Appena seduta in macchina la tensione accumulata nei giorni precedenti (vedi: Valeria 4 La grande occasione) si sciolse in un delizioso languore. Ero con Antonio! Stavamo andando in un posto in cui saremmo stati soli io e lui! Avremmo passato la notte insieme, nello stesso letto!
Mi sentivo come una gattina rannicchiata al sole, era struggente l’eccitazione che avevo dentro....temevo di farmene accorgere ma fortunatamente iniziammo a conversare di cose varie, qualche battuta e pettegolezzo su altri cugini, insomma niente di rilevante. Antonio teneva la conversazione, gli piaceva parlare ed io approfittavo di questo suo ruolo per iniziare a pensare alla mia strategia seduttiva....non ero riuscita a fare nessun piano se non quello di giocare sul mio fisico di adolescente implume ed invitante, sul fascino del mio culetto esaltato da uno slippino femminile, sulla magia di un letto da condividere...il letto già...ma come arrivarci?
Il viaggio non fu lungo, arrivammo alla casa, dopo un’oretta di superstrada e circa un quarto d’ora di una strada bianca che penetrava in una zona molto isolata e boscosa. Arrivati, aprimmo la casa, le finestre, sistemammo i bagagli, insomma le cose normali di queste circostanze.
Dovendo alzarci prima dell’alba, intorno alle sei, avevamo deciso che saremmo andati presto a dormire e così, nonostante non fossero ancora le venti, iniziammo a predisporci per la cena. Antonio si occupò di accendere il fuoco nel camino per arrostire delle bistecche ed io mi ero resa disponibile al resto, apparecchiare, pulire la verdura e la frutta, aprire il vino....che bello fare queste cose per lui! Fare quelle cose mi faceva sentire la sua ragazza ed anche per questo decisi di mettermi più a mio agio......
“fa troppo caldo Antonio, mi metto i calzoncini corti....”
“si, hai ragione, fa ancora molto caldo....”
e mentre lui, alle mie spalle, armeggiava con il fuoco, con dei movimenti un po’ flessuosi mi tolsi i jeans e rimasi qualche istante con gli slippini sexy in bella vista prima di indossare i pantaloncini corti (quelli che indossavo nelle mie scorribande al cinema...) che lasciavano generosamente indovinare le curve del mio culetto......Antonio non disse nulla ma con la coda dell’occhio avevo notato il suo sguardo all’inizio sorpreso e poi più attento....seguiva, cercando di far finta di nulla, le mie gambe lunghe e nude, e i miei movimenti mentre mi muovevo per la stanza. E i movimenti erano quelli che facevo al cinema, nonostante cercassi di controllarmi, mi veniva da ancheggiare, da muovere le braccia in un certo modo....con una mossa vista al cinema mi ero sciolta i capelli che tenevo legati a coda.....Antonio controllava la cottura della carne ma sempre più spesso sentivo il suo sguardo su di me....aveva capito? E che cosa? Era stupore ed incredulità o era interesse?
“Forza, siamo pronti, la carne è cotta!” Antonio mi chiamava a tavola, finii di pulire la verdura e mi sedetti di fronte a lui. Brindammo con del vino rosso che Antonio aveva portato e mangiammo con appetito chiacchierando del più e del meno. La cena non durò molto, il sole era tramontato, entrava un’arietta fresca dopo la giornata afosa, anche grazie al vino eravamo molto rilassati....per meglio dire lui sembrava piacevolmente rilassato mentre io un po’ meno.... pensavo al da farsi, a proporre un argomento che.....
“Uffa, tra un po’ devo tornare a scuola....rincontrare i compagni e le compagne dell’anno scorso... ”
“Perché non ti trovi bene in classe mista?”
“ Non parlarmene, le ragazze sono tutte smorfiose, pensano solo ad infastidire i maschi...” lo dissi con una vocina un po’ stridula, accompagnata da una mossettina civettuola della mano
“Ti trovi meglio con i ragazzi” fu l’inevitabile domanda di Antonio
“O belli quelli! Non fanno che prendermi in giro....”
“E perché? Ti prendono in giro per che cosa?”
Abbassai lo sguardo, feci l’aria vergognosa......
