Avevo compiuto da poco diciotto anni e avevo appena conseguito la tanto agognata patente. Ho sempre avuto la passione delle auto e mio padre mi prestò la sua per andare a fare un giretto nella vicina Svizzera. Ero fiera di guidare un'Alfa Romeo GT 1300 Junior di un bel "Rosso Alfa" e arrivare in dogana con quell'auto era per me grande motivo di orgoglio. Avevo scelto di entrare in Svizzera dalla dogana di Chiasso, senza pensare minimamente a quello che mi sarebbe successo. Appena i finanzieri videro la mia auto, abbassarono la paletta, indicandomi di accostare a lato; dopo le solite verifiche di routine, vidi che io non li convincevo, ma non capivo il perchè. Uno di loro mi disse: "Signorina, apra il bagagliaio che dobbiamo fare una verifica. Io andai diretta al cofano posteriore... ma non c'era la serratura! Guardai qui e là, cercai di spostare lo stemma Alfa Romeo... ma della serratura nessuna traccia! L'auto era un po' vecchiotta, ma mio padre l'aveva acquistata da poco tempo e io non avevo mai osservato dove fosse la maniglia di sgancio del cofano del bagagliaio. I finanzieri mi guardavano con sospetto, forse pensando che io facessi la finta tonta. Poi dopo vari tentativi di ricerca della serratura da parte mia, uno di loro mi disse, con un sorrisino ironico: "Quello che lei cerca è qui, sulla battuta della porta di sinistra. La maniglia era lì in bella vista, ma tirandola non si apriva! Per fortuna mi accorsi che aveva la serratura e trovai la chiave giusta per aprirla. Ora il cofano era sbloccato e il bagagliaio poteva essere ispezionato. Alzarono il tappetino, levarono la ruota di scorta, rovistarono nella borsa attrezzi... Poi i solerti finanzieri ispezionarono il cassettino portaoggetti, poi il vano motore e... perfino i passaruota! "Ma che cosa state cercando, vi ho già detto che non ho nulla da dichiarare!", dissi seccata io. "Sì la macchina è in ordine, ma lei... chissà!", disse un doganiere "ornato" da diverse stellette. Poi continuò: "Signorina, si accomodi in uffico... dobbiamo perquisirla! Ci è stata segnalata un'auto come la sua che trasporta droga... potrebbe essere lei e noi dobbiamo fare il nostro lavoro". Io chiusi la macchina e mi avviai verso l'ufficio. Qui c'erano altri finanzieri e anche poliziotti. Mi fecero svuotare la borsa e un'infinita di trucchi, lucidalabbra, smalti per unghie e agendine finirono sulla scrivania dei solerti finanzieri. Controllarono tutta la borsa, perfino palpando l'imbottitura e aprirono tutte le tasche che la borsa aveva. "Capo, non c'è nulla. Nulla di nulla", disse un poliziotto dall'accento meridionale. Quello che doveva essere un capo disse allora: "Bene, allora passiamo alla perquisizione personale. Ora, gentile signorina, chiamiamo il nostro personale femminile, che procederà alla perquisizione della sua persona". "Non potete perquisirmi, dovete avere uno speciale permesso", replicai io. Un finanziere alzò il telefono e poco dopo giunsero da Como tre poliziotte (o presunte tali), che non avevano la divisa. Quell'ufficio era ormai gremito di finanzieri e poliziotti, che erano impazienti di poter diventare gli eroi del giorno, arrestando Sonia, la pericolosa narcotrafficante! Uno di loro mi chiese di togliermi le scarpe: "Signorina, si tolga le scarpe. I tacchi delle scarpe da donna sono solitamente un bel nascondiglio... vero? Dobbiamo staccare i tacchi alle sue scarpe, in quelle cavità si potrebbe nascondere un buon quantitativo di droga! Comunque se lei risulterà estranea a questa vicenda, noi le ripagheremo tutti i danni che le avremo procurato... lo Stato non danneggia mai i propri cittadini. Stia tranquilla". Io mi levai le scarpe e le consegnai ad un finanziere. Lui le mise sulla scrivania e con un cacciavite iniziò ad armeggiare intorno al tacco della mia scarpa, che sembrava non volersi proprio staccare. Alla fine il finanziere riuscì nel suo intento e il mio tacco finì tristemente sulla scrivania, ormai staccato dal resto della scarpa. In effetti il tacco all'interno era vuoto, ma il mio era... vuotisssimo, come il calzaturificio l'aveva fatto! Anche l'altra scarpa venne esaminata, ma questa volta il finanziere staccò il tacco in pochissimo tempo, visto che ormai aveva capito come era fatto. Anche le scarpe, come la macchina non avevano dato alcun risultato. Una delle donne "poliziotto" che erano arrivate in ufficio mi invitò in un'altra stanza: io la seguii, seguita a mia volta dalle altre due donne. Una di loro, gentilmente, mi disse: "Per favore, si tolga la camicetta". Io controllai la porta d'ingresso, che era stata accuratamente chiusa. Con qualche esitazione mi levai la camicetta e la consegnai alla poliziotta. Lei la esaminò con cura e poi mi invitò a togliermi la gonna. Io non ero molto felice di quel trattamento, visto che ero una giovane ragazza tutta "perfettina". Levai anche la gonna, rimanendo in reggiseno e mutandine. Un'altra poliziotta venne verso di me e mi disse: "E ora gentilmente mi dia anche il resto!". "Ma se le dò il resto, rimango nuda! Come può pensare che un reggiseno o un paio di mutandine celino della droga... si vede a occhio nudo che non può esserci niente al loro interno da come sono fatti!", ribattei io. La poliziotta mi