzardato per il momento.
In quel periodo, tra i miei colleghi di lavoro, giravano dvd porno, i più gettonati quelli che come protagonisti avevano cani ,cavalli e scimpanzé .(Si proprio cosi …animali ).
Arrivo il mio turno di spettatore , ricordo che la prima sera pioveva molto e faceva freddo ,in casa i riscaldamenti erano accesi ed io indossavo il pantalone del pigiama e una maglietta di cotone, mancava un’ultima cosa,qualche stuzzichino e qualche birra.
In cucina c’erano le mie 4 sorelle ,i miei erano andati a cena da degli zii.
Verso le 19.00 due di loro escono con i loro fidanzati,restiamo io, Terry e Tizziana.
Una volta organizzato per la lunga maratona mi chiusi in camera.
Verso le 22.00 un po’ pere l’effetto della birra con la complicità dell’eros decisi di fare quel ponte creato da me sull’antenna,feci partire il video, abbassai l’audio mio e accostai l’orecchio al muro confinate alla camera delle mie sorelle,passavano i minuti e sentivo provenire dalla loro camera il telefilm che stavano vedendo,avevo quasi perso le speranze quando ad un certo punto….la pubblicità, appena cambiarono canale ,iniziarono mugolii e gemiti .Abbassarono la voce ma non cambiarono canale,io eccitato come un mandrillo accostavo sempre di più l’orecchio al muro stringendo il cazzo duro tra le mani,ad un tratto sento la loro porta aprirsi …Terry va in bagno…. (morivo dalla voglia di vederla masturbarsi), sento il rumore delle pantofole avvicinarsi alla mia porta , con un salto balzo nel letto, la mia porta si apre ,era Tiziana , il perizoma bianco…visibilmente macchiato in mezzo alle cosce , camicetta mezza aperta con un top nero, prima da un’occhiata al mio televisore scoprendo tutto, poi con uno sguardo malizioso dice:
- Potevi invitarmi a vederlo con te, o no? O ti vuoi divertire solo tu?" –
Strizza l’occhio, chiude la porta e torna in camera sua , indimenticabile non mi ero mai fatto tante seghe come quella sera.
Passarono i giorni,fui chiamato da una coppia (ho annunci di relazioni su riviste e internet) della mia città,mi proposero di fare un video clip per poi postarlo sul web,accettai al volo, il marito mi insegno dove inviare i filmati ed altri trucchetti tipo convertire le videocassette da analogico a digitale. Capitava tutto a pennello,il desiderio mio e di mamma si stava per avverare, preparai web-cam , videocamera e cellulare per riprendere le mie avventure con lei.
Una mattina presto , circa le 4.00 , mi alzai per andare a bere in cucina , trovai Teresa affacciata alla finestra che fumava una sigaretta ,indossava la maglia di un mio pigiama,sotto si intravedeva il culetto nudo, il mio cazzo divento duro,usci dagli slip,volevo toccare quel culetto sodo , ero letteralmente fuori di me non ero più cosciente delle mie azioni, ero estremamente arrapato e vedere Tiziana in quella posizione mi sembrava un invito irrinunciabile. ma avevo paura,con un voce tremante le domandai:
-che fai alla finestra a quest’ora di notte,vai a dormire-
- Luigi vieni qui vieni a vedere cosa succede in quel palazzo di fronte-
Mi avvicinai alla finestra , feci in modo che la punta del mio cazzo capitasse proprio al centro del culo
lei non disse nulla, alzo il braccio e mi indico una finestra che aveva la luce accesa ,una coppia stava scopando , l’uomo sotto la donna sopra che saltava sul suo cazzo, il sangue mi bolliva, decisi di provarci, abbassai gli slip,misi il cazzo in mezzo alle sue gambe,lei divaricò le gambe e con una torsione del bacino accompagnava i miei colpetti a penetrare la sua fighette,infilai le mani sotto la sua maglietta massaggiandole quei seni sodi,lei si curvo un po’ di più e con la infilo dentro il mio uccello.
- Ohh…siii Gino, ummmm…hai un cazzo bellissimo!"..-
- Aaah…è bellissimo ….mi fai morire….aahh!!!
Calda, stretta , umida, celestiale,inizia a muovermi
- ahhh!!!!.....noo… Gino fermati.-
si volta verso di me ,mi accarezza e va in camera sua.
Ero tutto eccitato , andai in bagno per farmi una sega , ma mentre stavo per chiudere la porta spunta mia madre, ci guardiamo per un attimo la prendo per mano e ci rechiamo ne bagno di sopra.
Arrivati dentro chiusi la porta, lei si abbassò il perizoma e si sedette sul bagno
-tesoro…. aspetta un attimo devo fare la pipì.-
Io la tirai a me ed entrammo nella vasca, mi sedetti sul bordo e la presi imbraccio
-falla ora, se ci riesci ,con questo paletto dentro voglio vedere come fai-
Lei accetta , inizia a muoversi lentamente su e giù,io le succhio i seni, lei inizia a gemere,
la sento stringere la figa …una goccia di pipì le scappa quando io forzo qualche colpo , l’accarezzavo il culo e con un dito la penetravo l’ano.
- Gigi è bellissimooo….siii amore di mamma …siiiiiii….non resisto… sto esplodendo-
- mmmmmmmhhhhh .. AAAHHH….mamma….mamma….mmmhhhhh……..aahhhhhhhh!!!....... sento la tua figa umida e bollente……… Ahh, sto per venire......
lei a quel punto si ferma un minuto , sento la sua figa stringere tutto il mio cazzo, un piccolo mugolio da parte sua e sento inondare suo piscio caldo,ci baciamo per non mugolare forte ma al mio sborrare dentro di lei urlammo di piacere.
Ci accorgemmo di aver fatto troppo rumore,io dovetti scappare in camera tutto sporco, lei rimase in bagno per lavarsi, si era fatto quasi ora di alzarsi per me e mio padre per andare a lavorare.
A fine giornata mi squilla il telefonino,era mia sorella ,mi chiese se volevo passare a prenderla,io subito capii che si trattava di una scusa per continuare quella faccenda in sospeso della sera prima,alle 17.30 mi trovai sul luogo dell’ appuntamento , io imbarazzato non sapevo come cominciare e cercavo di trovare strade trafficate per guadagnare tempo e cercare di allacciare il discorso, nessuno parlava eravamo in una fase di stallo ,decisi di tornare a casa.
Alla fine della cena mi ritirai in camera mia ed accesi il computer per leggere le e_mail nelle mie caselle elettroniche.
Dopo un po’ entra mia madre con un budino al cioccolato e panna.
- Gino non vuoi il dolce.-
Un bicchiere di mouse al cioccolato con della panna montata sopra.
-no mamma , ho un’idea per dopo ,conservalo.-
Preparai la web-cam,decisi che era il momento di debuttare come attori porno, la puntai verso il letto accesi qualche luce e aspettai la nostra ora.
Verso le 2.00 mi venne a svegliare.
-tesoro sono qui.-
-mamma io preparo il computer, tu vai a prendere il dolce.-
Presto fatto lei in cucina ed io che armeggiavo con la web-cam, entrò e chiuse la porta.
- eccolo porcellino mio-
mi avvicinai a lei,la carezzavo i capelli,lei mi abbassò gli slip,il mio cazzo schizzo fuori come una molla,
lo presi e lo immersi nel bicchiere si cioccolato e panna, lei si inginocchiò prese il bicchiere in mano lo faceva roteare intorno al cazzo, lo tolse, sembrava un grande cannolo,con un solo boccone lo inghiotti,la cioccolata e la panna fuoriuscivano dalla bocca ,lei per non farlo cadere dava dei colpi di lingua e delle ciucciate spettacolari,quando lo pulì per bene toccava a lei godere,la misi sul letto, la sollevai la vita con il cuscino,le divaricai le gambe e le versai il contenuto del bicchiere nella fessura della figa.
- tesoro mi fai impazzire,dove trovi queste idee…… OOOHHH SIIIII……..hai preso tutto da me-
io con il viso immerso nella sua figa assaporavo i suoi umori,mischiati al gusto del dolce un sapore davvero delizioso…..alzando i la testa lei mi invito a baciarla.
-mmmmhhhh……ti piace il sapore della tua mamma.-
-siii……sei buonissima……. Mmmmmmmhhhhh-
Eccitatissimo le presi le gambe,le portai sulle mie spalle,presi il mio cazzo e lo puntai verso la sua figa, lei agguanto il mio sedere stringendolo e con uno strattone lo tiro verso di lei facendo entrare tutto il mio pene dentro di lei .
