experiman
, 31 anni
Maschio
Treviso, Italia
Ultima visita: 1 anno fa
- 1 anno fa Sex toy per la padrona Apro la porta e lei mi si presenta davanti con un vestito nero e una scollatura dove mi cade subito l’occhio. “Dove cazzo guardi, maiale! Ora fammi entrare, e guai a te se apri bocca senza permesso!” Mi sposto per farla entrare, lei procede in soggiorno e si siede sul divano, tenendo la borsa a fianco a sè. “Ora vieni qui e inginocchiati a terra, servo!” Ubbidisco e mi metto davanti a lei che si posiziona con le gambe leggermente divaricate e mi guarda combattuto mentre cerco di evitare di guardarle in mezzo, non senza scivolare con qualche rapida occhiata. Non porta gli slip ed è tutta rasata. Comincia a venirmi duro, cerco di dissimulare, ma inutilmente. “Guarda che porco, adesso ti sistemo io, togliti subito i vestiti!” Rapido, senza alzarmi, mi tolgo scarpe, calzini, pantaloni e camicia, rimanendo in mutande davanti a lei. “Tutto.” Un po’ reticente, tolgo anche i boxer, e rimango nudo e con un’erezione davanti a lei che si compiace della mia sottomissione. “Bene, ora è il momento di insegnarti il tuo ruolo e il tuo posto. Mettiti questo, si addice di più alla sgualdrina che sei!” Tira fuori dalla borsa un vestito fucsia e me lo lancia in faccia. Lo prendo e lo indosso, sentendomi un po’ umiliato. “Guarda la mia troietta, adesso sì che ci capiamo. Ti piace il vestitino troietta?” “Sì padrona” “Bene, ora appoggiati lì e non fiatare.” Mi prende per il collo da dietro e mi fa stendere il busto sulla chaise longue, con le ginocchia a terra, e il sedere esposto. Sento che armeggia con la borsa, tirando fuori delle cose, poi ascolto l’inconfondibile rumore di guanti in gomma mentre li indossa, seguiti da un barattolo che si apre. “Adesso ti preparo io per il tuo ruolo da troietta” Sento immediatamente la sua mano guantata che spalma del gel attorno al mio buco, per poi infilarci dentro una, due, e poi tre dita, armeggiando e a tratti ridendo e prendendomi in giro. “Guarda la troietta come si apre, adesso ti sistemo” E infila il quarto dito, iniziando a entrare e uscire con le nocche lentamente ma inesorabilmente, per qualche minuto, continuando a darmi della troietta sfigata. Ad un certo punto inizia a ruotare la mano con le dita dentro di me, e trattengo a stento un gemito. “Sei proprio una puttana, guarda che robe, sei aperta come una galleria! E scommetto che ti piace. Allora, che mi dici? Rispondi!” “Sì padrona, mi piace” E comincia a ruotare e a spingere avanti e indietro con le quattro dita e le nocche, sempre più velocemente, fino a quando non mi scappa un gemito. “Chi ti ha autorizzato ad emettere suoni? Brutta sfigata, fai silenzio! Adesso ti punisco io!” Si alza, mi schiaccia la testa sul cuscino intimandomi: “Adesso stai a faccia in giù, guai a te se guardi” E se ne va in camera mia dove le avevo detto che tengo i giocattoli. Torna e si rimette dietro di me, e immediatamente sento entrare di colpo il plug nero, cavo all’interno e piuttosto grosso. Non oso emettere un suono, anche se a fatica, e la sento che mi ride dietro: “Ahahah, che razza di sfigata troietta che sei! Adesso vedi come ti sistemo!” Prende la mia camicia e me la annoda sulla testa, bendandomi e coprendo tutta la faccia tranne la bocca. Poi cammina e la sento cercare tra i cassetti della cucina. Cos’avrà in mente? Torna e mi intima: “Ora alzati e fai silenzio, guai se sento una parola!” Mi alzo in piedi, con il membro duro e il buco aperto, e sento il rumore inconfondibile del cellophane che si srotola. Inizia ad arrotolarlo attorno ai polpacci, stringendo il necessario per impedire i movimenti, e salendo piano piano, giro dopo giro. Arrivata al pene, si ferma e dice: “Ma che fai? Ti si sta rammollendo? Cos’è, stai diventando una femminuccia sul serio? Brutta troia sfigata!” A quel punto sento la sua mano che lo prende e inizia a masturbarlo, poi sento la sua lingua, le labbra, l’interno della bocca… Che estasi! Ma appena mi torna eretto, smette subito, mi tira uno schiaffo sulle natiche ancora nude e mi intima “Adesso stai fermo, troietta di merda!” Riprende con il cellophane, gira attorno al pene, coprendo le palle e lasciando fuori solo l’asta dura, stringendo bene perché non si muova niente, e continua sul busto chiudendomi anche le braccia, lasciando scoperte spalle e testa. Ora mi trovo davanti a lei, in piedi, bendato e senza potermi muovere, con il buco aperto dal plug costretto in posizione dalla stretta fasciatura, e il pene esposto per i suoi capricci. “Ora mi diverto un po’, stenditi lì, troietta! Ah ah ah! Sembri un verme mummificato! Il mio verme troietta! Ah ah ah!” E piano, mi accompagna facendomi stendere a pancia in giù sulla chaise longue. Sento che armeggia ancora per circa un minuto, per poi sedersi a cavalcioni sulle mie cosce. Con le mani, strappa il cellophane attorno al buco e senza dire una parola estrae lentamente il plug. Poi riprende a giocare con la mano guantata, infilando gradualmente le quattro dita e stantuffando fino all’attaccatura del pollice. “Guarda la troietta come se la gode in silenzio!” Ad un certo punto estrae un po’ la mano, e sento che infila il pollice. Piano, inizia ad entrare con le quattro nocche, e infine, dopo poco tempo che entra ed esce, riesce a far passare la nocca del pollice, entrando praticamente con tutta la mano nel mio buco. “Ah ah ah! Ti sto aprendo il culo come si fa con un cazzo di tacchino ripieno, ma che razza di vacca sei?” La sento poi chiudere il pugno dentro di me, iniziando a ruotare la mano e infine a stantuffare, aumentando poco a poco la velocità. Dopo parecchi minuti che si diverte ad aprirmi, il mio buco è praticamente slabrato, la sento entrare e uscire col pugno dal polso alle nocche mentre al contempo ruota la mano. Ad un certo punto, senza dire niente, estrae in modo lento ma deciso il pugno chiuso, quasi strappandomi un gemito che non oso pensare a cos’avrebbe portato. “Aaah, guarda che bel culo aperto che ha adesso il mio verme troietta! È il momento di scoparti come si deve!” Sento appoggiare all’apertura uno dei miei dildo, dal peso si direbbe quello grosso arancione. Poco alla volta lo sento entrare, centimetro dopo centimetro, fino a quando non sento le sue anche premere contro le mie natiche. “bene, adesso ti fotto come la troietta che sei!” E inizia a fottermi con quel dildo enorme indossato come strap-on, dapprima lentamente, poi con spinte sempre più decise, sento il suo peso sulle mie natiche ad ogni spinta, sento che appoggia le sue mani sulla mia schiena e continua dando colpi decisi, profondi e veloci. “senti come entra comodo, ti ho aperto per bene eh? Troietta, adesso continuo a scoparti finché non mi stanco!” E continua a schernirmi e a ridere mentre mi scopa da dietro, e io non posso vedere niente né muovermi in alcun modo, sono sotto il suo completo controllo e mi sta usando come una