L’estate del 2023 è stata diversa rispetto alle precedenti 49. Forse come tutti gli uomini che raggiungono i 50, in me è nato un desiderio di cambiamento. Non lo so spiegare, non ci ho riflettuto, ma semplicemente mi sono accadute delle cose. Per essere sinceri, sono io che le ho fatte accadere.
Prima ero troppo impegnato, lavoravo troppo, per questo ho deciso di rilassarmi e iniziare un nuovo percorso di vita: più leggero, più divertente e sicuramente più eccitante e diciamolo, anche più trasgressivo.
La prima cosa che ho voluto sperimentare è stata quella di iniziare a conoscere il mondo libertino e i vari club privé vicino a dove abito. Ci sono andato non con la fissa di scopare a tutti i costi. Non sono il tipico singolo che importuna le coppie o si prende il pene in mano per masturbarsi guardando gli altri che fanno sesso. Certo, anche io mi eccito, ma la stessa cosa la posso fare a casa guardando un film porno; quindi, posso tranquillamente affermare di non essere un guardone. Mi piace l’interazione e il coinvolgimento, non amo la folla eccessiva e sicuramente non sono il tipo di mettermi in fila in una Gang Bang per infilarmi in qualsiasi buco a portata di mano.
Ovviamente se si presentano delle occasioni ghiotte e particolari, sono il primo ad approfittarne.
Ho conosciuto una donna molto particolare: bellissima, divertente, trasgressiva e con una particolare attrazione per il sesso, siamo coetanei e strani allo stesso modo. Lei abita a Milano e come secondo lavoro fa la sex-performer nei Club meneghini. Ultimamente ha anche girato un filmino molto spinto. Ci siamo subito presi in simpatia e abbiamo iniziato ad avere avventure particolari e stravaganti.
Questo non è il racconto di una avventura con Federica, bensì è il racconto di come sono una vittima felice e alcune volte inconsapevole degli eventi e di come l’universo che ci governa mi pensa e si diverte a farmi i regali per i miei 50 anni.
Sono passati 4 giorni dalla serata tranquilla al Timida di Ravenna con Federica. Oggi è una giornata calda e stare a casa mi sta annoiando. Quindi decido di visitare A69 per vedere se ci sono messaggi. Come al solito ne trovo tantissimi, ma di uomini. Mi metto l’anima in pace e inizio a scorrerli per rispondere. Ci sono alcuni messaggi espliciti di offerte sessuali e poi ci sono gli altri che chiedono informazioni o si complimentano per i racconti.
Arrivo su uno di un ragazzo torinese che scrive: “Mi ha colpito molto il tuo profilo e i tuoi racconti, anche se ne ho letto solo alcuni... Mi piacerebbe confrontarmi con te e ascoltare le tue avventure... Piacere Carlo” e allega una serie di foto del suo pene in tutte le salse.
Io per educazione rispondo a tutti e in questo caso gli scrivo: “Ciao Carlo, grazie per il complimento e per l‘interesse. Per quanto riguarda una possibile amicizia, non ci sono problemi, ma visto le foto che mi hai inviato, penso che tu abbia altri fini. Ti dico subito che a me interessano esclusivamente le donne. Ho delle esperienze con trans, ma praticamente sono donne anche loro. Non mi interessano gli uomini”.
Appena invio il messaggio, mi appare la notifica di un evento in un Club a Modena dove non sono mai stato. Visto che fa caldo e visto che il club ha una piscina e apre alle 14, decido di andare a usufruire dei suoi servizi e di partecipare all’ evento della serata. Andrò solo, mi porterò il mio fidato e-book e la crema solare, poi se sarò fortunato come la prima volta che andai al club di Minerbio, sarò felice di distrarmi e non finire il libro che sto leggendo.
Arrivo al Club nel primo pomeriggio e noto subito che ci sono solo tre macchine parcheggiate. Non mi importa, tanto sono lì per rilassarmi al fresco della piscina, sicuramente la sera sarà più movimentata.
Vengo accolto da una donna molto gentile e carina che mi spiega come funziona il tutto. Successivamente vado nel piccolo spogliatoio a cambiarmi.
Esco in giardino e noto immediatamente una coppia intenta a scambiarsi effusioni sui lettini a bordo piscina. La coppia è adulta, ma non è un motivo sufficiente per evitare il gioco o farsi seghe mentali.
L’uomo è seduto sul lettino alla destra di quello della donna che invece è sdraiata. La coppia sicuramente ha superato la sessantina, ma la pelle e il seno procace della signora sembra quello di una trentenne. Le tette superano la prova della gravità e non risultano essere schiacciate, bensì svettano verso l’alto. Il compagno ne approfitta per giocare con la lingua. Oltre ai massaggi circolari sui capezzoli eseguiti con maestria dalla lunga lingua, ogni tanto questi vengono risucchiati e stirati dalle labbra del fortunato compagno. Le dita della mano sinistra sono intente a dare piacere entrando e uscendo lentamente da una vagina completamente depilata e ordinata.
Ovviamente non mancano gli spettatori: a pochi metri, infatti, ci sono due uomini che si trastullano il birillo. Fortunatamente sono discreti e non invadenti lasciando giocare la coppia in piena tranquillità. La signora cerca di mascherare l’orgasmo che raggiunge dopo pochi minuti mordendosi le labbra, tuttavia, il suo corpo con alcuni spasmi lo evidenziano invece che nasconderlo.
Decido di immergermi in piscina al fresco dell’acqua a leggere. Il club rimane abbastanza vuoto, siamo praticamente in otto e il pomeriggio passa così in tranquillità.
Alterno la lettura alla chat avviata con Carlo che ha continuato a scrivermi e a condividere le sue esperienze chiedendomi dei feedback e facendomi un milione di domande.
Verso le 19 vengo avvertito che non ci sarà la cena per i pochi avventori del club e mi danno la possibilità di andare a cenare in centro a Modena per poi tornare dopo le 21. Suggerimento che accolgo volentieri. Non conoscendo la zona mi affido a TripAdvisor e trovo subito un ristorantino interessante.
Durante la cena continuo a giocare con il telefono rispondendo ai vari messaggi e visitando profili, finché mi arriva un messaggio su Telegram.
Il messaggio mi arriva da una ragazza Trans conosciuta su A69 ad inizio agosto, ma non ci siamo mai visti e abbiamo solo scambiato qualche chiacchera per approfondire la conoscenza.
Il messaggio dice: “Che fai? Organizziamo aperitivo e nottata al Maxime e sfruttiamo la vasca idromassaggio per divertirci?”
Io divertito un po' dalla situazione, perché proprio pochi istanti prima Carlo mi aveva chiesto come trovassi le compagne per le mie avventure, le rispondo: “Ciao, questa sera sono impegnato all’ Angolo di Paradiso di Modena. Naturalmente per un aperitivo e nottata Maxime non ho problemi. Fammi sapere tu quando sei disponibile, perché io non ho grandi problemi per organizzarmi, tranne questa sera.”