- AAAHHH……sbatti tesoro,lo sento tutto cosi…..bellooo.!! hooooo Gino come é grosso............. hai un mostro per pisello...... che bello.......-
Ad ogni colpo si sentiva il solito rumore “cick-ciack” a noi piaceva molto, la feci mettere alla pecorina.
- mamma voglio leccarti il buco del culo-
le allargai le chiappe ed iniziai l’esplorazione di quel bellissimo orifizio che aveva un vago sapore aspro e dolciastro, con un salto mi ritrovai a galopparla.
Nel controllare se eravamo inquadrati dalla web-cam,mi voltai verso la finestra, mi accorsi che Tiziana era li che spiava,i nostri sguardi si incrociarono ma lei non si nascose… anzi …
Mi sentivo al settimo cielo ad un certo punto un forte brivido mi prende e senza rendermi conto sborrai.
-mammaaa….gooooddooooo…-
--AAAHHH….siii amore…siiiiiii….bello, AAAHHH….siiii.. siiiiii.. aaaaahh o mio dioooooo, Gigi.-
Scarico tutta lo sperma dentro la sua figa
- Luigi sta uscendo tutto fuori vuoi leccare la mamma!?!-
Leccando all’interno di lei ,mi riempio la bocca del mio sperma,lo ingoio,era buonissimo.
(mi è gia capitato di assaporare sperma quando faccio un trio con delle coppie).
La mamma con la sua espressione dolce mi fa un sorriso,io la bacio poi le dico sussurrando nell’orecchio:
- sei davvero grande , sei il mio angelo,non ti lascerò mai.-
lei con un’aria soddisfatta ed incuriosita mi dice:
-vediamo il nostro primo esordio nel cinema porno.-
Presto detto, mi alzo faccio partire il filmato e mi siedo vicino a lei
-hai preso tutto da me porcellino.-
-è vero, chissà se le mie sorelle sono anche loro così!-
Con un aria severa lei mi fissa negli occhi:
- non provarci mai con loro questo è un reato potrebbe nascere uno scandalo pauroso, non oso nemmeno pensare alle conseguenze.-
-non preoccuparti,sei tu l’unico amore mio,poi loro sono fidanzate il divertimento a loro non manca-.
Finito il discorso continuammo a vedere il clip girato al computer.
Mi sentivo un po’ sporco nei suoi riguardi per averla mentita,Il mio pensiero era rivolto a Teresa,da quanto tempo mi spiava?perchè non mi ha detto nulla?
Il pomeriggio seguente la telefonai io con la scusa di riportarla a casa. Questa volta andai sul Lungomare,ci fermammo in un bar a bere un caffè e subito fui diretto.
-da quanto tempo ci spii-
Lei con occhietti furbi ribatte:
-spiare chi? Non capisco di cosa parli.-
-vuoi farmi capire che quello che abbiamo fatto nella cucina io e te è normale!!!
Che l’altra notte non eri fuori alla finestra della camera mia a spiare me e la mamma!!!-
Si avvicina al mio viso , chiude gli occhi e mi bacia.
-ti ho sempre desiderato ,avrei voluto regalare a te la mia verginità,ho cercato molte volte di provocarti ma senza successo,poi una notte quando ho visto la mamma entrare in camera tua senza mutande mi sono incuriosita , ti ho visto possedere lei ed ho capito di poter avere una speranza -
Era come pensavo io il suo era tutto un piano, uguale a me quando ero più giovane.
Finito di prendere il caffè ci avviammo verso la macchina,mi diressi verso la pineta dove vanno a scopare prostitute ,coppiette ho fanno lo scambio, arrivati in zona i posti erano tutti occupati,noi ci fermammo in un angolo ad aspettare,era eccitante vedere quelle auto ballare a ogni colpo di cazzo,le luci accese dagli abitacoli che facevano intravedere le ragazze che succhiavano o si vestivano,stupendo,eravamo eccitatissimi.
Teresa era tutta infoiata si volta verso di me e dice:
- Gino,usciamo fuori,sul cofano della macchina.-
Si toglie il perizoma si abbassa la gonna ed esce dalla machina, io la seguo mi avvicino al lei ci baciamo,lei mi tira giù i pantaloni incomincia a succhiare il cazzo
- "Mmmhh…ggghhllll…mmhhlll…" gorgoglia beata poi alza la testa e mi dice
-scopami alla pecorina.-
Ancora qualche colpo di lingua per bagnare il cazzo e poi si gira,appoggia le mani sulla macchina mi porge il culo,le alzo la gonna le allargo le gambe r con piccoli colpetti la penetro,lei inizia a respirare fortemente, con dei movimenti di bacino accompagna la penetrazione,ad un tratto inizia ad ansimare :
-MMMHHH!!!...........SSSSSSSIIIIIIII……..SBATTI…SBATTI …. AAAHHH….….siiii.. siiiiii-
Le sue urla erano così forti che le altre auto accesero i fari per vedere cosa stesse succedendo,lei abbassa la testa dalla vergogna ma quello che accadeva era bellissimo,avevamo attirato dell’attenzione di tutti.
Il mio cazzo era durissimo mi faceva quasi male, non avevo mai scopato una patatina giovane e stretta, il mio sarà stato il secondo membro che era entrato dentro di lei , giovane e con poca esperienza, avvertivo ad ogni suo gemito un flusso uscire dalla figa , spruzzava i sui umori ad ogni fendente che le davo,nel frattempo ci accorgevamo che i fari puntati su di noi aumentavano, io pompavo sempre di più ma non riuscivo a venire ero troppo eccitato il cuore mi batteva fortissimo, la feci girare,l’appoggiai sulla schiena le alzai le gambe e le infilai nuovamente il cazzo dentro,entro senza accompagnarlo con le mani ,il mio pene e la sua patatina erano bagnati da una sostanza rosea, appiccicosa che sprigionava un profumo inebriante,vedevo il mio membro scomparire in quella fessurina liscia, senza peli,con una mano le stringevo un seno, polposo e grande.
Sentivo che stava per raggiungere un altro orgasmo , mi incitava a venire :
- dai Gino….daiiii Gino….sborra io sto per venire di nuovo.
la fissai negli occhi e in un attimo di lucidità mi resi conto che la quella donna che gemeva sotto i miei colpi era la mia piccola sorellina ,non faccio in tempo a tirarlo fuori,ho iniziato sborrare dentro di lei altri schizzi partono e la colpiscono la faccia ed i capelli imbrattandola tutta il vestito,le macchine che assistevano alla scena iniziavano a lampeggiare,a suonare,qualcuno scese e si recava verso di noi,Teresa dall’imbarazzo corse in macchina io la seguii con i pantaloni ancora abbassati,misi in moto e scappammo via.
Eravamo tutti sporchi e sudati mi recai verso una spiaggetta del lungomare di Salerno dove potevamo lavarci un po’ prima di tornare a casa.
Eravamo felici , promettemmo entrambi di non lasciarci più.
Sono passati ormai degli anni io mi sono sposato, Tiziana e fidanzata e mamma ora vive sola con papà , quando ci incontriamo per noi è sempre la prima volta.
Anche questa avventura per ora è finita, io rinnovo il mio invito a tutti voi lettori a mandarmi i vostri commenti , aspetto donne e uomini incestuosi con filmati e foto , ci possiamo contattare alla mia mail [email protected] .
P.S. un saluto allo staff del sito siete grandi.
18
4
17 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 7 ore fa -
Voglia di cazzo
Lunedì come tanti. Due ore di filosofia, una di storia e due di latino: pesantuccia come giornata! Sono all'ultimo anno di classico, finalmente, proiettata verso questo secondo semestre di fatiche e di preparazione alla maturità. Lotto tra la voglia di finire con la scarsa voglia di studiare e la voglia di divertirmi, come penso sia normale per le ragazze della mia età.
Piacere, sono Elisa, ho 18 anni e, senza troppi giri di parole e frasi, ho una voglia tremenda di cazzo! Questo è quello che ho detto alla mia amica Giorgia oggi in bagno, durante la ricreazione. Come sempre si parla del tipo che piace a me, di quello che piace a lei e si spettegola come ogni giorno su fatti realmente accaduti o fantasie miste a realtà. Oggi mi è uscita così la frase, parlando di Fabio, un ragazzo che ho conososciuto un mese prima in disco, le ho confessato che questo pomeriggio sarebbe arrivato il giusto momento.