rispose: "Non sono il suo reggiseno e le sue mutandine a celare l'eventuale droga. Ma il suo corpo potrebbe essere un bel rifugio per qualche dose...". "Non penserete di ispezionare anche le mie cavità! Scordatevelo e giù le mani da me!", dissi io, levandomi il reggiseno e le mutandine. Ero rimasta nuda di fronte a tre donne estranee. Mi invitarono a salire su un lettino e a distendermi. Ero disperata, non sapevo più che cosa fare, ma volevo che quella esperienza finisse il più presto possibile. Mi sdraiai sul lettino e due poliziotte mi alzarono le gambe, allargandomele. La mia figa era lì, impotente di fronte a quelle tre assatanate. Una di loro si mise un guanto di lattice e iniziò a toccarmi il clitoride. "Si tranquillizzi signorina... se la sua fessura si apre è meglio per lei... non proverà dolore durante l'ispezione intima...", disse un'altra. Il mio clitoride venne sollecitato in modo perfetto e io iniziavo a gemere. Però non volevo darlo a vedere, per non dare soddisfazione alle tre arpie. Mi ero bagnata e una poliziotta se ne accorse: "E' pronta ora signorina. Vedrà che non le faremo male. Guardi che mano piccola... non sentirà alcun dolore!". Mentre le altre due mi tenevano ferme le gambe, la terza mi aprì la fessura e introdusse le sue dita all'interno della mia patatina... poi dopo le dita, tutta la mano scomparve nella mia fighetta. Io sentivo la mano che frugava all'interno della figa, "provocandomi" un gran piacere. I mie mugolii divennero evidenti e stavo per raggiungere l'eccitazione. La mia figa era diventata un lago e quando la poliziotta si rese conto di questo... sfilò di colpo la mano! Il suo guanto era bagnato e io ero al massimo dell'eccitazione. "Ora scenda dal lettino e si appoggi ad esso", disse una delle tre. "Perchè?", dissi io. Mi risposero che dovevano accertarsi che il mio culetto fosse libero... libero da droga! Io mi misi a novanta gradi e la stessa che mi aveva ispezionato davanti, iniziò ad ispezionarmi il buco dell'ano. Era una grande porca, ci sapeva fare con i buchi. Riuscì ad aprirmi il culo in poco tempo e a infilare le sue dita nel mio pertugio. "Calma, mi fa male. Mi sta dilatando troppo, non ce la faccio a resistere", supplicai io. Le mie suppliche non vennero ascoltate e il mio buco venne sfondato dalla manina della poliziotta. Riuscì ad introdurla tutta, facendomi patire le pene dell'inferno. Il mio buco era spalancato, forzatamente spalancato, da quella manina insolente, che tentava di frugarmi all'interno. Ora il piacere, che avevo provato durante l'ispezione vaginale, si era trasformato in un attimo in dolore, un grande dolore che provai per alcuni giorni. L'ispezione era finita, mi rivestii e passai nell'altro ufficio a ritirare le mie scarpe ormai distrutte. "Ci scusiamo con lei, per aver sospettato inutilmente di una bella ragazza come lei. Le scuse a nome del governo italiano e di quello elvetico", disse un finanziere con aria sconsolata. Seppi poi che nel frattempo avevano arrestato il corriere della droga a un valico lì vicino. Era però un uomo e non una tenera ragazza come me! Unica cosa in comune l'auto: quella bella Alfa GT rossa che non scorderò mai!
soniaslave,
42 anni
Femmina
Milan, Italia
Ultima visita: 11 anni fa
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igattini,56/45
4 giorni faGiovedì ospitiamo anche la sera a casa nostra a Milano zona v.le Certosa insieme ad altre coppie! so
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igattini,56/45
4 giorni faGiovedì pomeriggio ore 15,15 ospitiamo a casa nostra a Milano zona v.le Certosa insieme ad altre cop
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intim,46
3 settimane fauna coppia o una signora Milano questo fine settimana posso ospitare nel camion
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Cptacchifashion,31/28
2 mesi faQuesta sera saremo all'Infinito di Melzo. Sempre in cerca di nuove Coppie , Singoli e Singole :)
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Galeotto,47
2 ore faSingolo BSX cerca coppia carsex - Venerdì 30/08 primo pomeriggio zona Malpensa e limitrofi (es. Cast
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igattini,56/45
4 giorni faGiovedì pomeriggio ospitiamo a casa nostra a Milano zona v.le Certosa con altre coppie! solo coppie
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007belfisico2,38
2 ore faOggi libero e ospitale solo o con amico per coppia o singola per un bel massaggio rilassante
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Cptacchifashion,31/28
2 mesi faQuesta sera saremo all'Infinito di Melzo Sempre in cerca di Coppie, Singoli e Singole......
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Tramonto,57/44
4 mesi faMercoledì sera chi viene in piscina ad Altedo x far da compagnia a me e amica?
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Cptacchifashion,31/28
2 mesi faQuesta sera saremo all'Infinito di Melzo Sempre in cerca di Coppie Singoli e Singole...
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Dracca,44/29
1 settimana faQualche bella singola che vuole farci compagnia questo week end...!?
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Tramonto,57/44
4 mesi faSabato chi c’è zona Garda??
Commenti