fiona59
, 38/37 y.o.
Couple
Mantua, Italy
Last visit: 7 years ago
- 7 years ago PICCOLI GIOCHI PROIBITI Cammino, guardo le lente falcate delle mie gambe. Quanto mi piacciono le mie gambe. Scelgo attentamente ogni mattino, nel sacro rituale dell’inizio giornata, dopo la colazione che mi carica di energia, l’abito che deve essere rigorosamente corto, le calze che devono dire “sfilatemi, sfilatemi, siamo l’ingresso al Paradiso proibito” e le scarpe, che devono sorreggere tutto il mio sex appeal. E mentre guardo tutto questo, il sorriso mi sfiora, l’eccitazione mi prende, pregustando in anticipo il desiderio di sapere cosa mi accadrà in questa bellissima giornata. I raggi del sole mi baciano il viso, scaldano la mia pelle, arrossata dal calore che penetra il mio corpo, la testa è ovattata dalla musica, che mi invade dalle cuffiette del mio MP3, ma i pensieri non si discostano da quanto è accaduto nella giornata di lunedì. Sono una piacente cinquantenne, felicemente sposata ad un uomo, Fabio, che sa come rendermi appagata e felice. Felice dell’appagamento o appagata dalla felicità. Poco importa. Condivide il mio piacevole segreto, il mio compiacente piccolo gioco proibito. Mi piace scopare, adoro scopare, vivo per scopare. Ed a Fabio, piace ancor di più, vedermelo fare. Si eccita nel vedere mentre scopo con altri uomini ed io sono intrigata da questa situazione. Di comune accordo, a volte, organizziamo incontri: scambi di coppia, incontri con single o donne vogliose di nuove esperienze. Alessio è stato uno di questi piacevoli incontri, che rivedo sempre volentieri. Il nostro ultimo incontro è stato proprio lunedì. Rammento ogni momento, come fosse ora. Sono in ufficio, tento di concentrarmi nel lavoro che devo concludere entro la mattinata, niente da fare, il pensiero dell’appuntamento che avrei avuto in serata con Alessio prendeva il sopravvento. Sono troppo eccitata, il mio corpo freme, sento già le sue mani intrufolarsi sotto la mia gonna, le dita infilarsi sotto al perizoma, sento la sua lingua che si muove nella mia vagina e mi morde il clitoride… e sono già bagnata, cosa che accade ogni qualvolta mi lascio trasportare dalle mie fantasie erotiche. Le pulsazioni frenetiche che sento salirmi da sotto la minigonna, sembrano prendere vita. La sua lingua è dappertutto, le sue mani si introducono furtivamente sapienti in ogni mio piccolo buco e sanno portare la mia pazienza al limite dell’ insopportabile. Apro la bocca, chiudo gli occhi, per assaporare l’attimo… ansimo. Mi blocco di colpo, recuperando il brusco sapore della realtà. Sono in ufficio, devo lavorare. Mi guardo attorno di sottecchi, chiedendomi se la mia collega e amica, si sia accorta, dello stato in cui mi trovo. Sono sciolta nell’estasi, il mio “simpatico maritino” non mi scopa da una settimana, mi ha costretta ad una settimana di ”digiuno sessuale”, per prolungare le mie voglie. Ma non ce n’era assolutamente bisogno. Amo scopare… amo, idolatro scopare. E non c’è bisogno di alcun “digiuno” per aumentare il mio desiderio. Io sono un desiderio unico. Sento piccole pulsazioni di smania trapassarmi la figa, la testa mi pulsa, devo respirare piano e ripetermi: “Stai calma… calma… stasera scoperai… ce la puoi fare…. Resisti… Ma accidenti, non ce la posso fare, ho troppa voglia”. Ripenso ai mille giochi del passato, in cui Fabio, da perfetto regista, mi aveva portato allo stremo dello spasimo. Anziché calmarmi, mi eccito ancor