Non sono vergine, ma con lui non ho ancora fatto l'amore. E' un figo e so che non è nata come una storia seria e mai lo diventerà, però mi piace e io piaccio a lui. Oggi ho voglia di divertirmi e di stupirlo, facendogli vedere che non sono la "ragazzina", come gli piace tanto chiamarmi, quando siamo al telefono. Lui ha 27 anni, gioca a calcio, fisico atletico, alto, capelli rasati, abbronzato un po' dalle lampade e un po' dalle poche giornate a sciare. Quando l'ho visto mi son detta "è mio". Abbiam ballato un po', poi mi ha offerto da bere e ci siam ritrovati sotto casa mia dopo due ore a limonare.
Oggi lo aspetto qui in casa, deve arrivare tra due ore. Sono sola, vivo con mia madre, divorziata da quello stronzo di mio padre e lei oggi mi ha già detto che sarebbe rietrata tardi per una riunione di lavoro. Secondo me, ha una storia col suo capo e se così fosse, posso capirla. Ha un gran figo come capo!Me lo sarei già fatta anch'io...
Sono eccitata all'ennesima potenza!
Ho già scelto cosa mettermi per l'occasione. Fabio rimarrà di merda! Non si aspetta di venire qui da me e trovarmi con questo completino: autoreggenti bianche, perizoma in pizzo bianco, per non nascondere il mio bel culettino sodo, che mantengo con una sana dieta e un po' di sana palestra, reggiseno con ferretto "la perla", regalato a mia mamma da non so chi... ma lei sa che mi piace un sacco e ogni tanto glielo frego, visto che abbiamo le stesse misure. Entrambe fortunate con una terza giusta, non troppo grande e ingombrante, ma estremamente sexy. E per completare l'opera mi metterò le scarpe che avevo preso per il matrimonio di mia cugina, la scorsa estate: 10 cm di tacco, color panna con laccetti alla schiava che arrivano a metà polpaccio.
L'idea è quella di accoglierlo vestita però, abbastanza casual, in modo che non si accorga di cosa c'è sotto... e poi farmi scoprire poco alla volta per veder salire la sua eccitazione.
Dal momento in cui ci siam visti quella sera, ci siamo rivisti altre 2 volte, non molte, ma abbastanza per capire che sotto sotto mi sa che ha un gran bell'uccello! Anche questo ho detto a Giorgia: non mi tengo niente :)))
La seconda volta che ci siamo visti, lui si è subito avventato sulle mie tette, palpandomi con forza e stringendomi i capezzoli, come se sapesse che a me quella cosa mi faceva impazzire, così io non ho perso tempo e mi sono fiondata con la mano sul suo pacco. E l'ho sentito veramente enorme. Stava scoppiando, ma non siamo andati oltre. Ci siamo limitati a strofinarci con i vestiti addosso.
Oggi lo voglio nudo e lo farò impazzire... (se volete vi racconterò com'è andata la prossima volta). Ciao.
16
2
17 anni fa
BUNCIA, 39/40
Ultima visita: 12 anni fa -
Chiedo scusa, sono rimasto chiuso fuori...
Questo racconto, è una confessione di una mia amica. Con il suo permesso ela sua collaborazione, posso raccontarvi ogni fatto e dettaglio, anzi devo, perchè vorremmo poi vedere la vostra reazione e i vostri commenti.
Ma non perdiamo tempo in chiacchere inutili e iniziamo a scrivere...
Ciao a Tutti, mi chiamo Angela, ho 31 anni e fino a poco tempo fa ho sempre vissuto a Firenze, prima nella mia casa natale e poi con il mio compagno. Convivo da quasi 2 anni con il ragazzo di una vita. Ci siamo conosciuti il primo anno di università e da allora non ci siamo più separati.
Di noi dicon tutti che siamo una bella coppia e gl'anni l'hanno dimostrato. Prima di conoscerlo non avevo avuto praticamente nessuna esperienza importante. Ero un raro caso di ragazza vergine a 19 anni, poi grazie a Lui, più grande di me e con parecchie storie alle spalle, sono riuscita a sbloccare il mio imbarazzante ostacolo, scoprendo i piaceri del sesso.
Eravamo sempre insieme e non avevo praticamente mai provato attrazione per altri uomini, se non in qualche serata dove si beveva un po' troppo e si lavorava solamente di fantasia.
I ragazzi mi trovano carina. Sono una donna alta poco più di un metro e sessanta, porto i capelli corti, castani natuarale, occhi grigi e un fisico da far invidia alle ragazzine di vent'anni. Questo perchè, per far due soldi, nel periodo degli studi, insegnavo spinning e in due palestre fiorentine, facendo impazzire gli uomini che si inchiodavano sulla generosa scollatura del mio body attillato e il più delle volte rimanevano dopo la lezione per complimentarsi. Mi dava un leggera eccitazione, sapere che dentro quei corpi sudati e affannati c'era ancora la forza per lasciarsi andare a chissà quali fantasia col mio corpo. Ma quella è un altra storia.
Ora, lavoro, dopo la laurea in scienze e politiche, in una nota banca. Sono allo sportello da quasi tre anni e da tempo speravo in un salto di qualità. Tre mesi fa, un sogno: il mio direttore mi chiede se voglio andare a ricoprire un ruolo abbastanza importante nella sede centrale della mia banca, a Milano. L'opportunità era ghiotta, lo stipendio sarebbe raddoppiato, avrei avuto un ufficio tutto mio: era il mio lavoro, non potevo lasciarmi sfuggire un occasione del genere, così accettai.
Parlai con il mio compagni di un possibile trasferimento a Milano per entrambi, ma la cosa non si poteva fare, perchè lui aveva il suo lavoro a pochi km da Firenze, così, dopo un breve periodo da pendolare, trovai un bilocale poco distante dal luogo di lavoro a MI e così iniziai la mia avventura milanese.
Partivo da FI il lunedì mattina e rientravo il venerdì sera.
E' novembre, un mercoledì sera, sono in casa, sola, come sempre, nel mio alloggio al quarto piano. Un quartiere tranquillo, poco distante dallo stadio. Sono le 23 e il mio fisico, come ogni sera inizia a sentire un po' la stanchezza, ho appena concluso la mia telefonata con Marco e sono pronta per andare a dormire, quando ad un certo punto, mi suona il campanello.
Guardo dallo spioncino e vedo quello che era il mio vicino di casa, ma con il quale non mi ero mai intrattenuta, nemmeno per una breve conversazione. Era un palazzo, dove la gente viveva per lavoro, più o meno come nella mi situazione.
Aprii la porta con la catenella di sicurezza e mi spiegò, scusandosi per l'ora che si era chiuso fuori dalla porta andando a buttare i rifiuti: non aveva le chiavi e neppure il cellulare per chiamare qualcuno che possa aiutarlo, così lo feci entrare e lo invitai al telefono per chiamare qualcuno, ma non sapevamo a chi rivolgerci per il problema.
Non poteva rientrare in casa, visto che non avevamo nemmeno un terrazzo in comune e praticamente, conosceva solo me, di vista, perchè anche lui si era trasferito da poco per studio: un bel problema. Rimanemmo all'ingresso discutendo e cercando una possibile soluzione, quando, dopo più di mezz'ora gli dissi che io, la mattina seguente sarei uscita di casa verso le 8:30 e, che, potevo, solamente ospitarlo sul divano, fino al mattino per poter chiamare aiuto ad un fabbro che avevamo trovato sulle pagine gialle.
E così, eccomi, in casa con un estraneo, che, senza troppo imbarazzo, accetta. Dopo poco me lo trovo in boxer e camicia, nel salottino; gli porto una t-shirt larga e una coperta e lo saluto, stanca per la faticosa giornata.
Lascio la luce del corridoio accesa e la porta della mia camera aperta, visto che dovevo dividere il mio appartamente con un estraneo e fatico a prender sonno. Ormai è l'una e mezza: sento dei rumori, come se si continuasse a girare sul divano, non troppo comodo in effetti per dormire e devo dare anch'io l'impressione di esser sveglia, perchè dopo poco me lo ritrovo davanti alla porta: "scusami, ma non riesco a dormire. Sono un po' agitato... non sono abituato a dormire in casa d'altri..." scappa un sorriso ad entrambi e così sparisce il sonno.
Sarà la combinazione tra la luce del corridoio e il suo abbigliamento con la mia t-shirt che, anche se a me stava grande, a lui stava giusta giusta ed evidenziava un fisico niente male e poi i suoi boxer attillati che facevano notare un generoso pacco... che ecco, balzarmi alla mente strane fantasie.