bambola da scopare. Va avanti così per un parecchi minuti, forse una mezz’ora, a quel punto sento il buco slabrato aprirsi e dilatarsi ad ogni suo colpo senza la minima resistenza. Poi si ferma, lentamente estrae il dildo e si alza, poi sento rientrare il plug che mi aveva tolto prima. “Non pensare che ti lasci il buco vuoto, meriti di rimanere aperta come la troia che sei!” Infine riprende la pellicola e la arrotola molto stretta ricoprendo nuovamente tutto e impedendo al plug di uscire anche se lo avessi spinto io. Poi mi gira a pancia in sù, sento cadere lo strapon a terra, seguito dalla sua mano che prende il mio pene. “Sei proprio diventato una troietta, ti si è rammollito di nuovo. Sei fortunato che mi sei piaciuto oggi, perciò meriti di offrirmi il tuo cazzo da troietta sfigata per il mio piacere. vedi di non venire in trenta secondi altrimenti te lo stacco a morsi.” A quel punto lo sento mentre lo prende in bocca e inizia a stimolare succhiando e giocando con la lingua, inutile dire che dopo poco tempo mi ritrovo con un’erezione pulsante. Cavoli, quanto vorrei vederla all’opera, ma non oso aprire bocca, perché ormai sono in suo potere, mi sta usando come il suo giocattolo personale. La sento che si mette a cavalcioni sopra di me, tenendolo in mano e piano piano guidandolo dentro di sè, mio dio che sensazione estatica! Appoggia le mani sul torace incellofanato, e inizia a dondolarsi secondo il suo ritmo e le sue esigenze, io non posso nemmeno muovere un muscolo in quelle condizioni, le sto praticamente facendo da bambola per il sesso personale. Continua così per un buon quarto d’ora, ansimando sempre di più finché non sento l’inconfondibile calore dei suoi liquidi di orgasmo che si infiltrano sotto il cellophane. Rallenta un po’, si ferma e rimane seduta per qualche secondo, prima di alzarsi. “Bene, sei stata brava, non sei nemmeno venuta. Così mi piace, troietta. Adesso te lo tieni così, e se vuoi venire ti arrangi da sola quando me ne vado. Ora alzati che ti libero” Se ne va in bagno, ci resta qualche minuto e poi torna, si riveste con calma e mi fa alzare, srotola tutto il cellophane, e gentilmente mi asciuga con dello scottex. “Questo per ringraziarti perché sei stata brava” Senza togliere il plug mi infila i boxer, i pantaloni e la camicia, io collaboro in silenzio. “Accompagnami alla porta, puoi salutarmi quando me ne vado” Andiamo verso la porta, le apro, si avvicina e mi regala un bacio a stampo sulle labbra: “Ciao stella, grazie di essere stata la mia troietta per oggi. Mi raccomando sfogati adesso. Alla prossima” “Ciao padrona, alla prossima” 3434 0 5 anni fa
- 1 anno fa Stop Ad un certo punto, mentre le sto versando l’acqua, mi guarda con un sorrisetto beffardo e dice un secco “Stop!”. Io capisco subito a cosa si riferisce, era un gioco che facevamo nella vecchia compagnia da adolescenti, in cui alla parola suddetta, l’interessato doveva immobilizzarsi completamente nella posizione in cui si fosse trovato, a qualsiasi costo. Serviva a creare situazioni imbarazzanti e a ridere facendo a gara a chi fermava chi nella peggior situazione. Il gioco finiva con la parola “Play”, il più delle volte tra le risa a profusione di tutti, vittima compresa. E così mi ritrovo ad esclamare “e che cazzo!” mentre l’acqua continua a sgorgare dalla bottiglia, riempiendo il bicchiere fino all’orlo. Viviana dice “Play!” appena dopo che un po’ d’acqua straborda dall’orlo e bagna il tavolo, scivolando sul pavimento; io sollevo rapido la bottiglia, la mando a fanculo mentre ridiamo entrambi, e vado a prendere dei panni assorbenti per asciugare il disastro. “Vedo che non ti sei dimenticato come si gioca, mi fa piacere” mi dice mentre asciugo il tavolo “Si beh, dimmi piuttosto che ce l’hai ancora legata al dito per quella volta che ti abbiamo stoppata sul ciglio della strada mentre tornavamo dalla festa di paese” le rispondo io. “Dai, è stata una carognata, siete andati a nascondervi e subito dopo è passata una pattuglia a farmi un sacco di domande sul perché fossi sul ciglio della strada in una zona industriale a quell’ora di notte, è stato imbarazzante” “Ma no dai, alla fine se la ridevano pure loro, è stato divertente” ribatto io mentre mi chino per asciugare il pavimento “Stop!” “Mi spiace Vi, ma non sono in equilibrio precario né sto facendo qualcosa di disastroso, stavolta hai toppato” “Eh no caro, stavolta hai toppato tu. Sei esattamente dove voglio che tu sia” mi risponde lei sorridendo. “beh, non c’è granché di imbarazzante, pubblico non ne hai e tutt’al più ti puoi fare due risate perché ti sto facendo da sguattero in casa” “Ah sì? Dici? Eppure qui hai scritto, testuali parole, che ti piace essere dominato, che il tuo buchetto è ben allenato, che aspetti una padrona, che vuoi essere scopato a lungo, che vuoi essere umiliato e ridotto ad oggetto, che…” A quel punto, bianco in faccia, mi rendo conto che mentre stavo in bagno lei ha sbirciato nel telefono, e sul browser era aperto il mio annuncio. Che stupido, dovevo ricordare che lei conosce le mie password. E ancora più stupido perché che non le cambio mai… Faccio per alzarmi e lei mi ferma subito con il piede sulla schiena: “Eh no caro, sei in stop e non ti muovi. Sai, è un pezzo che cerco qualcuno con cui divertirmi, e tu sembri proprio la persona adatta, così posso vendicarmi di quella volta; sono giorni che pregusto questo momento, ora sei il mio schiavo, e non far finta che non ti piaccia, altrimenti spiffero agli altri del tuo profilo erotico. Ora stai fermo e zitto, finché non dico play.” A questo punto non ho più nulla per controbattere, mi ha effettivamente in suo potere e non posso fare niente, ma ha ragione, in fondo la situazione non mi dispiace. Viviana è una donna sveglia e fantasiosa, anche se non propriamente bellissima, ma ormai che importa? Sono curioso di vedere dove arriva, in fondo non credo sia così navigata, magari me la cavo con quattro risate alla fine di tutto. Senza troppe cerimonie, mi butta supino e toglie tutti i vestiti, mentre io decido di assecondarla e di non fare storie stando in silenzio. A quel punto mi dà uno schiaffetto sulle natiche e mi dice “ora ti farò muovere, ma dovrai stare in silenzio. Salirai su quello sgabello in ginocchio senza protestare. Annuisci se hai capito”. Io annuisco, lei attende qualche secondo e pronuncia “Play!”