“Bè, sai....a me non crescono i peli.....dicono che se non mi crescono vuol dire che ......insomma neanche sotto le ascelle, niente vedi?” e immediatamente mi sfilai la maglietta per mostrargli le mie ascelle ed il mio petto implumi. Così facendo mi ero seduta al suo fianco
“Ma dai, non preoccuparti, vedrai che ti cresceranno.......e poi...”- qui il suo sguardo divenne più penetrante e la sua voce più bassa, quasi non volesse farsi sentire- “ .....e poi non stai affatto male così!”
Il complimento non era un granchè e la sua iniziativa non sembrava molto convinta. Mi alzai dalla panca e, con aria melodrammatica, mi gettai sul letto, dicendo che non capiva, che per me era complicato, che stavo soffrendo....
La scena funzionò. Antonio si sedette sul bordo del letto
“Dai, non fare così.....i tuoi compagni sono degli stupidi......che non sanno apprezzarti quanto meriti.....” la sua mano accarezzò i miei capelli con un gesto che voleva essere fraterno ma le sue dita erano più insistenti
Mi sollevai un po’ e fattami più vicino a lui gli chiesi:
“Sul serio Antonio pensi che io possa piacere? “ gli occhi spalancati ed esaltati dal mascara si posarono dentro i suoi occhi ma fissavano con scoperta voluttà anche la sua bocca, le sue labbra semiaperte.... il mio sguardo era proprio una invocazione, non ero stata mai baciata ed adesso offrivo la mia bocca ad un uomo stupendo .....
“Certo che puoi piacere......tu sei una delizia.....” la sua mano era scesa dai capelli al petto e le sue dita, quasi di nascosto, si misero ad accarezzare i miei capezzoli già duri.....ebbi un sussulto
“Cosa c’è? Che ti succede? Stai tremando....” Non riuscii a pronunciare una parola, avevo la gola secca, il respiro era ansimante....ma i miei occhi parlavano, lo guardavano, lo supplicavano.....la sua mano iniziò ad accarezzarmi il viso, ma quando le sue dita sfiorarono le mie labbra aperte, in modo molto pudico simulai un bacio....Antonio prese il mio volto tra le sue mani, mi guardò intensamente, aveva deciso finalmente!
“Io vorrei...avrei voglia di.....” .....non lo feci continuare.... “ Sì Antonio!” I nostri visi erano ormai vicinissimi, sentivo il suo respiro, la sua lingua passò lievemente sulle mie labbra e poi, all’improvviso, la sua bocca inghiottì la mia!
Fu un bacio lunghissimo che non voleva finire forse per paura del dopo.....ma il “dopo” era già iniziato perché le nostre mani cercavano i nostri corpi con avidità spasmodica....”Antonio, Antonio, Antonio.....” non riuscivo a non pronunciare il suo nome e così gli trasmettevo la voglia che avevo di lui. Prese a baciarmi sul collo e poi giù il petto, i capezzoli.....ero sotto di lui, gli feci sfilare la maglietta e vidi il suo torace robusto coperto di peli, ah! un maschio vero e bello sopra di me...
Presi l’iniziativa di sbottonargli i pantaloni.....
“Cosa fai piccolo? Cosa vuoi fare.....sei sicuro di.....” interruppe il mio lavoro ma la sua voce non era affatto convinta, forse però aveva bisogno ancora di una piccola spinta ...”Antonio, tesoro, ti desidero immensamente, fai tutto quello che vuoi di me......sono tutta tua!” sì, avevo usato il genere femminile! Basta con le cautele! Dovevo essere la sua donna.....almeno per quella notte!
Mentre le mie mani lavoravano per sfilargli i pantaloni, lui aveva preso possesso del mio culetto con una bramosia accumulata nelle ore precedenti......i pantaloncini erano già via! Solo il perizoma resisteva ma le sue dita spostavano quelle stretta strisciolina di stoffa per accarezzare il mio buchino....
Accucciata tra le sue ginocchia, accarezzavo le sue gambe pelose e muscolose e guardavo ai suoi boxer rigonfi......tolsi anche quelli ....il suo affare era imponente, per l’erezione violenta che gli avevo provocato il cazzo era quasi parallelo con la pancia.......tanto che prenderlo in bocca fu meno facile del solito.....iniziai a sbocchinarlo in quella posizione ma poi lui volle rovesciarmi in modo che mentre continuavo a sbocchinare lui, dall’altra parte, potesse esplorare con la sua lingua il mio culetto e soprattutto il mio buchino...sentivo il mio buchino bagnarsi, era la sua saliva, ma era anche qualcosa dentro, mi sentivo calda e bagnata dappertutto.....
