DreamingPassion
, 46/43 y.o.
Couple
Veneto, Italy
Last visit: 4 weeks ago
- 4 weeks ago Doveva essere solo un incontro conoscitivo... Doveva essere solo un primo incontro conoscitivo a casa nostra, ma in realtà ci eravamo scritti così tanto in chat, per settimane, che era come se ci fossimo già visti. La scintilla era pronta, doveva solo accendersi. Quel giorno non avevamo molto tempo a disposizione, poco più di un’oretta, trascorsa tra chiacchiere e confidenze. Neanche un bicchiere di vino ci siamo bevuti!Ormai l’orologio segnava le 11 del mattino, orario limite per salutarci. Il nostro amico si alzò come per andare, ma con molta gentilezza mi chiese se desideravo un massaggio alle gambe. La promessa di un massaggio era già stata lanciata settimane prima, e io non vedevo l’ora di sperimentare un massaggio tantra. Accettai volentieri, forse anche in modo molto ingenuo, pensando che sarebbe stato un breve e casto massaggio... in fondo non poteva essere tanto di piu perchè il nostro tempo era gia scaduto. Tirò fuori l’olio dallo zaino e mi chiese gentilmente di togliermi i vestiti. Imbarazzata lo feci… e lo fecero anche i due uomini. Io restai nuda, loro coi pantaloni.Mi sdraiai su un lettino improvvisato per terra, fatto con i cuscini del divano, lo stesso che usiamo quando giochiamo tra di noi..mi era familiare, mi adagiai tranquilla di schiena e mi offrii a quelle mani che non mi avevano mai toccato prima. Il mio cuore aveva cominciato ad accelerare, ma cercai di calmare il respiro e piano piano anche il corpo lo seguì. Ormai eravamo in ballo, ero curiosa di vedere cosa sarebbe successo. Era stata una settimana frizzante di suo, e quella mattina si stava rivelando ancora più imprevedibile!Ero lì stesa, ad aspettare… delle mani piene di olio cominciarono a viaggiare sulle mie gambe, rallentarono, fecero pressione, scorrevano, si incrociavano… sentivo che l’energia era diversa, che non si trattava di carezze improvvisate. Queste mani sapevano come muoversi su di me. Mi ritrovai stranamente rilassata per essere una prima volta, lasciai andare i pensieri, solo una melodia nella mente, molto leggera.Oltre alle mani, sentivo anche il suo respiro sopra di me, profondo, deciso, un respiro che accompagnava l’energia delle mani. Mi stavo abbandonando piano piano, era tutto così naturale, delicato e coinvolgente.Poco a poco, quelle mani esperte si avventurarono anche oltre alle gambe. E soprattutto, poco a poco non rimasero le sole a farlo… le mani diventarono quattro. Il mio lui prima era rimasto ad osservare quella situazione così insolita. Tanto desiderato e fantasticato, quel massaggio si stava trasformando in un vero gioco erotico. Mentre il mio corpo veniva toccato da mani sconosciute, la mia testa stava buttando giù quei paletti di pudore e di limite che per anni mi avevano protetto. Per molto tempo il mio lui aveva cercato di farmi oltrepassare i limiti mentali della brava ragazza, che la mia testa così rigida e controllata aveva sempre mantenuto ben in piedi. Ora però ero stanca di indossare quella maschera, volevo essere più in contatto con me stessa, esplorare realtà nuove, lasciare libero l’istinto, giocare e quell’inizio è stato molto speciale. Stava succedendo tutto in modo così fluido, senza pressioni… mi sono stupita della naturalezza con cui stavo vivendo quello che solo fino a poco tempo prima sembrava un tabù.Quattro mani mi percorrevano in lungo e in largo, indugiavano sulle gambe e si facevano sempre più vicine alle mie labbra. Mi venne quasi naturale aprire le gambe e lasciarmi esplorare anche là. Io ero lì, distesa, occhi chiusi, leggera, a godermi tutto quello che stavo ricevendo.Un sussurro all’orecchio sinistro: “Vuoi girarti?”... ora ero completamente esposta, nuda nel corpo e nella mente. Le mani ripresero a perlustrare il mio corpo da dove avevano lasciato. Ogni tanto aprivo gli occhi e guardavo i miei uomini: in quei rapidi momenti, vedevo due sguardi vogliosi e passionali. E mi dava una bella sensazione di apprezzamento, forse più di quella che riservo io a me stessa. Queste occhiate duravano poco, richiudevo subito gli occhi. Non so perchè, forse non volevo che la vista sminuisse le sensazioni, facendo lavorare la testa e i pensieri… forse volevo solo godere con me stessa di quel piacere nuovo che mi pervadeva.Ad un certo punto percepii una vibrazione di piacere sul clitoride… il nostro amico mi stava massaggiando le labbra, con un tocco pizzicato, leggero ma sicuro, senza frenesia, che non avevo mai sperimentato prima e che non mi ha lasciato per nulla indifferente.Aggiungere alle mani le bocche, il passo è stato breve. I miei capezzoli ad un certo punto