Era proprio un bel ragazzo. Mi alzai dal letto e decidemmo di bere qualcosa e chiaccherare un po' finchè non fosse ritornato un po' di sonno ad entrambi. Era una persona estremamente interessante, di quelle che ti mettono subito a tuo agio e ti fanno sembrare una situazione come questa normale, ma normale non era affatto. Mi stavo persino facendo vedere vestita in questo modo (cavolo!potevo mettermi qualcos'altro, vedevo i suoi occhi studiare ogni centimetro del mio corpo!). Dormivo con una canottierina molto scollata, senza reggiseno e con un paio di mutande rosa. Lui ad un certo punto, si lascio andare coi complimenti, apprezzando la mia scollatura. Era sempre più strana ed eccitante la situazione e i suoi complimenti, furono seguiti immediatamente dal mio sguardo sul suo pacco, per vedere se effettivamente lo stavo eccitando. Ed era così: si era gonfiato terribilmente. Cavolo! Iniziavo ad imbarazzarmi... Lui se ne accorse e pronto, come se fosse stato tutto studiato a tavolino, mi prese la mano senza parlare e me la porto sopra i suoi boxer con la sicurezza di uno che sapeva ciò che faceva e propio questa sua sicurezza mi rese impotente. Mi lasciavo guidare dalla sua mano che iniziava a simulare una sega. Sotto quel cotone, c'era un oggetto molto duro e grande, la mia voglia stava scavalcando l'irrealtà e senza pensarci troppo, oltrepassai il tessuto e tirai fuori l'arnese. Era propio un bel vedere! Prima d'ora avevo visto solamente due cazzi, ma mai avrei immaginato di riuscirne a vedere uno così grande un giorno. Era irresistibilmente eccitante tenerlo tra le mani: lo massaggiai e scesi con la testa per baciarlo e iniziare quello che più piaceva al mio ragazzo, sicuro adesso, pensandomi nel letto a dormire da sola.
Invece, ero con un vero mandingo meridionale, sul divano che si stava facendo fare un pompino dalla sottoscritta. Sentii ad un certo punto le sue dita sprofondarmi tra le gambe senza troppa fatica, visto che ero bagnatissima e la sua lingua farsi ora largo tra le mie natiche sode, per le ore di cyclette. Mi sfila la canottiera e mi mordicchia il seno e come tanti fotogrammi fissi nella mia memoria ora sono sopra di lui con le tette che mi ballano e il suo membro che mi esplode dentro!
Quella notte facemmo sesso fino al mattino e da allora, praticamente, ogni settimana il mio vicino rimane chiuso fuori... chissà perchè...
12
2
17 anni fa
BUNCIA, 39/40
Ultima visita: 12 anni fa -
Vincere o perdere a carte?
Vi racconto un'esperienza bellissima vissuta in vacanza estiva.
Con mio marito in una zona balneare estiva conoscemmo una bella coppia italiana della nostra stessa età. Dopo alcune cene ed escursioni fatte insieme, dove un divertente e satirico gioco di sguardi complimenti carezze di cui alcune apparentemente involontarie, decidemmo di riunirci in camera per una partita di poker. Nel gioco non usammo danaro, ma conchiglie raccolte sulla spiaggia. Dopo alcuni giri sciolti da alcune bottiglie di buon vino rosso, decidemmo in modo satirico di abbinare le conchiglie al nostro abbigliamento gia' raro, fino a quando gli uomini complici non iniziarono a togliersi sul serio le maglie perse. Da li in breve ci ritrovammo completamente nudi in un gioco di sguardi indiscreti eccitanti divertenti, che ben presto coinvolse gli uomini sfrontati in dolci e sensuali carezze rivolte a noi donne, che verbalmente e con gesti morbidi rifiutavamo, ma con gli occhi e l'armonia del corpo cercavamo. Passammo sul letto dove iniziammo a simolarci sessualmente con le mani in modo incrociato, qulche bacio sfuggente per poi fare l'amore con i rispettivi mariti. Eravamo tanto vicini da continuare a stimolarci manualmente a vicenda, anche se non ci fu' mai un vero scambio, fantastica ricordo l'esperienza di sertire dentro il proprio uomo e fuori le carezze e le attenzioni morbide turgide dolci e violente di entrambi.....
17
4
17 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 7 ore fa -
Profumo
Ed eccomi a dover superare quest’altra prova.
L’idea le è venuta mentre, con la testa poggiata sul suo ventre, mi dedicavo all’adorazione della vagina. Uso ovviamente solo le labbra e la lingua per pulire e asciugare. Quando decide di usarmi così, non la lava anche per più di 24 ore affinché io possa riempirmi il cervello e l’anima dei suoi sapori.. La mia Padrona è così, dolce e crudele allo stesso tempo. All’inizio credevo fosse solo crudele e capricciosa, poi ho imparato a capire che Lei ha solo uno scopo: educarmi, educarmi ad adorarla….
Mi è venuto spontaneo dirle che avrei riconosciuto il suo profumo, il suo odore, anche ad occhi chiusi. Un attimo dopo, tirandomi su per i capelli e penetrandomi con il suo sguardo di ghiaccio e miele mi dice: “davvero ci riusciresti? bene, vedremo…..”
Ed eccomi a dover superare quest’altra prova. Mi sta addestrando ad adoperare solo l’olfatto per riconoscere il suo odore. Passo ore bendato, le orecchie chiuse con tappi e le mani ammanettate dietro la schiena. Tutti gli altri sensi impediti, per acuire la capacità di riconoscere la sua presenza solo dal profumo, annusando l’aria. Tutto ciò che mi circonda ha il suo odore affinché mi resti, come un marchio nella mente. Indosso solo la sua biancheria usata per giorni da Lei, il suo rossetto mi colora le labbra perché ne riconosca sempre il sapore. Sugli occhi, come benda, calze o collant che spesso scendono a coprire anche il naso. Quando il naso è libero, i suoi slip o anche i proteggi slip, fungono da bavaglio per la bocca. Ogni cosa che è su di me, parla di lei alla mia pelle o ai miei sensi. L’olfatto è penetrato e profanato dal suo odore. Null’altro deve distrarre i sensi, nulla al di fuori del suo odore e del crescente desiderio di LEI……..
Eppure ho fallito la prima prova. Qualcosa mi sfiora le labbra, sono le sue che mi sussurrano con dispetto “Sono qui da più di 3 minuti e non ti sei accorto di me, andiamo maluccio. Dovremo intensificare l’addestramento”. Usa il termine “addestramento” sempre con una strana eccitazione nella voce, è evidente che le piace e la eccita che sia io il soggetto di questa pratica.
E’ da un po’ che sono disteso, legato e bendato come al solito, ma con il viso e il naso immersi nelle scarpe che portava fino a quando era entrata nella stanza. Un ulteriore esercizio a cui ha deciso di sottopormi. La mia evidente eccitazione è alle stelle…..
Entra senza preoccuparsi di essere sentita e mi aiuta ad alzarmi. Sento che mi sposta un po’ il suo reggiseno che indosso, una fitta improvvisa ai capezzoli mi fa capire che ha applicato delle pinzette. “Seguimi” dice strattonando la catenella applicata alle pinzette. La seguo veloce per non aumentare quell’eccitante dolore. Eccoci arrivati…non so dove. Mi fa inginocchiare, mi piega la testa appoggiandola su un bordo freddo…..ecco dove siamo, in bagno ed io ho il viso poggiato sul water. Si siede, ho la testa, il cervello, fra le sue cosce, il profumo è quello dolcissimo del suo sesso. Le sue mani mi bloccano la faccia, la spingono in avanti per i capelli. “Altro esercizio, aspira bene” sibila mentre il liquido dolce e caldo della sua pipì mi scivola sul naso e sulle labbra…”lo riconoscerai sempre quest’odore?”, quasi urla mentre avvicina ancora di più il mio viso al getto ora imperioso. “Si, sempre e dovunque”, per dirlo dischiudo la bocca, un attimo ed è piena del suo liquido, devo ingoiarla per respirare. Ne gode, lo capisco da come freme. “Ora baciala leccala, puliscila bene e………….fammi godere!!!!!!!!!!!!”
È stremata, l’orgasmo le ha quasi tolto il respiro. Il corpo, sdraiato sul pavimento, è ancora scosso da lievi fremiti che urlano il piacere che le mie labbra le hanno regalato. Il piacere maggiore, però, è quello di avermi lì, immobilizzato tra le sue cosce ancora bollenti. Lo percepisco da come le stringe attorno al mio viso, quasi per accertarsi della mia presenza e confermare a se stessa più che a me, la mia totale resa alla sottomissione.