di più. Mi alzo e vado in bagno. Osservandomi allo specchio, mi spruzzo il viso con acqua fresca, gli occhi sono lucidi e vogliosi, le labbra turgide e lussuriose, ci passo la lingua umettandole. “Datemi un cazzo e spaccherò il mondo”. Rivedo lo stesso gesto, nel bagno di un ristorante, con lo stesso desiderio e la stessa esaltazione. Quella volta Fabio, mi aveva fatta vestire con una gonna lunga, non ne ero molto felice, ma le autoreggenti e il perizoma estremamente sexy mi avevano convinta, ma mi aveva persuasa ancor di più il vibratore che mi aveva infilato in figa. Camminavamo verso il ristorante abbracciati e complici, ridendo come bambini, con il nostro segreto fra le mie gambe. Il bastardo, ogni tanto azionava il telecomando, obbligandomi a fermarmi, lampi e scintille attraversavano il mio corpo, rendendomi schiava della mia stessa bramosia. L’orgasmo mi sfiorava, mi prendeva e mi lasciava affranta e anelante della prossima scarica che non sapevo quando sarebbe arrivata. Il ristorante era elegante, le portate appetitose e il tavolo illuminato alla luce di una candela. Mi sentivo una principessa. La principessa sul… pisello… anzi sul vibratore. Quando si avvicinava il cameriere, Fabio azionava il telecomando, mandandomi in estasi. A fatica controllavo i mugolii di piacere. Era un orgasmo dopo l’altro. Il cameriere mi osservava pensieroso e preoccupato, non comprendendo cosa ci fosse di anomalo nella nostra cena. Era un bel ragazzo, muscoloso, alto e moro ed io di rimando lo guardavo, vedendo solo il suo cazzo sotto ai pantaloni ed immaginandolo dentro di me insieme al dildo. Mi riprendo. Mi sento una porca, una magnifica porca, felice di vivere e di scopare. Sento il clitoride scoppiarmi nello slip. “Se entra qualcuno nel bagno, gli salto addosso e me lo scopo, chiunque esso sia…” – lo dico sottovoce, magari qualcuno ode e viene in soccorso… La mano corre veloce, ma il rumore della porta che si apre, mi blocca. Chiudo le palpebre e alzo i bulbi oculari al cielo. “Cazzo, Dio c’è… e mi ascolta…” “Che succede?” La voce della mia collega mi riporta alla realtà. “Nulla… perché?” “Sei paonazza… stai male?” “Beh… in realtà non mi sento benissimo…” “Non è che hai la febbre?” Lei insiste, come posso spiegarle… è così pudica. “Può essere…”. “Sono febbricitante! La voglia di scopare è così tanta, che devo averne sessantanove di gradi… di febbre.” Penso. Le sorrido, scuoto la testa in silenzio, non so cosa dire, meglio tacere i pensieri che articolo sotto l’egida del sesso, per non incasinarmi ancora di più. Finalmente si avvicina l’ora di tornare a casa, il mio appuntamento mi aspetta. Voglio essere sexy e stuzzicante, devo scegliere con cura l’abito e l’intimo, voglio che Alessio guardandolo pensi solamente a togliermelo. Manca poco alla fine della giornata di lavoro, bussano alla porta, apro e mi blocco, di fronte a me c’è Alessio. Sono piacevolmente sorpresa. Ha voluto farmi una sorpresa, mi porterà a prendere un aperitivo in centro. Dopo il primo attimo di stordimento, assaporo la gradita visita inattesa. Sorrido e ringrazio mentalmente Fabio, di sicuro c’è il suo zampino. Mi sorride e in pochi secondi tutte le mie difese crollano, la mia concentrazione mentale finisce a puttane. Lo faccio entrare e lo guido verso la poltrona dove vorrei farlo sedere, ma il suo incedere, i glutei che si muovono sotto ai jeans stretti al punto giusto, le gambe lunghe dai muscoli torniti mi fanno