erano in balia di due lingue vogliose, e io non potevo resistere ad un attacco così profondo, nel mio punto debole. Non ci è voluto molto perchè si dividessero i compiti… uno si occupava delle mie tette, uno della mia figa. E il nostro amico si muoveva bene sopra di me.Ormai abbandonata ad una profonda sensazione di rilassamento e piacere, le mie mani furono disturbate da due punte umide. Due cazzi chiedevano di entrare a far parte attiva del gioco. Li presi in mano entrambi, cominciai un lento lavoro su e giu. Era una sensazione nuova, molto spregiudicata per me, avere due aste in mano contemporaneamente, percepirne le dimensioni, il grado di piacere. Ci giocai un po’, con delicatezza, li lasciai andare e tornai a godermi da protagonista il mio massaggio. Sempre con gli occhi chiusi, non riuscivo più a distinguere chi mi leccava la figa e chi le tette, forse un po’ si, distinguevo i modi diversi di approcciarsi, di succhiarmi, uno lo conoscevo bene… ma non era importante saperlo: io mi sentivo a mio agio così, nella mia beata ignoranza.Il mio corpo si stava sintonizzando su un piacere intenso, ma la mente stava tornando alla dura realtà: il pensiero del tempo che avanzava, mi riportava ai miei doveri di mamma. Molto combattuta, aprii gli occhi, guardai i miei uomini e a malincuore riportai tutti coi piedi per terra. Una buona mezzora era volata, mentre mani, lingue e umori si intrecciavano. Io ero ancora distesa e a fianco del mio viso due cazzi in evidente tensione imploravano attenzione. Ero così dispiaciuta di aver interrotto il gioco che non ci ho pensato due volte e ho preso in bocca quello del nostro amico. In fondo volevo ringraziarlo, senza usare le parole, per essere stato così intraprendente e spavaldo nella proposta, per essere stato così delicato e profondo nel massaggio e nel gioco. Non è stato il pompino della vita, ne sono consapevole, ma lo considero un piccolo assaggio. Come quel momento, breve ma potente nella sua semplicità. Anche se nessuno dei tre è riuscito a godere, ci siamo lasciati con vibrazioni così positive che è come se fosse successo.Mi era già capitato parecchio tempo fa un breve massaggio a 4 mani, bendata, concluso da due superbe leccate, quella del mio compagno e quella di un amico storico. Una serata che ricordo bene, ma che ho vissuto con imbarazzo e poca consapevolezza. Di questa quasi prima volta ricorderò la naturalezza e la bella energia nell’aria. Chissà cosa succederà quando il tempo non sarà così crudele. 3799 1 3 months ago
- 4 weeks ago Un sushi... un po' piccante E' giovedì, ma non sarà un giovedì qualsiasi. Appuntamento a pranzo per un sushi come spesso facciamo in smart working, ma questa volta non saremo soli, ci sarà un ospite, un perfetto sconosciuto a dire la verità. Non abbiamo neanche voluto vedere la foto, per non rovinare il gioco e l’intesa mentale che si era progressivamente creata nelle settimane prima in chat. Ci incontriamo per la prima volta, lui è in zona per lavoro, e noi ci siamo presi un po’ più di tempo, chissà cosa nascerà da questo incontro. Già i baci di saluto sono carichi di attesa. Lui è un tipo simpatico, ha un'aria intrigante, chiacchieriamo e ci conosciamo meglio, un'ora passa veloce. Usciamo dal locale, ma non ci salutiamo ancora... abbiamo un'altra oretta prima di tornare al lavoro e ai vari impegni. Camminando verso il parcheggio c'è un bel gioco di sguardi, di sorrisi... siamo tutti consapevoli che il bello deve ancora arrivare, l’immaginazione è alle stelle e ognuno sta segretamente fantasticando su quale sarà la prossima mossa degli altri due. Decidiamo di andare a bere un caffè in un bar poco lontano. Il nostro amico apre la porta della sua macchina per far salire lei e, volendo alzare un pò l'asticella, mentre lei si gira per sedersi, con la sua mano accompagna piano il suo bel culo, indugiando e sorridendo. Lei si gira sorpresa ma divertita, lo guarda, gli fa l'occhiolino... "Mettiti alla guida, noi per il momento ci accomodiamo dietro". La macchina parte, il gioco inizia... non resisto e comincio a baciarla... mi apro i pantaloni, libero il mio cazzo insofferente e la invito a succhiarmelo! Lei lo prende in mano, lo sega un po’ mentre mi guarda, poi lentamente lo prende in bocca tutto. Su e giù, dentro e fuori, fino in fondo… è sempre un piacere vedere come lo lavora con la sua lingua. Di solito chiudo gli occhi e mi godo il trattamento di piacere, ma oggi non siamo soli. Alzo gli occhi e vedo che il guidatore che si gode lo spettacolo come può, a volte dallo specchietto retrovisore, a volte si gira. Percepisco che è una tortura, lo sarebbe per chiunque... accosta la macchina, tenta di allungare