“Ti ho donato il mio piacere” mi sussurra mentre mi libera gli occhi dalla benda. Finalmente posso vederla. È bellissima, ansima sollevando il seno nudo ritmicamente. Guarda sorridendo la mia eccitazione e ogni volta che scorgo quel sorriso so che sta escogitando qualcosa che metterà a dura prova la mia resistenza. “Hai avuto un regalo immenso, lo capisci vero?”, “si Signora, la ringrazio”. “Uhmmm, pensi davvero che mi basti un grazie da una lurida servetta che ha avuto l’onore di ricevere tra le labbra, non solo la mia piscia ma, addirittura, il mio orgasmo?” “Dimmi cosa sei disposto a fare per ringraziarmi davvero!!!!”. Sono talmente sconvolto e scombussolato che la risposta più ovvia che mi viene è “qualunque cosa lei desideri Signora”. “Bene troietta, hai detto qualunque cosa?” – “si Padrona, qualunque cosa!!!!” – “allora preparati, lo sai che la cosa che mi piace di più e entrarti dentro, sapere che dentro di te c’è qualcosa di me, desidero possederti i tutti i modi”. Ecco, già sento il mio povero culetto sconquassato dal suo fallo, il mio cervello invaso dai colpi del bacino che lo spingono sempre più dentro. Mi guarda come se capisse i miei timori. È una maga nel leggermi il pensiero, “no, non pensare al tuo culo, per ora la lasciamo riposare, lo useremo più tardi”. Si alza e si dirige verso il mobiletto di fianco alla doccia. Sento che armeggia all’interno mentre cerca qualcosa. Non ho la minima idea di quello che mi attende e questa miscela di paura e curiosità rende sempre più eccitante la mia attesa. “Voglio entrarti dentro da dove nessuno mai è entrato, voglio scavarti nell’anima fino al cervello”. Quando si gira ha in mano una pompetta con il beccuccio sottile e lungo, oddio, mica vorrà farmi un clistere? Non reggerò l’imbarazzo di questa umiliazione. “No Padrona, ti scongiuro no….”. “Oh, già ti rimangi quello che hai detto solo un minuto fa?” “- qualunque cosa lei desideri Signora - ricordi?” “ si Signora ricordo, ma un clistere…..” “clistere? Chi ha parlato di clistere. Dopo ci sarà anche quello, ma per ora è un altro il buchetto che voglio violare”.
Sono disteso a terra su un grosso asciugamano e ammanettato al termosifone, una bacinella piena di acqua tiepida è poggiata tra le mie gambe aperte. Le sue labbra sono piegate in un sorriso che non lascia presagire nulla di buono, almeno per me.
Sono questi i momenti in cui mi chiedo perché cavolo mi sono cacciato in questa situazione, poi mi basta avvertire la durezza della mia eccitazione per avere immediatamente la risposta. Mi piace, mi piace da morire trovarmi inerme, indifeso, nelle sue mani. Le sue mani che ora stanno stringendo la mia asta, sento che mi lega i testicoli con un nastro stringendoli alla base, così da farli gonfiare nella pelle tesa dello scroto. Vedo che riempie la pompetta con l’acqua della bacinella, unge ben bene il beccuccio con la vasellina che poi spalma anche sopra al buchetto sulla punta del pene, duro come un pezzo di legno. “Cominceremo con l’acqua, così inizi a prenderci gusto, vedi come è generosa la tua Padrona? Ora farò un lavaggio dentro la fica di questa puttanella”. Sono terrorizzato, non ho mai pensato a niente del genere, non riesco a pronunciare parola. Poggia la cannula sul forellino e comincia a spingerla verso l’interno allargandolo con l’altra mano. Non credevo potesse entrare e invece scivola dentro con facilità, oddio, un po’ brucia, ma avverto la sensazione di essere posseduto fin dentro l’anima, nella parte più intima e nascosta di me. Sono fermo, immobile per paura del dolore, dolore che però non arriva, anzi, sento che nella sua mano il mio pene si irrigidisce sempre di più. Possibile che anche questa prova mi faccia eccitare?
Ora Lei comincia a salire e scendere dentro l’uretra, lo spinge fino in fondo e poi dolcemente lo ritira su. Mi sta scopando il cazzo. Sento un fiotto d’acqua invadermi il canale, arriva dentro, mi sembra di sentirlo in tutto il corpo. So che non è possibile ma, quando lei schiaccia la pompetta, sento l’acqua scorrermi nelle viscere.
Mi guarda con un sorriso quasi crudele, vuole verificare le sensazioni sul mio viso. E quello che legge le piace enormemente. È come se leggesse tutta la mia adorazione, la mia sottomissione nel profondo degli occhi.
Capisco che anche lei è eccitata, quando con una mano stringe il cazzo e con l’altra la pompetta riempiendomi di liquido, si morde le labbra come se mi stesse davvero scopando. È così presa da questo gioco da non accorgersi di come stringe le cosce e i glutei per contenere il suo piacere. L’idea di eccitarla in questo modo mi riempie di felicità. Nel mio cervello si moltiplicano gli orgasmi che ho imparato a riconoscere. Orgasmi diversi, senza eiaculazione ma altrettanto appaganti.
Ha terminato, ha estratto il beccuccio e posato l’aggeggio nella bacinella. Ancora una volta sembra leggere i miei pensieri. Si è infilata una mano tra le cosce estraendola bagnata dai suoi umori. Me la poggia sulla bocca mentre con l’altra mi stringe un capezzolo tra le dita. “Lecca…..Lecca, fammi sentire che ti eccita il mio sapore. Eccita la fantasia, supera i tuoi limiti, desiderami perché ora voglio….”, avvicina le labbra al mio orecchio e con un alito mi sussurra ciò che io già sapevo: “….voglio riempirlo con la mia pipì, voglio che dal tuo cazzo esca la MIA piscia” . Ho sgranato gli occhi, ma è servito solo a convincerla ancor di più. Senza staccare lo sguardo dal mio, quasi a volermi ipnotizzare con quel sorriso da strega, si è accovacciata sulla bacinella riempiendola con la sua pioggia dorata. È bastato questo gesto a farmi sentire completamente perso in lei, nel suo gioco, come catturato dalla ragnatela che ha teso per farmi suo.
Mentre la cannula scivola dentro il piccolo foro sulla cappella, il liquido caldo mi invade il corpo attraverso la vescica, si insinua dentro di me, occupa tutti gli spazi, ogni singola cellula è piena di lei, del suo prezioso dono. Sento il sapore della sua urina arrivarmi nella gola, invadermi il cervello. Si, sto eccitando la mia fantasia, sto superando i miei limiti così come la Padrona mi ha chiesto. La desidero come femmina e come Padrona, desidero i suoi piedi sulle mie labbra, i suoi sapori nel mio cervello, TUTTI!
Sento la sua voce giungermi ovattata - “desiderami, desidera essere la mia schiava, la mia puttana, ahh siiiii, voglio go-go-dere di te, su di te, ahhhhhh, dentro di te, si ohhhh” – “voglio il tuo corpo, lo voglio, voglio po- ahhh- ssederlo in ogni modo”.
Non so cosa mi succede, è come se stessi perdendo i sensi, tutto è ovattato, anche la luce, ogni muscolo del mio corpo sta vibrando mentre con mano decisa lei continua a scoparmi il cazzo con quella pompetta; anche il suo corpo vibra, lo sento, sento il sudore che le imperla la pelle, sta godendo, non l’ho mai vista godere così, trema tutta ma le mani sono sicure, su e giù, dentro e fuori al mio cazzo continuando a spruzzare dentro tutta la sua pioggia dorata. È un attimo, un fiotto di pipì si insinua dentro l’uretra ma rischizza fuori insieme al mio sperma, sto godendo anch’io, un orgasmo che mi arriva da dentro la vescica, interminabile, non so più cosa fuoriesce, sperma, acqua, pioggia dorata, tutto insieme in un orgasmo che mi squassa il corpo e l’anima.
L’ho vista accasciarsi sul pavimento mentre, spalmandosi il mio liquido sul seno, si infilava le dita nella fica per portare a termine il profondo orgasmo che l’ha travolta, poi ho chiuso gli occhi…………!
Non so quanto tempo sia passato. Secondi, minuti, ore? Quando li riapro sono sempre ammanettato al termosifone. Lei è lì in piedi. Avverto un lieve fastidio all’ano, provo a muovermi ma la situazione peggiora. Mi regala il suo sorriso beffardo, “te lo avevo detto che il clistere lo avresti avuto dopo, più ti agiti e più schiacci la peretta così la mia pipì ti riempie la pancia”.