Dopo qualche secondo, mi scrive che vorrebbe venire con me al Club se non ho già un’accompagnatrice e mi chiede se posso passare a prenderla a casa. Fortunatamente non abita lontano, mi bastano 20 minuti per andare a recuperarla e altrettanti per tornare al club. Pertanto, le chiedo l’indirizzo e vado a prenderla. In macchina continuiamo a conoscerci e a raccontare le nostre vite e le nostre storie.
Daniela, questo è il suo nome, ha dieci anni meno di me e fa l’estetista, ha tanti amici, ma le piace conoscerne sempre di nuovi e in alcuni casi, ovvero quando è in calore, le piace incontrare uomini per una sana e divertente scopata. Fisicamente è alta quanto me, ovvero 180 cm, ha una quarta abbondante di seno, capelli scuri corti, uno sguardo ammaliante e delle labbra disegnate, simili a quelle di Jessica Rabbit sia per forma che colore. Indossa un vestito intero a strisce bianche e rosa, molto aderente e molto corto. Il vestito è praticamente uguale a quello che indossa Barbie nella locandina del Film appena uscito al cinema, ma attenzione io fisicamente sono il perfetto contrario di Ken; quindi, non siamo una coppia ben assortita.
Durante il viaggio verso il Club vengo a sapere che lei lo frequenta spesso e che addirittura in alcuni giorni ci lavora anche. Infatti, quando arriviamo, tutti la salutano e le parlano. Le fanno anche notare che non è la serata Barbie, bensì è il Jungle Party; pertanto, sarebbe dovuta venire con un vestito tigrato e non rosa. Ma lei non fa una piega e dice a tutti semplicemente:
“Ma tesoro io sono bellissima qualsiasi cosa indosso! Poi nuda sono ancora meglio!”.
Inizia la serata e il club piano piano si popola, non è più il deserto che era nel pomeriggio. La musica si alza e si inizia a ballare. Alle 23 circa, Daniela mi prende per mano e mi invita a spogliarmi per andare dentro la Jacuzzi che si trova vicino alla piscina. Sono tutti a ballare pertanto la vasca è a nostra completa disposizione. L’acqua è molto calda, ma una volta dentro i nostri corpi iniziano ad ambientarsi.
Daniela si avvicina al mio collo e inizia a darmi una serie di bacetti sensuali. Le sue mani intanto cercano il mio pene e lo trovano già pronto sull’attenti.
“Tesoro sei già bello duro ed eccitato e non ho fatto ancora nulla!”
In realtà è tutta la situazione che mi sta eccitando. Inoltre, ho davanti a me tue tettone fantastiche che la mia bocca e la mia lingua iniziano ad apprezzare con voracità. Mentre lei stimola la mia intimità, anche io cerco la sua. Iniziamo a toccarci reciprocamente e a baciarci. Il gioco però rimane nei limiti della decenza e ci limitiamo nelle nostre effusioni senza arrivare al sesso. Parliamo, beviamo, ci tocchiamo, ci succhiamo e ci baciamo praticamente per oltre quaranta minuti, fino a quando non arriva una coppia che vuole entrare anche lei nella Jacuzzi.
Facciamo amicizia con la nuova coppia che in realtà sono solo amici e non amanti. Lui ha semplicemente accompagnato la sua amica curiosa a vedere cosa accade in un Club Privé. Sicuramente il suo intento è diverso, visto che lei è una bella donna, ma è abbastanza risoluta a non voler far nulla. La chiacchierata è piacevole sia per la compagnia, sia per il fatto che Daniela continua a toccarmi e a stimolare il mio pene, io di contro la tengo abbracciata da dietro strizzandole e massaggiandole il seno come se nulla fosse.
Francesca, la nostra nuova amica, prova un po’ di imbarazzo a parlare mentre noi ci elargiamo effusioni e ad un certo punto decide di uscire e lasciarci soli.
Daniela a questo punto mi dice: “Ho voglia del tuo cazzo, ma non mi piace scopare qui al club, andiamo al Maxime a divertirci, inoltre la vasca idromassaggio lì in albergo è più comoda.
Velocemente ci asciughiamo e ci vestiamo. Un saluto veloce alle varie amiche di Daniela e al gestore che ci augura una buona continuazione.
Saliamo in macchina e Daniela con uno sguardo profondamente intimidatorio mi fissa, mi mette una mano tra le gambe e mi fa una semplice domanda:
“Ti da noia se mentre andiamo in albergo ti tocco?”
Io le rispondo che assolutamente mi fa piacere e la lascio fare. A metà del viaggio, allarga le gambe, mi prende la mano destra e l’avvicina al suo sesso. Fortunatamente la macchina è automatica, pertanto posso dilettarmi anche io nel giochino manuale. Daniela sembra apprezzare, lo capisco sia dai piccoli versetti soddisfatti che emette e sia dalla sua mano che mi massaggia con intensità. Ogni tanto si allontana dal mio pene prigioniero dei pantaloni per darmi una carezza sulla guancia destra o sul braccio.
Siamo arrivati. Il tempo di fare il check-in e di entrare in camera e Daniela mi spinge con energia sul letto facendomi cadere e sdraiare di schiena.
Si avvicina, mi slaccia la cintura e i pantaloni. Con un unico gesto riesce a togliermi jeans e boxer. Anche lei si spoglia completamente. Si avvicina, prende il mio piede sinistro, lo alza fino al suo viso e inizia a leccarlo. Parte dalla pianta, non risparmia un centimetro. Poco dopo passa all’ alluce. Lo succhia e lo lecca come se fosse un piccolo cazzo. Ogni tanto lo morde e le sue labbra lo avvolgono, tiene gli occhi chiusi, ma l’espressione del viso è intensa e concentrata. Lentamente la sua lingua passa dal leccare l’alluce a leccare la caviglia, il polpaccio, la coscia e finalmente arriva a destinazione.
Daniela prende il mio pene con la mano destra e lo alza, mentre con la sinistra inizia a massaggiare i testicoli. Inizia a muovere su e giù la mano facendo in modo che il suo pollice si scontri con la mia cappella, quando la mano raggiunge la base. Il contatto con il glande mi procura del piacere e lei continua questo giochino per alcuni minuti. Ogni tanto, quando arriva alla base, si ferma e mi scuote il pene fissandomi e passando la lingua sulle sue labbra.
La masturbazione si interrompe, lei avvicina le rosse labbra al glande e gli regala un bacino. Poi piano piano scende continuando ad elargire bacini lungo tutta l’asta. L’attenzione passa ai testicoli che subiscono lo stesso trattamento. Poi ripete l’operazione a ritroso fino a fermarsi sulla punta.
Daniela usa magistralmente la serpentina lingua passandola anche sulla base del glande leccandolo per tutta la circonferenza. Terminato il giro, dischiude le labbra e affonda la bocca quel tanto che basta per far sparire la cappella. Inizia così un lento pompino esclusivamente sulla punta. Il passaggio successivo è un deep profondo, ma lei sembra una professionista e lo ingoia completamente mantenendo la posizione per una decina di secondi. Il mio pene si gonfia in maniera paurosa, sembra addirittura più lungo e massiccio. Daniela riprende il lavoro di lingua, alternandolo a quello degli affondi. Quando la mandibola accusa stanchezza si aiuta con la mano destra.
