“Non ci posso credere Paola ma era la prima volta?”
“Assolutamente”
“Ma come appena sposati?”
“Che posso farci? Io sono strana”
“Ma Pino che ha detto?”
“Sai Clara, Pino, da quanto ci siamo fidanzati, sa come sono. Il mio bisogno di conferme di piacere, la repressione dei miei che mi ha condizionata, io sono stata chiara con lui sin dall’inizio: non posso pensare che sarai da qui in poi l’unico. Ho troppa voglia, troppo desiderio, forse è troppo presto per sposarci, gli ho detto”
“E lui?”
“Serafico ha detto che lo sapeva, che il desiderio andava ricondotto all’interno del nostro indiscutibile amore e condiviso e che assieme avremmo potuto vivere momenti trasgressivi a patto di essere sinceri e condividerli”
“Insomma pur di non perderti… va bene anche che ti scopi altri”
“Ma vale anche per lui”
“ E’ un amore strano questo Paola”
“Certo, è il nostro. Unico, ma che tiene presente come sono io intimamente e come è lui”
“Va bene, va bene. Lui sapeva bene la tua vita frizzante, i tuoi desideri prima, le tue fantasie ma pensavo che appena sposati e poi con quello… ma dai raccontami bene”
“Dunque: dopo cena Mario e Pino si erano seduti sul nostro nuovo divano: sembravano due vecchi amici e mi sono sorpresa a guardarli con interesse tutti e due. Pino mi piace, lo sai, in quel momento aveva un'espressione serena , ma Mario aveva un qualcosa di selvaggio, di attraente. Sentivo un tremendo languore ,un istinto feroce e ho fatto una cosa che non avrei mai creduto: mi sono andata a sedere in mezzo a loro facendo chiaramente in modo di provocarli”.
“Ma proprio il suo amico di sempre…?”
“Appunto restava in famiglia no? “
“Dai continua Paola. Come eri vestita?”
“Avevo la mini nera, già corta, e certo non sono stata attenta al modo di sedere sul divano. Autoreggenti nere e slip lavorati di pizzo nero. Camicetta celeste. Scherzavano ed io raccoglievo e rilanciavo le allusioni e le battutine. Pino è rimasto sorpreso ma poi ha iniziato a scherzare sul fatto che la mini era salita troppo e con la scusa di tirarla giù mi ha messo la mano sulla gamba. Abbiamo cominciato una lotta scherzosa e Pino allora ha chiesto l’aiuto di Mario “dicendogli: me la tieni un secondo che le metto a posto la gonna?”. Mario mi tenne le braccia avvicinandomi a lui e bloccandomi ma il mio gomito così facendo era a contatto lì dove già sentivo duro! Mario mi teneva ferma ma il suo abbraccio forte e deciso finiva inevitabilmente con il coinvolgere e toccare il mio seno , nudo sotto la maglia e tu sai che quando sento così i capezzoli mi tradiscono. Cercando di divincolarmi scherzosamente finii per mettere la mano al posto del gomito e ora sentivo chiaramente sotto le mie dita la consistenza della sua eccitazione e seppure bloccata , almeno formalmente, accennai una lieve carezza con la punta delle dita. E Pino a quel punto la gonna non l’aveva messa a posto: l’aveva fatta salire ancora, aveva scoperto i miei slip e mi toccava l’interno della coscia sfiorandomi in mezzo alle gambe, con il taglio della mano, mentre Mario mi teneva sempre ed io sentivo vicinissimo il suo profumo forte, il suo fiato sul collo che avrei voluto mi baciasse. Questa volta la sensazione che mi aveva preso era sì di calore ma di nessun imbarazzo. Sentivo solo piacere languido e forte, e desiderio di fare cose che non avevo mai osato né pensato fare. Mi sono arresa subito a queste ondate di desiderio, ho aperto chiaramente le gambe lasciando che la gonna nera salisse ancora e che le mani di tutti e due frugassero prima piano tra le gambe poi sotto gli slip. Avevo caldo, il bordo delle calze mi sembrava bollente. Sentivo il tocco differente delle dita di tutti e due che sembravano artisti in una suonata a quattro mani sul piano più melodioso che si potesse pensare. Erano in perfetta sintonia, sfioravano, stringevano, sapevano affondare la dove sentivo il calore più forte, ora l’uno , ora l’altro, avvertivo chiara la differenza delle carezze, la loro diversa ansia di esplorarmi e di penetrarmi: Pino più deciso, più padrone, Mario più timido e più dolce a cercare angoli e pertugi che Pino forse aveva dimenticato. Fu Mario che mi tolse dall’impaccio sollevandomi i fianchi, liberandomi dallo slip e riprendendo poi il suo posto nella staffetta incredibile dove l’unico testimone era il mio piacere che sembravano sapersi perfettamente passare l’un l’altro .E non capivo più niente. Ho allungato le mani e toccato contemporaneamente sopra i pantaloni ancora chiusi i loro cazzi: erano duri tutti e due, e loro intuirono che era quello il momento in cui desideravo che li tirassero fuori, per ghermirli con forza, per sentirne la vellutata consistenza e la prepotente forza, per saggiarne la durezza e soprattutto guardarli, tutti e due assieme . Ormai ero partita. Li tenni in mano assieme, a destra Pino a sinistra l’altro, e lasciavo le gambe spalancate in modo osceno ormai prontissima