Siamo là, io e mio marito, sulla spiaggia libera di un sornione pomeriggio di luglio. Un filo di scomodità accompagna il nostro abbandonarci al riposo, ma non lo rende impossibile. Accomodiamo i corpi su sabbia e sassi scolpiti che ricordano le sdraio dal telo bicolore e il telaio di legno, trappola inattesa per dita inesperte. Elegante cappello a tesa larga, occhiale da sole e pareo fiorato proteggono il mio corpo da sporadici raggi di sole, che nuvole inquiete permettono loro ancora di riscaldare a sprazzi la spiaggia. Un libro fra le mie mani e la lettura di poche righe ci conduce nella condivisione di riflessioni con la vivacità di sempre. Ad un tratto una leggera distrazione mi fa perdere la riga. Le dita esperte di mio marito sfiorano distrattamente il pube e le labbra fremono. Sorrido. Il suo sguardo va lontano mentre con la sua mano, l’altra, si accarezza. Un alito fresco ci fa guardare il cielo che si fa plumbeo e le nuvole ancora bianche corrono veloci e inquiete. L’inquietudine sui volti dei bagnanti si è trasformata in fuga controllata. Il temporale è ancora lontano, ma c’è chi preferisce salutare la spiaggia con la sicurezza di rimanere all’asciutto. Noi rimaniamo, fra le righe che si perdono e si ritrovano e qualche sussulto di piacere che ruba il posto alle riflessioni. Io guardo il cielo e mio marito lontano. Lontano solo un po’, in realtà, fino all’ultimo bagnante rimasto supino, testa girata di là. Nemmeno lui teme il temporale, anzi, si rigira e posando le forti braccia sul telo arancione si stende bocconi con la testa girata di qua. Occhi chiusi, poi aperti. Mio marito mi sfiora stuzzicandomi di piacere mentre mi racconta dell’ultimo bagnante. Già, perché io non oso ancora rivolgergli nemmeno un’occhiata. Il solo pensiero mi azzera il respiro e mi fa perdere anche l’ultima riga. E di nuovo guarda verso di noi. Espressione seria, sguardo metallico, come il colore dei suoi capelli. Infastidito o intrigato? Io, distesa e decisa a rimanere incollata alla “sdraio”, mi permetto solo qualche risatina imbarazzata mentre i pensieri rincorrono paure remote. Il cielo si fa più scuro e nessuno molla la scena. Sospiro e con coraggio azzardo una mossa per riafferrare il libro che avevo posato a terra. Non per ritrovare la pagina, ma per mostrargli un filo di nudo. Sì, al bagnante che, ancora, mantiene il contatto accennando un’espressione da respiro interrotto. Intrigato? Rilanciamo con una sfioratina fra le gambe, una visione del mio lato B un pochino più ardita, un sorriso di… invito. I suoi capelli grigio perla, ora, fanno da cornice ad uno sguardo leggero e divertito. Intrigato! Si avvicina quel tanto che basta per far pulsare quelle nostre parti dei corpi che in simili momenti sembrano annullare la presenza di tutte le altre. Sulla scena osiamo: con sensualità muovo le cosce sfiorandomi il pube permettendo anche all’ultimo bagnante, tra l’immaginazione e la realtà, una visione provocante al punto da non poterle resistere. Se lo prende vigorosamente in mano e, con tutto se stesso, preso ad onorare la sua visione, mi regala il suo piacere. Un sorriso, qualche respiro, e il corpo comincia a tremare. Mio marito, travolto da tutto questo, prendendoselo a sua volta vigorosamente in mano, vibrante, mi dona il suo piacere.
Inatteso singolo, ti rivedremo ancora?
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