una mano dietro per partecipare anche lui al gioco, ma non ha molto margine di movimento. Per il momento deve accontentarsi di guardare. Dopo pochi minuti arriviamo al bar di un distributore, ci ricomponiamo e scendiamo a prendere un caffè, come se non fosse successo niente nel tragitto... ma l'aria aveva cominciato a diventare molto calda. Il caffè va giù in fretta, paghiamo come se dovessimo scappare. Carichi di aspettative torniamo alla macchina, ma questa volta però io mi faccio dare le chiavi e lascio lui con la mia lei dietro. Parto piano, ora è il suo turno... lui la guarda, attende un suo cenno… lei allunga una gamba sui sedili, anche sopra di lui. Una mano comincia a ticchettare, piano piano risale la pelle. Esplora le cosce, poi sempre più su. La percorre piano piano, si gusta ogni centimetro, fino ad aprirle la camicia. Non le chiede il permesso, sgancia un bottone, e arriva dritto sotto al reggiseno. Lei aveva già cominciato a chiudere gli occhi, e ad assaporare tutte le vibrazioni che quel tocco sconosciuto le regalava. Con l'altra mano libera si tocca il cazzo, fino a tirarlo fuori duro! Si aspetta un adeguato trattamento anche lui e porta la mano di lei a sentire l'erezione. Lei glielo sega un pò, ricordandosi della palpata intensa di poco prima... gioca ancora, su e giù, su e giù, con mano decisa lo sega per bene. Continua a segarlo, con ritmo intenso. Ad un certo punto, si china e lo prende in bocca! lo succhia un po’, e io resto con gli occhi spalancati per la sua intraprendenza. Non mi aspettavo che fosse così audace con questo sconosciuto, e devo dire che questo me l’ha fatto venire ancora più duro. Volevo segarmi, ma non avevo ancora trovato il posto giusto per fermarmi. La tortura ora era mia! Poi improvvisamente, si ferma... si alza, porta le mani sotto la gonna e si sfila il perizoma. Glielo mostra sorridendo, maliziosa... piano piano si adagia sul sedile, inizia ad allargare un pò le gambe e ad alzare la gonna, abbastanza da lasciar spazio alla sua figa bagnata, che richiede ora il suo momento di piacere. Lui capisce subito cosa deve fare e si china davanti a lei per leccargliela. I suoi due uomini avevano avuto il loro fugace momento di godimento, ora era il suo turno. Lo spettacolo era troppo invitante, così faccio un giro un pò più lungo per dare modo ai miei passeggeri di divertirsi. Cerco un parcheggio un po' appartato, anche se è giorno è poco frequentato e posso godermi tranquillo la scena di lei che gioca con uno sconosciuto. Adoro quando si lascia andare così, quando sa quello che vuole e va a prenderselo. E' fantastica mentre se la fa leccare... chiude gli occhi, vibra di piacere, si contorce sotto i colpi di una lingua che la tocca per la prima volta. Evidentemente ha esperienza il nostro amico, non indugia, va profondo e deciso. E lei tocca i suoi capelli perchè non sposti la testa, si gode il piacere fino in fondo. E io finalmente posso segarmi e cercare di sfogare quella voglia di prenderla che mi tormenta da un bel po’. Dopo qualche minuto controllo l'ora e a malincuore, accendo la macchina e riparto verso il parcheggio del locale. Per tutto il viaggio lui non ha mai smesso di affondare la lingua nella sua figa ormai bagnata fradicia di piacere. Quando spengo il motore, capiscono che il gioco è ormai terminato. Lei prende il viso del nostro amico, lo alza delicatamente e gli sorride con un grazie sussurrato. Stava quasi per godere, ma il tempo a disposizione era purtroppo finito. Proviamo a ricomporci in qualche modo: i nostri pantaloni si chiudono a fatica, e non lasciano molti dubbi su cosa sia successo prima. Lei si abbottona la camicia, fa scendere la gonna quel tanto da coprirsi. Carichi di adrenalina ci salutiamo. Lui palpa di nuovo il culo di lei mentre la abbraccia, lei fa altrettanto con il suo cazzo duro. Sembrava quasi che quel gioco incompiuto gridasse vendetta. Improvvisamente gli tira giù la zip dei pantaloni e gli sussurra all’orecchio “noi finiamo dopo a casa, ma a te ci penso io ora”. Io resto di nuovo senza parole, sforiamo l’orario ma apprezzo che non lo voglia lasciare in sospeso per tutto il viaggio di ritorno. Lui sorride ed entra in macchina, mentre io resto fuori a fare da palo. Lei riprende a segarlo, in modo sicuro e veloce. Poi lo prende in bocca e lo pompa. Lui è in evidente eccitazione, il suo cazzo ormai sta per esplodere. Lo riprende in mano e gli dà il colpo finale…il nostro amico viene tra le sue mani. Un paio di minuti di silenzio e poi lei esce dalla macchina. Ridiamo tutti e tre per questo finale spiazzante, ma lo salutiamo cosi, dal finestrino, lasciandogli il tempo di riprendersi e sistemarsi. In macchina