cambiare idea. “Si… vieni ti mostro io dov’è il bagno…”. Mi guarda stranito, non comprende, poi vede il mio sguardo e afferra tutto. Mi segue. Lo accompagno in bagno, mi assicuro che nessuno ci guardi ed entro con lui. Chiudo la porta alle spalle con un colpo secco e veloce, è uno sparo nella mi figa ormai fradicia di voglia e umori. Sono preda dell’euforia, non saprei dire chi dei due si avvicina per primo, sono baci insaziabili e profondi, la lingua che cerca la gola e il piacere. Le sue mani che guizzano da sopra la camicetta fin sotto, alla ricerca del reggiseno, che scostato lascia fra le sue mani i miei seni che hanno ormai i capezzoli duri ed eretti. Le sue mani che stringono i miei glutei che gridano vendetta e richieste di proposte indecenti. Il desiderio è impellente. Mi siedo sul lavabo, sollevo una gamba, lascio ai suoi occhi il mio perizoma, prendo la sua testa e la spingo dolcemente fra la culla del mio sesso. Solleva la gonna, insinua la sua lingua nel mio perizoma, inizia a succhiarmi con esso, me lo morde e me lo strappa, grido di piacere, mi esplode la figa, ma mi controllo, non voglio venire. Si alza, allungo una mano e gli apro i pantaloni, sfioro il suo cazzo duro e voglioso e me lo infilo fra la figa bagnata che attente ansiosa di essere riempita. Pochi colpi, voglio solo un aperitivo. Sbrodolo di goduria, senza togliermi il cazzo dalla sua casetta, mi gira e mi appoggia al lavandino continuando la penetrazione alla pecorina… assaporo per pochi minuti… poi esce, me lo mette in bocca, lo lecco, lo gusto… ma basta… deve essere solo un aperitivo! Freniamo, ci sistemiamo ed usciamo, eccitati e sconvolti da questi preliminari. Non guardo in faccia nessuno mentre saluto ed esco con Alessio, lo so, lo sento, la mia faccia è un invito al sesso ed io non voglio (al momento) altre offerte. Passeggiamo per il centro, beviamo l’aperitivo, questa volta quello vero, stuzzichini e Prosecco di ottima qualità. Apro la porta di casa, Fabio mi aspetta eccitato e curioso. Nel suo sguardo la curiosità, vorrebbe sapere cosa abbiamo fatto, ma sa attendere paziente, si accontenta di un resoconto veloce, poi verrà il suo turno e il suo appagamento sarà anche la sua soddisfazione. Mi spoglio, mi serve una doccia, devo schiarirmi le idee, voglio architettare anch’io qualche gioco nuovo. Sono sotto la doccia, Fabio entra con Alessio. “Perché non fai la doccia con la Anny?” La voce roca e profonda di Fabio, ha una leggera incrinatura, solo io vi leggo tutta l’eccitazione che gli altri non percepiscono. Esce e lascia la porta aperta. Alessio si spoglia ed entra con me nel box doccia. I nostri corpi nudi si avvicinano, si strofinano uno con l’altro, la schiuma scivola, lo scroscio dell’acqua fa da colonna sonora. Mi lascio trasportare da questo turbinio di sensazioni, stanno godendo tutti i miei sensi. Il respiro si fa affannoso, sento il suo uccello, è talmente duro che sembra voglia esplodere, mi inginocchio, lo prendo in bocca, lo gusto avidamente, mi sento un’assetata nel deserto caldo e afoso. Sono tutta un brivido di piacere e di esaltazione. Mi alza, mi gira, mi prende dapprima lentamente, poi i nostri corpi iniziano a muoversi a ritmo sfrenato, lo sento ansimare, chiudo gli occhi e mi abbandono a questo piacere… Il suo cazzo duro e imperioso vuole comandare. Abbandona la culla alla ricerca dell’antro della strega e vi penetra. Mi ritrovo appoggiata alla parete della doccia, urlante