Passano venti minuti, cerca di farmi venire perché si è stancata. Ha il fiatone. Mi invita a masturbarmi con la mano sinistra, mentre con la destra vuole che io giochi con il suo pistolino. Ci provo, ma con scarsi risultati perché non prende consistenza. Allora passa al piano B. Riprende il mio cazzo in bocca, ma questa volta inizia con le dita a stimolarmi la prostata: capitolo dopo un paio di minuti.
Daniela si riposa qualche istante, ma poi la vedo alzarsi e andare in bagno, io rimango sdraiato sul letto. La sento armeggiare con la vasca idromassaggio. Dopo circa dieci minuti mi chiama e mi invita a raggiungerla. La vasca è piena di acqua e di schiuma. Ci sono le luci all’ interno blu e rosse che rendono l’ambiente soft e rilassante. La vasca è molto grande ci potrebbero tranquillamente entrare quattro persone.
Ci immergiamo dentro l’acqua calda e Daniela aziona l’idromassaggio. Iniziano a essere prodotte tantissime bolle, ho dei getti direttamente sulla schiena e sui fianchi che mi massaggiano delicatamente.
La mia compagna di vasca prende una saponetta, la scarta e poi inizia a passarla su tutto il mio corpo. Un massaggio lento e sensuale. Le bolle amplificano la sensazione della saponetta che passa sul collo, sulle spalle, sul petto e così via. Ad ogni passaggio il sapone rilascia una piacevole fragranza di viola. Sono così rilassato che anche quando il massaggio diventa più intimo, il mio fido amichetto rimane beatamente dormiente. Il massaggio è silenzioso; gli unici rumori sono quelli della televisione che avevamo acceso e sintonizzato su radio 105 prima di entrare in vasca e il rumore dell’idromassaggio.
Dopo circa trenta minuti Daniela rompe il silenzio e mi chiede se mi è piaciuto il trattamento. Ovviamente la mia risposta è positiva e di rimando lei mi fa: “Bene ora tocca a te, prendi una saponetta e fammi vedere come la usi!”
Io inizio a emulare ogni azione che lei ha perpetrato sul mio corpo, con lentezza e sensualità. Mi soffermo molto sul grande seno e alterno l’uso della saponetta alle mie labbra che si dilettano a stiracchiare i capezzoli. Poi la saponetta inizia un viaggio erotico su ogni curva che incontra e si sofferma sull’unica cosa che distingue Daniela da una donna biologica.
Sembra gradire, però dopo un po' mi ferma e mi fa sdraiare nuovamente. Entrambi ora siamo sdraiati dentro la vasta, contrapposti, io con la testa da una parte e lei dall’ altra. I miei piedi sono di nuovo l’oggetto del desiderio di Daniela che riprende il Pedo-Pompino, ma questa volta si alterna su entrambi i piedi.
Ad un certo punto divarica le gambe e avvicina il mio piede destro proprio al centro dove si trova il suo sesso e il suo ano. Fa in modo che il mio alluce inizi una penetrazione anale. Mi accorgo che il suo buchetto in realtà è molto elastico e molto aperto; infatti, la punta del mio piede lentamente riesce a profanarlo completamente.
Daniela inizia a gemere e tenendo il piede per la caviglia, guida come un abile regista il ritmo della penetrazione. Tiene gli occhi chiusi e si concentra sull’ estasi che sta provando. Con l’altro piede cerco di massaggiarle il pene, ma è complicato, allora lo allungo prima sul seno e poi sulle labbra che lo catturano nuovamente.
Il mio piede non è particolarmente piccolo, porto un 43 a pianta larga, ma ora, per metà si trova dentro quella che in alcuni racconti che ho letto chiamano Figa Anale. Provo una sensazione stranissima: il luogo dove dimorano le dita dei piedi è caldo e umido e morbidissimo. Daniela inizia a gemere più rumorosamente e ad un certo punto l’orgasmo arriva in tutta la sua grandezza, non lasciando dubbi sul lavoro fatto.
Esco delicatamente da lei e rimaniamo dentro la vasca in silenzio per riprenderci dalle emozioni provate.
L’acqua calda e le bolle inesorabili continuano a massaggiare i nostri corpi, le luci soffuse e colorate ci fanno sprofondare in uno stato di catarsi che rende le nostre anime più leggere e facili prede di un sonno ristoratore che lentamente ci rapisce. Un momento di lucidità mi fa destare, scuoto e sveglio Daniela, in modo da uscire dalla vasca e asciugarci. Ci dirigiamo verso il letto claudicanti e con gli occhi pesanti.
Prima di addormentarmi mi viene in mente che domani mattina dovrò scrivere a Carlo, come promesso, per raccontargli di questa serata nata così per caso e con un finale particolare; nata da un desiderio di scoperta e curiosità per un nuovo luogo e poi divenuta un’esperienza unica in compagnia di una nuova amica, senza che io programmassi nulla in merito.
Ti ringrazio di aver letto il mio racconto fino alla fine. Nella speranza che ti sia piaciuto, ti invito a votarlo e se ti va anche di lasciare un piccolo commento. Non sono uno scrittore professionista e la mia presenza su questo portale alla fine è solo un altro modo di essere un po' esibizionista; pertanto, mi fa molto piacere ricevere dei feedback. I miei racconti sono frutto delle mie esperienze, potrebbero essere considerati dei diari, ma non sono dei semplici resoconti, ogni tanto vengono conditi anche da un po' di fantasia per renderli più accattivanti.
Sono sempre alla ricerca di nuove esperienze e ispirazioni, se volete mi potete contattare via mail [email protected] o anche su telegram come giorgal73 per fare proposte, suggerimenti o commenti. Ogni tanto aiuto anche qualcuno di voi a mettere per iscritto le proprie avventure/esperienze, non le pubblico sul mio account come miei racconti perché sono i vostri e non mi sembra corretto, vi chiedo solo di citarmi e magari darmi l’amicizia.