. Mi alzo in piedi, con lei che mi guarda ridendo, mentre vado verso lo sgabello girevole con le ruote e mi ci inginocchio sopra. Le ruote sono su una base piuttosto larga, perciò l’equilibrio è meno precario di quello che pensavo. A quel punto sento “Stop!” e torno immobile. Mi passa davanti e va verso un mobiletto, apre l’anta e tira fuori un plug abbastanza lungo, grande quanto una piccola bottiglietta d’acqua e grosso altrettanto nel punto più largo, un barattolo enorme di lubrificante e una sac à poche dal beccuccio piuttosto importante. “Ora ti preparo per i giochi che ho in mente schiavetto mio, rilassati e apri il tuo bel -buchetto allenato-, è così che lo chiami? Vediamo se è la verità.” Si mette sul tavolo e versa una copiosa quantità di gel dentro la sac a poche, tappando col pollice il beccuccio. La procedura è lenta, vista la consistenza del gel, e mentre osservo in silenzio lei alza lo sguardo e mi dice “Questo ti finisce tutto dentro, così renderà tutto più interessante. Non pensare che finirà tanto presto.” Finisce di riempire e si alza, si mette dietro di me e infila lentamente il grande beccuccio nel buco. Arriva in profondità e poi si muove lentamente entrando e uscendo, mentre io trattengo un gemito di piacere. “E bravo il mio schiavetto diligente, subisci in silenzio, mi piace, vediamo se reggi anche questo in silenzio”, e improvvisamente schiaccia la sac à poche spruzzando una gran quantità di gel dentro di me, e continua per un bel po’, finché non mi sento pieno fino in profondità, mi sembra di essere gonfiato come un palloncino. Senza dire niente, estrae lentamente il beccuccio e subito fa entrare i primi centimetri di plug per impedire che esca anche solo una goccia di gel. Lentamente poi inizia a spingere, facendo entrare poco a poco il plug in tutta la sua lunghezza. Sento che mano a mano il buco si allarga, lei che sorride compiaciuta mentre trattengo gemiti di piacere, finché non raggiunge il punto più largo, spinge un altro po’ e poi lascia andare, in modo che l’elasticità del buco si chiuda attorno al collo risucchiando il plug per la lunghezza che rimane. Il collo è abbastanza lungo, e sento il plug che continua ad entrare per un po’ prima di appoggiare la base sulla mia pelle. La sensazione è favolosa, e il pene comincia ad indurirsi velocemente; lei si allontana un po’ e osserva la scena: “bene, vedo che ti stai ambientando eh? Ma tu guarda che razza di porco schifoso che mi sono ritrovata per tutto questo tempo senza saperlo! Adesso ti sistemo per bene!” Cammina con calma verso la cucina, e da un cassetto tira fuori un rotolo gigante di pellicola trasparente per alimenti. “Ora è il momento di impacchettare il mio schiavo, così te ne starai buono buono per quando arriverà la sorpresa”. Inizia ad arrotolare la pellicola attorno alla mia coscia sinistra, per poi passare dietro la schiena e arrotolare anche l’altra coscia, infine ritornando dietro la schiena. Compie questo giro diverse volte, finché la pellicola no forma uno spesso strato che mi tiene le cosce legate al busto, con le ginocchia vicine al petto. Continua poi a girare anche davanti, coprendo pancia, glutei e pene, stringendo bene e facendo molti giri, comprendendo infine anche le braccia che rimangono legate ai lati del busto. Così mi ritrovo inginocchiato in avanti, coperto di pellicola che mi lascia totalmente inerme, lasciando fuori solo i polpacci, la testa e le spalle. Mi sento un pacco, il plug dentro pulsa e fa indurire il pene schiacciato dalla pellicola e io riesco a stento a trattenere i gemiti, ma mi impegno e non emetto un suono. Non riesco quasi a muovermi, ma anche volendo non mi conviene, perché rischio di cadere così impacchettato. A quel punto mi fa alzare il didietro, portandomi quasi a testa in giù, e inizia ad arrotolare i polpacci fissandoli allo sgabello. Poi prende un paio di cuscini quadrati e spessi dal divano e li fissa tra i polpacci e le cosce, in modo da impedirmi di abbassare il didietro. Completa il tutto con altri giri di pellicola attorno a tutto il corpo e lo sgabello, badando bene a lasciare fuori spalle e testa, lasciandomi impacchettato come un salame e col culo all’aria, quasi del tutto incapace di muovermi. Come ultimo tocco, abbassa lo sgabello facendo arrivare la mia faccia fino a pochi centimetri dal pavimento, e le mie natiche a portata per i suoi programmi. Si allontana un po’, mi guarda e scoppia a ridere: “Ma guarda che ridicolo che sei, ti sei fatto impacchettare in questo modo senza fare un solo suono, com’è il giocattolino che hai entro? Ti sta aprendo per bene? A questo punto il gel dovrebbe essersi fatto strada fino in profondità, è ora di divertirsi schiavetto! Entra pure Luca!” La mia faccia sbianca a quelle parole, mentre giro la testa vedo entrare Luca, uno della compagnia, e a quanto pare anche fidanzato di Viviana. "tesoro sei favolosa, la tua fantasia supera le mie aspettative, guarda come hai impacchettato il nostro schiavetto, culo all'aria e immobile" e iniziano a ridere e a schernirmi spingendo lo sgabello in giro mentre io mi crogiolo nella vergogna, ma in fondo devo ammettere che la situazione non mi dispiace del tutto, si vede che erano d’accordo su questa cosa fin dall’inizio, e probabilmente sapevano che in fondo sarebbe piaciuto anche a me, perciò decisi di continuare a stare al gioco senza emettere un fiato. “Dai tesoro, prepara lo schiavetto che adesso ci divertiamo” “Certo amore mio, vedrai, è tutto aperto e morbido come piace a te, e il nostro schiavetto è così bravo che sarebbe un peccato non usarlo a dovere” Quindi Viviana si avvicina e con le mani strappa la pellicola attorno al mio buco, iniziando a giocare con il plug, spingendo e schiaffeggiandone la base. Intanto Luca dietro di me inizia a spogliarsi, poi si mette a fianco a me e si abbassa, mostrando un pene enorme ed eretto, mentre se lo masturba con la mano: “lo vedi questo, brutto pervertito sfigato? Questo ti sfonderà finché non ne avrò abbastanza, e non credere che finirà tanto presto!” e si alza ridendo, andando di nuovo dietro di me. “Sei pronto amore? Quando vuoi fammi un cenno che ti lascio spazio”. Passano pochi secondi, e senza preavviso sento il plug estratto di colpo, seguito da una penetrazione decisa e quasi istantanea del grosso cazzo di Luca, che inizia a scorrere dando colpi decisi e profondi, lo sento spingere selvaggiamente dentro di me mentre a tratti mugugna e sghignazza: “Tesoro, scusa se te lo dico ma questo culo è quasi meglio del tuo, sembra un budino, ma quanto lubrificante ci hai messo dentro? Ah ahah, guarda il nostro schiavetto sfigato come lo prende bene, non fa una piega! Sai una cosa? Mi sa che adesso voglio vedere anche te mentre lo fotti, vai a prepararti che io intanto me lo godo ancora un po’!” E così Viviana esce dalla stanza mentre Luca continua a spingere il suo cazzone dentro di me, sembra un enorme martello che mi rimesta tutto il gel che ho dentro, mentre dilata e apre il buco senza sosta, sono in estasi ma non emetto ancora un fiato, per paura di rovinare tutto. Dopo pochi minuti, rientra Viviana in completo intimo, ma con uno strapon grosso come una lattina e poco più lungo. Si avvicina in silenzio, e mi sussurra all’orecchio “adesso vediamo se il tuo -buchetto allenato- è veramente aperto come dici”. Intanto Luca ride di gusto, e poi mi prende sui fianchi e inizia a tirare colpi ancora più decisi, ma più lenti e profondi, mentre inizia