Si accovaccia sul mio viso, poggia il culetto sulla mia bocca, “su, ora ripulisci ben bene la tua Padrona con la lingua”. Non resiste all’idea, “voglio umiliarti ancora di più….”….spinge, il buchetto si allarga e un piccolo fiotto della sua cioccolata mi riempie la bocca.- ”Ricorda, eccita la fantasia, supera i tuoi limiti”. Cerco di rifiutarla ma la mano è pronta a tapparmi la bocca con la sua mutandina bagnata…..”mangia cucciolo, ingoia tutto, è della tua Padrona”
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2
17 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 7 ore fa -
Mio marito a pecorina
Una amica conosciuta in chat mi ha postato questa sua esperienza di vita. Non so se è vera ma mi eccito nel vedermi nella situazione del marito. Uomo fortunato.
Quella notte, come mi capitava tre volte al mese, ero di turno in ospedale. Montavo alle otto di sera e smontavo alle otto di mattina. Appena montato mi arriva la mia collega Cinzia che dice: “Senti Mara, ti prego, dammi il tuo turno e tu fai il mio domani. Sai, domani sera tengo i miei a cena.” Un po’ infastidita, ma non lo dò a vedere, acconsento. Ma intanto tra una chiacchiera e l’altra; un paziente da vedere comunque, rompo mezza serata e arrivo a casa alle 23. Con la speranza di trovare ancora Marco, mio marito, davanti al televisore, salgo all’appartamento ed apro con le mie chiavi. Stavo quasi per dire ad alta voce che ero io quando, mi bloccai. Sentivo la voce di mio marito dalla stanza da letto gemere. Lo sentivo dire:”Si…dai…dai…ancora…più forte … non ti fermare”. Oddio, pensai, si è portato una donna a casa. Mi venne un vuoto allo stomaco; una forma di sconforto o di rabbia, non saprei dire. Pensai che forse con una scenata avrei peggiorato le cose. A volte è bene far finta di non sapere. Magari cornuta in silenzio ma salvando il menage familiare. Mia madre mi ha insegnato a non drammatizzare sulle scappatelle del marito. Donna di principi antichi. Penso di andarmene in silenzio. Ma poi mi dico: “Ma almeno fammela vedere stà zoccola rovinafamiglie. Sarà mica una che conosco? Sarebbe un brutto colpo. Meglio una sconosciuta.” Insomma mi affaccio sull’uscio socchiuso. Oddio!!!! Quello che parla e sparla e che geme è proprio mio marito ma cosa vedo? Stà messo a pecorina sul nostro letto con indosso la mia biancheria intima e dietro di lui il nostro amico Gianni che se lo stà facendo di brutto. Oddio che colpo!!!! Resto esterrefatta ma dopo un po’ trovo la forza di allontanarmi. Apro la porta silenziosamente ed esco. Intanto, stando alle voci, il gioco continuava con invidiabile vigore. Rimasi fuori tutta la notte fino alle otto di mattina. Il morale a pezzi. Tornai a casa che ovviamente lui era già andato al lavoro. Sola in casa, rimasi ad osservare quei luoghi. Andai a controllare la mia biancheria intima. Molte cose cominciavano a trovare spiegazione. Quella lingerie che lui mi regalava ogni tanto dicendomi di indossarla quando facevamo l’amore. La taglia sempre un po’ più grande della mia con la scusa che si dimenticava la misura. Insomma era tutto per avere in casa roba da indossare lui. Ed io che non l’avrei mai pensato!!!! In verità passai una settimana di merda fino alla successiva notte in ospedale. Qellla notte, pensando a cosa stava succedendo a casa mia, sul mio letto, con la mia biancheria, mi riscoprii stranamente eccitata. La cosa mi metteva un fremito addosso. Allora decisi una strategia. La sera dopo mi attillai con un po’ di roba addosso e cominciai a stuzzicare Marco finchè me lo portai a letto cercando di portarlo in una posizione di 69. Non tanto per farmi leccare, che pure mi piace, quanto per avere il suo ano a portata di lingua e di dita. Beh .. è inutile dire che mentre lo succhiavo e, insalivandomi le dita cercavo di infilargliene qualcuno dietro, lui stringeva l’ano nel tentativo di non far scoprire la recente e continua dilatazione. Ma si sa: quando una cosa ti piace finisci per mollare gli ormeggi: una donna lo sa bene. Ed invece di uno gliene infilai anche due e poi tre. Ma non commentai. Commentai invece sul fatto che il trattamento si ripercuoteva positivamente sullo stato di erezione del suo pene. “Amò” gli dissi “ credo che se questo è l’effetto dobbiamo trovare il modo di infilarti qualcosa dietro anche quando mi scopi.” E ridemmo di gusto. Mi scopò di brutto e la cosa finì lì. Ma io non avevo finito. Nei giorni seguenti andai in un sexy shop in città, lontano dal paese, e comprai un fallo di lattice di quelli con le cinghie da indossare noi donne. Lo misi nel comodino vicino al letto e ricostruii l’atmosfera. Naturalmente nel momento culminante, quando lui aveva perso i freni inibitori, lo presi e glielo infilai dietro piano piano. Se lo prese senza commentare. Fece quasi finta di niente. Allora glielo dissi io:”Ti piace?” e lui “mmmmhhhh …. Dove l’hai preso?”. “Non è importante dov’è l’ho preso, caro, è importante dove lo prendi tu ora. Adesso te lo faccio sentire meglio. Ti va?” E senza aspettare risposta mi alzo e in un attimo indosso l’arnese fissandomelo all’inguine con le cinghie. Devo avergli fatto un effetto incredibile con quell’arnese dritto all’inguine. Infatti appena gli dico:”Se tu fossi donna ed io uomo cosa saresti capace di fare?”. Me lo ritrovai a succhiare avidamente quell’arnese di gomma attaccato al mio corpo come se fosse un pene vero. “Aspetta, gli dico, se proprio vuoi fare la puttana ti faccio indossare qualcosa di femminile.” Insomma lo riportai a vestirsi con la mia lingerie, lo truccai, lo preparai tutto e appena fummo pronti me lo scopai a pecorina per tutta la notte. E mentre lo scopavo lo chiamavo puttana. E lui gemeva. Io non avevo problemi di erezione ma solo di resistenza fisica. Posso dire che gli feci un culo a cerchio di botte. Confesso che facendolo venni anche io sbrodolandomi lungo le cosce. Da allora lo facciamo sempre ma non prendo mai l’iniziativa di tirare fuori l’arnese. E’ sempre lui che me lo chiede. E credo di aver recuperato un menage familiare tenendo fuori intrusi extra. Infatti son quasi certa che con Gianni la passione deve essersi affievolita. Mi vien quasi voglia di riaccenderla io. Ma non adesso.
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17 anni fa
gioiamia,
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Ultima visita: 13 anni fa
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Ibiza
Ci sono cose che ci accadono .. e non ci senbrano vere .. ci sembrano dei sogni ... non perchè non siano possibili ma perchè ci sembra troppo bello che ci siano accadute ....io ho avuto due avventure estive favolose quest' anno - inizio dalla prima...
Estate - spiaggia libera già frequentata anno scorso in cui avevo avuto un piacevolissimo incontro -
Dopo pranzo mi incammino verso una parte di spiaggia normalmente frequentata da nudisti...e verso il fondo scorgo due figure che per mano si allontanano dalla spiaggia verso la macchia.
Allungo il passo e vedo che lui si gira compiaciuto capendo che voglio seguirli...
Non capisco le loro intenzioni ... e mi tengo a debite distanza ma lui mi fa segno di avvicinarmi ... e quando sono a ca 5 metri da loro ..mi fa segno di fermarmi....loro entrano tra alcuni pini marittimi bassi in una specie di spiazzo di sabbia... lui stende il telo e fa sdraiare Lei a pancia in su... io mi metto fra le frasche degli alberi in direzione di Lei...e vedo perfettamente tutto il suo fisico nudo offerto ai miei occhi...
Si guardano ed iniziano a toccarsi ... con le mani.. poi si lanciano in un favoloso 69 ... e lui di scatto si stacca ed inizia a sditalinarla con foga...ho esttamente di fronte a me...quella figa depilata che si spalanca e si chiude... con il dito di lui che le entra ed esce in continuazione... lei si bagna vistosamente e mugola... Lui la fa girare e prosegue il ditalino con le natiche all'insù...ora ho di fronte ai miei occhi due tonde curve sode..con in mezzo una spacca favolosa...che si muove..FAVOLOSA... sino a questo punto ho resistito..ma ora faccio uscire dal boxer il mio GULLIVER già duro ..e lo smanetto...Lui mi vede e sorride....Lei è di schiena e ascolta cosa lui le sussura all orecchio ..ma si dimena per il piacere..
