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Vibrazioni a tre...


Le sue piccole labbra si schiusero frementi… chiuse gli occhi e immaginò la sua lingua sapiente. Quella lingua sublime che l’aveva così avidamente assaggiata qualche sera prima e che non riusciva più a dimenticare.

Si erano conosciute in uno di quei posti che di privato non ha poi molto.
Quei posti dove ormai da tempo andava alla ricerca di sesso e di complicità,
di vibrazioni e nuove compagnie.
L’aveva vista entrare accompagnata da un bell’uomo e aveva subito notato le sue gambe fasciate fino a metà coscia da un vestitino nero trasparente cosparso di rose rosse stampate. Aveva osservato i suoi magnifici piedi dalle unghie smaltate dello stesso rosso delle rose. I suoi movimenti erano sinuosi e lei, trasportata dalla mano del suo compagno, planava visibilmente eccitata tra le stanze alla ricerca di qualche brivido in più. « Che bella signora ! » accenno al ragazzo con cui era venuta quella sera.
Si andarono a sedere sul lettone della stanza detta delle coppie, poichè gli uomini singoli non sono ammessi, e lei si stese sul ventre mettendo in evidenza quel suo sedere carnoso, alzò le gambe e gesticolò con i piedi quasi fosse una danza d’invito. Lui cominciò ad accarezzarle la schiena.
Di lì a poco il suo desiderio si avverò, l’attraente signora e il suo cavaliere fecero capolino dalla tenda e incuriositi entrarono nella stanza.
Li osservò discretamente girando la testa sotto il braccio e li vide sedersi su uno dei divanetti che circondano l’immenso letto e permettono ai curiosi di assistere a piccanti spettacoli di scambio e giochi erotici.
Rintanò il viso tra le sue braccia quasi vergognandosi nel sentire il suo sesso inumidirsi dall’eccitazione crescente.
Il suo compagno fece il primo passo, si avvicino alla coppia e tentò un approccio accarezzando le belle gambe tornite di quella donna seducente. Senti poche parole ma capì subito che la bella signora aveva la predilezione per il gentil sesso. Allora si alzò di scatto, sorrise intimidita e annuì fortemente attratta da quella situazione. Si sentiva sempre più bagnata tra le gambe, il suo desiderio montava a dismisura.
Si alzarono tutti e 4 e cercarono una stanza più appartata, vi entrarono e chiusero la porta a chiave.
Lei la fece sedere, le accarezzo i bei capelli neri e il viso che prese tra le mani e iniziò a baciarle le labbra che si schiudevano per captare il suo sapore.
Le chiese di sdraiarsi e di rilassarsi e lei si lasciò andare sottomettendosi alle sue richieste.
Le si avviluppò sul corpo e comincio a strusciarcisi contro, la senzazione, mai provata di un corpo di donna sopra di lei la stava mandando in visibilio. Continuò, prendendole i seni prorompenti nelle mani e li fece roteare spingendoli contro il torace mentre i suoi baci le invadevano il collo…
Le sbottonò la camicetta e insinuò le dita sotto il reggiseno cominciando a baciarle il decolté fino al pizzo, I suoi capezzoli si eressero di colpo sotto quelle dita delicate ma decise e un intenso brivido la pervase fino alla punta dei piedi. Le sfilò delicatamente il reggiseno e lei la aiutò ormai desiderosa più che mai di concedersi interamente a quell’affascinante sconosciuta.
La sua morbida lingua le scivolò sul seno e senti affondare i suoi denti in leggeri morsi sui capezzoli ormai turgidi all’inverosimile. Quel dolce dolore la fece sussultare ma sperò che non smettesse e il suo corpo si inarco per non sfuggire a quella morsa delicata. Intanto con una mano le scivolò sul ventre e cominciò ad accarezzarle l’interno coscie e a massaggiarle il morbido pelo folto. Sentì come le stesse innondando le dita dei suoi umori profumati. Nell’istante in cui percepì che non erano più le sue dita a toccarla ma una sapiente lingua che si stava intrufolando tra i peli cercando l’entrata delle sue labbra pulsanti, non seppe resistere e un lungo lamento le usci dalla gola. Cominciò ad ansimare sommessamente poi, più quella lingua si insinuava a volte morbida in tutta la sua larghezza e a volte rigida per colpirla di punta e penetrarla in profondità, i suoi sospiri si facevano sempre più acuti, finchè… uno spasmo contorse il suo corpo e venne, con un guaito roco ed intenso, venne… e il fiotto di umori riempì la bocca della sua compagna di giochi, che, eccitata più che mai da quel liquido che le scorreva in gola non le diede tregua e continuando ad assaporare ogni millimetro della sua vulva in fiamme la fece venire ripetutamente, portandola ad orgasmi uno più intenso dell’altro.