a mugugnare fino a quando non si ferma, spinge e tira il mio culo a sè venendomi dentro e riempiendo le mie interiora di sperma caldo in quantità. In fine si stacca, e dice “Tesoro, devo farti i miei complimenti. Credo di non avere mai scopato un culo così piacevole, avrai di che invidiare il nostro schiavetto in futuro!” “Amore mio, te l’avevo detto che ti saresti divertito, ma ora è arrivato il momento del nostro schiavetto, vediamo che sa fare col suo culo: sta a vedere”. Con una mano mi cinge il fianco mentre sento la punta del grosso dildo spingere contro il mio ano, ancora pulsante dopo il quarto d’ora abbondante passato a soddisfare il cazzo enorme di Luca. Sento che entra piano piano, allargando sempre di più e poi ritorna, va avanti così per qualche spinta fino a quando la sento dire “però, è già pronto il mio schiavetto, ma guarda un po’, ci hai messo così poco a dilatarti che sono tentata di spingerlo tutto dentro di colpo, che ne dici?” Io faccio per risponderle, ma appena inspiro per farlo, lei mi coglie di sorpresa e con una spinta infila tutto il dildo fino a sbattere violentemente con le anche sulle mie natiche, e a quel punto mi lascio scappare un gemito. “Ah ah ah! Finalmente! Il nostro sfigatello sta cominciando a rendersi conto dov’è finito, hai sentito tesoro?” “Vai così angelo mio, sfonda lo sfigato!” E inizia il giro: la sento arretrare lentamente, fino quasi a far uscire la punta, per poi dare un’altra spinta decisa fino in fondo, avanti così senza sosta; io sono stordito, immerso in un misto di dolore e piacere, non riesco a dire né fare niente, la mia mente è totalmente invasa dalle sensazioni che vengono da quell’unica apertura lì dietro, mentre si dilata e si distorce sotto i colpi impietosi di Viviana. Il resto del corpo è come inesistente, sotto la coltre di pellicola, sento a malapena gli schiaffi che tira alle natiche e si aggiungono all’umiliante piacere sottomesso che sto provando. Dopo un tempo imprecisato, non sono certo in grado di calcolarlo, Viviana si ferma con tutto il dildo dentro di me, appoggiata alle mie natiche spingendo con forza, stacca il freno dalle ruote e spinge lo sgabello col ventre, tenendomi bene sui fianchi con le mani. “Guarda amore, la mia carriola!” “Ah ah ah” e iniziarono a ridere entrambi mentre venivo spinto in giro. “Adesso guarda: lancio dello sfigato!” e di colpo spinge con le mani, estraendo violentemente il grosso dildo e facendomi scorrere in avanti sul salotto, col buco aperto a dismisura, pulsante e gonfio a tal punto che sento l’aria entrare mentre avanzo per la casa. Dopo aver riso per un po’, vedo Luca che si alza col suo cazzone di nuovo duro ed eretto, mentre viene verso di me, prende lo sgabello e lo blocca di nuovo, e di colpo ricomincia a fottermi senza pietà né preavviso: “cazzo che figata amore, è come lanciare un salame in galleria, ah ah ah! Dai, vai a preparare il resto che quando finisco qui ci rilassiamo un poco”. E mentre Viviana esce dalla stanza, io vengo scopato senza sosta: “non pensare che duri poco stavolta, sfigato di merda, ti ho già sborrato dentro e adesso me la godo finché non mi stanco!” E così avanti, a schernirmi mentre mi fotte con violenza quando, dopo pochi minuti, rientra Viviana e si unisce a lui nel prendermi in giro. Vanno avanti così per una buona mezz’ora, il mio culo è praticamente slabrato quando ad un certo punto si stacca di colpo senza venire. "Tesoro, ho un'idea, tienilo aperto mentre vado a cercare qualcosa" e mentre lascia la stanza, Viviana mi guarda perfida, noto adesso che indossa un guanto di gomma trasparente: "eh già porco sfigato, adesso è ora di sentire come sei messo lì dentro, voglio sentirlo con le mie mani, letteralmente! Ah ah ah!" E inizia subito a infilarci le dita. Inutile dire che a quel punto le bastano ormai pochi secondi perché io inizi già a sentire le nocche che entrano spingendo e allargando, e sento già il buco richiudersi attorno al suo polso mentre piano piano stringe la mano a pugno e inizia a ruotarla dentro di me, dandomi sensazioni indescrivibili. Poi dopo pochi minuti inizia a tirare, estraendo lentamente il pugno chiuso. sento il buco dilatarsi un sacco, la sensazione invade la mia mente finché non esce del tutto, lasciando una voragine aperta e pulsante. A quel punto entra Luca, con il dildo di prima infilato in un tubo di plastica poco più grosso: “Amore, hai fatto un lavoro coi fiocchi, adesso sta a vedere”. Si mette dietro di me, e infila lentamente la prima parte del dildo; poi piano piano spinge in avanti il cilindro, facendolo entrare nel buco centimetro dopo centimetro: “questo terrà il culo dello sfigato aperto e dilatato per i nostri giochi amore mio, ti piace?” “Ma che bella idea tesoro, guarda, lo shiavetto sfigato continua a tacere, che pezzo di idiota, un porco sfigato senza dignità! Adesso lo sistemiamo!”. Sento ancora il cilindro entrare, sempre di più, fino ad appoggiare in fondo, dove il dildo spinge senza riuscire ad entrare di più. A quel punto Luca estrae lentamente il dildo, e tenendo il cilindro fermo con la mano, allarga bene le natiche in modo che il bordo entri ancora un po’ sotto lo sfintere anale. Ed ecco fatto, ho un cilindro nel culo dentro al quale ci può passare anche una mano, è infilato giusto oltre lo sfintere, così che non scivoli fuori, e arriva in fondo per quasi venti centimetri ad appoggiare sulle pareti interne, lasciando intravedere la caverna che viene dopo. Credo sia di metallo, perché ne sento il peso importante, e inoltre la posizione a culo all’aria mi rende difficile liberarmene semplicemente spingendo. Ma in fondo non lo vorrei fare, sono ancora curioso, anche se un po’ preoccupato, di vedere cosa si inventeranno ora i miei nuovi aguzzini. “Tesoro, adesso dimmi, cosa ti sembra?” “Uhm… non lo so, a me sembra quasi un mobiletto, ci metterei dei fiori” “Ah Ah Ah! Brava! Hai ragione, ma non vorrai mettere dei fiori così a secco?” “Certo che no, non vorrei che si seccassero, dai che lo riempiamo allora” “Il nostro schiavetto sfigato è appena stato declassato a vaso da fiori” “Ah ah ah ah” E mentre ridono, Viviana si toglie gli slip e sale sopra un tavolino, mentre Luca spinge lo sgabello sotto di lei. A quel punto Viviana si siede sopra le mie natiche, e dopo qualche secondo inizia ad urinare dentro il buco: “aaahhh, che liberazione! Era un po’ che la tenevo, e tu amore? Ne hai?” “Certo tesoro, aspetto con educazione che tu finisca, il nostro cesso sfigato ha bisogno di sentirsi utile prima di fare il vaso da fiori” E così, dopo una lunga urinata, Viviana si alza e lascia spazio a Luca, che dopo pochi secondi inizia a riempire anche lui il buco. Sento il liquido caldo scendere, e mi concentro sulla sensazione di piacere mista al leggero dolore che la dilatazione estrema iniziava a darmi, sotto le loro risa di scherno. Quindi Rientra Viviana, che era uscita subito, con