Da quando vivevo con Dario le mie ferie, o meglio le vacanze, erano un avvenimento abbastanza raro; non che fossi chiusa in casa senza possibilità di uscire, più che altro trasformavo il tempo libero dei viaggi di lavoro in turismo.
La cosa non mi dispiaceva e anche la gestione della vita normale mi lasciava degli ampi spazi di autonomia, che sfruttavo con la lettura e con un uso smodato della piccola palestra presente nella villa.
Quando si profilò la necessità di dover andare in Inghilterra per incontrare il nostro agente di Londra mi ricordai subito del nipote del manager che ci abitava e della mia promessa di andare a trovarlo; così mi diedi da fare per organizzare un programma che mi lasciasse un po' di giorni liberi.
Una volta pianificato tutto diedi un colpo di telefono e Fabio e lo avvertii della mia visita, accolse la notizia con entusiasmo e mi promise che avremmo trascorso delle ore indimenticabili.
L'incontro con l'agente di Londra non fu particolarmente interessante, la classica flemma britannica rendeva ogni conversazione con quel piccolo uomo piatta; per fortuna riuscimmo a tracciare un programma per l'anno che corrispondeva alle nostre richieste.
Finite le pratiche lavorative mi rimaneva una settimana intera, avevo appuntamento con Fabio in un bar di King Cross; ovviamente si presentò in perfetto orario e mi salutò calorosamente.
Dopo aver recuperato i bagagli in albergo mi portò nel suo appartamento in un quartiere sull'altra sponda del Tamigi, era una vecchia palazzina in perfetto stile inglese in un quartiere che sembrava uscito da un film.
- Eccoci a casa, Eva, spero proprio che rimarrai soddisfatta della nostra ospitalità.
- La nostra ospitalità? Pensavo che saremmo stati soli.
- Vedi non ti ho detto nulla perché temevo che avresti rifiutato di venire, divido l'appartamento con Simon un ragazzo che lavora come guardia notturna, è come se non ci fosse. Ovviamente se la cosa non ti va non sei costretta a rimanere.
La situazione non era quella che avevo previsto, ma non mi costava nulla provare.
- Va bene rimango, vediamo un po' come va a finire.
L'appartamento era decisamente confortevole, arredata in stile vittoriano e con tre camere da letto separate; mi fece vedere la mia e cominciai a disfare le due valigie, ovviamente in una avevo una parte del mio guardaroba femminile.
La sera mi vestii con un paio di fuseau delle ballerine e un maglioncino rosa, sembravo una comparsa di Happy Day ma non ero nello spirito adatto per fare la vamp; d'altra parte la cosa non dette fastidio a Fabio che passò tutta la serata ad accarezzarmi e a pomiciare come un liceale. Il suo comportamento cambiò radicalmente quando gli aprii i pantaloni e gli feci uscire un cazzo pronto a tutto, allora cominciò a baciarmi con foga e a palparmi le natiche con insistenza; quando poi scesi con la bocca e me lo presi in bocca cominciò a sfilarmi tutto, o quasi.
Devo dire che un dettaglio non proprio da teenager lo indossavo, avevo delle calze autoreggenti e uno slippino che dietro non copriva nulla; visto che la situazione si era fatta incandescente lasciammo di corsa il soggiorno per salire in camera sua. Sul suo letto mi sdraio sulla pancia e dopo essersi lubrificato per bene, il ragazzo si era attrezzato, cominciò a possedermi con quel suo modo in crescendo che avevo già sperimentato in Italia.
La sua eccitazione era così tanta che non riuscì a resistere a lungo e, senza che potessi nemmeno accorgermene, esplose dentro di me inondandomi. Per quella sera dovetti accontentarmi, anche perché per lui il giorno seguente era lavorativo; così dopo avergli dato il bacio della buona notte andai in camera mia.
Fu una notte tranquillissima, il quartiere era silenzioso e mi sveglia solo a mattino inoltrato quando Fabio era già uscito; feci una scappata in bagno e mi vestii da uomo, ovviamente.
In cucina trovai Simon che aveva preparato la colazione:
- Buongiorno e benvenuto, io sono Simon.
Facemmo colazione scambiandoci le solite quattro chiacchiere di presentazione ma notai che spesso mi osservava con uno sguardo curioso; era un bel ragazzo alto circa 1,90, un fisico asciutto, capelli cortissimi ed una carnagione chiara.
- Da quanto tempo ti travesti?
