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bikko66 32/34 anni
Coppia
Reggio Emilia, Italia
Ultima visita: 5 anni fa
Miscellaneous

Da cacciatore a preda...

Questa storia è realmente accaduta tanto tempo fa, quando ero un ragazzo, non alle prime armi ma magari avessi avuto l'esperienza di oggi.

Sono i ricordi che affiorano nei momenti particolari, quando dopo l'ennesima battaglia di letto, intanto che il respiro si normalizza, pensi: "Possibile che a 48 anni ti piaccia ancora così tanto la gnocca?" " Da dove ti è venuta uori questa passione smisurata??".

I fatti:

Lavoravo a quel tempo nel settore della refrigerazione industriale, un pomeriggio verso le 17,00 mi chiama il capo: intervento urgente presso un supermercato della provincia di Modena, banco surgelati fermo  e quindi intervento immediato.

Mio malgrado parto, se fossero passati altri 30 minuti sarei stato irreperibile.

Mezzora di strada ed arrivo al supermercato, entro, cerco il responsabile, mi presento un pò impacciato : non era un gestore ma una bella signora sui 40 anni ( io ne avevo 20) di nome Marta (nome di fantasia ovvio). Alta circa 1,70 capelli rossi, occhi inquisitori ma con un sorriso meraviglioso e due tette da 5 dure come il marmo (lo scoprii poi..)

Mi accompagna a vedere il banco, che il personale aveva già svuotato provvedendo a mettere i surgelati in cella.

In alcuni minuti faccio la diagnosi : non è partito lo sbrinamento probabile resistenza rotta, occcorre sostituirla e per farlo occorre liberare dal ghiaccio con acqua calda.

Il supermercato era ormai in chiusura, Marta avvisa le ragazze tra gli sbuffi delle stesse ed iniziamo la processione con secchi d'acqua calda.

Nel frattempo a causa degli schizzi i camici delle ragazze iniziavano a diventare trasparenti e l'occhio osservava estasiato.. beccato in flagrante dalla Marta che però mi sorrise.

Eliminato il ghiaccio, sostituisco la resistenza rotta e faccio partire il frigo. Avviso Marta che non mi serve più aiuto ma che dobbiamo aspettare una mezzora e poi ri simulare lo sbrinamento.

Marta avvisa le ragazze, felici di tornarsene a casa, ed una di queste mentre se ne stava andando mi disse: resti qui col Marta... Auguri..

Non afferrai pienamente il senso.. lo capii di li a mezz'ora.

Visto che dovevamo aspettare Marta mi invitò a bere un caffè nel bar a fianco; mi raccontò di essere separata, di vivere sola e che la solitudine iniziava  a pesarle.. Ed io da coglione non capivo...

Tornammo al supermencato completai i test e dichiarai il fatidico tutto OK. Anzi un ultimo controllo allo scarico del banco, mi infilai sotto a pancia all'aria.. tutto ok.. uscii e notai che Marta non aveva gli slip...

Volto rosso

Che faccio?

Marta:" mo' adesso che hai visto che ho tolto le mutandine l'hai capita??"

Io: " Cosa?"

Marta:" che adesso, bel maschietto , ti sbatto come un tappeto".

 Mi diede un bacio con decisione che finii appoggiato contro uno scaffale, iniziammo a spogliarci facendo la scia dei vestiti fino allo spogliatoio.

Sulla porta iniziò un pompino deciso, meticoloso e da togliere il fiato... Capì che non potevo durare a lungo, mi buttai sulla panca e lei mi venne a cavalcioni. Iniziò a  cavalcarmi  come un'esperta cavallerizza su un govane puledro... io affondavo i viso nelle sue splendide tette dure come il marmo. Venne abbastanza velocemente (grazie all'astinenza) con un gemito impressionante poche pompate e si fermò Marta si sollevò, scese ed completò quel sublime pompino, lo ingoiava sino alla radice, faceva un gioco di risucchia a ventosa che Le bastaraono 3/4 pompate e le schizzai tutto direttamente in gola. Diede un colpetto di tosse  poi giù ancora e me lo ripulì alla perfezione.

Si sedette accanto a me a gambe divaricate per prendere fiato. Aveva gli umori che le colavano da quella bella fighetta e... mi chinai io a renderle il favore.. Leccai con avidità, poi iniziai a prenderle a morsetti quelle enormi grandi labbra..( le poche e giovani fighette che mi ero fatto le avevano appena accennate..) inizio a gemere e mi venne da allargargliele fino a scoprire un clito di notevple dimensione che sembrava battere come un piccolo cuore... Misi la bocca a ventosa e lo aspirai.. due tre aspirate e sentii staccarmi..

"Mo' guarda questo maschietto che è già tornato in tiro... Ma allora ti piace giocare con la zia  Marta  , ed io che pensavo di non dover esagerare...

I ferormoni di Marta avevano fatto il loro naturale effetto su di me (forse anche i 20 anni) e avevo il cazzo duro che sembrava mi scoppiasse.

Marta si giro di colpo spingendomi dolcemente a terra, e ci ritrovammo  in un furibondo 69, aiutata dalla posizione (la curva del pene coincideva con la sua curva della laringe) sentivo ad ogni affondo il suo caldo respiro sulle palle...

La rallentai in tempo per non venire... ci alzammo,mi disse:"seguimi" .

Andammo nel reparto macelleria  stese un po si pellicola sul ceppo di legno, mi disse:" adesso bel maschietto prova ad aprirmi come un pollo ". Si sedette sopra  al ceppo con i piedi appoggiati su due cartoni, era ed un'altezza perfetta per me che stavo in piedi, aveva la sua splendida figa con con i riflessi rossastri, le grandi labbra che si erano richiuse tra loro e che lei con una mano apriva e l'altra mi attirave a sè. Avanzando verso lei la penetrai al volo e di botto fino alla radice, emise un sospiro ed iniziai a pompare di buon ritmo.. mi aiutava alzando le gambe sulle mie spalle e tenedosi ancorata al ceppo per non diluire le spinte, aveva le tette che le saltavano violentemente ed ad un certo punto dovette reggerle con un braccio. La girai a pecora  e la presi da dietro,  appoggiavo con l'inguine contro una protuberanza del ceppo, le diedi 4 / 5 pompate  e venne  bagnando come un lago. Approfittando della posizione  le infilai un dito nel culo.

Marta disse:" va bene che ero in arretrato ma vuoi farmi anche quello? devo recuperare tutto in una volta?"

Io, continuando a infilarle prima due e poi tre dita, le risposi:" Volevi assere aperta come un pollo? Se lo devo fare non lascio l'opera incompiuta" 

Tolsi le dita e iniziai a spingere il mio cazzo nel suo culo... lieve resistenza e poi entro di botto "Ahhh come sono troia" fece Marta e sull'esclamazione le inondai l'intestino.....

Rimanemmo alcuni minuti in quella posizione per riprendere fiato, poi uscii da lei, si girò, le diedi un bacio/succhiotto su un capezzolo, alzai la testa e lei mi infilò la lingua in bocca.

Fu un bacio meno impetuoso  dei precedenti, ma fu veramente speciale, un modo fantastico  con cui ci dicemmo senza bisogno di parole: "E' stato veramente bello e siamo stati veramente bene insieme"

 

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