una coperta e un mazzo di spatiflora bianchi: “Adesso prepariamo il nostro tavolino fiorito, amore mio”. Vai a prendere il resto sù” “Arrivo amore” E Luca rientra dopo pochi secondi, con un ripiano a cerchio bucato in centro. Mi appoggia il ripiano sulle natiche, e inizia a girarlo… e scopro che si sta avvitando all’interno del cilindro! Sono scioccato, mi stanno davvero trasformando in un tavolino... Viviana infine stende la tovaglia sopra il tavolino, in modo da far coincidere il foro con quello del ripiano. Alla fine, ne risulta che io vengo totalmente coperto da una coltre bordeaux, diventando a tutti gli effetti un tavolino da salotto. Il mio culo pieno di urina è esposto, e Viviana inizia a metterci sopra le spatiflora una alla volta, canticchiando come una decoratrice di interni. A quel punto sento che prendono le sedie, mentre Viviana dice: “Vuoi un gelato amore mio?” “Certo tesoro, così proviamo il tavolino nuovo” E così Luca si siede, e aspetta Viviana mentre lo sento giocare con i fiori infilati nel mio buco. A quel punto dice: “Tesoro, scusa ma credo che i fiori abbiano preso abbastanza, è ora di scaricare” “Va bene amore, fai pure, arrivo subito” Quindi tira fuori un dildo piuttosto sottile e lungo, toglie i fiori dal buco e inizia a penetrare sul fondo del cilindro, stimolando l’apertura della caverna e facendo scorrere l’urina in profondità dentro di me. A quel punto sento manovrare e capisco che sta asciugando tutto con uno straccio. “Amore, ci butto dentro un po’ di acqua e menta, così profuma” “Certo amore” E sento scorrere un liquido freddissimo dentro il buco fino in profondità. Passano pochi minuti, e rientra Viviana dall’altra stanza, si siede e appoggia i piedi sotto la mia faccia. Sono profumati, probabilmente li ha appena lavati, e senza dire una parola me li strofina sulle labbra e sulla pelle, poi indietreggia un po’ e infila l’alluce nella mia bocca, io inizio a succhiare e a leccare, e lei spinge infilando più dita possibile nella bocca. “Aah, che bravo il nostro schiavetto-tavolino, si sta impegnando tanto” “Mi fa piacere tesoro” E mentre do piacere alla padrona, trasformato in un tavolino, con il buco esposto ai loro capricci e slabrato dal cilindro, la coppia conversa e si gusta il gelato. Â Continua... 2986 0 5 anni fa
- 1 anno fa Miss e la bambola M:_Ciao stellina, entra pure. Ma come ti sei ridotta? Sei proprio senza speranze, così proprio non va. Entro e mi accompagna in una camera dove mi fa rimanere in piedi davanti a lei. M:_Ecco, ora togli questi stracci da ragazzo, che non si addicono alla tua essenza. Via la maglietta... Uhm... sei meno in forma oggi, ti sei data alla pazza gioia eh? Non va bene! Vuoi diventarmi una scrofa anche in apparenza? Sù, via anche il resto forza! Fammi sentire come siamo messe qui... Con delicatezza mi controlla il plug che mi aveva inserito il giorno prima, ormai non mi dava più fastidio nonostante fosse grande quanto una mela, provo un po' di piacere mentre lo muove un po' per vedere se è lubrificato e si compiace di notare che ho mantenuto tutto pulito, lubrificato e dilatato come piace a lei. M:bene, noto con piacere che almeno hai fatto i compiti, oggi allora ci dedicheremo a vedere se è servito allo scopo. Ora metti questo, l'ho conservato proprio per quest'occasione speciale! Mi fa entrare in un vestitino da scolaretta giapponese, mi è sempre piaciuta la sua passione per il manga e il cosplay, a quanto pare a lei piace vestire anche le sue schiavette. Le mutandine fucsia hanno un'apertura dietro, molto ampia, il ché mi fa intuire che questa volta ha intenzione di sfiancarmi davvero. La minigonna è praticamente poco più di una cintura, e la maglietta aderente lascia intravedere il reggiseno rosa che mi ha allacciato sotto. Apre un'anta a fianco a quella dei vestiti e ne estrae una chioma viola a caschetto, che mi sistema con la cura di chi sta preparando una principessa, solo che in questo caso sta solo prolungando la propria attesa, per pregustarsi tutto con calma mentre pianifica il da farsi. Io rimango docile mentre mi guida con le sue mani mettendomi in posizione come un manichino, per farmi indossare le autoreggenti bianche e le scarpette viola. M:_Ecco qua, adesso sembri proprio una bella ragazzina appena uscita dalla maturità. Direi che è ora di smetterla con gli esercizi e lo studio, e di darsi alle cose serie, non credi? S:_Certo miss, sotto la sua guida che spero di seguire come meglio le aggrada, confido di raggiungere l'obiettivo di diventare la sua bambola preferita. M:_ma che carina che sei, dai vieni che adesso iniziamo a giocare, so che in fondo non vedi l'ora, maialina che non sei altro! Mi accompagna in un'altra stanza piuttosto scarna, con due armadi rosa decorati con motivi floreali, nei quali tiene tutti gli strumenti con i quali gioca con le sue bambole, ormai mi è tutto familiare, ma aspetto come sempre che sia lei a muovermi e a guidarmi, come le piace fare, come se fossi un manichino. Mi guida verso quello che chiamo il legatoio, che usa quando deve giocare seriamente, nel caso che le sue bambole comincino ad agitarsi o a muoversi troppo le piace tenerle ben ferme con cinghie e corde che impediscono loro qualsiasi movimento, rendendole praticamente inermi e spalancate davanti a qualsiasi perversione le passi per la testa. M:_non ti spaventare stellina, è per il tuo bene, so che vuoi diventare una brava bambola, ma per questo devi passare un po' di tempo qui, in modo da abituarti. Per prima cosa mi sistema piegata in avanti con la testa all'altezza delle ginocchia, appoggiata al cuscino del legatoio. Assicura il mio busto con una cinghia molto larga, che mi copre quasi metà schiena e mi tiene incollata al legatoio. Già così non riesco a muovermi molto, ma so che a lei non basta. Con delicatezza mi solleva le gambe, applica delle cinghie alle caviglie e le assicura alla cinghia più grande in modo che rimangano sollevate da terra, ora sono in una posizione che è equivalente all'essere accucciata, ma quasi a testa in giù. Prende una corda e assicura le ginocchia al legatoio, ora dal busto in giù è come se fossi letteralmente pietrificato, sento il plug sistemarsi nel mio buchetto largo, so che le piace questa posizione perché quando toglierà il plug il mio buco rimarrà spalancato davanti alla gioia dei suoi occhi mai stanchi. Ora mi si pone davanti e mi assicura un cuscino comodo sotto il mento, prima di passare la corda su spalle e avambracci, immobilizzandomi completamente alla sua mercé. M:_bene stellina mia, ora possiamo cominciare. Cerca di fare la brava e avrai un premio quando avrò giocato con te, se sarò contenta. La sento già armeggiare con il plug dietro, lo sta girando per prepararmi all'estrazione, ma non mi spaventa perché lo sento girare davvero comodo ormai. M:_ma senti che robe! Sei proprio cresciuta bene stellina! Lentamente ma con decisione estrae