Intanto i due uomini, visibilmente eccitati ed inebriati, si masturbavano e accarezzavano freneticamente le loro compagne mentre gioivano della vista sublime di quell’intreccio di corpi voluttuosi, del loro godimento e di quel profumo di sesso di cui la stanza era ormai pervasa, un concentrato di piacere e desiderio di tutti e per tutti…
Ma mentre l’uomo cominciò a partecipare al gioco in maniera estremamente piacevole, il ragazzo, esageratamente impacciato, si rivelò solo un elemento di disturbo. Non solo frenava la disinibizione della propria amica ma le sue pseudo carezze cominciavano a dare profondamente fastidio alla donna, che cerco quindi di toglierselo di torno. Si rivolse verso il suo membro ridicolamente incappucciato da un preservativo, sperando che così lui avrebbe smesso di toccarla così fastidiosamente. Ci vollero due dita e pochi movimenti per farlo venire. Con un impercettibile sussulto, uno schizzetto bianco riempì il lattice del profilattico che prontamente si tolse. Si sedette sul divanetto antestante il letto e cominciò nervosamente a guardare l’orologio.
Osò chiedere ai tre se ne avessero ancora per molto, lei sprofondò dalla vergogna per essersi portata appresso un idiota del genere. La donna e l’uomo non crebbero alle loro orecchie e lo guardarono sconvolti. Lui gli disse semplicemente che il suo egoismo era inaccettabile e che ci avrebbero messo tutto il tempo necessario al piacere di TUTTI. Il giovane ribatté che si doveva alzare presto la mattina dopo; allora intervenne lei che chiese ai due se, più tardi avrebbero voluto accompagnarla alla macchina parcheggiata a qualche chilometro di distanza, le risposero soddisfatti che l’avrebbero fatto volentieri, così lei liquidò il suo accompagnatore.
Fu decisamente una bella sorpresa perchè in quel modo avrebbero coronato il desiderio di sempre. Avere una donna tutta per loro.
Richiusa la porta dietro quel ragazzetto imbranato, si risistemarono sul letto e cominciarono a baciarsi tutti e tre, ancora più eccitati e desiderosi di trascorrere il resto del tempo in estrema libertà. Le loro lingue si intrecciarono in un turbine di passione.
Lei si senti improvvisamente così disinibita che si lasciò andare a briglia sciolta. Prese lei l’iniziativa e cominciò ad accarezzare il corpo di quella donna che l’aveva fatta più volte gioire. La bacio lungamente sentendosi riempire la bocca da quella morbida lingua che si attorcigliava alla sua. Le leccò timidamente il seno turgido e succhiò abilmente i suoi lunghi capezzoli. Non credeva a ciò che stesse facendo… e le piaceva tremendamente ! L’eccitamento provocato dal quel timido slancio travolse la donna, che spiacevolmnente interrotta in precedenza, non vedeva l’ora di riassaporare il dolce miele della vulva della sua tenera e seducente preda.
Si rialzò baciandole il viso e la bocca e la riversò sul letto. Rapidamente riscese sul suo corpo ormai completamente nudo, scivolando la lingua sulla sua pelle vibrante fino a che l’odore forte dei suoi umore non le inebriarono le narici.
Brividi sconnessi la invasero quando la punta della sua lingua si insinuò nella fessura e cominciò a titillarle il clitoride gonfio e bollente di desiderio.
Senti quella donna gioire del suo piacere e più lei ansimava più sentiva la lingua di lei sprofondarle nelle viscere della sua vulva ardente. Venne come mai era venuta in vita sua e si accorse che il suo lungo spasmo di piacere aveva
provocato nella sua magnifica compagna saffica un orgasmo sconvolgente che aveva raggiunto grazie anche alla sapiente lingua del suo compagno che, eccitatissimo a sua volta dalla situazione, le stava offrendo tutta la sua devozione.
I violenti spasmi fecero contrarre tutto il suo corpo che sobbalzo ripetutamente sul letto. Urla roche e frastagliate planarono nella stanza e fecero sussultare di piacere anche chi si era affollato dietro la porta e sbirciava discreto l’eccitantissima scena di piacere. Sentì le sue mani afferrarle le coscie e scendere fino ai polpacci e la vide scivolare dal letto e inginocchiarsi, ormai svuotata, sul pavimento.
Vedere quella donna in quello stato la sconvolse a tal punto che il suo orgasmo riprese e, sfinita, anche lei si lasciò ricadere sul letto.
L’uomo aiutò la sua compagna a rialzarsi, la fece distendere sul letto e si stese vicino a lei. Stremato dall’eccitazione che ancora non accennava a scemare, il suo sesso era infuocato, avido e voglioso di esplodere a sua volta.
Non ebbe il tempo di pensare altro che sentì la mano della sua donna accarezzargli il suo membro turgido all’inverosimile. La pelle tirata mostrava il suo glande gonfio e paonazzo. Sembrava quasi che il filetto stesse sul punto di spezzarsi. Glielo percorse con le sue abili e lunghe dita bagnate e lentamente se lo avvicinò alla bocca.
Cominciò a lapparglielo con soave ingordigia e vide con la coda dell’occhio la giovane che li osservava con una punta di invidia. Si rivolse verso di lei e glielo offerse. Intimidita ma curiosa di assaggiare quel meraviglioso pene lucido, eretto e gonfio allo stremo, si avvicinò e, aperta la bocca sentì il calore della carne bruciarle la lingua e cominciò a leccarlo avidamente. Il piacere di quel contatto fu amplificato nel trovarsi la lingua della donna venirle incontro scivolando sull’asta turgida. Si baciarono e leccarono insieme … per un lungo momento di estrema sensualità. L’ansimare frastagliato di lui, che godeva pazzamente anche a vederle insieme divorargli il membro, le mandò in visibilio e il loro ritmo accelerò. All’unisono ansimarono a loro volta dal piacere di possedere insieme quell’uomo che straziato, sotto i colpi di due lingue e quattro mani che si susseguivano in movimenti sapienti, resisteva ancora, godendo di quell’attimo infnito. Le loro lingue eseguirono una danza frenetica che sollecitò i punti più inimmaginabili del suo sesso.
Non ce la fece più… godette contorcendosi come un serpente in fin di vita, in un susseguirsi di spasmi prepotenti. Schizzò il suo seme bianco a fiotti dentro le avide bocche delle due donne, che ripresero a baciarsi inebriate dal quel sapore acre e dolce. Continuarono a lungo a scambiarsi seme e saliva, effusioni e sorrisi . Per tutti e tre quella notte fu davvero eccezionale e, anche se ce ne furono altre, non fu mai eguagliata.

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