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La vacanza perfetta (3a parte)

Rieccoci in viaggio, in un'altra giornata calda per una nuova destinazione. Sono passati due giorni da quella serata con la guardia del piccolo Market, una serata fantastica, anche se Marco e Annalisa non ne hanno parlato poi più di tanto. A lei era piaciuto tantissimo, quelle situazioni che Marco riusciva a creare, la eccitavano e la facevano sentire sempre più troia. Dopo quella sera, si sono divertiti, hanno fatto sesso ad ogni occasione, insomma, la loro vita non era cambiata dopo quella sera. Anzi, addirittura, in qualche occasione, era proprio Annalisa a provocare Marco.....
Trovato posto per sostare con il camper, addirittura sotto un enorme gelso che faceva proprio una gran bella ombra, si incamminarono nel paesino a loro sconosciuto. Nella piccola vietta, il caldo si faceva sentire, ma un lieve brezza, ben gradita, li accompagnava verso il centro. Una foto sulla panchina, una foto abbracciati davanti ad un negozio con un'insegna buffa, baci calorosi come se piovessero e in poco tempo arrivarono nella piazzetta che doveva essere il centro del paese. Non c'era molta gente in giro, alcuni negozi erano chiusi, ma il bar no, quello era aperto. La voglia di gelato di Annalisa vinse su tutto. Il piccolo bar era molto accogliente e aveva una veranda dove sedersi che era una meraviglia. Ordinarono e andato a sedersi in veranda, dove c'erano soltanto una coppia con un bimbo, un cane sdraiato al centro, due gatti e quattro uomini anziani che giocavano a carte. Subito Annalisa si mise a guardarli divertita, perché i quattro, stavano giocando a carte ma in modo piuttosto colorito e chiassoso. Mentre mangiava il suo gelato, sorrideva divertita a vedere i quattro. Marco notò ancora di più la sua bellezza e quella sua luce negli occhi mentre rideva. Inutile dire che era eccitato.... Passata una mezz'oretta, si alzarono per uscire e Annalisa si assentò cinque minuti per andare al bagno. Quando uscì, Marco la stava aspettando fuori dal bar.
"Che stronzetto che sei, io credevo che mi seguivi in bagno, ho visto che avevi il cazzo duro al tavolo! Ti ho aspettato un po', poi ho fatto pipì e sono uscita".
"Amore, cucciola, non ci ho nemmeno pensato, non mi sembrava il luogo adatto, dai...."
"Adesso sua maestà vuole solo luoghi adatti? Non mi sembra che in altre occasioni i luoghi erano adatti. Non mi vuoi più scopare?“
Risero entrambi, e abbracciati continuarono la camminata. Ora Marco sapeva che doveva rimediare a questa voglia.....
Videro una piccola via in salita, decisero di prenderla per vedere dove portava. Non ci misero molto ad arrivare alla fine della salita, dove c'era soltanto una piccola Chiesa e un piccolo cimitero proprio a fianco.
Annalisa guardò Marco con aria un po' delusa e gli disse:
"Questo paesino è bello, ma è il più brutto e cattivo che abbiamo visto fin'ora"
"Perché piccola?“
"Perché non c'è neanche un posto che ti stimola a tirarlo fuori"
Marco scoppiò a ridere, lei aveva il broncio come una bambina, ma non riusciva più a trettenersi dal ridere...
"Tranquilla piccola, vedrai che quando meno te l'aspetti, anche questo paesino ti lascerà un ricordo che ti piacerà tanto"
Lei lo abbracciò sorridente, con gli occhi pieni di voglia di sesso. Poi c'è fece scivolare una mano nei pantaloni di Marco, afferrandogli il cazzo. Era nel pieno di una crisi di voglia.
"Torniamo al camper, forse ho qualcosa che ti piacerà "
Lei sgranò gli occhi, finalmente aveva capito che da li a poco, Marco l'avrebbe scopata come Dio comanda.
Arrivarono al camper e una volta saliti, lei si spinse verso Marco ormai con la voglia di cazzo che le stava facendo prendere fuoco.
Lui la fermò, gli disse di aspettare un attimo, di dargli solo due minuti. Lei, con la mano nei pantaloncini, sbuffò scherzosamente mentre si masturbava con foga ....
Marco scese dal camper. Lei non capì, cercava di sbirciare dal finestrino ma un ramo dell'albero le impediva di vedere oltre.
Quando la porta si riaprì pochi minuti dopo, sentiva delle voci, ma continuava a non capire....