il plug, e sento distintamente un "plop", seguito dalla sensazione dell'aria all'interno del buco. Dev'essere davvero spalancato, penso, e la conferma mi è data dal suo silenzio prolungato, so che sta contemplando la scena. Sento che sta infilando i suoi guanti, dopo qualche attimo senza che dica una parola sento che introduce le dita e comincia a giocare un po', credo con entrambe le mani... sì, decisamente con entrambe le mani. Sento che sta tirando con tre dita per mano, allargando il buco per bene. Sento che sta inserendo qualcosa di freddo... M:_questo è per tenerti aperta per un po' stellina, così posso lubrificarti bene anche in fondo Sì, lo sento che entra e una volta in posizione viene allargato per bene, sono quasi al mio limite... mio dio, sento l'aria fresca fin dentro! Credo che me l'abbia proprio spalancato per bene stavolta, sento tirare tutto... Ed ecco che arriva, una sensazione fredda che scende in profondità, sento che mi sta colando dentro un sacco di lubrificante... ma quanto ne mette? Che sensazione, sembra che voglia riempirmi completamente... Ecco, ora si ferma. M:_mi raccomando, rimani rilassata. Se solo provi a muoverti e a rovesciare il mio lavoretto, non la passerai liscia! S:_certo miss, ce la faccio M:_ma che brava stellina, continua così e il tuo premio si avvicinerà sempre più. Mentre mi parla, la sento prendere qualcosa, e non ho nemmeno il tempo di pensare che sento subito entrare qualcosa di morbido e lungo... M:_questo è per distribuire bene tutto il lubrificante stellina, brava così. Mi sento penetrare in profondità, non è grosso ma sento che scava in fondo, sempre più in fondo... ora lo sta muovendo avanti e indietro, sento scorrere tutto e sento le mie parti più interne stimolate dal suo gioco, comincio a gemere un po', e la sento sorridere come intenerita dalla cosa. Continua così per un po', aumentando sempre più il ritmo, fino al punto che sento scorrere un sacco, probabilmente lo sta inserendo ed estraendo continuamente per tutta la sua lunghezza... Ma quanto lungo è?!? M:_ok stellina, sembra essere tutto a posto ora. Sento che mi toglie il divaricatore, il buco non sembra chiudersi per niente, e mentre mi passa davanti per appoggiare i giocattoli, riesco a vedere che ha usato un coso che è lungo quasi quanto un braccio, sottile ma decisamente lungo! Cavoli... Mi sa che oggi sarà dura, chissà cos'ha in mente... Senza dire una parola, torna dietro di me e comincia a giocare con le dita, in poco tempo sento che sta dilatando, segno che sta cercando di inserire la mano. Oh, beh, a questo punto speriamo che vada tutto bene, l'ultima volta ci ho messo un sacco ad abituarmici, mi ha fatto male tutto il giorno dopo! S:_uh... M:_eee dai sù, non vorrai dirmi che è troppo, ieri sembrava ti fossi abituata S:_sì miss, mi piace così M:_bene, che brava che sei, è entrata bene sai? E sento tutto così morbido qui... Sei un tesoro stellina mia S:_grazie miss Sento che si muove delicatamente, un po' ruotando la mano, un po' avanti e indietro, poi pian piano sento che la tira indietro un po' di più, e torna dentro, sempre lentamente, ma senza fermarsi. Pian piano si muove in modo da far quasi uscire le nocche e poi rientrare, sento il buco dilatato come non mai, credo che abbia la mano chiusa a pugno... Ora sta aumentando la velocità, sento che il buco si è abituato ormai, si sta muovendo agevolmente ruotando e stantuffando, ora rallenta e cerca di uscire con tutto il pugno, cerco di trattenere i gemiti quando estrae M:_ma che brava la mia stellina, vedi che ce la fai? ora la sento che rientra, lentamente... passa le nocche e subito estrae, e continua a rifarlo sempre più velocemente, entrando ogni volta sempre più in profondità, sento che ora quando entra chiude il pugno per estrarlo con decisione, riesce a far tutto così bene che il mio buco si abitua subito... o sono le sue "cure" ad avermi resa così "disponibile"? Resta il fatto che ora la sento entrare e uscire a pugno chiuso, fino al polso, al ritmo di una scopata dolce. Mi escono dei gemiti che non so trattenere, mi si sta sciogliendo la mente nel piacere come se fossi in un mare di crema, con la mia miss che mi scopa il buco con i suoi pugni... M:_ma sentila, la mia maialina! Non hai un minimo di ritegno eh? Cerca di contenerti o niente premio! Ora rallenta e si ferma, estrae con calma l'ultimo pugno e torna all'armadio, sento un rumore di cinghie e di metallo, probabilmente sta indossando il suo strap-on. M:_oggi c'è una sorpresa per celebrare l'evento stellina, preparati Mi passa davanti con quello che sembra avere il diametro di un braccio attaccato allo strap-on. Non so cosa pensare, a questo punto non posso più fare nulla che mi possa sottrarre all'impalamento. Una mera considerazione è la fortuna che abbia scelto qualcosa di non troppo profondo, a occhio direi sui 30cm, all'inizio non è così grosso, ma poi circa a due terzi si allarga parecchio; sembra un enorme tentacolo conico che sussulta come un serpente a ogni suo passo. Senza dire una parola mi cammina dietro, sento scorrere dentro una cascata di lubrificante che mi scivola all'interno riempiendo ogni profindità raggiungibile, è ancora tutto ben dilatato per fortuna. M:_ora rilassati, iniziamo... Sento entrare la prima parte, scivola dentro come se fosse risucchiato, non sembra così enorme in effetti. Poi però si blocca, c'è un ingrosso che sento spingere sul buco che è già ben dilatato, è così grosso che sento la mia miss prima appoggiarsi con il suo peso, poi prendere le maniglie del legatoio per tirare e fare forza, quando ad un certo punto sento il buco cedere lentamente per accogliere in profondità l'ultimo terzo del biscione, avrà almeno sette o otto centimetri di diametro. Mi sento impalata, non riesco a muovere un muscolo, incollata al legatoio cerco di non gemere, mentre mi sento scavare, quando percepisco le sue anche ricoperte di latex appoggiarsi a me. È entrato fino in fondo! M:_ma che brava la mia stellina, vedi che ce la fai? Ora tieni duro che ci divertiamo un po'. Ora comincia lentamente ad andare avanti e indietro, badando bene a non far uscire la parte grossa in modo che il buco si abitui a quella dilatazione estrema. Non ho mai preso niente di così grosso, sento che scava in profondità dentro di me e mi dilata il buco come mai prima d'ora. Piano piano riesco a rilassarmi di più, e lei, sentendo una minr resistenza, prende ad aumentare la velocità sempre di più, senza fermarsi, ora mi sta praticamente scopando come se fossi la puttanella di un camionista, spingendo a un ritmo frenetico e affondando il tentacolo gigante nelle profondità del mio buco, mentre a ogni mio gemito ride come divertita dalla scena che lei stessa ha architettato con soddisfazione. Piano piano rallenta il ritmo, dopo quello che sembra un tempo infinito. Da quanto tempo sono lì? Ore? Giorni? M:_ma guarda la mia stellina che è