diretti a casa, non resisto e mentre guido le infilo dentro un dito e la masturbo … lei ancora senza slip, piena di umori e della saliva del nostro ospite, si lascia fare, apre bene le gambe. Mi eccita sentire quel miscuglio di piacere nella sua figa. Appena arrivati a casa la prendo di colpo e la scopo in piedi. Le sue mani sulla libreria, io dietro, la gonna su, la camicia completamente aperta, le sue tette libere a cui mi aggrappo... è troppa la voglia di scoparla, di chiudere quel cerchio aperto in macchina. Veniamo tutti e due velocemente, i preliminari erano stati potenti, quello sconosciuto aveva acceso la nostra fantasia e il piacere, anche se il tempo era stato molto poco. La situazione era così proibita e irresistibile: l’incontro di giorno, il gioco in macchina, per le vie e i locali della città, il finale a sorpresa…penso che anche al nostro amico non sarebbe dispiaciuto scoparla di brutto, magari appoggiato al muro del bagno del locale di prima, così pulito ed elegante come un salotto... chissà, forse al prossimo appuntamento… 590 0 5 months ago
- 4 weeks ago Giocando a tre (2) Era passato qualche mese dalla sera della sfilata e le fantasie da quella volta si susseguirono rapide, fino ad un altro fatidico venerdì sera. Eravamo a casa dal lavoro e il pomeriggio lo passammo a stuzzicarci. Era appena arrivato per posta il nuovo giocattolino, un plug anale. Tu volevi provarlo subito, per vedere come mi calzava questo “gioiello” nel culo, io invece ti stuzzico perchè ho altri progetti. Alle 20 iniziammo a prepararci per uscire, avevamo appuntamento alle 21 con Marco per provare un nuovo ristorante. Il mio ragazzo mi avvertì che Marco era fuori dal cancello, ma io ovviamente non ero ancora pronta, mancavano gli ultimi dettagli da “femme fatale”, che non potevo certo trascurare visto i due begli uomini con cui uscivo! Io indosso un vestitino nero aderente, che segnava le mie curve, abbastanza corto, con autoreggenti e un perizoma che lasciava intravedere tutto dalla bellissima trasparenza. Lui appena mi vide mi abbracciò, mi baciò il collo e mi sussurrò in un orecchio "Piegati". Io lo guardai con occhi furbi, avevo già capito cosa voleva fare di me. Mi chinai in avanti appoggiandomi al tavolo del soggiorno. Lui si inginocchiò dietro di me, mi spostò il perizoma e mi diede una profonda leccata alla figa, da davanti a dietro, come solo lui sa fare. Andai in estasi, adoro essere presa così alla sprovvista, adoro essere leccata. Estrasse dalla tasca il plug, lo insalivò e lo spinse dentro di me. Sussultai, un misto tra dolore e piacere. Ammirò un po’ il mio culo incorniciato da questo giocattolo, poi risistemò il perizoma al suo posto. Ero evidentemente bagnata! Ma così com’ero uscii di casa. Io salii in macchina dietro, lasciai davanti i due uomini a chiacchierare. Il mio lui chiese a Marco come va, poi si girò e con un sorriso malizioso mi chiese “E te come va?!”. La mia risposta fu altrettanto maliziosa: "MOLTO bene". Marco ci guardò un po’ curioso, ma sono convinta che avesse intuito qualcosa di malizioso nei nostri toni. Mi fecero molti complimenti per come ero vestita. Il mio ragazzo colse la palla al balzo e aggiunse un po’ sfacciato “E vedessi sotto il vestito, è uno schianto!”. Io stetti al gioco, aprii di scatto le gambe e poi le chiusi ridendo. Peccato che Marco non potesse vedermi proprio bene dal sedile davanti! La serata passò tra chiacchiere divertite e buon cibo. Ad un certo punto, mentre Marco stava ordinando il solito amaro a fine pasto, il mio ragazzo mi guardò intensamente, si avvicinò al mio orecchio sussurrandomi con fare imperativo: "Ora da brava vai in bagno, ti togli il perizoma e lo metti nella borsa. Poi torni qui a sederti". Diligentemente mi alzai e andai in bagno. Quando tornai al tavolo, gli feci vedere il trofeo in mano, mi diede un bacio sulla guancia e con la mano passò lungo la mia schiena. Senza dare nell'occhio fece un giro leggero, mi palpò il culo e sentì con piacere il suo dito non aveva incontrato l'elastico. Nella mano avevo veramente il mio perizoma! Marco chiese incuriosito “Che c'è?” e lui gli disse "Oh niente, solo che se volevi vedere l'intimo adesso puoi" e così facendo gli mostrai la mia borsa con dentro il perizoma nero. Sgranò gli occhi incredulo, voleva mangiarmi, tirar su il vestito e guardare se era vero che ero nuda. Lui rincarò la dose dicendo "Adesso indossa solo il nuovo giocattolo". Gli mostrò la foto del plug, quella che mi aveva fatto di nascosto mentre me lo stava infilando a casa! Diventa sempre più rosso, un misto di voglia e di imbarazzo per il luogo in cui si stava svolgendo questo gioco malizioso. Io ridendo