a qualsiasi penetrazione, non solo quella delle loro mani la cui fantasia ed il cui ritmo sembravano inesauribili. Mario spezzò il momento di estasi prendendo le mie gambe e sollevandomi per metterle sul divano alzandosi lui per fare loro posto e per divaricarle leggermente: stesa a pancia in sotto con il volto sulle gambe di Pino venne istintivo: glielo presi in bocca mentre l’altro mi sfilava gonna ed iniziava la più bella ed eccitante leccata che io ricordi. Partendo dalle natiche giungeva verso il centro del mio fuoco, e sentivo la sua lingua che mi sembrava rovente esplorare il solco tra i glutei, violarlo, scendere e poi risalire seguendo il contorno di ogni più recondito e misterioso anfratto dal quale sorgevano mille stille di piacere. Avevo voglia di lingua e Mario la lasciava andare e venire prima piano poi forte e poi ancora e ancora leccava e si muoveva ed io sentivo un piacere sconosciuto scuotermi dalla punta dei piedi ai capelli. Poi è stato Pino a girarmi. Stavolta non volevo essere passiva, volevo fare io. Quando mio marito mi ha stesa sul divano e iniziato a scoparmi con una violenza quasi dolorosa ma bellissima, ho preso in mano quello di Mario che secondo me era più corto ma più largo di quello di Pino e l’ho tirato verso la mia bocca e l’ho circondato con le labbra di slancio. Non so quanto siamo stati così e quante volte ancora ho avuto sussulti tremendi di piacere. Poi mi sono accorta che Mario stava per venire: sentivo il membro pulsarmi in bocca e lui che lo stringeva disperatamente. Ho avuto paura: eravamo sul divano appena comprato,a terra c'era un tappeto , e non volevo che Pino vedesse avevo paura della sua reazione di fronte al piacere di Mario. Ormai ero in ballo,non avevo più alcun ritegno, alcuna riserva mentale, mi sentivo porca come mai e mi piaceva. Tenendolo in bocca ho guardato Mario, ho fatto un cenno affermativo con gli occhi tenendo le sue palle con la mano stringendole piano ed avvicinandole al viso per fargli capire di non uscire. Non ci crederai: l’ho fatto venire in bocca e per di più per la prima volta ho ingoiato tutto, sono stata costretta. Non finivano mai quegli schizzi, provavo un misto di disgusto e di piacere e cercavo di far finta di niente mentre lo sperma in gola per poco non mi soffocava quasi provocandomi uno stimolo di vomito e in quel momento Pino, che sembrava non essersi accorto di quanto accaduto in bocca, stava inondandomi la pancia di liquido bianco e caldo dopo averlo estratto all'ultimo secondo. Ho tenuto ancora per qualche secondo il cazzo di Mario in bocca e poi di scatto sono corsa in bagno vergognandomi come una ladra. Davanti allo specchio pulendomi la bocca mi sentivo totalmente soddisfatta ma la sensazione intima , perversa di piacere di prima era scomparsa. Mi sentivo a disagio pensando di dover tornare di là e affrontare una realtà scomoda. Così sono rimasta a lungo in bagno. Quando sono tornata Mario era stato mandato via da un Pino infuriatissimo. Aveva capito. Avevo fatto con Mario una cosa mai fatta con lui. Ho dovuto cercare di calmarlo, ho cercato di fargli capire che non era stata una scelta che non avevo preventivato nulla, che in fondo la cosa non mi era piaciuta molto che anzi avevo provato un po’ di ribrezzo. Ma mentre lo dicevo mi chiedevo se quella fosse la verità . Si è calmato solo quando mentre sedeva imbronciato con le braccia incrociate improvvisamente gliel’ho preso in bocca e ho iniziato un lento, lunghissimo bocchino pieno d'amore e di riconoscenza, capendo ciò che aveva provato . Lui aveva attimi di intensa eccitazione seguiti da insoliti momenti di calo di erezione come se due forze combattessero in lui, la rabbia e l'eccitazione. Era lentissimo, avevo un dolore forte alla bocca ma ho pensato che stavolta proprio che non potevo fermarmi. Quando l’ho sentito pronto l’ho guardato negli occhi facendo un ultimo sforzo andando avanti ed indietro l’ ho fatto venire in bocca : anche stavolta ho ingoiato, ma vuoi sapere? E’ stato bellissimo anche per me. E poi lui mi ha baciata sulla fronte e si è messo a piangere in bagno. Ha detto di no, ma l’ho sentito chiaramente. Ed io non so proprio perché l’ho fatto. Non capisco. E mi dispiace tanto perché mi sono resa conto che Pino ci soffre anche se lo nega.
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17 anni fa
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16 anni fa
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
101554
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11 anni fa
pillinca,
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Ultima visita: 1 mese fa
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
97513
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17 anni fa
valerio,
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Ultima visita: 10 anni fa
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