tomcats
, 44/47 y.o.
Couple
Varese, Italy
Last visit: 3 months ago
- 3 months ago Suite, bollicine e passione Era il secondo sabato di Ottobre, l’autunno stava affacciandosi con il suo cielo uggioso e quell’inconfondibile odore che chi sta in campagna conosce bene, fatto di legna bruciata nei caminetti, minestra riscaldata e rugiada. La giornata volgeva al termine e Doriana, mia moglie, era davanti alla specchiera del bagno a sistemarsi i capelli: quarant’anni, un metro e ottanta quasi, il suo fisico asciutto, il seno perfetto e il sedere rotondo erano contenuti da un intimo da grande occasione fatto da un perizoma e un bustino pieno di laccetti, nero e rosa. Una leggera erezione faceva capolino mentre la osservavo: stasera sarebbe stata una di quelle 7-8 sere all’anno dove, se tutto fosse andato come speravamo, ci saremmo concessi al piacere del sesso con un’altra coppia per cui entrambi stavamo provvedendo a prepararci al meglio. Dalla doccia con sapone profumato alla depilazione del pube fino ai capi da indossare, tutto doveva essere impeccabile. La coppia che avrebbe condiviso la serata, Giorgio e Morena, erano un po’ più grandi di noi, eleganti e distinti, li avevamo già incontrati un paio di volte a seguito di un annuncio: l’aperitivo conoscitivo era durato tre ore al termine delle quali ero rimasto in attesa del giudizio perchè Doriana è imprevedibile ma questa volta fu convinta nel volerli rivedere. All’aperitivo era seguita una cena, qualche venerdì dopo, dove riuscimmo a cenare all’aperto davanti al mare: noi avremmo già desiderato finire a scambiarci piacere nello stesso letto in quell’occasione, ma Morena obiettò che la cena era stata incentrata su discorsi troppo poco coinvolgenti, sessualmente parlando, ed era difficile dopo aver parlato di viaggi e lavoro, “sintonizzarsi” su un'altra lunghezza d’onda così d’improvviso, per cui propose di rivedersi con più calma ed eros dopo due settimane. In quei quindici giorni alcuni messaggi bollenti scambiati tra me e Morena facevano prevedere un incontro al calor bianco: finalmente la sera fatidica era arrivata e alle 20 in punto eravamo al ristorante preferito, un giapponese che permette di prenotare delle salette chiuse da uno scorrevole con il pavimento elevato all’altezza delle sedute delle sedie e uno spazio sotto il tavolo dove mettere le gambe. L’idea era quella di creare un po’ di atmosfera e tensione sessuale durante la cena con discorsi piccanti e qualche toccatina per scaldarci. Loro erano già li ad aspettarci, Giorgio impeccabile con una giacca blu e una sciarpa grigia e Morena avvolta da un tubino che non lasciava nulla all’immaginazione, appollaiata su un tacco 12 e soprattutto senza reggiseno. Doriana era più casta fuori, con un semplice abito color tortora, autoreggenti e scarpe nere ma sotto aveva un intimo che avrebbe fatto strabuzzare gli occhi a chiunque. Sapevo che a Morena sarebbe piaciuto le palpassi il sedere e, dandole un bacio per salutarla le strinsi la natica tra le dita ottenendo uno sguardo malizioso dopodiché ci accomodammo togliendoci le scarpe come richiesto dalle consuetudini del locale. Morena mi sedette di fianco con Giorgio e Doriana davanti a noi: non passò molto che, complice un argomento un po’ piccante, iniziai un piedino con la mia vicina che non si tirò indietro e poco dopo la mia mano fu calamitata dalla sua coscia. A un certo punto, si alzò per indicare un piatto sul menù agli altri due commensali e non persi l’occasione per toccarle di nuovo il sedere marmoreo potendo chiaramente distinguere al tatto un intimo di seta a coprire il suo sesso. La cena procedette in un incrociarsi di gambe, la sua accavallata sulla mia con la mia mano che in un paio di occasioni salì su fino alla sorgente del piacere facendole repentinamente abbassare lo sguardo sospirante. Verso