lo guardai e confermai di avere solo addosso il plug. “Eh no, allora voglio vederlo anche io!” fu il suo commento diretto. E la mente tornò allo spettacolino di qualche mese prima. La mia mente stava già macinando una nuova fantasia a tre. La serata proseguì, ma eravamo visibilmente eccitati tutti e tre. Io ero già bagnata, per il plug e per la fantasia, ma fortunatamente il vestito scuro non lasciava trasparire i miei umori. Una volta a casa, mentre sale l’ultimo caffè di rito, mi infilai di nuovo il mio perizoma. Era palpabile che stavano aspettando un nuovo spettacolino, e io mi preparai. Chiesi ad entrambi di sedersi sul divano, mentre finivo di preparare il caffè. Questa veste di cameriera sexy era molto eccitante. Mentre aspettavamo il caffè, mi sistemai di fronte ai due uomini seduti sul divano, presi il mio vestito dalle spalline, le allargai, fino a lasciare le spalle scoperte. Il vestito scese ancora, in modo molto sensuale; si intravvedeva il reggiseno a balconcino, poi le tette uscirono fuori veloci, il capezzolo turgido bello in vista. Il vestito scese ancora, ora si intravvedeva il perizoma, fino a che lo spingo giù veloce a terra. Resto solo con i tacchi, le autoreggenti, il reggiseno a balconcino, il perizoma semi trasparente che lasciava intravvedere le labbra nella penombra della luce soffusa. La moka fece rumore, il caffè era pronto. Mi voltai per andare ai fornelli. Sentivo i loro sguardi eccitati addosso. “Sei veramente uno schianto!” mi sentii ripetere da entrambi. Camminavo e il mio culo si muoveva in modo sensuale. Giocavo a fare la diva. Il mio ragazzo mi disse “Sono eccitato da morire, vieni a sentire quanto è duro”. Posai i caffè sul tavolino, ma non erano certo interessati a quelli. Mi dissero: "Beh ora ci puoi mostrare anche il nuovo giocattolino". Li guardai ammiccante. Mi girai, mi piegai a novanta davanti a loro. Loro erano li impalati, cosi eccitati da non riuscire a dire altro che “sei uno schianto”. Anche se ero girata, ogni tanto li guardavo e sentivo il fuoco nei loro occhi. Misi le mani sulle ginocchia e mi piegai ancora di più. Eccolo, si vedeva li, tra le fosse del mio culo. Si vedevano anche le mie labbra, e gli umori che colavano tra le cosce. Ero molto eccitata. Mi fecero cenno di sedermi in mezzo a loro. Io mi alzai e obbedii. Conosco quello sguardo: il mio ragazzo vorrebbe prendermi e scoparmi li sul posto, con foga. La testa e le mani appoggiate al corpo di Marco, mentre affonda i suoi colpi su di me. Me lo aveva già raccontato una volta mentre mi scopava, quella volta mi stava immaginando addosso ad un altro uomo mentre lui pompava con forza su di me. Infatti non resistette, lo tirò fuori e me lo mise in mano. Io iniziai a segarlo; con la mano andai sulla patta dei pantaloni di Marco dicendogli “Dai faccio sfogare anche il tuo cazzo". Gli sbottonai i pantaloni e glielo tirai fuori. Non ci misero molto a venire tra le mie mani, eccitati com'erano. Mi bagnarono con i loro succhi; li tenni in mano per un po’, per lasciar loro il tempo di riprendersi dal godimento. Ormai si erano fatte le due di notte, e vedendo Marco stanco e leggermente brillo, il mio ragazzo gli propose di dormire sul divano. Ci preparammo tutti e tre per la notte, ma il mio ragazzo era ancora troppo eccitato. Aveva voglia di prendermi. Appena entrai a letto, mi volle completamente nuda, anche senza slip. Iniziò a palparmi e a stuzzicarmi. Solo l’abat-jour del comodino emanava una luce soffusa, molto provocante. Tolse le coperte, mi volle vedere completamente nuda. Mi stese, iniziò a far scorrere la sua lingua su tutto il mio corpo, allungò la mano e prese la benda per gli occhi che teneva nel comodino. Mi nascose alla vista e mi legò le braccia con le manette che teneva fisse al letto; le sue mani correvano dappertutto, una sensazione meravigliosa. I miei piedi furono imprigionati da altre manette. Ero aperta, spalancata, a sua disposizione, il suo oggetto del desiderio. Non era la prima volta che mi legava, avevamo fatto altri giochi insieme, più o meno spinti. Ricordo la prima volta, io timorosa di quello che sarebbe successo. Ricordo la seconda, che fu un’esplosione di sensualità e passione, con musica soffusa, carezze di piume, tocchi di frustino e mani che mi esploravano. Ricordo un’altra volta, che in mancanza di giochi, uso dei pezzi di verdura per procurarmi piacere. Ogni volta un gioco nuovo, una complicità diversa, una passione intensa. Iniziò a leccarmi.. le mie labbra erano umide e lui le succhiava con piacere. Risalì verso di me e mi sussurrò in un orecchio “Aspettami un attimo che vado a lavare il vibratore”. Sono lì con le orecchie tese a captare ogni