Ad un tratto vide salire nel camper un uomo, che non era Marco, sfilò al volo la mano con le dita fradice dai pantaloncini e vide un altro uomo salire, poi un terzo. Il quarto e poi Marco.
Annalisa era immobile in piedi a un metro da queste persone.
"Amore, ti presento Mario, Lorenzo, Giovanni e Attilio, li hai conosciuti prima al bar, stavano giocando a carte."
"Piacere, Annalisa", disse lei spaesata e fissa sugli occhi di Marco, per cercare una spiegazione.
"Niente , tranquilla amore, prima al bar, mentre tu eri in bagno, io ho parlato con questi signori e gli ho espresso il tuo desiderio, quello che mi avevi detto al tavolo ..."
"Ah, si? Ok, e cosa gli avresti detto di quello che ti ho detto io al bar?“ incalzò lei per cercare di capire cos'aveva in mente Marco, anche se, più o meno, aveva un'idea ..
"Gli ho solo detto che ti sarebbe piaciuto fare un pompino a tutti e quattro insieme"
"Oh si, si... Era questo che volevo" rispose lei, stando al gioco, anche perché ormai, chiarito il disegno di quello che stava per succedere, era eccitata come un vulcano pronto ad esplodere ..
Annalisa sorrise, invitò i quattro vicini a lei, che accettarono subito senza discutere. La circondarono, sentiva le loro mani dappertutto, si trovò nuda in un attimo, le sue bocche sembravano le bocche di un branco di lupi sulla preda. Non staccava gli occhi da Marco, che la guardava mentre si stava masturbando.
Annalisa era sempre più eccitata, i quattro si  erano spogliati, abbassò lo sguardo e vide i loro cazzi, barzotti. Uno dei quattro, le alzò la testa e prese al limonarsela con ardore, lei non fece niente per evitarlo. Un altro le stava leccando la figa, che ormai era un lago e le sue tettine erano preda degli altri due. Cercava di farsi largo con le mani, raggiunse due cazzi e iniziò a masturbarli, Senza staccarsi dall'uomo che la stava baciando.
Marco, stava fermo ad ammirare Annalisa che ormai era in balia dei quattro, la vedeva godere, la sentiva gemere.
Annalisa si staccò dalla bocca dell'uomo che la baciava, guardò Marco e si lasciò scivolare in ginocchio. I quattro, si misero intorno a lei. Iniziò a spompinare un cazzo mentre con le mani segnava altri due. La sua bocca era fuori controllo, alternava i cazzi con mani e bocca, dovette lavorare molto su quei cazzi che, stavano mettendoci molto a diventare duri. Ma non si perse d'animo, succhiava e risucchiava, la saliva che produceva mentre succhiava inondava i cazzi e colava anche dalla bocca. Ora erano diventati belli duri, ma quanta fatica, le mascelle iniziavano a farle male.
Marco prese a dare ordini ai quattro chiamandoli per nome, lei si sforzava di ascoltare ma non si ricordava chi fosse uno e chi fosse l'altro. Ne fece sdraiare uno a terra, dopo avergli servito un preservativo, fece sedere Annalisa su di lui. Il cazzo dell'uomo scivolò in un lampo nella figa fradicia, gli altri tre continuavano a farsi spompinare, addirittura con due cazzi alla volta in bocca. I quattro si alternarono a scopare Annalisa in figa, Marco, decise che era il momento di partecipare. Prese il lubrificante, unse il culo di lei e ci fiondò il cazzo fino in fondo.  Annalisa tirò un grido soffocato dal cazzo che stava spompinado, godeva come una troia. Era la prima volta che non aveva un buco libero e neanche a dirlo, la cosa la faceva impazzire. Andarono avanti per quasi un'ora a scoparla a turno, ma nessun'altro a parte Marco, glielo mise nel culo.
Annalisa era esausta, la fecero mettere in ginocchio, Annalisa si asciugò il sudore dagli occhi e aprì la bocca aspettando il momento in cui avrebbero sborrato. Gli uomini, si stavano segando davanti a lei, pronti a darle ciò che chiedeva. Non ci volle molto. A turno, si avvicinarono alla bocca di Annalisa e le sborrarono dentro, in faccia, sui capelli. Riempirono la sua bocca e il suo viso di sborra calda, che lei raccoglieva con le mani e con la lingua se stava per cadere.
Era in ginocchio, con la testa leggermente all'indietro, una maschera di sperma. Esuausta, ma soddisfatta, terribilmente appagata. Dopo essersi tolta la sborra dagli occhi, intravide Marco sorridente che parlava con gli uomini. Gli uomini annuivano, sorridendo.
