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, 46/45 y.o.
Couple
Padua, Italy
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- 2 years ago Al cinema... Era ormai da diverso tempo che Piero cercava un pizzico di sale, un sapore più intenso, per condire da sua vita di coppia già molto vivace e saporita, grazie alla bella ed esuberante moglie. Nelle ultime settimane la comparsa nel guardaroba di lei di una gonna scura composta da diversi strati di un tessuto molto leggero aveva innescato una serie di fantasie che lo accompagnavano nei momenti più sereni ed a volte inaspettati della giornata. Quella composizione di tessuto posizionato in modo irregolare formava delle punte nel bordo inferiore che con i movimenti più naturali divenivano spacchi compiacenti pronti in ogni momento a regalare immagini splendide, per ritornare l’istante seguente ad una casta copertura. In effetti tale indumento era stato usato veramente poco, ed era un peccato. Questo fu lo spunto da parte di Piero per convincere Monica a dedicare una serata speciale all’abbigliamento sexy: e se doveva chiamarsi speciale doveva veramente esserlo! Dopo qualche accenno fatto nei momenti più coinvolgenti dei rapporti sessuali, l’argomento venne ripreso una sera in cui la moglie per assecondare, piacevolmente, le idee del marito sfilo’ indossando tacchi vertiginosi autoreggenti la famosa gonna scura, rigorosamente senza niente sotto, ed una camicetta bianca solo un po’ più aperta. Il risultato fu pirotecnico e portò i due a concludere la serata tra i cuscini del divano uno dentro l’altra fantasticando sulla prima uscita ufficiale in cui utilizzare tale look. Piero era un maestro in queste cose, colse al volo la notizia della presentazione al cinema di un nuovo film dedicato all’erotismo: Eros, sembrava fatto su misura, una delicata sequenza di immagini erotiche presentato presso un multisala della zona, la scelta del giorno e dell’ora non fu casuale in modo da non trovare troppa confusione ma godere comunque di un discreto pubblico e di un ambiente moderno e confortevole. Era tutto pronto, Monica, per piacere suo e del marito aveva curato i minimi dettagli: le autoreggenti erano splendide con una fascia di pizzo alta e morbida, la depilazione era curatissima, la fica piccola ma ben definita il culo abbronzato a sfiorare il tessuto ad ogni passo, la scollatura non eccessiva ma provocante e mobile. Partirono un po’ in ritardo, ma in occasioni così la preparazione può essere una del parti migliori della serata. L’adorazione di Piero per la moglie divenne palpabile: in queste occasioni un uomo come lui entra in uno stato particolare; l’aver ottenuto il realizzarsi di una fantasia ti trasforma da trainatore, fino al momento prima dove lavori per ottenere il sogno, a spettatore, dove ti godi lo spettacolo che ti ripaga per il lavoro e le scelte che ti hanno portato a quella condizione. Per Piero era proprio così, già all’ingresso del multisala l’eccitazione era altissima, la sua bella signora al suo fianco e qualche decina di persone nel resto della sala, poco dopo con una scusa si allontana leggermente da Monica, quanto basta per poterla osservare con gli occhi di un estraneo, per entrare in quella parte da spettatore che ha un suo fascino particolare. Fu proprio in quel momento che si accorse di un particolare, l’atrio della struttura era dotato di alcune lampade a pavimento…. Che effetto avrebbero fatto sulla gonna di Monica? Non passò un istante, chiamò la bella moglie perché lo raggiungesse facendola passare sopra le lampade, lo spettacolo fu apprezzatissimo, il segno nitido del pizzo delle autoreggenti fu messo in primo piano e per Piero ed altri pochi fortunati che si trovarono nella giusta posizione di luce il triangolino della figa fu una splendida visione elegante e provocante. Monica da parte sua aveva assecondato altre volte il marito divertendolo e divertendosi poiché nel suo spirito libero c’era tanto spazio per le follie ma le piaceva il sottile gioco di far gestire la regia al marito fino a quando lo avrebbe fatto diventare spettatore per passare a condurre il gioco. Biglietti fatti è quasi ora, ci si avvia alle sale, la scala mobile è poco frequentata, Piero rimane