La sua domanda mi colpì a bruciapelo, lo guardai sorpresa.
- Non ti preoccupare la cosa resterà tra noi, conosco Fabio e so che lui non indossa queste cose.
Aveva trovato i fuseau e il maglioncino e aveva capito tutto.
- Personalmente non mi piacciono questi capi di abbigliamento, ma non ci vedo niente di male se tu li indossi.
- Mi sembra un invito ad indossare abiti femminili anche quando tu sei in casa, ho capito bene?
- Bravissima vedo che conosci bene l'inglese, però prima voglio vedere il tuo guardaroba completo.
Salimmo in camera mia e aprii l'armadio, non era molto0 soddisfatto apprezzò solo i miei capi neri.
- Non è proprio quello che mi piace.
- Non credo che debbano piacere a te!
- Questo è parzialmente vero, la casa è mia e anche se Fabio paga l'affitto credo di avere un po' di voce in capitolo. Non ti pare? Comunque adesso esco e vedrò cosa riesco a trovarti di bello.
Prese la porta e se ne andò; comincia a pensare che nella mia vita stavano succedendo cose che non avrei mai potuto immaginare.
Quando tornò andò direttamente in camera mia.
- Ora, se sei d'accordo e spero proprio che tu lo sia, vai di sopra e indossa quello che c'è sul letto. E solo quello.
Salii e feci quello che mi aveva detto, indossai il body di similpelle con il colletto alla coreana torchiato, le calze di pizzo e le scarpe col tacco a spillo e la zeppa, quelle che si chiamano platform.
Era tutto così mi misi la parrucca a caschetto e mi truccai sui toni del nero.
Scesi in soggiorno e aspettai che mi vedesse.
- Questo è l'abbigliamento che preferisco, anche se non hai proprio un fisico perfetto.
- D'accordo e adesso cosa devo fare?
- Tacere e fare solo quello che ti dico, tra un ordine e l'altro ti devi mettere in ginocchio qui davanti a me. Comincia a prendere il piumino e pulisci la libreria.
Mi sembrava di essere tornata al mio primo lavoro anche se l'abbigliamento era decisamente diverso, iniziai a spolverare con cura facendo in modo di non spargere la polvere.
- Anche in alto mi raccomando.
Mi alzai sulle punte dei piedi e sentii i suoi occhi su di me, una sensazione strana ma piacevole; quand'ebbi finito mi misi in ginocchio ai suoi piedi.
- Non mi sono spiegato bene, devi metterti a quatto zampe mostrandomi il tuo sedere.
Feci quello che mi disse e mi fece rimanere ferma per almeno dieci minuti prima di ricominciare a parlare.
- Preparami un bicchiere di gin con ghiaccio.
Al mio ritorno col bicchiere
- Adesso rimettiti come prima ma rivolta verso di me, tirami fuori l'uccello e fammi vedere cosa sai fare.
Ormai ero esperta in questo tipo ci cose, così gli slacciai i pantaloni, aprii la zip e, scostando gli slip, lo tirai fuori.
Cominciai ad accarezzarlo solleticandolo coi polpastrelli e la sua asta non tardò ad indurirsi, scesi allora con la bocca e inizia a leccarlo dal basso; aveva finito il suo gin e con le mani accompagnava i miei movimenti.
Quando fu completamente duro lo inumidii col la saliva, mi alzai e mi misi a gambe larghe su di lui scendendo per infilarmelo.
- No grazie, non mi piace scopare.
Rimasi sorpresa e ribattei
- Intendi dire che non vuoi scopare me, vero?
- No, non è niente di personale, parlavo proprio in generale. Voglio solo rapporti manuali o orali.
Non capivo questa sua affermazione ma tornai alla mia posizione iniziale e ricominciai da capo; fu estremamente veloce e in brevi mi trovai la bocca piena del suo liquido.
Si alzò velocemente e sparì in camera sua; lo aspettai per una mezz'ora poi risalii nella mia cameretta e tornai a rivestirmi da uomo.
Nei due giorni seguenti la mia vita prese un ritmo costante, la mattina trovavo su una sedia l'abbigliamento preferito da Simon, lo indossavo e facevo quello che mi diceva, il tardo pomeriggio prendevamo il the come tre vecchi amici e la sera ero come piaceva a Fabio.
Il momento del the era per me uno dei più strani, tutti e due mi lanciavano occhiatine maliziose mentre l'altro non guardava e facevano commenti allusivi che l'altro non riusciva a interpretare.
