SERATA D’ECCITANTE COMPETIZIONE
(continua il racconto dei nostri incontri con Betta e Gianni)
Racconto di Monica.
Dopo quel primo incontro con Betta e Gianni, l’eccitazione ci aveva travolto le menti.
Quando tornammo a casa avevamo ancora addosso il sapore dei nostri partner e ci ritrovammo ad amarci ancora come non ci succedeva dai tempi della nostra gioventù.
L’esperienza era andata più in là delle nostre più ottimistiche aspettative, ed il rapporto con Betta e Gianni era di sincera amicizia, oltre che di trasgressione. Aveva contribuito anche il fatto che non fossero del tutto sconosciuti e questo ci aveva messo a nostro agio; nel giro di poche ore il sesso era diventato una componente del nostro rapporto con loro; in modo quasi naturale avevamo fatto l’amore con persone sconosciute dopo più di 25 anni di matrimonio. E questo senza che la gelosia o, ancor peggio, il confronto con i nuovi partner, mettesse in pericolo il nostro amore che ne uscì, da quella prova, ancora più rafforzato.
Due sere dopo eravamo ancora da loro, ufficialmente per una cena, ma sapevamo che sarebbe stata l’occasione per finire a letto con loro, perché quella era sicuramente la volontà di noi due ma, conoscendo i nostri amici, anche la loro.
L’atmosfera trasgressiva ci travolse appena entrati in casa: ambiente caldo, luci soffuse e “Sade†come musica di sottofondo. Betta era splendida nel suo abitino corto che metteva in risalto le sue forma generose, mentre Gianni era eccitantissimo con la camicia scura e capelli ancora bagnati.
Noi sembravamo due scolaretti, ma l’affabilità dei nostri ospiti ci mise subito a nostro agio; la conversazione scivolò ben presto su argomenti intimi e la qualità del vino ci invogliò a rivelare qualche particolare delle nostre fantasie che fino ad allora non era mai stato rivelato, di persona, ad estranei. Si, entrambi avevamo fantasticato su rapporti in cui entrambi fossimo al centro delle attenzioni della coppia con cui avremmo fatto sesso. Nella nostra banalità facevamo sorridere Gianni e Betta che erano ormai esperti di simili esperienze.
- Vi svezzeremo noi, semprechè lo vogliate – disse Gianni
- Senza traumi, solo quello che vi sentirete di fare – replicò Betta
Sapevamo di poterci fidare di loro e ci affidavamo con fiducia ai loro consigli ed alle loro mani
- Vi faremo esplorare il mondo del sesso trasgressivo e vedrete che la realtà supererà le vostre fantasie – aggiunse Gianni
Eravamo già eccitati ed al sentire quelle parole che ci aprivano mondi inesplorati ci eccitammo ancora di più.
Betta si spogliò restando in reggiseno, calze e reggicalze (non portava mutandine ed evidentemente aveva già programmato che quell’abbigliamento sexy era consono per la serata).
Una visione fantastica, con le sue forme prosperose che vedevo a pieno per la prima volta e che non mi lasciarono indifferente. Io, pensavo, ero una nullità in quanto a sex appeal nei suoi confronti, ma volevo reggere la competizione; in fondo, tolta la camicia ed i pantaloni rimasi con un reggiseno niente male, il perizoma nero e le parigine che potevano essere altrettanto sensuali.
Alex e Gianni, sul divano, senza essere ulteriormente invitati a farlo, si stavano già massaggiando le parti intime godendosi lo spettacolo delle loro donne in intimo, così diverso ma comunque sensuale.
E la visione del mio posteriore, a cui il perizoma nascondeva ben poco, invogliò Gianni ai primi caldi commenti:
- Cazzo Monica, che bel culo che hai!
E’ vero, pur diverso nella forma e dimensione da quello di Betta, che è sporgente e sorretto da grandi fianchi, anche il mio, seppur più piccolo, solletica l’appetito degli uomini che non ne sono indifferenti, soprattutto fasciato in stretti pantaloni come sono solita fare.
Mi avvicinai e Gianni e sculettando a pochi centimetri dal suo viso e mi abbassai poi con il sedere a sfiorare la sua imponente erezione visibile ma ancora stretta nei suoi pantaloni.
Quando fece per agguantarmi per i fianchi per stringermi a sé mi allontanai repentinamente e con un sorriso mi diressi verso Alex. Lo spogliai lentamente di tutti i suoi vestiti e mi sedetti sul suo cazzo, spostandomi il perizoma ed infilandolo nel mio sesso, unendomi a lui.
Nel frattempo Gianni, che si era a sua volta spogliato con l’aiuto di Betta, forse per farmi pagare quel piccolo gesto di ribellione, mise Betta a pecorina su una poltrona e la infilò cominciando a stantuffarla con quel ritmo forsennato che avevo avuto modo di conoscere. Quasi volesse farmi intendere: - Non sai quello che ti sei persa.
Con Gianni ci guardavamo quasi con toni di sfida, ma avevo anche modo di farlo irretire ancora di più, baciando il mio Alex, di tanto in tanto, mentre mi scopava.
