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misterious168284
misterious168284 39 anni
Maschio
Bari, Italia
Ultima visita: 12 anni fa
Varie Feticcio Cuckold Trio Scambisti

Supermarket

Quella mattina era il mio turno di fare compere; mi ero svegliato eccitato, il mio arnese era duro come un tubo di ferro, avevo davvero voglia di godere, di scopare fino a farmi male, ma la mia compagna proprio non aveva voglia di prendermelo. Così rimasi con l'eccitazione al massimo per diverse ore pensando al piacere che le avrei procurato... Partii per il supermercato e continuavo a sentire il mio coso duro e lungo, quasi volesse uscire dalla patta dei pantaloni: quella mattina mi sarei scopato chiunque. Arrivato nel parcheggio, come di consuetudine presi il mio carrello e mi avviai verso l'interno. Un'infinità di odori e profumi mi avvolsero soffocandomi, ma mi feci forza e cominciai a filtrare tutte quelle sostanze che arrivavano al mio naso. Il supermercato non era affollato e le poche signore che vedevo me le scopavo tutte con la mente, filtravo i loro odori, e quasi distinguevo una passera pulita da una sporca. Giunsi al banco frigo, dove notai una donna che mi osservava; feci finta di niente, ma lei si avvicinava. Percepii il suo odore... era eccitata, o sì lo era; avrei giurato che i suoi umori le stessero colando giù per le gambe per quanto intenso era il profumo. Ad un certo punto lei mi disse, quasi ridacchiando: "Hai fregato del dentifricio? Ti conviene nasconderlo meglio", e mi fece notare il rigonfiamento sui pantaloni. Ero quasi imbarazzato ma poi lei mi toccò: la sua mano era calda, soffice e delicata. Io rimasi fermo e impacciato mentre lei mi sbottonava, ora l'aveva in mano. La mia eccitazione era a mille, lei cominciò a smanettarlo fissandomi negli
occhi; era una bella donna, sui 40, seni possenti, capelli lunghi e neri, labbra carnose che bramavano la mia carne. Non potevo rimanere inerme davanti a tanta voglia di sesso e le misi una mano tra le gambe. La prima cosa che notai fu il pelo: folto, liscio, umidiccio, il suo odore mi saliva alle narici stordendomi. Le allargai le labbra e velocemente le infilai un dito, non fece resistenza poiché quel mischio di umori la lubrificava a sufficienza. Un singolo dito bastò per farla godere in pochi istanti; non gemette, continuò a guardarmi fisso negli occhi, senza
battere ciglio.Ebbe qualche esitazione solamente all'apice del suo piacere, quando le sue labbra carnose si aprirono leggermente. Venne abbondantemente: gocce del suo liquido caddero sul pavimento e il solo vederle mi diede una grande carica dentro. Il mio arnese era acceso come una lampada, la mia cappella spuntava tra le sue dita; lo sentivo ingrossarsi sempre più, pulsava come un cuore. Lei lo strinse più forte e cominciò a pompare di più, sentivo quasi male, ma volevo essere alla sua altezza e non feci un respiro. Venni tra le sue mani, che continuarono a tirarmi fino a farmi uscire l'ultima goccia di sperma: il getto fu secco e deciso e le bagnò il vestito. Lei si leccò le dita abbassando lo sguardo, con fare affabile me
lo rimise dentro, mi sistemò i pantaloni e mi diede un bacio. Io rimasi fermo, quasi stordito, lei si allontanò e non la vidi mai più.

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