Un angolo di paradiso
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2 giorni fa
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la padrona
La padrona
Ti voglio confessare la mia sottomissione con la mia padrona, splendida padrona bisex mora alta perversa e sadica che dura ormai da quasi tre mesi.Oltre ai nostri incontri in cui lei dispone di me come meglio crede, mi ha imposto una rigida disciplina che devo seguire scrupolosamente.La prima costrizione è quella di una rigorosa depilazione totale in ogni parte del corpo intimità comprese.La seconda è indossare esclusivamente biancheria femminile che lei ha scelto per me e che fanno dalla più classica mutandina bianca al perizoma in pizzo oltre che ad una serie reggiseni e canottiere e magliette tutte rigorosamente da donna.La terza è di seguire i compiti per casa che mi vengono di volta in volta assegnati; dilatazioni anali, umiliazioni, piccole torture da fare sul mio corpo.Mercoledi scorso sono andato da lei come ordinato e l’appuntamento ero per le ore diciannove e come concordato ho aspettato davanti alla sua abitazione, in attesa del suo squillo per poter accedere.Ho atteso per oltre venti minuti, ma finalmente mi ha chiamato e mi ha fatto entrare da lei : la padrona stranamente mi accoglie con indosso un camice bianco ma trasparente e posso vedere che sotto indossa solo un paio di mutandine ed un reggiseno.Mi intima di spogliarmi e resto cosi solo con indosso un paio di perizoma azzurro ed il relativo reggiseno.Lei mi gira intorno mi fa divaricare gambe e braccia e constata che sono completamente depilato.Mi chiede se ho eseguito i compiti che mi ha prescritto ed io ovviamente gli rispondo di si e mi dice che glielo dimostri. Mi sposto per prendere la borsa quando una violenta frustata mi colpisce il culo e mi fa gridare dal dolore.Mi sono mosso dalla posizione di ispezione senza un suo permesso e per ciò vengo punito. Mi rimetto nella posizione iniziale e ricevo altri due colpi sempre sul culo un po’ meno forti dei precedenti.Dolorante vengo autorizzato a lasciare la posizione per prendere il cellulare: gli faccio vedere il filmato dove mi dilato l’ano con una serie di finti peni sempre più grandi.Mi ordina di togliermi anche gli ultimi indumenti mi fa mettere in ginocchio davanti a lei e comincia col farmi leccare i suoi piedi. Si apre il grembiule si scosta le mutandine e mi fa ammirare la sua passera, oggi è leggermente pelosa, e me la fa annusare. Il suo odore è forte, so che lo ha fatto apposta e mi intima di leccargliela.Mi chiede se mi è piaciuto, io rispondo di si e la padrona si avvicina, mi fa alzare e mi riprende il mano il cazzo. Resto sempre più stupito da questo comportamento, il
mio cazzo diventa duro e mi porta in un\'altra stanza dove c’è un televisore: la padrona si spoglia completamente mi guarda e fa partire un film porno sul video che mi ordina di guardare. L’ordine è perentorio: mi devo toccare mentre guardo il film e lo faccio con lei che mi guarda e mi porge un vassoi sul quale devo lasciare la mia sborra. Sono eccitatissimo e riesco a venire per ben tre volte ed alla fine della terza la padrona mi tocca i coglioni svuotati e mi fanno un po’ male ed il cazzo che mi brucia ed estremamente floscio ed io mi sento sfinito.Penso che il gioco sia stato quello ma mi illudo e la padrona mi mette un guinzaglio al collo e con dei strattoni decisi mi porta in bagno. Mi ordina di mettermi a quattro zampe e di tenere le gambe divaricate e mi mette una benda sugli occhi. Penso che da li a poco verrò sicuramente sodomizzato per il suo piacere è un po’ per il mio, e sento che stà già ungendo il mio ano con un liquido che scoprirò essere la mia sborra. Le sue dita entrano nel mio culo e lo preparano per bene e penso che la padrona non sia cosi’ male come sembra. Poco dopo però sento un piccolo fallo entrarmi dentro: è stranamente lungo e sottile e va in profondità. Dopo poco sento che si gonfia e dentro passare un liquido caldo che mi entra nell’intestino e mi provoca una sensazione di malessere e ciò che era un sottile piacere diventa un fastidio che mi provoca dei fortissimi crampi. Cerco di resistere ma è impossibile e la mia padrona mi impone di sbendarmi estrae rapidamente tutto l’arnese ed io faccio solo in tempo a sedermi sulla tazza del bagno per evacquare. La padrona mi applaude tenendo in mano fiera l’arnese che mi costringerà a riprovarlo da li a pochi minuto.Completamente esausto e senza forze penso che il gioco sia finito ma non è assolutamente cosi: la padrona mi impone di andare in una camera e di indossare oltre alla biancheria intima un completo da cameriere formato da gonna e camicetta. La padrona più tardi passera al trucco e alla parrucca rossa e guardandomi allo specchio sembro proprio una donna.La padrona mi fa scendere ed aspettare alla porta lei nel frattempo si è cambiata indossando il classico vestito in lattex con degli enormi spacchi laterali.Mi ordina di riordinare tutto il salotto ed io lo faccio, fino a quando suonano alla porta. Mi ordina di andare ad aprire ed incontro una bellissima donna, alta come la padrona (entrambe sul metro e ottanta) bionda e carnagione bianchissima, che entra in casa.Francamente sono sfinito: ho male ovunque ho una leggera nausea e le scarpe col tacco con cui cammino mi stanno massacrando i piedi.La padrona si accomoda con la sua amica sul divano e mentre io le verso da bere, cominciano a baciarsi e toccarsi. So che è una umiliazione già subita, io sarò costretto a vedere quello spettacolo senza potervi partecipare, ma scopro che ancora una volta il mio intuito ha fallito.La padrona abbassa la gonna e le mutandine della sua amica e scopre un magnifico cazzo duro ed enorme. Grande è la mia sorpresa ed ancora di più quando mi ordina di succhiarlo. Lo faccio e comincio a gustare quel cazzo meraviglioso nella mia gola.Sento le parolacce della padrona che mi denuda a mia volta, e mi intima di sedere sopra il cazzo del nostro ospite facendomi inculare.Il mio culo è già irritato ma il dolore che provò è inferiore al piacere che provo nel prendere quel cazzone in culo. Vengo quasi strappato da li e costretto ad inginocchiarmi e da quella posizione ad assistere alla mia padrona che scopa con l’ospite.La padrona finalmente viene ed è soddisfatta e mi lascia finalmente libero. Io resto con loro vestito da donna e ridiamo insieme, poi quando l’ospite se ne va, mi cambio velocemente e saluto la mia padrona che mi consegna i compiti per casa e ci diamo appuntamento per la prossima volta.
19937
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14 anni fa
pandera, 60
Ultima visita: 2 mesi fa -
caricata su una macchina coi vestiti della zia
Voglio condividere con voi la mia prima esperienza da trav/trans.
A 20anni mi travestì da donna per un carnevale e poi andai a ballare con amici, senza sapere che molti dei presenti in disco mi avrebbero scambiata per donna e palpata, almeno finche non li cacciavo dicendo che ero maschio.
Una parentesi chiusa? niente affatto, quella sera mi mise molti dubbi, mi era piaciuto sentire il c,,,, di alcuni che gli si ingrossava mentre mi palpavano e ho pensato a quella sensazione a lungo, ma non avevo mai il coraggio di andare oltre il desiderio.
Quando comp' 21 anni trovai il coraggio; un giorno che i miei zii non erano in casa mi iniziai a vestire con le calze a rete, i tacchi e i vestitini di mia zia, pensai che mi sarei fermato a vedermeli addosso, invece un momento di eccitazione mi spinse in macchina, e con questa col cuore a mille andai lontano da casa e mi fermai in una zona poco frequentata.
Rimasi parecchio dentro la macchina, poi decisi di uscire e iniziai a camminare ai margini della strada finche non notai una macchina che fece piu di un giro per osservarmi; ero mlt nervosa, finche la macchina non si fermo vicino a me e l uomo mi disse di salire.
Mi porto in una zona deserta e inizio a palparmi, io mi feci toccare ma poi tirò fuori la sua mazza, non avevo mai avuto un c... di un altro cosi vicino, e dubitai ma lui mi disse di toccarlo e ubbidi, poi mi disse di aprire la bocca, e io ubbidi e me lo infilo fino in gola; una volta diventato enorme lo tolse dalla bocca e mentre io cercavo di dirgli che era la mia prima volta e non me la sentivo nel sedere, lui apri lo sportello e fece scendere a tt e due, mi prese per mano, mi porto vicino a un cespuglio, e poi spari dietro di me.