qualche gradino dietro a Monica e si gode lo spettacolo, qualche gradino più giù tre giovani militari in borghese si godono una prospettiva ancora migliore di quella di Piero; nell’ampio corridoio che porta alla sala i militari allungano il passo guidati dal più attento del gruppetto, con in testa la visione della luce dal pavimento e della scala mobile, dà poche fulminee istruzioni ai due compagni che entrano nella sala, Piero si ferma a prendere da bere mentre Monica lentamente si avvia alla sala. Ancheggiando con un leggero passo insonorizzato dalla moquettes sposta la prima grossa tenda scura per entrare in quei due metri completamente bui che portano alla seconda tenda scura verso la sala di proiezione, pochi istanti, Piero non c’è, dalla sala entrano in quei due metri bui i due militari che con un po’ di fare maldestro fingono di scontrarsi con Monica, frenando per un istante il suo passo, da dietro il terzo che aveva predisposto il contatto con una mano supera da sotto la gonna leggera di Monica accarezzando l’interno della coscia continuando su fino in mezzo al culo, il tocco d’arte che il giovane fa sentire alla signora sta in una leggera pressione del dito medio nel momento in cui sfiora il buco del culo… Un istante. L’istante seguente Monica entra nella sala di proiezione illuminata, non ci sono i tre giovani, non c’è ancora Piero un seno le sta pulsando, uno dei due giovani nello scontro le aveva dato un a consistente palpata e la figa si è bagnata. Piero e Monica dopo l’inizio della proiezione si cercano; quante volte loro due erano stati al cinema con le mani coperte dai cappotti a toccarsi: le abili mani di lei giocavano con il membro fino a farlo impazzire, a volte se i posti erano particolarmente isolati le mani venivano aiutate dalle labbra… per lui la ricerca di dare piacere era sempre molto agevolata da Monica che arrivava a contorcersi per assaporare anche l’ultimo millimetro delle dita di Piero, tutto questo aveva un sapore molto più intenso quando ancora studenti le occasioni di appartarsi non erano molte e le sale più povere offrivano poltrone piccole e molto vicine, tanto vicine. Il film scorre piacevole alcune scene di profondo erotismo caricano i genitali di una forte pressione, le poltrone grandi e staccate lasciano il piacere di trasmettersi attraverso il linguaggio delle mani la voglia di un finale di serata esaltante dove riversare la carica erotica che si sta accumulando. Le luci si accendono in sala ed agli occhi serve un istante per riprendersi, non c’è fretta, la sala comincia a svuotarsi, l’uscita si trova sotto lo schermo ed attraverso un piccolo corridoio semi buio conduce direttamente nel parcheggio, Piero ancora eccitato si muove con una mano in tasca ed anticipa di qualche metro Monica; uno dei tre militari la affianca, inaspettatamente, e con tono imperativo le ordina all’orecchio “inventa una scusa digli che lo raggiungi fra un attimo!” non c’è tempo per capire il motivo Monica deve decidere all’istante “ho lasciato il telefono sulla poltrona, prendi l’auto, ti raggiungo fra un attimo” un altro militare le stringe i fianchi da dietro, “abbiamo visto tutto il film in queste condizioni, deve aiutarci, deve darci una mano” uno afferra Monica per un polso e gli porta la mano ad impugnargli il membro; non sono ancora nitide le percezioni di Monica che si trova con l’altra mano a masturbarne un altro ancora più grosso ed eccitato. Da dietro una leggera spinta sui fianchi la fa piegare in avanti, dopo un primo stato misto di sorpresa e confusione la signora sta apprezzando ogni istante di questa avventura così nitida anche se si svolge in una scura penombra. Monica è in delirio ma mantiene il controllo della situazione: non le era mai capitato di sentire una tale forza riversata su di lei, la bocca, la figa stavano accogliendo due giovani e fortissimi cazzi mentre con la sola mano stava facendo la felicità del terzo. Il rumore di un motore acceso è più nitido, Piero dopo qualche istante di attesa scende per andare incontro alla sua donna. Secondo voi adesso quale potrebbe essere il finale …… Cosa fareste voi nei panni di Piero, Monica o di uno dei fortunati militari….. Secondo me Piero con la sua mano in tasca entra nel tunnel di penombra e, dai rumori caldi ed eccitati, comincia ad intuire il motivo del ritardo di Monica; il militare che si trovava davanti allo splendido culo della signora intuisce lo sviluppo di quell’indimenticabile serata, estrae il cazzo, si inchina a baciare il culo in segno di ringraziamento e si sposta giusto in tempo per l’arrivo di Piero. La vista della scena fa scoppiare il cazzo a Piero che senza nessuna altra ipotesi nella testa afferra i fianchi di Monica e le entra dentro trovandola di un calore che non aveva mai sentito. 13954 0 12 years ago