vibrazione dell’aria, non potendo vedere niente. Pochi istanti e lo sento di nuovo sopra di me. Fece scivolare il vibratore su tutto il mio corpo facendolo entrare dentro. lo fece pompare.. stavo godendo. Sentii una lingua che accompagnava il vibratore. Poi la bocca mi succhiò, mi leccò, esplorò ogni singolo centimetro delle mie labbra sentendo il mio sapore come se non lo avesse mai sentito prima. E in effetti era così: andando a lavare il vibratore aveva incrociato Marco che spiava da fuori la camera e lo aveva invitato ad entrare e spogliarsi in silenzio. Ora era lui che mi leccava con avidità, voglioso, ma io bendata ero all'oscuro di tutto e mi lasciai leccare godendo profondamente. Gli fece cenno di togliersi perchè voleva scoparmi. Salì sul letto e si mise in mezzo alle mie gambe. Mi staccò le manette dai piedi in modo da potermi prendere bene, e con le gambe appoggiate alle sue braccia iniziò a scoparmi con foga. Marco era lì che ci guardava voglioso. Lui gli fece un cenno verso il comodino, vide che sopra c’era un preservativo, lo prese e se lo mise. Si alzò dal letto e lo invitò a prendere il suo posto. Io sentii qualcosa di strano, ma ero bendata, e stavo godendo. Nel silenzio di loro due pensai che fosse stato il mio ragazzo ad aprire la bustina del preservativo. Qualcuno salì di nuovo sul letto, mi prese le gambe e infilò il suo cazzo dentro di me. Il mio lui guardava la scena, guardava mentre Marco mi prendeva veloce, non vedeva l'ora di vedermi tra le mani di un uomo che non era lui. E io godevo. Più tardi mi confesso che era un piacere guardarmi mentre godevo con un altro. Io sentivo che non erano gli stessi movimenti di sempre, ma nell’eccitazione del momento non feci domande, non volevo perdere nessun brivido. Ad un certo punto sento un cazzo che si avvicina alla mia bocca!! Per un attimo restai ferma, quasi pietrificata, ma poi ripresi a godere, pompata com’ero sotto. Il cazzo dentro la bocca era del mio ragazzo, ne riconoscevo il gusto! Mi stava pompando e io lo accolsi. Marco venne dentro di me, lo sentii… fu una sensazione strana ma eccitante, essere posseduta da un altro uomo. Quando Marco vide che lo stavo succhiando al mio ragazzo, volle unirsi anche lui. Uscì da me, si tolse il preservativo e si mise dall'altra parte del mio corpo. Alternavo leccate e succhiate tra i due uomini al mio fianco.. mi sentii una mano liberata dalle manette, poi anche l’altra. Ora con le mani libere li presi entrambi, e mentre segavo uno succhiavo l'altro. Stavano quasi per venire entrambi, ma c'era ancora una cosa che il mio ragazzo voleva fare di me. Mi sussurrò nell'orecchio di girarmi e mettermi a pecorina. Voleva farmi il culo! Io obbedii, sempre bendata, e lui si mise dietro di me. Stava quasi per entrare, ma mi faceva un pò male. Disse a Marco: “Vuoi avere l’onore di farle il culo prima tu?". Si tolse dal letto e lasciò il posto a Marco. Io ero in attesa di essere scopata, mi piace essere presa da dietro, da delle sensazioni speciali. Sentii Marco che sforzava, fino a quando entrò. Pompò dentro di me fino a venirmi dentro. Si tolse e il mio ragazzo prese il suo posto, iniziando a pomparmi di nuovo. Stavamo godendo entrambi; mentre affondava dentro di me, gridò di piacere. Anche io ero sazia di lui! Uscì dal mio corpo e mi buttai sul letto stanca ma pienamente soddisfatta! L’orgasmo era stato amplificato a mille grazie alla benda, che mi procura ogni volta sensazioni amplificate. Dopo qualche ora di sonno, a mattina presto ci alzammo per fare colazione insieme. Non eravamo ancora stufi di noi, tra sorrisi soddisfatti e occhiate complici. 601 0 7 months ago
- 4 weeks ago Giocando a tre (1) Sono passati 3 anni da quel novembre in cui li ho conosciuti, e da allora siamo sempre stati insieme, una bella amicizia che col tempo si è consolidata. Con loro mi trovavo veramente a mio agio. Marco e il mio ragazzo si conoscono da una vita, sono più che amici, quasi fratelli. Anche se tra noi due era nato un rapporto che andava ben oltre l'amicizia, quei momenti a 3, specie il venerdi e il sabato sera, non li abbiamo mai lasciati, anche da fidanzati. Serate sempre molto leggere e divertenti, chiacchiere, molto feeling... si parlava veramente di tutto! questioni di lavoro, fatti quotidiani, famiglia, amicizie in comune...e anche sesso. Ci scherzavamo spesso, al mio ragazzo intrigava parecchio questa libertà che avevamo, anche perchè la fantasia non gli manca...e non solo la fantasia! Una sera come altre… ero distesa sul letto, nuda. Lui inginocchiato vicino a me, mi mise il suo cazzo davanti alla bocca. Mentre lo guardavo intensamente, lo feci sparire veloce tra le labbra, fino in fondo