Marco, prese ancora una volta la pentola più alta e si diresse verso Annalisa.  Lei capì subito cosa la aspettava ora. Sputò un po' di saliva mista a sperma nella pentola, guardò i cinque e disse:
"Su, avanti, non abbiate paura, chi è il primo? Chi mi ripulisce?" Mettendosi un dito in bocca come una troietta vogliosa....
I cinque compagni di scopata si avvicinarono e con il cazzo in mano, iniziarono a pisciarle, in faccia e in bocca. Le sembrava di annagare dalla quantità di pipì che le stava arrivando, ma allo stesso tempo non ne voleva perdere neanche una goccia. Succhiò ancora tutti e cinque i cazzi come per ringraziarli, posò la pentola, salutò e ringraziò i quattro compagni di giochi e corse a farsi la doccia.
Gli uomini, si rivestirono, salutarono Marco, lo ringraziarono per quest'avventura e tornarono alle loro vite. Marco era felice, soddisfatto e sempre più innamorato.
Quando Annalisa uscì dalla doccia, si butto sul letto esclamando wow. Marco la raggiunse e la baciò abbracciandola.
"Come va cucciola? Come ti è sembrata questa nuova esperienza?“
"Fantastica, mi avete uccisa, ma mi è piaciuta. Poi il fatto di avere sempre sorprese senza sapere niente, mi eccita da morire. D'altronde, questo è il prezzo da pagare quando hai un marito che è un porco maiale".
Scoppiarono a ridere, poi Marco disse:
"Dai, vado a farmi una doccia e poi usciamo a cena, preparati"
"Mmmm.... Che cosa ti frulla in testa?"
"Niente amore, voglio solo uscire a cena con te"
Arrivati in un piccolo ristorante del paesino, carino, non molto pieno ma comunque c'era gente. Il cameriere arrivò subito e fece accomodare Marco e Annalisa al loro tavolo. L'atmosfera era gradevole, la musica di sottofondo accompagnava gradevolmente la serata, la candela sul tavolo e i fiori creavano quella magia che ad Annalisa piaceva molto. Ordinarono con tutta calma e i piatti vennero serviti con cura e professione dal personale, tutti carini e gentili. La coppietta innamorata era arrivata al ristorante, consigliato da Attilio, uno degli amici che avevano "conosciuto" nel pomeriggio, prendendo un bus, per non stare a spostare il camper. Quindi dovevano stare attento anche all'orario, perché l'ultima corsa ara a mezzanotte. Calcolando che le lancette dell'orologio segnavano le 22:30, non si allarmarono più di tanto...
Anche perché, Marco non voleva fare le cose di fretta, la situazione di questa serata poteva nascondere qualcosa di buono. Mentre scherzava e rideva con Annalisa, ignara come al solito dei pensieri porci di Marco, sondava il terreno qua e la per capire se per il finale di serata, ci scappava qualcosa di eccitante.
Nel frattempo, il tempo scorreva. Alle 23:40, ormai la sala del locale era quasi vuota, così decisero di alzarsi, pagare e uscire. Mentre Marco saldava il conto, arrivò il titolare del locale a ringraziare la coppia, chiedendo se poteva offrire qualcosa, come usava fare di solito. Marco e Annalisa si guardarono negli occhi e Marco declinò l'invito, spiegando che se avrebbero perso il bus, non sapevano come tornare al camper. Lui subito disse che non c'era problema, sia lui e la moglie, che i ragazzi che lavoravano da lui, avrebbero fatto la loro stessa strada, quindi gli avrebbero dato volentieri un passaggio. Uno sguardo veloce  con Annalisa, lei aveva capito che nella mente di Marco, stava per nascere qualcosa... Rossa in volto, sorrise e annui. La festa continuava. Fino a mezzanotte e dieci, risero e scherzarono con il titolare, la moglie e un paio di cameriere. Poi una delle due, disse a Marco che lei stava per tornare a casa, se  avessero voluto, un passaggio glielo avrebbe dato lei.
Accettarono la disponibilità di Gaia, salutarono e ringraziarono di nuovo tutti e si incamminarono. Annalisa sali davanti con Gaia e Marco dietro. Durante il viaggio continuarono a ridere e a scherzare, i tre erano molto a loro agio. Una volta arrivato al camper, Annalisa prese in mano il gioco e sicura di sé, invitò Gaia da loro, per bere un caffè prima di tornare a casa.