Tornammo uno sopra l’altra e riprendemmo a baciarci in bocca, e mentre mi baciava il collo lo chiamavo, “Antonio, Antonio, amore mio, ti voglio ti voglio!” sì, non ne potevo più, il desiderio immenso ed anche la paura per il dolore che sapevo avrei avvertito mi spingevano ad abbreviare quella fase......
“Piccola- mi disse abbracciandomi e guardandomi negli occhi- ma tu non l’hai mai fatto?”
“No, Antonio, per me è la prima volta!”
“Io non voglio farti male, voglio solo farti stare bene, piccola!”
“Starò bene quando sentirò di averti dentro di me! Ti voglio da impazzire Antonio, fammi tua!”
Mi girò, riprese a entrare con la sua lingua nel mio buchino, a riempirlo di saliva che con il dito cercava di spandere bene, abituando anche il buchino all’ingresso di un corpo estraneo e allargandolo con delicatezza
Poi si sdraiò su di me e con la mano indirizzò il suo affare verso la mia fighetta. Nonostante la voglia immensa, ero tesissima, avevo paura di un male non sopportabile.
Quando sentii la sua cappella forzare, mi irrigidii ma non dissi nulla......ma un male terribile mi aggredì all’improvviso, sembrava mi stessero squartando, mi dovetti mordere per non urlare Basta! Esci! Antonio se ne accorse e si fermò “Tesoruccio, ti fa molto male? Sto cercando di fare piano piano.....ma se il male è troppo esco....non avere paura piccolina....” Rimase fermo dentro di me, non so se pochi istanti o diversi minuti, il dolore era fortissimo, ma non volevo che se ne andasse, sentivo le lacrime negli occhi ma ebbi la forza di dire “no, amore, non uscire, stai fermo, fai piano....” ...poi il dolore sembrò attenuarsi, o forse io mi ero abituata, il desiderio riprese il sopravvento, iniziai io, piano piano, a muovere il bacino, a far andare il culetto avanti e indietro per facilitare il suo ingresso. Anche Antonio riprese a muoversi...... ahh!, un’altrea fitta, fortissima, come se un tappo fosse saltato....adesso lo sentivo veramente dentro, lui si fermò di nuovo ma questa volta il dolore svanì più in fretta ....e i movimenti che facevo lentamente, i miei sospiri e mugoliii lo fecero riprendere....Antonio riiniziò a spingere, sempre controllandosi per non dare troppa forza, ed io mi sentivo rilassata e volavo.......stavo facendo l’amore con un uomo , con il mio uomo! mi stava sverginando, stavo diventando DONNA! Ero così eccitata che, forse per lo sfregamento sul letto, ebbi un orgasmo e sentii il mio grilletto bagnarsi., non mi era mai successo prima di godere senza dovermi toccare con le mani, era una sensazione nuova e meravigliosa............ Antonio ormai mi stava cavalcando alle grande, mi aveva sollevata, mi stringeva i fianchi con le sue mani forti e mi dava colpi possenti e veloci.....ansimava..... “tesoro, sei mia, ti voglio, ti sfondo.......ahhhhhhhhhhhhhhh............siiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!!!” mentre godeva mi dava le ultime spinte con un istinto da bestia e io sentivo la sua sborra calda che inondava il mio culetto......
Antonio si accasciò sopra di me, entrambi ansimanti e tremanti di paura e di piacere, il nostro sudore si univa alla saliva che le nostre labbra vogliose ancora si scambiavano.....mi sentivo finalmente rilassata, tutta umida, sentivo il mio culetto bagnato e non sapevo se fosse la sua sborra, sangue,miei umori......ma era tutto così bello, l’odore della usa pelle, la sua folta peluria, i baffi che mi pizzicavano quando mi baciava.......volevo che quella situazione non finisse.....e la notte infatti fu una notte lunga......
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17 anni fa
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16 anni fa
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
100998
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11 anni fa
pillinca,
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Ultima visita: 1 mese fa
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
97384
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17 anni fa
valerio,
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Ultima visita: 10 anni fa
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