- 2 years ago Martini Bianco Era veramente passato un secolo da quando avevo visto l’ultima volta Enzo; dopo tanti anni di affiatamento ci si era persi di vista , ed è bastato un incontro casuale per rimetterci in sintonia. Gli anni della scuola riscoperti nel tempo di bere un caffè, quanto basta per programmare una splendida serata da passare con le nostre compagne. L’idea di confrontarci con le nostre età aumentate di dieci anni, le nostre donne che , reciprocamente conoscevamo appena , ma che di sicuro , per essere al nostro fianco, un filino di pazzia ce l’avevano anche loro. Nel preparare la serata mi divertivo a raccontare a Sonia le varie occasioni in cui l’affiatamento con il mio amico Enzo aveva dato frutti prodigiosi; era sufficiente un’ occhiata per far partire uno scherzo o creare una copertura adatta ad uscire da ogni situazione nel modo migliore e più divertente. Con questi presupposti ci stavamo preparando per uscire a cena; avevo chiesto a Sonia di vestire il più leggero possibile ed che anche la calda serata sembrava dare questo consiglio; veramente con Sonia ero andato più sullo specifico tentando di nascondergli tutti gli slip ed i perizomi che avevo trovato in giro per la casa, e chiedendole di indossare per la serata un vestitino molto leggero tra i miei preferiti. Come solitamente succede, mi ascoltò solo in parte, ma il risultato fu comunque molto soddisfacente: vestitino blu leggero, con perizoma ma senza reggiseno (potevo ritenermi soddisfatto). E chissà da Enzo e Laura che cosa stava succedendo: mi immaginavo la ricerca della perfezione di Enzo alle prese con la libera fantasia di Laura, tacchi vertiginosi e aderenze mozzafiato. Il programma della serata era: ritrovo da noi, cena in uno splendido e tranquillo ristorantino e rientro a casa loro per l’ultimo drink. La cena era stata davvero deliziosa: piatti semplici, ma gustosi, innaffiati da un vinarello rosso che aveva riscaldato i corpi, e non solo ……. anche i discorsi si erano infiammati, scivolando in descrizioni sempre più dettagliate sulle cose emozionanti che si potrebbero fare se non ci bloccassero tutti i tabù e le inibizioni dettate dalla educazione ricevuta. Sarà stato il vino, sarà stata la serata particolare, o le risate e la spensieratezza di tali discorsi, ma la consapevolezza di avere trovato qualcuno che la pensava nella stessa maniera aveva fatto venire a tutti e quattro la voglia di continuare su questa strada, creando una insperata complicità. Enzo era un eccellente fotografo: già in passato avevamo avuto occasione di apprezzare le sue opere; egli ci aveva ritratto più volte,sia nei momenti “seri” che in altri più spensierati. Fu da questo che ebbi lo spunto per il continuo della serata: una volta finita la cena e rientrati a casa loro, proposi che una simile occasione, con le nostre compagne rilassate e abbigliate in modo così provocante, andava immortalata con un servizio fotografico. L’idea fu accolta con entusiasmo, e ringraziai per questo in cuor mio quel vino rosso che tanto aveva contribuito a sciogliere le riserve che in un altro momento sarebbero sicuramente emerse. Detto, fatto: Enzo predispose l’attrezzatura e mise un cd di musica rilassante, mentre Laura prendeva quattro bicchieri ed una bottiglia di Martini Bianco dal frigo. Il leggero imbarazzo che ci coinvolgeva si sciolse nelle risate delle ragazze, che cercavano una posa accattivante, copiando le varie dive sexy viste nei calendari. Noi le osservavamo, e suggerivamo le varie posizioni, costringendole a scoprire ora una spalla, ora una coscia, ora la schiena. L’atmosfera era sempre più incandescente, e l’eccitazione