stanca! Ma scommetto che ti sei divertita a godere come una maialina, dico bene? S:_sì miss, grazie M:_ci avrei giurato... Ma dai, devo dire che sei stata brava, posso dire che ti meriti il premio Piano piano estrae il mostro, sembra che le mie profondità cerchino di trattenere quell'enormità risucchiando e muovendosi mentre esce, provocandomi moti di piacere che mi fanno fremere il corpo. se non fossi legata credo che le mie gambe cederebbero sotto il piacere, come sciolte. Ora mi massaggia bene con le mani, aggiungendo lubrificante ed entrando con una mano alla volta, ormai così agevolmente che sembra un dolce massaggio rispetto a prima. La mia dilatazione dev'essere assurda vista da lì. Ora la sento armeggiare con qualcosa di metallico... M:_questo è un po' più grande del precedente stellina mia, ormai sembri lo scarico di una grondaia. Dai che è quasi finita... Sento l'acciaio freddo entrare, non troppo in profondità, mentre con quella che credo sia una vite mi allarga a dismisura il buco, fino al punto in cui potrebbe entrare di nuovo il mostro di poco fa. Con la mano lubrificata entra e spalma sulle pareti di quella che ormai è una piccola caverna, un sacco di lubrificante. Chissà cosa vuole fare adesso, sono un po' eccitato e un po' agitato, lei lo sente, e se ne compiace. M:_stai tranquilla stellina mia, ti ho detto che avresti avuto un regalo e così è, ti ho preparato la cena con le mie manine, e ora, visto che hai fatto tanta fatica per me, ti ricompenserò imboccandoti fino a quando sarai sazia. Contenta? S:_sì miss, grazie M:_ne ero sicura. Aspetta qui, vado a prendere la tua cena e torno. Non ti muovere mi raccomando! Ed esce dalla stanza ridendo sarcastica. Torna poco dopo con dei contenitori in ceramica coperti, e me li appoggia davanti. Immediatamente ho la conferma di cosa pensavo che volesse fare... M:_ora facciamo un bel giochino io e te, stellina mia. La tua bocca è bella spalancata, l'ho preparata a dovere perché tu possa saziarti con tutto il cibo che ti piace, perciò iniziamo subito; scegli una delle terrine, e io ti imboccherò con tutto quello che c'è dentro. S:_... M:_sù sù, lo so che hai tanta fame stellina, non essere timida, l'ho fatto per te, non vorrai dirmi che non hai fame? S:_miss, ho tanta fame, la prego mi sazi, non vedo l'ora di assaggiare i suoi piatti... M:_così mi piace, quale vuoi mangiare prima? S:_la seconda M:_bene. Guarda un po' cosa ti ho preparato: Spaghetti! E visto che ti piace tanto, li ho preparati con il lubrificante che preferisci, ce n'è davvero tanto come puoi vedere, so che sei una golosona e ho voluto accontentarti, ti piace? S:_sì miss, moltissimo M:_oh, che tenera che sei... dai sù, mangia Quindi mi si mette dietro e inizia a prendere manate di spaghetti e a ficcarmeli dentro il buco, ma ci staranno tutti? È praticamente un piatto abbondante, non è possibile... Sento che con la mano spinge in profondità, facendo scivolare gli spaghetti fin nei recessi più interni del buco M:_ma guarda la mia stellina che brava, non si vedono più i primi bocconi! L'hai mandato giù tutto d'un fiato eh? Maialina che non sei altro! E continua a gettare spaghetti a manate, fino a riempirmi il buco, per poi spingere con il pugno per farli entrare in profondità. M:_che brava la mia stellina, hai mangiato tutto! Adesso dimmi, sei sazia? S:_no miss, ho ancora fame M:_così mi piace, lo immaginavo. Per questo ho preparato tante cose per te. Cosa vuoi mangiare adesso? S:_la prima M:_uuuh che ingorda la mia stellina, vuoi mangiare già il dolce? Uff, e va bene ti accontento. Ho preparato per te un'intera tortina di yogurt gelato, sei contenta? S:_sì miss, molto M:_bene allora, dai che ti imbocco Sento la crema freddissima entrare assieme alla sua mano, la "tortina" sarà per almeno quattro persone, mi sembra impossibile che entri tutto... e invece sento che spinge, gli spaghetti in fondo li sento muoversi verso le profondità, mi sta riempiendo davvero! M:_e brava la mia stellina, dai sù che devi mangiare tutto! Adesso cosa vuoi? S:_la quinta M:_bene, so che adori le uova sode e te ne ho preparate una decina, così ti rimetti in forze! Praticamente le sto facendo da canestro, mentre getta le uova una ad una facendole cadere nel buco aperto, per poi spingerle in fondo con la mano. M:_ma che ingorda! Scommetto che hai ancora fame eh? Quale vuoi? S:_la quarta M:_ah, questo è il contorno: insalata di piselli, fagioli e mais, con salsa di lubrificante che ti piace tanto E qui prende un imbuto e comincia a versare una terrina di insalata "lubrificata" nella caverna, aiutandosi a farci stare tutto con un dildo della misura dell'imboccatura. Sono allo stremo, sento che non ci può stare più niente, lei se ne accorge M:_eh, sei un'ingorda, guai a te se adesso butti fuori, mi arrabbio sai! S:_no miss, ancora la prego M:_così va meglio. Devi rimetterti in forze dopo le fatiche di oggi. È rimasta l'ultima, vuoi sapere cos'è? S:_sì miss, ho fame M:_ma il tuo piatto preferito stella! wurstel bavaresi extra large! Te ne ho preparati quattro dei più grossi che il macellaio mi ha trovato, ti piacciono? S:_sì miss, ne voglio ancora! M:_però questi te li devi gustare bene, togliamo questo coso che così te li prendi come si deve Lentamente svita il divaricatore, tenendo il cibo dentro con la mano e facendo scivolare lentamente l'acciaio su per l'avambraccio, in modo che il buco si chiuda leggermente attorno al suo polso. Poi lentamente estrae la mano, badando a lasciare dentro ogni briciola di cibo, io faccio del mio meglio e fortunatamente non esce nulla. Poi senza che io abbia il tempo di realizzarlo, infila a forza il primo missile facendomi sussultare. M:_piano, vuoi ingozzarti? Lo so che ti piacciono, maialina! Poi il secondo, praticamente sparato dentro, e poi il terzo, che inserisce allo stesso modo. Infine sento entrare la punta del quarto, seguita dalla sua mano che lo tiene. Inserisce tutto il pugno e spinge il cibo ancora in profondità. Sono davvero stupito che ci stia ancora tutta la sua mano... ma credo che sia parte dei suoi piani. Infatti si alza e va verso l'armadio. M:_brava la mia stellina! Adesso facciamo in modo che non esca niente, così digerisci per bene. Sarai sazia adesso, dico bene? S:_sì miss M:_Mi fa piacere vedere che ti sei finalmente messa in testa come si debba stare in casa mia, sono proprio felice. Ecco, tieni... Sento entrare una cosa enorme che si allarga, si allarga un sacco, è quasi come il mostro, ma appena penso di cedere, ecco che si restringe di colpo... è un plug enorme! Viene immediatamente risucchiato dentro dal grosso diametro, spingendo tutto il cibo in profondità. Il collo è talmente stretto che nonostante sia pieno di tutto quel cibo, mi è impossibile spingere a sufficienza per farlo uscire. Dev'essere estratto con l'aiuto di una mano che lo tira, ma dubito che la mia miss abbia in mente di estrarlo così presto. Mi