Avevo paura, e lo sentivo che mi alzava la gonna, sfilo le mutandine, mise la sua mano davanti alla mia bocca e poi inizio a penetrarmi; mi inculo per 20minuti sborrandomi dentro piu volte.
POi mi riporto alla macchina. tornai a casa rotta ma felice, e dovetti nascondere per sempre ql vestitino, perke nella foga me l aveva rotto.
18135
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12 anni fa
elibsx79, 42
Ultima visita: 12 anni fa -
come sono diventata giselle
Come sono diventata Giselle
La storia che sto per raccontarvi parla della mia vita e di come sono diventato da piccolo bimbo timido ed introverso a splendida e focosa travesta. La mia vita è stata un cammino tortuoso fatto di mille esperienze, tante negative ma altrettante divertenti e lussuriose, e di tanta curiosità e voglia di provar nuove cose. Iniziai la mia lenta trasformazione, che mi portò ad essere Giselle, senza rendermene conto sin da piccolo.Da bambino ad una prima occhiata potevo sembrare “normale, ma già da allora in me qualcosa nasceva e cresceva facendomi sentire “diverso” da tutti gli altri. Il fatto che fossi figlio unico di una ragazza madre fu la prima causa del mio sentirmi differente dagli altri bimbi. Poi, il fatto di essere minuto di corporatura e molto gracile, spesso mi ammalavo e restavo settimane intere a casa, non mi aiutava a relazionarmi ed a creare amicizie con i miei compagnetti delle elementari. La mia infanzia passò abbastanza velocemente, tra un’influenza e l’altra, rendendomi un bimbo molto solo ed introverso, pieno di complessi, ma anche insolitamente curioso verso il mio corpo, ad imitazione di madre che stava ore davanti agli specchi prima di uscire col nuovo boy friend del momento. Infatti, le molte volte che mi capitava di stare solo a casa mi piaceva togliermi il pigiama e stare completamente nudo ad ammirarmi il corpo nei vari specchi di casa, in particolar modo il sederino tondo e vellutato come una piccola pesca mi attraeva. Ero fin da piccolo un bambino molto curioso e oltre ad osservarmi incominciai a toccarmi il sedere, accarezzarlo e massaggiarlo come avevo visto fare a mia madre, da parte dell’amico di turno, spiandola furtivamente durante i suoi amplessi amorosi in camera sua , e la cosa mi piaceva molto. In quel periodo ricordo che quando mi coricavo per andare a dormire, nel mio lettino mi abbassavo i calzoncini del pigiama e le mutandine per sentire il contatto del fresco del lenzuolo su di me, mi strusciavo col mio cazzettino e spesso mi infilavo un dito nel culetto, che poi tiravo fuori e me lo portavo al naso per annusarlo.Ricordo che in quel periodo spesso venivo scambiato da fanciulla dai vari ragazzi “amici” di mia madre che si susseguivano nella nostra casa, ed effettivamente come dargli torto. All’età di 12 anni quando entrai nella mia adolescenza il mio aspetto era tutt’altro che quello che avevano i miei compagnetti delle medie. Ero piccolo di statura confronto alla media dei ragazzi della mia età, avevo un visino angelico reso ancor più femminile dal taglio degli occhi da cerbiatta e dal candore della mia pelle; per non parlare dei capelli castani chiari quasi biondi che mia madre si
Adv ostinava a tenermi lunghi, facevano risaltare il rossore delle guance e il rosa deciso delle mie labbra carnose. Visto da dietro, grazie al mio esile corpo con un vitino snello e fianchi larghi a sostenere un sederino tondo e pronunciato, non era semplice non scambiarmi per ragazzina.E forse io già mi sentivo così, non avendo molti amici ed essendo anche una frana in tutti gli sport, mentre gli altri giocavano a calcetto o a pallacanestro io mi ritrovavo spesso nelle gradinate con le mie compagne a poter solo fare il tifo per i veri maschietti.A 13 anni ogni volta che andavo in bagno passavo un po’ di tempo a guardarmi il cazzetto e anche il sedere, me li strofinavo spesso… poi un bel giorno dal cazzetto mi uscì un liquido bianco… forse era quella cosa che i miei compagni di scuola più maturi chiamavano “sborra”! Da quel momento ogni occasione era buona per masturbarmi. A 14 anni mi segavo anche 3 volte al giorno.A 15 anni non avevo ancora una ragazza, per cui sentivo il bisogno di sfogarmi attraverso le riviste pornografiche. Essendo minorenne le rubavo ogni tanto da un rivenditore di fumetti e poi a casa me le visionavo con calma. In uno dei tanti giorni che rimasi solo in casa decisi che avrei cercato di avere il maggior numero di eiaculazioni possibili, in modo da vedere fino a che punto avrei potuto arrivare. Così sul letto matrimoniale di mia madre, presi tutte le riviste porno che avevo e mi spogliai completamente nudo. Mi masturbai per circa 8 ore, in effetti, riuscii a sborrare ben 7 volte, solo che le ultime 2 furono in sostanza a secco! Durante quella lunga maratona mentre mi stavo masturbando appoggiai per sbaglio il mio culetto vicino al pomo del lettone il tocco di quel pezzo di legno cosi duro tra le mie natiche mi procurò un brivido lungo la schiena e provai così a strofinarmi l’ano sopra. Mi ci sedetti sopra, provai una grandissima eccitazione che mi fece fare una schizzata di sperma tremenda. Da quel momento capii che godevo di più se mi penetravo l’ano. Così le volte successive cercavo sempre di infilarmi qualche oggetto dentro il culo, pennarelli, tubetti, flaconi, i bastoni delle scope per godere di più. Nello stesso tempo sentendomi molto depravato ma anche molto incuriosito ed eccitato incominciavo a rubare dal cesto della roba sporca vari indumenti intimi di mia madre e dopo averli annusati incominciai a pendere il piacere di indossarli per masturbarmi. Da quel momento incomincia più o meno inconsciamente a volermi sentire donna, femmina, e così nel corso di quegl’anni osservai molto le mie compagne ed amiche per poi una volta giunto a casa e indossato i vari abiti di mia madre giravo per casa cercando di imitare la loro camminata e i loro modi di fare per poi finire eccitatissimo a dovermi masturbare il cazzetto e a deflorarmi il culo, magari messo per terra a pecora inculandomi da solo col bastone della scopa in culo mentre l’altra estremità era appoggiata al muro a, con grande goduria.Fino all’età di 16 anni circa tutto ciò che sapevo ed avevo sperimentato del cosiddetto sesso però era stato confuso e riduttivo, visto che ero sempre solo. le ragazze mi interessavano sempre meno e i ragazzi, verso i quali il mio interesse cresceva di giorno in giorno, erano sempre presi dallo sport e dalle troiette che gli circolavano attorno.Ma finalmente quell’anno qualcosa cambiò.Anche se ero uno dei più bravi della scuola, avevo qualche problema a digerire la matematica. Siccome non volevo ritrovarmi un 4 sulla pagella, mia madre decise che era meglio se prendessi lezioni private. Una sua amica gli avevano suggerito di contattare Marco, un ragazzo