era palpabile. Sentivo i miei battiti accelerare, e credo che avrei potuto sentire anche quelli degli altri, se solo non avessimo avuto questa musica sensuale in sottofondo. Non ce la facevo più a trattenermi, e trovai finalmente il coraggio di chiederlo: sarei riuscito, in questa magica serata, a vedere dal vivo due donne che si amavano? Un attimo di silenzio, e poi Laura affermò che a lei andava bene, poiché era una esperienza che voleva fare da tanto tempo….Sonia mi guardò, e riconobbi nei suoi occhi quel guizzo che la anima quando fondiamo i nostri corpi e raggiungiamo l’apice dell’estasi, e compresi che anche lei era pronta. Laura prese il Martini, e lo versò sull’attaccatura del collo di Sonia; il liquido fresco scendendo nella scollatura le fece comparire sulla pelle dei brividi leggeri, e i capezzoli sotto la stoffa leggera dell’abito si inturgidirono visibilmente. Questo fu un segnale di via libera per Laura, che iniziò a leccare con voluttà il vermouth dall’alto verso il basso, fino all’attaccatura dei seni, aprendo febbrilmente con le dita i pochi bottoni che ancora mancavano per sfilare l’abito dal corpo di Sonia, che continuava a fremere, ora non più per il liquore freddo su di sé, ma per l’eccitazione che continuava a salire, e l’emozione per una esperienza finora mai vissuta. Laura insistette con la sua lingua sui seni di Sonia, provando un piacere nuovo, intenso, dolcissimo. Era bello come donna assaporare quello che prova un uomo con la sua donna, sapendo anche come ci si sente ad essere amata in tale maniera: era come amarsi allo specchio, e tutto questo amplificava le sensazioni piacevoli. Sonia di dimenava, emettendo sensualissimi mugolii, invitando in tal modo Laura a scendere e ad esplorarla oltre. Essa non si fece pregare, e continuò a leccare Sonia lentamente, con dolcezza, prima i fianchi, poi l’ombelico, fino al pube. Enzo ed io eravamo ammutoliti, in preda allo stupore ed al piacere di vedere dal vivo quello che nella nostra mente avevamo solo sperato, e non osavamo muovere alcun muscolo, per non disturbare la scena. Laura continuava nella sua esplorazione, solcando la piega dell’inguine, ed il contorno della peluria, non osando spingersi oltre, fino a che Sonia aprì le gambe, porgendo a Laura le sue parti più nascoste. Le grandi labbra erano gonfie, umide, morbide. Laura vi si avventurò con delicatezza, ma con un ardore via via crescente. Sentiva un grande calore dentro di sé, e dal leggero formicolio al basso ventre che provava si rese conto di essere altrettanto umida, gonfia, pronta. Tutto il suo corpo era eccitato, il respiro sempre più veloce ed affannoso. Affondò le dita nelle natiche sode e generose di Sonia, che iniziò gemere. Nel frattempo Enzo aveva estratto da un cassetto un giocattolo, un fallo finto, che gli avevo goliardicamente donato qualche tempo prima, e lo pose accanto alle ragazze. Ben fatto! Pensai, e lo pensò anche Laura, che lo afferrò e lo usò per accarezzare prima le grandi labbra di Sonia, poi le sue, poi di nuovo Sonia, poi ancora le sue, dimenandosi per il piacere, e per la voglia di sentirlo dentro ma anche di spingerlo dentro. E così fece: lo infilò piano dentro Sonia, portandolo avanti e indietro per qualche istante, e poi lo ritrasse, e lo infilò dentro di lei, continuando a leccare Sonia, che continuava a gemere, sempre di più, di più, fino ad esplodere finalmente in un urlo liberatore. Laura non cessava di contorcersi, emettendo suoni ravvicinati, sempre più forti, aveva estratto il fallo e con lo stesso si accarezzava tra le gambe, il corpo teso allo spasimo, fino a quando con un impeto da felino emise un ruggito ed un urlo. Noi restammo a guardare, increduli, felici. Non entrammo nel gioco, poiché quella era il loro momento, a noi bastava così. Il ricordo di quella serata resta vivo, indelebile tra i miei pensieri migliori. 5278 1 12 years ago