Betta intanto gemeva e godeva sotto i possenti colpi di Gianni, che la penetrava quasi con violenza, facendo pagare a lei l’irritazione per non avermi avuta.
- Toglimi il reggiseno – chiesi ad Alex mentre, invece dolcemente continuava la sua penetrazione.
Lo tolse e portai le sue mani sui miei seni; mi piace farmeli strizzare, mi piace sentire le sue dita martoriare i miei capezzoli stringendoli fino a farmi un po’ male.
Betta era già venuta perché aveva lanciato un urlo di godimento e si era accasciata sulla poltrona.
Io cominciavo a bagnarmi e non volevo arrivare all’orgasmo in così breve tempo; volevo molto di più da quella serata. Ed il fatto di controllare il mio orgasmo era un segnale di forza su Betta, la donna di Gianni.
Mi sfilai dal mio Alex e mi tolsi il perizoma ormai fradicio.
La vista del mio sesso nudo provocò lo stupore e l’ilarità di Betta, che risvegliandosi dallo stato di semi incoscienza:
- Monica, ma che razza di clitoride hai? - disse
E si, Gianni l’aveva già scoperto quando mi aveva fatto godere con la sua lingua, ma Betta lo vedeva per la prima volta e mi resi conto che quella mia particolarità era un altro elemento su cui potevo contare per meravigliare tutti.
Aprii ancora di più le labbra del mio sesso per mostralo interamente:
- Ti piace il mio piccolo cazzetto? - replicai
Alex mi riprese per i fianchi e mi fece sedere ancora sul suo sesso, penetrandomi facilmente visto come ero abbondantemente lubrificata dai miei umori.
Gianni uscì da Betta e si avvicinò a me, aprendomi con le mani il sesso che era in bella mostra; la sua bocca cominciò a passare sulle labbra della mia figa, la sentivo leccare dal sesso di Alex fino al clitoride, per poi soffermarsi su quel bottoncino sensibile per succhiarlo, ed infine morderlo…
- Ahia… - fu la mia reazione immediata
Ma poi quel morsetto trasgressivo mi piacque e lo implorai di farlo ancora:
- Siiii, succhialo e mordilo… fammi godere….
Stavo per esplodere nel mio orgasmo travolgente, quando improvvisamente Alex mi fece alzare dal suo cazzo, sussurrandomi:
- Scusa amore, Betta è rimasta sola….
Aveva interrotto quel momento magico, ma, pensavo, forse era stato meglio così, perchè potevo prolungare quei momenti di piacere.
Alex sussurrò qualcosa che non capii nell’orecchio di Betta, poi lo vidi posizionarsi dietro di lei che subito dopo mi rivolse uno sguardo di sfida soddisfatto:
- Si, inculami fino in fondo, sbattimelo forte nel culo ti prego… più forte, più veloce, … sfondalo… - diceva ad Alex, sempre con lo sguardo rivolto a me, come se volesse irretirmi.
Al sentire quelle parole Gianni si posizionò sul divano e mi fece sedere sul suo cazzo, ma stavolta deliberatamente lo presi in mano e lo indirizzai sul mio buchino posteriore. I miei umori vaginali ed una certa assuefazione al sesso anale fece si che quella penetrazione non fu un trauma, nonostante le dimensioni ragguardevoli del cazzo di Gianni. In quella posizione entrò completamente e dopo un breve assestamento iniziai a muoverli su e giù guardando Betta:
- Inondami Gianni, riempimi il culo con la tua sborra calda… fammi sentire il tuo getto potente…
Gianni sembrava impazzito; mi prese i fianchi e mi alzava ed abbassava dettando il ritmo di quella profonda inculata.
Intanto Alex era arrivato al limite, non seppe più trattenersi e si scaricò nel culo di Betta con un urlo animalesco:
- Vengooooooo… Bettaaaa vengoooooo…
Al vedere quella scena e soprattutto al sentire l’orgasmo di Alex non resistetti oltre nemmeno io e mi abbandonai all’orgasmo liberatorio:
- Vengooooo, vengo Alex, vengoooooooo…. Ahaaaaaaaa, godooooooooo!
Spruzzai getti di miele davanti a me, bagnai il tappeto ed il divano di pelle; fu un fiume in piena che usciva dal mio sesso.
Quando Gianni sentì il mio buchino stringersi negli spasmi dell’orgasmo liberò anch’egli incredibili fiondate di sborra nel mio culo:
- Vengo Monica, ti inondo, sentiloooooo, sborrooooooo!
Appena mi ripresi mi alzai dal cazzo di Gianni e andai a baciare il mio Alex.
E poi scambiai un bacio anche con Betta; in fondo la nostra non era competizione, ma complicità nel dare piacere ai nostri uomini.
Eravamo esausti tutti e quattro, stanchi ma appagati da quell’esperienza a quattro; bella, stupenda!
Facemmo la doccia a coppie: prima io e Alex, poi Gianni e Betta.
Ci fermammo da loro a dormire.
Un sonno sereno fra le braccia del mio Alex, ma con la consapevolezza tutta femminile che sapevo dare piacere anche ad altri uomini.
kiss...
Bravi!!!