la fine ricambiò le attenzioni sfiorando con le sue dita il mio sesso che stava scoppiando, contenuto a fatica dai jeans. Doriana e Giorgio mantennero invece un aplomb esemplare, mia moglie non ama tanto questo tipo di approcci, non che le dispiacessero le attenzioni di un bell’uomo come Giorgio ma si sentiva in imbarazzo, lei non ha problemi a passare dai discorsi tranquilli al letto se chi le sta di fronte le piace per cui tra loro ci fu meno pathos. Poco prima del caffè arrivò la sorpresa: se da una parte era evidente fin dall’inizio che tutti e quattro si era d’accordo di finire a letto assieme dopo cena, si era però pensato di decidere al termine di questa la location. Tuttavia loro ci avevano già pensato ed avevano prenotato una suite in uno degli hotel più belli della zona, con l’idea di andarci comunque, anche nella remota ipotesi che noi non li avessimo voluti seguire. Giunti all’hotel, prima di avviarsi in camera, estrassero dal baule della loro auto due valige suscitando qualche timore in noi tanto che ci dovettero rassicurare dicendo che erano i giochini di Morena, visto che Doriana aveva manifestato curiosità in proposito. Entrati nella meravigliosa suite prenotata, 50 mq di sottotetto con vasca idromassaggio e salottino, dalle valige emersero un vassoio di frutta e una bottiglia di Dom Perignon che fugarono ogni precedente timore. Giorgio versò lo champagne che entrò subito in circolo e, dopo aver acceso delle candele e spento le luci, ci accomodammo tutti e 4 sul divano mangiucchiando frutta e chiacchierando quando ad un tratto, quasi fosse suonata una campanella, i bicchieri si posarono e ognuno iniziò a baciare il proprio partner in maniera inequivocabilmente lussuriosa. Le erezioni di noi due uomini erano ormai evidenti sotto i pantaloni e dai baci si passò ben presto alle carezze sempre più spinte, Doriana che già aveva un paio di mani tra le cosce diede un colpo di reni e si slacciò la cintura che indossava solo come accessorio sul suo abito mostrando l’intimo e quasi chiedendo di essere liberata da quella costrizione, cosa che puntualmente avvenne. In un momento la mia cintura si aprì e le sue mani iniziarono a frugare estraendo il mio sesso ormai di marmo, dopodiché via calzini, jeans e boxer che volarono sulla poltrona di fronte. Morena, ormai semisvestita, cavalcava Giorgio, il quale infilava due dita sotto il perizoma che constatai essere fradicio di umori gemendo ritmicamente con ancora le scarpe indosso, il che mi eccitava da morire. Doriana scese con la schiena sulla seduta, iniziai a masturbarla a cosce aperte e dopo poco Morena si lanciò verso di noi baciando il seno a Doriana che godeva rumorosamente mentre le mie dita, spostato il perizoma entravano e uscivano dal laghetto delle sue intimità. In un attimo fu un groviglio, mi trovai i capelli profumati di Morena in faccia e non potei fare a meno di baciarle il collo e i lobi delle orecchie indugiando con la punta della lingua dentro di esse e sentendo la sua pelle d’oca e i suoi fremiti mentre le due donne si baciavano ovunque. In breve incrociai la sua bocca mentre Giorgio la masturbava infilandole mezza mano nella fontana tra le cosce e le nostre lingue per un po’ danzarono allo stesso ritmo poi la mia bocca si spostò sul suo seno marmoreo e sul suo capezzolo duro come un chiodo mentre sentivo la sua mano scorrere sull’addome e impugnare il mio sesso, scappellarlo e iniziare una vorticosa masturbazione, prima lenta poi sempre più veloce. Ora era mia moglie a baciarmi avidamente mentre anche lei impugnava il mio sesso per una meravigliosa sega a due mani: il rumore delle dita di Giorgio che entravano e uscivano dal sesso ormai allagato di Morena faceva da colonna sonora di quel meraviglioso momento di condivisione di piaceri, umori e profumi. Fine I parte 3265 4 11 years ago