Di scatto lui si alza e mi fa segno di avvicinarmi...e si allontana verso il mare .. titubante mi avvicino ..Lei gira la testa e sorride annuendo...io ho il cazzo in mano ..sfilo dalla tasca un preservativo ..lo infilo .. mi abbasso ... Lei dice OK... ed io inizio a pomparla.. con lui che mi guarda in lontananza...ma la mia attenzione è tutta per Lei ...che tutta bagnata si dimena ed urla di piacere...
Lo ammetto ho fatto di tutto per resistere... ma ho goduto in maniera scomposta dopo una serie di colpi profondi....
ERO ECCITATISSIMO e GULLIVER non resisteva più ....Lei con il presevativo me lo ha preso in bocca ancora duro .... ed è riuscita a tenermi eccitato...io volevo provare ancora a scoparLa ... ma Lei mi pompava sempre piu veloce... come ha sentito i miei scatti di piacere ha tolto il preservativo ed alcuni getti sono finiti sul suo corpo.....mi sdraio esausto e scorgo Lui ...che dalla mia postazione fra gli alberi ci guardava...si era riavvicinato..ma io preso dalla foga non avevo visto.....
Nei due giorni seguenti ..... ci siamo visti ancora ...poi io dovevo partire ... ed essendo loro portoghesi ..ho solo un loro indirizzo ....Mi hanno proposto di passare a trovarli....ma purtroppo il Portogallo non è cosi vicino e soprattutto ...la prima volta inaspettata è stata la migliore...quindi meglio aspettare nuove avventure ........SPERANDO SIANO SEMPRE COSI APPAGANTI ...meglio poche ma buone..............
Ciao Alberto e GULL69
Sperando vi accadano cose simili .. e se vi sono accadute magari ad IBIZA scrivetemele se vi va ... a [email protected] Ciao GULL69
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1
17 anni fa
GULL69,
36/36
Ultima visita: 2 anni fa
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La fidanzata si asciuga i capelli
ero andato con la mia fidanzata in palestra e dopo la lezione ci eravamo separati per andare ognuno nella propria sezione per farci la doccia e per cambiarci.
In poco mi feci la doccia e notai che al fondo del corridoio molti uomini si infilavano dentro una porta di legno con ivetri appannati.
Non capii subito anche perché non c'erano indicazioni, ma preso dalla curiosità mi recai a vedere e scoprii che c'era una sauna.
Pensai che la mia fidanzata ci avrebbe messo una vita ad asciugarsi i capelli e decisi di entrare per rilassarmi un pò.
Dentro c'erano molti uomini e mi misi seduto di fronte ad un uomo piuttosto in carne che molti altri non indosava nulla. Non sono gay, almeno al tempo non lo pensavo, e quindi non subii nessun ecitazioni, anzi.
Ogni tanto però il signore davanti a me, non so se per vizio, per fastidio o per piacere, se lo toccava e se sulle primi non ci feci caso, dopo iniziai a gurdarlo proprio li e la cosa mi piaceva molto anche perchè sentivo che la in fondo, sotto l'asciugamano il mio membro non era affatto dispiaciuto di vedere quell'uomo grande e grosso che si toccava.... la sensazione era piacevole e non mi sconvolsi per niente... piano piano la mia mano iniziò a scendere sul mio corpo sudato che non opponeva nessuna resistenza e inizia anche io a toccarmelo, senza riuscire a togliere gli occhi di dosso dal signore che roa inziava a guardarmi con molta attenzione... mi paceva che mi guardasse e allo stesso tempo iniziavo ad essere intimorito da tutto quello che poteva succedere.
Intorno a noi c'era un via vai continuo e nessuno degli altri della sauna si era acorto di quello che stava succedendo.
La mia mano diventava sempre più profonda nel toccare il mio membro che continuava a salire e lui era ancora li con gli occhi fissi sul mio asciugamano, e si vedeva che era eccitatissimo dal fatto che un uomo si eccitasse a guardare il suo membro, che continuava a gonfiarsi e la mano sempre più incessante incitava.
La situazione era ormai al limite,tutti e due eravamo con il membro in tiro, io nascosto, anche se non molto nel mio asciugamano, lui invece visibile da tutti,che sembrvano ancora una volta non notare.
Non ce la facevo più, avevo bisogno di farmi una sega in santa pace, ne sentivo l'esigenza e volevo sentire il calore che viene su fino a esplodere... preso da questo pensiero sono uscito e mi sono buttato sotto la prima doccia senza curarmi del mio "amante" che lasciai li a guardarmi uscire.
la doccia fu immediatamente fredda, ma non la sentii, perché ero troppo intento ad andare su e giù, su e giù un continuo che continuava a farmi sentire il calore che dal ventre arrivava su fino alla testa... piano piano allargai le gambe per cercare gli spigoli della doccia e sentire scendere il calore fino ai piedi, appena sentii che si apriva la porta della sauna, che vedevo dall'apertura della doccia, sentii la doccia diventare calda e vidi il mio uomo che usciva....
venni copiosamente con i suoi occhi che mi guardano con desiderio e le mani che si avvicinavano sempre più...
mi sfiorò , prese un pò di crema... la succhio avidamente dalla sua mano e mi disse di seguirlo in bagno...
E la mia fidanzata..? Fuori ad aspettarmi, con i capelli asciutti, senza sospettare che il suo ragazzo fosse diventato l'uomo di un altro...
al quale non vedeva l'ora di incontrare nuovamente nella sauna...
Continua...
r
p.s. la storia è realmente accaduta.... fatemi sapere cosa ne pensate e se vi è capitato qualcosa di simile... mi piacerebbe risuccedesse con qualcuno di voi..
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17 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 7 ore fa -
La signora luigina scena tre
Per chi non li avesse letti ci sono due capitoli della signora Luigina li trovate nelle pagine seguenti.
......
Mentre ero nella doccia mi chiedevo come fosse possibile questa cosa, la donna più bella e desiderata della città che si concedeva ad un umile garzone di bottega.
Ero talmente stordito che niente mi pareva collocato nella giusta area e tutto mi pareva come avvolto da una leggera nebbia, le immagini sfumavano i contorni a malapena si distinguevano.
Un secco toc toc mi riporta nella realtà; la Signora Luigina doveva uscire:
“Filippo io vado a fare spesa oggi è venerdì ti piace il baccalà? (merluzzo secco fatto riavere nell’acqua tipico della Toscana) io rispondo con la voce semi strozzata “certo ce mi piace”.
Lei allora “Va bene intanto mi raccomando vai avanti con il lavoro che mio marito quando torna vuole la porta fatta.. sai altrimenti si insospettisce…”
Vado nella terrazza dove la Signora Luigina teneva le scope, mentre scelgo quella più adatta noto un certo movimento nel giardino; il Giardiniere mastro Bruno che ferma la Signora Luigina !!!
Che succede?
La Donna guarda Bruno e gli dice “Ancora non hai tagliato tutte quelle frasche dei vicini lo sai che non sopporto trovare le loro foglie nel mio giardino?”
Bruno non risponde prende la donna per un mano e la fa stendere sul tavolo di pietra al centro del giardino, Lei non si ribella anzi accondiscende volentieri alle voglie del villico, si mette supina sul tavolo mentre Bruno le alza la gonna.
Mi faccio piccolo piccolo nascondendomi sulla terrazza e continuo ad osservare mentre sento una sana eccitazione farmi rizzare l’uccello.
Bruno comincia a leccarle il buco del culo Donna Luigina sussulta con piacere e il giardiniere si sbottona i pantaloni menandosi il cazzo che è .. enormeeeee.
Ecco che si alza, slaccia la cintura e fa calare i pantaloni, io nel frattempo mi smanetto alla grande…
Infila piano piano il suo enorme cazzo nel culo della Signora Gode nel vederla fremere e sussultare ed io mi eccito al massimo sto per sbordare … mi fermo e mi dico… “ehi tornerà a casa prima o poi” le palle mi dolgono ma trattengo la mia passione con il cazzo durissimo continuo a godermi lo spettacolo della donna Luigina Fottuta alla grande da mastro Bruno.
Ad un certo punto il giardiniere si ferma sfila il suo cazzo dal culo della bella signora e lo infila con violenza nella sua fregna la possiede con violenza e vigore guardo la Donna Luigina contorcersi dalla passione e dal godimento come ormai conosco fare.