Gaia la ringraziò, le rispose che però era un po' stanca e poi non voleva disturbare. Allora Annalisa insistette,
"ma no dai, ma quale disturbo, non è una casa vera e propria, cinque minuti per bere un caffè, per ringraziarti della tua cortesia di averci riaccompagnato"
"Va bene, dai, vorrà dire che domani mattina dormirò una mezz'oretta in più" rispose Gaia. A Marco si aprì lo scenario. Annalisa non aveva mai preso l'iniziativa, non capiva cos' avesse in mente, ma una cosa era sicura, lui aveva il cazzo già duro.....
Con Marco a preparare il caffè e le due ragazze al tavolo a chiaccherare, la serata sembrava molto elettrizzante... Lui decise di non interferire, volle lasciare fare tutto alla mogliettina, era curioso di vedere se aveva un programma già disegnato.
"Tu hai un ragazzo?" Chiese Annalisa a Gaia
"Fino ad un anno fa si, poi ho scoperto che se la faceva con una mia amica ed è finita"
"Oh, mi dispiace averti fatto questa domanda, scusami"
"Figurati, nessun problema, è storia vecchia e poi per il momento sto bene così"
"Ma poi sei così giovane. Hai tutto il tempo, pensa a divertirti. E inoltre, sei anche molto bella...."
Alla frase di Annalisa, Gaia arrossì. Per fortuna, Marco arrivò con il caffè. Annalisa la fede ridere ancora un po', mentre bevevano il caffè, raccontando di quanto imbranato fosse a volte Marco, inventandosi anche dei particolari che non erano mai successi. Gaia rideva, rideva e rideva, quindi era giunto il momento per Annalisa, di calare il jolly.
"Capito cara? Ma io, nonostante tutto lo amo alla follia"
"Siete una coppia bellissima. Ma ora, se mi volete scusare, io andrei a nanna, sto incominciando a crollare."
"Ah, ma dammi solo cinque minuti, per ringraziarti ancora una volta per la splendida serata" Annalisa si alzo dal tavolo, prese Gaia per mano e la portò verso il letto. Si mise davanti a lei, le sue braccia le avvolsero i fianchi, si avvicinò con la bocca alla sua per baciarla....
Gaia si ritrasse, "scusa, cosa fai?“
"Ti volevo soltanto baciare per dirti grazie"
"Tranquilla Annalisa, non ce n'è bisogno, è stato un piacere per me"
"Ma ora vorrei che il piacere sia nostro ...."
Tornò a baciarla, stavolta Gaia la assecondò e si diedero un bacio con la lingua.
"Ok, orai hai ringraziato, è stato bello, ma ora devo andare" replicò Gaia un po' a disagio...
"Non hai mai provato con una donna, vero? Non devi essere a disagio. All'inizio è una cosa strana, ma vedrai che ti piacerà....."
"N..no, non... Non ho mai provato. E a dire la verità, non ci ho mai pensato...." Balbettò Gaia, rossa in volto e gli occhi puntati a terra.....
"Allora, lasciati andare, vedrai che poi mi ringrazierai, tu mi piaci. Mi stai eccitando, proviamo, se non ti piace, smettiamo"
La baciò ancora, con le mani che ispezionavano il corpo di Gaia, tolse la maglietta a Gaia, alla vista del suo seno, Annalisa prese a toccarlo, quelle tettine piccole e sode. Iniziò a baciare e succhiare quei capezzoli, dando dei piccoli colpetti con la lingua, mentre con le mani ispezionava sotto la gonnellina. Gaia sembrava gradire quella situazione. Ma di colpo si bloccò e respinse Annalisa.
"C'è tuo marito che ci guarda, ti prego basta"
Annalisa strinse a se, riprese a succhiarle le tettine, nel frattempo Marco le raggiunse.
"Non ti devi preoccupare Gaia, noi siamo una coppia aperta, ci piace vedere il nostro partner godere, lasciati andare, vedrai che alla fine esploderai di piacere"
Un sospiro di Gaia ruppe il silenzio, le dita di Annalisa erano arrivate nelle mutandine di Gaia e le stavano stimolando il clitoride.....
Ora Gaia era nuda, con la schiena appoggiata al petto di Marco e la lingua di Annalisa le stava esplorando la fighetta. Gaia ansimava a bocca aperta e occhi chiusi, stava assaporando per la prima volta quel piacere, non era mai stata in questa situazione con una donna. Ormai era nel pieno del piacere, non aveva più le forze per dire no. Marco si avvicinò alla sua bocca e iniziò a baciarla, lei, si lasciò andare a quel bacio, un bacio che non aveva mai provato, Dio se baciava bene Marco.