Due giorni prima della partenza l'abbigliamento che trovai fu diverso dal solito, c'erano sempre le platform, le calze di pizzo e la parrucca ma, al posto del body c'era il reggiseno imbottito e la mia gloriosa camicetta nera trasparente.
Indossai il tutto e scesi: sorpresa!
In soggiorno mi aspettavano tutti e due con due facce da schiaffi da Oscar.
Fabio mi guardò fisso negli occhi e:
- L'altro pomeriggio, mentre preparavi il the, ci siamo guardati in faccia e abbiamo capito che in questa casa c'era qualcosa di diverso; ci siamo confessati a vicenda e abbiamo deciso di prenderci una giornata a tre.
- Esatto, così abbiamo scelto insieme un abbigliamento che potesse piacere a tutti e due e oggi dovrai servirci entrambi, vista l'ora suggerirei di preparare un pranzetto italiano.
Andai in cucina e cominciai a darmi da fare, non è che fossi una cuoca provetta, ma due spaghetti, un'insalata e un paio di scaloppine riesco a prepararle; mentre ero intenta a preparare i due mi raggiunsero e cominciarono a starmi intorno, uno mi pizzicava le natiche, l'altro mi sbaciucchiava sul collo, insomma fu una preparazione lunghissima.
Riuscii a staccarmeli di dosso solo quando presi la pentola bollente per scolare la pasta, si misero a tavola e cominciammo a mangiare.
- Buonissimi, brava; la cucina italiana è sempre la migliore.
Detto da un inglese non è un frase eccezionale, comunque era meglio di niente.
- Anche le scaloppe erano perfette.
Questo detto da un italiano era un bel complimento.
Terminato il caffè Fabio guardò Simon e disse:
- Adesso per essere un pranzo completo manca il digestivo.
- Proprio così, Eva infilati sotto il tavolo e facci uno dei tuoi servizietti migliori.
Erano proprio ben sintonizzati, i due; passai sotto il tavolo e cominciai a lavorarmeli per bene, facevo una bella ginnastica passando da uno all'altro e i loro commenti sfacciati mi facevano capire che andava tutto bene.
Riuscii a portarli ad un livello di eccitazione altissimo, così alto che si alzarono insieme dicendomi:
- Forza saliamo da te che continuiamo più comodi.
Simon si buttò subito sul letto e io continuai a succhiarlo come sapevo gli piaceva, mentre Fabio si metteva alle mie spalle e cominciava ad infilarmelo; era stupendo, sentivo un cazzo che mi pulsava in bocca e un altro che mi massaggiava il culo.
- Visto Simon che zia zoccola che ho?
- Non è zoccola è una ninfomane, ed è anche in gambissima.
Continuammo per un bel pezzo ma né uno né l'altro si decideva a venire.
- Simon lasciami il letto, per favore, non ce la faccio a stare in piedi.
Quando si fu sdraiato Fabio mi fece mettere su di lui e cominciammo un lungo sessantanove; Simon nel frattempo si era messo alle mie spalle e osservava eccitatissimo il tutto. Non so quanto tempo passò, improvvisamente sentii due mani che mi prendevano i fianchi e una cappella che spingeva sul mio buchino; ero già pronta e il cazzo si infilò fino in fondo senza fatica. Girai la testa e vidi Simon concentratissimo a incularmi a fondo, questa volta ero io a non capire più nulla, raggiunsi un orgasmo sconvolgente nel giro di tre minuti seguita quasi subito da tutti e due.
Mi sdraiai in mezzo ai due ragazzi ansimanti e li strinsi a me.
- E bravi i miei ragazzacci, Simon cos'è successo?
- Sai fin da piccolo masturbandomi duravo pochissimo e così ho sempre avuto paura di fare brutta figura; ma oggi avevo il tuo culo che mi ondeggiava davanti e non ho saputo resistere.
- Hai fatto bene, da solo non sarei riuscito a soddisfarla completamente.
Rispose Fabio strizzandomi l'occhio.
I due giorni seguenti furono i più pesanti della mia vita, i due disgraziati presero le ferie contemporaneamente e fui nelle loro mani tutto il giorno, inoltre Simon decise di rifarsi per tutto il tempo perso e si prese cura assiduamente del mio buchino.
Tornai in Italia a malincuore, lasciandoli con la promessa che sarei tornata appena possibile.
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
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11 anni fa
pillinca,
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
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17 anni fa
valerio,
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