di 27 anni che fa l\'università e che essendo bravo per potersi pagare gli studi faceva ripetizioni.Dopo aver preso accordi telefonici con mia madre, il lunedì successivo mi recai a casa sua per la prima lezione. Lui abitava ancora con i suoi ed infatti fu proprio il padre ad aprirmi la porta e a farmi accomodare nello stanza del figlio dove poco dopo entrò Marco. Quando lo vidi entrare rimasi paralizzato: era bellissimo, alto, capelli castani quasi neri, occhi verde mare e un fisico non palestrato ma ben curato. Non so perché ma dentro la mia testolina mi ero fatto l’idea di trovare un tipo alla Leopardi, brutto, curvo e topo di biblioteca, ed invece fui felicissimo di essermi sbagliato. Dopo il primo momento di smarrimento ci presentammo e mi fecce accomodare sul tavolo dell’armadio a ponte ed iniziamo la prima lezione, che scorse velocemente, era un primo incontro conoscitivo dove lui mi chiese dove eravamo arrivati e che problemi avevo. Le ripetizioni continuarono per un po’ ed io ero sempre più felice di andare da lui, infatti io e lui eravamo molto in sintonia, e la matematica era diventata meno pesante da sopportare. L\'ora passava in fretta e spesso mi fermavo di più anche per parlare, era uno dei pochi ragazzi che conoscevo che mi ascoltava interessato e che sapeva farmi sciogliere la lingua, o per giocare ai video giochi; era davvero un asso e io una schiappa, ma la cosa non i importava, volevo solo passare più tempo possibile vicino a quel bellissimo ragazzo!Un giorno durante una lezione mi propose di fare degli esercizi per vedere a che punto ero arrivato e con la scusa mi lasciò solo nella sua camera e andò a farsi una doccia perché dopo la lezione aveva un impegno. Stavo seduto di fronte alla scrivania a fare gli esercizi, quando mi resi conto che sotto il letto di ci sono dei giornali e visto che ero quasi alla fine e di Marco non si vedeva l’ombra e vista la mia curiosità, con fare da felino cercai di vedere di cosa si trattava. Non erano di certo dei quotidiani ma delle riviste porno del genere gay e trans. Rimasi sorpreso e meravigliato, tanto che le rimisi subito sotto il letto. Ad un certo punto sento aprirsi la porta ed entrò lui, completamente nudo con l’asciugamano intorno alla vita a coprire le parti intime, mi sento in imbarazzo, lui come niente, si avvicina mi da un veloce sguardo ai compiti e poi mi disse “scusami, ma mi sono dimenticato di prendermi il cambio” e cosi frugò nell’armadio e poi preso i vestiti che doveva indossare riandò in bagno.Io rimasi immobile e stupito, non sapevo se per la scoperta dei suoi giornaletti o se per la bellezza del suo corpo e per la naturalezza col quale quasi nudo era stato lì accanto a me per un paio di minuti.Da quel giorno non feci altro che pensare all’accaduto, pensavo e riflettevo ponendomi mille domande.Allora Marco non era cosi etero come si presentava, forse e per questo che avevamo così tanta sintonia, lui forse mi avrebbe capito e magari mi avrebbe aiutato a realizzare i miei sogni, sentirmi una femmina tra le braccia del mio bell’uomo, forse l’uomo che cercavo senza saperlo era lui. Le settimane dopo l’accaduto furono piene di domande e di emozioni. Lo desideravo con tutto me stesso ma dall’altra parte avevo paura e timore di un rifiuto. Ormai le mie tante masturbazioni giornaliere avevano solo un desiderio, farmi passare quel gran prurito al culetto che mi veniva tutte le volte che pensavo a lui. Non potevo continuare così, stavo morendo per lui, lo desideravo e desideravo sentirmi suo, mi ero preso una cotta pazzesca. Volevo concedermi a lui ma non volevo fare la prima mossa, ero troppo timido. Dovevo fare in modo che mi notasse di più e che mi desiderasse, e quando lo avrebbe fatto io sarei entrato in pieno nella mia parte diventando la sua femmina, una femmina a sua completa disposizione che lo avrebbe fatto godere soddisfando tutte le sue voglie.Iniziai allora a cambiare il mio abbigliamento, tutte le volte che andavo a lezione da lui. Indossando sempre più spesso tute da ginnastica o jeans pantalone attillatissimi che mettessero in evidenza le mie belle gambe affusolate e prive di peli e specialmente il mio culetto prominente.Cercavo in ogni modo di piegarmi sullo zaino per prendere i libri ed i quaderni in modo che lui potesse notare le mie forme. Dopo alcuni tentativi la mia troiaggine colpì nel segno e lo vidi di sottecchi mentre mi fissava.L’episodio mi stimolò così tanto che decisi di osare di più. La lezione successiva indossai dei pantaloni talmente stretti ed a vita bassa da lasciare scoperta la parte superiore dei miei liscissimi glutei, senza dimenticare di far sbadatamente venir fuori il filo del perizoma rosa che indossavo. Quando alla fine di un esercizio mentre Marco era intento a correggerlo feci cadere una matita per terra sotto la scrivania, con la scusa di recuperarla; mi posi accucciato a pecora con il risultato che i pantaloni furono ulteriormente risucchiati nel solco fra le chiappe lasciando il mio culetto in gran parte scoperto ed il bellissimo perizoma rosa in mostra. Poi per risalire gli appoggiai una mano sulla coscia. Al contatto lo sentii fremere e ne fui deliziato. Spostai la mano un pochino più in alto e mi feci più vicino continuando a seguire la correzione dell’esercizio.Lo guardavo con aria svanita e lui si accorse che non stavo capendo una sola parola di quello che stava dicendo. Sentii la sua grossa mano appoggiarsi sulla mia schiena e scendere fino al sedere. Un brivido di lussuria mi fece tremare mentre sentivo le sue dita spostarmi il filo del perizoma ed insinuarsi nel solco fra le natiche e titillarmi il buchino voglioso. Come se non stesse succedendo niente continuò a spiegarmi la correzione dell’esercizio ed io imbarazzato e timidissimo cercavo di assecondare il suo gioco facendo finta di niente anche se sentii comunque il mio viso arrossire per l’eccitazione e la paura di essere scoperto, dai suoi genitori che erano in giro per casa.Quello che ormai da qualche settimana desideravo e che pur senza conoscerlo desideravo inconsciamente da anni si stava avverando. Cercai il più possibile di restare calmo e di seguire la lezione anche se sentire il suo dito muoversi tra i miei glutei mi provocava un’eccitazione fortissima. Non resistetti più e quando lui incomincio ad inserirmi il suo dito medio nel mio bucchero gemetti come una cagnetta, allora lui si alzò e chiuse a chiave la porta tornando verso di me si abbassò la zip dei pantaloni e finalmente estrasse il suo bellissimo uccello. Con la sua mano destra mi afferrò dolcemente i capelli dietro al collo e spingendoli verso il basso mi fece inginocchiare a terra ed alzare la testa. Mi fissò con espressione estasiata e con voce rotta dall’emozione mi disse “sospettavo di te dal primo giorno che ti ho visto” ed