Annalisa la trascinò giù in ginocchio con lei, la baciò profondamente. Marco si tolse i pantaloni e mise in mostra il suo cazzo già duro. Gaia appena vide quel cazzo davanti a lei, arrossì e abbassò lo sguardo.
"Che c'è, non ti piace? Hai visto com'è bello duro?“ le disse Annalisa, poco prima di farlo scivolare tutto nella sua bocca. Gaia la guardava sorpresa, il cazzo di Marco non era per niente piccolo, ma lo faceva sparire tutto.
Mentre Annalisa faceva quel pompino doc, guardava Gaia, che ansia volta la fissava incredula, poi lasciò la presa, si staccò e lo porse a Gaia, invitandola a succhiarlo.... Gaia guardò Annalisa, non sapeva se voleva provare, ma ad un altro invito di Annalisa, si avvicinò, aprí la bocca e lo fece scivolare dolcemente dentro ....
"Brava piccola, così, vedi che ti piace? Succhialo tutto, sei brava, fallo tuo questo cazzo"
Le due ragazze, succhiavano e leccavano cazzo e palle alternandosi, Marco non diceva niente, si godeva quel momento in silenzio.
Ma era arrivato il momento per Annalisa di godere, fece posizionare sul letto Gaia a gambe aperte, si mise a pecorina davanti a lei e mentre le la cava la figa, Marco iniziò a scoparle la figa. Gaia godeva con la lingua e le dita di Annalisa che giocavano nella sua fessura ormai grondante. Ansimava e godeva, ma guardava anche Marco, che la eccitava. Marco tolse il cazzo da dentro Annalisa, lei capì subito e prese la mano di Gaia, la fece sdraiare davanti a Marco a gambe spalancate. Gaia aveva capito che voleva scoparsela, fece per rilazarsi, ma Annalisa le si sedette sulla faccia, portandole la figa grondante sulla bocca.
"Dai, leccamela ti prego, voglio che senti i miei umori sulla lingua"
Annalisa non l'aveva mai fatto, ma era davvero eccitata, doveva in contemporanea occuparsi della figa di Annalisa, preoccupata che a breve il cazzo di Marco l'avrebbe aperta..... Iniziò a leccare, la sensazione era strana, ma le piaceva, le piaceva quel sapore, succhiava il clitoride molto bene ma ad un tratto, senti il cazzo di Marco appoggiato sulla sua fighetta, si irrigidì, la mano di Annalisa presero a farle un ditalino per farla bagnare ancora di più e poi l'affondo deciso ma delicato di Marco. Strinse con le mani le cosce di Annalisa, sentiva quel cazzo dentro di lei, le sembrò di impazzire sotto i colpi di Marco. Annalisa stava per esplodere, propose a Gaia un sessantanove, Gaia non si lasciò pregare. Lei sotto con Annalisa sopra, si leccavano come due liceali, e Marco prese la palla la balzo. Si posizionò dalla parte della testa di Gaia, passò la punta del cazzo sulla figa di Annalisa e poi lo mise in bocca a Gaia, lo ritolse dalla bocca e lo puntò dritto nel culo di Annalisa, che era in estasi totale. Il cazzo di Marco nel culo e la lingua di Gaia nella figa, un orgasmo dietro l'altro. Gaia temeva che Marco volesse inculare anche lei, aveva questa paura ora, lei non lo aveva mai fatto, doveva fare un gran male, visto anche i rantolii e i lamenti di Annalisa. Ma non fu così per fortuna sua, anche perché, Marco stava ormai per esplodere. Le fece sedere tutte e due sul letto e mentre le ragazze si limonavano con ardore, lui si segava per gli ultimi colpi davanti alle loro bocche. Al grido di Marco, Annalisa disse a Gaia di aprire la bocca, lei non ci pensò e lo fece. Un getto di sborra calda esplose dal cazzo di Marco, riempiendo sia la bocca di Gaia che quella di Annalisa. Gaia aveva un espressione di disgusto, non aveva mai assaggiato la sborra, mentre Annalisa aveva già ingoiato tutto. Capendo che per Gaia era la prima volta, le disse di svuotare la sborra nella sua bocca, cosa che Gaia fece. E dopo aver ingoiato anche la parte di Gaia, si baciarono. Anche questa volta, i corpi dei tre erano esausti, rimasero sdraiati nudi nel letto per un po'. Finché si addormentarono. La mattina, salutarono Gaia, che li ringraziò per la bellissima esperienza e loro fecero lo stesso. 
Il viaggio ripartí, ormai verso il ritorno. La vacanza stava ormai per finire. Annalisa e Marco erano davvero felici, per loro questa, era stata davvero la vacanza perfetta. 

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