- 2 years ago Il ladro Una calda notte di inizio estate, la temperatura per la prima volta in questa stagione fece lasciare qualche finestra socchiusa ed un leggero lenzuolo era sufficiente per coprirsi. Fabio e Sara, caldi, ma non sudati hanno iniziato da poco il loro riposo mentre un soffio d’aria muove leggermente le tende. Sara con un lieve movimento si avvicina all’orecchio di Fabio e con voce chiara sussurra – Amore c’è qualcuno nella nostra stanza ….. non muoverti c’è un uomo nella nostra stanza …… ci sta illuminando con una piccola luce azzurra ….. ho paura - . Sara rimane immobile e continua la sua descrizione – Ci sta osservando, ci crede addormentati ….. ha preso il lenzuolo e mi sta scoprendo …. continua ad osservarmi senza muoversi ….. sono nuda davanti a lui, ora mi illumina la schiena, i fianchi, le gambe, il culo- Un altro leggero movimento nella stanza ed il lenzuolo è tolto completamente – mi sta sfiorando le gambe, ho paura, mi accarezza i fianchi cosa devo fare? – Fabio anche lui steso con le spalle verso il ladro- non ti muovere, allarga solo un po’ le gambe, gli farà piacere ed andrà via- un leggero movimento di Sara ad esaudire la richiesta del marito la fa eccitare e con voce ancora più calda continua la descrizione sussurrata – gli ha fatto piacere; ….. mi sta sfiorando l’interno delle cosce ed in questo momento si è accorto che sono bagnata, …….. è molto delicato il suo tocco, …..ora sta usando una mano sola e non riesco a vedere cosa sta facendo con l’altra………….- Lo scricchiolio di una porta interrompe il profondo silenzio ed accompagna altri piccoli rumori sul pavimento in legno della camera – amore credo stia arrivando un altro, ……………ho paura non ti muovere ……….la piccola luce azzurra questa volta è rivolta su di te ………… ho paura, ti sta osservando, ora cerca qualche cosa sul tuo comodino …….. ha afferrato un oggetto,……… la luce ritorna sul tuo corpo ……. ti sta illuminando le gambe, il culo, si sofferma sul tuo sedere- con un leggero gesto come quello fatto poco prima da Sara anche Fabio allarga leggermente le gambe; poi ……….con un altro movimento inequivocabile ma lento le allarga il più possibile. - Non riesco a vederlo bene ……… il secondo uomo si è messo dietro di te …….. ti osserva …ti sta toccando il sedere con le due mani …….. ti osserva attentamente come per essere sicuro che tu stia dormendo, che tu non reagisca…….. le sue mani leggere si soffermano al centro del tuo culo …..sono delicate ….ti stanno leggendo nei pensieri , ti stanno leggendo nei sogni………- il respiro di Fabio si fa più profondo, il suo corpo si sta scaldando; i muscoli delle gambe, della schiena si stanno irrigidendo ……… i sedere ruota di pochi millimetri verso il suo osservatore impegnando tutta la muscolatura che dona a Fabio quella sensazione di apertura e di disponibilità già provata in alcuni altri momenti di gioco solitario o con Sara. - Ora vedo cosa ha in mano, aveva preso dal tuo comodino una scatola di crema, la sta aprendo e si carica le dita di una mano di quella crema, ….. è molto lento il movimento per portare quella crema al centro del tuo sedere …… è molto lento il leggero strofinarla al centro del tuo culo….. non ti muovere……..- la mano delicata e sicura ruota e distribuisce la crema in modo sapiente, ora è il dito medio a creare una leggera pressione in cerca di un segnale di disponibilità che Fabio, continuando a fingere di dormire non tarda a dare: il respiro profondo, il vibrare del suo corpo, che piegando leggermente un ginocchio si posiziona aperto al massimo ed in fine una leggera pressione del bacino verso quel dito così ben lubrificato, danno inizio alla penetrazione. Dopo qualche istante di leggere percussioni il fisico è già pronto e desideroso di accogliere un secondo dito passando dalla sensazione unica di piacere ad un variare di sensazioni intermittenti di piacere e dolore anch’esso molto piacevole; i fianchi di Fabio ormai si sono completamente alzati e la notte ormai è dedicata al solo piacere………. I due corpi si attraggono e respingono contorti uno sull’altro, un pene grosso e duro prende posto alle tre dita per gli ultimi colpi segnati da un dolore intenso ed al tempo stesso così goduto da far soffocare a Fabio, sul cuscino un grido di piacere. L’istante dopo i due corpi nudi e sudati si distendono sulle lenzuola ……. È stato un sogno bellissimo ………… Sara con le mani ancora cosparse di crema appoggia il loro giocattolo sul comodino e si gira ad abbracciare il marito…..- domani notte il ladro lo facciamo venire per me!!!!- 3687 0 12 years ago