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Sogno o realta ?

Francesca

Era buio o forse avevo soltanto gli occhi chiusi.

Sei arrivata in silenzio, non abbastanza perche'
non mi accorgessi che ti stavi avvicinando.

Sono rimasto immobile ma ho avvertito subito
il tuo calore di femmina che mi circondava.

Avrei potuto alzarmi ma ho finto di dormire
ti ascoltavo respirare forte e girarmi intorno
come una pantera affamata, ho scelto di essere
la tua preda, senza difesa.

Io, il maschio abituato a scegliere ed a volere, mi sono
abbandonato indifeso a te, alla femmina in caccia.

Sentivo che mi guardavi pregustando il pasto, io ero
sempre piu' in preda ad un dolce narcotico, una inesplorata
voglia di resa, tu stavi gia' assaporando il tuo premio.

Hai scoperto il mio membro, ti ho lasciata fare affascinato
da quella nuova sensazione di resa, non era ancora duro,
le tue mani tradivano impazienza e frenesia.

Lo volevi pronto subito ma il maschio e' maschio
se aggredisce, non quando e' preda. Ha paura e si difende
nascondendosi, devi rassicurarlo e conquistarlo, convincerlo
che lo attende il piacere e non il dolore.

Nella tua mano era caldo e morbido, ti ha fatto tenerezza,
pur confusa nella tua urgenza di piacere hai sentito
di dover concedere qualche cosa per averlo.
Le tue carezza sono diventate meno frenetiche e violente.

Avrei voluto alzarmi e sottometterti ma il sottile piacere
che prova la vittima mi ha trattenuto. Ti guardavo diritta
davanti a me in mezzo alle mie gambe spalancate.

Ti sei abbassata con un sospiro, ho capito di aver vinto,
hai aperto la bocca e finalmente ho sentito il tuo calore
invadermi tutto. Sentivo nei tuoi movimenti la voglia e
l'urgenza di godere, ma stavi finalmente pagando il tuo omaggio
al maschio.

Le tue mani che strizzavano i testicoli ed il tuo succhiare
scomposto tradivano il tuo bisogno immediato di essere posseduta,
un'esigenza frenetica sopita da troppo tempo. Io rimanevo immobile
controllando a fatica le mie reazioni.

Ho sentito crescere la tua gioia quando nella tua bocca
hai sentito maturare l'oggetto del tuo piacere,
ormai non riuscivi piu' a contenerlo tutto ma
non ti bastava mai, ne volevi sempre di piu'.

Adesso il maschio era tuo, lo avevi risvegliato ed era
pronto a darti tutto il piacere che ti tormentava.

Ma non riuscivi piu' a smettere, la tua bocca non voleva
terminare il suo lavoro, eppure il tuo bisogno di sesso
era in mezzo alle tue cosce strette e bagnate.

Ho dovuto fermarti, se non lo facevo io tu non ci saresti
riuscita. Mi hai fissato negli occhi mentre ti sollevavo
la testa con forza, avevi ancora la bocca aperta e la
lingua continuava il suo stimolo a vuoto.

Ti ho sollevata per le spalle avvicinandoti a me, il tuo
seno era ormai davanti alla mia bocca, ho assaggiato i tuoi
capezzoli duri mentre ti lasciavo cadere a gambe aperte su
di me.

Ti ho penetrato la bocca con la lingua mentre dirigevo la
mia asta nel tuo buco caldo e bagnato, non hai opposto
resistenza anche quando ho raggiunto il fondo, il tuo
sospiro profondo mi ha detto che era cio' che volevi
fin dall'inizio.

Siamo rimasti uniti per un attimo, mi stavi massaggiando l'asta
con il tuo piacere, poi hai iniziato a cavalcare, prima piano
poi sempre piu' forte, se volevi essere sfondata lo stavi
ottenendo.

Ho cercato di rallentare la tua foga, un maschio non puo'
resistere a lungo quando la femmina ha urgenza di piacere,
ma tu ti ribellavi alla mia ragione e pompavi senza pieta'.

Presto, forse troppo presto, mi hai portato al limite
oltre il quale l'istinto di fecondare non puo' piu'
essere controllato, anzi.

E allora anch'io ho smesso di ragionare, eravamo solo un maschio
ed una femmina in calore, volevamo entrambi la stessa cosa,
il piacere sublime. E lo abbiamo raggiunto.

Come ogni volta ci ha colti di sorpresa, lo vogliamo, lo cerchiamo
con foga, poi ci sorprende quando arriva. Sale deciso verso
la punta del membro, sembra fermarsi un attimo, poi dai testicoli
inizia a pulsare ed a premere lo sperma caldo e denso.

Tu lo hai sentito al primo getto, ti sei fermata un attimo per
assaporare quel calore che ti ha colpita dentro. Poi ti sei
abbandonata al suo piacere, la femmina aveva ottenuto il
suo premio e se lo gustava tutto.

Mentre mi svuotavo dentro di te mi hai baciato, forse volevi
ringraziarmi del dono ma ero io che avrei voluto farlo.

Sei rimasta sopra di me, calda, morbita, dolce, anche dopo che
la natura aveva completato il suo corso. Sentivo le tue contrazioni
accarezzarmi la verga ormai sazia, in quel momento ti ho amata
con tutto me stesso, come solo un uomo puo' amare la sua donna.

Poi......mi e' rimasto solo l'amore.....tu eri
a dieci mila miglia da me.

Eppure sei stata la femmina che mi ha fatto felice

Ti amo.

Jimmy [email protected]

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