come piace a lui. Le sue dita stavano scivolando tra le mie labbra, insistendo e giocando con il grilletto. La passione si era decisamente accesa tra di noi quella sera… si avvicinò al mio orecchio e iniziò a sussurrarmi una sua fantasia.... darmi ad un altro uomo! "Immagina che ora, mentre me lo stai succhiando, c'è un altro che ti sta leccando e palpando le tette!". Mentre glielo succhiavo, prese le mie gambe, le spalancò velocemente, come per espormi completamente al terzo del gioco, in piedi davanti a me aperta... Mi eccitai ancora di più… si sentiva che mi stavo bagnando... ma era solo una fantasia. Nella stanza non c'era nessuno. Fu durante un'altra scopata che si materializzò per caso un nome. Eravamo sul divano, io lo cavalcavo completamente nuda, girata di schiena...lui mi stava palpando dappertutto, e io mi inarcai al passaggio delle sue mani esperte per offrirgli tutto... le tette, il ventre, giù all'inguine fino ad arrivare alle labbra, che trovò già bagnate. Non ci vuole molto, quest'uomo mi eccita solo col pensiero! Mentre mi stava accarezzando vogliosamente, appoggiai la testa alla sua spalla, mi inarcai completamente perchè mi potesse esplorare...è qui che iniziò di nuovo a sussurrarmi la fantasia a tre. "Immagina che ora li davanti a te ci sia un altro, che ti vuole... devi allargare bene le gambe, cosi ti può vedere bene e occuparsi della tua fighetta." Per renderla ancora più reale, mi sistemò, mi aprì... Ero sempre più eccitata. E nell'eccitazione del momento, gli sussurrai quasi per scherzo: "e chi è il terzo? Marco?". Non so come mai sono stata cosi audace, ma credo che per lui sia stata come una fitta, perchè mi ha guardato stralunando gli occhi. Non aveva mai pensato al suo amico in questa veste. Quando raccontava era sempre un estraneo che giocava con noi, qualcuno fuori dal giro degli amici stretti. E così mi guardò e sorridendo disse: "Beh, forse in fondo chi meglio di lui potrebbe apprezzare questo gioco con noi? Noi praticamente siamo fratelli, è un ragazzo serio, carino, riservato. E soprattutto, posso darti in mano ad una persona affidabile!". Da quel momento diventò per lui un chiodo fisso, nei discorsi, nei pensieri, nelle sue fantasie... voleva che il terzo fosse Marco. Si sa, le fantasie non restano tali per molto tempo.... questa prese forma durante una serata "only men" che erano soliti fare in settimana, amiconi com'erano. Davanti ad una birra al solito bar, gli mostrò alcune mie foto e video hot che gli avevo mandato in privato... questi giochi erotici a distanza erano il nostro modo di colmare la lontananza fisica che ogni tanto eravamo costretti a subire causa lavoro. Quella volta al bar, sicuramente dopo una serata passata a parlare di donne e sesso, come spesso gli uomini fanno, provò ad alzare la posta in gioco… non più foto e video di sconosciute recuperati facilmente in internet, ma pose e gesti di una persona a loro molto vicina...io!! Iniziò a provocarlo, facendo cadere il discorso apposta su di me per vedere se era interessato...e Marco non era certo indifferente! Prima gli mostrò alcune mie foto nuda, per tastare il terreno... poi non resistette alla tentazione di fargli vedere un video dove giocavo con un vibratore. A seguire gli fece vedere un altro video dove mi stavo masturbando: infilavo il dito dentro, giocavo con la mia "tana", poi mi alzavo e camminando verso la camera leccavo il mio dito in modo provocante. Il video era molto sexy... evidentemente ispiravo molto sesso! Marco disse che dopo aver visto un video cosi era impossibile non volermi scopare subito. Quando glielo mostrò il mio ragazzo sentì una scossa, un'eccitazione incredibile nel mostrarmi così intimamente e nel vedere Marco che mi mangiava con gli occhi. Marco era visibilmente eccitato, tanto che gli chiese di rivederlo dal suo cellulare. Il giorno dopo mi raccontò di com’era andata la serata e il gioco che aveva iniziato. Mi chiese se poteva far vedere ancora a Marco i miei video, se avrei provato imbarazzo. Io gli dissi che se li vedeva dal suo telefono non c'erano problemi, conosco Marco e la sua riservatezza, mi fido ciecamente. Il mio ragazzo si stupì della mia audacia, non pensava che glielo avrei lasciato fare. Dopo questa prima provocazione, le cose andarono sempre più veloci. Marco non osava mai con me per paura di rovinare la nostra amicizia, ma il mio ragazzo, eccitatissimo all'idea, iniziò ad escogitare un piccolo piano che fosse realizzabile, senza essere troppo impegnativo per nessuno. Un giorno nella nostra chat, per caso (ma neanche tanto), buttò lì una scommessa con me: chi perdeva era alla mercè degli altri due. In particolare, se avessi perso