Ecco che le sfila il cazzo dalla fica, lei si gira e rapidamente gli prende in bocca l’uccello (le piace berlo….) e così è… sento l’urlo del giardiniere e con fatica mi trattengo da sbordare sulla mia mano.
Maremma maiala che storia ma ancora non è finita amici miei
Un abbraccio
Sparty
16
4
17 anni fa
Sparty, 49/49
Ultima visita: 11 anni fa -
Iniziazione il giorno dopo
Iniziazione - il giorno dopo
Inginocchiato a gattoni sul grande tappeto della sala, nella posa che siamo soliti chiamare “alla pecorina”, avevo chiuso gli occhi e tirato un lungo respiro mentre il Gianni, completamente nudo, si era messo dietro di me e mi aveva appoggiato la “capocchia” del suo bellissimo “attrezzo da scavo”, come io stesso lo avevo definito poco prima, sul mio forellino palpitante. Ed io me ne stavo buono emozionato ed impaziente in attesa del suo.... ingresso. Da non credere dopo anni di attesa ora, a breve volgere di ore, Gianni buon secondo (o quarto?) avrebbe cominciato a “scavare”, dentro la mia pancia ancora vogliosa. Credo di non sapere ancora oggi quale fosse l'origine di tanto desiderio di ricevere il suo attrezzo dentro di me. Era un desiderio che covava dentro di me ormai da tempo immemorabile e di tutti i maschietti che vedevo o frequentavo. Solo ora che descrivo la scena mi rendo conto di quante intuizioni e sensazioni e desideri si ammucchiavano ed affastellavano nella mia mente confusa come se fossero colpi di flash che residuavano mille scene diverse, in parte vere, in parte oniriche. - solo poche ore prima, un altro maschio, assai più robusto e prestante, mi aveva preso “per la prima volta” nella mia vita. Era stata cosa bellissima. Dopo ore e ore di bacini e moine infuocate mi aveva chiesto di sdraiarmi sulla schiena, le gambe tirate su le braccia larghe e lui nel mezzo delle mie cosce con l'attrezzo in mano i ...... non oso dirlo! Al mio lato uno per parte gli altri due ragazzi a cui mi ero accompagnato e di cui mai ho conosciuto il nome, mi “assistevano” riempendomi il viso ed il collo di bacini .... ora ricordavo bene la discoteca i tre ragazzi l'invito ad andare a casa loro “per giocare in quattro”. Ero rimasto incerto sul momento e non tanto sul fatto di accettare il loro invito, che si collocava in una cosa da così tanto tempo vagheggiato e che non potevo rifiutare, ma sul fatto di confessare o meno che ero ancora vergine. Alla fine optai per dire loro la verità, che ero vergine appunto, ammesso che la verginità si riferisca ad un fatto fisico e non una categoria dello spirito e ciò fece precipitare la funzione d'onda potenzialmente aperta verso molteplici soluzioni ma che con la mia confessione precipitava verso la “deflorazione di gruppo” ad un fatto cioè a cui io non avevo mai pensato. Io immaginavo infatti che giocare in quattro sarebbe stato fare all'amore a coppie o qualche cosa di simile. Mi resi conto solo dopo che dopo avere confessato che ..... non avevo conosciuto maschio tutti e tre sarebbero stati inevitabilmente spinti a divenire miei partner nella avventura che mi accingevo a percorrere e che tutti avrebbero partecipato attivamente, a turno, alla mia deflorazione, ad indirizzarmi sulla nuova strada.
A questo punto però i miei pensieri furono interrotti dal fatto che Gianni, il “torello” che mi era salito in groppa e che da qualche tempo mi baciava il collo e mi accarezzava il petto, mi strizzava le titte e mi leccava la schiena, scese dalla sella e messosi di fianco a me insinuava con delicatezza un dito nel mio buchetto. Ciò mi fece tornare alla realtà del momento. Evidentemente Gianni aveva giudicato che la lunga preparazione fatta in precedenza con l'impiego del dito e della lingua non era stata sufficiente. Che meraviglia esclamai dentro di me e sorrisi. Tutti i timori erano scomparsi. Il dolore della deflorazione del resto era stato modesto e ciò mi rassicurava. Anche oggi, pensai, seppure il mio torello era ben fornito ebbi la certezza, anche per la cura che poneva alla mia dilatazione, che non sarei morto sotto i fendenti del suo assalto e neppure, immagino, finito all'ospedale che era stata, lo confesso, una delle paure maggiori che in passato grandemente mi avevano frenato dal mollare la briglia e lasciarmi montare. - Sta buona qui un momento – disse Gianni accarezzandomi le natiche con il palmo della mano -, torno subito. - Mi tratta come se fossi la sua amata cavallina – pensai ridendo. Anche i ragazzi che mi avevano domato due giorni prima erano stati del resto di una estrema attenzione e gentilezza. Avevo ripensato a lungo, tornata a casa, a come ero stata imprudente. Capita spesso, avevo saputo, che qualcuna di noi, specie se ha atteggiamento un po' effeminato, venga stuprato brutalmente e malmenato o quanto meno preso in malo modo e dolorosamente, specie se i “maschi” sono diversi e formano “branco” . Al contrario i tre ragazzi erano stati dolcissimi. Mi hanno messo sdraiato sulla pancia e si erano ampiamente assicurati della mia eccitazione e della mia dilatazione prima che il più aitante di loro mi si mettesse fra le gambe ed aiutato dagli altri due che non smisero per altro di accarezzarmi e baciarmi .... me lo mise dentro .... lentamente fermandosi ad ogni mio gemito o sussulto. Egli inoltre mi inchiappettò a lungo e venne in maniera palese ma senza dare l'impressione che quella era la conclusione del rito ed infatti, subito dopo, si turnò con quello che era alla mia destra, che prese velocemente il suo posto ed infine mi prese il terzo che pure era solito, ne ero certo, a prendere in pancia i compagni. E finalmente, mentre anche l'ultimo di loro veniva dentro di me, i due forzarono il ritmo della mano ed all'ultimo istante, dopo un cenno di intesa fra loro, uno me lo prese in bocca e mi fece... venire. Quando cessò la tensione immensa in cui ero stato condotta realizzai che non erano stati tre coiti ma una sola lunga scopata in cui coloro che mi possedevano si turnavano a staffetta con tanto di deflorazione in partenza ed orgasmo finale. Veramente una delizia.
Quando, poco dopo, Gianni tornò ero sdraiato sul fianco cercando una posa che mettesse in evidenza il fianco che avevo bello, mi aveva detto qualcuno, mentre nella attesa, liberato il pensiero dalla avventura del giorno prima provavo alcuni movementi del busto con i quali, immaginavo, avrei potuto assecondare il mio cavaliere. Vedendomi ancheggiare mollemente Gianni disse - Tesoro o tu mi hai mentito circa il fatto che sei stata sverginata solo due giorni fa o sei la più grande puttana naturale che io abbia mai conosciuto ! - Non capisco se è una offesa o un complimento - Dissi fingendo di essere arrabbiato, piuttosto dove sei andato ? - Amore è indubbiamente un complimento grande, per di più. Se pensi che le più grandi gioie della vita sono legate al sesso ed all'amore quale complimento maggiore puoi fare al tuo partner che riconocsere la sua qualità in fatto d'amore? - Grazie tesoro dico io, baci, e cosa hai in mano? Sono andato a prendere questa cremina al peperoncino per il buchetto della mia gioia. Da quando mi hai raccontato cosa ti hanno fatto ieri sera sono sinceramente preoccupato. Non vorrei fare una brutta figura! - e la cremina – dissi io con voce da perfetta puttanella – ti salverà da una brutta figuraccia ? E che sarà mai? - Ti piacerà vedrai. Adesso amore rispondi alle mie domande. Voglio vedere se sei preparata.
Cosa fa adesso il mio amore ? - Si mette gattoni, alla pecorina
Brava e dimmi è poi cosa fa il tuo amore ? - Mi mette la cremina sul buchetto;
Si. Buchetto che ... ? - Gli piace tanto.
Perfetto e poi cosa ancora ? - Me la spalma e dilata il buchetto con il dito;
Brava Ok e poi ? - La mia gioia mi monta sopra;
Si amore, ma come, spiega meglio ? - Si prende il cazzo in mano e lo infila dentro.
Brava tesoro e poi ? - Il mio amore mi afferra ai fianchi
Siii e poi ? - Io stringo forte e muovo roteando il culetto
Siiiii fino a quando, tesoro ? - Fino a quando il mio amore viene urlando.
Si amore sei splendida, mettiti giù tesoro!
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17 anni fa
ratitomax,
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Ultima visita: 17 anni fa