di piacere, i colpi possenti che cancellano ogni altro pensiero. Strillo il mio piacere con enfasi. “Non ti fermare… non ti fermare…” Mentre inarco i lombi per accoglierlo tutto dentro di me, mi tocco il clitoride tumido e carnoso, raggiungo l’orgasmo mentre sento il suo primo fiotto inondare il mio corpo. Mi giro e mi accuccio per ricevere sul mio seno e sul mio viso tutto il resto del suo sperma che mescolo come crema al sapone. Continuo a masturbarmi, mentre lo assaporo nuovamente in bocca per l’ultimo bacio. Vedo il riflesso di Fabio, mi osserva al buio, sotto al boxer vedo il suo uccello turgido. Termino la doccia, facendomi insaponare e lavare. Le mani penetrano, massaggiano e rimescolano i miei sensi, che attendono agitati il prossimo round. Ci rivestiamo, ci attende un nuovo locale, dove la cena ci darà nuova vitalità. Mio marito è alla guida, io e Alessio siamo seduti sul sedile posteriore. Alessio mi tocca le gambe, raggiunge il bordo delle calze che si lega al reggicalze, mi sfiora la pelle nuda. Accidenti… ansimo, la voglia è sempre lì, in attesa, mai sopita, vorace ed affamata. Rispondo al richiamo, lo prendo per il colletto della camicia e lo avvicino a me, affondo la mia lingua fra le sue labbra, succhio con voluttà, esploro… pensando che voglio ancora e ancora… e ancora… essere l’oggetto del desiderio. Sento la mano di Alessio che inizia a giocare con il mio clitoride… non ho messo il perizoma, ero in attesa… cazzo…. come sono bagnata. Un acre odore di umore vaginale si diffonde per l’abitacolo dell’auto, Alessio continua il suo gioco infilando un dito nella mia passera, sempre più in profondità, mi sdraia leggermente, toglie il dito me lo infila in bocca, me lo muove mimando un pompino. Aggiunge un altro dito, me li fa leccare, quando sono ben umidificati, mi penetra nuovamente, lentamente e velocemente… mi fa impazzire… toglie nuovamente, mi rimette in bocca le dita che succhio avidamente… ne aggiunge un altro… ricomincia il gioco. Sento quattro dita dentro di me, io non riesco più a stare ferma, mi muovo come un bruco impazzito nella mela… appoggio la mia mano sul suo cazzo e mi muovo al ritmo della sua musica, mentre urlo il mio piacere. Afferro la sua mano e la tengo ferma dentro di me, assaporo fino all’ultimo spasimo il mio godimento. Nel silenzio irreale, disturbato solo dai respiri irregolari dei nostri corpi, si percepisce una carica sensuale che ognuno di noi tre vive a suo modo, così divisi e così vicini. Mi calmo. Raggiungiamo il ristorante, respiro con lentezza, conto fino a dieci, poi ancora fino a venti. Apro la portiera dell’auto, le mie gambe scivolano fuori, le scarpe di camoscio rosso con il tacco a spillo attira l’attenzione di un passante che si ferma e mi guarda estasiato, con naturalezza, sollevo lievemente la minigonna, lasciando alla sua vista il bordo di pizzo delle autoreggenti e la mia passerina totalmente depilata. Scorgo i suoi pantaloni lievitare. Riabbasso la gonna. La serata è appena iniziata… ma questa è un’altra storia. Continuo a camminare, raggiungo l’ingesso dell’ufficio, respiro profondamente, stasera incontrerò un nuovo amico, me lo sono scelta io questa volta… e Fabio sarà lo spettatore passivo, di questo nuovo gioco… P.S. : i nomi dei personaggi sono frutto della mia fantasia, un grazie a mio marito che gode nel vedermi godere e un grazie ad Alessio per le situazioni erotiche in cui mi ha trascinato. 8870 0 12 years ago