io per tutta risposta senza proferire parola lo guardai come una fanciulla innamorata e misi le mani dietro la schiena in una posizione che ostentava la mia completa passività. Alzai la testa e guardandolo dal basso decisi di giocare il tutto per tutto, confessandogli la mia attrazione per lui. Dissi “Marco mi piaci moltissimo, mi ecciti da impazzire sei così maschio, cosi possente e io mi sento così femmina …ti prego, voglio essere tua, voglio essere la tua donna … per favore.Pensai che più troia di così non sarei mai potuta essere, anche se in futuro mi sarei smentita\".Vidi i suoi occhi accendersi di lussuria e le sue mani tremare leggermente. Si chinò su di me e mi baciò sulle labbra poi guardandomi fisso negli occhi mi disse “certo tesoro, da oggi sarai mia, sarai la mia nuova alluna e ti insegnerò tantissime cose”. Io, sentendolo rivolgersi a me al femminile avvertii una scossa che mi percorse tutta la schiena e con fare amorevole mi avvicinai al suo meraviglioso cazzo ed inalandone il forte odore di maschio che emanava incominciai ad accarezzarlo con cura utilizzando solo il mio viso, come a volergli far capire il mio senso di sottomissione nei suoi confronti, e percorrendo l’asta con teneri baci. Lui capì subito la mia devozione ed anche la mia inesperienza. Allora, per aiutarmi in quel mio primo pompino, con una mano mi accarezzo dolcemente la guancia e con l’atra impugno la sua mazza ed poggiata la cappella sulle mie labbra la strofinò delicatamente come se fosse un rossetto. Questa cosa mi aiutò molto a sbloccare la mia timidezza e ad accrescere ulteriormente la mia voglia di lui cosi iniziai quel mio primo rapporto orale estraendo la lingua e con la punta ad assaggiare l’oggetto dei miei desideri. La mia lingua s’inebriò di quel sapore, un misto di pre sperma e di cazzo anche se lavato con residui d\'urina, cosi forte ma cosi buono. Fui trasportata dall’emozione e dal turbinio di sensazioni meravigliose che mi provocava l’essere inginocchiato a leccare ed assaporare il buonissimo cazzo di Marco che mi venne naturale aprile la bocca per accoglierlo meglio dentro di me.Marco fu dolcissimo, mi fece fare finché non presi confidenza col suo membro e poi piano piano cominciò a muovere il bacino e andando in sincrono col mio movimento inizio a scoparmi in bocca. Lui, ansimava e godeva della mia naturale ed innata troiaggine nel prenderglielo in bocca ed io godevo sempre di più nel sentirmi la sua femmina. Dopo una ventina di minuti, quando ormai la “lezione” volgeva al termine sentii il suo cazzo irrigidirsi sempre più e lui con gli occhi ricolti al cielo per l’immenso godimento che la mia bocca gli dava mi sussurrò tra i denti che stava per venire. Io, in un primo momento rallentai e mi scostai leggermente dalla sua mazza ma la curiosità di provare il sapore di uno sperma diverso dal mio fu tanta che mi rificcai il suo membro fino in gola e serrandolo tra le mie labbra accelerai il pompino facendogli capire la mia disponibilità.Disponibilità che fu presto assecondata da un’immensa sborrata che mi inondò la gola e mi riempi la bocca obbligandomi ad inghiottire per non soffocare. Fu bellissimo, e lo fu ancor di più quando mi rialzò con le sue potenti braccia baciandomi in bocca e accarezzandomi il mio piccolo uccellino che in men che non si dica urlo il mio godimento bagnandomi il perizoma del mio piacere. Dal giorno le lezioni private di matematica furono molto più lunghe ed intense, e da ancor di più quando sapendo di aver la casa sempre libera gli chiesi se faceva lezioni anche a domicilio. La mia storia con Marco duro 4 mesi, nei quali lui oltre alla matematica m’insegnò tante altre cose, In quei mesi, a casa mia mentre lo attendevo mi sbizzarrii a vestirmi nei modi più stravaganti fino a farmi trovare da lui vestito interamente da donna. Il giorno lui entrato a casa e poggiato la sua 24 ore nell’ingresso mi guardo negli occhi e sorridendomi mi chiamò e mi disse “ora si che sei la mia femmina, la mia alluna preferita, da oggi sai la mia Giselle”. Io, dalla felicità di quelle parole e dalla felicità di aver ricevuto il mio nuovo nome quasi piansi e come una ragazzina innamorata mi buttai braccia al collo su di lui e lo baciai con passione. Dal giorno la mia vita cambio e con essa anche il mio modo di relazionarmi col mondo.
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14 anni fa
pandera, 60
Ultima visita: 2 mesi fa -
E MUSTAFA' ALI' MI DISSE....TU TRANQUILLA.....IO APRIRE TUO BUCHETTO......PIANO PIANO!!!!
TU ....TRANQUILLA.....IO APRIRE TUO BUCHETTO....PIANO, PIANO!!!!!!Sono queste le dolci e rassicuranti parole che ho sentito sussurrarmi all'orecchio una sera di luglio di alcuni anni fa quando il mio povero e inviolato buchetto di giovane trav senza esperienza, fu rotto, devastato e lacerato da una enorme cappella nera posto all'apice di un tronchetto di carne duro come il marmo che a tradimento si infilò di botto dentro il mio tenero canale anale facendomi vedere .....le stelle, in una serata senza luna!!Era un VU"....CUMPRA!!! senegalese di nome MUSTAFA' AlI'' che in estate percorrono le spiaggie della penisola per piazzare mercanzia. Lo avevo conosciuto in spiaggia la mattina in localitò Capocotta a sud di Terracina sul litorale laziale, dove sotto l'ombrellone leggevo un romanzo d'avventura. Ero andata in spiaggia da trav, con parrucca bionda, reggiseno e tanga per cui mi aveva subito notato da lontano e si era fatto avanti per propormi alcuni oggetti per il trucco femminile . Ebbe l'accortezza, con discrezione, di srotolarmi ,mentre succhiavo un "calippo" un fresco ghiacciolo al gusto banana, nascosto alla vista tra foulars e asciugnanani, un enorme pene penzoloni che a riposo misurava senza esagerare 25 cm. figurarsi in erezione... Non esitai un attimo, facendo finta di mercanteggiare per non richiamare l'attenzione ed eccitato dal suo aspetto muscoloso, dalla bellezza dei lineamenti, dal suo colore ed odore gettai via il calippo e infilai senza esitare in bocca accogliendolo tra le mie esperte e morbide labbra di velluto la sua nera cappella che inizio, ai primi succhi e risucchi a gonfiarsi a dismisura .Non avevo mai visto nulla del genere e abituato alle normali cappelle locali mi sembrava avere tra le labbra la cappella di polifemo, la più grande cappella del pianeta.Mi ero limitata per un pò a lucidarla e leccarla a baciarla con delicatezza con labbra e lingua ma poi lui iniziò a spazientirsi e afferratami la testa a due mani iniziò a spingere con forma il membro in profondità.Devo dire che, forse, consapevole delle dimensioni del suo membro, la sua spinta fu graduale e questo mi consentì di farla scorrere trattenendo il respiro fino in fondo alla gola.Le mie labbra scivolando lungo l'interminabile asta dura, arrivarono fino al pelo, oramai