io, avrei dovuto fare una sfilata con dell'intimo che avrebbero scelto gli altri due. Neanche a farlo apposta, perdo la scommessa... in fondo era opinabile chi aveva realmente vinto! Era il gioco che stava prendendo forma. Non c'è dubbio che un po' gliel'ho lasciato fare, perchè sentivo che la sua eccitazione stava crescendo. Ma in fondo cresceva anche la mia voglia di superarmi e di sfidare la situazione. Il mio lui iniziò a pubblicare in chat qualche proposta di completino intimo che avrei dovuto indossare per la sfilata... ormai i giochi erano veramente avanti. Restai al gioco, anche un po' ignara di quello che realmente sarebbe successo. Neanche a dirlo, loro avevano scelto un completino molto molto minimal, che lasciava vedere le tette e la figa...ma io ho preferito un vestitino a rete, che comunque non lasciava molto spazio alla fantasia. In pochi giorni arrivò il pacco, il mio ragazzo lo aprì ed iniziò già a fantasticare e lanciare provocazioni nella nostra chat, che accesero di colpo la situazione. E' un venerdì sera e ci siamo trovati come spesso succede noi tre per una birra. Io maglia scollata, tacchi e pantaloni molto aderenti. Come sempre la serata finì a casa del mio ragazzo per l'ultimo caffè di rito e le ultime chiacchiere. Non mi ci è voluto molto a capire che ormai i giochi erano quasi fatti! Il mio ragazzo portò il discorso sulla scommessa persa e tirò fuori il vestitino appena arrivato. Sentivo che i suoi ormoni erano a mille, glielo leggevo in faccia... non vedeva l'ora di mostrarmi a Marco con quel completino addosso! Con un sorriso dissi "Ok! ho promesso che pago il mio debito!". Sentii palpabile l'eccitazione di entrambi, e nonostante facessero i navigati sul sesso, anche per loro era la prima volta in un gioco cosi. Mentre si prepararono il caffè, io andai in camera a prepararmi...mi sentivo un po' incosciente nel fare questo spettacolo, ma ormai il dado era tratto e volevo vedere fin dove mi sarei spinta in questo azzardo. Aprii la porta della sala un po' intimorita: era la prima volta che mi offrivo nuda ad uno che non fosse il mio ragazzo. Erano seduti sul divano. Entrai! Feci una camminata per la sala...indossavo scarpe nere con il tacco a spillo, un perizoma semitrasparente e il vestitino a rete che ovviamente lasciava le mie curve in bella mostra. Il vestitino era cortissimo, mi arrivava giusto all'inizio del culetto; le tette spingevano contro la rete e mettevano in mostra i capezzoli turgidi ed eccitati per la situazione. Mi mangiarono con gli occhi, lo sentivo... Un po' ci presi gusto, mi piaceva essere guardata, era qualcosa di nuovo per me. Mi chiesero altro caffè… presi la moka, andai sculettando verso il lavello e iniziai a preparare altro caffè. Ero voltata di spalle, il mio culo era in bella vista attraverso la retina, sodo e rigido sopra i tacchi. Gli apprezzamenti non finivano mai. Ad un certo punto mi sentii presa da dietro...era il mio lui che non resistette e mi venne a toccare, a baciare, ad abbracciare. Si erano alzati tutti e due, in verità. Eravamo lì tutti e tre vicino ai fornelli. Il mio ragazzo tirò fuori il suo cazzo duro, di marmo. Voleva che sentissi quanto era eccitato, voleva che lo segassi, che lo prendessi in bocca, che me lo infilassi dentro. Voleva tutto, lo sentivo, lo sapevo. Era un fuoco! Mi chinai e lo presi in bocca per succhiarglielo. So che non resiste quando mi chino ai suoi piedi, lo guardo dritto negli occhi e lo prendo tutto in bocca fino in fondo. Iniziai a leccarlo profondamente. Sentii che disse con soddisfazione a Marco "Allora, che te ne pare?". Marco gli rispose subito: "Beh, da voi due ora vedrei proprio volentieri uno spettacolino in diretta". Non c'è stato invito più accattivante: il mio lui mi prese, mi appoggiò al muretto della cucina, mi alzò il vestitino a rete, neanche tanto piano, mi spostò il perizoma... me lo infilò bello duro e iniziò a prendermi da dietro, mentre Marco ci guardava eccitato. Le sue mani correvano davanti sulle mie tette. Io lo lasciai fare, l'eccitazione era veramente tanta. Spinse il suo cazzo dentro di me un po' di volte...io ero molto bagnata, lo volevo dentro di me per godere. Marco continuava a guardarci con molta voglia negli occhi, lo spettacolo improvvisato lo eccitava da morire. Pensavo che si sarebbe unito anche lui, magari allungando una mano per toccarmi le tette....ma non è successo niente. Forse aspettava un mio cenno per agire, o forse la situazione aveva già toccato un livello inaspettato per la nostra amicizia. E penso che in fondo sia stato bello cosi. Come prima volta ci eravamo già spinti tutti e tre oltre le nostre fantasie iniziali. 537 0 7 months ago