sento ripieno come un tacchino, mentre piano piano mi libera dal legatoio, mi asciuga e mi pulisce tutto attorno al buco, e mi rimette in piedi. Se non fosse per i cinque piatti di cibo che spingono contro l'insormontabile plug, dilatando le profondità del mio buco come niente mai prima, potrei anche riuscire a sembrare una scolaretta per bene, ma in questo stato devo davvero fare del mio meglio per compiacere la mia miss. Mi guarda soddisfatta, mentre mi scivola dietro abbracciandomi teneramente... Ma poi appoggia un ginocchio sulla base del plug, spinge e allo stesso tempo stringe le braccia attorno alla mia pancia, facendomi gemere da un misto di dolore e piacere. Poi si allontana e mi lascia lì inerme, va a prendere un collare e me lo allaccia addosso, assicurandoci una catena con la quale mi guida in giro per casa, fino a portarmi in una stanza vuota con una gabbia nella quale mi rinchiude, legandomi le mani alle sbarre per evitare che mi tolga il plug. Rimane lontana per un tempo interminabile, sembrano passare ore sotto quella tortura, ogni mio movimento fa sì che tutto spinga per far uscire tutto, ma il plug regge molto bene, il mio buco si è ormai stretto attorno al collo e rimuoverlo sarà un'impresa. Ma ecco che entra nella stanza con due amiche, mi riportano nella stanza del legatoio mentre la mia miss si vanta della sua schiavetta molto capiente, e invita le amiche a provarmi. Incredula, vengo legata nuovamente, immobile e alla mercé di tre sadiche. Sento tirare il plug e a mia volta cerco di spingere per farlo uscire, quando uno schiaffo della mia miss mi avvisa che lei non vuole che esca nulla. A quel punto cerco di tenere il più possibile, ma quando il plug viene estratto inevitabilmente escono due dei quattro wurstel che contenevo alla fine di tutto quel cibo. In tre si mettono a ridere e a schernirmi, la miss mi dice che verrò punita per questo, e senza troppe cerimonie mi rimette dentro a forza entrambi i wurstel in un colpo, con tutto il pugno, spingendo in fondo tutto quanto stava per uscire. A questo punto il legatoio viene girato sul perno dove sta montato, ed io finisco per assumere una posizione verticale, come se fossi accucciato, ma legato e sospeso. Mentre una delle amiche mi tiene tappato il buco con un pugno, non senza divertirsi a ruotare e stantuffare, vedo con sgomento che la miss con l'altra sua amica trascinano sotto di me un dildo meccanico corto, delle dimensioni di una lattina di quelle strette. Sento la mano dentro aprirsi e accogliere il dildo, uscendo piano per non trascinare il cibo. Ora si allontanano tutte e tre, e con il telecomando azionano lo stantuffo che parte lentamente, ma presto sento il movimento accelerare, la miss mi intima di trattenere o sarà peggio per me, ma ad un certo punto il movimento veloce stimola troppo ed escono di nuovo i due wurstel, sono troppo dilatato perché il dildo riesca a fare da tappo. A questo punto, prima che mi renda conto dell’errore commesso, sento la miss M:_Metti al massimo. Immediatamente sento il mio buco sconquassato da quella che è l’entrata e l’uscita per intero del dildo alla velocità di una vibrazione. La stimolazione è così forte che sento uscire prepotentemente ogni pezzo di cibo che mi è stato inserito, tra le risa a profusione della miss e delle sue amiche. Dopo un minuto che mi è parso un’ eternità, sento un liquido freddo spruzzato con violenza dal dildo per raggiungere le profondità e far uscire anche il più piccolo granello di cibo rimasto, senza il minimo cenno a rallentare il dildo continua a stantuffare spruzzando acqua e lubrificante per interminabili minuti, mentre le mie padrone decidono cosa fare di me in seguito. La macchina infernale viene spenta, e sento le miss deridermi per il mio stato pietoso. D’un tratto una delle due amiche vuole provare a rifare il gioco, e terrorizzato vengo nuovamente ruotato col legatoio a testa in giù… Passano ore interminabili, mentre vengo riempita, svuotata e ripulita per altre due volte, quando alla fine, distrutta e dilatata fin dove possibile, vengo rimessa a testa in giù per l’ultima volta. A:_direi che è ora di riporre la nostra bambolina ripiena, che ne dite? M:_certo, ma non vorrete mica lasciarla così, rischiamo che si restringa, poi ci tocca rifare tutto da capo A:_hai ragione, ho capito al volo. Vado a prendere il tappo. Vedo tornare l’amica con quello che sembra essere un serpentone molto flessibile, del diametro di un braccio ma soprattutto lungo come un braccio! E come se non bastasse alla base si ingrossa il doppio, finendo con un collo dello stesso diametro della lunghezza e una base. È un enorme e lungo plug! L’altra amica lubrifica bene l’entrata e con entrambe le mani spalanca impietosa il mio buco. La miss inizia quindi a versare un litro di lubrificante molto denso che scende in profondità grazie alla dilatazione estrema che ho subìto. A quel punto sento entrare il plug gigante, sempre più in profondità, mi sembra incredibile che una cosa simile mi stia riempiendo a tal punto. È come se stessero inserendo ancora cibo, ma lo sento scorrere in profondità molto più velocemente, ben lubrificato ed enorme. Quando penso di non farcela, sento il buco allargarsi oltremodo, mentre l’amica spinge l’ultima parte che entra in uno schiocco umido, stringendosi e impedendomi di espellerlo. Vengo ruotato diritto, e per istinto sento le profondità spingere per far uscire il tappo, che però è talmente in profondità e ben stretto alla base, che alla fine si rivela tutto vano. Tra le risate delle amiche, la miss mi slega e mi rimette in piedi. Riesco a malapena a camminare con il mio buco così pieno e dilatato, e mentre mi mette il collare, la miss spiega alle amiche: M:_allora, direi che la puttanella è stata promossa a bambolina ufficiale del gruppo di cucina. Che ne dite? A:_per noi va bene, gli incontri GIORNALIERI sono sempre divertenti quando le bambole sono così ben fatte. A:_si, sono sicura che col tempo potremo farci stare anche più cibo, le altre del gruppo non vedono l'ora di provarla! M:_e sia allora! Abbiamo la bambola! Avvisate le altre, da domani ci ritroveremo tutte e quindici ogni giorno, per iniziare penso che faremo dei turni di tre al giorno, mentre le altre osservano e commentano. Alla fine, la migliore riceverà in premio questa bambola tutta per sé, per tutto il tempo che vorrà. Chissà quanto potrà contenere a quel punto… A:_già, non sto più nella pelle! A:_a domani M:_a domani mie care M:_bene stellina, sono proprio contenta di te. Sei stata promossa a pieni voti dalle due più severe, sono sicura che le altre ti adoreranno. Ora vieni, ti ripongo in gabbia che de i riposare. S:_si miss. Sono completamente alla sua mercé, incapace di reagire o di fare alcunché, in quelle condizioni. Posso solo fare ciò che mi chiede, e prima o poi, se sarò brava e lei soddisfatta, mi libererà. Forse. 1057 0 6 anni fa