solo le palle erano fuori che premevano sul viso.Cominciò subito dopo delicatamente a pompare su e giù e il membro inumidito dalla saliva, scorreva senza problemi lungo tutto la gola.Mii sembrava di essere linda lovellace nel film gola profonda . La mia gola era calda e anche l'ugola faceva la sua parte sollecitando a sua volta la cappella ad ogni passaggio.I denti pur non stringendo, per non far male, mordicchiavano di tanto in tanto la carne anche per "far capire" all'interessato che le mie capacità di lavorare "in apnea" si stavano esaurendo ed era necessario arrivare presto ad una conclusione.In effetti non trascorse moto tempo che iniziarono le contrazioni del muscolo e a getti caldi cominciò a schizzare copiosamente ed emettere gemiti di piacere HHAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!......io.....VENIREEEEEEEEE!!!!!!TUÂ CICCOLINAAA......TU TROIAAAAAAAAAAAA!!!!Dovetti bere tutta la sua sborra calda senza....fiatare...poichè nel venire si era irrigidito e le mani spingevano con forza il membro nella mia gola.Sfilato finalmente il suo membro gocciolante di piacere mi regalò un borsello con il completo per il trucco dicendomi di prepararmi per bene per la sera quando al ritorno mi avrebbe dato...."la seconda mano"....questa volta al mio culetto che lo eccitava molto essendo di un bel bianco luccicante che al sole nel confronto con la sua pelle risaltava molto.Me lo palpeggiò per un pò senza farsi notare infilandomi un dito nel buchetto già eccitato per provarne la morbidezza e consistenza e per verificarne le condizionii,Si accorse subito di avere a che fare con un trav alle prime armi senza esperienza, per lui ero una verginella in confronto alle tante trav e trans battone che si era certamente fatto dato le sue qualità fisiche non comuni e per le dimensioni del suo membro.Non appena andato via mi si avvicinò un tizio il cui aspetto era l'esatto contrario di Mustafà Alì, piccolo, con barba e baffi ,fisico scarno direi obsoleto con in testa un ridicolo cappello in paglia che gridando cocco....cocco bellooooo!!! mi fece delle avences.Lo mandai a quel paese e lo allontanai a brutto muso lanciandogli dietro una "ciavatta" di quelle in legno per intenderci che tutti chiamano zoccole!!Evitai appositamente per tutto il giorno di restare al sole per non scottarmi e mi preparai per l'incontro serale.In effetti dopo il tramonto arrivò da solo e senza mercanzia.Mi disse che era meglio andare in un posto sicuro quindi mi portò tra le dune e la vegetazione.Al riparo da occhi indiscreti dopo avergli praticato un pompino di benvenuto anche per portarlo alla massima erezione che avvenne senza fatica, mi strappò il tanga e il reggiseno mettendomi completamente a nudo, il seno che ho sempre avuto per natura ben sviluppato arrivando a misurare con cure adeguate creme e massaggi una quarta abbondante si mostrò nel suo splendore e iniziò ad accerezzarlo a massaggiarlo delicatamente.La sua lingua scorreva sui capezzoli oramai turgidi che presto finirono tra le sua labbra carnose .Li mordicchiava, li tiracchiava con i denti, con maestria, senza far male, delicatamente e questo mi procurava fremiti di piacere, mi faceva sentire una vera donna.Dopo il lavoretto al seno ero quasi stordita dal piacere e a questo punto che mi posizionò a pecorina ma con l'accortezza di avere il culetto più rialzato del solito facendomi appoggiare con le braccia a terra, voleva essere sicuro di avere il buchetto all'altezza giusta per il suo membro.Preso le misure appoggiò l'enorme cappella sul buco indifeso. Al contatto, timorosa, cominciai d'istinto a stringerlo irrigidendo lo sfintere ancora integro che è, come noto il muscolo attivo dell'ano. MUSTAFA' se ne accorse e piegatosi su di me dolcemente, stringendomi il seno penzoloni delicatamente dal basso cominciò a massaggiandolo, con l'accortezza di tenere in posizione di"sparo" il suo "cannone",e mi sussurrò all'orecchio amorevolmente per tranquilizzari, di stare serena che avrebbe fatto tutto in maniera dolde e delicata, tu tranquilla......io aprire tuo buchetto......piano, piano, piano!!!!!A quelle parole cosi' dolci e rassicuranti non resistetti ed ancora eccitata mi lasciai andare. All'istante, MUSTAFA' non appena mi rilassai, di "botto" partì con la cannonata!!!!!Con un tremendo colpo di reni spinse il membro tutto dentro,la cappella si infilò di colpo , in un secondo, con estrema violenza nel buco. Lo sfintere rumorosamente si ruppe in tre parti, lacerandosi vistosamente con conseguente copiosa foriuscita di sangue.La penetrazione, effettuata a "secco" senza adeguata lubrificazione del buco aggravato dal fatto che la sabbia fine si era depositata su di esso e sulla cappella contribuendo in tal modo ad erodere la mucosa del buco stesso ,fu "MOLTO DOLOROSA".Un grido inumano si diffuse nell'aria ma dato che era oramai sera nessuno accorse.HAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!! vigliacco!!!! sporco negro,gridavo ma MUSTAFA' ALI' oramai era dentro e mi teneva serrato con i suoi poderosi muscoli.Incurante delle mie grida, anzi eccitato da esse, iniziò un pompaggio che definire selvaggio è riduttivo, fu un'inculata tremenda colpi poderosi , continui sulle mie natiche su cui sfogava il suo istinto animale dandomi forte manate sul culo.Fu impossibile sottrarmi a quel supplizio nonostante mi divincolavo, non ci fu nulla da fare fino a chè non sborrò copiosamente allagandomi il canale oramai in fiamme.Rimase dentro per un pò per riprendersi e per godere degli ultimi sussulti di piacere .Sfilato finalmente il membro dal buco scappai via e corsi ad esaminarlo in disparte con uno specchietto che avevo in borsa per constatarne le sue condizioni e mi spaventai perchè era ridotto in condizioni penose, lo sfintere era rotto disintegrato in più parti da cui usciva copioso sangue.Tamponai alla buona con della carta igienica e corsi via da quel posto maledicendo quel nero africano ricoprendolo di insulti per il suo tradimento.MUSTAFA' ALI' se ne stava seduto con il membro sporco di sangue sorridendo e compiacendosi del suo lavoro, osservando soddisfatto il rivolo di sangue che avevo lasciato sulla sabbia nel fuggire dal quell'energumeno.Inutile dire che per una settimana feci fatica anche a camminare e restare seduto tanto era il dolore nonostante il tampone anale creme e massaggi.Devo ammettere comunque che quella prima tremenda esperienza mi è stata di aiuto successivamente nella mia carriera da trav. perchè oramai a "buco rotto" non avevo più timore di penetrazioni decise da parte di membri con un diamentro alla MUSTAFA' ALI'.PINA TRAV.
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10 anni fa
AdamDTS,
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Ultima visita: 1 giorno fa
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